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2 Il progetto Short Travel è in continuo e costante miglioramento. I contenuti di questo documento sono ricavati da informazioni di pubblico dominio e in quanto tali possono contenere inesattezze o non essere aggiornate. Il nostro staff sta sviluppando una importante rete di contatti e collaborazioni con enti locali, proloco e operatori del turismo, per fornirvi informazioni sempre più aggiornate. Vi ringraziamo fin da ora per la segnalzione di informazioni errate. Web Content Manager Short Travel redazione@short-travel.it 1

3 INDICE INDICE Indice 1 Informazioni Generali Territorio Storia Ariminum Rimini nel Medioevo Rimini nel Rinascimento Simboli Monumenti e luoghi d interesse Architetture religiose Architetture civili Architetture militari Vie e piazze Siti archeologici Aree naturali Istruzione Arte Teatro Musica Cucina Eventi Urbanistica Suddivisioni storiche Frazioni Economia Strade Ferrovie Aeroporti Istituzione della provincia Sport Impianti sportivi Curiosità 27 7 Dove Mangiare Ristoranti Osterie Pizzerie Fast-Food Paninoteche Pasticcerie

4 INDICE INDICE 8 Dove Dormire Hotel 4 stelle Hotel 3 stelle Hotel 2 stelle Affittacamere Bed Breakfast Agriturismo Prodotti tipici Vendita Produzione Panetterie Altri operatori Noleggio Agenzie immobiliari Guide e accompagnatori

5 1.1 Territorio 1 INFORMAZIONI GENERALI 1 Informazioni Generali Rimini (Rèmin -usato dai residenti in città-, Rèmni o Rèmne- usati dai residenti del foresein romagnolo, Ariminum in latino) è un comune italiano di abitanti, capoluogo dell omonima provincia in Emilia-Romagna. Il comune di Rimini comprendeva anche il territorio degli attuali comuni di Riccione, fino al 1922, e di Bellaria-Igea Marina, fino al Rimini è il principale, nonchè più popoloso, centro della Riviera romagnola e la seconda città per numero di abitanti (dopo Ravenna) di tutta la Romagna. Località di soggiorno estivo di fama internazionale, si estende per 15 km lungo la costa del mare Adriatico con hotel, locali notturni, attrezzature balneari e impianti sportivi. Lo sviluppo del turismo, avviato nel 1843 con la fondazione dello Stabilimento Bagni, si affermò definitivamente nel secolo successivo, perdendo l originaria connotazione aristocratica e mondana e trasformandosi in fenomeno di massa. Rimini non è però solo un luogo di villeggiatura della Riviera romagnola, ma anche una città di livello storico-culturale non indifferente (anche se quest aspetto viene solitamente posto in secondo piano rispetto a quello più famoso di capitale della vita notturna e mondana). Colonia fondata infatti dai Romani nel 268 a.c., per tutto il periodo della loro dominazione è stata un fondamentale nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola, e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti quali l Arco d Augusto, il Ponte di Tiberio e l Anfiteatro; mentre durante il primo Rinascimento, sotto i Malatesta, la sua corte è stata una delle più vivaci dell epoca, ospitando artisti del calibro di Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Roberto Valturio, Matteo de Pasti e producendo opere quali il Tempio Malatestiano. Nell Ottocento è stata poi una delle città più attive sul fronte rivoluzionario, ospitando molti dei moti volti all unificazione, mentre durante la seconda guerra mondiale la città fu teatro di duri scontri e aspri bombardamenti, ma anche di una fiera resistenza partigiana, che le valse l onore di una medaglia d oro al valore civile. Favorita dalla posizione geografica e dall attrezzatura ricettiva, si è affermata come uno dei maggiori poli fieristici e congressuali d Europa, sede di manifestazioni e convegni di grande rilievo. 1.1 Territorio Rimini è collocata in una zona pianeggiante sulla costa adriatica, nella parte sud-orientale della regione Emilia-Romagna. È bagnata da tre fiumi: l Ausa, il Marano (che segna il confine tra i comuni di Rimini e Riccione) e il Marecchia, che dà il nome a parte della provincia (Valmarecchia; l altra area è detta Valconca, dal nome di un altro corso d acqua, il Conca). Il corso del Marecchia è stato deviato in epoca recente - in base ad un progetto dell architetto Rutelli, - per eliminare le periodiche inondazioni. La parte terminale del fiume è stata bonificata: una volta paludosa (pur all interno della città) ora è un vasto parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale, realizzato estraendo la ghiaia che assicurava la stabilità del Ponte di Tiberio, mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto forma di canale cieco lungo circa 500 metri, per mantenere attivo il Porto Canale della città. La città è inoltre dominata da un colle, detto di Covignano (dal nome della frazione in cui si 4

6 2 STORIA trova), che raggiunge i 152 m di altezza, e che arriva a lambire parte dell abitato cittadino. Nell entroterra infine comunica con il versante tirrenico dell Appennino attraverso il Passo di Viamaggio, per cui passa l antico itinerario che da Rimini giunge a Sansepolcro. È la città italiana più vicina alla Repubblica di San Marino, alla quale è collegata da una superstrada costruita con fondi statunitensi dopo la seconda guerra mondiale sul tracciato della vecchia ferrovia internazionale Rimini-San Marino, sospesa (ma mai ufficialmente soppressa) nel 1944 a causa dei bombardamenti alleati. La superstrada ha sostituito la vecchia strada consolare romana con alcune rettifiche del tracciato. La via romana, che iniziava dalla Porta Montanara, giungeva al confine di stato passando a fianco del Colle di Covignano e vicino all attuale Museo dell Aviazione. Il tracciato attuale della superstrada, invece, attraversa il territorio comunale di Coriano presso Cerasolo Ausa, prima di giungere a Dogana di Serravalle, che è la prima località dopo il confine di Stato. È piena di intersezioni a raso, ragion per cui non è più una vera superstrada, ma una strada con un infinità di capannoni commerciali. La costa si presenta come una larghissima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione. Il primo stabilimento fu costruito nel Successivamente fu ampliato con un investimento del Comune. Comprendeva, tra l altro, un ristorante, un bar, una sala per fumatori e gabinetti da toeletta per le signore. Alla fine del XIX secolo il quotidiano milanese Il Secolo affermava: Senza paura di esagerazione, si può dire che lo Stabilimento bagni di Rimini è incontrastabilmente il primo di tutt Italia, vuoi per la bellezza della spiaggia, vuoi per le sontuose casine, per le principesche sale, per la dolcezza del clima, per la franca cortesia degli abitanti. Sul lungomare esiste un tratto di pista ciclabile facente parte dell estesissima Ciclovia Adriatica che, una volta completata, collegherà tutte le località della costa adriatica. 2 Storia La storia di Rimini ha avuto inizio dalla spiaggia. Dal paleolitico, l uomo primitivo ha abitato la zona tra la costa e il colle di Covignano. Dalla preistoria, la strada della civilizzazione (umbri in maggioranza, celti ed etruschi) ha portato Rimini fino a diventare un importante città dell Impero Romano. La prima fondazione dovette probabilmente avvenire grazie all arrivo di genti etrusche villanoviane stanziate a Verucchio, caposaldo villanoviano della zona. La creazione doveva avere probabilmente ragioni di tipo commerciale, dovute alle possibilità di approdo che permetteva la zona (Cattolica il vero porto di Rimini, costituiva insieme a Brindisi, la cerniera della difesa romana sul mar Adriatico). Come un eredità del mondo villanoviano, Rimini si dovette probabilmente trovare a far parte del mondo etrusco, cui seguì probabilmente un dominio umbro ed in seguito, celtico (galli boi). In epoca classica si hanno tracce di contatti col mondo Egeo, testimoniati dal ritrovamento di frammenti di ceramica greca. Si pensa che la città fosse considerato come un emporio dalle genti di Egina. L arrivo dei Celti non dovette essere troppo violento, ma si ebbe un occupazione della zona da parte di Galli Senoni, i quali continueranno in seguito la loro marcia verso sud, occupando gran parte delle Marche ed arrivando poi ad occupare, seppur per breve tempo, Roma. L eredità celtica non è visibile oggi, ma è grazie a questa occupazione che la città crebbe d importanza e divenne uno dei porti maggiori dell Adriatico, insieme alla vicina Ravenna. Questa crescita, sancì la fine delle fortune di un altra città importante, posta sulla foce del Po, Spina. Intorno al III secolo, la città si venne a trovare in mezzo alle vicende che videro contrapposti i Galli e i Sanniti contro i Romani. 5

