POR CALABRIA FESR 2007/2013 ASSE II - ENERGIA OBIETTIVO SPECIFICO LINEA DI INTERVENTO

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1 POR CALABRIA FESR 2007/2013 ASSE II - ENERGIA OBIETTIVO SPECIFICO LINEA DI INTERVENTO AVVISO PUBBLICO PER IL SOSTEGNO ALLA REALIZZAZIONE DI MODELLI PER LA DIMINUIZIONE DEI CONSUMI NEGLI USI FINALI SOSTITUZIONE DELL'IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE CENTRALIZZATO PRESSO LA FACOLTA' DI INGEGNERIA CON UN NUOVO IMPIANTO CENTRALIZZATO AD ALTA EFFICIENZA CON POMPE DI CALORE AD ESPANSIONE DIRETTA E VOLUME DI REFRIGERANTE VARIABILE

2 Comune di Reggio Calabria Provincia di RC FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DELL'OPERA Per la prevenzione e protezione dai rischi (D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81, Art. 91 e Allegato XVI) OGGETTO: Sostituzione dell'impianto centralizzato di condizionamento con un nuovo impianto centralizzato ad elevata efficienza con pompe di calore ed espanzione diretta e volume di refrigerante variabile COMMITTENTE: Università degli Studi "Mediterranea" di Reggio Calabria CANTIERE: Via Graziella, Reggio Calabria (RC) Reggio Calabria, lì 29/10/2013 IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA (Ingegnere SAT III Logiudice Paolino) IL COMMITTENTE (Rettore Catanoso Pasquale) Ingegnere SAT III Logiudice Paolino Via Salita Melissari Reggio Calabria (RC) 0965/ /25518 paolo.logiudice@unirc.it CerTus by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 1

3 CAPITOLO I Modalità per la descrizione dell'opera e l'individuazione dei soggetti interessati. Scheda I Descrizione sintetica dell'opera ed individuazione dei soggetti interessati Descrizione sintetica dell'opera espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 2

4 1 GENERALITà La presente relazione ha per oggetto l'esecuzione dei lavori occorrenti per la sostituzione dell impianto di climatizzazione centralizzato installato presso la Facoltà d Ingegneria di Reggio Calabria con un nuovo impianto di climatizzazione ad alta efficienza con pompe di calore ad espansione diretta a volume di refrigerante variabile del tipo VRF. Il progetto è stato redatto per partecipare all avviso pubblico bandito dalla Regione Calabria per il sostegno alla realizzazione di modelli per la diminuzione dei consumi negli usi finali. L intervento rientra nell ambito di un progetto POR CALABRIA FESR 2007/2013 ASSE II - ENERGIA OBIETTIVO SPECIFICO LINEA DI INTERVENTO Gli impianti a fluido, proposti e di cui qui di seguito se ne espongono le caratteristiche, rappresentano una soluzione alle molteplici esigenze oggi richieste alla parte impiantistica di un edificio come quello della Facoltà di Ingegneria, con locali di differente destinazione d uso e con diverse esigenze, che vuole comunque mantenere alto il livello di qualità degli ambienti interni ed il benessere degli occupanti. In particolare grande importanza riveste la flessibilità e la adattabilità che debbono avere gli impianti proposti, vista la notevole evoluzione tecnologica in atto. Pertanto proporre, come è stato fatto nel presente progetto una soluzione modulare e totalmente flessibile rappresenta indubbiamente una scelta intelligente ed in linea con gli standard europei. Questo approccio consentirà di sviluppare gradualmente l integrazione dei sistemi coinvolti e di evolvere in funzione delle necessità della committenza, costretta a misurarsi con i costi benefici derivanti da una attenta progettazione iniziale (costi di impianto) e da una accurata gestione e manutenzione degli impianti (costi di esercizio). I lavori da realizzare includono tutte le opere civili necessarie (realizzazione delle strutture di supporto delle apparecchiature in copertura, previa verifica della consistenza strutturale dei solai sui quali verranno posati le strutture stesse, successivo rifacimento dell impermeabilizzazione, opere di protezione dagli agenti atmosferici delle apparecchiature installate all esterno, e quant altro necessario per consegnare l impianto perfettamente funzionante e completo di tutte le apparecchiature, materiali ed accessori d installazione. La descrizione tecnica, di seguito riportata, ha lo scopo di indicare la soluzione impiantistica proposta, soluzione che sarà appaltata successivamente al finanziamento attraverso procedura pubblica come previsto dalla legge vigente. La posizione, il tipo e le quantità dei componenti dell impianto da realizzare sono validi e coordinati con le altre opere, rimarrà tuttavia l'obbligo di verificare in sede esecutiva una verifica delle opere da eseguire prima dell inizio lavori per adeguare al dettaglio tali componenti. L impianto previsto si intende completo e perfettamente funzionante, completo di tutte le apparecchiature e di tutti i materiali principali ed accessori di installazione, di consumo e di tutto quanto necessario per la sua completa realizzazione ad eccezione di quanto non specificatamente indicato nel computo metrico estimativo. Le immagini ed i disegni contenuti nella presente relazione sono a titolo esclusivamente indicativo al fine di meglio illustrare e rappresentare le scelte impiantistiche ed i concetti contenuti nella presente relazione e non costituiscono un vincolo per l Appaltatore e/o la Committente sulle caratteristiche dei prodotti per i quali si rimanda al disciplinare tecnico prestazionale. espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 3

