REGOLAMENTO del LABORATORIO. di SCIENZE. (CHIMICA e BIOLOGIA)

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1 Giulio Cesare Vanini Liceo Scientifico Linguistico Via Reno, CASARANO Tel.: Cod. Ist.: LEPS03000X - C. F.: REGOLAMENTO del LABORATORIO di SCIENZE (CHIMICA e BIOLOGIA) Redatto dall insegnante Responsabile del Laboratorio per l'applicazione del T.U.81/2008 e del D.Lgs (Rischio Chimico) INDICE 1. Premessa 2. Procedure standard per l utilizzo del laboratorio in sicurezza - funzioni del docente - comportamento degli studenti - funzioni del responsabile 3. Norme elementari per l'uso e la manipolazione delle sostanze e dei preparati chimici. 4. Smaltimento dei rifiuti - raccolta e conservazione del materiale in laboratorio - deposito temporaneo dei rifiuti 5. Validità e durata del presente regolamento 6. Allegati

2 PREMESSA Nel laboratorio didattico di scienze, per il particolare tipo di operazioni che si eseguono e per la particolarità delle apparecchiature e soprattutto delle sostanze che si utilizzano, è sempre da temere il pericolo di infortuni. Pertanto, per salvaguardare la propria salute e quella di tutti i soggetti che lo utilizzano, ogni addetto deve conoscere al meglio tutto ciò che è oggetto del proprio lavoro, operazioni da eseguire, apparecchiature da usare, caratteristiche di pericolosità delle sostanze che vengono impiegate, i pericoli che possono derivare da certe operazioni e le norme per evitarli o minimizzarli. Quindi, per l utilizzo corretto del laboratorio, è indispensabile attenersi alle specifiche norme comportamentali qui di seguito indicate. REGOLAMENTO LABORATORIO di SCIENZE NATURALI Art. 1 a) Il laboratorio è dedicato esclusivamente all'attività didattica delle scienze naturali e fisiche ed è consentito l'accesso esclusivamente agli alunni delle classi previste dall'orario scolastico e solo in presenza del personale docente. b) È consentito l uso del laboratorio per attività didattiche programmate dalla scuola per l orientamento in ingresso/in uscita. Si precisa, altresì, che per queste attività resta indispensabile la presenza di un docente di scienze che coordini e guidi le esperienze degli studenti Art. 2

3 I docenti, gli studenti ed il personale scolastico, presenti in laboratorio per svolgere la loro attività, devono rispettare le prescrizioni di sicurezza previste dal D. lgs. 81/2008, richiamate dalla cartellonistica e dal presente regolamento. Art. 3 I docenti di scienze naturali, nella loro programmazione didattica, devono prevedere un modulo didattico dedicato alle norme antinfortunistiche previste per lo svolgimento in sicurezza delle attività di laboratorio. Art. 4 Per nessun motivo il Laboratorio deve essere lasciato aperto ed incustodito. Art. 5 Gli studenti devono mantenere sempre un comportamento rispettoso verso gli addetti e devono utilizzare con attenzione le attrezzature in dotazione al laboratorio. Inoltre, devono presentarsi alle lezioni con il necessario materiale didattico e con le dotazioni personali di sicurezza ( camice, guanti, occhiali) prescritte dai docenti( vedi allegato). Art. 6 a) Al termine dell'esercitazione gli allievi riordineranno il loro posto di lavoro secondo le indicazioni ricevute e consegneranno, in ordine, le attrezzature e i materiali eventualmente ricevuti all'inizio della lezione. b) Al termine della lezione / delle attività il docente avrà cura di verificare che il laboratorio sia lasciato in ordine e, dopo aver chiuso, consegnerà le chiavi ai collaboratori scolastici del piano. Art. 7

4 Gli studenti ed il personale devono seguire le indicazioni relative allo smaltimento e allo stoccaggio dei rifiuti speciali. Art. 8 In generale non è consentito portare o lasciare effetti personali nei laboratori. Gli studenti si atterranno alle indicazioni dei docenti. Art. 9 È vietato agli studenti l'accesso al laboratorio di scienze naturali durante l intervallo e nelle ore in cui non sono previste lezioni. In tali periodi il laboratorio è chiuso a chiave, o è consentita la presenza dei docenti per la preparazione delle lezioni, per la manutenzione tecnica e per le attività necessarie al buon funzionamento del laboratorio. Art. 10 È vietato manomettere o danneggiare le dotazioni antinfortunistiche presenti in laboratorio. Art. 11 Il danneggiamento del laboratorio o di sue componenti da parte degli studenti sarà sanzionato sulla base di quanto disposto dal Regolamento di istituto. Eventuali danni imputabili a negligenza del docente saranno perseguibili sulla base della normativa vigente. PROCEDURE STANDARD PER L UTILIZZO DEL LABORATORIO IN SICUREZZA Art. 12

