VISTO VISTI RICHIAMATA VISTO OSSERVATO RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "VISTO VISTI RICHIAMATA VISTO OSSERVATO RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO"

Transcript

1 VISTO l articolo 26 della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, come da ultimo modificato dall articolo 33, comma 2, della legge regionale 11 novembre 2011, n. 14, che prevede l approvazione e l aggiornamento annuale da parte della Giunta regionale, con propria deliberazione, previa intesa con il Consiglio delle autonomie locali, del Piano di valorizzazione territoriale triennale, nel quale: a) è effettuata la ricognizione delle forme associative, con l individuazione delle associazioni intercomunali, delle unioni di comuni, delle unioni montane e delle fusioni; b) sono specificati i criteri e le modalità per la concessione di incentivi annuali e straordinari a sostegno delle associazioni intercomunali, delle unioni di comuni e delle fusioni, nonché di incentivi annuali alle unioni montane; VISTI gli articoli 22, 23 e 28, della citata legge regionale 1/2006, che definiscono la disciplina fondamentale, rispettivamente, delle associazioni intercomunali, delle unioni di comuni e delle fusioni di comuni; RICHIAMATA la legge regionale 11 novembre 2011, n. 14, che disciplina la costituzione e il funzionamento delle unioni montane e la contestuale soppressione delle preesistenti comunità montane; VISTO, in particolare, l articolo 14, della succitata legge regionale 14/2011 che prevede a favore dell unione montana: a) l erogazione dei trasferimenti ordinari annuali a favore dell unione per le funzioni proprie, e per i servizi comunali da essa gestiti obbligatoriamente; b) l assegnazione per le sole funzioni delegate volontariamente dai comuni, dell incentivo ordinario annuale previsto dall articolo 26 della legge regionale 1/2006, ossia delle funzioni diverse da quelle di cui all articolo 4, comma 2, lettere c) e d), della legge 14/2011; OSSERVATO, pertanto, che in base alla normativa della legge regionale 14/2011 le Unioni montane non beneficiano dell incentivo straordinario collegato alla sola costituzione della forma sovracomunale e possono beneficiare dell incentivo ordinario annuale collegato al piano di valorizzazione solo per le funzioni delegate volontariamente dai comuni, ossia per le funzioni comunali diverse da quelle indicate all articolo 4, comma 2, lettere c) e d) della legge 14/2011; RICHIAMATO il comma 5 dell articolo 46 della legge regionale 1/2006, che equipara il Consorzio Comunità collinare del Friuli alle associazioni intercomunali, ai fini dell applicazione del capo VI del titolo II della medesima legge regionale 1/2006, vincolandolo a conservare la composizione costituita esclusivamente da Comuni; VISTO l articolo 46, comma 5 bis, della legge regionale 30/2007, come sostituito dall articolo 11, comma 34, della legge regionale 17/2008, che, al fine di consentire al maggior numero di Comuni di concorrere all assegnazione delle risorse del Piano di valorizzazione territoriale costituendo una idonea forma associativa, prevede che i tre quarti dei Comuni di una provincia, anche non contermini, possano costituire una associazione intercomunale; VISTO l articolo 26, comma 4, della legge regionale 1/2006, che prevede la segnalazione, da parte degli enti interessati alla struttura regionale competente in materia di autonomie locali, delle modificazioni intervenute in ordine alle forme associative, ai fini dell'aggiornamento annuale del Piano di valorizzazione territoriale; VISTO l articolo 27, comma 1, della legge regionale 1/2006 che, per la determinazione dei criteri per la corresponsione degli incentivi specificati nel Piano di valorizzazione territoriale, 1

2 dispone venga prioritariamente tenuto conto della tipologia delle funzioni e dei servizi oggetto della gestione associata e della popolazione interessata; VISTO l articolo 27, comma 2 che, per l accesso delle unioni ai finanziamenti previsti dal Piano di valorizzazione territoriale, stabilisce il rispetto dei seguenti requisiti: a) per quelle costituite da due comuni non montani, almeno uno dei due comuni partecipanti deve avere popolazione pari o superiore a abitanti, mentre nelle unioni di comuni costituite da due comuni interamente montani, almeno uno dei due deve avere popolazione pari o superiore a 500 abitanti; b) per quelle costituite da tre o più comuni non montani, la popolazione complessiva deve essere superiore a abitanti, mentre nelle unioni di comuni costituite da tre o più comuni interamente montani, la popolazione complessiva deve essere superiore a abitanti; EVIDENZIATO, altresì, che il succitato comma 2, trova applicazione, come previsto dall articolo 31, comma 2, della legge regionale 14/2011, fino alla costituzione delle Unioni montane; VISTO il comma 3 del succitato articolo 27 che, nel precisare il contenuto del Piano di valorizzazione territoriale, prevede l'erogazione di incentivi ordinari annuali della durata massima di sei anni, decrescenti dal terzo anno, e di incentivi straordinari da erogarsi all'atto della costituzione della forma associativa; VISTO il comma 4 del succitato articolo 27 che, per la determinazione dell'importo degli incentivi ordinari annuali, concede priorità alle funzioni e ai servizi gestiti tramite uffici comuni o che, comunque, implicano una maggiore integrazione tra gli uffici e il personale dei comuni aderenti e riserva una quota degli incentivi a coloro che hanno predisposto e periodicamente aggiornato la Carta dei servizi di cui all articolo 30 della medesima legge regionale 1/2006; PRECISATO che il suddetto comma 4 prevede, altresì, il computo dell incentivo annuale con esclusivo riferimento alle funzioni ed ai servizi svolti in forma associata dalla prevalenza dei comuni compresi nell'associazione intercomunale o nell'unione dei comuni o unione montana; VISTO il comma 5 dell articolo 27 della legge regionale 1/2006, come sostituito dall articolo 11, comma 17, della legge regionale 24/2009, che prevede la decurtazione degli incentivi ordinari successivi alla prima annualità delle somme già concesse l'anno precedente laddove, sulla base dell'autocertificazione trasmessa all'ufficio competente in materia di autonomie locali entro il 31 gennaio di ogni anno, a firma del Presidente della forma associativa, non risulti comprovata l'effettiva gestione associata di funzioni e servizi o il raggiungimento, attestato dal responsabile dell'ufficio associato competente, dei risultati programmati; RICHIAMATO l articolo 5, comma 6, della legge regionale 9 marzo 2012, n. 3, recante Misure urgenti in materia di enti locali, che ha spostato il termine di cui sopra al 15 febbraio di ogni anno; EVIDENZIATO, pertanto, che il Piano di valorizzazione territoriale dovrà prevedere questa nuova tempistica, che sarà applicabile per la presentazione delle autocertificazioni e attestazioni relative alle funzioni sovracomunali finanziate nel 2012, da controllare nell anno 2013; EVIDENZIATO che, ai sensi del medesimo comma 5 dell articolo 27 della legge regionale 1/2006, il modello per l autocertificazione dell effettivo svolgimento in forma associata, strutturato per funzioni, è definito con il Piano di valorizzazione territoriale; 2

3 VISTO l articolo 1, comma 72, della legge regionale 30/2007, che prevede, tramite il Piano di valorizzazione territoriale, la valorizzazione della stipulazione di intese tra gli Enti locali, l Agenzia delle entrate e l Agenzia del territorio per la realizzazione di programmi di potenziamento dei servizi gestiti a livello sovracomunale; VISTO l articolo 13, comma 14, della legge regionale 29 dicembre 2011, n. 18, che per l anno 2012 autorizza l Amministrazione regionale ad assegnare, entro il 15 novembre, ai Comuni capofila di associazione intercomunale, alle unioni di comuni, alle unioni montane e alla Comunità collinare del Friuli e al comune risultante da fusione, un fondo di euro, per l'esercizio coordinato di funzioni e per la gestione associata di servizi tra enti locali e per il finanziamento dei comuni risultanti da fusione, da assegnare secondo criteri e modalità definiti nella parte seconda del Piano di valorizzazione territoriale di cui all articolo 26, della legge regionale 1/2006; CONSIDERATO che gli oneri derivanti dall applicazione del succitato articolo 13, comma 14, della legge regionale n. 18/2011, fanno carico, per l anno 2012, all unità di bilancio e del capitolo 1513 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni e del bilancio per l'anno 2012; RICHIAMATA la deliberazione della Giunta regionale n del 7 novembre 2006, come integrata con la deliberazione n del 7 dicembre 2006, che ha approvato il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2006; RICHIAMATA la deliberazione della Giunta regionale n del 20 luglio 2007, come integrata con la deliberazione n del 26 ottobre 2007, che ha approvato il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2007 e la deliberazione della Giunta regionale 2156 del 14 settembre 2007, che ha integrato ulteriormente il Piano di valorizzazione territoriale 2007; RICHIAMATE le deliberazioni della Giunta regionale n. 388 dell 11 febbraio 2008 e n. 572 del 7 marzo 2008, che hanno approvato il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2008; VISTA la deliberazione della Giunta regionale n del 21 maggio 2009 che ha approvato il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2009: - fissando al 15 febbraio di ogni anno il termine annuale per la ricognizione delle forme associative ai fini dell aggiornamento del Piano medesimo; - definendo il contenuto della comunicazione ed i relativi allegati da trasmettere, da parte di ciascuna forma associativa, alla Direzione centrale competente in materia di autonomie locali; VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 635 del 31 marzo 2010 che ha approvato il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2010 e la nuova modulistica per la domanda di incentivo e per le verifiche connesse; VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 988 del 26 maggio 2011 che ha approvato il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2011; VISTE le comunicazioni pervenute da parte delle forme associative nei modi e nei tempi previsti dal Piano di valorizzazione territoriale per la ricognizione annuale 2012, dalla quali è risultata la presenza sul territorio regionale di 5 unioni di comuni e di 37 associazioni intercomunali, quindi come nella ricognizione 2011, e di nessuna unione montana, in quanto sono ancora in corso le procedure per la liquidazione delle preesistenti Comunità montane; RITENUTO, per quanto attiene l incentivo straordinario, di richiamare i criteri di calcolo già definiti con il Piano di valorizzazione territoriale 2011; 3

4 RITENUTO, per il calcolo dell incentivo ordinario, di richiamare le funzioni finanziabili già previste nella Tabella C inserita nella parte seconda del Piano di valorizzazione territoriale 2011; RITENUTO di conservare il sistema di maggiorazioni già previsto dai Piani di valorizzazione territoriale dal 2006 al 2011, collegato alla tipologia di forma associativa, al numero dei comuni partecipanti, al territorio complessivo e alla popolazione della forma associativa; RITENUTO di conservare la previsione della prevalenza per sommatoria, già contenuta nel Piano di valorizzazione territoriale 2010, come integrata dalla normativa contenuta nel Piano di valorizzazione territoriale 2011; RITENUTO di conservare la previsione inserita nel Piano di valorizzazione territoriale 2011 relativa alla ridistribuzione dell eventuale residuo dello stanziamento regionale risultante dopo la determinazione dell incentivo ordinario, a favore delle unioni e delle associazioni intercomunali che gestiscono in forma associata lo Sportello Unico Attività Produttive. RITENUTO di conservare il sistema di calcolo e di applicazione delle decurtazioni relative alla mancata gestione in forma associata di funzioni e servizi e al mancato raggiungimento degli obiettivi programmati così come previsto dal Piano di Valorizzazione territoriale 2011; RITENUTO, altresì, di riproporre la specificazione contenuta nel Piano di valorizzazione territoriale 2011 che, in caso di insufficienza delle risorse stanziate nel bilancio regionale, la riduzione proporzionale dell assegnazione spettante si applica dopo l applicazione delle decurtazioni, così da utilizzare al meglio le risorse disponibili; RITENUTO per quanto attiene le unioni montane, in attesa della riforma dell ordinamento locale su tutto il territorio regionale prevista dall articolo 32 della legge regionale 14/2011 e dell eventuale nuovo sistema di incentivazione dell associazionismo sovracomunale che potrà essere previsto in tale legge, di prevederne il finanziamento tramite l incentivo ordinario annuale, in relazione alle funzioni delegate volontariamente all unione, con gli stessi criteri già fissati per le unioni di comuni, in relazione alle funzioni di cui alla tabella C svolte dall unione montana, utilizzando, tuttavia il criterio della prevalenza per sommatoria e di maggiorazione per integrazione degli uffici previsto per le associazioni intercomunali; RICHIAMATO, altresì, l articolo 1, comma 3, della legge regionale 9 marzo 2012, n. 3, che impegna la Giunta regionale a presentare al Consiglio regionale, entro centoventi giorni dall entrata in vigore della medesima legge, un disegno di legge di riforma dell assetto istituzionale degli enti locali, che potrà ridefinire anche un nuovo sistema di incentivazione delle gestioni sovracomunali; RITENUTO di conservare i modelli di domanda di incentivo straordinario e ordinario da A 1 ad A 4, il modello B relativo alla definizione e monitoraggio degli obiettivi delle gestioni associate e il modello C di autocertificazione dell attività svolta nell anno precedente, già previsti nel Piano di valorizzazione territoriale 2011, con la sola specificazione che nella locuzione unioni di comuni inserite nei modelli si intendono comprese anche le unioni montane; RITENUTO necessario, per quanto attiene gli incentivi per i comuni risultanti da fusione, di conservare i criteri già previsti dal Piano di valorizzazione territoriale 2011; VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 654 del 23 aprile 2012, che ha approvato in via preliminare il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2012 procedendo: a) alla ricognizione annuale delle forme associative (unioni di comuni e associazioni intercomunali) e dei comuni risultanti da fusione, presenti nel territorio regionale; 4

