Relazione annuale. sullo stato dei servizi pubblici locali e sull attività svolta

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1 sullo stato dei servizi pubblici locali e sull attività svolta 1

2 Colophon La Relazione è stata predisposta da un gruppo di lavoro interno all Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di. DIREZIONE SCIENTIFICA, COORDINAMENTO E SUPERVISIONE Filippo Maria Lobina EDITING CONTENUTISTICO, FORMALE E GRAFICO Flaminia Violati GRUPPO DI LAVORO Capitolo 1: Filippo Maria Lobina (Par. 1.1), Antonio Sgambati (Par. 1.2, 1.4 e 1.5) e Paola Guidotti (Par. 1.3) Capitolo 2: Filippo Maria Lobina Capitolo 3: Flaminia Violati (Par. 3.1) Filippo Maria Lobina (Par. 3.2 e 3.3) Capitolo 4: Giovanni Marasco Capitolo 5: Laura Casasanta (Par. 5.1 e 5.2) e Anna Maria Galiano (Par. 5.3) Capitolo 6: Laura Casasanta (Par. 6.1) Flaminia Violati (6.2, 6.3 e 6.4) Capitolo 7: Giovanni Marasco (Par. 7.1 e 7.2), Laura Casasanta (Par. 7.3), Anna Maria Galiano e Laura Casasanta (7.4) Capitolo 8: Anna Maria Galiano Capitolo 9: Laura Casasanta (Par. 9.1 e 9.3) e Giovanni Marasco (Par. 9.2) ORGANIZZAZIONE E GESTIONE Antonio Sgambati (coordinamento) Teresa Di Lernia, Simona Gambacurta, Vera Gasparri, Paola Guidotti. Il Consiglio dell Agenzia desidera ringraziare gli uffici di, le società, gli enti e gli organismi partecipati, nonché tutti gli altri soggetti e amministrazioni, che hanno reso possibile la raccolta dei dati e l acquisizione delle informazioni richieste. Aggiornato con i dati e le informazioni disponibili al 30 ottobre, salvo diversa indicazione. Presentato in Campidoglio Sala della Protomoteca il 3 dicembre. Progettazione grafica e assistenza redazionale a cura di Area Comunicazione e Informatica Srl Via Gian Domenico Romagnosi, Roma Le informazioni contenute in questo documento costituiscono il risultato di elaborazioni condotte dall Agenzia prevalentemente su dati provenienti da varie fonti. Pur ritenendo tali fonti attendibili, l Agenzia non garantisce la completezza e la correttezza delle stesse. Tutte le informazioni contenute nel presente documento potranno, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di modifica o aggiornamento da parte dell Agenzia, senza alcun obbligo da parte della stessa di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato precedentemente distribuito. L Agenzia non deve essere ritenuta responsabile per eventuali danni, causati anche da imprecisioni e/o errori, che possano derivare a terzi dall uso dei dati contenuti nel presente documento. Tutti i diritti riservati. E consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte.

3 Sommario 1. Contesto territoriale, normativo e di governance Dati territoriali e socio-anagrafici Evoluzione del quadro nazionale Governance di Monitoraggio dei contratti di servizio L attività dell Agenzia Utenti: diritti, tutela, partecipazione Protocollo di intesa con le Associazioni e la Finanziaria Monitoraggio delle Carte di qualità dei servizi La trasparenza nei siti web Gruppo sui social network La gestione dei reclami Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Verde pubblico Bioparco Cultura e tempo libero Turismo a Roma Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali Spettacolo dal vivo Biblioteche Scolastico Asili nido Refezione scolastica Trasporto riservato scolastico Servizi a rete Servizio idrico integrato Illuminazione pubblica Energia elettrica Gas Sociale Farmacie Comunali Servizi cimiteriali Servizi alla persona Mobilità per disabili 175

4 Sommario 8. Trasporti e mobilità La pianificazione della mobilità a Roma Trasporto pubblico locale Mobilità privata Taxi e noleggio con conducente Strumentali e altri servizi Affissioni e pubblicità Mercati Servizi per le entrate 245 Sigle, acronimi e abbreviazioni 249 Unità di misura 254

5 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Dati territoriali e socio-anagrafici 1. Contesto territoriale, normativo e di governance L edizione della Relazione intende fornire, anche quest anno, agli amministratori, ai decisori pubblici, alle aziende partecipate e ai cittadini un quadro di sintesi ed una valutazione autonoma ed indipendente dei servizi pubblici locali di Roma, a confronto con le altre grandi città italiane e, ove possibile, anche estere. Questo primo capitolo viene introdotto da una breve descrizione dei principali dati territoriali e socio-anagrafici riguardanti Roma, seguita da un analisi dell evoluzione della normativa nazionale e locale in materia di servizi pubblici locali. Il capitolo si conclude, quindi, con un monitoraggio aggiornato dei contratti di servizio tra Roma Capitale e società, enti e organismi partecipati e con alcune considerazioni sul ruolo e funzioni dell Agenzia, sulle attività svolte e sulla sua organizzazione. 1.1 Dati territoriali e socio-anagrafici Questo paragrafo presenta alcuni dati ed elaborazioni di carattere demografico relativi alla popolazione di, sulla base delle informazioni rese disponibili su Open Data dall Ufficio statistico comunale a Roma. Si tratta di una base informativa di carattere generale, che si introduce per la prima volta nella Relazione annuale per migliorarne la lettura nell ambito del contesto di riferimento. In particolare contiene informazioni e dati, elaborati dagli archivi anagrafici al 31 dicembre 2014 secondo la nuova articolazione territoriale a quindici municipi, su: popolazione, superficie, densità della popolazione; indicatori strutturali demografici. Al 31/12/2014 la popolazione romana contava abitanti (circa 51mila in più rispetto al 31/12/2004, grazie soprattutto all incremento di quasi 140mila negli stranieri, arrivati al 13% del totale), su una superficie di 1.285,31 kmq, e con una densità abitativa media pari a abitanti per kmq [Tav ]. L età media è pari a 43,6 anni e il 52,6% (circa ) è rappresentato da popolazione di sesso femminile. Le famiglie anagrafiche sono quasi 1.370mila (2,1 la media dei componenti), di cui circa il 44% composte da una sola persona. Con la nuova suddivisione territoriale, sono cinque i municipi con popolazione anagrafica superiore a 200mila abitanti, con i Municipi 1 e 5 che quasi raggiungono una densità pari a 10mila abitanti/kmq. Comprensibilmente, i municipi più centrali e conseguentemente più urbanizzati (a meno della presenza di ville storiche e parchi) riportano i valori più elevati di densità abitativa, mentre quelli posti a contorno del centro della città registrano valori minori, con un minimo sotto per i Municipi 9 e 15. 1

6 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Dati territoriali e socio-anagrafici Tav Popolazione, superficie, densità della popolazione per municipio al 31 dicembre 2014 Municipi Popolazione anagrafica Superficie new old totale stranieri quota stran. (kmq) Densità (ab./kmq) % 19, % 19, % 97, % 49, % 26, % 113, % 46, % 47, % 183, % 150, % 70, % 73, % 68, % 131, % 186, Roma 2014* % ,31 Roma 2004* % (*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio. Fonte: elaborazioni su dati Anagrafe. Passando alle dinamiche demografiche, di particolare interesse è l analisi di alcuni indicatori strutturali relativi a particolari classi di età della popolazione [Tav ]. L indice di vecchiaia è una misura sintetica del rapporto tra la popolazione in età passiva anziana (popolazione oltre i 65 anni) e quella sempre passiva ma giovane (popolazione di età 0-14). Roma nel 2014 registra un valore di poco inferiore a 160, in crescita rispetto al 2004 (156,2). Valori oltre 200 si hanno nei Municipi 1 e 8, mentre l unico con popolazione giovane superiore a quella anziana (valore sotto a 100) è il Municipio 6. L indice di dipendenza economica è una misura sintetica del rapporto tra la popolazione in età passiva (popolazione di età 0-14 anni + popolazione oltre i 65 anni) e quella in età attiva (popolazione dai 15 ai 64 anni). Al 31 dicembre 2014, il suo valore a Roma è pari a 54,2, a fronte del 48,9 del 2004; cinque abitanti in più in età passiva sono quindi sostenuti economicamente da cento abitanti in età attiva. All interno dei 15 municipi di, i valori più elevati si registrano nei Municipi 8 e 12 (oltre 60), mentre si collocano in fondo all elenco i Municipi 1 e 6, ma per motivi opposti: alta percentuale di anziani per il primo e alta percentuale di giovani fino a 14 anni per il secondo. Questa informazione, insieme a quella sull indice di vecchiaia, è completata dall indicatore anziani per bambino (anziani sopra i 65 anni/bambini fino a 6 anni), che è molto superiore nei municipi in cui vi è un minor numero di bambini e/o un maggior numero di anziani (Municipi 1, 2, 8 e 12, con valori pari o superiori a 5). Su Roma, il valore medio è pari a 4,0, in leggero aumento rispetto a dieci anni prima (3,8). Nel 2014, l indice di ricambio (rapporto base 100 tra popolazione tra i 60 e i 64 anni e la popolazione tra i 15 ed i 19 anni) è di 133,2, indicando come lo squilibrio tra le classi influenzi anche il mercato del lavoro, dove per 100 persone che entrano potenzialmente nell età attiva ve ne sono oltre 133 che, almeno con i vecchi parametri, avrebbero potuto iniziare il periodo di quiescenza. Rispetto a dieci anni prima, diversamente dagli altri indicatori presi in esame, si registra un miglioramento, con le classi di età più giovani che comunque crescono ad un ritmo inferiore rispetto a quelle anziane, ma non come nel passato. 2

7 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Evoluzione del quadro nazionale Tav Indicatori strutturali degli iscritti in anagrafe per municipio al 31 dicembre 2014 Municipi Indicatori strutturali demografici new old Indice di vecchiaia (a) Indice di dipend. econ. (b) Anziani per bambino (c) Indice di ricambio (d) ,7 47,4 5,4 168, ,9 59,5 5,0 148, ,6 58,0 4,5 149, ,1 53,5 4,4 146, ,0 53,4 4,3 130, ,7 45,1 2,1 108, ,7 56,5 4,6 147, ,4 61,7 5,1 152, ,1 53,0 3,5 1, ,8 53,4 3,2 111, ,0 57,9 4,2 125, ,2 60,7 5,0 140, ,4 56,3 4,4 132, ,6 54,4 3,8 122, ,9 52,2 3,6 115,4 Roma 2014* 159,7 54,2 4,0 133,2 Roma 2004* 156,2 48,9 3,8 148,5 (a) (pop. con 65 e più / pop. di età 0-14) * 100 (b) (pop. di età pop. di età 65 e più) / (pop. di età 15-64) * 100 (c) pop. con 65 e più) / pop. minore di 6 anni (d) (pop. di età 60-64) / (pop. di età 15-19) * 100 (*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio. Fonte: elaborazioni su dati Anagrafe. 1.2 Evoluzione del quadro nazionale La difficoltà di presentare in forma organica e compiuta le più recenti norme relative al settore dei servizi pubblici locali è la dimostrazione dell attuale situazione normativa: da un lato un numero enorme di disposizioni succedutesi nel tempo in modo quasi sempre non coordinato e con continue sovrapposizioni, dall altro la diffusa presenza di norme desuete ma non abrogate. Il problema, poi, è divenuto ancora più complesso e, nel medesimo tempo, più urgente per effetto sia del crescente peso della disciplina europea, sia dell intreccio tra disposizioni generali e settoriali e della coesistenza di leggi nazionali e regionali con evidenti ricadute sul terreno della legittimità costituzionale. Urge pertanto un intervento di sistematizzazione in modo da rendere le norme comprensibili e più agevolmente applicabili. In attesa che venga portata a termine la riforma dei servizi pubblici locali (si veda al riguardo il par ), che dovrebbe riorganizzare in maniera organica la numerosa serie di interventi normativi che in questi ultimi anni ha caratterizzato il settore, anche quest anno cercheremo, in maniera schematica, di ripercorrere l evoluzione del quadro nazionale e le altre principali novità che, anche in maniera indiretta, hanno disciplinato il settore. Una panoramica della situazione ci viene offerta dalla Sezione delle autonomie della Corte dei Conti che con la sua Relazione sugli organismi partecipati dagli enti territoriali (Deliberazione n. 24/SEZAUT//FRG) ha fornito al Parlamento un analisi sui risultati economici e finanziari degli organismi partecipati dagli enti territoriali e sull impatto delle esternalizzazioni sui bilanci degli enti partecipanti. Dal il ruolo cruciale della Corte dei Conti è stato ulteriormente rafforzato con l attribuzione della funzione di monitoraggio dei piani operativi di razionalizzazione delle società partecipate. L art. 1, comma , della L. 190/2014, nel disciplinare l obbligo della presentazione dei piani operativi di 3

8 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Evoluzione del quadro nazionale razionalizzazione delle società partecipate, ha stabilito che spetta proprio alla Corte monitorare anche tale percorso. Dall analisi condotta dalla Corte risulta che il numero degli organismi partecipati dagli enti locali è passato dai registrati nel 2014 ai del, con un incremento quindi di 212 unità. La percentuale dei comuni che non risulta in possesso di partecipazioni in società/organismi è passata dal 20.81% dello scorso anno al 17.55% del. Dai dati sopra citati sembra, in generale, che la tendenza in atto non sia quella della razionalizzazione e riduzione delle partecipazioni ma, al contrario, di un loro incremento. La Corte dei Conti ha anche evidenziato che gli organismi operanti nei servizi pubblici locali sono numericamente limitati (35,72% del totale, rispetto al 33,86% del 2014) e che la maggioranza (il 64,28%, rispetto al 66,14% del 2014) rientrano nelle diversificate attività definite come strumentali agli enti pubblici. Dall analisi dei rapporti contrattuali tra enti ed organismi (la Corte ne ha contati ) emerge inoltre la netta prevalenza di affidamenti in house, mentre le gare con impresa terza risultano essere soltanto 90 e gli affidamenti a società mista, con gara a doppio oggetto, 366. Particolarmente interessante anche l attenzione dedicata dalla Corte alla centralità del contratto di servizio, che rappresenta lo strumento attraverso il quale l ente partecipante esercita i poteri di vigilanza e di controllo sugli organismi partecipati in ogni tipologia di affidamento. Secondo la Corte infatti, le maggiori criticità relative alla gestione degli organismi partecipati sono determinati dalla insoddisfacente configurazione dei rapporti finanziari tra questi ultimi e gli enti proprietari. Per quanto riguarda poi gli organismi con unico socio pubblico, in molti casi si è registrata addirittura una eccedenza delle erogazioni rispetto al valore della produzione (il che denota scarsa sorveglianza dei rapporti contrattuali con le partecipate). Tali maggiori importi, sempre secondo la Corte, potrebbero sostanzialmente rappresentare una forma di contributo pubblico al miglioramento dei risultati d esercizio degli organismi partecipati. In estrema sintesi la Corte ribadisce che il potenziamento della governance sugli organismi partecipati, sia mediante il rafforzamento dei controlli interni sia attraverso la rilevazione dei risultati complessivi della gestione degli enti territoriali, costituisce ancora una priorità assoluta. Nei paragrafi successivi verranno riportate, in maniera sintetica e cronologica, le principali novità normative in tema di servizi pubblici locali intervenute a partire dalla data di presentazione della Relazione annuale 2014 fino alla data di chiusura redazionale del presente capitolo Legge di stabilità (L. 190/2014). Riorganizzazione e riduzione delle partecipazioni pubbliche Le norme contenute nella L. 190/2014 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità ) hanno interessato anche il settore dei servizi pubblici locali (commi 611 e ss.). In particolare il legislatore ha operato una netta distinzione tra norme relative alla riorganizzazione e riduzione delle partecipazioni pubbliche e misure volte specificamente alla promozione delle aggregazioni organizzative e gestionali dei servizi pubblici locali di rilevanza economica [Tav ]. La prima categoria di disposizioni (commi ) presenta prevalentemente natura di indirizzo politico, sostanzialmente ispirato al Programma di razionalizzazione delle partecipate locali elaborato in seno alla Commissione Cottarelli. Rileva in particolare quanto contenuto nel comma 611 in cui si prevede l attivazione da parte delle pubbliche Amministrazioni locali, a partire dall 1/1/, di un processo di razionalizzazione delle partecipazioni che porti ad una riduzione delle stesse entro il 31/12/. Lo stesso comma indica anche i criteri generali a cui tale processo dovrà attenersi: - eliminazione (anche tramite liquidazione o cessione) delle partecipazioni non indispensabili ai fini istituzionali; - soppressione delle società composte di soli amministratori o in cui il numero degli amministratori supera quello dei dipendenti; - eliminazione delle partecipazioni esercitanti attività analoghe ad altre partecipate; - aggregazione di società di gestione di servizi pubblici locali a rilevanza economica; - contenimento dei costi di funzionamento, anche tramite la riorganizzazione delle strutture o degli organi di controllo, nonché mediante la riduzione delle remunerazioni. La norma poi, allo scopo di indicare in maniera puntuale il processo, obbliga le Amministrazioni ad approvare entro il 31/3/ un piano operativo di razionalizzazione recante un cronoprogramma attuativo e il dettaglio dei risparmi da conseguire; l anno successivo, entro il 31/3/2016, dovrà essere predisposta una relazione contenente i risultati conseguiti; entrambi i documenti, oltre ad essere pubblicati nel sito internet delle Amministrazioni 4

9 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Evoluzione del quadro nazionale interessate, dovranno essere trasmessi alle competenti sezioni regionali della Corte dei Conti. Occorre precisare che le disposizione sopra richiamate non dettano indirizzi specifici per la riduzione del numero delle partecipate o il contenimento delle spese lasciando all autonomia degli enti interessati la scelta delle modalità con cui perseguire tali obiettivi. Tuttavia si rileva come le norme in esame non contengano neppure la previsione di sanzioni in caso di inadempimenti al piano di razionalizzazione o alla riduzione della spesa. Si può pertanto presumere che l invio obbligatorio alla Corte dei Conti del piano di razionalizzazione e dei risultati conseguiti possa costituire un presupposto per eventuali giudizi di responsabilità amministrativo-contabile. Tav Legge di stabilità - decorrenze e scadenze Riferimento temporale Tipo di adempimento Riferimento normativo Decorrenze dal 1 gennaio dal 1 gennaio Scadenze entro 31 dicembre entro il 6 marzo 2016 La relazione redatta ai sensi dell art. 34, comma 20, D.L. 179/2012 deve comprendere un piano economico finanziario che, fatte salve le disposizioni di settore, contenga anche la proiezione, per il periodo di durata dell'affidamento, dei costi e dei ricavi Le spese in conto capitale effettuate dagli enti locali con i proventi delle dismissioni totali o parziali di partecipazioni in società sono esclusi dal patto di stabilità Conseguimento riduzione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie degli enti territoriali Gli atti e le operazioni poste in essere in seguito allo scioglimento di società o aziende speciali controllate direttamente o indirettamente, intervenuti entro la data indicata, sono esenti da imposizione fiscale Gli enti territoriali devono predisporre una relazione che entro 31 marzo 2016 illustri i risultati conseguiti attraverso il processo di riduzione delle società partecipate Fonte: elaborazioni. Art. 3 bis comma 1 bis, D.L. 138/2011, come integrato dalla L. 190/2014, art. 1 comma 609 lett. a) Art. 3 bis comma 4 bis, D.L. 138/2011, come modificato dalla L. 190/2014, art. 1 comma 609 lett. d) Art. 1 comma 611 e ss L. 190/2014 Art. 1 comma 614 L. 190/2014 Art. 1 comma 611 e ss L. 190/ Legge di stabilità. Promozione delle aggregazioni organizzative e gestionali dei servizi pubblici locali di rilevanza economica Le politiche di aggregazione della domanda e dell offerta dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, anche se normativamente previste, stentano a decollare realmente anche a causa delle resistenze che si riscontrano ai diversi livelli istituzionali. Uno dei principali ostacoli è sicuramente costituito dalla difficoltà dei comuni a superare l attuale assetto costituito prevalentemente, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti nella sopra citata Relazione, da affidamenti diretti all interno dei confini amministrativi dei comuni stessi. Proprio al fine di superare questi ostacoli la legge di stabilità ha individuato una serie di misure (indicate nel comma 609) dirette a modificare in più parti l art. 3-bis del DL 138/2011 che tratta appunto la materia degli ambiti territoriali e degli enti preposti. Nello specifico viene aggiunto l obbligo generalizzato per gli enti locali di aderire agli Enti di governo degli ambiti prevedendo, in caso di mancata adesione al 1 marzo o entro sessanta giorni dall istituzione o designazione dell Ente d ambito, l esercizio di poteri sostitutivi da parte del Presidente della Regione. Il medesimo comma chiarisce inoltre che anche a tali enti spetta la redazione della relazione che, ai sensi dell art. 34 del DL 179/2012, costituisce un atto preliminare per l affidamento del servizio. Con riferimento alla citata relazione, la legge di stabilità prevede alcune importanti novità con lo scopo di meglio definire la portata e la funzione di tale documento. Si stabilisce così che essa, oltre a dare conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall ordinamento europeo per la 5

10 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Governance di forma di affidamento prescelto, rechi anche le motivazioni dell efficienza e della economicità della scelta gestionale. La relazione infatti dovrà contenere anche un piano economico-finanziario che illustri la proiezione, per il periodo di durata dell affidamento, dei costi e dei ricavi, degli investimenti e dei relativi finanziamenti. Al fine, poi, di responsabilizzare gli enti locali che optano per la gestione in house, la norma prevede per gli enti locali proprietari l obbligo di accantonare, nel primo bilancio utile e successivamente ogni triennio, una somma pari all impegno finanziario corrispondente al capitale proprio previsto per ciascun triennio. In caso di affidamento da parte di enti di governo rappresentanti più enti locali, l accantonamento del singolo ente deve essere disposto pro quota. E stato infine previsto anche l obbligo di redazione del bilancio consolidato con il soggetto affidatario in house. Dal punto di vista invece delle incentivazioni finanziarie alle aggregazioni, si segnala l introduzione di incentivi economici per gli enti locali proprietari che procedano a dismissioni di partecipazioni, i quali potranno escludere dai vincoli del patto di stabilità interno le spese di investimento finanziate con i proventi delle dismissioni La delega al governo per la semplificazione normativa (L. 124/) Accogliendo le richieste che pervenivano da più parti e, da ultimo, dalla stessa Corte dei Conti che auspicava un riassetto delle norme sui servizi pubblici locali inserite oggi in testi disorganici e non sempre coordinati, il Parlamento ha avviato nel un processo di razionalizzazione e semplificazione normativa di questa materia. La L. 124/ contiene infatti la delega al governo per l elaborazione di diversi testi unici delle disposizioni nelle materie, tra l altro, delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche e sui servizi pubblici locali di interesse economico. Il riordino della disciplina delle partecipazioni societarie (articolo 18) ha lo scopo di garantire la chiarezza e la semplificazione normativa delle stesse, unitamente alla volontà di tutelare e stimolare la concorrenza. Uno specifico criterio di delega è dettato, in particolare, per le sole società partecipate dagli enti locali ed è a sua volta articolato in sette diversi principi tra cui si segnalano, tra i più significativi, l adeguatezza delle forma societaria, i criteri e strumenti di gestione, la razionalizzazione delle partecipazioni societarie e la trasparenza e rendicontazione da parte delle società partecipate nei confronti degli enti locali. L art. 19 della L. 124/ contiene invece un ampia delega al governo per la revisione della disciplina dei servizi pubblici locali di interesse economico generale. Le potenziali possibilità di intervento del legislatore sono ampie e significative: si va dalla armonizzazione delle normative di settore alla disciplina differenziata tra prestazioni di servizio e regole attinenti alle reti ed agli impianti, dagli affidamenti all applicazione specifica delle regole sulla trasparenza e sugli strumenti di tutela degli utenti. Si tratta quindi di un intervento globale che intende dare una risposta, anche se non obbligatoria, all esito referendario del 2011 ed alle sue vicende successive. Saranno oggetto di revisione anche le discipline settoriali al fine del loro coordinamento con la disciplina generale nonché un armonizzazione relativamente alla disciplina giuridica dei rapporti di lavoro. La delega, da un punto di vista più generale, sembra privilegiare sia il principio dell autonomia degli enti locali, riconducendo la disciplina dei servizi pubblici tra le funzioni fondamentali da assegnare a comuni e città metropolitane, sia quello della legittimazione della concorrenza. Si dovrà ora verificare se il legislatore delegato riuscirà a trovare un equilibrio maggiormente sostenibile rispetto al passato tra la tutela della concorrenza ed il principio di autonomia e innovazione sociale che gli enti locali sono chiamati ad esercitare. 1.3 Governance di In ottemperanza all art. 16 DL 16/2014 Disposizioni urgenti in materia di finanza locale la Giunta Capitolina ha adottato la DGCa 194/2014 Approvazione del piano triennale per la riduzione del disavanzo e per il riequilibrio strutturale di bilancio di contenente, da un lato, l analisi del disequilibrio finanziario e dall altra, il Piano triennale di rientro. Al fine di ridurre il disavanzo e pervenire ad un riequilibrio strutturale del bilancio il Piano prevede l adozione di 6

11 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Governance di specifiche azioni amministrative che, con riferimento alle società del Gruppo, sono volte a : - applicare le disposizioni finanziarie e di bilancio, nonché i vincoli in materia di acquisto di beni e servizi e di assunzioni di personale, previsti dalla L. 147/2013; - operare la ricognizione di tutte le società controllate e partecipate da, evidenziando il numero dei consiglieri e degli amministratori; - operare la ricognizione dei costi unitari della fornitura dei servizi pubblici locali e adottare misure per riportare tali costi ai livelli standard; - operare una ricognizione dei fabbisogni di personale nelle società partecipate; - adottare modelli innovativi per la gestione dei servizi; - procedere alla fusione delle società partecipate che svolgono funzioni omogenee, alla dismissione o alla messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico; - responsabilizzare i dirigenti delle società partecipate legando le indennità di risultato a specifici obiettivi di bilancio Disposizioni urgenti in applicazione al Piano triennale (DGCa 58/) La Giunta Capitolina, in attuazione del Piano triennale, con la DGCa 58/ Disposizioni urgenti in applicazione del Piano triennale per la riduzione del disavanzo e per il riequilibrio strutturale di Roma Capitale, ha disposto alcune misure di contenimento della spesa da applicare ad enti e società che ricevono contributi a carico del Bilancio Capitolino o i cui Organi siano nominati da. L acquisto di beni e servizi da parte dei soggetti sopra indicati oltre ad essere assoggettati alla disciplina dettata dal D.Lgs. 163/2006, dovrà tenere conto degli indirizzi dettati dalla Giunta con Direttiva (20 gennaio ). La liquidazione dei corrispettivi derivanti dai contratti di servizio e/o di affidamento, al fine di assicurare adeguati livelli di liquidità alle società controllate e alle aziende speciali, dovrà essere disposta dalle competenti strutture di Roma Capitale mensilmente a fronte della rendicontazione delle prestazioni erogate. Inoltre, per consentire l efficiente espletamento delle attività aziendali è necessario prevedere che le strutture committenti dell Amministrazione provvedano alla liquidazione delle somme dovute a ciascun organismo entro 15 gg. dal ricevimento della relativa fattura, salvo eventuali contestazioni in merito alle prestazioni fornite. Le disposizioni di cui sopra prevalgono sulle diverse pattuizioni dei contratti di servizio e/o di affidamento vigenti. Per limitare l accesso diretto al mercato del credito può anticipare alle società controllate e alle aziende speciali un acconto a valere sui contratti di servizio e/o sugli atti di affidamento entro il limite del 25% del corrispettivo stabilito nei contratti e negli atti medesimi, con obbligo di procedere al conguaglio degli acconti ricevuti entro l anno solare di erogazione. Le società controllate e le aziende speciali dovranno comunicare ai competenti uffici di le decisioni assunte in ordine ai finanziamenti di ogni genere, specie e importo, nonché attestare la coerenza del finanziamento rispetto agli equilibri economici dell organismo partecipato e i concreti vantaggi della soluzione adottata rispetto all ipotesi di fruizione dell acconto indicato sopra. Infine, in merito al contenimento dei costi del personale si prevedono per le società controllate le stesse limitazioni alle assunzioni di personale stabilite dall ordinamento per. Deve inoltre essere assicurata, a decorrere dall esercizio, una graduale riduzione della percentuale tra spese di personale e spese correnti Razionalizzazione delle partecipazioni di (DAC 13/20015) Fusione delle società partecipate che svolgono funzioni omogenee, dismissione o messa in liquidazione di quelle che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico, mantenimento delle partecipazioni in essere solo in quei casi in cui si rinvengono i cosiddetti fallimenti di mercato (la presenza dei privati non è in grado di garantire l erogazione di beni pubblici): questi gli indirizzi contenuti nel Piano triennale con riguardo al processo di organizzazione delle partecipazioni di. Attraverso la DAC 13/ Indirizzi per la razionalizzazione delle partecipazioni di Roma Capitale di primo e secondo livello nonché in ordine a enti e organismi non societari Roma Capitale, in ottemperanza alla legge di stabilità e in attuazione del Piano triennale dell Ente, ha deliberato la dismissione delle partecipazioni detenute nelle seguenti società: 1) ACEA ATO 2 s.p.a.; 2) Aeroporti di Roma s.p.a.; 3) C.A.R. s.c.p.a.; 4) C.I.F. s.p.a.; 7

12 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Governance di 5) EUR s.p.a.; 6) BCC; 7) Centrale del Latte s.p.a. Ulteriori disposizioni previste sono lo scioglimento e la messa in liquidazione di Le Assicurazioni di Roma Mutua Assicuratrice Romana e la dismissione delle partecipazioni detenute da AMA s.p.a. e ATAC s.p.a.. Inoltre con la medesima deliberazione l Assemblea Capitolina stabilisce alcuni indirizzi, diretti al contenimento dei costi ed al raggiungimento di uno stabile equilibrio economico-finanziario, ad alcuni enti non societari quali Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali e all Azienda Speciale Farmacap. In particolare l Istituzione Sistema delle Biblioteche vedrà allineato il trattamento economico accessorio dei propri dipendenti con quello previsto per il restante personale capitolino, tenendo conto delle peculiarità delle funzioni e nei confronti dell azienda speciale Farmacap verranno attivate le opportune procedure previste per il ripristino dell equilibrio economico-finanziario, attraverso l adozione di tutte le misure che assicurino nel contempo, senza alcun onere anche prospettico a carico del Bilancio di, la massimizzazione del valore dell Azienda e la salvaguardia dei rapporti di lavoro, anche mediante l inserimento di apposite clausole nel caso di cessione di tutto o parte del compendio aziendale Due diligence e società strumentali (DGCa 31/) In questa operazione di razionalizzazione della spesa e organizzazione degli enti societari il Piano triennale si è occupato anche delle società strumentali. Il documento prevede che, con riguardo alle società che erogano servizi strumentali, venga avviata una due diligence, processo conoscitivo che, da una parte, valuti le finalità perseguite dalcomune e la mission delle suddette società, dall altra consideri i fabbisogni finanziari e di personale indispensabili per il perseguimento degli obiettivi che verranno riassegnati alle stesse a seguito di tale analisi. Scopo della attività di due diligence è quella di definire soluzioni volte alla razionalizzazione degli organismi strumentali con conseguenti contenimento di spesa e ottimizzazione di risorse. Con DGCa 31/ l Amministrazione, in considerazione della complessità, della rilevanza e della tempestività delle operazioni da portare a termine (120 gg dall approvazione del Piano) nel corso dell attività di due diligence, dispone che l incarico venga affidato ad un advisor, da reperire mediante procedure ad evidenza pubblica, che potrà essere coadiuvato da esperti di settore, individuati in conformità alla disciplina vigente. Una cabina di regia, sotto il coordinamento e l indirizzo dell Assessore al Bilancio e alla Razionalizzazione della Spesa, avrà il compito di dirigere e supervisionare le attività indicate nel Piano. Alla data di chiusura redazionale delle presente Relazione non risulta essere stata presentata alcuna relazione e/o proposta di riorganizzazione Rafforzamento del controllo analogo e modifica degli statuti (DAC 13/20015), attraverso alcuni strumenti inseriti negli Statuti aziendali (statuti tipo contenuti nella DAC 77/2011 Deliberazione di ai sensi dell'art. 3, commi 27 e 28, della Legge Finanziaria Modifiche degli statuti delle società in house di ), nonché con appositi atti d indirizzo, esercita il proprio controllo sulle società in house. Le principali decisioni a valenza strategica inoltre sono subordinate alla preventiva autorizzazione dell assemblea dei soci e dei competenti organi dell ente. La DAC 13/ intende rafforzare tale controllo sulle società del Gruppo e pertanto stabilisce che le decisioni del CdA aventi ad oggetto la stipulazione di contratti di finanziamento di qualsiasi genere, specie ed importo, debbano anch esse essere subordinate all approvazione dell assemblea dei soci; sempre nel senso di un rafforzamento del controllo nei riguardi di tali società e dei loro amministratori, tale provvedimento inserisce tra i casi di revoca degli amministratori l inosservanza degli indirizzi impartiti da in materia di contenimento dei costi nonché l inottemperanza alle norme in materia di pubblicità e trasparenza ai sensi del D.Lgs. 33/2013. Anche il Presidente del Collegio Sindacale dell azienda contribuirà a perfezionare il controllo sull azienda portando a conoscenza del Socio ogni evento rilevante con tempi concomitanti alle decisioni dell azienda, e non solo nella relazione al Bilancio d esercizio. I competenti uffici di procederanno alla revisione dei vigenti statuti con le indicazioni sopra riportate. 8

13 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Monitoraggio dei contratti di servizio Protocollo di Integrità di e delle società del Gruppo (DGCa 40/) Con riferimento alla L. 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e della illegalità nella P.A., normativa che ha modificato il quadro giuridico delle norme poste a tutela dell integrità nella P.A.,, gli Enti che fanno parte del Gruppo e tutti gli organismi partecipati hanno sottoscritto un Protocollo di intesa, approvato con DGCa 40/, recante la disciplina dei comportamenti degli operatori economici e dei dipendenti delle stazioni appaltanti nell ambito delle procedure di affidamento e gestione degli appalti di lavori, servizi e forniture. Il Protocollo di legalità/patto di integrità assoggetta le parti, e cioè le amministrazioni appaltanti e gli operatori economici, ad improntare i rispettivi comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza. È precipuo intendimento dell Amministrazione capitolina infatti che tale documento divenga parte integrante dei contratti stipulati non solo da Roma Capitale ma altresì dalle società che fanno parte del Gruppo e da tutti gli organismi partecipati. Ai sensi dell art. 1 comma 17 della L. 190/2012 le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito che il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità costituisce causa di esclusione dalla gara. A presidio di tali comportamenti virtuosi è posta infatti una serie puntuale di obblighi il cui inadempimento può comportare l irrogazione del provvedimento disciplinare, se la trasgressione è attribuibile al dipendente delle amministrazioni aggiudicatrici, o altrimenti l applicazione di sanzioni patrimoniali, sino all estromissione dalle procedure di affidamento, se la mancanza è da computare agli operatori economici. 1.4 Monitoraggio dei contratti di servizio L esercizio da parte dell Agenzia delle funzioni di verifica e monitoraggio della qualità dei servizi pubblici locali e di garanzia della più ampia pubblicità delle condizioni dei servizi avviene anche attraverso il costante e sistematico aggiornamento della situazione contrattuale delle società, enti e organismi partecipati da Roma Capitale, che erogano servizi pubblici o di interesse generale. Tale attività, si ricorda, è stata inoltre estesa con la DAC 77/2011 anche alle società strumentali che, nell erogare servizi a favore dell Amministrazione, svolgono attività di contatto diretto con i cittadini/utenti. Si tratta di un quadro di insieme che fornisce all Amministrazione capitolina un strumento per valutare le proprie politiche sulla gestione dei servizi pubblici, oltre che sulla gestione dei rapporti con le società partecipate direttamente e indirettamente, e per individuare eventuali misure e indirizzi da impartire. Considerato l obiettivo si precisa che l elenco delle aziende e dei contratti non è esaustivo, in quanto sono stati esaminati solo i rapporti per i quali Roma Capitale risulta essere il committente o svolge un rilevante ruolo di indirizzo nell organismo di governo. Tra le novità più significative rispetto all analisi condotta lo scorso anno, si segnala la DGCa 67/ con cui è stata autorizzata la sottoscrizione del Protocollo di intesa tra Roma Capitale e l Agenzia da una parte e le Associazioni dei consumatori riconosciute dalla normativa vigente (sottoscritto il 13 aprile.) Con tale provvedimento l Amministrazione capitolina ha inteso dare attuazione alle prescrizioni contenute nella Finanziaria 2008 (L. 244/2007, art. 2, comma 461) ed avviare, con il supporto dell Agenzia, l attività di dialogo e confronto con le Associazioni dei consumatori sulle problematiche legate all erogazione dei servizi pubblici locali. Con la sottoscrizione del citato Protocollo Roma Capitale si è quindi impegnata, attraverso l istituzione di un Tavolo permanente, ad avviare la consultazione obbligatoria preventiva delle Associazioni dei Consumatori in previsione del rinnovo o delle integrazioni dei contratti di servizio con i soggetti gestori dei servizi pubblici. E stato inoltre previsto un sistema di monitoraggio permanente per verificare il rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio con ATAC s.p.a. e di quanto stabilito nelle carte della qualità con la partecipazione delle predette Associazioni e con il supporto dell Agenzia (per un approfondimento si rinvia al paragrafo 2.1 del capitolo 2). 9

14 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Monitoraggio dei contratti di servizio Altra importante novità è sicuramente l adozione, ai sensi della DCC 20/2007, degli indirizzi programmatici e delle linee guida nei settori strategici del trasporto pubblico e dell igiene urbana, avvenute rispettivamente con DAC 34/ e DAC 51/. Il trasporto pubblico, in particolare, è stato anche interessato dall approvazione del nuovo contratto di servizio con ATAC s.p.a. per l'esercizio di servizi di trasporto pubblico locale di superficie e di metropolitana e delle attività complementari per il periodo 1 agosto - 3 dicembre 2019 (DGCa 273/). Ancora privo di copertura contrattuale risulta invece il servizio di raccolta rifiuti e servizi di decoro e igiene urbana pur essendo stato l affidamento ad AMA prorogato per altri 15 anni con DAC 52/. Permangono tuttavia alcune lacune nei rapporti contrattuali tra e società, enti ed organismi partecipati. In particolare si segnalano le due criticità più evidenti e perduranti: - Azienda Speciale Farmacap (dal 2005, anno di scadenza del vecchio contratto, non è stata mai approvata una proposta di rinnovo); - Fondazione Bioparco (successivamente alla trasformazione in Fondazione avvenuta nel 2004, i rapporti con non sono mai stati regolamentati da alcun provvedimento). Per un approfondimento più analitico si rimanda alle tavole che seguono dove, per ogni Dipartimento interessato, sono stati sinteticamente rappresentati i risultati del monitoraggio. Tav Dipartimento Mobilità e Trasporti contratti e affidamenti Azienda Contratto / Affidamento di servizi Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS Vigente delibera delibera scadenza delibera scadenza Atac s.p.a. Gestione dei servizi di Tpl Spl ACa 34/15 GCa273/15 03/12/ Roma Servizi per la Mobilità s.r.l Roma Tpl s.c.ar.l. Car Sharing Spl CC 36/09 GCa 154/10 31/12/ Bike Sharing Spl GCa 284/ Centro di monitoraggio della sicurezza stradale Rimozione e custodia veicoli Str GR 116/05 GCa 266/11** Str AC 70/ Gestione dei servizi di Tpl Spl CC 125/09 GC 96/10*** 31/05/ In scadenza Roma Servizi per la Mobilità s.r.l Servizi di Agenzia per la mobilità Str - GCa 164/15 31/12/ - - SCADUTO Atac s.p.a. Mobilità privata (parcheggi e sosta tariffata) Spl AC 34/15 GC 81/07 31/12/2011 GCa 214/15 30/09/ (*) Affidamento con DD 1710/2011. (**) Contratto Rep /2010. Fonte: elaborazioni su dati di. Tav Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura contratti e affidamenti Azienda Contratto / Affidamento di servizi Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza In scadenza Aequa Roma s.p.a. Supp. Affissioni e pubblicità Fonte: elaborazioni su dati di. Str - GCa 243/15 31/12/

15 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Monitoraggio dei contratti di servizio Tav Dipartimento Tutela Ambientale Protezione Civile contratti e affidamenti Azienda Vigente Acea Distribuzione s.p.a. SCADUTO / DA STIPULARE Ama s.p.a. Ama s.p.a. Contratto / Affidamento di servizi Nat. Ser. Linee guida Illuminazione votiva Spl - Rifiuti urbani e servizi di decoro e igiene urbana Servizi funebri e cimiteriali Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza Spl AC 51/ Decr. Gov. 2264/43 a revoca - - GC 33/ /12/2005 GCa 309/ 15/12/ AC 52/ 25/09/ Spl AC 101/ GC 74/ /05/2013 Gca 310/ 15/12/ Fondazione Ex giardino zoologico Spl CC 141/2004 da stipulare Bioparco Fonte: elaborazioni su dati di. Tav Dipartimento Cultura contratti e affidamenti Azienda Contratto / Affidamento di servizi Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza Vigente Zètema Progetto Cultura s.r.l. In scadenza Zètema Progetto Cultura s.r.l. Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea Settore cultura, turismo e altri Str. AC 45/12 GCa 211/15 30/06/17 Str. - GCa 164/15 31/12/ SCADUTO Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia Fondazione Musica per Roma Azienda Speciale Palaexpo Parco della Musica Spl - GC-CS 56/08 31/12/ Parco della Musica Spl CC 273/07 GCa 381/14 31/12/ Palazzo Esposizioni, Scuderie del Quirinale, Casa del Jazz Spl CC 273/07 GCa 389/14 31/12/ Fonte: elaborazioni su dati di. Tav Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana contratti e affidamenti Azienda Vigente Acea Illuminazione Pubblica s.p.a. Acea Ato 2 s.p.a. Contratto / Affidamento di servizi Illuminazione pubblica SII - servizio idrico integrato Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza Spl - GC 3/07 31/05/ GCa 130/10* 15/05/2027 Spl - CC 6/04 31/12/ Italgas s.p.a. Distribuzione del gas Spl GCa 286/11 DD 1406/12 20/11/ (*) Adeguamento contratto Illuminazione pubblica 2011/2027. Fonte: elaborazioni su dati di. 11

16 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance Monitoraggio dei contratti di servizio Tav Dipartimento Risorse Economiche contratti e affidamenti Azienda In scadenza Aequa Roma s.p.a. Atac s.p.a. Contratto / Affidamento di servizi Supp. Gestione entrate Supp. gest. Contravvenzioni e contenzioso Giudice di Pace Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza Str - GCa 396/14 31/12/ - - Str - GCa 10/15 31/12/ - - Applicazione e Ama s.p.a. Str - Gca 152/ 31/12/ - - riscossione Ta.Ri. Fonte: elaborazioni su dati di. Tav Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Politiche della Famiglia, dell Infanzia e Giovanili, Promozione dello Sport e Qualità della vita contratti e affidamenti Azienda In scadenza Roma Servizi per la Mobilità s.r.l Contratto / Affidamento di servizi Trasporto riservato scolastico Supporto all'amministrazione Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza Str - GCa 164/15 31/12/ - - Zetema Progetto Cultura s.r.l. Incontragiovani e ludoteche - Supporto all'amministrazione Str. - GCa 165/15 31/12/ SCADUTO Roma Multiservizi "Global Service" per il s.p.a. settore scolastico* Serv GCa 220/14 DD 1953/08 31/07/2013 DD 1787/15 31/12/ (*) Contratto gestito precedentemente dal Dipartimento Risorse Umane, con DD 513/2010 è stato integrato con la manutenzione del verde negli asili nido. Fonte: elaborazioni su dati di. Tav Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute Azienda Vigente Roma Servizi per la Mobilità s.r.l. Contratto / Affidamento di servizi Supporto gestione servizio di trasporto individuale disabili Nat. Ser. Linee guida Contratto/Affidamento vigente Ultima proroga CdS delibera delibera scadenza delibera scadenza Str - GCa 303/14 31/12/ - - SCADUTO / DA STIPULARE Azienda Speciale Farmacie comunali Spl - GC 453/ /05/2005 Farmacap Fonte: elaborazioni su dati di. 12

17 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance L attività dell Agenzia 1.5 L attività dell Agenzia Ruolo e funzioni L Agenzia è stata costituita con la DCC 39/2002 (a seguito della trasformazione della precedente Autorità) fondamentalmente con una duplice funzione: verificare e monitorare la qualità dei servizi pubblici locali e garantire la tutela dei soggetti destinatari di quei servizi, e cioè gli utenti. Nel corso degli anni (a seguito della trasformazione da Autorità ad Agenzia) a questi tipici compiti istituzionali si è anche affiancata l attività di supporto più diretto al decisore politico, in particolare alla Giunta. La prima funzione è stata sostanzialmente richiamata e confermata, sotto il profilo normativo, prima dal D.Lgs. 156/2010 Disposizioni in materia di ordinamento transitorio di che all art. 3, comma 8, prevede espressamente che lo statuto e i regolamenti di dovranno prevedere forme di monitoraggio e controllo, da affidare a organismi posti in posizione di autonomia rispetto alla Giunta Capitolina, finalizzate a garantire il rispetto degli standard e degli obiettivi di servizi, nonché l efficace tutela dei diritti dei cittadini e successivamente dallo Statuto di, adottato con la deliberazione dell Assemblea Capitolina del 7 marzo 2013, n. 8. L art. 36 Modalità di gestione, stabilisce infatti che Al fine di garantire la qualità, l universalità e l economicità delle prestazioni rese dai soggetti gestori,, attraverso un apposito organismo, anche esterno alla struttura dell Amministrazione, assicura un sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri qualitativi e quantitativi indicati nei contratti di servizio. Anche l altra funzione dell Agenzia, quella di tutela degli utenti dei servizi pubblici locali, è stata recentemente richiamata e regolamentata attraverso la DGCa 67/ con cui è stata autorizzata la sottoscrizione del Protocollo di intesa tra e l Agenzia da una parte e le Associazioni dei consumatori riconosciute dalla normativa vigente. Il Protocollo, sottoscritto il 13 aprile, rappresenta un primo passo verso l attuazione, più volte sollecitata dall Agenzia, delle previsioni contenute nella Finanziaria 2008 (Legge n. 244/2007, art. 2, comma 461) e dirette a tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti ed a garantire la qualità, l universalità e l economicità delle prestazioni oggetto di contratto di servizio. Con i citati documenti è stato riconosciuto formalmente il ruolo dell Agenzia in questo percorso di partecipazione ed è stata ribadita la sua funzione di verifica e monitoraggio della qualità dei servizi pubblici locali. A queste due fondamentali funzioni si è affiancata, soprattutto nel corso del, la già citata attività di supporto propositivo e tecnico-riconoscitivo dell Agenzia nei confronti dell Assemblea Capitolina, del Sindaco e della Giunta Capitolina. Si segnala in particolare l indagine sull igiene urbana a Roma, richiesta dall Assessore all ambiente che, attraverso la somministrazione di interviste, ha inteso fotografare diversi aspetti del servizio e dare voce alle opinioni dei romani ed al loro grado di soddisfazione. Altra importante indagine, richiesta questa volta dall Assessore alla cultura, è stata quella sull Estate Romana diretta, attraverso interviste face to face, a rilevare il grado di soddisfazione dei partecipanti ai vari eventi organizzati ed a valutare il livello di apprezzamento dei profili innovativi introdotti nel Bando, quali la delocalizzazione, la riduzione degli spazi commerciali e la valorizzazione di giovani artisti. Lo stesso Assessore alla cultura ha inoltre richiesto all Agenzia un analisi qualitativa dei servizi erogati dai Punti Informativi Turistici (di seguito, PIT) di cui è titolare. E stato quindi realizzato uno studio sui servizi di informazione e accoglienza turistica offerti in Italia e in Europa, con un approfondimento sui PIT che sono gestiti attualmente da Zètema Progetto Cultura s.r.l. Le richiamate previsioni normative e regolamentari, unitamente al ricorso, da parte soprattutto della Giunta, alla collaborazione dell Agenzia, hanno sostanzialmente confermato la necessità di procedere ad una revisione dell Atto costitutivo dell Agenzia, adeguandolo alle nuove necessità che emergono dal mondo dei servizi pubblici e, in particolare, dalla natura e dalle caratteristiche del soggetto gestore. Il, al contrario, ha registrato, anche a causa delle note vicende di cronaca, una situazione di stallo che non ha permesso all Assemblea capitolina di procede all esame della proposta RC n. 9048/2014 a suo tempo presentata dal Presidente pro tempore dell Assemblea stessa e che conteneva, appunto, una ridefinizione degli obiettivi e delle funzioni assegnate all Agenzia 13

18 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance L attività dell Agenzia nonché il suo potenziamento, proprio al fine di coinvolgerla più organicamente nei processi di indirizzo e controllo di. Del resto anche la Giunta Capitolina, se si fa eccezione per il citato Protocollo di intesa con le Associazioni dei consumatori, non ha provveduto a regolamentare in maniera più compiuta ed efficace l attività istituzionale dell Agenzia, limitandosi, come sopra accennato, da una mera ed occasionale richiesta di supporto. La più volte richiamata ridefinizione della mission dell Agenzia e la più puntuale indicazione dei suoi poteri sarebbe stata invece sicuramente importante ed opportuna in una stagione, come quella attuale, che ha visto dopo tanti anni l approvazione delle Linee guida per la stipula dei contratti di servizio in settori particolarmente strategici per la città quali l igiene urbana ed il trasporto pubblico, ma anche di grande impatto sociale come i servizi funebri e cimiteriali. Su questi provvedimenti l Agenzia ha comunque svolto la sua funzione di consultazione preventiva, obbligatoria e non vincolante, ed alcune indicazioni sono state anche recepite, ma sicuramente si è persa un occasione per segnare una svolta e garantire in sede contrattuale delle adeguate modalità di partecipazione e di verifica della qualità dei servizi erogati. Verifica che sarebbe stata quanto mai necessaria in una fase, come quella che stiamo vivendo, in cui si riducono i corrispettivi contrattuali e che potrebbe quindi comportare una riduzione dei servizi erogati o una riduzione della loro qualità Comunicazione e trasparenza Proprio in considerazione del supporto che vuole offrire agli organi decisori di e della sua funzione di tutela degli utenti, da sempre l Agenzia ha prestato la massima attenzione alla comunicazione e divulgazione degli studi, delle analisi e delle indagini condotte dotandosi di un sito che non solo costituisce un archivio completo di tutte le sue pubblicazioni, Relazioni annuali Studi e analisi Indagini e monitoraggi Pareri Segnalazioni ma anche un valido strumento per attingere informazioni sia sui soggetti gestori dei servizi pubblici nella Capitale, Contratto di servizio Gestore Carta di qualità dei servizi che sulla disciplina normativa. Bilanci Normativa comunitaria Normativa nazionale Normativa locale Statuti Non possono infine mancare i link esterni aggregati per tipologia: Link Internazionali Nazionali Locali Il settore dei servizi pubblici viene inoltre quotidianamente monitorato anche seguendo quotidianamente le notizie che vengono diffuse dalla stampa raccogliendo e pubblicando una specifica rassegna stampa che ha ormai raggiunto la consistenza di oltre articoli. Infine, in attesa che venga meglio definita dagli organi competenti di la natura giuridica dell Agenzia e, conseguentemente, la normativa di riferimento, in via cautelativa si è provveduto a dare attuazione, compatibilmente con le sue ridotte dimensioni e con la sua struttura organizzativa particolarmente snella e semplificata, alle prescrizioni contenute nel D.Lgs 33/2013 sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di 14

19 CAP I Contesto territoriale, normativo e di governance L attività dell Agenzia informazioni continuando ad aggiornare l apposita sezione del sito Amministrazione Trasparente dove è stata peraltro già inserito il Programma triennale per la trasparenza e l integrità ed il Piano triennale di prevenzione della corruzione (anni ) Le pubblicazioni dell Agenzia Oltre a svolgere una continua attività di supporto agli uffici dell Amministrazione attraverso la partecipazione ad incontri e riunioni di diverso tipo, l Agenzia nel corso del ha realizzato, d iniziativa o su richiesta, una serie di lavori ed attività di analisi e studio che sono stati pubblicati sul sito secondo la classificazione sopra riportata. L esposizione dei contenuti delle citate pubblicazioni sarà curata all interno dei capitoli e paragrafi della relazione che si riferiscono allo specifico settore. Le osservazioni e proposte formulate dall Agenzia in occasione della redazione di pareri e segnalazioni, vanno riferite al periodo della loro pubblicazione e potrebbero, quindi, ad oggi risultare ad oggi superate. Il servizio di informazione e assistenza turistica (marzo ) Pareri Parere sulla proposta n. 101/ Indirizzi programmatici e linee guida per la predisposizione del nuovo contratto di servizio per la gestione dei servizi funebri e cimiteriali (settembre ) Parere sulla proposta n. 14/. Indirizzi programmatici e linee guida per la predisposizione del nuovo contratto di servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana tra e Ama S.p.a (febbraio ) Parere sulla proposta n.13/. Aggiornamento delle linee guida approvate con DAC 47/2012 per la predisposizione e stipula del nuovo contratto di servizio tra ed Atac S.p.a (febbraio ) Studi e analisi Spesa delle famiglie per tributi e servizi pubblici locali nelle grandi città (aprile ) Indagini e monitoraggi Estate Romana. Indagine sulla qualità percepita (ottobre ) Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma "VIII edizione - anno (luglio ) Indagine 100 domande sull igiene urbana a Roma Conoscenza, aspettative e percezione del servizio (giugno ) Segnalazioni SG01/ Segnalazione sul contratto di servizio tra e Azienda Speciale Palaexpo - anno 2014 (febbraio ) SG02/ Segnalazione sul contratto di servizio tra e Fondazione Musica per Roma- anno 2014 (febbraio ) 15

20 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Protocollo di intesa con le Associazioni e la Finanziaria Utenti: diritti, tutela, partecipazione La struttura del capitolo è stata modificata rispetto a quella degli anni precedenti. In particolare, è stata espunta la disamina dell evoluzione normativa che ha interessato in questi ultimi anni i fruitori dei servizi pubblici locali, in quanto ampiamente affrontata nelle precedenti edizioni della Rela-zione Annuale alle quali si rinvia per i necessari approfondimenti. Il Par. 2.1 illustra il percorso avviato dall Amministrazione capitolina nel recepimento delle previsioni normative della Finanziaria 2008 a seguito della pubblicazione (ottobre 2013) di un lavoro congiunto con le Associazioni dei consumatori sullo stato dell arte in questo contesto. Il Par. 2.2 focalizza la sua attenzione sul tema delle carte della qualità dei servizi, in virtù dell importanza delle stesse come fonte di obblighi per il soggetto gestore e di diritti per i cittadini utenti, e del ruolo istituzionali dell Agenzia nel valutare la conformità delle Carte dei servizi predisposte dai singoli soggetti erogatori agli impegni assunti dall esercente nel contratto di servizio ed alla normativa vigente. Nel Par. 2.3 viene approfondito un particolare aspetto in tema di trasparenza e dei connessi obblighi che sono scaturiti con l entrata in vigore del relativo decreto legislativo attraverso un monitoraggio delle varie tipologie di dati pubblicati nei siti web degli enti di diritto privato di Roma Capitale con un più significativo impatto in termini di relazione con i cittadini. Il Par. 2.4 si è concentrato invece sulla presenza degli enti/aziende capitoline sui principali social network con una particolare attenzione anche al gradimento che gli internauti hanno espresso durante la navigazione on line. Infine nel Par. 2.5 si riportano i risultati del monitoraggio dell andamento dei reclami relativi alle aziende, società o altri soggetti partecipati o collegati all Amministrazione capitolina che erogano servizi pubblici. Oltre ad evidenziare gli aspetti che più di altri sono reputati sensibili dai cittadini, nel paragrafo si tenterà di delineare alcune proposte migliorative all ormai decennale Regolamento. 2.1 Protocollo di intesa con le Associazioni e la Finanziaria 2008 L Agenzia e nove associazioni dei consumatori (Adiconsum, Rieti e Lazio, Adoc Roma e Lazio, AECI Lazio, Assoutenti Lazio, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Federconsumatori Lazio, Lega Consumatori Lazio, Movimento Consumatori, Popolo dei Consumatori Lazio), presentarono nel mese di ottobre 2013 uno studio sulla verifica del recepimento all interno dei processi di indirizzo e controllo di delle previsioni legislative della Finanziaria Il lavoro, dopo aver evidenziato - attraverso l analisi del grado di recepimento, negli atti di competenza sia dell Assemblea che della Giunta Capitolina nonché nella prassi, di ciascuna prescrizione della Finanziaria uno stato dell arte sostanzialmente insoddisfacente, formulò varie proposte per rendere cogente e obbligatoria la presenza delle associazioni dei consumatori nel processo di definizione degli standard di qualità e nel successivo controllo. A seguito della pubblicazione e diffusione dello studio l Amministrazione capitolina, nella persona del Sindaco, si impegnò ad adottare una serie di provvedimenti correttivi, ovvero: 16

