La radice di Sé: esplorando l humus delle origini.

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1 La radice di Sé: esplorando l humus delle origini. Laura Ebranati Trento, 23 marzo 2019

2 Albero della Vita

3 Albero Genealogico

4 Test dell Albero

5 Riproduzione Riserva Sostegno VITA Regolazione Nutrimento

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7 biologiche genetiche ambientali relazioni affetti

8 La relazione primaria come posto dove sentirsi al sicuro

9 John Bowlby: La teoria dell attaccamento Così come le piante, anche il bambino ha bisogno di mettere radici dentro una relazione affettiva significativa e nutriente, dotata del giusto humus. Il legame di protezione con almeno un caregiver (colui che offre cure e assistenza) è fondamentale per la sopravvivenza del bambino e il suo sviluppo sociale ed emozionale. Tale relazione può essere diadica, come nel rapporto madre-bambino tipica della cultura occidentale, o può coinvolgere, in altre culture, una comunità di caregivers (fratelli, famiglia estesa).

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11 Figure di accudimento sensibili ed emotivamente responsive Attaccamento Sicuro

12 Figure di accudimento inaccessibili rifiutanti indifferenti Attaccamento Insicuro

13 sfiducia in sé e negli altri evitamento opposizione Le reazioni

14 fragili superficiali spezzate frammentate solide profonde esperienze conservate nella mente (ricordi) L esperienze «senza nome», registrate nel corpo (sensazioni, emozioni)

15 Il bisogno di farcela

16 nel bambino nella coppia

17 La coppia: quando i sogni sfioriscono

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22 La storia della mamma e del papà adottivi

23 «Da una parte esiste la storia dei genitori, dove il racconto della propria infanzia, adolescenza e vita di coppia s intreccia alla fatica e al dolore della mancanza di una genitorialità biologica. Dall altra, c è la storia del figlio adottato, dove i racconti parlano di origini, abbandoni, misteri. Poi altri racconti: quello della ricerca di un figlio da parte dei genitori e quello della presenza di molte figure nella vita dei figli. L incontro tra genitore e figlio è un viaggio tra le storie, è un incontro tra narrazioni.» (da Essere in un gesto. I sensi dell'adozione., Massimo Maini e Daria Vettori, Editore Franco Angeli, 2014)

24 «Narrare e rinarrare serve a cucire e ricucire, a rammendare e rimagliare, a riprendere il filo e a continuare a svolgerlo, a cercare e trovare il senso del proprio, del nostro esistere esistere insieme.» (da «Il mito delle proprie origini. Bambini e genitori adottivi alle prese con la costruzione della propria storia.» Patrizia Conti, Magi Edizioni, 2018)

25 «L'uomo è un essere alla ricerca di senso.» (Platone)

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27 Quando i cassetti rimangono chiusi incompletezza solitudine vuoto silenzio fantasie idealizzate tragiche

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30 Il bisogno di ritornare per ritrovare

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33 «Mamma, ma io devo volere più bene a te o alla mia mamma indiana?» (bimba adottata di 9 anni)

34 Chissà se i miei genitori del Nepal pensano a me e io non posso neanche fargli sapere che sto bene Chissà se la mia mamma indiana si ricorda quand è il mio compleanno Chissà se la mamma si pente di avermi lasciato Se almeno la mia mamma di pancia mi avesse lasciato qualcosa (anche solo un braccialettino di cotone ). Almeno ora potrebbe riconoscermi. Mi avranno dimenticato? Mi staranno cercando? Se la incontrassi per strada mi riconoscerebbe?

35 Asabi 10 anni psicologa «Ho la testa piena di pensieri. Sono tantissimi. Non riesco a fermarli.» «Anziché fermarli, prova a prenderne uno!» «I miei fratelli che sono rimasti in Congo. Chissà se mi pensano. Chissà se stanno bene o se papà F. li picchia come picchiava me Ci penso tanto. Anche a scuola.» «Infatti, mica sono tanto brava a scuola!» «Chissà che fatica seguire la lezione con tutti questi pensieri in testa»

36 «Mamma, papà, se un giorno la mia mamma bussasse alla porta di casa, Voi le aprireste?» (bimba adottata di 10 anni)

37 «Io sono la figlia di mia madre e sono la figlia di mia madre, sono la figlia di mio padre e sono la figlia di mio padre, e se questafrase può sembrare un po troppo in stile Gertrude Stein, allora forse sono un po anche figlia sua. Soprattutto, adesso sono la madre di Juliet, e questo fatto ha in sé una singolarità di amore e paura che non avevo mai conosciuto prima, e per questo e lei è veramente un misto di tutte e quattro le mie famiglie ringrazio tutte le mie madri e tutti i miei padri, perché lei è il mio più grande regalo. Ho scelto di essere trovata? No. Avrei preferito che non accadesse? No. Non avrei potuto non sapere.» (da «La figlia dell altra», A.M.Homes, Feltrinelli Editore, 2009) Amy Michael Homes

38 Grazie per l attenzione! Associazione Amici Trentini Onlus