5 (Responsabilità dei docenti di Scienze naturali) Il docente di Scienze naturali che usa il laboratorio nella propria ora di lezione deve: 1) sovrintendere alla consegna agli studenti dell'eventuale materiale e attrezzatura necessaria allo svolgimento dell'esercitazione; 2) compilare in tutte le sue parti Il registro delle attività prima dell inizio delle attività; 3) fornire agli studenti indicazioni sulla sicurezza delle procedure e invitarli, ove lo ritenga necessario, all uso delle protezioni previste (guanti, camice, occhiali, ); 4) fornire agli allievi, durante le lezioni e le esercitazioni, le informazioni necessarie per effettuare l'esercitazione; 5) sovrintendere allo svolgimento dell esperienza e intervenire sugli allievi in difficoltà; 6) controllare che le attrezzature vengano usate in modo corretto evitando il loro danneggiamento; 7) verificare, al termine della lezione, che la riconsegna del materiale venga effettuata con il dovuto ordine; 8) prelevare il materiale necessario alle esercitazioni; 9) segnalare al collega responsabile del laboratorio eventuali danni ; 10) assicurarsi che il laboratorio sia lasciato in ordine per renderlo immediatamente utilizzabile per le successive esercitazioni; 11) collaborare, al termine dell'a.s., alla stesura della richiesta di materiale di consumo necessario per le esercitazioni dell'a. s. successivo; 12) all'inizio dell'a.s., in relazione alla programmazione didattica ed al P.O.F., sentito il D.S., concordare con i colleghi di materia e/o indirizzo la richiesta motivata di acquisto di attrezzatura; 13) segnalare al collega responsabile di laboratorio la necessità di manutenzione ordinaria e/o straordinaria;

6 Art. 13 (Comportamento degli studenti in laboratorio) 1) È proibito agli studenti accedere al laboratorio senza la presenza di un docente. 2) Gli studenti devono indossare il camice ed utilizzare tutti i necessari mezzi di protezione indicati dall'insegnante per la specifica esercitazione. I capelli lunghi devono essere tenuti raccolti 3) In laboratorio è assolutamente vietato bere o mangiare. 4) Sono proibiti tutti gli esperimenti non autorizzati, non testati o che non siano stati preventivamente illustrati e descritti dall'insegnante. 5) Il pavimento e i passaggi tra i banconi e le vie di fuga devono essere sempre sgombri. 6) Gli studenti dovranno segnalare ai docenti ogni incidente che si dovesse verificare, anche se di lieve entità. 7) Gli studenti devono utilizzare gli attrezzi con la dovuta cautela evitando comportamenti imprudenti che potrebbero rivelarsi pericolosi per l incolumità propria e dei compagni. 8) Al termine dell'esercitazione gli allievi collaboreranno nel riordinare il laboratorio, in particolare dovranno pulire il proprio posto di lavoro, le attrezzature e la vetreria. Art. 14 (Docente responsabile del laboratorio di Scienze naturali- compiti e funzioni) Il docente nominato responsabile del laboratorio di Scienze naturali deve: 1) Predisporre / aggiornare / accogliere il regolamento di utilizzazione del laboratorio; 2) programmare il calendario di accesso delle classi nel laboratorio;

7 3) verificare, all'inizio dell'anno scolastico, lo stato del laboratorio e redigere il verbale delle operazioni con l'inventario delle attrezzature; 4) effettuare la registrazione e la catalogazione delle attrezzature e dei reagenti acquistati in conto capitale; 5) aggiornare periodicamente il registro dell'inventario; 6) vigilare scrupolosamente su tutte le attrezzature in dotazione; 7) ricevere dai colleghi segnalazioni di eventuali manutenzioni e compila la richiesta per la manutenzione ordinaria /straordinaria; 8) raccogliere le richieste di acquisto di attrezzature e verificarne la necessità e la coerenza rispetto alle finalità didattiche previste dal profilo in uscita degli studenti dei rispettivi indirizzi (scientifico e linguistico) e dal P.O. F. 9) verificare, direttamente o indirettamente, la carenza di dotazioni antinfortunistiche del laboratorio, e richiedere il necessario intervento concordato con il responsabile della sicurezza; 10) alla fine dell'anno scolastico, in relazione alle classi da attivare, predispone, in accordo con i colleghi, la richiesta di acquisto del materiale necessario per le esercitazioni dell'anno scolastico successivo. Inoltre, dovrà depositare un verbale con l'inventario delle attrezzature presenti in laboratorio. PARTE II NORME ELEMENTARI PER L'USO E PER LA MANIPOLAZIONE DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI CHIMICI 1) Tutte le sostanze e i preparati utilizzati nel laboratorio devono essere riconoscibili attraverso etichette riportanti tutte le indicazioni obbligatorie per legge ( simboli di rischio, frasi di rischio e consiglio prudenza) 2) Tutte le sostanze e i preparati utilizzati nel laboratorio devono essere corredati da una apposita scheda di sicurezza conservata in luogo apposito, noto ed accessibile

