N /2016 R.G. Per parte opposta ELENA SCORDINO CITTERIO. pagina 1 di 5.

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1 N /2016 R.G. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA B Il Tribunale, in composizione collegiale nelle persone dei seguenti magistrati: dott. Elena Riva Crugnola Presidente dott. Guido Vannicelli Giudice dott. Maria Antonietta Ricci Relatore ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n /2016 R.G. promossa da: SANTARIALDO SRL (C.F ), con il patrocinio dell avv. RIMINI EMANUELE, elettivamente domiciliato in VIA CESARE BATTISTI, MILANO presso il difensore avv. RIMINI EMANUELE PARTE ATTRICE contro ELENA SCORDINO CITTERIO (C.F. SCRLNE49R70F839J), con il patrocinio dell avv. CAPRIA ROBERTO, elettivamente domiciliato in via Magna Grecia n Reggio Calabria presso il difensore avv. CAPRIA ROBERTO PARTE CONVENUTA CONCLUSIONI Per l opponente SANTARIALDO S.r.l. La società Santarialdo S.r.l., rifiutato il contraddittorio sulle domande nuove ex adverso proposte, precisa, come segue, le proprie CONCLUSIONI Voglia l Ill.mo Tribunale adito, ogni contraria domanda, istanza eccezione reietta, previe tutte le statuizioni e declaratorie del caso, così giudicare: in via preliminare: rigettare ogni eventuale richiesta di concessione della provvisoria esecuzione ai sensi dell art. 648 c.p.c.; in via principale: revocare o comunque dichiarare nullo e/o inefficace il Decreto ingiuntivo opposto; in via di estremo subordine: nel denegato caso in cui l Ill.mo Tribunale ritenesse la propria competenza a conoscere della causa, dichiarare che il credito azionato dall Opposta non è esigibile sino alla permanenza della situazione di crisi della Santarialdo s.r.l. ai sensi dell art c.c. o all integrale pagamento dei creditori sociali; in ogni caso: con vittoria di spese, competenze ed onorari, oltre spese generali, IVA e c.p.a. Per parte opposta ELENA SCORDINO CITTERIO pagina 1 di 5

2 Vista l ordinanza del 5 aprile 2017 con cui il Giudice - «ritenuta l opportunità di dover rimettere al Collegio tutte le questioni su cui si è centrata l opposizione, impregiudicata alla stato la decisione sulla concessione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto» - ha rinviato la causa all udienza del 23 gennaio 2018 per la precisazione delle conclusioni, la signora Elena Scordino Citterio, richiamate integralmente le precedenti difese e contestate le istanze e le difese avversarie, rassegna le seguenti conclusioni Piaccia al Tribunale Ill.mo, ogni contraria istanza disattesa, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 718 e seguenti c.c., in via preliminare ove ritenuto e sussistendone i presupposti, concedere la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto; nel merito accertare e dichiarare l inopponibilità alla signora Elena Scordino Citterio della clausola compromissoria contenuta nell art 36 dello statuto Santarialdo s.r.l. e l esigibilità del credito di cui al decreto ingiuntivo opposto; rigettare tutte le domande proposte dalla Santarialdo s.r.l. e conseguentemente confermare integralmente il decreto ingiuntivo opposto; condannare la Santarialdo s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, al pagamento delle spese e competenze del presente giudizio, ivi comprese spese generali e accessori di legge. RAGIONI DI FATTO E DI DIRITTO DELLA DECISIONE La società SANTARIALDO s.r.l. si è opposta al decreto ingiuntivo n /2016 emesso dal Tribunale di Milano in data 15 luglio 2016 su ricorso di Elena SCORDINO CITTERIO in forza di successione mortis causa in un credito del marito Antonio CITTERIO derivante da finanziamento soci verso la società opponente per l importo di euro ,00 oltre interessi legali e spese della procedura monitoria. A fondamento della domanda di revoca del decreto ingiuntivo l opponente ha dedotto: - 1 l incompetenza del Tribunale adito per essere la cognizione sulla pretesa azionata devoluta ad arbitri, in quanto originata da finanziamenti a favore della società effettuati da Antonio Citterio nella sua qualità di socio, sicché il titolo deriverebbe da un rapporto sociale, con conseguente attivazione della clausola compromissoria prevista dall art. 36 dello statuto della SANTARIALDO; - 2 l inesigibilità del credito da finanziamento soci, in quanto postergato rispetto alla soddisfazione dei terzi creditori della società, ai sensi dell art c.c., sussistendone i presupposti, ovvero: o le erogazioni del socio a favore della SATARIALDO sarebbero avvenute in un periodo (dal 2006 al 2013) in cui la società si trovava in grave difficoltà finanziaria come mostrerebbero i bilanci allegati; o il permanere della crisi di liquidità e dello stato di difficoltà finanziaria attestato dalle risultanze dell ultimo bilancio di esercizio (2015). pagina 2 di 5

