DA VETRO NASCE VETRO. Una materia viva. Ieri, oggi, domani

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1 DA VETRO NASCE VETRO Una materia viva. Ieri, oggi, domani

2 CO.RE.VE. Consorzio Recupero Vetro via Sardegna, Milano tel fax Testi e apparati Giuseppe Colangelo e Francesca Porro Arte e vetro: l esempio di Murano di Marino Barovier Graphic design A+G AchilliGhizzardiAssociati In copertina Momento della lavorazione in vetreria, 2001, foto di Diego Motto Referenze fotografiche Diego Motto pagg.41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 65, 69, 75?, 77, Sergio Tornaghi pagg. 37, 38, 39, 66, 67, 68, 70?, 72, 73, 74, 76 La campagna Riempiteci di vuoti realizzata nel 2002 da La scuola di Emanuele Pirella, pagg.7, 9,10, Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia pagg.13, 16, 30, 31, 32, 33 Stoneage pag.29 Particolari dell artista Lino Tagliapietra ritratto mentre sta lavorando foto di Johnson Russel, courtesy Marino Barovier pagg. 6, 12, 16, 28, 36, 40, 54, 78 Courtesy Marino Barovier pagg. 55, 56, 57, 58,59, 60, 61, 62, 63, Alcune delle immagini presenti nel libro sono state tratte dai seguenti volumi Klein D. Lloyd W. Storia del Vetro, De Agostini, Novara, pagg.14, 18, 20, 21, 25 AA.VV. Vetri dei cesari, Milano, pagg.15, 17, 19 AA.VV. Murano vetri dalla collezione Olnick Spanu, Edizioni Olivares, pag. 26 AA.VV., Bohemian Art Nouveau Glass , Museum of Decorative Arts, Praga, 1992, pag.23 CO.RE.VE. è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Tutti i diritti riservati Finito di stampare nel Settembre 2003 da Tormena, Genova

3 Sommario 7 Il vetro è una ricchezza. Non disperdiamolo. 13 Julia Felix 19 L editto di Napoli 21 Il vetro, amico dell ambiente 37 La materia vetro 41 La vetreria, una realtà in espansione 51 Storia di un materiale dal sapere antico 61 Arte e vetro: l esempio di Murano 67 Glossario 71 Bibliografia 73 Musei, documentari, video e siti internet

4 Il vetro è una ricchezza. Non disperdiamolo. 7 Modalità, forme e colori di un processo dalle mille risorse La dedizione profusa in questi anni dai vari soggetti impegnati nel campo della raccolta e del riciclo del rottame di vetro ha contribuito a creare nel nostro Paese una migliore cultura della qualità della vita. Organizzazione, coordinamento e ricerca di soluzioni tecnologiche più efficaci e innovative sono alla base di un successo i cui risultati hanno ben pochi precedenti nel mondo industrializzato. Ma come nasce in Italia l idea del riciclo del vetro? L esigenza del riciclo non è di questi anni: da secoli per fare nuovo vetro si è utilizzato altro vetro. La testimonianza di ciò è il ritrovamento in fondo al mare della nave Julia Felix, imbarcazione romana di circa 1800 anni fa, che insieme a varie merci trasportava un carico di cocci di vetro da rifondere e plasmare. Per quanto messo in atto in tempi più recenti, invece, quello che la moderna industria vetraria ha fatto, a partire dagli anni 70, è stato concepire e realizzare un sistema diffuso di raccolta differenziata urbana, in grado di fornire a tutti i cittadini gli strumenti ideali per il recupero di questa importante risorsa. Di conseguenza, si sono create le condizioni per sviluppare una vera e propria cul- Campagna di comunicazione CO.RE.VE.

5 Il vetro è una ricchezza. Non disperdiamolo. 8 tura del riciclaggio: dalla raccolta in appositi contenitori, come per esempio le campane verdi dislocate nei centri abitati, alla nascita di un sistema organizzato con il compito di ottimizzare i vari passaggi che scandiscono il processo di recupero e riciclo del rottame di vetro. Ma la svolta decisiva si registra con la costituzione del CO.RE.VE., il Consorzio Recupero Vetro che nasce il 23 ottobre A istituirlo, in ottemperanza agli articoli 38 e 40 del Decreto Legislativo 22/97, sono i principali gruppi vetrari italiani, il cui statuto definitivo è stato approvato dal Ministero dell Ambiente e dal Ministero dell Industria, Commercio e Artigianato, con D.M. 15/07/98. Complessivamente, le aziende consorziate sono 94, delle quali 36 fabbricano imballaggi in vetro e 58 importano contenitori in vetro vuoti. Il CO.RE.VE. non ha fini di lucro e si è costituito allo scopo di raggiungere gli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale. Il Consorzio, che opera all interno del sistema CONAI -Consorzio Nazionale Imballaggi, collabora con gli altri cinque consorzi di filiera, razionalizzando, gestendo e promuovendo il ritiro dei rifiuti in vetro provenienti dalla raccolta differenziata effettuata dal servizio pubblico. Predispone, inoltre, il programma specifico di prevenzione che trasmette al CONAI per l elaborazione delle linee guida da seguire nelle attività di prevenzione e recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro. Un organizzazione moderna, insomma, i cui obiettivi sono la costante ricerca di nuove soluzioni che possano migliorare e ottimizzare la catena di riciclaggio del rottame di vetro. Sono quattro i principali protagonisti del processo che dalla raccolta del vetro usato conduce alla trasformazione dei frammenti in nuovi contenitori, come per esempio le bottiglie. In primo luogo i cittadini, che separano in casa il vetro e lo conferiscono nell apposita rete di raccolta organizzata dai Comuni. Spetta a questi enti, infatti, fornire alla collettività i migliori strumenti per aumentare e agevolare le fasi di raccolta. Affinché tutto ciò avvenga senza inconvenienti, è assolutamente necessaria la collaborazione di tutti gli attori del sistema. Bisogna infatti ricordare che il buon esito del riciclo è condizionato dai risultati dell organizzazione di raccolta e che una maggiore attenzione sulle corrette modalità di conferimento del vetro è fondamentale per massimizzare gli obiettivi di riciclo. Spetta quindi ai Comuni organizzare la raccolta del vetro separatamente dagli altri rifiuti e, ai cittadini, parteciparvi con la dovuta attenzione. Successivamente, il vetro raccolto è sottoposto, presso aziende specializzate, a operazioni di cernita

