Il danno ambientale prodotto a Roma dallo smaltimento abusivo dei rifiuti da attività edilizie: quantificazione e politiche di intervento

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1 Il danno ambientale prodotto a Roma dallo smaltimento abusivo dei rifiuti da attività edilizie: quantificazione e politiche di intervento S. Cicerani Consorzio Recupero Inerti - COREINE F. Mazza Università di Roma La Sapienza 13/09

2 Il danno ambientale prodotto a Roma dallo smaltimento abusivo dei rifiuti da attività edilizie: quantificazione e politiche di intervento Abstract Da qualche anno a Roma sono in atto azioni di studio e ricerca per far fronte al malcostume diffuso dell'abbandono dei rifiuti edili. Già dal 2004 la pubblica amministrazione ha iniziato a porre in atto misure di contrasto all illegalità e azioni di sensibilizzazione rivolte alle imprese verso per ottenere una corretta gestione dei rifiuti. Gli Autori si soffermano sui risultati delle politiche realizzate, indicando ulteriori azioni che l Amministrazione della Capitale dovrà svolgere a breve termine per concludere l iter iniziato 13/09

3 Premessa Il riciclaggio dei rifiuti inerti è oggi una realtà consolidata. Il mercato offre una vasta gamma di impianti di recupero a prezzi ragionevoli, mentre il mondo scientifico ha aperto spazi sempre più vasti alla collocazione delle Materie Prime Secondarie (MPS) derivanti dai processi di trattamento. La progressiva chiusura delle cave obbliga a sostituire materie prime alternative a quelle tradizionali. Nonostante questa situazione favorevole è ancora molto diffuso il ricorso all abbandono dei rifiuti da attività edili con grave danno per il paesaggio e per la collettività, con frequenti ricorsi a costosi interventi di bonifica. Da qualche anno a Roma sono in atto azioni di studio e ricerca per far fronte questo malcostume popolare. Il problema è stato sollevato da una prima pubblicazione APAT i nell anno 2004 nel quale si è proceduto ad una prima stima del danno ambientale prodotto dallo smaltimento irregolare dei rifiuti da costruzione e demolizione. Da allora la pubblica amministrazione ha iniziato a porre in atto delle prime misure di contrasto all illegalità e di sensibilizzazione delle imprese verso una corretta gestione dei rifiuti. Il presente articolo intende fare il punto della situazione al 2008, cioè a distanza di 4 anni dallo studio APAT, sui risultati delle politiche messe in atto e sulle ulteriori azioni che l Amministrazione della Capitale dovrà svolgere a breve termine per concludere l iter iniziato. 1. I numeri del problema: produzione di rifiuti, gestione regolare, smaltimento abusivo Il punto di partenza di ogni analisi o politica sulla gestione dei rifiuti è la determinazione dei quantitativi prodotti e di quelli gestiti, intendendo per questi ultimi quei volumi di materiali che trovano una via legale al loro smaltimento. La produzione dei rifiuti si ottiene generalmente moltiplicando la popolazione residente per indici di produzione specifica. Secondo i dati dell ultimo censimento ISTAT nel 2006, anno di riferimento per questa analisi, Roma aveva una popolazione residente di circa abitanti ( Per l indice di produttività si può prendere in esame i dati forniti dell Associazione Nazionale delle aziende che effettuano recupero dei rifiuti inerti (ANPAR) che stima per il centro Italia un indice di produttività di rifiuti inerti pari a 510 Kg/ab*anno. 2

4 Si calcola pertanto che nel Comune di Roma la produzione di rifiuti inerti da attività di Costruzione e Demolizione (C&D) si attesta a circa ton nell anno Occorre precisare che si tratta di una stima cautelativa e al netto della produzione delle terre da scavo che secondo la normativa vigente possono ricadere nel regime dei rifiuti se non ricollocate nel cantiere dove sono prodotte. Popolazione residente (anno 2006) Produzione Stimata (ton) COMUNE DI ROMA Indice di produzione: 510 kg*ab/anno Tab. 1 - Stima della produzione di rifiuti inerti da C&D nell anno 2006 per il Comune di Roma Stimata la produzione di rifiuti inerti da C&D è possibile definirne la quantità correttamente gestita (cioè avviata ad impianti autorizzati di recupero o smaltimento) a partire dalle comunicazioni obbligatorie trasmesse annualmente dalle imprese che gestiscono rifiuti alle Camere di Commercio (CCIAA) nell ambito del MUD (Modello Unico di Dichiarazione). L analisi dei dati statistici contenuti nei MUD evidenzia come nel territorio del Comune di Roma operino n. 6 impianti di riciclaggio e n. 5 discariche per rifiuti inerti. Questi 11 impianti hanno gestito nell anno 2006 circa ton di rifiuti inerti da C&D, ad esclusione delle terre da scavo. La differenza tra i rifiuti prodotti e quelli correttamente gestiti legalmente ci dà la stima minima di rifiuti afferenti al circuito abusivo che è pari a tonnellate, pari a circa il 47% del quantitativo prodotto. Quantità (ton) Produzione rifiuti da C&D nel Comune di Roma Rifiuti da C&D gestiti in impianti di recupero e discariche Rifiuti da C&D afferenti al circuito abusivo Tab. 2 - Stima quantitativi di rifiuti inerti da C&D afferenti al circuito abusivo nel Comune di Roma 3

