Formazione per RSPP Mod. B
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- Rosalinda Caselli
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1 Formazione per RSPP Mod. B D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Ing. Alessandro Ferrarese Pass Srl Ferrara 25/10/2018
2 Sentire bene è importante, perché è soprattutto con l'udito che restiamo in contatto con il mondo che ci circonda: Rumore 2
3 L ipoacusia costituisce nel nostro paese la prima malattia professionale indennizzata dall INAIL. Tale rischio determina in ITALIA il 18% delle malattie professionali indennizzate dall INAIL. Rumore 3
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28 art del Codice Civile "Tutela delle condizioni di lavoro" "l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro"; Art. 24 (Rumori e scuotimenti) D.P.R. n. 303 del 19/03/1956 Nelle lavorazioni che producono scuotimenti, vibrazioni e rumori dannosi ai lavoratori, devono adottarsi i provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne l'intensità. Rumore 28
29 Il Decreto Legislativo n 277 del Pubblicato nella G.U. n 200 del , concernente i rischi negli ambienti di lavoro, recepisce una Direttiva Comunitaria, la 86/188, introducendo modifiche ed aggiunte sostanziali al preesistente quadro normativo, nella pratica limitato al solo articolo 24 del DPR 303/56. Decreto Legislativo n. 626/94 Art. 4 (Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto) Comma 1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell'attività dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, valuta tutti i rischi per la salute e la sicurezza ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.omissis Rumore 29
30 Nella Gazzetta Ufficiale N. 124 del 30 maggio 2006 sono contenute le disposizioni del DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195 Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore) L entrata in vigore del decreto decorre dal 14 dicembre Rumore 30
31 D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO CAPO II: PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVORO Entrato in vigore dal 15 maggio 2008 Rumore 31
32 Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, prescrive misure di tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti, tra l altro, dall'esposizione durante il lavoro al rumore. Il presupposto per un'efficace azione di prevenzione e tutela è la valutazione del rischio. Rumore 32
33 Art Valutazione del rischio 1. Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 181, il datore di lavoro valuta il rumore durante il lavoro prendendo in considerazione in particolare: a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo; b) i valori limite di esposizione e i valori di azione ; c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore; d). gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche e fra rumore e vibrazioni; e).. gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che comportano una riduzione degli infortuni; Rumore 33
34 - Definizioni 1. Ai fini del presente titolo si intende per: a) pressione acustica di picco (P peak ): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza «C»; b) livello di esposizione giornaliera al rumore (L EX,8h ): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa di otto ore; c) livello di esposizione settimanale al rumore (L EX,1w ): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore. Rumore 34
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38 I livelli di esposizione sono i seguenti: L < 80 db(a) L > 80 db(a); L < 85 db(a) L > 85 db(a); L < 87 db(a) L > 87 db(a) 38
39 Livelli espositivi L < 80 db(a) Non vi è esposizione a rischio, pertanto non è prevista alcuna attività preventiva, nè di segnalazione o di registrazione. 39
40 Livelli espositivi L > 80 db(a); L < 85 db(a) controllo sanitario se richiesto dal lavoratore e previa conferma della opportunità da parte di un medico competente; Obbligo di fornire i DPI ai lavoratori 40
