ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA

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1 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale 70% CMP Padova ANNO XXX N Periodico d informazione Copia non in vendita 30 ANNO DI FREE PRESS La Prima Rivista Free Press del Veneto In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (CMP Padova) magazine Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA CONSUMO CONSAPEVOLE CALDO COME IL CASHMERE MA SI OTTIENE DALLO YAK GHERARDO COLOMBO IL RISPETTO DELLE REGOLE PARLA L EX MAGISTRATO SECONDO VOI PER IL 48,7% L ISTINTO PREVALE SULLA RAGIONE ASTROLOGIA SATURNO IN SCORPIONE CHI SOFFRE E CHI GODE?

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3 D E C H E C C H I G I N O C O S T R U Z I O N I I N L E G N O P E R E S T E R N O & A R R E D O G I A R D I N O - M A C C H I N E P E R G I A R D I N O Pergolato chiuso in vetro, pavimento in legno Casetta legno, design moderno PENSILINE, PERGOLATI, GAZEBO, COPERTURE, TENSOSTRUTTURE, CASETTE LEGNO, GARAGE, PISCINE, VETRO, TENDE DA SOLE, PAVIMENTI, ARREDO GIARDINO, BARBECUE, GIOCHI, ILLUMINAZIONE, RASAERBA, TRATTORINI, ACCESSORI Tende verticali a caduta De Checchi Gino rinnova e potenzia la sua rete di soluzioni e prodotti, frutto della più avanzata tecnologia nel settore delle strutture e dell arredo da giardino. In questo, affiancata da importanti studi di design e ingegneria, in grado di progettare soluzioni personalizzate di elevato valore estetico e funzionale. D E C H E C C H I G I N O L O R E G G I A ( P D ) Vi a Ve r d i, 3 4 Te l i n f g i n o d e ch e c ch i. c o m - w w w. g i n o d e ch e c ch i. c o m

4 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale 70% CMP Padova ANNO XXX N Periodico d informazione Copia non in vendita 30 magazine ANNO DI FREE PRESS La Prima Rivista Free Press del Veneto In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa a pagare la tassa dovuta (CMP Padova) SOMMARIO CONSUMO CONSAPEVOLE 8 (pag. 11) Caldo come il cashmere... ma si ottiene dallo yak RUVIDO 10 Istinto di sopravvivenza DIARIO CANINO 11 Dal diario di viaggio della Pinta SECONDO VOI ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA 22 Dal mancato rispetto delle regole al prevalere del istinto sulla ragione POSTER CONSUMO CONSAPEVOLE GHERARDO COLOMBO CALDO COME IL CASHMERE MA SI OTTIENE DALLO YAK IL RISPETTO DELLE REGOLE PER IL 48,7% L ISTINTO PARLA L EX MAGISTRATO PREVALE SULLA RAGIONE SECONDO VOI ASTROLOGIA SATURNO IN SCORPIONE CHI SOFFRE E CHI GODE? 26 Fragole & Curiosità REDDITO INVISIBILE IN COPERTINA: Resistere a tutti costi questo il nuovo Mantra recitato ogni giorno da chi non vuole soccombere alla crisi economica, alla coppia che scoppia, all ormone impazzito dei figli, al crollo dei valori... (continua) 38 La cura contro l evasione (Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa) 42 Colombo Il rispetto delle regole (pag. 22) VISTI DA VICINO 41 Noi che costruiamo gli uomini VISTI DA VICINO FINIRE DENTRO IMPIANTI MULTIPROCESSO IMPIANTI BIOLOGICI IMPIANTI CHIMICO - FISICI DIFFUSIONE UNO SEPARATORI FISICI CENTRIFUGHI MICRO/ULTRA FILTRAZIONE La rivista UNO Magazine viene diffusa a Padova, Treviso, Vicenza, Mestre e Rovigo nei locali ed attività del centro città, nei principali Centri Commerciali e nei più importanti eventi.. Grazie a questa diffusione capillare la rivista entra in contatto con un vasto ed eterogeneo pubblico. UNITÀ DI FILTRAZIONE ADSORBENTE OZONIZZATORI POTABILIZZAZIONE STERILIZZAZIONE ACQUA DI PIAZZALE TRATTAMENTO ACQUE DI PISCINA NOLEGGIO a partire da 90 EURO mensili LA GRANDE ESPERIENZA nel processo di gestione di SCARICHI INDUSTRIALI ci ha permesso di elaborare efficienti e affidabili impianti per il TRATTAMENTO DELLE ACQUE ed il loro riutilizzo con le più moderne tecnologie costruttive. Semplicità strutturale, modularità e componibilità, design accattivante e dimensioni compatte, rendono le nostre apparecchiature versatili e adattabili alla realtà industriale di qualsiasi settore: industrie cosmetiche, farmaceutiche, grafiche, meccaniche, tessili, galvaniche, conciarie, di verniciatura e lavaggi vari. Inoltre, con la nostra FORMULA NOLEGGIO, nessun immobilizzo di capitale; detrazione fiscale (canone interamente deducibile); reagenti chimici, manutenzione e riparazioni comprese; per aziende con cicli produttivi incostanti elasticità nei contratti; sicurezza ambientale conforme alle leggi vigenti; tecnologia Chi vuole ABBONARSI può inviarci il coupon pubblicato a pag. 63 o cliccare su ISCRIZIONE UNOClub su: ww.magazine.com 44 Ristretti Orizzonti FINIRE DENTRO 45 Sallusti al Due Palazzi DALLECINQUEDELLA SERA 46 La guida ai locali giusti REPORTAGE ASTRI&DISASTRI 62 Saturno in Scorpione: chi gode e chi soffre? INFORMATIVA DATI NON RACCOLTI PRESSO L INTERESSATO La informiamo che secondo quanto disposto dall art. 7, DL 196/2003 sulla tutela dei dati personali, Lei ha diritto, in qualsiasi momento e del tutto gratuitamente, di consultare, far modificare e cancellare i Suoi dati o semplicemente opporsi al loro utilizzo per l invio della presente rivista ed inoltre di ottenere informazioni sulle iniziative di cui si è reso partecipe. Tale Suo diritto potrà essere esercitato semplicemente scrivendo ad: ACOVES ITALIA srl editrice della rivista Uno Magazine, C.P. 848 PD Centro PADOVA. (pag. 42) 54 Abitare il mondo UNO IN PILLOLE 64 Notizie in breve CARTA UNO CLUB VANTAGGI 66 Gli sconti riservati ai nostri lettori CERCHIAMO NUMERI UNO 68 Obiettivo puntato su Monica Boin COMICHE FINALI 70 La vignetta di Davide Ceccon evoluta e adatta alle proprie esigenze sempre disponibile; possibilità di potenziare le apparecchiature in corso d opera e, infine, condizioni speciali per chi acquista, in un secondo momento, la macchina in locazione. ECOGLOBAL srl Noleggio Progettazione Assistenza Vendita Via Fornace, 36 PADERNELLO DI PAESE (TV) - info@eco-global.it Tel Esploraa le tue emozioni con i grandi Esplor gr classici soul, le espr espressioni essioni del jazz, le ultime tendenzee della lounge, chill out e nu soul. ti Sento Diventa Fan della pagina ufficiale di Radio Cafè e condividi la musica che ami fm 95.3 Per la tua pubblicità SpotInvest, tel magazine radiocafe.it

5 C O N S U M O C O N S A P E V O L E Caldo come il cashmere... ma si ottiene dallo yak Lo Yak è un mansueto gigante che vive sulle alture della Mongolia e del Tibet. Può raggiungere i 2 metri d altezza al garrese e pesare quasi una tonnellata, un animale così importante per gli abitanti di quei territori da essere considerato sacro. Gli allevatori della Mongolia, in tarda primavera, pettinando con maestria gli yak, separano il lungo ed ispido pelo dell animale dallo strato di peli più corto a contatto con la pelle, ottenendo un filato finissimo, molto simile al cashmere, eccezionale nel trattenere il calore corporeo, poiché è il vello che protegge l animale dal freddo durante i rigidissimi inverni. Oltre a tutte queste qualità lo yak, rispetto alla universalmente rinomata capra da cui si ricava il cashmere, ha un ulteriore pregio: non interferisce sull ambiente, in particolare quello mongolo e del Gobi. La capra di cui sopra, purtroppo, ha infatti la pessima abitudine di grattare il terreno con gli zoccoli per soddisfare il suo appetito formidabile, appetito che non risparmia nemmeno rovi ed arbusti. Secondo alcuni proprio questa desertificazione del territorio sarebbe la causa principale delle recenti tempeste di sabbia giunte persino a Pechino. Per fortuna c è chi ritiene corretto ed eticamente magazine 8 responsabile percorrere le tortuose vie del business in maniera ecosostenibile: una scelta che dovrebbe, giustamente, attirare simpatie ed attenzioni da parte di un consumatore sempre più evoluto ed attento alla salvaguardia dell ambiente. Un esempio in tal senso è l azienda veneta Kyo cashmere: un outlet a S. Giorgio in Bosco e due punti vendita nel bacino termale, rispettivamente ad Abano e Montegrotto. Guidata da una determinata ed entusiasta Vania Silvestri, Kyo cashmere offre al consumatore la gratificante esperienza dell acquisto di un capo ecosostenibile ad un prezzo ragionevole, in virtù della consolidata regola della vendita diretta dal produttore al consumatore. Questo ed altro nell intervista rilasciataci da Vania Silvestri. Siete nati come azienda produttrice di cashmere, a cosa è dovuta la svolta verso il filato proveniente dallo Yak? VANIA SILVESTRI «Abbiamo scelto il cashmere perché è una fibra che si ottiene da allevamenti liberi e per pettinatura e continuiamo ad offrirlo ai nostri clienti acquistando la materia prima dalle migliori filature italiane, cosa importantissima perché le tinture vengono effettuate nel rispetto delle leggi e non come il cashmere che giunge dalla Cina. Tuttavia l amore per l ambiente e per gli animali ci ha spinto a cercare dei filati nobili e di qualità ma più sostenibili ed ecologici. Con lo yak, non solo non si perde in qualità ma, anzi, è sicuramente più caldo, non è soggetto all antiestetico pilling ed essendo un bovino non crea problemi all ecosistema». Una conversione avvenuta non sulla via per Damasco ma su quella per Ulan Bator capitale della Mongolia VANIA SILVESTRI «Infatti, durante un viaggio all interno della Mongolia, fatto alcuni anni fa, abbiamo incontrato questo splendido animale: lo yak. Dalla pettinatura del suo foltissimo mantello i nomadi ricavano coperte, feltri per avvolgere le tende, stuoie, tappeti e persino corde. Perciò stiamo collaborando con alcuni allevamenti locali per ottenere un filato, da lavorare poi in Italia, biologico al 100%. Stiamo agendo affinché queste aziende ottengano la certificazione, una questione più burocratica che pratica, visto che gli animali sono già allevati in maniera libera e lontana da fonti di inquinamento». VENDITA DIRETTA dal PRODUTTORE al CONSUMATORE Tornando allo Yak è vero che il suo filato non si può tingere? VANIA SILVESTRI «Si tinge molto difficilmente perché partiamo da un colore naturale grigio/beige ed è questo il motivo per cui l industria della moda tradizionale non è più di tanto interessata. Inoltre il filo è così corto che in Italia ness riesce a filarlo se non mischiandolo alla lana, mentre i nostri capi sono realizzati utilizzando filato di yak al 100%. Gli yak Informazione Pubblicitaria PIÙ VORACI LE CAPRE O I FUNZIONARI CINESI? Nel 1981, un funzionario della Mongolia ha creato una fabbrica di maglioni di cachemire iniziando un processo che ha trasformato il cachemire da bene di lusso a prodotto di massa. Il numero di capre in Mongolia balzò da 2,4 milioni del 1949 ai 25,8 milioni del La produzione cinese ha tagliato i costi della maglieria in cashmere del 75% con il risultato che gli americani nel solo 2005 hanno comprato 10,5 milioni di capi realizzati in cashemere cinese: un aumento pari a 15 volte in meno di un decennio. I funzionari cinesi hanno ora vietato il pascolo su più di un terzo del territorio. Troppo tardi, forse. sono animali che possono vivere fino ai seimila metri di altitudine e per questo motivi l abbiamo definita la: fibra più vicina al cielo. Dalla loro pelliccia poi si ottengono varianti di tre colori differenti e, sottolineo, completamente naturali. Essi sono il roccia, una via di mezzo tra il grigio ed il beige, il nocciola e, infine, il cioccolato, un marrone intenso molto bello». Kyo cashmere Come sta reagendo il mercato? VANIA SILVESTRI «Chi ha acquistato un capo di Yak non è più tornato indietro, registriamo infatti già un buon numero di clienti fedelissimi. Questo ci gratifica moltissimo tant è che stiamo preparando la nuova collezione che proporremo alle prossime fiere internazionali. In italia, invece, saremo presenti al Biolife di Bolzano dal 30 novembre al 2 dicembre». SHOWROOM - OUTLET S. GIORGIO IN BOSCO (PD) Via dell Artigianato, 16 tel PUNTO VENDITA MONTEGROTTO TERME (PD) Via Manzoni, 23 tel PUNTO VENDITA ABANO TERME (PD) Via Martiri d Ungheria, 60 sito: info@kyocashmere.it facebook: KYO Shopping for a Better World

6 R U V I D O ISTINTO D I A R I O C A N I N O DI SOPRAVVIVENZA Crisi economica, della coppia, adolescenziale, di mezza età, dei valori... Ora basta. La parola d ordine dev essere: sopravvivenza, a tutti i costi. Fatevi guidare dall istinto, raramente sbaglia. Sembran piovere solo bombe, ultimamente, sulle nostre malcapitate teste. Ditemi se esagero, ma, tralasciando la crisi economica che ci sta frantumando gli zebedei come non mai, capita pure che come ti giri incontri gente con problemi: il lavoro che scarseggia (o, peggio, assente), le coppie che scoppiano con relativi strascici, i figli senza futuro che però, nel frattempo, martellano il presente ai genitori... Insomma una società malata, priva di punti di riferimento e in caduta libera per quanto riguarda i valori. Potrei continuare, ma non voglio infierire. E allora, che si fa? Soccombiamo? O ci spariamo un colpo (metaforicamente parlando) prima che lo faccia qualc al posto nostro? Assolutamente no. Dobbiamo reagire, rimboccarci le maniche, capire che questo è un periodo eccezionale che finirà nei libri di storia e noi ci siamo dentro. Molti, forse, ancora non l hanno capito. Senza voler fare paragoni irriverenti, pensate agli inizi della persecuzione nazista nei confronti degli ebrei. Chi capì e reagì subito allontanandosi, fisicamente, dalla Germania nazista, senza subire, supinamente, il crescendo di soprusi e violenze del regime hitleriano, salvò la pelle e diede un futuro ai propri figli. Chi attese, per pigrizia, per fiducia smisurata nel prossimo o, semplicemente, perchè non ne aveva i mezzi, fece purtroppo una tragica fine. Quotidianamente nelle mie orecchie si riversano litanìe di ogni ordine e grado. Lamentarsi, infatti, sembra essere, allo stato attuale, la prassi più diffusa tra gli italiani. Ora non vorrei dire la solita (apparente) banalità che quando c è la salute c è tutto, ma questa è la pura e semplice verità. Immagino adesso la valanga di insulti che mi arriverà (seppur con il pensiero), dopo aver letto quanto sopra, da chi è disoccupato, cassintegrato, indebitato, separato in casa o con un figlio scapestrato. Agli occhi di questi signori apparirò come il solito superficialotto che non è in grado di capire i loro enormi e gravi problemi. Ebbene, provino lorsignori a confrontarsi con chi sta davvero male: fisicamente intendo. Scoprirebbero o meglio ricorderebbero a se stessi questa semplice, ineluttabile e sacrosanta verità: quando c è la salute c è tutto. Tempo fa, era un sabato pomeriggio, recandomi in città incrociai un campionario umano variegato: coppie in auto, benvestite, ma già sul piede di guerra (forse discutevano di soldi), giovani annoiati e indolenti immersi nel rito dello struscio/aperitivo senza alcun barlume vitale negli occhi... Poi ho incrociato una ragazza paraplegica, sola, a bordo della sua carrozzina, che transitava sul marciapiede (con tutti i disagi del caso). Però, stranamente o incredibilmente verrebbe da dire, sorrideva. Avete letto bene. Questa ragazza, a differenza di tutti gli altri fortunelli incrociati sin lì, era serena e sorridente. Che dire? Pare brutto ricordarsi, ogni tanto che, intorno a noi, c è chi sta, decisamente, peggio eppure trova comunque il pretesto per un sorriso? Perciò riflettete (se vi va) e la prossima volta che la vita vi sembrerà così ingrata, se ci riuscite... non lamentatevi, ma sorridete e lottate. Voi che potete. magazine 10 Claudio Campagnolo UN PROGRAMMA A CURA DI CLAUDIO CAMPAGNOLOC irano magazine FREE PRESS DAL 1983 ANNO XXX N 3 Novembre 2012 Periodico d informazione Copia non in vendita DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Campagnolo COORDINAMENTO EDITORIALE Margherita Maschio EDITRICE Acoves Italia s.r.l. Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n 2747 Reg. Trib. Padova n. 775 dell 1/07/1983 REDAZIONE E PUBBLICITA Acoves Italia s.r.l. Via Papa Giovanni Paolo I, Campodoro PADOVA Telefono (+39) Cellulare (+39) (SOLO SMS) redazione@magazine.com STAMPA Grafica Veneta S.p.A. via Malcanton, Trebaseleghe (PD) Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% CMP Padova. Hanno collaborato: Elisabetta Ziliotto, Silvia Giralucci, Giusy Barattin, Davide Ceccon, Dennis Castelli, Miriam Costa, Paolo Trevisan, Cristian Pajaro, Pinta e tutti i lettori che hanno partecipato ai sondaggi pubblicati in questo numero. Si ringraziano: Ecoglobal, Kyo Cashmere, abc.it, De Checchi Gino, Ascom Padova, Victoria Club, Osteria Rive, Rensi Gioielli, Tono Confezioni, Radio Cafè, È Sposi, Pizzevia, Destro calzature comfort. ASSOCIATO ALL USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata La rivista UNO Magazine non assume responsabilità alcuna per il materiale (foto, testi, ecc.) fornito direttamente dagli inserzionisti. Gli articoli, le foto e i disegni pervenuti, se non espressamente richiesti, non vengono restituiti. Dal diario di viaggio della Pinta Sono una cagnolina fortunata perché mi hanno regalato un sogno. Sono fortunata perchè ho tutto quello di cui ho bisogno e quando viene sera e tornerò da te è andata com è andata la fortuna è di incontrarti ancora. Sei bella come il sole, a me mi fai impazzire Caspita amici pelosi che pacchia!! E pensare che solo dieci mesi fa me ne stavo in Spagna, anzi in Estremadura non sapendo che ne sarebbe stato del mio destino. E per fortuna che lì ho incontrato Laura, Massimo, Elisabetta e poi in Italia Patrizia, Nausicaa, Leonardo, Loredana e tutti gli altri favolosi e instancabili angeli del projeto animalista por la vida progettoanimalistaperlavita@gmail.com Mitici davvero! Ragazzi io ce l ho fatta e credo che ce la possono fare tutti e, poi, il mio destino era viaggiare e non potevo farmi fermare dalla ristrettezza mentale di chi voleva tenermi bloccata in una perrera spagnola. Ma stiamo scherzando? Per chi non lo sapesse, questi sono luoghi di passaggio dove vengono portati i cani randagi che dopo dieci giorni possono essere soppressi. Pensate che sono proprio i Comuni a pagare 80 euro per far sparire un animale. Una sorta di Auschwitz per gli amici a quattro zampe. Tanto per darvi una cifra approssimativa: nella nazione iberica ogni anno vengono massacrati nelle perreras oltre cani. Bando alla tristezza, se ci penso mi vengono ancora i brividi! Purtroppo ogni tanto mi parte un pensiero a tutti gli amici lasciati lì, li voglio immaginare salvati, magari meno girovaghi di me e dei miei due zampe, ma coccolati, curati, amati e soprattutto VIVI. E ora, dal mio diario di viaggio, un reportage davvero particolare della mia estate normanna. E sì... ora ho imparato pure ad abbaiare in francese! Ma iniziamo dalla sera prima della partenza. «Che cosa sono queste risate che giungono dalla cucina? Mi hanno svegliato! Ma è possibile che non si possa riposare tranquillamente prima di un viaggio così lungo?! Va bene, non sono nella mia solita cuccia, ma non avete mai visto dormire un cane in una valigia? Tra l altro comodissima. A magazine 11

7 D I A R I O C A N I N O D I A R I O C A N I N O Eccoli lì i miei duezampe fermi ad ammirare il paesaggio. Ma lo capite o no che, con tutti questi odorini in giro, non posso certo starmene qui impalata? magazine 12 magazine 13

