Trattamento acque reflue. RELAZIONE TECNICA IMPIANTI DI PRIMA PIOGGIA vers. IPP

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1 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI DI PRIMA PIOGGIA vers. IPP

2 INTRODUZIONE I piazzali adibiti a parcheggio sono sottoposti ad un costante e continuo imbrattamento da parte di sabbie, oli e grassi provenienti dagli automezzi stazionati. In seguito a piogge queste sostanze vengono asportate dall'acqua e convogliate allo scarico. Queste sostanze costituiscono una pericolosa fonte d'inquinamento e quindi devono essere rimosse prima che le acque vengano scaricate. Per tale ragione disposizioni europee e alcune leggi regionali impongono il trattamento delle cosiddette acque di prima pioggia. DEFINIZIONE DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA La Legge Regionale Emilia-Romagna n. 286 del 14/02/2005, definisce come acque di prima pioggia quelle corrispondenti per ogni evento meteorico ed una precipitazione di 2,5-5 mm uniformemente distribuite sulla superficie scolante servita dalla rete di drenaggio. Ai fini del calcolo delle portate stabilisce che tale valore si verifichi in 15'; i coefficienti di afflusso alla rete si assumono pari ad 1 per le superfici coperte e lastricate od impermeabilizzate, escludendo dal comparto le superfici coltivate. A fronte di ciò si ritiene che il volume di acque di prima pioggia da contenere e/o da assoggettare all eventuale trattamento, di norma, sia compreso nei valori di mc. per ettaro, da riferirsi alla parte di superfice contribuente in ogni punto di scarico effettivamente soggetta ad emissione. Il parametro più elevato di 50 mc. per ettaro si applica alle superfici contribuenti comprese in aree a destinazione produttiva-commerciale. DIMENSIONAMENTO VASCHE DI RACCOLTA E DISPOSITIVI DI DEOLIAZIONE ARPA EMILIA ROMAGNA_CRITERI DI APPLICAZIONE DGR 286/05 E 1860/06 ACQUE METEORICHE E DI DILAVAMENTO (REV. DEL 14/04/08) FUNZIONAMENTO IDRAULICO DEL DEOLATORE -a) Accumulo vers. VA Questo bacino ha la funzione di raccogliere le acque meteoriche da destinare al processo depurativo e di distribuirle uniformemente nell'arco della giornata alla sezione di trattamento a valle. Il serbatoio, è dotato di dispositivo di carico nella versione più avanzata ad assetto variabile superficiale (vedi voce accessori) che ne preserva l integrità non dovendo aspirare dal fondo della vasca ove generalmente si concentrano le impurità. La presenza di un sensore di pioggia permette alla pompa di resettare la fase di carico ogni qualvolta si ripresenta un evento piovoso agendo direttamente su un temporizzatore a quadro. Il refluo,di qui, viene così spedito con portata costante alla sezione successiva ovvero il deoliatore dove avviene di fatto la separazione degli oli dalla fase acquosa. Tutto il sistema è interfacciato, da quadro, ad un kit di allarme ottico/acustico che ne rileva tempestivamente anomalie e/o avarie -b) Deoliatore vers. C Durante il funzionamento dell'impianto, nel separatore si vengono a creare due livelli orizzontali del pelo libero del fluido. Il primo livello viene raggiunto nel momento in cui si ha il massimo afflusso delle acque reflue; il secondo livello nella situazione di non alimentazione dell'impianto _Rel_IPP 2