8 a tutti gli operatori. ( Nessuno deve asportare le schede di sicurezza se non per breve consultazione). 3) Prima di testare una nuova esercitazione leggere sempre attentamente l'etichetta e la scheda di sicurezza dei prodotti che si devono usare e seguire le indicazioni d'uso ed i consigli di prudenza ( non utilizzare mai il contenuto di confezioni prive di etichetta o che non siano etichettate opportunamente). 4) Chiudere sempre bene i contenitori dei prodotti dopo l'uso. 5) Non assaggiare mai una qualsiasi sostanza in laboratorio, anche quelle apparentemente innocue. 6) Evitare sempre il contatto di qualunque sostanza chimica con la pelle. Nel manipolare le sostanze utilizzare sempre gli appositi attrezzi ( spatole, contagocce, pipette di sicurezza, guanti, occhiali, cappe aspirante, pompette aspiranti...) a seconda della pericolosità del materiale da utilizzare. In caso di contatto accidentale lavare subito con abbondante acqua e poi chiedere istruzioni all'insegnante. 7) Prestare particolare cura nel preparare i reagenti chimici ed usare sempre i quantitativi minimi necessari di sostanze e preparati, per evitare sprechi, rischi maggiori per chi lavora, inquinamento dell'ambiente per lo smaltimento di quanto non si è utilizzato. 8) Non dirigere l'apertura delle provette, durante il riscaldamento verso la persona vicina. 9) Non usare fiamme libere in presenza di sostanze infiammabili. 10) Le esperienze in cui si prevedono esalazioni o fumi vanno eseguite sotto cappa a vetro abbassato e aspirazione in funzione. 11) Le superfici dei banchi o del pavimento su cui siano cadute eventuali sostanze chimiche devono essere bonificate ed asciugate subito.

9 12) Nel caso che le sostanze cadute o versate accidentalmente siano infiammabili, spegnere immediatamente le fiamme libere e staccare la corrente generale del laboratorio. 13) L'istituto ha attivato la raccolta dei rifiuti tossici e tutto il personale è tenuto a seguire le indicazioni specifiche. RACCOLTA E CONSERVAZIONE DEL MATERIALE IN LABORATORIO 1) La raccolta viene effettuata in contenitori appropriati in base al volume e al tipo di rifiuto: a) Per le miscele acquose di solventi organici, per i solventi organici e le altre sostanze liquide devono essere utilizzati contenitori a norma, marcati CE, idonei alla natura del rifiuto, al volume prodotto e al carico infiammabile, con chiusura a tenuta, mezzi di presa e a bocca stretta. Sono disponibili taniche di capacità da 5 a 10 litri. Le taniche non devono essere riempite fino all orlo; non sono ammesse bottiglie di plastica o altri contenitori già utilizzati a scopo alimentare, nonché contenitori che non seguano le norme suddette; b) per i materiali solidi si devono utilizzare, eventualmente, scatole di cartone, con sacchetto di plastica resistente in cui porre i rifiuti; i solidi contaminati da sostanze organiche devono essere preventivamente posti in contenitori chiusi ermeticamente o sacchetti di plastica sigillati. Possono, in alternativa, essere usate anche le taniche da 5 a 10 litri, come da indicazioni fornite dalla Ditta che provvederà allo smaltimento. 2) Ogni contenitore deve essere provvisto di etichettatura riportante il codice C.E.R., (vedi allegato) la composizione del rifiuto e il simbolo "R". Le etichette devono essere poste sul contenitore prima del suo utilizzo. Il personale incaricato deve riunire il più possibile le sostanze da eliminare rispettando le compatibilità e la natura chimica allo scopo di ridurre al massimo il numero di contenitori all'interno del laboratorio.