5 Cosa si intende per circuito abusivo? Il circuito abusivo rappresenta una condizione di non corretta regolazione e gestione dei flussi dei rifiuti, in altre parole rappresenta tutti i percorsi tramite i quali i rifiuti inerti sono riutilizzati illecitamente in cave e cantieri o abbandonati sul territorio e nei cassonetti per RSU. Sulla base dell analisi merceologiche effettuate periodicamente da AMA spa, si può stimare che i rifiuti inerti da C&D smaltiti illecitamente nei cassonetti per gli RSU è pari a circa ton. La rimanente parte è abbandonata in vario modo sul territorio e costituisce un quantitativo di rifiuti pari a circa ton. Rifiuti da C&D nel Comune di Roma Quantità (ton) Gestiti in impianti autorizzati Abbandonati in cassonetti RSU Abbandonati sul territorio e Riutilizzati illecitamente in cave e cantieri Tab. 3 Ripartizione dei rifiuti inerti da C&D prodotti nel Comune di Roma secondo la loro destinazione finale 2. Stima del danno ambientale per la collettività prodotto dallo smaltimento abusivo. Il D.Lgs. 152/06 definisce danno ambientale, qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell'utilità assicurata da quest'ultima. Nel caso in esame lo smaltimento abusivo dei rifiuti inerti, oltre a danneggiare il paesaggio e le matrici ambientali, impedisce il recupero di materiali normalmente utilizzati in sostituzione di risorse naturali. In questo capitolo tenteremo di stimare il danno ambientale prodotto dallo smaltimento abusivo dei rifiuti inerti da C&D nel Comune di Roma, considerando le diverse pratiche illecite: riutilizzo illeggittimo in cave e cantieri, abbandono sul territorio e deposito in cassonetti per RSU. Partendo dalla conoscenza delle tonnellate di rifiuti da C&D che afferiscono al circuito irregolare è possibile descrivere indirettamente l onere che la popolazione deve o dovrà sostenere per la rimozione di tali rifiuti dal territorio. L onere si traduce come la somma dei costi dovuti per il 4

6 ripristino dei siti (nel caso di rifiuti abbandonati sul territorio e riutilizzati illecitamente in cave e cantieri) e per lo smaltimento in discarica per RSU (nel caso di rifiuti gettati nei cassonetti stradali). Per il calcolo dei costi per il ripristino dei luoghi, si considera l onere sostenuto dal Comune di Roma per interventi di rimozione, trasporto e smaltimento di rifiuti inerti abbandonati sul territorio, che si considera pari a 42,33 /ton. Considerando che nel 2006 i quantitativi di rifiuti abbandonati sul territorio sono stimati in ton, si ricava un costo per la collettività di circa I rifiuti abbandonati nei cassonetti per RSU sono raccolti e conferiti da AMA spa alla discarica di Malagrotta in qualità di rifiuti urbani. E chiaro che ciò comporta un costo diretto per i cittadini romani che si ripercuote sulla Ta.Ri, oltre che un costo indiretto dovuto al più rapido esaurimento della discarica per RSU. Moltiplicando il prezzo di raccolta e smaltimento degli RSU per il quantitativo stimato di ton di rifiuti inerti presenti nei cassonetti per RSU, si ottiene un costo di Va aggiunto infine il cosiddetto indebito profitto, un parametro che individua il mancato costo di conferimento che le imprese produttrici dei rifiuti avrebbero dovuto sostenere per smaltire regolarmente i propri scarti di lavorazione. Tale valore è normalmente aggiunto al costo che l eventuale responsabile del danno dovrà risarcire allo Stato. Considerando un prezzo medio di conferimento ad impianto di riciclaggio peri a 5,5 /ton si ricava un indebito profitto complessivo di Costo ( ) Costo ripristino siti Costo per raccolta, trasporto e conferimento in discarica per RSU Indebito profitto Tab. 4 - Costi di ripristino siti, indebito profitto e costi sostenuti dal Comune di Roma. 5