7 2.1 Ariminum 2 STORIA 2.1 Ariminum Nel 268 a.c., alla foce del fiume Ariminus (oggi Marecchia), in una zona del Piceno già abitata in precedenza dagli Etruschi, dagli Umbri, dai Greci, dai Piceni, dai Sanniti e dai Galli, i Romani fondarono la colonia di Ariminum e vi stanziarono, prima della guerra contro Annibale, una legione e coloni plebei di Roma. La posizione geografica ne fece un bastione contro l avanzata dei Galli, e un avamposto per le conquiste verso la Pianura Padana. Da ricordare che, quando Annibale invase l Italia, le due legioni a difesa si trovavano ad Arezzo e a Rimini era un importante rotta di comunicazione tra il Nord e il Centro Italia. Vi transitavano, anzi vi partivano, ben tre delle più importanti vie Romane: la Via Flaminia (220 a.c.), che partiva da Roma, la capitale dell Impero, e arrivava direttamente ad Ariminum la Via Emilia (187 a.c.), che partiva da Ariminum e arrivava a Placentia (l odierna Piacenza) la Via Popilia-Annia (132 a.c.), altro proseguimento della via Flaminia, verso Nord-Est: partiva da Ariminum passando per Rabenna (Ravenna), Atria (Adria), Patavium (Padova), Altinum, Aquileia, Tergeste (Trieste). Rimini era di particolare importanza anche per il traffico di merci grazie al porto. La città venne coinvolta anche in diverse guerre civili, ma rimase sempre fedele al popolo romano, in particolare a Mario e a Giulio Cesare, che dopo il passaggio del Rubicone (quale degli attuali corsi d acqua fosse il Rubicone oggi è incerti. Taluni lo collocano dove ora scorre il Pisciatello, nel vicino paese di Savignano sul Rubicone, altri ritengono fosse l attuale Marecchia, in un letto parzialmente diverso. Comunque, attraversando quel fiume che segnava l inizio del territorio urbano di Roma, il Pomerium, pronunciò la sua leggendaria frase Alea iacta est (il dado è tratto) alle legioni, nel Foro di Rimini. Rimini, che attirò l attenzione di molti imperatori, soprattutto Augusto e Adriano, attraversò un periodo di splendore sotto Roma, vi si costruirono prestigiose costruzioni, come il Ponte di Tiberio, l Arco di Augusto, il teatro e l anfiteatro. L opera che dovette però rappresentare meglio la città era probabilmente il suo porto, del quale oggi non rimane traccia, ma che si è riconosciuto essere nei pressi della odierna stazione ferroviaria e costituito in pietra bianca, probabilmente d Istria, come quella dell Arco d Augusto e come quella del Tempio Malatestiano, il quale venne costruito utilizzando pure pietre appartenute all antico porto romano. I fasti di questo periodo sono comunque visibili nel museo della città, nella sezione archeologica. Altro ritrovamento d interesse, posto vicino al museo stesso, è la famosa domus del chirurgo, una casa del III secolo d.c., appartenuta a un ricco chirurgo romano. La sua importanza risiede nella grande quantità di mosaici ritrovati, ma soprattutto nel ritrovamento di un importante numero di strumenti chirurgici, (il chirurgo della legione militare) oggi visibili nella sezione archeologica del museo. Nel 359, a seguito della crisi dell Impero Romano causata da invasioni e guerre interne, la nascente comunità Cristiana tenne un importante Concilio a Rimini. In epoca tardo antica, Rimini si trovò invischiata nelle vicende della guerra greco-gotica, che ne decimò la popolazione e portò pure ad un progressivo abbandono della città. nel 538 d.c.venne assediata dalle truppe del goto Vi- 6

8 2.2 Rimini nel Medioevo 2 STORIA tige, ma venne liberata dal generale bizantino Narsete, poi, venne assediata nel 552 d.c. dai bizantini in seguito all occupazione gotica del 549 d.c.. Questo assedio portò alla distruzione della prima arcata del Ponte di Tiberio perpetrata dal goto Usdrilla. Con l avvento della metà del VI d.c. Rimini conobbe finalmente un periodo di tranquillità, quando si venne a trovare sotto la tutela dell Impero bizantino. Divenne così una città importante della zona, in quanto si trovò a far parte della Pentapoli marittima. Nonostante le incursioni longobarde, i bizantini riuscirono a conservare la città e tutto il territorio di Ravenna, fin quasi a Bologna. Questa distinzione portò alla suddivisione in Longobardia, (dalla quale deriverà il nome Lombardia) e Romània (dalla quale deriva l odierno Romagna), in quanto i bizantini erano riconosciuti come gli eredi dei romani. Come già detto, la fase alto medievale, portò ad uno spopolamento della città, che si restrinse al punto di lasciare in stato di abbandono la zona compresa tra l Arco d Augusto e il Foro. Quest area venne destinata ai campi, nonostante fosse all interno delle mura cittadine. 2.2 Rimini nel Medioevo La città divenne un Comune nel corso del XII secolo e, a seguito dell affermazione degli ordini religiosi che vi si stabilirono durante il XIII secolo, vennero edificati numerosi conventi e chiese. Conseguentemente arrivarono in città anche illustri artisti per progettare e decorare questi edifici. Il grande pittore Giotto fu l ispiratore della scuola pittorica riminese del XIV secolo. Dell insigne pittore ci rimane solo il Crocifisso conservato nel Tempio Malatestiano. Altro edificio di grande importanza, sebbene sia oggi ridotto ad un semplice abside sfuggente, è la chiesa di San Michelino in Foro. La sua importanza risiede in un affresco ritrovato recentemente, che la collega al mondo dei Templari e rievoca antiche leggende. Oltre agli edifici religiosi, possiamo ricordare gli edifici civili, che si addensano tutti intorno alla Piazza del Comune (propriamente piazza della Fontana, l attuale piazza Cavour), il Palazzo dell Arengo e il Palazzo del Podestà. In epoca comunale, infatti, il centro del potere a Rimini venne spostato in questa zona, mentre l antico Foro veniva utilizzato per il mercato e, successivamente, per le giostre. Altro importante impianto fu quello del nuovo porto, già presente a fianco del vecchio dall XI secolo. Il nuovo porto risultava più riparato rispetto a quello vecchio, ma dovette inizialmente subire la furia del fiume Marecchia, che periodicamente allagava la città, creando così disagio anche ai pescatori. Lo spostamento del porto verso la foce del fiume sancì la nascita di un nuovo borgo a ridosso di esso. Si tratta del Borgo San Giuliano, lo stesso che, con le sue viuzze, ispirò le scenografie (es. Amarcord) del grande regista riminese Federico Fellini. Anche questo periodo venne comunque segnato da disordini interni, come quelli dovuti ai Patarini, dichiarati eretici dalla Chiesa. I Patarini diedero il loro nome al Rione Pataro, quello che si estendeva nella zona dei campi all interno delle mura. Dopo una prima fase in cui la città sposò la causa ghibellina (guidata dalla potente famiglia dei Parcitadi), Rimini divenne guelfa, grazie soprattutto all avvento della nobile famiglia dei Malatesta da Verucchio, il cui capostipite fu Malatesta il Vecchio, detto anche il Mastin Vecchio e ricordato nella Divina Commedia di Dante. Dal 1295 Rimini divenne una signoria, il cui territorio superava i confini geografici della Romagna, legando alla città alcuni centri dell entroterra appenninico quali Sansepolcro ( ), Sestino e Citerna. Dal punto di vista letterario, si può rammentare che il forlivese Jacopo Allegretti fondò a Rimini, nel XIV secolo, quella che molti considerano la Prima Accademia letteraria d Italia. 7