5 b) alla definizione dei criteri e delle modalità di assegnazione dell incentivo straordinario e ordinario a favore delle unioni di comuni, delle associazioni intercomunali e fusioni, e dell incentivo ordinario per le unioni dei comuni montani, nonché della modulistica per la richiesta, da parte degli enti interessati, del beneficio finanziario e della modulistica per l autocertificazione dell effettivo svolgimento in forma associata delle funzioni e servizi e per l attestazione del raggiungimento dei risultati programmati; SENTITO il Consiglio delle autonomie locali che, nella seduta del 15 maggio 2012, ha espresso l intesa sul testo della deliberazione 654/2012 succitata; RITENUTO, pertanto, di procedere all approvazione definitiva del Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2012, ai sensi dell articolo 26 della legge regionale 1/2006; VISTO lo statuto speciale di autonomia; Su proposta dell Assessore regionale alla funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, la Giunta regionale all'unanimità DELIBERA 1. di approvare, in via definitiva, il Piano di valorizzazione territoriale per l anno 2012, di cui all articolo 26 della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, nel testo allegato A), che costituisce parte integrante del presente atto, contenente: a) la ricognizione annuale delle forme associative (unioni di comuni e associazioni intercomunali) e dei comuni risultanti da fusione, presenti nel territorio regionale; b) la definizione dei criteri e delle modalità di assegnazione di incentivi a favore di unioni di comuni, unioni montane, laddove già costituite, associazioni intercomunali e comuni risultanti da fusione, predisponendo, altresì, la modulistica per la richiesta, da parte degli enti interessati, del beneficio finanziario nonché per l autocertificazione dell effettivo svolgimento in forma associata delle funzioni e servizi e per l attestazione del raggiungimento dei risultati programmati. IL SEGRETARIO GENERALE IL VICEPRESIDENTE 5

6 Allegato A PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE PARTE PRIMA RICOGNIZIONE DELLE FORME ASSOCIATIVE TRA COMUNI 1. Premessa. A) Il territorio e la popolazione nella Regione Friuli Venezia Giulia B) Lo sviluppo delle forme associative dal 1998 al 2005 e la disciplina prevista dalla legge regionale 1/2006 C) La ricognizione nei primi cinque Piani di valorizzazione territoriale ( ) D) La ricognizione del Piano di valorizzazione Gli esiti della ricognizione dell anno Tabelle e mappe relative alla ricognizione per l anno 2012 delle Associazioni intercomunali, Unioni di comuni e fusioni di comuni presenti nel territorio del Friuli Venezia Giulia, come previsto dall articolo 26, comma 1, lettera a) della legge regionale 1/2006 PARTE SECONDA CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI INCENTIVI (ANNUALI E STRAORDINARI) A SOSTEGNO DELLE FORME ASSOCIATIVE (ASSOCIAZIONI INTERCOMUNALI, UNIONI DI COMUNI, UNIONI MONTANE E FUSIONI) 1- Termine generale per la comunicazione delle forme associative finalizzata alla ricognizione e oggetto della comunicazione 2- Destinatari degli incentivi 3- Tipologia degli incentivi 4- Incentivo straordinario iniziale 5- Incentivo ordinario annuale 6- Funzioni e servizi gestiti in forma associata 7- Grado di integrazione nell esercizio delle funzioni e servizi 8- Requisito della prevalenza della forma associativa 9- Tipologia della forma associativa 10- Numerosità della forma associativa 11- Territorio della forma associativa 1

7 12- Popolazione della forma associativa 13- Modalità di erogazione degli incentivi e applicazione delle decurtazioni 14- Durata degli incentivi 15- Incentivi spettanti per le fusioni 16- Utilizzo dell incentivo straordinario e dell incentivo ordinario 17- Controlli sull attività svolta in forma associata 18- Incentivazione straordinaria della gestione associata Sportello unico attività produttive MODELLI 2

8 PARTE PRIMA RICOGNIZIONE DELLE FORME ASSOCIATIVE TRA COMUNI 1. Premessa A) Il territorio e la popolazione nella regione Friuli Venezia Giulia B) Lo sviluppo delle forme associative dal 1998 al 2005 e la disciplina prevista dalla legge regionale 1/2006 C) La ricognizione nei primi cinque Piani di valorizzazione territoriale ( ) D) La ricognizione del Piano di valorizzazione Gli esiti della ricognizione dell anno Tabelle e mappe relative alla ricognizione per l anno 2012 delle Associazioni intercomunali, Unioni di comuni e fusioni di comuni presenti nel territorio del Friuli Venezia Giulia, come previsto dall articolo 26, comma 1, lettera a) della legge regionale 1/2006 3

9 RICOGNIZIONE DELLE FORME ASSOCIATIVE TRA COMUNI 1. PREMESSA A) Il territorio e la popolazione nella Regione Friuli Venezia Giulia La realtà comunale nel Friuli Venezia Giulia si presenta estremamente frammentata, con una popolazione residente complessiva di abitanti, secondo i dati rilevati dalle anagrafi comunali al 31 dicembre 2010 distribuita in 218 comuni 1 raggruppati in quattro province, e un territorio di 7.856,48 kmq, in parte montuoso, in parte collinare e in parte di pianura. La struttura territoriale dei comuni è la seguente: 91 sono totalmente montani; 16 sono parzialmente montani; 111 non montani, come meglio evidenziato nei grafici seguenti: Numero e percentuali comuni montani, parzialmente montani e non montani parzialmente montani; 16; 7% montani non montani parzialmente montani non montani; 111; 51% montani; 91; 42% I duecentodiciotto comuni risultano suddivisi all interno delle classi demografiche in base alle tabelle e ai grafici di seguito riportati: Capoluoghi Montani Comuni montani suddivisi per classe demografica 3; 3% 6; 7% 0; 0% 0; 0% 16; 18% ; 42% 27; 30% Capoluogni 1 La legge regionale 8/2008 ha istituito dall 1 gennaio 2009, il comune di Campolongo Tapogliano, mediante fusione dei preesistenti comuni di Campolongo al Torre e di Tapogliano. Per effetto di questa modifica i 219 comuni del 2008 passano, nel 2009, a

10 Capoluoghi Parzialmente montani Comuni parzialmente montani suddivisi per classe demografica 1; 6% 2; 13% 0; 0% 0; 0% 3; 19% ; 49% 2; 13% Capoluoghi Capoluoghi Non montani Comuni non montani suddivisi per classe demografica 0; 0% 6; 5% 2; 2% 4; 4% 41; 37% ; 34% ; 18% Capoluogni Nel territorio montano la densità di popolazione risulta estremamente bassa, quindi anche la distribuzione della popolazione sull intero territorio regionale non risulta omogenea. B) Lo sviluppo delle forme associative dal 1998 al 2005 e la disciplina prevista dalla legge regionale 1/2006 In una realtà come quella descritta al precedente paragrafo, la ricerca e la sperimentazione delle possibili sinergie tra i comuni, in particolare di quelli di minore dimensione demografica, sono diventate (anche alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione) un percorso necessario per porre tali enti nelle condizioni di disporre di un'organizzazione idonea a consentire un migliore governo del territorio e consentire l'uniformità nell'erogazione dei servizi alle comunità rappresentate, pur nella salvaguardia delle identità locali. 5

11 La scelta del legislatore regionale, dal 1998 al 2005, in considerazione della spiccata tradizione autonomista delle amministrazioni comunali presenti sul territorio, è stata di sostenere gli enti di minore dimensione demografica e, più in generale, l'associazionismo fra Amministrazioni, sia mediante l'incentivazione alla stipulazione di convenzioni, sia mediante l incentivazione alla costituzione di Unioni di comuni, non necessariamente vincolando alla successiva scelta per la fusione. L'istituto dell'unione, dopo l'iniziale adesione registrata nell'anno 2000 con la costituzione, almeno formale, di ben diciotto unioni (soprattutto tra comuni montani), non ha trovato compiuta realizzazione. Nell'anno 2004 il legislatore regionale ha favorito "l'estinzione" delle unioni scarsamente operative prevedendo la non applicazione della sanzione (consistente nella decurtazione, in diversa misura percentuale, dei trasferimenti ordinari dei comuni) prevista dalla normativa regionale nel caso di scioglimento anticipato rispetto alla previsione statutaria (come pure per l'ipotesi del recesso unilaterale). La scelta politica del legislatore è stata, quindi, in questo settore, di sistemare al meglio le situazioni pregresse, così da poter poi elaborare e legiferare una disciplina nuova e riformatrice in materia non solo di unioni, ma di associazionismo fra enti locali, alla luce delle esperienze maturate nel Friuli Venezia Giulia come pure in altre regioni del centro Italia (in particolare in Emilia Romagna e in Toscana) e delle nuove competenze attribuite agli enti locali con la devolution. Questa disciplina è stata inserita nella legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, recante Principi e norme fondamentali del sistema Regione autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia, in particolare ai Capi V e VI del Titolo II, riservati, rispettivamente, all esercizio coordinato di funzioni e gestione associata di servizi tra enti locali e allo sviluppo delle forme associative. Tale legge delinea i punti nevralgici nel nuovo sistema Regione Autonomie locali, intervenendo non solo a fissare i principi fondamentali, ma soprattutto a valorizzare l autonomia normativa degli enti locali, l esercizio coordinato delle funzioni in forma associata, il Consiglio delle Autonomie locali e l autonomia finanziaria. Un elemento centrale della riforma è certamente la valorizzazione delle forme associative, che rappresentano uno degli istituti fondamentali per la modernizzazione dell amministrazione pubblica; esse sono uno strumento che permette di operare con efficienza e competitività maggiori rispetto al passato. A tal fine la legge regionale 1/2006 dedica l intero Capo V alla disciplina complessiva dell esercizio coordinato di funzioni e della gestione associata di servizi tra enti locali. Il perno del sistema è costituito dalle Associazioni intercomunali (articolo 22), forma innovativa, priva di personalità giuridica, costituita tra comuni contermini, diretta a realizzare la massima integrazione possibile tra gli stessi enti. La legge, nel prevedere la possibilità di far parte di una sola Associazione intercomunale, mira allo scopo tendenziale di creare una rete associativa su tutto il territorio della Regione. Circa gli altri elementi caratterizzanti l istituto, e che lo differenziano dalle altre forme di collaborazione, va rilevato come la costituzione delle Associazioni intercomunali presupponga che i comuni interessati siano siti in contesti omogenei dal punto di vista territoriale e socioeconomico. Tali Associazioni devono, necessariamente, essere dotate di uffici comuni (a differenza delle convenzioni per le quali tali requisito è facoltativo) e devono prevedere una durata non inferiore a sei anni. La loro disciplina è caratterizzata da una semplificazione delle procedure di costituzione e di funzionamento. Infatti, spetta ai Consigli comunali la sola adozione della convenzione quadro, mentre è di competenza delle Giunte comunali approvare tutte le convenzioni attuative. Per quanto riguarda le Unioni di comuni (l articolo 23) gli elementi di novità attengono all obbligo della contiguità territoriale (prima solo tendenzialmente richiesta dalla legge regionale 25/1999); alla necessità di una previsione di durata minima non inferiore a sei anni; all indicazione delle funzioni da svolgere (da individuarsi 6