21 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Monitoraggio delle Carte di qualità dei serizi la definizione di un Regolamento, che individui i criteri di rappresentatività delle associazioni dei consumatori e le modalità di costituzione e funzionamento di un Tavolo permanente di confronto e di Tavoli tecnici per ciascun settore; il potenziamento del coordinamento strutturato tra le associazioni dei consumatori, l Agenzia e l Amministrazione capitolina; la revisione degli strumenti di governance delle società, enti e organismi partecipati, in particolare attraverso la riformulazione delle linee di indirizzo per la stesura dei contratti di servizio (DCC 20/2007); la ridefinizione della mission dell Agenzia e il potenziamento dei suoi compiti. Dopo alcuni mesi di stallo, il 13 aprile è stato siglato, tra, l Agenzia e le Associazioni dei consumatori riconosciute dalla normativa vigente, un Protocollo d Intesa (il cui schema è stato approvato con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 67/) per l istituzione di un Tavolo permanente di confronto su temi di interesse dei cittadini consumatori e utenti dei servizi pubblici locali. L'impegno del tavolo viene infatti rivolto in via prioritaria alla piena, concreta ed effettiva attuazione delle prescrizioni della Finanziaria 2008 (legge n. 244/2007) in tema di partecipazione nel processo di definizione degli standard di qualità e nella successiva fase di controllo. Così come previsto dal protocollo, è stato costituito il primo gruppo di lavoro sul settore dell igiene urbana che ha esaminato nel mese di luglio la proposta licenziata dalla Giunta Capitolina relativa agli Indirizzi programmatici e linee guida per la predisposizione del nuovo Contratto di Servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana tra e AMA S.p.A. producendo un documento unitario nel quale sono state condivise alcune osservazioni e proposte di modifica. 2.2 Monitoraggio delle Carte di qualità dei servizi Il quadro normativo che regola le Carte di qualità dei servizi (CQS)è stato oggetto negli ultimi vent anni di un intensa attività legislativa, per arrivare finalmente ad attribuire pregnanza e significatività al contenuto delle CQS come fonte di obblighi per il soggetto gestore e di diritti per i cittadini utenti. All interno del perimetro di, la DCC 20/2007 ha inteso stabilire l obbligo da parte del gestore di esplicitare gli impegni assunti nei confronti dell utenza attraverso la redazione di una CQS, mentre all Agenzia è stato attribuito il compito di valutare la conformità delle carte dei servizi predisposte dai singoli soggetti erogatori dei Spl agli impegni assunti dall esercente nel contratto di servizio ed alla normativa vigente (DCC 212/2007). Ne discende quindi che nel campo dei servizi pubblici locali, l obbligo per il soggetto erogatore di redigere e mantenere aggiornata con cadenza periodica una CQS deriva di norma dal contratto di servizio, che ne indica anche i principali contenuti informativi. Nella Tav è riportata la situazione aggiornata alla data di chiusura redazionale dello stato di emissione delle CQS da parte degli erogatori di servizi pubblici di. Come aspetto di valutazione della conformità rispetto alla normativa vigente [per una completa trattazione cfr. Par. 3.2 della Relazione annuale 2013]si è scelto di evidenziare all interno delle CQS - la presenza o meno di indici di qualità (sia generale che individuale), delle modalità per presentare reclami e dell indicazione del percorso per la tutela non giurisdizionale dei diritti degli utenti senza tuttavia effettuare un analisi nel merito. Per ciò che riguarda invece le prescrizioni della Finanziaria 2008 (principalmente il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nel processo di adozione delle CQS) le associazioni dei consumatori firmatarie del protocollo di intesa con l Agenzia hanno affermato che il loro coinvolgimento nel processo di adozione delle CQS è stato pressoché assente. Anche laddove il contratto di servizio prevedeva l invio della carta per l espressione del relativo parere dell Agenzia, nei fatti la prescrizione è stata quasi del tutto ignorata. Tale aspetto va peraltro inquadrato nella più estesa criticità rappresentata dalla mancata adozione della Carta della qualità dei servizi ovvero vetustà della stessa, rilevata dall Agenzia nel suo monitoraggio sulla situazione delle linee guida, dei contratti di servizio/affidamenti e delle carte di qualità dei servizi. L unico episodio che ha visto un percorso formale e partecipato tra Azienda, Amministrazione, Agenzia e Associazioni di consumatori, è stato quello relativo alle tre Carte dei servizi (SMC, Infoturismo, Spazi Culturali) di Zètema Progetto Cultura s.r.l. nel luglio Si osserva innanzitutto che la quasi totalità dei contratti di servizio/statuti prevedono l adozione 17

22 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Monitoraggio delle Carte di qualità dei serizi di una CQS. Fanno eccezione Acea per l illuminazione pubblica e l illuminazione votiva dei cimiteri, il Bioparco (che attualmente non ha un contratto di servizio) e l Auditorium Parco della Musica il quale, pur non sussistendo alcun obbligo contrattuale, ha comunque provveduto alla sua emissione. Inoltre solo alcuni contratti di servizio/affidamenti contengono l obbligo di redigere e mantenere aggiornata una CQS con la conseguenza che a tutt oggi sussistono ancora diverse situazioni in cui tale documento è ormai obsoleto (Acea ATO2 Servizio Idrico Integrato 2002, Ama 2004, Musica per Roma anche se per quest ultima non vi è un obbligo contrattuale). Gli indicatori di qualità sono comunque presenti (senza distinzione del grado di rappresentatività del servizio)nella maggior parte delle CQS eccezion fatta per Ama (convenzione Ta.Ri. e servizi funebri e cimiteriali), Palaexpo e Parco della Musica, mentre quasi tutte contengono almeno un indicazione su come poter presentare un reclamo. Del tutto carente, invece, l informazione relativa alle modalità per poter adire vie non giurisdizionali per la risoluzione delle controversie presenti solamente nel caso di Acea ATO2 Servizio Idrico Integrato e Aequa Roma. Il quadro d insieme appena esposto evidenzia, accanto a regolari adempimenti contrattuali, situazioni di criticità rappresentate come già detto dalla mancata adozione delle CQS ovvero vetustà delle stesse soprattutto in servizi che sono primari per la qualità della vita dei cittadini. Inoltre il ruolo che le CQS sono chiamate a svolgere ovvero di impegno da parte dell esercente e di tutela per i cittadini non può prescindere da un adeguata informazione in termini di indicatori quali-quantitativi, la cui presenza deve essere coerente con il servizio reso e soprattutto legata a forme di ristoro in caso di inadempimenti, e di risoluzione delle controversie. A tal proposito non si può non notare l assenza dalla quasi totalità delle CQS di informazioni sulla tutela non giurisdizionale, obbligo previsto specificatamente anche dalla Finanziaria Tav Le Carte di qualità dei servizi delle società del Gruppo Carta di qualità dei servizi Azienda Prevista da CdS/ Statuto Rinnovo Emissione Indici qualità Modalità per reclami Tutela non giurisdizionale Acea s.p.a. Illuminazione pubblica NO NO Servizio idrico integrato SI Periodico 2002 X X X Illuminazione votiva nei cimiteri NO NO Aequa Roma s.p.a. Supporto gestione delle entrate SI Non previsto 2013 X X X Roma Servizi per la Mobilità s.r.l. Mobilità privata NO 2013 X X Ama s.p.a. Igiene urbana SI Annuale 2004 X Convenzione Ta.Ri. SI Non previsto 2004 X Servizi funebri e cimiteriali SI Non previsto 2004 Atacs.p.a. Trasporto pubblico locale SI Annuale 2013 X X Azienda Speciale Farmacap Farmacie comunali SI Non previsto X X Servizi prevenz. socio-sanitaria SI NO Azienda Speciale Palaexpo Palazzo Esposizioni SI Non previsto 2013 X Fondazione Bioparco Gestione Bioparco NO Fondazione Musica per Roma Parco della Musica NO 2009 X Zètema Progetto Cultura s.r.l. Sistema Musei Civici di Roma SI Non previsto 2014 X X Servizio di Informazione Turistica SI Non previsto 2014 X X Gestione integrata spazi culturali SI Non previsto 2014 X X Fonte: elaborazioni su dati di e dei soggetti gestori. 18

23 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La trasparenza nei siti web 2.3 La trasparenza nei siti web Premessa L entrata in vigore del D.Lgs. 33/2013 (Decreto Trasparenza) ha posto in capo alle pubbliche amministrazioni una serie di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni al fine di favorire la prevenzione della corruzione, attivare il controllo sociale sull operato degli enti interessati, sostenere il miglioramento delle performance e migliorare l accountability del management. Tra i soggetti interessati al provvedimento rientrano anche gli enti di diritto privato in controllo pubblico, ex art. 22, c. 1, lett. c) del succitato Decreto Trasparenza. Secondo quanto dispone l Autorità Nazionale Anticorruzione sono da intendere quali enti di diritto privato in controllo pubblico gli enti di diritto privato sottoposti a controllo da parte di amministrazioni pubbliche, ivi incluse le fondazioni, oppure gli enti costituiti o vigilati da pubbliche amministrazioni nei quali siano a queste riconosciute, anche in assenza di una partecipazione azionaria, poteri di nomina dei vertici o dei componenti degli organi (Circolare 1/2014).Inoltre, l art. 22, c. 6, prevede che non siano tenute alla pubblicazione dei dati le società partecipate da amministrazioni pubbliche quotate in mercati regolamentati e le loro controllate. Gli obblighi di pubblicazione riguardano l organizzazione e l attività degli enti svolta nella cura di interessi pubblici ossia riferibile all esercizio di funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore della PA, di gestione di servizi pubblici o di concessione di beni pubblici. Per tali enti è fatto obbligo di adottare il Programma triennale per la trasparenza e l integrità e pubblicare una serie di dati come di seguito specificato. OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI RELATIVI AGLI ORGANI DI INDIRIZZO POLITICO Alla luce della Circolare 1/2014 del Ministro per la pubblica amministrazione e trasparenza si possono individuare tali soggetti come i componenti dei consigli di amministrazione o l amministratore unico, gli unici con poteri di indirizzo [politico].le informazioni da pubblicare sono: l atto di nomina con l indicazione della durata dell incarico; il curriculum vitae; i compensi di qualsiasi natura connessi all assunzione della carica; gli importi delle spese di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici; i dati relativi all assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti; gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l indicazione dei compensi spettanti; le dichiarazioni patrimoniali previste dall articolo 2, della L. 441/1982, nonché le attestazioni e dichiarazioni patrimoniali finali di cui all articolo 4 della stessa legge, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI RELATIVI AGLI INCARICHI DIRIGENZIALI E AI CONTRATTI DI CONSULENZA E DI COLLABORAZIONE Le informazioni da pubblicare sono: gli estremi dell atto di conferimento dell incarico; il curriculum vitae; i dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla Pubblica Amministrazione o lo svolgimento di attività professionali; i compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione, con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato. OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI RELATIVI ALLE PARTECIPAZIONI DI SECONDO LIVELLO IN ENTI DI DIRITTO PRIVATO CHE SVOLGONO ATTIVITÀ DI PUBBLICO INTERESSE Le informazioni da pubblicare sono: la ragione sociale; la misura della partecipazione; l onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l anno sul bilancio; i risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari; il numero e i nominativi dei rappresentanti negli organi di governo; il trattamento economico complessivo spettante a ciascuno di essi. 19

24 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La trasparenza nei siti web OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI RELATIVI ALLA SCELTA DEL CONTRAENTE PER L AFFIDAMENTO DEI LAVORI, FORNITURE E SERVIZI Le stazioni appaltanti sono tenute a pubblicare: la struttura proponente; l oggetto del bando; l elenco degli operatori invitati a presentare le offerte; l aggiudicatario; l importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell opera, servizio o fornitura; l importo delle somme liquidate. OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI RELATIVI A CONCESSIONE ED EROGAZIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, SUSSIDI, AUSILI FINANZIARI NONCHÉ ATTRIBUZIONE DI VANTAGGI ECONOMICI DI QUALUNQUE GENERE A PERSONE ED ENTI PUBBLICI E PRIVATI Devono essere pubblicati tutti quei provvedimenti che sono volti a sostenere un soggetto sia pubblico che privato, accordandogli un vantaggio economico diretto o indiretto mediante l erogazione di incentivi o agevolazioni. OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI RELATIVI AI CONCORSI E PROVE SELETTIVE PER L ASSUNZIONE DEL PERSONALE E PROGRESSIONI DI CARRIERA Devono essere pubblicati i dati riguardanti le procedure di reclutamento del personale a tempo determinato e indeterminato. La pubblicazione di tutte queste informazioni consente pertanto a chiunque di vigilare, sul sito web istituzionale, non solo sul corretto adempimento formale degli obblighi di trasparenza ma anche sulle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche da parte degli enti destinatari di tali somme. In questo contesto nel prosieguo del paragrafo viene presentato un monitoraggio sulle varie tipologie di dati pubblicati nei siti web degli enti di diritto privato di che hanno un significativo impatto in termini di relazione con i cittadini, trascurando appositamente gli enti di secondo livello e quelle società che hanno un rapporto solo con l Amministrazione capitolina. Gli obblighi relativi al personale sono analizzati separatamente per ciascuna articolazione (organi di indirizzo politico, dirigenza, collaborazioni), mentre per quanto riguarda gli obblighi concernenti gli appalti, le concessioni e i concorsi l analisi è condotta congiuntamente alle prescrizioni sulla trasparenza di altri aspetti gestionali (il Piano triennale sulla trasparenza, l accesso civico, la gestione del patrimonio, i bilanci preventivi e consuntivi). Per effettuare il monitoraggio ci si è avvalsi delle interpretazioni dell A.N.AC. e del Dipartimento della Funzione Pubblica in merito agli obblighi di trasparenza degli enti di diritto privato partecipati, vigilati e controllati dagli enti locali Analisi degli obblighi di trasparenza Nella Tav sono riportate le informazioni rilevate nei vari siti web per quanto riguarda gli organi di indirizzo (politico), ovvero i componenti del consiglio di amministrazione o l amministratore unico. Rispetto al monitoraggio effettuato in occasione della precedente Relazione Annuale, si osserva un ampliamento dei dati resi disponibili (evidenziati in grassetto nella tavola) per quasi tutti gli enti esaminati. L assenza di informazioni sul sito di Palaexpo è legata presumibilmente alla recente nomina del commissario (a seguito delle dimissioni del CdA) che però non esclude, anche per questa funzione, la pubblicazione dei relativi dati. Per ciò che riguarda la Fondazione Musica per Roma, i dati presenti sul sito sono relativi al vecchio CdA in quanto la nuova compagine si insedierà ufficialmente nel mese di settembre (ovvero oltre la data di chiusura editoriale della presente RA). L informazione meno frequentemente diffusa riguarda le spese per le missioni istituzionali (in caso di assenza va comunque riportata la relativa menzione) mentre l incompletezza delle comunicazioni patrimoniali va attribuita o la mancanza del dato oppure della dichiarazione di diniego dei parenti. Nella Tav sono invece riportate le informazioni rilevate nei vari siti web con riferimento agli incarichi dirigenziali. Anche in questo caso, rispetto al monitoraggio effettuato in occasione della precedente Relazione Annuale, si osserva un ampliamento dei dati resi disponibili (evidenziati in grassetto nella tavola) per la maggior parte degli enti esaminati (5 su 9). L informazione più comunemente carente riguarda l atto di conferimento dell incarico (o di nomina) che è presente solamente per Farmacap e Palaexpo mentre negli altri casi vi è solo l indicazione della data e del numero di protocollo. Le informazioni rilevate nei vari siti web sulla trasparenza relativa agli incarichi di collaborazione e consulenza sono riportate nella Tav Come precedentemente osservato, anche in questo caso si assiste ad un ampliamento dei dati resi disponibili (evidenziati in grassetto nella tavola) per molti degli enti esaminati (5 su 9).L informazione più carente riguarda l atto di conferimento dell incarico in quanto è presente solo l indicazione della data e del numero di protocollo. 20

25 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La trasparenza nei siti web Tav Obblighi di trasparenza relativi agli organi di indirizzo politico Società e Enti Società partecipate Data e Atto di nomina CV Compensi Spese missioni Altre Cariche Altri incarichi Dichiaraz. reddituale Dichiaraz. Patrimon. Aequa Roma X X X X X X X Ama X X X X X X Parziale Atac X X X X X X X Roma Servizi per la Mobilità Zètema Progetto Cultura Enti vigilati Azienda Speciale Farmacap Azienda Speciale Palaexpo Enti di diritto privato controllati X X X X Parziale X X X X X X X X X X X X X X X Fondazione Bioparco X X X X X X X Fondazione Musica X X X X X X Parziale Parziale per Roma Nota: in grassetto le varie tipologie di informazioni non presenti nella rilevazione effettuata ad agosto Fonte: elaborazioni su dati dei siti web dei soggetti gestori (agosto ). Tav Obblighi di trasparenza dei dati relativi agli incarichi dirigenziali Società e Enti Data e Atto di nomina CV Compensi Altri incarichi Dichiarazione insussistenza incompatibilità Società partecipate Aequa Roma X X X Ama Parziale X X X X Atac Parziale X X X X Roma Servizi per la Mobilità X X X X Zètema Progetto Cultura Parziale X X X X Enti vigilati Azienda Speciale Farmacap X X X X Azienda Speciale Palaexpo X X X X X Enti di diritto privato controllati Fondazione Bioparco Parziale X Fondazione Musica per Roma Parziale X X X X Nota: in grassetto le varie tipologie di informazioni non presenti nella rilevazione effettuata ad agosto Fonte: elaborazioni su dati dei siti web dei soggetti gestori (agosto ). 21

26 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La trasparenza nei siti web Tav Obblighi di trasparenza dei dati relativi agli incarichi di collaborazione e consulenza Data e Società e Enti Atto di Compens Oggetto Titolare CV conferiment i Durata o Società partecipate Aequa Roma X X X X Altri incarichi Ama Parziale X X X X X X Atac Parziale X X X X X X Roma Servizi per la Mobilità Zètema Progetto Cultura Enti vigilati Parziale X X X X X Parziale X X X X X X Azienda Speciale Farmacap Parziale X X X X X X Azienda Speciale Palaexpo Parziale X X X X X Enti di diritto privato controllati Fondazione Bioparco Parziale X X Parziale X Parziale Fondazione Musica per Parziale X X X X X X Roma Nota: in grassetto le varie tipologie di informazioni non presenti nella rilevazione effettuata ad agosto Fonte: elaborazioni su dati dei siti web dei soggetti gestori (agosto ). Tav Obblighi di trasparenza relativi ad aspetti gestionali Società e Enti Piano triennale traspar. Bandi di gara e contratti Sovvenz. contributi sussidi vantaggi econom. Accesso civico PEC Concorsi Gestione patrim. Bilanci prevent. consunt. Società partecipate Aequa Roma X X X X X X Parziale Ama X X X X X X Parziale Atac X X X X X Parziale Roma Servizi per la Mobilità Zètema Progetto Cultura Enti vigilati Azienda Speciale Farmacap Azienda Speciale Palaexpo Enti di diritto privato controllati Fondazione Bioparco X X X Parziale X X X X X X X X Parziale X X Parziale X X X X X X X X Parziale Parziale Fondazione Musica per Roma Nota: in grassetto le varie tipologie di informazioni non presenti nella rilevazione effettuata ad agosto Fonte: elaborazioni su dati dei siti web dei soggetti gestori (agosto ). 22

27 Recensioni Votazione Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Gruppo sui social network Dopo aver esaminato nel dettaglio gli aspetti relativi al management e al personale, nella Tav si riporta lo stato dell arte degli obblighi di trasparenza di una serie di caratteristiche riguardanti più in generale la gestione delle risorse pubbliche affidate. Rispetto al monitoraggio del 2014, anche in questo caso si assiste ad un ampliamento dei dati resi disponibili - evidenziati in grassetto nella tavola - per molti degli enti esaminati (5 su 9). Il risultato parziale sui bilanci è correlato alla presenza sul sito web della sola parte consuntiva (a differenza di Palaexpo e Zètema che pubblicano anche il bilancio preventivo). In definitiva, da questa breve e non esaustiva disamina si può osservare come gli obblighi di trasparenza siano adempiuti dai vari enti in maniera meno difforme rispetto al monitoraggio effettuato nel 2014 ma con un presidio delle informazioni diverso: maggiore per le aziende speciali, intermedio per le società partecipate, più basso per le fondazioni. In definitiva, il Decreto Trasparenza ha imposto un cambio di paradigma nella rendicontazione di come si gestisce la cosa pubblica e tale visione non è ancora stata pienamente recepita da tutti gli enti che in qualsiasi modo erogano servizi pubblici alla cittadinanza. 2.4 Gruppo sui social network La presenza sui social network delle aziende commerciali è un fenomeno che sta crescendo negli ultimi tempi a livelli esponenziali. Se l utilizzo di Facebook o di Twitter è ritenuto basilare per pubblicizzare l immagine e incrementare il fatturato di imprese commerciali, il ruolo di queste piattaforme nell ambito delle public utility deve ancora trovare una dimensione coerente con le finalità che questi enti devono perseguire. Il dato importante che qui interessa è l ingresso delle aziende capitoline nelle reti sociali in maniera tutt affatto sporadica ma proprio per questo è parimenti importante comprenderne gli effetti, ovvero il ritorno (gradimento) che genera tra il popolo della rete. Nel prosieguo di questo paragrafo si darà conto dei risultati di una rilevazione svolta in maniera empirica condotta a fine agosto che ha indagato sui seguenti aspetti: a) presenza degli enti culturali capitolini sui principali siti di social network (Tripadvisor, Facebook, Twitter e Youtube); b) confronto nazionale sulla presenza nelle reti sociali delle aziende di igiene urbana e del trasporto pubblico locale. La Fig riporta il gradimento mostrato dagli internauti sul portale di Tripadvisor in relazione ai principali luoghi culturali gestiti da enti capitolini. Si noti la differenza, pari a un ordine di grandezza, tra il numero di recensioni del circuito museale capitolino rispetto a quelle delle altre istituzioni. Fig Presenza e gradimento su Tripadvisor degli enti culturali di () , Musei Capitolini 3,5 781 Bioparco 4,5 4,5 4,5 344 Scuderie del Quirinale 261 Auditorium Parco della Musica 181 Teatro dell'opera 4,0 4,5 4, Palazzo delle Esposizioni Silvano Toti Globe Theater Numero di recensioni Voto medio Teatro Argentina Nota. I valori sono espressi in unità. Il voto medio è parametrato su una scala da 1 a 5 con gradimento crescente; un apposito simbolo evidenzia la variazione, in positivo e in negativo, con il valore rilevato nel Fonte: elaborazioni su dati Tripadvisor (agosto ). 2,0 Casa dei Teatri 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 23

28 Favoriti/tweet Follower Retweet/tweet Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Gruppo sui social network Fig Presenza e gradimento su Facebook degli enti culturali di () ,4 7,4 Follower Retweet/tweet 10,0 9,0 8, ,6 5,9 4, , ,7 2,5 3, ,0 0,7 0, ,5 0,5 1, ,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 9,0 8,0 RomaEuropa Festival 7,0 6,0 5,0 Auditorium Musei Capitolini 4,0 3,0 Festival del Film Scuderie del Quirinale Santa Cecilia 2,0 Casa del Jazz Palazzo delle Teatro Argentina Esposizioni Zètema 1,0 Biblio Casa del Cinema Teatro dell'opera 0,0 Casa dei Teatri Museo della Shoah Globe Theatre 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 Retweet/tweet N.B. I valori sono espressi in unità. Il rapporto retweet/tweet esprime quante volte mediamente ciascun tweet è stato twittato dagli utenti. Il rapporto favoriti/tweet esprime quante volte mediamente ciascun tweet è stato salvato tra i propri preferiti dagli utenti. Fonte: elaborazioni su dati Twitter e dell applicazione CrowdRiff (agosto ). 24

29 Mi piace Votazione Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Gruppo sui social network Fig Popolarità su Twitter degli enti culturali di () ,5 4,6 4,3 4,4 4,5 4,5 4,6 4,2 4,2 4,2 4,9 4,2 4,3 Mi piace 3,4 4,2 5,0 Voto medio 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 0,0 N.B. I valori sono espressi in unità. Il voto di Facebook è parametrato su una scala da 1 a 5 con gradimento crescente; un apposito simbolo evidenzia la variazione, in positivo e in negativo, con il valore rilevato nel Fonte: elaborazioni su dati Facebook (agosto ). L apprezzamento mostrato dagli internauti su Facebook [Fig ] evidenzia la prevalenza dei mi piace per le strutture di Palaexpo mentre il voto medio non sembra essere direttamente correlato alla numerosità dei like. Nella Fig si è cercato di misurare la popolarità su Twitter dei principali enti culturali capitolini che hanno attivato il relativo profilo attraverso il monitoraggio del contatore dei follower (ossia gli utenti che seguono i messaggi, i tweet, inviati in tempo reale), del rapporto retweet/tweet (quante volte mediamente un tweet è stato a sua volta twittato) e del rapporto favoriti/tweet (quante volte mediamente ciascun tweet è stato salvato tra i preferiti). Osservando il grafico superiore si può notare l elevato numero di follower dei Musei Capitolini e del RomaEuropa Festival, ma i tweet dei primi hanno catturato maggiormente l attenzione degli utenti essendo stati retwittati mediamente quasi quattro volte di più. Hanno mostrato un alto interesse anche i tweet delle Scuderie del Quirinale e del profilo istituzionale di Zètema nonostante un numero di follower relativamente più basso. Il grafico inferiore mette a confronto l azione di retweet con quella di salvataggio tra i favoriti, con il segmento colorato che evidenzia quando queste azioni sono compiute nella stessa misura (come ad esempio per la Casa dei Teatri, la Casa del Cinema e in modo meno e con una certa approssimazione anche per il Festival del Film, il Santa Cecilia e i Musei Capitolini). Nella parte sinistra vi sono gli enti (essenzialmente l Auditorium e il RomaEuropa Festival) i cui tweet vengono maggiormente salvati tra i preferiti piuttosto che retwittati e questa azione, secondo Twitter, serve a far conoscere che è piaciuto il tweet e che è stato inserito tra i bookmark per una lettura successiva (soprattutto se contiene dei link che si desidera visualizzare in un secondo tempo). Nella parte destra invece vi sono gli enti i cui tweet sono maggiormente retwittati (es. le Scuderie del Quirinale, il Teatro dell Opera o il Globe Theatre). Infine, nella Fig si è cercato di misurare la popolarità su Youtube dei principali enti culturali capitolini che hanno attivato il relativo profilo attraverso il monitoraggio del contatore degli iscritti nonché di un indicatore che esprime il numero medio di visualizzazioni per ciascun video caricato. Si noti l elevata popolarità dei filmati del Teatro dell Opera che vengono fruiti in maniera più che doppia rispetto a quelli dell Auditorium e di quasi cinque volte di quelli dell Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 25

30 Iscritti Visulalizzazioni Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Gruppo sui social network Fig Popolarità su Youtube degli enti culturali di () Iscritti Visualizzazioni medie Nota. I valori sono espressi in unità. Le visualizzazioni medie esprimono quante volte mediamente è stato visualizzato ciascun video. Fonte: elaborazioni su dati Youtube (agosto ). Tav Presenza sui social network delle aziende di igiene urbana delle maggiori città italiane () Face Insta Slide Aziende Twitter Youtube linkedin Delicious Google+ Flickr Pinterest book gram share Bari Amiu Bologna Hera Firenze Quadrifoglio Genova Amiu Milano Amsa Napoli Asia Palermo Rap Roma Ama Torino Amiat X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Venezia Veritas Fonte: elaborazioni su dati dei siti web e dei profili social dei soggetti gestori (agosto ). 26

31 Follower Twitter/gg Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione Gruppo sui social network Nella Tav è riportato un confronto relativo alla presenza sui social network delle aziende di igiene urbana delle principali città italiane. Si noti lo scarso presidio (nullo a Roma) soprattutto se si effettua un paragone con le istituzioni culturali esaminate precedentemente. Pur tenendo in considerazione la differente valenza sociale dei due contesti, è indubbio che per la rilevanza ma anche per l impatto del servizio di igiene urbana sulla vita della cittadinanza si richieda uno sforzo di comunicazione e di interazione con l utenza più che adeguato. Ad esempio, il fatto che solamente 3 città sulle 10 esaminate abbiano attivato un profilo Twitter ne è una chiara testimonianza. Tav Bari (Amtab) Bologna (Tper) Presenza sui social network delle aziende di trasporto pubblico locale delle maggiori città italiane () Aziende Facebook Twitter Youtube linkedin Firenze (Ataf) X X Genova (Amt) Milano (Atm) Napoli (Anm) X X Palermo (Amat) Roma (Atac) X X Torino (Gtt) X X X Venezia (Actv) X X Fonte: elaborazioni su dati dei siti web e dei profili social dei soggetti gestori (agosto ). X X Fig Popolarità su Twitter delle aziende di trasporto pubblico locale delle maggiori città italiane () Follower Roma Atac Roma RSM Milano Atm Torino Gtt Palermo Amat Napoli Anm Venezia Actv Twitter/gg Firenze Ataf

32 Favoriti/tweet Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami 1,6 1,4 1,2 Roma - RSM Roma - Atac 1,0 0,8 Milano - Atm 0,6 0,4 Napoli - Anm Palermo - Amat Torino - GTT Firenze - Ataf 0,2 Venezia - Actv 0,0 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 Retweet/tweet N.B. I valori sono espressi in unità. Il rapporto tweet/gg esprime il numero di tweet mediamente inviati giornalmente e si riferisce ad un intervallo temporale di 30 giorni (agosto ). Il rapporto retweet/tweet esprime quante volte mediamente ciascun tweet è stato twittato dagli utenti. Il rapporto favoriti/tweet esprime quante volte mediamente ciascun tweet è stato salvato tra i propri preferiti dagli utenti. Fonte: elaborazioni su dati Twitter e dell applicazione CrowdRiff (agosto ). Anche per le aziende di trasporto pubblico locale italiane il presidio social non è particolarmente diffuso [Tav ]. A differenza di prima, il canale più diffuso è Twitter (presente in 7 casi su 10), il che è comprensibile visto il servizio offerto dove la diffusione in tempo reale di informazioni può agevolare gli spostamenti dei cittadini. La Fig nell approfondire questo aspetto evidenzia, nel grafico superiore, la grande quantità di utenti iscritti al canale per Roma e Milano nonché la relativa numerosità di tweet inviati mediamente ciascun giorno soprattutto con riferimento alle altre città italiane. Come illustrato precedentemente, il grafico inferiore mette a confronto l azione di retweet con quella di salvataggio tra i favoriti. Si noti una maggiore frequenza di retweet per Torino e Firenze e, dall altro lato, un più alto inserimento dei tweet tra i preferiti per Milano e Roma (Roma Servizi per la Mobilità). 2.5 La gestione dei reclami La gestione dei reclami, delle segnalazioni e dei suggerimenti è un processo rilevante e basilare per le amministrazioni e gli esercenti servizi pubblici per molteplici motivi: in primo luogo, consente di migliorare il servizio a seguito degli input provenienti dall utente, attraverso la loro trasformazione in azioni correttive o preventive; dall altro, permette di migliorare la qualità percepita e il consenso attorno alla stessa organizzazione e ai servizi/prodotti erogati, raggiungendo così il duplice scopo di migliorare e monitorare più in generale la qualità dei servizi, e di diffondere l immagine di un amministrazione attenta ai bisogni e ai feedback dei suoi cittadini/utenti. Mentre il nostro ordinamento, soprattutto con le recenti novità normative, ha sufficientemente delineato il concetto di obbligo e di rispetto degli standard di qualità da parte dei gestori di servizi pubblici garantendo nel contempo una serie di diritti agli utenti, non ultimi quelli connessi all entrata in vigore del Decreto Trasparenza, altrettanto non può dirsi per l aspetto definitorio relativo ai reclami con riferimento all ambito dei servizi pubblici che ancora oggi soffre della presenza di interpretazioni non univoche. Una delle conseguenze più diffuse, che è possibile riscontrare, è nell utilizzo dei termini reclamo e segnalazione con un significato pressoché identico. Come ha avuto modo di specificare 28

33 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami l Autorità per i servizi pubblici locali del Comune di Genova in un suo parere il reclamo è l atto introduttivo di procedimento non contenzioso con il quale l utente espone al gestore i fatti (e le prove) che giustificano la sua doglianza, con lo scopo di ottenere una riparazione in forma specifica o per equivalenti del danno patito dal reclamante (e con riserva di successiva azione giurisdizionale). Poiché la normativa è assai chiara in termini di CQS e relativi obblighi, il reclamo, come precisa la summenzionata Autorità, può avere ad oggetto non solo le violazioni di norme legislative poste a tutela dei consumatori e degli utenti, ma anche violazioni degli obblighi e degli impegni previsti nella Carta dei servizi. Ben diversa è la segnalazione che a differenza del reclamo, può essere riferita al principio di partecipazione degli utenti all erogazione dei servizi pubblici, al loro monitoraggio e al loro controllo diffuso: essa è, appunto, un atto partecipativo ovvero uno strumento con cui l utente comunica con l amministrazione per renderla edotta di una certa situazione, di un certo problema che può essere evitato. Inoltre il reclamo costituisce un importante fattore chiave nel processo di valutazione della qualità dei servizi pubblici e, insieme alle segnalazioni, contribuisce a determinare le scelte strategiche dell amministrazione permettendo di definire la mappa delle criticità e di individuare gli interventi correttivi da porre in essere per rimuovere le problematiche riscontrate. Ciò assume un significato ancora più pregnante se si fa riferimento agli obblighi di trasparenza dettati dal D.Lgs. 33/2013 in conseguenza dei quali il rapporto risorse assegnate, prestazioni e accountability dovrà per forza di cose diventare cristallino e facilmente valutabile da qualunque cittadino. Per quel che concerne l attività istituzionale dell Agenzia, con l adozione del Regolamento sulla gestione dei reclami da parte dell allora Consiglio Comunale (DCC 136/2005) è stata attribuita alla stessa la facoltà di effettuare propri monitoraggi sull andamento dei reclami relativi alle aziende. Pur in assenza di una chiara specificazione regolamentare sulle modalità di svolgimento dei monitoraggi, l Agenzia ha comunque effettuato una ricognizione dell andamento dei reclami nel quinquennio (laddove disponibili) per le aziende/enti del Gruppo esercenti servizi pubblici (Acea, Aequa Roma, Roma Servizi per la Mobilità, Ama, Atac, Istituzione Biblioteche di Roma, Fondazione Bioparco, Farmacap, Fondazione Musica per Roma, Palaexpo, Zètema). Nel prosieguo del paragrafo verrà fornita una breve descrizione per ciascuna azienda/ente per concludere con alcune considerazioni finali. Gruppo Acea Nella Fig è riportato l andamento dei reclami ricevuti dalle varie società del Gruppo Acea. Si specifica che per Acea Energia sono riportati gli stessi indicatori rendicontati all Aeegsi mentre per gli altri servizi sono indicati i volumi evasi in base alle classificazioni in uso nelle diverse società del gruppo. I reclami su Acea Energiahanno registrato un sensibile aumento da attribuire, come specifica la stessa società, principalmente all introduzione del nuovo sistema digestione delle utenze, a seguito delle prescrizioni in tema di unbundling (separazione tra distribuzione e vendita). Una tendenza altalenante si osserva per quanto riguarda Acea ATO2 mentre più o meno stabile è la numerosità dei reclami per quanto riguarda l illuminazione pubblica. Aequa Roma La società più che un vero sistema di gestione dei reclami possiede un processo di rilevazione della soddisfazione del cittadino effettuato tramite questionari per i contribuenti che hanno contattato il front office o il call center, attività che ha assunto carattere strutturale dal mese di dicembre Ama Nella Tav è riportato l andamento dei reclami di Ama nel quinquennio , con la puntualizzazione che poiché dai dati ricevuti non compariva esplicitamente il termine reclami si sono assunti come tali i dati relativi ai disservizi tralasciando quelli riguardanti le informazioni, i servizi e le verifiche. Si noti il forte aumento del numero dei reclami negli ultimi due anni. Una diminuzione tendenziale si osserva solo per i contenitori di carta e multi materiale pieni, mentre la notevole crescita per la mancata raccolta del porta a porta negli ultimi due anni è da collegarsi con l introduzione graduale di questa modalità all interno dei vari municipi. 29

34 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami Fig Andamento dei reclami per il Gruppo Acea ( ) Acea Energia Servizio Maggior tutela Evasi entro 40 gg 66% 78% 66% 58% 36% Acea Energia Mercato libero Evasi entro 40 gg 74% 80% 59% 54% % % 80% 60% 40% 20% 0% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Acea Distribuzione Illuminazione pubblica 92% 92% 93% 93% Evasi entro 30 gg % % 80% 60% 40% 20% % Acea ATO 2 Servizio idrico integrato % 96% 92% 95% 89% Evasi entro l'anno Fonte: elaborazioni su dati Acea. 100% 80% 60% 40% 20% 0% 30

35 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami Tav Andamento dei reclami per Ama ( ) Tipologia di disservizio più frequente Mancata pulizia sotto/intorno ai cassonetti Mancato spazzamento Mancata raccolta porta/porta RSU Cumuli di immondizia Mancata raccolta porta/porta umido Mancata raccolta Contenitore carta pieno Contenitore multi pieno Cassonetto RSU danneggiato o bruciato Totale Altre tipologie TOTALE Fonte: elaborazioni su dati Ama. Atac L andamento dei reclami nel quinquennio di riferimento, riportato nella Fig , evidenzia oltre al marcato aumento del numero complessivo nell ultimo triennio, anche una crescita nel 2012/2013 della voce altro dovuta al fatto che in quei due anni erano imputate anche le segnalazioni inviate nella modalità testo libero. La percentuale di istanze lavorate entro i 30 giorni, benché si riferisca al totale delle segnalazioni, è tendenzialmente in crescita mentre il tempo medio di chiusura nel 2014 è stato pari a quasi 13 giorni. Con riguardo alla tipologia di istanze ricevute, si evidenzia che i dati sono disponibili in forma disaggregata solo a partire dal 2013 [Tav ]. La tipologia più frequente riguarda il sistema di bigliettazione cui segue la regolarità dei mezzi. Istituzione Biblioteche di Roma Dai dati forniti dall Istituzione non è stato possibile enucleare informazioni sui reclami in quanto i valori sono suddivisi esclusivamente per canale di accoglimento (060606, Chiedi al bibliotecario, info@bibliotechediroma.it) e riguardano nel loro insieme richieste di informazioni, segnalazioni e suggerimenti per il miglioramento dei servizi, non essendo disponibile alcuna ulteriore disaggregazione. Ad ogni buon conto, nel 2014 sono state ricevute 225 istanze attraverso lo , attraverso Chiedi al bibliotecario e 110 viainfo@bibliotechediroma.it. Le risposte sono comunque fornite entro i 30 giorni. Fondazione Bioparco L andamento dei reclami della Fondazione Bioparco evidenzia che la maggior parte delle doglianze annuali (mediamente il 70%) riguarda il servizio della ristorazione (gestito esternamente) dovute sia per lo scarso rapporto qualità/prezzo dei generi alimentari, sia per la qualità mediocre del servizio catering per le feste di compleanno nonché per la forte carenza di pulizia dei servizi igienici del Caffè del Parco e per la scortesia del personale all interno dei locali di ristorazione [Fig ]. Farmacap L andamento dei reclami per Farmacap mostra un limitato numero di istanze con una spiccata tendenza alla diminuzione [Tav ]. Fondazione Musica per Roma L andamento dei reclami nel quinquennio per la Fondazione Musica per Roma evidenzia che la doglianza più frequente riguarda i concerti, eventi e manifestazioni e, nello specifico, fattori quali la qualità, la gestione/organizzazione dell evento e le attività di vendita e di comunicazione [Fig ]. Questa tipologia di reclami rappresenta nel periodo considerato mediamente circa il 60% delle istanze ricevute. 31

36 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami Fig Andamento dei reclami per Atac ( ) % 80% % % Trasporto Pubblico locale Mobilità privata Mobilità sostenibile Altro Evasi entro 30gg Fonte: elaborazioni su dati Atac. 75% 94% 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Tav Principali macrocategorie oggetto di istanza per Atac ( ) Macrocategorie oggetto di istanza Rimborsi e segnalazioni guasti MEB Biglietti e abbonamenti Regolarità Comportamento del personale Multe Rimborsi e segnalazioni guasti parcometri Pianificazione rete del TPL Atac mobile Permessi e autorizzazioni ZTL Mezzi Strutture e impianti Fonte: elaborazioni su dati Atac. Fig Andamento dei reclami per la Fondazione Bioparco ( ) % 90% 90% 90% 90% % 80% % Servizi del Bioparco Ristorazione (gestione esternalizzata) Evasi entro 30gg % 20% 0% Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco. 32

37 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami Tav Andamento dei reclami per Farmacap ( ) Tipologia di disservizio Assenza biglietto agevolato famiglie/assenza biglietto pomeridiano Assenza deposito bagagli/dog sitting Carenza aree gioco e attività di intrattenimento per bambini/contatto con gli animali Indicazioni poco precise per arrivare al Bioparco Presenza parcheggiatori abusivi Uscita obbligata dal negozio Libreria al Bioparco" Scarsa qualità servizio ristorazione e catering/scarsa pulizia servizi igienici 'Caffè del parco' Totale Fonte: elaborazioni su dati Farmacap. Fig Andamento dei reclami per la Fondazione Musica per Roma ( ) Concerti/Eventi/manifestazioni Struttura e acustica Accessibilità, accoglienza e servizio informazioni Sicurezza e parcheggi Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Musica per Roma. Palaexpo I dati relativi ai reclami su Palaexpo mostrano una tendenza di relativa stabilità, eccezion fatta per il 2010, che l azienda attribuisce presumibilmente al periodo espositivo della mostra Caravaggio che, a causa della sua straordinaria affluenza, aveva fatto registrare, prevedibilmente, anche un rapporto più complicato con i moltissimi visitatori [Fig ]. Analogamente, nel 2014 la mostra Frida Kahlo ha registrato in alcuni giorni numeri molto significativi di visitatori e alcune doglianze sono da attribuire all impossibilità di prenotazione del biglietto mentre in altri casi le lamentele sono connesse alla mancata possibilità di scattare fotografie alle opere. A tutte le istanze è stata fornita una regolare risposta entro 24 ore. Roma Servizi per la Mobilità In Fig è riportato l andamento dei reclami nel quadriennio per l Agenzia Roma Servizi per la Mobilità che mostra una tendenza oscillante con una media, negli ultimi tre anni, che raggiunge quasi le 300 istanze. 33

38 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami Fig Andamento dei reclami per Palaexpo ( ) Sistema di prenotazione Varie Qualità dei servizi Prezzi e convenzioni Problemi legati all affollamento del pubblico Fonte: elaborazioni su dati Palaexpo. Fig Andamento dei reclami per Roma Servizi per la Mobilità ( ) % Evasi 88% 91% 80% % 80% 60% 40% 20% 0% Fonte: elaborazioni su dati Agenzia Roma Servizi per la Mobilità. Zètema Progetto Cultura I reclami relativi a Zètema mostrano una marcata diminuzione nel triennio di riferimento più per ciò che riguarda il settore turismo (060608/PIT) [Fig ]. I tempi medi di risposta sono stati tutti inferiori ai 30 giorni. Dalla disamina dei dati forniti dalle aziende è possibile fornire alcuni spunti di riflessione: Definizione di reclamo. L analisi dei dati ha evidenziato in più di un caso come non sia ancora ben chiara la definizione di reclamo [cfr. l introduzione di questo paragrafo] e tutto ciò appare più critico se si pensa che non tutte le aziende hanno emanato la CQS o hanno dichiarato indicatori di qualità specifici per i servizi resi. Forte disomogeneità nella rendicontazione dei reclami. Se è comprensibile che ciascuna azienda utilizzi un sistema di gestione CRM differente (basico o evoluto che sia), non è altrettanto ragionevole che la relativa reportistica vari in maniera assai marcata da una realtà all altra. Gamma di informazioni fornite. Ad una richiesta generica dell Agenzia, i dati forniti dalle aziende sono stati assai diversi tra loro in relazione alla loro completezza informativa. Non tutte le aziende hanno fornito una disaggregazione per categoria (es. reclami relativi alla bigliettazione, alle fatture, al front-office, ecc.), per modalità di ricezione (es. sito web, fax, , telefono, sportello), per tempistica di risposta (entro 30 giorni), per esito finale (es. evasi, conciliati, ecc.). 34

39 Numero dei reclami Giorni Relazione annuale CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami Fig Andamento dei reclami per Zètema ( ) Reclami Sistema musei civici Reclami /PIT Reclami Dipartimenti Cultura e Servizi scolastici Tempi medi di risposta (giorni) 0 Fonte: elaborazione su dati Zètema. Come già evidenziato nelle precedenti Relazioni Annuali, il Regolamento reclami ha avuto l indubbio merito di porre l attenzione sulla procedura da seguire prescrivendo alle aziende l adozione di standard di qualità previsti per l amministrazione attraverso l inserimento nei contratti di servizio di apposite clausole. Negli anni si è constatato purtroppo un calo di attenzione su questo aspetto laddove nel migliore dei casi si è avuto all interno del rapporto contrattuale solo un generico riferimento al Regolamento senza ulteriori specificazioni. La carenza nella fase prescrittiva si è riflettuta inevitabilmente nel successivo monitoraggio, in quanto quasi mai si è registrato l invio spontaneo all Agenzia da parte delle aziende dei dati riguardanti la gestione dei reclami nonostante l esplicita previsione (art. 1, c. 6 del Regolamento). La difficoltà di improntare un monitoraggio deriva, come detto, anche dalla disomogeneità dei dati ricevuti, problema che si sarebbe potuto superare se all interno dei contratti di servizio fosse stato incluso un modello predefinito, previsto d altronde dalle stesse norme regolamentari. La diretta conseguenza di tutto questo è che viene meno la funzione strategica che può fornire una corretta e soprattutto completa analisi dell andamento dei reclami e delle segnalazioni, istanze queste che devono servire all Amministrazione per evidenziare le aree con maggiore criticità e maggiore rilevanza per la qualità della vita dei cittadini nelle quali investire risorse. Ne è prova il fatto che non è mai stata effettuata un analisi di soddisfazione relativa alla gestione dei reclami, segnalazioni e suggerimenti prevista in realtà dal Regolamento con cadenza almeno annuale. In questo contesto, il 15 luglio 2013 è stato costituito all interno del Dipartimento Comunicazione un gruppo di lavoro composto da varie professionalità provenienti dall Amministrazione capitolina (sia centrali che territoriali), con il compito di provvedere ad una revisione critica della disciplina regolamentare in materia di reclami ed al quale è stata invitata anche l Agenzia a fornire un contributo. Il gruppo di lavoro ha pertanto proceduto alla ricognizione delle criticità che attualmente riguardano il vigente Regolamento per poi definire delle proposte di revisione anche a seguito 35

40 CAP II Utenti: diritti, tutela, partecipazione La gestione dei reclami dell evoluzione normativa e dell esperienza svolta finora. La bozza di proposta del nuovo Regolamento è stata consegnata all Amministrazione capitolina a fine 2013 ma fino ad oggi non vi è stato alcun riscontro in merito. A tal proposito non si può non rilevare che una revisione del vigente Regolamento è ormai improcrastinabile non solo per aggiornare le sue prescrizioni con l evoluzione normativa e per correggere le imperfezioni che l applicazione pratica ha evidenziato in questi anni, ma per rendere ancora più cogenti gli obblighi delle aziende/enti di in termini di gestione e di rendicontazione. Tutto questo dovrà poi necessariamente tradursi in idonee clausole nei contratti di servizio. 36

41 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana 3. Ambiente e igiene urbana I servizi che insistono sull ambiente sono trattati tutti in questo capitolo, suddiviso in tre paragrafi relativi ai servizi di igiene urbana [Par. 3.1], al verde pubblico e ai parchi [Par. 3.2] e al Bioparco [Par. 3.3]. Il servizio di igiene urbana nelle sue componenti di gestione dei rifiuti e pulizia e decoro della città è obbligatorio e irrinunciabile. A Roma viene erogato in monopolio, a seguito di affidamento diretto appena rinnovato per un quindicennio, da Ama s.p.a., società in house interamente controllata da. I cittadini e gli utenti non domestici sono tenuti a pagare il servizio, in misura parametrica rispetto alla produzione dei rifiuti, senza possibilità di scelta (non esiste l opzione exit) e indipendentemente dal proprio livello di soddisfazione. Peculiare di questo settore è la corresponsabilità della popolazione ai risultati del servizio, sia per quanto riguarda la pulizia della città, sia per la qualità della raccolta differenziata, che influenza la sostenibilità dell intero ciclo dei rifiuti. La manutenzione del verde pubblico e dei parchi, invece, è un servizio pubblico indivisibile e viene erogato dal comune che tradizionalmente lo ha finanziato con risorse derivanti dalla fiscalità indiretta. Dal 2014 il finanziamento della relativa voce di spesa è imputato fra i servizi coperti mediante Tasi (tassa sui servizi indivisibili dei comuni). Infine il Bioparco, che qui viene approfondito nel suo duplice ruolo legato al benessere degli animali e all educazione civica al rispetto dell ambiente. 3.1 Igiene urbana Rinnovo dell affidamento e contratto di servizio Il servizio a Roma è stato erogato per 15 anni a seguito di affidamento diretto dalla società Ama s.p.a., di proprietà di, costituta con DCC 141/2000 a seguito della trasformazione da Azienda Speciale [Fig ]. L affidamento diretto ad Ama, scaduto il 27 settembre in mancanza della costituzione nei termini degli organi di governo dell ATO di Roma (corrispondente al territorio provinciale) da parte prima della regione e poi del prefetto è stato confermato dall Amministrazione Capitolina con DAC 52/ per altri 15 anni in base a considerazioni sui vantaggi economici e programmatici della gestone pubblica (confortati da un parere dell organo di revisione, da una relazione aziendale e da una pianificazione economico-finanziaria per tutto l affidamento 1 ), in seguito all esame dei requisiti del controllo analogo e dell attività dedicata per la gestione in house 2. Fra questi requisiti, spiccano per importanza: - la proprietà completamente pubblica dell azienda, il cui statuto dal 2012 prevede che le quote della società possano essere cedute solamente ad istituzioni pubbliche, nel rispetto delle normative per le gestioni in house e ferma restando la partecipazione di maggioranza di (DAC 77/2011); - il controllo analogo, basato essenzialmente sugli obblighi informativi dovuti al socio (attualmente unico) e recentemente reso più pregnante con un ulteriore aggiornamento dello statuto Ama, finalizzato ad ampliare l intervento diretto dell Amministrazione nella stipula dei contratti di finanziamento e nelle decisioni aziendali rilevanti, nonché a responsabilizzare gli amministratori circa l attuazione degli indirizzi impartiti dal socio di maggioranza, in particolare per quello che riguarda il contenimento dei costi e la trasparenza (DAC 13/). 37

42 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Fotografia del servizio di igiene urbana a Roma, gestito da Ama, alla vigilia del nuovo affidamento 1,7 milioni t RU 45% RD kmq 3 milioni di abitanti equivalenti 720 milioni PF 262 euro/abitante (iva esclusa) AMA IGIENE URBANA ROMA 8 mila dipendenti 8 impianti trattamento rifiuti Scadenza affidamento 27 settembre Contratto 2003/05 prorogato al 15/12/ Fonte: elaborazioni. Per quanto riguarda l attività prevalente svolta per l ente affidante, la giurisprudenza comunitaria individua una soglia minima dell 80%, mentre negli ultimi anni Ama ha svolto per circa il 97% della propria attività. Valutati come favorevoli i presupposti per la gestione in house, e nell urgenza di evitare perdite societarie a danno della finanza pubblica locale e/o interruzioni del servizio, la Giunta e l Assemblea Capitolina hanno dunque deciso di approvare il nuovo affidamento diretto, che mantenendo la continuità di lavoro sul progetto della raccolta differenziata prevede però per il prossimo quindicennio significative differenze rispetto a quello passato, soprattutto per quanto riguarda la programmazione pluriennale degli investimenti (alla luce degli obiettivi ambientali) e la metodologia con cui viene affrontata una delle principali criticità che il servizio attualmente presenta e che riguarda l aspetto della pulizia e del decoro [Fig ]. Il primo punto trova la sua espressione nel Progetto Ecodistretti, quattro aree industriali attrezzate per la selezione, il trattamento e la valorizzazione dei rifiuti romani differenziati e indifferenziati. Resta però imprecisata l importante questione della realizzazione di una discarica di servizio per Roma e quindi della destinazione finale dei residui, che attualmente vengono spediti fuori regione e/o all estero con elevati costi di trasporto e smaltimento a carico dei cittadini romani e con ricadute ambientali negative non indifferenti. A tale proposito, la normativa europea in materia prevede una deroga al principio di autosufficienza nella misura in cui consenta di evitare duplicazioni impiantistiche e di ottimizzare i costi ambientali e di gestione, perciò nel rispetto del criterio di prossimità (direttiva 2008/98/CE, art. 16, c. 3). Nel recepire la direttiva citata, l Italia ha previsto l autosufficienza per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati a livello di ambito territoriale ottimale, con il fine esplicito di ridurre i movimenti di rifiuti ricorrendo agli impianti idonei più vicini ai luoghi di produzione o raccolta 3. La soluzione romana, apparentemente orientata all esportazione dei residui, non sembra quindi ameno al momento rispettare tali principi, mentre la definizione del parziale smaltimento in ecodistretto (prospettato per il 2029 nel Piano economico-finanziario allegato alla DAC 52/) 38

43 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana sembra alquanto generica dal punto di vista della relativa programmazione impiantistica. Per quanto riguarda invece la pulizia, sono previsti monitoraggi della qualità erogata e percepita che per la prima volta dovrebbero essere utilizzati per individuare le aree più critiche della città al fine di sperimentare in tali zone soluzioni differenti, anche esternalizzando i servizi per un periodo iniziale di durata biennale. Secondo il testo approvato, la sperimentazione metterebbe in gioco stimoli competitivi e informazioni comparative sull efficacia dei servizi, nello stesso tempo liberando risorse umane dell azienda per potenziare i servizi di raccolta e di pulizia nelle altre zone. Anche su questa iniziativa rimane però una zona d ombra, che riguarda la collaborazione della popolazione o, meglio, di parte della popolazione nel mantenere la pulizia e il decoro della città. Al gestore Ama o altro soggetto che sia dovrebbe essere infatti garantita la piena collaborazione da parte dell Amministrazione a svolgere sistematiche azioni sanzionatorie nei confronti di chi sporca la città, in modo che i monitoraggi possano dare conto senza ambiguità del servizio erogato [Par ]. A questo proposito, l intenzione manifestata in autunno di introdurre il divieto di gettare in terra cicche di sigaretta (la cui violazione avrebbe dovuto prevedere una sanzione di 200 euro) nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana di Roma, è un segnale sicuramente positivo, anche se il punto cruciale rimane quello di applicare la normativa, piuttosto che moltiplicare norme e divieti senza però dare alla polizia locale o ad altri soggetti appositamente incaricati e legittimati l obiettivo prioritario di farle rispettare in modo categorico. Fig Obiettivi, strumenti e principali novità del nuovo affidamento del servizio di igiene urbana ad Ama PULIZIA obiettivo: miglioramento del servizio strumento: monitoraggi periodici comparativi finalizzati ad individuare le zone critiche novità: apertura sperimentale ai privati Scadenza nuovo affidamento AMA 2029 RACCOLTA RIFIUTI obiettivo: incremento RD strumento: estensione porta a porta novità: differenziazione 5 frazioni su tutta la città GESTIONE RIFIUTI obiettivo: max valorizzazione rifiuti strumento: rinnovo/potenziamento impiantistica di trattamento novità: possibile partner industriale Fonte: elaborazioni su DAC 52/. 39

44 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Criticità e punti irrisolti del servizio di igiene urbana a Roma ELEMENTI CRITICI PULIZIA E DECORO GESTIONE RIFIUTI corresponsabilità della popolazione sanzionare sistematicamente chi sporca mancanza discarica di servizio / termovalorizzatore costo e inquinamento trasporto rifiuti Fonte: elaborazioni su DAC 52/. In sintesi, quindi, mentre la raccolta differenziata già da un paio d anni funziona e sta aumentando a ritmi sostenuti, il nuovo affidamento focalizza le novità sulle aree attualmente critiche del servizio, come la pulizia e la chiusura del ciclo dei rifiuti, anche se restano ancora alcuni punti irrisolti, visualizzati graficamente nella Fig Seppur in termini molto generali, questi punti sono trattati nella sede (inappropriata) delle Linee guida per il contratto di servizio di igiene urbana fra Roma Capitale e Ama, approvate con DAC 51/. Tale documento prevede infatti che proprio con riferimento esplicito alla chiusura della discarica di Malagrotta il contratto di servizio individui (in un momento successivo rispetto all affidamento e ai relativi piani economicofinanziari, nonché per un orizzonte temporale più limitato) il fabbisogno impiantistico per la chiusura del ciclo dei rifiuti, con l obiettivo di massimizzare l autosufficienza territoriale, facendo ricorso ad impianti propri o di terzi, nel rispetto della sostenibilità economica. Per quanto riguarda invece la corresponsabilità dei cittadini, le linee guida raccomandano la comunicazione e la diffusione di maggiore conoscenza circa il ciclo dei rifiuti, coinvolgendo i municipi (oltre alla Polizia locale e agli agenti accertatori Ama) nell attività di vigilanza e accertamento delle violazioni al Regolamento rifiuti. Rimandando quindi all approvazione del nuovo contratto la trattazione dettagliata di questi punti importanti, vale però la pena di segnalare alcune novità introdotte con la DAC 51/ [Fig ]: - i municipi saranno l ambito territoriale di riferimento e dovrebbero acquisire più responsabilità operative, non solo a proposito della vigilanza, ma anche in relazione alla possibilità di indire gare per servizi integrativi e per regolare l erogazione di incentivi agliutenti domestici e non, sulla base di proposte presentate da questi ultimi per collaborare alla pulizia dei marciapiedi di fronte alle proprie abitazioni o agli esercizi commerciali condotti; - gli obiettivi quali-quantitativi del servizio dovranno migliorare nel tempo, essendo ispirati a tre criteri: 1) la soddisfazione dei cittadini-utenti; 2) gli obblighi normativi; 3) il risanamento finanziario del comune e la riduzione della spesa dei cittadini; - nel privilegiare il recupero di materia dalle raccolte differenziate, Ama si dovrà impegnare a massimizzare le entrate da contributi dei consorzi di recupero e a rendicontare periodicamente sulla classe di qualità delle frazioni conferite; 40

