|
|
- Cristiano Nigro
- 4 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DLg.s. n.152 del 3/4/2006. DLg.s. n.284 dell 8/11/2006 (1 correttivo) Dlgs n.4 del 16/1/2008 (2 correttivo) Legge n. 31 del 28/2/08 (conversione milleproroghe) Proposta di direttiva sui rifiuti del Parlamento e del Consiglio europeo (accordo politico del 29/06/07)
2 1. reintroduzione della definizione di materie, sostanze e prodotti secondari (art.181bis) 2. modifica alla definizione di sottoprodotto, di raccolta differenziata, di deposito temporaneo (art.183) 3. introduzione della definizione di centro di raccolta (art.183 c.1 lett.cc) 4. scarti delle attività siderurgiche e metallurgiche sottoposte al regime dei rifiuti (art. 2 c. 46 Dlgs n. 4/08, mentre L.308/04 le escludeva dal regime dei rifiuti) 5. riattribuzione delle funzioni amministrative alle province su programmazione e procedure semplificate (art.197,214,215,216) 6. abrogazione accordi di programma derogativi alla disciplina del recupero con procedure semplificate (art.181 e 206 )
3 7. modifica della disposizione sull assimilazione di rifiuti speciali ai rifiuti urbani (art.195 ) 8. Introduzione di semplificazioni amministrative relative ai produttori e ai distributori per la raccolta e trasporto dei RAEE (art.195 s-bis) e per i centri di raccolta (L. n. 31/08 milleproroghe) 9. reintroduzione MUD per i produttori di rifiuti speciali (art.189) 10. registri vidimati dalle Camere di commercio (art.190) 11.affidamento della gestione integrata dei rifiuti urbani tramite gara (art.202) 12. iscrizione tramite comunicazione all Albo per il trasporto dei propri rifiuti non pericolosi e di propri rifiuti pericolosi <30 l o Kg/d senza prestazione garanzie finanziarie a condizione che il trasporto sia parte integrante della attività che ha prodotto il rifiuto. Diritto annuale 50 (art.212) 13.Cdr e Cdr-Q classificati rifiuto speciale (art.183 c.1 r) s) e art.229)
4 Materie prime secondarie Sottoprodotto
5 ( ) escluse dalla normativa dei rifiuti nel caso in cui: 1. siano prodotte da attività di riutilizzo riciclo e recupero dei rifiuti dei rifiuti (sottoposte a trattamento); 2. provenienza, destinazione, modalità di recupero e caratteristiche merceologiche coerenti con i criteri da individuarsi con D.M. (entro il 2008); 3. abbiano valore economico Transitorio 1. fino all emanazione del D.M. si applicano i DM 5/2/98, DM 186/06 e la circolare Min. Ambiente 28 /6/99 (che disciplina le mps fin dall origine, quindi non sottoposte a trattamento)
6 scarti che soddisfino tutti i seguenti criteri, requisiti e condizioni: 1) siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro produzione 2) il loro impiego certo, sin dalla fase della produzione, integrale e avvenga direttamente nel processo di produzione o di utilizzazione preventivamente individuato e definito; 3) soddisfino requisiti merceologici e di qualità ambientale tali da garantire che il loro impiego non dia luogo a emissioni e impatti ambientali diversi da quelli autorizzati per l impianto dove sono destinati a essere utilizzati; 4) non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o a trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti di cui al punto 3); 5) abbiano un valore economico di mercato.
7 Proposta regionale: i centri di raccolta per rifiuti pericolosi e non pericolosi, domestici e non domestici, rispettano tutti i criteri costruttivi e gestionali dell all.1 i centri di raccolta per rifiuti domestici non pericolosi rispettano solo alcuni dei criteri costruttivi e gestionali
8 Per le società di gestione dei servizi pubblici: Tramite comunicazione effettuata dal comune o consorzio di comuni relativa ai servizi di gestione rifiuti effettuati nei medesimi comuni (Art. 212 c.5 ). Rispetto dei criteri all.1; no garanzia finanziaria?
