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1 T Dott. Geol. Pierluigi Chiavacci Via Cimabue Grosseto - Tel. e Fax 0564/ SETTORE EDILIZIA PRIVATA INDAGINE GEOLOGICA-TECNICA DI SUPPORTO AL PIANO ATTUATIVO DELL AREA SITUATA IN PROSSIMITA DEL CENTRO ABITATO DI S. ANGELO IN COLLE IN LOCALITA PIAN DI CONTE AI SENSI DELL ART. 42 DELLA L.R. N. 1/05 EI D E IN D G R E O L O G I D E L LA DOTT. GEOL. PIERLUIGI CHIAVACCI N 1218 O A N OS C A Richiedente: Consulente geologo: Sig. Riccardo Talenti Dott. Geol. Pierluigi Chiavacci Grosseto, Ottobre 2012 COMUNE DI MONTALCINO PROVINCIA DI SIENA

2 INDICE 1 - PREMESSA UBICAZIONE INQUADRAMENTO GEOLOGICO INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO PENDENZE INQUADRAMENTO LITOTECNICO INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO RISCHIO IDRAULICO PERICOLOSITÀ FATTIBILITÀ CONCLUSIONI Allegato 1 Fuori testo 1

3 1 - PREMESSA Su incarico dell Az.Ag. Talenti e per conto della stessa, è stato effettuato uno studio geologico-tecnico di supporto alla variante urbanistica relativa ad un area, dove è prevista l attuazione del P.R.G. per la realizzazione di un Piano Attuativo ai sensi della Legge Regionale n. 1, relativo ai Piani Attuativi. L area in questione è situata in località Pian di Conte nel Comune di Montalcino. Con la presente relazione geologica è stata indagata una superficie di circa ha 50 per studiare le problematiche dell area, inserendole in un contesto più generale, e con maggiore completezza. L indagine geologico-geotecnica di cui sopra, è stata effettuata in ottemperanza a quanto stabilito al punto H del D.M , modificato ed aggiornato dal D.M ed alle Circolari Ministeriali applicative n del e n del La Direttiva sulla L.R. 01/05 fornisce chiarimenti e precisazioni in ordine a quanto disposto circa la fattibilità geotecnica, avente per oggetto norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Qui di seguito si elenca in ordine cronologico la normativa citata sopra: Legge Regionale n. 1/05. Con il presente studio si è inteso eseguire una serie d indagini di tipo geologico, geomorfologico, idrogeologico ed una valutazione del rischio idraulico delle aree di nostro interesse e degli intorni significativi, al fine di valutare le caratteristiche litologiche, definire i rapporti geometrici delle varie formazioni affioranti, ed infine verificare il grado di pericolosità nella nostra area con lo scopo di definire l eventuale fattibilità del Piano Attuativo trattato, e della realizzabilità delle varie strutture in progetto con le caratteristiche minime che saranno descritte in seguito. L indagine, tenuto conto del tipo di intervento, si è articolata attraverso le seguenti fasi: rilievo dei dati morfologici e geologici in un ambito geologicamente significativo; esame della situazione idrologica ed idrogeologica; sintesi ed elaborazione dei dati raccolti secondo i modelli più adatti, con particolare riferimento ed attenzione alla valutazione dell impatto dell opera oggetto di realizzazione sul contesto paesaggistico-ambientale peculiare della zona e inoltre allo studio dei processi morfogenetici e specifico riferimento a dissesti in atto o potenziali e loro eventuali tendenze evolutive; Sulla base degli accertamenti, delle analisi e delle considerazioni di merito sono stati redatti i seguenti elaborati grafici che in sostanza sono quelli previsti dalla normativa regionale vigente (v. all. 1): Corografia catastale dell area in scala 1:

4 Corografia dell area in scala 1: Carta geologica in scala 1: Carta geomorfologica in scala 1: Carta delle pendenze in scala 1: Carta litotecnica in scala 1: Carta idrogeologica in scala 1: Carta del Rischio Idraulico in scala 1: Carta della pericolosità in scala 1: Carta della Fattibilità 2 - UBICAZIONE L area indagata in cui è previsto il Piano Attuativo è situata in località Pian di Conte a circa 12 Km a Sud di Montalcino in una collina che si trova circa km 1 a Nord del centro abitato di S. Angelo in Colle. Essa è individuabile nel Foglio N 308 Sezione III - Montalcino e nel Foglio N 320 Sezione IV - serie 25 - edizione 1 - IGMI della nuova Carta Topografica d Italia in scala 1: (v. fig. 1). Catastalmente l area è individuabile nel Foglio n. 196 del Comune di Montalcino particella n. 55 per avere un più preciso inquadramento del sito in studio si allega una planimetria catastale in scala 1 : 1000 (v. fig. 2). Essa può poi essere individuata nel Foglio della nuova Carta Tecnica Regionale numerica redatta dalla Regione Toscana in scala 1: (v. All. 1). 3 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO Le indagini svolte nel presente rapporto sono estese all area direttamente interessata dall intervento e ad un intorno comprendente l unità di territorio individuabile con criteri geologici e geomorfologici, il cui equilibrio possa essere modificato dall intervento stesso e/o i cui processi evolutivi possano compromettere l utilizzazione dell opera. Al fine di poter disporre di un inquadramento geologico significativo dell area in esame il rilevamento geologico è stato eseguito sull area in esame e su un ampia superficie circostante per un totale di circa ha 50. Per quanto riguarda le indagini geologiche si è considerato il volume significativo (profondità del terreno entro cui si esercita l influenza dell intervento). Dopo un preliminare rilevamento di campagna, e dopo aver consultato la seconda edizione della Carta Geologica d Italia (scala 1: Foglio Montepulciano - redatta a cura di A. Jacobacci, N. Malferrari, G. Martelli, A. Malatesta U. Perno - e Foglio S. Fiora - redatta da A. Jacobacci, N. Malferrari, G. Martelli, U. Perno) è stato definito il quadro geologico dell area in esame. 3

5 In particolare, è emerso che l unità litostratigrafica affiorante nell area indagata e riportate in Tavola 3 vedi Allegato 1 è rappresentata dalla formazione pliocenica. FORMAZIONI DELLA FACIES DI FLYSCH Formazione della Pietraforte (pt I ): questa formazione è rappresentata dai seguenti litotipi: arenarie, siltiti, argilliti e microconglomerati. Le arenarie sono di colore bruno rossastro in frattura frasca, calcarifere e debolmente fillosilicatiche. E spesso presente in esse una laminazione piano parallela o incrociata od anche convoluta; è talora individuabile una gradazione verticale. Le siltiti, di colore grigio in frattura fresca, sono moderatamente fillosilicatiche ma di frequente non calcarifere; è spesso visibile una laminazione pianoparallela. Le argilliti sono generalmente di colore grigio, ma possono anche apparire di colore nocciola, verde, rosso presentano un elevata fissilità e uno spessore variabile tra 0.1 ed 1 cm. I microconglomerati sono costituiti da elementi di colore vario in frattura fresca, nero, verde, rosso, bianco. In frattura alterata è visibile una patina sabbiosa di colore giallo. Possono presentarsi in banchi talvolta gradati, o sottoforma di nubi all interno dei banchi d arenaria. I litotipi suddetti danno origine a successioni ritmiche. Tale formazione è attribuibile al Cretacico superiore. 4 - INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO L area in esame è caratterizzata da una morfologia tipicamente collinare con pendenze dei versanti dell ordine del 10 20%. Il sito dell opera in progetto si trova, ad una quota di circa m 410 s.l.m., in località Pian di Conte ad 1 Km a Nord del centro abitato di S Angelo in Colle sul margine settentrionale del fiume Orcia; l area insiste sul crinale di una dorsale collinare che degrada verso occidente. Facendo riferimento alle categorie definite nel progetto Land System per l analisi fisico-chimica ambientale della Regione Toscana, l area in esame può rientrare nella categoria 3 denominata versanti mediamente lunghi e più precisamente nel settore l/3 versante complesso con salti di roccia, scarpate, affioramenti rocciosi. Globalmente, le condizioni generali di stabilità dell area non sembrano presentare, al momento attuale, fenomeni di dissesto particolari, né di tipo attivo né potenziale, che in qualche modo potrebbero essere correlati con la realizzazione dell opera in esame; inoltre, l intensità dei processi geomorfici naturali rientra nella normale azione di modellamento del rilievo dovuto a fattori metereologici che hanno agito sul territorio senza tuttavia manifestazioni di fenomeni di dissesto. 5 - PENDENZE In questa carta si è riportato il grado di acclività dell area in esame, distinguendo le seguenti classi di 4

