Master universitario di II Livello. Teorie e Metodi nell Investigazione Criminale TESTIMONI DI GIUSTIZIA: UNA VITA A METÀ

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Master universitario di II Livello. Teorie e Metodi nell Investigazione Criminale TESTIMONI DI GIUSTIZIA: UNA VITA A METÀ"

Transcript

1 Master universitario di II Livello Teorie e Metodi nell Investigazione Criminale Direttore del Master: Chiar.ma Prof.ssa Gemma Marotta TESTIMONI DI GIUSTIZIA: UNA VITA A METÀ A cura di Flavia Fiumara Anno Accademico

2 Master universitario di II Livello Teorie e Metodi nell Investigazione Criminale TESTIMONI DI GIUSTIZIA: UNA VITA A METÀ Relatore: Avv.ssa Vincenza Rando Masterizzanda Dott.ssa Flavia Fiumara Anno Accademico

3 RITA ATRIA È normale che esista la paura, in ogni uomo, l importante è che sia accompagnata, dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. PAOLO BORSELLINO 2

4 INDICE PREFAZIONE... 4 CAPITOLO 1 NASCITA DELLA LEGGE SUI TESTIMONI DI GIUSTIZIA Analisi della legge n 45 del 13 febbraio Le misure ed il programma speciale di protezione CAPITOLO 2 VITA DA TESTIMONI La vita del testimone La storia di Rita Atria: tra coraggio e disperazione Intervista a Piera Aiello: una testimone in trincea Intervista al Dott. Vincenzo Conticello: un imprenditore coraggioso Intervista ad un testimone di giustizia: una vita segreta da vivere CAPITOLO 3 L AUTORITÀ GIUDIZIARIA ED IL TESTIMONE DI GIUSTIZIA: IL PRIMO CONTATTO Intervista al Procuratore di Caltagirone, Dott. Francesco Paolo Giordano Intervista al Vice Questore e Capo della Squadra Mobile di Caltanissetta, Dott. Giovanni Giudice CAPITOLO 4 PROPOSTE PARLAMENTARI SULLE NECESSARIE MODIFICHE ALLA LEGGE N 45 DEL 13 FEBBRAIO Relazione finale sui testimoni di giustizia approvata dalla Commissione Parlamentare nella seduta del 19 febbraio 2008 (stralcio) Riferimenti bibliografici Ringraziamenti

5 PREFAZIONE Circa un anno fa cominciai a scrivere la mia tesi di laurea sui collaboratori di giustizia, pensando di aver colmato la mia sete di conoscenza sul mondo mafioso; ma oggi devo smentire le mie convinzioni. Infatti, quando nei mesi scorsi sono arrivata presso l Associazione Libera, per frequentare il mio tirocinio presso il loro ufficio legale, ero convinta che le mie conoscenze ed il mio bagaglio culturale-mafioso mi sarebbero state sufficienti. Dopo alcuni giorni ho visto un volto della mafia a me sconosciuto: il mondo dei testimoni di giustizia. Leggendo le loro storie e le loro disavventure, si faceva sempre più forte nella mia mente una domanda: perché una persona diventa testimone di giustizia? quali sono le motivazioni?. Quando mi ero occupata dei collaboratori di giustizia, mi ero resa conto che dietro la loro decisione di collaborare con lo Stato ci fosse un interesse legato ad uno sconto di pena ed alla sicurezza di sapere i propri cari al sicuro nel programma di protezione; ma invece, per quanto riguarda i testimoni di giustizia, mi mancava o meglio non riuscivo a comprendere il perché di questa decisione, una decisione che radicalmente cambia tutta un esistenza. Più il tempo passava più non riuscivo a comprendere questo triste fenomeno. Poi la svolta. Alla fine del mese di ottobre del 2009, si è svolto a Roma un convegno su Stati Generali dell Antimafia, organizzato da Libera, incentrato su tutte le problematiche delle organizzazioni criminali, al quale hanno preso parte un folto numero di partecipanti nonché personalità del mondo istituzionale, tra cui anche dei testimoni di giustizia. Ovviamente per motivi legati al mio tirocinio ho partecipato al gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia e così ascoltando le loro testimonianze, le loro 4

6 sofferenze, le loro frustrazioni, ma soprattutto vedendo nei loro occhi la determinazione e la fame di giustizia, ho capito il perché della loro scelta: avere coraggio. Coraggio di testimoniare ed assicurare alla giustizia i killer che hanno ucciso un magistrato come Rosario Livatino, oppure opporsi al pagamento del pizzo come ha fatto l imprenditore Vincenzo Conticello, mandando in galera i suoi estorsori, o chi come Rita Atria, la picciridda (la ragazzina), insieme con la cognata Piera Aiello, ha reso dichiarazioni al giudice Paolo Borsellino, raccontando quello di cui era a conoscenza e consentendo l arresto di decine di mafiosi nella zona di Partanna in Sicilia occidentale. Questi uomini e queste donne hanno fatto una scelta di non ritorno, una scelta che non coinvolge solo la loro vita ma anche quella del proprio nucleo familiare. Spesso inconsapevoli delle onerose conseguenze alle quali sarebbero andati incontro. Come si può accettare di vivere lontano dai proprio affetti, abbandonare casa, lavoro, vita sociale, senza poter dire a nessuno dove si va e quando si torna? Vivere con la paura di essere trovati o riconosciuti e dovere scappare nuovamente? Le motivazioni sono le più varie: chi cerca giustizia per aver perso la propria impresa, chi invece, essendo stato testimone oculare magari di un omicidio eccellente, sento il bisogno, come cittadino, di assicurare gli assassini alla giustizia o chi invece vuole dare un segno di cambiamento alla società. Ma sicuramente ciò che rimarrà stampato per sempre nella mia memoria è stata la testimonianza di una piccola donna, avanti con gli anni, che dopo quattordici anni ha ritrovato il corpo del figlio. Le sue parole, che ho ascoltato durante il convegno, erano cariche di dolore ma nella stesso tempo piene di gioia. Infatti dall indagini in corso è emerso che il proprio figlio venne ucciso perché voleva denunciare dei mafiosi. Se non fosse stato eliminato, oggi questo ragazzo sarebbe vivo e, verosimilmente, avremmo un testimone di giustizia in più. 5

