BRACCONIERI E CACCIATORI ROMA COME UNA GIUNGLA

Transcript

1 PRIMA PAGINA CRONACA martedì 9 gennaio 2007 BRACCONIERI E CACCIATORI ROMA COME UNA GIUNGLA di FRANCESCA MARIANI ROMA è un giungla per i cacciatori che si inoltrano fin nelle zone abitate e agiscono con arroganza, come l episodio occorso due giorni fa ai Baberini conferma. Ci sono i bracconieri nei parchi di Roma che piazzano micidiali trappole per cinghiali nella Pineta di Castelfusano e in altre zone verdi all interno del Gra. I sequestri non mancano ma la battaglia è lungi dall essere vinta. Da settembre ad oggi quaranta rapaci tra falchi, poiane, gufi, barbagianni, tutti sotto tutela di legge, sono stati impallinati dall apertura della caccia. Sono in cura al Bioparco grazie alla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) e al Comune. Ormai gli spari delle doppiette si avvertono in quelle zone cuscinetto tra la campagna e i quartieri abitati. Per Monica Cirinnà giunto il momento di rivedere qualcosa a cominciare dalle le leggi vigenti sulla caccia «che non vietano ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri». Riferendosi all episodio che ha visto Viviana Broglio, compagna di Urbano Baberini, minacciata da due cacciatori introdottisi nella loro tenuta alle porte di Roma. Uno dei due è arrivato fin nella coorte della tenuta e ha sparato ad un cane, ferendolo, e persino puntato il fucile contro la donna», prosegue Monica Cirinnà, invita a riflettere «sull anomalia italiana». «Per difendere il più possibile gli animali è importante la partecipazione dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni». «Sul tema - continua - si è già espressa favorevolmente la Corte europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, che con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprietà. La normativa italiana è invece ferma. Perché la sentenza europea venga accolta c'è bisogno che un'azione civile di un agricoltore superi tutti i gradi di giudizio e arrivi al vaglio della Cassazione, dove la disposizione europea non potrà che essere recepita. «Nell'esprimere la mia solidarietà a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini - conclude Cirinnà - ringrazio gli stessi per aver sporto denuncia dell'accaduto alle Autorità, garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinchè il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita».

2 ZCZC0275/SXR WRL70115 R CRO S0B S41 QBXL CACCIATORE MINACCIA COMPAGNA PRINCIPE BARBERINI,SPARA A CANE (ANSA) - ROMA, 7 gen Brutta avventura per Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini che, secondo quanto denunciato ai carabinieri, e' stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, alle rimostranze della donna che chiedeva conto della loro presenza fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e le ha puntato il fucile. ''Abbiamo subito chiamato i carabinieri - spiega il principe Urbano Barberini - ma quelle persone si erano allontanate. Uno dei due cacciatori, che possono accedere alla tenuta ma non possono introdursi all'interno di una proprieta', alle rimostranze della mia compagna, per tutta risposta ha fatto fuoco su uno degli 11 cani, tutti randagi che accudiamo da tempo, ferendolo ad una zampetta. Poi ha cercato di far fuoco su un altro cane e infine ha puntato contro Viviana il fucile. Per fortuna il Comune di Roma ha un servizio di pronto soccorso per gli animali che ha prestato cure tempestive a quelle povera cagnetta''. (ANSA). FL 07-GEN-07 18:32 NNNN

3 Ultim'ora 8 gennaio - Roma Cacciatore spara a un cane per ritorsione contro proteste per suo ingresso in un fondo. Brutta avventura per Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini che, secondo quanto denunciato ai carabinieri, e' stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, alle rimostranze della donna che chiedeva conto della loro presenza fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e le ha puntato il fucile. 'Abbiamo subito chiamato i carabinieri - spiega il principe Urbano Barberini - ma quelle persone si erano allontanate. Uno dei due cacciatori, che possono accedere alla tenuta ma non possono introdursi all'interno di una proprieta', alle rimostranze della mia compagna, per tutta risposta ha fatto fuoco su uno degli 11 cani, tutti randagi che accudiamo da tempo, ferendolo ad una zampetta. Poi ha cercato di far fuoco su un altro cane e infine ha puntato contro Viviana il fucile. Per fortuna il Comune di Roma ha un servizio di pronto soccorso per gli animali che ha prestato cure tempestive a quelle povera cagnetta'. (ANSA)

