PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI"

Transcript

1 PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale nr. 23 del 30/07/2018

2 Articolo 1. Oggetto e definizioni 1. Il presente PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI viene redatto ai sensi dell art. 29bis, comma 2, della Legge Regionale Lombardia n. 6 del 2 febbraio 2010 e s.m.i. e delle linee Guida regionali per la cessione ai fini solidaristici, di cui alla D.G.R. 18 aprile 2016 n. X/5061, disciplina le attività occasionali di cessione, a fini solidaristici da parte di enti non commerciali di fiori, piante, frutti o altri generi, alimentari e non, effettuate sul suolo pubblico o privato aperto al pubblico, avente come scopo principale la beneficenza e il sostegno a iniziative caritatevoli,solidaristiche e di ricerca. 2. Si considerano "cessioni ai fini solidaristici di cui alla D.G.R. 18 aprile 2016 n. X5061 le attività in cui Enti non commerciali, direttamente, tramite proprio personale o soggetti volontari, offrono al pubblico indifferenziato merci di cui all art. 3 in cambio di una offerta libera, anche predeterminata nell importo minimo, destinando i proventi, al netto delle eventuali spese vive, esclusivamente a scopi di beneficenza o di sostegno a iniziative caritatevoli, solidaristiche o di ricerca. Ai sensi di legge, tali attività, per il fine a cui si riferiscono, non sono considerate commerciali e di conseguenza i relativi introiti non sono soggetti alle disposizioni del TUIR e non sono soggetti all IVA né a qualsiasi altro tributo ai sensi dell articolo 2, comma 2 del d.lgs. 460/97. Ai sensi del medesimo articolo i comuni non possono chiedere alcun tributo agli Enti non commerciali. 3. Le attività disciplinate dal presente Piano, non essendo classificate come attività commerciali, non sono soggette a SCIA ex articolo 19 della l. 241/ Sono escluse dall applicazione del presente atto le attività di raccolta fondi nei seguenti casi: a) qualora esercitate in aree private non aperte al pubblico e destinate esclusivamente ad una cerchia determinata di persone (ad esempio ai soli componenti o soci dell Associazione/Ente organizzatrice); b) qualora esercitate in aree private aperte al pubblico, appartenenti ad Enti Religiosi per le quali vige il regime concordatario con lo Stato italiano. Articolo 2. Soggetti 1. Le cessioni a fini solidaristici di cui all articolo 1, possono essere svolte esclusivamente da Enti non commerciali regolarmente costituiti, almeno con scrittura privata registrata, da un lasso di tempo sufficiente a valutarne finalità ed attività. L'oggetto sociale e le caratteristiche di Ente non commerciale devono risultare dallo statuto e/o dall'atto costitutivo. 2. Ai sensi e per gli effetti dell art. 10, Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, avente ad oggetto Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale a) si considerano enti non commerciali e organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) ai fini dell applicazione del presente Piano, le associazioni, i comitati, le fondazioni, le società, le società cooperative e gli altri enti di carattere privato, con o senza personalità giuridica, i cui statuti o atti costitutivi, redatti nella forma dell atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata,prevedano espressamente il perseguimento di finalità di solidarietà sociale nei settori dell assistenza sanitaria,dell istruzione,della formazione,dello sport dilettantistico, della promozione della cultura e dell arte e della tutela dei diritti civili;

3 b) si intende che siano perseguite finalità di solidarietà sociale di cui alla precedente lettera a) del presente regolamento e relative alle attività statuarie nei settori dell assistenza sanitaria,dell istruzione,della formazione,dello sport dilettantistico, della promozione della cultura e dell arte e della tutela dei diritti civili non rese nei confronti di soci, associati o partecipanti, ai fondatori, ai componenti gli organi amministrativi e di controllo, a coloro che qualsiasi titolo operino per l organizzazione o ne facciano parte, ai soggetti che effettuano erogazioni liberali a favore dell organizzazione, ai loro parenti entro il terzo grado ed ai loro affini entro il secondo grado, nonché alle società da questi direttamente o indirettamente controllate o collegate,effettuate a condizioni più favorevoli in ragione della loro qualità, ma dirette ad arrecare benefici a persone svantaggiate, in ragione di condizioni fisiche, psichiche,economiche,sociali o familiari, nonché a componenti collettività estere, limitatamente agli aiuti familiari; c) gli enti ecclesiastici delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese e le associazioni di promozione sociale ricomprese tra gli enti di cui all art.3,comma6,lettera e) della legge 25 agosto 1991, n.287, le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell Interno, possono praticare cessioni a fini solidaristici di cui al presente regolamento a condizione che per tali attività siano tenute separatamente le scritture contabili previste all art. 20-bis del decreto del Presidente della repubblica 29 settembre 1973, n.600, introdotto dall art. 25, comma 1; d) non si considerano in ogni caso soggetti al presente regolamento in quanto aventi nel proprio statuto l espresso perseguimento di finalità di natura non solidaristica e quindi esclusi per legge dalla pratica di cessioni ai fini solidaristici di cui al presente regolamento, gli enti pubblici,le società commerciali diverse da quelle cooperative, gli enti conferenti di cui alla legge 30 luglio 1990, n. 218, i partiti e i movimenti politici, le organizzazioni sindacali, le associazioni di datori di lavoro e le associazioni di categoria. Articolo 3. Merci oggetto di cessione 1. Le cessioni a fini solidaristici di cui all art.1 possono riguardare: - prodotti alimentari confezionati non deperibili che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione, con l esclusione dei superalcolici; - prodotti non alimentari di qualunque tipo con l'esclusione di armi, medicinali, tabacchi e generi da fumo, nonché di articoli comunque pericolosi, ovvero di prodotti per la cui vendita è necessaria speciale autorizzazione. 2. La cessione, sia degli alimentari che dei non alimentari, deve avvenire a corpo e non a misura. I beni devono essere di modico valore. Articolo 4. Individuazione delle aree e numero massimo delle iniziative 1. L esercizio delle attività di cui all articolo 1, possono essere esercitate nelle seguenti zone del territorio comunale, indicate qui di seguito: - Piazza Caduti per la Patria - Parcheggio Via Ca de Volpi - zona casetta dell acqua - Area adiacente parco pubblico Via Pietri - Area adiacente parco pubblico parcheggio Via S. Pio X 2. Eventuali richieste di effettuare l attività prevista dall articolo 29quater, della Legge Regionale Lombardia 6/2010 e s.m.i., in luoghi diversi da quelli sopra indicati, saranno valutate dal dirigente di settore, su indicazioni della Giunta Comunale.