8 (segue da pag. 11) D I A R I O C A N I N O scanso di equivoci, perché a volte il linguaggio canino può essere frainteso, volevo farvi notare che, assolutamente, non dovevano esserci dubbi sul fatto che sarei venuta con voi. E che scherziamo! Tutti per, per tutti». La mattina dopo, il viaggio inizia, tutto è scorrevole, c è il sole, il mio sedile è sistemato benissimo e io sono allacciata e protetta mentre osservo la città e gli amici che stanno uscendo di casa per la loro passeggiatina quotidiana, tra pochi giorni altri partiranno per le vacanze e ci rivedremo tutti al rientro nel solito nostro campetto lungo le mura. Tutto scorre, senza intoppi e mi faccio di quelle dormite fantastiche, cullata da cd di jazz che la mia due zampe ha pensato bene di portare, dato che sapeva bene che la radio avrebbe presto gracchiato e perso le frequenze oltre confine. Intanto vi presento i miei compagni di viaggio, Elisabetta e Cristian che litigano sempre, si abbracciano troppo e sono semplicemente fantastici in viaggio, sempre entusiasti e sempre incredibilmente d accordo. Sembrano due bambini alla scoperta del mondo. Pure Cristian, che di solito è più serio e meno comunicativo, si lascia andare e si trasforma. D altro canto Elisabetta sembra abitare un mondo parallelo e fluttua nell aria attraversando cose e esseri come se fosse sempre aperta una porta tra universi diversi ma paralleli. Per fortuna che nei suoi voli ha sempre legata ad una caviglia un cordoncino impalpabile che Cristian tiene ben saldo, se no sai che fughe si farebbe. Sono perfetti per me. Ho di tutti e due. E ovviamente nel viaggio hanno prima di tutto pensato a me. Il viaggio, anche se lungo, è stato tranquillissimo perché in Francia ci sono tantissime stazioni di servizio ombreggiate, fornite persino di docce-vaporizzatori di acqua fresca sotto alle quali potevo rinfrescarmi! Quanti spazi verdi dove abbiamo fatto molti pic-nic: io ed Elisabetta dividevamo sempre la baguette au jambon. In questi luoghi non mancava proprio nulla per sgranchirsi le zampe e rinfrescarsi! MONT SAINT-MICHEL Dopo il viaggio di spostamento ecco una località che non dimenticherò sicuramente anche se io al mare, in Italia, ero già andata. Un sali scendi di acqua così strano non lo avevo mai visto. Tutti erano affascinati, io forse un po meno all inizio perché non capivo cosa ci trovavano i miei due zampe, ma poi la passeggiata è stata fantastica. È vero non siamo potuti salire in navetta perché c ero io, ma molto meglio così perché volevo proprio sgranchirmi, dopo tutti quei chilometri in auto! Si vedeva già da lontano Mont Saint-Michel, l isolotto sormontato dall abbazia, sospeso tra cielo e terra, comparso con la stessa naturalezza con cui si può scorgere una cattedrale nel deserto. Solo avvicinandoci, ho visto l acqua che lo circondava. Una debole brezza veniva dall oceano e increspava leggermente la superficie. Davanti si ergeva la cittadina, circondata da alte mura. Era mezzogiorno, la marea era al livello massimo per quel giorno; si era alzata di dodici metri. Pare che in questa zona si registri il più alto livello di tutta Europa. E io avevo già un certo appetito, perché quell aria marina e quel profumino di salmastro mi avevano veramente stuzzicato. Quando siamo arrivati nella cittadina c era una sacco di gente vociante che saliva e scendeva le ripide stradine che si inerpicavano a spirale attorno alla collinetta. Tutti tenevano il naso all insù per ammirare le pareti dell abbazia che, imponenti, si ergevano a ridosso della strada, e io ero l unica che girava con il muso che sfiorava ciottoli e mura per non perdermi nessun profumino nuovo (si fa per dire): lì era tutto terribilmente vecchio! Caspita ma qui non si finisce più di salire, e quando si mangia?! Finalmente su un ampia terrazza che dava sul mare ci siamo fermati a guardare e a sgranocchiare delle crocchette che i miei due zampe avevano portato per me. Lì magazine 14 sopra, comunque, c era tanta gente che aspettava questo miracolo ed effettivamente sia la marea, che proviene dal mare, sia quella che sale dalla sabbia ha fatto un effetto strano pure a me che pensavo l acqua spaventasse solo i gatti. Questa si che è una delle meraviglie della natura!!! Comunque a un certo punto ho iniziato a fremere forte perché mentre le secche si allargavano, i gabbiani hanno iniziato a tuffarsi a becco in giù per pescare con più facilità il pesce. Confesso che il mio istinto di cane da riporto, ogni volta che vede un gabbiano in cielo o in riva al mare, mi proietta in avanti per cercare di afferrarlo. Invece il mio due zampe mi tiene sempre ben ferma con il guinzaglio e così inizio a gemere e a guaire cercando di spiegargli che mi deve concedere di... acchiapparne prima o poi! So che è un sogno quasi impossibile questo, ma io ci provo ogni volta. Il ritorno però è stato divertente perché è iniziato a piovere forte e ci siamo bagnati da capo a piedi. Erano quasi le sei del pomeriggio e là, dove poche ore prima c era l acqua alta, si apriva una distesa limacciosa che si stendeva a perdita d occhio: il mare si era completamente ritirato e solo qualche rivolo che correva lungo piccoli solchi ricordava la presenza di una ben più imponente massa d acqua che ricopriva quei luoghi. Io mi sono divertita un sacco. LA FORESTA DI BROCELANDIE Questo era il sogno di Elisabetta e la mia parte femminile l ha compresa e sentita. Qui le energie la fanno da padrone e credetemi scorazzare tra questi luoghi è un esperienza che ha dell incredibile. Bisogna avere il cuore aperto, come noi pelosi, per sentire vibrazioni ed emozioni che ai due zampe, se non sono in connessione con la natura, o se sono troppo centrati nel mentale, non giungono proprio. Questa è la terra delle fate (fate, non streghe) Morgana e Viviana, delle dee celtiche, già dee che vivevano e comprendevano bene noi fedeli amici a quattro zampe. Un vero viaggio iniziatico in questa terra disposta su ettari, la foresta di Paimpont è una parte di ciò che resta della Brocelandia primitiva. Sentiste gli odori, i profumi che mi hanno avvolta lungo le stradine nella foresta, dove c erano stagni e avvallamenti. Il centro del bosco poi, era ricoperto da valli umide, che pacchia la pipì tra querce, faggi, betulle, agrifoglio e sorbo. Dove gli alberi erano più rari, praticamente nella brughiera, scorazzare significava stare a tu per tu con i mille abitanti del bosco. Io coglievo tutto! E mentre i miei due zampe, soprattutto Elisabetta, era a caccia di conferme a leggende e ai miti presenti in questo luogo quasi soprannaturale, io ero alla spasmodica caccia di bruchi, lucertole, farfalle e tutto ciò che si agitava nell erba o a mezz aria. Qui Il mio duezampe trova molto interessante questa roba dell acqua che scende e sale... Mah, robe da gatti! tutti si muovevano come gli antichi, a piedi o al massimo in bicicletta, e molti con amici pelosi, con i quali ho fatto conoscenza: non sono per niente paurosa, anzi, mi butto per prima, dato che qualc deve pur rompere il ghiaccio. A volte però i quattro zampe possono essere ben grandi! C erano delle tipe alte, come pelo mi assomigliavano, ma erano gigantesche e facevano mhuuu! Cristian ha detto che erano mucche pezzate con i colori della bandiera bretone e si muovevano ciondolando nell erba. A Brocelandia magazine 15 D I A R I O C A N I N O tutto è incantevole per noi quattro zampe, peccato che i miei due compagni non si fidavano proprio a liberarmi dal guinzaglio eppure il sole splendeva, la strada era in discesa e tutti gli auspici favorevoli a una corsa in mezzo alle ginestre. Allora mi sono sorbita la storia che raccontava Elisabetta secondo la quale Viviana, con un incantesimo rappresentato da 9 cerchi magici, rinchiuse Merlino in una prigione d aria. Io però mi distraevo spesso perché per arrivare alla Tomba di Merlino c erano delle strane pietre e vedevo muoversi

9 La mia duezampe, invece, ama portarmi in campagna a respirare aria pura... Speriamo almeno che non piova! magazine 16 (segue da pag. 14) D I A R I O C A N I N O speranzose delle lumachine. Eccoci arrivati al centro di un recinto rotondo con un albero di agrifoglio pieno di bigliettini: quanta gente che parlava lingue diverse e tutti che giravano tre volte in senso orario attorno all albero, mormorando non capivo cosa. Beh, l ho dovuto fare anch io! Ma chi cavolo è questo Merlino di cui tutti continuavano a parlare? È sempre presente in questa foresta incantata. Poco distante c era la fontana della giovinezza, dove bretoni e francesi buttano monetine (come facevano gli antichi celti con le loro fonti sacre), chiedendo anche qui la realizzazione di desideri collegati con la buona salute. È veramente bello fare, insieme a loro, questo antichissimo rito. Comunque ness si è offeso quando io ho cacciato il musetto per vedere, anzi volevo proprio bere, per fortuna m hanno acciuffato al volo sennò... ero io la moneta più grande! Forza risaliamo in auto e via allo Chateau di Comper. È un castello molto antico, e infatti appena oltrepassato l ingresso, mentre Elisabetta era entrata nel Centro dell Immaginario Arthuriano, dove c era una rassegna sulle Fate e Maghe, io e Cristian abbiamo iniziato a girovagare alla scoperta dei luoghi. Per fortuna lui non era interessato alla mostra, e così ci siamo avventurati alla volta del lago, si trattava del famoso Lago dove Viviana allevò il giovane Lancillotto, nel castello creato per lei da Merlino. Era assolutamente fantastico e nei pressi c era anche una quercia dalla forma incredibile. Qui la cosa migliore era saltellare dentro e fuori dall acqua e annusare, zampettare. Qui mi sarei fermata per sempre! Finita la visita culturale la mia due zampe ci ha raggiunto e abbiamo fatto una passeggiata bellissima. C erano ragazzi con la tenda, persone con la chitarra, con album da disegno, c era un bambino che pescava, ma quando ha alzato quella corda lunga con attaccato un pesce è stato troppo. Mi sono lanciata, lui però è stato più veloce e... addio pranzo campestre! Per fortuna che mi sono subito distratta perchè ho incontrato molti amici pelosi in compagnia dei loro mamma e papà. Purtroppo siamo dovuti ripartire alla volta della quercia di Guillotin. Anche qui strane cose, un albero vecchio vecchio di più di mille anni larghissimo (circonferenza 9,5 metri) grande pacchia per i maschietti pelosi, che aveva un apertura dove entravo a malapena io, ma che dentro accoglieva comodamente anche un uomo. Si diceva che durante il periodo del terrore un frate fosse sfuggito ai rivoluzionari francesi nascondendosi proprio in una fenditura di questa fenomenale quercia. Mi sa che sicuramente aveva scoperto il pertugio un mio antenato Nota La quercia è conosciuta anche come l albero di Eon l Etoile, una singolare figura di monaco-eremita che fu protagonista di una vicenda di ribellione popolare contro i signori medievali e che venne ritenuto ispirato da Mago Merlino, salvo poi essere arrestato e imprigionato a Parigi, mentre i suoi seguaci venivano massacrati dalle truppe del re (questo intorno al 1145 d.c.). mentre era a caccia di lepri. Caspita iniziavo a essere un po stanchina e non mi è per niente dispiaciuto risalire in auto. Poi siamo partiti alla volta della Follee Pense, dove si narra siano stati curati i malati di mente fin dal tempo dei druidi. Noi canini un tempo non ne avevamo proprio bisogno ma ora spesso ci prendiamo le nevrosi dei nostri ominidi e so che ora pure dallo psicologo ci stanno portando (ma non è il mio caso: sono sanissima ed equilibrata). Non è meglio che si curino e buttino un po di soldi i due zampe, invece di curare noi?! A noi basta un po di pappa, acqua e molte coccole, la terapia migliore. Forse il luogo stava evidenziando i miei talenti, e mi chiedevo se sarei diventata anch io una psicologa di miei simili! Comunque bando a tutte queste riflessioni, occorrevano 15 minuti di percorso a zampe nella foresta prima di poter accedere alla fonte di Barenton e, scusate se in barba agli incontri amorosi della Fata Viviana e di Merlino, ho fatto l azione più logica, almeno secondo me. Mi sono bevuta alcune lunghe sorsate di acqua della suggestiva fonte di Merlino, caspita questi umani, che assurdi, chilometri e chilometri parlando di miti, suggestioni, fonti miracolose e poi sta magazine 17 SINDROME DA RIENTRO L esperienza di un viaggio arricchisce moltissimo e ci fa trascorrere dei momenti indimenticabili: perché non condividere gli stessi con i membri della nostra famiglia di specie diversa? Al mare, in montagna, in collina, al fiume, al lago? La scelta della destinazione è ovviamente soggettiva ma deve tenere conto delle esigenze del nostro amico. Gli animali ansiosi, anziani o con difficoltà cardiache e respiratorie possono soffrire con l afa e il clima marino. Il nostro animale deve poter approfittare della vacanza, non patirne le conseguenze. Prima di partire consigliamo quindi una visita veterinaria per conoscere le eventuali difficoltà dovute allo stato di salute dell animale. Nel vostro kit di pronto soccorso potete includere una piccola scelta di farmaci da lui consigliati per eventuali piccoli incidenti che possono accadere in vacanza anche agli animali (morsi, punture di insetti ecc.) quindi un antidolorifico, un anti-infiammatorio, un antibiotico. Ma ricordatevi che la sindrome da rientro colpisce anche i nostri animali domestici. E a soffrirne sono sia il gatto che il cane nella stessa misura, l unica differenza sta nella scelta fatta del padrone se li ha portati con sé o se li ha lasciati in pensione. Parlando di viaggio con i cani bisogna parlare con loro in continuazione e sistemarli in modo che possano guardare il padrone. Ma sembra proprio che le contromisure allo stress da rientro non esistano, dobbiamo cercare di non costringerli ad essere affettuosi, meglio aspettare un po di tempo e intanto dedicarsi un po di più a loro. Ma ricordiamoci che, come negli umani, non dobbiamo cercare di sopperire ad un disagio psichico con il cibo, magari scegliamo scatolette più appetitose ma non aumentiamo le dosi. Meglio essere più presenti e più vicini a loro e, insieme, superare la nostalgia delle vacanze ormai lontane.

10 D I A R I O C A N I N O D I A R I O C A N I N O OSPITALITÀ NORMANNA I nostri cugini d oltralpe sono enormemente più avanti di noi riguardo all ospitalità per gli amici pelosi! Fido infatti è ben accetto in qualsiasi struttura sia essa un albergo, un residence, un ristorante/bar, case private (stile b&b), negozi. Figuratevi che lungo le passeggiate alcuni locali lasciano appositamente ciotole con acqua per dissetare i nostri compagni di viaggio, una vera pacchia! Ve la consigliamo non solo per l apertura mentale nei confronti degli animali, ma anche per la sua bellezza e varietà di paesaggi e situazioni. La maggior parte delle famiglie possiede un cane. In alcune città e paesi nei parchi vi sono zone dove portare il cane a fare i bisogni, (fornite addirittura di palo per i cani maschi!) che viene ripulita tutti i giorni dagli escrementi. Nelle aree urbane vi sono spesso moto aspira - cacche e distributori gratuiti di sacchettini. Sono rare le spiagge vietate ai cani, moltissime accessibili dove gli amici canini si ritrovano a giocare e curiosare con loro simili, con l unico limite che in alcune (solitamente quelle al centro della località) non può fare il bagno, per capire dove è vietato basta chiedere ai CRS locali che abbondano in informazioni e se avete problemi fanno valere i diritti dei quattro zampe. Gli alberghi (3 o 4 stelle) permettono spesso al cane di entrare anche nella sala della prima colazione (al guinzaglio sotto il tavolo). Nei ristoranti è veramente raro oppongano dinieghi, anzi i camerieri spesso si affrettano subito a portare una ciotola di acqua fresca di loro iniziativa. Stesso servizio in autogrill. Anche nei luoghi turistici da visitare non è difficile trovare dove lasciare il cane in buone mani, o dei luoghi con acqua deputati alla loro accoglienza. magazine 18 (segue da pag. 17) vano lì a guardare. Una signora mi ha guardato e ha chiesto a Elisabetta se era potabile, io ho abbaiato senza rispondere: domanda assurda per una fonte magica! C era una quercia che spioveva sulla fontana, con moltissime radici in vistosa evidenza e anche quelle a fianco avevano molte radici sporgenti dal terreno. Io ho iniziato al solito a curiosare ed ho iniziato a sentire le presenze antiche di questa foresta e di Merlino che con le radici portava in superficie la magia di una terra sensibile, profonda e fatata, capace di trasformare piante e animali in fratelli e amici. Comunque qui a Barenton la cosa migliore era sdraiarsi davanti alla fontana, guardare l acqua che scorreva, respirando l aria fresca del luogo e incantarsi come ho fatto io quando mi collego con un altro mondo. Va bene è durato poco perché il mio istinto e, soprattutto, il mio olfatto mi ha fatto fremere e tirare il guinzaglio per salire sulla collina dalla quale si dominava tutta la vallata. Ho lasciato volentieri, davanti a questo spettacolo, alcuni ricordini. E mi dispiace se venivano qui a danzare le fate (e anche se il mio due zampe raccoglie), un po di me è rimasto. Si continua la passeggiata, che bello! È un vero piacere perdersi nei boschetti e percorrere i sentieri, non ancora segnati. Lo mormoro solo qui a voi, io lì ho proprio percepito elfi e fate che raccontavano dell epopea della Tavola Rotonda e delle gesta di Re Artù e dei suoi cavalieri. Un salto e siamo di nuovo alla macchina, per arrivare alla Valle senza Ritorno dove sono imprigionati i cavalieri infedeli. La casa di Viviana è situata nel sottobosco su una piccola collina chiamata Tomba dei Druidi. Ma io ero interessata di più dal laghetto in fondo alla valle. Qui la foresta è talmente fitta che il vento non riesce a passare rendendo il lago totalmente immobile. Quanti profumi fatali per noi pelosi. PENISOLA DI COUTANTIN E CHERBOURG Chilometri e chilometri di bagnasciuga, barche in secca, un faro solitario che sembra dover far strada ai carovanieri nel deserto e non ai marinai... gabbiani che volteggiano in cerca di cibo e lanciano i loro gridi striduli... e io che non riesco ad afferrarli! E amici pelosi che si aggirano con i loro due zampe muniti di secchi in cerca di cozze che sono lì, pronte a farsi raccogliere, attaccate alle rocce, gusci di conchiglie dappertutto, il mare come un miraggio, lontanissimo... e io che ho iniziato a correre sulla sabbia. E poi, nel giro di poche ore, sotto i miei occhi, quella spiaggia è diventata mare, le conchiglie sono scomparse e le barche hanno ripreso a dondolarsi pigramente nel blu profondo. Insomma, questo è stato il mio secondo incontro con le maree e lo spettacolo è stato diverso, ma sempre un po strano. Questa è la penisola del Coutantin. Qui noi tre ci siamo fatti delle camminate lunghissime su spiagge solitarie, era un luogo che mi prendeva molto per via dei gabbiani ed ho sofferto nel non riuscire ad acciuffarne. Ad un tratto ho pianto talmente forte che Elisabetta ha pensato avessi qualche visione strana, perché tiravo il guinzaglio come un ossessa e mi sollevavo sulle zampe anteriori. Purtroppo abbiamo dovuto proseguire il viaggio e abbiamo visitato prima Cherbourg, dei maggiori porti artificiali del mondo e poi Barfleur, in realtà nient altro che una man- magazine 19 E quel pelosone bianco? Ora devo andare ma poi torno così ci diamo una bella annusatina e sennò... ti cerco in facedog! ciata di case su di una sottile striscia di terra di cui il mare si è impadronito negli anni in modo lento ma inesorabile, facendone un porto piccolo e molto carino, anche qui il profumino di pesce era troppo appetitoso! Dopo ci siamo spostati a Granville, una città piena di gente e al solito mi sono fatta accarezzare e coccolare da passanti che mi trovavano molto carina. E, mentre io mi gratificavo scodinzolando con la mia dose giornaliera di apprezzamenti umani, i miei due

11 D I A R I O C A N I N O D I A R I O C A N I N O (segue da pag. 19) zampe ammiravano la suggestione tipicamente normanna di questa città vecchia fortificata, a picco sul mare, con le sue case in granito dalle persiane bianche e il suo porto pieno di barche colorate. LE SPIAGGE DEL D-DAY Eccoci qua ora ad attraversare il maestoso ponte di Normandia alla volta delle spiagge del D-day (nome in codice per Operation Overload). Quando siamo scesi dall auto, l aria era stranamente quieta, il mio olfatto e il mio senso particolare ha colto un atmosfera di pace, c era finalmente silenzio, pochi gabbiani, niente rumori e io fiutato prima lungo stradine strette, bordate di muri di pietra grigia e poi lungo sentieri di sabbia che, attraversando le dune soffici, conducevano alle spiagge battute dal vento. Qui il tempo sembrava più tranquillo che altrove, eppure secondo me qui era successo qualcosa, ho come avuto questa impressione. Cristian parlava con Elisabetta di guerra, di sangue, di memoria, ma che cos è poi questa guerra? Cose da umani, sicuramente, non ho ben compreso ma dalle loro espressioni non mi sembrava un argomento molto allegro. A me sembrava che questi posti fossero stupendi, pieni di profumi, di colori, di sole. Abbiamo passeggiate su spiagge che avevano strani nomi, non mi sembrano molto francesi, Utah, Omaha, Gold, J, Sword. Il mio due zampe diceva che erano nomi di luoghi americani, io non ci sono stata in America e non vi so dire. L unica cosa che vi posso dire che questi americani devono aver avuto dei cagnoni giganteschi perché le loro cucce erano le più grandi che io avessi mai visto. Certo loro non dovevano aver problemi ad acciuffare i gabbiani. Erano veramente tante e sistemate poi alcune sulla spiaggia altre un po più in là in mezzo al mare. Era proprio chilometrica questa spiaggia che si chiamava Arromanches e Cristian come me si è avvicinato a curiosare in queste enormi tane di ferro che io proprio non avevo mai visto, ma mi sa neppure lui. Alcune avevano attaccate alghe e cozze ed erano molto buie. Non so se mi sarebbe piaciuto veramente abitare là dentro! Mi sembravano anche umide e veramente poco accoglienti. Forse questi strani cani avevano gusti molto diversi dai miei. Mi sa che non ero però l unico peloso ad essere stupito da ciò, altri quattro zampe si aggiravano perplessi con i loro compagni sulla spiaggia. «Fa un certo effetto piccola - mi ha abbaiato un VADEMECUM PER VIAGGIARE CON FIDO Ma che razza di cagnone grosso può avere una cuccia così grande? Gli animali devono sempre essere identificati, o con un tatuaggio (valido sino al 2011) oppure con il microchip. L identificazione è indispensabile non solamente per essere in regola con la legge ma anche in viaggio, per poter ritrovare l animale in caso di smarrimento. Per questo motivo vi consigliamo anche di portare con voi una foto recente del vostro beniamino. Non togliete mai il collare (o la pettorina) al cane e al gatto durante il vostro viaggio. Il mezzo di trasporto consigliato è senza dubbio l automobile o il camper, sebbene sia possibile muoversi con altri mezzi di trasporto. È consigliabile evitare di dare cibo agli animali prima del viaggio. Nel caso in cui il vostro animale manifesti un particolare stato di agitazione, è possibile usare con buoni risultati alcuni rimedi a base di Fiori di Bach. Il cane in auto deve viaggiare comodo, soprattutto se il viaggio sarà lungo e deve permanere in sicurezza nell abitacolo: consigliamo l uso di una cintura di sicurezza per cani per assicurarlo in caso di frenate improvvise. Non è necessaria la rete divisoria nel caso in cui si trasporti un solo animale in macchina: è sufficiente che l animale non possa raggiungere il guidatore, cosa facilmente ottenibile attraverso l uso della cintura di sicurezza. Nel caso in cui gli animali da trasportare siano più di, è necessario munirsi della rete divisoria (anche per un solo cane e un gatto tenuto in un trasportino) o delle sbarre divisorie, più ingombranti ma comode da togliere e mettere in pochi secondi. È buona norma fare una sosta ogni due ore per sgranchirci le gambe e la stessa cosa va fatta per i nostri Fido, in quell occasione gli amici pelosi devono anche poter fare pipì. Attenzione alla discesa, soprattutto in autostrada o nelle strade ad alta percorrenza: mettete il guinzaglio al cane quando siete ancora in macchina, e fatelo scendere al guinzaglio, per evitare che balzi fuori e corra pericoli. Un avvertenza: è bene sapere che d estate il vostro amico potrebbe rischiare la vita se lasciato, anche con i finestrini abbassati, nell automobile o nel camper. Il colpo di calore è molto pericoloso, ed è dovuto ad un insufficiente eliminazione del calore corporeo. Particolarmente sensibili sono i cani brachicefali, cioè con il muso corto (boxer, bulldog, maltesi, shih-tzu) perché soffrono di difficoltà respiratorie, ma anche i cani anziani. Non dimenticate: gli animali a pelo nero soffrono di più il caldo. labrador nero - mai visto nulla di così strano eh!? Il mio bisnonno, che era di qui, diceva che erano cucce per uomini, ma che non si era mai avventurato troppo vicino perché il rumore era troppo assordante in quei giorni e succedevano cose tanto brutte». Ma che strani che sono gli animali a due zampe, noi non abbiamo mai fatto la guerra e l uomo tante, eppure in certi luoghi è scritto attenti al cane. Boh, valli a capire! Io mi sono allontanata lasciando il vecchio labrador lì sulla battigia, davanti alla grande cuccia, ma ancora mi sto chiedendo che cos è questa guerra? Pinta magazine 20 magazine 21