3 Nel periodo di riposo si ha l'accumulo degli oli leggeri in superficie ed il loro conseguente galleggiamento. Quando si verifica un nuovo arrivo di liquido all'ingresso dell'impianto, l'olio accumulato, non potendo nè uscire nè tornare nella camera di decantazione fanghi, viene spinto verso il dispositivo di smaltimento e raccolta oli. Con tale metodologia, tramite il tubo asolato a quota opportunamente superiore rispetto all'uscita, si ha la raccolta del solo olio pressochè esente da acqua. Il tubo asolato regolabile di estrazione è fornito smontato e corredato di adeguata guarnizione eseguita con nastro di teflon. Il montaggio e la regolazione sono a cura del Cliente secondo la seguente procedura: Avvitare senza l'ausilio di attrezzatura il tubo nell'apposito manicotto filettato, serrando dolcemente sino a posizionare l'asola nel punto più alto. Lasciare defluire il liquame da trattare all'interno del disoleatore sino a completo riempimento. Alimentare l'impianto con la portata massima reale addotta abitualmente e avvitando il tubo di estrazione oli, portare la fessura asolata alcuni mm sopra al pelo libero del liquame; in questo modo tutte le volte che il livello del liquido si innalza si otterrà un travaso degli oli separati nell'apposita camera di stoccaggio. Nel caso in cui questa operazione non fosse possibile e trascorse alcune settimane dall'avviamento, verificare il livello massimo raggiunto nel serbatoio (tracce di olio e lievi incrostazioni sulla parete in vetroresina) ed in sua funzione ruotare il tubo avvitandolo sino alla corretta posizione. Negli impianti NALDI compatti vers. C il serbatoio di accumulo olio è inserito nella vasca, ma rimane la possibilità, in funzione delle esigenze del Cliente, o di inserire un ulteriore serbatoio per aumentare la capacità, o di utilizzare un serbatoio esterno togliendo ovviamente il relativo volume dall'interno della vasca. -b1) Filtro a coalescenza : Le acque all interno del separatore, dopo la prima separazione per differenza di peso specifico tra gli idrocarburi e l acqua, per raggiungere il tubo d uscita devono obbligatoriamente attraversare il filtro dall esterno all interno. Durante questo passaggio le piccole particelle degli idrocarburi rimasti, vengono captate dalla superficie delle fibre di vetro, subiscono l effetto di coalescenza e in forma di goccie più grandi risalgono verso la superficie all interno del corpo del filtro. Le acque passano tramite la sede della valvola e attraverso la base raggiungono il tubo d uscita del separatore. -b2) Chiusura automatica : Il gruppo costituito da galleggiante e valvola galleggia nel separatore all interno del corpo filtro. Senza gli idrocarburi le acque passano nello spazio tra valvola e sede della valvola ed attraverso la base del filtro raggiungono l uscita del separatore. Lo strato degli idrocarburi raccolto sulla superficie d acqua nel separatore provoca l abbassamento del galleggiante con la valvola fino al contatto della valvola con la sua sede, quindi la chiusura dell uscita dal separatore. Lo spessore degli idrocarburi che provoca la chiusura viene prestabilito con la taratura del peso del galleggiante e la regolazione delle aste che collegano il galleggiante con la valvola. -b3) Scarico automatico (opzionale) Il peso del galleggiante viene tarato in modo che quest ultimo galleggi a pelo d acqua nel separatore _Rel_IPP 3