9 Transitorio previsto solo per i centri di raccolta già autorizzati proposta regionale: centri non autorizzati ex art. 208 continuano ad operare e si adeguano entro 60 gg dalla pubblicazione dei criteri gestionali a cura del comitato nazionale dell Albo Garanzie finanziarie proposta regionale: soggetti già iscritti alla cat 1, integrano l iscrizione ma non prestano ulteriore garanzia finanziaria; Registrazione rifiuti in ingresso proposta regionale: eliminare la registrazione dei rifiuti in ingresso, mantenendo quella in uscita con la definizione dei quantitativi dei rifiuti destinati al recupero e all eventuale smaltimento. Esclusione della possibilità di ricevere materiale inerte di provenienza domestica proposta regionale: inserimento di tale tipologia di rifiuti per piccole quantità
10 ai Rifiuti prodotti nelle strutture di vendita No assimilazione per strutture con superfici > 450 mq in comuni fino a res. e > 750 mq in comuni > res. Rifiuti derivanti da aree produttive compresi i magazzini No assimilazione salvo i rifiuti prodotti da uffici, mense, bar ecc Imballaggi secondari e terziari No tariffa se avviati dal produttore direttamente al recupero D.M. definisce criteri qualiquantitativi per l assimilazione entro 90gg Entro un anno tariffazione determinata dal comune sulla base della quantità, tipologia di rifiuti conferiti e dimensioni economiche del produttore Riduzione tariffa in base alle quantità di assimilati avviati dal produttore Direttamente al recupero
11 Sono state reintrodotte le due modalità di gestione dei rifiuti in deposito, alternative tra di loro: -- criterio temporale (cadenza almeno trimestrale indipendentemente dalle quantità) -- criterio quantitativo (al raggiungimento di 10 mc per rifiuti pericolosi o 20 mc per rifiuti non pericolosi e non più di un anno) la scelta della modalità spetta al produttore, con annotazione preventiva sui registri di carico e scarico deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti rispetto delle norme su imballaggio e etichettatura previsione di un D.M. su modalità di gestione per alcune categorie di rifiuto
12 DOMANDE E DIBATTITO
Incontro informativo. Il Codice Ambientale: nuove modifiche. Presentazione Guido Morini e Graziella Bricchi
ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza Incontro informativo Il Codice Ambientale: nuove modifiche Presentazione Guido Morini e Graziella Bricchi Milano, 12 febbraio
DettagliCONFINDUSTRIA VICENZA Associazione Industriali della Provincia di Vicenza. decreto legislativo 16 gennaio 2006, n. 4 CORRETTIVO. al codice ambientale
CONFINDUSTRIA VICENZA Associazione Industriali della Provincia di Vicenza decreto legislativo 16 gennaio 2006, n. 4 CORRETTIVO al codice ambientale Renato Cimenti Vittorio Margoni Luca Passadore Vicenza,
DettagliLe nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria. Avv. Andrea Farì
Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria Avv. Andrea Farì Cambio di prospettiva: il rifiuto da problema ambientale a risorsa La nozione di rifiuto Prima fase: interpretazione estensiva (finalità
DettagliTerre e rocce da scavo: riferimenti normativi, procedure e applicazioni pratiche:
Terre e rocce da scavo: riferimenti normativi, procedure e applicazioni pratiche: a) premessa normativa b) gestione delle terre e rocce c) strategie e tecniche di campionamento Premessa normativa Terre
DettagliDecreto Legislativo n. 4 del Novità nella gestione dei rifiuti speciali.
Decreto Legislativo n. 4 del 16.01.2008. Novità nella gestione dei rifiuti speciali. A partire dal 13 Febbraio 2008, con l entrata in vigore del Decreto Legislativo 4/08, cambiano alcune modalità di gestione
DettagliPRODUZIONE ENERGETICA DA BIOMASSE
PRODUZIONE ENERGETICA DA BIOMASSE La gestione dei residui di utilizzazione: risorsa o problema per le imprese? Federazione Trentina della Cooperazione Trento 26 settembre 2008 Cosa si intende per biomassa?
Dettaglidelle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia
Provincia di Reggio Emilia La gestione delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia 15 Dicembre 2008 D.Lgs 152/06
DettagliGestione dei rifiuti da manutenzione antincendio: linee guida
Professione Manutentore Gestione dei rifiuti da manutenzione antincendio: linee guida Milano, 23 gennaio 2019 Federata Definizioni Articolo 183 del D.Lgs. n. 152/06 e smi rifiuto: qualsiasi sostanza od
DettagliIL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE. Decreta: Art. 1 Campo di applicazione
Decreto del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare 8 aprile 2008 Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'art. 183,
DettagliDOCUMENTINEWS. Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4. Art. 186 Terre e rocce da scavo
DOCUMENTINEWS Approfondimenti schematici e monotematici di tipo tecnico-giuridico su Normative, Regole, Giurisprudenza, Tecnologie, Tecniche, Prodotti e Materiali da costruzione e per lo studio professionale.