5 DESCRIZIONE DELL EDIFICIO L edificio oggetto dell intervento è la facoltà di ingegneria di Reggio Calabria sita in località Feo di Vito. Il complesso e composto da tre edifici disposti su più piani fuori terra adibiti ad usi diversi nell ambito delle attività di interesse e specializzazioni tipiche della facoltà. In particolare l edificio denominato come EDIFICIO I è disposto su 7 livelli fuori terra. Ai piani più bassi si trovano i laboratori mentre al piano 3 si trovano le aule ed infine agli ultimi piani trovano posto gli studi del personale docente e dei ricercatori. Ai piani alti su due livelli trova posto anche la sala del consiglio di facoltà. Il secondo edificio denominato EDIFICIO II è invece più basso disposto su 4 livelli fuori terra. Anche per il secondo edificio ai piani alti trovano posto gli studi del personale docente mentre al piano terra si trovano le aule grandi mentre al primo piano altri laboratori. L edificio denominato EDIFICIO III è l edificio in cui sono ubicate l aula magna e la biblioteca. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI Attualmente la facoltà è servita da un impianto ad acqua di tipo tradizionale con radiatori ed aria primaria per le aree comuni e i laboratori mentre con fan-coil ed aria primaria per gli studi e le aule. Gli impianti sono alimentati ad acqua calda/refrigerata prodotta dalla centrale termica con generatori di calore a combustione alimentati a gasolio e da una centrale frigorifera con refrigeratori d acqua condensati ad aria funzionanti elettricamente. Il fluido termovettore prodotto stagionalmente è fatto circolare all interno degli edifici attraverso una distribuzione realizzata con linee in acciaio nero rivestite esternamente con isolante in elastomero. La tipologia impiantistica esistente porta ad un elevato dispendio economico dovuto alla centralizzazione dell impianto che non consente una corretta flessibilità e gestione nel funzionamento delle diverse zone dell edificio. Attraverso la stima dei carichi termici estivi ed invernali e dalla simulazione del comportamento termico dell edificio sono state effettuate delle valutazioni energetiche che hanno portato alla scelta degli impianti descritti di seguito ai paragrafi successivi. SUDDIVISIONE DEGLI IMPIANTI Il presente progetto dei lavori da eseguire più specificamente descritti nel seguito, possono essere sinteticamente riassunti secondo i seguenti punti: Nuovo sistema di climatizzazione del tipo ad alta efficienza ad espansione diretta VRF per gli edifici I e II Aria primaria e VRF per la sala consiglio Nuovo sistema di produzione del fluido termovettore per l edificio III con una pompa di calore del tipo aria-acqua Building automation Per il funzionamento degli impianti suddetti dovranno essere realizzate delle nuove centrali tecnologiche diverse per le tre utenze. Le centrali tecnologiche sono state individuate sulla copertura dei diversi edifici sia in funzione di una migliore collocazione rispetto alla zona servita sia rispetto alla disponibilità dei locali tecnici necessari per la specifica utenza. espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 4

6 Le centrali frigorifere a servizio dell impianto di climatizzazione, sono le più numerose, vista la specifica richiesta della committenza di rendere quanto più possibile autonomi e indipendenti gli impianti per le tre diverse utenze ed al contempo l esigenza di avere un impianto flessibile in termini di realizzazione e messa in servizio. Gli impianti sono stati suddivisi con la stessa logica con la quale sono state scelte le relative centrali, sempre nel rispetto del criterio guida di garantire la massima flessibilità ed economia di esercizio oltre che la possibilità di monitorare per singola zona la ripartizione dei costi di gestione. Data la notevole importanza del fabbricato, il controllo del funzionamento delle apparecchiature e dei parametri climatici di tutte le stanze climatizzate avverrà a distanza tramite il sistema di building automation, come meglio descritto di seguito espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 5