41 Livelli espositivi L > 85 db(a); L < 87 db(a) fornitura dei D.P.I. Obbligo dei lavoratori di indossarli controllo sanitario (annuale). 41
42 Livelli espositivi L > 87 db(a) fornitura dei D.P.I. obbligo di uso dei D.P.I.; controllo sanitario (semestrale). 42
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57 Il controllo sanitario è, a seconda dei casi, facoltativo o obbligatorio. Ma quando?... Rumore 57
58 SCOPO DEL CONTROLLO SANITARIO 1. Verifica della funzione uditiva; 2. Giudizio di idoneità; 3. Informazioni sanitarie ai lavoratori Tutto ciò con l obiettivo di PREVENIRE IL DANNO UDITIVO O L AUMENTARE DELLO STESSO Rumore 58
59 La verifica di eventuali danni uditivi è fatta con un esame audiologico. La persona in un ambiente silenzioso, indossa un paio di cuffie collegate ad un audiometro. L'esame consiste nel far sentire, ad un orecchio alla volta, segnali acustici di diversa frequenza fino alla minima intensità percepita. Il risultato dell'esame è detto audiogramma. Rumore 59
60 Se il danno uditivo si è già manifestato, l'unica cosa da fare è salvaguardare l'udito rimasto. Il danno è irreversibile, in quanto le cellule ciliate morte non possono più rigenerarsi (come le cellule nervose). Gli apparecchi acustici sono efficaci per la sordità dovuta all'età (presbiacusia) in quanto amplificando i suoni, permettono di udire correttamente. Per i danni da rumore, che colpiscono le cellule ciliate, l'apparecchio acustico è inutile; anzi, può peggiorare ulteriormente l'udito in quanto sottopone le cellule ciliate ad un rumore amplificato. Rumore 60
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62 AGENTI FISICI Vibrazioni Meccaniche 62
63 Le sole osteoangioneurosi da vibranti costituiscono nel nostro Paese la quinta causa di malattia professionale indennizzata dall INAIL. Attualmente tale rischio determina in ITALIA il 4-5% delle malattie professionali indennizzate dall INAIL. 63
64 DEFINIZIONE Le vibrazioni sono oscillazioni di un corpo intorno alla propria posizione di equilibrio. La forza può variare nel tempo con regolarità, come nel caso di un motore rotativo non perfettamente equilibrato, oppure in modo caotico, come nel caso dei sobbalzi di un veicolo che percorre una strada dissestata. 64
65 CENNI DI FISICA L'oscillazione (moto vibratorio) è il movimento che un punto mobile compie per ritornare alla posizione di partenza. Il tempo che intercorre tra due passaggi del corpo nel suo punto di equilibrio (o punto di partenza) è detto periodo (T - ciclo). Il numero di periodi al secondo costituisce la frequenza (f) di una vibrazione, che viene espressa in Hertz (Hz). f(hz) = 1 / T 65
66 CENNI DI FISICA Definizione di accelerazione L accelerazione in fisica viene definita come il rapporto tra la differenza delle velocità e la differenza dei tempi in due punti sequenziali (1 e 2). a = ( v 2 (m/sec) - v 1 (m/sec) ) / ( t 1 (sec) t 2 (sec) ) v = velocità del corpo in un punto nel tempo t. -> v = s(m) / t(sec) t = tempo nel punto 1 e 2. 66
67 ESEMPIO Una autobus parte dal punto 1 con velocità di 10 km/h (V 1 ) e arriva dopo 1 ora alla velocità di 130 km/h (V 2 ). Punto 1 t = 1h Punto 2 V= 10 km/h V= 130 km/h La sua accelerazione MEDIA è: A = (130 (km/h) - 10 (km/h)) / 1h = 120 km/h 2 A = / (3600) 2 = 0,01 m/s 2 67
68 UNA O PIÙ FREQUENZE Le vibrazioni, come per il rumore, difficilmente si manifestano con una sola frequenza ma sono composte da più frequenze contemporanee. Diapason: unica frequenza Pistone: due frequenze contemporanee Situazione normale: tante frequenze contemporanee 68
69 PARAMETRI IDENTIFICATIVI Oltre che dal periodo e dalla frequenza, le vibrazioni sono caratterizzate da altri tre parametri strettamente connessi tra loro: l'ampiezza dello spostamento (cm); la velocità (in cm/sec); l'accelerazione (espressa in m/sec 2 ). UNITÀ DI MISURA L unità di misura delle vibrazioni è dunque l accelerazione espressa in m/s 2. 69