4 3. Il comune stabilisce : - 12 Il numero massimo di iniziative annuali - 2 il numero di iniziative che possono essere svolte in contemporanea sul territorio comunale 4. La durata massima di ogni singola iniziativa è di 2 giorni consecutivi. Tale limite può essere derogato solo nel caso di raccolta di fondi per emergenze a fronte di eventi calamitosi straordinari. Articolo 5. Caratteristiche delle postazioni su area pubblica 1. L attività di cui all art. 3 deve essere svolta senza l impiego di mezzi organizzati professionalmente, quali l uso di pubblicità dei prodotti,insegne luminose, strutture a attrezzate secondo gli usi delle imprese commerciali. Sono ammesse insegne e manifesti riportanti i simboli identificativi dell ente non commerciale e dell iniziativa di raccolta fondi. 2. Le postazione devono essere posizionate in modo da - Non costituire intralcio al traffico veicolare e pedonale - Non nascondere alla vista la segnaletica stradale - Non nascondere alla vista installazioni pubblicitarie e insegne per le quali il comune percepisce introiti tributari - Non danneggiare il suolo pubblico 3. Per tutta la durata dell iniziativa devono essere esposte al pubblico le informazioni relative ll ente promotore(soggetto), lo scopo perseguito con la raccolta fondi, la dizione offerta libera eventualmente predeterminata nell importo minimo. 4. E vietato lo svolgimento dell attività in forma itinerante. Articolo 5. Domanda per lo svolgimento dell attività 1. Gli Enti che intendono svolgere le attività di cui al precedente articolo 1, devono presentare istanza al Comune, in carta libera, utilizzando l apposito modulo, reperibile sulla modulistica pubblicata sul sito del Comune, Settore Polizia Locale, almeno 30 giorni prima dell iniziativa. La domanda deve essere corredata dei seguenti elementi: Indicazione dell Ente richiedente ( indirizzo,codice fiscale, PEC, mail) Generalità del soggetto responsabile dello svolgimento dell attività Indicazione della precisa localizzazione territoriale dell attività, che dovrà svolgersi nelle aree indicate nell art. 4 Dimensione e tipologia dello spazio occupato ( banchetto,gazebo,ecc.) Data,orario,finalità dell iniziativa Tipo di merce offerta in cessione Dichiarazione dell ente ( Soggetto) che attesti che i beni oggetto della cessione siano provenienti da una effettiva e regolare filiera produttiva Dichiarazione dell Ente che attesti che l iniziativa sia destinata esclusivamente alla raccolta fondi per fini di beneficenza, caritatevoli, solidaristici o di ricerca

5 2. Alla domanda di cui al comma 1, è possibile allegare la seguente documentazione: a) una copia del proprio Atto Costitutivo e/o Statuto, da cui si possono desumere le caratteristiche di cui all articolo 2; b) una dichiarazione da cui risultino le generalità del legale rappresentante o del responsabile di zona, con la copia di un documento dello stesso in corso di validità. 3. La documentazione di cui al comma precedente, può essere resa disponibile, anche attraverso l indicazione di siti o archivi accessibili digitalmente. 4. Per quanto riguarda inoltre, le specifiche di cui alla lettera a) gli enti non commerciali, iscritti in elenchi, anagrafi, registri pubblici, possono assolvere al suddetto obbligo, comunicando al Comune, quale sia l amministrazione pubblica che detiene la documentazione attestante atti, fatti, qualità e stati soggettivi dell ente stesso, ai sensi dell articolo 18, comma 2, della l. 241/ La documentazione di cui al comma 2, deve essere sempre tempestivamente aggiornata a cura dell Ente richiedente l occupazione. 6. In caso di svolgimento dell attività su aree private aperte al pubblico, l Ente presenta all Ufficio Polizia/commercio, una comunicazione in carta libera, con cui dichiara i medesimi elementi di cui al comma 2. Qualora l Ente richieda di effettuare l attività su area privata, normalmente non aperta al pubblico, dovrà essere trasmesso all Ufficio di cui al punto precedente, oltre alla documentazione di cui sopra, anche il consenso scritto del proprietario e/o organizzatore dell evento, entro 15 giorni dall inizio dell evento o del primo evento in calendario. L attività potrà essere svolta se, l Ufficio comunale preposto, non avrà comunicato motivi ostativi, entro 5 giorni dall inizio dell iniziativa. Possono invece sempre essere esercitate, anche in deroga a quanto previsto nel presenta articolo, le iniziative promosse in collaborazione con i commercianti, in sede fissa o gli ambulanti con posteggio mercatale, fermo restando il rispetto dei requisiti da parte dei soggetti cessionari, di cui al precedente articolo 2. Deve pertanto, in ogni caso, essere garantita la corretta informazione sull attività di cessione a fini solidaristici e sui beni che ne sono oggetto, distintamente dall attività commerciale, svolta dagli operatori commerciali, al dettaglio in sede fissa, o su posteggio. Articolo 6. Disposizioni finali e sanzioni 1. Il presente Piano Comunale è da intendersi quale regolamento comunale, per la disciplina delle cessioni di beni a fini solidaristici. 2. Chiunque pertanto violi, uno degli articoli del presente Piano, è soggetto al pagamento di sanzione amministrativa, determinabile da un minimo di 75,00 ad massimo di In caso di attività di Cessione ai fini solidaristici svolte senza autorizzazione, verrà disposta la cessazione dell attività e l immediato sgombero dell area. 4. Le procedure relative all accertamento ed all irrogazione delle sanzioni sono individuate dalle disposizioni di cui alla Legge 689/81 e s.m.i. 5. Per quanto non previsto dal presente Piano si fa riferimento alla vigente normativa in materia, espressamente richiamata all art. 9 del presente Piano. Articolo 7. Entrata in vigore 1. Il presente Piano per le cessioni a fini solidaristici entra in vigore alla data di approvazione da parte degli organi competenti e sostituisce e abroga ogni altra disposizione comunale con esso in contrasto.