7 DESCRIZIONE DELLE OPERE DA REALIZZARE IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE VRF I sistemi VRF sono idonei a rispondere alle esigenze di comfort a livello individuale e di funzionalità impiantistica in modo da far fronte alle continue necessità di flessibilità che derivano dall evoluzione nel tempo degli ambienti di lavoro. Tali caratteristiche suggeriscono, come destinazione prevalente, quella del terziario: uffici, banche, edifici storici, sale di esposizione, alberghi, centri commerciali ecc.. Questo tipo di impianto rappresenta un sistema di climatizzazione estremamente evoluto che permette la climatizzazione con controllo individuale delle condizioni ambientali e che risulta in grado di adattarsi all espansione delle esigenze, tipiche degli edifici più sofisticati, offrendo la possibilità di apportare successive modifiche nella disposizione dei locali o di aggiungere unità interne supplementari (fino al limite massimo proprio dell unità esterna), adattandosi perfettamente ad applicazioni tipiche degli interventi di ristrutturazioni specie se trattasi di edifici storici, come nel nostro caso. L impianto VRF servirà per riscaldare e raffrescare tutti gli ambienti che sono occupati da persone, uffici, corridoi principali e sale riunioni. Come consuetudine non è previsto la climatizzazione estiva dei servizi igienici. Nel caso specifico l impianto di climatizzazione sarà del tipo ad espansione diretta ad inverter per la variazione di velocità dei compressori, a pompa di calore e volume di refrigerante variabile, denominato VRF funzionante con gas refrigerante ecologico R410A. Il fluido refrigerante R-410A. è una miscela quasi azeotropica di due refrigeranti idrofluorocarburi, pertanto esenti da cloro. I due refrigeranti che compongono la miscela sono R32 e R125 chimicamente stabili. Il fluido R-410A, contrariamente ai clorofluorocarburi (CFC), ormai non più consentiti dalle leggi 549/91 e 179/97, e agli idroclorofluorocarburi (HCFC) quali l R22, la cui produzione è destinata ad essere interrotta nei prossimi anni, presenta caratteristiche tali da non arrecare danni allo strato di ozono e, nello stesso tempo, assicura rendimenti pari a quelli ottenibili in precedenza con i CFC o HCFC. Per effetto di un ciclo termodinamico particolare in inverno l unità esterna sottrae calore all aria e l unità interna lo trasferisce agli ambienti da riscaldare. In estate il ciclo è inverso: l unità interna sottrae calore all ambiente e l unità esterna lo trasferisce all aria. L energia primaria utilizzata dal sistema è quella elettrica, il fluido che fa da vettore per il calore è denominato gas refrigerante. In generale il sistema è composto da una unità posta all esterno e da una o più unità poste all interno dell ambiente distribuite nei vari locali, collegate fra di loro mediante una coppia di tubazioni in rame. Le unità interne saranno quasi tutte del tipo in vista, ad esclusione di alcune unita di tipo canalizzato poste nella sala consiglio, di taglie diverse a seconda delle differenti esigenze termiche dei locali serviti. Le unità saranno installate sopra la porta nelle pareti lato corridoio per gli studi mentre nei locali grandi saranno installate le unità a cassette a 4 vie a soffitto. Le tubazioni del refrigerante correranno in controsoffito lungo il corridoio per servire le unità in ambiente. L evacuazione della condensa prodotta dalle unità interne in estate avverrà, dove possibile, per gravità attraverso una rete di tubazioni in PVC corrente a pavimento fino a confluire nei pluviali più vicini. Il sistema di collegamento frigorifero(denominato REFNET) presenta caratteristiche di semplicità e flessibilità tali da espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 6