4 CRONACA DI ROMA 08/01/2007 TESTATA Corsera EDIZIONE roma SEZIONE CRONACA DI ROMA REDAZIONE CRONACA ROMA DATA 08/01/2007 NUMERO Lun PAGINA 005 OCCHIELLO IL PRINCIPE SFORZA BARBERINI TITOLO «Minacce dai cacciatori» Brutta avventura per Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini che, secondo quanto denunciato ai carabinieri, è stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso nobile alle porte della città. Uno dei due, alle rimostranze della donna che chiedeva conto della loro presenza fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e le ha puntato il fucile. «Abbiamo chiamato i carabinieri - ha spiegato Urbano Barberini - ma si erano allontanati. Uno dei cacciatori, che possono accedere alla tenuta ma non introdursi dentro una proprietà, alle rimostranze della mia compagna ha fatto fuoco su uno degli 11 cani, tutti randagi che accudiamo da tempo, ferendolo ad una zampa. Poi ha cercato di far fuoco su un altro cane - ha raccontato il principe - e infine ha puntato contro Viviana il fucile».

5 Cacciatori sparano al cane del principe Urbano Sforza Barberini e minacciano la compagna E' avvenuto il 7 gennaio all'interno della sua tenuta di San Giovanni in Camporazio Riceviamo e pubblichiamo La consigliera delegata ai Diritti degli Animali Monica Cirinnà nell'ambulanza pet-soccorso per animali del Comune di Roma "Rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non permettono di vietare ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri. Quanto accaduto il 7 gennaio è solo l'ultimo esempio: Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini, è stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, arrivato fin nella corte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, e per legge non ci si può avvicinare ai casali, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato persino il fucile contro la donna. Per fortuna alla donna non è accaduto nulla, e il cane è stato prontamente soccorso dall'ambulanza per animali del Comune di Roma". E' quanto rende noto Monica Cirinnà, Consigliera delegata del Sindaco di Roma ai Diritti degli Animali. "L'attività venatoria italiana è anomala - prosegue Cirinnà - non solo c'è la più alta densità di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee, ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati, a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Per difendere il più possibile gli animali è importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni". "Sul tema - aggiunge ancora Cirinnà - si è già espressa favorevolmente la Corte Europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, che con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprietà. La normativa italiana è invece ferma alla legge 157 del 1992 che esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati. Perché la sentenza europea venga accolta c'è bisogno che un'azione civile di un agricoltore superi tutti i gradi di giudizio e arrivi al vaglio della Cassazione, dove la disposizione europea non potrà che essere recepita". "Nell'esprimere la mia solidarietà a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini - conclude Cirinnà - ringrazio gli stessi per aver sporto denuncia dell'accaduto alle Autorità, garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinché il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita". 09/01/2007

6 zczc ADN CRO 0 RTX CRO RLA ROMA: CIRINNA', NO ACCESSO CACCIATORI A TERRENI PRIVATI = BISOGNA RIVEDERE NORMATIVA ITALIANA IN MATERIA Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - È necessario rivedere la legge italiana che non vieta ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli privati, a meno che non siano recintati. Lo sostiene Monica Cirinnà, consigliere delegato del sindaco di Roma ai diritti degli animali, ricordando l'episodio che ha visto protagonista Viviana Broglio,compagna del principe Urbano Sforza Barberini. Viviana Broglio, spiega,''è stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, arrivato fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato persino il fucile contro la donna». Alla quale, ricorda, «per fortuna non è accaduto nulla, e il cane è stato prontamente soccorso dall'ambulanza per animali del Comune di Roma». Il consigliere ha parlato di una situazione venatoria «anomala» in Italia, richiamando a prova di ciò una sentenza della corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che «con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprietà». In italia invece, ha sottolineato Cirinnà, la normativa è «ferma alla legge 157 del 1992 che esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati». Ha quindi rivolto l'invito a collaborare ai cittadini e agli agricoltori, affinchè denuncino «quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni». Il consigliere ha concluso esprimendo solidarietà a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini, e ha poi ringraziato gli stessi «per aver sporto denuncia dell'accaduto alle autorità, garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinchè il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita». (Laf/Pe/Adnkronos) 08-GEN-07 19:26 NNNN nnnn

7 ZCZC1079/SXR WRL10133 R CRO S43 QBXL CACCIA: CIRINNA', VIETARE ACCESSO CACCIATORI A FONDI PRIVATI (ANSA) - ROMA, 8 gen - Due cacciatori, entrati nella tenuta del principe Urbano Sforza Barberini, hanno minacciato la compagna del nobile Viviana Broglio che voleva farli allontanare dal campo di grano che stavano calpestando, ed sparato ad un cane della donna, ferendolo ad una zampa. Lo ha riferito il consigliere comunale delegato ai diritti degli animali Monica Cirinna', secondo la quale occorre ''rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non vietano ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno questi che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri''. Secondo il consigliere la legge sull'attivita' venatoria italiana ''e' anomala: non solo c'e' la piu' alta densita' di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee, ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati non adeguatemente recintati''. ''Per difendere il piu' possibile gli animali - ha aggiunto la Cirinna' - e' importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni. '' Il consigliere ha aggiunto che la Corte Europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, si e' espressa per il divieto di accesso di cacciatori a fondi privati, mentre la normativa italiana esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati. (ANSA). COM-SA 08-GEN-07 18:42 NNNN