6 Articolo 8. Trasparenza e pubblicità 1. Il presente Piano sarà pubblicato, sul sito web del Comune, ove verrà fornita, in apposita sezione, la modulistica utile, per la presentazione delle istanze per la concessione di occupazione temporanea di suolo pubblico, per la cessione di beni a fini solidaristici. Articolo 9. Norme di rinvio 1. Per quanto non previsto dal presente Piano, si rinvia alla normativa nazionale che regola le cessioni di beni a fini solidaristici ed alla Legge Regione Lombardia n. 6 del 2 febbraio 2010, come successivamente integrata e modificata. 2. Eventuali modifiche disposte con atti legislativi, aventi carattere sovraordinato, nella materia oggetto del presente Piano, si devono intendere recepite in modo automatico. Riferimenti normativi: Legge Regionale 2 febbraio 2010, n. 6 e successive modifiche. Legge regionale 24 settembre 2015, n. 24 ( Integrazioni alla Legge Regionale 2 febbraio 2010, n. 6). Disciplina delle cessioni a fini solidaristici da parte di enti non commerciali. D.G.R. X/5061 del 18/04/2016 Linee guida regionali per la disciplina delle cessioni ai fini solidaristici. Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460 e s.m.i. avente ad oggetto Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

PIANO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI PIANO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.57 del 20 Dicembre 2016 Modificato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 33 del 31/07/2017

Dettagli

COMUNE DI CASTELLO DI BRIANZA Provincia di Lecco PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

COMUNE DI CASTELLO DI BRIANZA Provincia di Lecco PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI COMUNE DI CASTELLO DI BRIANZA Provincia di Lecco PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 3 del 27-01-2017 INDICE ART. 1 OGGETTO ART. 2 SOGGETTI

Dettagli

COMUNE DI TERNO D ISOLA (Provincia di Bergamo) PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

COMUNE DI TERNO D ISOLA (Provincia di Bergamo) PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI COMUNE DI TERNO D ISOLA (Provincia di Bergamo) PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.6 del 04.04.2017 I. Oggetto e definizioni Si considerano

Dettagli

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Allegato B) PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. del. 1 Sommario Art. 1 - Oggetto del piano e procedura di approvazione Art. 2 - Definizioni

Dettagli

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI DA PARTE DI ENTI NON COMMERCIALI

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI DA PARTE DI ENTI NON COMMERCIALI COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI DA PARTE DI ENTI NON COMMERCIALI Approvato con delibera C.C. n. 60 del 07.11.2016 INDICE

Dettagli

Comune di Mazzo di Valtellina Provincia di Sondrio PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI

Comune di Mazzo di Valtellina Provincia di Sondrio PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI Comune di Mazzo di Valtellina Provincia di Sondrio PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI ARGOMENTO PAGINA 1. DISPOSIZIONI GENERALI 2 Art. 1 Norme di riferimento 2 Art. 2

Dettagli

COMUNE DI SIZIANO Provincia di Pavia

COMUNE DI SIZIANO Provincia di Pavia COMUNE DI SIZIANO Provincia di Pavia PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Testo approvato dal Consiglio Comunale con atto n. 45 del 20/10/2016 Con n. 2 emendamenti agli artt. 4 e 5 Art. 1

Dettagli

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI COMUNE DI CORTE FRANCA (Provincia di Brescia ) PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 195 del 13.12.2016. PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI

Dettagli

COMUNE DI DELEBIO Provincia di Sondrio PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI

COMUNE DI DELEBIO Provincia di Sondrio PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI COMUNE DI DELEBIO Provincia di Sondrio PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI Approvato con deliberazione consiliare n. 50 in data 29,11,2016 2 ARGOMENTO PAGINA DISPOSIZIONI

Dettagli

CITTA DI COLOGNO MONZESE

CITTA DI COLOGNO MONZESE CITTA DI COLOGNO MONZESE Provincia di Milano PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI (ai sensi dell articolo 29 bis e 29 ter, della l.r. 6/2010 e della delibera di Giunta Regionale n. X/5061

Dettagli

PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI. approvato con delibera Consiglio Comunale n.

PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI. approvato con delibera Consiglio Comunale n. PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI approvato con delibera Consiglio Comunale n. 55 del 29/12/2016 Articolo 1 (Oggetto, finalità, ambito di applicazione, definizioni )

Dettagli

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI COMUNE DI CAPRIANO DEL COLLE (PROVINCIA DI BRESCIA) PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Oggetto e definizioni Soggetti

Dettagli

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI (ai sensi dell articolo 29 bis e 29 ter, della l.r. 6/2010 e della delibera di Giunta Regionale n. X/5061 del 18 aprile 2016 e l allegato A Linee guida

Dettagli

PIANO COMUNALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI PIANO COMUNALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI INDICE: Art. 1 Oggetto e definizioni, Art. 2 Soggetti, Art. 3 Merci oggetto di cessione, Art. 4 Individuazione delle aree,

Dettagli

Allegato sub a) alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 78 del Piano Comunale delle cessioni a fini solidaristici

Allegato sub a) alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 78 del Piano Comunale delle cessioni a fini solidaristici Allegato sub a) alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 78 del 04.11.2016 Piano Comunale delle cessioni a fini solidaristici Art. 1 Norme di riferimento Legge Regionale 24 settembre 2015, n. 24 (Integrazione

Dettagli

Comune di Lomazzo. Regolamento per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici

Comune di Lomazzo. Regolamento per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici Comune di Lomazzo Regolamento per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 62 del 05/10/2016 Art. 1 Oggetto del Regolamento 1. Il presente

Dettagli

COMUNE DI LUMEZZANE Provincia di Brescia PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

COMUNE DI LUMEZZANE Provincia di Brescia PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI COMUNE DI LUMEZZANE Provincia di Brescia PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con deliberazione di G.C. n. 184 del 31/10/2017 PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

Dettagli

PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI ai sensi art. 29 bis della Legge Regionale 6 del 02/02/2010

PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI ai sensi art. 29 bis della Legge Regionale 6 del 02/02/2010 PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI ai sensi art. 29 bis della Legge Regionale 6 del 02/02/2010 APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE NR. 48 DEL 29/11/2016 ART. 1 - FINALITA

Dettagli

Piano Comunale delle cessioni a fini solidaristici. Testo Unico Regionale del Commercio (LR. 6/10) -Titolo II - Capo I - Sezione III bis.

