3.1 Introduzione. 3.2 Scopo e finalità del POS

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1 3 3.1 Introduzione L introduzione del Piano Operativo di Sicurezza (POS) è avvenuta con l emanazione della L. 415/1998 che ha modificato la L. 109/1994 in materia di lavori pubblici. L articolo 31 della citata legge ha infatti introdotto il Piano Operativo di Sicurezza quale piano complementare e di dettaglio del Piano di Sicurezza e Coordinamento di cui al D.Lgs. 494/1996, ponendo l obbligo di redazione del medesimo in capo al datore di lavoro dell impresa esecutrice. Lo stesso articolo afferma inoltre che il POS concerne le scelte autonome delle imprese esecutrici e le relative responsabilità nell organizzazione del cantiere e nell esecuzione dei lavori. Successivamente, con l entrata in vigore del D.Lgs. 528/1999, che ha modificato il D.Lgs. 494/1996, il POS è divenuto obbligatorio per tutti i lavori edili o di ingegneria civile eseguiti all interno di cantieri temporanei o mobili. Tale obbligo ha di fatto modificato quanto previsto dal D.Lgs. 626/1994 che esonerava le imprese familiari e quelle con meno di dieci addetti dall elaborazione del documento di valutazione dei rischi. Il POS infatti, insieme all accettazione, quando previsto, del Piano di Sicurezza e Coordinamento, costituisce per il datore di lavoro l assolvimento degli obblighi di valutazione dei rischi con riferimento allo specifico cantiere. Con la modifica al D.Lgs. 494/1996 il legislatore ha voluto separare le competenze riguardanti la sicurezza attribuendo la responsabilità della individuazione dei rischi tipici dell impresa al datore di lavoro della medesima, lasciando al coordinatore per la progettazione l individuazione e la valutazione dei rischi connessi alla presenza di più soggetti in cantiere nonché la determinazione delle misure generali di sicurezza collegate alla realizzazione dell opera. Il Piano Operativo di Sicurezza diviene pertanto lo strumento di programmazione e pianificazione della sicurezza che individua nel dettaglio le misure di prevenzione e protezione applicabili al cantiere, tenendo conto, ove previsto del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Il D.Lgs. 81/2008, contentente norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ha abrogato il D.Lgs. 494/1996 recependone, tuttavia, tale impostazione e integrando i contenuti del D.P.R. 222/2003 nell allegato XV. 3.2 Scopo e finalità del POS Come già accennato nell introduzione, lo scopo del Piano Operativo di Sicurezza è quello di puntualizzare e descrivere nel dettaglio le misure di prevenzione e protezione già definite nel PSC. Analizzando sia la normativa sulla sicurezza nei cantieri 59

2 Capitolo 3 60 (Titolo IV del D.Lgs. 81/2008) che quella relativa ai lavori pubblici (D.Lgs. 163/2006) possiamo configurare tre situazioni distinte: 1. cantieri sotto soglia in ambito non pubblico: per i cantieri la cui entità sia inferiore a 200 uomini giorno senza la presenza di rischi particolari, è prevista la sola redazione del POS da parte dell impresa esecutrice; 2. cantieri sotto soglia in ambito pubblico: in questi casi trova applicazione l art. 131 del D.Lgs. 163/2006. Tale articolo prevede, in caso di assenza del Piano di Sicurezza e Coordinamento, la redazione, da parte dell appaltatore o del concessionario, di un piano denominato Piano Sostitutivo di Sicurezza (PSS), i cui contenuti sono simili a quelli del PSC senza però la determinazione dei costi per la sicurezza. In entambi i casi l appaltatore deve predisporre il POS, quale documento complementare di dettaglio del PSC o del PSS; 3. cantieri sopra soglia (con entità presunta superiore a 200 uomini giorno e/o presenza di rischi particolari) sia in ambito pubblico che privato per i quali è prevista la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento da parte del coordinatore per la progettazione mentre il POS viene predisposto dall appaltatore. È ovvio che i contenuti del POS saranno differenti a seconda della situazione in cui ci si trova: nel primo caso il POS è l unico strumento di pianificazione e programmazione della sicurezza del cantiere; deve contenere l individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi connessi alla realizzazione dell opera con le relative procedure esecutive e gli apprestamenti e le attrezzature atte a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme di prevenzione infortuni e tutela della salute dei lavoratori. Può essere considerato quindi un piano di sicurezza ampliato che, oltre all individuazione dei rischi propri dell impresa, analizza anche il progetto dell opera. Nel caso di lavori sotto soglia in ambito pubblico l identificazione, analisi e valutazione dei rischi relativi alla realizzazione dell opera e del cantiere sono invece contenuti nel Piano di Sicurezza Sostitutivo. Il POS in questo caso conterrà solo le misure di sicurezza da applicare per il controllo, l eliminazione e la riduzione dei rischi caratteristici dell attività dell impresa. Quando invece siamo in presenza di lavori all interno di cantieri con presenza di più imprese, il compito di predisporre lo strumento operativo di gestione della sicurezza del cantiere è affidato al coordinatore per la progettazione che racchiuderà all interno del PSC tutte le prescrizioni atte a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, nonché la stima dei relativi costi. In questo caso, l appaltatore dovrà predisporre il POS tenendo conto di quanto già specificato dal coordinatore per la progettazione; il documento conterrà infatti i rischi connessi all organizzazione delle attività dell impresa all interno del cantiere, l organigramma delle responsabilità della sicurezza, le fasi di lavoro, la loro durata ed eventualmente le interferenze con le altre imprese presenti in sito. Nel POS saranno evidenziate anche l uso e l ubicazione delle macchine ed attrezzature di cantiere, i criteri di manutenzione delle medesime, l elenco delle sostanze e dei preparati pericolosi, le procedure per la gestione delle emergenze,