8 permettere la riconfigurabilità impiantistica con spostamento, aggiunta, distacco di unità terminali. Il sistema di regolazione della temperatura ambiente è particolarmente curato, infatti ogni unità interna è dotata di un regolatore di temperatura a microprocessore che agisce su una valvola elettronica d espansione che varia il volume di refrigerante in risposta alle variazioni di temperatura dell ambiente. In questo modo il sistema mantiene le temperature confortevoli ad un livello costante senza gli sbalzi tipici dei sistemi on-off. L utente, operando sul comando a bordo macchina può variare l impostazione della temperatura entro i limiti che sono imposti dal comando centralizzato. La precisione del controllo della temperatura interna è assicurata nella misura di 0,5 C. Caratteristica fondamentale dell impianto sarà la capacità di mantenere in funzione i diversi sistemi anche in caso di avaria o arresto di una singola unità interna consentendone le operazioni di manutenzione senza disattivare l intero impianto. Attraverso la linea bus le unità riusciranno ad alimentare la valvola LEV permettendo in caso di non alimentazione elettrica di posizionarsi in posizione di OFF senza compromettere il funzionamento del sistema e consentirne il funzionamento. Questa caratteristica intrinseca del sistema è una particolarità delle scheda elettronica dell unità interna. Le unità esterne sono anch esse dotate di controllo a microprocessore che abbinato alla variazione di capacità dei compressori, assicura un funzionamento efficiente in tutte le fasi del ciclo operativo del sistema adeguando il volume di gas refrigerante alle effettive esigenze dell ambiente, anche con temperature esterne critiche. In particolare il funzionamento dell intero impianto proposto è assicurato anche in condizioni climatiche estreme quali: temperatura esterna a bulbo secco = da -5 C a +43 C (funzionamento in raffreddamento); temperatura esterna a bulbo umido = da -20 C a +16 C (funzionamento in riscaldamento). Il sistema di controllo proporzionale-integrale-derivativo (PID) con circuito automatico di bilanciamento consente di ottenere una grande flessibilità impiantistica (il volume di refrigerante è regolato in risposta alle variazioni di carico delle unità interne) con lunghezza effettiva fino a 150 m, dislivelli fino a 50 m tra unità esterna e interne (40 m se l unità esterna è a quota inferiore rispetto alle unità interne) e dislivelli massimi di 15 m tra le unità interne. In condizioni di bassa capacità (funzionamento di una sola unità interna) il sistema permette di intervenire controllando il funzionamento dello scambiatore di calore e dei ventilatori con, eventualmente, attivazione di una valvola di by-pass per consentire il buon funzionamento dell impianto. Tutte le unità, interne ed esterne di un piano sono collegate fra di loro con una linea di trasmissione dati che fa capo ad un comando centralizzato a sua volta collegato alla postazione centrale del sistema di Building Automation. Da entrambe le postazioni è possibile accedere alle funzioni di controllo e diagnosi del sistema VRF. L attivazione delle unità interne potrà avvenire, ad orari predefiniti, mediante i medesimi rilevatori di presenza persona che azionano l impianto di illuminazione, per effetto della modularità e rapidità di avviamento tipica di questo impianto, sarà possibile attivare anche una sola unità interna per ogni zona, senza deperimento dell efficienza. Contrariamente agli impianti a ventilconvettori funzionanti ad acqua, la commutazione stagionale (riscaldamento / raffrescamento) non richiede operazioni particolari da eseguire sul posto, infatti è istantanea e può essere anche eseguita a distanza dalla postazione centrale. La rapidità di commutazione consente all impianto di rispondere alle espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 7

9 repentine variazioni delle condizioni climatiche esterne tipiche delle mezze stagioni. Le prestazioni descritte, unite alla bassissima inerzia dell impianto nelle fasi transitorie di avviamento e spegnimento, a parità di potenza attiva installata, riducono di fatto il consumo di energia primaria in modo considerevole. Il contenimento dei consumi energetici è garantito dal funzionamento dell inverter che adegua la potenza assorbita alle reali esigenze impiantistiche. L inverter consente di adeguare, istante per istante, la potenza elettrica assorbita alla reale richiesta dell utenza, evitando gli sprechi tipici dei sistemi con funzionamento On/Off. Le unità esterne motocondensanti dei sistemi VRF, così come la pompa di calore tradizionale, poggeranno, mediante supporti antivibranti, su appositi basamenti di supporto, in particolare modo per le unità poste sulla copertura dell edificio dell archivio di stato, per consentire la ripartizione dei carichi sulle strutture portanti e sul solaio. Nei locali in corrispondenza delle unità esterne, saranno utilizzati silenziatori e ed accorgimenti mirati per contenere l eventuale rumorosità dei ventilatori delle apparecchiature. Di seguito sono raffigurati due diversi esempi di canalizzazione dell aria di espulsione delle unità esterne. La modularità di questo impianto di climatizzazione permetterà, inoltre, un elevata flessibilità nell esecuzione nell intervento di ristrutturazione; infatti, organizzando il cantiere procedendo per piani e/o per corpi dell edificio, è possibile limitare il disagio legato al trasferimento provvisorio del personale in altre sedi, consentendo di occupare i locali una volta ultimati i lavori, potendo rendere perfettamente funzionanti gli impianti delle aree già completate, pur con lavori in corso o da iniziare nelle restanti parti dell immobile. I sistemi VRF permettono il collegamento ad un sistema di controllo generale degli impianti, sistema di Building Management System (BMS), comunicando tramite protocollo BACnet (connessione mediante Ethernet) e consentendo il collegamento di 256 unità attraverso Gateway BACnet. IMPIANTO DI ARIA PRIMARIA SALE CONSIGLIO Per effetto della relativamente elevata occupazione, tipica dei grandi ambienti, quali le sale lettura e le sale conferenze, si rende opportuna in questi ambienti, per garantire ottimali condizioni di comfort in termini di qualità dell aria, l installazione di un impianto di ventilazione forzata a portata variabile che garantisca un adeguato rinnovo dell aria all interno dei locali in funzione dell effettiva occupazione dei locali. Il livello di ricambio considerato sarà pari a 40 mc/h a persona come richiesto dalla UNI Per la sala conferenze è stato invece studiato un sistema di distribuzione dell aria primaria che prevede la mandata dell aria sempre al di sopra della zona occupata dalle persone ma ad una quota più bassa, mentre la ripresa verrà realizzata attraverso un canale centrale posto in alto negli spazi consentiti dalle travi reticolari. Dalla centrale posta sulla copertura dell edificio dell archivio di stato partiranno I canali di mandata per raggiungere attraverso un primo tratto verticale all interno di cavedi la quota al di sotto del ballatoio della sala per proseguire il percorso a vista sul fondo. L aria a servizio delle sala consiglio verrà trattata in apposita centrale di trattamento aria : mc/h posta in copertura espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 8