DettagliLa Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili
La Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili ARPAC è l'agenzia Regionale per l'ambiente della Regione Campania istituita con Legge Regionale n. 10/98 Dr.ssa Fabrizia Giovinazzi Dirigente
Dettagli- PROGETTO DEFINITIVO -
FERROVIE APPULO LUCANE RADDOPPIO SELETTIVO IN CORRISPONDENZA DELLA STAZIONE DI VENUSIO PER L INCROCIO DINAMICO DEI TRENI - PROGETTO DEFINITIVO - 5 4 3 2 1 0 Gennaio 2018 MBarbara MBarbara PStasi Prima
DettagliINDICE ACCESSO UTENZE NON DOMESTICHE ALLE SSR. Settore dell attività: Area tecnica Servizi sul Territorio 1 DEFINIZIONI... 2
IATST02 ACCESSO UTENZE NON DOMESTICHE ALLE SSR Settore dell attività: Area tecnica Servizi sul Territorio REVISIONE n SEZIONI REVISIONATE DESCRIZIONE REVISIONE DATA REVISIONE 4 3.1 Modalità di accettazione
DettagliPresentazione del 7 Rapporto. Con il patrocinio di
Presentazione del 7 Rapporto Con il patrocinio di Materiali secondari da recupero dei rifiuti Marco Botteri, Ecocerved Verso un economia circolare Lo studio si inquadra nel percorso di transizione dal
DettagliISEA srl Impresa Servizi Ambientali
ISEA srl Impresa Servizi Ambientali CHI SIAMO ISEA SRL è un azienda Siciliana che opera dal 2009 nel settore dei servizi ambientali e commercializzazione di prodotti informatici per l ecologia nata dall'unione
DettagliIl recepimento della direttiva 2008/98 possibili scenari. Agata MILONE. Torino 22 novembre 2010
Il recepimento della direttiva 2008/98 possibili scenari Agata MILONE Torino 22 novembre 2010 Iter di approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani Nel 2005 è stato avviato l aggiornamento
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE
TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE Presentazione della banca dati regionale delle discariche e degli impianti di trattamento di rifiuti inerti Gli adempimenti, le autorizzazioni e la destinazione
DettagliSEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI UTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. (Aggiornamenti introdotti dalla Legge di Conversione n.
SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI UTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO (Aggiornamenti introdotti dalla Legge di Conversione n.98 del 09/08/2013) Articolo 184 bis del D.lgs. 152/2006, comma 2 bis: IL D.M. 161/2012
DettagliGLOSSARIO. Combustibile rifiuti (CDR)
GLOSSARIO Combustibile rifiuti (CDR) da Il combustibile classificabile, sulla base delle norme tecniche UNI 9903-1 e successive modifiche ed integrazioni, come RDF di qualità normale, che è recuperato
DettagliGestione Amministrativa Rifiuti Rev /12/2016
Sistema QAS Pag.1 di 11 SOMMARIO SOMMARIO 1 1. Scopo 2 2. Applicabilità 2 3. Termini e Definizioni 2 4. Riferimenti 2 5. Responsabilità ed Aggiornamento 3 6. Modalità Operative 3 6.1. Gestione rifiuti
DettagliCentro. Riciclo Colleferro. A cura di Prof. Dott. Fabio Benedetti. Tel Fax:
Centro Riciclo Colleferro A cura di Prof. Dott. Fabio Benedetti Tel. +39 06 86398202 Fax: +39 06 97841151 E-mail: studiobenedetti2000@fastwebnet.it Centro Riciclo Colleferro IMPIANTO DI STOCCAGGIO E SELEZIONE
DettagliLa disciplina sui Servizi Pubblici Locali, le competenze, i centri decisionali Approfondimento Regionale Lombardia
La disciplina sui Servizi Pubblici Locali, le competenze, i centri decisionali Approfondimento Regionale Lombardia MODULO 2 - APPROFONDIMENTO REGIONALE - LOMBARDIA I centri decisionali sul servizio rifiuti
DettagliSFALCI E POTATURE SONO RIFIUTI O SOTTOPRODOTTI?
SFALCI E POTATURE SONO RIFIUTI O SOTTOPRODOTTI? Legge 13 agosto 2010, n. 129 - Conversione in legge del Dl 8 luglio 2010, n. 105 recante misure urgenti in materia di energia e disposizioni per le energie
DettagliParere n. 16/2010 - Assimilabilità rifiuti imballaggio ai rifiuti solidi urbani
Parere n. 16/2010 - Assimilabilità rifiuti imballaggio ai rifiuti solidi urbani Il Comune (omissis), con nota telematica del 2 febbraio 2010, ha proposto un quesito in merito alla assimilabilità dei rifiuti
DettagliPresentazione del 7 Rapporto. Con il patrocinio di
Presentazione del 7 Rapporto Con il patrocinio di Materiali secondari da recupero dei rifiuti Marco Botteri, Ecocerved Verso un economia circolare Lo studio si inquadra nel percorso di transizione dal
DettagliConferenza Unificata Stato-Regioni di giovedì 29 marzo 2007
Conferenza Unificata Stato-Regioni di giovedì 29 marzo 2007 PARERE SULLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE ULTERIORI DISPOSIZIONI CORRETTIVE ED INTEGRATIVE AL DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N.
DettagliDISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI FINANZA LOCALE
D. L. 16/2014 DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI FINANZA LOCALE Torino, 14 aprile 2014 GIANLUCA CENCIA Direttore Federambiente RASSEGNA STAMPA 11 FEBBRAIO 2014 COMUNICATO STAMPA FEDERAMBIENTE RASSEGNA
DettagliVerifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti
LA NUOVA NORMATIVA AMBIENTALE La classificazione dei rifiuti I reati ambientali Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti Parte 1 Dott. Roberto Mastracci Aspetti tecnici nella gestione
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017
TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017 La normativa sulle terre e rocce da scavo (t&r) è in continua evoluzione: dal 2001 ad oggi abbiamo avuto circa 20/21 provvedimenti normativi
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
U.O.R. AREA AMBIENTE E SICUREZZA Decreto n 1606/2009 Oggetto: Regolamento interno dell Ateneo pavese per la gestione dei rifiuti Prot. n. 36966 Titolo I Classe 3 Fascicolo 10-2009 I L R E TT O R E DELL
DettagliPREVENZIONE E RECUPERO Per una gestione sostenibile dei rifiuti in Emilia-Romagna
PREVENZIONE E RECUPERO Per una gestione sostenibile dei rifiuti in Emilia-Romagna Valutazioni ambientali del ciclo di gestione dei rifiuti Dott. Alessandro Bratti Direttore Generale ARPA Bologna, 16 ottobre
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI CON IL SISTRI RIVOLTA A. DELEGATI SISTRI DI AZIENDE PRODUTTORI DI RIFIUTO PERICOLOSO Rev.
CORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI CON IL SISTRI RIVOLTA A 1 1 DELEGATI SISTRI DI AZIENDE PRODUTTORI DI RIFIUTO PERICOLOSO Rev.08 11/2016 Aziende Interessate: tutte le aziende che sono iscritte
DettagliCentri di Raccolta. Comune di Pistoia
Centri di Raccolta Comune di Pistoia 29-30 - 31 Ottobre 2013 COSA SONO I CENTRI DI RACCOLTA I centri di raccolta sono costituiti da aree presidiate ed allestite ove si svolge unicamente attività di raccolta
DettagliLa gestione dei materiali di risulta da manutenzione. Natale MOZZANICA
La gestione dei materiali di risulta da manutenzione Natale MOZZANICA Torino, 25 novembre 2016 Cosa si «produce» durante le attività di manutenzione? Chi è il Detentore e il Produttore del Rifiuto? Quale
DettagliDocumento scaricato da
Regione Abruzzo Legge Regionale n. 79 del 24 agosto 1992 Prime norme per favorire la raccolta differenziata dei rifiuti e per il riutilizzo delle materie prime secondarie in attuazione del l' art. 2, comma
DettagliRifiuti speciali assimilati agli urbani. Provaglio d Iseo Aprile 2019
Rifiuti speciali assimilati agli urbani Provaglio d Iseo Aprile 2019 presentazione Società del Gruppo LGH con sede legale a Crema e sedi operative nei Comuni di Crema, Cremona, Lodi e Rovato. Attività
DettagliCORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DEL 13 GENNAIO 2009, N.
CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DEL 13 GENNAIO 2009, N. 833: la qualificazione di materia prima secondaria, allo stato attuale, può essere attribuita al rottame ferroso solo se questo
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA CONAI. Gestione integrata degli imballaggi e rifiuti di imballaggio
REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO E CONAI Gestione integrata degli imballaggi e rifiuti di imballaggio 2009-2012 DIREZIONE PROTEZIONE CIVILE - AMBIENTE SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI OSSERVATORIO
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO Ambiente e Sicurezza. Gestione dei rifiuti INDICE
INDICE 1. DISTRIBUZIONE... 2 2. SCOPO... 2 3. APPLICABILITÀ... 2 4. RIFERIMENTI... 2 5. DEFINIZIONI... 2 6. RESPONSABILITÀ... 2 6.1 Rappresentante della Direzione... 2 6.2 Responsabile Gestione Rifiuti...