Piano Comunale delle cessioni a fini solidaristici. Testo Unico Regionale del Commercio (LR. 6/10) -Titolo II - Capo I - Sezione III bis. Piano Comunale delle cessioni a fini solidaristici Testo Unico Regionale del Commercio (LR. 6/10) -Titolo II - Capo I - Sezione III bis. BURL n. 16 del 21 aprile 2016 Deliberazione della Giunta Regionale

Dettagli

COMUNE DI LODI Provincia di Lodi

COMUNE DI LODI Provincia di Lodi COMUNE DI LODI Provincia di Lodi PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con deliberazione del Commissario Straordinario n. del..2016 Articolo 1. Oggetto e definizioni 1. Il presente

Dettagli

Comune di Figino Serenza Provincia di Como PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

Comune di Figino Serenza Provincia di Como PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Comune di Figino Serenza Provincia di Como PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI SOMMARIO Art. 1- Oggetto e definizioni Art. 2 - Merci oggetto della cessione Art. 3 - Durata

Dettagli

COMUNE DI SAN FEDELE INTELVI Provincia di Como

COMUNE DI SAN FEDELE INTELVI Provincia di Como COMUNE DI SAN FEDELE INTELVI Provincia di Como PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 36 del 22/11/2016 ENTRATO IN VIGORE IL 14.12.2016

Dettagli

Regolamento Comunale per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici

Regolamento Comunale per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici COMUNE DI MONZAMBANO Provincia di Mantova C.A.P. 46040 Piazza V. Emanuele III, 15 P. IVA 00159460203 Telefono 0376/800502 INT.1 PEC: monzambano.mn@legalmail.it Regolamento Comunale per la disciplina delle

Dettagli

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Allegato A PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con delibera G.C. n 33 dell'11-11-2017 INDICE Art. 1 Definizione di cessioni ai fini solidaristici Art. 2 Soggetti Art. 3 Merci oggetto

Dettagli

PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI AI SENSI ART. 29 BIS DELLA LEGGE REGIONALE 6 DEL

PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI AI SENSI ART. 29 BIS DELLA LEGGE REGIONALE 6 DEL www.comune.casnateconbernate.co.it e-mail protocollo@comune.casnateconbernate.co.it PIANO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI AI SENSI ART. 29 BIS DELLA LEGGE REGIONALE 6 DEL

Dettagli

CITTA' DI CASSANO MAGNAGO. Piano Comunale per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici

CITTA' DI CASSANO MAGNAGO. Piano Comunale per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici CITTA' DI CASSANO MAGNAGO SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE Piano Comunale per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici ai sensi dell'art.29 bis, della legge regionale Lombardia n. 6 del 2 febbraio

Dettagli

COMUNE DI BUSTO GAROLFO Città Metropolitana di Milano

COMUNE DI BUSTO GAROLFO Città Metropolitana di Milano COMUNE DI BUSTO GAROLFO Città Metropolitana di Milano REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI ART. 1- premessa Il Comune di Busto Garolfo, in ottemperanza alla deliberazione di

Dettagli

Piano Comunale. per la disciplina. delle cessioni a fini solidaristici

Piano Comunale. per la disciplina. delle cessioni a fini solidaristici Comune di Nerviano Piano Comunale per la disciplina delle cessioni a fini solidaristici ai sensi dell articolo 29 bis della legge regionale Lombardia n. 6 del 2 febbraio 2010 (approvato con deliberazione

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 5061 Seduta del 18/04/2016

DELIBERAZIONE N X / 5061 Seduta del 18/04/2016 DELIBERAZIONE N X / 5061 Seduta del 18/04/2016 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA

Dettagli

SEZIONE II Disposizioni riguardanti le organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Art. 10 Organizzazioni non lucrative di utilità sociale

SEZIONE II Disposizioni riguardanti le organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Art. 10 Organizzazioni non lucrative di utilità sociale SEZIONE II Disposizioni riguardanti le organizzazioni non lucrative di utilità sociale Art. 10 Organizzazioni non lucrative di utilità sociale 1. Sono organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)

Dettagli

COMUNE DI MORTARA PIANO DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI. Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale

COMUNE DI MORTARA PIANO DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI. Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale COMUNE DI MORTARA PIANO DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 in data 09/03/2017 in vigore dall 08/04/2017 I N D I C E Art. 1 Oggetto e definizioni...

Dettagli

COMUNE di CANTÙ. PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI (Art. 29-bis, comma 2 L.R. 6/2010)

COMUNE di CANTÙ. PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI (Art. 29-bis, comma 2 L.R. 6/2010) COMUNE di CANTÙ PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI AI FINI SOLIDARISTICI (Art. 29-bis, comma 2 L.R. 6/2010) Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. 70 del 18/12/2017 F.to Ing. Serena Monti Resp. P.O.