12 S E C O N D O V O I C H E C K - O N DAL MANCATO RISPETTO DELLE REGOLE AL PREVALERE DELL ISTINTO SULLA RAGIONE In questo doppio sondaggio emergono due dati: la maggior parte non rispetta le regole e agisce d istinto. Nel primo caso tra le varie cause il nostro essere furbi ma, anche, il pessimo esempio che ci giunge dall alto. Per l istinto vale spesso la ragione del cuore. Valentina Cecconato Facebook 1) Perché, tradizionalmente, siamo un popolo di furbi. 2) L istinto... se ti senti una cosa, una ragione ci sarà! Patrizia Gramignan Facebook 1) Perché in Italia non si rispettano le regole? Intanto precisiamo che non accade in tutta Italia, ma solo in alcune località... e parlo, ad esempio, di pagare le bollette delle società fornitrici di utenze. Portare il casco al nord è un obbligo come in tutta Italia ma, guarda caso, spesso si vedono servizi in tv che, stranamente, non è una regola per il sud dove sfrecciano, tranquillamente, in due su scooter non abilitati e senza casco. Quindi preciso che una parte di italiani rispetta e paga! Altri non lo fanno ed evadono! Inoltre il fatto, per cui non si rispettano le regole, è perché c è troppa leggerezza nel farlo: dai pubblici ufficiali preposti che, spesso, si girano dall altra parte per non avere problemi! 2) Sarebbe corretto rispondere ragione, che ti permette di vivere sereno dentro i canoni senza sentirti colpevole. Per me è prevalso l istinto e l ho pagata cara! Ooohhh se l ho pagata e ancora pago! Sbagli d istinto e paghi le conseguenze della tua avventatezza. Speravo di aprire un attività che piacesse ai padovani e che mi permettesse di dare un tono diverso al solito negozio, invece, è cominciata la crisi e adesso pago le conseguenze di non aver usato un po più la ragione. Poco male, l ho voluto ed è giusto che compia il mio dovere nei confronti di chi lo aspetta. Quello che mi fa male è che con me paga anche la mia famiglia, che non ha colpe se non quella di avermi avvertita! Ciao a tutti e spero di non essere stata pesante. Gianna Seraglia Facebook 1) L Italia è un Paese che non ha senso civico né senso del vivere in comune: ogn di noi, atavicamente, ha sempre in mente il SONDAGGI 1) Perché in Italia spesso non si rispettano le REGOLE? 2) Nella vita è meglio seguire l ISTINTO o la ragione? proprio orticello. È una democrazia giovane e ancora ha tanto da imparare ma non vorrei mai che fosse vero quanto va affermando Cesare, un mio amico avvocato: «L Italia è un Paese riformabile democraticamente tanto quanto un carcinoma epatico può essere curato con la Ferrochina Bisleri». 2) Per esperienza personale, ho imparato a seguire l istinto. Quando io sento qualcosa nella pancia ho capito che quella cosa è quella giusta/sbagliata per me. Potrò ragionare, ma se la vocina del mio pancino mi dice una cosa, è meglio che io la segua. Ci prende sempre e immancabilmente. Giampietro Vecchiato Docente 1) Perché le regole sono troppe e confuse e perché la magistratura che dovrebbe farle rispettare non funziona. 2) Non c è risposta. Dipende dalle situazioni. Anche se l ascolto del cuore e delle emozioni tende a non tradire mai.. Ory Montecchio Facebook 1) Le regole non si rispettano, secondo me, perché i primi a non rispettarle sono quelli che le fanno. 2) Secondo il mio parere meglio seguire l istinto. Solemio Aurora Facebook 1) Perché le persone importanti al Governo sono le prime a non rispettare le regole. 2) Istinto sicuramente. Si va molto, molto più lontani. magazine 22 Roberta Monica Toninato Facebook 2) Regole... non sono fatte per essere infrante? Maria Cristina Bottazzo Facebook 1) In Italia fatta la regola, fatto l inganno... Purtroppo ci manca il dna degli islandesi. 2) Io sempre seguirò il mio istinto. Paola Dona Facebook 1) Colpa delle istituzioni a 360 gradi. 2) Seguire la ragione anche se Paolo Renna Facebook 1) Perché manca omogeneità tra gli organismi preposti a farle rispettare e si creano dei pessimi precedenti, a volte più convenienti. 2) La ragione ti porta a fare dei calcoli, l istinto ti permette di oltrepassare questi limiti e a stupirti... Matelda Bottoni Facebook 1) Perché si crede che le stesse non valgano per tutti allo stesso modo. 2) Istinto. Tiziana Biasin Facebook 1) Perché le sanzioni, previste dalle nostre leggi, non sono direttamente proporzionali alla gravità del danno provocato con il mancato rispetto delle stesse. 2) Io propenderei per l uso della ragione ma, a volte, l istinto ti fa fare la mossa vincente!... Con il rischio di fare una gran cazzata! Michela Stievano Facebook 1) In Italia non si rispettano le regole perché neppure i politici lo fanno! 2) L istinto viene per primo specialmente quando sei giovane, spensierato e inesperto. Nell età più saggia, cioè dopo i 40, si impone la ragione! Stefano Zanellato Facebook 1) Per colpa della storia italica. Chi emana le magazine 23

13 S E C O N D O V O I S E C O N D O V O I Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa son dag gio 2) L istinto! Seguire la ragione a volte conduce a scelte sbagliate, in quanto la ragione non è in grado di contemplare tutte le possibili varianti. regole/leggi e dovrebbe darne il buon esempio spesso e volentieri non le rispetta, questi dovrebbe essere punito più del doppio rispetto a quello cui vengono imposte. Mara Rizzi Facebook 1) Nel nostro Bel Paese, le regole sono un opzione, la parola già di per se è pesante, significherebbe avere un certo tipo di comportamento, regola per me rappresenta anche rispetto, un connubio da assemblare per la maggioranza non semplice. Meglio uscire dalle regole, però non capiscono che, così facendo, non si trova un equilibrio, per poter far fluire il tutto semplicemente. Manca una guida. 2) Bella domanda. Diciamo che in tenera età, l istinto la fa da padrone, si segue con il vento in poppa e avanti tutta, senza pensare alle conseguenze, ma con l andare delle esperienze a volte anche toste, dove ti scontri con il tuo istinto si impara a usare la ragione, cercando di trovare un giusto equilibrio tra le due fazioni, per non incappare in situazioni poco piacevoli. Paola Brombin Facebook 1) Non si rispettano le regole perché non esistono le punizioni. 2) Direi entrambi, dipende dalle situazioni. Se si tratta di cuore l istinto, altrimenti con la ragione non si andrebbe lontani, per il resto forse un pizzico di ragione... che io, comunque, non ho! Giusy Barattin Facebook 1) In Italia non si rispettano le regole perché chi le fa è il primo a raggirarle e chi dovrebbe controllare non controlla. L Italia con Fiorito & C. in questo periodo sta dimostrando di essere lo stato delle banane dove gli unici rispettosi delle leggi sono sempre i soliti poveracci tartassati, quindi, un governo ladro non può pretendere che i suoi cittadini rispettino le regole #sapevatelo. 2) Marcel Proust diceva che «l istinto detta il dovere e l intelligenza fornisce i pretesti per eluderlo». Concordo; sarebbe facile agire sempre d istinto ma - a volte - fortunatamente, grazie alla ragione/intelligenza riusciamo a controllare quegli atteggiamenti o quei comportamenti istintivi che, nel lavoro e nei rapporti con chi ci sta accanto, potrebbero essere compromessi. Personalmente, per rendere la vita meno monotona, uso l e l altra cercando, per quanto mi sia possibile, di mixare le due cose nelle giuste dosi. Luca Veronese Facebook 1) L Italia è il paese dei furbi, ovvero se è possibile usare le scorciatoie si debbono usufruire in tutto e per tutto perché è insito nell animo che se lo fanno gli altri, noi chi siamo? Ci vorrebbe il giusto grado di repressione, le leggi ci sono, vanno solo applicate in modo equo! 2) Domanda marzullesca io sono dell opinione che, in base alla situazione, si agisce di conseguenza, anche se la razionalità dovrebbe superare l istinto! Fabrizia Birello Facebook 1) L Italia è, a mio avviso, il Paese del permissivismo. Le gerarchie sono state dimenticate e non insegnate di conseguenza manca il rispetto delle persone e conseguenti regole. 2) Io sono istintiva quindi di primo acchito seguo l istinto; molto raramente me ne pento. Saltuariamente seguo la ragione dopo aver fatto dovute considerazioni... sempre meglio l istinto! Moreno Breda Facebook 1) L Italia è stato particolare dove chi può si approfitta delle situazioni dove, se hai conoscenze, ti fai levare una multa oppure hai la visita medica anticipata. Le regole non le rispetta ness, per questo il nostro è Stato da considerarsi fallito. 2) Direi istinto per le emozioni, ma ragione per costruire. Ileana Lirussi Facebook 1) Probabilmente perché l italiano si ritiene sempre un po più furbo di tutti quelli che le regole le seguono, vedi ad esempio una semplice regola di educazione come fare la coda. 2) Per quanto mi riguarda, l istinto è quello che mi detta ciò che mi dice il cuore, che a volte mi porta a fare piccole o grandi pazzie, quello che mi rende anche vulnerabile. La ragione però mi permette di mettere ordine nella vita e mi fa vedere le cose in modo più distaccato così che posso avere una visione filtrata e più corretta. Giovanna Soranzo Facebook 1) Sinceramente non so dare una risposta chiara. A me è stato insegnato che le regole sono fatte per il vivere civile, quindi secondo il buon senso esse vanno rispettate. Se non si rispettano significa che non ci stanno bene (in effetti a volte il bene comune collima con l interesse personale). Forse siamo poco disposti a fare il bene comune (dando per scontato che le leggi siano fatte bene e con buon senso). 2) La ragione dovrebbe aiutare ad elaborare quello che ci dice l stinto solo ragione o solo istinto, per me, non vanno bene. Personalmente però, io agisco più spinta dalla ragione che dall istinto e, a volte, mi sono rammaricata di non aver seguito di più l istinto: mi sarei risparmiata perdite di tempo e qualche sofferenza. Cristina Cazan Facebook 1) Perché in Italia non si rispettano le regole? Ma è ovvio: le regole esistono solo per essere infrante, non servono regole: serve il buon senso e una buona educazione. 2) Personalmente preferisco usare la ragione, anche se a volte si potrebbe seguire anche l istinto. A volte l apparenza inganna ma, spesso, mostra il lato nascosto delle persone. Doriana Manfrinati Facebook 2) L istinto sicuramente, la ragione è noiosa idem per le regole annoiano la vita. Franca Pattaro Facebook 1) Rispettare le regole è un dovere del cittadino, ma se qualche volta diciamo così, per modo di dire, si prende la scorciatoia è perché, a mio avviso, abbiamo un pessimo esempio di classe politica, anche semplicemente per quanto riguarda l educazione civica, questo non giustifica il fine ma contribuisce fortemente! 2) Bisogna vedere le singole situazioni in un impeto di rabbia io sfocerei in una rabbia incontrollabile ma in altre specie se ponderate meglio la ragione... Anna Mares Facebook 2) Io sono per l istinto: si impara giorno per giorno. Flavio Antiga Facebook 1) Ma poniamoci una semplice domanda. Chi è che stabilisce le regole? Il parlamento Valentina Lunardi Giornalista 1) Ness rispetta le regole perché non siamo un popolo disciplinato a cui hanno insegnato che le regole ci sono e bisogna rispettarle. 2) Direi che, come ho sentito dire una volta, il mio motto è: mente fredda, cuore caldo. Quindi una ragione basata sull ascolto dell istinto e della mente. magazine 24 magazine 25

14 Fragole & Curiosità In Italia la conosciamo semplicemente come fragola, ma, il nome scientifico è Fragraria vesca, in Francia è fraisier, in Inghilterra è strawberry, in Spagna è fresa, in alcuni dialetti è frola, fraule, fravela, gagomula, magiustra, mura de terra. La pianta possiede qualità aperitive, diuretiche, toniche, lassative e dietetiche. È utile anche in caso di gotta, di reumatismi e sciatiche. Il frutto ha qualità astringenti, calmanti, depurative, antidiarroiche, antiemorragiche, cicatrizzanti e astringenti cutanei. Sulla bellezza una curiosità per sorridere un po. La fragola è il simbolo della tentazione. Nel Medioevo si credeva che chi mangiasse fragole si sarebbe trasformato in mostro. Si vede che qualc già soffriva di allergie, si gonfiava come un pallone e si riempiva di pustole, spaventando il prossimo! Sognare fragole significa un guadagno inaspettato o anche un aiuto sempre non atteso da persona sconosciuta, giocare il 20. Su questo frutto non tutti sanno che è ottimo per la pelle, è utile per appianare le rughe, schiarire la carnagione e per riposare il viso. Schiacciare alcune fragole sulla pelle pulita, lasciamo asciugare per una ventina di minuti e risciacquiamo con acqua tiepida, attenzione perchè non è indicata per la couperose. Non tutti sanno che: la polpa di fragola è anche un ottimo dentifricio; lasciamolo sui denti e sulle gengive per qualche minuto, aiuta a renderli più bianchi e ad avere un alito più fresco. Infine, vi manca la panna per guarnire il vostro dolce? Ecco come fare... Prendete del mascarpone e mettetelo in una ciotola, riempite un bicchiere di latte e iniziate ad aggiungerlo a poco a poco nel mascarpone battendo continuamente con la frusta (anche elettrica). Fino a quando vi sembrerà che il mascarpone abbia raggiunto la consistenza dell autentica panna. Quando sarà ben montato, aggiungete un cucchiaino di zucchero a velo e una bustina di vaniglia, mettete in frigo per fare solidificare un po... et voilà: la panna è servita! Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa magazine 26 magazine 27

15 C H E C K - O N S E C O N D O V O I son dag gio eletto, dicono, dai cittadini ed il governo di turno! Allora poniamoci la seconda domanda di attualità. Come mai un parlamento ed un governo hanno dovuto calare to e se a volte ho sbagliato ho capito il perché, quindi è stato in ogni caso giusto seguirlo. La ragione, in alcuni casi, è anche giusto seguirla specie nel lavoro, ma non mi piace! Gipsy Miele Facebook 1) ) Le regole non si rispettano in nessun luogo, non è questione solo dell Italia. Sono le persone che non rispettano le regole, l intelligenza, l educazione e molto altro fanno sì che una persona rispetti le regole. 2) Dopo 43 anni ancora sono indecisa tra istinto e ragione, probabilmente è il giusto equilibrio tra le due cose. Giovanni Russo Facebook 1) In Italia non si rispettano le regole perché i primi a non rispettarle sono quelli che dovrebbero farle rispettare. 2) Istinto 40%, ragione 10%... cuore 50%. Fiorella Caporello Facebook 1) Gli italiani sono un popolo di immaturi, pensano solo al proprio tornaconto, ci definiamo altruisti solo per consolare il nostro ego. Abbiamo bisogno costantemente di una guida superiore per non farci perdere la retta via, esempio eclatante: la legalità! Ogn di noi cerca di evadere le tasse alla prima occasione. Siamo famosi nel mondo per essere dei grandi evasori fiscali e la cosa la dice lunga. Così ci vedono all estero, purtroppo. Però per trovare scappatoie siamo Barbara Bamby Gasparini Facebook 1) Siamo portati a non seguire le regole perché siamo troppo tartassati, quindi si cerca sempre una scappatoia per non vivere lavorando solo per lo Stato e non per se stessi. 2) Meglio seguire l istinto (prendo esempio da me pagando pure degli scotti ma ho sempre ascoltato quello... sono un istintiva). molto fantasiosi, qualità che potremmo, invece, usare per migliorare la nostra società. 2) L istinto è tipico dei giovani, man mano che gli anni passano e più si ha la tendenza ad affidarsi alla ragione. L istinto molte volte può essere dannoso, ragionare e vedere la situazione dai vari punti di vista è utile per trovare una soluzione adeguata. Marina Marcolongo Facebook 1) Un tempo le regole gli uomini le scrissero per dare libertà alla vita, al lavoro, ai diritti, alla costruzione dell ordine, all essere umano. Oggi le regole sono solo dettate dall odio, dalle restrizioni, dalla rabbia, dall invidia, dal senso d inferiorità, dalla presunzione, dalla paura, dal possesso. Come inseguire leggi del genere? Generano solo caos e terrore 2) Se noi seguiamo il nostro istinto (se ancora siamo percettivi a causa delle mal-regole) sappiamo sempre cosa fare. A tal proposito ti scrivo questo aneddoto. Una sera un anziano capo Indiano Cherokee raccontò al nipote una storia; Gli disse: nipote mio dentro di noi ogni giorno vivono due lupi in battaglia fra di loro. Uno è l infelicità, paura, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità. L altro è felicità, amore, speranza, verità, compassione, generosità. Il piccolo ci pensò su un minuto e poi chiese Quale lupo vince? L anziano Cherokee rispose semplicemente: «quello a cui dai da mangiare». Giacomo Artusi Facebook 1) Perché sono troppe e la maggior parte non ha niente a che vedere con il buonsenso. Oltre al fatto che in Italia non esiste la certezza della pena. 2) L ideale sarebbe vivere sul compromesso tra i due. Matilde Bramati Facebook 1) Perché regole e proibizioni stimolano la trasgressione e noi italiani, generalmente, ci lasciamo tentare dalla trasgressione e stiamo con Oscar Wilde: «l unico modo per fuggire a una tentazione è cederle». 2) Un ragionevole istinto o una ragione istintiva Michela Gianfrancesco Facebook 2) L istinto sempre la ragione ti aiuta a trovare la via, ma solo in un secondo tempo. Michele Franchin Facebook 1) Non si rispettano le regole ma dipende da regola a regola. 2) Non si insegue né l istinto né la ragione ma ciò che ti capita. Michele Arena Facebook 2) Meglio l istinto. Marina Simonato Facebook 2) A quali regole ci si riferisce? In linea generale dico che vedo poca disponibilità verso gli altri, è aumentata la aggressività perciò ogn fa i fatti suoi come meglio crede e delle regole, se può, ne fa a meno!! magazine 28 le braghe e affidarsi ai cosiddetti tecnici? Perché i parlamenti e i governi che si sono succeduti in tutti questi anni hanno creato regole di casta e non per la gente comune! E anche questo governo tecnico, a cui le numerose correnti parlamentari si sono affidate per incapacità propria, sta solo rubando alla povera gente con tasse e pressioni fiscali pazzesche! Concludo con una terza domanda. Quali sono allora le regole da rispettare visto da dove provengono? Se le regole dovessero essere fatte a favore del cittadino non si pagherebbero: il telefono, la luce, l acqua, le autostrade, i parcheggi, il carburante, i rifiuti, i ticket ospedalieri, le tasse comunali, provinciali, regionali, statali e, per finire, anche l aria inquinata che si respira. Infatti paghiamo anche il bollino blu e i vari ticket di ingresso nei centri storici e le varie multe ad essi collegati! Luciano Tregnaghi Facebook 2) Seguo l istinto. Luca Bonaldi Facebook 1) Non ci sono regole perché chi dovrebbe farle rispettare non ha diritti, quante volte sentiamo di agenti arrestati perché si difendevano da un aggressione? 2) Io sono una persona molto istintiva ma la ragione è comunque molto meglio. Ebù Belz Facebook 1) Non si rispettano le regole perché non siamo tedeschi e mai lo saremo... perché ogni legge che sta uscendo, han già pensato alla via di scampo i nostri leggiaioli... e noi chi siamo? 2) L istinto ti darà ragione... si segue l istinto e se buchi non ti rimangerai di non averlo seguito. Fabio Bergamin Facebook 1) Perché in Italia spesso non si rispettano le regole? Perché non si è certi di essere multati, processati e condannati. Comunque per un motivo qualsiasi si fa ricorso e, ovviamente, per un cavillo lo puoi vincere. 2) Nella vita è meglio seguire la ragione. Monica Franceschi Facebook 2) Per me è meglio l istinto. Giuseppina Cristofani Facebook 1) Io di solito, quasi sempre, rispetto le regole, chi non lo fa penso sia per ribellione o per delusione. 2) Seguo sempre l istin- magazine 29