DettagliINDICE. Premessa... Parte Prima IL QUADRO GENERALE CAPITOLO 1 LE PREMESSE NORMATIVE
INDICE Premessa... pag. IX Parte Prima IL QUADRO GENERALE CAPITOLO 1 LE PREMESSE NORMATIVE 1. Rilevanza della normativa comunitaria nel diritto interno... 3 2. Le prime direttive sui rifiuti del 1975 e
Dettagli9 COMUNICAZIONE RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE
9 COMUNICAZIONE RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE La Comunicazione RAEE deve essere presentata esclusivamente via telematica e non può essere presentata su supporto cartaceo. 9.1 PREMESSA
DettagliVISTA la direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti;
Schema di decreto recante i criteri qualitativi e quali - quantitativi per l'assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani ai sensi dell articolo 195, comma 2, lettera e) del decreto legislativo
DettagliRifiuti, sottoprodotti, End-of-waste
Rifiuti, sottoprodotti, End-of-waste Genova 15 aprile 2016 Sabrina Sicher Definizione di rifiuto (art. 183 d. lgs. 152/06) RIFIUTO «qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore: si disfi o Azione
DettagliDECRETO A.I.A. N P.M.C Scheda I Rev.05 maggio 2015 Pag. 1/5 SCHEDA «I»: RIFIUTI 1. Sezione. I. 1 Tipologia del rifiuto prodotto
DECETO A.I.A. N Scheda I ev.05 maggio 2015 Pag. 1/5 SCHEDA «I»: IFIUTI 1 Sezione. I. 1 Tipologia del rifiuto prodotto Descrizione del rifiuto Quantità Impianti / di Codice CE 3 Classificazione Stato fisico
DettagliPROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI CERIALE. Regolamento per la gestione dei Rifiuti Urbani Approvato con Deliberazione di C.C. n.
PROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI CERIALE Regolamento per la gestione dei Rifiuti Urbani Approvato con Deliberazione di C.C. n. 20 del 13/03/2013 ART. 65 SANZIONI 1. Le violazioni a quanto previsto dal presente
DettagliCondizioni per escludere le TRS dal regime dei rifiuti
Condizioni per escludere le TRS dal regime dei rifiuti Articolo 186 comma 1 a) siano impiegate direttamente nell'ambito di opere o interventi preventivamente individuati e definiti; b) sin dalla fase della
DettagliPRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5
PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5 Indicare nella Tabella 1 e nella Tabella 2 i quantitativi, rispettivamente, di materiali prodotti destinati al recupero e destinati allo smaltimento che si ha stimato
DettagliSISTRI Sistema Tracciabilità Rifiuti
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO SISTRI Sistema Tracciabilità Rifiuti La scheda normativa è stata elaborata tenendo conto delle norme più importanti in materia; sono possibili omissioni o imprecisioni. E opportuno
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO RIFIUTO O NON RIFIUTO?
SETTORE TUTELA TERRITORIO Servizio Gestione Rifiuti TERRE E ROCCE DA SCAVO RIFIUTO O NON RIFIUTO? D.Lgs 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. D.M. 10 agosto 2012 n. 161 Terra e roccia da scavo NON RIFIUTO Terra
DettagliA cura dell ing. Giovanni Maione E vietato il plagio e la copiatura integrale o parziale di testi e disegni a firma degli autori - 1 Supplemento ordinario n. 10 alla Gazzetta Ufficiale del 13 gennaio 2010,
DettagliEnti 13/10/14 INTRODUZIONE NORMATIVA
INTRODUZIONE NORMATIVA 1 1 Le novità più rilevanti in tema di gestione dei rifiuti 1. D.lgs. 205 del 2010 IV correttivo rifiuti, recepimento direttiva 2008/98/CE 2. Introduzione e relative modifiche del
DettagliI residui della produzione di calcestruzzo
I residui della produzione di calcestruzzo la classificazione come sottoprodotti o rifiuti ed i possibili impieghi allinterno della filiera del comparto edile Relatore: Masci Angelo Bologna 29.10.2009
DettagliDocumento scaricato da
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 aprile 2002, n. 24-5880 L.R. n. 48 del 29 agosto 2000 - Individuazione della percentuale minima di recupero che gli impianti di selezione automatica, riciclaggio
DettagliArea Ambiente e Territorio. Avv. Maria Adele Prosperoni
Area Ambiente e Territorio Avv. Maria Adele Prosperoni I PROBLEMI DI INQUADRAMENTO GIURIDICO Residui sottoprodotti RIFIUTO PRODOTTO BIOGAS SUBSTRATO DIGESTIONE ANAEROBICA DIGESTATO SCARICO RIFIUTO Utilizzazione
DettagliAlessandro Giambanco. Rifiuti, come un problema diventa una risorsa
Alessandro Giambanco Rifiuti, come un problema diventa una risorsa Verso l economia circolare L economia circolare rappresenta una parte importantissima della Green Economy volta a garantire un maggiore
DettagliUniversità degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Corso di Laurea in Ingegneria per l'ambiente e il Territorio