45 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Le novità introdotte con DAC 51/ obiettivo RD: max entrate da vendita frazioni differenziate ai consorzi di recupero Municipio come area di riferimento vigilanza, servizi integrativi e incentivi utenti Linee guida per il cds: le novità 2016 sperimentazione di una tariffa puntuale proporzionale agli indifferenziati effettivamente conferiti obiettivi incrementali rispettando: - normativa - soddisfazione utenti / riduzione spesa - risanamento finanza locale Fonte: elaborazioni su DAC 51/. - infine, entro il 2016 dovrebbe essere avviata una sperimentazione di tariffa puntuale legata all effettivo conferimento di rifiuti indifferenziati da parte degli utenti Piani finanziari/consuntivi dell ultimo periodo e Piano economico finanziario per il prossimo quindicennio In questo paragrafo, con l aiuto delle seguenti figure, si delinea il quadro del servizio di igiene urbana a Roma, nella sua transizione dal vecchio affidamento (con particolare riferimento al periodo tariffario e soprattutto agli ultimi anni) a quello nuovo, utilizzando la documentazione fornita dai Piani finanziari per la determinazione della tariffa (di seguito PF, fino al ), dai bilanci Ama (fino al 2014) e quella prospettica desumibile dal Piano economico-finanziario (di seguito, PEF) per il periodo /2029, allegato alla deliberazione di affidamento (DAC 52/). Per fare chiarezza, però, va premesso che il perimetro dei servizi istituzionali di igiene urbana finanziati direttamente in tariffa dai cittadini, oggetto del nuovo affidamento, è stato modificato rispetto al passato, escludendo alcune voci come la pulizia in seguito alle manifestazioni e agli eventi che Roma organizza in quanto Capitale (i cui costi sono recentemente stati quantificati in milioni/anno) o come la pulizia delle banchine del Tevere, che in futuro saranno pagate a parte dall Amministrazione Capitolina. Ciò significa che il passaggio dal al 2016 presenta una discontinuità nei costi. Tenendo presente questa precisazione, dal momento che per legge la tariffa rifiuti deve coprire integralmente i costi del servizio come quantificati nei Piani finanziari approvati, la Fig mostra innanzi tutto l evoluzione comparata delle previsioni di Piano relative alle principali voci di costo (gestione differenziata, indifferenziata, spazzamento e costo totale), mettendole a confronto con le quantità di rifiuti raccolti rispettivamente in modo differenziato e indifferenziato dall inizio del periodo tariffario. La prima cosa che emerge dalla figura è il fatto che il costo del servizio, rappresentato dal gettito tariffario, fin dall inizio del periodo è andato crescendo a ritmi molto sostenuti, tanto che al si registra un incremento di circa il 120% rispetto al 2003, pari ad un aumento medio annuo del 10%. Questo andamento va messo in relazione con un andamento crescente dei costi di entrambe le gestioni differenziata e indifferenziata, indipendente- 41

46 migliaia di tonnellate milioni di euro Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Andamento delle previsioni di costo per il contratto di servizio Tari da Piani finanziari e quantità di raccolta differenziata e indifferenziata dall inizio del periodo tariffario Piani Finanziari Piano Economico Finanziario Nuovo affidamento Gettito tariffario Costi gestione indifferenziata Costi gestione differenziata Spazzamento Vecchio affidamento Raccolta indifferenziata Nuovo affidamento Raccolta differenziata Fonte: elaborazioni su: previsioni di costo e gettito da Piani finanziari Ama e quantità effettive di raccolta differenziata e indifferenziata da bilanci Ama, fino al ; dal al 2029, previsioni di costo, di corrispettivo contrattuale e di quantità raccolte da Piano economico-finanziario (DAC 52/). mente dal fatto che, come si può vedere nel secondo grafico, le quantità indifferenziate siano andate diminuendo. In effetti, mentre la raccolta differenziata risulta direttamente e fortemente correlata alla spesa programmata (IC=0,99), questa relazione appare inversa per l indifferenziato (IC=-0,72), il cui costo di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento aumenta nonostante le quantità diminuiscano. Se le previsioni del PEF saranno rispettate, il dovrebbe rappresentare la spesa massima per la tariffa, anche grazie all enucleazione dei servizi di cui si è detto. Nel corso del nuovo affidamento si assisterebbe dunque a una iniziale riduzione dei costi prima della gestione indifferenziata (come effetto della riduzione dei rifiuti indifferenziati) e poi della differenziata (dal 2016, grazie all aumento dei ricavi della vendita dei materiali recuperati) seguita da una sostanziale stabilizzazione. Ma la voce su cui influirà di più la sottrazione di alcuni servizi al regime tariffario è quella dello spazzamento, le cui risorse sono andate diminuendo fin dal La sottrazione di alcuni servizi di pulizia mantenendo i costi inalterati, come previsto nel PEF, dovrebbe infatti avere lo stesso effetto di aumentare di nuovo le risorse dedicate al servizio, che andrebbe programmato con la massima efficacia nel nuovo contratto di servizio, per risolvere uno degli aspetti percepiti più criticamente dalla popolazione [Par ]. 42

47 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Negli ultimi tempi stanno infatti emergendo contemporaneamente una forte insofferenza per il degrado e azioni spontanee di pulizia più o meno organizzate da parte di gruppi di cittadini, cui andrebbe data la massima attenzione e il massimo sostegno, agevolando così la diffusione della cultura del decoro e sensibilizzando la popolazione a non sporcare e a rispettare la città, anche sanzionando sistematicamente chi sporca e vandalizza i luoghi pubblici. Le due figure successive entrano in maggiore dettaglio, riportando anche i consuntivi di costo, disponibili nei Piani finanziari a partire dal La Fig si riferisce ai servizi operativi di spazzamento e lavaggio strade, raccolta/ trasporto e trattamento/smaltimento degli indifferenziati e gestione differenziata. Dai grafici emerge innanzitutto che, rispetto alle previsioni di costo, tutti i servizi hanno presentato margini di scostamento a consuntivo piuttosto ampi, con la sola eccezione della raccolta differenziata, le cui risorse sono state utilizzate integralmente durante tutti gli anni osservati. Fig Scostamento fra preventivi e consuntivi per i servizi operativi Ama di pulizia, raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e preventivi PEF /29 milioni di euro milioni di euro Spazzamento e lavaggio strade Raccolta e trasporto indifferenziati milioni di euro milioni di euro Trattamento e smaltimento indifferenziati Raccolta differenziata preventivo in PF preconsuntivo Fonte: elaborazioni su: previsioni e consuntivi di costo da Piani finanziari Ama, fino al ; dal al 2029, previsioni di costo da Piano economico-finanziario (DAC 52/). 43

48 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro Scostamento fra preventivi e consuntivi per le voci di costo comuni e per il costo totale finanziato in tariffa e preventivi PEF /29 Gestione tariffa: accertamento, riscossione e contenzioso Altri costi comuni COSTO TOTALE Costo d'uso del capitale preventivo in PF preconsuntivo Fonte: elaborazioni su: previsioni e consuntivi di costo da Piani finanziari Ama, fino al ; dal al 2029, previsioni di costo da Piano economico-finanziario (DAC 52/). A livello comparativo, si osserva che fino al 2014 il servizio operativo più costoso per il servizio è stato quello della pulizia delle strade, che nonostante la flessione della spesa effettiva a partire dal 2011 nel periodo osservato non è mai sceso sotto i 150 milioni di euro/anno. L incremento delle risorse dedicate alla differenziata al netto dei ricavi (aumentate del 345% rispetto al 2009, per una media annua del 57%) ha fatto sì che a partire dal questa singola attività sarà quella che assorbe il maggior volume di finanziamenti. Parallelamente, la spesa per la pulizia delle strade ha infatti subìto una drastica diminuzione nel Piano finanziario (del 24% rispetto al 2014, del 30% rispetto al 2011) e sembra essere confermata in prospettiva per tutto il nuovo affidamento, intorno ai 130 milioni di euro/anno, anche se come si è visto questa cifra dovrà coprire un perimetro più ristretto di servizi, mentre quelli sottratti saranno finanziati a parte. 44

49 eurocent / kg milioni di euro Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Più avanti nel capitolo si andrà comunque a verificare se e come la riduzione delle risorse destinate alla pulizia per il periodo abbia influito sulla qualità di questo aspetto del servizio, sia dal punto di vista della qualità erogata che percepita [Par ]. Per quanto riguarda la gestione indifferenziata, i costi di trattamento e smaltimento, in calo da un biennio, proseguono dal 2013 l andamento discendente in coerenza con la diminuzione delle quantità raccolte, mentre il livello stabilmente alto di quelli di raccolta e trasporto sembrerebbe da mettere in relazione con la necessità di spedire i rifiuti per lo smaltimento, non avendo Roma la discarica di servizio. Per quanto riguarda le altre linee di attività e il costo totale del servizio [Fig ], si osserva innanzi tutto che lo scostamento fra preventivi e consuntivi è andato diminuendo negli ultimi anni. La riscossione della tariffa ancora provvisoriamente commissionata ad Ama con DAC 12/ nel prossimo periodo di affidamento dovrebbe essere gestita da un soggetto terzo. Il costo d uso del capitale, già in diminuzione in seguito a un processo di ristrutturazione del debito di Ama (che era dovuto essenzialmente a problemi legati a crediti in sofferenza, all evasione della Tari e a vari contenziosi), nel PEF non viene evidenziato in dettaglio per i servizi dell ambito Tari. Un discorso a parte meritano gli altri costi comuni, particolarmente elevati nel precedente affidamento e che invece diminuiscono del 90% in quello nuovo, probabilmente a causa di mutati criteri di imputazione delle relative spese ai vari servizi operativi. In generale, il costo totale del servizio al netto dell Iva mostra un massimo nel biennio 2014/15, mentre il PEF indica valori decrescenti per il prossimo quinquennio, in seguito debolmente crescenti. Fig Costi totali ed unitari dei servizi operativi di igiene urbana e raccolta rifiuti: consuntivi 2012/14 e piani / Costi dei servizi operativi Consuntivi PIANO ECONOMICO FINANZIARIO Spazzamento e lavaggio strade Raccolta e trasporto RSU Trattamento e smaltimento RSU Raccolta differenziata RD Altri costi comuni Costi unitari Consuntivi PIANO ECONOMICO FINANZIARIO spazzamento gestione indifferenziata gestione differenziata costi comuni Nota: il costo unitario di spazzamento è calcolato dividendo la spesa per il totale dei rifiuti raccolti. Fonte: elaborazioni su consuntivi di costo da Piani finanziari Ama e di raccolta da bilanci Ama (fino al 2014) e PEF DCC 52/ per il periodo /

50 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana La Fig riporta sinteticamente il passaggio dai consuntivi dell ultimo triennio ai preventivi del PEF, per i principali servizi operativi, evidenziandone il costo unitario. I costi della gestione indifferenziata, che comprende i costi di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento degli indifferenziati, vengono divisi per le rispettive quantità indifferenziate. L andamento crescente in prospettiva del costo unitario, come più volte sottolineato, è l effetto di costi di raccolta e trasporto cresciuti fortemente dopo la chiusura della discarica di Malagrotta (+26% fra il 2012 e il ) e per i quali le previsioni future non diminuiscono nonostante l attesa di quantità progressivamente minori di rifiuto. Se entrambe le tendenze prospettate dal PEF (per i costi e per le quantità) fossero verificate, si arriverebbe quindi a costi unitari ampiamente fuori mercato: si tenga presente che il più recente dato medio nazionale Ispra, riferito al 2014 [Fig ], mostra un costo unitario dell indifferenziato coerente con quello romano attuale, variabile fra 23 e 35 eurocent/kg (secondo che sia rispettivamente calcolato sul campione più ampio delle dichiarazioni MUD dei comuni o su quello meno rappresentativo dei Piani finanziari dei comuni che avevano già adottato la tariffa), mentre il PEF al 2029 prevede una spesa unitaria di circa 65 centesimi di euro. Il costo unitario della raccolta differenziata a Roma, al 2014 molto alto rispetto alle medie nazionali, dovrebbe continuare ad aumentare ancora fino al 2016; poi PEF prevede che i ricavi da vendita dei materiali recuperati su quantità crescenti di differenziata siano tali da più che compensare i maggiori costi di raccolta e valorizzazione, facendo diminuire nuovamente il costo unitario netto e riallineandosi quindi agli attuali valori standard. I costi unitari del servizio di spazzamento e quelli comuni nella Fig sono infine ottenuti dividendo i rispettivi totali per la quantità complessiva di rifiuti urbani raccolti. In genere, il costo unitario di spazzamento viene calcolato dividendo i costi per le sole quantità indifferenziate (come nella Fig ), dato che fa parte della rispettiva linea di servizio, ma considerando la drastica diminuzione prevista per questo flusso di rifiuti e la necessità di continuare a pulire tutta la città, il metodo sembra risultare fuorviante sul lungo periodo. Tenendo conto di questa prospettiva, quindi, entrambi i costi unitari sono previsti stabili per tutto il prossimo periodo di affidamento. Si consideri però che, al 2014, il costo unitario dello spazzamento a Roma calcolato secondo la metodologia Ispra sul totale dei rifiuti indifferenziati è più del triplo del costo unitario medio nazionale risultante dalle dichiarazioni MUD e comunque nettamente superiore a quello calcolato sui soli piani finanziari dei comuni a tariffa (le cui medie sono fortemente influenzate dalla presenza di Roma nel campione). Complessivamente, quindi, i costi totali unitari del servizio a Roma nel 2014 sono risultati decisamente superiori alle medie nazionali (+24,9%). Fig Gestione indifferenziato Gestione differenziata Spazzamento e lavaggio Confronto dei costi unitari dei servizi operativi di igiene urbana a Roma con le medie nazionali (2014) Costi comuni Costi d'uso del capitale COSTO TOTALE eurocent/kg ,47 5,85 8,01 4,65 1,64 2,69 4,95 12,84 15,72 18,53 19,05 23,32 23,66 25,57 32,97 34,52 ITALIA media dichiarazioni MUD ITALIA media piani finanziari Tia1 Roma consuntivi 2014 da PF 37,12 41,18 Nota: il costo unitario di spazzamento è calcolato secondo il metodo Ispra, dividendo la spesa per la quantità di rifiuti indifferenziati. Fonte: elaborazioni su dati Ispra, Rapporto Rifiuti ; per i dati Roma: consuntivi di costo 2014 da Piano finanziario Ama e di raccolta da bilancio 2014 Ama. 46

51 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Scarto dei costi unitari del servizio di igiene urbana a Roma rispetto ai valori medi nazionali 2014 e previsioni da PEF DAC 52/ Spazzamento +252% rispetto alla media nazionale il PEF prevede che il costo totale rimarrà stabile Differenziata +38% il costo unitario diminuirà se Ama valorizzerà le frazioni recuperate Costo unitario igiene urbana a Roma +25% rispetto alla media nazionale Costi comuni -21% prevista ulteriore diminuzione Indifferenziata +1,5% minori quantità il costo unitario aumenterà causa raccolta e trasporto Fonte: elaborazioni su dati Ispra, Rapporto Rifiuti ; per i dati Roma: consuntivi di costo 2014 da Piano finanziario Ama, di raccolta da bilancio 2014 Ama e previsioni da DAC 52/. Ne esce un quadro in cui il servizio di igiene urbana a Roma è relativamente costoso. La gestione indifferenziata attualmente presenta costi unitari in linea con le medie nazionali, ma con prospettive di forte incremento (dovute alla voce raccolta e trasporto), mentre la gestione differenziata è attualmente onerosa, ma potrebbe tornare nell ambito dei costi standard se Ama valorizzasse adeguatamente le frazioni recuperate, come previsto nel PEF [Fig ]. Il servizio di spazzamento, che dal punto di vista economico è da sempre il tallone d Achille della gestione romana, secondo i dati 2014 e le prospettive del PEF è (e dovrebbe rimanere) molto oneroso rispetto ai costi unitari medi nazionali, cosa ancora più grave se si tiene conto della forte e crescente insoddisfazione della popolazione per la pulizia della città [Par ]. Il confronto di questa voce di spesa con i costi medi nazionali, unito alla constatazione della scarsa efficacia dei risultati, dovrebbe suggerire di adottare un approccio diverso alla pulizia della città, più orientato a far sì che Roma non sia sporcata [Par e Par 3.1.8]. Questa onerosità generale ricade sulla popolazione romana, che rappresentando solo il 4,5% del totale nazionale sostiene ben il 7,8% dei costi complessivi del servizio di igiene urbana in Italia [Fig ]. In effetti, questa sproporzione si traduce in elevati costi medi pro capite: ogni cittadino romano per il servizio di igiene urbana nel 2014 ha pagato mediamente 250 euro, il 51% in più rispetto alla media nazionale. L ultimo grafico della Fig mette in relazione questo andamento con il benchmark 2010 dei costi pro capite nelle grandi città italiane, anche in rapporto ai rispettivi costi standard, che variano in base alla popolazione servita, ma anche secondo altri parametri, fra cui l estensione territoriale e l attrattività del comune rispetto alle aree limitrofe. Nel 2010, il costo medio per abitante a Roma era pari a 228 euro, superiore a quello di tutte le altre città osservate e maggiore di circa un quarto rispetto a quello calcolato in base ai costi standard. Dopo il 2010, il costo medio del servizio a Roma è continuato a crescere fino a superare nel i 250 euro per abitante. Per quanto riguarda i costi standard per abitante, data la configurazione del servizio, Roma si dovrebbe trovare al quarto posto fra le grandi città, dopo Milano, Napoli e Genova. 47

52 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Confronto dei costi totali e pro capite del servizio di igiene urbana a Roma e in Italia e confronto 2010 con i costi standard per le grandi città italiane Ripartizione geografica dei costi complessivi dei servizi di igiene urbana in Italia nel 2014 Nord 41,1% Sud 34,3% Altre Regioni del Centro 11,5% Roma 7,8% Lazio 13,2% Altre Province del Lazio 5,4% CON UNA POPOLAZIONE PARI AL 4,7% DI QUELLA NAZIONALE ROMA SOSTIENE IL 7,8% DEI COSTI COMPLESSIVI DEL SERVIZIO DI IGIENE URBANA IN ITALIA euro pro capite Recente andamento dei costi medi pro capite a Roma e in Italia 260 ROMA 249, , Lazio 225,76 Centro 205,74 ITALIA 165, Sud 164,82 Nord 148, CONFRONTO CON I COSTI STANDARD GRANDI CITTA ITALIANE (2010) +24,6% +7,7% -1,2% +0,3% -8,7% -1,0% +19,9% +5,8% ,15 183, ,59 194,60 201,36 203,71 Costo effettivo per abitante Costo standard per abitante Fonte: elaborazioni su dati Ispra, Rapporto Rifiuti (dichiarazioni MUD dei comuni); per i dati Roma, consuntivi di costo da Piani finanziari Ama; popolazione ; costi standard 179,26 Roma Milano Napoli Torino Genova Bologna Firenze Bari 178,82 168,66 184,83 162,42 163,97 213,09 177,72 188,94 178,64 La Fig mostra infine l andamento del costo medio pro capite a Roma nell arco dell intero periodo tariffario. Tenendo conto del fatto che il costo per abitante rappresenta un indicatore medio che incorpora il contributo di diverse categorie di utenti, il secondo grafico evidenzia anche la variazione comparata (in forma di numero indice) delle tariffe domestiche e non domestiche rispetto all andamento dei costi totali del servizio. 48

53 euro Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Costo medio pro capite del servizio di igiene urbana a Roma nel periodo tariffario e indici di variazione della tariffa domestica e non domestica (base 2003=100) Costo medio per abitante a Roma Indici di variazione del costo del servizio e delle tariffe Tariffa lorda domestica Tariffa lorda non domestica Costi del servizio Fonte: elaborazioni su Piani finanziari Ama. Fig Variazioni nella composizione della Tari fra il 2014 e il 2029 secondo le previsioni del PEF di cui alla DCC 52/ + Racc/Trasp IND: +18,9% RD: +23,4% - Tratt/Smalt IND: -33,5% Costi comuni: -88,7% Pulizia: -10,6% Non più finanziati in Tari: pulizia per ruolo Roma Capitale, banchine Tevere, riscossione tariffa Costo totale CdS Tari 2029 : - 51 mln euro rispetto al 2014 = -7,1% Legenda: IND indifferenziato; RD raccolta differenziata. Fonte: elaborazioni su consuntivi di costo da Piano finanziario Ama (DCC 15/) e PEF DCC 52/ per il periodo /

54 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Mantenute fisse per tutto il primo triennio di sperimentazione, dal 2007 la tariffa domestica e quella non domestica hanno cominciato a crescere, incorporando nel primo biennio anche un conguaglio riferito al Come si vede dal grafico, le tariffe non domestiche hanno seguito una dinamica più accelerata di quella domestica nel periodo intermedio, per poi allinearsi all andamento di quella domestica a partire dal Partendo da questo quadro, in cui Roma al 2014 sostiene un costo del servizio superiore alle medie nazionali e dati gli andamenti del periodo 2010/14 anche ai propri costi standard, il PEF per il nuovo affidamento prefigura sviluppi economici che dovrebbero garantire una tendenziale riduzione di costo fino al A tale proposito, la Fig illustra graficamente quali siano le variazioni del servizio a tariffa e delle rispettive voci di spesa che comporterebbero una diminuzione dei costi totali di circa il 7% rispetto al 2014, per un risparmio al netto dell Iva di circa 51 milioni. Come si è detto un risparmio significativo può essere attribuito all enucleazione degli extracosti per i servizi di pulizia in seguito a manifestazioni ed eventi che Roma ospita in quanto capitale (stimati per circa 40 milioni di euro, che contribuiscono a giustificare il risparmio di circa l 11% evidenziato nella Fig alla voce pulizia) e dei costi di gestione della tariffa, che da soli nell ultimo Piano finanziario assorbivano quasi 13 milioni di euro. A questa rimodulazione del servizio vanno aggiunte poi le dinamiche dei costi dei servizi istituzionali all interno del perimetro Tari, con un aumento dei costi totali della differenziata e di raccolta e trasporto dell indifferenziato, che dovrebbero essere più che bilanciati dai risparmi sui costi comuni e sul trattamento e smaltimento degli indifferenziati. A proposito della tariffa, si ricorda infine che quasi l 80% della popolazione romana nell ambito dell indagine 100 domande sul servizio di igiene urbana a Roma, condotta in primavera e pubblicata a giugno dall Agenzia sul proprio sito istituzionale ha dichiarato di essere favorevole all introduzione di una tariffa puntuale, proporzionale nella parte variabile alla quantità di rifiuti effettivamente prodotti, manifestando così un ampio consenso verso l intenzione, successivamente manifestata dall Assemblea Capitolina con la citata DCC 51/, di sperimentare in tal senso entro il Raccolta dei rifiuti La raccolta dei rifiuti domestici a Roma avviene ancora prevalentemente attraverso il metodo dei cassonetti stradali, in vigore alla data di sottoscrizione del vecchio contratto di servizio 2003/2005. Nonostante dal 2007 siano stati introdotti altri metodi di raccolta, in via più o meno sperimentale, la differenziata non ha dato risultati quantitativi e qualitativi soddisfacenti fino all ultimo biennio, essendo arrivata solo a poco meno del 26% nel 2012 (partendo dal 16% del 2006). L approccio alla raccolta differenziata è cambiato dal 2012 con la sottoscrizione del Patto per Roma [Fig ] e lo stanziamento dei relativi contributi da parte del Ministero dell ambiente e della Regione Lazio (ancorché tali contributi non siano stati completamente erogati), ma soprattutto in seguito al protocollo di intesa concordato da Roma Capitale, Ama e il Conai orientato a varare un piano di fattibilità calibrato sulla città, tenendo conto della situazione di partenza e dell impiantistica di supporto. Fig Obiettivi di raccolta differenziata del Patto per Roma (2012/2016), raccolta differenziata effettiva a Roma (202/2014) e previsioni 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 30% 60% 65% 50% 40% 42,9% 50% 26,1% 25,7% 32,7% 31,1% 37,3% 45% * 2016 Obiettivi RD Patto per Roma RD fine anno RD media annua (*) Previsioni da Piano finanziario. Fonte: elaborazioni su Patto per Roma e Bilanci Ama 2012 e

55 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Quote di cittadini serviti con varie modalità di raccolta: evoluzione negli ultimi 5 anni 0% 20% 40% 60% 80% 100% ,0 28,3 36,0 71,7 64,0 86,5 8,5 porta a porta cassonetti altro Fonte: elaborazioni su dati Ama per il 2014/; indagine dell Agenzia sul servizio di igiene urbana a Roma per il Secondo il Piano studiato con il Conai e gradualmente implementato, il nuovo assetto della raccolta a regime dovrebbe servire circa 1,1 milioni di cittadini con il metodo porta a porta, mentre il resto della popolazione dovrebbe essere servita mediante una raccolta stradale potenziata. Indipendentemente dalla modalità di raccolta, domiciliare o stradale, tutti le utenze domestiche separeranno 5 frazioni, di cui 4 riciclabili: umido, vetro, carta/cartone e multimateriale leggero (contenitori in plastica e alluminio), oltre al residuo secco indifferenziato. Un primo gruppo di cinque municipi è partito con la nuova raccolta già dalla fine del 2012, un secondo gruppo nel 2014 ed entro il primo trimestre 2016 il progetto dovrebbe essere completato. Nella primavera del, ultimata la seconda fase di implementazione del progetto, i cittadini serviti porta a porta erano circa 815mila [Fig ] e quelli serviti con raccolta a cinque frazioni erano quasi 1,9 milioni, pari al 65% della popolazione romana. Sulla base di questo piano di sviluppo, in un ottica di decentramento e di maggior responsabilizzazione del personale dedicato al territorio, il Piano finanziario si è inserito ridisegnando il perimetro di cinque aree operative per l organizzazione dei servizi di raccolta in città. Oltre all estensione territoriale del modello di differenziazione spinta, negli ultimi anni sono stati portati avanti progetti di comunicazione per favorire la cultura della separazione dei rifiuti e per aiutare i cittadini a differenziare correttamente. Nell edizione dell indagine svolta dall Agenzia sul servizio di igiene urbana a Roma, rispetto al 2011 la consapevolezza dei cittadini è significativamente aumentata, sia dal punto di vista pratico (cosa si butta dove, anche per rifiuti particolari ), sia riguardo alla necessità espressa di maggiori informazioni, in netta diminuzione [Fig ]. Fig Come è cambiata la consapevolezza dei romani sulla raccolta differenziata dal 2011 al : i risultati delle indagini dell Agenzia Media delle risposte giuste su dove si butta cosa Necessità o utilità di ulteriori info su RD % % 63% 73% Legenda: RD raccolta differenziata. Fonte: elaborazioni sui risultati delle edizioni 2011 e delle indagini del Agenzia sul servizio di igiene urbana a Roma. 51

56 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Produzione e raccolta dei rifiuti a Roma nel periodo 2011/14 e previsioni Totale t / Raccolta differenziata Indifferenziato * ,6% ,7% ,1% ,3% 45,0% PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA A ROMA (*) I dati sono previsioni da Piano Finanziario, mentre quelli precedenti sono dati effettivi. Fonte: elaborazioni su dati Ama. Fig Confronto delle percentuali di raccolta differenziata nelle grandi città italiane % RD 50 Milano 49,9 media nazionale: 45,2% 45 Firenze 44,2 Torino Torino 41,6 40 Firenze Bologna 38,3 35 Roma 35,2 Milano Genova 31,6 30 Genova Roma Bari 27,0 25 Bologna Napoli 22, Bari Napoli Palermo 10 Palermo 9, Fonte: elaborazioni su dati Ispra, Rapporto Rifiuti. Nella Fig è illustrato l andamento della raccolta a Roma, nelle sue componenti differenziata e indifferenziata, su un totale di rifiuti prodotti in lieve diminuzione dal Le previsioni per il vedono una raccolta differenziata giornaliera ormai molto vicina a quella dell indifferenziato, tanto che se le tendenze e le previsioni dovessero essere confermate già dal 2016 la prima sarebbe in maggioranza. Il rapido aumento della raccolta differenziata ha portato Roma a superare Genova, posizionandosi al di sopra della media delle grandi città (33,7%), sebbene ancora al di sotto di quella nazionale, pari nel 2014 al 45,2% [Fig ]. 49

57 t/ (000) Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Composizione e andamento della raccolta differenziata a Roma (2010/2014) Altro 5,6% Composizione della raccolta dei rifiuti Roma 2014 Multimateriale 5,2% Vetro 1,1% Organico 11,5% Cartaceo 13,6% Indifferenziato 62,0% Carta e cartone Multimateriale+Vetro Organico Altro Fonte: elaborazioni su dati Ama. Fig Composizione della raccolta dei rifiuti in Italia (2014) 2,3% 0,7% 0,9% 0,8% 1,5% 54,8% Indifferenziato Organico Carta Vetro 3,3% Plastica 5,8% Legno Metalli 10,6% RAEE Ingombranti 19,3% Altro Fonte: elaborazioni su dati Ispra, Rapporto Rifiuti. 49

58 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig milioni di euro Stima dei ricavi potenziali da vendita delle raccolte differenziate ai prezzi Conai e ricavi effettivi contabilizzati in bilancio Ama 31% 25% Ricavi da RD 22% 21% 19% 20% 25,0 26,1 28,9 29,8 34,2 38,9 7,7 6,5 6,3 6,4 6,5 7, Nota: la stima dei ricavi per il multimateriale è basata sulla composizione dell output degli impianti di selezione Ama, con scarti pari al 20% fino al 2013 e al 30% nel 2014 (multimateriale leggero, con vetro separato singolarmente). Fonte: elaborazioni su quantità di imballaggi raccolti, prezzi Conai e ricavi da vendita materiali in bilancio Ama. 40% 30% 20% 10% 0% ricavo operativo / potenziale Ricavi potenziali da RD (consorzi) Ricavi operativi da RD in bilancio % operativi / potenziali Per quanto riguarda l andamento e la composizione delle raccolte, la Fig mostra le principali frazioni separate a Roma, consentendo di fare un parallelo con la più recente situazione nazionale [Fig ]. L intercettazione della carta nella Capitale è la più forte in peso, ma è anche vicina al livello potenziale, superando addirittura la media del paese. Al contrario, l organico cresce significativamente, ma sembra avere ancora notevoli margini, che dovrebbe essere possibile sfruttare grazie all estensione della raccolta a tutta la città. Il multimateriale è invece minore in peso, essendo più leggero; nonostante sia da tempo raccolto dovunque, nell ultimo periodo gode però degli effetti espansivi della separazione del vetro e comunque intercetta complessivamente il 6,3% dei rifiuti, mentre a livello nazionale la somma di plastica, vetro e metalli arriva al 10%, fornendo quindi una misura delle potenzialità di intercettazione ulteriore. Nella Fig sono stati stimati i ricavi potenziali della vendita delle frazioni attualmente separate alle quotazioni annuali Conai per livelli alti di qualità dei materiali. Se Ama valorizzasse in proprio e vendesse i materiali recuperati, nel 2014 avrebbe potuto ottenere quasi 39 milioni di ricavi. Al momento però i flussi sono trattati da terzi e quindi i ricavi sono appena il 20% del potenziale, in diminuzione in tutto l ultimo periodo. Il PEF per il periodo /2029 prevede invece un forte incremento di questa voce di entrata, per cui ci si aspetta che la valorizzazione venga internalizzata e che la crescente quantità di materiali separati contribuisca ad attenuare le dinamiche del costo della raccolta Gestione dei rifiuti urbani La nuova organizzazione in cinque frazioni della raccolta dei rifiuti a Roma mira massimizzare il recupero di materia, riducendo così il fabbisogno di recupero energetico e di discarica, secondo quanto indicato dall Assemblea Capitolina con DAC 129/2014 (Verso rifiuti zero). Dal punto di vista della dotazione impiantistica, le lacune dell area romana riguardano soprattutto la mancanza di una discarica di servizio (con Malagrotta definitivamente chiusa dall ottobre 2013 e gli scarti spediti fuori regione e all estero) e l insufficiente capacità di trattamento del rifiuto organico, in forte crescita con la progressiva estensione della differenziazione a tutta la città. Altro tema è poi quello del sottoutilizzo della capacità impiantistica disponibile, come è successo per vari anni nel caso degli impianti Ama di trattamento meccanico-biologico (di seguito, TMB), o dell utilizzo prevalente degli impianti di trattamento e selezione come centri di trasferenza (è il caso dell impianto di compostaggio dei rifiuti organici di Maccarese e degli impianti di selezione e valorizzazione del multimateriale). L impiantistica Ama al momento comprende: - due impianti di selezione e valorizzazione della raccolta differenziata (Rocca Cencia, che però dal 2011 ha funzionato solo come stazione di trasferenza, e Laurentina, che nel 2014 ha trattato solo il 9% del multimateriale raccolto a Roma, selezionandone per il recupero poco più della metà); - un impianto di compostaggio (Maccarese, utilizzato negli anni sempre più per trasferenza che per compostaggio; dopo il fermo del 2013 per manutenzione straordinaria, nel 2014 ha trattato il 15% dell organico in entrata, fungendo da stazione di trasferenza per il residuo 85%); - due impianti di TMB (Rocca Cencia e Salario, che nel 2014 hanno sfruttato rispettivamente il 55

59 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana 99% e l 82% della capacità autorizzata, trattando circa il 37% dell indifferenziato romano); - un termovalorizzatore per rifiuti ospedalieri (Ponte Malnome, utilizzato in parte dal 2011 anche come stazione di trasferenza per il multimateriale). La Fig illustra la capacità autorizzata di cui Ama dispone al e i dati operativi riferiti al Oltre ai propri impianti, per il trattamento dei rifiuti indifferenziati Ama si avvale al momento attuale anche di due impianti di TMB situati a Malagrotta e di un impianto di tritovagliatura a Rocca Cencia, tutti di proprietà del Co.La.Ri. Come si è detto, infine, per lo smaltimento dal 2013 Ama è ricorsa alle gare per l esportazione. Per quanto riguarda le filiere di trattamento e recupero dei rifiuti differenziati, le frazioni cartacee sono vendute direttamente, mentre il multimateriale viene solo in parte separato e valorizzato da Ama, il resto essendo affidato a terzi. Analogamente, la maggior parte della frazione organica è trattata da terzi. La Fig mostra le percentuali delle varie frazioni di rifiuto trattate presso impianti Ama e presso terzi. Nel 2014 Ama ha trattato poco più di un terzo dell indifferenziato nei due impianti TMB di Rocca Cencia e di Via Salaria, mentre il trattamento in casa delle frazioni differenziate è stato molto più limitato: dell umido raccolto solo l 8% è stato trattato a Maccarese e solo il 9% del multimateriale è stato selezionato e valorizzato nell impianto di via Laurentina. Fig Dati operativi 2014 degli impianti Ama Selezione multimateriale Rocca Cencia trasferenza: t trattamento: 0 t TMB Rocca Cencia potenzialità t/anno trattamento: t (99%) perdita peso: 16% - scarti: 42% cdr: 23% - fos: 18% Compostaggio Maccarese potenzialità t/anno trattamento: t (56%) trasferenza: t Impianti Ama Termovalorizzatore rifiuti sanitari Ponte Malnome trattamento: t trasferenza RD: t perdita peso: 80% - scarti: 20% energia elettrica: 1,7 MWh Selezione multimateriale Laurentina trasferenza: 346 t trattamento: t recupero materia: 55% scarti: 45% TMB Salario potenzialità t/anno trattamento t (82%) perdita peso: 15% - scarti: 48% cdr: 21% - fos: 14% Legenda: cdr - combustibile derivato dai rifiuti; fos - frazione organica stabilizzata; RD - raccolta differenziata; TMB - trattamento meccanico-biologico. Fonte: elaborazioni su dati di bilancio 2014 Ama. 55

60 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Percentuali delle varie frazioni di rifiuto trattato da Ama e da terzi nel % 80% 63% 60% 92% 91% 40% 20% 37% 0% 8% 9% Indifferenziato RD umido RD multimateriale LEGGERO Fonte: elaborazioni su dati di bilancio 2014 Ama. Trattamento terzi Trattamento Ama Fig % 80% 60% 40% 20% 0% Prima destinazione dei rifiuti raccolti a Roma 25% 26% 31% 37% 45% 22% 30% 54% 64% 45% 63% 55% 5% Raccolta differenziata Indifferenziato a trattamento Indifferenziato a discarica Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Ama e previsioni da Piano finanziario per il. Nella Fig viene mostrata la prima destinazione dei rifiuti raccolti a Roma. La raccolta differenziata viene in prima battuta sottratta al ciclo degli indifferenziati, anche se in parte vi rientra successivamente, in forma di scarti derivanti dalle operazioni di selezione e valorizzazione delle frazioni, che servono per consentire il recupero di materia. Per quanto riguarda la raccolta indifferenziata, fino al 2012 la maggior parte è stata smaltita senza trattamento preventivo. Dal 2013, però, questa percentuale è stata significativamente ridotta, in seguito alla chiusura della discarica di Malagrotta, tanto che nell ultimo biennio tutto il residuo da avviare a smaltimento è stato pretrattato. Nel 2014 l indifferenziato romano è stato trattato come illustrato nella Fig Fig Trattamento dell indifferenziato raccolto a Roma nel 2014 Trattamento dell'indifferenziato prodotto a Roma nel 2014 Tritovagliatura Colari 25,4% TMB Ama 37,2% TMB Colari 37,3% Tritovagliatura Ama 0,1% Fonte: elaborazioni su dati di bilancio 2014 Ama. 56

61 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Trattamento, flussi in uscita e destinazione dei rifiuti indifferenziati non riciclabili prodotti a Roma (I semestre 2014) Trattamento indifferenziati Roma I semestre 2014: Tritovagliatore Co.La.Ri. TMB Malagrotta 1 e 2 TMB Ama 38% 36% 27% 19% 18% 10% 54% Trattamento indifferenziati Roma - flussi in uscita: perdita di processo scarti a discarica fos (copertura discarica) cdr (termovalorizzazione) Flussi in uscita dai TMB Ama Destinazione 15% 21% 19% 45% perdita di processo scarti a discarica fos (copertura discarica) 100% 80% 60% 40% 20% 99% 88% 19% 81% cdr (termovalorizzazione) 0% 1% 12% scarti fos cdr Lazio Altre Regioni Legenda: TMB trattamento meccanico-biologico; fos frazione organica stabilizzata; cdr combustibile derivato da rifiuti. Fonte: elaborazioni su dati Anagrafe pubblica dei rifiuti, disponibili al 20 ottobre sul sito web del Comune di Roma, Assessorato all ambiente. La Fig fornisce invece il quadro completo del trattamento e della destinazione finale degli indifferenziati, riferito però al solo primo semestre 2014 (fonte, Anagrafe dei rifiuti). Nell insieme, fra tritovagliatura e trattamento meccanico biologico, l output del trattamento dei rifiuti indifferenziati di Roma nel primo semestre 2014 è pari a circa il 90% in peso del trattato, grazie alla perdita di processo che il TMB comporta. Più della metà però sono scarti da smaltire comunque in discarica, il 19% è frazione organica stabilizzata e solo il 18% è combustibile da rifiuti. L output del trattamento è reso più scadente dal contributo della tritovagliatura, che in sostanza non modifica la natura dei rifiuti. In effetti, i flussi in uscita dai soli impianti TMB Ama sono migliori, con una perdita di processo e una produzione di combustibile che raggiungono entrambi un quinto dell immesso, riducendo corrispondentemente la fos e gli scarti. Per quanto riguarda la destinazione finale degli indifferenziati romani, gli scarti di trattamento sono spediti quasi totalmente fuori regione (99%), come anche la fos (88%), mentre la maggior parte del cdr viene valorizzato negli inceneritori del Lazio (81%). La Fig descrive nel dettaglio le quantità trattate nei due impianti TMB di Ama negli ultimi cinque anni e il relativo output. Considerato l obiettivo di pieno utilizzo della capacità di TMB regionale installata (fissato con DM ambiente 25 marzo 2013), già dal 2013 l impianto di Rocca Cencia lavora praticamente a pieno regime, mentre quello di via Salaria, nonostante il progressivo aumento dell operatività negli anni, al 2014 è ancora solo all 80% della potenzialità. Nessuno dei due impianti raggiunge invece gli obiettivi qualitativi relativi ai flussi di materiali in uscita [Fig ]. 57

62 t/000 t/000 Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Bilancio produttivo degli impianti TMB Ama (2010/2014) Impianto TMB Ama Salario (capacità 234mila t/anno) INPUT OUTPUT totale, di cui: Scarti e rifiuti CDR FOS Metalli Impianto TMB Ama Rocca Cencia (capacità 234mila t/anno) Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Ama. Fig Obiettivi qualitativi dei TMB della Regione Lazio (DM ambiente 25 marzo 2013) e risultati degli impianti Ama nel 2014 UTILIZZO obiettivo 100% Rocca Cencia 99% Salario 82% CDR obiettivo 35% Rocca Cencia 27% Salario 25% METALLI obiettivo 3% Rocca Cencia 1% Salario 1% FOS obiettivo 30% Rocca Cencia 22% Salario 17% SCARTI obiettivo 25% Rocca Cencia 50% Salario 57% Nota: gli obiettivi percentuali di composizione del prodotto di lavorazione (cdr, fos, metalli e scarti) sono al netto della perdita di processo. Fonte: elaborazioni su DM ambiente 25 marzo 2013 e su dati di bilancio Ama Passando alla gestione delle raccolte differenziate, in tutta Roma entro i primi mesi del 2016 dovrebbero venire separate oltre alle frazioni cartacee, l umido e il multimateriale leggero (plastica e metallo) con raccolta disgiunta del vetro. In linea teorica, le differenziate secche e i residui di imballaggio possono essere conferiti ai rispettivi consorzi, ottenendo ricavi proporzionali alle quantità e alla qualità dei materiali consegnati [Fig ]. Mentre però la carta, e in prospettiva anche il vetro separato singolarmente, necessitano 58

63 t/000 t / 000 Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana di pochi interventi di preparazione prima della vendita ai consorzi, il multimateriale va separato. Ama ha quindi due impianti di selezione del multimateriale (Rocca Cencia e via Laurentina), dei quali però il primo dal 2011 funziona solo come centro di trasferenza e il secondo ha trattato nel 2014 solo il 9% del multimateriale raccolto a Roma. Il 91% è quindi stato valorizzato da terzi. La Fig mostra la raccolta e il trattamento del multimateriale a Roma negli ultimi cinque anni; nei volumi riferiti alla trasferenza di questa raccolta rientrano anche quelli dello stabilimento di Ponte Malnome (28mila t nel 2014). In corrispondenza dell aumento della raccolta multimateriale (+29%) è stata ridotta l attività di selezione a favore di una maggiore esternalizzazione, rinunciando quindi ai ricavi potenziali. Questa figura mette in luce tre andamenti rilevanti, sintetizzati graficamente nella successiva Fig : 1. la funzione di trasferenza è aumentata di circa l 80%; 2. l attività di selezione è diminuita da quasi 17mila t/anno (entrambi gli impianti operativi) fino ad azzerarsi nel 2013 (entrambi praticamente fermi). Nel 2014 è ripartito solo l impianto di via Laurentina, lavorando il 79% rispetto volume trattato nel 2010; 3. i volumi recuperati sono scesi dal 78% dell input nel 2010 al 55% nel Fig Selezione e valorizzazione della raccolta differenziata multimateriale a Roma (2010/2013) RD Multimateriale Trasferenza Impianti selezione multimatrialeama Selezione RD Frazioni RD selezionate Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Ama Fig Selezione del multimateriale Ama: come è cambiato il bilancio input/output fra il 2010 e il 2014 Funzione di trasferenza (+78%) t t Multimateriale selezionato Ama (-54%) t t Percentuale recuperata (-29%) % % Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Ama. 59

64 t / 000 Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Output 2014 dell impianto Ama di selezione del multimateriale via Laurentina (2014) VETRO 35% (2.675 t) PLASTICA 18% (1.417 t) LAURENTINA selezione multimateriale output: t METALLI 2% (191 t) SCARTI 45% (3.441 t) Fonte: elaborazioni su dati di bilancio 2014 Ama. Fig Bilancio produttivo dell impianto di compostaggio Ama a Maccarese (2010/2014) 100 Impianto Compostaggio Ama Maccarese Trattamento Trasferenza 100% 80% 60% 40% 20% 0% 38,7% 46,5% 10,1% 7,6% 51,2% 46,0% 60,3% 3,5% 36,2% fermo per manutenzione 25,1% 66,2% Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Ama; l output 2014, di fonte Ama, non è pubblicato in bilancio. 8,8% Output Scarti Compost Perdita peso La Fig mostra la composizione dell output 2014 dell impianto di via Laurentina, dove la componente principale è quella degli scarti che vengono poi ricondotti al ciclo dei rifiuti indifferenziati. La frazione differenziata umida va invece agli impianti di compostaggio o di digestione anaerobica, per la produzione di compost e altro ammendante più o meno stabilizzato. In entrambi i casi, gli scarti di processo devono essere trattati e/o smaltiti. Il trattamento dell umido nei dintorni di Roma viene attuato mediante la tecnologia del compostaggio. 60

65 t / 000 GWh Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana L impianto di compostaggio di Ama, a Maccarese, è autorizzato a trattare 30mila t/anno, una potenzialità che nell ottica di estendere ulteriormente la raccolta separata dell umido è di per sé assolutamente insufficiente per Roma, la cui raccolta organica già nel 2014 ha superato le 200mila tonnellate. E tuttavia, anche in questo caso, mentre la raccolta dei rifiuti organici è cresciuta a ritmi sostenuti (+196% dal 2010), l attività operativa di compostaggio dell impianto di Maccarese nel tempo si è progressivamente ridotta (con un fermo per manutenzione nel 2013), lasciando spazio ad una crescente funzione di trasferenza [Fig ]. L output di trattamento, che era progressivamente peggiorato dal 2010 al 2012, dopo la manutenzione del 2013 sembra essere nuovamente migliorato, con un aumento della perdita di processo e una rispettiva diminuzione degli scarti (-13% rispetto al 2010). La Fig mostra infine il bilancio produttivo del termovalorizzatore per rifiuti sanitari e ospedalieri di Ponte Malnome negli ultimi cinque anni. In questo caso, al variare del quantitativo di rifiuti trattati la percentuale di scorie da smaltire è stabile intorno al 20%. Per quanto riguarda la produzione energetica, l impianto nel biennio 2010/2011 ha prodotto più di 200 kwh/t, mentre negli ultimi tre anni il bilancio è lievemente diminuito (180 kwh/t nel 2014). Fig Bilancio produttivo del termovalorizzatore per rifiuti ospedalieri Ama Ponte Malnome (2010/2012) ,6 GWh 12,7 (100%) 13,9 (100%) 3,0 GWh 13,0 (100%) 2,5 GWh 1,8 GWh 10,8 (100%) 1,7 GWh 9,6 (100%) 4,0 3,0 2,0 1,0 INPUT Scorie e ceneri Energia elettrica - 20,9% 18,9% 19,2% 20,1% 19,8% Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Ama. Fig Recupero come obiettivo finale della raccolta differenziata: sostenibilità economica e ambientale del ciclo dei rifiuti SOSTENIBILITA' CICLO DEI RIFIUTI: RECUPERO RACCOLTE DIFFERENZIATE SOSTENIBILITA' ECONOMICA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE PER I ROMANI PER IL SISTEMA ECONOMICO QUALITA' PROCESSI TRATTAMENTO: MINIMIZZAZIONE SCARTI RACCOLTE DIFFERENZIATE SECCHE TRATTATE E VALORIZZATE DA AMA MATERIALI SEPARATI COME RISORSA PRODUTTIVA Fonte: elaborazioni. 61

66 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Per concludere, la Fig riporta in forma schematica gli obiettivi di sostenibilità del ciclo dei rifiuti legati alla gestione delle raccolte differenziate, ricordando che: - l obiettivo ambientale della separazione è il recupero e quindi la minimizzazione degli scarti e che, affinché il ciclo dei rifiuti sia sostenibile economicamente: - dal punto di vista del sistema produttivo è opportuno che i materiali selezionati siano economicamente utilizzabili come materie prime seconde; - dal punto di vista dei cittadini è necessario che i ricavi della vendita dei materiali separati, selezionati e preparati per il riciclo o per il recupero vadano a compensare in parte i maggiori costi sostenuti dalla popolazione per raggiungere alti livelli di quantità e qualità della differenziata Pulizia e decoro della città Nel 2014 l organizzazione della pulizia della città è stata modificata, superando il modello adottato nel 2009 che suddivideva la città in 11 distretti e in 356 unità elementari territoriali, per adottare una struttura basata su cinque aree riferite ad altrettante sedi di zona e perimetrate tenendo conto dei confini municipali [Fig ]: 1. Tor Pagnotta (Municipi I, VIII e IX); 2. Romagnoli (MunicipioX); 3. Ponte Malnome (Municipi XI, XII, XIII e XIV); 4. Salario (Municipi II, III e XV); 5. Rocca Cencia (Municipi IV, V, VI e VII). Il servizio ordinario è articolato in base a tre tipologie di intervento e varia in funzione delle specifiche esigenze e caratteristiche territoriali: - Servizio Base: segue il percorso di raccolta meccanizzato curando la pulizia intorno ai cassonetti e nei punti critici (fermate dell autobus, scuole); garantito su tutto il territorio una volta al giorno e due volte al giorno su circa il 40% del territorio (frequenza media 1,6 v/g; nell Area Monumentale la frequenza è 3 v/g); - Servizio Globale: lavaggio strade con mezzi meccanici dedicati, su percorsi medi di circa 5 km (da una volta al mese a tutti i giorni in base alle esigenze e caratteristiche territoriali specifiche: in media 0,8 v/g); - Servizio Mirato: per i punti della città molto frequentati e non raggiungibili dai mezzi più grandi (presidi turistici, aree commerciali e/o pedonali). È svolto da un solo operatore a bordo di una spazzatrice cabinata o a terra, manovrando una minispazzatrice a conduzione manuale (0,3 interventi al giorno). Fig Suddivisione del territorio di in 5 aree operative per l organizzazione della raccolta Fonte: elaborazioni su Piano Finanziario. 62

67 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Sperimentazione dell esternalizzazione dello spazzamento: aspetti da definire delimitazione delle responsabilità del gestore della raccolta e del gestore della pulizia definizione metodo di monitoraggio per valutare il servizio effettivamente prestato Competizione per lo spazzamento definizione di obiettivi contrattuali coerenti con le aspettative della popolazione sanzioni sistematiche verso chi sporca legittimazione dei soggetti erogatori ad elevare sanzioni Fonte: elaborazioni. Oltre al servizio ordinario, Ama svolge nell ambito del servizio istituzionale finanziato dalla tariffa: - la pulizia di circa 200 mercati (alcuni giornalieri, altri settimanali); - il diserbo dei marciapiedi e dei franchi stradali; - il piano foglie nei mesi autunnali; - la pulizia delle banchine del Tevere fra Ponte Milvio e Ponte Marconi, nei periodi di magra X; - la pulizia in seguito ad eventi pubblici. Gli ultimi due servizi con il nuovo affidamento dovrebbero essere coperti da convenzioni esterne alla Tari. In questo momento di passaggio fra il vecchio e il nuovo affidamento, con le linee guida già approvate e il contratto di servizio ancora in itinere, ma soprattutto con la prospettiva sperimentale di mettere a gara la pulizia in alcuni municipi, è importante porre l attenzione sulla delimitazione operativa del servizio di spazzamento [Fig ]. In effetti, come si coglie dalla definizione del servizio base, il confine delle responsabilità fra chi svolge la raccolta meccanizzata svuotando i cassonetti e chi deve garantire la pulizia della strada non è così definito. L idea innovativa (approvata con la delibera di affidamento DCC 52/) di un monitoraggio comparativo per individuare le aree critiche e mettere in competizione più operatori in fase di gara prima e sul campo poi può essere valida, ma è necessario: - definire esattamente le responsabilità di chi svolge la raccolta e di chi svolge la pulizia soprattutto in quanto nelle zone della sperimentazione la raccolta sarebbe svolta dallo stesso soggetto incumbent (Ama) che svolge il servizio di pulizia nel resto della città, in competizione con il nuovo affidatario; - definire il metodo di monitoraggio, per valutare l effettiva qualità del servizio senza essere fuorviati nel giudizio da quanto rapidamente i cittadini sporcano le strade nelle diverse zone; - garantire indistintamente a tutti i soggetti responsabili del servizio di pulizia la stessa piena collaborazione dell amministrazione nel sanzionare chi sporca o almeno la stessa idoneità ad elevare contravvenzioni anche in modo autonomo. Altro tema importante per lo spazzamento, in fase di rinnovo del contratto di servizio, è individuare il livello di pulizia obiettivo insieme alle frequenze minime di spazzamento, tenendo conto che gli interventi di pulizia hanno un costo e che il livello di pulizia non dipende solo da quanto si pulisce, ma anche da quanto rapidamente si sporca. 63

68 euro milioni di euro Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Costi di spazzamento e lavaggio strade a Roma nel periodo tariffario: preconsuntivi, preventivi finanziati in tariffa e costi previsti per abitante preventivo in PF preconsuntivo , ,90 45,09 20 costi previsti per abitante Fonte: elaborazioni su Piani Finanziari Ama. L andamento del costo di spazzamento finanziato in tariffa [Fig ] ha seguito un andamento crescente dall inizio del periodo tariffario (2003) fino al 2011 (+73%). Poi tale andamento si è invertito e nel il preventivo di spesa approvato in Piano finanziario è tornato ai livelli del 2008, con una riduzione del 30% rispetto al massimo storico. Naturalmente la diminuzione delle risorse destinate alla pulizia significa una riduzione della frequenza di intervento e/o una diversa distribuzione degli interventi sul territorio. A parità di altre condizioni e cioè senza prendere misure correttive nei confronti della rapidità con cui la città viene sporcata questo non può che significare livelli di pulizia inferiori. A questo proposito si tocca quindi un altro tema importante relativo all adeguatezza degli obiettivi contrattuali di pulizia: il livello di soddisfazione dei cittadini. Per il prossimo contratto sarebbe necessario individuare obiettivi di qualità erogata coerenti con i livelli di qualità percepita che i cittadini ritengono mediamente accettabili. Questo non vuol dire necessariamente pulire le strade senza soluzione di continuità, ma può semplicemente voler dire mettere in campo tutti quegli interventi che fanno si che la città sia sporcata meno. Con questo si fa naturalmente riferimento a multe e sanzioni [Par ], ma esistono anche altri strumenti che possono favorire la necessaria diffusione di regole sociali e sentimenti di disapprovazione nei confronti dei comportamenti incivili. Da qualche tempo, ad esempio, la pulizia della città è percepita così negativamente 4 che gruppi di cittadini più o meno organizzati stanno dando vita a iniziative collettive per pulire e liberare da scritte e affissioni abusive parchi, strade e piazze della città. Queste iniziative, coordinate attraverso la rete da organizzazioni no profit, come Retake Roma 5, o organizzate direttamente a livello di quartiere, hanno operato vari interventi di decoro urbano con il consenso dell Amministrazione Capitolina e con il supporto logistico di Ama. Una delle possibilità è quella di valorizzare ed incentivare questi interventi, rendendoli anche meno episodici. In questo senso vanno alcuni indirizzi della DAC 51/ (linee guida per il contratto di servizio) che delineano un maggior coinvolgimento dei municipi sul tema della pulizia e del decoro, attribuendo loro anche la possibilità di assegnare incentivi ai cittadini e ai commercianti che presentino progetti continuativi per contribuire alla pulizia delle aree intorno alle proprie abitazioni e ai propri esercizi. Sebbene nella DAC 51/ non siano definiti i meccanismi di determinazione e copertura degli incentivi, questo indirizzo sembra fortemente condivisibile, sia in quanto rende giustizia al maggiore impegno di alcuni utenti, sia in quanto incentiva comportamenti virtuosi, ma anche perché potrebbe contribuire ad arginare 64

69 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana un eccessiva tolleranza di comportamenti incivili che sconfina nel lassismo sociale. Questa presa di coscienza dei cittadini è infatti positiva nella misura in cui dà voce e visibilità ad un esigenza crescente di decoro che si diffonde e che può sensibilizzare gruppi sempre più ampi di cittadini a non sporcare Roma, ma le istituzioni ed in particolare l Amministrazione hanno il dovere civico e morale di sostenere queste iniziative applicando sistematicamente le sanzioni ai cittadini che invece non si sentono coinvolti spontaneamente da analoghi sentimenti e continuano a sporcare la città, incuranti del degrado, del fatto che pulire ha un costo elevato che ricade su tutta la collettività e del fatto che una parte della popolazione (oltre a pagare una tariffa) si dà da fare personalmente per restituire dignità a Roma Percezione della pulizia della città da parte dei cittadini Nella primavera del l Agenzia ha svolto un indagine di qualità percepita in merito al servizio di igiene urbana ( 100 domande sul servizio di igiene urbana a Roma ), replicando alcune domande già poste ai romani in una precedente versione del 2011 ( Indagine sulla conoscenza e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana a Roma ). Le figure seguenti mostrano i risultati delle due indagini sugli aspetti che riguardano specificatamente la pulizia e il decoro della città. La Fig mette in evidenza come al i cittadini complessivamente soddisfatti dei vari aspetti della pulizia non superino significativamente un quinto della popolazione, in netto calo rispetto al Anche la percezione dinamica riferita ai due momenti di indagine conferma il calo, con un aumento delle percezioni di peggioramento e una diminuzione di quelle di miglioramento del servizio [Fig ]. In fase di rinegoziazione del contratto di servizio, con l occasione di rivalutare perciò gli obiettivi, questi risultati possono utilmente essere messi in relazione con i risultati medi dei monitoraggi della qualità erogata negli ultimi anni [Fig ], per capire se e quanto gli obiettivi contrattuali attuali corrispondono alle aspettative della popolazione. In un contesto di generalizzato grave scontento, la Fig mostra indicatori di monitoraggio non così distanti dagli obiettivi per la pulizia di strade e marciapiedi, mentre la situazione sembra più critica per le aree circostanti i cassonetti. Fig Soddisfazione espressa dai cittadini nell ambito delle indagini svolte dall Agenzia per alcuni aspetti della pulizia e del decoro: confronto 2011/ Cittadini soddisfatti per: 2011 pulizia nella propria zona pulizia aree intorno ai cassonetti igiene e decoro cassonetti 38,6% 21,3% 40,0% 21,7% 40,0% 22,6% Nota: le percentuali di cittadini soddisfatti si riferiscono alla somma di cittadini che si sono dichiarati molto soddisfatti e abbastanza soddisfatti. Fonte: elaborazioni su dati tratti dalle indagini di qualità percepita svolte nel 2011 e nel dall Agenzia in merito al servizio di igiene urbana a Roma: Indagine sulla conoscenza e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana a Roma (ottobre 2011) e 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). 65