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7 Il vetro è una ricchezza. Non disperdiamolo. 10 meccanica e manuale per essere pulito da ogni tipo di materiale estraneo. Il prodotto ottenuto ha una precisa denominazione commerciale: rottame di vetro pronto al forno. È solo a questo punto che i frammenti vitrei possono essere miscelati con le altre materie prime per realizzare nuovi contenitori con le stesse caratteristiche di quelli ottenuti partendo dagli elementi originari. Al CO.RE.VE., infine, il compito di garantire l avvio al riciclo del materiale raccolto, informando adeguatamente sugli effetti dannosi connessi ad una mancata separazione dei diversi tipi di rifiuti. Ma, per una migliore ottimizzazione del processo di riciclo, è indispensabile provvedere a una raccolta differenzata per colore. Dividere il vetro in questo modo è indispensabile ai fini di un aumento delle quantità da riciclare. Da vetri di diverse tonalità è possibile fabbricare solamente nuovi contenitori in vetro colorato, mentre per realizzare nuovo vetro incolore è necessario utilizzare solamente vetro incolore. Separando il vetro per colore si concorre a creare un ulteriore legame tra le nostre città e le maggiori capitali d Europa, nelle quali la raccolta differenziata separata per colore è un abitudine ormai consolidata.

8 Il vetro è una ricchezza. Non disperdiamolo. 11 All orizzonte però si profilano alcune importanti innovazioni, soprattutto per quanto riguarda il processo produttivo. Oggi un contenitore su due viene fabbricato utilizzando rottame di vetro proveniente dalla raccolta differenziata nazionale. In alcuni casi, come per esempio nella fabbricazione di contenitori di colore verde, anche l 80% della miscela vetrificabile è sostituita dal rottame di vetro. Di conseguenza, il ruolo di materia prima principale per la fabbricazione di nuovo vetro rende necessario che la purezza del rottame immesso nei forni sia assoluta.a tale scopo da alcuni anni la fase di pulizia si sta arricchendo con l introduzione di nuove sofisticate tecnologie.tra queste spiccano le macchine ottiche grazie alle quali si possono espellere i corpi opachi, quali la ceramica, la porcellana e le pietre. Tuttavia, la più importante innovazione dei prossimi anni sarà quella di tornare rapidamente alle buone abitudini dei decenni scorsi, e cioè di raccogliere il vetro separatamente da tutti gli altri materiali. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un proliferare di nuovi sistemi di raccolta con i quali viene chiesto al cittadino di conferire assieme al vetro anche gli altri materiali negli stessi contenitori. Si passa così dalle sole lattine (raccolta mista) a tutti i metalli più la plastica (raccolta multimateriale pesante). La convinzione sottesa a questa innovazione è che si possano poi suddividere facilmente i vari materiali. All atto pratico, però, questo approccio ha evidenziato i molti limiti ormai noti a tutti: l inquinamento reciproco tra i vari materiali fa sì che, invece di riciclare di più, la quantità che riesce ad andare a buon fine, cioè diventare nuova materia prima, è molto meno di quella che invece si avrebbe raccogliendo il vetro separatamente. Di ciò ne è ampiamente convinto lo stesso Ministero dell Ambiente che ha identificato nella raccolta monomateriale a mezzo di contenitori stradali il sistema ottimale per la raccolta del vetro. (D.M. 8 agosto 99) Ma, ancor più convinto ne è oggi il CONAI che ha scelto il sistema ottimale di raccolta differenziata in: 1 - monomateriale per vetro e carta; 2 - multimateriale leggero per plastica e lattine. Così come, da tempo, si opera in tutti i Paesi europei.

9 Julia Felix 13 La scoperta di una pratica millenaria Diciotto secoli fa, sotto lo sguardo vigile delle vedette romane dislocate lungo le coste adriatiche, molte navi solcavano il mare dirette ad Aquileia o provenienti da essa. La città, situata all interno della laguna di Grado, grazie al suo porto canale era un grande e fiorente centro commerciale, secondo per importanza nel nord Italia solo a Padova. Una di queste navi, che non giunse mai in porto perché inabissatasi a 6 miglia dalla costa, è quella che gli archeologi hanno battezzato Julia Felix, imbarcazione con molta probabilità proveniente da Chioggia con un ricco carico da vendere al mercato aquileiese. La Julia Felix, scoperta nel 1986 da un pescatore che ne intravide il profilo a circa 15 metri di profondità, ha indotto la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia a elaborare un programma di ricerca, finanziato dal Ministero per i Beni Culturali, con lo scopo di riportare a terra il carico dell imbarcazione e in seguito la nave stessa. Attualmente gli oggetti rinvenuti - centinaia di anfore, vetri, bronzi, vasellame di bordo - si trovano al Museo Nazionale di Cividale del Friuli in attesa di essere portati a Grado, dove è in fase di ultimazione un museo dedicato alla Julia Felix, portata a riva nel 1999 e ora in restauro. Il tesoro degli abissi La Julia Felix era una piccola nave da carico di circa 18 metri di lunghezza per 6 di larghezza, il cui equipaggio doveva essere composto da 3-4 persone. Le anfore stipate nella nave, circa 560, dovevano contenere olio, vino e una grande quantità di garum, la famosa salsa di pesce con Modellino della Julia Felix realizzato dalla Stoneage in scala 1:20. Con la consulenza di archeologi e docenti di costruzioni navali, la riproduzione è stata assemblata in legno, per le parti del relitto effettivamente rinvenute, e in materiali plastici, per le parti perdute, ricostruite sulla base tipologica d imbarcazioni similari.

10 Julia Felix 14 A fianco, e nelle pagine seguenti, alcuni momenti della fase di recupero della Julia Felix, (settembre 1999). cui si condivano svariate pietanze. Molte di queste contenevano invece del pescato in salamoia, sardine e lanzardi (piccoli sgombri), interi e parzialmente lavorati per essere poi trasformati in salsa. Interessante è anche un bronzetto di Poseidon, alto 21 centimetri, rinvenuto nel 1990 nella zona di poppa. Ma il ritrovamento più significativo, da un punto di vista archeologico, è senz altro quello dei resti di una botte lignea con otto doghe superstiti, che doveva essere alta circa 140 centimetri e contenere frammenti di vetro da riciclare e rifondere. La botte è importante per due motivi: retrodata di almeno un secolo la nascita dei contenitori lignei

11 Julia Felix di uso comune e viene inoltre utilizzata per uno scopo fuori dall ordinario. Le botti, infatti, per quanto noto prima di questo ritrovamento, cominciano a sostituire le anfore nel trasporto del vino verso il III secolo d.c. mentre la Julia è di quasi 100 anni più vecchia. La maggior parte dei cocci vitrei appartiene a un notevole e vario campionario: calici, coppe, olle, bottiglie, bicchieri e balsamari, contenitori di solito in verde chiaro con orli di varie tipologie e bolli sul fondo in cui compare il nome dell artigiano. Il più conosciuto fra essi era C. Salvius Gratus, il probabile proprietario di un officina ad Aquileia.