7 CAPITOLO 1 NASCITA DELLA LEGGE SUI TESTIMONI DI GIUSTIZIA 1.1 Analisi della legge n 45 del 13 febbraio 2001 La legge 13 febbraio 2001, n 45 ha introdotto nel nostro ordinamento specifiche norme a favore dei testimoni di giustizia. Le nuove disposizioniinserite nell impianto normativo originario del decreto legge 15 gennaio 1991, n 8, convertito con modificazioni nella legge 15 marzo 1991, n 82- hanno delineato la figura del testimone di giustizia, prevedendo specifiche misure di tutela e di assistenza (art 12 che ha inserito nel previgente testo normativo gli artt. 16-bis e 16- ter). La legge n 82 del 1991, però, non conteneva nessuna distinzione tra il collaboratore di giustizia proveniente da organizzazioni criminali ed il testimone. Di conseguenza quest ultimo veniva sottoposto alle stesse misure di assistenza e tutela previste per il collaboratore, proveniente dal mondo criminale; ciò ha posto questioni assai delicate e complesse che più volte sono state sollevate nelle sedi istituzionali. Il legislatore del 2001 ha dunque voluto operare una netta distinzione tra collaboratore e testimone sia sul piano concettuale che sul piano della gestione, nonché con la previsione di un regime giuridico diverso per le due categorie. La nuova legge di riforma ha, pertanto, inteso valorizzare il valore della denuncia ed il contributo dato alla giustizia da tali soggetti: i testimoni di giustizia, cioè coloro che senza aver fatto parte di organizzazioni criminali hanno sentito il dovere di testimoniare per senso civico o sensibilità istituzionale esponendo se stessi e le loro famiglie a possibili rappresaglie o vendette. Secondo l art. 16-bis, introdotto dalla legge n 45 del 2001, i testimoni di giustizia sono coloro che riguardo al fatto-reato, sul quale rendono dichiarazioni, assumono esclusivamente il ruolo di persona offesa o di persona informata sui 6

8 fatti o di testimone; nei loro confronti non deve essere stata disposta una misura di prevenzione, né deve essere in corso un procedimento di applicazione della stessa. Le dichiarazioni rese da tali soggetti devono avere carattere di attendibilità. La gravità delle denunce rese dal testimone all autorità giudiziaria può determinare uno stato di grave pericolo per l incolumità del testimone e dei suoi familiari, tanto da richiedere l adozione di speciali misure di protezione ed il trasferimento in una località protetta. Tali misure possono estendersi alle persone che coabitano o convivono, esposti a grave pericolo a causa delle relazioni trattenute con il testimone. Molteplici sono i soggetti che intervengono nel procedimento della protezione. Agli organi giudiziari spettano poteri propositivi in tema di attivazione e revoca della protezione, mentre agli organi amministrativi appartengono funzioni decisionali ed attuative riguardanti l ammissione, la concreta realizzazione, la cessazione delle misure di tutela ed assistenza. Il decreto legge n 8 del 1991 ha istituito i due organi principali che intervengono nel procedimento della protezione: la Commissione centrale ed il Servizio centrale di protezione. La Commissione centrale per la definizione ed l applicazione delle speciali misure di protezione è istituita con decreto del Ministro dell interno, di concerto con il Ministro della giustizia, sentiti i Ministri interessati; è composta da un Sottosegretario di Stato per l interno che la presiede, da due magistrati, cinque ufficiali e/o funzionari scelti tra coloro che hanno specifiche esperienze nel settore e che sono in possesso di cognizioni aggiornate sulla criminalità organizzata. La Commissione centrale è l organo politico-amministrativo cui spetta decidere in merito all ammissione dei testimoni di giustizia alle speciali misure di protezione e stabilire i contenuti e la durata delle stesse. 7

9 Il Servizio centrale di protezione, istituito nell ambito del Dipartimento di sicurezza pubblica, è una struttura interforze composta da personale della Polizia di Stato, dell Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. Il Servizio centrale di protezione è l organismo esecutivo, operativo e consultivo della Commissione centrale. Ha lo scopo di garantire la sicurezza del soggetto tutelato, attraverso la creazione di una condizione di mimetizzazione nella località protetta in cui il testimone vive. È l organo preposto a dare attuazione allo speciale programma di protezione e provvede alla tutela, all assistenza ed a tutte le esigenze di vita delle persone sottoposte a protezione. Il Servizio centrale di protezione, in base alla legge n 45 del 2001, ha al suo interno due Divisioni differenti, dotate di personale e mezzi autonomi, con competenze l una sui collaboratori l altra sui testimoni. La legge individua la principale garanzia di sicurezza del testimone nella condizione di maggior anonimato possibile. La mimetizzazione anagrafica avviene tramite il rilascio di documenti di identità con nominativi falsi. Tale strumento viene utilizzato in via temporanea ed al fine esclusivo di garantire la riservatezza e quindi la sicurezza; certo escludendo la possibilità di compiere atti che coinvolgano altri soggetti pubblici o privati. La validità di tali documenti di copertura è legata alla durata del programma di protezione, per cui, al termine di questo, gli stessi vengono ritirati. La documentazione di copertura può comprendere anche il libretto di lavoro, il libretto sanitario, il codice fiscale ed altri documenti che vengono dati al testimone ed ai suoi familiari. Il decreto legislativo 29 marzo 1993, n 119, ha introdotto un altra misura anagrafica finalizzata a garantire la sicurezza dei soggetti protetti: il cambio di generalità, con la creazione di una nuova posizione anagrafica nei registri di stato civile. Quando la sicurezza del soggetto è esposta ad alto rischio, tale strumento costituisce il mezzo più efficace, sia per nascondere definitivamente l identità 8