6 pendenza (cfr. All. 1 Tav. 7): 0-5 % Classe % Classe % Classe % Classe % Classe 5 > - 35 % Classe 6 L area del piano attuativo è caratterizzata, nel suo complesso, da una morfologia tipicamente collinare con pendenze comprese tra 5% e il 10% (Classe di pendenza 2), mentre dove sono presenti delle scarpate di origine antropica le pendenze sono comprese tra 10% e il 15% (Classe di pendenza 3). 6 - INQUADRAMENTO LITOTECNICO In questa carta sono elencate le unità che costituiscono la struttura geologica dell area, caratterizzate ed accorpate secondo il profilo litotecnico, secondo i parametri relativi alla composizione, grado di cementazione, tipo di stratificazione, stato di fratturazione e degradazione. Il fine della redazione di detta carta è quello di delimitare ed accorpare i terreni che possono manifestare comportamento meccanico omogeneo; pertanto le Unità litotecniche che presentano caratteristiche meccaniche comuni, indipendentemente dalla posizione stratigrafica e dai relativi rapporti geometrici, andranno raggruppate in apposite «Unità litotecniche», e cartografate secondo il seguente schema: Classe 1: litotipi lapidei (successioni carbonatiche, arenacee e rocce ignee) distinti sulla base del grado di fratturazione e di stratificazione. Classe 2: successioni con alternanze di litotipi lapidei ed argillosi distinte sulla base dei vari rapporti percentuali e dell assetto strutturale. Classe 3: successioni conglomeratiche (o ghiaiose), sulla base della composizione, della granulometria, del grado di cementazione o compattezza e del tipo di legante. Nell area del piano attuativo (cfr. All. 1), dove affiora la formazione della Pietraforte, compare quindi solo la Classe INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO Questo elaborato cartografico illustra le caratteristiche idrogeologiche dei litotipi affioranti; più in particolare sono state individuate le seguenti classi di permeabilità: 5

7 Classe 1 - Permeabilità molto bassa: caratterizzata da Formazioni sedimentarie sciolte ad elementi con granulometria fine o molto fine (argille) e permeabilità primaria oppure da Formazioni ad elevato grado di cementazione sedimentologicamente a granulometria fine o molto fine con localizzata permeabilità secondaria per fratturazione di origine tettonica. Classe 2 - Permeabilità bassa: caratterizzata da Formazioni sedimentarie debolmente cementate a granulometria fine o media con permeabilità primaria, e dalle Formazioni litoidi con permeabilità secondaria bassa per fratturazione. Classe 3 - Permeabilità mediocre: caratterizzata da Formazioni clastiche a granulometria media (sabbie e ghiaie) con cemento sabbioso - argilloso a permeabilità primaria e dalle Formazioni litoidi con permeabilità secondaria media per fratturazione. Classe 4 - Permeabilità buona: caratterizzata da Formazioni sedimentarie sciolte a granulometria medio-alta (ghiaie) a permeabilità primaria e dalle Formazioni litoidi che presentano un buon grado di fratturazione a permeabilità secondaria. Classe 5 - Permeabilità elevata: caratterizzata da Formazioni sedimentarie sciolte a granulometria elevata (ghiaie, ciottoli, detrito grossolano) e dalle Formazioni carbonatiche che presentano un elevato grado di fratturazione o porosità per dissoluzione chimica. La Formazione dei conglomerati data la natura prevalentemente ghiaiosa della formazione e il suo alto grado di fissilità può essere inserita nella Classe 4 di Permeabilità. L area del piano attuativo (cfr. All. 1, Tav. 5) ricade quasi totalmente nella Classe 4 di permeabilità. Dal punto di vista idrogeologico, le litologie appartenenti alla formazione pliocenica sono caratterizzate da una permeabilità secondaria principalmente legata alla fratturazione e fessurazione della roccia, soprattutto degli strati arenacei e calcarenitici. I terreni litoidi di tale formazione sono stati inquadrati nelle classi di mediocre permeabilità e con una produttività da mediocre a scarsa in funzione della potenza e dello stato di fratturazione degli stessi, che quindi risultano possedere nel complesso le caratteristiche adeguate per essere un mediocre serbatoio. Le caratteristiche idrogeologiche e geostrutturali del substrato lapideo unite ai dati rilevati, definiscono un modello idrogeologico caratterizzato da acquifero che si presenta a falda libera, dove affiorano direttamente le porzioni litoidi della formazione del Flysch, o a falda confinata quando affiora la porzione argillitica tipica del flysch. L acquifero in esame oltre ad essere alimentato dai processi di infiltrazione delle acque meteoriche ivi ricadenti, riceve un contributo anche dalle precipitazioni che cadono nelle zone in rilievo nell intorno dell area, appartenenti allo stesso bacino idrogeologico. Lo studio dell andamento stagionale della superficie freatica sugli acquiferi fratturati dalle caratteristiche analoghe a quello di interesse, affiancato alla conoscenza diretta dei livelli freatici di pozzi prossimi all area di studio, consentono di poter verificare che la superficie freatica è 6