9 2.4 Simboli 2 STORIA 2.3 Rimini nel Rinascimento Uno dei monumenti più celebri della città romagnola, presente nei testi di architettura anche stranieri, è il Tempio Malatestiano, progettato da Leon Battista Alberti intorno al 1450 per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini durante il XV secolo. Si tratta in realtà di una chiesa, chiamata tempio a causa dell abbondanza di elementi pagani (la sigla S/I a lettere intrecciate, che secondo alcuni sarebbero le iniziali di Sigismondo e Isotta, la sua giovane amante, mentre è più probabile che costituiscano la prima sillaba del nome Sigismondo) a scapito delle figurazioni cristiane, che tuttavia non mancano (si ricordino le Sibille e gli angeli). L edificio venne realizzato su preesistenze medievali. La Chiesa di San Francesco venne completamente ricoperta dal nuovo paramento esterno progettato da Leon Battista Alberti. Il nuovo impianto non seguì totalmente le indicazioni dell artista, che prevedevano una grande rotonda cupolata al termine della navata, la cui costruzione rimase incompiuta a causa del declino delle fortune politiche di Sigismondo. Il vero progetto dell architetto genovese è visibile sulle medaglie bronzee di Matteo de Pasti, il quale era pure il capo cantiere del tempio, che gli deve il suo interno, di aspetto ancora tardo-gotico. La decorazione interna del Tempio venne affidata a maestranze toscane, di cui facevano parte lo scultore Agostino di Duccio e il pittore Piero della Francesca. Nella facciata principale il Tempio riprende l Arco d Augusto; in quelle laterali, il Ponte di Tiberio. Altro luogo di interesse, appartenente a quest epoca, è il Castel Sismondo, il castello-reggia di Sigismondo Pandolfo Malatesta, che venne iniziato nel 1437 e finito nel Il suo impianto venne pensato per meglio difendersi dai colpi delle bocche da fuoco, ma sembra che fosse più che altro destinato a intimorire la cittadinanza, visto che la maggior parte dei bastioni guarda verso l attuale piazza Malatesta, retrostante piazza Cavour. Del complesso rimane oggi solo la parte centrale, mentre è andata distrutta tutta la cinta muraria esterna. Il fossato è invece stato interrato. 2.4 Simboli Il Comune di Rimini ha come emblema uno scudo bipartito: nella metà di sinistra sono raffigurati, su uno sfondo argenteo nella parte superiore ed un mare increspato in quella inferiore, l Arco d Augusto - in un ipotetica ricostruzione del suo aspetto originario - e il Ponte di Tiberio, monumenti di grande valore identitario per la città. Nella metà di destra, di colore rosso, campeggia una croce guelfa rossa bordata d argento. Approvato nel 1930, lo stemma cittadino è il risultato dell unione di due emblemi preesistenti: quello del libero Comune medievale - così come risulta da alcuni sigilli - e la croce guelfa concessa alla città nel 1509 con la -bolla sipontina- dal pontefice Giulio II. 8

10 3.1 Architetture religiose 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE 3 Monumenti e luoghi d interesse Rimini possiede un grande patrimonio architettonico e artistico, comprendente monumenti e opere d arte di epoche diverse, che testimoniano oltre duemila anni di storia. L impianto urbanistico e i caratteri ambientali del centro storico sono essi stessi il risultato della stratificazione di epoche differenti, che nell alternarsi di periodi di decadenza e di rinascita ne hanno determinato la complessità attuale. I più importanti monumenti risalgono all età romana (Arco d Augusto e Ponte di Tiberio) e al Rinascimento (Tempio Malatestiano). 3.1 Architetture religiose A Rimini sono presenti numerose chiese - molte delle quali di antiche origini, ma più volte trasformate o riedificate nel corso dei secoli - nonostante le soppressioni napoleoniche (Cattedrale di Santa Colomba, Basilica di San Gaudenzo) e le gravi distruzioni avvenute durante la seconda guerra mondiale (San Girolamo, Santi Giovanni e Paolo, oratorio di San Nicola da Tolentino). Tra le chiese di maggiore interesse artistico si ricordano il Tempio Malatestiano, Sant Agostino e la Chiesa di San Giuliano Martire. Il Tempio Malatestiano, cattedrale della diocesi di Rimini dal 1809, è il massimo monumento riminese e una delle opere architettoniche più significative del primo Rinascimento in Italia. La chiesa, precedentemente dedicata a San Francesco e oggi dedicata a Santa Colomba, fu costruita in forme gotiche sul luogo di un antica chiesa benedettina pomposiana (Santa Maria in Trivio) e divenne tradizionale luogo di sepoltura dei Malatesta. Tra il 1450 e il 1461, per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, l edificio fu trasformato radicalmente secondo il progetto di Leon Battista Alberti, che prevedeva un rivestimento della chiesa preesistente con un involucro marmoreo di rigorosi canoni classici romani (che sulla facciata riprende l immagine dell Arco d Augusto e, sui lati, quella del Ponte di Tiberio) ed una grande cupola, mai realizzata. All interno del Duomo sono custoditi i sepolcri di Sigismondo e della sua giovane amante, Isotta degli Atti, e due opere d arte di eccezionale importanza: il Crocifisso di Giotto (1300) e un affresco di Piero della Francesca, raffigurante Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo (1451). La chiesa di Sant Agostino, così detta perchè costruita nel 1247 dall ordine degli Eremitani di Sant Agostino, ma dedicata in realtà a San Giovanni Evangelista, rappresenta una dei maggiori luoghi di culto della città, sia per le sue dimensioni, sia per la sua importanza artistica, dovuta alla presenza di rari affreschi di scuola riminese del Trecento nell abside e nella cappella alla base del campanile. La chiesa, a navata unica, fu profondamente rinnovata all interno nel XVII e XVIIII secolo, quando furono eseguiti gli stucchi di Ferdinando Bibiena e gli affreschi di Vittorio Maria Bigari. La chiesa di San Giuliano sorse come abbazia benedettina nell Alto Medioevo, lungo il tratto iniziale della Via Emilia, e fu il centro propulsore dell omonimo borgo alle porte della città. La chiesa, riedificata tra il 1553 e il 1575 in forme rinascimentali, è un edificio a navata unica e altari laterali; al suo interno conserva due importanti opere d arte: un polittico di Bittino da Faenza, San Giuliano e fatti della sua vita (1409), e una tela di Paolo Veronese, con il Martirio di San Giuliano. 9