10 della persona che per il suo reinserimento sociale e lavorativo. Il beneficio del cambio di generalità è stato previsto dal legislatore solo in casi eccezionali, quando ogni altra misura risulti inadeguata. Il cambio di generalità richiede l attivazione di un complesso e lungo iter procedurale che si conclude con un decreto del Ministro dell interno di concerto con il Ministro della giustizia. Il numero di coloro che hanno ottenuto il cambio di generalità è molto ridotto. Va detto, tuttavia, che l impossibilità di fruire di tale beneficio riduce le opportunità di reinserimento lavorativo. La documentazione di copertura non consente, ad esempio, di intraprendere un attività commerciale. L art. 16- ter 1, introdotto dalla legge n 45 del 2001 riguarda, tra l altro, il contenuto delle misure speciali di protezione. È previsto che il regime di protezione per i testimoni di giustizia debba protrarsi fino alla effettiva cessazione del pericolo, quale che sia lo stato ed il grado del procedimento penale nel quale essi sono chiamati a deporre. Le misure assistenziali, lettere b),c),d),e),e f) dell art. 16- ter citato, adottate a favore del testimone, sono volte a garantire il mantenimento di un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello precedente alla loro scelta collaborativa. In pratica, lo Stato si impegna a risarcire il danno che il soggetto è costretto a sopportare in conseguenza della sua disponibilità a denunciare i fatti di cui è a conoscenza ed a rendere testimonianza nei processi. 1 Art. 16-ter. - (Contenuto delle speciali misure di protezione) - 1. I testimoni di giustizia cui è applicato lo speciale programma di protezione hanno diritto: a) a misure di protezione fino alla effettiva cessazione del pericolo per sé e per i familiari; b) a misure di assistenza, anche oltre la cessazione della protezione, volte a garantire un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello esistente prima dell'avvio del programma, fino a quando non riacquistano la possibilità di godere di un reddito proprio; c) alla capitalizzazione del costo dell'assistenza, in alternativa alla stessa; d) se dipendenti pubblici, al mantenimento del posto di lavoro, in aspettativa retribuita, presso l'amministrazione dello Stato al cui ruolo appartengono, in attesa della definitiva sistemazione anche presso altra amministrazione dello Stato; e) alla corresponsione di una somma a titolo di mancato guadagno, concordata con la commissione, derivante dalla cessazione dell'attività lavorativa propria e dei familiari nella località di provenienza, sempre che non abbiano ricevuto un risarcimento al medesimo titolo, ai sensi della legge 23 febbraio 1999, n. 44; f) a mutui agevolati volti al completo reinserimento proprio e dei familiari nella vita economica e sociale. 9

11 Al testimone di giustizia vengono corrisposti un assegno mensile di mantenimento, il pagamento del canone di locazione ed altre misure di assistenza economica. Il testimone di giustizia ha diritto alla capitalizzazione del costo dell assistenza; alla corresponsione di una somma a titolo di mancato guadagno (concordata con la Commissione centrale) derivante dalla cessione dell attività lavorative nella località di provenienza; a mutui agevolati volti al reinserimento economico-sociale proprio e dei familiari. Inoltre, come previsto al comma 3 dell articolo in esame, se nei confronti del testimone è stato disposto per ragioni di sicurezza un trasferimento in una località diversa da quella di origine dove deve rifarsi una vita, lo Stato è tenuto ad acquisire, a prezzo di mercato, i beni immobili di proprietà del testimone, ubicati nella sua località di origine, e a corrispondergli l equivalente in denaro. La piena attuazione della disciplina introdotta dalla legge n 45 del 2001 ha richiesto una rilevante legislazione secondaria. Sono stati emanati nel corso degli anni diversi decreti attuativi che sono intervenuti su particolari aspetti relativi alla tutela, all assistenza nonché al reinserimento sociale dei testimoni di giustizia. Circa la tutela legale dei testimoni, l articolo 8, comma 10, del Regolamento sulle speciali misure di protezione (D.m. n 161 del 2004) prevede che al testimone sia assicurata l assistenza legale in tutti i procedimenti per la tutela di posizioni soggettive lese a motivo della collaborazione resa. L articolo 12 del D.m. 13 maggio 2005, n 138, prevede particolari interventi contingenti, anche di carattere economico, per favorire il reinserimento sociale ed un supporto tecnico e di consulenza ai testimoni. In relazione alla capitalizzazione delle misure di assistenza economica interviene l articolo 10, comma 15 del D.m. n 161 del La suddetta capitalizzazione, che comporta l interruzione delle misure di assistenza economica già assicurate mensilmente, avviene mediante la corresponsione di una somma di denaro pari all importo dell assegno di mantenimento in presenza di un concreto e documentato progetto di reinserimento socio-lavorativo e può essere riferita ad 10

12 un periodo di dieci anni. Alla capitalizzazione si aggiunge un importo forfettario di euro, rivalutabile secondo gli indici ISTAT, quale contributo per sistemazione alloggiativa. 1.2 Le misure ed il programma speciale di protezione Le speciali misure ed il programma di protezione sono disposti dalla Commissione centrale a favore del testimone. Esse possono essere estese anche a coloro che convivono stabilmente con il testimone e, solo quando si è in presenza di specifiche situazioni, anche a coloro che risultano esposti a pericolo attuale, grave e concreto a causa delle relazioni con i predetti soggetti. Le speciali misure di protezione sono adottate quando risultano inadeguate le misure ordinarie disposte (anche su segnalazioni dell Autorità giudiziaria) dalle Autorità di pubblica sicurezza. Le speciali misure di protezione sono adottate dalla Commissione centrale e determinate, o meglio predisposte ed attivate, dal Prefetto del luogo in cui risiede il testimone. Queste consistono: misure di vigilanza e tutela da eseguire a cura degli organi di polizia territorialmente competenti; accorgimenti tecnici di sicurezza (può pensarsi a strumenti di videosorveglianza e di teleallarme); misure necessarie per i trasferimenti in comuni diversi da quelli di residenza; interventi contingenti finalizzati al reinserimento sociale. Le misure vanno prevalentemente adottate nel luogo di origine del testimone o tramite trasferimento a breve distanza e senza utilizzare mezzi di copertura dell identità; spetta, però, alla Commissione centrale decidere quale degli strumenti sopracitati debba essere disposto nello specifico caso. 11