12 tra quelle elencate al comma 1 dell articolo 23); al diverso quorum deliberativo per l approvazione dell atto costitutivo e dello statuto dell unione (in prima convocazione è richiesta la maggioranza dei due terzi, solo in seconda battuta è sufficiente la maggioranza assoluta). Il Capo VI del Titolo II è dedicato alla disciplina dello sviluppo delle forme associative, con la previsione di un nuovo sistema strategico di incentivazione delle forme associative, mirante ad assicurarne un efficace sviluppo. Lo strumento di alta programmazione regionale in questo settore è rappresentato dal Piano di valorizzazione territoriale, previsto dall articolo 26. Il Piano contiene, principalmente, un programma di finanziamento strategico che ha valenza triennale. Con esso: a) è effettuata la ricognizione delle forme associative (Unioni e Associazioni intercomunali) nonché delle fusioni di comuni; b) sono definiti i criteri e le modalità per la concessione di incentivi (annuali e straordinari) a sostegno delle forme associative suddette e dei comuni risultanti da fusione. C) La ricognizione dei primi cinque Piani di valorizzazione territoriale ( ) Alla fine del 2005 erano presenti sul territorio regionale solo 3 Unioni (che comprendevano, complessivamente, 8 comuni su 219). Entro il 26 maggio 2006 (termine previsto in via transitoria per l anno 2006 dall articolo 46, comma 4, della legge regionale 1/2006 per la ricognizione delle forme associative da inserire nel primo Piano di valorizzazione territoriale) sono pervenute alla Direzione centrale competente in materia di autonomie locali le schede relative a 4 Unioni (di queste 3 sono quelle costituite anteriormente all entrata in vigore della l.r. 1/2006) e a 8 Associazioni intercomunali, per complessive 12 forme associative. Entro il 15 marzo 2007, termine per la ricognizione del 2007, si è rilevata l esistenza sul territorio regionale di 40 forme associative (1 nuova Unione e 27 Associazioni intercomunali). L art. 1, coma 45 della legge regionale 30/2007 ha fissato al 15 febbraio 2008 il termine per la ricognizione relativa all anno stesso. Al 15 febbraio 2008, oltre alle 12 forme associative del 2006 (4 Unioni e 8 Associazioni intercomunali), e le 28 forme associative del 2007 (1 nuova Unione e 27 Associazioni intercomunali), risultano costituite ulteriori 2 forme associative (una Unione, nata dallo scioglimento di un Associazione intercomunale del 2007, e una Associazione intercomunale). Al termine del primo triennio di incentivazione per lo sviluppo delle forme associative è stata rilevata l esistenza di 41 forme associative (6 Unioni e 35 Associazioni intercomunali). La legge regionale 8/2008 ha istituito dal 1 gennaio 2009 il comune di Campolongo Tapogliano, risultante dalla fusione tra i comuni di Campolongo al Torre e Tapogliano della provincia di Udine. Il totale dei comuni della Regione, pertanto, passa da 219 a 218. Al 15 febbraio 2009, si è rilevata la presenza di 5 Unioni e 36 Associazioni Intercomunali e di 1 comune risultante da fusione. Per effetto della costituzione di una nuova Associazione Intercomunale in provincia di Trieste, e dello scioglimento di una unione, i comuni del Friuli Venezia Giulia che hanno aderito a una delle forme associative previste dagli articoli 22 e 23 della legge regionale 1/2006, sono 206 su 218. Al 15 febbraio 2010 sono risultate presenti sul territorio regionale 4 Unioni di Comuni e 37 Associazioni intercomunali per complessive 41 forme associative, cui si aggiunge il comune di Campolongo Tapogliano istituito con legge regionale dal 1 gennaio Si segnala la costituzione della nuova Associazione intercomunale tra i Comuni di Attimis e Faedis (precedentemente costituiti in Unione e sciolta a fine 2009) e 7

13 l ampliamento dell Associazione intercomunale Mare Carso con l entrata del Comune di Duino Aurisina (avvenuta poco dopo la ricognizione del 2009). Al 15 febbraio 2011 sono risultate costituite 5 Unioni di Comuni e 37 Associazioni intercomunali per complessive 42 forme associative, cui si aggiunge il comune di Campolongo Tapogliano risultante da fusione. La nuova forma associativa oggetto di ricognizione per la prima volta nel 2011 è l Unione dei Comuni di Buja e Treppo Grande 2. Le Amministrazioni comunali che hanno aderito nel 2011 a una delle forme associative previste dagli articoli 22 e 23 della legge regionale 1/2006, pertanto, sono risultate 207 su 218. Restano fuori da unione o associazione intercomunale solo 11 comuni (Dolegna del Collio, Grado, Prepotto, Pulfero, San Floriano del Collio, San Pietro al Natisone, Tarcento, Torreano, Trieste, Vajont e Vito d Asio). Il grafico seguente evidenzia lo sviluppo delle forme associative nel Friuli Venezia Giulia dalla prima ricognizione annuale del 2006 a quella del Confronto sviluppo forme associative prima e dopo la LR /2006 n. forme associative AI U Tot anno di ricognizione Dalla tabella sotto riportata risulta che i comuni, in base alla rilevazione del 2011, hanno preferito costituire Associazioni intercomunali di medie dimensioni (nella classe compresa tra 4 e 6 comuni). AI suddivise per numero di comuni partecipanti fino a 3 da 4 a 6 da 7 a 9 10 e oltre 2 A seguito di annullamento da parte del Tribunale amministrativo regionale degli atti di costituzione della nuova Unione per il mancato rispetto di una norma di procedura prevista nello statuto di Treppo Grande, i due comuni hanno deliberato nuovamente la costituzione dell Unione, con la stipula dell atto costitutivo in data 7 settembre

14 Il grafico sotto riportato mostra invece come la scelta della forma associativa Unione sia sempre limitata come scelta di comuni partecipanti. In genere, inoltre, i Comuni preferiscono optare per la forma associativa dell Associazione intercomunale. Unioni suddivise per numero di comuni partecipanti 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0, fino a 3 da 4 a 6 da 7 a 9 10 e oltre Per meglio comprendere la ratio sottesa al sistema di sistema di incentivazione delle forme associative introdotto dalla l.r.1/2006 e sviluppato dai Piani di valorizzazione territoriale finora adottati, è utile accennare ai risultati dell indagine condotta dalla Corte dei Conti, sezione di controllo della Regione FVG, sugli effetti delle politiche regionali di sostegno all esercizio in forma associata di funzioni o servizi da parte degli enti locali nel periodo Nello specifico, l analisi si è concentrata sul sistema regionale di finanziamento delle convenzioni e delle Unioni di comuni, con la finalità di verificare se i finanziamenti hanno favorito lo sviluppo del fenomeno di aggregazione e sono stati un mezzo utilizzato dagli enti per gestire effettivamente i servizi, conseguendo incrementi in termini di efficacia, produttività ed efficienza. Nello studio si è posto in evidenza che sulla base della normativa antecedente alla legge regionale 1/2006 i finanziamenti erano stati concessi in modo indistinto, privilegiando le caratteristiche della collocazione territoriale disagiata dei beneficiari, piuttosto che la natura della gestione svolta o l estensione territoriale dell offerta del servizio e senza l effettiva verifica dell avvio della gestione associata, necessaria per escludere dalla contribuzione associazioni puramente formali. In ragione di ciò, la nostra Regione, in controtendenza rispetto all andamento nel resto del Paese, non era riuscita a raggiungere l importante obiettivo del consolidamento delle forme associative istituite dagli enti locali, tanto che le Unioni di comuni erano passate da 18 unità del 2000 a 3 del Nell analisi dell organo di controllo si dà atto che con la legge regionale 1/2006 molte delle carenze evidenziate sono state risolte. Di rilievo, sotto questo profilo, la previsione di cui all art. 26, che demanda al Piano di valorizzazione la concessione degli incentivi, superando i criteri precedentemente adottati con le leggi finanziarie che non seguivano un indirizzo uniforme e la norma di cui all art. 27, la quale prevede che i criteri per la corresponsione dei finanziamenti debbano dare priorità alla tipologia delle funzioni e dei servizi oggetto della gestione e alla popolazione interessata, nonché dispone che deve essere comprovata, ai fini dell ottenimento dei benefici, l effettiva gestione congiunta dei sevizi. I Piani di valorizzazione territoriale dal 2006 al 2011 specificano i criteri e le modalità di erogazione dell incentivo straordinario e dell incentivo ordinario a favore di Unioni e Associazioni per la gestione di funzioni e servizi a livello sovracomunale. 9

15 Per quanto attiene il finanziamento delle Unioni di comuni e delle Associazioni intercomunali il sistema di incentivazione si basa sull assegnazione di un incentivo straordinario, per spese di primo impianto, erogato nell anno di costituzione e calcolato sulla base della tipologia di forma associativa (Unione o Associazione) e sul numero di comuni partecipanti (maggiorato in base alla densità abitativa). Viene erogato per sei anni, decrescenti dal terzo, anche un incentivo ordinario, calcolato a partire dalla tipologia di funzione/servizio effettivamente gestita a livello sovracomunale (che il Piano di valorizzazione elenca e quantifica finanziariamente) e maggiorato in ragione del tipo di forma associativa prescelta, del numero di comuni partecipanti, della popolazione e del territorio complessivi. I Piani di valorizzazione territoriale adottati fino al 2009 in attuazione di quanto stabilito dalla legge regionale 1/2006, hanno previsto che sull incentivo ordinario spettante nell anno in corso venga recuperato il valore dell attività finanziata l anno precedente qualora, sulla base della documentazione prodotta da Unioni e da Associazioni intercomunali e delle informazioni successivamente acquisite, non risulti provata l effettiva gestione sovracomunale. Tale decurtazione non è pari all intero ammontare dell incentivo ordinario erogato l anno precedente, bensì è calcolata con riferimento al valore della singola funzione/servizio risultata non effettivamente gestita. Dal 2010, in base a una modifica normativa alla legge regionale 1/2006, questa decurtazione è stata collegata anche al mancato raggiungimento degli obiettivi dichiarati a preventivo dalla forma associativa. L attività di controllo sull effettivo svolgimento delle funzioni in forma sovracomunale è stata svolta negli anni dal 2007 al 2010 a partire dai modelli C, allegati dagli enti alle domande di contributo ordinario aventi ad oggetto l illustrazione delle attività svolte l anno precedente ( ) in forma sovracomunale, con la specificazione, anche, delle buone pratiche sperimentate e delle eventuali criticità rilevate. Il controllo sul raggiungimento degli obiettivi è stato effettuato a partire dai Modelli B dall anno 2010, a seguito della modifica normativa cui si è fatto cenno. A fronte delle relazioni trasmesse nell anno 2007 l ufficio regionale, in sede di istruttoria, ha richiesto, alle quattro Unioni di comuni, nonché a cinque Associazioni intercomunali, alcune integrazioni per completare le informazioni inizialmente trasmesse, non ritenute di per sé esaustive al fine del riscontro dell effettività della gestione associata. Nei confronti di un Unione di comuni, la richiesta di integrazione è stata ripetuta una seconda volta. L attività di controllo espletata nel 2007 ha consentito all amministrazione regionale di constatare che le Unioni di comuni costituite precedentemente all entrata in vigore della legge 1/2006 e le forme associate che, nel pregresso storico dei rapporti fra enti, avevano già conseguito una certa esperienza in termini di convenzioni extra-associative, hanno incontrato minori difficoltà nel cogestire le funzioni e/o servizi. L avvio della forma associativa e della gestione comune di funzioni e servizi è parsa più agevole nei casi in cui vi era già stata una condivisione nell espletamento del servizio e, pertanto, era riscontrabile una familiarità operativa fra i dipendenti degli enti interessati, un omogeneità di modus operandi e nelle modalità di rilevazione ed esame delle esigenze da soddisfare con il servizio medesimo. Dal raffronto dei servizi e delle funzioni svolti, un buon risultato, in termini di effettività, è emerso infatti nelle gestioni associate inerenti la polizia municipale, proprio in ragione delle pregresse esperienze di gestione condivisa. Nell anno 2008, data la carenza di elementi probatori necessari a dimostrare l effettività delle gestioni associate, in relazione alla maggior parte dei modelli C esaminati, l ufficio deputato al controllo ha chiesto ulteriori specificazioni e la presentazione, in particolare, di atti e documenti prodotti dall Unione o dall ufficio comune nel periodo di riferimento. Non sono mancati, inoltre, incontri con segretari e responsabili di servizi per approfondire ulteriormente alcuni aspetti. 10