16 Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa S E C O N D O V O I S E C O N D O V O I Marco De Florentiis Facebook 1) In Italia purtroppo tutti vogliono fare i furbi. Purtroppo ness si rende conto che non rispettare le regole significa non rispettare gli altri. Alla base di tutto c è quindi una diffusa maleducazione! 2) La via di mezzo è sempre la migliore, bisognerebbe usare l e l altra a seconda dei casi. Però l istinto ti può dire quando conviene usare la ragione... ma la ragione non ti dirà mai quando conviene usare l istinto! Cristian Maria Randon Facebook 1) Gli italiani non hanno una coscienza comune in grado di pensare al bene comune, ma sono governati in modo vessatorio e continuare così a pensare alle regole come un modo dello Stato nemico per fregarli o per renderli succubi dei più furbi che non rispettano le regole. Claudio Gori Facebook 1) Chi afferma che in Italia non si rispettano le regole ebbene poco ha viaggiato o stuzzico di intreccio di idee vuol fare a scopo provocatorio. L Italia segue le regole e l Onore di Patria, nonostante molti dissidi e litigi geografici, è stimolo più alto per onorare proprio le regole, sebbene dettate da altrui. 2) L Istinto? Una conseguenza della ragione che stimola istinto. Lulu Pellegrini Facebook 2) Seguo l istinto. Claudia Gaman Facebook 1) Non rispetta le regole chi ha tanti soldi. 2) Prima seguire l istinto e dopo metterci la ragione. Margherita Draghi Facebook 1) Perché i piccoli rispettino le regole, i grandi dovrebbero dare il buon esempio. 2) L istinto raramente inganna. La ragione te lo fa capire. Marco Boscarato Facebook 1) Secondo me perché nel sentimento di ciasc è forte la disillusione rispetto alla qualità dei servizi che viene offerta da chi stabilisce le regole, e questo lascia spazio alla tendenza umana, naturale ovunque ma più forte probabilmente in Italia, paese di vocazione teatrale, di farsi le regole a proprio uso e consumo, giustificandosele. 2) A mio parere è meglio seguire entrambi, ovvero un istinto meditato o una ragione non raccontata. Anche la ragione, a mio magazine 30 magazine 31

17 S E C O N D O V O I S E C O N D O V O I parere, ha una componente del cuore e una componente più distaccata dalle cose, fredda, costruita in se stessa. L istinto puramente animale ci può portare a scelte non costruttive, mentre ascoltare l istinto e portarlo in noi per poi decidere razionalmente, ascoltandoci, è forse il modo migliore per scegliere bene nella vita. Ricordandosi che qualsiasi errore, una volta compiuto, può diventare utile esperienza per le scelte future. Ilaria PIanezzola Facebook 1) Perché le regole sono fatte per essere infrante. 2) Sarebbe meglio seguire la ragione perché ti da più tempo per riflettere e, quindi, forse sbagliare di meno. Peccato che io segua sempre l istinto perché sono così e, qualche volta, la pago. La Babi Facebook 1) In Italia c è poca coscienza civile. Educazione Civica (cittadinanza) dovrebbe essere insegnata fin dall asilo (il rispetto per l ambiente, per le persone, per gli animali e per le cose comuni). Credo, comunque che le regole non vengano rispettate perché non ci sono leggi abbastanza severe. 2) Per quanto riguarda le azioni che si fanno forse è meglio seguire un istinto ragionevole. Ma quando abbiamo vagliato tutte le possibilità e non riusciamo a deciderci, seguiamo il nostro istinto, sperando che la decisione presa sia la meno sbagliata possibile. Elisabetta Vignando Facebook 1) Perché le regole non valgono per tutti. 2) L istinto, con un pizzico di ragione! Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa Franco Ruggero Facebook 1) Non si rispettano le regole, perché ness ha mai dato il buon esempio e, comunque, tutto sto troppo buonismo, ha portato sì che, sia nel bene che nel male, la gente se ne freghi! 2) Nella vita seguo, ho seguito e seguirò sempre l istinto, sinceramente ho sbagliato solo una volta, le altre 99 erano giuste! Saranno gli anni o l esperienza di vita, che mi portano a seguire l istinto! Liliana Esse Facebook 1) Le regole sono fatte per non essere rispettate, ma è la tua educazione che ti spinge a rispettarle. 2) L istinto ti porta lontano, la ragione ti rallenta, preferisco un mix: ragionare con l istinto. Graziella Gulia Facebook 2) Seguire l e l altra. magazine 32 magazine 33

18 Ivo Benetti Facebook 2) La ragione è fredda, calcolatrice, furba... l istinto è una sorpresa, è rischio ma anche allegria, ma anche, ahinoi, ignoranza. Dino Carli Facebook 1) Siamo un popolo di pecoroni perché chi fa le regole sono i primi che non le rispettano, infatti si vede... 2) A volte l istinto ma senza ragione che si fa? Deborah Zampieri Facebook 2) Nella vita si segue l istinto senza però ragionare. Alfred Dump Facebook 1) Se rispetti le regole, il giorno dopo il governo le cambia! 2) Di giorno la ragione, di notte l istinto. Biemme Immobiliare Facebook 1) Come possiamo, noi comuni mortali, rispettare le regole Quando l Italia stessa, governata da chi bene sappiano, non le rispetta per niente? 2) Il mio istinto, sinceramente non mi ha mai tradito... sbaglierò. Ma io sono istintiva, ragionare troppo può farti perdere delle buone occasioni, o belle opportunità. Francesca Andreotti Facebook 1) Interessante come domanda, ma è rivolta a noi cittadini o ai ns. ministri e parlamentari? Se è riferito ai secondi potrei solo dire che sono una massa di ladri e imbroglioni ed il motivo per cui non rispettano le regole è dovuto al fatto che manca una giusta punizione... manca quindi la galera per chi trasgredisce. 2) Istinto o Ragione? A dosi uguali ovvio. Stamattina, ad esempio, sarei andata a farmi un giro in treno, così senza una meta precisa... se ascoltavo l istinto non sarei qui ora nella mia bottega-ufficio ad attendere clienti che forse non verranno più, ad inseguire un sogno rubato. Il senso del dovere e quindi della ragione, invece mi fa rimanere per compiere i miei impegni, mi riallaccio alla prima domanda, rispettare le regole vieta l uso dell istinto... Birba Sara Zanini Facebook 1) Bhè per quanto mi riguarda c è un falso buonismo su chi non rispetta le regole in Italia perché, è ovvio, che se ti trovi da solo a combattere contro una mala società prima o poi, per sopravvivere, ci caschi anche tu. Io credo che sia, semplicemente, per necessità. 2) Istinto o ragione? Per me istinto! Perché sono femmina e il detto dice: se sei femmina segui il tuo istinto e non sbaglierai!. Non ho un carattere irrazionale, quindi sì all istinto e un po di ragione per le cose alle S E C O N D O V O I quali bisogna dare una spiegazione logica così, magari, si rimane nei canoni del non rischiare. Anna Perentin Facebook 2) Io sono sempre per l istinto: non mi ha mai tradito. Certo è che bisogna imparare ad usare la ragione anche per seguire l istinto! Andrea Turetta Facebook 1) Credo che le regole spesso in Italia non vengano rispettate perché si è smarrito quel senso di giustizia e garanzia che, un tempo, Caterina Tollin Facebook 1) Sulla difficoltà degli italiani a seguire le regole secondo me, oggi come oggi, fortunatamente ce ne sono pochi che non seguono più le regole perché sanno che, se vengono sgamati, il prezzo da pagare è molto alto, quindi si limitano a poche scappatoie e con molta cautela, tuttavia quelli che le regole se le fanno da soli sono quelli che si possono permettere di pagare diciamo, più del doppio anche una semplice multa. Vi faccio un esempio, mio marito circa 4 mesi fa è passato con l arancione, dopo un paio di mesi è arrivata la multa 157euro, con tanto di foto, sì perché sul semaforo c era posizionata la telecamera. La formula era pagare e presentare documentazione per la decurtazione dei punti; altrimenti pagare 467 euro con il salvataggio dei punti. Noi abbiamo optato per la prima ovviamente. Come vedete anche le istituzioni in tutto questo non ci danno una mano, e così vince sempre chi ha i soldi e si può permettere di avere proprie regole... 2) Mi è successo poche volte di seguire il mio istinto su decisioni importanti ma, fortunatamente, non mi ha mai tradito. Come, ad esempio, quella volta che sono stata assunta in un azienda, tramite agenzia interinale e con un contratto a tempo determinato, contro l opinione di mio marito all epoca molto scettico. Sono passati ormai 12 anni e sono ancora in quell azienda, ora con contratto a tempo indeterminato. Diciamo che noi donne siamo molto più oculate nel riporre fiducia nei nostri istinti; gli uomini, invece, devono fare i conti, perennemente, con l orgoglio latino ed è quello che li frega: spesso non fanno scelte per se stessi ma per compiacere gli altri o, peggio, per sfidarli, così sbagliando. le istituzioni ritenevamo essere in grado di assicurare. 2) Propenderei per l istinto. Daniele e Monica Rossi Facebook 1) Perché le regole sono troppe e confuse! 2) La ragione se vuoi essere benvoluto, l istinto se vuoi essere felice. Carla Nardi Facebook 2) Io di solito seguo l istinto perché la mia ragione è troppo ragionata... soprattutto nei rapporti con le persone e raramente sbaglio. Secondo me dovremmo imparare ad ascoltarci di più, il nostro cuore e la nostra pancia sanno molto chiaramente cosa è meglio per noi. Giovanni Ciatto Facebook 1) Mah... principalmente perché non c è la certezza della pena e poi, quali regole si dovrebbero rispettare se, ad ognuna, si riesce a trovare sempre il cavillo per eluderla? 2) Istinto 50%, ragione 30%, cuore 20%. Stefania Piovan Facebook 1) Le furbate all italiana sono all ordine del giorno, si comincia dalle piccole cose (come il cercare di saltare la fila per il biglietto o il turno per il pane dal panettiere) e si continua con i nostri governanti, che si scandalizzano in tv quando un collega, magari di schieramento opposto, viene scoperto a furbettare e, magari, dopo si viene a sapere che lui ha fatto di peggio. Il peggio è che, ormai, siamo talmente rassegnati a vederci portare via il diritto di protestare che, il più delle volte, non facciamo nulla: siamo un popolo di rassegnati e di malcontenti. E poi, alla fine, se guardiamo bene sono davvero poche le persone che non approfittano di una situazione favorevole, magari aggirando un po le regole: del resto siamo nel paese dei raccomandati per eccellenza!!! Però che tristezza, se penso che io mi sono fatta da sola, lavorando duro e stringendo i denti, praticamente da sempre. 2) Per quanto riguarda se è meglio seguire l istinto o la ragione, mi verrebbe da dire, così d istinto: l istinto!!! Ma, in realtà, la ragione ha sempre la meglio su tutto e così, alla fine, facciamo quasi sempre le scelte che ci fanno meno male ed è per questo che poi, a volte, non siamo infelici. Perché l istinto è il simbolo del piacere immediato e, quindi, di quello che veramente sceglieremmo, mentre la ragione è il simbolo della pacatezza e del saper giudicare che ci fa apparire maturi e capaci di saper valutare gli eventi. Magari potessimo scegliere con il cuore... C H E C K - O N magazine 34 magazine 35

19 S E C O N D O V O I Silvia Rubin Facebook 1) Perché a monte c è un sistema che non le fa rispettare. Non si puniscono tutti quelli che non le rispettano, ma i più deboli, che lo fanno sempre ma quel nano secondo che, per errore, non le hanno rispettate vengono bastonati ben bene. Non c è la voglia di farle rispettare, dall agente della guardia di finanza che, in Veneto, se regali una vaschetta di patatine ad una bimba ti da la multa di euro... ma nei mercati di Milano non si fa scontrino, mai!!! Un anno e mezzo che ci vado e non un vigile, né finanza, né controlli: pesce venduto senza frigorifero! Posato su tavole ma quali regole? Quale Haccp!!! (HACCP Hazard Analysis and Critical Control Points, è un sistema di autocontrollo igienico che previene i pericoli di contaminazione alimentare. Ndr) 2) Servono entrambe. L istinto ti porta verso la scelta più saggia, la ragione ti fa ponderare la scelta e trovare aspetti positivi e negativi. Ad esempio, scegliere il generico o il farmaco che si paga, io l ho dovuta fare questa scelta e, prima ho ascoltato cosa mi diceva l istinto, poi ci ho ragionato, mi sono informata, ho interpellato ragazzi, dottori, fatto ricerche su internet e, alla fine, ho sommato i risultati e sono giunta ad una conclusione corretta. 1) Perchè in Italia spesso non si rispettano le regole? Matteo Morosinotto Giornalista 1) Perché non vi è sinteticamente la certezza della pena in generale, non vi è da un lato la certezza di essere pizzicati. Ciò ha prodotto così non più prevenzione ma accanimento a tutti i costi, con la perdita della percezione della funzione positiva delle regole, sfiduciando i cittadini e innescando la spirale del menefreghismo. Dall altro lato non vi è la certezza che una volta beccati, ci sia davvero la pena, dispiegandosi mille cavilli ed eccezioni, oltre che alle solite amicizie, ampliando notevolmente così sfiducia e quel meccanismo menefreghista, come dicevo prima. Penso che gli aspetti di cui sopra siano dovuti, sommariamente, all eccessiva enfasi del nostro modo di pensare analogico che, in altri contesti (direi moltissimi), rappresenta un plus, invidiato e copiato in tutto il mondo 2) Direi che l istinto è l eredita di ere precedenti dove la vita e l esistenza erano, fisicamente, in pericolo costantemente. Al giorno d oggi la nostra società non rappresenta più, almeno quella di giorno, un pericolo fisico, ma è attraversata da pericoli a cui bisogna rispondere con razionalità. Noi siamo un mix di istinto come principio di vita e di ragione come principio di realtà/socialità. Direi che, nella maggior parte dei casi, bisogna usare quest ultima, una volta superati i bisogni cosiddetti primari, che contraddistinguevano appunto i tempi passati e hanno dettato l evoluzione, almeno come è stata concepita fino a qualche decennio fa. Stefania Miotto Artista 1) Forse perché ce ne sono troppe ed interpretabili ed ogni cittadino mi pare le interpreti un po a modo suo. E soprattutto ogn, in generale, guarda il proprio tornaconto personale, ci preoccupiamo di curare il nostro giardinetto e non vediamo il disastro che accade intorno a noi. Un esempio banale: siamo in coda e c è sempre chi passa davanti... il pensiero è: beh, se l ha fatto lui allora posso farlo pure io.... Se iniziamo dalle piccole cose ad avere più senso civico forse la situazione, pian piano, cambia Denise Cristina de Almeida Facebook 1) Per me le regole non vengono rispettate perché non si rispettano i tempi dell altro e, spesso, vengono imposte in maniera brutale. 2) Nella vita è meglio seguire l istinto o la ragione? Photo Dennis Castelli - Model Miriam Costa 27,9% perchè siamo un Popolo di furbi, superficiali, Egoisti, indisciplinati, eccetera 22,4% perché chi le impone è il primo che poi non le rispetta 8,9% perché non vi è certezza della pena e le sanzioni son minime 7,3% perché le regole sono fatte per essere infrante 5,9% perché le regole sono troppe, confuse e interpretabili 27,6% altre Risposte 48,7% Istinto 17,1% Dipende dalle Situazioni 15,8% Equilibrio tra l Uno e l Altra 14,5% Ragione 3,9% L istinto da Giovani e la Ragione quando si è Maturi magazine 36 magazine 37

20 son dag gio (segue a pag. 46) 2) Io conto tanto sull istinto che non mi ha tradito mai e solo ora comincio a scoprirlo. Omar Echbiki Facebook 1) Tutto dipende da noi, rispettare le regole è un suggerimento, se la società non vuole si farà come si vuole. 2) L istinto fa parte della ragione. Silvia Bellizzima Moltozen Facebook 1) Non si rispettano le regole perché non abbiamo un idea di gruppo nazionale e siamo sempre individualisti, tanto è vero che unirsi per una causa comune in Italia non è possibile e, piuttosto, vediamo, come è sempre stato nella storia d Italia, i nostri figli andare all estero. Senza neppure accorgerci che le regole dovremmo stabilire e aggiornarle noi assieme democraticamente, perché nessun politico può rappresentarci. Dovremmo poter decidere indipendentemente dal governo quali sono le norme da rispettare. E poi, gli organi preposti al rispetto delle regole, i Carabinieri, ad esempio, sono i primi a dirti che è meglio farsi giustizia privata. Ho sentito un carabiniere che l ha fatto ed è stato coperto dai superiori. Più volte sono andata dai carabinieri a denunciare un crimine e lì mi è stato detto che era il caso di fare una denuncia contro anonimi piuttosto che a un individuo, altrimenti questo avrebbe potuto denunciarmi per diffamazione. Ho sentito un capitano dei carabinieri dichiarare che non manderà mai i suoi uomini al massacro, in caso di una rissa o una rapina eccetera, perché, in Italia se un carabiniere, difendendo gli altri o se stesso, ammazza un criminale, questo carabiniere non sarebbe affatto tutelato dalla legge! Ho visto un mio amico che, solo per aver portato sconosciuto vittima di un accoltellamento al pronto soccorso, la polizia l ha tenuto tutto il giorno in carcere perché lo credevano responsabile. Seguivano la procedura gli hanno detto poi. Le pene stabilite nei tribunali non saranno mai scontate da chi ha il potere e i soldi. Quindi: perché rispettare le regole? 2) La civiltà orientale ha sviluppato il cuore (chiamiamolo istinto), mentre la società occidentale ha sviluppato la ragione. Chi usa solo dei due è sempre e comunque incompleto. Dare pari importanza ad entrambi è la soluzione. Nei casi in cui ragione e istinto siano opposti, sedersi sulla riva del fiume ed aspettare è sicuramente la soluzione. R E D D I T O I N V I S I B I L E La cura contro l evasione Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, torna in libreria con il suo nuovo testo dedicato all annoso problema dell evasione fiscale frutto di sofisticati strumenti finanziari, giochi di bilancio e scatole cinesi. La lotta all evasione fiscale è dei temi caldi di cui si sta occupando, ancora per poco, il Governo Monti. nel frattempo c è chi propone la soluzione miracolosa : il famoso contrasto d interessi. Nell intervista che segue di questo ci parla Bortolussi ed anche e di come andrebbe affrontata la crisi epocale in corso: non attraverso manovre finanziarie in cui le nuove tasse pesano per il 70% dell importo (prassi condivisa dal duo Tremonti/Monti) ma, soprattutto, tagliando sprechi e spese superflue. Senza continuare a torchiare i cittadini ormai stremati dalle tasse. Quelli che le pagano s intende. Con questo nuovo libro lei affronta un tema tanto spinoso quanto importante GIUSEPPE BORTOLUSSI «Sì ma col trucco però, lo dico già, nel senso che Evasori d Italia è il titolo che ha voluto dare l editore, la Sperling & Kupfer, però è significativo perché in questo libro noi cerchiamo di sconfiggere con un analisi molto anche accurata quello che è il luogo comune che con il contrasto d interessi cioè se qualc potesse scaricarsi parte del costo dell IVA questo farebbe sì che si potrebbe sconfiggere l evasione. Allora facciamo il caso di Paesi come Cipro Nord, la Turchia, la Grecia e la Bolivia, dove hanno introdotto questo sistema e non ha funzionato. Poi facciamo anche vedere che in Italia dove c è ancora un contrasto di interessi quello per esempio per la riqualificazione ambientale ed energetica come quando recuperi il 55% quando rifai l impianto di riscaldamento cambi le finestre oppure il 36% per la riqualificazione edilizia, ebbene anche il quel caso si è visto che non funziona. Lo Stato da questa possibilità del contrasto d interessi cioè la possibilità di scaricarsi parte dell Iva o delle tasse in generale. Però succede che cittadini per esempio del Nord usano questo sistema al sud invece no. Allora lo Stato ci rimette in ogni caso parecchi miliardi, quindi è costoso, nuoce gravemente al gettito e non risolve il problema perché, dove le tasse non le paga continua a non pagarle». Una domanda alla Cappuccetto Rosso non è che ciò dipende dal fatto che ci si può scaricare solo una parte e non l intera somma della spesa affrontata? GIUSEPPE BORTOLUSSI «Se fosse l intero, lo Stato ci rimetterebbe tutto il gettito, il gioco non vale assolutamente la candela». Scusi se insisto ma, in questo modo il privato cittadino non costringerebbe l impresa o il professionista ad emettere fattura e a non farsi lusingare dal risparmio dell IVA? GIUSEPPE BORTOLUSSI «L IVA è a carico del cittadino, ovvero dell acquirente finale, non la deve mica pagare il commerciante o l artigiano». Purtroppo stiamo scoprendo, letteralmente a nostre spese, come l Iva rappresenti forse l ultima ancora di salvataggio di questo Governo, visto l aumento subìto di un punto più quello che verrà, di un altro punto ancora Ma, a tale proposito, secondo lei, riuscirà Monti e la sua compagine a trarci fuori dalle secche di questa crisi sempre più drammatica? GIUSEPPE BORTOLUSSI «Secondo me non ci riuscirà perché sbagliano la manovra. Lo chiamano rigore ma tagliano la spesa là dove ci sono sprechi e continuano a torchiare il cittadino con sempre più tasse: la manovra, tra Tremonti e Monti, costa ai cittadini italiani 208 miliardi di euro in tre anni. Non hanno capito nulla. Questa è una crisi di consumi e, invece, qui si comprimono: dall inizio della crisi abbiamo disoccupati in più e i consumi sono calati del 4,5% in termini reali Cosa vogliono? Che la gente sparisca? Ripeto questo non è rigore, questa è torchiatura. Non vengono tagliati gli sprechi, o lo si fa in modo non significativo, anzi le manovre finora fatte consistono, tra Tremonti e Monti, per il 70% in nuove tasse: quindi è torchiatura dei cittadini, non rigore». Claudio Campagnolo magazine 38 RIVE RISTORANTINO_WINE BAR_ JAZZ CLUB Via Rive_14 CARTIGLIANO (VI) tel_ Chiuso il martedì. Orari: RIVE Vintage & musica VENERDÌ 16 Novembre KEKKO FORNARELLI TRIO Modern Jazz italiano VENERDÌ 23 Novembre LINO BROTTO TRIO Bossanova, Samba & Swing VENERDÌ 30 Novembre FOUR FRIED FISH + B. BELLONI Blues, Poesia e Rock acustico VENERDÌ 7 Dicembre MATTEO TITOTTO TRIO VENERDÌ 14 Dicembre FIELDMEN OF BLUES VENERDÌ 21 Dicembre ADRIANO VETTORE BLUES BAND VENERDÌ 28 Dicembre DRIFTERS BLUES BAND LUNEDÌ 31 Dicembre CAPODANNO VINTAGE MUSICA LIVE EVENTO VERY VINTAGE DRESS CODE ANNI Un tuffo negli anni 60 e 70 per un Capodanno da non perdere in perfetto stile vintage. L evento comprende la cena e, a seguire, la musica live della band MANHAUS BLUES BAND. VENERDÌ 4 Gennaio AMORI D'OLTRECUORE VENERDÌ 25 Gennaio RAT RACE