13 Vi sono casi in cui neanche le speciali misure di protezione risultano essere adeguate alla gravità in cui versa il testimone di giustizia; in questo caso la Commissione centrale delibera uno speciale programma di protezione che può prevedere misure aggiuntive rispetto a quelle già sopra indicate: trasferimento delle persone in luoghi protetti; speciali modalità di tenuta della documentazione e delle comunicazioni al servizio informatico; cambiamento delle generalità; altre misure straordinarie ritenute necessarie; misure di assistenza personale ed economica, quali sistemazioni in alloggi, spese per esigenze sanitarie (spesso non è possibile avvalersi delle strutture pubbliche per oggettive questioni di segretezza), spese per l assistenza legale, spese per il mantenimento. a) L assegno di mantenimento e cambio delle generalità L importo dell assegno di mantenimento è quantificato in base a specifici criteri e può essere aggiornato. Può essere poi aumentato, quando ricorrono particolari circostanze e dopo avere acquisito i pareri di chi ha formulato la proposta (procuratore nazionale antimafia o procuratore generale). Il cambiamento delle generalità è una misura cui si perviene solo in casi eccezionali; l attuazione di questo procedimento è indicata nel d.lgs. 29/03/1993, n 119 ed è attuata secondo criteri di assoluta segretezza dal Servizio centrale di protezione. La domanda di cambio di generalità è presentata congiuntamente al Ministro dell interno e a quello della giustizia. È istruita dalla Commissione centrale prevista dall art.10 D.L.8/1991, cui spetta accertare la gravità delle condizioni di pericolo in cui versa il soggetto protetto e la indispensabilità della misura richiesta. Al cambiamento delle generalità provvedono, di concerto, i Ministri dell interno e della giustizia; il decreto contiene il nuovo nome, cognome, luogo e 12

14 data di nascita oltre che la indicazione di tutte le situazioni (sanitarie e fiscali) riguardanti diritti ed obblighi del soggetto protetto, con la regolamentazione della disciplina specifica. Una volta mutata l identità, il soggetto acquisisce una nuova posizione anche nei registri dello stato civile. A tale riguardo, il Servizio centrale di protezione può adottare diverse soluzioni operative : può ottenere che nei registri sia iscritto l atto di nascita formato con riferimento alle nuove generalità di copertura; oppure può chiedere agli uffici dello stato civile atti o certificati da riempire con le nuove generalità, lasciando però che nei registri il testimone di giustizia o il soggetto protetto continui ad essere iscritto con la sua originaria identità. Il decreto di cambiamento delle generalità può essere revocato se il soggetto non rispetta gli impegni previsti dall art.12 D.L.8/1991e, in particolare, quelli relativi all osservanza delle norme di sicurezza, al divieto di contatti con persone dedite al crimine e all adempimento delle obbligazioni contratte. b) Reinserimento dei soggetti protetti La legge 13/02/2001, n 45 ha previsto espressamente che per i testimoni di giustizia le misure di assistenza abbiano un contenuto più ampio; infatti le misure devono garantire che il soggetto protetto possa continuare a godere, fino a quando non lo può fare autonomamente, di un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello precedente alla collaborazione. Per questo motivo il testimone ha diritto: alla corresponsione di una somma per il mancato guadagno quando ha dovuto cessare l attività lavorativa propria e dei familiari per trasferirsi in una località protetta; all acquisizione da parte dello Stato dei beni immobili di cui è proprietario quando, a causa della testimonianza, ha dovuto definitivamente trasferirsi in altra località; 13

15 alla corresponsione, in una sola volta, dell assegno di mantenimento e delle spese di affitto dell alloggio calcolati con riferimento a tutto il presumibile periodo di applicazione del programma di protezione (la cosiddetta capitalizzazione del costo dell assistenza economica); a mutui agevolati per il completo reinserimento proprio e dei familiari nella vita economica e sociale. 14

16 CAPITOLO 2 VITA DA TESTIMONI Il contenuto di questo capitolo si riferisce alle interviste concesse da alcuni testimoni di giustizia; un testimone di giustizia che per motivi di sicurezza chiameremo Matteo (Roma 24 ottobre 2009), il Dott. Vincenzo Conticello, imprenditore e proprietario della Antica Focacceria San Francesco, (Palermo 09 novembre 2009) e da Piera Aiello (28 novembre 2009) 2.1 La vita del testimone Il testimone di giustizia è una persona che ad un certo momento della sua vita si trova coinvolto, suo malgrado, ad essere protagonista inconsapevole di una storia che non gli appartiene, ma che diviene la sua nuova storia di vita. I testimoni di giustizia sono normali cittadini, uomini e donne, del tutto estranei alle organizzazioni criminali (diversamente, come già detto, dai collaboratori di giustizia che provengono ed appartengono a questo tipo di organizzazioni), che, denunciando e fornendo informazioni su persone, fatti, omicidi o qualsiasi altro evento riconducibile al mondo della criminalità organizzata, si espongono al rischio di diventare oggetto di vendette. Per questa loro scelta, segno di un elevato senso civico e morale, sono costretti ad entrare in un programma di protezione ed a un radicale mutamento e stravolgimento della propria vita e della vita dei propri nuclei familiari. Ecco che in pochi giorni si è obbligati a lasciare la propria casa, il proprio lavoro, amici, conoscenti, la propria città, le abitudini di una vita normale ed immergersi nell anonimato attraverso il cambio di generalità ed il trasferimento in località protette. In questa nuova dimensione il testimone e la sua famiglia si trovano a vivere ed affrontare molte difficoltà; ma sicuramente ciò che incide maggiormente è il cambiamento d identità. Questo cambiamento comporta disagi continui e crisi personali che investono non solo il testimone ma soprattutto gli appartenenti più indifesi del nucleo familiare: i minori. Infatti maggiori sono le difficoltà subite dai minori 15