12 Julia Felix 16 Le origini del riciclo I frammenti testimoniano chiaramente che in epoca romana si raccoglieva il vetro per riciclarlo. L ipotesi più concreta è che i marinai-commercianti della Julia Felix comprassero vecchi vetri nei porti dove facevano scalo, per rivenderli poi alle officine aquileiesi. Perché gli antichi romani riciclavano il vetro? Non certo per una coscienza ecologica. Ma semplicemente perché il vetro fonde a una temperatura più bassa dei suoi componenti. Di conseguenza il processo di rifacimento dei contenitori risulta più rapido e meno costoso. In epoca antica, infatti, gli elementi fondamentali erano tre: la silice, la soda e la calce. La silice deriva dalla sabbia, materiale di facile reperimento, e aveva funzione vetrificante. Nei vetri di allora è presente nell ordine del 50-70% sul peso totale. La soda, sotto forma di alcali di origine vegetale e minerale, permetteva di fondere la miscela a temperatura non troppo elevata. Grandi giacimenti di soda erano conosciuti in Egitto e in Asia Minore.

13 Julia Felix Con il decadere dell Impero romano ed il ridursi dei commerci con l Oriente, il già noto ricorso alla rifusione del rottame di vetro divenne la naturale soluzione al difficile reperimento di questa materia prima, facilitando il risparmio di imponenti risorse del territorio. La Julia Felix, dunque, rappresenta la prima prova concreta dell esistenza di un traffico e di un commercio di rottame vitreo abbastanza praticato, che già in epoca romana veniva utilizzato per la produzione di nuovo vetro. Si trattava, insomma, di un vero e proprio processo di riciclo del tutto simile a quello in atto nelle moderne vetrerie. Grazie al ritrovamento dell antica imbarcazione, abbiamo così una preziosa testimonianza che ci svela in modo vivido e inequivocabile un aspetto poco conosciuto della vita quotidiana di circa 1800 anni fa.

14 L editto di Napoli, uno dei primi documenti ufficiali con cui le autorità invitano i cittadini a raccogliere separatamente il vetro dal resto dei rifiuti.

15 L editto di Napoli Un atto di grande lungimiranza Il 3 maggio 1832 la Prefettura di Polizia di Napoli emette un ordinanza il cui scopo è regolamentare lo spazzamento e l innaffiamento delle strade. Allo stesso tempo, invita la cittadinanza a provvedere alla raccolta dei rifiuti all esterno delle abitazioni, dividendoli dai frantumi di vetro che devono invece essere separati. Fin d allora, come dimostra il documento a firma del Prefetto di Polizia interino Cavaliere Gennaro Piscopo, le autorità cittadine si ponevano il problema dell accumulo indiscriminato dei rifiuti, per risolvere il quale sollecitavano una raccolta differenziata, manifestando già un sensibile interesse per il recupero del vetro: Tutti i possessori, o fittuarj di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega... Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l avvertenza di ammonticchiare le immondizie al lato delle rispettive abitazioni e di separarne tutt i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte. Come noto, la massa di rifiuti urbani registra ormai un preoccupante e costante aumento. L esigenza di una sempre maggiore consapevolezza del problema da parte di tutta la collettività è più che auspicabile. Ridimensionare gli sprechi, raccogliere e riciclare gli scarti, riutilizzare i materiali, è uno dei traguardi imprescindibili del nostro tempo.appunto, oggi, l editto emanato dalla Prefettura napoletana, nonostante risalga a più di un secolo e mezzo fa, risulta quanto mai lungimirante e di grande attualità.

16 Il vetro, amico dell ambiente sfrenato consumo determinano infatti un aumento esponenziale dell accumulo di massa da eliminare, rendendo quanto mai necessario un ampliamento del piano di sviluppo del sistema di recupero e riciclo della stessa. Peraltro, con il crescere di questa emergenza, è anche cresciuta la sensibilità e l attenzione della coscienza comune. È ormai radicata la consapevolezza che i rifiuti sono un grave problema collettivo, che non può più essere sottovalutato, trascurato o delegato ai soli addetti ai lavori, come accadeva in passato. SOS rifiuti: emergenza e risorsa Negli ultimi anni l emergenza rifiuti solidi urbani si è trasformata in una vera e propria spina nel fianco di autorità e cittadini. Un problema di grandi dimensioni che coinvolge la vita dell intero pianeta, e la cui origine deriva soprattutto da un enorme produzione di scarti di ormai difficile collocazione. La questione rifiuti è comunque una diretta conseguenza del processo accelerato di espansione economica e dello stile di vita. Eccessi produttivi e Da non dimenticare, inoltre, è il fatto che la grande produzione di rifiuti implica l inevitabile erosione delle risorse planetarie che, come sappiamo, non sono tutte rinnovabili. Diventa quindi fondamentale mettere in atto, e su vasta scala, il processo di recupero e riciclo di tutte quelle componenti naturali già utilizzate. Nello specifico, materie prime che sono riscattabili dai residui e dagli scarti di produzione e consumo. E il rottame di vetro, grazie all assoluta compatibilità ecologica e alle infinite possibilità di riciclo, risulta uno di quegli elementi che meglio si prestano allo sviluppo di questo sistema. Riciclaggio e recupero, dunque, stanno convertendo i rifiuti in un ricco e variegato patrimonio di risorse rinnovabili. Forno fusorio di un azienda vetraria.