11 3.2 Architetture civili 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE Gli altri edifici religiosi di interesse presenti nel centro storico sono il Tempietto di Sant Antonio di Padova (1518), le chiese di San Bernardino (1759), di San Francesco Saverio, detta -del Suffragio- (1721), dei Servi (rinnovata nel 1779), dei Santi Bartolomeo e Marino, detta di -Santa Rita- (XII secolo) e il Santuario della Madonna della Misericordia, detto di -Santa Chiara- (rinnovato nella seconda metà dell Ottocento). Nel centro storico sono tuttora officiati anche due oratori: Sant Onofrio e San Giovannino; quest ultimo è parte dei superstiti propilei di ingresso della distrutta chiesa di San Girolamo, opera, come la chiesa dei Servi, dell architetto bolognese Gaetano Stegani. Tra le chiese sconsacrate si ricordano quella di Santa Maria ad Nives, oggi sala del Consiglio Provinciale, e l oratorio della Crocina; distrutte dai bombardamenti e ricostruite nel secondo dopoguerra sono le chiese di Sant Agnese, in via Garibaldi, e San Gaudenzo, nel borgo Sant Andrea. Nel borgo San Giovanni, a sud del centro storico, lungo il tratto iniziale della Via Flaminia, sorge la chiesa di San Giovanni Battista (1625); un chilometro verso sud - fino al secondo dopoguerra aperta campagna, ma oggi periferia meridionale della città - si eleva il Santuario della Madonna della Colonnella (1510 circa). Fuori delle mura cittadine sorgono inoltre le chiese di Santo Spirito, della Madonna della Scala e di San Nicolò al Porto. La chiesa di Santa Maria Ausiliatrice o dei Salesiani, costruita nel 1912, rappresenta il primo edificio religioso della Marina. Negli immediati dintorni della città, sul colle di Covignano, si trovano il Santuario di Santa Maria delle Grazie ( ), la chiesa di San Fortunato o di Santa Maria di Scolca (XV secolo) e la chiesa di San Lorenzo a Monte. Nella campagna a sud della città, in località San Salvatore, sorge la Pieve di San Salvatore, edificio romanico che conserva l originale abside del XIII secolo. 3.2 Architetture civili I maggiori edifici civili della città sono i grandi monumenti di epoca romana - l Arco d Augusto, il Ponte di Tiberio e l anfiteatro romano -, il Palazzo dell Arengo (storica sede del potere civile), Palazzo Gambalunga (il maggiore palazzo nobiliare riminese, sede della Biblioteca Gambalunghiana) e il Teatro comunale. L Arco d Augusto, uno dei maggiori monumenti della città, è il più antico arco romano ancora oggi esistente (o il più antico mai esistito). Fu costruito nel 27 a.c. sia come porta urbana (la medievale Porta Aurea) sia come arco trionfale in onore di Augusto, per celebrare il restauro, da lui fatto eseguire, della Via Flaminia, nel punto in cui questa terminava e aveva inizio la via Emilia. Il grande arco in pietra d Istria, a un solo fornice, probabilmente sormontato da una statua dell imperatore alla guida di una quadriga, fu isolato per volere di Benito Mussolini con i lavori del 1936 e rappresenta da secoli uno dei simboli della città, tanto da essere stato incluso nel suo stemma. Il Ponte di Tiberio è un grande monumento di epoca romana, anch esso raffigurato nell emblema comunale. La costruzione del ponte iniziò nel 14 d.c. per volere dello stesso Augusto e terminò sotto l impero di Tiberio nel 21 d.c. Si compone di cinque arcate di diversa ampiezza, intervallate da pile inclinate per seguire il corso del fiume e arricchite da edicole sovrastate da timpano. La sua solidità è dovuta all in- 10

12 3.3 Architetture militari 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE gegnoso sistema di archi che si prolungano sul letto del fiume, alla curvatura degli archi di sostegno che seguono la direzione del fiume e allo strato di ghiaia che, rimossa, ha messo in pericolo la relativa stabilità. È uno dei ponti romani più importanti e meglio conservati al mondo. Durante la seconda guerra mondiale, fu bombardato più volte e dovette sostenere il passaggio di carri armati. Ancora oggi è utilizzato dalle automobili. Al II secolo d.c. risale l anfiteatro romano, capace di circa diecimila spettatori, riportato alla luce da scavi eseguiti a partire dal Il Palazzo dell Arengo, principale monumento dell età comunale e sede del potere civile in età medievale, fu costruito nell odierna Piazza Cavour nel Affiancato dalla torre civica e rialzato rispetto alla piazza, presenta un portico ad arcate ogivali su pilastri al piano terra e, al livello superiore, il grande Salone dell Arengo. Il palazzo costituisce un unico complesso con gli adiacenti Palazzo del Podestà, risalente al XIV secolo ma ampiamente restaurato nel 1925, e Palazzo Garampi (1562), attuale sede dell amministrazione comunale. Palazzo Gambalunga, edificio a corte costruito dal giureconsulto riminese Alessandro Gambalunga tra il 1610 e il 1614, fu donato al Comune di Rimini nel 1617, insieme al patrimonio librario che costituisce oggi parte della sezione antica della Biblioteca Gambalunghiana. Sede dei musei civici fino all inaugurazione del Museo della Città all interno del Collegio dei Gesuiti, al piano nobile ospita quattro sale storiche con arredi risalenti al XVII e XVIII secolo. Il Teatro comunale -Amintore Galli-, precedentemente dedicato a Vittorio Emanuele II, re d Italia, è la maggiore opera di architettura neoclassica a Rimini. Costruito nel 1857 da Luigi Poletti, fu parzialmente distrutto da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale e mai ricostruito. Tra i palazzi nobiliari di Rimini, oltre al già citato Palazzo Gambalunga, si ricordano Palazzo Cima (XVII secolo), Palazzo Buonadrata (sede della Cassa di Risparmio di Rimini, XVIII secolo), Palazzo Diotallevi (1795) e, nel borgo San Giovanni, Palazzo Ghetti (XIX secolo). Numerosi edifici civili furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: tra essi Palazzo Lettimi (1506), che dopo la guerra fu lasciato andare in rovina, sicchè ne rimane ora solo il pianterreno della facciata, e il palazzo dell Episcopio o Vescovado (1750), che fu sconsideratamente demolito nel 1958; furono invece restaurati il Palazzo Garampi (1562), sede dell amministrazione comunale, e - sia pure con modifiche - Palazzo Gioia (1614) e Palazzo Tingoli (XVIII secolo). Altri monumenti di interesse storico costruiti nel corso dei secoli sono la Fontana della Pigna (1543), descritta da Leonardo da Vinci, il Monumento a Paolo V (1613) e la Pescheria (1748) in Piazza Cavour, e la Torre dell orologio in Piazza Tre Martiri (ricostruita nel 1759). Questi ultimi due edifici sono dovuti all architetto riminese Giovan Francesco Buonamici, autore anche della chiesa di San Bernardino e del distrutto Vescovado. Negli immediati dintorni della città sorgono numerose ville di interesse storico e artistico, la più celebre delle quali è la neoclassica Villa des Vergers, situata sui colli di San Lorenzo in Correggiano, acquistata nel 1843 dallo storico e archeologo marchese Adolphe Noël des Vergers e trasformata tra il 1880 e il Architetture militari Il primo sistema fortificato risale all epoca della fondazione della città. In seguito fu ampliato e modificato in due fasi principali, una in epoca romana imperiale ed una seconda in età medievale, sotto il dominio malatestiano. Le mura visibili ancora oggi e lo stesso Castel Sismondo sono risalenti a quest ultimo periodo. Delle mura romane repubblicane, che erano costruite in blocchi di arenaria, sono rimaste alla luce solamente brevi tratti fra cui uno a ridosso dell Arco d Augusto. Su tale cinta si aprivano quattro porte, poste lungo i due assi principali 11