17 che di colpo sono costretti a dover cambiare il proprio nome e cognome senza capire il perché; essi sono i più fragili in quanto portatori di esperienze traumatiche da cui non è possibile nell immediatezza valutarne la portata. Frequenti sono i disturbi di apprendimento, di linguaggio e di adattamento, spesso connessi, per ragioni di sicurezza, al cambiamento di città, dove dovranno cambiare di nuovo nome, scuola, amici. L inserimento scolastico del minore protetto presenta una serie di problematiche legate ovviamente alle regole di protezione. Sono emersi disagi connessi all utilizzazione della nuova identità da parte dei bambini più piccoli, che dimostrano insofferenza o incertezza quando vengono chiamati con il nome di copertura, arrivando a rifiutare di frequentare la scuola. Di conseguenza sono le stesse famiglie che provvedono a tale compito. Non sempre è facile affrontare questo aspetto con il minore; spesso quest ultimo rifiuta o non riesce ad accettare la nuova identità, e dal punto di vista della sicurezza dell intero nucleo familiare può rappresentare un pericolo. La nuova vita, all inizio segregata, poi costretta a svolgersi tra mille precauzioni e compromessi, viene assunta dai più piccoli come un segno della loro diversità rispetto agli altri ragazzi. La necessità di socializzare in condizioni di insicurezza fa sì che il minore abbia bisogno di particolari cure per minimizzare i rischi derivanti da eventuali errori commessi. Oltre ai minori, ci sono anche altre figure che subiscono il trauma dell allontanamento e dell isolamento: le mogli o le compagne. Anche loro, accettando la scelta del proprio uomo ed entrando nel programma di protezione, entrano in mondo fatto solo di rinunce e di mimetizzazione, dove non è possibile riprendere a lavorare, fare nuove amicizie, inserirsi in una normale vita sociale; si vive sempre con il timore di essere scoperti o riconosciuti e quindi costretti a dover cambiare località e generalità. Certo, come si è detto prima, lo Stato assicura una serie di misure di protezione non solo fisiche ma anche economiche come la capitalizzazione, il 16

18 mantenimento del posto di lavoro per i dipendenti pubblici, mutui agevolati, acquisto dei loro beni immobili per facilitare la disponibilità di liquidi, corresponsione di una somma di denaro a titolo di mancato guadagno oltre che la totale protezione fino (ed in alcuni casi anche dopo) all effettiva cessazione di pericolo per il testimone e la propria famiglia. Ma purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa; infatti moltissimi testimoni di giustizia ricorrono sempre più frequentemente all ausilio di un loro avvocato per vedere tutelati quelli che sono dei loro veri e propri diritti, ma che invece sembrano apparire come delle concessioni che lo Stato elargisce. La condizione di testimone di giustizia delineata dalla legge 45 del 2001 presenta due paradossi incredibili. Il primo, il più grave, riguarda il possibile cambio di generalità e di città: questi cittadini esemplari, che si mettono al servizio dello Stato, cioè del bene comune, sono costretti a cambiare vita ed identità per salvaguardare la propria incolumità, mentre le organizzazioni criminali continuano a prosperare nelle loro zone. Il secondo attiene alla perdita dei diritti, come quello fondamentale dal o al lavoro. Difatti durante i primi anni del programma di protezione, ma spesso anche oltre, al testimone non è permesso di portare avanti la propria attività lavorativa imprenditoriale, il che ne rende difficile, a volte impossibile, la ripresa all uscita dal programma di protezione. I problemi maggiori, infatti, si incontrano nel momento in cui il programma di protezione termina; quando cioè si torna alla vita normale poiché la rete di sostegno per sé e per la propria famiglia viene meno immediatamente: il diritto a riavere lo stesso tenore di vita di un tempo viene disatteso. È chiaro che la condizione del testimone di giustizia è estremamente complessa e delicata; ma è necessario evidenziarne le criticità ed avviarne una scrupolosa ed attenta riflessione al fine di garantire il loro effettivo, concreto e 17

19 dignitoso reinserimento sociale, economico che dia loro speranza, fiducia, forza per ricostruire le radici di una nuova e serena vita. ********************************* 2.2 La storia di Rita Atria: tra coraggio e disperazione La vicenda di Rita Atria è una delle pagine più dolorose che riguardano la storia dei testimoni di giustizia. Rita nasce in un piccolo paese della Sicilia, Partanna nella zona del Belice, nel 1974; la sua è una famiglia mafiosa, come tante in quella zona. Quando ha undici anni perde il padre, don Vito Atria, e gli affari della famiglia passano nelle mani di suo fratello Nicola; per Rita il fratello diventa un punto di riferimento, un ancora di salvezza. Crescendo ne diventa la confidente, raccogliendo le confessioni delle dinamiche mafiose di Partanna. Nella vita di Rita entra Piera Aiello, la sua futura cognata che giocherà un ruolo molto importante per le sue future scelte. Nel giugno del 1991 Nicola viene ucciso e dopo qualche tempo la moglie Piera decide di presentarsi spontaneamente al procuratore di Marsala, Paolo Borsellino. Ella fa importanti rivelazioni e spinge la cognata Rita a fare altrettanto. Infatti, nel novembre dello stesso anno, la diciassettenne Rita, la picciridda, come verrà poi chiamata affettuosamente dal giudice Borsellino, comincia la sua collaborazione. Ne nasce un rapporto che va al di là degli aspetti strettamente formali, Rita sente che quell uomo è un uomo speciale, una figura forte, lo sente come quel padre che avrebbe voluto avere. Rita però non può rimanere in Sicilia; le sue rivelazioni e quelle della cognata hanno portato diversi mafiosi in carcere e così è costretta a trasferirsi a 18