Dettagli

COMUNE DI AZZANO MELLA

COMUNE DI AZZANO MELLA Delibera G.C. n. 28 del 11 aprile 2017 COPIA COMUNE DI AZZANO MELLA PROVINCIA DI BRESCIA VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI - AI

Dettagli

COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA (provincia di Brescia) Piano comunale cessioni solidaristiche

COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA (provincia di Brescia) Piano comunale cessioni solidaristiche COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA (provincia di Brescia) Piano comunale cessioni solidaristiche Approvato con delibera Consiglio Comunale n. 45 del 27-12-2016 Indice Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3 Articolo

Dettagli

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI

PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI PIANO COMUNALE DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 17 del 23.01.2018 SOMMARIO Art. 1 RIFERIMENTI NORMATIVI E AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 2 DEFINIZIONI

Dettagli

COMUNE DI RODENGO SAIANO PROVINCIA DI BRESCIA

COMUNE DI RODENGO SAIANO PROVINCIA DI BRESCIA ORIGINALE COMUNE DI RODENGO SAIANO ROVINCIA DI BRESCIA DELIBERAZIONE N. 25 del 23.01.2017 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: Approvazione 'iano delle cessioni a fini solidaristici'.

Dettagli

Art. 10 D.Lgs. n modificato dal Decreto Anticrisi

Art. 10 D.Lgs. n modificato dal Decreto Anticrisi Art. 10 D.Lgs. n. 460 1997 modificato dal Decreto Anticrisi D.Lgs. 4-12-1997 n. 460 Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

Dettagli

La ONLUS per gli Avvocati ex D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460 Roma 27 maggio 2016

La ONLUS per gli Avvocati ex D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460 Roma 27 maggio 2016 ex D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460 Roma 27 maggio 2016 Relatore: Avv. Francesco Tedeschi Natura e composizione La Onlus costituisce una forma di organizzazione di Enti non lucrativi con particolari profili

Dettagli

Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. D.Lgs. 4-12-1997 n. 460 (Artt. 10 e 11) Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Sezione II Disposizioni riguardanti le organizzazioni

Dettagli

di RAFFAELE AGOSTINACCHIO*

di RAFFAELE AGOSTINACCHIO* di RAFFAELE AGOSTINACCHIO* Chiudiamo il nostro breve excursus tra gli Enti Non Commerciali. Dopo aver parlato di Associazioni, Società ed Associazioni Sportive Dilettantistiche, oggi parleremo di ONLUS.

Dettagli

A chi potrei donare?

A chi potrei donare? Donazioni e lasciti nei confronti associazioni e Onlus Aspetti giuridici A chi potrei donare? Modena, 30 settembre 2016 1 Contenuti I comitati Le associazioni Le fondazioni Gli enti non commerciali Le

Dettagli

Articolo pubblicato su FiscoOggi (

Articolo pubblicato su FiscoOggi ( Articolo pubblicato su FiscoOggi (http://fiscooggi.it) Analisi e commenti La fiscalità delle generale (segue) Onlus - 2. Inquadramento 17 Agosto 2016 I settori in cui possono svolgere la propria attività

Dettagli

Profili generali amministrativi e fiscali

Profili generali amministrativi e fiscali Enti religiosi e Terzo Settore Profili generali amministrativi e fiscali Dott. Lorenzo Ferreri Torino, 15 febbraio 2019 Pagina 1 di 26 Chi sono gli enti del terzo settore (ETS) le organizzazioni di volontariato,

Dettagli

Come strutturare la costituzione di una Onlus per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali

Come strutturare la costituzione di una Onlus per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali Come strutturare la costituzione di una Onlus per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali Autore: Dott. G. Moschella Le ONLUS (Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale) sono quelle Associazioni

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE E DELLE FIERE

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE E DELLE FIERE COMUNE DI NERVIANO CITTA METROPOLITANA DI MILANO REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE E DELLE FIERE ai sensi dell art. 18 ter, comma 1, della L.R. 6/2010 Approvato con deliberazione n. 100/C.C. del 30.10.2017

Dettagli

Il Codice del Terzo settore

Il Codice del Terzo settore STUDIO FERRERI - DOTTORI COMMERCIALISTI Il Codice del Terzo settore Roma, 17 ottobre 2017 Pagina 1 di 27 La riforma del Terzo settore Normativa di riferimento Legge 6 giugno 2016, n. 106 - delega al governo

Dettagli

Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA

Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA All. B) Marca da bollo 16,00 salvo esenzioni (*) Al Presidente del Consiglio regionale della Toscana Via Cavour, n. 2 50129 Firenze

Dettagli

Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA

Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA All. B) Marca da bollo 16,00 salvo esenzioni (*) Al Presidente del Consiglio regionale della Toscana Via Cavour, n. 2 50129 Firenze

Dettagli

APPROFONDIMENTI TECNICI SUGLI ENTI NO-PROFIT

APPROFONDIMENTI TECNICI SUGLI ENTI NO-PROFIT APPROFONDIMENTI TECNICI SUGLI ENTI NO-PROFIT La tenuta della contabilità per le ONLUS Dott. Michele Iavagnilio Campobasso, 2 Aprile 2014 1 ONLUS ONLUS (organizzazioni non lucrative di utilità sociale):

Dettagli

Forum sugli Enti non Profit: le novità 2015 e le risposte degli esperti ONLUS

Forum sugli Enti non Profit: le novità 2015 e le risposte degli esperti ONLUS Forum sugli Enti non Profit: le novità 2015 e le risposte degli esperti ONLUS Novità della giurisprudenza e recenti orientamenti dell Agenzia delle Entrate Guido Ruggeri Dottore commercialista Componente

Dettagli

ELABORAZIONE MODELLO EAS ELABORAZIONE MODELLO 770 ISCRIZIONE ANAGRAFICA ONLUS. Dalmiocommercialista offre i seguenti servizi per le associazioni :

ELABORAZIONE MODELLO EAS ELABORAZIONE MODELLO 770 ISCRIZIONE ANAGRAFICA ONLUS. Dalmiocommercialista offre i seguenti servizi per le associazioni : ELABORAZIONE MODELLO EAS ELABORAZIONE MODELLO 770 ISCRIZIONE ANAGRAFICA ONLUS Dalmiocommercialista offre i seguenti servizi per le associazioni : 1 / 7 Servizio invio dichiarazione EAS Modello EAS: elaborazione

Dettagli

CITTA' DI LUINO PROVINCIA DI VARESE COMANDO POLIZIA LOCALE SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE E AMMINISTRATIVA