70 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Parere dei cittadini in merito al recente andamento del servizio di pulizia delle strade e dei marciapiedi nel proprio quartiere: confronto 2011/ 0% 20% 40% 60% 80% 100% Indagine 14,2 47,8 35,4 2,6 Indagine ,3 49,3 20,2 2,2 migliorato rimasto uguale peggiorato non sa Fonte: elaborazioni su dati tratti dalle indagini di qualità percepita svolte nel 2011 e nel dall Agenzia in merito al servizio di igiene urbana a Roma: Indagine sulla conoscenza e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana a Roma (ottobre 2011) e 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). Fig Risultati medi annui dei monitoraggi previsti nel contratto di servizio Ama in relazione alla pulizia delle strade e delle aree intorno ai cassonetti Pulizia di strade e marciapiedi 0% 20% 40% 60% 80% 100% media 2010 media 2011 media 2012 media 2013 media 2014 I bimestre 90,0 87,7 88,3 94,2 77,9 83,0 Obiettivo da CdS: 90% di rilevazioni almeno sufficienti 10,0 12,3 11,7 5,8 22,1 17,0 almeno sufficienti non sufficiente Pulizia delle aree circostanti i cassonetti 0% 20% 40% 60% 80% 100% media 2010 media 2011 media 2012 media 2013 media 2014 I bimestre 83,1 74,0 70,5 86,3 73,0 77,2 Obiettivo da CdS: 85% di rilevazioni almeno sufficienti 16,9 26,0 29,5 13,7 27,0 22,8 almeno sufficienti non sufficiente Fonte: elaborazioni su dati dei monitoraggi da contratto di servizio Ama. In realtà, anche la qualità erogata riferita alla pulizia delle strade ha registrato un calo importante nell ultimo anno, ma in generale sembra che questo aspetto presenti una maggiore incoerenza fra percezione della popolazione e obiettivi contrattuali. Rilevare e misurare una discordanza fra qualità percepita ed erogata può essere utile come spunto di riflessione sia per fissare i prossimi obiettivi contrattuali, sia per valutare la capacità dei vincoli contrattuali a far sì che gli obiettivi siano rispettati. 66

71 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana L obiettivo contrattuale attualmente vigente prevede che il 90% delle strade presenti un livello di pulizia almeno sufficiente. Nel rinnovare il contratto, sarebbe opportuno tenere conto dell insoddisfazione dei cittadini, elevando il livello di pulizia minimo (ad esempio fino a più che sufficiente o buono) e/o aumentando la percentuale minima di strade che devono rispettare lo standard. Inoltre, il campionamento delle strade da monitorare dovrebbe sì essere casuale, ma rispecchiando la percentuale di strade centrali, semicentrali e periferiche, principali e secondarie, in modo da rappresentare effettivamente un quadro della pulizia in città. D altra parte trattandosi di monitoraggi della qualità erogata dovrebbero essere svolti alla consegna della strada pulita da parte dell Ama, prima cioè che i cittadini comincino nuovamente a sporcare le strade. La pulizia delle aree intorno ai cassonetti, invece, attualmente deve risultare almeno sufficiente nell 85% dei casi. In questo caso lo standard è stato raggiunto in media annua solo nel 2013, mentre in tutti gli altri anni sono stati più o meno largamente disattesi. Come nel caso della pulizia delle strade, esiste una corresponsabilità da parte degli utenti, ma tale responsabilità è attenuata dal fatto che a volte non c è disponibilità di spazio all interno dei cassonetti, il che significa a sua volta che forse la frequenza di svuotamento è insufficiente (nei monitoraggi, la fruibilità dei cassonetti ad esempio è risultata mediamente insufficiente per la carta e per i cestini gettacarte, mentre si raggiunge la sufficienza per gli indifferenziati e il multimateriale; cfr. Par ). Per quanto riguarda quindi l aggiornamento degli obiettivi contrattuali, data l insoddisfazione manifestata dai cittadini, è possibile pensare a un aumento degli standard di pulizia dell area circostante i cassonetti, ma per prima cosa bisognerebbe far sì che gli obiettivi vigenti siano rispettati. Ad esempio, si potrebbe introdurre una disposizione contrattuale automatica per cui, se dai risultati dei monitoraggi la fruibilità di un tipo di cassonetto risulta insufficiente, l azienda deve incrementare la frequenza di svuotamento della relativa frazione. Dato che le criticità possono essere localizzate diversamente sul territorio cittadino, questo automatismo potrebbe essere anche diversificato per singoli Municipi, aree territoriali che rappresentano le cellule di riferimento dei monitoraggi. Inoltre, gli standard e i relativi monitoraggi dovranno essere estesi a tutte le modalità e le frazioni previste dalla nuova raccolta, mentre al momento attuale dato che il contratto è in proroga dal 2006 sono ancora tutti riferiti alla raccolta stradale a tre frazioni. La Fig fornisce uno schema per valutare gli obiettivi di servizio in base alla relazione fra qualità erogata e percepita. Fig Relazione fra qualità erogata e qualità percepita: priorità nella modulazione degli obiettivi contrattuali qualità erogata insuf qualità percepita qualità erogata suff qualità percepita obiettivi troppo alti servizio adeguato qualità erogata insuf qualità percepita far rispettare obiettivi alzare livello obiettivi qualità erogata suff qualità percepita Fonte: elaborazioni. 67

72 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana La forte criticità rilevata in relazione alle aree circostanti i cassonetti dovrebbe far supporre che la soddisfazione per la pulizia nelle zone servite con raccolta porta a porta (dove i cassonetti sono stati eliminati) sia significativamente più elevata. La Fig mostra invece che i livelli di soddisfazione sono praticamente analoghi. Fig Soddisfazione dei romani per il livello di pulizia della propria zona () Porta a porta 3,3% Cassonetti 2,2% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 19,8% 18,4% 31,8% 33,0% 44,7% 46,1% molto abbastanza poco per niente non sa Fonte: elaborazioni su dati tratti dall indagine di qualità percepita svolta dall Agenzia 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). Fig Facilità di trovare un cestino o un cassonetto per gettare qualcosa mentre si è in strada: confronto 2011/ E' molto o abbastanza facile di trovare un cestino nel proprio quartiere 2011 Roma Cassonetti Porta a porta 59,8% 56,8% 25,0% (domanda rivolta solo agli intervistati serviti porta a porta) 0% 20% 40% 60% 80% 100% all'eliminazione dei cassonetti ha fatto seguito un aumento sufficiente del numero di cestini per la raccolta dei piccoli rifiuti in strada? 24,4 70,3 5,3 si no non sa Fonte: elaborazioni su dati tratti dalle indagini di qualità percepita svolte nel 2011 e nel dall Agenzia in merito al servizio di igiene urbana a Roma: Indagine sulla conoscenza e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana a Roma (ottobre 2011) e 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). 68

73 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Opinione dei romani circa l ordine di importanza di vari aspetti che influiscono sulla qualità e sul decoro della propria zona () 0% 20% 40% 60% 80% 100% pulizia marciapiedi aspetto e conservazione marciapiedi cura aiuole e tazze alberate aspetto e pulizia muri 9,5 8,8 35,1 15,4 15,3 46,6 aspetto principale aspetto importante aspetto secondario aspetto meno rilevante Fonte: elaborazioni su dati tratti dall indagine di qualità percepita svolta dall Agenzia 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). 34,8 35,3 37,5 31,8 16,9 40,3 40,6 13,0 8,6 10,5 Questa analogia diventa comprensibile esaminando le risposte distinte dei residenti nelle zone servite porta a porta rispetto a quelle dei cittadini serviti con raccolta stradale in merito alla presenza sulle strade dei cestini per gettare i piccoli rifiuti. Dal 2011 al la facilità con cui i romani dichiarano di trovarli è diminuita di circa un 12% (arrivando in media su Roma a 47,8%), ma entrando nel dettaglio si osserva che la diminuzione dipende quasi esclusivamente dalle zone servite con raccolta porta a porta [Fig ], dove la maggior parte dei residenti ritiene che la rimozione dei cassonetti non sia stata accompagnata dal posizionamento di un numero sufficiente di cestini (70,3%). Non trovare cestini o cassonetti fornisce a chi sporca la città una giustificazione di cui non ci sarebbe bisogno. Se la rimozione dei cestini nelle zone del porta a porta è finalizzata ad evitare che i piccoli rifiuti finiscano nell indifferenziato, potrebbero essere scelti contenitori che permettano di differenziare le varie frazioni e con apertura tale da impedire il conferimento di interi sacchi di rifiuti domestici. Fra le opinioni dei cittadini emerse in merito alla pulizia delle strade nel corso dell ultima indagine, vale la pena di segnalare la scala di importanza di alcuni fattori sulla percezione del decoro della città [Fig ]. I fattori da ordinare erano quattro ed hanno ottenuto il seguente ordine di priorità: - pulizia dei marciapiedi - aspetto e conservazione dei marciapiedi - cura delle aiuole e delle tazze alberate - aspetto e pulizia dei muri con una netta prevalenza dei primi due aspetti rispetto agli ultimi due, giudicati secondari o meno rilevanti dalla maggior parte della popolazione. Il risultato di questa domanda evidenzia un punto fondamentale: lo stato di conservazione dei marciapiedi ha un importanza quasi analoga alla pulizia nel determinare la percezione del decoro da parte dei cittadini. Ciò significa, in altre parole, che sulla generalizzata insoddisfazione dei cittadini per la pulizia e il decoro della città, il cattivo stato dei marciapiedi pesa quasi quanto la presenza di rifiuti a terra. Se i marciapiedi sono costellati di buche e rappezzi di diverso tipo e colore, il cittadino ha la percezione di una città sporca anche se rifiuti e cartacce a terra sono relativamente pochi. Chiaramente questo non deve e non può essere un alibi per il gestore del servizio di pulizia delle strade. E tuttavia uno sforzo maggiore nella cura dell aspetto dei marciapiedi potrebbe indurre i cittadini ad essere più rispettosi e a sporcare meno in terra (seguendo il principio della legge delle finestre rotte). Per rafforzare il senso di appartenenza al territorio, su questo tema si potrebbe valutare un maggiore decentramento di responsabilità e risorse ai Municipi Opinioni dei romani sulle responsabilità della pulizia e su possibili correttivi Sempre nell ambito dell indagine 100 domande sull igiene urbana a Roma, è stato chiesto ai romani quale fosse secondo la propria opinione il soggetto principalmente responsabile dello stato di pulizia a Roma. Come nel 2011, la maggioranza assoluta della popolazione (55%) ritiene che la principale responsabilità ricada proprio sui cittadini [Fig ]. Questa autocoscienza induce a riflettere su vari aspetti. Ci si chiede quanti siano i cittadini direttamente responsabili del degrado (perché sporcano la città) e quanti quelli indirettamente responsabili, perché indifferenti. Ma ci si chiede soprattutto se si possa quantificare l eventuale costo aggiuntivo a carico della popolazione pagante. 69

74 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Riflessioni sull autocoscienza dei cittadini in merito alla responsabilità per la pulizia: ricadute sociali, costi economici e di immagine SOCIETA' QUANTI SONO I CITTADINI CHE SPORCANO LA CITTA'? QUAL E' L'ATTEGGIAMENTO COLLETTIVO VERSO CHI SPORCA? PRINCIPALE RESPONSABILITA DELLA PULIZIA CITTADINI 55% COSTI SPORCARE LA CITTA' HA UN COSTO ECONOMICO? PUO' ESSERE QUANTIFICATO? OPPURE LA PULIZIA E' GIA' ESSENZIALE E L'UNICO COSTO SOCIALE E' IL DEGRADO? IMMAGINE PIU' RISPETTO PER ROMA PIU' RISPETTO PER SE STESSI PIU' RISPETTO DAL RESTO DEL MONDO Fonte: elaborazioni su dati tratti dall indagine di qualità percepita svolta dall Agenzia 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). Fig Opinione dei cittadini romani sull efficacia e sull opportunità di vari interventi in favore di una maggiore pulizia della città () MULTARE SISTEMATICAMENTE CHI SPORCA 94% PIU' RESPONSABILITA' AI MUNICIPI 66% CITTADINI FAVOREVOLI ALLE SEGUENTI AZIONI PER MIGLIORARE LA PULIZIA PIU' AGENTI ACCERTATORI AMA 78% AUMENTO INTERVENTI E COSTI PULIZIA 47% Fonte: elaborazioni su dati tratti dall indagine di qualità percepita svolta dall Agenzia 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). 71

75 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Sanzioni per violazioni al regolamento rifiuti e alla pulizia: la testimonianza dei cittadini () MULTE PER VIOLAZIONI DEL REGOLAMENTO RIFIUTI HA AVUTO NOTIZIE DI QUALCUNO MULTATO? HA VISTO DI RECENTE QUALCUNO MULTATO? NO 90% NO 96% Fonte: elaborazioni su dati tratti dall indagine di qualità percepita svolta dall Agenzia 100 domande sull igiene urbana a Roma (giugno ). Forse esplicitare eventuali costi potrebbe indurre la popolazione romana, tollerante fin quasi all indifferenza, ad assumere su questi punti un atteggiamento più severo, che farebbe bene anche all immagine internazionale di Roma e dei romani. Tenendo conto dell insoddisfazione per la pulizia della città e di questa assunzione di responsabilità, ormai stabile nel tempo, ai cittadini è stato chiesto di valutare l efficacia e l opportunità di vari strumenti correttivi non necessariamente alternativi fra loro [Fig ]. La misura ritenuta più auspicabile (quasi all unanimità, con un 94% di consensi, in aumento rispetto al 91% del 2011) è l applicazione sistematica delle sanzioni a chi sporca. Naturalmente, allo scopo di indurre un cambiamento radicale e permanente nelle abitudini di una popolazione, è proprio la sistematicità della sanzione ad essere determinante, come è avvenuto ad esempio in relazione all introduzione dell obbligo di utilizzare la cintura di sicurezza in auto o il casco in motorino. Meno plebiscitario, ma ancora in maggioranza, il favore verso l aumento del numero di agenti accertatori Ama abilitati direttamente a fare le multe. Il decentramento delle responsabilità e dei costi al Municipio vede favorevoli due cittadini su tre, mentre l opzione che raccoglie il consenso più basso è quella di aumentare gli interventi di pulizia (e quindi i costi) Sanzioni Nonostante il manifesto e crescente favore della popolazione nei confronti dell applicazione sistematica delle sanzioni, il 96% dei cittadini recentemente non ha visto multare nessuno per aver sporcato la strada e ben 9 cittadini su 10 non hanno neppure mai avuto notizia indiretta di sanzioni comminate per violazioni del regolamento rifiuti [Fig ]. In effetti, la Fig mostra il numero di multe elevate in media al giorno dalla Polizia Municipale e dall Ama per violazioni che riguardano (anche) l igiene urbana: in nessuno degli anni in cui i dati erano disponibili, il numero totale ha raggiunto le 150 sanzioni (cui corrisponderebbero 10 multe in media al giorno per municipio), un numero esiguo se si pensa allo stato della pulizia in città. Il Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani (DCC 105/2005) definisce quattro tipi di divieti in relazione al decoro (Titolo III, Capo III, art. 60): 1. divieto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti; 2. divieto di gettare, spandere, lasciar cadere o deporre qualsiasi rifiuto solido o liquido in aree pubbliche o private visibili al pubblico; 3. divieto di conferire le varie frazioni dei rifiuti in difformità rispetto alle rispettive disposizioni; 4. divieto di incendiare rifiuti; definendo al Titolo IV anche il sistema sanzionatorio e di vigilanza. Se si osserva il dettaglio del tipo di violazioni [Fig ], si nota però che la maggior parte delle multe riguardano le auto in sosta davanti ai cassonetti (violazione del codice della strada) e la raccolta dei rifiuti (erroneo conferimento/utilizzo dei contenitori, di cui al punto 3), mentre sono praticamente inesistenti le multe a chi sporca la città (divieti di cui al punto 2). 71

76 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Sanzioni elevate in media al giorno a Roma per violazioni riguardanti l igiene urbana da Ama (2008/15) e dalla Polizia Municipale (2012/14) 90 Polizia Municipale Agenti accertatori Ama * (*) Primo trimestre. Fonte: elaborazioni su dati della Polizia Locale di e su dati Ama Fig Sanzioni elevate dagli agenti accertatori Ama (2014/I trimestre ) e dalla Polizia Locale di (2013/14) Ama Sosta davant i a cassonetto Errato confe rimento rifiuti Errato uso co ntenitori condominiali I trim Abbandono d i rifiuti Altro Polizia Locale Sosta davanti a cassonetto Volantinag gio Abbandon o di rifiuti Altro Fonte: elaborazioni su dati Ama e su dati della Polizia Locale di. Nel primo trimestre di quest anno, ad esempio, non sono state fatte multe ai conduttori di cani per la mancata raccolta degli escrementi, problema indicato da un cittadino romano su due come il più critico in assoluto per la pulizia della città ( 100 domande sull igiene urbana a Roma ); ma la cosa grave è che le multe per queste violazioni sono progressivamente diminuite nel tempo, dalle 96 del 2012 alle 40 del 2013, fino a 3 multe nell intero 2014 [Tav ]. Dato lo stato insoddisfacente delle strade romane, il fatto che non siano state fatte multe per tali comportamenti non è da ritenersi positivo, ma da ascriversi almeno in parte a indirizzi operativi (sia di Ama che della Polizia Locale) che evidentemente non ritengono prioritario l argomento. 72

77 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Tav Numero di sanzioni elevate a Roma in materia di raccolta rifiuti, igiene e decoro urbano Principali contestazioni I trimestre Sanzioni elevate dalla Polizia Locale Veicolo in sosta davanti a cassonetto Volantinaggio Abbandono di rifiuti Decoro urbano Altro Totale Sanzioni elevate dagli Agenti accertatori Ama Veicolo in sosta davanti a cassonetto Errato conferimento rifiuti Errato utilizzo/custodia contenitori condominiali Abbandono di rifiuti Abbandono rifiuti ingombranti/speciali/edili Conduzione di animali Altro Totale Fonte: elaborazioni su dati della Polizia Locale di e su dati Ama. Senza nulla togliere all importanza di multare chi impedisce con la propria auto l accesso ai cassonetti o alla politica di indurre i cittadini a differenziare correttamente i rifiuti, si vuole però sottolineare qui il fatto che il decoro e la pulizia al momento non sono analogamente tutelati [Fig ], cosa specialmente grave se si tiene conto del fatto che la pulizia è il servizio pubblico ritenuto dai cittadini romani il più critico in assoluto fra quelli locali, anche più di quello della raccolta e gestione dei rifiuti urbani (Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali a Roma, ). Fig Sanzioni elevate dalla Polizia Locale e dagli agenti accertatori Ama per tipologia (2014) ABBANDONO RIFIUTI DECORO URBANO VOLANTINAGGIO ERRATO CONFERIMENTO DI RIFIUTI / ERRATO UTILIZZO CONTENITORI CONDOMINIALI VEICOLO IN SOSTA DAVANTI A CASSONETTO Fonte: elaborazioni su dati della Polizia Locale di e su dati Ama. 73

78 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Monitoraggi della qualità erogata da contratto di servizio Igiene del suolo 100% 90% 80% 70% 60% Pulizia dell'area circostante i contenitori (ob. 85%) 100% 90% 80% 70% 60% Decoro e pulizia dei tratti stradali (ob. 90%) Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dell applicazione del contratto di servizio tra e Ama Monitoraggi della qualità erogata da contratto di servizio Il vecchio contratto di servizio prevedeva dei monitoraggi trimestrali della qualità erogata, organizzati da soggetti terzi (selezionati tramite gara) che dovevano rilevare una serie di indicatori e riferire alla Commissione di Vigilanza. Nel periodo dal 2007 al primo bimestre tali monitoraggi sono stati svolti prima da Pragma (fino a metà del 2010) e poi da CSQA Certificazioni. Al momento attuale sono invece sospesi, in attesa di approvare il nuovo contratto di servizio. Fra gli indicatori osservati, alcuni venivano controllati a campione e riguardavano la pulizia, la fruibilità dei vari tipi di contenitori e la loro funzionalità, la qualità del servizio presso Centri di Raccolta e Isole Ecologiche Ama: per questi indicatori il contratto prevedeva che una determinata percentuale di rilevazioni (variabile da indicatore a indicatore) risultasse almeno sufficiente. Dalla fine del 2013, gli indicatori relativi a decoro e qualità dei contenitori sono stati divisi in due indicatori separati ( decoro e funzionalità ), il che indubbiamente migliora il grado di analisi, ma sottrae gli indicatori al rispetto degli obiettivi contrattuali, definiti per la versione aggregata. Questo disallineamento fra indicatori di servizio e obiettivi contrattuali è solo l ultimo di una serie di scostamenti che negli anni hanno reso sempre meno significativi gli standard fissati nel 2004 e ormai obsoleti rispetto a un servizio che è cambiato in modo autonomo rispetto al contratto. Basti pensare che non sono previsti obiettivi per la raccolta porta a porta, né per le campane di raccolta del vetro monomateriale. Con il metodo del cliente misterioso viene inoltre controllato il rispetto dei tempi di adempimento previsti nel contratto per alcune tipologie di servizio, fra cui il tempo di attesa per contatti telefonici (il 90% deve essere inferiore a due minuti), quelli di sostituzione o riparazione dei cassonetti danneggiati (10 giorni), quelli di svuotamento dei cassonetti troppo pieni (24h). Era infine prevista un indagine documentale sul rispetto delle schede di lavoro secondo l allegato tecnico al contratto, ma anche in questo caso, in seguito al sostanziale mutamento del servizio, dopo il 2009 tale controllo è diventato impossibile. Per quanto riguarda i risultati dei monitoraggi a campione, dopo una punta estremamente negativa rilevata nel secondo trimestre 2014, nell ultimo anno la maggior parte degli indicatori è andata migliorando, ma a parte un paio di eccezioni (fruibilità dei cassonetti dell indifferenziato e del 74

79 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana multimateriale) i risultati non hanno comunque rispettato gli obiettivi standard. Nonostante la recente ripresa di cui si è detto, la pulizia delle strade nell ultimo periodo ha avuto un peggioramento deciso, allineandosi in negativo con la pulizia delle aree circostanti i cassonetti [Fig ]. Per quanto riguarda la fruibilità di cestini e cassonetti, rimane abbastanza invariata la situazione ormai tipica che vede indifferenziati e multimateriale rispettare gli obiettivi, mentre i cassonetti della carta e i cestini non risultano sufficientemente accessibili. Per i cestini, inoltre, la suddivisione dell indicatore mostra che il decoro è l aspetto più carente [Fig ]. Il decoro e la funzionalità dei cassonetti stradali risulta invece completamente fuori standard, anche se in questo caso l aspetto più negativo è la funzionalità, in particolare per la raccolta della carta [Fig ]. Fig Monitoraggi della qualità erogata da contratto di servizio Fruibilità dei cestini e dei cassonetti stradali Cestini (ob. 92%) 100% 90% 80% 70% 60% Raccolta RSU (ob. 86%) 100% 90% 80% 70% 60% Raccolta DIFFERENZIATA CARTA E CARTONE (ob. 90%) 100% 90% 80% 70% 60% Raccolta DIFFERENZIATA MULTIMATERIALE (ob. 90%) 100% 90% 80% 70% 60% Nota: dal 2013 all indicatore relativo alla fruibilità dei cestini (rombo scuro) ne è stato aggiunto un altro riferito al decoro, evidenziato nella figura da un triangolo più chiaro. Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dell applicazione del contratto di servizio tra e Ama. 75

80 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Monitoraggi della qualità erogata da contratto di servizio Decoro e funzionalità dei cassonetti stradali Raccolta RSU (ob. 80%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% Raccolta DIFFERENZIATA CARTA e CARTONE (ob. 85%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% Raccolta DIFFERENZIATA MULTIMATERIALE (ob. 85%) 100% 90% 80% 70% 60% Nota: dal 2013 l indicatore decoro e funzionalità dei contenitori (rombo scuro) è stato suddiviso in due indicatori separati: il decoro è evidenziato da un triangolo chiaro, la funzionalità da un quadrato scuro. Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dell applicazione del contratto di servizio tra e Ama. Come si è detto, altri monitoraggi riguardano il rispetto dei tempi di intervento di Ama in caso di segnalazione di cassonetti differenziati troppo pieni (che dovrebbero essere vuotati entro 24 ore) o di cassonetti danneggiati (sostituzione o riparazione entro 10 giorni). Questi monitoraggi, attuati con la tecnica del mystery client, mostrano livelli altissimi di interventi fuori standard, soprattutto per quanto riguarda la sostituzione di cassonetti danneggiati (quasi tutti sostituiti in ritardo), ma anche per lo svuotamento su segnalazione particolarmente importante ai fini della quantità e della qualità della raccolta differenziata che avviene in ritardo almeno una volta su tre in tutti gli ultimi anni e che registra un ulteriore peggioramento all inizio del [Fig e Fig ]. Per i contatti telefonici con l azienda è previsto un obiettivo del 90% di chiamate con tempo di attesa inferiore a 120 secondi. Anche in questo caso i controlli sono attuati con la tecnica del cliente misterioso [Fig ]. I controlli hanno dato risultati inferiori agli obiettivi e in costante peggioramento fino al 2011 (quando solo la metà dei contatti hanno rispettato lo standard), ma poi è seguito un miglioramento continuo che ha portato i risultati di rilevazione molto vicino allo standard, con un tempo di attesa medio che nel corso dell ultimo anno non ha mai superato i due minuti. 76

81 CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Monitoraggio dei tempi di intervento su segnalazioni per cassonetti troppo pieni 80% 60% 40% 20% 0% 44% Interventi fuori standard su segnalazioni cassonetto troppo pieno (obiettivo 24h) 38% 33% 34% 52% 43% 48% Carta Multimateriale 37% 64% 64% 80% 60% 40% 20% 0% dettaglio trimestrale ultimo anno 69% 64% 64% 50% 42% 46% 33% 38% 36% 29% 2014 I 2014 II 2014 III 2014 IV I Fonte: elaborazioni su monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dell applicazione del contratto di servizio tra Roma Capitale e Ama. Fig Monitoraggio dei tempi di intervento su segnalazioni per cassonetti danneggiati 100% 80% 60% 40% 20% 0% 69% 66% Interventi fuori standard su segnalazioni cassonetto danneggiato (obiettivo 10 gg) 68% 78% 74% 74% 91% 97% 100% 91% 93% 92% 89% 82% Carta Multimateriale Indifferenziato 81% dettaglio trimestrale ultimo anno 100% 80% 60% 40% 20% 0% 97% 94% 100% 97% 100% 94% 89% 94% 92% 90% 93% 91% 81% 82% 81% 2014 I 2014 II 2014 III 2014 IV I Fonte: elaborazioni su monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dell applicazione del contratto di servizio tra Roma Capitale e Ama. 77

82 milioni di euro risultato medio monitoraggi secondi Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Call center Ama: monitoraggio del tempo medio di attesa in linea % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% tempo di attesa inferiore a 2 minuti 50,6 56, ,8 83,5 87,5 tempo di attesa oltre 2 minuti Obiettivo da Cds: 90% attesa inferiore a 120 Fonte: elaborazioni su monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dell applicazione del contratto di servizio tra Roma Capitale e Ama I II III IV - I tempo medio di attesa ,4 43,6 29,2 16,6 12, Risorse impiegate e qualità del servizio nell ultimo periodo Chiudiamo l approfondimento sul servizio di igiene urbana con una comparazione dell andamento dei costi e dei risultati per le diverse voci principali del servizio: pulizia delle strade, gestione della raccolta differenziata e indifferenziata. Questa analisi è finalizzata a valutare eventuali correlazioni fra le risorse stanziate per un servizio e la qualità del servizio stesso. Nelle tavole che seguono, i costi dei servizi nelle varie annualità sono visualizzati dagli istogrammi e l unità di misura è sull asse delle ordinate di sinistra. L andamento degli indicatori di qualità è invece rappresentato dalle corde e fa riferimento all asse delle ordinate sulla destra dei grafici. Fig Analisi costi/qualità della raccolta differenziata 42,8 53,3 52,1 74,5 84,9 107,5 132,2 171,0 225,2 86% 81% 77% 77% * (*) Primo bimestre. Fonte: elaborazioni su dati dai Piani finanziari (previsioni di costo), dai bilanci Ama (quantità di rifiuti) e dai monitoraggi del contratto di servizio. 57% 45% 94% 100% costo RD RD% fruibilità bianchi (ob. 90%) funz. bianchi (ob. 85%) decoro bianchi (ob. 85%) fruibilità blu (ob. 90%) funz. blu (ob. 85%) decoro blu (ob. 85%) 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 78

83 milioni di euro risultato medio monitoraggi milioni di euro risultato medio monitoraggi Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Igiene urbana Fig Analisi costi/qualità della raccolta indifferenziata ,2 123,6 122,9 116,4 120,6 116,7 118,9 123,6 136, * 91% 88% 78% 77% 65% 55% 100% costo RSU RSU% fruibilità cassonetti (ob. 86%) funz. cassonetti (ob. 80%) decoro cassonetti (ob. 80%) fruuibilità cestini (ob. 92%) decoro cestini (ob. 92%) 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% (*) Primo bimestre. Fonte: elaborazioni su dati dai Piani finanziari (previsioni di costo), dai bilanci Ama (quantità di rifiuti) e dai monitoraggi del contratto di servizio. Fig Analisi costi/qualità di spazzamento, pulizia e decoro ,7 169,5 155,8 161,2 161,2 151,9 129,6 121,6 126,1 83% 77% * 100% 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65% costo spazzamento pulizia strade (ob. 90%) pulizia area cassonetti (ob. 85%) (*) Primo bimestre. Fonte: elaborazioni su dati dai Piani finanziari (previsioni di costo) e dai monitoraggi del contratto di servizio. Per quanto riguarda l igiene urbana, una correlazione marcata costi/risultati si trova solo per la quantità di raccolta differenziata (i.c.=0,995), mentre per tutti gli obiettivi contrattuali riguardanti la fruibilità, la funzionalità e il decoro dei cassonetti differenziati non c è alcuna correlazione significativa [Fig ]. L unico indicatore di qualità relativo alla raccolta differenziata che dal 2009 rispetta più o meno stabilmente lo standard è la fruibilità dei cassonetti blu del multimateriale, mentre tutti gli altri hanno oscillato negli anni al di sotto degli obiettivi. Un attenzione particolare merita poi la raccolta della carta, con la funzionalità dei cassonetti bianchi in costante peggioramento dal 2010 nonostante le risorse crescenti pianificate per le raccolte differenziate. La Fig mostra il grafico costi/qualità della raccolta indifferenziata. In questo caso, tenendo conto dell intero periodo, non si rileva nessuna cor- 79

84 CAP III Ambiente e igiene urbana Verde pubblico relazione statisticamente apprezzabile fra la spesa programmata e gli indicatori di qualità del servizio. Tuttavia, anche se il numero di rilevazioni è ancora basso per dare peso scientifico alla correlazione, l aumento di risorse impegnate dal 2012 ha avuto un effetto positivo sulla fruibilità (tornata in standard dal 2013) e sulla funzionalità dei cassonetti, aumentata anche se ancora insufficiente. Viceversa, l aumento di spesa non sembra aver avuto risultati univoci sulla fruibilità dei cestini e, anzi, si è accompagnata a un progressivo peggioramento del decoro di entrambi i tipi di contenitore, oltre che naturalmente a una diminuzione delle quantità indifferenziate. Anche per la pulizia [Fig ] non si rileva alcuna correlazione fra livello di spesa programmata e qualità del servizio. Gli indicatori della pulizia sono stati mediamente sempre al di sotto degli obiettivi, con l esclusione del 2013, anno in cui le risorse erano però al di sotto del massimo storico del Al contrario, la ripresa degli indicatori nel primo bimestre corrisponde a un minimo relativo di spesa. In conclusione, possiamo affermare che, a parte la quantità di raccolta differenziata, obiettivo evidentemente considerato prioritario soprattutto a partire dal 2012, alla variazione delle risorse dedicate ai servizi di igiene urbana non ha fatto seguito una variazione coerente degli indicatori di qualità erogata. 3.2 Verde pubblico La gestione del verde pubblico, già soggetta negli ultimi anni a una contrazione delle risorse assegnate sia in conto corrente che in conto capitale, è stata pesantemente condizionata a partire dal mese di dicembre 2014 dalla nota inchiesta giudiziaria Mondo di mezzo, in seguito alla quale il Dipartimento Tutela Ambientale ha sospeso in via cautelativa (e poi successivamente annullato) tutte le gare avviate o in corso di avvio in attesa degli ulteriori e successivi sviluppi delle indagini in itinere. Ciò ha determinato ripercussioni pesantissime sulla manutenzione del verde urbano (affidata negli anni in misura sempre maggiore a ditte esterne, stante l insufficiente dimensionamento del servizio giardini) con inevitabili effetti sulla fruizione da parte dei cittadini. L Amministrazione capitolina, dopo aver proceduto nel corso del ad una riorganizzazione amministrativa del dipartimento, ha avviato l iter di una serie di procedure per far ripartire gli interventi di manutenzione del verde sia orizzontale (parchi, giardini, aree verdi) che verticale (alberi e arbusti) [Fig ]. Fig Interventi di manutenzione del verde Monitoraggio degli alberi all interno di 950 scuole statali Lavori avviati il 25 giugno da completarsi entro il 30 novembre Servizio di apertura, chiusura e vigilanza interna nelle ville Avvio del servizio il 31 ottobre Alberi: Trattamento antiparassitari di prevenzione e cura Affidamento entro metà novembre (in attesa certificazione regolarità fiscale e casellario giudiziale) Interventi di potatura e abbattimento degli alberi Affidamento entro metà dicembre (verifica documentazione di gara) Monitoraggio degli alberi lungo assi stradali di Roma Gara ponte: redazione della determina a contrarre Gara principale: affidamento entro dicembre Manutenzione, pulizia e sfalcio del verde (gara ponte in lotti) In attesa di aggiudicazione definitiva entro dicembre Fonte: elaborazioni su dati del Dipartimento Tutela Ambientale. 80

85 CAP III Ambiente e igiene urbana Verde pubblico Fig Numero di piante potate/abbattute (2010/) Fonte: elaborazioni su dati del Dipartimento Tutela Ambientale. Si osserva, tuttavia, che allo stato attuale è stato avviato solamente il monitoraggio degli alberi nelle scuole statali e il servizio di apertura/chiusura/vigilanza nelle ville, mentre tutti gli altri interventi vedranno la luce necessariamente nel Tale situazione appare pertanto critica soprattutto per la manutenzione del verde orizzontale in considerazione del fatto che la relativa gara ponte, che avrebbe dovuto supplire alle esigenze del territorio in attesa del bando principale (peraltro in attesa di pubblicazione), non è stata ancora aggiudicata. Analoga urgenza si ravvisa inoltre anche per il verde verticale (alberature) tenuto conto dei rischi per l incolumità pubblica che derivano inoltre dalla drastica diminuzione degli interventi effettuati negli ultimi anni così come è testimoniato nella Fig Organizzazione del servizio La suddivisione del verde di competenza di Roma Capitale è riportata nella Tav Si osserva che i grandi parchi urbani (es. il Parco Ardeatino, il Parco dell Aniene e il Bosco della Massimina) rappresentano la tipologia più estesa. Segue il verde attrezzato di quartiere (ovvero aree verdi più o meno grandi, in cui sono presenti panchine, cestini, giochi per bambini, aiuole, fontanelle ed altre attrezzature, come ad esempio Piazza Mancini e il Villaggio Olimpico); il verde storico archeologico (es. Villa Pamphili, Villa Borghese, Circo Massimo, ecc.); l arredo stradale (es. le aiuole spartitraffico sulla via Cristoforo Colombo); le aree di sosta (ovvero le piccole aree di quartiere o quelle centrali come le fasce verdi di via delle Terme di Caracalla); e infine il verde speciale (es. il Roseto comunale). Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, si evidenzia la maggiore superficie di verde nel Municipio X dovuta alla presenza del parco urbano di Castel Fusano (1.100 ettari), cui segue il Municipio II per la presenza nel suo territorio delle più importanti ville storiche, per arrivare infine al Municipio XIII che conta per lo più aree di verde attrezzato di quartiere. 81

86 CAP III Ambiente e igiene urbana Verde pubblico Tav Suddivisione del verde di competenza di per tipologia e municipio (mq, ) Municipio Arredo Stradale Aree di Sosta Verde attrezzato di quartiere Verde storico archeologico Grandi parchi urbani Verde speciale Aree n. TOTALE SUPERFICIE MUNICIPI I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV Totale Fonte: elaborazioni su dati del Dipartimento Tutela Ambientale. Tav Suddivisione del verde di competenza di per tipologia di gestione e municipio (mq, 2014) Municipio Gestione in economia Affidamenti a costo zero Affidamenti ad altri Dipartimenti o municipi Affidamenti a Multiservizi Ama cooperative TOTALE PER MUNICIPIO I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV Totale Fonte: elaborazioni su dati del Dipartimento Tutela Ambientale. 82

87 CAP III Ambiente e igiene urbana Verde pubblico La suddivisione del verde per tipologia di gestione evidenzia che la quasi totalità della superficie è gestita in economia dal Dipartimento Tutela Ambientale (88%) mentre la parte restante attraverso affidamenti sia a costo zero (10%) che ad altri dipartimenti e municipi (1%). Il dato relativo ad Ama non tiene conto della gestione del verde cimiteriale in capo alla stessa; considerando nel computo anche questa modalità, la percentuale gestita in economia diminuisce all 84%, quella relativa agli affidamenti a costo zero al 9% e si inserisce l affidamento all azienda Ama (6%) mentre rimane immutata la quota parte degli affidamenti ad altri dipartimenti/municipi. Dal punto di vista territoriale, il Municipio XI è caratterizzato dalla più alta percentuale di verde gestito in economia, mentre gli affidamenti a costo zero sono presenti maggiormente nel Municipio III e quelli ad altri dipartimenti/municipi maggiormente frequenti nel Municipio XII. Nell ultimo biennio, diversamente dagli anni precedenti, non sono stati effettuati affidamenti alla Multiservizi, alle cooperative e all Ama per motivi presumibilmente legati a carenze di fondi. D altronde lo stato di difficoltà che sta attraversando il settore è ben testimoniato dalla disamina dei dati economici. Nella Tav è riportata l evoluzione degli investimenti per il verde pubblico nell ultimo quinquennio la cui diminuzione nel corso degli anni è il dato più evidente. Dal lato della suddivisione tra competenza centrale (Dipartimento Tutela Ambientale) e decentrata (municipi) si osserva che nel triennio 2010/2013 circa il 90% dei fondi sono stati spesi a livello centrale mentre nell ultimo biennio è accaduto il contrario anche se le somme sono state del tutto esigue. Parametrando invece l investimento in funzione della superficie da manutenere si evidenzia come il valore medio nel quinquennio si colloca attorno a circa 0,20 euro/mq. Vista l importanza che riveste l ambiente nell ecosistema urbano nonché le sue numerose esternalità positive, il valore degli investimenti non appare essere congruo soprattutto se si prende a riferimento l esperienza di altri comuni italiani, ad esempio Bologna che, secondo quanto si evince dall ultimo rendiconto, ha investito circa 6,3 milioni di euro nel 2014 per la manutenzione del proprio patrimonio del verde che è, per estensione, circa un quarto di quello romano. Per quanto attiene invece alla spesa corrente sostenuta a livello centrale, la Tav evidenzia nel quinquennio un andamento altalenante delle risorse impiegate per la manutenzione ordinaria del verde pubblico ma con un drastico decremento a partire dal Parametrando la spesa corrente in funzione dell estensione territoriale del verde urbano, si osserva che mediamente nel periodo osservato sono stati destinati circa 0,40 euro/mq. Tav Evoluzione degli investimenti per il verde pubblico gestiti a livello centrale e territoriale (euro, 2010/2014) Struttura Dipartimento Tutela ambientale - Prot. Civ Municipi Totale Superficie manutenuta (mq) Investimento ( /mq) 0,14 0,68 0,10 0,00 0,02 Fonte: elaborazioni su dati dei Rendiconti della gestione 2012, 2013 e Le superfici mantenute negli anni 2010, 2011 e 2014 sono state reperite dal blog dell Assessore all Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti (estellamarino.it). Tav Evoluzione della spesa corrente per il verde pubblico a livello centrale (euro, 2010/ 2014) Voce di costo e di struttura Manutenzione verde pubblico Superficie manutenuta (mq) Spesa corrente ( /mq) 0,31 0,45 0,64 0,28 0,33 Fonte: elaborazioni su dati dei Rendiconti della gestione 2011, 2012, 2013 e La superficie mantenuta nel 2011 è stata reperita dal blog dell Assessore all Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti (estellamarino.it). 82

88 CAP III Ambiente e igiene urbana Verde pubblico Permangono invece difficoltà di interpretazione della spesa corrente nei vari municipi, problema già evidenziato nella precedente Relazione Annuale, nonostante l Agenzia abbia chiesto agli stessi una conferma dei dati del triennio presenti nei vari rendiconti di gestione (solamente il Municipio X e XIV non hanno risposto) [Tav ]. Si osserva innanzitutto che la somma totale delle superfici che i municipi dichiarano di manutenere è assai variabile da un anno all altro ma comunque quantificabile mediamente in circa 2 milioni di metri quadri. Questo valore è superiore di circa quattro volte rispetto alla superficie che il Dipartimento Tutela Ambientale riporta come affidata ad altri dipartimenti/municipi (quasi 500mila mq, cfr. Tav ). Si potrebbe allora ipotizzare che vi sia una quota di superficie che il Dipartimento ha affidato ai municipi (al massimo 50 ettari) e un altra, ben maggiore (circa 200 ettari), che le strutture territoriali gestirebbero per conto proprio avendone la piena titolarità che, per questo motivo (anche se non se ne comprende la ragione), non risulterebbe compresa nel computo totale del verde urbano di che le varie stime (come si è visto) dimensionano attorno ai ettari. Al fine di risolvere questa incongruenza si possono intanto definire quali siano formalmente le competenze e funzioni decentrate amministrativamente. Lo Statuto capitolino (art. 26) assegna ai municipi la gestione dei servizi relativi alla manutenzione delle aree verdi di interesse locale, con esclusione delle aree archeologiche, dei parchi e delle ville storiche, mentre il Regolamento sul decentramento amministrativo (DCC 10/1999 e ss.mm.ii., art. 69) attribuisce alle strutture territoriali competenze inerenti agli interventi relativi al verde di quartiere e vicinato su aree di superficie non superiore ai 20mila mq, al verde di arredo urbano, alla manutenzione del verde circoscrizionale sia ordinaria che straordinaria, alla manutenzione delle aree verdi annesse agli asili nido ed istituti scolastici. Si osserva tuttavia che quanto stabilito dall art. 69 non ha trovato di fatto, in tutti questi anni, alcuna attuazione a causa della mancata assegnazione ai municipi delle necessarie risorse economiche, di personale e strumentali. Per porre rimedio a tale situazione, l Assessorato alla Politiche Ambientali ha elaborato un Piano del decentramento del verde di prossimità, vale a dire la devoluzione della cura e della manutenzione del verde, per le aree inferiori ai mq, alla diretta gestione da parte dei municipi chiedendo agli stessi un elenco delle aree attualmente in carico a da destinare alla gestione municipale. Con DGCa 362/ la Giunta Capitolina ha infine formulato gli indirizzi per dare concreta attuazione al progetto di decentramento per complessivi mq distribuiti tra i vari municipi, dando mandato ai dipartimenti competenti di procedere all assegnazione delle relative risorse. L analisi della Tav permette inoltre di osservare altri aspetti: drastiche diminuzioni delle superfici manutenute nei vari municipi nel triennio di riferimento (es. nel III e nel X); oscillazioni delle superfici manutenute negli anni (es. nel II e nell VIII); costi al mq della spesa corrente di due ordini di grandezza differenti tra i vari municipi (es. per il 2014 nel III e nel XIV); presenza della voce di costo ma assenza della relativa superficie manutenuta (es. nel XIII); spesa media per unità di superficie nel periodo pari a circa 0,95 euro/mq che non può non determinare criticità nella gestione del servizio. Tale aspetto diventa ancora più evidente se si paragona la spesa media sostenuta con i costi che l espletamento di un servizio di manutenzione del verde comporta. Facendo riferimento al prezziario della Regione Lazio relativo alla sistemazione delle aree verdi per il 2012 si osserva ad esempio che, al lordo delle offerte al ribasso, gli interventi di bonifica vegetazionale hanno prezzi che partono da 0,68 euro/mq, la manutenzione ordinaria di siepi da 1,36 euro/mq, per finire con le operazioni di spazzamento (compreso l asporto di erbe infestanti, trasporto e smaltimento dei rifiuti) che, nell ipotesi più economica, partono da 3,70 euro/mq con un intervento a settimana. A tutti questi valori vanno inoltre aggiunti i costi per la sicurezza che, come è noto, individuano la parte del costo dell opera da non assoggettare al ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici. 84

89 CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Tav Evoluzione della spesa corrente per il verde pubblico a livello territoriale (euro, 2012/ 2014) Verde Verde Verde Municipio Spesa Spesa Spesa Spesa Spesa Spesa manut. manut. manut. ( ) al mq ( ) al mq ( ) al mq (mq) (mq) (mq) 1 ex I , ,76 ex XVII , , ,39 2 ex II , ,05 ex III n.d n.d ,02 3 ex IV , , ,52 4 ex V , ,17 5 ex VI n.d n.d. n.d. 661 n.d. ex VII , , ,14 6 ex VIII , , ,74 7 ex IX , ,83 ex X , , ,19 8 ex XI , , ,33 9 ex XII , , ex XIII , , ,88 11 ex XV , , ,69 12 ex XVI , , ,01 13 ex XVIII n.d ex XIX , , ,53 15 ex XX Totale , , ,09 Fonte: elaborazioni su dati dei Municipi e Rendiconto della gestione 2014 per i Municipi X e XIV. 3.3 Bioparco Evoluzione del quadro istituzionale e contrattuale Rispetto all anno passato non si registrano novità dal punto di vista normativo e contrattuale. Di conseguenza appare utile in questa sede concentrare l attenzione sui principali aspetti che hanno caratterizzato la gestione. La trasformazione della Bioparco s.p.a. in una Fondazione di partecipazione, avvenuta ormai 10 anni fa, fu dettata dalla volontà di utilizzare uno status legale differente da quello di una società con scopo di lucro privilegiando, per contro, aspetti legati alla tutela del pubblico interesse (il benessere degli animali e l educazione civica al rispetto dell ambiente) raggiungibile anche tramite partnership con diversi soggetti e attività di fundraising. L esame della relazione allegata al Bilancio 2014, con riferimento alla gestione corrente, evidenzia gli sforzi sostenuti dal Bioparco in questa direzione. Nell anno passato sono state avviate numerose iniziative di sensibilizzazione e intrattenimento con il duplice scopo di educazione didattica e di valorizzazione del giardino zoologico che hanno avuto luogo anche all esterno della struttura. La collaborazione con le scuole (visite guidate e laboratori didattici) ha registrato, infatti, la partecipazione nell anno scolastico di oltre 30mila studenti, la maggior parte afferenti alla scuola materna e primaria. Un altro tema su cui il Bioparco si è visto impegnato è quello della conservazione e ricerca attraverso la partecipazione a numerose iniziative a livello internazionale incentrate su diversi argomenti come ad esempio: gestione delle popolazioni, allevamento, ricerca, progetti di conservazione in situ, progetti di reintroduzione, ecc. Tutte queste attività, qui richiamate in forma necessariamente succinta e non esaustiva, sono state finanziate oltre che dai proventi delle attività 85

90 Numero di visitatori Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco economiche e finanziarie, svolte direttamente o indirettamente dalla Fondazione, anche dal contributo annuo di che però è progressivamente sceso dai 3 milioni di euro iniziali fino a 2,5 milioni di euro nel Ed è proprio in quest ottica di riduzione delle risorse che assumono ancora più valenza gli sforzi e i risultati raggiunti dall organismo. Un altro aspetto che occorre evidenziare riguarda il perdurare dell assenza di un contratto di servizio in quanto quello vigente all epoca della trasformazione fu risolto automaticamente all atto della costituzione della Fondazione. Ciò, ad avviso dell Agenzia, costituisce un elemento debole in quanto, in questo nuovo equilibrio dei rapporti tra le parti, risulta del tutto impossibile ancorare la gestione della Fondazione a standard qualiquantitativi valutabili o garantire un rapporto armonico e responsabile tra i soggetti costituenti la Fondazione, pur rimanendo gli stessi del soggetto istituzionale precedente. Solo a distanza di anni, il 15 novembre 2011, il Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde - Protezione Civile (U.O. Benessere degli Animali) ha trasmesso all Agenzia uno schema di contratto di servizio tra e Fondazione Bioparco per l espressione del parere previsto dalla DCC 20/2007. Tale schema di contratto, secondo quanto riportato nella lettera di accompagno del Dipartimento, avrebbe dovuto essere sottoposto all approvazione della Giunta Capitolina entro il mese di dicembre 2011, ma a tutt oggi l iter non è stato portato a compimento. Nonostante questa lacuna sia stata più volte segnalata dall Agenzia in sede di Relazione annuale, unitamente all assenza della carta di qualità dei servizi, non risultano intraprese a tutt oggi azioni correttive da parte dell Amministrazione capitolina Evoluzione della domanda Nella Fig è mostrato l andamento nell ultimo quinquennio del numero di visitatori paganti e gratuiti, che rappresentano una quota del 13-14% sulle presenze complessive. Si noti la tendenza altalenante anche recente degli ingressi di visitatori paganti, mentre per quelli gratuiti dal 2012 in poi si assiste ad un leggero costante aumento. Dal confronto con le previsioni contenute nei vari bilanci di esercizio si osserva una diminuzione dello scostamento negativo tra il numero degli ingressi effettivamente registrati rispetto a quelli preventivati, scarto che si è costantemente ridotto nel periodo di riferimento. La relazione di accompagno al Bilancio di esercizio 2014 imputa tale risultato alla contemporanea presenza delle mostre Farfalle e Co. e Pesci alieni che hanno totalizzato più di 105mila ingressi influendo positivamente sull attrattività della struttura Struttura ed evoluzione dei ricavi e dei costi L evoluzione della struttura dei ricavi nel quinquennio di riferimento mostra una significativa capacità di autofinanziamento (qui intesa come rapporto tra entrate proprie su entrate totali) tendenzialmente in aumento [Fig ]. I contributi in conto esercizio versati da rappresentano la seconda fonte di entrata e costituiscono da soli circa il 30% del valore della produzione (media quinquennale), percentuale comunque in costante diminuzione anche per il fatto che la contribuzione è diminuita rispetto a quella iniziale. Fig Visitatori paganti e ingressi gratuiti al Bioparco Paganti Gratuiti Visitatori paganti previsti Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco. 86

91 Ricavi da bigliettazione (euro) Ricavo per visitatore (euro) Ricavi (euro) Autofinanziamento Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Fig Composizione dei ricavi per il Bioparco ( ) % % 80% % 70% 73% 73% 70% % % 50% % Ricavi attività istituzionale Contributo attività istituzionale Ricavi attività commerciale Ricavi altre attività Autofinanziamento / Ricavi tot. Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco. Fig Ricavi da bigliettazione e rapporto con i visitatori per il Bioparco ( ) , ,93 11,03 11,17 9,30 9,37 9, ,83 11, , Ricavi bigliettazione Ricavo per visitatore pagante Ricavo per visitatore (pagante + gratuito) Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco. La relazione di accompagno all ultimo bilancio di esercizio mostra che i ricavi da bigliettazione effettivamente registrati sono stati superiori di circa 166mila euro rispetto alle previsioni di budget, un risultato che è certamente positivo soprattutto se si considera che nei due anni precedenti lo scostamento è stato invece negativo anche se in diminuzione (dal -7,8% del 2012 al -3,4% del 2013). I ricavi da attività commerciale (canoni di concessione quasi esclusivamente provenienti dal servizio di ristorazione), tendenzialmente in aumento, sono inoltre in linea con la soglia del minimo garantito previsto dal contratto sottoscritto con il gestore. 87

92 Ricavi/costi Utile/visitatori (euro) Relazione annuale CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Interessante è l analisi del trend soprattutto nell ultimo triennio degli ingressi e dei ricavi da bigliettazione [Figg e 3.3.2]. Si noti come ad un aumento del 5% degli ingressi complessivi (paganti + gratuiti) corrisponda un deciso incremento degli incassi da biglietteria pari al 31%, e ciò anche considerando il lieve aumento degli ingressi gratuiti. Pertanto, i ricavi per visitatore (pagante e gratuito) sono cresciuti in maniera più evidente dal 2012 (circa il 25%). Analoga tendenza si osserva considerando i soli visitatori paganti, che sono aumentati del 4% determinando un aumento del 26% del ricavo per visitatore [Fig ]. Un contributo positivo al complessivo equilibrio economico giunge anche dalla gestione delle attività commerciali (ricavi da merchandising, sponsorizzazione, canoni di concessione nonché dalle altre attività) che mostra un incremento del rapporto ricavi/costi mentre l utile per visitatore evidenzia deboli oscillazioni negli ultimi quattro anni [Fig ]. Per i ricavi generati da attività da sponsorizzazione si osserva un deciso aumento andando dal 2012 al 2014 (si passa infatti da circa 81mila a quasi 180mila euro) e se si confrontano questi valori con quelli del Piano economicoprevisionale per gli anni (allegato alla DCC 141/2004 di trasformazione in Fondazione della Bioparco s.p.a.) si evidenzia che il valore realizzato nel 2014 a differenza di quelli degli altri anni - si colloca al di sopra rispetto a quanto all epoca preventivato (ovvero 155mila euro di ricavi nell ipotesi più cautelativa) Benchmarking L articolazione dei prezzi del biglietto di ingresso al Bioparco appare competitiva rispetto a quella di analoghe strutture presenti nelle altre città metropolitane, o in prossimità di esse [Tav ]. Il Bioparco offre una tariffa base nella media, con riduzioni del 20% per anziani e ragazzi al di sotto dei 12 anni e entrata gratuita per i bambini al di sotto dei 3 anni e per i portatori di handicap. Osservando le strutture tariffarie delle altre città, si nota come quella di Roma sia fra le più complete, per le varie casistiche. Un discorso a parte merita la formula abbonamento (singolo o familiare) nata per incentivare la frequenza dell ingresso ai visitatori potenzialmente fidelizzabili. Si osserva innanzitutto che non in tutte le strutture è prevista tale possibilità, e la gamma di abbonamenti prevista è assai diversificata [Tav ]. Il Bioparco di Roma è la struttura che offre la tipologia di abbonamento a prezzo più basso tra quelle che sono aperte tutto l anno, soprattutto per le famiglie numerose, anche se non sono disponibili abbonamenti singoli ridotti. Fig Ricavi, costi e utile/visitatore da attività commerciali per il Bioparco ( ) 2,5 2,0 Ricavi/costi 2,09 Utile per visitatore pagante 1,80 1,99 2,5 2,0 1,5 1,49 1,5 1,03 1,0 0,71 0,72 0,65 0,74 1,0 0,5 0, Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco. 88