13 3.4 Vie e piazze 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE del Cardo e del Decumano Massimo. Una di queste, Porta Montanara, risalente all età sillana (inizio del I secolo a.c.), costituisce il più antico edificio storico ancora esistente a Rimini. Di essa rimane il solo fornice di sinistra in seguito alla parziale distruzione causata da un bombardamento durante il secondo conflitto mondiale. Ruderi della cinta di età aureliana (ultimi decenni del III secolo d.c.), in mattoni, sono invece visibili in prossimità dell anfiteatro, nel settore nord-orientale di Piazza Ferrari e all interno di Castel Sismondo. La cinta muraria medievale fu costruita intorno alla metà del XIII secolo, secondo un tracciato poco più ampio di quella romana, e modificata tra XIV e XV secolo dai Malatesta. Le mura, aperte da sei porte (San Gaudenzo, Sant Andrea, San Pietro, Galliana, San Giorgio e San Cataldo) sono conservate per lunghi tratti nel settore occidentale meridionale; in quest ultimo è ancora visibile una serie di bastioni quadrangolari. Le fortificazioni orientali furono invece quasi del tutto demolite nel 1907 secondo il -Piano Regolatore d Ampliamento della città di Rimini (lato Nord-Est)-, in direzione della stazione ferroviaria. Una cinta muraria del XV secolo, con alti torrioni a base poligonale, in parte ancora esistente, circondava il Borgo San Giuliano, a nord della città. Castel Sismondo, residenza e fortezza dei Malatesta, fu realizzato tra il 1437 e il 1446 dal signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta, che lo volle chiamare con il proprio nome. Il castello era circondato da un grande e profondo fossato, superato da due ponti levatoi che immettevano in due distinte corti fortificate: la corte a mare verso la città e la corte del Soccorso verso l entroterra. Il nucleo centrale, che divideva le due corti esterne, era composto da un grande cassero, difeso da poderosi terrapieni, da cinque torri e da un corpo meridionale denominato Palazzo di Isotta. L impianto poligonale irregolare di Castel Sismondo era pensato per fronteggiare i colpi delle bocche da fuoco, secondo le tecniche militari dell epoca; i bastioni e le torri, rivolti verso la città, dovevano difendere il signore dalla cittadinanza ancor prima che dai nemici esterni. In seguito alle trasformazioni subite tra il XVI e il XIX secolo, con l abbassamento delle torri, il riempimento dei fossati e la demolizione totale della cinta esterna, della rocca è superstite l imponente nucleo centrale. 3.4 Vie e piazze Le principali strade e piazze (Corso d Augusto, Via Giuseppe Garibaldi, Piazza Tre Mar- 12

14 3.4 Vie e piazze 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE tiri) hanno origini romane (Rimini era preferita a Roma dal console Flaminio per la vita più tranquilla) anche se subirono nei secoli notevoli trasformazioni nella loro forma, nella destinazione d uso e nei caratteri ambientali. Spazi urbani di formazione medievale sono le piazze Cavour e Malatesta, mentre più recente è la realizzazione di Piazza Luigi Ferrari, aperta con la demolizione di un isolato nel Sulla Piazza si segnala il Monumento ai Caduti nella Grande guerra, opera di Bernardino Boifava (1926) e la casa del chirurgo, di notevole importanza, sia per gli strumenti rinvenuti, sia per capire che il chirurgo della legione romana stanziata a Rimini disponeva di tecniche molto avanzate rispetto a quelle dei Galli oltre confine. Le più importanti strade della Marina, gli ampi e alberati Viale Principe Amedeo (1843), Viale Amerigo Vespucci (ultimi decenni del XIX secolo) e il lungomare ( ), furono interessate nel corso degli anni da trasformazioni assai rapide, connesse a nuove e mutate esigenze del turismo balneare. Piazza Cavour è il centro politico e amministrativo della città. Fin dal Medioevo divenne la piazza più importante, grazie alla sua maggiore vicinanza al porto e soprattutto grazie alla presenza della fontana pubblica, dei palazzi comunali, della cattedrale e del castello. Sulla piazza si affacciano il Palazzo Garampi, sede dell amministrazione comunale, il Palazzo dell Arengo, il Palazzo del Podestà, il Teatro comunale e la Pescheria, opera dell architetto riminese Giovan Francesco Buonamici. Al centro si trovano il monumento a Paolo V e la Fontana della Pigna. Nel XVI secolo la piazza assunse il nome di piazza del Comune o della fontana e subì importanti modifiche: l antico palazzo comunale fu ampliato e unito al nuovo palazzo Garampi, mentre l isolato di S. Silvestro, che chiudeva la piazza verso la Strada Maestra (l attuale corso d Augusto), fu completamente demolito. La piazza assunse la configurazione odierna in seguito alla costruzione del Teatro comunale, sorto sul luogo dell edificio dei Forni, e al restauro dei palazzi comunali, eseguito tra il 1917 e il Piazza Tre Martiri, centro commerciale della città, si apre sull area dell antico foro romano, all incontro del decumano e del cardine massimo, nel centro topografico della città. Nel Medioevo sulla piazza grande, le cui dimensioni erano maggiori delle attuali, si affacciavano tre chiese oggi non più esistenti (San Giorgio, San Michele, Sant Innocenza) e vi si svolgevano mercati e giostre. Intitolata in età moderna a Giulio Cesare, nel 1945 assunse l attuale denominazione in memoria di tre martiri partigiani qui giustiziati nell agosto Sulla piazza, l unica interamente porticata a Rimini, si affacciano la Torre dell Orologio e la chiesa dei Minimi di San Francesco di Paola (perciò detti Paolotti); isolati sorgono la Colonna di Giulio Cesare (cippo costruito nel 1555 a ricordo dell arringa del dittatore alle truppe, qui avvenuta dopo il passaggio del Rubicone) e il tempietto di Sant Antonio di Padova. Due scavi, uno all interno della piazza e uno in Via Quattro Novembre, consentono di vedere l originale pavimentazione del foro romano, il cui piano di calpestio giace a un livello inferiore a quello attuale. Il lato sud-orientale si caratterizza per il singolare fronte curvilineo a portici su colonne gotiche e rinascimentali. Via Giuseppe Garibaldi, l antico cardine massimo, fino al 1921 si immetteva nella piazza tramite l Arco dei Magnani, demolito nel 1921 in seguito all ampliamento della strada stessa. La pavimentazione della piazza è realizzata in arenaria dura dell Appennino forlivese, pietra calcarea bianca e selce fluviale. Corso d Augusto è storicamente la più importante e prestigiosa strada della città (in età rinascimentale e moderna era chiamato -strada maestra-) e corrisponde al tracciato del decumano massimo. Lungo il corso, che si sviluppa rettilineo dall Arco d Augusto al Ponte di Tiberio, si aprono le due piazze principali, Piazza Cavour e Piazza Tre Martiri, e si affacciano le più importanti sedi amministrative e finanziarie del- 13