16 Gli esiti dell attività in esame sono risultati soddisfacenti, specie se si considera che la maggior parte delle informazioni integrative richieste sono state fornite e, soprattutto, sono risultate utili a dimostrare l effettivo svolgimento dell attività sovracomunale. A conclusione dell istruttoria espletata nei confronti delle trentasei forme associative, per venti di queste non si sono proposte decurtazioni in relazione alle funzioni o servizi finanziati, in quanto è emerso che le diverse attività sono state svolte dalle associazioni per i comuni aderenti. Per le restanti sedici forme associative, invece, si è proceduto ad applicare decurtazioni. Le realtà associative in relazione alle quali è emersa l effettività di un amministrazione condivisa, sono quelle che hanno scelto di esercitare soltanto un numero ristretto di funzioni e che, quindi, hanno avuto modo di seguire al meglio il cambiamento organizzativo. In altri casi, gli enti locali hanno avviato forme associate di gestione, chiedendo il relativo contributo alla Regione, ma non le hanno accompagnate a una programmazione delle attività da realizzare e degli obiettivi da raggiungere e si sono trovati impreparati di fronte alle difficoltà legate alla diversa organizzazione del lavoro e alle eventuali resistenze dei dipendenti. Spesso le amministrazioni locali non hanno considerato i tempi necessari per porre in essere le attività propedeutiche all avvio della concreta gestione, che spaziano dalla costituzione di un ufficio unico, all omogeneizzazione delle procedure amministrative, dei regolamenti e degli atti generali, all organizzazione delle risorse umane e dei mezzi necessari, in particolare informatici, per gestire il nuovo modello organizzativo e hanno, quindi, visto allungarsi i tempi di preparazione, a scapito dell avvio dell effettiva gestione. Un tanto ha comportato, in alcune ipotesi, dei ritardi nel concreto avvio delle gestioni in forma associata, in particolare in relazione ad alcune macrofunzioni, quali il controllo di gestione, l home banking tributario e il pagamento in via telematica dei tributi, per le quali è necessario un adeguato supporto informatico. Si è rilevato, peraltro, in varie situazioni l avvio positivo di varie macrofunzioni strategiche, quali la gestione del personale, la gestione economico finanziaria, il servizio tributi, il servizio tecnico. Nell anno 2009 il controllo delle gestioni associate è stato espletato provvedendo a verificare le attività svolte a livello sovracomunale dalle 40 forme associative che hanno chiesto e ottenuto l incentivo ordinario nel 2008: 34 associazioni intercomunali, 5 Unioni di Comuni in attività e 1 unione sciolta a fine 2008 e in fase di liquidazione (tra Pulfero, San Pietro al Natisone e Savogna). Il controllo effettuato in larga scala circa l effettività delle gestioni associate ha permesso di acquisire una visione d insieme dell operatività delle esperienze associative presenti nel territorio regionale. Le integrazioni ottenute tramite l esibizione di documenti, i chiarimenti telefonici e gli incontri con i rappresentanti delle forme associative sono stati utili, in diversi casi, per accertare l effettività della gestione e non applicare le decurtazioni che parevano necessarie dalla sola lettura dei modelli C. In altri non sono stati sufficienti e, anzi, hanno confermato la mancata attività in forma associata desumibile dai modelli. Le forme associative osservate hanno dimostrato di co-gestire funzioni e servizi, in qualche caso in modo eccellente, in altri in modo ancora non del tutto convincente. In generale, comunque, si è constatato un significativo miglioramento delle esperienze associative, comprovato dal superamento quasi definitivo di molte delle criticità e difficoltà riscontrate nella fase di avvio e segnalate negli anni precedenti. Gli esiti della verifica hanno portato a non operare nessuna decurtazione per 15 forme associative (tutte associazioni intercomunali) e ad applicare delle decurtazioni a 25 forme associative (compresa l unione disciolta e in fase di liquidazione). Il controllo particolarmente significativo ha consentito inoltre di accertare funzioni non effettive che durante la verifica svolta nel 2008 non era stato possibile rilevare. Per queste funzioni si è provveduto quindi, con successivi decreti, a recuperare la quota di incentivo erogata nel

17 Nell anno 2010 sono state previamente verificate le attestazioni rese dalle forme associative nei Modelli B e nei Modelli C2010. Con decreto del Direttore del Servizio finanza locale n. 231 del 3 maggio 2010 è stato disciplinato l espletamento di controlli a campione, successivo alla prima verifica generale di cui sopra. Sono risultate soggette a controllo a campione 74 funzioni per l'accertamento dell'effettività della gestione sovracomunale e di 59 funzioni per la verifica del raggiungimento degli obiettivi programmati (per un totale di 133 funzioni e servizi). Complessivamente le funzioni decurtate sono risultate 59, in relazione a 22 forme associative (3 unioni e 19 Associazioni intercomunali). Molte decurtazioni hanno riguardato funzioni che già nel 2009 erano state decurtate, per il mancato effettivo svolgimento. Questo dimostra che, per talune funzioni, le forme associative non sono ancora pronte ad una gestione associata e, pertanto, sarebbe più opportuno rinviassero le relative domande di finanziamento. Difficoltà di avvio delle gestioni sovracomunali sono risultate connesse all attivazione di servizi che richiedono compatibilità tra diversi programmi informatici, il cui tentativo di omogeneizzazione comporta sovente ritardi nell avvio della gestione associata. Diverse decurtazioni sono state conseguenti alla verifica che, in molti casi, le forme associative non sono riuscite a concentrare tutta l attività in capo all ufficio comune e permangono casi di gestione mista dove all attività dell Ufficio associato si sostituisce, talvolta, ancora quella del singolo comune. In altri casi le decurtazioni sono state motivate dalla verifica di una attività solo propedeutica alla successiva gestione associata, a dimostrazione che l aggregazione sovracomunale non ha valutato preventivamente la tempistica di avvio prima di chiedere la valorizzazione dell incentivo. Tavolta, il mancato raggiungimento del risultato previsto l anno precedente, è risultato correlato all erronea quantificazione del Valore Atteso e al fatto che non erano a disposizione degli enti stessi dei valori di raffronto precedenti su cui basarsi per una ipotesi a preventivo più verosimile. Il Servizio finanza locale non ha ritenuto di procedere, negli anni dal 2008 al 2010, all espletamento dei controlli ispettivi in loco, condotti, invece, nell anno 2007 in due Associazioni intercomunali e in un Unione di comuni per la verifica delle gestioni associate nell anno Ciò in quanto la verifica e l analisi condotta in sede istruttoria, con le integrazioni e gli approfondimenti successivamente richiesti alle diverse forme associative, sono stati reputati sufficienti al fine di appurare il grado e l effettività della cogestione. Nell anno 2011 sono state previamente verificate le attestazioni rese dalle forme associative nei Modelli B e nei Modelli C. Con decreto del Direttore del Servizio finanza locale n. 137 del 24 gennaio 2011 è stato disciplinato l espletamento di controlli a campione. A seguito di diversi verifiche sulle dichiarazioni ricevute sono state applicate decurtazioni nei confronti di 17 forme associative (con riferimento a 32 funzioni) per un totale di ,84 euro, in relazione all accertamento della mancata effettiva gestione associata di una o più funzioni svolte lo scorso anno e/o del mancato raggiungimento degli obiettivi programmati da ciascuna Unione o Associazione. Dal confronto tra le decurtazioni applicate nel 2010 e nel 2011 risulta che nel 2011: 1) a parità di numero di forma associative da monitorare sono aumentate le funzioni oggetto di controllo a campione; 2) nonostante il controllo più esteso sono state applicate meno decurtazioni; 3) inferiore è anche il valore da portare in decurtazione all incentivo ordinario nel Un tanto, tuttavia, non solo in ragione del minor numero di funzioni considerate, ma anche in relazione alla minore valorizzazione della decurtazione connessa al mancato raggiungimento degli obiettivi prevista per la prima volta dal PVT

18 Il minor numero di funzioni da decurtare conferma il positivo sviluppo delle forme associative che, anche grazie ai controlli a campione e ai successivi suggerimenti forniti dall Ufficio istruttore delle verifiche, riescono a rimodulare l obiettivo o a superare difficoltà gestionali. Relativamente alle buone pratiche riscontrate si evidenzia che diverse forme associative hanno dimostrato di aver superato le iniziali difficoltà e di aver consolidato la gestione associata di alcuni servizi migliorandone l erogazione e la qualità. Permangono, per alcune gestioni iniziate in tempi recenti le ormai note criticità connesse a incompatibilità informatiche tra programmi diversi, alle resistenze del personale o di alcune amministrazioni partecipanti alla gestione associata che determinano, in alcuni casi, il sovrapporsi per una medesima funzione della gestione associata e della gestione singola da parte di alcuni comuni. 2. GLI ESITI DELLA RICOGNIZIONE DELL ANNO 2012 Ricevuta la comunicazione da parte dei soggetti interessati risultano costituite, al 15 febbraio 2012, 5 Unioni di Comuni e 37 Associazioni intercomunali per complessive 42 forme associative, cui si aggiunge il comune di Campolongo Tapogliano istituito con legge regionale dal 1 gennaio Alcune di queste forme associative risultano in scadenza nel 2012, salvo eventuale proroga. Le Amministrazioni comunali che hanno aderito a una delle forme associative previste dagli articoli 22 e 23 della legge regionale 1/2006, pertanto, sono 207 su 218. Restano fuori da unione o associazione intercomunale solo 11 comuni (Dolegna del Collio, Grado, Prepotto, Pulfero, San Floriano del Collio, San Pietro al Natisone, Tarcento, Torreano, Trieste, Vajont e Vito d Asio). Non risultano costituite, alla data di cui sopra, Unioni montane, in quanto non ancora concluso l iter relativo alla liquidazione delle preesistenti Comunità montane. Confronto sviluppo forme associative prima e dopo la LR 1/2006 n. forme associative anni AI U Tot 13

19 Forme associative per provincia PN; 13 GO; 3 UD; 25 UD TS GO PN TS; 1 3. TABELLA E MAPPE RELATIVE ALLA RICOGNIZIONE PER L ANNO 2012 DELLE ASSOCIAZIONI INTERCOMUNALI, UNIONI DI COMUNI E FUSIONI DI COMUNI PRESENTI NEL TERRITORIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, COME PREVISTO DALL ARTICOLO 26, COMMA 1, LETTERA A) DELLA LEGGE REGIONALE 1/2006 Al fine di consentire una corretta lettura dei dati contenuti nella tabella e nelle mappe di seguito presentate, realizzate sulla base delle comunicazioni effettuate nei termini dagli enti interessati, è opportuno precisare che: a. nella tabella riepilogativa delle forme associative sono riportati i dati relativi alla forma prescelta di gestione associata, alla sede, al numero di comuni coinvolti, alla popolazione, superficie e densità demografica. b. nelle mappe riportate successivamente alla tabella di ricognizione sono indicate, con diversi colori, le scelte relative alle diverse forme di gestione associata realizzate dai comuni (Unioni di comuni, Associazioni intercomunali); la prima mappa indica le sole Unioni di comuni, la seconda indica le sole Associazioni intercomunali, la terza mostra, insieme, le Unioni e le Associazioni esistenti, dando evidenza delle sovrapposizioni tra queste due tipologie di forme associative, la quarta mappa mostra i comuni risultanti da fusione. 14

20 TABELLA RIEPILOGATIVA FORME ASSOCIATIVE ESISTENTI AL 15 FEBBRAIO 2012 U= unione di comuni AI= associazione intercomunale F= comune risultante da fusione N Comuni coinvolti Forma * Sede - indirizzo Denominazione N. di Comuni coinvolti Popolazione tot. al 31/12/2010 (rilevazione statistica regionale) Superficie tot. al 31/12/2010 (rilevazione statistica regionale) Densità complessiva al 31/12/2010 (rilevazione statistica regionale) Data di costituzione Durata prevista Successive modificazioni - SAN PIETRO AL NATISONE, PULFERO, SAVOGNA U Via Alpe Adria, n San Pietro al Natisone (Ud) UNIONE DEI COMUNI DI PULFERO - SAN PIETRO AL NATISONE - SAVOGNA non < di 9 anni Con nota prot. n del comunicato scioglimento dell'unione a decorrere dal ATTIMIS, FAEDIS U Piazza Monsignor Pelizzo, n Faedis (Ud) UNIONE DEI COMUNI DI ATTIMIS E FAEDIS anni Unione sciolta a dicembre RIVIGNANO, POCENIA, TEOR U Piazza IV novembre, n Rivignano (Ud) UNIONE DI COMUNI "CUORE DELLO STELLA" ,23 127, anni 2 FRISANCO, TRAMONTI DI SOPRA, TRAMONTI DI SOTTO U Via Roma, Tramonti di Sopra (Pn) UNIONE VALMEDUNA ,03 5, anni Modifica statuto: Frisanco 27/12/2006 Tramonti di Sopra 28/12/2006 Tramonti di Sotto 02/03/ Ulteriormente prorogata 3 CODROIPO, SEDEGLIANO, VARMO, BASILIANO, MORTEGLIANO, TALMASSONS, LESTIZZA, BERTIOLO, MERETO DI TOMBA, CAMINO AL TAGLIAMENTO, CASTIONS DI STRADA AI Piazza Garibaldi, n Codroipo (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE DEL MEDIO FRIULI ,90 124, anni BUTTRIO, CIVIDALE DEL FRIULI, CORNO DI ROSAZZO, MANZANO, MOIMACCO, PAVIA DI UDINE, PRADAMANO, PREMARIACCO, REMANZACCO, SAN GIOVANNI AL NATISONE AI Corso Paolino d'aquileia n Cividale del Friuli (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE TRA I COMUNI DI BUTTRIO, CIVIDALE DEL FRIULI, CORNO DI ROSAZZO, MANZANO, MOIMACCO, PAVIA DI UDINE, PRADAMANO, PREMARIACCO, REMANZACCO, SAN GIOVANNI AL NATISONE ,10 198, anni