10 Al fine di ridurre i consumi energetici, la centrale di trattamento aria includerà un recuperatore di calore che consentirà lo scambio termico tra l aria in ingresso e l aria estratta. L aria in uscita dalle centrali sarà convogliata all interno di canali in lamiera che, dopo il percorso in cavedio, correranno generalmente a soffitto in vista. Nel tratto a vista i canali saranno del tipo spiroidale a sezione ovale per contenere al massimo l altezza della sezione. Anche in questo caso come per le sale lettura è stato scelto un sistema di distribuzione ad alta induzione con dei microugelli di mandata installati sulla parte bassa dei due canali. L aria di ripresa espulsione verrà estratta a due quote diverse: una parte dell estrazione avverrà direttamente dal canale di ripresa centrale attraverso dei microugelli di ripresa posizionati nella parte alta del canale in modo da nasconderli alla vista dall interno della sala; la restante parte dell aria sarà estratta ad una quota più bassa da due griglie di ripresa poste più in basso sottopavimento in fondo rispetto alla zona occupata. In particolare sono stati studiati due differenti sistemi di distribuzione dell aria in ambiente entrambe con un sistema di distribuzione dell aria ad alta induzione attraverso microugelli installati nei canali. La diffusione puntiforme realizzata da tanti piccoli diffusori permette una migliore miscelazione dell aria, eliminando i flussi che generano correnti d aria. Gli ugelli di lancio in gomma convogliano i getti di aria e producono un effetto ad alta induzione che favorisce la miscelazione del fluido, la lunghezza del lancio è funzione della portata unitaria. Il principio di funzionamento del canale spiral jet, come è denominato sul mercato, sfrutta il fenomeno fisico dell induzione. Questo effetto è ottenuto con una particolare foratura dal canale, opportunamente equipaggiati di un piccolo diffusore installato a pressione prima di montare il canale. Questi ugelli montati su tutta la lunghezza del canale e a seconda del diametro su di una o due file, ottengono una migliore omogeneizzazione della temperatura senza creare correnti d aria. Lo standard di produzione prevede un certo numero di forature in grado di accogliere altrettanti ugelli di lancio, quelli eccedenti il numero calcolato possono essere chiusi con tappi. Il montaggio degli ugelli, da realizzare nella fase di posa, deve essere eseguito secondo la direzione del fluido: - immissione, l ugello verso l esterno - estrazione, l ugello deve essere montato rivolto verso l interno del canale Gli ugelli montati nel senso dell immissione, assumono una inclinazione di circa 70 gradi dalla normale del condotto mentre possono essere ruotati liberamente a 360 in modo da indirizzare i singoli getti in direzioni diverse. Da 0 a 35 gradi l inclinazione e ruotabile a 360. Per la sala consiglio caratterizzata da una doppia altezza e da un soffitto con sistema di travi reticolari a vista è stato adottato un sistema di distribuzione ad alta induzione con mandate dell aria dall alto con canali circolari che attraverseranno centralmente a vista la sala. A valle delle unità canalizzate saranno installati sui canali dei diffusori ad alta induzione con la possibilità di modificare l assetto del lancio nelle diverse stagioni in funzione della temperatura di mandata. La rete di canalizzazioni di mandata in lamiera zincata in uscita dall UTA percorreranno prima un tratto verticale in espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 9