3 Elena SCORDINO CITTERIO, costituitasi in giudizio, ha contrastato le avverse difese, chiedendo il rigetto di tutti i motivi di opposizione e la conferma del decreto ingiuntivo opposto, sul presupposto che: la clausola compromissoria di cui all art. 36 dello statuto non sarebbe ad essa opponibile, non essendo mai subentrata quale socia nella compagine della s.r.l. SANTARIALDO in forza della decisione assunta dai soci superstiti di avvalersi della facoltà riconosciuta dall art. 8 dello statuto sociale di riconoscere agli eredi del defunto Antonio CITTERIO la liquidazione della quota ad esso spettante (pari a circa il 60% del capitale sociale); il rapporto societario facente capo ad Antonio Citterio si è estinto con il suo decesso e per effetto della decisione dei soci superstiti di riconoscere a favore degli eredi il valore della quota caduta in successione; in ogni caso, non troverebbe applicazione al finanziamento in esame l art c.c. non essendo mai stata la SANTARIALDO in una situazione di crisi o di rischio di insolvenza, come dimostrato dal fatto che non è mai stata posta in liquidazione né sottoposta a procedure concorsuali; dai bilanci relativi agli esercizi dal 2006 in poi risulterebbe infatti un rapporto più che positivo fra il valore del patrimonio netto (anche tenuto conto del valore appostato a bilancio dell importante compendio immobiliare di cui la società è titolare) e l ammontare dei debiti verso terzi (rappresentati per la voce di maggior rilievo dal residuo debito verso la Banca mutuataria, per un ammontare di poco inferiore ai euro alla data del 1 gennaio 2017), come esplicato nelle tabelle di cui a pag. 16 e 18 della comparsa di costituzione da cui si evince un indice di indebitamento (sempre verso terzi) molto basso. All esito della prima udienza, disattesa la richiesta di concessione della provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo opposto, la causa è stata rinviata per la precisazione delle conclusioni e quindi rimessa al Collegio per la decisione sulle domande in epigrafe. *** L eccezione pregiudiziale di incompetenza del Tribunale ordinario è fondata sulla clausola 36 dello statuto di SANTARIALDO s.r.l. (doc. 2 atto di opposizione) che così recita: Qualsiasi controversia dovesse insorgere, tra i soci o tra i soci e la società, che abbia ad oggetto diritti disponibili relativi al rapporto sociale, ad eccezione di quelle nelle quali la legge prevede l intervento obbligatorio del pubblico ministero, dovrà essere risolta da un arbitro o da un collegio arbitrale, composto da tre membri ( ) La nomina dell organo arbitrale è effettuata dal presidente del Consiglio Notarile nel cui distretto è ubicata la sede sociale ( )L arbitrato si svolgerà in via rituale secondo diritto ( ). pagina 3 di 5