10 3) I contenitori contenenti i rifiuti devono avere un peso compatibile alle norme sulla movimentazione dei carichi (massimo 20 kg). 4) I rifiuti chimici devono essere conservati lontano da fonti di calore, irraggiamento solare e quadri elettrici. Devono essere chiusi ermeticamente e non devono essere collocati in alto o comunque in posizioni di equilibrio precario. Deposito temporaneo dei rifiuti 1) Il deposito temporaneo è autorizzato esclusivamente nel locale del reagentario del Laboratorio di Chimica al quale è impedito il libero accesso ai non addetti. 2) La tenuta del registro di carico e scarico è di pertinenza del Responsabile di Laboratorio di Chimica incaricato, così come la successiva consegna alla Ditta autorizzata dalla Dirigenza per lo smaltimento dei liquidi reflui. 3) Il peso del rifiuto va individuato insieme al Responsabile di al momento della consegna del materiale alla Ditta autorizzata. Tale peso sarà confermato, in seguito, dalla stessa Ditta e sarà riportato nel registro di carico e scarico. SMALTIMENTO dei RIFIUTI Norme generali per smaltimento rifiuti pericolosi di origine chimica 1) La gestione dei rifiuti è attualmente regolamentata in tutte le sue tappe, raccolta, deposito temporaneo, trasporto e smaltimento, dal Decreto Legislativo 152 del 3 aprile 2006 Testo unico della normativa ambientale (quarta parte) e dal Decreto Legislativo 16 gennaio 2008 N 4 (correttivo), che impongono una serie di procedure per l'eliminazione dei rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi. 2) Nessun rifiuto chimico, i rifiuti solidi urbani, i rifiuti assimilabili agli ospedalieri o immesso in diversa forma nell'ambiente, può essere eliminato attraverso le fognature. Si ricorda inoltre che negli scarichi possono avvenire pericolose miscelazioni tra sostanze chimiche eliminate da diversi laboratori. 3) Lo smaltimento dei rifiuti chimici deve essere predisposto secondo le procedure di seguito riportate:

11 a) assicurarsi di conoscere tutte le caratteristiche e le compatibilità delle sostanze chimiche utilizzate in modo da prevedere il tipo di rifiuto che sarà prodotto e le modalità di raccolta del medesimo( vedi allegato); b) usare adeguate misure di protezione, individuali e collettive (camici, guanti, mascherine, occhiali), in tutte le fasi della manipolazione del rifiuto; c) tenere separati i composti alogenati da quelli non alogenati (sono considerati rifiuti alogenati quelli che contengono una concentrazione di alogeni superiore allo 0.5%). 4) I contenitori per i rifiuti devono sempre riportare indicato molto chiaramente il contenuto. E vietato aggiungere sostanze in un recipiente di cui non si possa risalire al contenuto, così come lasciare o mantenere in uso contenitori non contrassegnati. 5) I rifiuti tossico-nocivi non devono essere tenuti nel laboratorio più del necessario, per ragioni di sicurezza. 6) La quantità dei rifiuti infiammabili tenuti in laboratorio deve essere comunque molto limitata. VALIDITÀ E DURATA DEL PRESENTE REGOLAMENTO Il presente regolamento approvato dal Consiglio di Istituto il.. con delibera n. ha carattere vincolante, per quanto non in contrasto con la normativa vigente. Esso resterà valido fino a quando non verrà modificato, in ottemperanza a nuove normative o con delibera presa dal Consiglio di Istituto (a maggioranza assoluta dei componenti il C. D. I.). Alla presidenza, al personale docente e non docente, agli alunni, è fatto obbligo di assicurare l'osservanza.

12 Il responsabile prof.ssa Baglivo Daniela 1. ALLEGATI 1) SOSTANZE CHIMICHE INCOMPATIBILI 2) DISPOSIZIONE DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) 3) CODICI CER 4) LINEE GUIDA PER LO SMALTIMENTO DEI CONTENITORI IN VETRO E PLASTICA CHE HANNO CONTENUTO SOSTANZE TOSSICHE O NOCIVE SOSTANZE CHIMICHE INCOMPATIBILI Molte sostanze chimiche comunemente usate in laboratorio reagiscono in modo pericoloso quando vengono a contatto con altre. Alcune di queste sostanze incompatibili sono qui di seguito elencate, a titolo esemplificativo e NON esaustivo. SOSTANZE CHIMICHE INCOMPATIBILI (incompatibilità principali - elenco esemplificativo e non esaustivo) Acetaldeide Acetilene Acetone Acetonitrile Acido acetico Acido cianidrico Acido cloridrico con acidi, basi, alogeni, forti ossidanti, ammine, acido cianidrico, alcoli, chetoni, anidridi. A contatto con l aria può formare perossidi esplosivi. con rame, cloro, bromo, iodio, argento, fluoro, mercurio e suoi Sali, ammoniaca, solventi alogenati e forti ossidanti. con cloroformio, anidride cromica, acido nitrico, acido solforico, clorati, perossidi, permanganati. forti ossidanti come cloro, bromo, fluoro, acido solforico e clorosolforico, perclorati, metalli alcalini, acido nitrico. con acido cromico, acido nitrico, glicole etilenico, acido perclorico, perossidi e permanganati, ammoniaca, acetaldeide. con forti ossidanti, acido cloridrico in miscela alcolica, acetaldeide, sodio e calcio idrossido, sodio carbonato. con basi, ossidanti, metalli alcalini, anidride acetica, ammine, aldeidi, alogenati, permanganato di potassio,