11 apposito cavedio per poi attraversare a vista la sala. L aria viziata di espulsione sarà prelevata direttamente da griglie di ripresa installate sotto le sedute nelle gradinate della sala. L espulsione di questa aria all esterno avverrà dopo lo scambio termico nei recuperatori di calore, per consentire un pretattamento dell aria di mandata ed un conseguente risparmio energetico. In uscita dalla centrale oltre che al canale di mandata ci saranno anche i due canali della presa dell aria esterna e dell espulsione, due tronchi ognuno dei quali proseguirà in verticale entro un cavedio posto alle spalle della parete dell ascensore interno alla sala fino a raggiungere delle apposite griglie poste all esterno copertura dell edificio. La regolazione di temperatura avverrà mediante apparecchiature a microprocessore connesse alla postazione centralizzata del sistema di Building Automation. Le funzioni svolte dalle centrali di trattamento aria per il controllo dei parametri microclimatici sono molto importanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi progettuali e si presterà particolare cura nella concezione del sistema di controllo. NUOVA ALIMENTAZIONE AULA MAGNA Per l Aula Magna sarà modificato il sistema di alimentazione installando una pompa di calore a servizio esclusivo dell edificio III. La pompa di calore sarà monoblocco con a bordo gli accessori di pompaggio per rendere autonomo l impianto. Le caratteristiche della pompa di calore sono riportate nelle schede del disciplinare tecnico. Insieme alla sostituzione del sistema di alimentazione saranno realizzate anche tutte le opere accessorie necessarie per il funzionamento dell impianto. TERMOREGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI Per il sistema di regolazione e controllo degli impianti meccanici è stata adottata una tecnologia di ultima generazione con la peculiarità che il Bus di processo è privo di master della comunicazione ed è uno standard BACnet, utilizzabile su diversi mezzi fisici di trasmissione standard quali LON, Ethernet, RS485,RS232, ecc.. L utilizzo di tale tipologia di bus permetterà il collegamento dei controllori ad un sistema di supervisione centralizzata che potrà essere previsto in futuro. I controllori, già in questa fase, possono comunicare tra di loro in rete LON direttamente senza l interposizione di alcun dispositivo hardware aggiuntivo, in particolare si è pensato di posizionare in centrale termica un display a cristalli liquidi grafico in grado di svolgere le seguenti funzioni: a) Visualizzazione e gestione di tutte le variabili di ciascuna periferica senza nessuna distinzione b) Gestione allarmi con finestra pop-up per riconoscimento, cancellazione, help con segnale sonoro e led di segnalazione c) Visualizzazione trend/storici d) Gestione grafica dei programmi orari e) Struttura gerarchica delle variabili per accesso strutturato Regolatori DDC I regolatori previsti sono essenzialmente di due tipologie : espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 10

12 - Modulari - Compatti I regolatori modulari hanno i convertitori di segnale I/O in moduli esterni montati su una barra ed una capacità di punti controllati molto superiore a quelli compatti e una maggiore flessibiltà nell eventuale ampliamento dei punti controllati. Pertanto, tali regolatori sono stati previsti nel controllo e regolazione della centrale termofrigorifera,in cui provvederanno oltre agli avviamenti ad orario delle pompe, dei gruppi frigoriferi, delle caldaie anche al controllo della portata variabile delle pompe in funzione della pressione del circuito idraulico. I regolatori compatti hanno i convertitori di segnale I/O integrati all interno e una capacità di punti controllati ben definita a seconda dei modelli e saranno utilizzati per il controllo delle centrali trattamento aria. Il sistema compatto garantisce inoltre la possibilità di installare i controllori vicino al processo che dovranno controllare, diminuendo così i costi di cablaggio. Ogni C.T.A., infatti, avrà il suo regolatore dedicato montato nel suo apposito quadro di regolazione vicino al quadro elettrico di potenza. Oltre alle normali funzioni di regolazione di temperatura provvederà alla gestione del free-coolig delle serrande sfruttando al max. la capacità di raffreddamento dell aria esterna. Sarà infine previsto il comando orario del ventilatore e tutte le funzioni di monitoraggio ed anomalia della C.T.A. Termoregolazione delle unità di trattamento dell aria Ciascuna delle unità di trattamento aria sarà costituito da un sistema di termoregolazione in grado di regolare le seguenti funzioni: Temperatura dell aria di mandata Umidità invernale dell aria ambiente I punti di misurazione saranno: Sonda di temperatura sulla mandata dell aria Sonda di umidità sulla ripresa dell aria La regolazione della temperatura avverrà mediante apertura o chiusura della valvola a solenoide che regolerà l ingresso o meno di fluido refrigerante all interno della batteria. La regolazione di umidità invernale avverrà mediante un umidificatore a pacco con pompetta per l acqua. I segnali di comando saranno: Segnale on/off di apertura/chiusura sulla valvola a solenoide Segnale on/off sulla pompa di immissione dell acqua di umidificazione Sulla centralina di regolazione verrà impostato il set-point della temperatura di mandata (22 C in inverno, 24 C in estate) e dell umidità relativa dell aria ambiente. In base al confronto fra il setpoint ed i valori di temperatura e umidità misurati, la centralina invierà un segnale di comando on/off alla valvola a solenoide ed all umidificatore. espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 11