CITTA' DI LUINO PROVINCIA DI VARESE COMANDO POLIZIA LOCALE SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE E AMMINISTRATIVA CITTA' DI LUINO PROVINCIA DI VARESE COMANDO POLIZIA LOCALE SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE E AMMINISTRATIVA REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE CESSIONI A FINI SOLIDARISTICI DA PARTE DI ENTI NON COMMERCIALI

Dettagli

Gli Enti sportivi dilettantistici Riforma del Terzo Settore degli Enti Sportivi

Gli Enti sportivi dilettantistici Riforma del Terzo Settore degli Enti Sportivi Gli Enti sportivi dilettantistici Riforma del Terzo Settore degli Enti Sportivi Dilettantistici D.Lgs. 117/17 A partire dal 1 gennaio 2018 l attivita sportiva dilettantistica, potra essere svolta secondo

Dettagli

COMUNE DI OGLIANICO (Provincia di Torino) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO COMUNALE DELLE FORME ASSOCIATIVE

COMUNE DI OGLIANICO (Provincia di Torino) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO COMUNALE DELLE FORME ASSOCIATIVE COMUNE DI OGLIANICO (Provincia di Torino) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO COMUNALE DELLE FORME ASSOCIATIVE Art. 1 OGGETTO Il presente regolamento disciplina l Albo comunale delle forme associative

Dettagli

ASSOCAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE

ASSOCAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE ASSOCAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE DEFINIZIONE Ai sensi dell art. 2 della legge 7.12.2000, n. 383 si considerano associazioni di promozione sociale: - le associazioni riconosciute, - le associazioni non

Dettagli

COMUNE DI POSITANO. REGOLAMENTO PER IL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE (approvato con delibera si C.C. n. 30 del 17/07/00)

COMUNE DI POSITANO. REGOLAMENTO PER IL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE (approvato con delibera si C.C. n. 30 del 17/07/00) COMUNE DI POSITANO REGOLAMENTO PER IL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE (approvato con delibera si C.C. n. 30 del 17/07/00) ART.1 (Definizione di commercio su aree pubbliche) Per commercio su aree pubbliche

Dettagli

OGGETTO: Enti associativi e regime fiscale agevolato.

OGGETTO: Enti associativi e regime fiscale agevolato. Ai gentili Clienti Loro sedi OGGETTO: Enti associativi e regime fiscale agevolato. Gentile Cliente, Associativi. con la stesura del presente documento intendiamo informarla in merito alla disciplina fiscale

Dettagli

Le Onlus: requisiti, attività e vincoli (1)

Le Onlus: requisiti, attività e vincoli (1) Articolo pubblicato su FiscoOggi (http://fiscooggi.it) Attualità Le Onlus: requisiti, attività e vincoli (1) 24 Gennaio 2007 Statuto e atto costitutivo vanno redatti come atto pubblico o scrittura privata

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLCHE IN FORMA ITINERANTE

REGOLAMENTO DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLCHE IN FORMA ITINERANTE COMUNE DI MONTEMURRO Prov. di Potenza REGOLAMENTO DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLCHE IN FORMA ITINERANTE INDICE DEGLI ARTICOLI ART.1 TIPOLOGIA DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE IN FORMA ITINERANTE ART.2 ZONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO COMUNALE

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO COMUNALE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO COMUNALE o Approvato con deliberazione di C.C. n. 6 del 23/02/2015 1 Art. 1 Finalità 1. In applicazione di quanto previsto dall Art. 2 dello Statuto, il Comune

Dettagli

PROFESSIONISTI AZIENDALI ASSOCIATI I PROFESSIONISTI PER L AZIENDA

PROFESSIONISTI AZIENDALI ASSOCIATI I PROFESSIONISTI PER L AZIENDA CIRCOLARE INFORMATIVA N. 30 Del 13 Aprile 2016 AL VIA L ITER PER DESTINARE IL 5 PER MILLE RELATIVO ALL ANNO 2016 È attiva dallo scorso 31 marzo 2016 la procedura di iscrizione che enti e associazioni devono

Dettagli

Comune di Volpiano Provincia di Torino

Comune di Volpiano Provincia di Torino Comune di Volpiano Provincia di Torino SERVIZIO SOCIO ASSISTENZIALE ED EDUCATIVO CULTURALE APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE nella seduta del 10/06/2002 con verbale n. 23 IN VIGORE DAL 16/07/2002 REGOLAMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI PATROCINI, AUSILI ECONOMICI E CONTRIBUTI DELL ENTE REGIONALE ROMANATURA

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI PATROCINI, AUSILI ECONOMICI E CONTRIBUTI DELL ENTE REGIONALE ROMANATURA Allegato A alla Deliberazione del Commissario n.008 del 13.04.2016 REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI PATROCINI, AUSILI ECONOMICI E CONTRIBUTI DELL ENTE REGIONALE ROMANATURA Art. 1 Generalità Il presente

Dettagli

Regolamento Comunale delle Sagre

Regolamento Comunale delle Sagre Comune di Bagnolo Mella Provincia di Brescia Regolamento Comunale delle Sagre (ai sensi dell art. 18 ter, comma 1 della L.R. 6/2010) approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 40 del 30/11/2016

Dettagli

COMUNE DI COMO DISCIPLINA PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO E L UTILIZZO DELLO STEMMA COMUNALE.

COMUNE DI COMO DISCIPLINA PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO E L UTILIZZO DELLO STEMMA COMUNALE. COMUNE DI COMO DISCIPLINA PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO E L UTILIZZO DELLO STEMMA COMUNALE. Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 33 del 04/02/2015 1 DISCIPLINA PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO

Dettagli

Oggetto: domanda di contributo Avviso pubblico valorizzazione identità toscana e tradizioni locali

Oggetto: domanda di contributo Avviso pubblico valorizzazione identità toscana e tradizioni locali Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA Al Settore Rappresentanza e relazioni istituzionali ed esterne. Servizi esterni, di supporto e logistica Via Cavour, n. 4 50129

Dettagli

Istituzione e disciplina dell'imposta sul valore aggiunto. Esercizio di imprese

Istituzione e disciplina dell'imposta sul valore aggiunto. Esercizio di imprese D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 Istituzione e disciplina dell'imposta sul valore aggiunto Art. 4 Esercizio di imprese Per esercizio di imprese si intende l'esercizio per professione abituale, ancorché non

Dettagli

COMUNE DI MILANO REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE A PRIVATI DI AREE DA DESTINARE AD IMPIANTI SPORTIVI E DI IMPIANTI A RILEVANZA ZONALE.