8 caratterizzata da minimi stagionali (magra) durante i mesi di agosto/settembre e massimi (morbida) durante i periodi più piovosi dell anno (autunno/primavera). Non si registrano nell area fenomeni di dissesto sia a grande che a piccola scala, né soliflussi o altri movimenti di versante. Da tutto ciò, e in considerazione della posizione morfologica del sito in questione si presume che nelle immediate vicinanze dell area in esame non ci dovrebbero essere falde acquifere, di una certa entità, poste a debole profondità. Quest ultima considerazione è avvalorata considerando sia la morfologia della zona, sia la fratturazione e l alterazione della formazione in oggetto, fattori questi che permettono all acqua di infiltrazione e di approfondirsi all interno del substrato roccioso sottostante. In base alle informazioni ricavate nel corso del sopralluogo, si è potuto stabilire che non è presente alcun tipo di falda almeno per i primi m 5 di profondità rispetto al p.c.. La situazione idrologica non ha fatto rilevare problematiche di particolare rilievo. Le acque derivanti dalle precipitazioni, dopo un preliminare ruscellamento superficiale, tendono ad infiltrarsi nel sottosuolo. L infiltrazione risulta tanto più accentuata nelle aree dove affiorano litotipi caratterizzati da permeabilità medio-buona e dove l acclività del pendio non è troppo elevata, mentre prevale il ruscellamento con scarsa infiltrazione laddove i litotipi affioranti sono scarsamente permeabili e dove il pendio presenta un acclività considerevole. Il drenaggio superficiale è garantito dai numerosi fossi presenti nell area, che raccolgono le acque meteoriche garantendo un facile deflusso ed evitando fenomeni di ristagno, inoltre non risultano evidenti situazioni di ruscellamento selvaggio. Inoltre bisogna precisare che l area in esame non è compresa all interno delle aree inondabili soggette a ricorrenti e significativi fenomeni di esondazione. 8 RISCHIO IDRAULICO L area oggetto di studio è esente dal Rischio Idraulico, in quanto non ricade in nessun ambito, quindi non si rinvengono aree inondabili e/o soggette a ricorrenti e significativi fenomeni di esondazione e ristagno. Si allega comunque la carta del Rischio Idraulico (v. All.1). 9 - PERICOLOSITÀ Tenuto conto dei dati evidenziati nelle cartografie precedenti è stata redatta la carta della Pericolosità. In sostanza in questa tavola il territorio è suddiviso nelle seguenti aree a diversa pericolosità in base alle caratteristiche litologiche, litotecniche, idrogeologiche, geomorfologiche e di rischio idraulico: Classe 1: Pericolosità irrilevante Corrisponde ad aree in cui sono assenti limitazioni edificatrici derivanti da caratteristiche geologico 7

9 tecniche, morfologiche o di rischio idraulico. Classe 2: Pericolosità bassa Corrisponde a situazioni geologico tecniche apparentemente stabili sulle quali però permangono dubbi che comunque potranno essere chiariti a livello di indagine geognostica di supporto alla progettazione edilizia. Classe 3: Pericolosità media Non sono presenti fenomeni attivi, tuttavia le condizioni geologico-tecniche e morfologiche del sito sono tali da far ritenere che esso si trova al limite dell equilibrio. In queste zone ogni intervento edilizio è fortemente limitato e le indagini di approfondimento dovranno essere condotte a livello dell area nel suo complesso, sono inoltre da prevedersi interventi di bonifica e miglioramento dei terreni e/o l adozione di tecniche fondazionali di un certo impegno. Classe 4: Pericolosità elevata In questa classe ricadono aree interessate da fenomeni di dissesto attivi (frane, forte erosione, fenomeni di subsidenza, frequenti inondazioni) L area corrispondente al piano attuativo (v. All. 1) ricade, nella Classe 3 di Pericolosità geomorfologica e Classe 1 per la pericolosità idraulica (rispettivamente Pericolosità elevata e irrilevante). Le attribuzioni delle Classi di Pericolosità sono assegnante in considerazione del fatto che: Nella zona affiora La Formazione della Pietraforte; la natura della zona sottoposta a variante che è di tipo collinare, con pendenze comprese nell intervallo 5-10%; non sono presenti evidenti movimenti gravitativi in atto o potenziali. Comunque in fase di progettazione edilizia dovranno essere apportati ulteriori chiarimenti circa la stabilità geologico-geotecnica a livello di indagine geognostica FATTIBILITÀ La carta della fattibilità è data dalla sovrapposizione della carta della pericolosità e di quella delle destinazioni d uso previste nel P. S.; si ricava una carta che può essere definita, con qualche approssimazione, del «rischio» e si ottengono attendibili informazioni sulla fattibilità degli interventi proposti. Tale fattibilità non sempre sarà strettamente legata al grado di pericolosità, poiché dovrà essere tenuto conto anche dell utilizzazione prevista; il raffronto tra pericolosità dell area e tipologia di intervento permetterà di definire il «piano di indagine» da effettuare e i vincoli da superare dal punto di vista geologico-tecnico, per il rilascio della concessione edilizia. Le classi di fattibilità sono: 8

