Incompetente n. cronol. 461/2017 del 27/02/2017 RG n /2015

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1 N. R.G /2015 Pagina 1 TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA B Il Tribunale, in composizione collegiale nelle persone dei seguenti magistrati: dott. ELENA RIVA CRUGNOLA dott. MARIANNA GALIOTO dott. ANGELO MAMBRIANI ha pronunciato la seguente ORDINANZA Presidente Relatore Giudice Giudice nella causa civile di primo grado iscritta al n. r.g /2015 promossa da: EDIFICATRICE UGUAGLIANZA SOCIETA COOPERATIVA (C.F ), con il patrocinio dell avv. PASQUALE CORRADO (C.F. CRRPQL52A10L008H); ATTRICE contro MARINELLA PESSINA (C.F. GNTMRS65B68F158Y), con il patrocinio dell avv. PATRIZIA CARNIGLIA (C.F. CRNPRZ62H49F205Q); CONVENUTA Le parti hanno concluso come segue: per l attrice: Voglia l Ill.mo Tribunale, CONCLUSIONI in via preliminare, accertare e dichiarare il Tribunale delle Imprese adito competente per materia e territorio e, per l effetto, rigettare le eccezioni proposte dalla sig.ra Marinella Pessina; nel merito: dichiarare la risoluzione del contratto di assegnazione in godimento del ; accertare e dichiarare che la sig.ra Marinella Pessina non ha titolo per l occupazione dell immobile sito in Paderno Dugnano, via Cadorna 13, scala b, quarto piano nmero 146 nonché dl bx numero 12 sito nel medesimo stabile e per l effetto condannare la medesima a rilasciare immediatamente i predetti beni in favore della Edificatrice Uguaglianza Società Cooperativa; accertare e dichiarare che la sig.ra Marinella Pessina è tenuta a corrispondere l importo di 7.629,92 a saldo delle fatture 93/2013, 540/2013, 1021/2013, 1474/2013, 435/2014, 96/2015, 543/2015 e 998/20151 e per l effetto condannare la medesima al pagamento, in favore della Edificatrice Uguaglianza Società Cooperativa, del predetto importo, oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo. Con vittoria delle spese e del compenso.

2 per la convenuta: Voglia l Ill.mo Tribunale adito, rigettata ogni contraria istanza, eccezione, deduzione e conclusione IN VIA PRELIMINARE Ammettere la Convenuta al beneficio del gratuito patrocinio come da provvedimento del C.O.A. di Milano. Accertare e dichiarare la propria incompetenza per materia e per territorio, essendo competente il Tribunale di Monza e rimettere le Parti dinanzi al Giudice competente; IN VIA PRINCIPALE NEL MERITO - respingere le domande dell Attrice in quanto infondate in fatto e in diritto, riducendo il credito azionato nella misura che si riterrà dovuta; IN VIA ISTRUTTORIA -concedere termini di rito per il deposito di memoria nonché per la formulazione dei capitoli di prova, le indicazioni dei testi, anche a prova contraria, la produzione di ulteriori documenti ed ogni altra deduzione ed integrazione istruttoria. Ci si oppone sin d ora all ammissione delle prove dedotte ex adverso e, nella denegata ipotesi di ammissione di dette prove, si chiede ad essere ammessi alla prova contraria. Si fa riserva di ulteriori istanze istruttorie, anche in relazione ad eventuali e successive difese di Controparte, nonché di ogni diversa e migliore conclusione, eccezione, produzione e deduzione. IN OGNI CASO Con vittoria di spese e compensi di giudizio, rimborso spese generali 15% ex art 15 DM 55/14, nonché CPA ed IVA come per legge, come da prodotta Istanza di liquidazione delle spese di giudizio a seguito di ammissione al beneficio del gratuito patrocinio della Sig.ra Marinella Pessina, o nella diversa misura, maggiore o minore che risulterà di giustizia. Pagina 2