93 CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Tav Tariffe di ingresso negli zoo delle città metropolitane (euro, ) Città - Struttura Normale Anziani > 65 anni Giovani < 18 anni Bambini < 3 anni Portatori handicap Ancona - Parco Zoo di Falconara 12,0 12,0 10,0 (3-10 anni) gratis 12,0 Bari - Zoo Safari di Fasano 22,0 22,0 19,5 (4-10 anni) gratis 22,0 Bologna - Zoo Safari di Ravenna a 25,0 25,0 21,0 (4-10 anni) gratis 15,0 Firenze - Zoo di Pistoia 15,0 14,0 11,0 (3-10 anni) gratis 13,5 Genova - Acquario di Genova b 24,0 24,0 15,0 (4-12 anni) gratis 21,0 Milano - Parco Le Cornelle (BG) c 13,0 10,0 10,0 (3-11 anni) gratis gratis Napoli - Zoo 8,0 8,0 8,0 gratis 8,0 Palermo - Bioparco di Sicilia 8,5 6,5 6,5 (2-10 anni) gratis (< 2 anni) 8,5 Roma - Bioparco 15,0 12,0 12,0 (< 12 anni) gratis (alti < 1 m) gratis Torino - Bioparco Zoom d 14,0-14,0-24,0 14,0-18,0 (3-12 anni) gratis 14,0-24,0 24,0 Venezia - Parco Natura Viva (VR) 20,0 20,0 15,0 (3-12 anni) gratis (< 2 anni) 20,0 a) L'ingresso per disabili in carrozzina e non vedenti è gratuito (accompagnatore 15,00). b) L accompagnatore di persone invalide al 100% ha diritto ad un biglietto gratuito. c) Se è riportata la necessità di accompagnamento, un accompagnatore paga il prezzo speciale di 7 euro. d) L acquisto di una giornata al parco funziona come l acquisto di una vacanza o di un volo aereo: chi prima acquista più risparmia. Fonte: elaborazioni su dati desunti dai siti web delle varie strutture aggiornati ad agosto. Tav Abbonamenti di ingresso (singoli e familiari) negli zoo (euro, ) Città/struttura Abbon. intero Abbon. ridotto 1 intero 1 ridotto 1 intero 2 ridotti 2 interi 1 ridotto 2 interi 2 ridotti 2 interi 3 ridotti 2 interi 4 ridotti Periodo apertura Ancona Parco Zoo di Falconara Firenze Zoo di Pistoia Palermo Bioparco di Sicilia Roma Bioparco Torino Bioparco Zoom Udine Zoo Punta Verde Venezia Parco Natura Viva (VR) 28,0 24,0 52,0 76,0 80,0 104,0 128,0 152,0 Feb - nov 43,5 32,5 76,0 108,5 108,5 129,5 162,0 194,5 Annuale 30,0-50,0 65,0 80,0 95,0 105,0 120,0 Mar - dic 37,5-62,5 75,0 87,5 103,0 112,5 150,0 Annuale 59,0 44,0 103,0 147,0 162,0 179,0 223,0 267,0 Mar - nov 33,0 25,0 58,0 83,0 91,0 116,0 141,0 166,0 Mar - ott 50,0 40,0 90,0 100,0 100,0 110,0 125,0 140,0 Annuale (*) L abbonamento del Parco Le Cornelle permette solamente 10 ingressi. N.B. I valori in corsivo risultano dalla somma aritmetica dei relativi abbonamenti singoli e non sono abbonamenti familiari. Inoltre, per arricchire il confronto, sono state prese in esame anche le strutture di Udine (Punta Verde) e Verona (Natura Viva). Fonte: elaborazioni su dati desunti dai siti web delle varie strutture aggiornati ad agosto. Un altro interessante confronto può essere effettuato sulla presenza e sul gradimento delle varie strutture sui principali social network. Tripadvisor, il portale delle recensioni turistiche per eccellenza, sancisce la supremazia dell Acquario di Genova con un numero complessivo di giudizi spontanei maggiore di circa sei volte rispetto a quelli del Bioparco di Roma (che si colloca al sesesto posto della serie di 12 strutture prese in esame) [Fig ]. Il gradimento medio più alto è però attribuito al Parco Natura Viva (Verona) e allo Zoo Punta Verde (Udine), mentre la struttura di Napoli ottiene dai recensori il punteggio più basso. 89

94 CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Fig Presenza e gradimento su Tripadvisor degli zoo italiani () Recensioni ,0 4, ,5 4,5 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 3,5 3,0 Recensioni Voto medio ,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Votazione Nota. I valori sono espressi in unità. Il voto medio è parametrato su una scala da 1 a 5 con gradimento crescente. Inoltre, per arricchire il confronto, sono state prese in esame anche le strutture di Udine (Punta Verde) e Verona (Natura Viva). Fonte: elaborazioni su dati Tripadvisor (agosto ). Fig Presenza e gradimento su Facebook degli zoo italiani () Mi piace , ,3 4,3 4, , , ,3 4,3 4,4 Mi piace ,8 Voto medio ,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Votazione Nota. I valori sono espressi in unità. Il voto medio è parametrato su una scala da 1 a 5 con gradimento crescente; un apposito simbolo evidenzia la variazione, in positivo e in negativo, con il valore rilevato nel Inoltre, per arricchire il confronto, sono state prese in esame anche le strutture di Udine (Punta Verde) e Verona (Natura Viva). Fonte: elaborazioni su dati Facebook (agosto ). 90

95 CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Su Facebook il gradimento più elevato (in termini di mi piace ) è attribuito al Bioparco Zoom di Torino mentre anche in questo caso il Bioparco capitolino si colloca al sesto posto. Il voto delle recensioni è maggiore di 4 su 5 per tutte le strutture, con la valutazione più bassa assegnata al Bioparco di Roma [Fig ]. La presenza su Twitter è più sporadica con sole 2 strutture che hanno più di mille follower e altrettante che mediamente hanno inviato almeno un tweet al giorno nel periodo di osservazione [Fig ]. Lo stesso discorso vale per Youtube, dove si può osservare che non vi è correlazione tra numero di iscritti e visualizzazioni medie di ciascun video (es. Torino e Venezia) [Fig ]. In definitiva, la presenza di un sito culturale/turistico sui principali portali di social networking rappresenta un valido strumento di comunicazione e di promozione della propria immagine da non trascurare per l importanza che il feedback e la dimensione sociale assume nella scelta di fruire il servizio offerto. I risultati raggiunti da questa semplice rilevazione mostrano un buon posizionamento per il Bioparco di Roma soprattutto se si considera la sua natura giuridica di fondazione e il budget a disposizione. Un possibile margine di miglioramento potrebbe in questo senso essere raggiunto prevedendo la presenza anche su Twitter, strumento che consente in tempo reale di promuovere le numerose iniziative ed eventi che la struttura romana realizza. Infine, le migliori performance raggiunte dall Acquario di Genova derivano, a onor del vero, anche dal diverso assetto societario (la proprietà è della Costa Edutainment) e dalle differenti disponibilità finanziarie del gruppo che permettono di poter destinare come ha dichiarato il presidente Beppe Costa in una recente intervista - un milione di euro solamente per le strategie di marketing e comunicazione. Fig Presenza e gradimento su Twitter degli zoo italiani () ,4 2, Follower Tweet/gg 2 Follower , ,2 0, ,5 0,6 0, ,5 1 0,5 0 Tweet/gg Nota. I valori sono espressi in unità. Il rapporto tweet/gg esprime il numero di tweet mediamente inviati giornalmente e si riferisce ad un intervallo temporale di 30 giorni (agosto ). Inoltre, per arricchire il confronto, sono state prese in esame anche le strutture di Udine (Punta Verde) e Verona (Natura Viva). Fonte: elaborazioni su dati Twitter e dell applicazione CrowdRiff (agosto ). 91

96 CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Fig Presenza e gradimento su Youtube degli zoo italiani () Iscritti Visualizzazioni medie Iscritti Bioparco Zoom (TO) Parco Natura Viva (VE) Acquario di Genova Bioparco (ROMA) Parco Le Cornelle (MI) 882 Zoo Punta Verde (UD) Zoo di Falconara (AN) 300 Zoo di Pistoia (FI) Bioparco di Sicilia (PA) Zoo Safari di Ravenna (BO) Visulalizzazioni Nota. I valori sono espressi in unità. Le visualizzazioni medie esprmono quante volte mediamente è stato visualizzato ciascun video. Inoltre, per arricchire il confronto, sono state prese in esame anche le strutture di Udine (Punta Verde) e Verona (Natura Viva). Fonte: elaborazioni su dati Youtube (agosto ). Fig Andamento di alcune grandezze qualitative ed economiche del Bioparco (2010/2014) 15 10,9 11,0 11,2 12,8 14,1 10 7,0 6,7 7,0 6,9 6,9 Euro 5 6,03 4,52 4,96 4,74 5, Qualità percepita Ricavo da bigliettazione per visitatore pagante Contributo pubblico per visitatore Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco Qualità del servizio Nella Fig sono riportate alcune grandezze che sintetizzano aspetti economici e di qualità percepita (che deriva dall Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma svolta dall Agenzia). Si osserva una tendenza relativamente stabile per quanto riguarda la contribuzione pubblica rapportata ai visitatori (sia paganti che non) e il gradimento espresso dai cittadini, mentre è in costante crescita il ricavo da bigliettazione per visitatore pagante. Per ciò che concerne la qualità erogata si nota invece [Fig ]: un tendenziale aumento del numero complessivo delle specie botaniche e animali ospitate nel Bioparco; una diminuzione delle attività educative per le scuole fino al 2013, ma con un inversione di tendenza nell anno successivo, cui si contrappone una crescita del centro estivo; un incremento dell impegno profuso dalla Fondazione in campo scientifico attraverso la partecipazione a progetti di conservazione, convegni e pubblicazioni. 92

97 CAP III Ambiente e igiene urbana Bioparco Fig Andamento di alcune grandezze della qualità erogata del Bioparco (2010/2014) Numero Sudenti coinvolti Numero Specie botaniche presenti Specie animali presenti Attività rivolte alle scuole Centro estivo Bioparco Progetti di conservazione in situ ed ex situ Conferenze/convegni/corsi formativi Pubblicazioni scientifiche Fonte: elaborazioni su dati Fondazione Bioparco. 1 Come previsto dall art. 1, comma 609, lettera a) della legge di stabilità (L. 23 dicembre 2014, n. 190). [torna al paragrafo] 2 Nel rispetto della normativa comunitaria in materia, come recepita da ultimo con l art. 34 del DL 179/2012 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese), convertito con modificazioni nella L. 17 dicembre 2012, n.221. [torna al paragrafo] 3 D.Lgs. 152/2006, art. 182-bis, aggiunto con D.Lgs: 205/2010, art. 9, di recepimento della direttiva 2008/98/CE. [torna al paragrafo] 4 Cfr. l indagine dell Agenzia 100 domande sull igiene urbana a Roma, giugno. [torna al paragrafo] 5 Organizzazione attiva dal Per informazioni: [torna al paragrafo] 93

98 CAP IV Cultura e Turismo Turismo a Roma 4. Cultura e Turismo La struttura del capitolo relativo al settore tematico del turismo e della cultura viene modificata rispetto alle versioni degli anni precedenti, inserendo all inizio un paragrafo sul Turismo a Roma [Par. 4.1], seguito da un approfondimento sul quadro normativo e contrattuale del settore [Par. 4.2], per poi descrivere in dettaglio musei, esposizioni, siti archeologici e monumentali [Par. 4.3], lo spettacolo dal vivo [Par. 4.4] e le biblioteche comunali [Par. 4.5]. 4.1 Turismo a Roma Il flusso turistico verso Roma è in aumento ogni anno di circa il 6% da un decennio, per cui dal 2004 ad oggi gli arrivi come le presenze sono notevolmente aumentati, passando rispettivamente da 6,3 a 10,8 milioni e da 15,2 a 25,4 milioni per la sola accoglienza alberghiera [Fig ]. Non avendo l Ente Bilaterale del Turismo Laziale (EBTL) reso disponibile il dato sull accoglienza complementare per il 2014, si è proceduto a stimarlo applicando ai valori del 2013 il tasso medio di crescita dell ultimo quadriennio. Sulla base dell ipotesi appena descritta, si può ritenere che a Roma, nel 2014, nelle strutture complementari, gli arrivi siano stati poco meno di 2,5 milioni e le presenze poco meno di 7,5 milioni. Quindi a Roma, nel 2014, gli arrivi totali sono stati circa 13,4 milioni e le presenze totali circa 32,8 milioni. Fig Movimenti turistici e notti medie in strutture alberghiere a Roma ( ) Arrivi Presenze Presenza media 2, , Anni Fonte: elaborazioni su dati EBTL. 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,2 2,1 Notti medie in albergo 94

99 CAP IV Cultura e Turismo Turismo a Roma Fig Notti medie in alcune province Italiane e Europee (2014) Roma Firenze Napoli Milano Venezia Torino Parigi Londra 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 Nota: I dati delle città Italiane sono a livello di provincia o di città metropolitana, quelli Francesi sono riferiti all area della Grande Parigi (Parigi e comuni limitrofi), quelli Inglesi alla Grande Londra, che è il comune più esteso d Europa (più grande del territorio di Roma Capitale). I dati di Napoli sono del 2012, quelli di Milano del I dati di Parigi sono relativi alle sole notti in albergo. Le notti medie sono calcolate come rapporto tra notti totali (presenze) e numero di persone (arrivi). A Roma il numero di presenze è dato dalla somma delle notti passate in albergo e quelle della ricettività complementare; nella altre città, il dato è pubblicato senza specificare la tipologia ricettiva. Fonti:elaborazioni su dati EBTL, APT Venezia, Città Metropolitana di Firenze, Camera di Commercio di Napoli, Città Metropolitana di Milano, Ente Regionale Turismo Piemonte, Mairie de Paris, Greater London. Questo trend positivo però è meno dinamico di quello registrato da varie città europee (quelle spagnole in testa), denotando una tendenziale perdita di competitività di Roma in confronto all offerta turistica europea e internazionale. A fronte di questo aumento del flusso turistico romano, si osserva inoltre una tendenza all abbassamento del numero medio di notti in città. Secondo il MiBACT, la spesa media dei turisti nelle città d arte nel 2013 è stata di 129 euro al giorno, per cui il giro d affari indotto dalla ricettività a Roma dovrebbe aver superato i 4 miliardi di euro. Questo dato dà la misura del vantaggio economico potenziale di cui la città potrebbe godere migliorando l offerta turistica e incentivando permanenze più lunghe. Ciò si potrebbe realizzare ad esempio offrendo pacchetti e/o titoli di trasporto integrati con l accesso alle strutture turistiche (musei, parchi, fori) particolarmente favorevoli per periodi di permanenza più lunghi (4 giorni, una settimana). Rispetto alle tante altre iniziative messe in campo (successivamente descritte) si potrebbe puntare sulla riduzione del costo della notte marginale in più. Il numero di notti medie può essere considerato una proxy della capacità d attrazione di una zona turistica. Secondo questa ipotesi, la Fig rappresenta quanto Roma e la sua provincia possano migliorare la propria performance sotto l aspetto delle politiche turistiche per attrarre risorse verso il proprio territorio. Si osserva che i valori, riferendosi a un livello provinciale, comprendono tipologie di turismo diverse che in alcuni casi possono far notevolmente aumentare la durata del soggiorno; si pensi alle località balneari delle province di Napoli e di Venezia. Rispetto ai confronti internazionali, si tenga conto che il dato di Parigi è relativo alle sole notti passate in albergo (è quindi esclusa la ricettività complementare). Vari studi dei più diversi enti mettono unanimemente in evidenza i punti critici dell industria turistica italiana: - innanzitutto la governance del settore, che praticamente non esiste; - una promozione all estero estremamente frammentata, in conseguenza dell applicazione della Riforma del Titolo V della Costituzione, che l ha demandata al livello territoriale; - le piccole se non piccolissime dimensioni delle imprese che operano nel settore; - la limitata capacità di costruire prodotti turistici competitivi da parte dei nostri tour operator, i quali vengono surclassati dalle grandi agenzie che operano a livello mondiale; - le infrastrutture ancora ampiamente inadeguate; - una formazione del personale che non sa rispondere in tempi stretti alle necessità di contatto con i turisti dei nuovi paesi che si affacciano al mercato globale. A questo si potrebbe aggiungere, in un ottica più ampia, l insufficiente peso attribuito, nei programmi formativi nazionali, allo studio delle varie forme d arte che costituiscono il principale patrimonio nazionale, particolarmente ricco a Roma. La fruizione del patrimonio culturale romano è correlata solo in parte all evoluzione dei flussi turistici, più orientati a visitare musei, monumenti e aree archeologiche che le mostre o lo spettacolo dal vivo e le biblioteche, che hanno, presumibilmente, un pubblico più locale. 95

100 CAP IV Cultura e Turismo Turismo a Roma A conforto di questa tesi, possiamo osservare in Fig il confronto fra la dinamica di arrivi e presenze turistiche e la fruizione culturale suddivisa per tipologia, da cui emerge una correlazione significativa positiva del numero di visite museali con gli arrivi, ma soprattutto con le presenze turistiche (i.c. rispettivamente pari a 0,64 e 0,74) Al contrario, non si riscontra invece alcuna correlazione significativa fra flussi turistici e fruizione di mostre, biblioteche e spettacoli. Negli ultimi anni è stato comunque fatto uno sforzo per ampliare la fruizione culturale a Roma da parte dei turisti e, quindi, cercare di aumentare il numero di notti medie. In città, sono stati creati itinerari specifici a tempo (per visite di 2 o di 4 giorni), nei luoghi da non perdere ampliando però l offerta rispetto ai luoghi simbolo (Colosseo, Fori, Fontana di Trevi e Vaticano). Sono stati organizzati: - itinerari tematici come Roma e il cinema, Roma verde che propone visite nei parchi, Roma cristiana, Roma archeologica e Roma moderna e contemporanea; - Roma legata ad artisti specifici quali Caravaggio e Bernini; - la Roma delle passeggiate (sia la passeggiata del gusto sia quella dello shopping o delle fontane); - itinerari fuori porta che consigliano la visita di Ostia antica, oppure dei Castelli Romani e di Tivoli; - la Street art, letteralmente esplosa negli ultimi anni e che attualmente conta oltre 330 opere in 13 municipi, che sono state mappate e fotografate anche dal Google Art Project Street Art. É stato fatto un grande lavoro per recensire le attrazioni non solo strettamente della cultura di livello alto dei quartieri di Roma con visualizzazione georeferenziata e link di collegamento al sito web o alla spiegazione della proposta di visita. I musei civici romani inoltre hanno percorso la strada del museo 2.0 anche rendendo possibile, per ora presso i Musei Capitolini (tramite l app Cucu3) e i Mercati di Traiano (tramite gli occhiali a realtà aumentata Glass), l uso della tecnologia beacon (ripetitori di segnale bluetooth a bassa frequenza) che permette all utente di ricevere informazioni con contenuti sincronizzati alla sua presenza nella struttura. Nel caso di Cucu3 si possono scegliere tipologie di contenuti diversi, a seconda del profilo scelto: - sognatore, per animi artistici e fantasiosi; - esploratore, per chi ama scoprire curiosità e notizie inedite; - intenditore, per chi vuole approfondire gli aspetti scientifici e specialistici. Gli occhiali glass permettono per esempio la visione completa di una scultura o di un affresco che non è arrivato fino a noi intero. Il sito turismoroma.it è multilingue: inglese, francese, spagnolo, tedesco, giapponese, arabo, russo e cinese sono le lingue disponibili. In materia di itinerari si può anche attingere ai siti turistici della Provincia di Roma, della Regione Lazio e a quello nazionale, nessuno dei quali, però, è interconnesso agli altri. Fig Arrivi e presenze di turisti a Roma, visitatori dei musei e delle mostre, libri consultati nelle biblioteche e spettatori delle attività messe in scena ( ) Presenze di turisti Visitatori di musei Arrivi di turisti Spettatori Visitatori di mostre Libri consultati Fonte: elaborazioni su dati Ente Bilaterale del Turismo Laziale - Rapporto Annuale dal 2004 al 2013, Zètema, Azienda Speciale Palaexpo, MiBACT, SIAE. 96

101 CAP IV Cultura e Turismo Turismo a Roma A Roma e nel Lazio, si dovrebbe pensare a un governo del territorio che non sia più tripartito ma unitario, con ricadute positive anche sulla promozione turistica. Questo sicuramente faciliterebbe la vita degli abitanti e dei turisti, oltre che delle amministrazioni. Nel caso specifico, sarebbe auspicabile un unico sito turistico di Roma e del Lazio, anche se negli ultimi due anni molto è stato fatto per facilitare l accesso via internet alle informazioni. Cercando sul web le parole visit roma (la maggior parte dei siti turistici del mondo si chiamano visit seguito dal nome della città) escono come prime scelte i siti e mentre in passato le prime scelte proposte erano di siti web non istituzionali. Oltre agli itinerari, sono state create card che facilitano la fruizione della città e includono la possibilità di visita di altri luoghi d interesse, oltre a quelli più visti. A Roma esiste la Roma Pass che dura due o tre giorni e costa rispettivamente 29 o 37 euro e prevede l accesso gratuito al trasporto pubblico e a un certo numero di musei, siti archeologici e monumenti sia statali sia comunali nel territorio di, oltre all applicazione della tariffa ridotta sui successivi biglietti acquistati. A titolo di esempio per favorire permanenze più lunghe si potrebbe introdurre una terza carta Roma Pass di durata superiore (4 giorni o una settimana), nominativa, che comporti una spesa aggiuntiva simbolica rispetto a quella di tre giorni (ad esempio, 40 euro), sul principio che il costo marginale del singolo giorno/turista è irrilevante rispetto alla spesa effettuata. L Assessorato al Turismo, tra fine 2013 e inizio 2014, ha inoltre deciso di proporre, sempre col fine di aumentare l attrattività romana, riduzioni agli acquirenti della Roma Pass, relativamente: - alla fruizione di servizi turistici aggiuntivi (come i tour in bicicletta); - all acquisto del biglietto di mostre (tra cui quelle del Palazzo delle Esposizioni e delle Scuderie del Quirinale o dell Accademia di Francia a Roma); - all acquisto del biglietto di spettacoli teatrali (Teatro Argentina e il Teatro India o il Teatro Vascello) e di spettacoli musicali (Teatro dell Opera e Accademia Nazionale di Santa Cecilia). A Roma, esiste anche la carta Omnia Vatican & Rome, frutto dell accordo tra e l Opera Romana Pellegrinaggi, che concentra in sé i servizi e i vantaggi previsti dalle carte Roma Pass e Vatican & Rome ; la card costa 98 euro e include, oltre ai servizi offerti dalla Roma Pass, anche l accesso ai Musei Vaticani, a una serie di basiliche e ai bus turistici gestiti dall Opera Romana Pellegrinaggi. Sempre con l obiettivo della valorizzazione erga omnes e dell efficienza del sistema museale, da agosto 2014 sono state riviste le tariffe di accesso ai musei, prevedendo piccoli rialzi del prezzo del biglietto per alcuni di essi (tra cui i Musei Capitolini e l Ara Pacis) a fronte della gratuità per i piccoli musei che, in passato, avevano pochissimi visitatori nonostante il basso prezzo di entrata (il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, il Museo delle Mura, la Villa di Massenzio, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, il Museo Napoleonico, il Museo Carlo Bilotti, il Museo Pietro Canonica e il Museo di Casal de' Pazzi). L Amministrazione ha inoltre confermato lo sconto di 1 euro sul biglietto d ingresso per i residenti nel territorio della Città Metropolitana, introducendo l accesso gratuito per i residenti con reddito ISEE inferiore a euro. L Amministrazione capitolina ha poi deciso di estendere l accesso gratuito ai propri musei ogni prima domenica del mese ai residenti della capitale, seguendo in questo la decisione del MiBACT per i musei statali (dove l accesso gratuito è per tutti). Questa iniziativa ha inteso coinvolgere anche coloro che, per ragioni economiche (vincolo di bilancio), avrebbero dovuto rinunciare alle proprie esigenze culturali; così facendo Roma Capitale conferisce all offerta culturale il criterio dell universalità. Per migliorare la fruizione del centro cittadino, l Amministrazione capitolina nell estate 2013 ha parzialmente chiuso i Fori Imperiali al traffico veicolare privato e con DGCa 96/2014 ha istituito un tavolo interistituzionale con l obiettivo di regolare l esercizio del commercio ambulante in aree pubbliche di particolare pregio e per definire linee di indirizzo comuni a tutela del decoro. Il tavolo ha concluso i propri lavori a fine luglio dello stesso anno; con DGCa 233/2014 la Giunta Capitolina ha preso quindi atto dei risultati emersi e ha provveduto alla ricollocazione delle attività commerciali risultate incompatibili e collocate nell area del Tridente e dell Area archeologica tra Piazza Venezia, i Fori Imperiali e il Colosseo. Il processo iniziato con la chiusura al traffico dei Fori Imperiali, è continuato, nell aprile, con la creazione, da parte del Sindaco di Roma e del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Consorzio per i Fori di Roma che curerà la gestione delle attività di valorizzazione dei beni affidati, grazie a: 97

102 CAP IV Cultura e Turismo Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale - organizzazione di mostre, convegni, spettacoli (come quelli organizzati da Piero Angela, denominati Foro di Augusto e Foro di Cesare, che, da aprile a ottobre hanno attratto oltre spettatori) e manifestazioni; - promozione di studi, ricerche, attività didattiche e divulgative; - progettazione e realizzazione di percorsi turistici e itinerari di visita; - promozione dell adeguamento delle infrastrutture di collegamento all area archeologica per migliorarne l accessibilità. Nello stesso periodo è stata poi realizzata, anche grazie all intervento di sponsor privati, la nuova illuminazione artistica dei Fori, progettata da Vittorio Storaro. L accordo supera le frammentazioni presenti fino ad oggi e riconosce la centralità dei beni e dei monumenti prima ancora delle istituzioni che li detengono, così che il nuovo soggetto giuridico consortile diventi l unico interlocutore per cittadini, visitatori, imprese e mecenati. Sul lato dell apertura di Roma al mondo, si ricorda la decisione per inserire gli spettacoli del Teatro dell Opera nei pacchetti turistici (che ha aumentato la frequentazione di stranieri, sia a Caracalla sia al Teatro Costanzi) e la ratifica del Progetto Tandem, tra Roma e Parigi, che ha previsto una fitta collaborazione culturale e l organizzazione congiunta nelle due città di spettacoli musicali e teatrali, manifestazioni di letteratura e mostre. 4.2 Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale EVOLUZIONE NORMATIVA La cultura è un concetto mutevole, la cui definizione, i confini, le politiche dedicate, dipendono da molteplici fattori, tra cui il momento storico e sociale, l educazione, la situazione economica e politica. La normativa permette di delinearne oggetti, confini e spazi di manovra. In Italia, la cultura interessa tutti i livelli istituzionali. Secondo l art. 9 della Costituzione italiana La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Se la tutela dei beni culturali è assegnata alla Stato, la riforma del Titolo V della Costituzione ha trasferito alle regioni le competenze sulla valorizzazione dei beni culturali e promozione e organizzazione di attività culturali, rendendo quindi la materia oggetto di legislazione concorrente fra i due livelli amministrativi. Le novità normative descritte fanno riferimento alle tre fonti principali: Stato, Regione Lazio e Roma Capitale. Come si è detto nell aprile è stato creato da MiBACT e il Consorzio per i Fori di Roma che curerà in modo unitario la gestione delle attività di valorizzazione dei beni affidati Il consorzio può tra l altro iniziare ad operare mettendo in pratica il Piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell Area Archeologica Centrale di Roma pubblicato a fine 2014 che immagina una fruizione più moderna, facile, fruttuosa e appagante dell area gestita dal consorzio. Il MiBACT, con DM 94/2014, ha decretato l accesso libero e gratuito la prima domenica del mese a tutti gli istituti e ai luoghi della cultura statali, inclusi, in assenza di un percorso espositivo separato e di un biglietto distinto, gli spazi in cui sono allestite mostre o esposizioni temporanee. Questo provvedimento mira ad aumentare la fruizione museale superando problematiche connesse con il vincolo di bilancio. A settembre di quest anno, per impedire il blocco degli accessi in caso di sciopero del personale, con DL 146/ (conosciuto come DL Colosseo) è stata modificata la L 146/1990 (Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali) inserendo tra i servizi essenziali l apertura al pubblico dei musei e dei luoghi della cultura. Perché possa esplicare al meglio i propri effetti e assolvere al servizio pubblico, questo provvedimento necessita che per i servizi culturali siano messi in campo gli stessi strumenti di organizzazione del servizio e di tutela degli utenti che esistono per altri servizi pubblici essenziali: - costi standard calcolati in relazione ai fabbisogni standard da soddisfare, individuati per garantire l erogazione delle prestazioni e dei servizi in condizioni di efficienza e appropriatezza, su tutto il territorio nazionale; 98

103 CAP IV Cultura e Turismo Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale - carte dei servizi e standard qualitativi che garantiscano anche l utente finale rispetto alla qualità del servizio erogato. Il testo approvato, ha ristretto la portata della norma ai soli istituti e luoghi della cultura appartenenti a soggetti pubblici e ha introdotto la clausola di invarianza finanziaria. Al Teatro di Roma, i cui vertici rinnovati nel 2014 stanno sviluppando un ricco programma artistico, è stato riconosciuto dalla Commissione consultiva prosa del MiBACT il titolo di Teatro Nazionale per il triennio e gli è stata riconosciuta una sovvenzione annua di circa 1,9 milioni di euro annui per un triennio (DD 12 giugno ). La LR 15/2014 (Sistema cultura Lazio: Disposizioni in materia di spettacolo dal vivo e di promozione culturale) riorganizza il settore, con l obiettivo di creare condizioni di continuità e stabilità grazie a interventi pluriennali. Per mettere a sistema e rendere maggiormente trasparenti le sovvenzioni vengono creati albi regionali (bande musicali e festival di folklore), viene definito l ambito dello spettacolo dal vivo, riconosciuta la funzione propedeutica dell educazione e formazione musicale, teatrale e coreutica. Vengono anche elencate le fondazioni e le associazioni a cui la Regione Lazio aderisce e che sovvenziona: - Associazione Teatro di Roma (1,2 milioni di euro); - Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia (600 mila euro); - Fondazione Teatro dell Opera di Roma (quasi 1,8 milioni di euro); - Fondazione Musica per Roma (1,2 milioni di euro); - Associazione Teatrale dei Comuni del Lazio (un milione di euro); - Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura (300 mila euro). La Giunta Capitolina ha inoltre approvato la DGCa 211/ (Indirizzi per la realizzazione della Rete Teatri in Comune/Teatri di Cultura e autorizzazione all'adozione degli atti conseguenti),i cui punti salienti sono: - demandare al Dipartimento Cultura, come già previsto nel contratto di Zètema, l indizione di appositi avvisi pubblici dal 1 luglio volti all individuazione dei soggetti deputati alla progettazione, alla realizzazione della programmazione e alla fornitura dei servizi ad essa connessi (biglietteria, pulizia, ecc) per il Teatro Biblioteca Quarticciolo, il Teatro Tor Bella Monaca e il Teatro Scuderie Corsini a Villa Pamphilj; - confermare che la gestione artistica del Teatro del Lido è affidata a un gruppo di associazioni radicate nel territorio raggruppate nell Associazione TDL, mentre Zètema si occupa della gestione operativa; - demandare al Dipartimento Cultura l indizione dell avviso pubblico volto all individuazione della figura di un coordinatore artistico della rete dei teatri di cultura. La Giunta Capitolina ha inoltre approvato le seguenti delibere: - Protocollo d'intesa tra e il F.A.I. ed istituzione di un Gruppo di lavoro per l'elaborazione di un modello di partenariato pubblico-privato inerente alla valorizzazione del complesso archeologico della Villa di Massenzio (DGCa 119/); - indirizzi e criteri organizzativi generali per lo svolgimento delle manifestazioni del palinsesto degli eventi per l'anno ed in particolare dell'estate Romana e delle attività culturali, selezionate attraverso avvisi pubblici, rientranti nella programmazione culturale prevista con contributo dall'amministrazione capitolina per il periodo luglio/dicembre (DGCa 143/); - realizzazione del Punto Informativo Turistico presso l'auditorium della Conciliazione. Approvazione Schema di Convenzione tra e i Borghi S.r.l. (DGCa 168/); - estensione della gratuità dell'ingresso al sistema dei Musei Civici di Roma, nella prima domenica del mese, ai cittadini residenti nell'area della Città Metropolitana (DGCa 196/); - integrazione della Convenzione per il funzionamento delle Card "Roma Pass", con aumento del costo della Roma Pass 48 ore a 29 euro e della Roma Pass a 37 euro (DGCa 282/); - riconoscimento di un sostegno economico alle attività del Teatro Eliseo per 96 mila euro (DGCa 326/). Il consiglio di amministrazione dell Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali di Roma ha modificato il proprio Regolamento, aggiornando sia la tipologia di servizi (soprattutto quelli connessi con l ampliamento delle risorse digitali e dei servizi online a esse collegate, tra i quali il prestito di ebook), sia i costi di alcuni di essi, tra cui quelli della bibliocard che passa da 5 euro a 10 euro e quelli del prestito inter-bibliotecario con strutture non appartenenti alle Biblioteche di Roma. 99

104 CAP IV Cultura e Turismo Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale Nelle figure seguenti sono descritte graficamente le principali novità in materia di contratti tra e gli enti che erogano servizi culturali. Fig Caratteristiche generali del contratto Zètema () Durata di 9 mesi (in attesa della "due diligence") Precedente: durata 3 anni Approvato a marzo Contratto Zètema (DGCa 165/) 37,3 milioni di euro Precedente 43,6 milioni Fonte: elaborazioni su DGCa 165/. Fig Servizi svolti da Zètema e importi correlati (ricalcolati su base annua per il ) Gestione, valorizzazione e conservazione Sistema Musei Civici 29,6 milioni Gestione Spazi culturali 2,5 milioni Gestione Sistema Informativo 3,5 milioni Gestione Incontragiovani Ludoteche 1,2 milioni Supporto all'attività di vari dipartimenti 541 mila euro Fonte: elaborazioni su DGCa 165/. 100

105 CAP IV Cultura e Turismo Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale Fig Contratto di servizio annuale con l Azienda Speciale Palaexpo (2014) Approvato 30 dicembre 2014 Palazzo delle Esposizioni Scuderie del Quirinale Casa del Jazz (DGCa389/2014) 10 milioni di euro -1 milione rispetto al 2013 Scaduto 31 dicembre 2014 Fonte: elaborazioni su DGCa 389/2014. Fig Fondazione Museo della Shoah (2014 e ) 300 mila euro (DGCa 305/2014) e 268 mila euro (DGCa 177/) per sostentamento e attività culturali della fondazione Concessione in uso della Casa dei Vallati come sede temporanea della fondazione e del museo (DGCa 9/) In attesa della costruzione del museo a Villa Torlonia Fonte: elaborazioni su DGCa 305/2014, DGCa 9/, DGCa 177/. 101

106 CAP IV Cultura e Turismo Evoluzione normativa e contrattuale del settore culturale Fig Auditorium Parco della Musica, cogestito da Musica per Roma e Santa Cecilia (2014) Musica per Roma - 2,9 mln (Contratto di servizio) - 5,3 mln (Contributo) - sede gratuita (Auditorium Parco della Musica) 74% quota su sovvenzioni totali Fondazione Santa Cecilia - 4,2 mln (Contributo) - sede gratuita (Auditorium Parco della Musica) 19% quota Roma Capitale su sovvenzioni totali Auditorium Parco della Musica Fonte: elaborazioni su DGCa 381/2014 e bilanci delle fondazioni consultabili su Fig Gestione luoghi di spettacolo (2014) Altre realtà dello spettacolo dal vivo Opera Luoghi di spettacolo: Teatro Costanzi Teatro Nazionale Terme di Caracalla Contributo 2014: 16,5 milioni di euro Quota su sovvenzoni totali: 42%. Roma Capitale - è socio fondatore; - sovvenziona con versamenti in c/esercizio; - non esiste contratto di servizio, la governance passa attraverso il CdA. Teatro di Roma Luoghi di spettacolo: Teatro Argentina, Teatro India Contributo 2014: 2,75 milioni di euro Quota su sovvenzoni totali: 30%. Teatri di Cultura Luoghi di spettacolo: Teatro Biblioteca Quarticciolo Teatro Tor Bella Monaca Teatro del Lido Teatro Scuderie Villino Corsini Teatro Villa Torlonia Teatro Centro Elsa Morante Contributo 2014: 1,5 milioni di euro Quota su sovvenzoni totali: 100%. Fonte: elaborazioni. 102

107 Migliaia Migliaia Relazione annuale CAP IV Cultura e Turismo Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali 4.3 Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali Il settore culturale capitolino rappresenta una risorsa strategica, non solo per il proprio valore e la capacità di generare ricchezza, ma anche per le sue positive ricadute sull economia del territorio in termini di attivazione di flussi turistici aggiuntivi e, ancor di più, per le sue importanti esternalità positive in termini di identità culturale, di integrazione sociale, di rafforzamento del capitale umano e, più in generale, di costruzione del capitale culturale. Il potenziale di domanda a cui si rivolge l offerta culturale è rappresentato da un lato dalla collettività locale, dall altro dai flussi turistici ed escursionistici che interessano la città. Tenendo conto del fatto che la maggior parte degli Italiani non frequenta mostre e musei istituzionali (72% secondo un dato ISTAT del 2014), l Amministrazione capitolina adotta comunque politiche di inclusione che facilitano ed estendono la possibilità di fruizione dell offerta culturale a tutti i cittadini. Il target dei consumatori oggetto di interesse tende chiaramente a identificarsi con l intera collettività locale e, in particolare, con la popolazione residente a Roma e nei comuni limitrofi, la cui vita e organizzazione gravita intorno a quella della città. Un analisi del contributo offerto dalla componente esogena della domanda potenziale di servizi culturali a Roma può essere invece condotta guardando ai flussi turistici che interessano la città, descritti nel Par Roma accoglie al suo interno musei, monumenti e aree archeologiche la cui proprietà è eterogenea, divisa tra enti pubblici (Stato e Enti locali), privati e il Vaticano. Una prima idea del fenomeno può essere data osservando l offerta museale romana di proprietà statale, confrontata con la stessa tipologia sull intero territorio nazionale [Fig e 4.3.2]: i musei situati a Roma accolgono nel quadriennio considerato tra il 36% e il 39% di visitatori di tutti i musei statali situati sul territorio Italiano e incassano tra il 39% e il 41% degli introiti lordi. La somma del numero di visitatori delle tre maggiori proprietà museali a Roma (Stato, Roma Capitale e Vaticano) dal 2004 al 2014 è praticamente raddoppiata, passando da 12,3 milioni a 23,2 milioni di visitatori l anno. Il numero di visitatori dei musei civici è aumentato di oltre l 80% nel periodo considerato e, mediamente, esso rappresenta l 8% del totale [Fig ]. Ma questo è assolutamente normale, considerata la durata media del soggiorno turistico a Roma e l ampiezza dell offerta museale e archeologica. Fig Visitatori nei musei statali in Italia e a Roma Visitatori musei statali in Italia esclusa Roma Visitatori musei statali a Roma Fonte: elaborazioni su dati Mibact. Fig Introiti lordi nei musei statali in Italia e a Roma Introiti lordi musei statali in Italia esclusa Roma Introiti lordi musei statali a Roma Fonte: elaborazioni su dati Mibact. 103

108 CAP IV Cultura e Turismo Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali Fig Visitatori nei musei comunali, statali e vaticani a Roma Musei comunali SMC Musei statali Musei vaticani Fonte: elaborazioni su dati Mibact, Dipartimento Cultura di. Le 21 sedi dei musei civici di sono gestite dalla società strumentale Zètema Progetto Cultura Srl e accolgono ogni anno, in totale, poco più di 1,5 milioni di visitatori [Fig e 4.3.5]. I dati di dettaglio evidenziano che: - solo due sedi superano le 300 mila presenze; - le cinque sedi più visitate, nel quinquennio considerato, hanno accolto ogni anno circa 1 milione di visitatori; - nessuna delle altre 17 sedi supera gli visitatori. si trova dunque a gestire un patrimonio museale, monumentale e archeologico vastissimo, in una città dove gli altri competitors (Stato e Vaticano) sono presenti con un offerta altrettanto vasta e di grande qualità. In questo contesto l offerta capitolina ha un buon riscontro di pubblico (oltre 1,5 milioni di visitatori nel ), ma indubbiamente paga la dispersione delle sedi in termini di alti costi di gestione. A questo si aggiunge che Roma è una città-museo le cui bellezze nelle vie e nelle piazze distraggono una parte non indifferente dei visitatori dalla frequentazione dei musei istituzionali. Questo per dire che l offerta culturale cittadina ha caratteristiche così peculiari che solo parzialmente può essere comparata con altre città d arte [Fig e 4.3.7], anche se, indubbiamente, città come Torino o Venezia attuano una gestione maggiormente imprenditoriale del proprio patrimonio culturale. Fig Visitatori nei sette maggiori musei civici a Roma Musei Capitolini Museo dell'ara pacis Macro Mercati di Traiano Macro Testaccio Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di. Musei di Villa Torlonia Planetario 104

109 CAP IV Cultura e Turismo Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali Fig Visitatori nei musei civici minori a Roma Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di. La descrizione dell affluenza e degli incassi è utile per delineare i contorni del fenomeno nelle diverse città considerate [Fig ]. I musei civici di Venezia e Firenze, per esempio, sono tra le tappe obbligate del turismo locale, mentre a Roma tra i musei civici (19 sedi principali aperte nel 2014) troviamo il Colosseo (statale) e i Musei Vaticani (stato estero). La diversa situazione di Roma, che, da questo punto di vista, come si è detto, dipende dalla frammentazione e dall eterogeneità delle proprietà dell offerta culturale, può essere superata proprio mettendo al primo posto la valorizzazione della capitale e dei suoi monumenti, anche ricorrendo a gestioni consortili e collaborazioni miste, evitando una concorrenza inutile e destinando ogni struttura alla fruizione culturale che più le si addice. Gli incassi per visitatore [Fig ], sia da biglietteria sia da servizi aggiuntivi, dipendono anche dalla modalità di gestione. A titolo di esempio: - a Roma la gestione di Zètema incassa per i servizi aggiuntivi poco meno che con la biglietteria; - a Firenze, dove i musei sono gestiti in economia, il peso degli incassi da servizi aggiuntivi è irrisorio; - a Venezia, dove la gestione è affidata a una fondazione appositamente creata dal comune stesso, gli incassi da biglietteria per visitatore sono molto alti e quelli da servizi aggiuntivi medi. Tendenzialmente, sembra che gestione separata dall amministrazione, chiare linee d indirizzo politico e forte collaborazione tra le istituzioni favoriscano la valorizzazione e gli incassi che ne conseguono. Fig Benchmarking tra visitatori e incassi dei musei civici in alcune città italiane (valori assoluti, 2014) Visitatori totali (/000) Incassi biglietteria (/000) Incassi serv. agg. (/000) Roma Firenze Venezia Milano Torino Bologna Nota: Gli incassi 2014 di Firenze, Venezia e Torino, non disponibili, sono stati ricalcolati con lo stesso rapporto rispetto al numero di visitatori del 2013; sono quindi da considerarsi una proxy. Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di, museicivicifiorentini.comune.fi.it, Attività anno 2014 di Fondazione Musei Civici di Venezia, Direzione Centrale Cultura del Comune di Milano, Fondazione Torino Musei, Area Cultura del Comune di Bologna. 105

110 mln di euro euro Relazione annuale CAP IV Cultura e Turismo Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali Fig Indici di benchmarking dei musei civici di alcune città italiane (2014) Visitatori medi/sede (/000) 191 Incassi bigl./visitatore Incassi serv.agg./visitatore Roma Firenze Venezia Milano Torino Bologna Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di, museicivicifiorentini.comune.fi.it, Attività anno 2014 di Fondazione Musei Civici di Venezia, Direzione Centrale Cultura del Comune di Milano, Fondazione Torino Musei, Area Cultura del Comune di Bologna. Fig Analisi costi/qualità dei musei civici di ,8 34,8 34,0 34,0 34, % 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% Importo contratto Variazione visitatori (Ob. +2%) Voto medio ai musei comunali Incassi da biglietteria / contratto Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di e sui risultati di varie edizioni dell Indagine sulla qualità della vita e i servizi pubblici locali curata annualmente dall Agenzia. La Fig mette in relazione i costi sostenuti da nell ambito del contratto per la gestione dei musei civici con l indice di variazione annuale del numero di visitatori, con la percentuale degli incassi da biglietti rispetto all importo contrattuale e con il voto medio assegnato dai romani ai musei comunali nell ambito dell indagine sulla qualità della vita e i servizi pubblici locali curata annualmente dall Agenzia. L analisi non mette in evidenza correlazioni significative tra le risorse che destina al servizio e l andamento degli altri indici. Per quanto riguarda il voto dei romani, stabilmente vicino all 8 (a parte una punta negativa di 7,4 nel 2011), non c è alcuna correlazione con la spesa capitolina per il servizio. Il settore espositivo capitolino rappresenta un eccellenza nel panorama italiano e una risorsa per la città, sia sotto il profilo della produzione culturale (democratizzazione della cultura, costruzione del capitale umano delle attuali e delle future generazioni, appropriazione sociale del territorio grazie alla fruizione culturale), sia per le sue positive ricadute sul territorio connesse agli aspetti economici (spesa sul territorio del gestore, attivazione di flussi turistici), sia, infine, per il positivo effetto d immagine che si trasferisce su Roma. Le due sedi del Palazzo delle Esposizioni e delle Scuderie del Quirinale (la cui gestione è in capo a Palaexpo) rappresentano, insieme a poche altre sedi romane gestite da altri soggetti pubblici e privati (Maxxi, il Chiostro del Bramante, il Complesso del Vittoriano e l Ex Gil), la gran parte dell offerta esclusivamente espositiva nella nostra città. L Azienda Speciale Palaexpo ha visto nell ultimo quinquennio calare le proprie risorse, sia per fattori 106

111 CAP IV Cultura e Turismo Musei, esposizioni, aree archeologiche e monumentali prevalentemente esterni (quali la cessazione dal 2013 della donazione annuale da parte della Fondazione Roma), sia per fattori endogeni come la diminuzione degli incassi da biglietteria. Le risorse a disposizione della gestione sono quindi diminuite del 30%, passando da 22,3 milioni nel 2010 a 15,5 nel 2014 [Fig ]; a questi importi bisogna poi aggiungere gli incassi da servizi aggiuntivi (i cui dati sono disponibili solo per l ultimo biennio), pari a circa 600 mila euro l anno. La diminuzione dell importo del contratto di servizio ha generato nel 2014 una perdita d esercizio pari a poco più di 1,3 milioni di euro. Il numero di visitatori delle strutture gestite da Palaexpo è variato dai quasi 836 mila del 2010 ai 669 mila del 2014, con un minimo nel 2011 (443 mila). In Fig sono stati messi a confronto il voto medio assegnato a Palaexpo nell indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma con alcuni dati relativi all attività svolta e al numero di visitatori. Possiamo osservare come la correlazione tra le variabili della Fig è: - mediamente forte (0,63) tra voto medio e il rapporto tra importo degli incassi da biglietteria e contratto di servizio; - abbastanza rilevante (0,74) quando lo stesso voto viene rapportato alla variazione annua del numero degli spettatori (valore che può essere considerato una proxy della qualità delle esposizioni proposte). Fig Contratto di servizio a Palaexpo: entità e composizione delle risorse economiche annue Importo contratto di servizio Donazione Fondazione Roma Incassi da biglietteria Fonte: elaborazioni su dati Palaexpo. Fig Analisi costi/qualità di Palaexpo ,1 7,5 7,8 7,9 8, Voto medio Palaexpo Variazione visitatori Incassi da biglietteria / contratto Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di e sui risultati di varie edizioni dell Indagine sulla qualità della vita e i servizi pubblici locali curata annualmente dall Agenzia. 90% 70% 50% 30% 10% -10% -30% -50% 107

112 migliaia di spettatori Relazione annuale CAP IV Cultura e Turismo Spettacolo dal vivo 4.4 Spettacolo dal vivo Roma è capitale culturale non solo nella sua componente monumentale, museale, archeologica e espositiva, ma anche nel settore della musica e rappresentazioni. L Amministrazione capitolina sostiene direttamente 6 enti che offrono spettacoli in una molteplicità di sedi diverse: - la Fondazione Musica per Roma (di seguito, MpR), i cui spettacoli si tengono nelle tre sale dell Auditorium Parco della Musica (di seguito, Auditorium); - la Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che divide con MpR la gestione dell Auditorium; - la Fondazione Teatro dell Opera, che mette in scena i propri spettacoli presso il Teatro Costanzi, il Teatro Nazionale e, d estate, alle Terme di Caracalla; - l Associazione Teatro di Roma, che gestisce i teatri Argentina e India; - l Azienda Speciale Palaexpo, che gestisce la Casa del Jazz; - Zètema, che gestisce operativamente la rete dei Teatri di Cintura (formata dai teatri Biblioteca Quarticciolo, Tor Bella Monaca, del Lido, Scuderie Villino Corsini, Villa Torlonia e Centro Elsa Morante) oltre al Globe Theatre. Se per il settore museale la componente della domanda turistica è più importante, per lo spettacolo dal vivo è la domanda locale a rappresentare invece la maggior parte del pubblico. In quest ottica, sarebbero parimenti auspicabili: - una descrizione degli obiettivi pubblici che l Amministrazione Capitolina vuole raggiungere sovvenzionando lo spettacolo dal vivo; - la revisione della governance del settore, dove soggetti diversi per scopo istituzionale (associazioni, fondazioni e società) svolgono servizi sostanzialmente uguali e dove alcuni soggetti, specializzati nel settore museale (Zètema) o espositivo (Palaexpo), si trovano a gestire servizi che rischiano di allontanarli dalla loro mission aziendale. Questo soprattutto perché a Roma, negli ultimi quindici anni, molte realtà hanno visto la luce (Globe Theatre, Casa del Jazz, Teatro India) o si sono meglio strutturate (Rete dei Teatri di Cintura). Fig Spettacolo dal vivo: andamento del numero di spettatori MpR S.Cecilia Opera Argentina + India Casa Jazz Teatri di Cintura Globe Nota: I dati per alcuni anni sono mancanti, perché non comunicati o perché l entità non era ancora esistente. Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di. 108

113 milioni di euro Relazione annuale CAP IV Cultura e Turismo Spettacolo dal vivo Fig Spettacolo dal vivo: andamento degli incassi da biglietteria MpR S.Cecilia Opera Argentina + India Casa Jazz Teatri di Cintura Globe migliaia di euro Nota: I dati per alcuni anni sono mancanti, perché non comunicati o perché l entità non era ancora esistente. Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di. Fig Analisi costi/qualità dell Auditorium Parco della Musica ,5 7,8 7,8 8, Voto medio Auditorium Sovvenzione Incassi da biglietteria Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di e sui risultati di varie edizioni dell Indagine sulla qualità della vita e i servizi pubblici locali curata annualmente dall Agenzia. Nonostante la crisi economica degli ultimi anni, un pubblico di poco superiore ai 1,1 milioni di persone ha assistito nel 2014 a rappresentazioni in campo musicale ed artistico riconducibili all iniziativa di. La dinamica descritta in Fig vede un forte aumento degli spettatori nell ultimo decennio (+53% rispetto al 2004) in parte perché in quell anno manca il dato del Teatro dell Opera e alcuni teatri non erano ancora aperti, ma anche perché nel periodo considerato l offerta di spettacolo di qualità a Roma è cresciuta, e con essa, gli spettatori. Osservando più attentamente l ultimo quinquennio, vediamo come mediamente ci siano stati 1,2 milioni di spettatori ogni anno, con oscillazioni contenute. Tutti i valori sono in crescita e sono da segnalare sia l ottima performance del Teatro di Roma che con Argentina e India è tornato alle medie passate, sia la caduta di MpR che in un solo anno perde quasi spettatori e circa rispetto alla propria media decennale. 109

114 CAP IV Cultura e Turismo Biblioteche Anche gli incassi da biglietteria dal 2004 al 2014 sono notevolmente aumentati (+103%), ma se ci si concentra sull ultimo quinquennio si osserva come essi siano sempre di poco superiori ai 22 milioni di euro, salvo nel 2011 dove hanno superato complessivamente i 25 milioni [Fig ]. L analisi del rapporto costi/qualità relativo alla sola gestione dell Auditorium vede invece il voto medio, assegnato a questa struttura nell ambito dell indagine sulla qualità della vita, in costante crescita e in correlazione inversa con gli incassi da biglietteria. 4.5 Biblioteche Secondo i dati rilevati dall ISTAT, la percentuale di Italiani che si possono definire lettori di libri è in diminuzione, arrivando nel 2014 al41%. In questo quadro generale, le Biblioteche Comunali svolgono un ruolo importante di sostegno alla lettura e di conservazione di un patrimonio culturale importante. Le Biblioteche di (riunite all interno dell Istituzione Sistema delle Biblioteche Centri Culturali) in effetti rappresentano un eccellenza del settore, andando in controtendenza sia dal punto di vista dell offerta, sia soprattutto della domanda. L impegno messo in campo dall Istituzione Biblioteche per aumentare e migliorare emerge dai numeri del servizio: - oltre 2,3 milioni di visite nel 2014 (+4% rispetto al 2013); - quasi 1,1 milioni di prestiti nel 2014 (+1% rispetto al 2013); - quasi 990 mila documenti. La Tav mette in evidenza l andamento crescente di tutti gli indici di domanda del servizio. In sintesi: - l offerta di documenti cartacei è sostanzialmente stabile, mentre aumentano quelli elettronici e audiovisivi; - la domanda in controtendenza con il trend rilevato dall Istat è in costante crescita; - l innovazione dell offerta degli ebook permette alle Biblioteche Romane di intercettare un pubblico giovane e, eventualmente, di offrire tipologie di servizio che l utente in un primo momento non sarebbe andato a cercare; - oltre ai libri, presso le biblioteche comunali, il cittadino può fruire di molte attività culturali pensate per pubblici differenti: bambini e ragazzi (attività con le scuole), adulti non nativi Italiani (corsi di lingua), adulti (corsi di informatica, presentazioni di libri, conferenze, dibattiti). Tav Indici di offerta e di domanda delle Biblioteche Comunali ( ) Anni Indici di offerta Posti lettura per abitanti 0,95 1,00 1,00 1,00 Indice della dotazione di libri per abitanti Indice della dotazione di audiovisivi per abitanti Indice della dotazione di ebook per abitanti n.a n.a 1,38 1,58 Indici di domanda Indice di circolazione dei libri (prestiti/dotazione di libri) Indice di circolazione degli audiovisivi (prestiti/dotazione di audiovisivi) Indice di prestito dei libri (prestiti di libri/popolazione*1000) Indice di prestito degli audiovisivi (prestiti di audiovisivi/popolazione*1000) Indice di frequentazione (affluenza/popolazione) 0,72 0,74 0,82 0,83 2,47 2,63 2,64 2, ,69 0,72 0,78 0,81 Numero medio di presenze per attività culturali n.a n.a n.a 32,50 Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di. 110

115 mln di euro Relazione annuale CAP IV Cultura e Turismo Biblioteche L analisi costi/qualità vede invece il valore medio assegnato alle Biblioteche Comunali dall indagine sulla qualità della vita oscillare intorno al voto 7 (e in crescita nell ultimo anno), nonostante la contrazione del contributo in esercizio di Roma Capitale [Tav e Fig ]. Tav Alcune variabili di bilancio delle Biblioteche Comunali ( ) Anni Ricavi delle vendite e delle prestazioni Contributi in c/esercizio Totale ricavi Totale costi Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di. Fig Analisi costi/qualità delle Biblioteche Comunali ,5 8,0 7,5 10 7, Costi totali Voto medio Biblioteche Indice di dotazione 6,5 Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento Cultura di e sui risultati di varie edizioni dell Indagine sulla qualità della vita e i servizi pubblici locali curata annualmente dall Agenzia. 111

116 CAP V Scolastico Asili nido 5. Scolastico La struttura del capitolo riguardante il settore scolastico è rimasta invariata rispetto alle precedenti edizioni della Relazione annuale. Vengono quindi per prima cosa presentati i servizi di asilo nido, micro-nido e spazi Be.Bi. [Par. 5.1], siano essi in regime di erogazione diretta da parte dell Amministrazione, in convenzione, in concessione o privati autorizzati. Seguono i due paragrafi relativi ai servizi istituiti nell ambito delle norme per l attuazione del diritto allo studio: la refezione scolastica [Par. 5.2], gestita da o autogestita dalle scuole mediante convenzioni con soggetti privati; il trasporto riservato scolastico [Par. 5.3], erogato mediante operatori privati coordinati dall Amministrazione, nei confronti sia degli alunni normodotati delle scuole dell infanzia, primarie e secondarie di I grado (anche appartenenti a comunità nomadi), sia degli alunni diversamente abili. 5.1 Asili nido A Roma il servizio di cura alla prima infanzia viene offerto dall Amministrazione tramite un sistema integrato pubblico-privato che nell anno educativo 2014/ ha accolto più di 22mila bambini, pari a circa l 81% della domanda effettiva del servizio e a circa il 30% della domanda potenziale, rappresentata dalla popolazione iscritta in anagrafe da 0 a 2 anni. Per l anno educativo 2014/, la nuova domanda effettiva rivolta all Amministrazione è rappresentata dalle circa 20mila domande di iscrizione pervenute on-line o tramite CAF convenzionati. Seppur con differenze significative tra i Municipi, in media 28 bambini su 100 da 0 a 2 anni residenti a Roma hanno presentato la loro richiesta di iscrizione agli asili nido comunali o convenzionati [Fig ]. Questo significa che due terzi delle famiglie romane con bambini piccoli decidono di non presentare domanda o vi rinunciano, probabilmente scoraggiate dalle difficoltà di ottenere un posto. In altri casi, tale decisione è motivata da una scarsa fiducia nella qualità del servizio, ma anche da un offerta che, in termini di orari e localizzazione, non sempre si adatta alle esigenze familiari. Fig Nuove domande di iscrizione presentate su 100 bambini da 0 a 2 anni (2014/) Municipi I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV Numero medio di domande a Roma : 28 domande ogni 100 bambini Fonte: elaborazioni su dati dell Ufficio di Statistica di e Relazione al Rendiconto