21 Visibilmente puro, profondamente etico. erikabacchiega.it per schiavo pd V I S T I D A V I C I N O Noi che costruiamo gli uomini Luisella Costamagna, giornalista sensibile alle tematiche femminili, ha di recente dedicato un libro alle donne che hanno saputo credere in se stesse e rompere il soffitto di cristallo che le imprigionava. Intervista a cura di Claudio Campagnolo GEMMOLOGO QUALIFICATO GIA/IGI - UNICI DIAMANTI ETICI CERTIFICATI IN VENETO IMPORTAZIONE DIAMANTI E PERLE I Diamanti Etici sono estratti, lavorati e commercializzati nel pieno rispetto dei diritti umani. Provengono esclusivamente da miniere canadesi che basano la propria attività su alcune priorità tra cui: la sicurezza dei lavoratori; l instaurazione di un rapporto corretto e rispettoso con le popolazioni locali; un alto grado di responsabilità ambientale. Un valore immenso che va ben oltre la loro straordinaria bellezza. Sarmeola di Rubano (PD) Tel info@rensi.it Dieci storie di donne che ce l hanno fatta, raccontate da Luisella Costamagna una giornalista dalla scorza dura come lei stessa ama definirsi. Un libro il cui titolo è già una premessa importante... LUISELLA COSTAMAGNA «In effetti il titolo crea molta attenzione, in realtà è spunto, nel senso che nel libro c è un analisi dell autostima delle donne. Parte da un indagine Nielsen, fatta in 21 Paesi fra cui l Italia, ed è una fotografia che, forse per la prima volta, le donne scattano a loro stesse. Diciamo che l immagine delle donne italiane non è esattamente rassicurante, sono loro a dire che è giusto stare in casa ed occuparsi dei figli e della famiglia, che il lavoro spetta agli uomini, che la politica è una prerogativa maschile, che è giusto che guadagnino di più gli uomini e che lavorino fuori casa. Sull onda di questo mi è subito venuto in mente il titolo Noi che costruiamo gli uomini. In realtà esso fa riferimento al fatto che siamo madri quindi, materialmente, diamo alla luce dei bambini. In generale nelle donne c è un energia creativa, anche se nel libro c è pure la storia di una donna che sceglie di non fare figli, quell energia creativa che dovrebbe essere un primo passaggio di autostima. Essendo donne dovremmo già partire da un gradino più alto di autostima, invece dobbiamo ancora metterci in discussione, siamo ancora un po rassegnate». La sua risposta mi fa riflettere sul fatto che spesso, forse, son proprio le donne ad essere le peggiori nemiche di se stesse. Nel libro c è poi un altra interessante riflessione circa il soffitto di cristallo che le donne non riuscirebbero a rompere... Di che si tratta? LUISELLA COSTAMAGNA «Io credo che lei abbia perfettamente ragione quando dice che le peggiori nemiche delle donne sono le donne stesse. Non dimentico che nel nostro Paese c è una cultura un po maschile e maschilista, come non dimentico che ci sono anche una serie di strutture che mancano. Penso al conciliare famiglia e lavoro, penso quindi alla carenza di asili nido e, soprattutto, del lavoro per le donne che ancora manca. Sono le prime infatti, soprattutto in questo momento di crisi, a essere esplulse da un posto di lavoro. Dopodiché penso che ci siano anche delle barriere interiori, a quello si riferisce il soffitto di cristallo, cioè un non mettersi in gioco, un essere eccessivamente rassegnate, autocommiserarsi. Io credo che le donne, ed è lo scopo del libro, debbano mettersi un pochino in gioco, rompere quel soffitto di cristallo e dire almeno ci provo. So che i margini sono piccoli però ci sono dei varchi che si possono percorrere». Nel libro si citano anche le barriere e le dieci storie raccontate parlano di donne che ce l hanno fatta a superarle, partendo pure da una posizione svantaggiata... ma qual è, secondo lei, la storia simbolo del libro? LUISELLA COSTAMAGNA «In realtà, lo dico perché è così, lo sono tutte, in tutte le storie c è un elemento di grinta, di coraggio di seguire la propria natura». Allora, quella che l ha più colpita? LUISELLA COSTAMAGNA «La storia drammatica di Bruna, la prima del libro. Una donna che subisce violenza dal marito, entra in un centro antiviolenza come vittima e poi fa tutto un percorso che la fa diventare responsabile del Centro anti-violenza al quale si era rivolta e, in questo momento, sta aiutando altre donne ad uscire dalla stessa terribile esperienza. Quindi questa e tutte le altre, sono storie che vogliono dare anche un esempio positivo del femminile. Sono vicende tutte rigorosamente vere. C è la storia di un assegnista dell università, quindi una precaria, c è quella di una donna che è finita in carcere, ha attraversato la tossicodipendenza e, nonostante quell abisso, ce l ha fatta ed ora si occupa dell ufficio stampa di un comune toscano. C è l imprenditrice che abbandona il com- penso sostanzioso da dirigente per inventarsi una professione, un azienda in cui si potessero conciliare famiglia e lavoro. Sono piccole ma grandi storie di successi normali di donne che sono riuscite a rompere quel soffitto, quella barriera che è anche una barriera psicologica interiore della donna che dice no, forse non è il caso di mettersi in gioco tanto non ce la farò mai. Loro invece non hanno creduto a quella convenzione, a quel pregiudizio, si son messe in gioco e ce l hanno fatta. Credo siano un buon esempio per tutte le donne o anche un modo per conoscersi, perché io sono convinta che in Italia ci siano tantissime donne, al di là delle dieci che racconto io, che sono riuscite a fare cose straordinarie». Luisella Costamagna (Torino, 16 dicembre 1968) Laureata in Filosofia, è iscritta all albo dei giornalisti professionisti dal 2000 (dopo essere stata iscritta all albo dei giornalisti pubblicisti dal 1995). La sua attività di giornalista televisiva inizia in una piccola televisione locale piemontese, Teletime, per cui conduce l edizione quotidiana del telegiornale TGTime. Nel 1996 inizia la sua collaborazione nei programmi di Michele Santoro, che la sceglie per la sua nuova trasmissione Moby Dick su Italia 1. Per tre anni, cura i collegamenti in diretta dalla redazione telematica e realizza alcune inchieste di Moby s, tra cui dei primi speciali sui serial killer. Dal 1999 al 2000 conduce l edizione serale di Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1. Nel 2001 ritorna con Michele Santoro, questa volta in Rai, per i programmi Il raggio verde, Sciuscià e Sciuscià edizione straordinaria, dove cura in studio schede di approfondimento, interviste, sondaggi. Del 2002 è il programma "Donne", cinque speciali in seconda serata su Rai 2, di cui è autrice e conduttrice. Dal 2004 è a Canale 5, dove collabora con i programmi di Maurizio Costanzo: il Maurizio Costanzo Show - Raccontando, per cui realizza interviste e reportage Tutte le mattine,[1] "Il diario" di cui è curatrice, e "Pandora", rubrica di interviste al femminile in onda sul digitale terrestre Mediaset. Dal settembre 2006 è in studio, sempre con Costanzo, per il rotocalco pomeridiano Buon Pomeriggio. Nel 2007 conduce i dibattiti del giorno di Omnibus Estate (LA7) e realizza per il programma W l Italia diretta (Rai 3) di Riccardo Iacona il reportage "Parole come ferite", sulla violenza alle donne. Dal gennaio 2008 conduce nuovamente il dibattito del giorno di Omnibus (LA7) ed è tra gli autori del programma Annozero di Michele Santoro (Rai 2). Da settembre 2008 conduce il dibattito di Omnibus Weekend (il sabato e domenica su LA7). Nel 2009 conduce, sempre su LA7, il programma di informazione pomeridiano Così stanno le cose, in onda dal 23 novembre al 23 dicembre. Dal successivo gennaio 2010 torna alla conduzione di Omnibus Weekend. Dal 27 giugno 2010 al 9 settembre 2011 conduce con Luca Telese In onda, programma che lascia per scelta dell emittente, che la sostituisce con Nicola Porro. L avvicendamento suscita numerose polemiche in rete e sui giornali. Due mesi dopo, il direttore di Rai 3 Antonio Di Bella annuncia il suo passaggio alla rete da lui diretta: dal 9 marzo 2012 conduce infatti, in prima serata su Rai 3, Robinson. Collabora stabilmente con Diva e Donna, per cui cura la rubrica Il punto interrogativo di Luisella e con Il Salvagente, (rubrica Le parole della settimana ). Dal 25 ottobre 2012, la giornalista torna su LA7 collaborando al programma Servizio pubblico. (Fonte: Wikipedia) magazine 41

22 BIOGRAFIA Gherardo Colombo è nato a Briosco, in provincia di Milano ora Monza Brianza, il 23 giugno Ha conseguito la maturità classica nel 1965, si è laureato in giurisprudenza all Università Cattolica di Milano nel Dal 1970 al 1971 ha lavorato in una compagnia di assicurazioni, dalla quale si è dimesso per poter preparare il concorso per la magistratura. È entrato in magistratura nel 1974 e, dopo oltre un anno di tirocinio, ha svolto le funzioni di giudice dal 1975 al 1978 nella VII sezione penale del Tribunale di Milano. Dal 1978 al 1989 è stato Giudice Istruttore e, contemporaneamente, dal 1987 al 1989 è stato componente della commissione ministeriale per la riforma del codice di procedura penale che si occupava della disciplina dei processi contro il crimine organizzato.dal 1987 al 1990 ha partecipato, come osservatore per conto della Società Internazionale di Difesa Sociale, alla commissione di esperti per la cooperazione internazionale nella ricerca e nella confisca dei profitti illeciti del Consiglio d Europa. Dal 1989 al 1992 è stato consulente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul terrorismo in Italia, e successivamente è stato consulente per la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla mafia.dal 1989 al 2005 è stato Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Milano. Dall ingresso in Magistratura fino al 2005 ha condotto o collaborato a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, il delitto Ambrosoli, i c.d. fondi neri IRI, Mani pulite, i processi Imi-Sir. Lodo Mondadori e Sme. Dal marzo 2005 è stato giudice presso la Corte di Cassazione. Da magistrato ha partecipato come relatore a numerosi convegni italiani ed internazionali su temi quali la corruzione, il finanziamento illecito dei partiti, il falso in bilancio, il riciclaggio, la cooperazione giudiziaria internazionale, l indipendenza della magistratura, il ruolo del pubblico ministero e, su questi e altri temi ha tenuto conferenze in università italiane ed estere. Nel febbraio 2007 si è dimesso dalla magistratura. Dal giugno 2007 è stato nominato prima vicepresidente e ora presidente della casa editrice Garzanti Libri. ALCUNE SUE PUBBLICAZIONI Il riciclaggio ed. Giuffrè, 1990 La legislazione antimafia (con L. Magistro), ed. Giuffrè, 1994 Il sistema degli appalti (a cura di), ed. Giuffrè, 1995 La legislazione antimafia - addenda (con L. Magistro), ed. Giuffrè, 1995 Come affrontare il processo penale (con A. Dal Moro), ed. Hoepli, 2001 Il vizio della memoria, ed. Feltrinelli, 1996 Ameni inganni, Lettere da un paese normale (con C. Stajano), ed. Garzanti, 2000 Sulle Regole, ed. Feltrinelli, 2008 Sei Stato Tu? (con A. Sarfatti), ed. Salani, 2009 Il peso della libertà (riflessione su Il grande Inquisitore di Fëdor Dostoevski) ed. Salani, 2010 V I S T I D A V I C I N O V I S T I D A V I C I N O Nel corso di un recente sondaggio, effettuato fra i nostri lettori, ci siamo interrogati sul significato delle regole e del perché, soprattutto in Italia, esse vengano così poco rispettate. Le opzioni di risposta erano: 1) perché sono troppe ed a volte inutili 2. perché quello italiano non è un popolo civile 3) perché non c è ness che le faccia rispettare. Al primo posto, ex aequo, con il 41% delle risposte si sono piazzate le opzioni 2 e 3, mentre la 1 è stata la meno votata. Come giudica i risultati di questo sondaggio? GHERARDO COLOMBO «Noi di regole ne abbiamo effettivamente tante, però la trasgressione si verifica molto, molto spesso sulle regole più fondamentali, basilari, quelle che si capiscono con estrema facilità. In questo senso interpreto il fatto che la risposta 3 sia una delle più scelte. Per quel che riguarda le altre due ipotesi, si tratta di due aspetti che sono in relazione con l altro. Ci fanno vedere un Paese frequentemente, generalmente (con tutte le eccezioni che vuole) molto immaturo, per cui ha bisogno della mamma. La mamma infatti è quella che dice al bambino: fai questo, fai quello, guarda che se non fai così ti metto in castigo». Intende forse dire che la nostra è una società mammona? GHERARDO COLOMBO «È una società che ha bisogno di crescere. Io credo che il problema sia proprio questo. Le persone hanno bisogno di diventare autonome, cioè hanno bisogno di diventare capaci di essere libere. Se una persona è libera, sceglie per conto suo di rispettare le regole quando le regole sono utili, invece, se una persona è immatura segue chi comanda. Il fatto di chiedere che ci sia qualc che faccia rispettare le regole, vuol dire io non sono tanto capace di rispettare queste regole, devo essere obbligato, se devo essere obbligato, vuol dire che non sono capace di essere libero». Il respiro delle regole, quindi. Ma se poi è gente corrotta a scriverle, come ci si salva? GHERARDO COLOMBO «Lasciamo che i vari processi facciano il loro corso ma, effettivamente, l impressione è quella. Ma allora la domanda che dobbiamo porci è... chi li ha votati?». Aggiungiamoci poi che non c è certezza della pena, quindi come ne usciamo? GHERARDO COLOMBO «Si potrebbe parlarne a lungo ma non è attraverso la punizione che le persone si educano, le persone si educano attraverso il ragionamento. Punendo le persone non li si educa ad essere responsabili, li si educa ad essere obbedienti, però se le persone Photo Basso Cannarsa Photo Basso Cannarsa COLOMBO IL RISPETTO DELLE REGOLE Intervista ad dei principali protagonisti di Mani Pulite. L ex magistrato smessa la toga, dopo trentatré anni, gira ora tutta la penisola nelle scuole, università, parrocchie, circoli e in qualunque altro luogo lo invitino a dialogare sul tema delle regole. Punendo le persone non li si educa ad essere responsabili, li si educa ad essere obbedienti, però se le persone sono obbedienti poi obbediscono a qualsiasi sono obbedienti poi obbediscono a qualsiasi cosa gli si dica loro. Allora il problema è quello di far maturare le persone, le persone non maturano attraverso la pena». Lei è stato dei protagonisti del pool Mani Pulite all epoca di tangentopoli, a distanza di tanti anni, sembra non sia cambiato nulla. In realtà non è così: rispetto a quel clima quali similitudini e quali diversità lei riscontra? All epoca qualche cassiere di partito raggiunto dall avviso di garanzia per la vergogna si suicidava, oggi, invece, i cassieri di partito se ne scappano con le valigie piene di quattrini o vanno in tivù a pontificare. Dobbiamo registrare un vero e proprio un salto di mentalità, estremamente negativo, lei che ne pensa? GHERARDO COLOMBO «Anche allora qualcosa restava attaccato alle mani di chi manovrava questi soldi ed effettivamente il frutto della corruzione veniva spesso utilizzato all interno del partito, agendo a mio parere a favore del partito e anche molto a favore di chi questi soldi riceveva. Ma io non credo che fosse una situazione particolarmente migliore, perché, se è vero che questo denaro veniva utilizzato anche per il partito è anche vero che tutto ciò squilibrava enormemente il dialogo democratico all interno del partito tra corrente e corrente e all esterno del partito, fra partito e partito. Insomma alla fine si truccavano le carte della democrazia. Sicuramente nel frattempo è caduta molta ipocrisia ed è tutto più chiaro. Mi sembra che ci sia quasi una rivendicazione della legittimità di un comportamento sicuramente illecito che fa un grandissimo male alla comunità, questo è indubbio, ma siamo sulla stessa linea di pensiero rispetto a prima. Poi cambia un pochino sotto il profilo della maggiore compromissione a livello personale, cioè la destinazione a se stesso del frutto della corruzione. Però il punto di partenza, l idea che ci sta sotto è sempre la stessa, io sono assolutamente svincolato, faccio quello che mi pare, degli altri non mi importa nulla, non mi importa nulla nemmeno dell ambiente inteso in tutti i sensi, perché l unica cosa che mi interessa è di arricchirmi alle spalle degli altri. È lo stesso discorso è la stessa motivazione che sta dietro all evasione fiscale, purtroppo ogn fa per quel che può». cosa gli si dica loro Intervista a cura di Claudio Campagnolo Gherardo Colombo Sulle regole Editore Feltrinelli anno 2008 Pagine: 156 GHERARDO COLOMBO consegna a questo libro la sua riflessione sulla cultura della giustizia e sul senso profondo delle regole. Senza rispetto delle regole, infatti, non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non saprebbe proiettarsi verso il futuro, né riuscirebbe a immaginare forme migliori di convivenza. È per questo che la discussione sulle regole coinvolge anche i modelli di società a cui le regole si ispirano. Modelli verticali, basati sulla gerarchia e la competizione. E modelli orizzontali, più rispettosi della persona e orientati al riconoscimento dell altro. Una strada, quest ultima, tracciata proprio sessant anni fa dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Costituzione italiana. «Ho lasciato la magistratura dopo oltre trentatré anni, dopo aver fatto prima il giudice, poi il pubblico ministero, poi il giudice. Mi sono dimesso perché indagine dopo indagine, processo dopo processo, sentenza dopo sentenza, mi sono convinto che mi sarebbe stato impossibile da quel momento contribuire a rendere l amministrazione della giustizia meno peggio di quel che è. Progressivamente mi sono convinto che, perché la giustizia cambi, sarebbe utile piuttosto intensificare quel che già cercavo di fare nei momenti lasciati liberi dalla professione: girare per le scuole, università, parrocchie, circoli e in qualunque altro posto mi invitassero a dialogare sul tema delle regole. La giustizia non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato dall incomunicabilità. Non può funzionare l amministrazione della giustizia, quel complesso che coinvolge i giudici, i tribunali, le corti, gli avvocati, i pubblici ministeri, le prigioni, le persone sul cui destino tutto ciò incide il più delle volte pesantemente. E non può funzionare la giustizia intesa come punto di riferimento, come base dei rapporti tra gli abitanti del mondo, dispensatrice, prima ancora che verificatrice, di quel che spetta e quel che è tabù, delle possibilità e dei carichi, degli ordini e dei divieti, delle limitazioni e della libertà. La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà. Perché la giustizia funzioni è necessario che cambi questo rapporto. Mi sono dimesso per portare il mio granellino di sabbia sulla strada del cambiamento. Queste pagine sono una parte di quel granellino». magazine 42 magazine 43