17 Il vetro, amico dell ambiente 22 Un patrimonio ecocompatibile Grazie alle sue innumerevoli qualità come la resistenza alle alte temperature di lavaggio dei vuoti, la robustezza indispensabile per il loro riempimento e richiudibilità, la totale garanzia di non assorbimento di sapori e odori, il contenitore in vetro è uno dei prodotti più sicuri dal punto di vista igie- nico-sanitario. Inoltre, in virtù di un riciclo che può risultare infinito, poiché i contenitori usati possono essere fusi e rifusi senza perdere nulla delle proprietà originarie, si ottiene un notevole risparmio di materie prime e di energia. Il contenitore in vetro, infatti, è uno dei prodotti maggiormente ecocompatibili. Può essere utiliz-

18 Il vetro, amico dell ambiente 23 zato più volte, oppure raccolto separatamente dalla massa dei rifiuti e avviato al riciclo. Una bottiglia, per esempio, non è mai a perdere.anche quando il vuoto non viene restituito, il vetro può e deve essere riutilizzato. Così, una volta raccolto e sottoposto ad alcune operazioni di trattamento, si trasformerà in una nuova bottiglia, vaso o flacone. Recuperare e riciclare il vetro, dunque, riduce il consumo delle materie prime necessarie. Infatti, da 100 Kg di rottame di vetro si ricavano 100 Kg di prodotto nuovo. Mentre occorrono 120 Kg di materie prime vergini per avere 100 Kg di prodotto nuovo.a tali vantaggi, vanno aggiunti anche i benefici ambientali ed economici derivanti dalla minore quantità di energia utilizzata nella fusione. Il risparmio energetico è quantificabile in una riduzione del 2,5% del combustibile impiegato per ogni 10% di rottame usato. Un impiego dell 80% di frammenti vetrosi porta quindi a un economia energetica del 20%. Inoltre, con l inserimento dei cocci di vetro nella miscela vetrificabile, si riducono anche le emissioni in atmosfera connesse all attività produttiva. Le minori temperature di fusione del rottame vitreo implicano la riduzione del volume dei fumi di combustione, le emissioni di ossidi di azoto, polveri e anidride carbonica. Con la raccolta differenziata del vetro si riduce sia il numero di rifiuti prodotti sia i costi del loro smalti- mento. Minori accumuli in discarica comportano non solo un vantaggio ecologico, ma anche un risparmio economico per tutti, essendo i costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani un onere in forte crescita a carico della collettività. Il recupero del vetro dunque si paga da solo, riducendo significativamente anche l impatto del processo produttivo sull ambiente. Operazione di svuotamento di un contenitore stradale a campana.

19 Il vetro, amico dell ambiente 25 Per una migliore qualità della vita I contenitori di vetro possono essere riciclati per creare nuovi esemplari con le medesime caratteristiche.affinché ciò avvenga, è indispensabile che la raccolta sia separata dal resto dei rifiuti. È possibile quindi sintetizzare i passaggi del riciclo dei contenitori in raccolta differenziata, trattamento e rifusione del rottame. La raccolta L impiego della campana verde, di capacità pari a 2 o 3 metri cubi, dislocata in vari punti della città e attraverso i cui fori calibrati passano le bottiglie vuote, è il sistema più conosciuto e diffuso per la raccolta differenziata del vetro. I contenitori da recuperare vengono depositati nelle campane direttamente dai consumatori, siano essi cittadini o imprese commerciali, o ritirati attraverso appositi servizi di raccolta porta a porta, sistema che, grazie all impiego di speciali bidoni di piccole dimensioni, poco ingombranti, si sta diffondendo soprattutto presso bar, ristoranti e abitazioni nei centri storici. Sono state sperimentate anche campane bicolore con due scomparti separati in cui inserire vetro bianco e vetro colorato. Inoltre, sono allo studio e in fase di sperimentazione nuovi contenitori che offrono prestazioni migliori sia dal punto di vista estetico che funzionale. L obiettivo è di trovare soluzioni innovative che tengano conto delle problematiche logistiche poste dalle città e che ben si inseriscano nell arredo urbano. Per lo svuotamento delle campane si utilizza di solito un apposito veicolo con cassone dotato di braccio di sollevamento. La frequenza di svuotamento deve essere regolare e tale da evitare l accumulo di materiale depositato all esterno delle campane. Il braccio di sollevamento deve essere A destra Impianto di trattamento del vetro: aspirazione delle frazioni leggere.

20 Il vetro, amico dell ambiente 26 inoltre possibilmente dotato di un sistema automatico di pesatura del contenuto. La capacità del cassone è pari a circa 30 metri cubi e la capacità di carico a circa 11 tonnellate. Nel corso di una giornata, un automezzo svuota in media 64 campane di 2 metri cubi riempite al 50%. A volte, però, a causa delle notevoli distanze che separano l area di raccolta dall azienda di trattamento, possono essere previste aree di raccolta o silos per lo stoccaggio intermedio, munite di adeguati sistemi di svuotamento. Aree che devono essere costruite in un luogo che consenta agevoli operazioni di carico e scarico, in prossimità del centro della zona servita dalla raccolta differenziata. Il trattamento e la selezione Prima del riciclaggio, il vetro raccolto deve essere sottoposto a un operazione di selezione presso un impianto di trattamento specializzato. Qui il rottame vetroso proveniente dalle campane di raccolta viene scelto, pulito e reso idoneo alla fusione in vetreria. Questo procedimento di lavorazione è caratterizzato da una serie di passaggi fondamentali: Impianto di lavorazione del vetro: selezione manuale. alimentazione dell impianto mediante pala meccanica che carica una tramoggia polmone; un vibroalimentatore e un nastro trasportatore provvedono a caricare, senza interruzione, il materiale da trattare