117 CAP V Scolastico Asili nido Fig L offerta di servizi per la prima infanzia di Micro-nidi bambini da 3 a 36 mesi max 28 bambini fascia oraria massima: 7-18 Fonte: elaborazioni. Spazi Be.Bi. bambini da 18 a 36 mesi fascia oraria massima: 7-20 max 5 ore di presenza che non comprende la consumazione del pasto Asili nido bambini da 3 a 36 mesi fascia oraria massima: 7-18 Spazi gioco (solo in alcuni Municipi ) bambini da 18 a 36 mesi con la presenza dei genitori fascia oraria: Sezioni Ponte bambini da 24 a 36 mesi max 20 bambini per sezione all'interno delle scuole dell'infanzia Per accogliere la domanda, la rete complessiva delle strutture per la prima infanzia di Roma Capitale si è nel tempo articolata in più servizi che prevedono la coesistenza e la collaborazione di operatori pubblici e privati. Oltre al tradizionale servizio di asilo nido, l offerta comprende i micronidi, gli spazi Be.Bi., le sezioni ponte, e, in alcuni Municipi, gli spazi gioco [Fig ]. Dal punto di vista organizzativo, mentre i Municipi si occupano di parte degli adempimenti relativi al funzionamento delle strutture, compresa la gestione amministrativa delle iscrizioni e delle lista d attesa, nel l Amministrazione centrale ha indetto una procedura aperta per l affidamento dei servizi in global service di supporto all attività educativa e scolastica (periodo agosto /luglio 2020), includendovi anche il servizio di ristorazione nei nidi (il prezzo per pasto a base d asta è di 4,6 euro). Nelle more della nuova aggiudicazione, i servizi strumentali vengono ancora svolti dalla Multiservizi s.p.a., in seguito a proroga tecnica dell affidamento intervenuta con DD 1787/, mentre i pasti per i bambini dei nidi continuano ad essere offerti in economia a livello di singolo municipio: secondo quanto indicato nella Relazione al Rendiconto 2014, nell anno educativo 2014/ la fornitura delle derrate, gestita dalla Direzione centrale unica degli acquisti, ha interessato più di 12mila bambini in 191 strutture per una spesa di circa 2,9 milioni di euro (il numero di asili si riferisce ai soli asili nido comunali serviti mediante gara centralizzata, mentre nei dati di spesa non sono stati inclusi i costi sostenuti da quattro Municipi). Parallelamente alla gestione dei nidi e degli spazi a titolarità pubblica e gestione diretta o in concessione, mantiene un sistema di convenzioni con strutture private alle quali corrisponde un integrazione alla retta pagata dai singoli utenti, che è identica a quella che pagherebbero nelle strutture comunali. L offerta viene inoltre ampliata con la disponibilità di posti nei nidi e micro-nidi realizzati dalle aziende pubbliche e private nei luoghi di lavoro che, previa stipula di apposita convenzione, accolgono i bambini provenienti dalle liste di attesa comunali. Nella Fig è riportato per gli ultimi tre anni educativi il numero di bambini accolti nelle diverse tipologie di strutture: il 65% dei bambini ha trovato posto nelle strutture comunali o in concessione, mentre i restanti sono stati accolti nelle strutture convenzionate. Con una crescita del 20% negli ultimi sei anni, l indicatore di presa in carico per il servizio di asilo 113

118 CAP V Scolastico Asili nido nido di (che esprime la percentuale di bambini residenti di età compresa fra 0 e 2 anni accolti in strutture comunali, convenzionate o in concessione) ha raggiunto nel 2014 il 30%, ovvero un valore prossimo all obiettivo di Lisbona pari al 33% che comprende tuttavia anche l offerta privata. Fig Bambini iscritti nelle strutture comunali e convenzionate Bambini iscritti nidi comunali (nuovi+riconferme) Bambini iscritti strutture convenzionate Bambini iscritti sezioni ponte Bambini iscritti nidi in concessione Fonte: elaborazioni su Relazione al Rendiconto Fig Strutture pubbliche e private in concessione o convenzione Numerosità delle strutture Asili nido comunali Asili nido in concessione Asili nido in project financing Asili nido in project financing 0,9% Sezioni ponte Asili e Spazi Be.Bi. privati in convenzione Asili nido aziendali Asili nido aziendali 4,8% Composizione percentuale dell'offerta anno educativo 2014/ Asili e Spazi Be.Bi. priv ati in conv enzione 41,5% Asili nido comunali 44,8% Asili nido in concessione 1,3% Sezioni ponte 6,7% Fonte: elaborazioni su Relazione al Rendiconto

119 CAP V Scolastico Asili nido Il confronto intertemporale delle strutture dedicate al servizio evidenzia una diminuzione complessiva di circa il 14% nell ultimo triennio [Fig ], ma il decremento è stato esclusivamente legato alla diminuzione del numero di strutture private convenzionate. Di contro, si assiste ad un leggero aumento dei nidi comunali che raggiungono un incidenza percentuale sul totale dell offerta di quasi il 45%, con l effetto di accrescere i costi fissi a carico dell Amministrazione e così la rigidità dell offerta. Con DGCa 266/, la Giunta Capitolina ha apportato modifiche ai disciplinari di accreditamento e convenzionamento approvati con la DGCa 244/2013 e rivisto in aumento i contributi/mese/bambino per le strutture convenzionate e la retta mese/bambino corrisposta per i piccoli utenti disabili; con il medesimo provvedimento, la Giunta ha proceduto al convenzionamento di 348 nuovi posti, limitando all anno educativo /2016 la durata delle nuove convenzioni. La scelta di non prolungare oltre i 12 mesi le nuove convenzioni è stata in parte suggerita dall esistenza di una proposta di legge regionale che, nel testo già approvato dalla Giunta Regionale (DGR 269/), prevede importanti modifiche alla disciplina di settore [Fig ]. Tra le modifiche proposte, l introduzione di tre servizi socioeducativi integrativi al nido d'infanzia, nonché la ridefinizione dei requisiti strutturali e dei rapporti numerici tra educatori e bambini, mirano ad accrescere l offerta e rendere il servizio maggiormente flessibile ed adattabile alle esigenze familiari in un ottica che prevede anche, laddove possibile, il coinvolgimento attivo delle famiglie: è il caso del nido familiare, realizzato in ambito domiciliare (che non può comunque accogliere più di 5 bambini), e dei centri per bambini e famiglie che prevedono la presenza di genitori e parenti e permettono una frequenza differenziata nel corso della giornata, anche saltuaria e per brevi periodi. Fig Proposta di legge regionale in materia di servizi socioeducativi per la prima infanzia Requisiti minimi SPAZI INTERNI ED ESTERNI - Spazi interni: 7 mq per bambino - Spazi esterni: 7 mq per bambino Gli spazi interni ed esterni delle strutture devono garantire salute, sicurezza e benessere di bambini e personale Requisiti minimi PERSONALE EDUCATIVO 1 educatore ogni 5 bambini età <12 mesi 1 educatore ogni 7 bambini età tra 12 e 24 mesi 1 educatore ogni 10 bambini età >24 mesi PERSONALE AUSILIARIO 1 ausiliario ogni 20 bambini PRINCIPALI NOVITA' nella Proposta di legge regionale "Disposizioni in materia di servizi socioeducativi per la prima infanzia" (DGR 269/) PIANO REGOLATORE IN MATERIA DI SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA A DURATA TRIENNALE + COMMISSIONE REGIONALE PER I SERVIZI SOCIO EDUCATIVI per garantire vigilanza e qualità dei servizi ASILI NIDO NUOVE TIPOLOGIE DI SERVIZI Spazio bambini Nido familiare Centro per bambini e famiglie e Adozione da parte dei gestori di un SISTEMA DI TUTELA DEI BAMBINI DAL RISCHIO DI ABUSI Fonte: elaborazioni su DGR 269/. 115

120 Municipi Relazione annuale CAP V Scolastico Asili nido Mentre l aumento dei mq per bambino per gli spazi interni segnerebbe un inversione di tendenza rispetto al passato (la LR 12/2011 aveva fissato a 6 mq il requisito minimo per bambino), la previsione di un numero di educatori per bambino variabile in funzione dell età cerca di ottimizzare il rapporto qualità/costo, limitando i costi del servizio (per gli asili, la spesa per il personale è la maggiore voce di spesa, superiore al 70% rispetto al totale dei costi), senza trascurare l importanza di garantire la giusta attenzione e vigilanza (attualmente lo standard minimo è di 1 educatore ogni 7 bambini, indipendentemente dall età). Sempre nell ottica di quest ultimo obiettivo va letta la proposta di introdurre un sistema di tutela dei bambini dal rischio di abusi di cui devono dotarsi i soggetti gestori per accedere all accreditamento. Tra le novità, la predisposizione di un piano regolatore regionale in materia di servizi socioeducativi per la prima infanzia che definisca criteri d indirizzo generali per la predisposizione delle tariffe e faciliti un miglior impiego delle risorse finanziarie disponibili, può favorire una maggiore omogeneità nella qualità erogata dei servizi in funzione delle esigenze educative dei bambini e dei bisogni delle famiglie. Per quanto non sia da mettere in discussione il valore positivo di uno strumento di programmazione di maggior respiro, bisogna notare che, in più di un occasione e in settori assolutamente diversi tra loro, la redazione di strumenti di indirizzo e programmazione nella forma di piani regolatori si è rivelata estremamente complessa e il loro aggiornamento avviene in tempi ben più lunghi rispetto a quelli previsti, con il rischio di irrigidire eccessivamente il settore. Al fine di avere una completa rappresentazione del servizio degli asili nido offerto da Roma Capitale, è utile porre a confronto in dettaglio l offerta da parte dell Amministrazione e la domanda da parte dei cittadini. Per il 2014/, il numero delle domande di iscrizione presentate è stato di (-3% rispetto all anno precedente) a fronte di posti a bando, dei quali poco meno della metà nelle strutture convenzionate [Fig ]. Fig Domande di nuovo inserimento e posti a bando (2014/) Domande di nuovo inserimento presentate Posti totali a bando a Roma Liste di attesa finali I II III IV VVI VII VIII IX XXI XII XIII XIV XV Numero di posti a bando su 100 bambini tra 0 e 2 anni Fonte: elaborazioni su Relazione al Rendiconto Dato che la domanda eccede di circa il 43% l offerta, si determina inevitabilmente la formazione di consistenti liste di attesa, il cui valore iniziale tende tuttavia a dimezzarsi nei mesi successivi. 116

121 CAP V Scolastico Asili nido Nell anno educativo 2014/, per ogni 100 domande presentate alla fine solo il 17% è rimasto in lista di attesa; la situazione appare più critica nel XV e nel VI Municipio, nei quali più del 30% dei bambini sono rimasti in lista di attesa, mentre è migliore nel IV e nel XII Municipio, dove i bambini che non riescono ad accedere al servizio sono rispettivamente meno del 5% e meno del 7% (con un tasso di riduzione delle liste maggiore rispetto a quello degli altri Municipi). E opportuno ricordare che la difficoltà nell abbattere le liste di attesa deriva spesso dal comportamento di alcuni utenti che, pur essendo formalmente iscritti, non sono presenti per lunghi periodi e impediscono, di fatto, l accesso al servizio agli utenti in attesa; al fine di arginare tale fenomeno, negli ultimi anni l Amministrazione ha sviluppato delle procedure che scoraggiano il ricorso a tali comportamenti e fissano limiti temporali precisi e inderogabili per l accettazione del posto offerto oltre che per la decadenza dallo stesso in caso di assenza ingiustificata. In Italia, i servizi alla prima infanzia rappresentano una delle maggiori spese per la funzione sociale e questo nonostante il finanziamento del servizio preveda, accanto alla componente pubblica, anche una compartecipazione alla spesa diretta da parte degli utenti, attraverso il pagamento della retta da parte delle famiglie. La determinazione della quota di compartecipazione è definita dai comuni che fissano il numero di fasce ISEE, sulla cui base graduare le rette, oltre ad adottare altri criteri di valutazione quali le ore di frequenza, il tempo ridotto o pieno, ecc. A Roma, il quadro tariffario attualmente in vigore è stato approvato con DAC 45/2014. Il TAR Lazio, con sentenza 1905/, ha annullato le modifiche tariffarie relative all anno educativo 2014/ (in quanto approvate successivamente alla presentazione delle domande di iscrizione da parte delle famiglie), confermando invece le quote contributive annuali fissate per gli anni educativi /2016 e 2016/2017 (già indicate nella DAC 45/2014), che prevedono un incremento delle tariffe. In termini comparativi, secondo l ultima indagine sulle tariffe per gli asili nido redatta annualmente da Cittadinanzattiva, per l anno educativo 2014/, la spesa per il servizio di asilo nido a Roma, stimata per una famiglia tipo, è la più bassa tra le grandi città italiane (una spesa di 146 euro al mese rispetto ad una media di 279 euro; Fig ). Per quanto riguarda la specifica articolazione tariffaria scelta dall Amministrazione capitolina, per ogni tipologia di orario/servizio sono stabilite una quota minima (per un ISEE fino a 5.164,57 euro) e una massima (per un ISEE da ,56 euro e oltre), mentre all interno di tale intervallo la tariffa varia al crescere dell ISEE. Sono inoltre previste una serie di agevolazioni in caso di situazioni di particolare difficoltà e per le famiglie con più figli al nido o in età scolastica; in quest ultimo caso le agevolazioni sono graduate in base all ISEE del nucleo familiare [Fig ]. Fig Spesa per gli asili nido nelle Grandi Città euro/mese 400 Spesa mensile per la frequenza negli asili nido comunali nelle Grandi Città Roma Bari Bologna Firenze Genova Milano Napoli Palermo Torino Fonte: elaborazioni su dati dell Osservatorio Prezzi&Tariffe di Cittadinanzattiva. 117

122 CAP V Scolastico Asili nido Fig Agevolazioni tariffe asili nido Nucleo familiare con due figli frequentanti il nido: riduzione del 30% sul totale delle quote dovute secondo l indicatore ISEE e l orario di frequenza prescelto Nucleo familiare con almeno altri due figli in età scolastica a carico e con indicatore ISEE tra euro 20 mila e 40 mila euro: riduzione del 30% sulla quota dovuta secondo l indicatore ISEE e l orario di frequenza prescelto Nucleo familiare con almeno altri due figli in età scolastica a carico e con indicatore ISEE inferiore ad 20 mila euro: esenzione Nucleo familiare soggetto ad assistenza da parte dei servizi sociali: esenzione Fonte: elaborazioni su DAC 11/., nei limiti delle disponibilità finanziarie annualmente stanziate, garantisce anche una contribuzione per ogni bambino inserito nelle strutture private accreditate, a prescindere dalla retta praticata dalle stesse. Il contributo viene erogato in relazione alla tipologia della struttura e alle fasce orarie di funzionamento e si aggiunge a quanto corrisposto direttamente dall utente in funzione della propria fascia ISEE. In base a quanto stabilito con la DGCa 266/, per ogni bambino inserito nella struttura educativa privata proveniente dalle liste d attesa municipali e a prescindere dalla retta praticata da ciascuna struttura agli utenti privati, viene corrisposto un importo pari a: - 662,00 euro/mese per l orario 8,00-14,30 nel servizio nido (6 ore e trenta minuti); - 740,00 euro/mese per l orario 8,00-16,30 nel servizio nido (8 ore e trenta minuti); - 523,00 euro/mese nel servizio spazio Be.Bi. (5 ore a turno antimeridiano o pomeridiano). Per ogni bambino portatore di handicap accolto nella struttura viene poi riconosciuto un contributo aggiuntivo pari a 1,5 volte il valore del contributo ordinario dovuto per la frequenza (il valore del contributo aggiuntivo è stato da ultimo modificato in aumento con la DCGa 266/). Poiché le famiglie sono chiamate a contribuire in parte alla copertura dei costi del servizio, al fine di determinare il tasso di copertura del costo di gestione del servizio e il conseguente livello delle tariffe, l Amministrazione sviluppa annualmente delle previsioni e confronta i costi di erogazione del servizio sostenuto con i proventi da tariffa che si prevede siano corrisposti dagli utenti (tali informazioni sono indicate nelle deliberazioni annuali che determinano i tassi di copertura del costo di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale). Osservando la Fig , si nota come la percentuale di copertura sia cresciuta negli ultimi tre anni soprattutto per effetto di una riduzione dei costi totali del servizio. A fronte di un maggior numero di bambini accolti, è diminuito, nello stesso periodo, il costo per utente. Un analoga variazione in diminuzione si è avuta anche nella spesa indiretta per residente, che indica quanto ogni cittadino romano contribuisca per finanziare i costi del servizio di asilo nido non coperti dalle rette corrisposte dalle famiglie. Se si confrontano le percentuali di copertura tariffaria effettiva del servizio nelle grandi città, il quadro che emerge è abbastanza disomogeneo. Roma offre il servizio a tariffe fra le più basse in Italia in quanto finanzia la maggior parte del costo ricorrendo alla fiscalità generale. Analoghe scelte sono state fatte dalle amministrazioni delle maggiori città italiane del centro-sud; diversa la situazione di Firenze, Milano, Torino e Bologna dove tramite le tariffe corrisposte dagli utenti si arriva a coprire una percentuale maggiore dei costi di erogazione del servizio [Fig ]. Volendo offrire qualche dato di sintesi sul servizio di asilo nido nella capitale, è bene sottolineare che, con le attuali strutture comunali e convenzionate, è oggi in grado di soddisfare quasi il 30% della domanda potenziale e più dell 80% della domanda espressa dalle famiglie con la richiesta di iscrizione. 118

123 CAP V Scolastico Asili nido Fig Entrate tariffarie effettive e costi definitivi per Mgl euro ,0% 10,7% 10,9% % 0% Entrate tariffarie definitive Costi definitivi Copertura definitiva euro Costo annuo per bambino (euro) Spesa indiretta per residente euro Fonte: elaborazioni su DAC 38/2012, DAC 86/2013, DAC 45/2014, DAC 11/ e dati Istat. Fig Copertura tariffaria della spesa per asili nido nelle Grandi Città Italiane Milano 55,6% Torino 47,7% Firenze 39,4% Bologna 32,1% Genova 18,4% Bari 14,6% Palermo 11,8% Roma 10,9% Napoli 4,6% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Nota: per la città di Bari i dati si riferiscono al Rendiconto Fonte: elaborazioni su dati da Rendiconto 2014 delle Grandi Città Italiane. Nel 2014, l Amministrazione capitolina, pur incrementando il numero di asili comunali, non è riuscita tuttavia ad accrescere il numero di posti a bando rispetto all anno precedente, né a diminuire il numero dei bimbi della lista di attesa finale. Tale situazione si è determinata soprattutto perché Roma Capitale non ha rinnovato molte delle convenzioni con strutture private arrivate a scadenza. Rispetto a tali scelte, la decisione di convenzionare 348 nuovi posti e di rendere più flessibile l accesso al convenzionamento per i privati accreditati, arrivata ad agosto (DCGa 266/), sembrerebbe riflettere una chiara inversione di tendenza. In ogni caso, considerando che Roma ha tariffe per il servizio di asilo nido tra più basse in Italia e che le entrate tariffarie arrivano a coprire poco meno dell 11% dei costi del servizio, è evidente che l incremento delle tariffe previste per le prossime due annualità, sarà senza dubbio di aiuto per le finanze capitoline. Ulteriori benefici in termini di ri- 119

124 CAP V Scolastico Asili nido duzione di spesa ed aumento dei posti disponibili potrebbero poi derivare da modifiche alle modalità di offerta del servizio e dall esternalizzazione, nel lungo termine e con il ricorso al privato in convenzione, delle maggiori voci spesa, in primo luogo di quella per il personale educativo [Fig ]. Infine nella Fig sono stati messi a confronto i costi totali sostenuti dall Amministrazione per i servizi alla prima infanzia negli ultimi tre anni con un indicatore di qualità erogata, espresso dalla percentuale di soddisfazione della domanda (numero di bambini accolti in rapporto alla somma del numero di bambini accolti e della lista di attesa finale) e con la percentuale di copertura tariffaria. Nel periodo osservato, a fronte di una riduzione progressiva dei costi totali del servizio, cui corrisponde un lieve aumento della copertura tariffaria, si è r i- scontrata prima una crescita (dal 2012 al 2013) e poi una stabilizzazione della percentuale di soddisfazione della domanda. Tale risultato è da ritenere quindi positivo in quanto associa una riduzione dei costi ad un aumento dell offerta, con un efficientamento ottenuto soprattutto grazie ad una più accorta gestione delle liste di attesa (il cui tasso di riduzione è passato dal 34% al 61%) e dei posti disponibili, limitando il fenomeno dei posti inutilizzati. Fig Il servizio di asili nido comunali e convenzionati a Roma Costo annuo medio per bambino: euro Percentuale di copertura tariffaria: 11% 22 mila Bambini accolti 223 S trutture convenzionate private o in concessione 206 Asili nido comunali Proventi annui per bambino: euro Bambini in lista di attesa finale 31 Sezioni ponte Fonte: elaborazioni su dati di, Relazione al Rendiconto Fig Costi, copertura tariffaria e percentuale di soddisfazione della domanda nei servizi alla prima infanzia comunali e convenzionati a Roma ,0% 85,7% 85,2% 100% Mgl di euro ,7% 9,9% ,9% 80% 60% 40% 20% 0% costo servizi alla prima infanzia copertura tariffaria soddisfazione della domanda Fonte: elaborazioni su dati di, Relazione al Rendiconto

125 CAP V Scolastico Refezione scolastica 5.2 Refezione scolastica Il servizio di refezione scolastica è un servizio pubblico istituzionale, che viene garantito ai bambini che frequentano la scuola a tempo pieno o modulare, ovvero un servizio a domanda individuale erogato su richiesta qualora i genitori decidano di usufruire per i loro figli dei rientri pomeridiani facoltativi (dopo scuola). Il servizio è affidato in appalto ad operatori terzi direttamente da, con la collaborazione del municipio territorialmente competente, oppure dalle scuole stesse qualora i dirigenti scolastici scelgano di condurre il servizio in autogestione ed operare direttamente come stazione appaltante. In entrambi i casi (gestione diretta e autogestione), l affidamento avviene tramite gara e sulla base del capitolato speciale di appalto appositamente predisposto da Roma Capitale. Nel caso di autogestione da parte delle scuole, partecipa alla copertura dei costi tramite un contributo erogato in funzione del numero di pasti somministrati. Per quanto riguarda i centri a gestione diretta da parte di, il servizio è stato da ultimo affidato in 11 lotti per il periodo gennaio 2014/ giugno Le attività sono svolte presso i centri refezionali comunali, che vengono concessi in comodato d'uso gratuito per tutta la durata dell'appalto unitamente alle attrezzature esistenti per la produzione e la distribuzione dei pasti. La Fig offre una sintesi della dimensione del servizio di refezione scolastica a Roma per l anno educativo 2014/. Nel 2014, secondo i dati del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici erano attivi 442 centri in gestione diretta e 206 in autogestione. In proposito, è opportuno sottolineare che il dato sul numero di centri in possesso del Dipartimento differisce parzialmente da quello riportato nella sezione relativa alle strutture municipali della Relazione al Rendiconto 2014; tale discordanza è probabilmente dovuta alle difficoltà riscontrate dai Municipi nell individuare il numero preciso di strutture dotate o meno di attrezzattura per la preparazione e cottura dei pasti, e quindi definibili propriamente come centri refezionali, ovvero a ritardi da parte degli stessi nel registrare e comunicare le variazioni nelle gestione (diretta o in autogestione). Per esigenze di comparabilità, nel seguito sono stati considerati solo i dati del Dipartimento, come inseriti nella Relazione al Rendiconto per gli anni 2013 e Fig Fotografia del servizio di refezione scolastica a Roma nell anno educativo 2014/ REFEZIONE ISTITUZIONALE REFEZIONE A DOMANDA INDIVIDUALE alunni serviti 890 alunni serviti pasti erogati pasti erogati Fonte: elaborazioni su Relazione al rendiconto di anni

126 CAP V Scolastico Refezione scolastica Fig Numero di centri refezionali a gestione diretta e in autogestione % 38% 32% Centri refezionali in gestione diretta Centri refezionali in autogestione % Centri refezionali in autogestione Fonte: elaborazioni su Relazione al rendiconto di anni Rispetto al 2012, è diminuito il numero totale di centri refezionali e sempre meno scuole hanno deciso di condurre il servizio in autogestione: in termini percentuali, il numero di centri in autogestione è passato infatti dal 40% al 32%. Per quanto riguarda l utenza è invece aumentato nello stesso periodo il numero di utenti medio per centro: dai 221 serviti nel 2012 ai 238 nel 2014 [Fig ]. In Fig sono riportati, per il periodo , i costi e i ricavi da tariffa e la copertura tariffaria del servizio. I costi totali comprendono il contributo erogato per il servizio in autogestione (che rappresenta in media più del 26% del totale). Nel periodo considerato, a fronte di una riduzione del 13% dei costi, gli introiti da tariffa sono aumentati in misura analoga (+12%), con l effetto di accrescere del 28% la copertura tariffaria del servizio. In misura percentuale ancora maggiore sono diminuiti sia il costo per pasto che quello per utente entrambi scesi del 17% nel triennio considerato. Fig Entrate tariffarie e costi della refezione scolastica a Roma Mln euro ,5% 78,0 30,3% 82,0 30,4 32,0 33,4 28,2 35,9 37,9% ,3 74,4 40% 30% 20% 10% 0% Entrate refezione Contributo centri in autogestione Costo gestioni dirette Copertura tariffaria Costo per pasto ,7 euro ,7 euro ,9 euro Fonte: elaborazioni su Relazione al rendiconto di anni

127 euro Relazione annuale CAP V Scolastico Refezione scolastica La diminuzione dei costi nell ultimo anno, da mettere in relazione con l aumento dei centri appaltati in gestione diretta, che hanno in parte sostituito le autogestioni, è stato il fattore determinante nell aumento della percentuale di copertura tariffaria (37,9% nel 2014); un risultato conseguito dall Amministrazione senza dover ricorrere all aumento delle tariffe. L ultima revisione tariffaria risale infatti al 2010, quando ha aumentato le tariffe del servizio di refezione scolastica e modificato le relative soglie ISEE. La DCC 74/2010 ha attribuito tariffe crescenti all aumentare dell ISEE del nucleo familiare del richiedente. Inoltre, a parità di ISEE, le tariffe per il servizio a domanda individuale sono più alte del 25% rispetto a quelle del servizio istituzionale, così da garantire una copertura tariffaria più che doppia rispetto a quella dei costi totali del servizio prima commentata [Fig ]. Sempre con lo stesso provvedimento è stato poi stabilito un valore ISEE al di sotto del quale il nucleo familiare è esentato dal pagamento del servizio e sono state introdotte agevolazioni e sconti in favore dei nuclei familiari numerosi [Fig ]. In base ai dati forniti a livello municipale e contenuti nell ultima Relazione al Rendiconto di, grazie a tale sistema di agevolazioni, nel 2014 circa il 15% dell intera utenza è rientrato in regime di esenzione totale (quasi 25mila bambini). Il maggior numero di esoneri si è avuto nel Municipio VI (circa 16%) mentre fra i Municipi con minor numero si trovano il II, VIII, e XII (3%). Fig Entrate tariffarie e costi del servizio di refezione scolastica a domanda individuale ,3% 61,9% ,9% Entrate tariffarie definitive Costi definitivi Percentuale di copertura 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Fonte: elaborazioni su Relazione al rendiconto di anni Fig Agevolazioni tariffarie refezione scolastica Terzo figlio del nucleo familiare : riduzione del 50% sulla quota dovuta Quarto figlio del nucleo familiare : riduzione del 75% sulla quota dovuta Quinto figlio del un nucleo familiare : riduzione dell'80% sulla quota dovuta Sesto figlio del nucleo familiare : esenzione Nucleo familiare con ISEE fino a euro: esenzione Fonte: elaborazioni su DAC 11/. 123

128 CAP V Scolastico Trasporto riservato scolastico 5.3 Trasporto riservato scolastico I provvedimenti riguardanti il trasporto scolastico garantiscono la frequenza e l accessibilità alle strutture educative, favorendo il diritto allo studio, in particolare per quanto riguarda i disabili e i bambini appartenenti a comunità nomadi. Tali provvedimenti, inoltre, possono contribuire a modificare le modalità di spostamento e le abitudini culturali delle persone coinvolte, soprattutto quando i soggetti interessati sono bambini e ragazzi, riducendo, ad esempio, gli spostamenti non necessari con autoveicoli privati per accompagnare i figli a scuola. Il seguito del capitolo descrive le caratteristiche principali e gli sviluppi recenti del servizio, mentre per ulteriori dettagli si rimanda alla Relazione Annuale 2014, Par Evoluzione del quadro normativo, istituzionale e contrattuale A Roma a partire dall anno educativo 2012/2013, per la durata di otto anni, il servizio di trasporto scolastico è interamente svolto da società esterne, a seguito di affidamento mediante procedura aperta (DD n. 748 del 26 ottobre 2011 del Dipartimento per la Razionalizzazione della Spesa per l Acquisto di beni e servizi). I vettori sono soggetti a coordinamento, vigilanza e monitoraggio da parte di Roma Servizi per la Mobilità s.r.l., la quale supporta l Amministrazione Capitolina nella gestione del servizio (DGCa 164/). Nello specifico, si avvale del supporto di Roma Servizi per la Mobilità per le attività di pianificazione e definizione dei programmi di esercizio, e delle attività connesse. Il Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici Giovani e pari opportunità, di concerto con il Dipartimento per la Razionalizzazione della Spesa per l Acquisto di beni e servizi, monitora la qualità del servizio, l andamento dell applicazione delle penali ed è responsabile dell eventuale risoluzione contrattuale del servizio. I rapporti con l utenza sono gestiti dai municipi, i quali valutano i requisiti per l accesso al servizio e ne verificano il mantenimento secondo la normativa vigente. Nelle more dell espletamento della procedura di gara 1 per l affidamento dei servizi in globalservice, relativa a 5 lotti territoriali divisi per municipi, per il periodo agosto luglio 2020, il servizio di assistenza e sorveglianza dei minori e dei disabili trasportati è stato nuovamente affidato, a Roma Multiservizi s.p.a. fino alla fine del (DD 1787/). In tale frangente, la prosecuzione di affidamento del servizio è risultata indispensabile per garantire il regolare svolgimento delle attività educative e didattiche Organizzazione del servizio, evoluzione della domanda e dell offerta Il servizio è esercitato secondo il calendario scolastico ufficiale, in esecuzione dei programmi predisposti da in base all ubicazione delle scuole, agli orari delle lezioni ed ai luoghi di residenza degli alunni-utenti, che appartengono a tre categorie: 1. i normodotati che frequentano le scuole pubbliche dell infanzia e dell obbligo, domiciliati nel territorio di, se le loro abitazioni e le scuole distano dalle fermate dei mezzi pubblici più di 300, 500 o metri, rispettivamente per le scuole dell infanzia, le primarie e le secondarie di primo grado, nel rispetto del bacino di utenza delle scuole stesse; 2. gli appartenenti a famiglie nomadi ubicate in campi lontani dagli itinerari dei servizi pubblici, nell ambito del progetto di scolarizzazione predisposto da ; 3. i disabili, ovvero appartenenti alle categorie di cui all art. 2, L. 118/1971 o ad altre categorie tutelate dalla legge, che frequentano le scuole pubbliche dell infanzia, le primarie e le secondarie di primo e secondo grado (compresi i centri di formazione professionale gestiti direttamente da ), nonché le scuole pubbliche specializzate anche fuori dal territorio municipale. Su ogni veicolo è presente il personale preposto ad assistere e sorvegliare i minori e i disabili trasportati. Il servizio di accompagnamento al trasporto si sviluppa in assistenza a bordo del veicolo e in assistenza a terra; gli assistenti al trasporto devono essere dotati di cartellino identificativo visibile, con foto. Nell anno scolastico 2014/ ogni giorno sono state in servizio, secondo i dati forniti dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, 456 linee per il trasporto di studenti, di cui 216 per disabili e 32 per nomadi [Fig ]. 124

129 CAP V Scolastico Trasporto riservato scolastico Come per i servizi di asili nido e refezione scolastica, anche per il trasporto riservato non c'è omogeneità fra i dati in possesso del Dipartimento e quelli pubblicati sul Rendiconto annuale di Roma Capitale. Analizzando i dati forniti, si nota che la razionalizzazione operata dal Dipartimento unitamente alle strutture municipali, ha comportato la riduzione di linee per normodotati a fronte di nuove linee per i disabili; le linee per disabili hanno infatti subìto un aumento di circa il 3% rispetto all a.s. 2013/2014 a fronte di una diminuzione dell 1% delle linee per normodotati. A seguito della riorganizzazione, sono aumentati gli alunni disabili (+35% rispetto all a.s. 2013/2014), mentre gli alunni normodotati sono diminuiti del 10%. Per gli studenti appartenenti alle comunità rom, il trasporto scolastico e i relativi dati rientrano nel servizio di scolarizzazione dei minori, e anche se il numero di linee riservate è rimasto quasi invariato nel triennio, il numero di alunni trasportati è diminuito di circa il 38% rispetto all a.s. 2013/2014. Da un esame dei dati pubblicati sul Rendiconto 2014 di, nei quali non si trovano quelli riferiti alle comunità nomadi, si nota che sono state accolte circa l 86% delle domande di iscrizione [Tav ]. Analizzando questo dato per municipio, emerge che la percentuale di accoglimento delle domande di iscrizione varia fra il 100% (Municipi I, VIII, IX, XI, XIII) ed il 19% del Municipio V, unico caso sotto il 50%. Anche il numero di linee attive varia passando da un minimo di 7 linee (Municipi I, VIII) ad un massimo di 65 (Municipio VI), anche in relazione all estensione territoriale e alla domanda. Per quanto riguarda l evasione, dalla tavola si può notare come si tratti di un fenomeno localizzato soprattutto nel Municipio VI e XIV Struttura ed evoluzione costi e tariffe A seguito della DAC 45/2014 la quota contributiva per il servizio di trasporto scolastico è stata parametrata per la prima volta su quattro fasce ISEE, in applicazione dei principi di proporzionalità e progressività. L esenzione dal pagamento della quota contributiva mensile è riservata a studenti appartenenti a nuclei familiari con ISEE fino a euro, agli alunni diversamente abili, a quelli assistiti dall Amministrazione Capitolina e Provinciale; mentre non sono più previste esenzioni per gli alunni appartenenti a nuclei familiari delle comunità rom (sinti o camminanti). Le agevolazioni per le famiglie con più bambini che usufruiscono del servizio sono riservate, come nel precedente sistema tariffario, alle famiglie che corrispondono già una quota intera per il primo figlio ma che hanno almeno due figli fruitori del servizio di trasporto scolastico; queste ricevono uno sconto pari al 30% sul totale delle quote dovute, quantificate in rapporto alla fascia. Fig Linee e utenti trasportati dal servizio riservato scolastico (2012/) Disabili Nomadi "Normodotati" / / / / / / Fonte: elaborazioni su dati del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici. 125

130 CAP V Scolastico Trasporto riservato scolastico Tav Distribuzione per municipio delle linee, delle richieste di iscrizione e degli alunni iscritti al servizio di trasporto scolastico al 31/12/2014 Richieste di iscrizione abili iscritti sione coattiva Diversamente Pratiche riscos- Iscrizioni accolte Municipio Linee N % N % N % N % I ,2% ,0% ,0% - - II ,4% 44 95,7% ,0% - - III ,8% ,8% 53 23,8% 84 1,4% IV ,1% ,4% 65 20,8% - - V ,5% ,1% ,1% 23 0,4% VI ,6% ,2% 142 7,3% ,9% VII ,4% ,8% 99 8,0% 266 4,6% VIII ,3% ,0% ,0% - - IX ,6% ,0% ,2% 137 2,3% X ,1% ,7% 115 5,4% 72 1,2% XI ,3% ,0% 57 13,9% 361 6,2% XII ,3% ,8% 47 13,9% - - XIII ,9% ,0% 47 41,2% 288 4,9% XIV ,5% ,2% 81 4,1% ,8% XV ,0% ,1% 69 11,7% ,1% Roma ,0% ,1% ,4% ,0% Fonte: elaborazioni su dati del Rendiconto 2014 di (DAC 25/). Il trasporto scolastico viene offerto, sebbene con modalità differenti, quasi ovunque nelle grandi città con popolazione superiore a 300mila abitanti, con l eccezione di Torino e Napoli, ove il servizio viene garantito esclusivamente agli alunni in possesso di certificazione di handicap (L. 104/1992), che necessitino da diagnosi di trasporto specifico, in quanto impossibilitati all utilizzo delle linee di trasporto ordinario. Nelle città di Roma, Bologna, Bari, Firenze e Milano il servizio viene erogato dal comune stesso; mentre a Palermo, Napoli e Genova il servizio è svolto da privati o da altri soggetti autorizzati. La Fig mette a confronto la spesa sostenuta dalle famiglie per il servizio nelle grandi città, per quattro livelli di ISEE (5.000, , e euro) e nove mesi di utilizzo, nei casi di un solo figlio e due figli. Nella Capitale, escludendo il caso di nuclei con ISEE fino a euro per i quali il servizio è gratuito, il livello di contribuzione da parte delle famiglie che iscrivono al servizio un solo figlio è il più alto tra le città esaminate. Discorso diverso con due figli che usufruiscono del servizio, nel qual caso il contributo richiesto si mantiene fra i più bassi per quasi tutte le fasce di reddito. I costi a carico dell Amministrazione riguardano gli oneri da corrispondere alle cinque società esterne che saranno affidatarie del servizio di trasporto nei vari lotti una volta concluso il bando di gara, oltre agli importi per le attività strumentali di supporto all Amministrazione da parte di Roma Servizi per la Mobilità. L importo previsto, in sede di gara per ogni anno di servizio, è soggetto a ribasso ed è correlato alle ore annue di lavoro, le quali hanno un costo orario di partenza di 16,12 euro, come risulta dalla Tabella Nazionale 2013 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per lo specifico settore di riferimento. Nei confronti di Roma Servizi per la Mobilità per l anno sono stati stanziati euro Verifica e monitoraggio della qualità del servizio Il contratto di servizio tra e Roma Servizi per la Mobilità, prevede che quest ultima svolga anche il coordinamento delle attività di rilevazione della qualità attesa e percepita nonché l attività di monitoraggio e controllo della qualità erogata, relativamente a regolarità, manutenzione e pulizia dei mezzi. 126

131 CAP V Scolastico Trasporto riservato scolastico Fig Costo annuo sostenuto dalle famiglie per il trasporto riservato scolastico nelle grandi città (/2016) ISEE figlio figli 108 Roma Bologna Firenze* Bari* ISEE ISEE Roma Bologna Firenze Bari ISEE Roma Bologna Firenze Bari 0 Roma Bologna Firenze Bari (*) Con attestazione dei servizi sociali Fonte: elaborazioni su dati dei siti web dei Comuni. Per ciò che concerne il monitoraggio della qualità erogata, il contratto prende in esame quattro fattori (indicatori di linea, pulizia veicoli, comfort di bordo ed efficienza e sicurezza di bordo) ognuno definito da uno o più indicatori di qualità. Ciascun fattore di qualità viene calcolato ogni mese, per ogni lotto, come media dei valori risultanti dalle rilevazioni. I valori calcolati dei fattori di qualità vengono poi messi a confronto con i valori standard minimi degli stessi; qualora anche un solo fattore non sia maggiore o uguale dello standard, si determina il mancato soddisfacimento della condizione minima e la conseguente applicazione da parte del Dipartimento della penale prevista. I lotti A, B e C riguardano i servizi di trasporto scolastico per alunni normodotati e appartenenti a comunità nomadi, mentre il lotto D è riservato al trasporto disabili (compreso il servizio a chiamata non riservato ai soli studenti), secondo la suddivisione adottata nel corso dell affidamento appena scaduto. Per il lotto C, nel mese di dicembre 2014, non è stato possibile ottenere gli indici relativi al monitoraggio, dato che le schede di programmazione non erano coerenti con l effettivo servizio svolto, pertanto il vettore non è stato riscontrato un numero sufficiente di volte. Da una lettura dei dati trasmessi all Agenzia (relativi al periodo ottobre maggio ), emerge il mancato raggiungimento degli standard minimi e la conseguente applicazione della penale di euro, nel mese di novembre per il lotto C e nei mesi di dicembre 2014 e maggio per il lotto A [Tav ]. Inoltre, al gestore del lotto A, sempre nel mese di maggio, è stata applicata la penale di euro a causa del fatto che durante i monitoraggi due veicoli sono risultati privi di livrea. Da evidenziare che, nonostante sia stata diffusamente riscontrata la presenza di personale sprovvisto di divisa e/o di tesserino di riconoscimento, la penale è stata applicata solo per il mese di maggio a tutti i gestori ad eccezione di quelli del lotto B. 127

132 CAP V Scolastico Trasporto riservato scolastico Tav Fattori di qualità rilevati suddivisi per lotto (ott 2014-mag ) Indicatore ott-14 nov-14 dic-14 gen-15 feb-15 mar-15 apr-15 mag-15 Indicatori di Linea Lotto A 0,93 0,93 0,71 0,80 0,88 0,81 1,08 0,97 Lotto B 0,86 0,93 0,80 1,00 0,98 0,88 1,00 1,00 Lotto C 0,81 0,78-0,84 0,85 0,89 0,88 1,00 Lotto D 0,99 1,00 1,00 1,00 1,00 0,98 1,00 1,00 Pulizia Veicoli Lotto A 0,96 0,91 0,85 0,83 0,81 0,86 0,83 0,77 Lotto B 0,88 0,89 0,88 0,93 0,90 0,89 0,93 0,89 Lotto C 1,00 0,98-1,00 0,96 1,00 1,00 1,00 Lotto D 0,99 0,94 0,91 0,93 0,91 0,91 0,93 0,88 Comfort di Bordo Lotto A 1,00 1,00 0,98 0,98 1,00 0,99 0,98 0,94 Lotto B 0,89 0,99 1,00 1,00 1,00 0,99 1,00 1,00 Lotto C 1,00 0,99-1,00 0,99 1,00 1,00 1,00 Lotto D 1,00 0,99 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Efficienza e Sicurezza di Bordo Lotto A 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Lotto B 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Lotto C 1,00 1,00-1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Lotto D 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Legenda - Grado di rispetto dell'impegno Rispettato 100% o più Parzialmente rispettato tra 90 e 99% Non adeguatamente rispettato sotto 90% Fonte: elaborazioni su dati di Roma Servizi per la Mobilità Progetti di mobilità scolastica sostenibile A Roma, l Amministrazione capitolina a partire dal 2003 si è fatta promotrice di alcuni progetti di mobilità scolastica sostenibile come ad esempio lo Scuolabus a piedi. Nato in Danimarca negli anni '70 e diffusosi rapidamente in tutta Europa, lo Scuolabus a piedi (gruppo di alunni che va a scuola accompagnato da adulti e che, come un autobus, parte da un punto di raccolta, capolinea, seguendo un itinerario definito con fermate durante il percorso) ha raggiunto nella Capitale la sua massima espansione durante l a.s. 2009/2010 (40 plessi scolastici e bambini coinvolti). Interrotto per mancanza di fondi nel febbraio 2011, nell a.s. 2014/ lo Scuolabus a piedi è stato riattivato grazie ad alcuni gruppi di genitori e alcune associazioni no profit (Municipi VIII, X, e XII). Il bike to school è un esperimento più recente, promosso durante la settimana della Mobilità sostenibile del 2013 da un gruppo di genitori della Scuola Elementare Di Donato all Esquilino e sostenuto dall'associazione Salvaciclisti. Tale iniziativa ha riscontrato un notevole successo tanto che tra materne, elementari e medie, è divenuta un appuntamento fisso ogni ultimo venerdì del mese in 38 scuole romane. Alcune città italiane hanno sperimentato anche carpooling scolastico. A Padova il servizio, partito a titolo sperimentale in alcune scuole periferiche della città, è stato successivamente esteso nell anno scolastico 2013/2014 a tutto il territorio cittadino. In Italia queste iniziative di mobilità sostenibile risultano però prive di una progettualità di ampio respiro, di un coordinamento istituzionale che potrebbe renderle più efficaci. 128

133 CAP V Scolastico Trasporto riservato scolastico Il servizio dello scuolabus a piedi, ormai abbandonato dall Amministrazione capitolina, costituiva un esempio di come l azione coordinata di cittadini e istituzioni può funzionare e contribuire a migliorare sia il benessere psico-fisico dei bambini e la loro mobilità, sia le condizioni di spostamento nei centri urbani con evidenti effetti positivi in termini di riduzione dell inquinamento e del traffico veicolare. Potrebbe quindi essere interessante ed economico per l'amministrazione riprendere ed intensificare le iniziative di mobilità sostenibile, svolgendo un ruolo di coordinamento. E necessario in primo luogo riprendere le esperienze realizzate in passato e riproporle con maggior enfasi e migliori soluzioni, prendendo spunto dalle esperienze positive realizzate anche in altre città italiane ed europee. A tal fine l Agenzia fornisce di seguito una serie di spunti operativi, nonché di interventi già adottati con successo in altre realtà, la cui realizzazione sperimentale sarebbe possibile in tempi brevi e con un impegno finanziario decisamente contenuto: - dove possibile, in base all ubicazione dell istituto e alla viabilità circostante, garantire facile accesso al servizio e maggior sicurezza ai suoi utenti tramite la realizzazione d interventi sullo spazio pubblico attorno alla scuola, come la predisposizione di arredo urbano, divieto di sosta per le auto e rastrelliere per biciclette, istituzione di zone pedonali a tempo nei pressi dei plessi scolastici, punti d incontro anche a 300/400 metri dall'ingresso; - sempre dove possibile in base all ubicazione dell istituto e alla viabilità circostante, agevolare il servizio, apportando modifiche d impatto marginale al trasporto pubblico e alla mobilità come lo spostamento di una fermata, degli orari, delle frequenze, l impiego di autobus elettrici nei percorsi vicini alle scuole, l istituzione di divieti di circolazione per autovetture, motocicli e ciclomotori negli orari di entrata e uscita dalle scuole fino all orario d inizio della giornata scolastica e al completo allontanamento dal plesso in chiusura; - con riferimento agli interventi in tema di trasporto pubblico e mobilità, valutare la possibilità di prevedere il coinvolgimento più strutturato di Roma Servizi per la Mobilità s.r.l.; - richiedere l intervento del corpo di Polizia Locale (o anche di altri soggetti come insegnanti, operatori scolastici o volontari) per regolare il traffico negli orari di apertura e chiusura delle lezioni, ma anche con la funzione di scoraggiare comportamenti pericolosi; - realizzare programmi di formazione all'educazione e alla sicurezza stradale, con il coinvolgimento degli scolari, del personale, dei genitori, dei residenti al fine di accrescere la propensione dei cittadini verso una mobilità multimodale e a basso impatto, aperta all innovazione tecnologica; - valutare la possibilità di impiegare personale in mobilità già dipendente dell amministrazione o delle società facenti parte del Gruppo Roma Capitale; - valutare la possibilità di richiedere un contributo finanziario alle famiglie dei bambini partecipanti al pedibus o servizi simili a copertura parziale del costo del materiale fornito ai singoli partecipanti e dei costi di erogazione del servizio stesso; - con riferimento agli aspetti assicurativi, valutare la possibilità di estendere a tutto il tragitto casa-scuola e ritorno, l assicurazione già in essere che copre i bambini a scuola e prevedere la possibilità di estendere la copertura assicurativa agli accompagnatori sollevando da tale onere il soggetto che sarà incaricato dell erogazione del servizio e contenendo quindi la spesa da parte dell Amministrazione. Per ulteriori dettagli si veda lo studio Trasporto e mobilità scolastica sostenibile: pedibus, bike to school e carpooling. 1 Il termine di presentazione delle offerte, già fissato per il giorno 27 luglio, è stato inizialmente prorogato al 9 settembre, e poi sospeso, sino all esito della decisione nel merito del TAR Lazio che sarà presa nella Pubblica Udienza del 18 novembre (Ordinanza n /), riguardo al ricorso 8744/, proposto da Roma Multiservizi per l annullamento del bando di gara. [torna al paragrafo] 2 DGCa 164/. [torna al paragrafo] 129

134 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato 6. Servizi a rete I servizi a rete, erogati attraverso infrastrutture fisse interconnesse tra loro, sono il ciclo idrico integrato, l illuminazione pubblica di strade, parchi e monumenti e la distribuzione dell energia elettrica e del gas. Seguendo questo ordine, viene quindi presentato il servizio idrico integrato [Par. 6.1], comprendente l insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua per usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, soggetto alla attività di regolamentazione e controllo da parte dell Autorità per l energia elettrica, il gas e il sistema idrico (di seguito, Aeegsi), e dell Autorità di Ambito, nonché alla vigilanza a tutela degli interessi degli utenti da parte del Garante regionale. Segue il servizio di illuminazione pubblica [Par. 6.2], uno dei servizi pubblici per eccellenza, erogato all intera collettività secondo modalità interamente soggette alla regolamentazione e al controllo dell Amministrazione Capitolina. Chiudono il capitolo i due paragrafi relativi al settore energia: la distribuzione di energia elettrica [Par. 6.3] e la distribuzione di gas [Par. 6.4], attività gestite in monopolio e soggette alla regolamentazione e al controllo dell Aeegsi. 6.1 Servizio idrico integrato Evoluzione del quadro normativo e regolamentare Nonostante il riordino voluto con il D.Lgs. 152/2006 (Codice dell Ambiente) e il passaggio delle funzioni di regolazione del settore all Autorità per l energia elettrica il gas e il servizio idrico (Aeegsi), a livello nazionale, il servizio idrico integrato (SII) è ancora caratterizzato da una grande frammentarietà e dalla presenza di un elevato numero di operatori che, non riuscendo a beneficiare delle economie di scala, finiscono per generare diseconomie di gestione ormai difficilmente tollerabili a fronte della complessità della situazione economico-finanziaria del nostro paese. Proprio al fine di accelerare il processo di riordino del settore e orientare la gestione del servizio verso criteri di efficienza ed economicità, un decisivo intervento sulla disciplina è stato operato a livello nazionale con il DL 133/2014 (lo Sblocca Italia, convertito con modificazioni dalla L. 164/2014) che ha dettato una serie di modifiche alle norme della parte terza del Codice dell'ambiente. Le principali modifiche apportate dallo Sblocca Italia al settore idrico sono riassunte nella Fig Ancora prima dello Sblocca Italia, a livello locale, la Regione Lazio con LR 5/2014 Tutele, governo e gestione pubblica delle acque, era intervenuta al fine di provvedere all attribuzione delle funzioni esercitate dalle Autorità d ambito territoriale ottimale (AATO). La LR 5/2014 è stata tuttavia oggetto d impugnativa da parte del Governo italiano per presunta illegittimità costituzionale derivante dall aver violato le competenze legislative statali in materia di tutela della concorrenza e dell ambiente. La Regione Lazio, in attesa del giudizio della Corte Costituzionale e volendo evitare ulteriori ritardi nella piena applicazione della nuova normativa, ha reputato opportuno modificare le disposizioni impugnate in modo da superare i motivi di presunta illegittimità sollevati. Un primo intervento si è avuto con la LR 9/2014, in tema di rilascio e rinnovo delle concessioni di prelievo delle acque, il successivo con la DGR 323/ che approva alcune modifiche sulle disposizioni contestate in materia di unitarietà della gestione, di determinazione e revisione delle tariffe, di affidamento delle concessioni di derivazione delle acque e di competenza sulla tutela della concorrenza e dell ambiente. Il SII è inoltre soggetto ad attività regolatoria a livello nazionale da parte dell Aeegsi che ha competenze sia in ambito tariffario sia con riferimento alla tutela degli utenti. 130

135 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Fig L. 164/2014: principali modifiche al Codice dell Ambiente per il settore idrico Fissazione del termine del 31 dicembre 2014, entro il quale le Regioni devono emanare una delibera di individuazione degli enti di governo dell'ato (EGATO) che subentrano alle soppresse Autorità d'ambito (AATO) con possibilità per le Regioni di ridefinire i confini degli ATO; obbligatorietà della partecipazione degli enti locali agli EGATO e il conseguente trasferimento agli stessi delle competenze spettanti agli enti locali in materia di gestione delle risorse idriche; requisito dell'unicità della gestione in luogo di quello meno stringente dell'unitarietà (mantenendo però la possibilità di gestione in forma autonoma del SII nei comuni montani con popolazione inferiore a abitanti); modifiche alla disciplina relativa alla scelta della forma di gestione e alle procedure di affidamento prevedendo, per gli Enti d Ambito che non avessero già provveduto, l obbligo di adottare il Piano d Ambito, scegliere la forma di gestione e disporre l affidamento al gestore unico d Ambito entro il 30 settembre ; affidamento del servizio in tutti gli ATO a gestori unici; definizione dei contenuti minimi delle Convenzioni tipo prevedendo che le stesse contengano informazioni sulle opere da realizzare, gli strumenti per assicurare il mantenimento dell equilibrio economico-finanziario della gestione, la disciplina delle conseguenze derivanti dalla cessazione anticipata dell affidamento, nonché i criteri e le modalità per la valutazione del valore residuo degli investimenti realizzati dal gestore uscente. presentazione alle Camere da parte dell Aeegsi entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno, di una relazione sul rispetto delle prescrizioni stabilite dal D.Lgs. 152/2006, riguardanti in particolare: - le Regioni, per la costituzione degli EGATO; - gli EGATO, per l affidamento del servizio idrico integrato; - gli enti locali, per la partecipazione agli EGATO e per l affidamento in concessione d uso gratuito delle infrastrutture del servizio idrico integrato ai gestori. Fonte: elaborazioni. Per quanto riguarda la tutela degli utenti, è interessante ricordare che si è conclusa nel un indagine conoscitiva dell Aeegsi sulle procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie offerte all utenza dai gestori del SII. Con riferimento al biennio , è emerso che solo 76 gestori su 227 hanno messo a disposizione dei propri utenti almeno una procedura di risoluzione alternativa delle controversie e fra questi anche Acea Ato 2. Due terzi di essi hanno predisposto una informativa specifica, adottando il canale web e/o altri canali, mentre meno della metà ha comunicato anche informazioni sull andamento delle procedure stesse. Nel 2012, sono pervenute complessivamente quasi richieste di risoluzione alternativa delle controversie, con una percentuale di accordi pari al 63%. Nel 2013, il totale complessivo delle domande di conciliazione è aumentato di circa il 68% rispetto all anno precedente, ma la percentuale di accordi è scesa al 39%. Acea Ato 2 nel 2014 ha ricevuto 108 richieste di conciliazione. Fig Quadro strategico -2018: linee strategiche della regolazione nel servizio idrico Stabilità e chiarezza del quadro regolatorio Promozione dell efficienza gestionale e della sostenibilità dei consumi idrici Tutela degli utenti e riduzione della morosità Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 131

136 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Per comprendere quali siano gli interventi di maggiore urgenza richiesti nel settore a livello nazionale, è utile ricordare le tre linee strategiche che la Aeegsi indica nel quadro strategico per il quadriennio [Fig ] Organizzazione del servizio, evoluzione della domanda e dell offerta L ATO 2 rappresenta uno dei cinque ambiti territoriali ottimali (ATO) costituiti nel Lazio in cui rientra la gestione del servizio per. In attesa di essere sostituita dalla nuova autorità di bacino idrografico (ente di governo dell ATO), l Autorità d Ambito (AATO) dell ATO 2 è costituita dalla Conferenza dei Sindaci di tutti i Comuni dell ATO, a cui sono affidate le funzioni di indirizzo, programmazione, controllo e quelle tariffarie, queste ultime esercitate ora nei limiti posti dall Aeegsi. All interno dell Autorità opera la Segreteria Tecnico-Operativa (STO), un organo tecnico di supporto in materia di controllo della qualità del servizio e di gestione e vigilanza sull attuazione della Convenzione. Dal 1 gennaio 2003, il SII nell ATO 2 Lazio Centrale è gestito da Acea Ato 2 s.p.a; detiene direttamente una quota pari al 3,54% del capitale di Acea Ato 2, ma con DAC 13/, l Assemblea Capitolina ha deliberato la dismissione di tale partecipazione che dovrà avvenire, in osservanza delle disposizioni statutarie, mediante cessione al socio di maggioranza Acea s.p.a.; si dovranno inoltre sottoscrivere dei patti che riservino a la designazione di un componente del consiglio di amministrazione. Per quanto riguarda l intero ATO, la presa in carico dei servizi dai comuni è avvenuta gradualmente: al 31 dicembre 2014 Acea Ato 2 gestiva completamente il servizio in 75 dei 112 comuni appartenenti all ATO. La difficoltà di concludere tale processo di acquisizione è stata di recente oggetto di attenzione da parte della stessa Aeegsi che ha evidenziato come, in molti casi, tra cui rientra anche l ATO 2- Lazio Centrale, esistono porzioni di territorio che, per uno o più servizi sono ancora serviti da gestori salvaguardati o in economia che non hanno ancora consegnato gli impianti al gestore affidatario. Dal momento che nell ATO 2-Lazio Centrale il trasferimento dei servizi al gestore unico è impedito in molti casi dalla presenza di situazioni non a norma, la Conferenza dei Sindaci ha approvato, nel 2014, un apposito schema di convenzione per anticipare ai comuni i fondi per la realizzazione delle opere necessarie all eliminazione di tali impedimenti. Acea Ato 2 si occupa per intero della distribuzione di acqua potabile (captazione, adduzione, distribuzione al dettaglio e all ingrosso) oltre a garantire la fornitura del servizio di fognatura e depurazione. Per quanto riguarda la distribuzione di acqua potabile, la Fig riporta i volumi immessi ed erogati per abitante sulla rete storica di Roma e Fiumicino negli ultimi cinque anni in rapporto al totale della popolazione servita. E interessante notare come nell ultimo triennio, a fronte di una popolazione servita in crescita (+9%), siano diminuiti i volumi di acqua immessa ed erogata, con una diminuzione pro capite rispettivamente pari a -6% e -18%. Tale condizione riflette una maggiore attenzione nei consumi da parte degli utenti, ma anche una misurazione più precisa dei volumi, in particolare di quelli erogati, effettuata dal gestore. Fig Volumi acqua per abitante e popolazione servita (rete storica di Roma e Fiumicino) mc per abitante Volume erogato Volume immesso Popolazione servita (ab.) Nota: per la popolazione servita è stato utilizzato il dato Istat sulla popolazione media residente. Fonte: elaborazioni su dati Acea, Bilancio Ambientale 2014, e Acea Ato 2, Bilancio d esercizio anni