13 Sistema di gestione e controllo impianti VRF La gestione dell'impianto (comandi di avviamento/arresto, programmazione oraria, impostazione dei valori di temperatura ambiente, ecc.) dovrà essere affidata a centraline elettroniche di comando distribuite ai vari piani dell'edificio; gli ambienti chiusi saranno dotati anche di comandi locali. L'intero impianto infine sarà collegato ad un sistema remoto di supervisione centralizzata. Il sistema di controllo degli impianti può essere strutturato su più livelli gestionali. La flessibilità del sistema consente comunque la possibilità di espandere il sistema di controllo fino a livelli gestionali sempre più complessi. 1 Livello di controllo (comando remoto utente) Il singolo utente, mediante apposito comando locale, ha la possibilità di modificare i principali parametri di funzionamento della singola unità interna (o delle unità interne controllate dal medesimo comando) quali la velocità del ventilatore, la temperatura desiderata, la direzione di mandata dell aria, la temporizzazione del funzionamento, ecc. 2 Livello di controllo (comando centralizzato) Il livello di controllo immediatamente superiore è rappresentato dalla possibilità di sovrintendere al funzionamento di un numero molto elevato di unità interne, anche collegate a differenti unità esterne. Questa forma di controllo, è prioritario rispetto a quello fornito dal comando remoto utente, consente la gestione delle unità interne, per le quali è possibile variare, singolarmente o per gruppi, tutte le modalità di lavoro: impostazione della temperatura, avviso di filtri sporchi, funzione di avvio sequenziale, impostazione di più programmi di temporizzazione, indicazione dei codici di anomalia, ecc. 3 Livello di controllo (gestione Intelligent Manager) Si tratta di un sistema di gestione computerizzato che permette il controllo di tutte le unità interne (sistemi mono e multi-split) ed ha la possibilità di gestire fino a 19 segnali esterni per ogni intelligent Processing Unit o ipu (contatti da segnali esterni o impulsi da contatori di energia) ad integrazione del sistema di climatizzazione. Per linee generali, il sistema si compone di interfaccia hardware, personal computer e software gestionale. 4 Livello di controllo (Building Management System) La crescente complessità impiantistica e gestionale degli edifici comporta spesso la necessità di avere un controllo completo e integrato dei sistemi di condizionamento, illuminazione, antintrusione, antincendio, ecc. Mediante dedicati protocolli di dialogo è possibile consentire l integrazione del sistema di controllo degli impianti di condizionamento con altri sistemi di controllo nel quadro di un più complesso sistema di gestione dell intero edificio, ad esempio e possibile collegare il sistema VRF al sistema di Building Management System (BMS) comunicando tramite protocollo BACnet (connessione mediante Ethernet) e consentendo il collegamento fino a 256 unità attraverso Gateway BACnet. Durata effettiva dei lavori Inizio lavori 06/01/2014 Fine lavori 05/04/2014 espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 12

14 Indirizzo del cantiere Indirizzo Via Graziella CAP Città Reggio Calabria Provincia RC Soggetti interessati Committente Università degli Studi "Mediterranea" di Reggio Calabria Indirizzo: Via Salita Melissari Tel. 0965/ Responsabile dei Lavori Alessandro Taverriti Indirizzo: Via Salita Melissari Tel. 0965/ Progettista Paolino Logiudice Indirizzo: Via Salita Melissari Tel. 0965/ Direttore dei Lavori Paolino Logiudice Indirizzo: Via Salita Melissari Tel. 0965/ Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione Paolino Logiudice Indirizzo: Via Salita Melissari Tel. 0965/ Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione Paolino Logiudice Indirizzo: Via Salita Melissari Tel. 0965/ impresa Legale rappresentante Indirizzo: Tel. espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 13

15 CAPITOLO II Individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera e di quelle ausiliarie. Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera Scheda II-3 Informazioni sulle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera necessarie per pianificare la realizzazione in condizioni di sicurezza e modalità di utilizzo e di controllo dell'efficienza delle stesse. Codice scheda Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera Dispositivi di aggancio di parapetti provvisori Dispositivi di ancoraggio per sistemi anticaduta Ganci di sicurezza per sistemi anticaduta MP001 Informazioni necessarie per pianificare la realizzazione in sicurezza I dispositivi di aggancio dei parapetti di sicurezza devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa dei ganci. I dispositivi di ancoraggio devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa dei dispositivi di ancoraggio. I ganci di sicurezza devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa Modalità di utilizzo in condizioni di sicurezza Durante il montaggio dei parapetti i lavoratori devono indossare un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate. L'utilizzo dei dispositivi di ancoraggio deve essere abbinato a un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate. L'utilizzo dei dispositivi di ancoraggio deve essere abbinato a un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate. Verifiche e controlli da effettuare 1) Verifica dello stato di conservazione (ancoraggi strutturali). 1) Verifica dello stato di conservazione (ancoraggi strutturali). 1) Verifica dello stato di conservazione (ancoraggi strutturali). Periodicità 1) quando occorre Interventi di manutenzione da effettuare 1) Ripristino strati di protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche. 1) 1 anni 1) Ripristino strati di protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche. 1) quando occorre 1) Ripristino strati di protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche. Periodicità 1) quando occorre 2) 2 anni 1) quando occorre 2) 2 anni 1) quando occorre 2) 2 anni espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 14