13 fluoro. Acido cromico con acido acetico, anidride acetica, acetone, alcol, canfora, liquidi infiammabili. Acido nitrico reagisce violentemente con combustibili e agenti (concentrato) riducenti, idrogeno solforato, acquaragia, ammine e ammoniaca, basi, metalli alcalini, perossidi. Acido ossalico con forti ossidanti, argento e i suoi composti, metalli alcalini, alcali, ipoclorito di sodio, clorati. Acido perclorico con acido acetico, anidride acetica, bismuto e le sue leghe, alcol, carta, legno, grassi, basi forti, metalli, acetonitrile, solfossidi, tricloroetilene. Può causare un esplosione se riscaldato. Il contatto con alcoli, glicoli o composti poliidrossilici genera composti esplosivi. rame, piombo, zinco, reazione violenta con ossidanti Acido picrico (clorati, nitrati) e materiali riducenti. Può esplodere se riscaldato. Acido solfidrico con acetaldeide, bario pentafluoruro, anidride cromica, rame, ossido di piombo, monossido di cloro, sodio perossido. Acido solforico con clorati, cloruri, ioduri, perclorati, permanganati, perossidi e acqua, picrati, polvere di metalli, combustibili, ossidi di fosforo (III), aniline. Alcoli e Polialcoli con acido nitrico, perclorico, cromico, solforico, ammine. Ammoniaca anidra con cloronitrobenzene, mercurio, alogeni, ipocloriti, iodio, bromo, fluoro e alogenuri. Attacca rame, alluminio, zinco, argento, cadmio, ferro e loro leghe. Ammonio cloruro con acidi, alcali, argento e suoi sali. con forti ossidanti, acidi, alogeni, mercurio, argento, Ammonio idrossido ipocloriti, alcool etilico. Attacca rame, alluminio, zinco e loro leghe. con acidi, polveri metalliche, zolfo, clorati, nitrati, Ammonio nitrato composti organici finemente polverizzati, combustibili, liquidi infiammabili. con alcoli, acido cromico, ammine, acidi e basi forti, Anidride acetica acqua, perossido d idrogeno, metalli in polvere, permanganato di potassio, aniline. Anilina con alogeni, acidi forti, anidride acetica, sodio perossido, metalli alcalini e alcalino-terrosi, sali di ferro, zinco. Argento e Sali con acetilene, acido ossalico, acido tartarico,ammoniaca, perossido di idrogeno, bromoazide. Argento nitrato con acetilene, alcali, ammoniaca, perossido di idrogeno, antimonio, alogenuri, alcoli. Arsenico (materiali con acidi, agenti ossidanti (clorati, dicromati, che lo contengono) permanganati), argento nitrato, azidi. con acqua, acidi, rame, piombo, argento, magnesio, Azidi solventi alogenati. Non riscaldare.

14 Bromo Calcio Carbone attivo Carbonio disolfuro Cianuri Clorati Cloro Cloroformio Cloruro di alluminio Diclorometano Diossido di cloro Esano Fluoro Fluoruro di idrogeno Fosforo (bianco/giallo) Idrazina Idrocarburi Iodio Ipoclorito di Calcio Ipoclorito di Sodio Liquidi infiammabili con ammoniaca, acetilene, acetaldeide, acrilonitrile, metalli finemente polverizzati (alluminio, mercurio, titanio, ferro, rame), alcoli. con acqua, idrocarburi alogenati, acidi, idrossidi di alcali (litio, sodio, potassio), piombo cloruro. con tutti gli agenti ossidanti, ipoclorito di calcio. con sodio, potassio, zinco, azidi, ammine, alogeni. con acidi, alcali, ammine, alcoli, forti ossidanti, glicoli, fenoli, cresoli, cloralio idrato, sali metallici, iodio, perossidi. con sali di ammonio, acidi, polveri metalliche, zolfo, sostanze combustibili finemente polverizzati. con ammoniaca, acetilene,etere, butadiene, butano, benzene, benzina e altri derivati del petrolio (metano, propano, etano), idrogeno, carburo di sodio, trementina e metalli finemente polverizzati. con sodio, potassio, magnesio, alluminio, zinco, litio, basi forti e forti ossidanti. con acqua, alcol, nitrobenzene, alcheni. con polveri di alluminio e magnesio, basi forti e forti ossidanti. con mercurio, fosforo, zolfo, potassio idrossido. con forti ossidanti, tetraossido di azoto. con composti organici, acqua, acido nitrico, agenti riducenti, ammoniaca. ammoniaca (anidra o in soluzione acquosa), basi, anidride acetica, ammine alifatiche, alcol. con aria, alcali, agenti ossidanti, zolfo, alogeni, aldeidi. con perossido di idrogeno, acidi, alogeni, ossidi metallici e materiali porosi. con fluoro, cloro, bromo, acido formico, acido cromico, perossido di sodio, perossidi, benzene, butano, propano, benzina, trementina. con acetilene e ammoniaca (anidra o in soluzione acquosa), altre basi forti, acetaldeide, antimonio, litio, potassio, polveri metalliche, alogenuri, oli. Corrode rapidamente gomma e plastiche. con acidi, ammine, acetilene, tetracloruro di carbonio, ossido di ferro, metanolo, acido formico, sali di ammonio. Reagisce violentemente con ammoniaca, ammine, composti azotati causando pericolo di esplosione. Attacca molti metalli formando miscele esplosive. con acidi, ammoniaca, etanolo. con nitrato di ammonio, acido cromico, perossido di idrogeno, acido nitrico, perossido di sodio e alogeni.