21 5 UDINE, CAMPOFORMIDO, POZZUOLO DEL FRIULI, TAVAGNACCO AI Via Lionello, Udine (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE AMBITO METROPOLITANO TRA I COMUNI DI UDINE, CAMPOFORMIDO, POZZUOLO DEL FRIULI, TAVAGNACCO , , anni 6 BUJA, COLLOREDO DI MONTE ALBANO, COSEANO, DIGNANO, FAGAGNA, FLAIBANO, FORGARIA NEL FRIULI, MAJANO, MORUZZO, OSOPPO, RAGOGNA, RIVE D ARCANO, SAN DANIELE DEL FRIULI, SAN VITO DI FAGAGNA, TREPPO GRANDE AI Piazza Castello, n Colloredo Di Monte Albano (Ud) CONSORZIO COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI ,50 147,21 Costituzione storica comunità Presa d atto equiparazione associazione intercomunale e ASTER Approvazione nuovo statuto anni dal Nell'ultimo statuto non c è Cassacco che è uscito dalla Comunità Collinare integrazione per adesione al consorzio del comune di Forgaria nel Friuli 7 AMARO, CAVAZZO CARNICO, TOLMEZZO, VERZEGNIS AI Piazza XX Settembre, n Tolmezzo (Ud) ASSOCIAZIONE INTECOMUNALE CONCA TOLMEZZINA ,48 76, tempo indeterminato recesso non prima di 6 anni CASARSA DELLA DELIZIA, CORDOVADO, MORSANO AL TAGLIAMENTO, SAN VITO AL TAGLIAMENTO, SESTO AL REGHENA AI Piazza del Popolo, n San Vito Al Tagliamento (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE DEL SANVITESE ,94 214, anni ARZENE, SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO E VALVASONE AI Piazza Mercato n Valvasone (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE DEI COMUNI DI ARZENE, SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO E VALVASONE ,73 117, fino al 31 dicembre DOBERDO' DEL LAGO, FOGLIANO REDIPUGLIA, MONFALCONE, RONCHI DEI LEGIONARI, SAGRADO, SAN CANZIAN D ISONZO, SAN PIER D ISONZO, STARANZANO, TURRIACO AI Piazza dell'unità, n Ronchi dei Legionari ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "CITTA MANDAMENTO" ,92 426, anni fino 31 dicembre AIELLO DEL FRIULI, SAN VITO AL TORRE U Via Cavour, n Aiello Del Friuli (Ud) UNIONE DI AIELLO-SAN VITO ,61 147, anni 12 SAN LEONARDO, DRENCHIA, GRIMACCO, STREGNA, SAVOGNA AI Via Merso Di Sopra, n San Leonardo (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE DEI COMUNI DI SAN LEONARDO, DRENCHIA, GRIMACCO, STREGNA E SAVOGNA ,62 27, anni febbraio NIMIS, TAIPANA, LUSEVERA AI Piazza XXIX Settembre n Nimis (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE TRA I COMUNI DI NIMIS, TAIPANA E LUSEVERA ,24 27, anni

22 14 COMEGLIANS, FORNI AVOLTRI, OVARO, PRATO CARNICO, RIGOLATO AI Via Caduti 2 Maggio, n Ovaro (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE ALTA VAL DEGANO - VAL PESARINA" ,06 17, tempo indeterminato, recesso non prima di 6 anni AMPEZZO, FORNI DI SOPRA, FORNI DI SOTTO, PREONE, SAURIS, SOCCHIEVE AI Piazza Zona Libera 1944, n Ampezzo (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE ALTA VAL TAGLIAMENTO ,31 11, anni VILLA SANTINA, ENEMONZO, LAUCO, RAVEO AI Piazza Venezia, n Villa Santina (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "COMUNI DEL PARCO INTERCOMUNALE DELLE COLLINE CARNICHE" ,00 58, CERCIVENTO, PALUZZA, RAVASCLETTO, SUTRIO, TREPPO CARNICO AI Piazza 21/22 Luglio, n Paluzza (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "ALTA VALLE DEL BUT" ,42 37, tempo indeterminato, recesso non prima di 6 anni ARTA TERME, LIGOSULLO, PAULARO, ZUGLIO AI Piazza Nascimbeni, n Paularo (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "ALTA CARNIA" ,05 36, non inferiore a 6 anni TARVISIO, MALBORGHETTO- VALBRUNA, PONTEBBA AI Via Roma, n Tarvisio (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE VAL CANALE ,16 16, anni CHIUSAFORTE, DOGNA, MOGGIO UDINESE, RESIA, RESIUTTA AI Via Nazionale, n Resiutta (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "VALLI DEL FELLA" ,32 9, tempo indeterminato, recesso non prima di 6 anni Maggio Integrazione durata (non inferiore a 6 anni) GEMONA DEL FRIULI, BORDANO, TRASAGHIS, MONTENARS, VENZONE AI Piazza Municipio, n Gemona Del Friuli (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "DEL GEMONESE" ,34 76, tempo indeterminato, recesso non prima di 6 anni n. 862 del n. 896 del n. 897 del n. 904 del ARTEGNA, MAGNANO IN RIVIERA AI Piazza Marnico, n Artegna (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE FAEIT ,74 268, anni n. 404 del CASSACCO, MARTIGNACCO, PAGNACCO, PASIAN DI PRATO, POVOLETTO, REANA DEL ROJALE, TRICESIMO AI Via Roma n Pasian Di Prato (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE TRA I COMUNI DI CASSACCO, MARTIGNACCO, PAGNACCO, PASIAN DI PRATO, POVOLETTO, REANA DEL ROJALE, TRICESIMO ,73 290, anni n. 686 del n. 768 del

23 24 PALMANOVA, BAGNARIA ARSA, BICINICCO, CHIOPRIS-VISCONE, GONARS, PORPETTO, S. MARIA LA LONGA, TRIVIGNANO UDINESE, VISCO AI Piazza Grande n Palmanova (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE PALMARINO ,19 173, anni AQUILEIA, CAMPOLONGO TAPOGLIANO, CERVIGNANO DEL FRIULI, FIUMICELLO, RUDA, TERZO DI AQUILEIA, VILLA VICENTINA AI Piazza Indipendenza, n Cervignano del Friuli (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE CERVIGNANESE ,58 202, anni SAN GIORGIO DI NOGARO, TORVISCOSA AI Piazza Municipio, n San Giorgio Di Nogaro (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE CENTRO ECONOMICO DELLA BASSA FRIULANA" anni Associazione sciolta a febbraio 2008 per costituzione unione 26 LIGNANO SABBIADORO, CARLINO, LATISANA, MARANO LAGUNARE, MUZZANA DEL TURGNANO, PALAZZOLO DELLO STELLA, POCENIA, PRECENICCO, RIVIGNANO, RONCHIS, TEOR AI Viale Europa, n Lignano Sabbiadoro (Ud) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE RIVIERA TURISTICA FRIULANA ,32 123, anni Modifica art. 2 della convenzione quadro BRUGNERA, CANEVA, FONTANAFREDDA, PORCIA, SACILE AI Via De' Pellegrini n Porcia (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE TRA I COMUNI DI BRUGNERA, CANEVA, FONTANAFREDDA, PORCIA, SACILE ,26 348, anni (scadenza in fase di sottoscrizione la proroga fino al ) AVIANO, BUDOIA, POLCENIGO, MONTEREALE VALCELLINA AI Piazza Matteotti, n Aviano (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE PEDEMONTANA OCCIDENTALE ,35 73, anni Adesione del comune di Montereale Valcellina 29 ANDREIS, BARCIS AI Via G. D annunzio, n Andreis (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "ANDREIS-BARCIS" ,94 4, AZZANO DECIMO, CHIONS, FIUME VENETO, PASIANO DI PORDENONE, PRATA DI PORDENONE, PRAVISDOMINI AI Piazza Libertà, n Azzano Decimo (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE SILE ,27 255, anni TRAVESIO, CASTELNOVO DEL FRIULI, CLAUZETTO AI Piazza XX Settembre n Travesio (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "DELLA VALCOSA" ,32 39, CIMOLAIS, CLAUT, ERTO E CASSO AI Via V. Emanuele II n Cimolais (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "ALTA VALCELLINA" ,53 5, anni

24 33 ARBA, CAVASSO NUOVO, FANNA, MANIAGO, VIVARO AI Piazza Italia, n Maniago (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE DEL MANIAGHESE ,06 126, anni ( ) SPILIMBERGO, SEQUALS, MEDUNO, PINZANO AL TAGLIAMENTO AI Piazzetta Tiepolo, n Spilimbergo (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE DAL MEDUNA AL TAGLIAMENTO ,08 116, tempo indeterminato recesso non prima di 6 anni CORDENONS, SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA, SAN QUIRINO, ZOPPOLA AI Piazza Vittoria, n Cordenons (Pn) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "DEL BACINO DEL CELLINA MEDUNA" ,29 179, anni (fino al ) 36 GORIZIA, SAVOGNA D ISONZO AI Piazza Municipio, n Gorizia (Go) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE TRA I COMUNI DI GORIZIA E SAVOGNA D ISONZO ,52 652, anni 37 CAPRIVA DEL FRIULI, CORMONS, FARRA D ISONZO, GRADISCA D ISONZO, MARIANO DEL FRIULI, MEDEA, MORARO, MOSSA, ROMANS D ISONZO, SAN LORENZO ISONTINO, VILLESSE AI Piazza 24 Maggio, n Cormons (Go) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "COLLIO ISONZO" ,46 251, anni 38 SAN GIORGIO DI NOGARO, TORVISCOSA U Piazza Municipio, n San Giorgio Di Nogaro (Ud) UNIONE DEI COMUNI "CENTRO ECONOMICO DELLA BASSA FRIULANA" ,01 145, anni 39 PORDENONE E ROVEREDO IN PIANO AI C.so V. Emanuele II, n Pordenone ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "PORDENONE-ROVEREDO IN PIANO" , , MUGGIA, SAN DORLIGO DELLA VALLE, MONRUPINO, SGONICO, DUINO AURISINA AI Piazza Marconi, n Muggia (Ts) ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE "MARE- CARSO" ,33 243, anni Adesione del comune di Duino-Aurisina CAMPOLONGO TAPOGLIANO F COMUNE RISULTANTE DA FUSIONE TRA I COMUNI DI CAMPOLONGO AL TORRE E TAPOGLIANO (L.R. 8/2008) ,90 111, ATTIMIS, FAEDIS AI Piazza Monsignor Pelizzo, n Faedis (Ud) ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI ATTIMIS E FAEDIS ,96 61, BUJA, TREPPO GRANDE U Piazza S. Stefano, Buja (UD) UNIONE DEI COMUNI "BUJA TREPPO GRANDE" ,19 217, anni fino al

25 20

26 21

27 22

VISTO VISTI RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO

VISTO VISTI RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO l articolo 26 della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, come da ultimo modificato dall articolo 11, comma 32, della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17, che prevede l approvazione e l aggiornamento

Dettagli

VISTO VISTI RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO

VISTO VISTI RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO l articolo 26 della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, come da ultimo modificato dall articolo 11, comma 32, della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17, che prevede l approvazione e l aggiornamento