4 La clausola disciplina in modo dettagliato il procedimento di nomina degli arbitri e le modalità con le quali debbono operare, oltre che il conferimento del potere di nomina a soggetto estraneo alla società, e dunque va giudicata perfettamente valida e rispettosa del disposto dell art. 34 d. lgs. n. 5/2003. Si tratta inoltre di clausola pacificamente vigente all epoca nella quale Antonio CITTERIO era socio di SANTARIALDO. Quanto alla operatività di tale clausola rispetto all erede del socio defunto, osserva il collegio che: costituisce principio pacifico che la clausola compromissoria non è un patto accessorio del contratto nel quale è inserita, ma costituisce un negozio dotato di propria individualità ed autonomia, nettamente distinto dal contratto cui aderisce (così da ultimo Cass. Sez. 2, Sentenza n del 06/11/2013; Cass. Sez. 1, Sentenza n del 31/10/201) secondo le regole generali di trasferimento delle posizioni giuridiche soggettive, il successore a titolo universale, subentrando in tutti i rapporti giuridici sopravvissuti al venir meno dell originario titolare, prende automaticamente il posto di questi nel rapporto posto in essere con la stipulazione del negozio compromissorio, anche ove non subentri nel rapporto giuridico controverso compromesso in arbitri, attesa l'autonomia della clausola compromissoria (in questo senso si veda Cass. Sez. 1, Sentenza n del 27/07/1990; Cass. Sez. 1, Sentenza n del 22/06/1982; Cass. Sez. 3, Sentenza n del 17/09/1970); appare dunque irrilevante ai fini della decisione la circostanza che Elena SCORDINO CITTERIO non abbia acquisito la qualità di socia della s.r.l. SANTARIALDO, essendo subentrata iure ereditario in tutti i rapporti giuridici originariamente facenti capo al marito, e dunque anche nella titolarità del credito da finanziamento soci (rapporto obbligatorio pacificamente non connotato da intuitu personae) e nella convenzione di arbitrato regolata dall art. 36 sopra richiamato; Elena SCORDINO CITTERIO ha agito in sede monitoria esclusivamente quale erede del socio Antonio CITTERIO, al fine di ottenere la restituzione dei finanziamenti da quest ultimo erogati nel corso di più esercizi a favore della società; si tratta di pretesa qualificata da entrambe le parti come geneticamente correlata alla qualità di socio dell originario creditore, sicché la controversia scaturita dall opposizione appare riconducibile al novero delle controversie sorte tra soci e la società che abbiano ad oggetto diritti disponibili relativi al rapporto sociale, per le quali lo Statuto di SANTARIALDO prevede appunto la cognizione arbitrale; pagina 4 di 5

5 le vicende relative alla decisione dei soci superstiti di non proseguire il rapporto societario con gli eredi del socio defunto non paiono idonee ad incidere sui caratteri del credito, che rimane geneticamente connotato dal rapporto sociale in seno al quale è sorto e assoggettato alla normativa specifica (l art c.c. con funzione di tutela dei terzi) che entrambe le parti peraltro richiamano nei loro rispettivi atti. Quanto alla rilevanza dell eccezione di compromesso, fatta valere in sede di opposizione a decreto ingiuntivo, rispetto alla validità del decreto ingiuntivo opposto, ritiene il collegio che non vi sia ragione di disattendere il consolidato orientamento di legittimità secondo il quale: L esistenza di una clausola compromissoria non esclude la competenza del giudice ordinario ad emettere un decreto ingiuntivo (atteso che la disciplina del procedimento arbitrale non contempla l emissione di provvedimenti "inaudita altera parte"), ma impone a quest'ultimo, in caso di successiva opposizione fondata sull'esistenza della detta clausola, la declaratoria di nullità del decreto opposto e la contestuale remissione della controversia al giudizio degli arbitri (così Cass. Sez. 1, Sentenza n del 28 luglio 1999; Cass. Sez. 2, 4 marzo 2011 n. 5265). Pertanto va pronunciata con sentenza la nullità del decreto ingiuntivo opposto, emesso da giudice incompetente per essere la cognizione in ordine alla pretesa azionata in sede monitoria devoluta ad arbitri, secondo la clausola compromissorio di cui all art. 36 dello Statuto della società opponente. Le spese vanno integralmente compensate in ragione della novità della questione affrontata sotto il profilo del mancato subentro dell erede nella compagine sociale. P.Q.M. Il Tribunale di Milano, Sezione specializzata in materia di imprese, in composizione collegiale, definitivamente pronunciando nella causa iscritta al n /2016 R.G, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone:dichiara la nullità del decreto ingiuntivo n /1 emesso da Tribunale incompetente per essere la cognizione in ordine alla pretesa azionata in sede monitoria devoluta in sede arbitrale in forza della clausola n. 36 dello Statuto della opponente; compensa integralmente le spese di lite fra le parti. Così deciso in Milano, nella camera di consiglio del 26 aprile L Estensore Maria Antonietta Ricci Il Presidente Elena Riva Crugnola pagina 5 di 5