DettagliFAQ 9 Come impostare i limiti di deposito temporaneo del produttore? Versione 16.08
FAQ 9 Come impostare i limiti di deposito temporaneo del produttore? Versione 16.08 Questo manuale è orientato ad aziende che sono Produttori di Rifiuti : se la tua azienda svolge anche l attività di destinatario,
Dettagli"IMPIANTO GEOTERMICO PILOTA CASTELNUOVO" PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI
Sommario 1. INTRODUZIONE 3 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 3 3. CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI 3 4. GESTIONE DEI RIFIUTI 5 4.1 DEPOSITO TEMPORANEO 5 4.2 ONERI DEI PRODUTTORI E DETENTORI 6 4.3 REGISTRI DI CARICO
DettagliDELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: GOVERNO DEL CICLO DEI RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI
REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 501 04/08/2016 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 11179 DEL 26/07/2016 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: GOVERNO DEL CICLO DEI RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI
DettagliSupplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10 dicembre Serie generale DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Roma - Venerdì, 10 dicembre 2010
Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10 dicembre 2010 - Serie generale Spediz. abb. post. 45% - art. 2, comma 20/b Legge 23-12-1996, n. 662 - Filiale di Roma GAZZETTA UFFICIALE PARTE
Dettagli5) Devono essere rispettate le norme che disciplinano l imballaggio e l etichettatura dei rifiuti pericolosi. B) Comunicazione annuali (MUD) (art. 189
Spettabile A TUTTI I CLIENTI E FORNITORI LORO SEDI Alla c.a. responsabile rifiuti Cornaredo, 02 maggio 2006 CIRCOLARE OGGETTO: DECRETO LEGISLATIVO N. 152 del 03 aprile 2006 A seguito della pubblicazione
DettagliAdempimenti ambientali di competenza delle CCIAA. Aggiornamento Febbraio 2017
Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA Aggiornamento Febbraio 2017 1 Ecocerved scarl AreaAmbiente Accesso ai servizi L accesso da parte degli utenti avviene dal portale AreaAmbiente che contiene
DettagliCOMUNE DI ARCIDOSSO PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI STRADA DI PENETRAZIONE ZONA ARTIGIANLE DI ARCIDOSSO CAPOLUOGO
COMUNE DI ARCIDOSSO PROVINCIA DI GROSSETO... OGGETTO PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI STRADA DI PENETRAZIONE ZONA ARTIGIANLE DI ARCIDOSSO CAPOLUOGO COMMITTENTE AMM. COMUNALE DI ARCIDOSSO PROGETTISTA
DettagliIndice argomenti del volume. RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati
Indice argomenti del volume RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati Diritto all ambiente Edizioni - 2016 RIFIUTI: IL PERCORSO
DettagliMUD 2009 SOGGETTI OBBLIGATI
MUD 2009 SOGGETTI OBBLIGATI I soggetti tenuti alla presentazione della comunicazione rifiuti sono i seguenti: chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti; commercianti
DettagliSOMMARIO. Presentazione... IX Nota sull Autore... XI
Sommario SOMMARIO Presentazione... IX Nota sull Autore... XI Capitolo I IL QUADRO NORMATIVO 1.1 Introduzione al SISTRI... 1 1.2 Quadro normativo: dalla Finanziaria 2007 ai DD.MM. SISTRI... 4 1.2.1 La Finanziaria
DettagliSERVIZI PER L ECOLOGIA LE MIGLIORI SOLUZIONI PER L ECOLOGIA RACCOLTA E RECUPERO DEI MATERIALI
OSSON SERVIZI PER L ECOLOGIA LE MIGLIORI SOLUZIONI PER L ECOLOGIA RACCOLTA E RECUPERO DEI MATERIALI SERVIZIO A 360 OSSON SERVIZI PER L ECOLOGIA Gestione completa del ciclo dei rifiuti Consulenza e soluzioni
DettagliDecreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4
Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. (G.U. n. 24 del 29-1-2008 2008-
DettagliDISCIPLINA DEI CENTRI DI RACCOLTA RIFIUTI URBANI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO
S E M I N A R I O DISCIPLINA DEI CENTRI DI RACCOLTA RIFIUTI URBANI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO D.M. Ambiente 8 aprile 2008 Deliberazione Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali 29 luglio 2008 Milano,
DettagliDirezione Ambiente. In qualità di: il:
Allegato A al Decreto n. del pag. 1/11 Direzione Ambiente DICHIARAZIONE ANNUALE DI CONFERIMENTO ANNO 2016 SPECIALE DEPOSITO IN DISCARICA RIFIUTI SOLIDI (Art. 3, commi da 24 a 41, L. 28.12.1995, n. 549,
DettagliCENTRI di RACCOLTA dei RIFIUTI URBANI DIFFERENZIATI adeguamenti al D.M. 08/04/2008
CENTRI di RACCOLTA dei RIFIUTI URBANI DIFFERENZIATI adeguamenti al D.M. 08/04/2008 RIMINI Mercoledì 05 Novembre 2008 Divisione Ambiente attuazione normativa ambientale IL CENTRO DI RACCOLTA Definizione
DettagliÉ obbligatorio in ogni caso fare lo scarico di tutti i rifiuti entro la fine dell'anno?