3 l informazione e la formazione dei lavoratori, i dispositivi di protezione individuale, la documentazione di cantiere. 3.3 Contenuti minimi del POS Dopo aver illustrato scopo e finalità del POS possiamo passare all analisi dei contenuti del documento facendo riferimento all allegato XV del D.Lgs. 81/2008 che ha fissato i contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri I dati dell impresa esecutrice L impresa esecutrice dovrà indicare tutti i dati utili per la sicurezza, vale a dire: il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi e i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere; la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari; i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato; il nominativo del medico competente ove previsto; il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; Le specifiche mansioni dei lavoratori Con riferimento ad ogni singola figura nominata dall impresa in cantiere dovranno essere indicate le specifiche mansioni inerenti la sicurezza e si dovranno evidenziare compiti e relative responsabilità. In questo modo, oltre a facilitare il compito del coordinatore per l esecuzione, che si troverà a interloquire con soggetti consci dei propri compiti e responsabilità, il datore di lavoro dell impresa potrà avvalersi della facoltà di delegare, inserendo tali deleghe nel POS, alcune funzioni ai propri collaboratori più stretti La descrizione dell attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro Questa sezione del piano operativo riveste particolare importanza in quanto consente di descrivere le attività svolte dall impresa aggiudicataria e dagli eventuali subappaltatori. Si tratterà pertanto di illustrare per ogni lavorazione: l attività lavorativa; la descrizione della fase lavorativa; 61

4 Capitolo 3 62 le fasi di lavoro; le eventuali sottofasi in cui è suddivisa la fase lavorativa; l inizio e la fine della fase lavorativa; la tipologia e la composizione del personale addetto alla lavorazione; gli impianti, le macchine e le attrezzature utilizzate; i materiali e le sostanze utilizzate; le eventuali sovrapposizioni con altre fasi di lavoro gestite dalla stessa impresa; le fasi di lavoro collegate; i rischi: caratteristici dell attività lavorativa; derivanti dalle caratteristiche del luogo; trasmessi all ambiente circostante; dovuti ad eventuali interferenze con altre attività lavorative gestite dalla stessa impresa; le misure di prevenzione e protezione; i dispositivi di protezione individuale da utilizzare; la stima dell entità del rischio residuo; la programmazione dei lavori e, in particolare, il programma dei lavori con riferimento al Gannt, PERT, WBS; la descrizione dei turni di lavoro L elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere Nel POS l elenco dei ponteggi, degli impianti, delle macchine e delle attrezzature presenti in cantiere indicandone le informazioni salienti in relazione alla loro tipologia. In particolare: Impianti di cantiere impianto elettrico: soggetto che eseguirà l installazione (allegare copia del certificato della CCIAA attestante il possesso dei requisiti di cui al D.M. 37/2008), caratteristiche dell impianto, ente distributore, potenza installata, punto di alimentazione, modalità di gestione comune con le altre imprese presenti in cantiere, procedure di sicurezza, soggetti responsabili delle manutenzioni e verifiche periodiche, ecc. Nella descrizione dell impianto elettrico dovrà essere compresa quella dell impianto di messa a terra (indicare i riferimenti planimetrici, le masse collegate, i soggetti responsabili delle manutenzioni e verifiche periodiche, ecc.) e dell eventuale impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (precisando le strutture da proteggere, le caratteristiche dell impianto, ecc.) impianto idrico: punto di allaccio alla rete, ente distributore, portata, riferimento planimetrico, modalità di uso comune, tipologia della conduttura utilizzata, modalità di posa, ecc.