Dettagli

VISTO VISTI RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO PRECISATO

VISTO VISTI RICHIAMATO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO PRECISATO VISTO l articolo 26 della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, come da ultimo modificato dall articolo 11, comma 32, della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17, che prevede, ai commi 1 e 2, l approvazione

Dettagli

ATTO SOGGETTO A CONTROLLO PREVENTIVO. DGR 1786 dd

ATTO SOGGETTO A CONTROLLO PREVENTIVO. DGR 1786 dd ATTO SOGGETTO A CONTROLLO PREVENTIVO DGR 1786 dd. 20.7.2007 VISTO l articolo 26 della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, che prevede, ai commi 1 e 2, l approvazione e l aggiornamento annuale da parte

Dettagli

protocollo n. 5340/5.1.3 Ai Sindaci dei Comuni Ai Presidenti delle Unioni di Comuni Al Presidente della Comunità Collinare del Friuli LORO SEDI

protocollo n. 5340/5.1.3 Ai Sindaci dei Comuni Ai Presidenti delle Unioni di Comuni Al Presidente della Comunità Collinare del Friuli LORO SEDI protocollo n. 5340/5.1.3 Udine, 1 aprile 2010 Ai Sindaci dei Comuni Ai Presidenti delle Unioni di Comuni Al Presidente della Comunità Collinare del Friuli LORO SEDI e per conoscenza All A.N.C.I. Sezione

Dettagli

REGIONE MARCHE 1 CONSIGLIO REGIONALE VIII LEGISLATURA. deliberazione n. 35

REGIONE MARCHE 1 CONSIGLIO REGIONALE VIII LEGISLATURA. deliberazione n. 35 REGIONE MARCHE 1 CONSIGLIO REGIONALE deliberazione n. 35 CRITERI E MODALITÀ PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI A SOSTEGNO DELLA GESTIONE ASSOCIATA INTERCOMUNALE DI FUNZIONI E SERVIZI ESTRATTO DEL PROCESSO

Dettagli

!"#$%!&#!'#( $#"#$$ #") "#$

!#$%!&#!'#( $##$$ #) #$ !"#$%!&#!'#( $#"#$$ #") "#$! " # #*# +!*#,# $#,+-#+. #,! $$/!**#!0$ +), #*+!, $#1 "+&)!#"#$+(#!2),!#*)#3 Visto l art. 1, comma 707 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità statale

Dettagli

ALLEGATO A DGR nr. 529 del 30 aprile 2018

ALLEGATO A DGR nr. 529 del 30 aprile 2018 pag. 1 di 5 Criteri e modalità per l assegnazione del contributo statale regionalizzato, destinato a sostenere le Unioni di Comuni e le Unioni montane nelle spese di funzionamento per l esercizio associato

Dettagli

Ritenuto necessario fissare i criteri e le modalità di erogazione dei contributi, che si ritiene debbano essere incentrati a:

Ritenuto necessario fissare i criteri e le modalità di erogazione dei contributi, che si ritiene debbano essere incentrati a: REGIONE PIEMONTE BU40S1 06/10/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 3 ottobre 2016, n. 4-3997 Intesa Stato-Regioni Rep. n. 936/2006 e Art. 9 della L.R. 28/9/2012, n. 11 e s.m.i. Criteri e modalita'

Dettagli

Legge regionale 17 luglio 2015, n. 18

Legge regionale 17 luglio 2015, n. 18 Legge regionale 17 luglio 2015, n. 18 La disciplina della finanza locale del Friuli Venezia Giulia, nonché modifiche a disposizioni delle leggi regionali 19/2013, 9/2009 e 26/2014 concernenti gli enti

Dettagli

Ai Comuni della Regione Alle Unioni territoriali intercomunali della Regione LORO SEDI TRASMESSA VIA PEC

Ai Comuni della Regione Alle Unioni territoriali intercomunali della Regione LORO SEDI TRASMESSA VIA PEC TRASMESSA VIA PEC Ai Comuni della Regione Alle Unioni territoriali intercomunali della Regione LORO SEDI e, per conoscenza Al Presidente del Consiglio delle Autonomie locali SEDE Oggetto: Illustrazione

Dettagli

ALLEGATO A DGR nr. 824 del 19 giugno 2019

ALLEGATO A DGR nr. 824 del 19 giugno 2019 pag. 1 di 6 CRITERI E MODALITÀ PER L ASSEGNAZIONE DEL CONTRIBUTO STATALE REGIONALIZZATO E DEL CONTRIBUTO REGIONALE ORDINARIO A SOSTEGNO DELL ASSOCIAZIONISMO INTERCOMUNALE 1. SOGGETTI DESTINATARI CONTRIBUTO

Dettagli

!"#$%& "'$"($ )!%$#$%%!$#*!#$%

!#$%& '$($ )!%$#$%%!$#*!#$% !"#$%& "'$"($ )!%$#$%%!$#*!#$%! " # $+ $!,"+$-$!%$ -,.$,/ $-"!%%0"++$"1%!,*-!$+,"-!%$2!#,'*"$#$%,)$!"3*!-"$+*$4 Visto l art. 1, comma 707 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità

Dettagli

&'()''*+,-.(*/,&&*0,(1)-,+,--)&,+2')+,-

&'()''*+,-.(*/,&&*0,(1)-,+,--)&,+2')+,- &'()''*+,-.(*/,&&*0,(1)-,+,--)&,+2')+,-!"#$% #! " #,3(,')(4*3,5,()-, 5(46,(47,5'*)--*33,''*-)425'),34*5)-,8)+4&/2&&*,+,-41,()'*92)5'*&,32, Visto l articolo 18 della legge regionale 7 luglio 2006, n. 11

Dettagli

Adempimenti enti locali L.R. 68/2011

Adempimenti enti locali L.R. 68/2011 Adempimenti enti locali L.R. 68/2011 Titolo II Cooperazione finanziaria Articolo 9 - Adempimenti degli enti locali e della Regione Comma 1: I comuni, le province e i loro enti associativi sono tenuti a

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 2244 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Modifica della deliberazione giuntale n. 147 di data 9 febbraio 2015, avente ad oggetto:

Dettagli

Il Direttore Centrale

Il Direttore Centrale Legge regionale agosto 204, n. 6 (Norme regionali in materia di attività culturali), articoli 9, commi e 2, lettera a), e. Regolamento in materia di finanziamento annuale per progetti o programmi triennali

Dettagli

Giunta Regionale della Campania

Giunta Regionale della Campania AVVISO PER L ACCESSO AL CONTRIBUTO ORDINARIO A SOSTEGNO DELL'ASSOCIAZIONISMO COMUNALE PER L' ANNO 2016 PREMESSA Con l Intesa tra Govemo, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali, ai sensi dell'articolo

Dettagli

L.R. 15/2007, art. 9, c. 1 e 2 B.U.R. 30/9/2015, n. 39. DPReg. 10/11/2016, n. 0211/Pres. (B.U.R. 23/11/2016, n. 47).

L.R. 15/2007, art. 9, c. 1 e 2 B.U.R. 30/9/2015, n. 39. DPReg. 10/11/2016, n. 0211/Pres. (B.U.R. 23/11/2016, n. 47). L.R. 15/2007, art. 9, c. 1 e 2 B.U.R. 30/9/2015, n. 39 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 23 settembre 2015, n. 0197/Pres. Regolamento per la concessione ai Comuni di contributi per la predisposizione

Dettagli

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DELIBERA 22 dicembre 2017. Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2007-2013. Delibera n. 57 del 2016: ricognizione

Dettagli

Studio di Fattibilità della fusione dei Comuni di Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo. 4. Incentivi alla fusione di Comuni

Studio di Fattibilità della fusione dei Comuni di Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo. 4. Incentivi alla fusione di Comuni Studio di Fattibilità della fusione dei Comuni di Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo 4. Incentivi alla fusione di Comuni Forme di incentivazione statale e regionale D.Lvo. 95/2012 art. 20, comma

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la Lr 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la Lr 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni; OGGETTO: Art. 50, comma 2, Lr n. 27/2006, come modificato dall art. 3 comma 2 della Lr n. 11/2007. Limiti e criteri generali per la stipula del contratto di servizio Regione - A.T.E.R. del Lazio. Approvazione

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 710 del 06/11/2018

Delibera della Giunta Regionale n. 710 del 06/11/2018 Delibera della Giunta Regionale n. 710 del 06/11/2018 Dipartimento 60 - Uffici speciali Direzione Generale 9 - Uff. del federalismo e dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata U.O.D. 1 - Rapporti

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 15626 del 06/10/2016 Proposta: DPG/2016/16182 del 05/10/2016 Struttura proponente: Oggetto:

Dettagli

UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - MINORI E FAMIGLIA SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA'

UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - MINORI E FAMIGLIA SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - MINORI E FAMIGLIA SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' DETERMINAZIONE Oggetto: Servizio Sociale dei Comuni. Contributi economici a favore di minori

Dettagli

%&'(&&)*+,-').+%%)/+'0(,+*+,,(%+*1&(*+, ! "#$! $ +2'+&('3)2+4+'(,+ 4'35+'36 +4&)(,,7)22+&&),( 314&(+23)4(,+8(*3%.1%%)+*+,30+'(&)91(4&)%+21+:

%&'(&&)*+,-').+%%)/+'0(,+*+,,(%+*1&(*+, ! #$! $ +2'+&('3)2+4+'(,+ 4'35+'36 +4&)(,,7)22+&&),( 314&(+23)4(,+8(*3%.1%%)+*+,30+'(&)91(4&)%+21+: %&'(&&)*+,-').+%%)/+'0(,+*+,,(%+*1&(*+,! "#$! $! " # +2'+&('3)2+4+'(,+ 4'35+'36 +4&)(,,7)22+&&),( 314&(+23)4(,+8(*3%.1%%)+*+,30+'(&)91(4&)%+21+: Vista la legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 Riordino

Dettagli

Determinazione dirigenziale n. 113 del 28/09/2012 Oggetto : Valutazione Performance 2011 e Liquidazione Produttività al personale

Determinazione dirigenziale n. 113 del 28/09/2012 Oggetto : Valutazione Performance 2011 e Liquidazione Produttività al personale Determinazione dirigenziale n. 113 del 28/09/2012 Oggetto : Valutazione Performance 2011 e Liquidazione Produttività al personale ai sensi del D.lgs. 30/03/2001 n. 165 e successive modificazioni ed integrazioni

Dettagli

CORPO INTERCOMUNALE DI POLIZIA MUNICIPALE PORDENONE-ROVEREDO IN PIANO DETERMINAZIONE

CORPO INTERCOMUNALE DI POLIZIA MUNICIPALE PORDENONE-ROVEREDO IN PIANO DETERMINAZIONE CORPO INTERCOMUNALE DI POLIZIA MUNICIPALE PORDENONE-ROVEREDO IN PIANO DETERMINAZIONE Oggetto: Contributi per rimborso di spese sostenute da persone fisiche per l'acquisto, l'installazione ed attivazione

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 35 DEL REGIONE TOSCANA

LEGGE REGIONALE N. 35 DEL REGIONE TOSCANA LEGGE REGIONALE N. 35 DEL 21-06-2007 REGIONE TOSCANA Disposizioni per lo sviluppo della cooperazione tra enti locali. Modifiche alle leggi regionali 16 agosto 2001, n. 40 (Disposizioni in materia di riordino

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 19332 del 01/12/2016 Proposta: DPG/2016/20190 del 30/11/2016 Struttura proponente: Oggetto:

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 41 DEL 13 OTTOBRE 2008

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 41 DEL 13 OTTOBRE 2008 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 18 settembre 2008 - Deliberazione N. 1446 - Area Generale di Coordinamento N. 1 - Gabinetto Presidente Giunta Regionale Esercizio associato di Funzioni

Dettagli

istruttoria delle domande oggetto del contributo e spese ammissibili assegnazione del contributo, limite massimo e cumulo

istruttoria delle domande oggetto del contributo e spese ammissibili assegnazione del contributo, limite massimo e cumulo Attenzione: la copertina del decreto presidenziale va stampata su carta intestata della presidenza, che ha già il cartiglio Regolamento per la concessione ai Comuni di contributi per la predisposizione

Dettagli

RIEPILOGO DELLE RISORSE ASSEGNATE A FAVORE DELLE FORME ASSOCIATIVE TRA ENTI LOCALI PER LO SVOLGIMENTO DI FUNZIONI E SERVIZI A LIVELLO SOVRACOMUNALE