21 Il vetro, amico dell ambiente 27 cernita manuale per eliminare i corpi estranei di grosse dimensioni vagliatura e suddivisione granulometrica del materiale nuova cernita manuale per rimuovere i frammenti di ceramica, porcellana, pietre, corpi metallici, plastica, ecc. frantumazione delle frazioni grossolane su impianti che operano senza produrre eccessive quantità di polvere vitrea e che garantiscono la completa assenza di frammenti di grosse dimensioni trattamento del materiale con elettrocalamite o con magneti al neodimio per rimuovere i corpi magnetici presenti selezione del materiale tramite aspirazione per allontanare i corpi leggeri come carta, alluminio, legno, ecc., che vengono raccolti e abbattuti da un ciclone ulteriore cernita tramite macchine automatiche capaci di individuare e scartare i corpi metallici non ferrosi come alluminio, piombo, rame e corpi opachi presenti, consentendo quindi lo scarto di prodotti infusibili quali ceramica, porcellana, sassi, ecc. definitiva selezione manuale per eliminare i piccoli residui di ceramica, pietre e metalli ancora presenti malgrado le precedenti operazioni La fusione e la produzione di nuovi contenitori Le materie prime e il rottame di vetro trattato e selezionato vengono trasportati nell impianto di produzione (vetreria) per la fusione nel forno. Quindi, invio della massa vetrosa alle macchine dove, tramite soffiatura negli appositi stampi, il materiale è trasformato in un nuovo contenitore. Dallo stampo finitore le bottiglie passano nel forno di ricottura, per essere poi sottoposte a un attento controllo qualitativo prima del confezionamento. L imbottigliamento Il prodotto finito viene quindi venduto alle aziende di imbottigliamento che, dopo averlo riempito del loro prodotto (vino, birra, olio, acqua, etc...), lo inviano alla rete di vendita (commercianti, grande distribuzione, etc...) ai consumatori, i quali danno poi nuovamente inizio al ciclo di recupero.

22 Il vetro, amico dell ambiente 29 I protagonisti Il consumatore Il vero e proprio motore della raccolta differenziata è il cittadino, primo anello della catena del riciclo, grazie al cui impegno quotidiano è possibile recuperare gli imballaggi in vetro usati. La prima fase di una corretta ed efficace raccolta differenziata inizia in casa. È qui che il vetro viene separato dal resto dei rifiuti e liberato, prima di essere inserito negli appositi contenitori di raccolta, da eventuali altri materiali come tappi, fascette, plastiche e sugheri. A sinistra Impianto di trattamento: separazione dei metalli amagnetici. Al centro Impianto di trattamento: alimentatore della tramoggia di carico e, sopra, conferimento del rottame di vetro grezzo presso un impianto di trattamento.

23 Il vetro, amico dell ambiente 30 Impianto di trattamento: separazione dei metalli amagnetici. A destra Nastro trasportatore.

24 Il vetro, amico dell ambiente 31 Il CO.RE.VE. Il Consorzio Recupero Vetro svolge il ruolo di gestore, organizzatore e coordinatore di tutte le operazioni che riguardano il ritiro del materiale raccolto e il suo avvio al riciclo. L organismo è l indispensabile trait- d union tra le parti interessate. Tramite il Programma specifico di prevenzione, redatto annualmente, il CO.RE.VE. fissa gli obiettivi di riciclaggio, definisce le azioni per il raggiungimento degli scopi dati e individua le forme più rapide ed efficaci di raccolta. Il Comune L Amministrazione comunale ha il compito di mettere il cittadino in condizioni di effettuare una regolare raccolta differenziata del vetro, fornendo strutture idonee (campane stradali e contenitori condominiali) che siano efficienti, cioè adeguate dal punto di vista quantitativo e in sintonia con le esigenze dello specifico territorio e contesto urbano. La vetreria Le aziende del settore provvedono al recupero del vetro usato effettuando il riciclo vero e proprio. Qui si conclude il percorso di trasformazione dei frammenti vetrosi in nuovi contenitori. Grazie a un costante adeguamento degli impianti produttivi, le vetrerie garantiscono un sempre

25 Il vetro, amico dell ambiente 33 maggiore assorbimento di quantità di rottame. In alcuni stabilimenti è oggi possibile utilizzare, in sostituzione delle materie prime, rottame di vetro nella misura dell 80%. I risultati In Italia, una bottiglia su due viene prodotta utilizzando esclusivamente vetro recuperato di provenienza nazionale. Se si considera che un grande contributo al conseguimento di tale successo non viene solo dall industria ma anche dalla partecipazione dei cittadini, il risultato è ancora più importante in quanto indice di una forte crescita del senso civico collettivo. La raccolta tramite campane è la principale forma di recupero del vetro. Grazie a questi dati, nella graduatoria ambientale per quantità assolute di vetro riciclato il nostro Paese occupa il terzo posto in Europa, dietro Germania e Francia. Si posiziona, inoltre, nelle prime file della classifica relativa al tasso di riciclo, ossia per la percentuale di vetro riciclato sul totale immesso al consumo. Impianto di trattamento: rottame di vetro pronto al forno in uscita dall impianto. A sinistra Elettromagnete per la separazione dei metalli ferrosi.

26 Il vetro, amico dell ambiente 34 Ottimizzazione del sistema di raccolta La riduzione della quantità di rifiuti di imballaggio avviati a smaltimento nella fase di gestione postconsumo degli imballaggi, ovvero persa nelle operazioni di selezione e trattamento, avviene attraverso l ottimizzazione del sistema di raccolta adottato. Le analisi merceologiche svolte in questi anni assieme ai gestori locali della raccolta differenziata del vetro hanno sempre confermato che ciascun sistema porta con sé una propria e peculiare quantità di impurità e di scarti. Prima di passare all esame dei dati, è opportuna una breve premessa per spiegare come nel caso della raccolta differenziata del vetro la differenza tra presenza di frazioni estranee e scarti sia dal punto di vista quantitativo assolutamente sostanziale. Con presenza si intende l insieme dei materiali diversi dal vetro che vengono riscontrati con l analisi merceologica effettuata sul materiale appena raccolto. Gli scarti sono invece i rifiuti che decadono dall impianto di selezione del vetro, cioè tutto ciò che non diventa rottame di vetro pronto al forno : quando le apparecchiature di selezione intervengono per rimuovere degli inquinanti intercettano anche del vetro, quindi gli scarti sono costituiti Lorem ipsum dolor sit amet, cons ectetuer adipiscing elit, sed diam nonummy nibh euismod tincidunt ut laoreet dolore magna aliquam erat.