20 Roma, dove vive una vita blindata, sotto falso nome, lontana dalla madre che non ha accettato la sua scelta, trovando invece nel giudice Borsellino il suo unico conforto, che la proteggerà e la sosterrà in questa sua nuova dimensione. I mesi passano e Rita frequenta la scuola tentando di condurre un esistenza normale. Ma poi arriva quel tragico 19 luglio del 92 dove il giudice Paolo Borsellino insieme alla sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cusina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, perdono la vita nella oramai nota strage di Via D Amelio. Il dolore per la perdita del giudice-padre getta Rita nella disperazione più totale che la porterà a suicidarsi gettandosi dal balcone della sua abitazione, il 26 luglio 1992, una settimana dopo la strage. Ma a Rita Atria non viene risparmiato nulla dopo la morte; infatti la madre Giovanna non partecipò al funerale ed attese la ricorrenza dei morti per distruggere la tomba della figlia a martellate per poi far traslare, dopo qualche giorno, la bara in un luogo lontano dalla cappella di famiglia. La storia ma soprattutto la memoria di Rita Atria però continuano a vivere grazie all impegno della cognata Piera Aiello, anch essa testimone di giustizia, e di Nadia Furnari, presidentessa dell Associazione Rita Atria. ********************************* 2.3 Intervista a Piera Aiello: una testimone in trincea Oggi per lo Stato Italiano Piera Aiello non esiste più, perché questa donna ha usufruito del cambio di generalità; ma è solo una questione burocratica, perché in realtà ella vive, anzi meglio cerca sopravvivere al suo fantasma, portando avanti una battaglia per sé e per tutti i testimoni di giustizia, per non sentirsi come Agrumi spremuti e poi buttati via. 19

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Maschere a Venezia VERO O FALSO 45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,

Dettagli

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro Venerdì 17 aprile, è venuta nella nostra scuola signora Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, uno dei tre uomini di scorta che viaggiavano nella

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA Accompagnare i nostri figli nel cammino dell amore di Rosangela Carù QUALE EDUCAZIONE IN FAMIGLIA? Adolescenti Genitori- Educatori Educazione 1. CHI E L ADOLESCENTE?

Dettagli

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012)

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012) LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI DI PIETRO PERZIANI (Marzo 2012) Dopo le Circolari della F.P. e del MIUR, sono uscite quelle dell Inps/Inpdap, la n. 35 e la n. 37 del 2012; la prima è diretta

Dettagli

Mario Basile. I Veri valori della vita

Mario Basile. I Veri valori della vita I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso

Dettagli

CIRCOLARE N. 17/E. Roma, 24 aprile 2015

CIRCOLARE N. 17/E. Roma, 24 aprile 2015 CIRCOLARE N. 17/E Direzione Centrale Normativa Roma, 24 aprile 2015 OGGETTO: Questioni interpretative in materia di IRPEF prospettate dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale e da altri

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 17 dicembre 2010, n. 227, recante disposizioni concernenti la definizione

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

Che cosa è l Affidamento?

Che cosa è l Affidamento? Che cosa è l Affidamento? L affidamento,, diversamente dall adozione adozione, è l accoglienza temporanea nella propria casa di un bambino o di un ragazzo. A Torino esiste sin dal 1976,, a livello nazionale

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI DOTT. CARLOS A. PEREYRA CARDINI - PROF.SSA ALESSANDRA FERMANI PROF.SSA MORENA MUZI PROF. ELIO RODOLFO PARISI UNIVERSITÀ DEGLI

Dettagli

CODICE DI FAMIGLIA E DI TUTELA

CODICE DI FAMIGLIA E DI TUTELA CODICE DI FAMIGLIA E DI TUTELA Prima della firma della Convenzione de L Aja sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale (1995), in Polonia l adozione era regolata

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA DEI VERBALI DI ACCORDO DELLA MEDIAZIONE E LA COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE

IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA DEI VERBALI DI ACCORDO DELLA MEDIAZIONE E LA COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA DEI VERBALI DI ACCORDO DELLA MEDIAZIONE E LA COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE I) PREMESSE. L EFFICACIA DELLA MEDIAZIONE ED IL PROCEDIMENTO DI OMOLOGA. La mediazione, quale adempimento

Dettagli

CONTRATTI ASSICURATIVI E LA MEDIAZIONE OBBLIGATORIA

CONTRATTI ASSICURATIVI E LA MEDIAZIONE OBBLIGATORIA CONTRATTI ASSICURATIVI E LA MEDIAZIONE OBBLIGATORIA IL PARERE DEL NOSTRO LEGALE: UNA NUOVA NORMA INVESTE IL PROCESSO CIVILE E IL MONDO ASSICURATIVO Com è noto la Legge n. 10 del 26 febbraio 2011 ha introdotto

Dettagli

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N 4 GLI UFFICI COMUNALI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 GLI UFFICI COMUNALI DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno. A- Scusi

Dettagli

R E G O L A M E N T O

R E G O L A M E N T O COMUNE DI VENZONE UDINE PROVINCIA DI ************************************************************************************************ R E G O L A M E N T O PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal

Dettagli

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World LOCUZIONI AL MONDO Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World 2 Sommario 1. La decisione della SS. Trinità al tuo

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 15 novembre 2012, n. 218

DECRETO LEGISLATIVO 15 novembre 2012, n. 218 DECRETO LEGISLATIVO 15 novembre 2012, n. 218 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE Allegato A) alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 3.2.2005 REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE ART. 1) OGGETTO 1) Il presente Regolamento

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

Guida Strategica per gli Imprenditori

Guida Strategica per gli Imprenditori Guida Strategica per gli Imprenditori Scopri la Formula atematica del Business 1 La Tavola degli Elementi del Business Come in qualsiasi elemento in natura anche nel Business è possibile ritrovare le leggi

Dettagli

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone.

