Piacenza ottobre Philosophy for children. Esperienze di dialogo e pratica filosofica

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1 Piacenza ottobre 2011 Philosophy for children Esperienze di dialogo e pratica filosofica Scuola dell infanzia statale Barbattini ( Roveleto di Cadeo ) Anni scolastici: Insegnanti facilitatori: Angela Agosti, Catia Rossetti. Tracce di filosofia Salve, siamo insegnanti di una scuola d infanzia statale della provincia di Piacenza, a Roveleto di Cadeo. Lasciamo subito la parola alle comunità di ricerca, formate da bambine e bambini di cinque anni d età. La presentazione ha per titolo Tracce di filosofia: sono tracce di riflessioni, discussioni, domande irrisolte lasciate dalle comunità in quattro anni di attività. I problemi che hanno dato origine alla ricerca, sono nati da esperienze condivise con una varietà di testi: i racconti del curricolo come Elfie e Kio e Gus, Pinocchio, Le Cosmicomiche e l ultima novità di quest anno, il testo filmico. Abbiamo utilizzato due film d animazione: Il Cane e il suo generale di Francis Nielsen ( tratto da un racconto di Tonino Guerra) e Ponyo sulla scogliera di Hayao Myazaki. La presentazione si articola per nuclei tematici. La vita della mente. In varie occasioni abbiamo scelto, come tema di discussione, le attività mentali: pensare e sognare. Una prima esplorazione dell argomento è avvenuta attraverso il disegno. Il pensiero viene rappresentato con nuvolette che si moltiplicano sopra la testa: segno della sua fecondità. Diverse le strategie per rappresentare il sogno: la nuvoletta; la scena incorniciata; la superficie del foglio suddivisa in due spazi, da una parte il bambino che sogna, dall altra la scena del sogno. Sembra che il sogno appartenga ad un altra dimensione. Le manifestazioni del pensiero: quali segni esteriori manifestano l attività di pensiero? Come faccio a capire che stai pensando? Il pensiero è un attività intensa, ma non sempre si manifesta all esterno, come altre attività, ad esempio il correre. E una questione che ci ha tenuti a lungo impegnati. Secondo Yassimin una manifestazione certa del pensare è la distrazione. Il pensatore è assorto e vive come disturbo l interruzione dell attività di pensiero: Facilitatore: Come faccio a capire che stai pensando? Yassimin: Tu riesci a capirlo perché se un bambino non parla e fa così.(viso assorto con la mano sotto al mento) che guarda un altra cosa ( ) allora sta pensando. ( ) se tu gli chiedi qualche cosa ( ) lui fa così. ( viso assorto) e lo hai fatto disturbare quando pensava.

2 Il silenzio è una manifestazione equivoca: può indicare tanto l ascolto, quanto il pensiero. Per distinguere le due attività occorrono altre evidenze, come lo sguardo: chi ascolta guarda l interlocutore perché è dentro un atto di comunicazione. Facilitatore : Io non vedo che stai pensando? Filippo: Però si capisce F: Da che cosa? Filippo: Se stai zitto! F: Allora Lisa sta pensando? Giovanni: No secondo me sta ascoltando ( ) perché se sta pensando non guarda nessuno, se invece sta ascoltando guarda qualcuno. La direzione del tempo: da che parte si va? Il tempo può andare al contrario? Sì, dice Federico, se hai una macchina del tempo. Questa domanda ha aperto la discussione sulle direzioni del tempo. Nelle riflessioni dei bambini si intuisce la distinzione tra un tempo ciclico della natura, che non esclude un elemento evolutivo ed il tempo unidirezionale della vita umana. Moussa: Noi non possiamo andare indietro perché siamo genti! Martina: Non siamo sempre uguali. Noi cresciamo e diventiamo grandi, ma le altre cose come le foglie e gli alberi crescono però restano come erano prima. Diversità e uguaglianza. Il problema del rapporto tra diversità e uguaglianza ci ha tenuti impegnati per un anno intero. Era il tema del Festival dei diritti dello scorso anno: la philosophy for children ha avuto uno spazio durante la manifestazione. Anche i più piccoli hanno proposto le loro riflessioni su diversità ed uguaglianza. Abbiamo considerato diversi aspetti dell argomento, inclusa la questione del potere. Ci siamo interrogati su cosa significhi costringere decidere comandare: sono azioni che sollevano il problema del potere. Giulia: Decidere vuol dire che tu devi decidere o non decidere. Riccardo: Quando dicono che possiamo decidere è la nostra occasione, però se tanti sono contro di te vincono quelli che sono di più. Perché hanno più forza per spingerti. Nomi strani. L argomento è nato dalla lettura di un racconto delle Cosmicomiche, Tutto in un punto. I personaggi fantastici del racconto hanno strani nomi, difficili da pronunciare. Sono sequenze di consonanti: qfwq, pber pber. Ci siamo chiesti: cosa significa strano? Può significare: mai visto, mai