15 3.6 Aree naturali 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE la città (Municipio, Questura, Banche), mentre in Piazza Ferrari sorge il Palazzo della Cassa di Risparmio di Rimini, opera dell architetto svizzero Paolito Somazzi, negozi, caffè e ristoranti. Il tratto iniziale della strada fu allargato nel 1940 secondo un radicale progetto di rettifica. Viale Principe Amedeo, asse principale dello sviluppo della città balneare, fu aperto nel 1843 per collegare la città storica al nuovo Stabilimento Privilegiato dei Bagni; nel 1863 fu ampliato e dotato di una doppia alberatura di ippocastani. All inizio del viale si eleva il Grattacielo, costruito nel e alto 100 m; il tratto settentrionale è caratterizzato dalla presenza di una serie di villini, tra cui Villa dell Angelo, Lega Baldini (1870) e Villa Solinas (seconda metà del XIX secolo). del medico, da un palazzo tardoantico (V-VI secolo d.c.) e da successivi livelli insediativi di epoca medievale e moderna, è importante per la ricchezza dei mosaici pavimentali, conservati in loco, e per i rari reperti portati alla luce negli scavi, tra cui un quadro in pasta vitrea di provenienza orientale e oltre centocinquanta strumenti chirurgici, che costituiscono il più ricco corredo medico antico mai rinvenuto al mondo. Ma, di gran lunga più importante, è la dimostrazione che le legioni romane, di cui una stanziata a Rimini fin dalla guerra di Annibale, disponeva di cure mediche molto avanzate. 3.6 Aree naturali 3.5 Siti archeologici La città antica è ricca di resti di domus romane, sia di epoca repubblicana (più rari e frammentari, come nel caso della domus di Palazzo Arpesella), sia di età imperiale (domus di Palazzo Diotallevi, del Vescovado, di Palazzo Gioia, di Palazzo Palloni, di Palazzo Massani); la domus della Camera di Commercio, frutto di successive stratificazioni, testimonia entrambe le fasi. Alla tarda età imperiale, tra gli ultimi decenni del II secolo d.c. e i primi del III, risale la più celebre domus riminese, la domus del chirurgo, rinvenuta in Piazza Ferrari nel Il complesso archeologico, composto dall abitazione I maggiori parchi urbani di Rimini furono realizzati tra gli anni sessanta e settanta del Novecento riqualificando gli alvei dei due fiumi (Marecchia e Ausa) che attraversavano la città, entrambi deviati verso nord. I più antichi giardini pubblici sono quelli di Piazza Ferrari, realizzati nel 1887 con la demolizione dell intero isolato compreso tra le attuali Via Gambalunga e Corso Giovanni XXIII. Il più grande parco urbano è il parco 25 aprile, detto anche parco Marecchia, realizzato bonificando il vecchio alveo dell omonimo fiume (a nord-ovest del centro storico e a ridosso del Ponte di Tiberio) ed esteso per circa m 2. Il secondo parco pubblico per dimensioni ( m 2 ) è il parco Giovanni Paolo II, noto anche con il nome di parco della Cava o parco 14

16 3.7 Istruzione 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE V PEEP o Primaveril, nella prima periferia a sud-ovest del centro storico. Fu realizzato contemporaneamente al V comprensorio di edilizia economica e popolare, negli anni settanta del Novecento, sul luogo della storica cava di argilla della Fornace Fabbri, trasformata in un piccolo lago artificiale (Lago Mariotti). Il Parco Alcide Cervi, ricavato nel 1972 dopo il tombinamento del tratto urbano del torrente Ausa, avvenuto negli anni sessanta, si estende per m 2 lungo le mura della città storica e, assumendo diverse denominazioni (Parco Fabbri, Parco Olga Bondi, Parco Maria Callas, Parco Madre Elisabetta Renzi), connette con un lungo percorso ciclopedonale il parco Giovanni Paolo II e il Palazzo dei Congressi con piazzale John Fitzgerald Kennedy a marina centro. Il parco Federico Fellini fu realizzato nel secondo dopoguerra trasformando i giardini del Kursaal (che fu demolito), nel cuore di Marina Centro. In asse con Viale Principe Amedeo si trova la Fontana dei Quattro Cavalli, realizzata nel 1928, demolita negli anni cinquanta e ricostruita con gli elementi originali nel Il parco si caratterizza per la presenza di pini e lecci secolari ed una serie di monumenti dedicati ai padri del turismo riminese. A San Giuliano a Mare, a nord del centro urbano, si trova il parco Briolini; nelle frazioni meridionali si trovano le più recenti aree verdi del parco Sandro Pertini a Marebello e del parco della Spina Verde a Miramare. 3.7 Istruzione Biblioteche La Biblioteca Gambalunghiana, storica istituzione fondata nel 1617 dal giureconsulto Alessandro Gambalunga, svolge un ruolo preminente nella vita culturale cittadina. Il patrimonio librario, costituito da circa volumi al tempo della fondazione e ampliato nel corso dei secoli da acquisti e donazioni - tra cui quelle del cardinale Giuseppe Garampi e dell antichista Adolphe Noel des Vergers - conta attualmente libri (di cui antichi), manoscritti, stampe e fotografie. Tra le edizioni a stampa del XV secolo, gli incunaboli, spiccano il De claris mulieribus (1497) di Giacomo Filippo Foresti, tratto in parte dall omonima opera di Giovanni Boccaccio, e il De re militari (1472) di Roberto Valturio, trattato di larga divulgazione sull arte della guerra dedicato a Sigismondo Pandolfo Malatesta. La raccolta di codici miniati, provenienti da diversi ambiti culturali e linguistici europei, annovera il Regalis Historia di frate Leonardo (XIV secolo) e il De Civitate Dei di Sant Agostino (inizi del XV secolo). Scuole Hanno sede a Rimini istituzioni scolastiche pubbliche di ogni ordine e grado: il territorio comunale conta 13 nidi d infanzia comunali, 12 scuole materne statali, 39 scuole primarie statali, 5 scuole secondarie statali di primo grado e 11 scuole secondarie statali di secondo grado (4 licei, 3 istituti tecnici, 3 istituti professionali e un istituto di studi musicali). Il più antico liceo cittadino è il Liceo Classico -Giulio Cesare-, istituito nel 1800 e ospitato prima all interno di Palazzo Gambalunga, poi a Palazzo Buonadrata e, dal 1996, nell attuale sede di Via Brighenti. Tra gli alunni celebri che frequentarono il liceo si ricordano Giovanni Pascoli, Federico Fellini, Sergio Zavoli e Antonio Paolucci. Università Il Polo scientifico-didattico dell Università di Bologna a Rimini, sede di decentramento di attività e strutture dell ateneo bolognese, è frequentato da circa studenti. I corsi di laurea del polo riminese appartengono a otto facoltà: Economia Scienze Statistiche Farmacia Lettere e Filosofia Chimica Industriale Scienze Motorie Medicina e Chirurgia Scienze della Formazione 15