DOMANDE FREQUENTI ANID Informativa Ambientale Ottobre 2016 É obbligatorio in ogni caso fare lo scarico di tutti i rifiuti entro la fine dell'anno? Effettivamente non è obbligatorio in ogni caso, è possibile,
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (RESA AI SENSI DELL ART. 47 E DELL ART. 38 DEL D.P.R. 28/12/2000, N. 445)
Spett.le Arpa Lazio Sezione provinciale di. (si raccomanda la trasmissione via PEC all indirizzo della Sezione provinciale ARPA Lazio competente Indirizzi PEC nella sezione del sito Amministrazione trasparente
DettagliCdC RAEE Rapporto Toscana. CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE Fabrizio Longoni Direttore Generale
CdC RAEE Rapporto Toscana CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE Fabrizio Longoni Direttore Generale CHI È IL CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE Il Centro di Coordinamento RAEE è un Consorzio di natura privata senza scopo
DettagliCOPIA TRATTA DA GURITEL GAZZETTA UFFICIALE ON-LINE
Visto il decreto legislativo del 27 luglio 1999, n. 297: ßRiordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno delle ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie,
DettagliLA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO
LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO alla luce della L. 9 agosto 2013 n. 98 GEOlogica Studio professionale associato di Geologia Via Ambrogio da Bollate, 13-20021 Bollate (MI) Tel e fax 02/38300883 Info@GEO-logica.com
DettagliStrumenti normativi vigenti per la circular economy
Strumenti normativi vigenti per la circular economy Relatore: Stefano Maglia 23 novembre 2017, ore 11 #Sharing3FVG Webinar realizzato da IALFVG e parte degli 80 di #Sharing3FVG, progetto cofinanziato dal
DettagliSezione Risorse finanziarie e Tributi
Allegato A al Decreto n. 245 del 15.12.2015 pag. 1/11 Sezione Risorse finanziarie e Tributi DICHIARAZIONE ANNUALE DI CONFERIMENTO ANNO 2015 TRIBUTO SPECIALE DEPOSITO IN DISCARICA RIFIUTI SOLIDI (Art. 3,
DettagliMinistero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare DIREZIONE GENERALE PER I RIFIUTI E L INQUINAMENTO
Schema di decreto recante i criteri qualitativi e quali quantitativi per l'assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani ai sensi dell articolo 195, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 3
DettagliMUD 2007/2008 e le principali novità introdotte dal d.lgs. n. 4/2008 cd. CORRETTIVO al codice ambientale in materia di gestione rifiuti
CONFINDUSTRIA VICENZA Associazione Industriali della Provincia di Vicenza MUD 2007/2008 e le principali novità introdotte dal d.lgs. n. 4/2008 cd. CORRETTIVO al codice ambientale in materia di gestione
DettagliD.P.R. 13 marzo 2013 n. 59
D.P.R. 13 marzo 2013 59 Regolamento recante la disciplina l autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese
DettagliI t na t tt lità del t erm ne ifi r uto Vincenzo Migaleddu
Inattualità deltermine rifiuto Vincenzo Migaleddu Sull Ordinanza contingibile e urgente n. 1 del 04 gennaio 2013, per il conferimento di rifiuti urbani e di rifiuti derivanti dal trattamento di rifiuti
DettagliNUOVE REGOLE IN VIGORE A PARTIRE DAL 1 GIUGNO 2015 PER UTENZE CON PARTITA IVA PRONTUARIO
CEM TRASPORTO E CONFERIMENTO DEI RIFIUTI ASSIMILATI AGLI URBANI PRESSO LA PIATTAFORMA ECOLOGICA COMUNALE NUOVE REGOLE IN VIGORE A PARTIRE DAL 1 GIUGNO 2015 PER UTENZE CON PARTITA IVA PRONTUARIO NUMERO
DettagliRev. Descrizione della revisione Simbolo
Rev. Descrizione della revisione Simbolo A Emissione del 29/11/2012 B C Revisione del 15/07/2014 per prescrizioni VIA Revisione del 16/12/2014 per integrazioni riferite all endoprocedimento AIA, controdeduzioni
DettagliPROCEDURE DA PROPORRE AL TAVOLO PER LA SEMPLIFICAZIONE
PROCEDURE DA PROPORRE AL TAVOLO PER LA SEMPLIFICAZIONE AREA INTERESSATA RIFERIMENTO NORMATIVO PROCEDURA DA SEMPLIFICARE ENTI COINVOLTI AMBIENTE 1 L.R. n. 19/2011 art. 13 D.L. n. 5/2012 art. 28 convertito
DettagliSISTRI Sistema Tracciabilità Rifiuti