137 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Considerando il sistema di distribuzione, il fenomeno delle perdite, che in prima approssimazione rappresentano la differenza tra acqua potabile immessa ed erogata, può dare anche un idea dello stato attuale della rete e dell efficienza degli interventi di monitoraggio e contenimento sinora messi in atto dal gestore. Le perdite, infatti, possono generarsi sia a causa di rotture, guasti o disservizi (perdite reali), sia in seguito a sottrazioni illecite o non autorizzate (allacciamenti abusivi) ovvero ad errori di misurazione dovuti ad assenza o imprecisione dei contatori finali (perdite apparenti). Nelle successive due figure è stato analizzato il fenomeno delle perdite reali sia in relazione al totale dei volumi immessi ed erogati, sia in rapporto ai km di rete per la rete storica di Roma e Fiumicino [Fig e Fig ]. Per comprendere meglio la variazione nel tempo delle perdite, è bene premettere che nonostante non vi sia una definizione univoca e precisa del fenomeno, le aziende le hanno finora calcolate per differenza fra acqua immessa in rete (misurata) e acqua erogata (calcolata in base alle fatturazioni), seguendo dei criteri definiti a livello nazionale. Nel 2014 l Aeegsi ha tuttavia modificato i criteri per la stima degli aggregati che definiscono il livello di perdite reali per cui non è più possibile stabilire una piena confrontabilità con i valori degli anni precedenti. Per la rete storica di Roma e Fiumicino, i nuovi criteri di calcolo e misurazione hanno dato luogo a valori assoluti più elevati rispetto al passato per le perdite reali, sia rispetto ai volumi immessi sia in rapporto ai km di rete. Fig Mln mc anno Volumi acqua e perdite reali su volumi immessi ed erogati (rete storica di Roma e Fiumicino) ,6% 25,6% 24,4% 24,8% ,8% Volumi erogati Volumi immessi Perdite reali su volumi immessi 50% 40% 30% 20% 10% Nota: dal 2014 l Aeegsi ha modificato i criteri per la stima degli aggregati che determinano il livello di perdite reali e quindi non è possibile stabilire una piena confrontabilità con i valori degli anni precedenti. Fonte: elaborazioni su dati Acea, Bilancio Ambientale 2014, e Acea Ato 2, Bilancio d esercizio anni Fig Lunghezza rete acquedotto e perdite reali su km di rete (rete storica di Roma e Fiumicino) km , , ,8 16,1 16, Lunghezza rete acquedotto Perdite reali su lunghezza di rete Mln mc per km rete Nota: dal 2014 l Aeegsi ha modificato i criteri per la stima degli aggregati che determinano il livello di perdite reali e quindi non è possibile stabilire una piena confrontabilità con i valori degli anni precedenti. Fonte: elaborazioni su dati Acea, Bilancio Ambientale 2014, e Acea Ato 2, Bilancio d esercizio anni

138 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Sempre in tema di perdite, il rapporto Ecosistema Urbano 2014, elaborato da Legambiente, offre la possibilità di paragonare la situazione a Roma con quella delle altre grandi città [Fig ]. Nello stimare le dispersioni (pari alla differenza tra acqua immessa e acqua erogata in rapporto a quella immessa), Legambiente assume che la quota di acqua immessa in rete e non consumata per usi agricoli, industriali e civili (domestici, servizi, usi pubblici e usi gratuiti), vada perduta. Secondo lo studio citato, la dispersione a Roma (pari al 35%) è diminuita di due punti percentuali rispetto al 2012 ed è risultata di poco superiore a quella media registrata nelle altre grandi città; le dispersioni sulle reti di distribuzione dell acqua potabile nei capoluoghi italiani oggetto dell osservazione si sono infatti attestate al 34% dell acqua immessa in aumento rispetto al valore dello scorso anno (di poco superiore al 30%). II peggioramento del dato medio sulla dispersione idrica può essere indice da una parte di un progressivo invecchiamento e dell inadeguatezza di infrastrutture ormai obsolete; ma dall altra è il risultato di una maggiore accuratezza nella misurazione dei volumi erogati, che ha evidenziato in maniera oggettiva situazioni di forte criticità precedentemente non individuate. Inoltre, negli ultimi anni, le attività di manutenzione di tipo sia ordinario che straordinario sugli impianti e sulle reti sono state negativamente influenzate dalle politiche di contenimento di costi ed investimenti attuate dalla maggior parte dei gestori per far fronte alla diminuzione dei ricavi fatturati, causata dalla contrazione dei consumi e dalla crescita della morosità degli utenti finali sia pubblici che privati. Data l ampiezza del fenomeno e le pesanti ricadute strutturali, il tema della morosità è stato affrontato alla fine del 2013 anche dall Aeegsi, che ha consentito ai gestori di introdurlo fra le voci di costo coperte in tariffa, in misura proporzionale rispetto al fatturato registrato due anni prima dai singoli gestori, con percentuali che variano in ragione della posizione geografica dell ATO: per il Centro, la percentuale è del 3% (1,6% al Nord e 6,5% al Sud). La Fig riassume le principali dotazioni strutturali e le capacità di servizio della rete e degli impianti gestiti da Acea Ato 2, per erogare il servizio di fognatura e depurazione a Roma. Per quanto riguarda il servizio di depurazione, nel 2014 la capacità di trattamento degli impianti a servizio di Roma ha raggiunto complessivamente i 18,1 mc/s, con una potenzialità pari a circa 3.296mila abitanti equivalenti; il depuratore più grande è quello di Roma Sud che da solo serve abitanti equivalenti con una portata media pari a 10,5 mc/s. In termini comparativi, sempre utilizzando il dato pubblicato annualmente da Legambiente sulla capacità di depurazione (stimata tramite un indicatore che nel suo complesso prende in considerazione gli abitanti allacciati al servizio di depurazione, il numero dei giorni di funzionamento dell impianto di depurazione e l efficienza di depurazione in termini di COD rimosso), è possibile evidenziare come a Roma la capacità di depurazione sia prossima al 100% (traguardo questo raggiunto solo da Milano, Napoli e Torino) e comunque superiore alla media delle grandi altre città [Fig ]. Fig Le dispersioni nella rete idrica delle grandi città (2013) 60% 50% media delle grandi città: 34% 40% 30% 20% 10% 0% 52% 50% 35% 34% 30% 29% 26% 16% Palermo Bari Roma Napoli Firenze Torino Bologna Milano Nota: il dato di Genova non era disponibile. Fonte: elaborazioni su dati Legambiente Ecosistema urbano

139 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Fig Dotazioni strutturali e indici di servizio sistema di fognatura e depurazione a Roma Dotazioni strutturali km Impianti di depurazione Impianti di sollevamento Lunghezza rete fognatura (km) numero Indici di servizio Potenzialità (mgl abitanti equivalenti) Volumi annui trattati principali depuratori (mln mc) Fonte: elaborazioni su dati Acea, Bilancio Ambientale 2014, e Acea Ato 2, Bilancio d esercizio anni Fig Indice di capacità di depurazione (2013) 100% media delle grandi città: 91% 80% 60% 40% 20% 100% 100% 100% 98% 98% 98% 97% 75% 49% 0% Torino Milano Napoli Genova Bologna Bari Roma Firenze Palermo Fonte: elaborazioni su dati Legambiente Ecosistema urbano Struttura ed evoluzione costi e tariffe Cosi come definita dall art. 154 del D.Lgs. 152/2006, la tariffa per il servizio idrico integrato è determinata tenendo conto: - della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, - delle opere e degli adeguamenti necessari, - dell'entità dei costi di gestione delle opere, e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, - di una quota parte dei costi di funzionamento dell'ente di governo dell ATO (EGATO), in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio chi inquina paga (c. 1). A seguito del trasferimento delle funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici all Aeegsi e dopo un biennio di applicazione del metodo transitorio, nel 2014 è entrato in vigore il 135

140 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato nuovo metodo tariffario idrico. Il nuovo impianto regolatorio prevede che il Ministero dell Ambiente definisca i criteri che dovranno essere seguiti dall Aeegsi nell individuare e disciplinare le componenti di costo per la determinazione della tariffa relativa ai servizi idrici per i vari settori di impiego dell'acqua. Nell ATO 2 Lazio Centrale, con deliberazione 463/2014/R/IDR del settembre 2014, l Aeegsi ha approvato, seppur con alcune osservazioni, lo schema regolatorio recante le predisposizioni tariffarie per gli anni 2014 e proposte dalla Conferenza dei Sindaci che prevedono, tenendo conto di un volume di investimenti stimato pari a 680 milioni di euro nel quadriennio , un moltiplicatore tariffario di 1,148 nel 2014 e di 1,251 nel. Tale decisione si è automaticamente tradotta in un aumento delle tariffe. In Tav è riportata la nuova articolazione tariffaria per il così come proposta dal gestore e approvata dalla Conferenza dei Sindaci dell Ato 2. Si sottolinea che l'introduzione di una quota fissa per i servizi di fognatura e depurazione, oltre che per il servizio di acquedotto, determina un aumento delle tariffe in proporzione più consistente per le utenze con consumi minori. In proposito, secondo l Aeegsi gli effetti dell attività di regolazione hanno determinato, a livello nazionale, una variazione media dei corrispettivi applicati all utenza rispetto all anno precedente pari al 4,12% nel 2014 e al 4,54% nel. Il nuovo modello tariffario per schemi regolatori (MTI), lega infatti l entità della tariffa al fabbisogno futuro per investimenti programmati ( ) in rapporto al valore delle infrastrutture esistenti, nonché alla verifica di eventuali variazioni nelle attività del gestore (cui associare, nel caso, le modifiche in termini di costi operativi). Ciò significa che si sono avuti maggiori incrementi tariffari laddove i soggetti competenti hanno programmato, per il periodo , una maggiore spesa pro capite per investimenti. Nell ATO2 sono previste agevolazioni per i nuclei familiari in condizioni socio economiche disagiate. Le agevolazioni sono finanziate attraverso una specifica voce dell articolazione tariffaria unica dell ATO 2, chiamata contributo di solidarietà, i cui introiti confluiscono in un fondo gestito da Acea Ato 2 con contabilità separata. Nella nuova proposta tariffaria per l anno il contributo di solidarietà è stato stabilito in 0,0153 euro per ogni metro cubo di acqua erogata. Per usufruire delle agevolazioni, i nuclei familiari devono presentare le seguenti caratteristiche: - essere residenti nell abitazione alimentata dall utenza per la quale si chiede l agevolazione; - non possedere un abitazione classificata nella categoria catastale A/1 (casa signorile), A/7 (villino), A/8 (villa), A/9 (castelli e palazzi di pregio artistico). Tav Articolazione tariffaria utenze domestiche residenti ATO 2 Lazio Centrale Servizio Acquedotto quota variabile Scaglioni di consumo (mc annui) Tariffa (euro/mc) agevolata ,2090 base ,6736 I eccedenza ,1929 II eccedenza ,4254 III eccedenza oltre 368 4,7523 quota fissa acquedotto 17,5118 Fognatura quota variabile per ogni mc quota fissa fognatura Depurazione quota variabile per ogni mc quota fissa depurazione Contributo di solidarietà quota variabile per ogni mc Fonte: elaborazioni su dati Acea Ato 2. tutto il volume erogato 0,1940 4,9255 tutto il volume erogato 0, ,5478 tutto il volume erogato 0,

141 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Inoltre l'indicatore Isee deve essere: - entro ,25 euro per famiglie fino a 3 componenti; - entro ,26 con 4 componenti; - entro ,42 con 5 componenti. I valori 2014 delle soglie ISEE citati sono stati aggiornati sulla base dell indice Istat delle famiglie di operai e impiegati (FOI), con una rispetto al 2013 dello 0,2%. L agevolazione consiste nell erogazione di un rimborso annuale pari all importo relativo a 40 metri cubi di acqua per ciascun componente del nucleo familiare; in pratica, le agevolazioni dovrebbero corrispondere ad un importo di circa 35 euro/anno (Iva esclusa) per componente. Infine si ricorda che, a seguito degli esiti del referendum 2011, con riferimento alla restituzione della componente tariffaria relativa alla remunerazione del capitale investito, l ATO2-Lazio Centrale è stato inserito nella lista degli Enti d Ambito le cui quantificazioni della quota da restituire sono state positivamente accettate dall Aeegsi. Nel mese di maggio 2014, Acea Ato 2 ha iniziato la procedura per la restituzione agli utenti delle somme dovute, che dovrebbe concludersi nel per un rimborso stimato superiore ai 3 milioni di euro Verifica e monitoraggio della qualità del servizio Al fine di verificare il rispetto degli standard di qualità del SII, l Agenzia ha effettuato, a partire dal 2006, un monitoraggio annuale sui dati ottenuti da Acea Ato 2 relativi agli standard di qualità contenuti nella Carta della qualità del servizio (CQS). I fattori di qualità sono stati distinti ed analizzati in tre gruppi: uno relativo al servizio di acquedotto, uno a quello di fognatura e depurazione ed un terzo comune e relativo alla gestione del rapporto contrattuale di fornitura del SII. Per i servizi tecnici, i fattori di qualità sono stati poi raggruppati in macroclassi che ne sintetizzano la finalità informativa. A ciascun fattore è stato abbinato il rispettivo indicatore di qualità capace di misurare i livelli delle prestazioni erogate; in corrispondenza di ciascun indicatore è stato riportato, in termini quantitativi, il livello standard specifico garantito del servizio. La Tav illustra i risultati riferiti alla rete storica di Roma del rispetto degli standard per il periodo , limitatamente a quelle prestazioni per le quali erano disponibili dati per più di un annualità. Alcune tipologie di prestazioni nel 2014 hanno registrato un numero significativo di interventi fuori standard. Fra questi, il primo intervento su chiamata per mancanza d acqua, l esecuzione di nuovi allacci con rete preesistente e idonea e della trasformazione da bocca tarata a contatore, la verifica della correttezza della misura del contatore su richiesta dell utente. Nelle Fig , e sono rappresentate le percentuali di rispetto degli standard in rapporto al numero degli eventi nei cinque anni di osservazione. Sia per il servizio di acquedotto, sia per quello di fognatura e depurazione sono stati scelti gli standard relativi al pronto intervento per quelle casistiche dove la numerosità era maggiormente significativa. Con criteri di scelta analoghi, tra gli indicatori relativi alla gestione del rapporto contrattuale è stato analizzato il rispetto dello standard per le richieste di controllo della fatturazione e per il tempo medio di attesa agli sportelli. Mentre per il pronto intervento nel servizio acquedotto la percentuale di rispetto dello standard non sembra essere influenzata dal numero degli eventi [Fig grafico inferiore] o tende a peggiorare al crescere degli stessi [Fig grafico superiore], la situazione opposta si verifica nel pronto intervento per il servizio di fognatura e depurazione dove, al crescere del numero degli eventi, le percentuali di rispetto si mantengono stabili [Fig grafico superiore] o addirittura tendono a migliorare [Fig grafico inferiore]. Nella gestione del rapporto contrattuale, il servizio di controllo della fatturazione, nonostante un numero crescente delle richieste, ha raggiunto il 100% di rispetto dello standard [Fig grafico superiore]; peggiora invece la percentuale di rispetto del tempo medio di attesa agli sportelli nonostante una diminuzione marcata nel numero degli utenti che si rivolgono a tale servizio [Fig grafico inferiore]. 137

142 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Tav Eventi entro lo standard di riferimento della Carta dei Servizi del SII di Acea Ato 2 per la rete storica di Roma Spl Oggetto Continuità e regolarità nell'erogazione preavviso per interventi programmati con sospensione fornitura durata delle sospensioni programmate fornitura Tempestività nel ripristino del servizio in caso di guasto (pronto intervento) Rispetto dello standard % primo intervento sul danno con situazione di pericolo primo intervento per mancanza d'acqua chiamata entro le ore primo intervento per mancanza d'acqua chiamata serale o notturna primo intervento - guasto interrato Acquedotto primo intervento - guasto fuori terra ripristino del servizio per mancanza d'acqua (autobotti dopo 48 ore) Rapidità nei tempi di allacciamento nuovi allacci - opera di derivazione esistente ed idonea: attivazione nuovi allacci - rete idrica esistente ed idonea: preventivazione (a) nuovi allacci - rete idrica esistente ed idonea: esecuzione nuovi allacci - rete idrica esistente ed idonea: attivazione trasformazione da bocca tarata a contatore: preventivazione trasformazione da bocca tarata a contatore: esecuzione trasformazione da bocca tarata a contatore: attivazione Correttezza nella misura dei consumi (verifica contatore) Fognatura e depurazione Gestione del rapporto utenza richiesta verifica da parte dell'utente sostituzione contatore Rapidità nei tempi di autorizzazione richiesta allaccio - rete fognaria esistente e idonea:autorizzazione n.d. n.d. n.d richiesta allaccio - rete fognaria esistente e idonea: attestato regolarità n.d. n.d. n.d tempo di risposta impossibilità allaccio n.d. n.d. n.d allaccio contestuale a realizzazione rete fognante: preventivazione n.d. n.d. n.d allaccio contestuale a realizzazione rete fognante: attivazione n.d. n.d. n.d Tempestività nel ripristino del servizio in caso di guasto (pronto intervento) primo intervento - guasto interrato con situazione di pericolo primo intervento - guasto interrato primo intervento - rigurgito/esondazione con situazione di pericolo n.d 83 primo intervento - rigurgito di tubazione interrata Gestione del rapporto contrattuale richiesta di cessazione fornitura richiesta di riattivazione per morosità richiesta controllo fatturazione tempo medio d'attesa agli sportelli tempo massimo d'attesa agli sportelli tempo risposta - corrispondenza con gli utenti Fonte: elaborazioni su dati Acea Ato2. 138

143 CAP VI Servizi a rete Servizio idrico integrato Fig Numerosità e rispetto dello standard per il pronto intervento nel servizio acquedotto n. di eventi % 80% 75% 68% 59% Primo intervento per mancanza d'acqua chiamata entro le ore 16 Rispetto dello standard (%) 100% 80% 60% 40% 20% 0% n. di eventi % 69% 68% 72% 81% % 50% 0% Primo intervento - guasto fuori terra Rispetto dello standard (%) Fonte: elaborazioni su dati Acea Ato2. Fig Numerosità e rispetto dello standard per il pronto intervento nel servizio fognatura e depurazione n. di eventi % 98% 91% 93% 95% Primo intervento - guasto interrato Rispetto dello standard (%) 90% 70% 50% n. di eventi % 96% 96% 96% 99% Primo intervento - rigurgito di tubazione interrata Rispetto dello standard (%) 100% 80% 60% Fonte: elaborazioni su dati Acea Ato2. Fig Numerosità e rispetto dello standard nella gestione del rapporto contrattuale n. di eventi % 99% 92% 100% 100% Richiesta controllo fatturazione Rispetto dello standard (%) 100% 50% 139

144 CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica n. di eventi % 89% 83% 77% 56% Tempo medio d'attesa agli sportelli Rispetto dello standard (%) 100% 50% 0% Fonte: elaborazioni su dati Acea Ato Illuminazione pubblica Il servizio di illuminazione pubblica rappresenta il tipico bene pubblico puro, soggetto ad obblighi di continuità, sicurezza ed universalità e non riconducibile ad una domanda individuale. Il ruolo del decisore pubblico è quindi ancor più rilevante rispetto al caso di altri servizi pubblici locali. La forte connotazione locale del servizio, ha fatto sì che la struttura regolamentare nazionale sia molto essenziale, lasciando largo spazio ai comuni e agli accordi fra questi ed eventuali soggetti erogatori. La recente pratica delle gare Consip per gli affidamenti costituisce tuttavia un precedente di riferimento nazionale sotto gli aspetti economici e della qualità del servizio offerto, tanto che le offerte di gara sono state utilizzate anche a Roma come parametro per i due successivi interventi di revisione del contratto vigente, anche se solo nel secondo accordo si è tenuto conto dei ribassi medi di gara. A Roma, il servizio di illuminazione pubblica è affidato in esclusiva ad Acea s.p.a. con DCC 29/1997, cui è seguita una concessione d uso gratuito trentennale avente ad oggetto i beni demaniali (approvata con DGC 897/1999, con decorrenza dal 1 gennaio 1998). La gestione del servizio è regolamentata mediante un contratto di servizio approvato con DGC 3/2007 (originariamente per il decennio 2005/) e successivamente modificato con DGCa 130/2010, che ha variato i corrispettivi, riallinenando contestualmente la durata del contratto fino alla scadenza della concessione d uso dei beni demaniali (31 dicembre 2027). L ultimo atto di revisione degli accordi contrattuali è stato approvato con DCGa 197/ e riguarda l avvio del Piano LED, un progetto di sostituzione di circa 189mila lampade a vapori di sodio ad alta pressione con lampade a tecnologia LED, previsto nel Piano di rientro dal debito di (DGCa 194/2014). Acea fino a maggio 2013 ha affidato il servizio alla controllata Acea Distribuzione (100% Acea), riorganizzando però in seguito l attività e trasferendo il ramo di azienda ad Acea Illuminazione Pubblica (altra azienda totalmente di Acea), costituita nel 2010 e operativa fin dal 2011 per l illuminazione stradale in altri comuni. Nel la configurazione del servizio è quella descritta dalla Fig , che riporta anche la quota di competenza dell anno per l investimento relativo al Piano LED. 140

145 CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica Fig Il servizio di illuminazione pubblica a Roma nel : affidamento Acea s.p.a. e gestione Acea Illuminazione Pubblica s.p.a. 193 mila punti luce da cds 164 GWh 218 mila lampade Canone 62,2 milioni 21 euro/abitante (iva inclusa) Acea Illuminazione pubblica s.p.a. Piano Led quota 32,2,milioni 11 euro/abitante (iva inclusa) Scadenza affidamento e concessione Acea 2027 Contratto 2007/15 prorogato al 2027 Fonte: elaborazioni su dati Acea. Il contratto per l illuminazione pubblica a Roma regolamenta l affidamento diretto ad Acea per i seguenti aspetti: - fornitura forfetaria di energia per l alimentazione degli impianti; - conduzione, esercizio e manutenzione ordinaria, accidentale e programmata degli impianti; - innovazione e valorizzazione degli impianti; - adeguamento degli impianti esistenti alla normativa vigente. Il Piano LED è stato approvato nell ambito di un Accordo per l adeguamento del contratto, che ha validità per il periodo entro il quale il progetto dovrebbe essere completamente implementato, ad un ritmo di 10mila lampade sostituite al mese, per un totale di circa 19 mesi di lavoro. La tempistica prevede anche un sistema simmetrico di premi e penali per eventuali anticipi o ritardi. L accordo economico definisce la quota di investimento e il canone per ciascuna annualità del triennio, cui vanno aggiunte voci annuali per manutenzioni straordinarie e ammodernamento e sicurezza impianti (con tetti rispettivamente pari a 10 milioni e 5 milioni di euro, iva esclusa), oltre al 4% del canone per la copertura degli oneri derivanti dalla responsabilità civile e penale sugli impianti. In generale, il progetto prevede che una volta a regime i nuovi impianti consentiranno un risparmio annuo di circa 25,7 milioni di euro sul canone (per un totale di 257 milioni, iva inclusa, nel periodo contrattuale residuale 2018/2027), stimato come effetto del risparmio energetico e dei minori costi di manutenzione, in base alla consistenza degli impianti al 2013 [Fig ]. In ogni caso, gli accordi economici saranno rivisti nel Il Piano Led si innesta su un andamento tendenziale decrescente del costo del servizio (-21% dal 2010), anche se la variazione degli accordi di copertura degli investimenti sopravvenuta nel 2010 con la revisione del contratto, che li ha estrapolati dal canone per remunerarli con convenzioni separate non consente una piena comparabilità degli importi [Fig ]. 141

146 milioni di euro Relazione annuale CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica Fig Piano LED /2017 per l illuminazione pubblica a Roma investimento 2016: 32,7 mln euro nuove lampade led: 120mila investimento : 26,1 mln euro nuove lampade led: 40mila Sostituzione lampade ( lampade al mese x 19 mesi) Investimento totale (iva inclusa) 65,1 mln euro 313,7 euro / lampada (iva inclusa) Piano LED investimento 2017: 6,5 mln euro nuove lampade led: 28,7mila Lampade led 2018: 193mila Risparmio atteso (iva inclusa) 25,7 mln euro anno 257 mln euro 2018/2027 4mila led 2% 164mila led mila led 20% 75% mila led 89% Fonte: elaborazioni su dati DGCa 197/. Fig Stima della spesa totale di per il servizio di illuminazione pubblica Spesa totale per illuminazione pubblica di 94,3 96,9 92,2 15,7 16,1 15,4 28,3 29,6 30,4 79,0 72,1 76,7 13,2 12,5 13,8 30,5 30,4 30,2 50,2 51,1 46,5 35,4 19,2 32,6 10,0-2009* 2010* 2011* 2012* 2013** 2014** Esercizio/investimenti Acea D Esercizio/investimenti Acea IP Forfait energia Iva (*) La voce Energia per gli anni è stimata ipotizzando una spesa/mwh analoga a quella (**) Dati effettivi, fonte Acea. Fonte: elaborazioni su dati di bilancio di Acea Distribuzione per i dati fino al 2032, dati Acea Illuminazione Pubblica per il 2013/

147 milioni di euro Relazione annuale CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica Tav Costi, investimenti e indicatori di spesa del servizio di illuminazione pubblica a Roma Costi dell'illuminazione pubblica a Roma Canone Piano* Gestione e Manutenzione n.d. Energia n.d. Totale Canone Investimenti Ammodernamento impianti Compresi in Gestione e Manutenzione Nuove realizzazioni Compresi in Gestione e Manutenzione Totale Investimenti Compresi nel Canone Spesa Canone + Iva Investimenti + Iva Compresi nel Canone Totale Spesa Indicatori di spesa Costo gest e manut per PL (euro/pl) n.d. n.d. n.d n.d. Costo unitario energia (eurocent/kwh) n.d. n.d. n.d. 18,79 18,38 n.d. Costo medio nuovi PL (euro/pl) n.d. n.d. n.d n.d. Spesa lorda per abitante (euro) 37,02 35,29 29,94 25,58 24,13 28,99 Spesa netto energia per abitante (euro) 19,53 17,79 13,40 13,83 11,26 n.d. Stime Effettivi Nota: i dati 2013/2014 sui corrispettivi effettivi sono stati forniti direttamente da Acea Illuminazione Pubblica e comprendono anche la voce energia. Tale voce fino al 2012 non è nota in quanto i dati sono tratti dal bilancio di Acea Distribuzione, dove figura solo il corrispettivo dell esercizio e degli investimenti. La fornitura di energia per l illuminazione pubblica a Roma non è invece evidenziata in dettaglio nel bilancio di Acea Energia. Ai fini della stima della spesa complessiva della Capitale, la quota per l energia negli anni è stata stimata sulla base dell energia impiegata effettiva [Tav ], ipotizzando una spesa/mwh analoga a quella (*) Nella voce Nuove realizzazioni è incluso il 4% del canone riferito alla responsabilità civile e penale per gli impianti. Fonte: elaborazioni su dati di bilancio di Acea Distribuzione per i dati fino al 2012, dati Acea per il 2013/2014. Fig Stima della spesa totale e spesa corrente di per il servizio di illuminazione pubblica 96,7 98,7 94,3 96,9 92,2 93,4 88, ,0 72,1 76, ,2 60 Accordo per l'adeguamento Contratto di servizio ,8 55, , ,2 38,8 12, Canone, manutenzione straordinaria e oneri 4%, lordo Iva Investimento progetto LED e progetto sicurezza Spesa totale Piano LED Fonte: elaborazioni su dati forniti da Acea Distribuzione, Acea Illuminazione Pubblica e DCGa 197/. Alla diminuzione del costo del servizio in effetti corrisponde un andamento decrescente degli investimenti, più evidente per il periodo 2013/2014 per il quale Acea ha reso disponibili maggiori dettagli di costo [Tav ], anche se il totale di gestione e investimenti (pari a 26,4 milioni) differisce dal corrispettivo indicato in bilancio per le stesse voci (32,6 milioni di euro). Rispetto al 2014, comunque, il Piano Led e l Accordo di adeguamento propongono un canone meno oneroso e un aumento della spesa per investimenti. Il costo previsto per abitante nel (29 euro) torna ad essere superiore a quello registrato nel 2014, ma è comunque ancora inferiore ai valori precedenti al

148 CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica La Fig tenendo conto per il 2014 dei dati di bilancio di Acea Illuminazione Pubblica mostra l andamento della spesa per il servizio, evidenziando i tre periodi contrattuali: il primo (2007/10), durante il quale tutti gli investimenti di adeguamento e sviluppo degli impianti erano compresi nel canone; il periodo successivo alla DCGa 130/2010, con parte degli investimenti scorporati dal canone; il Piano Led di cui alla DGCa 197/, con l incremento delle voci relative a investimenti e manutenzioni straordinarie, i cui dati consuntivi e i cui effetti sul costo forfetario dell energia saranno da verificare nei prossimi anni. Per concludere questa riflessione sui costi del servizio, riportiamo una stima di Openbilanci riferita al 2012 sul costo pro capite del servizio di illuminazione pubblica nelle grandi città italiane [Fig ]. Il dato di Roma che però differisce da quello calcolato per il 2012 secondo i dati di bilancio dell allora gestore Acea Distribuzione risulta leggermente superiore rispetto alla media delle 15 più grandi città italiane, ponendo la capitale al sesto posto nella graduatoria (al quarto rispetto alle città con più di 300mila abitanti). Fig Stima della spesa pro capite per il servizio di illuminazione pubblica nelle grandi città italiane (2012) euro/abitante media grandi città 2012: 24 euro 43,0 33,9 33,9 26,4 23,9 17,6 17,1 14,1 11,7 Roma Palermo Milano Firenze Bari Bologna Torino Genova Napoli Fonte: elaborazioni su Openbilanci, Tav Caratteristiche del servizio a Roma (2009/2014) Illuminazione pubblica a Roma Dimensione del servizio e delle infrastrutture 2014/ 2013 medio annuo Lunghezza strade servite (km) ,2% 1,6% Lunghezza rete (km) ,8% 1,3% Caratteristiche delle lampade e dei punti luce (PL) Totale lampade (n.) ,6% 2,4% PL da CdS (n.) ,8% 2,7% Nuove realizzazioni PL (n.) % -16,4% Punti luce CdS/rete (pl/km) 23,33 23,84 24,24 24,44 24,61 24,83 0,9% 1,3% Punti luce CdS/strade (pl/km) 30,02 30,68 31,19 31,25 31,39 31,55 0,5% 1,0% Caratteristiche energetiche Flusso luminoso totale (klumen) ,1% 4,4% Flusso lum/pl (klumen/pl) 16,29 16,68 16,80 16,90 17,30 17,53 1,3% 1,5% Energia impiegata stimata (MWh) ,6% 1,8% Flusso lum/energia (klumen/mwh) 18,34 18,54 18,91 19,41 20,26 20,56 1,5% 2,4% Flusso lum/potenza (lumen/w) ,5% 2,4% Fonte: elaborazioni su dati Acea Distribuzione e Acea Illuminazione Pubblica. 144

149 CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica Fig Andamento dei punti luce a Roma punti luce totali Punti luce da CdS Incremento punti luce Punti luce realizzati (bilancio) Fonte: elaborazioni su dati Acea. nuovi punti luce/anno A fronte degli andamenti di spesa di cui si è detto, il servizio a Roma nell ultimo periodo è cresciuto dal punto di vista dimensionale [Tav ], sia per quanto riguarda i punti luce realizzati o presi in carico da Acea (+13% rispetto al 2009, per un incremento medio annuo del 2,7%), sia per quanto riguarda l energia impiegata (stimata dall azienda, +9%). Da notare che, dal 2009, si rileva un certo disallineamento fra l incremento del numero di punti luce gestiti nel contratto di servizio e le nuove realizzazioni riportate in bilancio [Fig ]. Al 2014, Acea Illuminazione Pubblica dichiara di aver gestito circa 193mila punti luce, per un totale di 218mila lampade. Dal punto di vista dell efficacia del servizio, il flusso luminoso totale è aumentato a ritmi medi annui di oltre il 4% (+22% nell intero periodo), con un aumento dell efficienza impiantistica misurato dalla variazione del flusso luminoso per MWh (+12%, per una media annua del 2,4%) e favorito dalla presenza di interruttori crepuscolari sulla gran parte della rete romana e dalla crescente efficienza delle lampade. Roma è stata infatti fra le prime città italiane ad intraprendere la sostituzione sistematica degli impianti obsoleti e delle vecchie lampade con quelle più efficienti di nuova generazione (fin dagli anni 80) e, dopo una sperimentazione attiva dal 2008, si accinge ora a dotare gran parte dell impianto di illuminazione pubblica con lampade a led, che come si è visto dovrebbero garantire ulteriori risparmi energetici ed economici. Fig Tempi standard da contratto di servizio per la riparazione guasti e tempi effettivi medi Tempi standard di riparazione guasti da contratto di servizio Tmax TRMA singola lampada tratto (2-4 lampade) strada quartiere ,5 Tempi effettivi medi di ripristino del servizio in caso di guasto a Roma 6,64 6,9 5,54 2 3,0 1, Singola lampada Tratto al buio Strada al buio Nota: il contratto di servizio per l illuminazione pubblica a Roma prevede che il TRMA sia rispettato sulla media degli interventi; se non viene rispettato, sono applicate penali a tutti i singoli interventi che hanno superato il Tmax. Fonte: elaborazioni su dati da contratto di servizio illuminazione pubblica Roma e dai Acea. 145

150 CAP VI Servizi a rete Illuminazione pubblica Fig Segnalazioni di guasto a Roma Quartiere al buio Strada al buio Tratto al buio Singola lampada Fonte: elaborazioni su dati Acea Distribuzione e Acea Illuminazione Pubblica. Fig Impianti spenti in media al giorno a Roma Singola lampada Tratto al buio Strada al buio Fonte: elaborazioni su dati Acea Distribuzione e Acea Illuminazione Pubblica. Ancora una volta, vale la pena però di ricordare che Roma paga l energia a forfait e quindi il vantaggio economico dell investimento per la collettività dipenderà dalla misura in cui il risparmio e l efficienza energetica garantiti dall investimento verranno suddivisi fra gestore del servizio e committente, nell ambito della ricontrattazione prevista per il Fin dal 2005 la Capitale ha inoltre approvato e sta progressivamente attuando il progetto di estensione del telecontrollo a tutta la rete, cosa che ha influito positivamente, soprattutto in una prima fase, sui tempi di risoluzione dei guasti. Le caratteristiche tecnologiche degli impianti sono infatti solo un aspetto della qualità del servizio di illuminazione pubblica, che riguarda anche la gestione dei guasti. Il contratto di servizio stabilisce quindi da un lato gli investimenti sull impiantistica (come il Piano Led) e dall altro i tempi massimi di intervento. A Roma, la regolazione dei tempi per la riparazione dei guasti in seguito a segnalazione è piuttosto articolata ed è rimasta invariata nonostante la rinegoziazione del 2010 [Fig ]. Sono previste quattro diverse tipologie di guasto (lampada singola, tratto di 2-4 lampade, strada al buio o quartiere al buio), per ognuna delle quali è previsto un tempo medio di ripristino ammesso (TRMA) e un tempo massimo riferito al singolo intervento (Tmax). Se nell anno lo standard medio TRMA viene rispettato (area bonus), verrà applicata una penale per ogni singolo intervento che supera il Tmax, mentre se il tempo medio di ripristino supera il TMRA (area malus) la penale verrà applicata per ogni intervento che supera il TMRA stesso. In generale, la gestione dei guasti è andata migliorando costantemente fino al 2011, anno in cui si è toccato un apice di qualità sotto questo aspetto. Nel triennio successivo 2012/2014, gli indicatori sono nuovamente progressivamente peggiorati, ma rimanendo comunque all interno degli standard. 146

151 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Fig Costi di gestione e investimento del servizio di illuminazione pubblica a Roma e numero di lampade spente in media al giorno milioni di euro ,2 51,1 46,5 35,4 30,2 25, lampade spente Costi netti di gestione, manutezione e investimenti Lampade singole spente in media al giorno a Roma Fonte: elaborazioni su dati Acea Distribuzione e Acea Illuminazione Pubblica. Fig Costi totali dell illuminazione pubblica a Roma e voto medio dei romani sul servizio milioni di euro ,7 6,7 6,9 6,8 6,6 6,3 94,3 96,9 92,2 79,0 73,2 69, Costi totali (Iva incl.) Voto medio IP Indagini qualità della vita Fonte: elaborazioni su dati Acea Distribuzione e Acea Illuminazione Pubblica per i costi; Indagine sulla qualità della vita e sui servizi pubblici locali a Roma, vari anni, per il voto medio. 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 La Fig mostra l andamento delle segnalazioni di guasto dal 2007 al 2014, che nel 2014 toccano un minimo rispetto a tutto il periodo. Tenendo conto del numero annuo di guasti e dei tempi effettivi medi di ripristino del servizio, si può calcolare il numero medio di impianti spenti al giorno [Fig ]. Dopo il minimo registrato nel 2011 e il successivo peggioramento, il 2014 torna a dare segnali positivi, con 135 lampade spente in media al giorno, 25 strade e 14 tratti al buio. Per concludere l esame del settore, si mettono in relazione i costi con alcuni parametri di qualità del sevizio. La Fig associa ai costi di gestione il numero di lampade singole spente in media al giorno per i vari anni osservati (qualità erogata). La Fig , invece, paragona il costo totale del servizio con il voto medio attribuito all illuminazione pubblica dai romani nell ambito delle varie edizioni dell Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali a Roma, curata annualmente dall Agenzia. In entrambi i casi, si riscontra correlazione estremamente significativa fra la qualità erogata e percepita del servizio e la spesa dell'anno precedente (I.C. rispettivamente pari a -0,89 e +0,68). 6.3 Energia elettrica Il comparto elettrico allo stato attuale è composto di attività di servizio pubblico erogate in monopolio (trasmissione e distribuzione di energia elettrica) e attività liberalizzate (produzione e commercializzazione all ingrosso e al dettaglio), entrambe soggette a regolamentazione e controlli prevalentemente 147

152 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica nazionali e in gran parte affidati all Autorità per l energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi o Autorità). Per quanto riguarda le attività monopolistiche, che comportano obblighi di servizio pubblico, oltre alla regolazione tecnica di funzionamento e sicurezza del sistema, l Autorità fissa le norme che impediscono pratiche anticoncorrenziali e stabilisce le tariffe di trasmissione e distribuzione. Incentiva e controlla inoltre la qualità del servizio dal punto di vista tecnico e commerciale: - qualità della fornitura (continuità), per cui sono previsti obiettivi e limiti alle interruzioni generate sia sulla rete di trasmissione nazionale che sulle reti di distribuzione, con un sistema di incentivi e penali; - qualità commerciale, con tempi massimi da rispettare per le diverse prestazioni regolate, soggette in molti casi ad indennizzi automatici a favore dei venditori in caso di adempimento fuori standard. Le competenze delle amministrazioni locali sono quindi estremamente limitate e riguardano sostanzialmente la concessione delle reti di distribuzione. Nell ambito dei servizi a rete di Roma, la distribuzione elettrica interessa particolarmente, sia in quanto servizio concesso, sia in quanto il soggetto erogatore, Acea Distribuzione, è controllato da, attraverso la controllata Acea s.p.a. [Fig ]. Fig Acea Distribuzione 2014 CLIENTI ENERGIA oltre 1,6 milioni di clienti 2 in Italia per numero di clienti Acea Distribuzione s.p.a. (100% ACEA) 11mila GWh di energia immessa in rete 3 in Italia per prelievi di energia 4,4% del totale nazionale 3,8% del totale nazionale Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Acea Distribuzione. Tav Dimensioni operative di Acea Distribuzione (2010/2014) Clienti serviti Comp /10 (n. punti di prelievo) 2013 Totale, di cui: ,1% 100,0% Alta Concentrazione ,4% 81,0% Media Concentrazione ,7% 13,6% Bassa Concentrazione ,4% 5,4% Energia immessa in rete Comp. (GWh) / Totale, di cui: , , , , ,6-8,0% 100,0% a maggior tutela 4.549, , , , ,2-27,8% 30,0% a mercato libero 7.348, , , , ,6 4,3% 70,0% a distributori sottesi 2,9 2,9 2,5 2,2 2,9 1,8% 0,0% Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi (numero clienti) e bilanci Acea Distribuzione (energia immessa in rete). 148

153 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Distribuzione elettrica a Roma La Tav mostra le dimensioni operative di Acea Distribuzione e l evoluzione degli ultimi cinque anni. Il tendenziale aumento del numero di clienti si accompagna con uno spostamento marginale verso gli ambiti a media e bassa concentrazione (più periferici), anche se ancora al 2014 oltre l 80% dei clienti è in alta concentrazione. Per quanto riguarda i consumi elettrici, nell ultimo quinquennio Acea registra una diminuzione appena meno accentuata rispetto all andamento nazionale (che sull onda della crisi continua a scendere ininterrottamente dal 2011, arrivando a -8,3%; cfr. Tav ), con un aumento delle quote fornite ai clienti del mercato libero, che nel 2014 prelevano quasi il 70% dell energia immessa in rete da Acea Distribuzione. Tav La distribuzione elettrica in Italia: i grandi distributori (2010/2014) Distributori Punti di prelievo (migliaia) Δ Δ Enel ,2% ,7% Acea ,1% ,9% A2A ,8% ,9% Iren ,6% ,7% Hera ,6% ,9% Agsm VR ,9% ,0% Acegas-Aps ,1% ,9% Altri ,0% ,5% Totale ,3% ,3% Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. Prelievi (GWh) Fig Quote della distribuzione elettrica in Italia: principali esercenti (2014) A2A 3,1% ACEA D 4,4% Iren 1,9% Altri 5,0% Iren 1,3% Altri 5,6% A2A 4,1% ACEA D 3,8% Enel D 85,7% Enel D 85,2% Punti di prelievo (n. clienti) Prelievi Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. La Fig mostra graficamente le quote 2014 di Acea Distribuzione nel comparto nazionale, dal punto di vista del numero di clienti serviti e dei prelievi di energia per la distribuzione. Prima di entrare nel merito degli indicatori di qualità erogata di Acea Distribuzione, la Fig mostra l andamento degli investimenti del gestore romano, che nel complesso raggiungono nel 2014 i 121 milioni di euro, registrando un +20% rispetto al Fin dal 2011, la voce principale riguarda l impiantistica (45% nel 2014), che supera nettamente anche quella relativa alle attrezzature industriali (30%). Rispetto al 2013, le risorse destinate ad entrambe queste voci sono in crescita, come anche quella per investimenti immateriali, che aumenta del 137%, raggiungendo il 16% del totale. Fra gli investimenti che incidono sulla qualità del servizio di distribuzione rientrano sia l estensione del telecontrollo della rete, sia il Progetto Ultimo 149

154 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Fig Andamento degli investimenti di Acea Distribuzione nel periodo 2007/2012 milioni di euro Investimenti Acea Distribuzione impianti e macchinari attrezzature industriali e commerciali investimenti immateriali 10 altro terreni e fabbricati Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Acea Distribuzione. Miglio, orientato a conoscere e mappare in dettaglio la consistenza della rete. Per quanto riguarda gli apparecchi di misura, alla fine del 2014 il 98,2% degli utenti romani era dotato di contatore digitale idoneo alla telegestione. Nella prospettiva della fine del ciclo di vita degli attuali contatori digitali (prevista per il periodo 2018/2019), Acea ha inoltre avviato un progetto pilota per l introduzione di nuovi contatori (di produzione Enel) secondo gli standard europei in corso di adozione. In materia, inoltre, l Aeegsi ha recentemente approvato un progetto di sperimentazione di nuovi contatori digitali integrati per la misura di tutte le forniture oggetto di regolazione: energia, gas e acqua Qualità del servizio elettrico Come si è detto, la qualità del servizio elettrico va messa in relazione sia agli aspetti tecnici, sia a quelli commerciali, entrambi regolamentati dall Aeegsi che ogni quattro anni aggiorna un Testo integrato della qualità elettrica. QUALITÀ TECNICA (CONTINUITÀ) La qualità tecnica è strettamente legata all attività di distribuzione e viene misurata in base alla continuità della fornitura. Gli indicatori misurati e controllati dall Aeegsi a questo proposito sono la durata media e il numero medio per cliente all anno delle interruzioni senza preavviso di responsabilità dell esercente. Questi indicatori devono rispettare i tempi standard fissati dall Autorità e sono soggetti a regolazione incentivante, con premi e penalità che dipendono dai risultati migliori o peggiori delle singole aziende rispetto ai livelli tendenziali che devono seguire per raggiungere gli obiettivi. Il meccanismo del differimento di una parte delle penali e la possibilità di cancellarle se i risultati degli anni successivi migliorano è un ulteriore rafforzamento del meccanismo incentivante. I livelli tendenziali attribuiti ad Acea Distribuzione nel vigente periodo regolatorio (Aeegsi 198/11arg) prevedono di raggiungere gli obiettivi dell Autorità nel per l indicatore di durata media delle interruzioni per cliente (rispettivamente 25, 40 e 60 minuti per cliente all anno negli ambiti in alta, media e bassa concentrazione di popolazione), mentre per quanto riguarda il numero medio per cliente si avvicinano soltanto agli standard, senza raggiungerli ancora pienamente. A partire dal 2009, Acea Distribuzione ha migliorato in generale la continuità del servizio, con recuperi sostanziali soprattutto negli ambiti a bassa e media concentrazione [Fig ]. Con il nuovo periodo regolatorio (avviato nel 2012) i livelli effettivi sono tutti molto vicini ai livelli tendenziali obiettivo, tanto che nel 2014 gli indicatori N1 (numero di interruzioni per cliente) di tutti e tre gli ambiti sono migliori dei rispettivi obiettivi e per gli indicatori di durata D1 sono molto vicini, anche se solo l indicatore dell ambito a bassa concentrazione rispetta pienamente il livello tendenziale. In effetti, il miglioramento della continuità del distributore romano rispetto ai propri obiettivi tendenziali è dimostrato dal fatto che il bilancio netto dell incentivazione è sempre stato complessivamente positivo, nonostante gli incentivi medi per cliente siano andati significativamente diminuendo 150

155 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica nell'ultimo periodo [Tav ] e nonostante le penali per la durata media delle interruzioni siano state molto pesanti nel biennio 2010/11, in relazione all aumento dello scarto negativo rispetto ai livelli tendenziali nella zona ad alta concentrazione che corrisponde all area di. Coerentemente con quanto osservato nella Fig , nel 2014 Acea Distribuzione registra incentivi per l indicatore N1 e penali per il D1; analoga mente, le penali degli anni precedenti differite al 2014 sono state annullate per l N1 e non per il D1. Oltre agli incentivi relativi alla continuità del servizio per gli utenti serviti in bassa tensione (BT), Acea Distribuzione nell ultimo anno ha ottenuto inoltre circa 137mila euro per il miglioramento della continuità riferita agli utenti serviti in media tensione (MT). Fig Andamento degli indicatori di continuità di Acea Distribuzione (2008/14): livelli tendenziali (LT) e risultati effettivi per i tre ambiti territoriali (AC, MC e BC: alta, media e bassa concentrazione) 200 minuti / cliente /anno nuovo periodo regolatorio 80 LT obiettivo - BC effettivo BC 60 effettivo MC 40 LT obiettivo - MC effettivo AC 20 LT obiettivo - AC D1: Durata media delle interruzioni numero / cliente /anno nuovo periodo regolatorio 6 LT obiettivo - BC effettivo BC 4 LT obiettivo - MC effettivo MC 2 LT obiettivo - AC N1: Numero medio di interruzioni effettivo AC Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 151

156 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Tav Premi e penali di Acea Distribuzione per regolazione dei recuperi di continuità riferiti ai clienti serviti in BT nel periodo 2009/14 (euro) Premi e penali Acea Distribuzione Premi D Penali D Premi N Penali N Totale Incentivi per cliente 4,39 3,32 3,40 0,27 0,01 0,03 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. Fig Durata media e numero medio per cliente delle interruzioni lunghe senza preavviso di responsabilità dell esercente nelle grandi città italiane (alta concentrazione) 70 minuti / cliente /anno 60 52, ,31 45,52 Enel D Palermo 41, ,76 Enel D Napoli 33,41 31,14 30 Acea D Roma Enel D Genova Enel D Bari 20 A2A Milano Enel D Firenze Aem Torino Enel D Bologna 10 D1: Durata media delle interruzioni (ob. Aeegsi: 25 min ) numero / cliente /anno Enel D Palermo 4 3,57 3 2,80 2,45 Enel D Bari 2,12 2 1,81 Enel D Napoli 1,73 1,56 Acea D Roma Enel D Genova A2A Milano 1 Enel D Firenze Aem Torino Enel D Bologna N1: Numero medio di interruzioni (ob. Aeegsi: 1 ) Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 152

157 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Nella Fig è illustrato l andamento degli indicatori di continuità dei distributori operanti nelle grandi città italiane nel periodo 2008/14 per gli ambiti ad alta concentrazione. I grafici mostrano come il livello di qualità della fornitura elettrica a Roma possa ancora migliorare, tanto in rapporto agli obiettivi nazionali standard di continuità per gli ambiti ad alta concentrazione (una interruzione e 25 minuti per cliente in media all anno), quanto rispetto ai livelli raggiunti nella maggior parte delle città con più di abitanti. Nonostante il tendenziale miglioramento romano, infatti, solo a Palermo e a Napoli la durata media delle interruzioni è più alta che a Roma, mentre il lavoro svolto da Acea Distribuzione per ridurre il numero medio di interruzioni per cliente ha fatto sì che Roma si trovasse in posizione migliore anche rispetto a Bari sull indicatore N1. Tuttavia il fattore geografico rimane significativo, con le città del centro-sud che registrano i peggiori risultati e quelle settentrionali, sensibilmente più virtuose. La migliore gestione della continuità elettrica è quella di Enel Distribuzione a Bologna, con indicatori costantemente al di sotto degli standard in tutto il periodo. Fra i distributori locali delle grandi città, primeggia Aem Torino, largamente entro l obiettivo per la durata e molto vicino anche per il numero medio di interruzioni. Nella Fig , i risultati dei due indicatori per grandi città sono messi in relazione, in modo da evidenziare la qualità complessiva della fornitura. Le città che si trovano in basso a sinistra sono quelle dove la qualità del servizio è migliore, con numero e/o durata delle interruzioni addirittura inferiore agli obiettivi dell Autorità: Bologna, Torino e Firenze. Fig Relazione fra gli indicatori di continuità del servizio di distribuzione elettrica 2014 nelle grandi città italiane (alta concentrazione) 2,5 Enel Palermo Numero medio interruzioni per cliente 0,0 Ob. Aeegsi Enel Bari Acea D Roma Enel Genova Enel Firenze Aem Torino A2A Milano Enel Bologna Enel Napoli Continuità del servizio elettrico ,5-2,5 0,0 2,5 Durata media interruzioni per cliente Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 153

158 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Tav Saldo premi/penali per la regolazione della continuità nel periodo 2010/14: principali distributori (euro) Premi e penali principali distributori Importo/ cliente 2014 A2A ,68 ACEA Distribuzione ,11 AEM Torino ,83 ENEL Distribuzione ,41 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. In situazione intermedia si trovano Milano, ma anche Genova e Roma, mentre nel quadrante in alto a destra si osservano le situazioni più critiche delle città meridionali e in particolare quella di Palermo. La Tav mostra il saldo complessivo di premi e penalità per la regolazione incentivante della continuità elettrica relativo ai principali distributori nell ultimo triennio. Anche tenendo conto degli incentivi per i recuperi di continuità in MT, di cui si è detto sopra, con il nuovo periodo regolatorio Acea Distribuzione è passata da importi relativamente alti degli incentivi medi per cliente al più basso, anche se il 2014 vede una ripresa rispetto al minimo toccato dall azienda romana nel QUALITÀ DEI CANALI DI CONTATTO Fra gli aspetti della qualità del servizio regolati dall Aeegsi rientrano anche i canali di contatto messi a disposizione dei clienti da parte dei venditori. Dal 2008 vengono infatti monitorate con cadenza semestrale le prestazioni dei call center delle imprese che vendono energia e gas. I venditori devono rispettare gli obblighi minimi e gli standard fissati dall Aeegsi per il tempo medio di attesa, per la percentuale di chiamate andate a buon fine e per l accessibilità al servizio. In seguito al monitoraggio semestrale, vengono calcolati punteggi parziali per l accesso (PA), la qualità del contatto (PQ) e la soddisfazione dei clienti (PSC), sintetizzati poi da un indicatore complessivo (IQT, che assegna un peso 0,7 a PA e PQ e un peso 0,3 a PSC). Le classifiche di qualità vengono poi pubblicate dall Autorità. La Fig evidenzia l andamento degli indicatori parziali e del totale dell azienda di vendita del Gruppo Acea (AceaElectrabel Elettricità fino al 2010, Acea Energia dal 2011) dall inizio delle rilevazioni semestrali. Il punto di forza del punteggio di Acea è da sempre la soddisfazione dei clienti, cui dall inizio del 2012 si aggiunge un alto punteggio per il miglioramento dell accesso (legato anche all estensione dell orario di funzionamento dei numeri verdi) e dal 2013 anche della qualità, raggiungendo al II semestre 2014 un IQT di circa 80 punti. Questo punteggio porta Acea nella parte medioalta della classifica dell Aeegsi, molto vicino ad A2A Energia e ad Hera Comm, anche se le aziende ex monopoliste Enel ed Eni mantengono un vantaggio notevole [Fig ]. È interessante comunque osservare l efficacia della regolazione a punti, essendo molte aziende fortemente migliorate nonostante punteggi di partenza molto bassi, fra cui non solo Acea, ma anche quelle che oggi sono le prime per qualità di contatto. QUALITÀ COMMERCIALE Infine, i servizi energetici sono regolamentati dal punto di vista della qualità commerciale, in relazione ai tempi di adempimento dei distributori rispetto alle prestazioni di propria competenza richieste dai clienti e ai dati tecnici richiesti dai venditori per la gestione dei contratti con i propri clienti. Fig Monitoraggio della qualità dei call center dei fornitori di energia: indicatori di AceaElectrabel Elettricità (2008/10) e di Acea Energia (2010/14) Accesso (PA) Sodd. clienti (PSC) TOTALE (IQT) Qualità (PQ) II-08 I-09 II-09 I-10 II-10 I-11 II-11 I-12 II-12 I-13 II-13 I-14 II-14 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 154

159 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Fig Monitoraggio della qualità dei call center dei fornitori di energia: andamento dell indicatore aggregato IQT dei fornitori collegati a distributori (2008/14) Enel Servizio Elettrico Enel Energia Eni MEDIA punteggi naz. Hera Comm S.U. A2A Energia ACEA Energia Iren Mercato Agsm Energia 50 II-08 I-09 II-09 I-10 II-10 I-11 II-11 I-12 II-12 I-13 II-13 I-14 II-14 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. L Aeegsi distingue fra prestazioni soggette a standard generali (una determinata percentuale di prestazioni deve essere soddisfatta entro il tempo standard fissato) e prestazioni soggette a standard specifici: queste ultime, più rilevanti, devono essere obbligatoriamente soddisfatte entro lo standard, pena la corresponsione di un indennizzo automatico al cliente da accreditare nella prima bolletta utile e se non sufficiente nelle successive. La tempestività del regime di indennizzi automatici, molto efficace nell incentivare la qualità, è a sua volta garantita dall incremento dell indennizzo dovuto se gli accrediti avvengono in ritardo. Nel tempo, alcune prestazioni soggette al regime generale sono state postate al regime specifico, più efficace ai fini del rispetto degli standard. La Tav riporta i tempi medi di adempimento da parte di Acea Distribuzione per le varie prestazioni (confrontati con i tempi standard fissati dall Autorità) e la percentuale di indennizzi corrisposti rispetto alle richieste ricevute (percentuale di adempimenti fuori standard, FS per il 2014). La Fig rende graficamente quali sono le prestazioni con percentuali più elevate di adempimenti fuori standard, fra cui emerge il punto critico di quelle riservate ai venditori, dove i ritardi sono particolarmente gravi perché ostano alla concorrenza. Dove gli importi unitari medi sono più alti, significa che anche la corresponsione degli indennizzi è avvenuta in ritardo rispetto agli standard. In questo caso, si può osservare come gli importi riferiti agli utenti siano molto più alti di quelli riferiti ai venditori concorrenti. A parte la verifica della tensione, per cui sono stati richiesti solo 3 interventi, con tempi molto lunghi di risposta da parte dell azienda, il dato più significativo è quello della trasmissione in ritardo delle letture dei contatori ai venditori (circa una risposta su due oltre i 10 giorni previsti), seguito dalla verifica del gruppo di misura (una su quattro in ritardo rispetto ai 15 giorni previsti) e l esecuzione di lavori semplici per connessioni temporanee (una su cinque ha richiesto più di 5 giorni). 155