15 Mercurio con acetilene, azidi, cloro, cloro diossido, idrogeno, ammoniaca, metalli alcalini, ossido di etilene. Nitriti e Nitrati con materiali combustibili e riducenti. Nitrocellulosa/ con materiali alcalini, acidi forti e forti ossidanti, ammine, Nitroparaffina metalli. Calcio diossido con agenti riducenti. Ossigeno con diversi materiali organici, combustibili e riducenti. Pentossido di fosforo con acqua, basi forti, acido perclorico, acido fluoridrico, acido formico, potassio, sodio, ammoniaca, perossidi, magnesio. Perclorato di potassio con acido solforico e altri acidi, anidride acetica, bismuto e suoi derivati, alcol, carta, legno, grassi e oli organici. Permanganato di con glicerina, glicole etilenico, propilenglicole, acido potassio solforico, idrossilammina, materiali combustibili, metalli in polvere, perossidi, zinco e rame. Perossidi organici con acidi (organici o minerali), la maggior parte dei metalli e i combustibili (da evitare gli sfregamenti e le alte temperature). Perossido di idrogeno con cromo, rame, ferro, la maggior parte degli altri metalli e i loro sali, liquidi infiammabili e altri prodotti combustibili, anilina, nitrometano, alcuni acidi forti come l'acido solforico. Perossido di sodio con acqua, acidi, metalli in polvere, composti organici, (materiali combustibili e riducenti). Potassio con acqua, tetracloruro di carbonio, diossido di carbonio, cloroformio, diclorometano. Rame con acetilene, azide, ossido di etilene, clorati, bromati, iodati. Rame solfato con acetilene, nitrometano, basi forti, magnesio, sodio, zirconio, idrazina, idrossilammina, metalli in polvere, forti riducenti. Sodio con acqua, idrocarburi alogenati, fosforo e suoi composti, zolfo e suoi composti. Sodio azide con piombo, rame, argento e altri metalli, potassio idrossido, benzoile cloruro, acidi, disolfuro di carbonio, bromo. Può esplodere per riscaldamento. Sodio nitrato con agenti riducenti, polveri di metalli, carbone,ossido di alluminio, fenolo. Può provocare l accensione di materie combustibili. Non riscaldare le soluzioni con altre sostanze. Sodio nitrito con alluminio, composti di ammonio, ammine, polveri di metalli. Può provocare l accensione di materie combustibili. Selenio e floruri di selenio con agenti ossidanti, acidi forti, cadmio, acido cromico, fosforo, alcuni metalli(nichel, zinco, sodio, potassio, platino).

16 Solfuri Tellurio e floruri di tellurio Tetracloruro di carbonio Zolfo con acidi. con alogeni, acidi, zinco, cadmio. con sodio, potassio, alluminio, magnesio, bario, alcol allilico, agenti ossidanti in generale. con alogeni, fosforo, sodio, stagno, ammonio nitrato, ammoniaca. Fonti: Pohanish R.P. Toxic and Hazardous Chemicals and Carcinogenes William Andrew ed. del Merck Chemicals Italy, schede di sicurezza delle sostanze (MSDS). Sigma-Aldrich, schede di sicurezza delle sostanze (MSDS). DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi presenti nell'attività lavorativa, suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. I DPI devono essere prescritti solo quando non sia possibile attuare misure di prevenzione dei rischi (riduzione dei rischi alla fonte, sostituzione di agenti pericolosi con altri meno pericolosi, utilizzo limitato degli stessi), adottare mezzi di protezione collettiva, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. Il lavoratore è obbligato a utilizzare correttamente tali dispositivi, ad averne cura e a non apportarvi modifiche, segnalando difetti o inconvenienti specifici. Per alcuni DPI è fatto obbligo di sottoporsi a programmi di formazione e di addestramento. L'art. 76 del D.Lgs. n. 81/08 indica le caratteristiche che devono avere i DPI per poter essere utilizzati: devono essere adeguati ai rischi da prevenire e alla loro entità senza comportare di per sé un rischio maggiore devono essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro devono essere rispondenti alle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore devono poter essere adattabili all'utilizzatore secondo le sue necessità devono essere in possesso dei requisiti essenziali intrinseci di sicurezza, cioé essere conformi alle norme di cui al D.Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 (marcatura CE) e sue successive modificazioni.