4 Grazie alla flessibilità del tubo di collegamento il galleggiante segue i cambiamenti di livello dell acqua in funzione del flusso, evitando l entrata dell acqua nel tubo di collegamento con la vasca di raccolta dei idrocarburi. Con la presenza degli idrocarburi sulla superficie dell acqua nel separatore il galleggiante si abbassa rispetto al livello nell acqua pulita, permettendo l entrata degli stessi nel tubo verticale e il loro scarico nella vasca di raccolta. Eventuali corpi solidi presenti sulla superficie vengono fermati all esterno del corpo scarico evitando eventuali intasamenti del tubo di scarico. PARAMETRI DI PROGETTO VASCA DI ACCUMULO: Tipo di trattamento Sedimentazione statica a gravità Massa volumica kg/m 3 del materiale terroso Portata di progetto Vedi relazione tecnica Temperatura di progetto 15 C Dimensione delle particelle di materiale terroso > 0,25 mm % di abbattimento 95 DEOLEATORE serie C. Tipo di trattamento flottazione statica a gravità Massima concentrazione oli in ingresso 50 mg/l Tipologia di idrocarburi Non emulsionati e Non solubili Massa volumica olio 0,85 kg/dm3 Massa volumica idrocarburi 0,85 kg/dm3 Dimensione minima micella olio 250 µm 1 Dimensione minima micella idrocarburi 130 µm Coef. Udometrico Ku 200 l/s*ha Coef. Deflusso Kd 1 Coef. fangosità 100 Temperatura di esercizio 5 30 C Temperatura massima ingresso 30 C Portata idraulica massima Nominale del manufatto Rendimento di rimozione previsto Oltre 95% delle micelle oleose per deolatore correttamente installato, livellato e funzionante. 2 1 Il corretto funzionamento del deolatore è subordinato alla capacità di ricevimento delle acque meteoriche, sia trattate che provenienti dal bypass, da parte del corpo fognante ricettore. Infatti eventuali riflussi di liquame dal corpo fognante o il mancato drenaggio nello stesso, comportano una più o meno marcata riduzione delle prestazioni del deolatore con conseguente decadimento delle garanzie. 1 Le dimensioni delle micelle oleose aumentano rispettivamente a 300 µm e 150 µm se la temperatura scende a 10 C. 2 Il corretto funzionamento del deolatore è subordinato alla capacità di ricevimento delle acque meteoriche, sia trattate che provenienti dal bypass, da parte del corpo fognante ricettore. Infatti eventuali riflussi di liquame dal corpo fognante o il mancato drenaggio nello stesso, comportano una più o meno marcata riduzione delle prestazioni del deolatore con conseguente decadimento delle garanzie _Rel_IPP 4

5 GARANZIE DEPURATIVE Fatta premessa sulla disciplina generale per la tutela delle acque superficiali, marine e sotterranee che pone l accento in maniera inderogabile al perseguimento degli obbiettivi come di seguito citati: Prevenzione e riduzione dell inquinamento e conseguente risanamento dei corpi idrici Miglioramento dello stato delle acque e protezione di quelle destinate a particolari usi Usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche con priorità per quelle potabili Mantenimento delle capacità naturali di auto-depurazione dei corpi idrici e conservazione delle comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate NALDI ECOLOGIA si allinea alla normativa vigente in materia di inquinamento e riduzione dell impatto ambientale dichiarando quanto segue: gli impianti di prima pioggia vers. IPP prodotti da NALDI ECOLOGIA, se: opportunamente collocati all interno di una linea di pre/post-trattamento completa ed adeguatamente dimensionata, le cui sezioni siano correttamente funzionanti, alla portata media di progetto, alimentati con liquame rispondente alle caratteristiche quali-quantitative definite nei parametri di progetto nell ambito della fascia dimensionale prevista, adeguatamente supportati da un programma specifico di manutenzione ordinario, per quanto concerne l abbattimento di oli, idrocarburi e solidi sedimentabili sono in grado di rispettare ampiamente i limiti imposti da: D.Lgs. 152 del 3 aprile 2006 tab.3 all. 5 e successive modifiche per acque recapitanti in corpo idrico superficiale con recepimento della direttiva 91/271/CEE in materia di trattamento delle acque reflue urbane. COLLAUDO ED AVVIAMENTO a) Stazione vasca di accumulo. Estrarre la pompa dalla vasca e verificare il verso di rotazione della girante della pompa seguendo le segnaletiche impresse sulla stessa; Controllare che non vi siano impedimenti a livello della girante Controllare automaticamente il funzionamento della pompa tramite i controlli di livello. Regolare la portata della pompa agendo sulla valvola tre vie; Girare l'interruttore generale del quadro elettrico e azionare la pompa in manuale Procedere quindi aprendo poco alla volta la valvola e facendo diverse misurazioni dei tempi impiegati dall'acqua per riempire il pozzetto a valle o un recipiente graduato fino a raggiungere la portata desiderata. Infine girare l'interruttore della pompa in automatico; Controllare il funzionamento dell'allarme pompa che si deve accendere quando scatta il termico della stessa. Per testare il termico spingere il tasto "test" sul termico stesso in questo modo si inserisce anche l'allarme; b) Stazione deolatore vers. C Raggiunta la portata desiderata, regolare la posizione del tubo asolato in base alle istruzioni del deolatore (vedi "FUNZIONAMENTO IDRAULICO DEL DISOLEATORE"); Controllare il corretto funzionamento dell'interruttore di livello a galleggiante posizionato nella vasca raccolta oli azionando l'interruttore generale in posizione ON quindi girare verso l'alto il galleggiante in posizione di max livello facendo scattare l'allarme. Verificato il funzionamento, riporre il galleggiante nella sua posizione originale. Raggiunta la portata desiderata, mantenere inalterata la posizione della valvola di mandata all interno dell accumulo. Controllare l integrità dell'otturatore galleggiante il suo corretto inserimento all interno dell apposito alloggiamento, verificare che non vi siano impedimenti in grado di pregiudicarne la corretta chiusura nel condotto di uscita _Rel_IPP 5