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone. La nuova adozione a distanza della Scuola Secondaria di Primo Grado di Merone. Riflessione sull Associazione S.O.S. INDIA CHIAMA L' India è un' enorme nazione, suddivisa in tante regioni (circa 22) ed

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011

CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011 CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011 2 Premessa Con il la Belli S.r.l. vuole creare una sorta di carta dei diritti e doveri morali che definiscono la responsabilità etico-sociale di

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1- Oggetto Oggetto del presente regolamento sono le modalità di accesso e i criteri di

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI. Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata

VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI. Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI I BENEFICI DELLA COMUNICAZIONE IN FAMIGLIA Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata FORMATO FAMIGLIA

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Relazione attività esercizio 2012

Relazione attività esercizio 2012 Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o

Dettagli

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 3338 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori BISCARDINI, CASILLO, CREMA, LABELLARTE e MARINI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 MARZO 2005 Modifiche alla legge

Dettagli

MODULO II CORSO DI RECUPERO PER ALUNNI STRANIERI IN DIRITTO - CLASSE PRIMA

MODULO II CORSO DI RECUPERO PER ALUNNI STRANIERI IN DIRITTO - CLASSE PRIMA CORSO DI RECUPERO PER ALUNNI STRANIERI IN DIRITTO - CLASSE PRIMA MODULO II I destinatari del diritto Materiali prodotti nell ambito del progetto I care dalla prof.ssa Giuseppa Vizzini con la collaborazione

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

RIPOSI E PERMESSI PER LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP E PER FAMILIARI CHE ASSISTONO PORTATORI DI HANDICAP LAVORATORE PORTATORE DI HANDICAP

RIPOSI E PERMESSI PER LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP E PER FAMILIARI CHE ASSISTONO PORTATORI DI HANDICAP LAVORATORE PORTATORE DI HANDICAP RIPOSI E PERMESSI PER LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP E PER FAMILIARI CHE ASSISTONO PORTATORI DI HANDICAP LAVORATORE PORTATORE DI HANDICAP La persona handicappata maggiorenne in situazione di gravità

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Premessa Indice 1. A cosa serve il Fondo di Garanzia 2 2. Quali operazioni possono essere garantite ad un libero professionista

Dettagli

CADERE SETTE VOLTE...RIALZARSI OTTO

CADERE SETTE VOLTE...RIALZARSI OTTO CADERE SETTE VOLTE...RIALZARSI OTTO Dal fallimento al successo La storia di un uomo che affronta la vita, estratto del libro in anteprima È il 1990: ho 42 anni e sono praticamente fallito. Sono con l acqua

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

Interventi a favore della famiglia

Interventi a favore della famiglia QUESITI FORUM LAVORO 2015 * * * L INPS RISPONDE Interventi a favore della famiglia 1. In caso di parto gemellare il bonus bebè viene riconosciuto per entrambi i figli? Manca ancora il decreto attuativo

Dettagli

L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI

L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI a cura di Giovanni Chessa e Alice Ciani Centro Studi sull Economia Immobiliare di

Dettagli

Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici

Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici Con il D.Lgs. 192/212 il governo ha anticipato l adozione delle disposizioni contenute nella direttiva 2011/7/UE (la cui attuazione era

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

In particolare, lo Sportello del cittadino offrirà come servizio l'illustrazione di:

In particolare, lo Sportello del cittadino offrirà come servizio l'illustrazione di: CNF: nasce lo Sportello del cittadino, consulenza gratuita Consiglio Nazionale Forense, bozza regolamento 14.02.2013 I Consigli dell Ordine degli Avvocati istituiranno uno Sportello per il cittadino con

Dettagli

REGOLAMENTO I.S.E.E. (Indicatore situazione economica equivalente)

REGOLAMENTO I.S.E.E. (Indicatore situazione economica equivalente) COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) REGOLAMENTO I.S.E.E. (Indicatore situazione economica equivalente) Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 4 del 18 febbraio 2002 Modificato

Dettagli

LINEA DIRETTA CON ANFFAS

LINEA DIRETTA CON ANFFAS LINEA DIRETTA CON ANFFAS SONDAGGIO TELEFONICO Com è nata l idea del Sondaggio? Il sondaggio nasce dall esigenza, fortemente avvertita nel corso degli ultimi anni, da Anffas Nazionale di trovare un modo

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3 REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori

Dettagli

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Werner Wassermann, datore di lavoro La signora L. lavora da noi da tanto tempo. È stata capo reparto e noi, ma anche gli altri collaboratori

Dettagli

DISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3)

DISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3) DISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3) Allegato alla deliberazione consiliare n. 04 del 7 febbraio 2007 ART. 1 DEFINIZIONE DI AFFIDAMENTO FAMILIARE 1. L affidamento familiare è

Dettagli

Prestito vitalizio ipotecario

Prestito vitalizio ipotecario Periodico informativo n. 65/2015 Prestito vitalizio ipotecario Gentile Cliente, con la stesura del presente documento informativo intendiamo metterla a conoscenza che la Legge n. 44/2015 ha introdotto

Dettagli

MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI

MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI (Da inviare ad Arca SGR S.p.A. in originale, per posta, unitamente a copia dei documenti di identità dell Iscritto e dei beneficiari) Spett.le ARCA SGR S.p.A.