70 POSSONO ESSERE INTENZIONALI: verifica di resistenza di materiali; costipatori di c.a.; martelli demolitori. POSSONO ESSERE NON VOLUTE: Imprecisioni di costruzione; attrito di organi mobili; squilibrio di parti rotanti. 70
71 Decreto Presidente Repubblica n. 547/55 (art. 46); Art. 46 (Scuotimenti e vibrazioni delle macchine) Le macchine devono essere costruite, installate e mantenute in modo da evitare scuotimenti o vibrazioni che possano pregiudicare la loro stabilità.. Qualora lo scuotimento o la vibrazione siano inerenti ad una specifica funzione tecnologica della macchina, devono adottarsi le necessarie misure o cautele affinchè ciò non arrechi danno alle persone. Decreto Presidente della Repubblica del 19/03/1956, n. 303 Art. 24 (Rumori e scuotimenti) Nelle lavorazioni che producono scuotimenti, vibrazioni e rumori dannosi ai lavoratori, devono adottarsi i provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne l'intensità. 71
72 Decreto Presidente della Repubblica n. 459/96 Direttiva macchine Allegato I Obbligo di ridurre le vibrazioni, di informare sul rischio, di fornire il dato di accelerazione in m/s 2. Decreto Legislativo n. 626/94 Art. 4 (Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto) Comma 1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell'attività dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, valuta tutti i rischi per la salute e la sicurezza ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.omissis 72
73 Norma UNI EN ISO (2004) Mechanical vibration Guidelines for the measurement and assessment of human exposure to hand-transmitted vibration. Norma ISO (1997) Mechanical vibration and shock Evaluation of human exposure to whole-body vibration Part 1: General requirements. Linee guida per la valutazione del rischio da vibrazioni negli ambienti di lavoro Giugno 2001 Direttiva 2002/44/CE del Parlamento Europeo e del consiglio del 25 giugno 2002 sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (vibrazioni) 73
74 Nella Gazzetta Ufficiale N. 220 del 21 Settembre 2005 sono contenute le disposizioni del DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n.187 Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. L entrata in vigore del decreto decorre dal 1 gennaio
75 Titolo VIII, Capo III del D.Lgs 9 aprile 2008, n
76 Vibrazioni al sistema mano braccio (HAV) Le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari; Vibrazioni al corpo intero (WBV) Le vibrazioni meccaniche che,se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide. 76
77 COME VENGONO TRASMESSE LE VIBRAZIONI? Le vibrazioni sono trasmesse all'organismo attraverso dei punti di contatto tra il mezzo vibrante ed il corpo del lavoratore. Vibrazioni al sistema mano braccio (HAV) - mani: impugnano un attrezzo vibrante (martello demolitore) Vibrazioni al corpo intero (WBV) - piedi: appoggiano sulla superficie vibrante (pedana) - seduti: a contatto con un sedile 77
78 All interno del corpo umano le vibrazioni vengono trasmesse dalle ossa e dalle articolazioni, fungono invece da smorzatori la pelle, il sistema sottocutaneo ed i muscoli. 78
79 FREQUENZE DI RIFERIMENTO In funzione degli effetti sull'uomo le vibrazioni vengono suddivise in base a 3 principali bande di frequenza: a) oscillazioni a bassa frequenza, generate dai mezzi di trasporto (terrestri, aerei, marittimi), sono comprese fra 0 e 2 Hz; b) oscillazioni a media frequenza, generate da macchine ed impianti industriali, sono comprese fra i 2 e i 20 Hz; c) oscillazioni ad alta frequenza, oltre i 20 Hz, sono generate da un'ampia gamma di strumenti vibranti di sempre maggiore diffusione in ambito industriale, coinvolgenti moltissime attività lavorative, dalle più semplici alle più sofisticate. 79
80 RISPOSTA DEL CORPO IN RELAZIONE ALLE FREQUENZE DI ESPOSIZIONE Per frequenze < 2 Hz Il corpo umano risponde come una massa unica, in muscoli irrigidendosi compensano la forza applicata. quanto i Per frequenze > 2 Hz I muscoli non sono in grado di controllare i movimenti oscillatori. 80