3 Pagina 3 Concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione L attrice EDIFICATRICE UGUAGLIANZA SOCIETA COOPERATIVA, o società avente ad oggetto l assegnazione di propri immobili in godimento ai soci o a terzi in locazione, ha convenuto in giudizio avanti il Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di impresa, la ex socia MARINELLA PESSINA, o assegnataria, come da scrittura (doc.1), di un appartamento in godimento, in immobile sito nel Comune di Paderno Dugnano rientrante nel circondario del Tribunale di Monza, o rimasta inadempiente alla obbligazione del pagamento dei corrispettivi dovuti (docc. 2/10) e quindi esclusa dalla società con delibera del Cda del (docc. 14/15), per sentir dichiarare la risoluzione del contratto di assegnazione con conseguente carenza di titolo in capo alla PESSINA per l occupazione dell immobile e per sentirla conseguentemente condannare al rilascio dell immobile nonché al pagamento di 7.629,92 pari ai corrispettivi rimasti insoluti, oltre interessi legali dalle scadenze al saldo. La convenuta MARINELLA PESSINA, costituendosi solo alla prima udienza: ha eccepito, in via preliminare, l incompetenza del Tribunale delle Imprese di Milano, oggetto del giudizio essendo non il rapporto sociale ma un rapporto di locazione rispetto al quale ha indicato il Tribunale di Monza, competente sia per territorio sia per materia; ha poi, nel merito, contestato l ammontare degli importi da sé dovuti in quanto comprensivi di aliquota IVA applicata nella misura massima,; ancora nel merito, ha chiesto la concessione di un termine di grazia ai sensi della legge n.392/1978. Sempre alla prima udienza la difesa dell attrice ha eccepito la tardività dell eccezione d incompetenza sollevata da controparte solo alla prima udienza, trattandosi di mera competenza per territorio, mentre la difesa della convenuta ha qualificato la propria eccezione come relativa anche alla incompetenza per materia, rilevabile anche d ufficio, dopodiché, assegnato dal g.i. termine ex art.183 quinto comma cpc, nelle memorie depositate in tale termine: l attrice ha sottolineato l inerenza della controversia alle materie indicate dall art.3 del dlgs n.168/2003 come novellato nel 2012, trattandosi di domande che incidono, risolvendolo, sul rapporto societario, la convenuta ha al contrario rilevato trattarsi di domanda di risoluzione di un rapporto riconducibile al contratto tipico di locazione, distinto dal rapporto societario. Rimessa quindi dal g.i. la causa al collegio per la decisione della questione di competenza, nelle difese conclusionali le parti hanno ribadito le loro posizioni quanto alla eccezione di incompetenza. All esito di tale contraddittorio reputa il Tribunale che tale eccezione sia fondata. Al riguardo va infatti rilevato: in primo luogo che, secondo un condivisibile orientamento, In tema di locazioni, la competenza territoriale del giudice del "locus rei sitae", come si ricava dagli artt. 21 e 447 bis cod. proc. civ., ha natura inderogabile, con la conseguente invalidità di una eventuale clausola difforme, rilevabile "ex officio" anche in sede di regolamento di competenza (così, da ultimo, Cass. n.21908/2014),