7 Si stima pertanto che i costi che gravano sulla collettività sono di circa euro annui, mentre l indebito profitto per mancato conferimento dei rifiuti da C&D a impianti autorizzati è di circa 3,5 milioni di euro annui, definendo un danno ambientale complessivo di circa 31,5 milioni di euro. Costo tot (euro) Danno ambientale anno Tab. 5 Danno ambientale prodotto nell anno 2006 dallo smaltimento abusivo dei rifiuti inerti da C&D In conclusione di questo capitolo si sottolinea come il corretto conferimento ad impianti di riciclaggio del quantitativo di rifiuti smaltito illegalmente consentirebbe l apertura di 3 nuovi impianti di recupero con la creazione di almeno 20 posti di lavoro qualificati. 3. Confronto tra gli anni 2002 e 2006: analisi del trend positivo e delle politiche attuate dalla pubblica amministrazione. In questo capitolo si svilupperà il confronto tra i dati riportati nella presente analisi e in quella analoga, già citata in premessa, condotta da APAT nel 2004 (che faceva riferimento a dati del 2002). L obiettivo è di capire quale sia stato il trend in questi 4 anni e le relative azioni poste in atto dalla Pubblica Amministrazione per arginare il problema. Occorre premettere che in questi anni si è effettivamente assistito ad un miglioramento della situazione. Nell anno 2002 la percentuale dei rifiuti inerti da C&D gestiti correttamente nel Comune di Roma si attestava solamente al 24% ( ton per anno) rispetto al quantitativo stimato di produzione degli stessi. Nell anno 2006 la percentuale avviata a corretto destino in impianti di recupero o riciclaggio risulta raggiungere il 53% ( ton per anno), con un incremento in termini di peso dei materiali trattati del + 234%. 6

8 Di seguito è rappresentato graficamente tale scenario. Comune di Roma tonnellate Fig. 1 Quantitativi di rifiuti inerti correttamente gestiti nel Comune di Roma: confronto tra gli anni 2002 e C è ancora da evidenziare la percentuale di rifiuti inerti prodotti e smaltiti in modo irregolare: abbandono in cassoni per RSU, in cantieri, in aree private o pubbliche. Si parla del 76% ( ) per l anno 2002 e del 47% ( ) per l anno 2006, un risultato anche questo sicuramente confortante. tonnellate Comune di Roma Comune di Roma Fig. 2 Quantitativi di rifiuti inerti smaltiti abusivamente nel Comune di Roma 7

9 Inoltre, in ultima analisi, bisogna sottolineare anche la notevole diminuzione dei rifiuti gettati nei cassonetti per RSU che infatti passa da ton nell anno 2002 a ton nell anno tonnellate Fig. 3 Quantitativi di rifiuti inerti smaltiti abusivamente nei cassonetti per RSU nel Comune di Roma La diminuzione dello smaltimento abusivo comporta anche un importante diminuzione del danno ambientale prodotto nell anno 2006 rispetto a quello del 2002, che si attestava a 44 milioni di, somma dei costi di ripristino dello stato dei luoghi ( euro) e dei costi di smaltimento in discarica dei rifiuti indebitamente depositati nei cassonetti per RSU ( ). 8

10 milioni di Fig. 4 Confronto tra il danno ambientale prodotto dallo smaltimento abusivo di rifiuti inerti da C&D negli anni 2002 e Questi risultati, sicuramente incoraggianti, sono il risultato dell avvio di una politica di contrasto effettuata soprattutto sui luoghi di produzione dei rifiuti. Le linee seguite sono state di due tipologie: controllo della documentazione attestante il corretto smaltimento dei rifiuti effettuato direttamente nei cantieri da parte delle forze di polizia, controllo del territorio e numerose azioni di sequestro di siti ove erano in atto azioni illecite di abbandono dei rifiuti. Trattasi, come evidente, di azioni repressive e certamente di forte impatto emotivo. 4. Le politiche di intervento nel prossimo futuro per la lotta allo smaltimento abusivo dei rifiuti da attività edili. Nell ultimo periodo di tempo la città di Roma sta tentando di mettere in atto alcune azioni risolutive rispetto al problema trattato. Gli imprenditori gestori degli impianti di recupero e smaltimento autorizzati hanno stabilito di consorziarsi in un associazione di categoria (il Consorzio COREINE) al fine di determinare univocamente le regole di gestione degli impianti e di fungere da stimolo alla pubblica amministrazione per l apertura di nuovi impianti di riciclaggio. 9

11 Il Comune di Roma, dopo anni di Commissariamento del tema rifiuti nella Provincia di Roma, sta reimpostando una politica di pianificazione impiantistica e di contrasto allo smaltimento abusivo. La pianificazione impiantistica dovrebbe passare attraverso l apertura di nuovi centri di messa in riserva temporanei dei rifiuti anche in zone centrali della città. I materiali saranno poi condotti in impianti di riciclaggio posizionati in aree periferiche. Le azioni di contrasto passeranno attraverso una maggiore intensificazione dei controlli nei cantieri edili per la verifica della corretta gestione dei rifiuti prodotti e una nuova organizzazione nel controllo documentale da svolgersi presso i Municipi al momento della fine dei lavori edili autorizzati. L obiettivo che gli imprenditori e l amministrazione comunale si pongono è di ridurre drasticamente il quantitativo di rifiuti abbandonati sul territorio e aumentare l offerta di Materie Prime Secondarie (MPS) in sostituzione di quelle di cava, data la politica di non apertura di attività nuove attività estrattive in atto ormai da diversi anni. i P. Di Toppa, S. Cicerani, P. Marrone Stima del danno ambientale connesso allo smaltimento abusivo di rifiuti da costruzione e demolizione nel Comune di Roma - APAT

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