81 Il corpo umano risponde all'effetto delle vibrazioni con l'aumento del tono muscolare e l'irrigidimento dell'apparato locomotore. La componente verticale delle vibrazioni è comunque, nell'attività lavorativa, quella di ampiezza maggiore rispetto agli altri assi. Inoltre l'effetto degli scuotimenti è amplificato dalle posture viziate e dalla contrazione muscolare eccessiva. 81
82 Le lavorazioni in cui si impugnano utensili vibranti possono indurre un insieme di disturbi a carico degli arti superiori. Quali tipi di strumenti Pneumatici Elettrici Tipo di moto rotatorio (mole, frese, avvitatori, smerigliatrici) percussorio (martelli, picconatori, demolitori, ribattitori, sbavatori, scalpellatori, macchine per la lavorazione del cuoio e delle tomaie) a movimento combinato (perforatrici e trapani). 82
83 Esiste evidenza scientifica tra esposizione del lavoratore a vibrazioni del sistema mano-braccio ed insorgenza di un danno? Si.. recenti dati del NIOSH (USA) forniti dopo una serie di studi ed osservazioni, definiscono una forte evidenza tra l insorgenza di lesioni neurovascolari e muscolo-scheletriche per esposizione a vibrazioni mano-braccio. 83
84 QUALI SONO I DANNI? L esposizione a vibrazioni mano-braccio generate da utensili portatili è associata ad un aumentato rischio di insorgenza di lesioni : vascolari; neurologiche; muscolo-scheletriche. L insieme di tali lesioni è definito Sindrome da Vibrazioni Mano- Braccio (Angioneurosi). 84
85 I sintomi si manifestano con un senso di fastidio alle mani e alle articolazioni: intorpidimento, formicolii, piccoli problemi funzionali, che evolvono successivamente in: senso del tatto e percezione del caldo e del freddo danneggiati; riduzione della forza prensile e perdita della destrezza manuale; attacchi del fenomeno del dito bianco provocati dall esposizione al freddo o all umidità; fitte dolorose alle mani e alle braccia. 85
86 La Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio si manifesta con palesi problemi alle mani, ma quali sono le sue componenti? Componente vascolare - caratterizzata dall occlusione dei vasi sanguigni delle dita della mano. Componente neurologica - è caratterizzata da un neuropatia, quindi disturbi all apparato nervoso della mano; Componente osteoarticolare - comprende lesioni cronico-degenerative a carico dei segmenti ossei ed articolari degli arti superiori, in particolare a livello dei polsi e dei gomiti. 86
87 Sindrome da vibrazioni mano-braccio: stadi del fenomeno 87
88 Stadio n 1 Tratto da una presentazione di Massimo Bovenzi Rischi, patologie e prevenzione nei lavoratori esposti a vibrazioni meccaniche 88
89 Stadio n 2 Tratto da una presentazione di Massimo Bovenzi Rischi, patologie e prevenzione nei lavoratori esposti a vibrazioni meccaniche 89
90 Stadio n 3 Dal sito 90
91 Stadio n 4 Dal sito topics/vibration.html 91
92 E noto che attività lavorative svolte a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione, quali ruspe, pale, trattori, autobus, carrelli elevatori, camion. espongono il corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare nocivi per i soggetti esposti. 92
93 Esiste evidenza scientifica tra esposizione del lavoratore a vibrazioni del sistema corpo intero ed insorgenza di un danno? Si.. le indagini hanno fornito una sufficiente evidenza epidemiologica per una relazione causale tra esposizione professionale a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo e patologia del rachide lombare. 93
94 QUALI SONO I DANNI? PATOLOGIE DEL RACHIDE LOMBARE EVIDENZA -> SI Lombalgie, discopatie e ernie del disco nei conducenti di veicoli industriali e di mezzi di trasporto. DISTURBI CERVICO-BRACHIALI (collo-spalla) EVIDENZA -> Si Alcuni studi epidemiologici hanno evidenziato un aumentata occorrenza di disturbi cervico-brachiali nei conducenti di automezzi. 94
95 DISTURBI CIRCOLATORI EVIDENZA -> SI Disturbi circolatori a carico degli arti inferiori. 95