RIEPILOGO DELLE RISORSE ASSEGNATE A FAVORE DELLE FORME ASSOCIATIVE TRA ENTI LOCALI PER LO SVOLGIMENTO DI FUNZIONI E SERVIZI A LIVELLO SOVRACOMUNALE RIEPILOGO DELLE RISORSE ASSEGNATE A FAVORE DELLE FORME ASSOCIATIVE TRA ENTI LOCALI PER LO SVOLGIMENTO DI FUNZIONI E SERVIZI A LIVELLO SOVRACOMUNALE NEL QUADRIENNIO 2006-2009 Ottobre 2009 RIEPILOGO DELLE

Dettagli

Oggetto: CONTRIBUTI REGIONALI AI FINI DELLA L.R. N. 14/91 -

Oggetto: CONTRIBUTI REGIONALI AI FINI DELLA L.R. N. 14/91 - provincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA LAVORO, WELFARE E SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO SERVIZIO ISTRUZIONE E UNIVERSITA' DETERMINA DI IMPEGNO Oggetto: CONTRIBUTI REGIONALI AI FINI DELLA L.R. N. 14/91

Dettagli

PROVINCIA DI UDINE INDICE

PROVINCIA DI UDINE INDICE PROVINCIA DI UDINE Regolamento provinciale per la concessione dei contributi e l attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati Testo modificato dal Consiglio

Dettagli

ATTO. REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento territorio Affari giuridici pianificazione territoriale - Servizio

ATTO. REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento territorio Affari giuridici pianificazione territoriale - Servizio OGGETTO : Interventi infrastrutturali a favore degli enti locali territoriali - l.r. 10/2008 art. 31 comma 10 bis - modalità di presentazione richieste di contributo e criteri di concessione per l'anno

Dettagli

Il Comune di Calderara di Reno (BO), rappresentato dal Sindaco Irene Priolo;

Il Comune di Calderara di Reno (BO), rappresentato dal Sindaco Irene Priolo; SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DENOMINATO PIANO DI ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE (PAS) ALLE AZIONI DI INTERVENTO SUL BLOCCO 3 GARIBALDI 2. Tra La Regione Emilia Romagna, rappresentata

Dettagli

VISTI gli articoli 33, sesto comma, 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge

VISTI gli articoli 33, sesto comma, 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge VISTI gli articoli 33, sesto comma, 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 9 maggio 1989, n. 168, recante istituzione del Ministero

Dettagli

Istituzione del Comune di Villa di Castiglione per fusione dei Comuni di Castiglione di Garfagnana e Villa Collemandina. PREAMBOLO

Istituzione del Comune di Villa di Castiglione per fusione dei Comuni di Castiglione di Garfagnana e Villa Collemandina. PREAMBOLO Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale Istituzione del Comune di Villa di Castiglione per fusione dei Comuni di Castiglione di Garfagnana e Villa Collemandina. PREAMBOLO Articolo 1 - Istituzione

Dettagli

A relazione del Presidente Chiamparino:

A relazione del Presidente Chiamparino: REGIONE PIEMONTE BU32 13/08/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2015, n. 13-1940 Art. 9 della L.R. 28/9/2012, n. 11 e s.m.i. Criteri e modalita' per la concessione ed erogazione di contributi

Dettagli

PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE

PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE Allegato A PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE PARTE PRIMA RICOGNIZIONE DELLE FORME ASSOCIATIVE 1- Premessa. A) Il territorio e la popolazione nella regione Friuli Venezia Giulia. B) Il quadro normativo

Dettagli

!"#$%& "'$"($ )!%$#$%%!$#*!#$%

!#$%& '$($ )!%$#$%%!$#*!#$% !"#$%& "'$"($ )!%$#$%%!$#*!#$%! " # $+ $!,"+$-$!%$ -,.$,/ $-"!%%0"++$"%!,*-!$+,"-!%$1!#,'*"$#$%,)$!"2*!-"$+*$3 Premesso che l'articolo 1 della legge regionale 31 dicembre 1986, n. 64, dispone che l'amministrazione

Dettagli

Copia tratta dal sito Ufficiale della G.U.R.S Copia non valida per la commercializzazione

Copia tratta dal sito Ufficiale della G.U.R.S Copia non valida per la commercializzazione 25-11-2016 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 51 37 ASSESSORATO DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA DECRETO 21 settembre 2016. Assegnazione ai comuni delle risorse di

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 45/13 DEL

DELIBERAZIONE N. 45/13 DEL Oggetto: Contributi ai Comuni, singoli o associati, per l istituzione e il funzionamento delle scuole civiche di musica. Anno Scolastico 2015/2016. Bilancio Regionale 2016. Euro 1.500.000. Capitolo SC05.0904

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE ZONE OMOGENEE

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE ZONE OMOGENEE REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE ZONE OMOGENEE APPROVATO DAL CONSIGLIO METROPOLITANO CON DELIBERAZIONE N. 51\2015 DEL 30 NOVEMBRE 2015 INDICE GENERALE TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI...3 Art. 1

Dettagli

! " " " (')'* ( +&&, '%(&'( -'"% '$.%(&%/

!    (')'* ( +&&, '%(&'( -'% '$.%(&%/ !"#$ %! " "" " " # &'&( (')'* ( +&&, '%(&'( -'"% '$.%(&%/ Premesso che : - in data 31.12.2018 è scaduta l intesa regionale sulle risorse finanziarie aggiuntive del personale della Dirigenza Medica e Veterinaria

Dettagli

UNITA OPERATIVA SERVIZI PER LA COMUNITA E INCLUSIONE SOCIALE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA'

UNITA OPERATIVA SERVIZI PER LA COMUNITA E INCLUSIONE SOCIALE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' UNITA OPERATIVA SERVIZI PER LA COMUNITA E INCLUSIONE SOCIALE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' DETERMINAZIONE Oggetto: SSC Porcia. Contributi economici a favore di persone adulte residenti

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli

La gestione associata delle funzioni fondamentali nei comuni della Toscana

La gestione associata delle funzioni fondamentali nei comuni della Toscana Consiglio Regionale della Toscana Note informative sull attuazione delle politiche regionali n. 36 Ottobre 2016 a cura del Settore Analisi di fattibilità e per la valutazione delle politiche. Assistenza

Dettagli

DECRETO N Del 22/12/2016

DECRETO N Del 22/12/2016 DECRETO N. 13744 Del 22/12/2016 Identificativo Atto n. 1214 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto REVOCA DEI CONTRIBUTI ASSEGNATI CON DECRETO DIRIGENZIALE 7 MARZO 2016, N. 1590, A

Dettagli

UNITA OPERATIVA SERVIZI PER LA COMUNITA E INCLUSIONE SOCIALE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA'

UNITA OPERATIVA SERVIZI PER LA COMUNITA E INCLUSIONE SOCIALE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' UNITA OPERATIVA SERVIZI PER LA COMUNITA E INCLUSIONE SOCIALE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' DETERMINAZIONE Oggetto: Servizio Sociale dei Comuni. interventi economici previsti dall art.9,

Dettagli

art. 1 finalità art. 2 modifica all articolo 2 del decreto del Presidente della Regione n. 0289/2011

art. 1 finalità art. 2 modifica all articolo 2 del decreto del Presidente della Regione n. 0289/2011 Regolamento di modifica al regolamento recante la definizione di criteri e modalità per la concessione di contributi destinati all estensione ed al consolidamento della base produttiva e dell occupazione,

Dettagli

UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - ANZIANI, DISABILI E INCLUSIONE

UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - ANZIANI, DISABILI E INCLUSIONE UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - ANZIANI, DISABILI E INCLUSIONE SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' DETERMINAZIONE Oggetto: Misura attiva di sostegno al reddito - L.R. 10 luglio

Dettagli

OGGETTO: Costituzione definitiva del Fondo Risorse decentrate del personale di categoria - Anno 2013

OGGETTO: Costituzione definitiva del Fondo Risorse decentrate del personale di categoria - Anno 2013 DETERMINAZIONE N. 397 DEL 06/03/2014 Proponente: Servizio risorse umane U.O. proponente: Organizzazione Proposta di determinazione: N. 2014/66 del 06/03/2014 OGGETTO: Costituzione definitiva del Fondo

Dettagli

L.R. 1/2004, art. 5. cc. 1 e 2 B.U.R. 11/05/2011, n. 19. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 27 aprile 2011, n. 092/Pres.

L.R. 1/2004, art. 5. cc. 1 e 2 B.U.R. 11/05/2011, n. 19. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 27 aprile 2011, n. 092/Pres. L.R. 1/2004, art. 5. cc. 1 e 2 B.U.R. 11/05/2011, n. 19 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 27 aprile 2011, n. 092/Pres. Regolamento recante criteri e modalità per la concessione di contributi destinati

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO Copia DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO N 132 /2018 OGGETTO : COSTITUZIONE FONDO DELLE RISORSE DECENTRATE PERSONALE NON DIRIGENTE ANNO 2018. L anno duemiladiciotto addì trenta del

Dettagli

Vista Atteso Atteso Considerato Vista Ritenuto, Vista Visto Visto Vista Dato atto Ritenuto,

Vista Atteso Atteso Considerato Vista Ritenuto, Vista Visto Visto Vista Dato atto Ritenuto, Vista la legge regionale 31 dicembre 1986, n. 64 recante: Organizzazione delle strutture ed interventi di competenza regionale in materia di protezione civile ; Atteso che l'art. 33 della citata legge

Dettagli

Mod. B - copia DECRETO N. 162 DEL 3/05/2017

Mod. B - copia DECRETO N. 162 DEL 3/05/2017 DECRETO N. 162 DEL 3/05/2017 OGGETTO: POR FSE Regione Veneto 2014/2020 Reg.to UE n. 1303/2013 e 1304/2013. Asse II Inclusione sociale - Obiettivo Tematico 9 Priorità d investimento 9.i Obiettivo Specifico

Dettagli

L.R. 26/2007, art. 19, c. 2 B.U.R. 1/7/2009, n. 26. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2009, n. 0160/Pres.

L.R. 26/2007, art. 19, c. 2 B.U.R. 1/7/2009, n. 26. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2009, n. 0160/Pres. L.R. 26/2007, art. 19, c. 2 B.U.R. 1/7/2009, n. 26 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2009, n. 0160/Pres. Regolamento per la definizione delle modalità per la concessione dei finanziamenti

Dettagli

UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - MINORI E FAMIGLIA SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA'

UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - MINORI E FAMIGLIA SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' UNITA OPERATIVA SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI - MINORI E FAMIGLIA SETTORE III SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA' DETERMINAZIONE Oggetto: SSC Porcia. Contributi economici a favore di minori residenti nel

Dettagli

ANCI Friuli Venezia Giulia. Bozza di proposta Progetto di riorganizzazione ANCI FVG Legge Regionale 15/2005

ANCI Friuli Venezia Giulia. Bozza di proposta Progetto di riorganizzazione ANCI FVG Legge Regionale 15/2005 Bozza di proposta Progetto di riorganizzazione ANCI FVG Legge Regionale 15/2005 1 Legge Regionale 15/2005 - Articolo 2, commi 8 11. Assegnazione a sostegno di studi di fattibilità e progetti di riorganizzazione

Dettagli

L.R. 20/2015, art. 4, c. 3 B.U.R. 2/9/2015, S.O. n.34. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 28 agosto 2015, n. 0176/Pres.

L.R. 20/2015, art. 4, c. 3 B.U.R. 2/9/2015, S.O. n.34. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 28 agosto 2015, n. 0176/Pres. L.R. 20/2015, art. 4, c. 3 B.U.R. 2/9/2015, S.O. n.34 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 28 agosto 2015, n. 0176/Pres. Regolamento per la concessione dei contributi di cui all articolo 4, comma 1, della

Dettagli

Provincia di Udine. Testo approvato dal Consiglio Provinciale nella seduta del 25/06/2003 con delibera n. di prot 31280/03; in vigore dal 25/06/2003.

Provincia di Udine. Testo approvato dal Consiglio Provinciale nella seduta del 25/06/2003 con delibera n. di prot 31280/03; in vigore dal 25/06/2003. Provincia di Udine Regolamento Provinciale per la disciplina dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi mirati a favorire l attivazione di servizi integrativi del Trasporto Pubblico, ai

Dettagli

CONVENZIONE FRA ENTE TERRE REGIONALI TOSCANE E ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DELLA TOSCANA (ANCI TOSCANA) PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ INERENTI

CONVENZIONE FRA ENTE TERRE REGIONALI TOSCANE E ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DELLA TOSCANA (ANCI TOSCANA) PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ INERENTI ALLEGATO A CONVENZIONE FRA ENTE TERRE REGIONALI TOSCANE E ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DELLA TOSCANA (ANCI TOSCANA) PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ INERENTI L INIZIATIVA REGIONALE CENTOMILA ORTI IN TOSCANA

Dettagli

DETERMINAZIONE. Estensore CIAPRINI ANGELO. Responsabile del procedimento DI PIERRO MARIA DONATA. Responsabile dell' Area R.