27 Il vetro, amico dell ambiente 35 dalle frazioni estranee più il vetro espulso assieme a queste. Negli scarti va, inoltre, inclusa la quantità di fine prodotta nelle fasi di raccolta, trasporto e movimentazione del materiale da selezionare, cioè quella quota di materiale in genere costituita da vetro e altri inerti (ceramica, sassi, etc.) con pezzatura inferiore ai 15 mm, che, attraverso un apposita vagliatura viene eliminata fin nelle prime fasi della lavorazione, in quanto le macchine di cernita non sono in grado di operare in modo efficiente ed efficace al disotto di questa granulometria. La quantità di fine prodotta e conseguentemente scartata è funzione della cautela con cui viene manipolato il materiale sin dalla fase di raccolta.va da sé che l impiego di compattatori come pure le operazioni di preselezione del materiale sono pratiche che inducono la formazione di notevoli quantità di fine. Le quantità di vetro che si perdono, in funzione delle diverse tipologie di impurità e le quantità che giungono a buon fine cioè diventano pronto al forno in funzione dei sistemi di raccolta attivati nel nostro paese è riepilogata di seguito. Analisi dei sistemi di raccolta (%) Modalità Impurità Scarti della fase Vetro di raccolta di trattamento a buon fine Totale di cui vetro Campana solo vetro 1,8 5,8 4,1 96 Campana vetro e metallo 4,5 12,0 7,6 92 Porta a porta 9,9 28,6 18,7 79 vetro e metallo Contenitore stradale per 27,2 52,8 25,6 65 vetro, metallo e plastica

28 La materia vetro 37 Tutti i materiali possiedono delle proprie leggi non scritte. Non bisogna mai violare il materiale con cui si lavora. Tapio Wirkkala Un protagonista dello sviluppo tecnologico Materiale dalle infinite potenzialità e dalle molteplici applicazioni, sia industriali che domestiche, il vetro è un prodotto solido di larghissimo uso e consumo. Il suo impiego spazia infatti dai semplici contenitori per alimenti, bevande, farmaci e cosmetici, agli oggetti d arte, arredo e design più insoliti e bizzarri, fino a raggiungere strutture e componenti di una vasta gamma di settori specializzati. Utilizzata nella costruzione di apparecchi ad alta tecnologia, come per esempio le fibre ottiche per gli impianti di telecomunicazione e di chirurgia mini-invasiva, la diagnostica per immagini e i sofisticatissimi equipaggiamenti delle capsule spaziali, la massa vitrea è uno degli elementi fondamentali per le dinamiche di progettazione e sperimentazione del giorno d oggi. Nella storia dello sviluppo dell uomo e delle sue macchine, il vetro ricopre insomma un ruolo principale, che meraviglia e continuamente sorprende per l incredibile duttilità della sua sostanza e delle sue innumerevoli utilizzazioni. Cumulo di rottame di vetro.

29 La materia vetro 38 Sabbia Carbonato di sodio Dolomite Marmo Composizione del vetro Interamente costituito da sostanze naturali, il vetro ha un illimitata possibilità di riciclo, essendo uno dei pochi prodotti ad assoluta compatibilità ecologica. In principio massa amorfa omogenea, il composto vetroso assorbe, dopo la lavorazione, notevoli caratteristiche, quali la trasparenza, l impermeabilità ai liquidi, ai gas, ai vapori e ai microrganismi, la sterilizzabilità e indeteriorabilità nel tempo, la resistenza a tutti i reagenti chimici (tranne l acido fluoridrico e gli idrati di sodio e potassio concentrati) e la scarsa conducibilità termica ed elettrica. Ottenuto mediante fusione a temperatura elevata (1500 C circa) di vari silicati, nello specifico sabbie silicee mescolate a carbonato di calcio e sodio, il vetro può essere modellato a caldo nelle forme più svariate e innovative. La miscela silicea, infatti, non solidifica a una temperatura predeterminata, di conseguenza, la realizzazione di un oggetto avviene in un intervallo di tempo lungo, detto di lavorazione, durante il quale la pasta vitrea registra un progressivo aumento di viscosità.tuttavia, le caratteristiche dello stato fisico e chimico del vetro sono del tutto differenti da quelle delle materie prime da cui deriva. Gli elementi che compongono l impasto vetrificabile permettono di realizzare vetro incolore e trasparente. Inoltre, con l aggiunta di minime quantità di sostanze coloranti, come per esempio ossidi di ferro e cromo per il verde, composti di zolfo per il giallo e cobalto per l azzurro, si possono creare diversi tipi di tonalità di colore e sfumature. Materie prime La miscela vetrosa è prevalentemente formata da silice, carbonato di calcio e carbonato di sodio, o soda, a cui poi si aggiungono il solfato sodico, la dolo-

30 La materia vetro 39 Materie prime utilizzate nella produzione del vetro cavo meccanico. Loppa Solfato sodico Rottame di vetro mite, il rottame vitreo, il marmo e una scoria d alto forno detta loppa. La materia prima vetrificante è la silice (SiO2), o sabbia di cava, fondamentale nel dar luogo, per fusione, al liquido vetrogeno che nella composizione base della pasta è presente per il 70% circa. Il carbonato di calcio (CaCO3) ha un azione stabilizzante, in quanto regola la condizione della superficie vetrosa rispetto al grado di umidità e di anidride carbonica presenti nell atmosfera. Il carbonato di sodio (Na2CO3), o soda, insieme alla dolomite (carbonato doppio di calcio e magnesio MgCa[CO3]2) e alla loppa, è utilizzato per diminuire la temperatura di fusione, agendo come elemento fondente per consentire l abbassamento del punto di scioglimento della silice. Inoltre, la percentuale di ossido di sodio presente nella miscela vetrificabile è determinante nel processo di lavorazione della pasta vetrosa. Più alta è la sua percentuale e più lento sarà il processo di solidificazione. Di conseguenza, un vetro con questa caratteristica risulta adatto alla lenta lavorazione manuale, mentre nel caso contrario lo sarà ai fini di un veloce trattamento industriale. Il solfato sodico si aggiunge a silice, soda e carbonato di calcio, in qualità di sostanza che facilita la fuoriuscita delle bolle gassose dal fuso, affinandone e migliorandone l omogeneità. Il rottame di vetro depurato è introdotto nel ciclo produttivo in una percentuale che va dal 10% del peso dell impasto fino a quasi sostituire le altre componenti primarie. Grazie alla sua natura può essere rifuso infinite volte, consentendo un significativo risparmio energetico e di materie prime.