6 MANUTENZIONE E DISSERVIZI IMPIANTO DI PRIMA PIOGGIA 1) CONTROLLARE PERIODICAMENTE IL FUNZIONAMENTO DELLA POMPA DURANTE GLI EVENTI PIOVOSI. 2) CONTROLLARE IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI DI LIVELLO. 3) CONTROLLARE PERIODICAMENTE (ALMENO UNA VOLTA ALL'ANNO) LA QUANTITÀ DI FANGO DEPOSITATASI NELLA VASCA DI ACCUMULO. 4) CONTROLLARE CHE IL TUBO ASOLATO SIA NELLA CORRETTA POSIZIONE 5) CONTROLLARE IL LIVELLO OLI NELLA VASCA DI RACCOLTA 6) CONTROLLARE IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DELLO SCARICO AUTOMATICO (SE PRESENTE). 7) CONTROLLARE IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DELL OTTURATORE A GALLEGGIANTE 8) CONTROLLARE L EFFICIENZA DEL FILTRO A COALESCENZA ANOMALIE Premessa - Il liv. min accumulo, in fase di chiusura (alto), darà il consenso : a) al temporizzatore (max 60h) che posticiperà la partenza della pompa carico di 24h - Il liv. min accumulo, in fase di apertura (basso), darà il consenso : b) alla p. carico bloccandone il funzionamento - Il sensore di pioggia rileva l evento piovoso e dialoga con la pompa. c) quando l evento piovoso termina parte il temporizzatore che attiva il ritardo della pompa d) quando si ripresenta un nuovo evento piovoso il sensore ravvissa pioggia e resetta il temporizzatore d) nel qual caso la pompa è già in ciclo ON di carico verrà disabilitata resettando il temporizzatore. Descrizione disservizi 1) Quando si accende la spia rossa di allarme termico della pompa automaticamente si mette in funzione un allarme visivo e sonoro. Per ripristinare, spegnere l'impianto dall'interruttore generale "giallo-rosso" e intervenire sul termico o chiamare l'assistenza. 2) Quando si accende l'allarme e la pompa non è in funzione, staccare l'interruttore generale e controllare se il galleggiante di livello nel comparto di raccolta oli ha raggiunto il livello massimo. In questo caso procedere allo svuotamento del comparto raccolta oli. Riattivare successivamente l'interruttore generale. L'impianto è costituito da una vasca di accumulo atta a raccogliere i 5 mm di pioggia nell arco dei primi 15 min dell evento piovoso e dal successivo impianto di trattamento per la rimozione degli idrocarburi. Il sistema di trattamento è di tipo statico a gravità e non presenta apparecchiature che possono danneggiarsi o comunque essere soggette a mal funzionamento. L'unica apparecchiatura che può essere soggetta a guasto o mal funzionamento è la pompa di sollevamento all'impianto di trattamento e relativi interruttori a galleggiante. Per far fronte a questa eventualità e per mantenere un efficiente impianto basta effettuare le normali operazioni di controllo e manutenzione riportate sopra alla voce COLLAUDO ED AVVIAMENTO Inoltre un eventuale guasto della pompa di sollevamento viene segnalato dall'allarme del dispositivo di protezione termica dell'utenza e quindi prontamente identificato e riparato. NALDI ECOLOGIA. Ufficio Tecnico _Rel_IPP 6

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