3 udito, diverso, impossibile. L unico aspetto che ci ha trovati concordi è aver compreso che ciò che è strano per qualcuno, per altri può non essere strano. Parlare Ci siamo interrogati anche sul nostro domandare e rispondere. Abbiamo scoperto che le domande iniziano in modo diverso. Hanno diversi significati, come suggerisce Isabella. Per ricercare questi diversi significati abbiamo pensato di partire dalle risposte. Filosofia e cinema. La frase che vedete incorniciata nella nuvoletta è il commento di Serena, una bambina di cinque anni, ad una scena del film Il cane e il suo generale. Nella scena i cani di San Pietroburgo si radunano e protestano per richiedere la liberazione degli uccelli. Per questo Serena commenta: i cani discutevano nel ghiaccio per liberare gli uccelli. I l sogno è uno dei concettimmagine presenti nel film Il cane e il suo generale. Abbiamo discusso di sogno ed immaginazione, di sogni veri e sogni finti. Amicizia e responsabilità sono i concettimmagine fondamentali del film Ponyo sulla scogliera. La discussione più vivace, tuttavia, ha riguardato i temi della magia e del mistero. Il facilitatore ha chiesto: cos è la magia? Isabella tenta una definizione di magia, partendo da una scena in cui si assiste alla trasformazione del pesce in bambina. Isabella: La magia per me è quando tipo che uno non ha le cose le mani e i piedi e se li fa spuntare, perché nessuno, nessun pesce l ha mai fatto. Cos è il mistero? A differenza della magia, il mistero sembra nascere dalla momentanea assenza di conoscenze, cui si può rimediare con la riflessione. Valentina: E una cosa che non capisci che non capisci al momento, ci devi ancora pensare. Dario: Il mistero è una domanda che bisogna risolvere! Il rapporto tra magia e realtà Concludiamo mostrando un momento della discussione in cui emerge la struttura argomentativa del dialogo tra bambini. I piccoli sono capaci di argomentare? Per la mia esperienza direi che i bambini sono in grado di fornire ragioni e garanzie per le proprie asserzioni e di muovere obiezioni, come mostra lo scambio tra Isabella, Dario e Valentina. Isabella: La magia non è reale ( ), la magia non esiste perché noi siamo bambini, mica fate! Dario: Un mistero e una magia esistono soltanto se tu sogni. Valentina: Io ci credo alla magia perché quando un uomo dice ho in mano una foglia e la fa scomparire in un certo punto, è magia. Isabella e Dario forniscono ragioni per le proprie affermazioni, mentre Valentina obietta, proponendo un asserzione opposta basata sulla credenza. Da questo scambio iniziale è nata una

4 discussione sentita e partecipata sul problema del rapporto tra magia e realtà, tra magia vera e magia finta. Questo, in sintesi, il percorso che abbiamo tracciato sino ad oggi. Quest anno intendiamo proseguire nell esperienza di filosofia e cinema. La nostra ultima scoperta riguarda, infatti, la possibilità non solo di capire, ma anche di vivere e sentire i problemi filosofici attraverso il film.

5 La vita della mente: pensare e sognare

6 Filosofia e cinema. Il cane e il suo generale: sogni.

7 Ponyo sulla scogliera: magia e mistero.. La magia per me è quando tipo che uno non ha le cose le mani e i piedi e se li fa spuntare, perché nessuno, nessun pesce l ha mai fatto ( Isabella, cinque anni).

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