23 F I N I R E D E N T R O F I N I R E D E N T R O RISTRETTI ORIZZONTI È una rivista, come molte altre ma diversa: la sua redazione è composta da detenuti. Creata per raccontare e far conoscere, soprattutto a chi sta fuori, le condizioni, spesso, disumane di chi sta dentro. Perchè la cruda ed amara esperienza del carcere, nella vita, può capitare ad ogn di noi. Anche di chi meno se l aspetta. Direttrice della rivista è Ornella Favero una donna che, volontariamente da 15 anni, va in carcere tutti i giorni per portare avanti la sua redazione che, nel tempo, è diventata la prima fonte di informazione sul carcere in Italia e una tra le più autorevoli in Europa. Cos è Ristretti Orizzonti? ORNELLA FAVERO «Ristretti Orizzonti è un giornale e anche un sito che è realizzato da alcuni volontari come me, io sono una giornalista e faccio volontariato in carcere, e da una redazione di detenuti. Quindi offre un punto di vista diverso sui temi del carcere, un punto di vista diverso ma anche critico, non è che abbiamo le lamentele dei detenuti sulla loro condizione, cerchiamo di informare davvero dal carcere». Come sono i detenuti con carta e penna davanti? Scrivono con passione, si documentano? ORNELLA FAVERO «Sì, scrivono con passione. Io poi vorrei ricordare a tutti che l illusione che il carcere non ci riguardi tanto, che dentro ci siano solo i delinquenti, è esattamente un illusione. In redazione c è chi era un direttore di Pensi che essere vittima di un ERRORE GIUDIZIARIO in Italia sia un ipotesi... MOLTO probabile 38% ABBASTANZA probabile 34% POCO probabile 28% (Fonte: RADIO PADOVA, la radio del Veneto, sondaggio svolto a settembre 2012) banca, un altro era medico, poi certamente ci sono delle persone che hanno fatto una vera scelta di vita, tipo che ha fatto il rapinatore. Ma ho tante persone diverse che, come tutti noi, a volte per comportamenti a rischio o qualche altra situazione difficile, finiscono poi in carcere». Quindi, in base alla sua esperienza, cadere in tentazione o rimanere comunque invischiati in un meccanismo più grande di sé, che ci porti a varcare la soglia del carcere, non è un ipotesi così remota? ORNELLA FAVERO «Assolutamente no. Ci sono tantissimi reati che oggi portano in carcere persone, come immagino siano gran parte dei lettori o come me che provengo da una famiglia regolare e che ho una vita regolare. Questo avviene per ragioni diverse e spesso sottovalutate, come i reati in famiglia che non sono sempre commessi da persone violente, a volte sono proprio situazioni che, per una malattia nascosta o per una depressione, degenerano. Oppure i reati del Codice della Strada che, sempre più frequentemente, fanno rischiare il carcere, o la tossicodipendenza che riguarda tante volte ragazzi figli di famiglie regolari, che non hanno mai avuto problemi e che, per il gusto del rischio, della piccola trasgressione, scivolano in situazioni da cui non riescono più a uscire. Quindi ecco il quadro è vasto ed indica come il carcere ci riguardi tutti». Un recente sondaggio di Radio Padova, la radio del Veneto, sull ipotesi di essere vittima di un errore giudiziario in Italia ha dato esiti impressionanti sulla scarsa fiducia riposta nel nostro sistema giudiziario, lei che ne pensa? ORNELLA FAVERO «Lo capisco benissimo. Per una ragione e cioè che la giustizia nel nostro paese è totalmente intasata. Faccio un esempio: si continua a legiferare su queste materie e non si fa una riforma del codice penale che risale al periodo fascista: questo è dei grossissimi problemi che abbiamo. Abbiamo poi la giustizia che è assolutamente lenta, io vedo persone che aspettano anni, oppure che arrivano in carcere per reati commessi anni prima. I tempi della giustizia sono stati così lunghi che quella persona è, ormai, una persona diversa e si ritrova la vita rovinata. Perché un conto è scontare una pena subito, nel momento in cui tu hai commesso il reato, altro conto è scontarla anni dopo. Il sistema ormai non funziona più, proprio il fatto dei tempi lunghissimi può anche impedire il fatto di provare la propria innocenza: chi di noi sarebbe in grado di dire cosa stava facendo dieci anni prima? In certe situazioni non si è neanche più in grado di difendersi. Le leggi sono veramente vecchie e il Codice Penale non corrisponde più alle esigenze attuali». Facciamo qualche esempio di vita quotidiana per chi è rinchiuso in carcere... ORNELLA FAVERO «Nella Casa Circondariale di Padova considerata, per certi aspetti, un carcere modello per le sue attività, i laboratori, le produzioni di pasticceria, eccetera, sono ospitati invece dei 400 detenuti previsti, oltre 900. Quindi lo spazio per vivere diventa angusto. Si tratta di persone con pene medio - lunghe, che si ritrovano a vivere in tre in spazio di tre metri per quattro, con una branda con letto a castello e una branda singola. La cosa drammatica del sovraffollamento, che cerco di spiegare, non è neanche il fatto di stare male in condizioni che hanno poco di umano, è il fatto che la gente non fa niente dalla mattina alla sera. E come può il carcere servire a cambiare le persone se è un gigantesco parcheggio? Questo è il dramma del sovraffollamento ancor di più delle condizioni in cui si vive». Secondo lei che cosa potrebbe essere fatto di concreto e subito per poter migliorare tale situazione? ORNELLA FAVERO «Innanzitutto amnistia e indulto, per i quali sono favorevole e sui quali, da un punto di vista giornalistico, sono state raccontate tantissime bugie, ingigantendo il pericolo, perché in realtà la recidiva dopo l indulto non è affatto così come viene descritta. Capisco che non è una misura che piaccia ma io credo che si dovrebbe fare appunto un amnistia e ripartire da zero sulla giustizia. Inoltre si dovrebbero prevedere pene diverse dal carcere, in tutti i Paesi europei ci sono molti reati per i quali, al posto del carcere è prevista una grossa multa pecuniaria. Un esempio di pena alternativa potrebbe essere applicato per l omicidio colposo in caso di incidente stradale, condannando il colpevole a lavorare in un Pronto Soccorso, così che possa rendersi conto del dolore che ha provocato, lavorerà e si renderà utile alla collettività». Claudio Campagnolo Sallusti ha, quindi, accolto l invito, lanciato dai detenuti del Due Palazzi dalle pagine di Pubblico (il nuovo quotidiano diretto da Luca Telese) di andare nella redazione della rivista Ristretti Orizzonti. Arrivato su una Mercedes nera coi vetri oscurati condotta dalla sua scorta, ha lasciato il cellulare all ingresso, ed è entrato dalla porta principale. Non è stata una visita allo zoo dei detenuti, è stato un incontro, utile per chi ogni giorno tenta di far uscire dalle mura del carcere problematiche di cui non pare importare niente a ness e, probabilmente, utile anche per il direttore di un grande giornale che, in questi anni, ha sostenuto con fermezza campagne per chiedere pene più severe da scontare esclusivamente in carcere e ora sta per sperimentare sulla propria pelle che cosa voglia dire la macchina della giustizia. La scena che più colpisce delle due ore di confronto serrato è quella finale. Sallusti in piedi in mezzo ai detenuti, tutti alla ricerca di un contatto anche fisico come fuori non avverrebbe mai, tutti a consigliarlo come fosse un fratello minore: «La galera non si augura neppure al tuo peggior nemico». «Tu che puoi, ripensaci. Il carcere non ti serve a nulla, chiedi l affidamento ai servizi, vieni da noi in redazione». E ancora: «Non pensare che il resto del carcere sia come quello che oggi hai visto qui, siamo in tre in celle da, non possiamo neppure stare in piedi contemporaneamente». Prende la parola in apertura la direttrice della rivista, Ornella Favero, una donna che volontariamente, da 15 anni, va in carcere tutti i giorni per portare avanti la sua redazione che, nel tempo è diventata la prima fonte di informazione sul carcere in Italia e una tra le più autorevoli in Europa. Favero parte con un argomento che è un classico negli incontro che, quasi quotidianamente, organizza in carcere con i ragazzi delle scuole superiori: «Visto che fai parte anche tu adesso della categoria dei delinquenti abituali, vorremmo ragionare sulle parole. Dici di essere stato condannato per un reato d opinione, io Sallusti al Due Palazzi L ex direttore de Il Giornale ha accolto, a fine ottobre, l invito della rivista Ristretti Orizzonti a visitare la nota casa circondariale di Padova. Il confronto con la redazione, composta da detenuti, ha riservato interessanti ed inaspettati spunti di riflessione reciproci. sinceramente preferirei una sberla piuttosto che un offesa a mezzo stampa. Ci piacerebbe che anche tu facessi una riflessione su quanto male possono fare le parole dei giornalisti. L altro tema che ci interessa è il carcere come strumento esclusivo per l esecuzione della pena. Sul tuo caso c è giustamente stata una levata di scudi generale. Non ha senso condannare un giornalista al carcere per quel che ha scritto o per omesso controllo. Ma noi aggiungiamo: ci sono tanti reati che andrebbero sanzionati in altro modo. Sono anni che cerchiamo di sollevare questo problema, facendo presente che il carcere spesso non è funzionale a una maggior sicurezza sociale, si entra per un errore, per scivolamento e si esce delinquenti. In queste carceri sovraffollate all inverosimile la rieducazione è impossibile. Eppure è veramente difficile trovare ascolto tra i giornalisti, i politici e di conseguenza anche dall opinione pubblica. Sul tuo caso invece si è mosso perfino il Parlamento». Il direttore del Giornale è visibilmente toccato, ma non per questo meno combattivo: «Quest invito è una delle cose più importanti che mi siano successe di recente. C era il bisogno di vedere in faccia qualc che il carcere lo sta facendo davvero, perché comunque quando il carcere ti sfiora, ti poni improvvisamente alcune domande che non ti sei mai posto in vita tua. Voi però mi state dando una responsabilità troppo grossa. I giornalisti non sono degli educatori. Un quotidiano non può raccontare un fatto, una storia, la vita di un uomo dalla nascita alla fine. Fotografa un istante. Quando un di voi viene arrestato io non ho idea da dove viene o che ne sarà di lui, fotografo quel momento. La verità è talmente complessa che è impossibile che il protagonista di una notizia si ritrovi nell esattezza di un articolo di giornale ma l inesattezza non è superficialità o cialtroneria, è impossibilità di raccontare la verità nei tempi di lavoro di un quotidiano. Piuttosto, la vera arma che abbiamo noi giornalisti è la scelta di che cosa raccontare. Se vogliamo far passare una tesi, abbiamo il potere di prendere dalla realtà solo ciò che ci interessa per dimostrarla. Estrapolando dieci cose vere dalla complessità di una vita, ciasc di noi può diventare un santo o un mascalzone. Con l uso fazioso di alcuni elementi della realtà posso sostenere qualsiasi tesi. Ma non è un falso. Devo ammettere che essere faziosi nel montare cose vere è sicuramente un errore, ma è una necessità nella situazione italiana: a settant anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a venti dalla caduta del muro di Berlino, c è una guerra civile che non è mai finita. Repubblica prende dalla realtà solo ciò che gli interessa per dimostrare che Berlusconi è un ladro. Io, invece, prendo dalla realtà politica tutto quel che di vero che mi serve per dimostrare che Bersani e Vendola sono dei poco di buono. Questo fa parte dell anomalia di questo paese, la guerra civile, che è anche mediatica. Però questa etichetta di faziosità viene appiccicata a me e al Giornale e non viene, invece, appiccicata a Ezio Mauro e a Repubblica». Dalla redazione intervengono in tanti, detenuti che spesso si chiedono perché nei telegiornali si parla dei canili fatiscenti e non delle condizioni in cui sono le carceri italiane. Si chiedono perché non sia possibile rompere il muro di disinteresse rispetto a quel che accade in carcere, al senso e al modo dell esecuzione della pena. «I giornali sono prodotti commerciali - risponde candidamente Sallusti - e non possono prescindere dagli umori della gente. Il salto si farà solo quando tanta gente incrocerà il carcere prendendo coscienza di che cos è questa realtà». Dritan racconta della figlia, che ritrova donna dopo averla lasciata quando era in fasce. E poi guarda il direttore del Giornale quasi con dolcezza: «Non ti preoccupare che in 14 mesi non perdi così tanto». «Qual è il tuo fine pena?» chiede Sallusti. Risata generale. «In galera sai quando entri ma non sai quando esci. Ci sono i reati che compie in carcere, basta una rissa per ritrovarti anni in più». Man mano che il discorso avanza Sallusti pare prendere coscienza di una realtà molto più complessa di quel che ha sempre immaginato. «Il carcere non lo augurerei a ness ma lo consiglio a tanti», gli dice dei detenuti della redazione. Tutti insistono perché lasci da parte l orgoglio e chieda di essere affidato ai servizi, magari scegliendo di scontare la propria pena in detenzione domiciliare con un percorso di recupero da svolgere proprio a Ristretti Orizzonti. Adesso ve la dico tutta: «Ma ragazzi, 14 mesi chiusi in casa con la Santanchè voi li fareste?». Coro di risate. Chissà se si rivedranno. Silvia Giralucci magazine 44 magazine 45

24 dallecinquedellasera COSA FARE& DOVE ANDARE dallecinquedellasera PER UNA SERATA CON GLI AMICI O SE PREFERITE A LUME DI CANDELA PADOVA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Alex Lounge Bar Chiuso mercoledì Piazza Diaz, 5 SOLESINO (PD) Antonio Ferrari Wine Bar Concept Store Chiuso lunedì Via Umberto I, 15 PADOVA Baessato Padova Lounge Bar Pasticceria Largo Europa, 14, PADOVA Chiuso lunedì BellaVista Wine Bar Chiuso giovedì Via Santuario, 17 (MONTEORTONE) ABANO TERME (PD) Blancò Lounge Bar Via Caltana, 171 S. ANDREA DI CAMPODARSEGO (PD) Colle Berta Enoteca Weinstube Chiuso domenica Via Castello, 19 MONTEGROTTO TERME (PD) Dogma Lounge Bar Via Antoniana, 218/8 CAMPODARSEGO (PD) El Bàcaro American Wine & Lounge Bar Via Marcato, 20 (Piazzale Serenissima) PIOVE DI SACCO (PD) Grazia Chiuso domenica (Dicembre sempre aperto) Caffetteria Pasticceria Panificio Via Roma VILLAFRANCA PADOVANA (PD) Hy Cafè Lounge Bar & Music Sempre aperto Via Brustolon, 12 ABANO TERME (PD) In Stage Caffè Lounge Bar Via Altinate, 115 PADOVA L ombra che conta Enoteca Spuncetteria Piazza S. Martino, 2 ABANO TERME (PD) Osteria Barabba Caffé Snack & Drink Chiuso la domenica Via Vicenza, 47 PADOVA Pedrocchi Caffé Ristorante Eventi Via VIII Febbraio, 15 PADOVA Sanremo Pasticceria Caffetteria Via Chiesanuova, 156 PADOVA Travertino Cafè Caffè Snack & Drink Chiuso mercoledì pom. e domenica Via Firenze 74/G VILLAFRANCA PADOVANA (PD) (accanto Supermercato FAMILA) Vanity Lounge Cafè Sempre aperto dalle 06 alle 02 Via Medoaco, 6 (Z.I. Limena) ALTICHIERO (PD) Belle Epoque Wine Bar Sempre aperto Corso Milano, 93 PADOVA Civico 26 Lounge Bar Cafè Chiuso il lunedì Via A. Rossi, 26 RUBANO (PD) Elle Gelateria Artigianale Via Papa Giovanni XXIII, 2/A BASTIA DI ROVOLON (PD) Feeling Caffè Caffetteria Snack Bar Chiuso il lunedì Piazza Europa, 31 NOVENTA PADOVANA (PD) PiacePerchè PAYTV Locale nuovo/rinnovato Qui è gradito prenotare Per nuclei famigliari Per serate romantiche Per nottambuli Per chi ama bere bene Per chi ama mangiare bene Per chi ama la musica Per spiriti piccanti Per compleanni, feste, ecc. Per chi fuma Per chi cerca belle donne Per serate segrete Da segnalare agli amici Per chi ama conversare Per chi ama imboscarsi Con musica dal vivo Da vedere assolutamente Per pubblico alieno Con ampio parcheggio Con spettacoli dal vivo Con servizio rapido Con programmi PAY TV Con giardino estivo Con climatizzazione Gran Caffè Kofler Caffetteria e Ristorazione Sempre aperto Via Bronzetti, 34 PADOVA Il Venexino Wine Bar Ristorante Chiuso la domenica Via San Fermo, 45 PADOVA Milano Cafè Caffetteria Snack Bar Chiuso la domenica Via S. Lucia, 33 PADOVA Mise en Place Gastronomia Paninoteca Chiuso lunedì Via Padova, 69/C (Palazzo Regia) BUSA DI VIGONZA (PD) Senso Maleva Caffetteria Wine Bar Piazza San Marco, 15 MONSELICE (PD) Vecchio Birraio Birra di produzione propria Via Caselle, 87 MARSANGO DI CAMPO SAN MARTINO (PD) OSTERIE & TRATTORIE Antica Trattoria Aggujaro Carne alla griglia Chiuso il lunedì sera Via S. Cuore 4, PADOVA Barcollo Vini e Specialità Regionali Via Alberto Guidi, 23 (zona Guizza) PADOVA Il Grottino Trattoria Pizzeria Chiuso il mercoledì Via Del Santo, 23 PADOVA L Hostaria di Via Roma Trattoria Chiuso il mercoledì Via Roma, 89 SAN MARTINO DI LUPARI (PD) Mario e Mercedes Trattoria Chiuso il mercoledì Via S. G. da Verdara, 13 PADOVA Gatto Rosso Trattoria Chiuso la domenica sera e il lunedì Vicolo Pignoria (laterale via Facciolati) PADOVA RISTORANTI & PIZZERIE Ai Leoni Specialità pesce Chiuso il lunedì Via A. Rossi, 75 RUBANO (PD) Ai Navigli in Padova Specialità pesce Riviera Tiso, 11 PADOVA Al Palazzon Ristorante Chiuso il lunedì Via Ca Onorai, 2 GALLIERA VENETA (PD) magazine 47

25 dallecinquedellasera dallecinquedellasera Al Vigò Grill Ristorante Chiuso lunedì Via Adriatica, 63/65 (zona Bassanello) PADOVA Bassanello Ristorante Pizzeria Chiuso martedì e lunedì a pranzo Via Adriatica, 3 PADOVA (Ponte del Bassanello) Bateau Ivre Cicchetteria e Ristorante di Pesce Chiuso il lunedì Via Cavalieri di Vittorio Veneto, 3 VILLATORA DI SAONARA (PD) Bocconi Cafè Ristorante Pizzeria Cocktail Bar Via Trieste, 57 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD) Bocon Divino Ristorante Chiuso il martedì Via Albarella, 13 CAMPOSAMPIERO (PD) Capovolta Pizzeria Ristorante Via Facciolati, 168 PADOVA (PD) Casanova Ristorante Pizzeria Chiuso la domenica a pranzo Via Brentella, 34 CASELLE DI SELVAZZANO (PD) Corte Sconta Ristorante Piazza Capitello, 27 TORREGLIA (PD) Da Artemio Ristorante Pizzeria Via Fornaci, 128 Torre PADOVA Da Seba Specialita la fiorentina Chiuso lunedì e martedì Via San G. Barbarigo, 3 PERAROLO DI VIGONZA (PD) Dom Mario Ristorante Chiuso domenica sera e lunedì Via Montepertica, 3 CITTADELLA (PD) Donna Irene Ristorante Enoteca Chiuso il lunedì Vicolo Pontecorvo, 1 PADOVA Dove Come Quando Pizzeria Chiuso il lunedì Via Euganea, 109 SELVAZZANO DENTRO (PD) Elisir Del Bosco Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì Via DElla Libertà, 13 STANGHELLA (PD) Hostaria S. Benedetto Ristorante Chiuso il mercoledì Via Andronalecca MONTAGNANA (PD) Il Console Specialità pesce Chiuso martedì e sabato a pranzo Via Roma, 4 SACCOLONGO (PD) La Bulesca Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Statale 11 PD - VI RUBANO (PD) La Famiglia Trattoria Chiuso martedì sera e mercoledì Viale Melzi, 7 CORREZZOLA (PD) La Fonderia Ristopub pizzeria Via Vallarega, 23 LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD) La Fornace Ristorante Pizzeria Via Galileo Galilei, 40 MESTRINO (PD) La Kucina Ristorante Via Pitagora, 11/g RUBANO (PD) La Scala Specialità pesce e carne Via Marzia, 33 ABANO TERME (PD) Locanda Alla Torre Chiuso il lunedì Ristorante Via Torre Rossa, 41 CAMPODORO (PD) L Enoteca di Arquà Ristorante Enoteca Chiuso il martedì Via Castello, 9 ARQUÀ PETRARCA (PD) L Orlando Furioso RistoPub Pizzeria Chiuso il lunedì Via Sabbioni, 20 MONTEGROTTO TERME (PD) Nostra Signora Cucina Veneta Chiuso il lunedì Via Romea 107/B LEGNARO (PD) Papilla Ristorante Biologico Vegetariano Chiuso il lunedì, sabato a pranzo e domenica a cena. Viale dello Sport, 15 CITTADELLA (PD) Pedrocchino Bar Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì Via Roma, 21 CAMPODORO (PD) Orari: 07,00/02,00 Perdinci Specialità pizza quadrata Chiuso il lunedì Via C. Callegari, 43 PADOVA Red Tower Pizzeria Pub Ristorante Via Torrerossa, 78 CAMPODORO (PD) Ristorante Venezia Ristorante Via Venezia, 28 PADOVA (a 100 m. dalla FIERA) Rooster House Galletti alla brace Via Stefano Breda, 36/A (a 100 m. dal Cinecity) LIMENA (PD) Speak Easy Ristorante Cafè Pizzeria Ethnic Food Sempre aperto Piazza Repubblica 4 ABANO TERME (PD) Spiller Birreria Ristorante Via Fornace Morandi, 24 (Arcella) PADOVA Taverna Degli Artisti Ristorante Chiuso lunedì sera e martedì Stradella della Mura Rotta, 9 CITTADELLA (PD) Tenuta Galilei Ristorante Chiuso lunedì e martedì Via Gorizia, 13/A MESTRINO (PD) Terrazza Carducci Cucina tradizionale Chiuso il mercoledi. Via Carducci, 2/B PADOVA Via Palestro, 29 Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo Via Palestro, 29 PADOVA CUCINA ETNICA Buddha Cucina indiana Aperto 7 giorni su 7 Via Giotto, 31 PADOVA El Agave Ristorante mexicano Chiuso il lunedì Via Altichiero,27 PADOVA Gandhi Cucina indiana Via Cavallotti, 28 PADOVA Jadore Sushi Restaurant & Cocktail Bar Chiuso il lunedì Via Riva del Grappa, 24 CITTADELLA (PD) Kirin Cucina Giapponese Chiuso il lunedì. Via G. Reni, 81 PADOVA La Mulata Brasil Restaurant Aperto tutte le sere e domenica a pranzo Via Dei Colli, 164 PADOVA Sansushi Cucina Giapponese Chiuso il lunedì a pranzo Via Chiesanuova, 217 PADOVA Masa Sushi Restaurant Chiuso il lunedì Via Raggio di Sole, 45 PADOVA Momà Pesce crudo e cucina etnica Vicolo Ognissanti, 83 PADOVA Posada de la Mision Cucina messicana Chiuso il martedì Via N. Sauro, 16 PADOVA (laterale Piazza dei Signori) Raj Darbar Ristorante Indiano Via Turazzza, 27 PADOVA Sahara Cucina mediorientale Chiuso il lunedì Via Frà Paolo Sarpi, 116 PADOVA Wok-Sushi Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7 S.S. del Santo, 82 CADONEGHE (PD) MULTISALA Multisala Astra Via Aspetti, 21 PADOVA Cineplex Dream Park Strada Battaglia DUE CARRARE (PD) Porto Astra Via S. Maria Assunta, 20 (località Guizza) PADOVA Cinecity Tangenziale Limena uscita zona industriale ovest LIMENA (PD) L Albera di Zeus Ristorante Pizzeria Carne alla griglia Sempre aperto Via Terraglio 249 PREGANZIOL (TV). Facebook PiacePerchè L' Albera di Zeus ora è anche pizza senza glutine! Cercaci su Facebook come: Pizza Zeus. Tucano Cafè Cocktail & Drink Chiuso lunedì sera Via Cavallotti, 65/67 PADOVA Orari: 12,30/14,30-20,00/23,00 PiacePerchè Al sabato God save the spritz aperitivo con buffet. Al Camin Cucina tradizionale Chiuso giovedì. Via Cavallotti, 44 PADOVA Orari: 12/15-19/24 PiacePerchè Vi consigliamo di assaggiare la loro strepitosa pizza alla zucca e porcini. Da Ugo il Melograno Cucina veneta solo pesce Chiuso domenica sera e lunedì Via Padova, 18 TENCAROLA di S. (PD) Orari: 12,30/14,30-20/ ilmelogranosrl@gmail.com PiacePerchè Tradizione e sapori del mare in un locale accogliente. Dai Gemelli Ristorante pizzeria Sempre aperto Via Dondi dell Orologio, 11/13 PADOVA Orari: 12/15-19/0, rusalenale@libero.it PiacePerchè Comodissimo per chi è in centro. VISITA IL NOSTRO SITO E SCOPRI LE NUOVE PROPOSTE DEI LOCALI DEL VENETO magazine 48 L ESPERTO CONSIGLIA Qual è la quantità massima di caffè che si possono assumere in una giornata? MICHELA FURLAN «Al di là di particolari sensibilità personali, possiamo dire che fino a 3 o 4 caffè al giorno non ci sono problemi. L importante è assumere caffè di arabica, perché l arabica è una pianta che produce dei chicchi che danno grandi aromi ma con un contenuto minimo di caffeina. In 25 ml di caffè, pari a circa una tazzina di arabica, ci sono circa 100 mg di caffeina, nella robusta il doppio». Michela Furlan Ricerca & Sviluppo Hausbrandt Caffè magazine 49 Zeus Cucina greca e mediterranea Chiuso giovedì Via Noventana, 107 Noventa Padovana (PD) PiacePerchè Giardino estivo, locale climatizzato. Lunedì - venerdì pranzo menù fisso 12 euro.