31 La vetreria, una realtà in espansione 41 Il processo produttivo La lavorazione industriale del vetro cavo si basa su di una sequenza di passaggi il cui obiettivo finale è la creazione di un nuovo contenitore. Il processo prevede una prima fase di fusione della miscela di materie prime e rottame di vetro, per ottenere l affinamento dei vari elementi coinvolti ed eliminare il formarsi di bolle gassose, che impediscono la perfetta omogeneizzazione della massa. Una volta raggiunta la viscosità ideale, si passa alla cosiddetta fase di formatura, in cui l oggetto da realizzare viene tagliato e modellato secondo progetto. Quando la sagomatura è completata, si procede alla solidificazione vera e propria, attraverso operazioni di raffreddamento controllato. Superata poi tutta una serie di ispezioni qualitative, il prodotto finito viene imballato, trasportato e immesso sul mercato. Sintetizzando, è possibile identificare le principali fasi della produzione del vetro in fusione, affinaggio, formatura, raffreddamento e confezionamento, e bisogna altrettanto ricordare che al tradizionale metodo di lavorazione si affianca un lungimirante lavoro di ricerca. Infatti, nuove sperimentazioni per forme di sviluppo alternative sono continuamente testate allo scopo di ottimizzare e accelerare il processo produttivo della materia vetro. Processo produttivo: raffreddamento controllato dei contenitori.

32 La vetreria, una realtà in espansione 42 Stoccaggio, dosaggio e miscelazione delle materie prime La miscela vetrificabile, contenuta in silos, e il rottame di vetro, vengono adeguatamente dosati, mescolati e introdotti nel forno fusorio per mezzo di nastri trasportatori. Formazione e affinaggio della pasta vetrosa nel forno fusorio La fornace, costruita con materiale refrattario in grado di resistere per anni alle elevate temperature di lavorazione, è alimentata a gas metano nella maggior parte degli impianti.autoregolato in tutte le sue funzioni, il forno è attivo 24 ore su 24 ed è costantemente controllato da monitor e calcolatori di processo, che consentono di verificare i parametri di funzionamento e di accertare la corretta vetrificazione delle materie prime. La pasta vetrosa e il rottame di vetro sono continuamente inseriti nel forno fusorio, che opera a una temperatura di 1500 C circa e al cui interno avvengono i seguenti processi: Vista del forno fusorio presso un azienda vetraria. fusione dei componenti più basso-fondenti reazioni chimiche tra gli elementi della miscela dissoluzione delle particelle solide nelle fasi liquide formate Segue la fase di affinaggio, in cui si procede alla ri-

33 La vetreria, una realtà in espansione mozione delle bolle gassose per favorire il compattamento della massa vetrosa. Quest ultima è poi portata alla temperatura di C nei canali di alimentazione delle macchine foggiatrici, affinché raggiunga la viscosità ideale per la formazione delle cosiddette gocce. Il liquido fuso in uscita dal forno entra successivamente in condotti di condizionamento termico per essere tagliato in gocce di dimensione e peso proporzionali all oggetto da realizzare. Infine, la goccia di vetro incandescente giunge, per caduta verticale guidata, allo stampo della macchina formatrice. Formatura dei contenitori Il procedimento tradizionale di formatura si è evoluto grazie al presso-soffio, tecnica in un primo tempo applicata soltanto a contenitori con imboccattura di grande dimensione e recentemente usata anche per recipienti più elaborati con imboccatura stretta. In pratica, una volta che la goccia vetrosa incandescente raggiunge la macchina formatrice inizia la fase di trasformazione. Una tecnologia che permette di ottenere contenitori più leggeri e con migliori prestazioni meccaniche. Ma come nasce, per esempio, una bottiglia? La prima fase di questo processo vede la realizzazione della bocca e del collo dell oggetto, che si formano introducendo le gocce di vetro in un stampo, detto abbozzatore il quale, colpito da un getto d aria Processo produttivo: fasi della formatura dei contenitori.

34 La vetreria, una realtà in espansione compressa, dà origine a una sagoma preliminare. Successivamente, il formato ancora plasmabile viene ribaltato e trasferito in un altra matrice dove è fatto aderire alle pareti interne con un secondo forte getto d aria. Raffreddamento controllato dei contenitori Dopo la fase di formatura, il contenitore è raffreddato secondo un tempo controllato in forni continui a tunnel. Passaggio detto anche di ricottura, che consente di eliminare le tensioni del vetro mediante riscaldamento preliminare e successivo graduale abbassamento termico dell oggetto, fino a raggiungere la temperatura ambiente. Scelta e confezionamento Completate le operazioni di raffreddamento, ha inizio un minuzioso controllo qualitativo dei singoli contenitori, che precede la fase di confezione. I vari pezzi vengono sottoposti a scelta automatica con macchine elettroniche installate in linea, che verificano le caratteristiche di tutti i recipienti: dimensione, forma, spessore, calibratura della bocca, integrità e resistenza. Gli esemplari non idonei so- Processo produttivo: controllo qualità delle caratteristiche dei contenitori e, a fianco, linee di selezione A sinistra Formatura dei contenitori.

35 La vetreria, una realtà in espansione 46 Processo produttivo: formatura dei contenitori. A destra Scelta e confezionamento dei contenitori. no meccanicamente scartati dal processo d imballaggio e immediatamente frantumati e avviati al forno per essere rifusi. Il prodotto finito viene quindi confezionato e immagazzinato. L impiego delle tecnologie più avanzate e di apparecchiature computerizzate consente una revisione completa del ciclo produttivo, mentre strumenti dalle caratteristiche altamente sofisticate garantiscono un monitoraggio dei contenitori su base statistica. Ciò permette di mantenere costante il livello qualitativo del prodotto finito in armonia con le esigenze degli imbottigliatori, della distribuzione e del consumatore. I contenitori, infine, dopo un ulteriore serie di accurate verifiche, vengono adeguatamente imballati per garantirne il trasporto.

36 La vetreria, una realtà in espansione 48 Il futuro dei contenitori in vetro Si profilano all orizzonte ulteriori innovazioni concernenti tutto il processo produttivo. Nuove composizioni, colorazioni, sistemi di formatura innovativi, alleggerimenti, sono in fase di avanzata sperimentazione. Scienza e tecnologia viaggiano di pari passo in un percorso che vede da un lato il concentramento degli sforzi per ottenere un prodotto sempre di alta qualità con la massima riduzione degli sprechi e, dall altro, moderne e più veloci apparecchiature per un miglioramento dei tempi di produzione. Processo produttivo: scelta e confezionamento dei contenitori A destra Formatura dei contenitori, abbozzo e stampa.