5 impianto fognario: caratteristiche specifiche dell impianto, modalità di smaltimento delle acque bianche e nere e delle eventuali acque di risulta delle lavorazioni e del loro pre-trattamento tramite appositi impianti, tipologia di conduttura utilizzata e condizioni di posa della stessa in cantiere, riferimenti planimetrici. Macchine ed attrezzature Per ogni macchina e/o attrezzatura indicare: la tipologia le caratteristiche tecniche; le fasi di lavoro in cui ci saranno rischi per il personale e le specifiche misure preventive e protettive da adottare prima, durante e dopo l uso di ciascuna macchina e attrezzatura; l ubicazione in cantiere (per le macchine ed attrezzature fisse); le modalità e la frequenza di controllo e manutenzione, nonché i soggetti responsabili dell installazione, dell utilizzo e della manutenzione; il riferimento alla planimetria di cantiere. Nell elenco vanno inserite anche le eventuali macchine noleggiate, a caldo o a freddo, riportandone le caratteristiche e i riferimenti alla ditta noleggiatrice L elenco delle sostanze e dei preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza Tutte le sostanze ed i preparati pericolosi utilizzati in cantiere dovranno essere accompagnati dalla relativa scheda di sicurezza nonché etichettati secondo quanto previsto dalla legislazione vigente. Nel piano si dovranno elencare, per ogni sostanza o preparato pericoloso: denominazione della sostanza o preparato pericoloso; i principali rischi (infiammabile, corrosivo, esplosivo, ecc.); quantità utilizzata; fase lavorativa in cui viene impiegata; tipologia di lavoratore addetto all uso (mansione); misure di prevenzione e protezione; dispositivi di protezione individuale richiesti per l uso e la manipolazione; modalità di stoccaggio; L esito del rapporto di valutazione del rumore Si dovrà tener conto nel POS del rischio di esposizione a rumore del personale presente in cantiere nonché del rumore esportato verso l ambiente esterno. In particolare saranno indicate: la fonte documentale a cui si è fatto riferimento per la valutazione preventiva del rumore cui sono esposti i lavoratori; 63

6 Capitolo 3 64 il livello di esposizione personale giornaliera/settimanale per ciascuna mansione presente in cantiere; i nominativi di tutto il personale ed il relativo livello di esposizione quotidiano e settimanale; le misure preventive e protettive da attuare; le zone o aree di cantiere in cui sono presenti le sorgenti di rumore; Per quanto concerne il rumore esportato esternamente al cantiere si indicheranno: gli estremi della deroga; i valori registrati con l eventuale valutazione strumentale; le misure preventive e protettive per contenere le emissioni rumorose L individuazione delle misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle lavorazioni in cantiere Quando il POS viene redatto in presenza di un Piano di Sicurezza e Coordinamento, buona parte delle misure di prevenzione e protezione sono già indicate all interno di quest ultimo. Eventuali misure ritenute migliorative e/o integrative di quelle descritte nel PSC andranno evidenziate in una apposita sezione del POS Le procedure complementari e di dettaglio richieste dal PSC quando previsto Le procedure contenute nel PSC dettano le regole generali e le misure di sicurezza atte a garantire il rispetto della normativa antinfortunistica. Nel POS l appaltatore, in relazione alle proprie scelte autonome, definirà in dettaglio le procedure operative integrando quelle già descritte nel PSC L elenco dei dispositivi di protezione individuale (DPI) forniti ai lavoratori occupati in cantiere I DPI sono forniti ai lavoratori quando i rischi non possono essere eliminati con altre misure. Nel POS l appaltatore indicherà per ciascuna tipologia di DPI: la tipologia; i riferimenti alla marcatura CE (allegando eventualmente le dichiarazioni di conformità); le tipologie di lavoratori che utilizzano i DPI; i rischi dai quali il DPI garantisce la protezione; le modalità di gestione (distribuzione, manutenzione); le procedure per l informazione e la formazione dei lavoratori in relazione all uso e alla gestione dei DPI.