96 Valutazione dei rischi Nell'assolvere gli obblighi stabiliti dal decreto legislativo n. 81/08, il datore di lavoro valuta i livelli di vibrazione cui sono esposti i propri lavoratori Per fare questo deve misurare i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i lavoratori sono esposti. 96
97 Valutazione dei rischi L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al sistema manobraccio (HAV). L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV). 97
98 Valori limite di esposizione e valori di azione Per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: a) il valore limite giornaliero di esposizione normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore è fissato a 5 m/s 2 ; b) il valore d azione giornaliero normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l azione è fissato a 2,5 m/s 2. 98
99 Valori limite di esposizione e valori di azione Per le vibrazioni trasmesse al corpo intero: a) il valore limite giornaliero di esposizione normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore è fissato a 1,00 m/s 2 b) il valore d azione giornaliero normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l azione è fissato a 0,5 m/s 2. 99
100 0 1 Giustificati Manifesta assenza di sorgenti di vibrazioni A(8) << Inferiore o uguale al valore di azione A(8) 2.5 Giustificati Manifesta assenza di sorgenti di vibrazioni A(8) << Inferiore o uguale al valore di azione A(8) 0.5 Misure generali di prevenzione e protezione per la riduzione dei rischi Misure generali di prevenzione e protezione per la riduzione dei rischi Informazione / Formazione dei lavoratori Sorveglianza sanitaria per i lavoratori su richiesta o qualora il medico ne conferma la necessità. 100
101 2 Superiore al valore di azione e minore o uguale al valore limite 2.5 < A(8)? 5 Superiore al valore di azione e minore o uguale al valore limite 0.5 < A(8)? 1.0 Elaborazione e applicazione di un programma di misure tecniche o organizzative volte a ridurre al minimo l esposizione Messa a disposizione dei DPI Informazione / Formazione dei lavoratori Sorveglianza sanitaria per i lavoratori (periodicità circa 1 anno) 3 Superiore al valore limite A(8) > 5 Superiore al valore limite A(8) > 1.0 Elaborazione e applicazione di un programma di misure tecniche o organizzative volte a ridurre al minimo l esposizione Messa a disposizione dei DPI Informazione / Formazione dei lavoratori Sorveglianza sanitaria per i lavoratori (periodicità circa 6 mesi) 101
102 Informazione e formazione dei lavoratori Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche sul luogo di lavoro ricevano informazioni e una formazione adeguata sulla base della valutazione, con particolare riguardo: a) alle misure adottate volte a eliminare o a ridurre al minimo i rischi derivanti dalle vibrazioni meccaniche; b) ai valori limite di esposizione e ai valori d'azione; segue 102
103 Informazione e formazione dei lavoratori c) ai risultati delle valutazioni e misurazioni delle vibrazioni meccaniche effettuate d) alle potenziali lesioni derivanti dalle attrezzature di lavoro utilizzate; e) al modo di individuare e di segnalare sintomi di lesioni; f) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto ad una sorveglianza sanitaria; g) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione a vibrazioni meccaniche. 103
104 CARATTERISITCHE I guanti antivibrazione devono essere certificati da un ente accreditato. Possono ridurre le vibrazioni emesse da macchinari o utensili quali ad esempio: smerigliatrici; motoseghe; decespugliatori; La loro efficacia è comunque insufficiente ad eliminare il rischio della sindrome da vibrazioni mano-braccio. Devono essere omologati secondo la norma armonizzata EN ISO
105 Livelli di protezione minimi stimati ottenibili dai guanti antivibrazioni 105
106 STRUMENTAZIONE DI MISURA TIPOLOGIA DI STRUMENTAZIONE La strumentazione è quella di seguito descritta: 106
107 Grazie per l attenzione PASS SRL PROGETTAZIONE - AMBIENTE - SICUREZZA - SERVIZI Via Cairoli, Ferrara (Italy) Tel (r.a.) Fax e.mail: formazione@passferrara.it 107
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