26 dallecinquedellasera dallecinquedellasera LOCALI NOTTURNI Victoria Club Live Music & Dance Aperto giovedì,venerdì e sabato Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria) ABANO TERME (PD) (Orari: 21/02) TREVISO & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Cafè Due Pomi Buffet e musica Chiuso il lunedì Piazza Monte di Pietà, 13 TREVISO City Coffee & Drink Piazza Monte Pietà, 8 TREVISO Gellius Lounge Bar & Caffè Chiuso il lunedì Via Calle Pretoria, 6 ODERZO (TV) Mamamia Wine & Cocktail Bar Chiuso il lunedì Borgo Mazzini, 50 (Porta S. Tommaso) TREVISO The Carpe Diem Risto Music Bar Chiuso la domenica Via Le Canevare, 38/42 (fronte Aeroporto) TREVISO Viso Cafè Wine Bar Sempre aperto Piazza Santa Maria dei Battuti TREVISO OSTERIE & TRATTORIE Antica Ostaria al Cavallino Sempre aperto Borgo Cavour, 52 TREVISO Basilico 13 Ristorante biologico vegetariano Chiuso lunedì Piazza San Vito, 13 TREVISO El Sestin Chiuso martedì sera Viale Burchiellati, 48 TREVISO Osteria al Treno Cucina di pesce Chiuso mercoledì Borgo Monte Grappa, 6 CASTELFRANCO VENETO (TV) Odeon alla Colonna Cucina stagionale e del territorio Vicolo Rinaldi, 3 TREVISO Toni del Spin Piatti della tradizione Chiuso domenica/lunedì a pranzo Via Inferiore, 7 TREVISO Trattoria San Tommaso Cucina tipica trevigiana Chiuso domenica sera/lunedì Borgo Mazzini, 59 TREVISO RISTORANTI & PIZZERIE All Antica Torre Ristorante Chiuso domenica e lunedì Via Inferiore, 55 TREVISO Bistrot Cucina Tipica Pesce e Carne Chiuso martedì Via Pietro Bembo, 85 ASOLO (TV) Gioia Specialità Pesce e Carne Argentina Sempre aperto Viale Italia, 194/A CONEGLIANO Hosteria Antica Contrada delle Due Torri Ristorante Chiuso il martedì Via Palestro, 8 TREVISO Madam Vintage Restaurant Store Sempre aperto Via Risorgimento, 10 - TREVISO Mandrillo Ristorante e pizzeria Chiuso il lunedì Via Terraglio, 114 TREVISO (località Le Grazie) Puro Gusto Vineria Ristorante Enoteca Sempre aperto Viale Italia, 196 CONEGLIANO (TV) Sangal Restaurant Lounge Bar & Terrace Chiuso il martedì San Marco, 1089 VENEZIA Villa Foscarini Cornaro Ristorante la Cantinaccia Pizzeria Birmana Sempre aperto Via Palazzi, 10 GORGO AL MONTICANO (TV) CUCINA ETNICA Simposio Cucina Vegetariana Chiuso lunedì sera e martedì. Via Archimede, 2 DOSSON DI CASIER (TV) Wok-Sushi Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7 Via Europa, 21 PREGANZIOL (TV) Yu Crudo&Sushi Restaurant Chiuso il lunedì Viale della Repubblica, 245/C TREVISO VICENZA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Caffè De Mori Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì Via Nazionale, 102 BELVEDERE DI TEZZE SUL BRENTA (VI) Caffè Teatro Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì Corso Palladio, 187 VICENZA Ferracina Caffé Pasticceria Chiuso il lunedì Via XX Settembre, 69 CAMISANO VICENTINO (VI) La Piazza Caffè Snack Chiuso il lunedì Piazza dei Signori, 55 VICENZA Orari: 09/24 Pegasus Caffé Snack & Drink Piazza Matteotti, 35 VICENZA Stra Cocktail Bar Café Via Marosticana, 229 DUEVILLE (VI) OSTERIE & TRATTORIE Casa Nova Locanda Chiuso il lunedì Via Tito Speri, 38 CASSOLA (VI) In Osteria Cucina Vegetariana Vegana Chiuso lunedì/martedì 7 Tornante CROSARA DI MAROSTICA (VI) La Cantina Trattoria Enoteca Chiuso la domenica. Viale Verona, 12 VICENZA New KurKuma Club Trattoria Via Valbella, 106 MAROSTICA (VI) Osteria Imbusà Specialità pizza bio km 0 Chiuso lunedì/martedì mattina Via Gazzo, 2 ZOVENCEDO (VI) Ottocento Birreria red wine bar art room Chiuso il lunedì Via S. Giorgio, 2 BASSANO DEL GRAPPA (VI) Ponte delle Bele Piatti tipici vicentini Chiuso la domenica Contrà Ponte delle Bele, 5 VICENZA RISTORANTI & PIZZERIE Ai Sette Santi Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì Piazzale della Vittoria, 7 Monte Berico VICENZA Al Pioppeto Ristorante Chiuso il martedì Via San G. Barbarigo, 13 ROMANO D EZZELINO (VI) Al Ponte Ristorante Pizzeria Chiuso il martedì Via Roma, 151 ROSSANO VENETO (VI) Gran Caffè Garibaldi Ristorante Bar Gelateria Piazza dei Signori VICENZA I Castelli di Giulietta e Romeo Ristorante Chiuso lunedì e martedì mattina Via Castelli 4 Martiri MONTECCHIO MAGGIORE (VI) La Locanda di Piero Chiuso domenica sabato e lunedì a mezzogiorno Via Roma, 34 Montecchio Precalcino (VI) La Pace Pizze moolto speciali Chiuso lunedì Via Cartiera, 62/a ROSSANO VENETO (VI) Locanda alla Torre da Zemin Ristorante Chiuso il lunedi, sabato a pranzo solo su prenotazione Via Torrerossa, 41 CAMISANO VICENTINO (VI) Locanda Casanova Piatti tipici e innovativi Chiuso lunedì Via Tito Speri CASSOLA (VI) Lunaelaltro Ristorante Pizzeria Chiuso mercoledì Corso della Ceramica, 33 MAROSTICA(VI) Melograno Cucina Veneta Chiuso lunedì Via Chiesa Valrovina 35, BASSANO DEL GRAPPA (VI) Osteria Rive Ristorante Wine Bar Jazz Club Chiuso martedì Via Rive, 14 CARTIGLIANO (VI) Panic Jazz Club Restaurant Concerti Chiuso martedì Piazza degli Scacchi MAROSTICA (VI) CUCINA ETNICA Hot Cactus Café Cucina messicana Chiuso il lunedì Viale della Pace, 318 VICENZA La Cueva Cucina messicana Chiuso il lunedì Via G. Lanza, 84 VICENZA Shyva Cucina indiana Solo venerdì e sabato su prenotazione. Via S. Giorgio BASSANO DEL GRAPPA (VI) LOCALI NOTTURNI Shindy Club & Shyvaa Discoteca e Cucina etnica Aperto venerdì e sabato Contrà San Giorgio 140 BASSANO DEL GRAPPA (VI) (Orari: 21/04) VENEZIA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Caffè dell Orologio Snack Bar Chiuso il giovedì Via Chiesa, 3 S. PIETRO DI STRA (VE) Siamo anche su Facebook e Twitter alle pagine UNO Magazine magazine 50 magazine 51

27 dallecinquedellasera Vignaioli indipendenti gli artigiani del vino Si terrà a Piacenza, sabato 1 e domenica 2 dicembre 2012, il secondo Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. Qui sotto gli appuntamenti previsti La Fivi (Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti) sabato 1 e domenica 2 dicembre 2012 apre la seconda edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti negli spazi del quartiere fieristico di Piacenza. Un evento unico nel suo genere, dove si possono degustare oltre vini e portarli a casa acquistandoli direttamente dal produttore. I vignaioli in arrivo da tutta Italia e dalle più interessanti regioni vitivinicole francesi sono presenti personalmente per far conoscere i propri nettari, raccontare il territorio e consolidare la cultura del vino di qualità, del vino artigianale che affonda le proprie radici nelle tradizioni italiane ed europee. Un vignaiolo indipendente è un artigiano del vino che gestisce in prima persona tutta la filiera che porta il vino dal territorio al mercato. Il programma 2012 del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti prevede: Sabato 1 dicembre 2012 alle ore 10 la FIVI incontra vignaioli e appassionati in una tavola rotonda dal titolo Il vignaiolo artefice del suo futuro (con ingresso libero), alle 13 inizio delle degustazioni agli stand dei Vignaioli Indipendenti che proseguiranno tutto il giorno, fino alle 20. Alle 17 un'interessantissima degustazione guidata dedicata all Amarone della Valpolicella tra tradizione e innovazione Domenica 2 dicembre 2012 le degustazioni cominceranno alle 10 e proseguiranno non-stop fino alle 18. Durante la giornata si terranno diverse degustazioni guidate: alle 12 Gli spumanti di Franciacorta: pas dosé, brut e cremant, alle 14 si scende in Campania con Aglianico, tre declinazioni di un vitigno e, alle 16, si potranno scoprire i Vini passiti da diversi territori italiani. The Dubliner Pub In perfetto stile irlandese Chiuso il lunedì pomeriggio Via Nazionale, 131 MIRA (VE) OSTERIE & TRATTORIE Legrenzi Wine Bar Café Osteria Ristorante Sempre aperto Corte Legrenzi, 31 VENEZIA Ostaria Da Mariano Cucina veneta Via Cecchini, 1 MESTRE VENEZIA (ang.via Spalti, 49) Sottovoce Hostaria Pizzeria Chiuso il lunedì Via Ospedale, 34 MESTRE (VE) Trattoria Alla Stella Specialità Pesce Chiuso il martedì Via C. Marchesi, 34, CAMPAGNALUPIA (VE) RISTORANTI & PIZZERIE Al Fogher Cucina tipica veneta Chiuso il mercoledì Via Arzerini, 48/1 CAMPONOGARA (VE) Al Gallo Specialità Pesce Chiuso lunedì pomeriggio e martedì Piazza XX Settembre NOALE (VE) Antico Pignolo Ristorante San Marco Calle Specchieri, 451 VENEZIA Aspettando Godot Pizzeria Chiuso lunedì, sabato e la domenica a pranzo Via Unità, 4/a SPINEA (VE) Avogaria Ristorante anche vegetariano Chiuso martedì Calle dell Avogaria, Dorsoduro 1629 VENEZIA Autoespresso Trattoria Enoteca Chiuso domenica sera e lunedì Via Fratelli Bandiera, 34 MARGHERA (VE) Dall Amelia Cucina del territorio anche vegetariana Via Miranese, 113, MESTRE (VE) Fratelli La Bufala Pizzeria Ristorante Sempre aperto Corte Marin Sanudo, 17 MESTRE (VE) Goha Specialità pesce Chiuso giovedì Piazza della repubblica, 19 CAVARZERE (VE) Orari: 10/14-18/02 Il Burchiello Ristorante Chiuso lunedì e martedì sera Via Venezia, 40 ORIAGO DI MIRA (VE) La Chiave Ristorante Chiuso il lunedì Via Brendole, 93 GAZZERA MESTRE VENEZIA Re di Quadri Cucina del territorio Chiuso il lunedì Via Nazionale 26, Mira (VE) Tabià Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì Via Vittorio Veneto, 77 ANGUILLARA VENETA (PD) Tantra Cafè Restaurant lounge & show bar Chiuso martedì Via Colombara, 211 MALCONTENTA (VE) Trattoria 81 Specialità Pesce Chiuso il lunedì Riviera Bosco Piccolo, 84/i ORIAGO DI MIRA (VE) Villa Ducale Hotel e Ristorante Via Martiri della Libertà, 75 DOLO (VE) Vecia Brenta Hotel e Ristorante Via Nazionale, 403 MIRA PORTE (VE) Venèxian Cucina tipica Via S. Silvestro, 25/A MIRANO (VE) Villa Momi s Specialità pesce Chiuso il lunedì Località Santa Maria, 38 CAVARZERE (VE) (Orari: 12/14,30 19,30/01) CUCINA ETNICA GourmIndia Cucina indiana Via Forte Marghera, 129 MESTRE (VE) Asahi Cucina giapponese Aperto tutti i giorni Via Dei Mille 96, LIDO DI JESOLO (VE) LOCALI NOTTURNI Molocinque Dinner&dance Cocktail Bar Discoteca Aperto: Risto dal lunedì al venerdì Risto/Disco nel week end Via Dell Elettricita, 8 MARGHERA VENEZIA (VE) ACOVES ITALIA PER NATALE fatti un regalo passa prima da TONO BROOKSFIELD PIATTO L.B.M. DELLA CIANA MOSCHINO TONO CAPOBIANCO JACOB COHEN CANTARELLI CAVALLERIA TOSCANA APPARTAMENTO 50 HYDROGEN A. D AMICO VINCENZO DI RUGGERO SANTONI MUSEUM NHAV VINTAGE 55 ZANELLA VILEBREQUIN In centro a CAMIN Padova Tel magazine 52

28 R E P O R T A G E Abitare il mondo Pochi sono consapevoli dell enorme influenza che la casa ha sulla vita. In essa pulsano flussi di energie misteriose, ricche di vibrazioni, molte ci sono amiche e si alleano con noi, altre possono esserci ostili e creare blocchi nella nostra evoluzione. D altro canto le abitazioni sono il punto d unione tra il macrocosmo e nostro microcosmo, tra l universo che ci accoglie e noi che ne siamo gli attori. Esprimere la propria creatività attraverso l arte del costruire è un bisogno dell uomo che si è manifestato, nel corso dei millenni, attraverso stili architettonici su base geometrica, simmetrica e su di una certa uniformità per passare all organico vivente, come affermava Rudolf Steiner. La casa, come l Universo è un essere animato, il terreno sul quale è costruita, la sua forma, i materiali che la compongono e gli esseri che l abitano interagiscono tra loro. Quando pensiamo la casa di solito immaginiamo spazio più o meno grande, più o meno lussuoso dove far entrare in qualche modo i vari mobili che già possediamo o che intendiamo acquistare. Soprattutto in occidente, o nei paesi cosiddetti più sviluppati, i più vivono l abitazione come oggetto architettonico la cui presenza domina sull uomo e sull ambiente. D altro canto, avendo l architettura un effetto molto significativo sugli esseri umani, l abitazione che scegliamo deve possedere qualcosa in più per favorire il nostro progetto di vita. Se una casa possiede caratteristiche strutturali e confort perfetto, ma non corrisponde al nostro sentire, o ci risulta in qualche modo incompatibile energeticamente, dovremmo prendere in considerazione le nostre emozioni, anche se non siamo in grado di dar loro una spiegazione e ascoltare quell istinto atavico che ci può condurre verso una scelta più giusta per noi. Una casa armonica, energeticamente equilibrata diventa un faro positivo e chi ne viene in contatto ne percepisce il flusso benefico. Quando la casa non è in equilibrio e l abitante non è in risonanza con essa, in lui possono nascere patologie, che sono il riflesso del suo malessere spirituale, mentale ed emotivo. Il luogo dove vivere è molto importante, ma anche i suoni, i colori, i profumi, la luce sono altrettanto fondamentali nella scelta che risuonerà con noi, ci rifletterà e ci rappresenterà. Per la prima volta negli ultimi anni le città di tutto il mondo hanno raggiunto la più alta densità abitativa rispetto a quella dei territori circostanti, con la conseguenza di nuove e difficili problematiche. Per affrontare questa situazione non basterà più dunque come per il passato allargare le città stesse, pronte ad accettare la nuova popolazione di pendolari e migranti, ma sarà necessario individuare nuovi percorsi alla ricerca di una migliore identificazione del luogo. A cura di Elisabetta Ziliotto Sembra dunque che per poter capire meglio le problematiche relative a questo fenomeno si debba ritrovare nello studio delle città la sua formazione, la sua appartenenza, la sua anima. Oggi idee e tecnologie, che sino a pochi anni orsono sarebbero apparse rivoluzionarie, sono sempre più diffuse e contemporaneamente si presta attenzione all impiego di materiali di origine naturale. Oggigiorno il termine Genius Loci è divenuta un espressione adottata in architettura e soprattutto in bioarchitettura per individuare un approccio fenomenologico allo studio dell ambiente, interazione di luogo e identità. Con questo termine si intende identificare l insieme delle caratteristiche socio-culturali e architettoniche che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città. Molti domoterapeuti sostengono Photo Cristian Pajaro Photo Cristian Pajaro Photo Cristian Pajaro Photo Cristian Pajaro magazine 54 magazine 55

29 R E P O R T A G E Photo Elisabetta Ziliotto che ormai in molti stati europei vivere la contemporaneità significa sempre più essere costantemente all interno di flussi energetici non sempre positivi per il nostro corpo-mente: stress lavorativo, bassa qualità ambientale, inquinamento chimico, squilibri energetico - percettivi degli spazi, campi elettromagnetici, geopatie emergenti. E nonostante tutti i nostri impegni passiamo sempre una gran quantità di tempo fra mura (siano esse domestiche che lavorative), dovremmo quindi trovare la possibilità di ricaricarci. L inquinamento chimico provocato dai materiali edili e dalle finiture sintetiche influiscono sul nostro organismo. Costruire secondo i principi della natura, sui quali l uomo dovrebbe imperniare l intera sua esistenza, soddisfa criteri basati essenzialmente sull armonia con l ambiente, la salute del corpo e la serenità dello spirito. Tra gli archi- tetti del nostro tempo, fortunatamente ve ne sono alcuni che prestano attenzione all ecologia e agli aspetti bioenergetici dell habitat. L obiettivo di tutti quelli che si occupano di abitazioni in equilibrio con la natura e l ambiente che ci circonda è quello di far sì che la casa torni ad essere un luogo dove il nostro benessere aumenti. Sembra una banalità ma immaginare la casa in questo modo è ricollocare l uomo al centro della proprio spazio. L Inghilterra ad esempio pensa in grande e oltre a costruire abitazioni sostenibili, progetta intere città a consumo zero. Sulle Eco-towns, il governo inglese ha investito circa 200 milioni di sterline, l equivalente in euro di 280 milioni, a dimostrazione della sua fiducia nelle costruzioni ecocompatibili per combattere l inquinamento. Anche l Olanda, sempre molto sensibile a tutto ciò che è eco-sostenibile, ha i suoi progetti in corso di realizzazione. Ad Amsterdam ad esempio, al confine tra il vecchio e il nuovo c è lo Zuidas, un quartiere in corso d opera, commissionato nel 1998 dal Comune a De Architekten CIE, lo Studio che ne ha progettato il Masterplan. Destinato ad uffici e residenze, occupa 2,5 kmq di territorio e verrà portato completamente a termine nel Una larga strada taglia l area, in cui si risaltano grattacieli e palazzi. Lo Zuidas si costruirà in altezza, perché possano sorgere ai suoi piedi il Parco Vivaldi, ampie aree verdi e spazi pubblici. Detto così fa quasi paura. Ma Le Corbusier insegnava, che costruire togliendo spazio al cielo, significa regalarlo alla terra. Ai posteri l ardua sentenza, intanto auguriamoci che le nostre piccole case siano il rifugio più appropriato per noi. magazine 56 magazine 57

30 R E P O R T A G E GEOMETRIE, ENERGIE, ALCHIMIE DELL ARCHITETTURA ANTICA Per gli antichi la scelta e la costruzione della casa, la pulizia e la sua purificazione erano un rito sacro, spesso demandato al fuoco e ai rituali ad esso connessi. Sapendo che tutto è vita e che il luogo dove volevano abitare era permeato di energia cosmica e di forza vitale conosciuta e chiamata, secondo le culture e le aree geografiche prana indiano, chi cinese, ki giapponese, pneuma greco, mana polinesiano, genius loci romano, ecc., qualsiasi opera architettonica l uomo arcaico abbia creato, essa doveva obbedire a un modello universale. Lo sforzo di costruire era pertanto teso alla trasposizione sulla terra di schemi celesti in base all osservanza di accurate corrispondenze. Anche l uso dei materiali, la confezione delle murature e per finire, il progetto realizzato, divenivano messaggi visivi, espressioni di pensieri e credenze appartenute all uomo dell epoca, cioè veri e propri libri di pietra parlanti. Quando ci soffermiamo ad osservare costruzioni antiche comprendiamo immediatamente che i segni che ci trasmettono sono carichi di significato e di simbolismo profondo. In un universo integralmente vivente e vibrante, in cui anche gli elementi inorganici appaiono dotati di una sorprendente vita interiore, l edificio, per essere tale, doveva costituire un entità vivente. C. G. Jung ricordava che l uomo, prima d essere un animale sociale e razionale, come voleva Aristotele, è anzitutto un animale simbolico, che cioè costruisce simboli dei quali si nutre incessantemente. Volendo cercare un inizio sulla relazione tra architettura e simbolismo è ovvio che il pensiero si sposti all Egitto, alle sue costruzioni religiose, alle sue piramidi. Ma se molto è concentrato lì, altri luoghi nascondono dimore in cui il percorso dell arte trasmutatoria è evidente. Basta osservare l enigmatica ornamentazione interna di alcune prestigiose dimore conosciute per gli integranti enigmi ermetici. Uno dei misteri più intrigante di questi anni è nascosto tra le pietre della Torre di Magdala a Rennes le Chateau, un paesino dell Aude, nei Pirenei francesi che pur contando solo una manciata di abitanti, ogni anno è meta di migliaia di amanti del mistero e cercatori di tesori, attirati sul luogo da un corpus leggendario. Centro delle ricerche è un presunto tesoro che sarebbe nascosto in paese o nei dintorni, presumibilmente ritrovato dal parroco Bérenger Saunière ( ). Il nucleo da cui la leggenda ha preso spunto è un fatto documentato. Durante i lavori di ristrutturazione della parrocchia eseguiti tra il 1887 e il 1897, l abbé Saunière si imbatté in una serie di reperti e in dei diari parla della scoperta di un sepolcro, che potrebbe aver trovato sotto il pavimento della chiesa. Dopo i restauri della parrocchiale, Saunière spese enormi quantità di denaro per costruire una serie di eleganti costruzioni tra cui Villa Betania, dei giardini, una balconata panoramica, una torre - biblioteca e una serra per gli animali esotici. Il suo tenore di vita non passò inosservato al vescovo De Beauséjour che, dopo un lungo braccio di ferro per vie legali, sospese Saunière dalle funzioni sacerdotali. Simboli ancora più antichi e misteriosi si ritrovano al castello di Trècesson, il castello più bello di Brocèliande, che con quello di Comper è circondato da leggende fantastiche. La Foresta di Paimpont (Broceliande per i poeti), è rimasto un luogo affascinante e pieno di enigmi, nonostante il turismo, dove si riesce ancora a percepire il canto di Mago Merlino e le danze delle fate nelle radure annebbiate. E che dire poi di Castel del Monte che per molti appare come un simbolo, ovvero un Mandala di pietra, un edificio sacro che riassume il pensiero federiciano. Tutto è basato su un numero magico, l'otto, che cerca di avvicinarsi sempre più alla quadratura del cerchio per fondere le due figure geometriche simboli del cielo e della terra. A confermare la segretezza della progettazione del castello, a differenza di tutti gli altri costruiti dal sovrano è la scarsità di documenti che lo caratterizzano. Queste, come tante altre opere disseminate nel mondo, sono state create per volontà di individui che, per ragioni che non conosciamo pienamente, ritennero di fissare nella durevole immobilità della pietra, le loro conoscenze sui principi della trasmutazione, consegnandole ai posteri, che non hanno ancora pienamente compreso il significato. La Roccia è di per sé già un potente simbolo, perché al fine di essere utilizzata per una costruzione, è necessario che passi dallo stato grezzo e informe allo stato quadrato. Anche questo è un personificazione e coloro che posero in relazione questi passaggi architettonici erano detentori di segreti. L architettura sopravissuta, restituita al presente malgrado l erosione del tempo e spesso l ottusa opera di distruzione degli uomini, ci rivela in maniera sorprendente la complessità di queste operazioni di calcolo metafisico. Photo Elisabetta Ziliotto Photo Elisabetta Ziliotto Villa EMO l abitare di Andrea Palladio La nacque per soddisfare sia il lato puramente estetico ed abitativo, sia quello amministrativo e produttivo, dunque come simbolo di originalità e funzionalità che ebbe grande successo. Guardando la struttura tipica di queste abitazioni Andrea Palladio, l architetto più importante di questa tipologia di casa, utilizzò diversi elementi della cultura classica, cultura che conobbe dalla lettura di testi antichi e dai numerosi viaggi a Roma, estrapolando il significato religioso originario e dando più importanza ai valori antropologici, culturali ed estetici dell'antichità romana e greca. Esempio ne è Villa Emo a Fanzolo. Costruita probabilmente a partire dal 1558, fu commissionata dalla famiglia veneziana che ha dato il nome alla dimora, rimasta nelle disponibilità degli eredi fino al Questa è sicuramente una delle più compiute ville palladiane, costruita quando Palladio realizzava edifici simili già da vent anni. Nella progettazione sono state utilizzate le stesse proporzioni matematiche, sia in elevazione che nelle dimensioni delle stanze, impiegate dal grande architetto per il resto della sua opera. La dimora è incorniciata da due lunghe barchesse colonnate che ospitavano originariamente le strutture per le attività agricole, secondo un progetto di struttura produttiva di buona parte dei progetti palladiani di ville. L'ingresso si trova al termine di un lungo percorso lastricato di grandi pietre squadrate. Gli esterni sono essenziali, privi di decorazioni, mentre gli interni sono riccamente decorati con affreschi di, autore di opere analoghe in altre abitazioni signorili palladiane. Dal 1996 è stata inserita dall'unesco nella lista dei patrimoni dell'umanità. Photo Elisabetta Ziliotto magazine 58 magazine 59