7 La documentazione in merito all informazione e alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere Nel POS dovranno essere riportate o allegate le notizie riguardanti l informazione e la formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere. In particolare, si consiglia di riportare le azioni formative eseguite che fanno riferimento ai rischi inerenti l opera da realizzare e, quindi, presenti in cantiere Ulteriori elementi da inserire nel POS Quando il POS costituisce l unico strumento di gestione della sicurezza in cantiere esso deve contenere anche gli elementi tipici del PSC, in quanto deve definire completamente tutti gli aspetti della sicurezza. Tra gli elementi da inserire nel POS a tal fine vi sono: anagrafica di cantiere; dati sui subappalti e sulle forniture; descrizione dell area di cantiere e della situazione ambientale; organizzazione logistica del cantiere; aree di deposito dei materiali; segnaletica di sicurezza; posti di lavoro fissi; sorveglianza sanitaria e pronto soccorso; gestione delle emergenze e lotta antincendio; gestione dei rifiuti prodotti dalle attività di cantiere. Anagrafica di cantiere Vanno indicati i dati relativi al cantiere, in particolare quelli riferiti a: committente dell opera; responsabile dei lavori (se nominato); coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (se previsto); coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (se previsto); il nominativo del direttore tecnico di cantiere; il nominativo del capocantiere; indirizzo del cantiere e recapito telefonico; caratteristiche dell opera da eseguire; individuazione del sito; entità dei lavori (uomini giorno); data di inizio lavori; data di fine lavori; orari e turni di lavoro; importo di lavori; la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall impresa esecutrice; 65

8 Capitolo 3 66 il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa. Dati sui subappalti e sulle forniture I dati di eventuali imprese e lavoratori autonomi operanti in subappalto dovranno essere indicati nel POS dell impresa aggiudicataria; in particolare dovranno comparire le informazioni relative a: anagrafica impresa sub appaltatrice (indicare ragione sociale, rappresentante legale/procuratore, sede legale, iscrizione CCIAA, ecc.); direttore di cantiere; capocantiere (indicare nominativo ed indirizzo); responsabile del servizio prevenzione e protezione; medico competente, se previsto; lavoratori presenti in cantiere (nominativi, qualifiche e mansioni); Per quanto concerne invece le forniture dovranno essere indicati: anagrafica di ciascun fornitore; oggetto delle singole forniture; personaggi referenti delle ditte fornitrici. Descrizione dell area di cantiere e situazione ambientale Andranno evidenziati i rischi interni all area di cantiere che comprenderanno: le caratteristiche geomorfologiche del sito; la presenza di linee elettriche aeree (specificando la tensione di esercizio, l ente gestore, i riferimenti planimetrici, le misure di prevenzione e protezione previste); la presenza di sottoservizi nell area di cantiere, indicando se trattasi di reti elettriche, del gas metano, dell acqua potabile ecc. e riportando i tracciati sulle planimetrie, i riferimenti agli enti distributori ecc.; eventuali interferenze con altri cantieri preesistenti descrivendo le procedure di sicurezza adottate; eventuali interferenze con altre attività lavorative in siti industriali limitrofi con particolare riferimento anche alle possibili situazioni di emergenza all interno di tali siti che potrebbero interessare il cantiere. Andranno inoltre descritti i rischi trasmessi all ambiente circostante: possibile caduta di oggetti dall alto all esterno del cantiere e le relative procedure di sicurezza adottate, nonché il riferimento planimetrico; situazione viabilistica all esterno del cantiere e previsione del traffico previsto in ingresso e in uscita dal cantiere stesso. Si indicheranno i mezzi di cantiere, i punti di ingresso ed uscita, la frequenza, la tipologia di veicoli ecc.; emissioni inquinanti (rumore, gas, vapori, polveri, acque di scarico ecc. e le procedure di sicurezza adottate per eliminare o contenere gli agenti inquinanti).