Dettagli

A G E V O L A Z I O N I E C O N O M I C H E D I R I T T O A L L O S T U D I O

A G E V O L A Z I O N I E C O N O M I C H E D I R I T T O A L L O S T U D I O A G E V O L A Z I O N I E C O N O M I C H E D I R I T T O A L L O S T U D I O Al centro immatricolazioni è presente lo sportello dell EDISU (ente per il diritto allo studio universitario) per ottenere

Dettagli

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 SENZA PAROLE Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 Agente di viaggio. Vedo che ha deciso per la Transiberiana. Ottima scelta. Un viaggio difficile, ma che le darà enormi soddisfazioni. Cliente. Mi preoccupa

Dettagli

C O M U N E D I T R A D A T E Provincia di Varese

C O M U N E D I T R A D A T E Provincia di Varese C O M U N E D I T R A D A T E Provincia di Varese SERVIZI SOCIALI DETERMINAZIONE n. 39 del 12 marzo 12 OGGETTO: approvazione bando di mobilità per cambi alloggio all interno del patrimonio di edilizia

Dettagli

IO NE PARLO. DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi

IO NE PARLO. DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi AR IO NE PARLO DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi Ti aiuta a tenere sotto controllo la tua artrite reumatoide e a trarre il massimo beneficio dalla terapia Visita www.arioneparlo.it

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

SERVIZIO DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE ON LINE (SERVIZIO ATTIVO IN TUTTA ITALIA)

SERVIZIO DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE ON LINE (SERVIZIO ATTIVO IN TUTTA ITALIA) SERVIZIO DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE ON LINE (SERVIZIO ATTIVO IN TUTTA ITALIA) Devi presentare la dichiarazione di successione all' agenzia delle entrate e non sai come fare? Premesso che la dichiarazione

Dettagli

COMUNE DI ROVIANO (Provincia di Roma) REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE DEL COMUNE ALLA SPESA PER IL RICOVERO IN RSA DI PERSONE INDIGENTI

COMUNE DI ROVIANO (Provincia di Roma) REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE DEL COMUNE ALLA SPESA PER IL RICOVERO IN RSA DI PERSONE INDIGENTI REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE DEL COMUNE ALLA SPESA PER IL RICOVERO IN RSA DI PERSONE INDIGENTI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 08/04/2014 Articolo 1 Campo di intervento

Dettagli

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?

Dettagli

REGOLAMENTO SOSTEGNO A DISTANZA

REGOLAMENTO SOSTEGNO A DISTANZA REGOLAMENTO SOSTEGNO A DISTANZA Principi, obiettivi e istruzioni IL SOSTEGNO A DISTANZA che cos è Con il termine Sostegno a Distanza si vuole convenzionalmente indicare una forma di solidarietà, oggi molto

Dettagli

IL TESTAMENTO: COME E PERCHÉ FARLO?

IL TESTAMENTO: COME E PERCHÉ FARLO? IL TESTAMENTO: COME E PERCHÉ FARLO? La maggior parte di noi non si pone neppure la domanda. In Italia, quella di fare testamento è una pratica poco utilizzata. Spesso ci rifiutiamo per paura, per incertezza

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Un corso di Marco De Veglia Brand Positioning: la chiave segreta del marketing Mi occupo di Brand Positioning

Dettagli

La storia di Victoria Lourdes

La storia di Victoria Lourdes Mauro Ferraro La storia di Victoria Lourdes Diario di un adozione internazionale La storia di Victoria Lourdes Diario di un adozione internazionale Dedicato a Monica e Victoria «La vuoi sentire la storia

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Ins: nel laboratorio del Libro avevamo detto che qui, nel laboratorio multimediale, avremmo cercato qualcosa

Dettagli

TRAPIANTI DI PERSONA

TRAPIANTI DI PERSONA TRAPIANTI DI PERSONA Illustrazione di Matteo Pericoli 2003 Lui. [Si ferma davanti a un portone.] Che mal di testa. [Concitato, legge la targa.] Clinica Zoom. Trapianti Ogni Organo. Ogni organo? È quello

Dettagli

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali Studenti che hanno conseguito la laurea specialistica nell anno solare 2009 Questa indagine statistica

Dettagli

UNA CONCRETA OPPORTUNITA DI BUSINESS O L APERTURA AL CAOS?

UNA CONCRETA OPPORTUNITA DI BUSINESS O L APERTURA AL CAOS? UNA CONCRETA OPPORTUNITA DI BUSINESS O L APERTURA AL CAOS? Dalla Direttiva Europea al art. 22 del DL Cresci Italia 2.0 PREMESSA E QUADRO GENERALE DALLA PRIMA DIRETTIVA EUROPEA ALLA LEGGE BERSANI PASSANDO

Dettagli

La Trottola. Questa è una storia vera ma, se l avessi inventata, mi premierei per la fantasia! Questo e-book fa parte della collana Punture di Vespe

La Trottola. Questa è una storia vera ma, se l avessi inventata, mi premierei per la fantasia! Questo e-book fa parte della collana Punture di Vespe Questo e-book fa parte della collana Punture di Vespe La Trottola Questa è una storia vera ma, se l avessi inventata, mi premierei per la fantasia! Questo documento è stato realizzato da MarcaturaCe.Net.

Dettagli

Helsana Assicurazioni SA, Lucerna

Helsana Assicurazioni SA, Lucerna Helsana Assicurazioni SA, Lucerna Il datore di lavoro Sandra Meier La signora F. è impiegata nella nostra azienda al servizio clienti. Lavora alla Helsana da oltre 20 anni. L ho conosciuta nel 2006 al

Dettagli

Guida ai Lasciti Testamentari. In questa guida trovi informazioni utili per redigere il testamento in piena libertà

Guida ai Lasciti Testamentari. In questa guida trovi informazioni utili per redigere il testamento in piena libertà Guida ai Lasciti Testamentari In questa guida trovi informazioni utili per redigere il testamento in piena libertà Glossario n Testamento Il testamento è un atto revocabile con il quale taluno dispone,

Dettagli