17 3.8 Arte 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE Musei Il Museo della Città, principale istituzione museale di Rimini, fu inaugurato come Galleria Archeologica al piano terra di Palazzo Gambalunga nel 1872 dallo storico riminese Luigi Tonini, assai attivo nella ricerca e nello studio del patrimonio archeologico locale, che da secoli d altronde rivestiva uno spiccato interesse nella cultura cittadina data la grandiosità dei monumenti e delle rovine che l età romana aveva qui lasciato. La galleria fu il primo museo della città e fu concepita come raccolta di antichità etrusche e romane rinvenute a Rimini e nelle campagne circostanti. Nel 1923 il museo fu ordinato nelle sale del convento di San Francesco e nel 1938 fu ampliato con una sezione di arte medievale. I materiali furono sottratti alle distruzioni belliche con il trasferimento tra il 1940 e il 1943 di gran parte dei reperti in due distinti rifugi a Spadarolo e Novafeltria. Nel 1964 le raccolte furono trasferite a Palazzo Visconti e infine, nel 1990, nel grande Collegio dei Gesuiti, progettato dall architetto bolognese Alfonso Torregiani e ultimato nel Nella sezione archeologica sono esposti corredi delle necropoli villanoviane di Verucchio e Covignano, frammenti architettonici, sculture, mosaici, ceramiche, monete di età repubblicana e imperiale e il singolare corredo medico dalla domus del chirurgo. Nella raccolta del lapidario romano, ordinato nella corte del convento, figurano monumenti funerari, epigrafi e miliari. La sezione di arte medievale e moderna comprende raccolte di pittura, scultura, ceramica e oggetti d arte di scuola romagnola (Giovanni da Rimini, Giuliano da Rimini, Guido Cagnacci), emiliana (Guercino, Vittorio Maria Bigari), toscana (Domenico Ghirlandaio, Agostino di Duccio) e veneta (Giovanni Bellini) dal XIV al XIX secolo. Il museo organizza esposizioni temporanee e promuove attività di ricerca, studio e restauro del patrimonio storico e artistico cittadino. Il Museo Fellini, dedicato all omonimo regista riminese, ospita esposizioni temporanee di documenti, disegni, scenografie e costumi relativi alla produzione cinematografica di Federico Fellini. Il Museo degli Sguardi, allestito nella settecentesca Villa Alvarado, sul colle di Covignano, fu istituito nel 2005 con l acquisizione dei reperti del Museo delle culture extraeuropee -Dinz Rialto-, fondato a Rimini nel 1972 dall omonimo esploratore padovano, delle raccolte del Museo Missionario Francescano delle Grazie e di collezioni private. Il museo conta oltre pezzi provenienti da Cina, Oceania, Africa e America precolombiana: dipinti, sculture, oggetti d uso, totem, maschere, strumenti musicali e tessuti illustrano i modi in cui il mondo occidentale ha guardato storicamente alle culture di questi paesi. Il Museo della Piccola pesca e della Marineria, a Viserbella, documenta la storia della marineria riminese attraverso una raccolta di imbarcazioni, attrezzi per la pesca, modelli, fotografie e un ampia collezione di conchiglie, provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Nel comune di Rimini sono presenti due musei privati: il Museo dell Aviazione a Sant Aquilina, al confine con la Repubblica di San Marino, e il Museo Nazionale del Motociclo, in località Casalecchio. 3.8 Arte Lo sviluppo delle arti figurative a Rimini fu sempre condizionato in larga misura da apporti esterni, cui si devono opere assai rappresentative: l assenza di una cultura artistica locale realmente attiva e autonoma spiega bene questo fenomeno, protrattosi nei secoli pur con alcune rare eccezioni. La dispersione e la distruzione di molte testimonianze d arte, dovute specialmente ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non sempre consentono una lettura unitaria della storia artistica locale. Pittura e scultura In età romana Rimini fu un centro artistico importante, tanto per la presenza di ricche e pregevoli opere di importazione, quanto per lo sviluppo in loco di officine e scuole specializ- 16

18 3.8 Arte 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE zate nella produzione di ceramiche, terrecotte architettoniche, bronzi artistici e mosaici. La scultura, che raggiunse un elevato livello qualitativo per il modellato e la vivacità nell uso del chiaroscuro, fu improntata a una certa influenza ellenistica. In pittura i principali temi decorativi, conosciuti attraverso rari e frammentari affreschi policromi a ornamento delle domus di Palazzo Arpesella e del chirurgo, furono in gran parte motivi vegetali e animali, imitazioni di cassettonati, scene di paesaggio e candelabre. Fu specialmente l arte del mosaico, documentata da un gran numero di pavimenti musivi, a raggiungere altissimi livelli tecnici. Mentre i mosaici più antichi, fino alla metà del I secolo d.c, erano concepiti come campi monocromi bianchi e neri, ornati da fasce perimetrali e disegni decorativi di piccole dimensioni, dal II secolo si diffusero anche grandi figurazioni. Nell età dei Severi e per tutta la tarda antichità i mosaici riminesi furono caratterizzati da un accentuato uso del colore, scene con animali e divinità esotiche e fasce a motivi naturalistici, entro ricche e fastose cornici. L alto medioevo fu un lungo periodo di decadenza: le testimonianze artistiche di questi secoli sono estremamente rare, ad eccezione di frammenti architettonici e sculture in pietra provenienti dal grande portale della chiesa di San Francesco e da altri edifici cittadini. Intorno al 1310 Giotto dipinse gli affreschi e il Crocifisso su tavola della chiesa di San Francesco: opere importantissime che furono determinanti per lo sviluppo della Scuola riminese del Trecento, espressione artistica autonoma e di alto livello. A tale scuola appartennero il Maestro dell Arengo, Giovanni Baronzio, Neri, Giovanni, Giuliano e Francesco da Rimini, che eseguirono grandi cicli affrescati e crocifissi a Rimini, nelle Marche e nel Veneto. Alla metà del Quattrocento Sigismondo Pandolfo Malatesta, per il monumento che doveva rendere immortale il suo nome, il Tempio Malatestiano, chiamò Agostino di Duccio e Piero della Francesca, il cui affresco, Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo, insieme al ritratto su tavola del signore custodito al Louvre, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso stilistico del maestro toscano. Nella seconda metà del secolo giunsero a Rimini, sempre su commissione malatestiana, le opere di Giovanni Bellini (Pietà) e Domenico Ghirlandaio (Pala d altare dei Santi Vincenzo Ferreri, San Sebastiano e San Rocco). Intorno alla metà del XVI secolo una certa influenza della pittura veneta si ritrova sia nei grandi dipinti di Giorgio Vasari (l Adorazione dei Magi per la chiesa abbaziale di San Fortunato e le Stimmate di San Francesco per il Tempio Malatestiano) che nelle tele di Paolo Veronese per la chiesa di San Giuliano, che dovettero suscitare un notevole interesse tra gli artisti riminesi. La pittura barocca assunse spiccati accenti naturalistici nei dipinti di Guido Cagnacci e Giovan Francesco Nagli, detto il Centino, che si distinguono per le ricerche formali sull uso della luce. Assai numerose furono nel XVIII secolo le opere venete, romane e bolognesi importate dagli ordini religiosi o eseguite in loco, come gli affreschi di Vittorio Maria Bigari e gli stucchi rococò di Ferdinando Bibiena per la chiesa di Sant Agostino. Per tutto l Ottocento l arte riminese assunse un tono accademico e tradizionalista e rimase tale fino alla prima metà del secolo successivo. Opere rappresentative dell arte riminese del Novecento sono le sculture informali di Elio Morri e Arnaldo Pomodoro (autore del monumento funebre a Federico Fellini), le illustrazioni per grandi firme della moda di Renè Gruau, 17