9 Organizzazione logistica del cantiere recinzione di cantiere (tipologia, altezza, illuminazione esterna, segnaletica ecc.); accessi al cantiere (pedonale, carraio con la relativa segnaletica di sicurezza); parcheggi per il personale e per i visitatori; viabilità di cantiere: vie di transito pedonale e veicolare, le segnalazioni, i riferimenti planimetrici ecc.; ubicazione delle macchine e delle attrezzature; ubicazione dei servizi igienico-assistenziali; ubicazione degli uffici, se previsti. Aree di deposito dei materiali Indicare le aree di stoccaggio dei materiali utilizzati in cantiere con particolare riferimento a ubicazione, persona responsabile, quantità massima stoccabile, procedure di sicurezza adottate e riferimento planimetrico. Speciale attenzione va posta nella descrizione delle misure di prevenzione e protezione e nelle modalità di controllo dei materiali pericolosi (infiammabili, sostanze chimiche ecc.). Segnaletica di sicurezza La segnaletica, spesso carente nei cantieri, deve informare i lavoratori della presenza di particolari rischi nelle diverse aree di cantiere. Lo studio della segnaletica va fatto in via preventiva e riportato nel POS non limitandosi al cartello omnicomprensivo di tutte le misure di sicurezza posto all ingresso del cantiere ed evitando situazioni quali, ad esempio, l apposizione di cartelli del tipo ponteggio in allestimento dimenticati per tutta la durata dei lavori. Nel piano devono essere indicati anche i criteri di gestione e manutenzione della segnaletica di sicurezza. Posti di lavoro fissi Per tutte le aree di cantiere ove sono previste postazioni di lavoro fisse bisognerà riportare nel piano: le caratteristiche della postazione; le mansioni addette alla postazione; le procedure di sicurezza adottate per l uso della postazione di lavoro; i riferimenti planimetrici. Sorveglianza sanitaria e pronto soccorso I controlli previsti dal piano sanitario aziendale dovranno essere inseriti nel POS quando le lavorazioni nel cantiere richiedono la sorveglianza sanitaria dei lavoratori; si indicheranno a tal fine i protocolli sanitari e le periodicità. Per quanto riguarda la gestione del pronto soccorso all interno del cantiere sarà necessario prevedere nel piano: il numero di addetti, i nominativi e la loro reperibilità sul cantiere; 67

10 Capitolo 3 68 l elenco dei presidi sanitari e la loro ubicazione; la formazione del personale. Gestione delle emergenze e lotta antincendio In questo caso si possono presentare due situazioni: la gestione delle emergenze è già stata definita nel PSC, oppure tale onere è stato posto in capo all appaltatore. Mentre nel primo caso il coordinatore per l esecuzione potrebbe richiedere all appaltatore la disponibilità di personale addetto alla gestione delle emergenze, nel secondo caso sarà l appaltatore stesso a predisporre, coordinando anche gli eventuali subappaltatori, i servizi di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze. A tal fine dovrà riportare nel piano: la valutazione dei rischi di incendio (anche se il D.M si applica parzialmente ai cantieri edili e non prevede la valutazione dei rischi d incendio e l assegnazione del corrispondente livello di rischio, la programmazione delle misure di sicurezza non può, a nostro avviso, non essere eseguita); l elenco dei materiali combustibili presenti, compresa la quantità stimata, le misure di sicurezza adottate; i presidi antincendio e la loro ubicazione con adeguati riferimenti planimetrici; la composizione delle squadre addette alla gestione delle emergenze; il nominativo del coordinatore dell emergenza e degli addetti, indicando anche l informazione e la formazione ricevuta; il sistema di allarme e segnalazione dell emergenza nonché quello di comunicazione con gli enti esterni; i comportamenti da adottare in caso di emergenza; i percorsi da seguire, le uscite, i punti di raccolta e le modalità di verifica della presenza di tutto il personale; i numeri telefonici di emergenza. Gestione dei rifiuti prodotti dalle attività di cantiere Le attività lavorative di cantiere producono rifiuti che vanno correttamente smaltiti secondo quanto previsto dalla legislazione vigente. Il Piano operativo di sicurezza deve indicare in relazione alle singole attività svolte che producono rifiuti: la tipologia del rifiuto specificando se trattasi di rifiuto speciale pericoloso o non pericoloso compresa la sua codifica secondo quanto previsto dalla legge; la quantità giornaliera e totale; le zone di stoccaggio provvisorio dei rifiuti all interno del cantiere, se ciò risulta consentito dalla legislazione; le modalità di smaltimento con indicazione dei soggetti che effettueranno tali operazioni sul rifiuto.