17 I DPI sono classificati in base alle parti del corpo che devono proteggere (allegato VIII del D.Lgs. n. 81/08): dispositivi di protezione della testa dispositivi di protezione dell'udito dispositivi di protezione degli occhi e del viso dispositivi di protezione delle vie respiratorie dispositivi di protezione delle mani e delle braccia dispositivi di protezione dei piedi e delle gambe dispositivi di protezione della pelle dispositivi di protezione del tronco e dell'addome dispositivi di protezione dell'intero corpo indumenti di protezione DOTAZIONE MINIMA DI DPI NEI LABORATORI (da adottare a seconda delle esigenze specifiche) 1. Occhiali: a stanghetta con ripari laterali a mascherina con valvole per protezione chimica per protezione alle alte/basse temperature per raggi UV per raggi laser per raggi X 2. Visiera, maschera facciale per la protezione da schizzi e areosol 3. Maschere protettive: mascherine igieniche per polveri innocue di diametro >=5 micron (non sono considerati Dispositivi di protezione individuale) FFP1 per la protezione da polveri nocive, aerosol a base acquosa di materiale particellare (>=0,02 micron) quando la concentrazione di contaminante è al massimo 4, 5 volte il corrispondente TLV (valore limite di soglia) FFP1 per la protezione da vapori organici e vapori acidi per concentrazione di contaminante inferiore al rispettivo TLV FFP2 per la protezione da polveri a media tossicità, fibre e areosol a base acquosa di materiale particellare (>= 0,02 micron), fumi metallici per concentrazioni di contaminante fino a 10 volte il valore limite (buona efficienza di filtrazione) FFP3 per la protezione da polveri tossiche, fumi aerosol a base acquosa di materiale particellare tossico con granulometria >=0,02 micron per concentrazioni di contaminante fino a 50 volte il TLV (ottima efficienza di filtrazione) maschere con filtri antigas di classe 1, 2, 3, rispettivamente con piccola, media e grande capacità di assorbimento e con colorazioni distinte dei filtri: marrone per gas e vapori organici grigio per gas e vapori inorganici giallo per anidride solforosa, altri gas e vapori acidi verde per ammoniaca e suoi derivati organici blu/bianco per ossidi di azoto rosso/bianco per mercurio maschere combinate con filtri in grado di trattenere sia particelle in sospensione solide e/o liquide che gas e vapori respiratori isolanti.

18 4. Guanti: monouso di materiale compatibile con le sostanze manipolate e di materiale anallergico guanti in cotone (sottoguanti) per alte temperature per azoto liquido 5. Grembiule per azoto liquido e visiera per criogeni 6. Copriscarpe 7. Calzature da lavoro a norma In ogni caso in laboratorio si deve sempre operare con indumenti protettivi (camici) e deve essere valutata la necessità di provvedere a spogliatoi con armadietti doppi per ogni persona. MATERIALI PER EMERGENZE 1. Cassetta pronto soccorso 2. Vaschette per lavaggi oculari (in alternativa sacche da 500 ml di soluzione fisiologica da utilizzare con siringhe da 50 ml, seguendo le istruzioni) Indicazioni per l'utilizzo della tabella CODICI CER Individuare il codice corrispondente alla tipologia di rifiuto prodotto. Compilare una scheda per ogni codice CER In caso di miscele, individuare il rifiuto maggiormente rappresentativo e catalogare secondo questo. Tenere separati i composti alogenati da quelli non alogenati (sono considerati rifiuti alogenati quelli che contengono una concentrazione di alogeni superiore allo 0.5%). Per quanto riguarda i rifiuti solidi, quali puntali, cuvette, vials e altro, contaminati da sostanze tossiche, vanno classificati nella categoria corrispondente al codice CER *. L'asterisco che segue il codice CER indica che il rifiuto è pericoloso. TIPOLOGIA DI RIFIUTO CODICI CER ESEMPI Rifiuti chimici inorganici Acidi di scarto Acido solforoso e solforico * Compresa miscela solfocromica Acido cloridrico * Acido fluoridrico * Acido nitroso e nitrico *

19 Soluzioni alcaline Idrossido di sodio e di potassio * Ammoniaca e altre basi * Sali e loro soluzioni Sali e soluzioni contenenti cianuri * Rifiuti contenenti metalli Rifiuti contenenti arsenico * Rifiuti contenenti mercurio * Rifiuti contenenti altri metalli pesanti * Soluzioni inorganiche per la fissazione dei tessuti Bicromato di potassio Solfato di rame Argento nitrato Pesticidi e biocidi * Rifiuti agrochimici * Terra di scarto Rifiuti chimici organici Piante di scarto Semi di scarto Altri scarti provenienti dalla serra Acido acetico e altri acidi organici in soluzione acquosa Coloranti, solventi e miscele di solventi alogenati * Acido acetico concentrato e altri acidi organici forti in soluzione acquosa * Soluzioni contenenti sali di Cloro, Fluoro, Bromo in concentrazione superiore