COMUNE DI MILANO REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE A PRIVATI DI AREE DA DESTINARE AD IMPIANTI SPORTIVI E DI IMPIANTI A RILEVANZA ZONALE. COMUNE DI MILANO REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE A PRIVATI DI AREE DA DESTINARE AD IMPIANTI SPORTIVI E DI IMPIANTI A RILEVANZA ZONALE. -1- REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE A PRIVATI DI AREE DA DESTINARE AD

Dettagli

Le Onlus: requisiti, attività e vincoli (3)

Le Onlus: requisiti, attività e vincoli (3) Articolo pubblicato su FiscoOggi (http://fiscooggi.it) Attualità Le Onlus: requisiti, attività e vincoli (3) 26 Gennaio 2007 Utili o avanzi di gestione vanno impiegati per realizzare attività istituzionali

Dettagli

Comune di Candia Lomellina. REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE e FESTE DEL PAESE

Comune di Candia Lomellina. REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE e FESTE DEL PAESE Comune di Candia Lomellina REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE e FESTE DEL PAESE Approvato con delibera C.C. n.34 del 29.09.2014 INDICE Art.1 Oggetto del Regolamento pag. 3 Titolo I Svolgimento di sagre e

Dettagli

Oggetto: domanda di contributo Avviso pubblico Valorizzazione identità toscana e tradizioni locali

Oggetto: domanda di contributo Avviso pubblico Valorizzazione identità toscana e tradizioni locali Da presentare su carta intestata del soggetto richiedente MODULO DI DOMANDA Al Settore Rappresentanza e relazioni istituzionali ed esterne. Servizi esterni, di supporto e logistica Via Cavour, n. 4 50129

Dettagli

C O M U N E D I T R E M E Z Z I N A Provincia di Como

C O M U N E D I T R E M E Z Z I N A Provincia di Como - Ufficio Commercio Assegnazione di posti isolati di nuova istituzione per il Commercio su aree pubbliche. n 4 situati in Loc. Ossuccio e n 4 situati in Loc. Tremezzo IL RESPONSABILE Considerato che l

Dettagli

ISTRUZIONI PER L ISCRIZIONE AL CINQUE PER MILLE. ENTI DEL VOLONTARIATO e ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE ANNO 2012

ISTRUZIONI PER L ISCRIZIONE AL CINQUE PER MILLE. ENTI DEL VOLONTARIATO e ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE ANNO 2012 ISTRUZIONI PER L ISCRIZIONE AL CINQUE PER MILLE ENTI DEL VOLONTARIATO e ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE (art. 1, comma 1, lettera a) e lettera e), DPCM 23 aprile 2010) ANNO 2012 1. MODALITA DI PRESENTAZIONE

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE

IL CONSIGLIO COMUNALE Modifiche al Piano Generale degli Impianti Pubblicitari: inserimento musei ed Istituzioni culturali tra i luoghi di interesse pubblico; deroghe al Piano per dimensioni impianto; rinnovo tacito autorizzazioni

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE

BOLLETTINO UFFICIALE Anno XLVII N. 206 Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia,

Dettagli

Periodico informativo n. 45/2016

Periodico informativo n. 45/2016 Periodico informativo n. 45/2016 Presentazione del Modello EAS entro il 31.03 Gentile Cliente, con la stesura del presente documento intendiamo informarla che gli Enti e le Associazioni senza scopo di

Dettagli

COMUNE DI SPILAMBERTO REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE FORME ASSOCIATIVE DEL COMUNE DI SPILAMBERTO

COMUNE DI SPILAMBERTO REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE FORME ASSOCIATIVE DEL COMUNE DI SPILAMBERTO COMUNE DI SPILAMBERTO REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE FORME ASSOCIATIVE DEL COMUNE DI SPILAMBERTO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 07.05.2007 INDICE Art. 1 Finalità pag. 3 Art. 2 Rapporti

Dettagli

COMUNE DI BESNATE (Provincia di Varese) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE SAGRE

COMUNE DI BESNATE (Provincia di Varese) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE SAGRE (Provincia di Varese) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE SAGRE Allegato A Deliberazione di Consiglio Comunale n 15 del 07/06/2017 SOMMARIO ART. 1 FINALITÀ DEL REGOLAMENTO... 3 ART. 2 DEFINIZIONI.... 3

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ED ALTRE EROGAZIONI ECONOMICHE A FAVORE DI PERSONE E SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ED ALTRE EROGAZIONI ECONOMICHE A FAVORE DI PERSONE E SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI COMUNE DI STRADELLA Provincia di Pavia REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ED ALTRE EROGAZIONI ECONOMICHE A FAVORE DI PERSONE E SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI (articolo 12 della legge 7 agosto 1990,

Dettagli

SLIDE IL CONTROLLO INDIPENDENTE NEGLI ENTI NO PROFIT. Attività dell organo di controllo e del revisore contabile dopo la Riforma del D. Lgs.