4 Pagina 4 o cosicché la tardività della eccezione di parte convenuta risulta irrilevante, trattandosi di questione comunque valutabile d ufficio ove sottoposta all organo giudicante prima del superamento degli adempimenti relativi alla prima udienza, come espressamente disposto dall art.38 cpc; in secondo luogo che, nel caso di specie, non pare necessario esaminare la questione della applicabilità del terzo comma dell art.40 cpc ai fini del coordinamento tra la disciplina ex art.447bis cpc e quella ex art.3 dlgs n.168/2003 in tema di competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa quanto alle cause connesse a quelle attinenti a rapporti sociali 1 : nel caso di specie, infatti, l oggetto della controversia, contrariamente a quanto sostenuto dall attrice, non riguarda di per sé il rapporto sociale, o in realtà già venuto meno a seguito della esclusione della socia, esclusione di per sé in alcun modo messa in discussione dalla convenuta né oggetto di alcuna richiesta di accertamento da parte dell attrice 2, ma la risoluzione del rapporto di assegnazione dell immobile in essere tra l attrice e la convenuta nonché il pagamento del corrispettivo ancora dovuto, risoluzione rispetto alla quale neppure la convenuta contesta che essa discenda de plano dalla cessazione del rapporto sociale, sì che la competenza della sezione specializzata in materia di impresa non pare comunque configurabile neppure in via di connessione, o essendo tra le parti pacifica la sorte del rapporto sociale così come quella del rapporto di assegnazione che ad esso accedeva o ed essendo controversi solo l ammontare dei corrispettivi ancora dovuti dalla convenuta nonché i tempi del rilascio dell immobile; in terzo luogo che la applicazione al caso di specie della disciplina sul forum rei sitae previsto dall art.21 cpc per le cause in materia di locazione e comodato di immobili e di affitto di aziende pare imporsi alla luce dello stesso tenore del documento contrattuale prodotto da entrambe le parti, ove il rapporto tra la COOPERATIVA e la PESSINA viene disciplinato secondo lo schema della locazione ex art.1571 cc (godimento di immobile verso corrispettivo) e ove del resto si fa riferimento espresso al canone di affitto (cfr. seconda pagina doc.1 attrice), sì ché tale rapporto -al di là del nomen assegnazione in godimento utilizzato nel testo contrattuale- va ricondotto alla figura tipica. Per quanto fin qui detto va dunque ritenuta l incompetenza di questo Tribunale a conoscere della controversia, essendo competente per territorio -in via inderogabile e quindi valutabile d ufficio- il Tribunale di Monza, nel cui circondario si trova l immobile, a tale competenza non ostando in particolare alcuna connessione tra la presente controversia -avente ad oggetto il solo rapporto locatizio tra attrice e convenuta- e quelle di competenza della sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano quanto al rapporto sociale ormai esaurito e non oggetto di alcuna domanda delle parti. 1 Per quanto riguarda le controversie lavoristiche la rilevanza dell art.40 terzo comma cpc è stata ribadita da un orientamento di legittimità ormai consolidato, cfr., da ultimo, Cass. n.15798/2016, secondo la cui massima: Qualora i rapporti di lavoro e mutualistico del socio lavoratore di cooperativa vengano risolti per ragioni che attengono essenzialmente al contratto di lavoro (nella specie il superamento del periodo di comporto), l'impugnativa del licenziamento accompagnata dalla domanda di accertamento dell'inesistenza o invalidità del rapporto associativo configurano un'ipotesi di connessione di cause, una con riflessi sul rapporto societario, l'altra su quello lavorativo, che determina la competenza del giudice del lavoro in forza dell'art. 40, comma 3, c.p.c.. 2 accertamento che era stato invece richiesto nei casi decisi dal Tribunale di Torino nei precedenti citati dall attrice (Trib. Torino e , reperibili in ).

5 Le spese del giudizio vanno regolate nella presente sede (cfr. Cass. n.21565/2011, secondo la cui massima: Nel regime di cui alla legge 18 giugno 2009, n. 69, il giudice di merito, quando declina la competenza con l'ordinanza di cui al primo comma dell'art.279 cpc nel processo di cognizione ordinaria, o con un provvedimento reso in altro rito, deve provvedere sulle spese giudiziali, in quanto la decisione chiude il processo davanti a lui e considerato che il riferimento alla sentenza, rimasto nel primo comma dell'art. 91 cpc, è da intendere nel senso di provvedimento che chiude il processo davanti al giudice che lo pronuncia ) e possono essere interamente compensate tra le parti, tenuto conto della assenza di precedenti specifici e comunque di orientamenti consolidati sulle questioni dirimenti in tema di competenza. Pagina 5 P.Q.M. Il Tribunale, ogni altra istanza disattesa o assorbita, così dispone ai sensi del primo comma dell art.279 cpc: 1. dichiara la propria incompetenza per territorio, essendo competente il Tribunale di Monza, per la riassunzione avanti al quale della causa assegna il termine di tre mesi dalla comunicazione della presente ordinanza; 2. compensa interamente tra le parti le spese del giudizio per la fase svoltasi avanti a questo Tribunale. Così deciso in Milano, nella camera di consiglio di questo Tribunale il 26 gennaio Il Presidente estensore Elena Riva Crugnola