20 allo 0.5% (fenolocloroformio, ecc...) Coloranti, solventi e miscele di solventi non alogenati * Soluzioni contenenti Sybr Green Soluzioni con etidio bromuro Miscele di composti organici utilizzati nelle colorazioni elettroforetiche (Coomassie blu ecc...) e di tessuti Miscele di solventi organici, in soluzione acquosa e non Miscele utilizzate nella preparazione degli acidi nucleici, fenolo, alcool isoamilico, etanolo, miscele di eluati cromatografici, glicole etilenico, glicerina, benzene xilene, acetonitrile, miscele derivanti da sintetizzatori, sequenziatori e analizzatori Soluzioni per rivelazione anticorpi Sodio azide Piridina Amine aromatiche Rifiuti chimici solidi e materiali contaminati * Gel con bromuro di etidio Gel di acrilamide Puntali

21 Provette Carta e guanti contaminati da agenti chimici Pungenti e taglienti preventivamente raccolti negli appositi contenitori Oli esauriti Oli da motori, trasmissioni ed ingranaggi * Emulsioni (olio-acqua) * Contenitori vuoti in vetro o plastica contenenti residui di sostanze chimiche pericolose * Vedi linee guida contenitori di seguito riportate Sostanze chimiche di scarto * Sostanze chimiche varie di scarto (reagentario obsoleto) in confezioni originali per cui occorre compilare schede apposite (Ufficio Sicurezza) Rifiuti sanitari a rischio infettivo Rifiuti sterilizzati o disinfettati di origine umana Rifiuti sterilizzati o disinfettati di origine animale * Pipette, guanti, carta, piastre, fiasche, colture cellulari di linee umane e terreni di coltura. Sono compresi oggetti taglienti e pungenti, posti negli appositi contenitori * Pipette, vials, guanti, carta, piastre, fiasche, colture batteriche e terreni di coltura. Sono compresi

22 oggetti taglienti e pungenti, posti negli appositi contenitori Per consultare il Catalogo Europeo dei Rifiuti CER completo clicca qui LINEE GUIDA PER LO SMALTIMENTO DEI CONTENITORI IN VETRO E PLASTICA CHE HANNO CONTENUTO SOSTANZE TOSSICHE O NOCIVE In ottemperanza alle disposizioni di legge in materia di rifiuti e sulla spinta di una aumentata sensibilizzazione, promossa dal Comune di Padova, tesa a una sempre più accurata raccolta differenziata dei rifiuti stessi, si intende attivare procedure che prevedano il recupero di un maggior numero di contenitori, in vetro o in plastica, provenienti dai laboratori di ricerca. Tenendo conto del fatto che tali recipienti hanno contenuto sostanze di diversa natura e pericolosità, si è ritenuto necessario fornire delle linee guida allo scopo di consentire agli operatori di individuare quali contenitori inviare al riciclo e quali, solo nel caso ciò non sia realizzabile, alla termodistruzione, alla stregua dei rifiuti chimici solidi pericolosi. Modalità di bonifica Il contenitore deve essere svuotato completamente; gli eventuali residui vanno raccolti e inviati allo smaltimento come rifiuto speciale (pericoloso o non), in base alla loro natura. Il contenitore va bonificato come segue: Solventi volatili: evaporazione sotto cappa accesa Sostanze non volatili miscibili con acqua: risciacquo iniziale in volume minimo, che da raccogliere e trattare come rifiuto, ed eventuali altri, successivi, il cui smaltimento potrà avvenire attraverso lo scarico fognario, fino al raggiungimento di un buon livello di bonifica del contenitore Sostanze non volatili non miscibili con acqua e di non particolare pericolosità: sgocciolare accuratamente L etichetta va rimossa oppure, ove ciò fosse difficoltoso, cancellata con un pennarello indelebile. Esclusioni Sono esclusi dalla bonifica e successivo invio al riciclo i recipienti che hanno contenuto le seguenti categorie di sostanze, che vanno confezionati e smaltiti in

23 base alle specifiche normative: confezionati in bidoni gialli o neri e classificati con il codice C.E.R * Cancerogeni: R40, R45, R49 Mutageni: R46 Tossici per la riproduzione: da R60 a R64 Possibilità di effetti irreversibili: R68 Sostanze incompatibili con l acqua: R14, R15 Sostanze molto tossiche: R26, R27, R28 Sostanze tossiche o nocive per inalazione: R20, R23 Sostanze che possono provocare sonnolenza e vertigini: R67 Sostanze maleodoranti Antiblastici Qualsiasi altro contenitore la cui manipolazione possa costituire un rischio per l operatore. confezionati a parte Esplosivi: da R1 a R6, R9, R16, R18, R19 Sostanze piroforiche: R17 confezionati in bidoni per lo smaltimento delle sostanze radioattive Sostanze radioattive Per eventuali chiarimenti o problemi particolari si può fare riferimento al responsabile del laboratorio.

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