16 Linee di ancoraggio per sistemi anticaduta Passerelle su elementi dell'opera non praticabili: lucernari e cupolini Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico Aree segregate, schermi mobili e barriere dei ganci di sicurezza. I dispositivi di ancoraggio della linea di ancoraggio devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa dei dispositivi di ancoraggio. Se la linea di ancoraggio è montata in fase successiva alla realizzazione delle strutture si dovranno adottare adeguate misure di sicurezza come ponteggi, trabattelli, reti di protezione contro la possibile caduta dall'alto dei lavoratori. Da realizzarsi dopo il montaggio dei lucernari e cupolini adottando le stesse misure di sicurezza previste nei piani per la loro realizzazione. Da realizzarsi durante la fase di messa in opera di tutto l'impianto elettrico. Da realizzarsi durante la fase di saldatura delle tubazioni in rame e del caricamento del gas refrigerante L'utilizzo dei dispositivi di ancoraggio deve essere abbinato a un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate. Il transito dei lavoratori, di materiali e attrezzature è autorizzato previa informazione da parte dell'impresa della portanza massima delle passerelle. Autorizzazione del responsabile dell'edificio. Utilizzare solo utensili elettrici potatili del tipo a doppio isolamento; evitare di lasciare cavi elettrici/prolunghe a terra sulle aree di transito o di passaggio. Il transito dei lavoratori, di materiali e attrezzature è autorizzato da parte dell'impresa 1) Verifica dello stato di conservazione (ancoraggi strutturali). 1) Controllare le condizioni e la funzionalità dell'accessibilità. Controllo degli elementi di fissaggio. 1) Verifica e stato di conservazione delle prese 1) Controllare le condizioni e la funzionalità dell'accessibilità. 1) quando occorre 1) Ripristino strati di protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche. 1) 1 anni 1) Ritocchi della verniciatura e rifacimento delle protezioni anticorrosive per le parti metalliche. 2) Reintegro dell'accessibilità delle passerelle e degli elementi di fissaggio. 1) 1 anni 1) Sostituzione delle prese. 1) 1 anni 1) Ritocchi della verniciatura e rifacimento delle protezioni anticorrosive per le parti metalliche. 2) Reintegro dell'accessibilità degli schermi mobili degli elementi di fissaggio. 1) quando occorre 2) 2 anni 1) 5 anni 2) 1 anni 1) a guasto 1) 5 anni 2) 1 anni espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 15

17 CAPITOLO III Indicazioni per la definizione dei riferimenti della documentazione di supporto esistente Scheda III-1 Elenco e collocazione degli elaborati tecnici relativi all'opera nel proprio contesto Elaborati tecnici per i lavori di: Sostituzione dell'impianto centralizzato di condizionamento con un nuovo impianto centralizzato ad elevata efficienza con pompe di calore ed espanzione diretta e volume di refrigerante variabile Codice scheda DA001 Elenco degli elaborati tecnici relativi all'opera nel proprio contesto Allegati Nominativo e recapito dei soggetti che hanno predisposto gli elaborati tecnici Nominativo: Logiudice Paolino Indirizzo: Salita Melissari Reggio Calabria(rc) Telefono: Data del documento Collocazione degli elaborati tecnici Nominativo: Indirizzo: Telefono: Note La documentazione fotografica, i documenti di progetto, le misure di sicurezza, i libretti delle macchine e di manutenzione sono custoditi in doppia copia presso l'ufficio tecnico dell'ateneo, una copia sarà consegnata in cantiere. espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 16

18 INDICE CAPITOLO I: Modalità per la descrizione dell'opera e l'individuazione dei soggetti interessati pag. 2 CAPITOLO II: Individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera e di quelle ausiliarie pag. 14 Scheda II-3 Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera pag. 14 CAPITOLO III: Collocazione elaborati tecnici pag. 16 Reggio Calabria, 29/10/2013 il Tecnico espanzione diretta e volume di refrigerante variabile - Pag. 17

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