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO SISTRI Sistema Tracciabilità Rifiuti La scheda normativa è stata elaborata tenendo conto delle norme più importanti in materia; sono possibili omissioni o imprecisioni. E opportuno
DettagliSISTRI Sistema Tracciabilità Rifiuti
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO SISTRI Sistema Tracciabilità Rifiuti La scheda normativa è stata elaborata tenendo conto delle norme più importanti in materia; sono possibili omissioni o imprecisioni. E opportuno
DettagliGestione operativa dei rifiuti sanitari
Gestione operativa dei rifiuti sanitari Conoscere le norme per migliorare l efficienza Introduzione o Introduzione, premessa, obiettivi; Fonti normative e fonti operative; Il quadro di riferimento normativo
DettagliI LUOGHI DI RAGGRUPPAMENTO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI C&D
I LUOGHI DI RAGGRUPPAMENTO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI C&D ROBERTO COIZET (Presidente Centro Materia Rinnovabile e Edizioni Ambiente) Conferenza nazionale sull Economia circolare applicata alla gestione
DettagliCOMUNE DI ORISTANO. Indice
Indice 1 RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MATERIE...2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO...2 3 MATERIALE DERIVANTE DA ATTIVITÀ DI SCAVO E DEMOLIZIONE...3 4 INQUADRAMENTO NORMATIVO RIFIUTI...3 5 GESTIONE DEI MATERIALI
DettagliCOMUNE DI BORGO SAN LORENZO OPERE DI MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA STRADALE DELLA INTERSEZIONE VIALE DELLA RESISTENZA VIALE DELLA REPUBBLICA
COMUNE DI BORGO SAN LORENZO OPERE DI MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA STRADALE DELLA INTERSEZIONE VIALE DELLA RESISTENZA VIALE DELLA REPUBBLICA PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE
DettagliECOEURO s.r.l. Via Passerini, Monza (Mi) Tel Fax E mail:
VEICOLI FUORI USO Un veicolo fuori uso, destinato alla demolizione, può essere consegnato al Concessionario solo nel caso in cui il detentore del veicolo stesso intenda cederlo per acquistarne uno nuovo.
DettagliANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO
ANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO dott. Alessandro Moltrer ANALISI DEL SISTEMA DEGLI AGGREGATI RICICLATI: DA RIFIUTI A RISORSA CONOSCENZA DEL COMPARTO SCHEMA DI RIFERIMENTO STRUMENTI
Dettagli10 COMUNICAZIONE RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI E RACCOLTI IN CONVENZIONE
10 COMUNICAZIONE RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI E RACCOLTI IN CONVENZIONE La Comunicazione Rifiuti Urbani e Assimilati, composta dalla Scheda RU e dai relativi Moduli, deve essere D.lgs. 152/2006 ed è relativa
DettagliClassificazione con 2 soli CER alternativi riferiti allo scopo dell'attività, il primo per
QUESITI DAI SOCI QUESITO Buongiorno, vista la linea guida avremmo da porre questa questione per chiarire se abbiamo compreso bene. Abbiamo pensato pertanto di indicare quella che potrebbe essere la prassi
DettagliImpostare i limiti di Deposito Temporaneo del produttore Versione 17.06
Impostare i limiti di Deposito Temporaneo del produttore Versione 17.06 1 Questo manuale è orientato ad aziende che sono Produttori di Rifiuti : se la tua azienda svolge anche l attività di destinatario,
DettagliArgomenti. Gestione Rifiuti: Registri di carico/scarico e formulario, MUD. Gestione acque di scarico: Autorizzazione acque di prima pioggia
17 Dicembre 2016 Argomenti Gestione Rifiuti: Registri di carico/scarico e formulario, MUD 2. 3. 4. : aggiornamento dall anno 2017 : nuovo regolamento Gestione acque di scarico: Autorizzazione acque di
DettagliCOMUNI RICICLONI EMILIA-ROMAGNA Il destino dei rifiuti in Regione tra riciclaggio e smaltimento. Barbara Villani
COMUNI RICICLONI EMILIA-ROMAGNA 2010 Il destino dei rifiuti in Regione tra riciclaggio e smaltimento Barbara Villani La direttiva 2008/98/CE indirizza gli Stati membri ad avvicinarsi ad una società del
Dettagli