8 Omniroma-CACCIA, CIRINNÀ: "RIVEDERE LEGGE SU ACCESSO A FONDI PRIVATI" (OMNIROMA) Roma, 08 gen - "Rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non vietano ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri". Lo dichiara, in un comunicato, la delegata del sindaco alle Politiche degli animali Monica Cirinnà. "Quanto accaduto ieri - continua la Cirinnà - è solo l'ultimo esempio: Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini, è stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, arrivato fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio (e per legge non ci si può avvicinare ai casali) ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato persino il fucile contro la donna. Per fortuna alla donna non è accaduto nulla e il cane è stato prontamente soccorso dall'ambulanza per animali del Comune di Roma". "L'attività venatoria italiana è anomala - prosegue Cirinnà - non solo c'è la più alta densità di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati, a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Per difendere il più possibile gli animali è importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni". "Sul tema - continua la responsabile dell'ufficio Animali - si è già espressa favorevolmente la Corte europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, che con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprietà. La normativa italiana è invece ferma alla legge 157 del 1992 che esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati. Perché la sentenza europea venga accolta c'è bisogno che un'azione civile di un agricoltore superi tutti i gradi di giudizio e arrivi al vaglio della Cassazione, dove la disposizione europea non potrà che essere recepita". "Nell'esprimere la mia solidarietà a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini - conclude Cirinnà - ringrazio gli stessi per aver sporto denuncia dell'accaduto alle Autorità, garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinché il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita". Red gen 07

9 DIR AMB 0 RR1 / DIR CACCIA. ANCHE COMUNE DI ROMA SI SCHIERA: RIVEDERE LA LEGGE DOPO AGGRESSIONE SFORZA CIRINNA': NO ACCESSO A FONDI PRIVATI (DIRE) Roma, 8 gen. - "Rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non permettono di vietare ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri. Quanto accaduto ieri è solo l'ultimo esempio". Anche il comune di Roma si schiera dunque sulla questione caccia. A parlare della faccenda è Monica Cirinnà, delegato del sindaco di Roma ai Diritti degli animali, commentando quanto accaduto nella tenuta del principe Urbano Sforza Barberini, dove la compagna del principe è stata minacciata da due cacciatori, uno dei due ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato poi il fucile contro la donna. "Per fortuna- commenta il vicepresidente del consiglio comunale- alla donna non è accaduto nulla, e il cane è stato prontamente soccorso dall'ambulanza per animali del Comune di Roma". L'attività venatoria italiana "è anomala- prosegue Cirinnànon solo c'è la più alta densità di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee, ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati, a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Per difendere il più possibile gli animali è importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni".(segue) (Com/Din/ Dire) 16:

10 CACCIA: CIRINNA', RIVEDERE LEGGE. ACCESSO A FONDI PRIVATI VA VIETATO (ASCA) - Roma, 8 gen - ''Rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non permettono di vietare ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri. Quanto accaduto ieri e' solo l'ultimo esempio: Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini, e' stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, arrivato fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, e per legge non ci si puo' avvicinare ai casali, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato persino il fucile contro la donna. Per fortuna alla donna non e' accaduto nulla, e il cane e' stato prontamente soccorso dall'ambulanza per animali del Comune di Roma''. E' quanto rende noto Monica Cirinna', Consigliera delegata del Sindaco di Roma ai Diritti degli Animali. ''L'attivita' venatoria italiana e' anomala - prosegue Cirinna' - non solo c'e' la piu' alta densita' di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee, ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati, a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Per difendere il piu' possibile gli animali e' importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni''. ''Sul tema - aggiunge ancora Cirinna' - si e' gia' espressa favorevolmente la Corte Europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, che con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprieta'. La normativa italiana e' invece ferma alla legge 157 del 1992 che esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati. Perche' la sentenza europea venga accolta c'e' bisogno che un'azione civile di un agricoltore superi tutti i gradi di giudizio e arrivi al vaglio della Cassazione, dove la disposizione europea non potra' che essere recepita''. ''Nell'esprimere la mia solidarieta' a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini - conclude Cirinna' - ringrazio gli stessi per aver sporto denuncia dell'accaduto alle Autorita', garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinche' il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita''. res-mpd/mcc/ss