31 Photo Elisabetta Ziliotto Photo Elisabetta Ziliotto R E P O R T A G E Photo Elisabetta Ziliotto CASE CASUPOLE & CASONI Tende e caverne, case a corte, capanne di tronchi e torri di fango, testimoniano la varietà dell edilizia popolare di ogni paese e la ricca storia culturale degli stili architettonici spontanei. Per la sua stessa natura quest arte ha da sempre impiegato materiali facilmente reperibili sul posto, definita quindi dalle caratteristiche geologiche, ecologiche e climatiche della regione. Le prime abitazioni dell umanità erano rifugi scavati nella pietra e in area mediterranea molte erano ancora abitate fino a qualche decennio fa come i Sassi di Matera e come le straordinarie case - grotte della Cappadocia. Altre tipologie erano gli alloggi con mura o tetti di pietra a secco, cioè costruiti senza malta, come i Trulli pugliesi con tetti conici composti da lastre di pietra calcarea parzialmente sovrapposte. Oggi metà della popolazione mondiale vive e lavora ancora in edifici fatti di terra, fango e argilla. Queste costruzioni si trovano in tutti i continenti con varie forme e dimensioni, dai singoli rifugi ai grandi edifici cerimoniali. Basti pensare alle imponenti contrafforti del Mali, alle straordinarie case rotonde del Benin e Togo, alle città nel deserto in Iran, costruite interamente con mattoni adobe, come le mura del pueblo Taos nel New Mexico, originariamente costruito tra il 1000 e il 1450 e da allora sempre abitato. I popoli nomadi invece dalla notte dei tempi hanno sempre usato pali flessibili per creare una base da rivestire con paglia o erba in modo da creare ripari leggeri e facili da montare e smontare. E se il classico teepee dei nativi americani ha una forma conica, la ger mongola è costruita con un anello di reticoli a fisarmonica coperti da una stuoia di feltro: ha forma semicircolare come la casa mobile dei nomadi kenioti. Mentre il giunco è usato raramente con funzioni strutturali tranne che tra gli arabi e gli Urus del lago Titicaca, il bambù è usato da oltre duemila anni dato l elevato rapporto resistenza - peso. Le palafitte vengono ancor oggi usate da popoli che vivono lungo il corso di grandi fiumi, soprattutto in Oriente lungo il Mekong: queste abitazioni sono quasi sempre rivestite in legno e lamiera. L igloo è dei più ingegnosi esempi di architettura spontanea: una cupola di blocchi di ghiaccio costruita senza alcuna struttura di sostegno. In Europa le costruzioni hanno avuto un evoluzione nei millenni. E ora l architettura che differenzia le abitazioni ad esempio di un portoghese da un altro europeo si ritrova soprattutto nel decoro. E così una foto con gli azulejos, mattonelle bianche e blu ci rimanda subito un immagine di Lisbona, e gli usci di legno colorato su facciate in stile vittoriano ci fanno pensare a Londra. Venezia poi con la sua incredibile preziosa architettura che si specchia nell acqua è una delle città più conosciute al mondo, ma la stessa laguna conserva ancora qualche cimelio di un antica cultura contadina lacustre. Sono i casoni, le tipiche case dei pescatori della laguna di Caorle; che nei secoli sono stati sempre costruiti così, pianta rettangolare, tetto piramidale completamente in canna, il tutto utilizzando lo scarso materiale che si può trovare in laguna: pali in legno di varie dimensioni, canne, paglia e vimini. Queste abitazioni sono tipiche anche della Camargue, nella Francia del Sud. R E P O R T A G E magazine 60 magazine 61

32 A S T R I & D I S A S T R I A S T R I & D I S A S T R I Saturno in Scorpione: chi gode e chi soffre? ArieteFUOCOToroTERRAGemelliARIACancroACQUALeoneFUOCOVergineTERRABilanciaARIAScorpioneACQUASagittarioFUOCOCapricornoTERRAAcquarioARIAPesciACQUA ARIETE TORO GEMELLI NEUTRALE Questo segno solare non è in diretto rapporto con il transito di Saturno nel segno dello Scorpione, si può però ravvisare un affinità. Si delinea quindi un periodo di riflessione razionale. In particolare il settore sollecitato per voi è l ottavo, quindi potrebbero essere messe in evidenza questioni ereditarie o riguardanti comunque il denaro che arriva dagli altri. BILANCIA NEUTRALE Il segno della Bilancia sta facendo suo l insegnamento del transito di Saturno in congiunzione al Sole CONTRO Per il Toro si apre un periodo nel quale Saturno sarà tecnicamente contro, nel senso che farà opposizione al vostro segno solare. Si potrà trattare di una vera e propria crisi di sicurezze, quella crisi che i nativi tanto temono e rifuggono ma che Saturno invita ad affrontare per poi ripartire con i frutti di una positiva evoluzione. evidenza NEUTRALE Anche per il segno solare dei Gemelli, il transito di Saturno nello Scorpione non è particolarmente significativo, né in senso positivo, né in senso negativo. Il clima generale non sarà comunque adatto alle superficialità proprie del segno che, visto il clima di fondo, dovrà mettere in il proprio lato più serio. che si è appena concluso. Adesso il passaggio del severo pianeta nello Scorpione concede un alleggerimento e, se ci saranno delle difficoltà, i nativi saranno comunque capaci di muoversi al meglio facendo tesoro dell insegnamento ricevuto. SCORPIONE A FAVORE/CONTRO Il transito di Saturno congiunto al Sole natale è un transito importante che arriva ogni 29 anni e segna, da un punto di vista astrologico, importanti fasi della vita di una persona. Per i nativi del segno si prospetta quindi un periodo che proporrà nuove responsabilità. Se viene assecondato, Saturno nel segno promette risultati di grande soddisfazione personale. SAGITTARIO NEUTRALE Il Sagittario non è particolarmente interessato dal transito di Saturno nel segno dello Scorpione, lo sarà invece tra tre anni in modo significativo. Nel frattempo i nativi potranno respirare un clima piuttosto serio dato dalla vicinanza del pianeta e sapranno muoversi a ragion veduta con un pizzico di maggiore avvedutezza. CANCRO LEONE VERGINE A FAVORE CONTRO A FAVORE Il Cancro è dei segni solari che avranno maggiore beneficio dal transito di Saturno in Scorpione. È favorito per i nativi cancerini un atteggiamento razionale che li condurrà verso le loro mete ideali, con buone realizzazioni nei prossimi tre anni. L aspetto materiale dell esistenza sarà quello più favorito. CAPRICORNO Il transito di Saturno nel segno dello Scorpione è piuttosto critico per chi ha il Sole nel segno del Leone. Si tratta infatti di un impegnativo aspetto di quadratura che potrebbe togliere un po di smalto ai nativi dalla fluente criniera. Li aspetta un severo confronto con la realtà dal quale sapranno uscire con nuove opportunità ed inaspettati orizzonti da raggiungere. Per il segno della Vergine il transito di Saturno nello Scorpione è armonico. Si tratterà quindi di raccogliere i frutti del lavoro svolto negli anni scorsi. Se i nativi avranno ben seminato, senza troppo risparmiarsi, allora Saturno non farà che premiare le loro attività. Favorito il settore della comunicazione, che sarà magari un po severa ma efficace. A FAVORE Per il segno solare del Capricorno si apre, con il transito di Saturno nello Scorpione, un perio- do di programmazione che godrà di un positivo sostegno. Ci vorrà un po di pazienza per raccoglierne i frutti ma il settore favorito pare sia proprio il decimo: quello della realizzazione personale. Possibile rilevanza in questo periodo della figura della madre. ACQUARIO CONTRO Il passaggio di Saturno nel segno dello Scorpione segna per l Acquario un cambio di marcia. La quadratura, pur essendo un transito faticoso, può costringere a rivedere le proprie posizioni per poi ripartire con maggiore fluidità. È questo che suggerisce il transito per i nativi di questo segno. PESCI A FAVORE Il segno solare dei Pesci è favorito dal transito di Saturno nel segno dello Scorpione. I nativi daranno spazio alla concretezza che, solitamente, non è propria del segno, per concretizzare nei prossimi tre anni degli obiettivi che possano trarli in salvo dalla tempesta nella quale si sono ritrovati ultimamente. SATURNO CONTRO Testi a cura di Margherita Maschio Ferzan Özpetek ci ha intitolato anche un film Saturno contro e, che piaccia oppure no, il transito di Saturno in aspetto al proprio Sole natale è sempre un passaggio importante da un punto di vista astrologico, sia che sia ostico, sia che sia favorevole. Da pochi giorni il severo pianeta ha fatto il suo ingresso nello spigoloso segno dello Scorpione, ci resterà per quasi tre anni. Qui sopra potete leggere quale sarà, in linea di massima, l influenza che potrà avere questo transito in base al vostro segno di nascita. Resta inteso che, per un esame più approfondito, dovreste conoscere tutto il vostro cielo natale. Si tratta comunque di indicazioni utili, sono delle istruzioni per l uso che consentono di prendere il meglio anche in caso di transito non proprio positivo. Tenete conto che in questa sede viene esaminato un solo transito isolato e che questo può essere contrastato o, in casi particolari, alleggerito da altri transiti che stanno avvenendo nel vostro cielo natale. magazine 62 magazine 63

33 Giuseppe BORTOLUSSI REDDITOMETRO RISCHIAMO PIÙ TASSE Anche se la nuova versione non è ancora operativa, l Ufficio studi della CGIA di Mestre è già in grado di fare una prima stima degli effetti economici che produrrà sulle tasche degli italiani, siano essi lavoratori dipendenti, autonomi o pensionati. Purtroppo, le conseguenze rischiano di essere molto pesanti: con un maggior reddito stimato dal fisco pari a euro, se il contribuente raggiunge l accordo con l Agenzia delle Entrate che gli sconta il reddito imponibile del 5%, tra maggiori imposte e sanzioni ridotte dovrà versare tra i euro circa fino a euro. Se, invece, non accetta la proposta degli uomini del fisco e fa ricorso alla Commissione tributaria e alla fine dei due gradi di giudizio perde, il contribuente dovrà versare all Erario tra i e gli euro. Le simulazioni, sottolinea l Ufficio studi della CGIA, sono state fatte su 3 tipologie reddituali: euro, euro e euro. Al di sotto dell ultima soglia, ricordano dalla CGIA, troviamo il 98% del totale dei contribuenti italiani. Nel caso, invece, si raggiunga un compromesso con l Agenzia delle Entrate che riduca il reddito imponibile del 20%, tra maggiori imposte e sanzioni ridotte il contribuente dovrà versare tra i euro fino a euro. Se, invece, non accetta la mediazione avanzata dal fisco e fa ricorso alla Commissione tributaria e alla fine dei due gradi di giudizio ne esce sconfitto, il contribuente dovrà versare all Erario, come nel caso precedente, fino ad un massimo di euro. Stiamo parlando del nuovo redditometro che fra qualche mese cambierà radicalmente il rapporto tra il fisco e i contribuenti italiani. I primi avranno la possibilità di costruire a tavolino i redditi dei secondi sulla base delle spese che questi ultimi hanno effettuato, anche per mezzo di una serie di indici fissati a priori. Nel caso in cui il reddito presunto dall Amministrazione superi di almeno il 20% quello dichiarato, il fisco convoca il contribuente per chiedere di giustificare lo scostamento tra le spese effettuate e il reddito dichiarato. «La normativa dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - limita la possibilità di dimostrare che le spese realizzate dal contribuente siano avvenute con redditi U N O I N P I L L O L E diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d imposta. Inoltre, sarebbe auspicabile prosegue Bortolussi - che si stabilisse il carattere di presunzione semplice di questo nuovo strumento, permettendo al contribuente di discutere anche su come sono state conteggiate le maggiori richieste avanzate dal fisco. Infine, il giudice tributario dovrebbe essere messo nelle condizioni di avere un ampia possibilità di giudizio anche nella valutazione dei risultati a cui giunge l Agenzia delle Entrate con il nuovo redditometro». GRAFICA VENETA STAMPA J.K. ROWLING Grafica veneta stampa Seggio vacante l ultimo successo della Rowling (la famosa autrice di Harry Potter), la versione rumena anticipa quella italiana. È già in stampa la versione italiana dell ultimo libro della Rowling che questa volta si cimenta in un romanzo per adulti. Le rotative di Grafica Veneta stanno già macinando le pagine dell ultimo lavoro della scrittrice anglosassone che in Italia sarà distribuito da Salani casa editrice che conferma un sodalizio anche dopo il successo della saga del maghetto. Seggio vacante questo il titolo della versione italiana che sarà nelle librerie il 6 dicembre prossimo. Il romanzo narra delle beghe politiche di una contea inglese, Pagford, per la lotta di potere ai posti dell amministrazione locale con relativo crollo dei valori della società tra conflitti generazionali, bassezze e corruzioni tanto da rendere la piccola cittadina inglese cosi idilliaca ma cosi tormentata molto vicina alla realtà contemporanea. Stessa copertina giallo rossa con una X anche per la vicina Romania che gioca d anticipo: più di centomila copie, infatti, sono già in viaggio per Bucarest. «Un mercato molto interessante quello dei Paesi dell Est spiega Fabio Franceschi presidente di Grafica Veneta - se osserviamo i dati della nostra produzione, i rumeni erano già in cima alla classifica interna dei lettori appassionati di classici allegati ai quotidiani: delle oltre cento milioni di copie tirate in un anno almeno 20 milioni varcano il confine approdando in successione nelle edicole russe, della Serbia e M o n t e n e g r o. Francesi e tedeschi invece si d i s t i n g u o n o come amanti della narrativa con 50 milioni di volumi». magazine 64 PROBLEMI PER IL PUPO SE IL PAPÀ MANGIA MALE Uomini che al momento del concepimento mangiano troppo, espongono la futura prole a un aumentato rischio di sviluppare, nel corso della vita, malattie cardiovascolari e obesità. Per contro, uomini che al momento del concepimento mangiano troppo poco, espongono i figli che verranno al rischio di sviluppare malattie mentali, schizofrenia, disturbi comportamentali. Sono le ultime acquisizioni in materia di Epigenetica, la disciplina relativamente giovane che dimostra come fattori ambientali (l alimentazione in primis) possano modificare l attività dei nostri geni. Esperienza, questa, che avviene soprattutto a livello degli spermatozoi. Con un effetto a sorpresa vissuto, non dai diretti interessati, ma a distanza di tempo dai loro figli. Ne ha parlato il professor Liborio Stuppia, genetista dell Università di Chieti, intervenendo a Lecce al X Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), presieduto dal professor Carlo Foresta, docente di Endocrinologia all Università di Padova. Cibi, fattori chimici, farmaci, radiazioni salgono sul banco degli imputati ma al momento quello che si conosce di più è l effetto su lungo corso dell alimentazione; anche lo stress giocherebbe un ruolo importante con genitori particolarmente tesi all atto del concepimento che andrebbero ad alterare la genetica della prole, meccanismi complessi e Prof. Liborio STUPPIA affascinanti. In particolare, l eccesso di cibo altererebbe i geni che rientrano nel metabolismo dell insulina; per eccesso si intende un esubero sia qualitativo che quantitativo. I dati sperimentali Prof. Carlo FORESTA finora raccolti riguardano dunque la quantità di calorie, in un evidente sbilanciamento dalla quantità ritenuta sana. Ma attenzione, a incidere non solo le abbuffate o le diete episodiche: la condizione deve essere radicata, continuativa nel tempo. Consola sapere che ci sono tipi di cibi, come vitamine e acido folico, che sembrano assumere una funzione protettiva rispetto a questi meccanismi. Prossima a partire una collaborazione tra il prof Stuppia (Ateneo di Chieti) e il prof Foresta (Ateneo di Padova) per studiare i pazienti sottoposti a radioterapia, come questa incida sugli spermatozoi, li renda talvolta difettosi e tale deficit possa creare problemi sul successivo benessere dei figli. Entra anche tu nel Club più Vantaggioso del Veneto L E R I S P O S T E A L L E D O M A N D E P I Ù F R E Q U E N T I S U L L E I N I Z I A T I V E U N O C L U B COS È UNOClub? UNOClub è un servizio GRATUITO, chi vi aderisce riceve degli inviti per eventi, cene, inaugurazioni e feste organizzate da UNOClub. Inoltre la carta UNOClub da diritto a sconti ed agevolazioni presso negozi, attività commerciali ed istituzionali in convenzione. C è un limite di ETÀ per iscriversi ad UNOClub? NESSUN limite. Ci sono iniziative dedicate ai giovani ed altre rivolte a persone più mature. Cosa devo fare per ISCRIVERMI? Per iscriversi è necessario COMPILARE il coupon pubblicato qui sotto, da inviare poi all indirizzo indicato. Oppure aderire al gruppo UNOClub presente nel noto social network facebook Cosa devo fare per CANCELLARMI da UNOClub? La cancellazione può essere effettuata in QUALSIASI MOMENTO inviando un sms al o un a: club@magazine.com per gli iscritti su facebook è sufficiente abbandonare il gruppo. BASTA iscriversi per far parte di UNOClub? L iscrizione viene attivata SOLO dopo specifica APPROVAZIONE dello staff interno in base a parametri che ritengono la persona potenzialmente interessata alle iniziative UNOClub. Il servizio di emissione invito è GRATUITO? Sì, il servizio di emissione invito è completamente GRATUITO. Anche le iniziative PROPOSTE sono gratuite? Alcune sono GRATUITE. Per le altre è prevista la QUOTA di partecipazione unicamente per i servizi forniti quali: cena, consumazione, ingresso UNO club EVENTI APERTURE FESTE VANTAGGI Per ricevere gli INVITI ai nostri Eventi Inaugurazioni e Feste, compila il coupon e invialo : UNO Magazine Via Papa Giovanni Paolo I, CAMPODORO (PD) Cognome e Nome* Indirizzo N Cap Città* Prov.* Data di nascita* Cellulare* Professione/Lavoro* * Campi di registrazione obbligatori * I N C O L L A B O R A Z I O N E C O N Segnalatomi da Cod Autorizzo Acoves Italia srl ad inserire i miei dati nel suo archivio per l invio delle segnalazioni UNO Club. In ogni momento, a norma dell art. 7 DL 196/2003 potrò avere accesso ai miei dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a: Acoves Italia srl, C.P. 848 PD Centro, Padova. oppure inviando un all indirizzo info@magazine.com o un sms al n indicando il nominativo che voglio sia cancellato dai vostri archivi. Data nei locali eccetera. Nel caso di iniziative non gratuite nell invito è indicato espressamente il costo relativo e tutto ciò a cui esso da diritto. Come RICEVO gli inviti? Gli inviti vengono inviati SEMPRE a mezzo dall indirizzo club@magazine.com e dal gruppo su facebook, e solo in rari casi, con un sms dal n Posso CHIAMARE il numero da cui ricevo gli sms? NO, il numero NON È ABILITATO alla chiamata voce. Si tratta di un numero che gestisce unicamente gli sms attraverso un computer. Per PARTECIPARE all evento cosa devo fare? È necessaria la PRENOTAZIONE, serve a valutare il numero delle presenze previste. Essa va effettuata a mezzo e - mail o sms indicando il nome e cognome completo. Per gli iscritti su facebook basta aderire all invito. Posso portare anche altri AMICI non iscritti? Certo, è sufficiente effettuare la prenotazione (vedi sopra). Va solo ricordato loro che, alla reception, dovranno poi COMPILARE la scheda di adesione ad UNO Club, a meno che non abbiano già provveduto. Le iniziative, infatti, sono riservate unicamente agli iscritti al servizio. Come posso ricevere INFORMAZIONI aggiornate? Per ogni evento tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito della nostra rivista e su facebook. Come posso DISDIRE un evento già prenotato? Per DISDIRE la prenotazione basta inviare, in tempo utile, un sms al n oppure una a: club@magazine.com Firma O F F I C I A L P A R T N E R magazine

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