37 Storia di un materiale dal sapere antico Secondo una leggenda, lungo le coste della Fenicia approdò una nave di mercanti di nitro che si sparsero sulla spiaggia per preparare la cena. Poiché non c erano a portata di mano delle pietre, essi usarono come sostegni pezzi di nitro presi dalla nave; questi si infuocarono e si mescolarono con la sabbia della spiaggia, dando origine a rigagnoli lucenti di un liquido ignoto: questa sarebbe l origine del vetro. (Plinio, Storia Naturale, XXXVI, ) La scoperta e la nascita della lavorazione del vetro si perdono nella notte dei tempi. La sua produzione e la conseguente evoluzione di forme e tecniche accompagna infatti il cammino dell uomo da più di cinquemila anni, attraversando luoghi e culture per gettare una sorta di ponte ideale fra le terre d Oriente e Occidente. Dalla Siria all Egitto dei faraoni, dalla Mesopotamia alla Roma imperiale, dalla repubblica veneziana alle grandi capitali d Europa e l America, questo materiale ha da sempre stupito e affascinato per le sue mille e una forma, rivoluzionando modi, usi e costumi di intere comunità. Grazie alle eccezionali caratteristiche che lo contraddistinguono e all affinamento dei metodi di lavorazione, il vetro si converte in uno degli elementi indispensabili del vivere quotidiano, sotto forma dei più svariati oggetti per modello e funzione, come preziosi monili o semplici re- Anforette per profumi da nucleo friabile di origine palestinese del I secolo a.c.

38 Storia di un materiale dal sapere antico 52 cipienti, innovativi elementi architettonici o rarità di design. Come afferma Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale, il vetro è probabilmente scoperto nell area dell antica Siria intorno al III millennio a.c. Periodo in cui, identificati gli elementi che lo compongono, il vetro è sottoposto a una serie di inediti processi di lavorazione: in Mesopotamia vengono realizzati i primi monili e dal II millennio a. C. nelle regioni fra il Tigri, l Eufrate e la Fenicia compaiono anche i primi vasi. Di conseguenza, con l espansione delle reti commerciali nel Mediterraneo, l arte vetraria si diffonde a macchia d olio in tutte le regioni costiere, creando dei veri e propri centri di fabbricazione di pasta vitrea grezza, destinata alla produzione estera. Nasce così una realtà artigianale specializzata in diverse tecniche quali la modellazione su nucleo preformato, che permette la realizzazione di materia monocroma o con filamenti colorati, e la cosiddetta lavorazione a mosaico, costituita dal fissaggio di tessere di vetro sulla superficie dell oggetto. Aumentano inoltre le tipologie di prodotti elaborati: da fiasche, brocche e bicchieri, a balsamari, unguenti e piccole olle, senza naturalmente tralasciare suppellettili, monili e pendenti. In ogni caso, è nel periodo ellenistico che fiorisce e si sviluppa completamente la produzione vetraria.

39 Storia di un materiale dal sapere antico 53 Notevoli sono i manufatti realizzati nella Magna Grecia, per esempio grandi vassoi in vetro mosaico e coppe con oro stratificato. È invece in territorio siro-palestinese che gli storici localizzano la scoperta della cosiddetta tecnica di soffiatura, messa a punto intorno al I secolo a.c. All epoca le tecniche di lavorazione più comuni erano quattro: a nucleo friabile o a verga, a colatura in stampi aperti o chiusi, a soffiatura libera e a soffiatura in matrici e forme di vario tipo. Una maggiore perfezione è poi raggiunta dall industria romana del IV secolo a.c., con la creazione di vetro bicolore. Con l avvicendarsi delle invasioni barbariche che sconvolgono l Europa del IV e V secolo d.c., declina definitivamente l egemonia e l influenza politica dell Impero romano, che trasferendo la propria autorità centrale a Costantinopoli, si divide in Impero romano d Occidente e Impero romano d Oriente. Il continente europeo entra così in una nuova fase della sua storia, detta Alto Medioevo, che rispetto al passato non brilla particolarmente per fervore artistico. Tuttavia, con il consolidarsi del dominio dei Franchi, popolazione di ceppo germanico, nell Europa centrale, rispetto a quanto si era verificato nel resto del Continente, s impone un nuovo stile nella lavorazione vetraria, conosciuto appunto come franco, merovingio o teutonico, in cui il vetro, ancora soffiato e prodotto a base di calce e soda, presenta decorazioni meno elaborate rispetto a quelle romane. Le tecniche usate sono diverse: dalle più semplici con stampi ondulati, alle più complesse con decorazioni a fili e fasce o con applicazioni di gocce di vetro fuso al corpo dell oggetto. Poche tracce testimoniali, invece, sopravvivono della manifattura vitrea di epoca carolingia, che si riferisce all VIII X secolo, anche se è noto come le basi della fabbricazione di vetri colorati da finestra risalgano a questo periodo. Bottiglia in vetro soffiato trasparente del III secolo d.c., decorata con filamenti di vari colori. A sinistra Diatretum romano del IV secolo a.c. con iscrizione latina, probabilmente ricavato da un unico pezzo di vetro soffiato.

40 Storia di un materiale dal sapere antico 54 Per quanto riguarda inoltre la lavorazione nell area dell Impero romano d Oriente, l insinuarsi della matrice bizantina migliora e diffonde l uso della tecnica a mosaico. Piccole tessere fissate nel cemento decorano riccamente cupole e pavimenti di chiese, con rappresentazioni di ordine celeste su fondi dai toni dorati. Per la fabbricazione di lastre da finestra, sembra che i bizantini impiegassero il metodo a corona, procedimento ereditato dalla tradizione romana. Le conquiste arabe del VII e VIII secolo, con le progressive occupazioni di Siria, Palestina, Egitto e Spagna meridionale pongono fine al dominio romano d Oriente, convertendo il gusto delle antiche tradizioni vetrarie in uno stile squisitamente decorativo. L impronta moresca si serve dell abilità dei vetrai siriani, noti per la produzione di recipienti a intaglio e delle più ricercate decorazioni a piume e pettinate, per introdurre nuove tecniche di lavorazione. La più conosciuta, e ancora oggi usata, è quella della pittura a lustro che, a differenza della smaltatura, prevedeva la cottura di una pellicola di pigmento sulla superficie vetrosa, decorata mescolando argento, zolfo e talvolta rame. Escludendo tuttavia quella dell Impero islamico, la produzione in Estremo Oriente è di poco rilievo. In India e Giappone, per esempio, le testimonianze di una vera e propria industria del vetro risalgono a

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