11 Cirinnà, rivedere la legge sulla caccia. No accesso ai fondi privati. COMUNE DI ROMA UFFICIO DIRITTI ANIMALI ON. MONICA CIRINNA' Roma, 8 Gennaio 2007 COMUNICATO STAMPA Ieri due cacciatori hanno minacciato compagna principe Urbano Sforza Barberini e sparato a un cane CACCIA: CIRINNA', RIVEDERE LEGGE, NO ACCESSO A FONDI PRIVATI La donna è salva, il cane è stato soccorso con la pet-ambulanza del Comune di Roma "Rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non permettono di vietare ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri. Quanto accaduto ieri è solo l'ultimo esempio: Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini, è stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, arrivato fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, e per legge non ci si può avvicinare ai casali, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato persino il fucile contro la donna. Per fortuna alla donna non è accaduto nulla, e il cane è stato prontamente soccorso dall'ambulanza per animali del Comune di Roma". E' quanto rende noto Monica Cirinnà, Consigliera delegata del Sindaco di Roma ai Diritti degli Animali. "L'attività venatoria italiana è anomala - prosegue Cirinnà - non solo c'è la più alta densità di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee, ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati, a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Per difendere il più possibile gli animali è importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni". "Sul tema - aggiunge ancora Cirinnà - si è già espressa favorevolmente la Corte Europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo, che con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprietà. La normativa italiana è invece ferma alla legge 157 del 1992 che esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati. Perché la sentenza europea venga accolta c'è bisogno che un'azione civile di un agricoltore superi tutti i gradi di giudizio e arrivi al vaglio della Cassazione, dove la disposizione europea non potrà che essere recepita". "Nell'esprimere la mia solidarietà a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini - conclude Cirinnà - ringrazio gli stessi per aver sporto denuncia dell'accaduto alle Autorità, garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinché il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita".

12 Ieri 7 gennaio due cacciatori hanno minacciato compagna principe Urbano Sforza Barberini e sparato a un cane CACCIA: CIRINNA, RIVEDERE LEGGE, NO ACCESSO A FONDI PRIVATI La donna è salva, il cane è stato soccorso con la pet-ambulanza del Comune di Roma Rivedere le leggi vigenti italiane in materia di caccia che non permettono di vietare ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati, a meno che non siano recintati con rete alta almeno un metro e venti centimetri. Quanto accaduto ieri è solo l ultimo esempio: Viviana Broglio, compagna del principe Urbano Sforza Barberini, è stata minacciata da due cacciatori introdottisi nella tenuta dello stesso principe alle porte di Roma. Uno dei due, arrivato fin nella coorte della tenuta di San Giovanni in Camporazio, e per legge non ci si può avvicinare ai casali, ha sparato ad un cane, ferendolo ad una zampa, e ha puntato persino il fucile contro la donna. Per fortuna alla donna non è accaduto nulla, e il cane è stato prontamente soccorso dall ambulanza per animali del Comune di Roma. E quanto rende noto Monica Cirinnà, Consigliera delegata del Sindaco di Roma ai Diritti degli Animali. L'attività venatoria italiana è anomala prosegue Cirinnà - non solo c è la più alta densità di cacciatori rispetto al territorio e il calendario venatorio contrasta con le direttive europee, ma i cacciatori possono accedere ai fondi privati, a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Per difendere il più possibile gli animali è importante la partecipazione diretta dei cittadini e degli agricoltori, anche attraverso la denuncia di quei cacciatori che sconfinano nei loro terreni. Sul tema aggiunge ancora Cirinnà - si è già espressa favorevolmente la Corte Europea dei Diritti dell Uomo di Strasburgo, che con sentenza del 29 aprile del 1999 ha stabilito, su ricorso presentato da alcuni agricoltori francesi, che la caccia in terreni altrui non recintati va considerata come violazione del diritto di proprietà. La normativa italiana è invece ferma alla legge 157 del 1992 che esclude la caccia solo nei fondi privati opportunamente recintati. Perché la sentenza europea venga accolta c è bisogno che un azione civile di un agricoltore superi tutti i gradi di giudizio e arrivi al vaglio della Cassazione, dove la disposizione europea non potrà che essere recepita. Nell esprimere la mia solidarietà a Viviana Broglio e al principe Urbano Sforza Barberini conclude Cirinnà - ringrazio gli stessi per aver sporto denuncia

13 dell accaduto alle Autorità, garantendo da parte delle associazioni animaliste del Comune di Roma il massimo sostegno affinché il caso arrivi in Cassazione e la disposizione europea possa essere recepita.