10 Classe I: Fattibilità senza particolari limitazioni Equivale a livelli di «rischio irrilevante» raggiungibile in caso di: Costruzioni di modesto rilievo in rapporto alla stabilità globale dell insieme opera/terreno che ricadono in aree stabili note. Interventi a carattere conservativo e/o di ripristino anche in aree ad elevata pericolosità. In questi casi la caratterizzazione geotecnica del terreno a livello di progetto, quando necessaria, può essere ottenuta a mezzo di raccolta di notizie; i calcoli geotecnici di stabilità e la valutazione degli spostamenti possono essere omessi ma la validità delle soluzioni progettuali adottate deve essere motivata con una apposita relazione. Gli interventi previsti dallo Strumento Urbanistico sono attuabili senza particolari condizioni e limitazioni. Classe II: Fattibilità con normali vincoli da precisare a livello di progetto Equivale a livelli di «rischio basso» raggiungibili in aree non sufficientemente note, anche se ipotizzabili a «bassa pericolosità». Non sono previste indagini di dettaglio a livello di «area complessiva». Il progetto deve basarsi su una apposita indagine geognostica mirata alla soluzione dei problemi evidenziati negli studi condotti a livello di P.S. Gli interventi previsti sono attuabili senza particolari condizioni. Classe III: Fattibilità condizionata Equivale a livelli di rischio medio - alto, come definibile con le conoscenze disponibili sulla pericolosità dell area (in genere classe III di pericolosità) e interventi previsti anche di non eccessivo impegno e bassa vulnerabilità. Sono richieste indagini di dettaglio condotte a livello di «area complessiva» sia come supporto alla redazione di strumenti urbanistici attuativi che nel caso sia ipotizzato un «intervento diretto». Classe IV: Fattibilità condizionata Equivale a livelli di rischio elevato ottenibili ipotizzando qualsiasi tipo di utilizzazione che non sia puramente conservativa o di ripristino di aree a pericolosità elevata. Prevedendo utilizzazioni dall elevato valore di vulnerabilità (servizi essenziali, strutture ad utilizzazione pubblica con elevata concentrazione, strutture ad elevato rischio indotto quali dighe, installazioni industriali con possibile emanazione di materiale nocivo ecc...) in aree a pericolosità media - bassa. In queste aree, già a livello di strumento urbanistico generale, sono da prevedersi specifiche indagini geognostiche e quanto altro necessario per precisare i termini del problema. L area corrispondente al piano (v. All. 1) ricade, nella Classe di Fattibilità II per quanto riguarda l area dove sarà edificato il fabbricato, Fattibilità con normali vincoli da precisare a livello di progetto; 9

11 11 - CONCLUSIONI Tutto ciò premesso, si esprime parere favorevole alla localizzazione dell intervento previsto nel Piano Attuativo da adottare, in quanto dalle indagini effettuate e dalle conseguenti considerazioni tecniche si può ragionevolmente affermare che non sembra emergere alcuna problematica particolare sia per la morfologia sia per i litotipi presenti nell area. In ogni caso si rimane a disposizione degli Enti preposti alla valutazione dello studio per fornire eventuali chiarimenti o fornire altri elementi che dovessero essere ritenuti necessari. Grosseto, ottobre 2012 DEI ORDINE G EOLOG I DELLA DOTT. GEOL. PI ERLUI GI CHIAVACCI N 1218 TOSCANA Dott. Geol. Pierluigi Chiavacci 10

Allegato 1 Fuori testo. Relazione geologico-tecnica di supporto al Piano Attuativo dell area podere Chiusa Grossa nel Comune di Montalcino

Allegato 1 Fuori testo. Relazione geologico-tecnica di supporto al Piano Attuativo dell area podere Chiusa Grossa nel Comune di Montalcino INDICE 1 - PREMESSA... 2 2 - UBICAZIONE... 3 3 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 3 4 - INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO... 4 5 - PENDENZE... 5 6 - INQUADRAMENTO LITOTECNICO... 5 7 - INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO...

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