SLIDE IL CONTROLLO INDIPENDENTE NEGLI ENTI NO PROFIT. Attività dell organo di controllo e del revisore contabile dopo la Riforma del D. Lgs. 1 IL CONTROLLO INDIPENDENTE NEGLI ENTI NO PROFIT Attività dell organo di controllo e del revisore contabile dopo la Riforma del D. Lgs. 117/2017 2 Art. 30, 7 D.Lgs 117/2017 L'organo di controllo esercita

Dettagli

LE PRINCIPALI NOVITA IN MATERIA DI IMPOSTE INDIRETTE

LE PRINCIPALI NOVITA IN MATERIA DI IMPOSTE INDIRETTE In assenza di ulteriori novità, l 1.1.2014 entrerà in vigore l art. 10 del DLgs. 14.3.2011 n. 23, che aveva, a suo tempo, disposto la riforma della tassazione degli atti di trasferimento immobiliare, dal

Dettagli

La presente edizione è stata chiusa in redazione il 13 maggio 2009

La presente edizione è stata chiusa in redazione il 13 maggio 2009 La presente edizione è stata chiusa in redazione il 13 maggio 2009 ISBN 978-88-324-7181-6 2009 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Sede legale e amministrazione: via Monte Rosa 91, 20149 Milano Redazione: via G. Patecchio

Dettagli

1. Costituzione di un Associazione di Promozione Sociale

1. Costituzione di un Associazione di Promozione Sociale N. 12 Dicembre 2016 In questo numero: 1. Costituzione di un Associazione di Promozione Sociale 2. Ricevute e fatture da parte degli enti non commerciali 3. Tempo di conservazione della documentazione amministrativa

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEI MERCATINI RISERVATI ALLE ATTIVITÀ DI VENDITA SPORADICHE E OCCASIONALI

REGOLAMENTO COMUNALE DEI MERCATINI RISERVATI ALLE ATTIVITÀ DI VENDITA SPORADICHE E OCCASIONALI COMUNE DI SANT ANTONINO DI SUSA PROVINCIA DI TORINO CAP. 10050 - Tel. 011 96 39 929-011 96 39 930 - FAX 011 96 40 406 E-mail: comune.santantonino@tin.it C o d i c e f i s c a l e e P a r t i t a I V A

Dettagli

RENDE NOTO CHE. ART. 1 Soggetti ammessi a partecipare al bando

RENDE NOTO CHE. ART. 1 Soggetti ammessi a partecipare al bando BANDO PUBBLICO PER L ASSEGNAZIONE DEGLI STALLI IN VIA SICA E PIAZZA PETRONE ( Comprese ) PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI NEL PERIODO DAL 07 DICEMBRE 2018 AL 06 GENNAIO 2019 IL DIRIGENTE DEL SETTORE

Dettagli

Le associazioni NO PROFIT ed il 5 PER MILLE concesso dalla Legge Finanziaria 2006

Le associazioni NO PROFIT ed il 5 PER MILLE concesso dalla Legge Finanziaria 2006 Le associazioni NO PROFIT ed il 5 PER MILLE concesso dalla Legge Finanziaria 2006 di Redazione Pubblicato il 21 marzo 2006 Dopo alcuni articoli apparsi su quotidiani a livello Nazionale, numerose sono

Dettagli

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO BANDO PUBBLICO PER L ASSEGNAZIONE DI POSTEGGI VACANTI NEL MERCATO SETTIMANALE DOMENICALE DI CASTEL D ARIO CON RILASCIO DI AUTORIZZAZIONE PER L ESERCIZIO DI COMMERCIO SU AREA PUBBLICA APPROVATO CON DETERMINAZIONE

Dettagli

Comune di Celle Ligure

Comune di Celle Ligure Comune di Celle Ligure REGOLAMENTO COMUNALE PER LE FIERE PROMOZIONALI E PER LE MANIFESTAZIONI STRAORDINARIE DEL COMMERCIO, ARTIGIANATO, ANTIQUARIATO, HOBBYSTI, OPERE D ARTE E DELL INGEGNO. Approvato con

Dettagli

REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE

REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE Regolamento attuativo della Legge regionale 5 luglio 2016, n. 21 (Disposizioni in materia di rateizzazione dei debiti tributari e delle relative sanzioni). Approvato

Dettagli

CIRCOLARE MINISTERIALE - MINISTERO DELLE FINANZE DIPARTIMENTO ENTRATE - 26 GIUGNO 1998, N. 168/E

CIRCOLARE MINISTERIALE - MINISTERO DELLE FINANZE DIPARTIMENTO ENTRATE - 26 GIUGNO 1998, N. 168/E CIRCOLARE MINISTERIALE - MINISTERO DELLE FINANZE DIPARTIMENTO ENTRATE - 26 GIUGNO 1998, N. 168/E Decreto Legislativo 4 dicembre 1997, n. 460. Disposizioni riguardanti le organizzazioni non lucrative di

Dettagli

Modello EAS Entro il 1 aprile si comunicano le variazioni 2018.

Modello EAS Entro il 1 aprile si comunicano le variazioni 2018. Modello EAS 2019. Entro il 1 aprile si comunicano le variazioni 2018. Entro il 1 aprile occorre presentare il modello EAS per quelle associazioni che nel 2018 hanno subito variazioni. Il modello EAS, introdotto

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI ED ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI ED ASSOCIAZIONI COMUNE DI BIENO PROVINCIA DI TRENTO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI ED ASSOCIAZIONI (Art. 7, L.R. 31 luglio 1993, n. 13 Suppl. ord. n. 1 al B.U. 10

Dettagli

COMUNE DI MONTESE Provincia di Modena Via Panoramica, Montese

COMUNE DI MONTESE Provincia di Modena Via Panoramica, Montese COMUNE DI MONTESE Provincia di Modena Via Panoramica, 60-41055 Montese REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AD ENTI E ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL CAMPO SOCIALE, CULTURALE, SPORTIVO E DEL TEMPO LIBERO,

Dettagli

COMUNE DI VAL BREMBILLA Provincia di Bergamo

COMUNE DI VAL BREMBILLA Provincia di Bergamo COMUNE DI VAL BREMBILLA Provincia di Bergamo Bando per assegnazione concessione posteggi in occasione della FIERA DI SANT'ANTONIO 2018 IL RESPONSABILE SUAP Vista la Legge Regionale 2 febbraio 2010 n. 6

Dettagli

Articolo 148 TUIR. 3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive

Articolo 148 TUIR. 3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive Articolo 148 TUIR L articolo 148 del Testo Unico delle imposte sui Redditi (TUIR), indirizza l attività degli enti non commerciali riguardo il trattamento di quote pagate alle associazioni: corrispettivi

Dettagli