11 La documentazione di cantiere Il gran numero di adempimenti richiesti in materia di sicurezza dalle attuali norme prevedono il possesso, da parte delle imprese, della documentazione attestante la conformità di impianti, macchine, attrezzature, DPI ecc., nonché la registrazione di attività attestante l assolvimento degli obblighi di legge quali ad esempio l informazione e formazione dei lavoratori, l esecuzione delle verifiche e manutenzioni ecc. Altra documentazione è richiesta in ordine, ad esempio, alla valutazione dell esposizione al rumore e così via. Riportiamo un elenco della documentazione, che non ha la pretesa di essere esaustivo, da tenere in cantiere a disposizione degli organi di vigilanza e del coordinatore per l esecuzione. Documenti generali piano di sicurezza e coordinamento in originale (se esistente); fascicolo tecnico; notifica preliminare all organo di vigilanza; piano operativo di sicurezza; copia del permesso di costruire; iscrizione alla Camera di Commercio; DURC; posizione INPS; certificati di iscrizione INAIL; certificati di iscrizione alla Cassa Edile; libro matricola del personale addetto; registro infortuni; quaderno di cantiere; verbali di verifica ed ispezione degli organi di vigilanza. Nomine nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; nominativo del medico competente scelto dall impresa; elenco dei lavoratori addetti alle emergenze antincendio e pronto soccorso; nominativo del Rappresentante di Lavoratori per la Sicurezza. Sorveglianza sanitaria piano sanitario; certificati medici di idoneità alla mansione; vaccinazioni antitetaniche obbligatorie; copia del registro infortuni. 69

12 Capitolo 3 70 D.P.I. copia dichiarazioni di conformità; istruzioni per un corretto uso e manutenzione; ricevuta consegna dei D.P.I. da parte dei lavoratori; schede di verifica e manutenzione. Attrezzature e macchine copia delle dichiarazioni di conformità; libretti per l uso ed avvertenze; schede di verifica e manutenzione. Prodotti e sostanze chimiche scheda delle sostanze e preparati pericolosi; istruzioni operative per l uso delle sostanze e dei relativi mezzi di protezione. Ponteggi e trabattelli autorizzazione ministeriale e libretto del fabbricante del ponteggio; schema di ponteggio realizzato, nel caso di altezze inferiori a 20 m; progetto di ponteggio firmato da un tecnico abilitato, nel caso di altezze maggiori a 20 m o in caso di schema difforme da quello tipo; libretto del Ministero del Lavoro per i trabattelli, se funzionanti obbligatoriamente con stabilizzatori. Impianto elettrico di cantiere dichiarazione di conformità dell impianto elettrico; dichiarazione di conformità dei quadri elettrici da parte dell installatore. Impianto di messa a terra di cantiere dichiarazione di conformità dell impianto di messa a terra di cantiere; schema dell impianto di messa a terra; richiesta di verifica periodica biennale alla ASL o ad altro organismo accreditato; verbali di verifica degli impianti di messa a terra. Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche calcolo della probabilità di fulminazione; dichiarazione di conformità dell impianto di protezione contro le scariche atmosferiche; richiesta di verifica periodica biennale alla ASL o ad altro organismo accreditato; verbale di verifica dell impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Apparecchi per il sollevamento dei carichi libretto di omologazione ISPESL nel caso di portata inferiore a 200 kg;

13 richiesta di verifica di prima installazione all ISPESL nel caso di portata maggiore di 200 kg; denuncia di variata installazione all ISPESL; richiesta di visita periodica annuale; verifiche trimestrali di funi e catene, incluse quelle per l imbracatura, nonché quelle dei ganci; dichiarazione di conformità delle funi qualora le stesse vengano sostituite; procedura per gru a movimentazione interferente; certificazione del radiocomando della gru. Rumore valutazione dei livelli di esposizione al rumore; misure adottate: documenti che attestino le procedure di lavoro, prescrizioni all uso dei D.P.I. ed eventuale sorveglianza sanitaria. Recipienti a pressione libretto dei recipienti a pressione di capacità superiore a 25 litri oppure fascicolo PED; libretto d uso e manutenzione: avvertenze di sicurezza da comunicare ai lavoratori interessati; verifiche effettuate dall organo di vigilanza; verifiche periodiche e manutenzioni effettuate. Rifiuti registro di scarico e carico dei rifiuti; formulari di identificazione dei rifiuti. Documentazione da richiedere ai subappaltatori certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A.; documento unico di regolarità contributiva (DURC); elenco nominativo dei lavoratori operanti in cantiere. 71

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