DETERMINAZIONE. Estensore CIAPRINI ANGELO. Responsabile del procedimento DI PIERRO MARIA DONATA. Responsabile dell' Area R. REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE COMMERCIO E SERVIZI AL CONSUMATORE DETERMINAZIONE N. G07999 del 07/06/2017 Proposta n. 10430 del 06/06/2017 Oggetto: D.G.R.

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 02/01/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 1 Pag.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 02/01/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 1 Pag. 02/01/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 1 Pag. 67 di 155 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 5 dicembre 2012, n. 575 Art. 24 della L.R. 7 giugno

Dettagli

L.R. 1/2004, art. 5. cc. 1 e 2 B.U.R. 11/05/2011, n. 19. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 27 aprile 2011, n. 092/Pres.

L.R. 1/2004, art. 5. cc. 1 e 2 B.U.R. 11/05/2011, n. 19. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 27 aprile 2011, n. 092/Pres. L.R. 1/2004, art. 5. cc. 1 e 2 B.U.R. 11/05/2011, n. 19 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 27 aprile 2011, n. 092/Pres. Regolamento recante criteri e modalità per la concessione di contributi destinati

Dettagli

Tutto ciò premesso, si conviene e si sottoscrive il Presente Accordo di programma. Articolo 1

Tutto ciò premesso, si conviene e si sottoscrive il Presente Accordo di programma. Articolo 1 SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DEL PROGETTO SPERIMENTAZIONE DI MODALITA INNOVATIVE PER L ACCESSO DA PARTE DEI CITTADINI AI SERVIZI DELLA POLIZIA MUNICIPALE TRA La Regione Emilia Romagna,

Dettagli

Repubblica italiana. Corte dei Conti. La Sezione del controllo per la Regione Sardegna

Repubblica italiana. Corte dei Conti. La Sezione del controllo per la Regione Sardegna Deliberazione n. 47/2018/CCR Repubblica italiana Corte dei Conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai magistrati: Dott. Francesco Petronio Presidente - relatore Dott. ssa Maria

Dettagli

GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - SCHEDE ILLUSTRATIVE -

GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - SCHEDE ILLUSTRATIVE - Settore Commissioni Legislative Unità Organizzativa Ambiente GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - SCHEDE ILLUSTRATIVE - 1) I CONSORZI FRA ENTI LOCALI 2) LE AZIENDE SPECIALI 3) LE AZIENDE CONSORZIALI

Dettagli

Settore Rifiuti e Bonifiche dei Siti Inquinati. DECRETO 28 settembre 2012, n certificato il

Settore Rifiuti e Bonifiche dei Siti Inquinati. DECRETO 28 settembre 2012, n certificato il Direzione Generale Politiche Territoriali, Ambientali e per la Mobilità Area di Coordinamento Ambiente, Energia e Cambiamenti Climatici Settore Rifiuti e Bonifiche dei Siti Inquinati DECRETO 28 settembre

Dettagli

DETERMINAZIONE del SEGRETARIO GENERALE N. 184 del 05/11/2015

DETERMINAZIONE del SEGRETARIO GENERALE N. 184 del 05/11/2015 DETERMINAZIONE del SEGRETARIO GENERALE N. 184 del 05/11/2015 Addì giovedì 5 novembre 2015, nella sede camerale, il Segretario Generale Dott. Marco Peroni, ha adottato la seguente determinazione in merito

Dettagli

L.R. 1/2007, art. 7, c. 18 B.U.R. 18/4/2007, n. 16. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 aprile 2007, n. 079/ Pres.

L.R. 1/2007, art. 7, c. 18 B.U.R. 18/4/2007, n. 16. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 aprile 2007, n. 079/ Pres. L.R. 1/2007, art. 7, c. 18 B.U.R. 18/4/2007, n. 16 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 aprile 2007, n. 079/ Pres. Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di

Dettagli

DETERMINAZIONE PROT. N REP. 615 DEL

DETERMINAZIONE PROT. N REP. 615 DEL Direzione Generale della Pubblica Istruzione Servizio Politiche Scolastiche DETERMINAZIONE PROT. N. 10590 REP. 615 DEL 26.09.2018 Oggetto: Attuazione Decreto del Ministro dell Istruzione, dell Università

Dettagli

Art. 1 Istituzione del Comune di Valsamoggia mediante fusione

Art. 1 Istituzione del Comune di Valsamoggia mediante fusione Deliberazione legislativa n. 56/2013 2 Art. 1 Istituzione del Comune di Valsamoggia mediante fusione 1. Ai sensi dell articolo 15 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 22 dicembre 2014, n. 1219

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 22 dicembre 2014, n. 1219 14.1.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 22 dicembre 2014, n. 1219 Finanziamento, ai sensi della legge regionale 16 agosto 2001, n. 38, degli interventi attivati dagli

Dettagli

Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale Istituzione del Comune di Rio, per fusione dei Comuni di Rio Marina e Rio nell'elba.

Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale Istituzione del Comune di Rio, per fusione dei Comuni di Rio Marina e Rio nell'elba. Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale Istituzione del Comune di Rio, per fusione dei Comuni di Rio Marina e Rio nell'elba. Il Consiglio regionale PREAMBOLO Visto l'articolo 117 e l'articolo

Dettagli

SGRIF/AMIC-AZI. Il Direttore

SGRIF/AMIC-AZI. Il Direttore SGRIF/AMIC-AZI Legge regionale n. 25/2016, articolo 4, comma 30 e Decreto del Presidente della Regione n. 0168/2017. Contributi fino al 50 per cento della spesa riconosciuta ammissibile per la rimozione

Dettagli

SETTORE SVILUPPO ECONOMICO DETERMINAZIONE CON IMPEGNO DI SPESA

SETTORE SVILUPPO ECONOMICO DETERMINAZIONE CON IMPEGNO DI SPESA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO DETERMINAZIONE CON IMPEGNO DI SPESA Oggetto: Progetto Strategico triennale per il commercio per il triennio 2009-2011, in attuazione del D.M. 17 aprile 2008 (L. 266/97, art.

Dettagli

Il Responsabile delegato di Posizione Organizzativa

Il Responsabile delegato di Posizione Organizzativa P.O. Coordinamento degli interventi regionali a sostegno delle attività culturali in materia di teatro e cinema, delle manifestazioni culturali di spettacolo dal vivo di rilievo regionale, nazionale, e

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 15/10/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 85 Pag.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 15/10/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 85 Pag. 15/10/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 85 Pag. 90 di 667 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 3 ottobre 2013, n. 307 Approvazione dei criteri e

Dettagli

VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni;

VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni; VISTO l articolo 7, commi 26 e 27, del decreto- legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 30 luglio

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Comune di CENATE SOTTO Provincia di Bergamo APPROVATO CON DELIBERAZIONE C.C. n. 3 del 07/02/2013 IL SEGRETARIO COMUNALE REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI SOMMARIO Art. DESCRIZIONE Titolo I Principi generali

Dettagli

N DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO I.GE.P.A. UFFICIO IX

N DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO I.GE.P.A. UFFICIO IX N. 0005164 - DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO I.GE.P.A. UFFICIO IX VISTO il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, concernente

Dettagli

1 CENSIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE DELLA POLIZIA LOCALE

1 CENSIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE DELLA POLIZIA LOCALE Direzione Riforme Istituzionali, Enti Locali, Controlli, Sviluppo Montano, Territorio e Legalità Servizio Sicurezza del Territorio, Legalità 1 CENSIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE DELLA POLIZIA LOCALE Novembre

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 50/2017 (Atti del Consiglio) Istituzione del Comune di Rio, per fusione dei Comuni di Rio Marina e Rio nell'elba. *************** Approvata dal Consiglio

Dettagli

DECRETO DIRETTORIALE

DECRETO DIRETTORIALE DECRETO DIRETTORIALE N. 66 DEL 21/02/2019 OGGETTO: Stabilizzazione mediante assunzione diretta dei soggetti in possesso dei requisiti di cui all`art. 20 comma 1 del d.lgs. 75/2017, superamento del precariato

Dettagli

TRA. Premesso che: - tale progetto ha la finalità di realizzare una sperimentazione, anche in collaborazione con enti che nella provincia di Forlì-

TRA. Premesso che: - tale progetto ha la finalità di realizzare una sperimentazione, anche in collaborazione con enti che nella provincia di Forlì- SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DI UN PROGETTO INNOVATIVO Individuazione e sperimentazione di nuove funzioni e soluzioni per l interfacciamento con il cittadino nell ambito del sistema Rilfedeur,

Dettagli

NORME IN MATERIA DI UNIONI MONTANE E DI ESERCIZIO ASSOCIATO DELLE FUNZIONI DEI COMUNI MONTANI

NORME IN MATERIA DI UNIONI MONTANE E DI ESERCIZIO ASSOCIATO DELLE FUNZIONI DEI COMUNI MONTANI REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELIBERAZIONE LEGISLATIVA APPROVATA DALL ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE NELLA SEDUTA DEL 5 NOVEMBRE 2013, N. 134 NORME IN MATERIA DI UNIONI MONTANE E DI ESERCIZIO

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: RISORSE IDRICHE, DIFESA DEL SUOLO E RIFIUTI Area: CONCESSIONI

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: RISORSE IDRICHE, DIFESA DEL SUOLO E RIFIUTI Area: CONCESSIONI REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 4490 DEL 13/03/2017 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: RISORSE IDRICHE, DIFESA DEL SUOLO E RIFIUTI Area: CONCESSIONI Prot. n. del

Dettagli

Deliberazione n. 84 del 16 ottobre 2018

Deliberazione n. 84 del 16 ottobre 2018 Deliberazione n. 84 del 16 ottobre 2018 Programma di promozione per lo sviluppo economico e l organizzazione di servizi alle imprese (D.M. n. 149 del 22 maggio 2017): Progetto Punto Impresa Digitale Incremento

Dettagli

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETO 11 settembre 2013. MINISTERO DELL INTERNO Determinazione dei contenuti e delle modalità delle attestazioni dei Comuni comprovanti il conseguimento di

Dettagli

OGGETTO: Organizzazione e funzionamento dell Osservatorio regionale sui rifiuti ai sensi dell art. 36 della l.r. 20/2006 Nuovo ordinamento dell Arpal.

OGGETTO: Organizzazione e funzionamento dell Osservatorio regionale sui rifiuti ai sensi dell art. 36 della l.r. 20/2006 Nuovo ordinamento dell Arpal. D.G.R. n. 1337 del 09.11.2007 OGGETTO: Organizzazione e funzionamento dell Osservatorio regionale sui rifiuti ai sensi dell art. 36 della l.r. 20/2006 Nuovo ordinamento dell Arpal. RICHIAMATE: La L.R.

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 16884 del 17/11/2014 Proposta: DPG/2014/17334 del 13/11/2014 Struttura proponente: Oggetto:

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL Servizi al Cittadino

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL Servizi al Cittadino DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL Servizi al Cittadino Numero Registro Generale 725 del 21-06-2019 Oggetto: Bando per l assegnazione dell incentivo economico individuale Pacchetto Scuola - Anno scolastico

Dettagli

DELIBERAZIONE DI GIUNTA N. 227 DEL 25 MAGGIO 2012

DELIBERAZIONE DI GIUNTA N. 227 DEL 25 MAGGIO 2012 DELIBERAZIONE DI GIUNTA N. 227 DEL 25 MAGGIO 2012 OGGETTO: Reg. CE 1698/2005. Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007/2013 del Lazio. Misura 215 Pagamenti per il benessere degli animali - Disposizioni

Dettagli

Il Direttore Centrale

Il Direttore Centrale L.R. 27/2014, art. 4, commi 54 e segg. e s.m.i. Anticipazioni finanziarie a fronte di spese progettuali per la realizzazione di opere pubbliche degli enti locali. Approvazione IV graduatoria, prenotazione

Dettagli

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. VERBALE n. 16 DEL 23/04/2013

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. VERBALE n. 16 DEL 23/04/2013 CITTÀ di CASTIGLIONE delle STIVIERE Provincia di Mantova *** COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI VERBALE n. 16 DEL 23/04/2013 ESAME DEL FONDO DELLE RISORSE DECENTRATE ANNO 2012 COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Dettagli