19 3.8 Arte 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE la street art di Eron; da ricordare inoltre i manifesti balneari di noti grafici e pittori italiani e stranieri, tra cui Adolfo Busi, Marcello Dudovich e Milton Glaser. Architettura I monumenti più grandiosi e rappresentativi dell antichità a Rimini, l Arco d Augusto e il Ponte di Tiberio, assunti a emblema stesso della città, furono costruiti per iniziativa dall imperatore Augusto. Entrambi gli edifici, espressione di gusti e significati non locali, ma propri dell arte romana -centrale-, furono ammirati e studiati per la chiarezza del loro linguaggio e divennero fonte di ispirazione per l architettura rinascimentale. Grandi edifici pubblici e importanti luoghi collettivi (anfiteatro, teatro, foro, terme) sorsero nella prima età imperiale secondo forme architettoniche e modelli ormai consolidati. I caratteri tipologici dell edilizia residenziale di età imperiale non hanno riscontri nelle regioni della Gallia Cisalpina, tanto per la complessità planimetrica, quanto per la ricchezza di ambienti di rappresentanza e la presenza di vasche ornamentali, comuni a tutte le abitazioni. Le condizioni climatiche non consentirono tuttavia, come nelle domus pompeiane, un grande sviluppo di spazi aperti quali atri, cortili e peristili, che risultano assai rari. Assai scarse sono le testimonianze artistiche dell Alto medioevo, che fu a Rimini un lungo periodo di decadenza; i più significativi sviluppi in architettura sono da ricercarsi nei primi luoghi di culto cristiani (basilica di San Gaudenzo, chiesa di San Michele in Foro, chiesa dei Santi Andrea e Donato), dei quali rimangono poche rovine. Con l istituzione del libero comune sorsero in fasi distinte le sedi del potere civile, Palazzo dell Arengo e Palazzo del Podestà, che nonostante i restauri del hanno mantenuto integra la loro struttura originaria, sostanzialmente analoga a quella dei broletti dell Italia settentrionale. Le più importanti testimonianze dell architettura ecclesiastica medievale, ad eccezione della chiesa di Sant Agostino, l unica che conserva l originaria struttura e i caratteri gotici (slancio verticale, alti finestroni ogivali), sono andate perdute a causa di trasformazioni e demolizioni, che non risparmiarono neppure la Cattedrale, dedicata a Santa Colomba e distrutta nel XIX secolo. Nella prima metà del Quattrocento, in un periodo di prosperità economica e di grande rinnovamento artistico e culturale, il signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta, le cui ambizioni di mecenatismo furono di certo finalizzate ad accrescere il suo prestigio, promosse la costruzione di opere architettoniche di assoluto rilievo. Leon Battista Alberti, uno dei più colti e raffinati umanisti, architetto, filosofo, letterato e teorico dell arte, fu l autore dell esemplare recupero del linguaggio classico nella fabbrica del Tempio Malatestiano. L ambizioso progetto, rimasto incompiuto, prevedeva la trasformazione della chiesa di San Francesco, che secondo una tradizione ormai consolidata era divenuta luogo di sepoltura dei Malatesta, in un monumento celebrativo alla memoria del signore, della sua amante Isotta degli Atti e dei più illustri poeti e letterati della corte malatestiana. Alberti progettò una facciata rigorosamente all antica, riprendendo non le forme del tempio classico ma quelle dell arco trionfale; tutto l involucro esterno fu concepito indipendentemente dalla fabbrica preesistente, il cui interno, affidato a Matteo de Pasti fu realizzato secondo un gusto gotico. Un linguaggio tradizionale, forse più apprezzato da Sigismondo Pandolfo Malatesta e dalla sua corte, è una caratteristica comune anche a Castel Sismondo, antecedente di un decennio rispetto al Tempio, per l irregolarità dell impianto, l uso dell arco a sesto acuto, gli inserti ceramici e gli intonaci verdi e rossi (i colori malatestiani) che dovevano rivestire le cortine murarie. Dopo la caduta dei Malatesta, perduto il ruolo di capitale, non si ebbero più grandi opere di architettura a Rimini; nel XVI e XVII secolo le più significative furono le chiese di San Giuliano e di San Girolamo, il tempietto di Sant Antonio, la fontana della Pigna, i palazzi Garampi e Gambalunga. L architettura barocca sfuggì agli eccessi e ai fasti propri di que- 18

20 3.10 Musica 3 MONUMENTI E LUOGHI D INTERESSE sto stile e mantenne un carattere più sobrio e controllato, al pari delle coeve opere bolognesi. Un vivace rinnovamento si ebbe nel Settecento con il bolognese Alfonso Torreggiani (Collegio dei Gesuiti) e con il riminese Giovan Francesco Buonamici, cui si devono la Torre dell Orologio, la Pescheria, il Faro, la distrutta piazzetta dell Episcopio e specialmente la chiesa di San Bernardino, di una raffinatezza ed una chiarezza compositiva che non hanno riscontro in altri edifici cittadini di questo secolo. Le opere neoclassiche più significative furono realizzate tutte da architetti forestieri: Giuseppe Valadier (Palazzo Valloni), Giuseppe Achilli (Convento degli Agostiniani) e Luigi Poletti (Teatro comunale). Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, secondo il nuovo gusto borghese per lo storicismo eclettico ed il linguaggio dell Art Nouveau, sorsero grandi alberghi, villini e stabilimenti per l alta società, concepiti come volumi tradizionali ma arricchiti da decorazioni floreali e motivi esotici. Nel complesso scenario dell architettura contemporanea, in cui convivono, anche per le caratteristiche proprie della città balneare - soggetta ad un continuo rinnovamento - espressioni tra loro molto differenti, spiccano le opere di Paolo Portoghesi, Massimiliano Fuksas, Mario Cucinella, Ron Arad, studio GMP (Gerkan, Marg und Partner) e i grandi progetti per la spiaggia e il nuovo lungomare di Norman Foster e Jean Nouvel. 3.9 Teatro Certa è la presenza di un teatro stabile a Rimini dal 1681, quando il Consiglio comunale decise la trasformazione del salone dell Arengo in una sala teatrale di grandi dimensioni a palchetti in legno su progetto del veneziano Pietro Mauri. Gli spettacoli delle compagnie filodrammatiche qui rappresentati furono seguiti per breve tempo dal giovane Carlo Goldoni, trasferitosi a Rimini per studiare alla scuola di filosofia dei Domenicani. Le strutture del teatro si rivelarono ben presto insufficienti per il limitato numero di posti e furono smantellate nel 1839 a causa di motivi statici. Anche il Teatro Buonarroti, fondato nel 1816 e frequentato principalmente da esponenti dell aristocrazia riminese, dovette essere chiuso nel 1843 per minacce di crolli. Tra il 1842 e il 1857 fu costruito il Teatro comunale Vittorio Emanuele II, progettato da Luigi Poletti (architetto) secondo gli ormai tradizionali canoni del teatro ottocentesco. Il monumentale edificio neoclassico, preceduto da un portico a cinque arcate, si componeva di un grande atrio a tre navate al piano terra, di un foyer al piano superiore e di una cavea di tre ordini di ventuno palchi sui quali girava la balconata del loggione. Il teatro, inaugurato con la prima de l Aroldo di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro di Busseto, ospitò prestigiose stagioni liriche e di prosa fino alla sua distruzione, avvenuta nel dicembre 1943 a causa di un bombardamento aereo. Le rappresentazioni ripresero nel dopoguerra al moderno Teatro Ermete Novelli, inaugurato nel 1935 a Marina Centro, sul luogo dell Arena Lido, che allietava con serate di prosa e di operette il soggiorno dei turisti al lido di Rimini Musica Il primo musicista riminese di cui si abbiano notizie fu Sant Arduino da Rimini (X secolo); una tradizione musicale di un certo rilievo è testimoniata nel secolo successivo dalla presenza di una -Scuola cantorum- presso la cattedrale 19

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