160 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Tav Livelli specifici di qualità commerciale: tempi di esecuzione medi e prestazioni fuori standard di Acea Distribuzione (2014) Richieste Tempo Fuori Indennizzi Importo Prestazioni Standard effettivo standard unitario (n) (n) totale medio % medio Indennizzi a clienti BT e MT Preventivazione lavori BT 20 gg ,41 0,7% ,83 Preventivazione lavori MT 40 gg 44 18,89 9,1% ,00 Esecuzione lavori semplici BT 15 gg ,27 0,2% ,21 MT 30 gg 39 4,18 0,0% Attivazione fornitura 5 gg ,19 0,1% ,83 Disattivazione fornitura BT 5 gg ,88 0,1% ,77 MT 7 gg 60 2,30 0,0% Riattivazione per morosità 1 g feriale ,16 0,3% ,27 Verifica gruppo misura 15 gg ,34 26,3% ,01 Verifica tensione 20 gg 3 58,00 66,7% ,00 Puntualità appuntamenti 2 ore ,00 0,1% ,21 Ripristino fornitura per guasto gruppo misura 3/4 ore ,62 4,0% ,91 Sostituzione gruppo misura 15 gg ,35 0,3% ,91 Preventivazione lavori BT per connessioni temporanee (CT) 10 gg ,86 1,0% ,00 Esecuzione lavori semplici per CT<40kW - distanza rete<20m 5 gg ,11 18,3% ,33 Esecuzione lavori semplici per CT>40kW - distanza rete>20m 10 gg 220 2,10 0,0% Indennizzi a venditori Dati tecnici gruppo misura 10 gg ,86 47,2% ,52 Altri dati tecnici 15 gg ,00 7,5% ,05 Fonte: elaborazioni su dati Acea Distribuzione. Fig Livelli specifici di qualità commerciale di Acea Distribuzione: indennizzi Dati tecnici gruppo misura a venditori (standard Aeegsi 10 gg lav) Fuori standard: 47,2% tempo medio: 12 gg Verifica gruppo di misura (standard Aeegsi 15 gg lav) Fuori standard: 26,3% tempo medio: 8 gg Preventivazione lavori MT (standard Aeegsi 40 gg lav) Fuori standard: 9,1% tempo medio: 19 gg Acea Distribuzione 2014 Altri dati tecnici a venditori (standard Aeegsi 15 gg lav) Fuori standard: 7,5% tempo medio: 13 gg Verifica della tensione (standard Aeegsi 20 gg lav) Fuori standard: 66,7% tempo medio: 58 gg Esecuzione lavori semplici per connessioni temporanee (standard Aeegsi 5 gg lav) Fuori standard: 18,3% tempo medio: 2 gg 3 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 157

161 CAP VI Servizi a rete Energia elettrica Fig Livelli specifici di qualità commerciale di Acea Distribuzione: indennizzi migliaia di euro ,62 133,3 271,4 247,2 160,8 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 83,48 89,71 Dal punto di vista dinamico, però, la qualità commerciale di Acea Distribuzione è mediamente migliorata nell ultimo triennio, con importi totali degli indennizzi in diminuzione già dal 2012, mentre 61, Importo totale indennizzi Importo unitario medio 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 l importo medio ha toccato un massimo nel 2013, per poi diminuire di quasi il 30% nel 2014 [Fig ]. - euro / indennizzo Fig Livelli generali di qualità commerciale di Acea Distribuzione giorni medi esecuzione lavori complessi (60 gg / 85%BT-90%MT) % rispetto > 98% per tutti gli anni osservati BT domestici BT non domestici MT giorni medi giorni medi 30 risposta a reclami e richieste scritte su distribuzione (60 gg / 95%) % rispetto > 98% per tutti gli anni osservati risposta a reclami e richieste scritte su misura (20 gg / 90%) standard Aeegsi 20 gg BT domestici BT non domestici MT BT domestici BT non domestici MT 100% 100% standard Aeegsi 90% 80% 88% 67% 60% 73% 44% 31% 58% 40% 41% 20% 28% 41% 30% 0% 5% BT domestici BT non domestici MT Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. 157

162 CAP VI Servizi a rete Gas Fig Risposta a reclami e richieste scritte per l attività di misura: livelli effettivi Acea Distribuzione 2014 Risposta a reclami e richieste scritte per l'attività di misura standard 20 gg / 90% Giorni effettivi medi BT dom: 126 BT non dom: 96 MT: 120 % rispetto BT dom: 41% BT non dom: 44% MT: 30% Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. Per quanto riguarda i livelli generali [Fig ], l esecuzione di lavori complessi e la risposta a reclami e richieste scritte per l attività di distribuzione hanno rispettato pienamente gli standard in tutto il triennio, con tempi medi che non arrivano a un quarto dei massimali. Al contrario, persiste e se possibile peggiora un problema circa la risposta a reclami e richieste scritte relative all attività di misura, con tempi medi di esecuzione sempre fortemente superiori allo standard (e in progressivo aumento), associati a percentuali di rispetto spesso irrisorie e in diminuzione [Fig ]. 6.4 Gas Come il settore elettrico, anche quello del gas è composto di attività di servizio pubblico erogate in monopolio e attività liberalizzate. Le competenze normative dei settori dell energia sono prevalentemente nazionali e quelle di regolamentazione in gran parte affidate all Autorità per l energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi o Autorità). L Autorità regolamenta i servizi gas forniti in monopolio fissando le tariffe e le norme tecniche che limitano la possibilità di pratiche anticoncorrenziali (che si associano ai controlli del mercato da parte dell AGCM); incentiva e controlla inoltre la qualità del servizio dal punto di vista tecnico (interruzioni e qualità delle reti), della sicurezza (misure di odorizzazione, controlli e dispersioni) e commerciale, aggiornando ogni quattro anni un apposito testo unico. I controlli delle Autorità indipendenti sulle attività liberalizzate riguardano il rispetto delle regole a favore della concorrenza, la trasparenza del mercato e la tutela dei diritti degli utenti, che viene attuata fissando e controllando i requisiti minimi di trasparenza della fatturazione, gli standard di qualità commerciale per la vendita e la qualità dei canali di contatto. Anche la regolazione delle gare per gli affidamenti del servizio è regolata a livello nazionale. La normativa di riferimento è stata approvata con il cosiddetto Decreto ambiti (DM 226/2011), recentemente modificato con DM 106/. L affidamento del servizio nella Capitale è stato assegnato tramite una gara avviata nel 2009, poco prima dell approvazione definitiva del Decreto ambiti (DGCa 286/2011 e seguenti modifiche, appro- 155

163 CAP VI Servizi a rete Gas vate con DGCa 344/2011 e DGCa 366/2011). Italgas già titolare dal 1991 di una concessione trentennale in esclusiva, anticipatamente interrotta per ottemperare alla nuova normativa sugli affidamenti si è quindi confermato distributore di gas a Roma fino al 20 novembre La Fig mostra i numeri del servizio di Italgas a Roma nel Il citato DM 226/2011, fra le altre cose, ha definito gli ambiti territoriali minimi (ATEM) per le concessioni del servizio. Dato che l ATEM Roma 1 comprende oltre a, individuata quale stazione appaltante anche i Comuni di Ciampino, Frascati, Fiumicino, Grottaferrata, Marino e Rocca di Papa, Roma deve svolgere le funzioni necessarie per espletare la gara negli altri sei comuni appartenenti all ambito [Fig ]. La scadenza per la pubblicazione del bando di gara per gli ambiti del gruppo 1 (cui appartiene l ATEM Roma 1) è stata prorogata più volte, da ultimo all 11 luglio, fissando contestualmente la scadenza del 31 dicembre, oltre la quale la Regione Lazio dovrà esercitare il potere sostitutivo subentrando nelle funzioni della stazione appaltante (DL 192/2014, convertito con modifiche in L. 11/). Con DAC 12/2014, è stato approvato da parte di lo schema di convenzione che regola i rapporti reciproci fra i sette comuni appartenenti all ATEM Roma 1 e definisce le funzioni da delegare alla stazione appaltante, con l obiettivo di garantire il coordinamento fra la concessione romana già in essere e quelle da affidare negli altri sei comuni dell ATEM, anche ai fini di allinearne le scadenze in modo da unificare il successivo procedimento di assegnazione della concessione nell ATEM Roma 1, per il periodo 2024/2036. Contestualmente, nello stesso documento, sono stati approvati i criteri di ripartizione del corrispettivo una tantum per la copertura degli oneri di gara (circa 327mila euro per tutto l ambito), a carico dell aggiudicatario della gara e anticipato dalla stazione appaltante. Fig Italgas Distribuzione gas a Roma (2014) RETE GAS 5mila km di rete comunale 10% delle reti Italgas Italgas Roma 1,3 milioni di punti di riconsegna attivi 25% del totale Italgas 1,2 mld mc distribuiti a Roma 20% del totale Italgas 1 in Italia per infrastrutture di trasporto 1 in Italia per volumi di gas distribuito Fonte: elaborazioni su dati Italgas e dati Aeegsi. 159

164 CAP VI Servizi a rete Gas Fig ATEM Roma 1 Consistenza del servizio al 2012 Marino Rete: 71 km PRA: 13mila Gas: 11 mln mc Ciampino Rete: 60 km PRA: 15mila Gas: 12 mln mc Fiumicino Rete: 325 km PRA: 29mila Gas: 71 mln mc ROMA (stazione appaltante) Rete: km PRA: 1,28 mln Gas: 1,28 mld mc Rocca di Papa Rete: 30 km PRA: 3mila Gas: 3 mln mc Frascati Rete: 69 km PRA: 8mila Gas: 11 mln mc Grottaferrata Rete: 53 km PRA: 7mila Gas: 9 mln mc Legenda: PRA punti di riconsegna attivi. Fonte: elaborazioni su dati DM 226/ Organizzazione del servizio Come si è detto, il servizio di distribuzione del gas naturale a Roma è erogato da Italgas, unico partecipante e vincitore della gara aggiudicata con Determinazione Dirigenziale di n. 1406, 10 settembre L affidamento, formalizzato il 20 novembre 2012, riguarda una concessione valida fino al 20 novembre L offerta di gara di Italgas, sul piano tecnico, comprende l estensione della rete per 330 km e l ammodernamento della rete esistente per 700 km, oltre alla sostituzione dei misuratori con quelli in telelettura. Dal punto di vista dimensionale, Italgas (società del gruppo Snam) è il più grande distributore nazionale, sia per l estensione delle reti gestite, sia per i volumi di gas trasportato e distribuito, la cui diminuzione nell ultimo quinquennio è strettamente legata al perdurare della crisi [Tav e Fig ]. In effetti, il numero di concessioni in esercizio è rimasto alto, mentre aumentano costantemente nel periodo i punti di riconsegna attivi. Rispetto al servizio di distribuzione gestito complessivamente da Italgas in Italia, la sola concessione romana al 2014 rappresenta il 25% degli utenti, il 20% dei consumi e il 10% delle reti. Prima di passare alla qualità del servizio offerto a Roma, la Fig e la Fig mostrano i principali indicatori di bilancio di Italgas e le caratteristiche degli investimenti. Per quanto riguarda i risultati di esercizio, si può osservare come nell ultimo triennio, nonostante il deciso calo dei valori operativi, l utile abbia perso poco e sia anzi in ripresa nel Gli investimenti sono invece andati lievemente e costantemente calando dal 2011 (-14%, 310 milioni di euro nel 2014), con una redistribuzione delle risorse fra le varie voci. Gli investimenti sulle reti rappresentano il 75% del totale e quelle sulla strumentazione di misura il 24%; in generale, si osserva un aumento delle manutenzioni e un decremento dello sviluppo di nuovi impianti, mentre la voce principale per i contatori è la telelettura. 160

165 CAP VI Servizi a rete Gas Tav Dimensioni operative di Italgas: volumi trasportati e punti di riconsegna attivi (2009/13) Risultati operativi Italgas /09 Gas trasportato (mln mc) ,4% Punti di riconsegna attivi (n.) ,0% Concessioni in esercizio (n.) ,4% Reti (km) ,4% Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Italgas. Fig Quote di mercato nelle infrastrutture di trasporto e nella distribuzione di gas naturale (2013) Retragas 1,2% Altri esercenti 1,0% GAS DISTRIBUITO (Mm³) Società Gasdotti Italia 4,4% Altri esercenti 36,6% Snam (Italgas) 24,7% RETE (km) Snam Rete Gas (Italgas) 93,7% Toscana Energia 3,1% Iren 4,2% A2A 5,9% Hera 8,9% 2i Reti Italia 16,6% Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. Fig Risultato di esercizio Italgas e Investimenti (2008/14) milioni di euro MOL Utile operativo Utile netto Investimenti Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Italgas. Fig Investimenti Italgas (2011/14) milioni di euro Sviluppo Mantenimento Sviluppo Mantenimento Telelettura RETE MISURA ALTRO Fonte: elaborazioni su dati di bilancio Italgas. 161

166 CAP VI Servizi a rete Gas Verifica e monitoraggio della qualità del servizio L Autorità ogni quattro anni approva un Testo unico della regolazione della qualità dei servizi di distribuzione del gas (qualità commerciale, continuità del servizio e sicurezza). Il Testo unico vigente, approvato a dicembre 2013 con deliberazione 574/2013/R/gas, regola il servizio fino a tutto il Il sistema di incentivi e penali per la sicurezza premia le imprese che operano un numero di misure di odorizzazione superiore allo standard loro attribuito secondo le formule di regolazione e quelle che presentano indicatori annuali di sicurezza migliorativi rispetto ai propri livelli tendenziali, calcolati a partire dal proprio livello di partenza (media degli ultimi 3 anni) tenendo conto degli obiettivi standard fissati dall Autorità. I premi dovuti vengono azzerati in caso di incidente verificatosi nell anno di riferimento per cause imputabili alla responsabilità del gestore. Al contrario, se i livelli annuali effettivi non rispettano quelli tendenziali, al gestore vengono attribuite delle penali che sono però differite in parte agli anni successivi e quindi annullate se gli obiettivi vengono successivamente rispettati, clausola che aumenta la convenienza per le imprese di investire in sicurezza. La Tav mostra gli indicatori di sicurezza soggetti a regolazione incentivante riferiti agli ambiti delle grandi città per l anno 2012, approvati dall Autorità a dicembre Italgas per la concessione romana ha ottenuto incentivi relativi all odorizzazione, mentre per le dispersioni, invece, non è riuscita a rispettare il livello tendenziale, incorrendo in una penale di oltre 3,5 milioni di euro. Fra le altre aziende, sono risultate penalizzate per le dispersioni quelle di Napoli e Bologna, mentre tutte le altre guadagnano incentivi sia per l odorizzazione che per le dispersioni. La Fig mostra graficamente gli importi a saldo della regolamentazione incentivante per il biennio 2011/202, senza tenere conto dei differimenti di penale. Tav Regolazione incentivante per recuperi di sicurezza: premi e penali riferiti agli ambiti delle grandi città italiane (media degli ultimi tre anni per il 2012, periodo di regolazione 2009/2013) Ambito Numero di misure di dorizzazione misure premi/penali (euro/000) Numero di dispersioni segnalate da terzi per 1000 clienti finali livello tendenziale livello effettivo premi/penali (euro/000) Roma Italgas ,37 13,677 17, ,44 Milano A2A Reti Gas ,74 24,554 21, ,15 Napoli Compagnia Napoletana ISG ,73 16,981 18, ,13 Torino AES Torino ,42 11,502 8, ,19 Palermo AMG Palermo ,05 21,425 18, ,50 Genova Genova Reti Gas ,65 25,167 17, ,48 Bologna Hera ,00 17,407 20, ,64 Firenze Toscana Energia ,86 17,682 17,914 - Bari Azienda Municipalizzata Gas 45 31,62 10,916 8, ,90 Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. Fig migliaia di euro Distributore principale Saldo incentivi/penali per la sicurezza nella distribuzione del gas nelle grandi città italiane Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari

167 CAP VI Servizi a rete Gas Fig Regolazione della sicurezza nella distribuzione di gas: livelli effettivi di Italgas per Roma e livelli tendenziali per il periodo regolatorio vigente ,591 18,594 21,507 20,231 18,815 17,498 16,273 15,134 14,075 13, numero di dispersioni segnalate da terzi per clienti finali Livello di partenza Livello effettivo Livello tendenziale Fonte: elaborazioni su dati Aeegsi. La Fig mostra i livelli effettivi dichiarati da Italgas per l ambito di Roma fino al 2013 e i livelli tendenziali fissati dall Autorità per il prossimo periodo di regolazione, con riferimento all indicatore del numero di dispersioni segnalate da terzi per mille clienti finali. Per il 2014, a fronte di un livello tendenziale superiore a 18, i dati trasmessi da Italgas al Dipartimento Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di sembrerebbero indicare un numero di dispersioni segnalato da terzi per mille clienti di poco superiore a 12 e quindi ampiamente nello standard [Tav ]. Le dispersioni localizzate su ispezioni programmate della rete sono state risolte nella maggior parte dei casi entro le 24 ore e comunque non oltre una settimana dall individuazione. Nel caso delle dispersioni segnalate da terzi, invece, l individuazione del problema è più complessa, tanto che una buona metà dei casi è stato risolto non prima di un mese. Per quanto riguarda gli altri indicatori di sicurezza, Italgas in sede di gara ha offerto a uno standard migliorativo per il pronto intervento, che prevede un arrivo sul posto entro un ora dalla chiamata per il 95% dei casi; per il 2014 la percentuale di rispetto è arrivata al 93,6%, valore inferiore all offerta, ma ancora migliorativo rispetto al 90% imposto dall Autorità. Nonostante l azienda abbia ispezionato il 100% della rete, nell anno si è comunque verificato un incidente da gas, che probabilmente determinerà la perdita di parte degli eventuali premi per il Sul fronte della continuità del servizio, a Roma sono state programmate dal gestore circa interruzioni per interventi sulla rete, che in media hanno coinvolto 26 utenti per una sospensione del servizio di 26 minuti. Le interruzioni senza preavviso, invece, sono state complessivamente meno di mille e hanno coinvolto in media 23 utenti l una, ma per una durata media molto superiore (17 ore); di queste interruzioni, solo una su tre è avvenuta per case imputabili alla responsabilità di Italgas. Per quanto riguarda infine la qualità commerciale [Tav ], la regolazione distingue fra prestazioni soggette al regime specifico (che fissa tempi standard di adempimento e indennizzi automatici a favore del cliente in caso di mancato rispetto) e prestazioni in regime generale, i cui tempi standard di adempimento devono essere rispettati in una certa percentuale dei casi. Per quanto riguarda la qualità commerciale, Italgas ha offerto standard migliorativi rispetto a quelli dell Autorità per tutte le prestazioni indicate nella Tav , con la sola eccezione delle due ore di tolleranza per la puntualità in caso di appuntamento non posticipato. Il miglioramento prevede in tutti i casi e per tutti i tipi di cliente tempi dimezzati rispetto allo standard nazionale. 163

168 CAP VI Servizi a rete Gas Tav Indicatori di sicurezza e continuità del servizio (Italgas rete di Roma, 2014) Pronto intervento e ispezioni programmate Aeeg Italgas Roma Totale Rispetto % Pronto intervento: percentuale di arrivo entro 1h dalla chiamata 90% 95% chiamate 93,6% Percentuale annua di rete sottoposta a ispezione 100% km 101,2% Incidenti da gas Riparazione entro Dispersioni n. 24 h 1 sett 30 gg 9 mesi Dispersioni localizzate su ispezioni programmate % 47% - - Dispersioni localizzate su segnalazioni di terzi % 1% 1% 51% Totale % 3% 1% 50% Interruzioni n. min/ cliente clienti interrotti media clienti interrotti Causa Italgas Interruzioni con preavviso % Interruzioni senza preavviso % Fonte: elaborazioni su dati Italgas forniti dal Dipartimento Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione Urbana. Tav Indicatori di qualità commerciale (Italgas rete di Roma, 2014) Utenti BP fino G25 Indicatori di qualità commerciale Italgas per Roma Aeeg Rispetto % Aeeg Italgas Roma Tempo medio Italgas Roma Tempo medio Rispetto % Preventivazione per lavori semplici 15 gg 7,5 gg 4,69 94,7% 15 gg 7,5 gg 5,05 99,0% Preventivazione per lavori complessi 40 gg 20 gg 5,38 98,7% 40 gg 20 gg 7,96 96,0% Esecuzione lavori semplici 10 gg 5 gg 5,01 96,4% 15 gg 7,5 gg 7 100,0% Attivazione fornitura 10 gg 5 gg 4,12 96,0% 15 gg 7,5 gg 4,09 96,8% Disattivazione della fornitura 5 gg 2,5 gg 4,56 97,3% 7 gg 3,5 gg 4,53 98,8% Riattivazione in caso di distacco per morosità Utenti BP da G40 2 gg 1 g 1,45 89,3% 2 gg 1 g 1,74 97,7% Riattivazione per potenziale pericolo 2 gg 1 g 1,95 93,7% 2 gg 1 g 3,39 88,9% Verifica della pressione di fornitura 10 gg 5 gg 3,42 100,0% 10 gg 5 gg 2,5 100,0% Fascia puntualità per appuntamenti 120 m ,2% 120 m ,8% Fascia per appuntamenti posticipati 120 m 60 m - 97,9% 120 m 60 m - 100,0% Fonte: elaborazioni su dati Italgas forniti dal Dipartimento Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione Urbana. I tempi medi effettivi di esecuzione sono stati superiori allo standard migliorativo proposto (ma hanno rispettato quello dell Autorità) per tre tipologie di prestazione, indipendentemente dalla misura del contatore: disattivazione della fornitura, riattivazione della fornitura in caso di distacco per morosità e riattivazione per potenziale pericolo della pubblica incolumità. Per gli utenti fino a G25 si aggiunge all elenco anche l esecuzione di lavori semplici. Le percentuali di rispetto degli standard sono state quasi tutte superiori al 90%, ma sembrerebbero calcolate con riferimento agli standard nazionali. In generale il rispetto è maggiore per gli utenti di maggiori dimensioni (G40), per i quali sono previsti indennizzi automatici più elevati. Per le prestazioni eseguite oltre gli standard, Italgas avrebbe dovuto corrispondere agli utenti romani gli indennizzi previsti, anche se non su questo tema l Agenzia non ha avuto informazioni di dettaglio. 164

169 CAP VII Sociale Sociale 7. Sociale La struttura del capitolo relativo al settore sociale rimane invariata rispetto alla precedente edizione della Relazione annuale; secondo questo schema, viene quindi prima presentato il servizio relativo alle farmacie comunali (Par. 7.1) seguito dai servizi cimiteriali (Par. 7.2), entrambi sviluppati in un ottica di confronto con le altre grandi città italiane. Seguono i servizi alla persona (Par. 7.3), anche quest anno limitatamente ai servizi di assistenza domiciliare alle persone anziane, ai diversamente abili e ai minori in famiglia. Chiude il capitolo il paragrafo sulla mobilità per disabili (Par. 7.4), sia quella pubblica dedicata e collettiva, sia quella privata. 7.1 Farmacie Comunali Evoluzione del quadro normativo, istituzionale e contrattuale Il settore della distribuzione dei farmaci è considerato di natura mista e la necessità di una gestione pubblica si manifesta per sopperire a eventuali esigenze economiche o territoriali non coperte dall offerta privata. Le farmacie hanno una duplice vocazione: - servizio pubblico, in quanto l erogazione dell assistenza farmaceutica è preordinata quale fase dell assistenza sanitaria in genere alla tutela della salute, e le farmacie rientrano tra gli strumenti di cui le ASL si avvalgono per l esercizio dei compiti di servizio pubblico loro assegnato; - servizio sociale, in quanto rendono prestazioni di assistenza individuale con personalizzazione degli interventi. Il numero delle farmacie, la dislocazione delle singole sedi e la zona di perimetrazione di ciascuna di esse, è oggetto di programmazione a mezzo di una pianta organica comunale (L. 475/1968, art. 2), la cui formazione e revisione è di competenza regionale. L ultima modifica normativa in merito prevede che il numero di autorizzazioni per i comuni con popolazione oltre residenti sia una ogni abitanti (art. 11 del DL1/2012). Ottemperando al dettato del decreto liberalizzazioni, con DGCa 157/2012 (modificata, accogliendo alcuni ricorsi di parte, con DGCa 231/2012) la Giunta Capitolina ha approvato la revisione della pianta organica di, prevedendo 119 nuove farmacie e arrivando dunque a 837 sedi farmaceutiche 1. Le 44 farmacie comunali di Roma sono gestite dall Azienda Farmasociosanitaria Capitolina Farmacap (di seguito, Farmacap), azienda speciale appositamente costituita con DCC 5/1997. L espletamento del servizio farmaceutico con la realizzazione di servizi istituzionali a carattere continuativo, nel rispetto delle finalità statutarie, è stato inizialmente regolato da un contratto di servizio, con durata pari a cinque anni, approvato con DGC 453/2000 e mai più rinnovato. Per quanto riguarda gli impegni nei confronti dell utenza, nel marzo, per la prima volta, è stata pubblicata sul sito dell azienda una Carta dei servizi (prevista dall art. 3 dello statuto di Farmacap), che tuttavia presenta alcune carenze quali la data di pubblicazione e la tavola di 165

170 validazione degli standard, oltre alle modalità di ristoro degli utenti. Passando agli aspetti economico-patrimoniali, l Assemblea Capitolina con DAC 8/2014, ha approvato i bilanci di esercizio 2010, 2011 e 2012 di Farmacap e ha stanziato 15 milioni di euro per ripianare le perdite degli esercizi precedenti, mentre i bilanci 2013 e 2014 sono stati approvati solo dal Cda dell azienda speciale, registrando perdite nette rispettivamente per 3,1 e 2,4 milioni di euro, che hanno portato il patrimonio netto al valore negativo di 7,9 milioni di euro. In seguito a tali andamenti negativi, a marzo 2014 il Cda della Farmacap si è dimesso ed è stato nominato un commissario con il mandato di studiare ed applicare un piano industriale che permettesse la sopravvivenza e il rilancio di Farmacap. Secondo le relazioni del direttore generale e del commissario straordinario, le recenti perdite d esercizio sono da ascrivere a una pluralità di fattori, quali: - la crisi economica; - la parziale chiusura delle linee di credito da parte degli istituti finanziari che non ha permesso l approvvigionamento di medicinali e la loro successiva vendita; - il mancato versamento da parte di Roma Capitale dell anticipo concordato di 5 milioni di euro (quota parte di 15 milioni stanziati per reintegrare il patrimonio aziendale) che ha compromesso la fiducia degli istituti finanziari verso Farmacap e ha aumentato i costi per il ricorso al credito; - l aumento quantitativo delle vendite di farmaci generici con margini di profitto molto contenuti; - la politica di abbassamento dei costi attuata dal SSN e dalle ASL; - la duplice mission aziendale, che da un lato comporta la ricerca del profitto nella vendita di medicinali dall altro ha come obiettivo l erogazione di un servizio sociale, come, per esempio, la teleassistenza agli anziani e la gestione dell asilo nido. Il commissario ha dunque intrapreso una serie di azioni che, secondo il piano, dovrebbero consentire di riassorbire entro il le perdite degli esercizi precedenti, arrivando a raggiungere l equilibrio contabile e finanziario. CAP VII Sociale Farmacie Comunali Le azioni intraprese sono state indirizzate a: - stimare, attraverso una due diligence, l ammontare dei crediti verso la pubblica amministrazione (ASL romane, Regione, Roma Capitale). Essi ammontano a oltre 4 milioni di euro, di cui poco più di uno a carico di Roma Capitale come mancato pagamento per l erogazione dei servizi di teleassistenza e telesoccorso; - contenere le spese internalizzando alcuni servizi (guardiania, contabilità e paghe, sicurezza), riducendo l affitto della sede societaria, riorganizzando teleassistenza e asilo nido e chiudendo il telesoccorso e i servizi sociali in forte perdita; - incassare i 15 milioni di euro da parte di Roma Capitale, grazie ai quali gli istituti finanziari hanno riaperto i canali di credito e i fornitori hanno ricominciato a consegnare merci (soprattutto medicine), con l effetto di un nuovo aumento delle vendite, dopo un biennio di calo; - stipulare con la Regione Lazio una convenzione per l erogazione del servizio Recup, che ha aumentato le risorse dell azienda Organizzazione del servizio La giustificazione economica dell intervento pubblico nel campo delle farmacie (in Italia conosciute per lo più come farmacie comunali mentre in Europa come farmacie sociali) risiede in alcuni tipici fallimenti di mercato che, nel caso specifico, dipendono sia dalla formazione di rendite di posizione di tipo territoriale, sia dalla natura di beni di merito e dalle finalità redistributive che caratterizzano in genere le prestazioni sanitarie. Le farmacie comunali debbono consentire l accesso ai farmaci alle categorie svantaggiate, ossia alle persone che abitano quartieri poco densamente popolati e in cui le farmacie private non hanno interesse a stabilirsi, essendo limitate le possibilità di gestione profittevole. Inoltre queste strutture, se pubbliche, possono essere indirizzate a garantire alla clientela un servizio di eccellenza in termini di informazione, di assistenza e, in alcuni casi, anche di moderazione del costo dei farmaci. Nel territorio di Roma Capitale, a fine 2014, le farmacie realmente aperte erano 714 (in luogo delle 718 previste dalla vecchia pianta organica) e di queste quelle gestite da Farmacap erano 44 (l ultima, quella di Castel Porziano, aperta a fine novembre 2013; Fig ). 166

171 CAP VII Sociale Farmacie Comunali Fig Le 44 farmacie comunali a Roma (2014) Fonte: elaborazioni su dati Farmacap. L Azienda Speciale, oltre al servizio di distribuzione finale dei farmaci e di prevenzione socio-sanitaria effettuato presso le sue farmacie e il suo dispensario, gestisce servizi di teleassistenza e un asilo nido in regime di convenzione con. La teleassistenza si configura come un servizio di compagnia a distanza, a favore di utenti anziani in situazione di solitudine temporanea o strutturata, con l utilizzo del mezzo telefonico. Il servizio viene garantito 7 giorni su 7, fino alle ore 18, sia da operatori presenti nella sede principale dell azienda, sia dagli operatori che, all interno di alcune farmacie, svolgono il servizio Recup per la prenotazione delle visite nelle strutture sanitarie della Regione Lazio Benchmarking I confronti delle modalità gestionali delle farmacie comunali sono stati effettuati tra Roma e le otto maggiori città italiane, ovverosia Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo e Torino [Tav ]. Le tre città con un maggior numero di sedi farmaceutiche comunali (Milano, Firenze e Bologna) hanno scelto una gestione privata, operata da grandi aziende del settore, mantenendo una quota minoritaria nella proprietà, mentre Torino ha affidato la gestione operativa a due cooperative del settore, molto presenti sul territorio, cui è stata anche ceduto il 49% della proprietà. 167

172 CAP VII Sociale Servizi cimiteriali Tav Gestioni farmaceutiche nelle nove maggiori città italiane (2014) Città Ente gestore Compagine proprietaria Fondazione Numero farmacie comunali Farmacie comunali su totali Roma Az. Spec. Farmacap 100% pubblica % Milano Napoli Azienda Farmacie Milanesi Spa del gruppo ADMENTA Italia Spa Solo farmacie private 20% pubblica, 80% privata n.d % Torino Farmacie Comunali Torino Spa 51% pubblica, 49% privata % Palermo Solo farmacie private Genova Farmacie Genovesi Spa 100% pubblica Bologna Firenze Bari AFM Spa del gruppo ADMENTA Italia Spa Comifar Distribuzione Spa Solo farmacie private 100% pubblica, poi vendita dell'80% a privati contestualmente alla gara di affidamento della gestione Pubblica (Comune) e Privata (Comifar) 2001 (Spa) 2013 (Srl) 8 4% % % Fonte: elaborazioni su dati Federfarma, Comune di Bologna, Farmacie Fiorentine, Farmacie Comunali Genovesi, Azienda Farmacie Milanesi Spa, Farmacap, Farmacie Comunali Torino Spa. 7.2 Servizi cimiteriali Evoluzione del quadro normativo e contrattuale I cimiteri appartengono al demanio comunale (art. 824 del c.c.) e la gestione dei servizi necroscopici e cimiteriali, anche perché esplicitamente previsti dal DM 28 maggio 1993, è a pieno titolo classificabile come servizio pubblico locale a rilevanza economica; la titolarità del servizio, che deve tenere conto della necessità di garantire l igiene, la salute pubblica e il rispetto della legislazione sovraordinata, è quindi in capo a. Il vigente Regolamento di polizia cimiteriale, approvato con DCC 3516/1979, stabilisce chi ha diritto ad essere sepolto nel territorio comunale, le modalità di espletamento delle funzioni cimiteriali (inumazioni, esumazioni, tumulazioni, traslazioni e cremazioni), le concessioni (di loculi, di tombe, ecc.), l esecuzione di lavori sia sui manufatti cimiteriali sia su epigrafi e segni funerari, le opere di giardinaggio, la pulizia dei manufatti, la polizia e il personale dei cimiteri. La gestione del servizio a Roma, inteso come insieme unitario dei servizi cimiteriali, di trasporto e onoranza funebre e dei servizi necroscopici, in precedenza effettuato in economia, è stata affidata dal 1997 all allora Azienda Speciale Ama, e confermata nel 2000 (a seguito della trasformazione della stessa in società per azioni) per ulteriori 15 anni. L affidamento diretto ad Ama, scaduto il 27 settembre è stato confermato dall Amministrazione Capitolina con DAC 53/ per altri 10 anni in base a considerazioni sui vantaggi economici e programmatici della gestione pubblica, in seguito alla verifica della sussistenza dei requisiti del controllo analogo e dell attività dedicata per la gestione in house, aspetti questi discussi in dettaglio nel Par Si evidenzia tuttavia che l affidamento in questione non è stato preceduto (come avrebbe dovuto essere) dall approvazione delle linee guida per la predisposizione del nuovo contratto di servizio, adottate dalla precedente Giunta nell agosto 168

173 ma mai discusse in Assemblea capitolina seppur calendarizzate. Su questa bozza di provvedimento l Agenzia, in aderenza alle prescrizioni della DCC 20/2007, ha fornito una serie di osservazioni che sono indicate qui di seguito: - la gestione delle attività di onoranze funebri su mercato libero (oltre ai servizi cimiteriali affidati contrattualmente) impone il ricorso a società separata; - il contratto dovrà prevedere degli indicatori di qualità e, in caso di mancato rispetto, dovrà essere riconosciuto un ristoro economico automatico agli utenti, riportato nella carta dei servizi; - il contratto dovrà prevedere e disciplinare i casi di variazione, in positivo o in negativo, della domanda di servizi individuali e, quindi, della copertura finanziaria dei costi derivante da tariffa e da concessioni, rispetto a quanto preventivato; - la commissione di vigilanza, monitoraggio e controllo dovrà tener conto dei risultati del monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio condotto dal Tavolo permanente istituito ai sensi del Protocollo d intesa di cui alla DGCa 67/; - il sistema premiante previsto per i dirigenti e gli amministratori societari, dovrà tenere conto del raggiungimento degli obiettivi contrattuali e in maniera inversamente proporzionale del numero degli indennizzi riconosciuti all utenza nell anno; - i rapporti con le Associazioni dei consumatori e degli utenti verranno demandati al Tavolo permanente di cui al Protocollo d intesa sottoscritto in data 13 aprile tra le predette associazioni, e l Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali. L approvazione delle linee guida si rende inoltre quanto mai necessaria alla luce dell approssimarsi della scadenza dell ulteriore proroga concessa al vecchio contratto di servizio scaduto ormai a maggio La struttura organizzativa dedicata di Ama offre servizi e operazioni cimiteriali (inumazione, esumazione, tumulazione, estumulazione e cremazione), servizi necroscopici (anagrafe e polizia mortuaria), gestione concessioni (assegnazioni, rinnovi, retrocessioni aree e loculi) e gestione ordinaria (manutenzione aree e verde, illuminazione votiva al Laurentino, URP, call center). CAP VII Sociale Servizi cimiteriali Nel regolare i rapporti tra Amministrazione Capitolina e Ama, il contratto definisce, per ciascuno dei servizi erogati, obiettivi e livelli di servizio attesi, nonché forme di indennizzo all utenza per mancato rispetto degli standard qualitativi specifici e eventuali penalità a favore dell Amministrazione per mancato raggiungimento degli obiettivi di miglioramento fissati per gli standard qualitativi generali. Per quel che riguarda il servizio di illuminazione votiva nei cimiteri romani, esso viene attualmente svolto in regime di privativa da Acea Distribuzione s.p.a., in virtù di un atto concessorio che risale ormai a settanta anni fa (solo nel cimitero Laurentino questo servizio è svolto da Ama). Dal momento che recentemente l illuminazione votiva è stata espunta dall elenco dei servizi pubblici a domanda individuale 2, il servizio dovrà essere riaffidato mediante procedura di gara 3. Sul tema dell affidamento dei servizi di gestione delle camere mortuarie ed obitoriali e dei servizi cimiteriali ad imprese di onoranze funebri, sono stati emessi vari pareri da parte dell AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), i quali indicano la necessità di una chiara separazione (non solo contabile) fra i servizi di onoranze funebri e i diversi servizi pubblici che si connotano per un prevalente interesse igienicosanitario o di carattere pubblico-sociale Organizzazione del servizio, evoluzione della domanda e dell offerta Le aree cimiteriali di sono undici, di cui tre definite come urbane (Verano, Flaminio - Prima Porta e Laurentino) e otto classificate come suburbane e precisamente: Castel di Guido, Cesano, Isola Farnese, Maccarese, Ostia Antica, S.M. del Carmine (Parrocchietta), San Vittorino e S.M. di Galeria. Con il termine servizi funebri e cimiteriali si intende, oltre alla gestione ordinaria del servizio, lo svolgimento di tutte le operazioni cimiteriali, la cremazione, le attività di polizia mortuaria e la gestione dei servizi necroscopici e obitoriali. Come si può ben comprendere, si tratta di servizi che, per il momento particolarmente delicato in cui vengono resi, devono saper coniugare il rispetto per la persona scomparsa ed il dolore dei familiari con la necessità di procedere ad una tempestiva e decorosa sepoltura. 169

174 Le attività cimiteriali vengono comunemente classificate in principali (cioè il vero e proprio servizio pubblico locale soggetto a regime concessorio) ed accessorie. Le prime consistono essenzialmente nelle inumazioni, tumulazioni, cremazioni, esumazioni, estumulazioni e traslazioni di salme o resti mortali; le seconde, invece, sono tutte le attività di costruzione edilizia di tombe su incarico di privati concessionari, di fornitura di marmi, ornamenti floreali e funerari, scritte su tombe e similari. CAP VII Sociale Servizi cimiteriali Per comprendere pienamente l entità e la complessità dei servizi gestiti da Ama, è sufficiente osservare le Figg e che danno conto delle principali operazioni cimiteriali effettuate nel corso del periodo Nel quinquennio, a fronte di un aumento delle salme sepolte a Roma pari al 5%, alcune operazioni sono notevolmente aumentate in numero assoluto: cremazioni (+50%), estumulazioni (+41%) e numero di utenze di illuminazione votiva (+40%). Fig Rapporti con l utenza e illuminazione votiva nei cimiteri di ( ) Telefonate Call center Affluenza URP Utenze illuminazione votiva Fonte: elaborazioni su dati Ama. Fig Servizi, operazioni e attività nei cimiteri di ( ) Inumazioni Tumulazioni Cremazioni Estumulazioni Salme sepolte a Roma Concessioni Aree concesse Fonte: elaborazioni su dati Ama 170

175 7.2.3 Struttura e evoluzione dei costi e delle tariffe Negli ultimi quindici anni si sono susseguiti una serie di interventi normativi in materia di tariffe per le operazioni cimiteriali a Roma. A titolo di esempio, gli aggiornamenti delle tariffe prevedono, per il loculo adulti in interno prima fila, una tariffa pari a euro (cui devono aggiungersi i costi amministrativi, la tumulazione e la muratura e l Iva su queste due ultime operazioni che fanno lievitare il costo per l utente sino a circa 2.500), per l inumazione 343 euro e per la cremazione di una salma intera 332 euro. I costi generali del servizio non sono a carico della collettività in quanto la quota di corrispettivo netto a carico del comune, fissata in 9,9 milioni di euro per l anno 2014, è pari agli incassi delle concessioni cimiteriali. Analizzando il bilancio di esercizio 2014 di Ama, il conto economico per i Cimiteri Capitolini porta il pareggio tra costi e ricavi, pari a circa 32,2 milioni di euro, di cui circa 10milioni come corrispettivo da contratto di servizio (31%), circa 2,5 milioni dall agenzia di onoranze funebri di Ama, circa 14,1 milioni dalle operazioni cimiteriali e dalle cremazioni e circa 5,6 milioni conteggiati come altri ricavi funebri e cimiteriali. Relativamente ai costi, la voce maggiore è rappresentata dal personale (poco più di 13,7 milioni di euro) ed è pari a circa il 43% dei costi totali, seguito in ordine di grandezza CAP VII Sociale Servizi cimiteriali dai servizi operativi che costano poco meno di 8,9 milioni di euro, mentre per i materiali viene speso poco meno di 2 milioni di euro. Le altre principali voci di costo sono le utenze, i servizi generali, il godimento di beni di terzi, con importi variabili tra 1 milione e 1,5 milioni di euro Benchmarking L Agenzia, con l obiettivo di confrontare l erogazione dei servizi funebri e cimiteriali in città con caratteristiche simili a quelle di Roma, ha comparato sia i costi [Tav.7.2.1] sia la numerosità [Tav.7.2.2] di alcune operazioni comunemente svolte. Le tariffe a Roma sono mediamente più basse soprattutto per la concessione dei loculi in cui il prezzo salvo che nel confronto con Palermo arriva a rappresentare tra il 26% e il 75% del prezzo praticato nelle altre città; meno netta la differenza per inumazioni e cremazioni, che comunque vede il prezzo romano essere spesso più contenuto di quello delle altre città. La dinamica dei servizi cimiteriali dipende invece dai bisogni della domanda, che è connessa solo parzialmente con i decessi dell anno di riferimento e che dipende anche dalle movimentazioni dei resti mortali, dai decessi fuori comune seppelliti nel comune o, viceversa, dai decessi nel comune seppelliti altrove. Tav I costi di alcuni servizi cimiteriali in alcune grandi città italiane () Tariffe intere per residenti Roma Milano Palermo Genova Firenze Servizi e operazioni cimiteriali Inumazioni Cremazioni di salme per residenti Gestione concessioni* Loculi adulti interno, fila (a) (e) (f) (c) Loculi adulti interno, fila 5 e oltre (b) (e) (g) (c) (d) (*) L importo della tariffa indicato è quello dell imponibile, cui vanno aggiunti i costi per bollati, diritti di segreteria, tumulazione, iva sulla tumulazione, diritti di istruttoria, diritto fisso, muratura, iva sulla muratura, diritto fisso di prima sepoltura. (a) Colombaro di testa, cimitero monumentale, tariffe gallerie inferiori. (b) Fila 8 e oltre. (c) Loculi stagni. (d) Oltre fila 6. (e) Concessioni all aperto. (f) Dalla fila 1 alla fila 4. (g) Dalla fila 5 alla fila 9. Fonte: elaborazioni su dati Ama, Direzione del settore servizi funebri e cimiteriali del Comune di Milano, Direzione ufficio p.o. servizi cimiteriali del Comune di Firenze, U.P. decentramento e funzioni cimiteriali del Comune di Genova, Ufficio impianti cimiteriali del Comune di Palermo. 171

176 CAP VII Sociale Servizi alla persona Tav Dimensione dei servizi cimiteriali in alcune grandi città italiane (2014) Servizi, operazioni e attività Roma Milano Firenze Servizi e operazioni cimiteriali Inumazioni (campi comuni e fosse trentennali) Tumulazioni (in tombe, colombari ed ossari) Cremazioni di salme e resti mortali Estumulazioni (da tombe, colombari ed ossari) Servizi necroscopici Polizia mortuaria: decessi nel comune * Gestione concessioni Loculi (nuove assegnazioni e rinnovi) Aree per manufatti privati (aree assegnate) n.d. Fonte: elaborazioni su dati Ama, Direzione del settore servizi funebri e cimiteriali del Comune di Milano, Direzione ufficio p.o. servizi cimiteriali del Comune di Firenze, U.P. decentramento e funzioni cimiteriali del Comune di Genova, Ufficio impianti cimiteriali del Comune di Palermo Verifica e monitoraggio della qualità del servizio Come già evidenziato nelle precedenti Relazioni annuali, nonostante la Commissione di Vigilanza contrattualmente preposta al controllo sulla funzionalità del contratto di servizio e sulla rispondenza dei risultati conseguiti agli obiettivi negoziati abbia iniziato le sue attività dal dicembre 2008, ad oggi sono stati resi disponibili all Agenzia (peraltro a cura di Ama) i soli report annuali sulle attività svolte e sul rendiconto economico, mentre non risultano mai essere state effettuate le previste verifiche sulla qualità erogata e percepita, né applicate sanzioni in caso di mancato raggiungimento degli standard generali o indennizzi a favore degli utenti per inosservanza degli standard specifici. Ancora più carente è la situazione relativa alla Carta dei servizi, mai emanata da Ama ancorché contrattualmente prevista. Sul fronte dell illuminazione votiva, nonostante i solleciti dell Agenzia (2010) all allora Assessore alle Politiche Sociali e nonostante il coinvolgimento di numerosi uffici dell Amministrazione, fra cui il Segretariato Generale, non è stata ancora data soluzione al problema della mancanza di un contratto di servizio con Acea Distribuzione, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in merito alla determinazione delle tariffe, alla durata e agli eventuali oneri della concessione. 7.3 Servizi alla persona Evoluzione del quadro normativo e istituzionale I servizi alla persona - che appartengono alla più ampia categoria dei servizi sociali - comprendono tutte le prestazioni economiche e le erogazioni di servizi destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà di singoli o famiglie; rispetto ad altri servizi, l effettuazione della prestazione comporta una relazione diretta e dunque personale con l utente. Le funzioni e i compiti amministrativi in materia - salvo quelli espressamente mantenuti dallo Stato e quelli trasferiti all'inps - sono stati attribuiti alle regioni e agli enti locali; questi ultimi, nei limiti delle risorse disponibili, gestiscono tutte le attività di progettazione ed erogazione, che può avvenire in modo diretto o per il tramite di organismi terzi 172

177 (spesso appartenenti al terzo settore). Per il finanziamento delle attività, invece, oltre alle risorse di bilancio destinate dai singoli comuni, sinora, la maggior parte dei finanziamenti per gli interventi socio assistenziali si sono resi disponibili tramite ripartizione di fondi di provenienza nazionale, effettuata dalle regioni tenendo conto degli interventi previsti nei piani di zona locali. Mentre la Regione sta lavorando all emanazione di una nuova legge per il Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio (DGR 321/2013), le risorse finanziarie continuano ad essere attribuite ogni anno tramite delibera di Giunta Regionale. Nel 2014, con DGR 136/2014 sono state assegnate a Roma circa 40 milioni di euro per le seguenti voci di spesa: non autosufficienza, affido familiare, residenzialità minori, contrasto alla povertà, lotta alla droga, case famiglia disabili gravi, contributi economici a favore dei disagiati psichici. Per quanto riguarda le persone disabili, esiste uno specifico Fondo per le non autosufficienze istituito a livello nazionale. Nel Lazio, era stato istituito anche un fondo regionale per la non autosufficienza che doveva finanziare interventi e progetti così come programmati all interno di specifici piani distrettuali per la non autosufficienza. Nel 2014 la Giunta Regionale (sempre con la DGR 136/2014) ha invece deciso di far confluire i piani per la non autosufficienza nei piani sociali di zona. Per il 2014, il programma di utilizzazione delle risorse statali del fondo per le non autosufficienze approvato dalla Regione (DGR 633/2014) ha destinato 18 milioni a copertura degli interventi previsti a livello locale dai piani sociali di zona 2014, mentre i restanti 12 milioni al potenziamento dell assistenza domiciliare diretta e indiretta. Nell ambito dei servizi sociali, i servizi di assistenza domiciliare, rappresentano, infatti, una delle realtà più importanti, sia per la numerosità degli utenti, sia per l impegno complessivo di risorse, soprattutto di tipo economico. Fino ad oggi, i comuni, sempre nei limiti delle risorse disponibili, hanno avuto ampi margini di discrezionalità nel definire le modalità organizzative e le procedure di accesso al servizio; tale situazione ha però generato disomogeneità nei criteri e nelle modalità di erogazione del servizio nonché nei livelli qualitativi dello stesso sul territorio regionale. Per evitare che ciò si traduca in uno svantaggio per gli utenti, nel, l Assessorato alle Politiche sociali e allo sport della CAP VII Sociale Servizi alla persona Regione Lazio ha pubblicato delle Linee guida per una riforma della disciplina del servizio pubblico di assistenza domiciliare socio-assistenziale e per l accreditamento dei soggetti erogatori; le linee guida intendono promuovere la definizione di regole comuni a livello regionale nell erogazione del servizio pur salvaguardando l autonomia organizzativa dei comuni stessi. Per quanto riguarda l assistenza domiciliare, a Roma - dove si è ancora in attesa che venga aggiornato il Piano Regolatore Sociale (approvato più di 10 anni fa) - l Amministrazione nella sua Relazione previsionale e programmatica per il triennio ha indicato, quale obiettivo centrale del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute (DPSSS), la costruzione di un sistema di assistenza personalizzato a misura di individuo e/o famiglia in condizioni di fragilità; nel medesimo documento, è stata poi sottolineata la necessità di implementare un nuovo sistema di servizi domiciliari. Sulla base di tali presupposti con la memoria di Giunta Capitolina del 27 giugno 2014 avvio dei tavoli tecnici per la riforma dei servizi di assistenza alla persona, poi seguita dal documento Linee guida della riforma dei servizi alla persona elaborate dall Assessorato al Sostegno Sociale e Sussidiarietà, era stato avviato un processo di riforma del servizio di assistenza domiciliare (revisionato e riorganizzato da ultimo con la DGCa 355/2012). Ad oggi tale iniziativa non è stata ancora seguita da azioni di tipo concreto né trovato sistematizzazione in ulteriori documenti, nonostante il DPSSS stia lavorando ad una proposta di delibera di Giunta Capitolina sull argomento. In attesa di una revisione, l assistenza domiciliare continua ad essere erogata, secondo le modalità stabilite dalla DGCa 355/2012, a disabili, anziani e minori, sulla base di un piano individuale di intervento personalizzato il cui fine ultimo è il mantenimento e, laddove possibile, il miglioramento dell autosufficienza, dell autonomia e dell integrazione sociale di ogni singolo utente; il servizio, che prevede interventi individuali e/o di gruppo, si propone di mantenere il più possibile la persona nel proprio ambiente domestico ma al contempo offrire un sostegno al nucleo familiare. Essendo un servizio a carattere socioassistenziale, lo stesso non comporta interventi riabilitativi di tipo specialistico le cui prestazioni sanitarie e socio-sanitarie rimangono invece di competenza delle ASL. 173

178 CAP VII Sociale Servizi alla persona Fig I numeri dell assistenza domiciliare a Roma (2014) SAISA anziani disabili SAISH adulti disabili SISMIF minori disabili utenti: utenti: utenti: 738 Lista di attesa 2014: Lista di attesa 2013: Lista di attesa 2014: 231 Fonte: elaborazioni su dati di, Relazione al Rendiconto In Fig sono riportate le diverse forme di assistenza domiciliare erogate da in base alla tipologia di destinatario, il numero di utenti serviti nel 2014 e le corrispondenti liste di attesa. Per il SAISH, nella relazione al rendiconto 2014, l Amministrazione non ha riportato il dato relativo alle liste di attesa del 2014 e l ultimo dato disponibile si riferisce all anno precedente. Come emerge chiaramente dai numeri riportati, nei servizi di assistenza domiciliare, le liste di attesa sono decisamente consistenti e per il SAISH e il SAISA più della metà delle domande di assistenza rimane insoddisfatta. Per il SISMIF il numero di utenti in attesa rispetto a quelli serviti è minore ma è comunque indice di un incapacità del sistema di far fronte, in primo luogo per mancanza di fondi, ai bisogni della popolazione più debole. Dal punto di vista organizzativo, il servizio è erogato a livello municipale e l assistenza è solitamente fornita in via diretta anche se tramite soggetti accreditati. Solo nel caso di cittadini disabili è possibile intervenire in via indiretta mediante il riconoscimento di un contributo economico a copertura delle spese di assistenza personale sostenute direttamente dall utente. Con riferimento ai costi del servizio, per ogni utente viene definito un budget sulla base del costo orario degli interventi, la tipologia di assistenza erogata (compreso il numero di ore) e il livello di intensità assistenziale. La DGC 355/2012 ha definito specifiche soglie di esenzione per determinati livelli di ISEE, differenziate in base allo specifico servizio (SAISH, SAISA o SISMIF), oltre le quali è richiesta una contribuzione al servizio da parte dell utente sempre in funzione della fascia di ISEE di appartenenza. Per quanto riguarda l assistenza diretta, la stessa può sostanziarsi in interventi differenziati in base alla tipologia dell assistito. Mentre per il SISMIF le tipologie d intervento si differenziano solo in attività individuali e di gruppo, i pacchetti SAISH/SAISH possono comprendere le seguenti attività: - attività di assistenza individuale svolta prevalentemente presso l abitazione del cittadino; - attività assistenza familiare, applicabile in caso di minimo due persone conviventi che usufruiscano del medesimo servizio (SAISA o SAISH), per cui in fase di programmazione delle attività, si tiene conto sia delle attività in comune sia di quelle personali quantificandone i costi in modo unitario; - attività di gruppo, da realizzarsi tramite esperienze di socializzazione e relazionali svolte anche fuori dell ambiente domestico presso strutture esistenti sul territorio o presso l abitazione di uno degli assistiti componenti il gruppo; - attività flessibile, con finalità di soddisfare prevalentemente le esigenze temporanee dell utenza (indipendentemente dal livello di bisogno), per un periodo non superiore a tre mesi. 174

179 Nella Fig sono presentati utenti e liste di attesa per i diversi servizi di assistenza domiciliare erogati da nell ultimo triennio. Nell ultimo triennio, mentre gli utenti del SAISH sono, seppur di poco, aumentati, sempre meno CAP VII Sociale Mobilità per disabili persone hanno avuto accesso al SISMIF e soprattutto al SAISA per il quale l ultimo dato disponibile ci dice che il numero delle persone che rimane in lista di attesa è addirittura superiore a quello di coloro che hanno avuto accesso al servizio. Fig Utenti e liste di attesa dei servizi domiciliari a Roma SAISH SAISA SAISH SAISH SAISA SAISA SISMIF 2.043? 814 SISMIF SISMIF SAISH Lista di attesa SAISH SAISA Lista di attesa SAISA SISMIF Lista di attesa SISMIF Nota: nel caso del SAISA, la popolazione assunta a riferimento è costituita per quanto riguarda gli uomini dagli abitanti iscritti in anagrafe tra 65 anni e oltre e per le donne dal numero di abitanti iscritti in anagrafe tra 60 anni e oltre. Fonte: elaborazioni su dati di, Relazione al Rendiconto e dati anagrafici. 7.4 Mobilità per disabili La mobilità non dovrebbe esser considerata come una semplice comodità e neppure come una necessità sociale ed economica, ma come un diritto di ciascuno, con la sola riserva di ragionevoli vincoli economici e tecnici. Infatti, se non ci si può spostare liberamente, è impossibile integrarsi in modo anche minimamente utile alla vita sociale ed economica, soprattutto per le persone a mobilità ridotta, per le quali la capacità di partecipare alla vita sociale, commerciale, economica, culturale e politica dipende, in modi che non valgono per le altre persone, dalla risoluzione di problemi di mobilità. Inoltre non è sufficiente rendere più accessibili i mezzi di spostamento e le informazioni sui trasporti se non si procede ad una revisione completa di tutta la catena dello spostamento. Un autobus o un treno accessibili non sono molto utili se le persone a mobilità ridotta non possono raggiungere la fermata dell'autobus o la stazione, se non possono utilizzare il distributore automatico di biglietti o se una volta giunti all ufficio comunale, alla basilica o al museo, hanno difficoltà/impossibilità di accesso. Attualmente la banca dati telematica Osservatorio sull accessibilità delle strutture capitoline, consultabile sul sito web capitolino, consente di esaminare le questioni di accessibilità tenendo conto al tempo stesso dei sistemi di trasporto, degli edifici e delle altre aree pubbliche. Con riferimento ai trasporti si possono consultare le schede relative a fermate degli autobus, metropolitane, ferrovie urbane, parcheggi, stazioni ferroviarie, aeroporti e percorsi e aree pedonali. Per ciò che riguarda la normativa nazionale a riguardo e il programma d'azione della Commissione europea per l'accessibilità dei trasporti si veda la Relazione Annuale 2014, par

180 L accessibilità alle varie tipologie di trasporto a Roma viene di seguito descritta distinguendo fra mobilità pubblica individuale, accessibilità al Tpl urbano, accessibilità alla rete ferroviaria regionale, taxi e mobilità privata Mobilità pubblica individuale A Roma il servizio di trasporto per la mobilità individuale delle persone disabili, istituito nel 1983, è stato erogato, fino al 2012, mediante la mobility card, una carta bancomat nominativa e personale che poteva essere utilizzata dagli utenti sui taxi convenzionati o sugli automezzi Atac idonei anche al trasporto dei disabili. Nel 2013, a causa di difficoltà nell assicurare l operatività della mobility card, l Amministrazione ha modificato in via sperimentale la disciplina del servizio preferendo, rispetto al riconoscimento di un plafond economico mensile, l erogazione diretta del servizio di trasporto tramite pulmini attrezzati forniti da un operatore terzo ovvero vetture taxi (solo per la fruizione di attività sociali). In attesa di acquisire ulteriori elementi valutativi utili per determinare in via definitiva le modalità operative più adeguate, la sperimentazione, inizialmente valevole fino al 31 gennaio 2014, è stata più volte prorogata per garantire la continuità del servizio (ultima proroga al 21 novembre 2014). Nei primi mesi del 2014, il DPSSS ha istituito l osservatorio sulla sperimentazione del servizio per la mobilità individuale delle persone disabili. L osservatorio ha svolto una verifica sul servizio e prodotto una relazione sull andamento della sperimentazione evidenziando alcune criticità riguardanti in particolare il trasporto tramite i pulmini; non sempre il servizio è risultato idoneo a soddisfare integralmente la domanda, con problemi di puntualità e/o carenza degli automezzi, ed è stato valutato eccessivamente oneroso e difficile da monitorare per l Amministrazione (in termini di numero delle persone effettivamente trasportate e km percorsi). Tali indicazioni sono state recepite dalla Giunta Capitolina che, con l approvazione di una apposita Memoria del 20 giugno 2014, ha incaricato l assessore competente di individuare un nuovo modello di servizio per la mobilità individuale delle persone con disabilità e determinare il costo per utente realmente trasportato. Data la difficoltà di gestire tale compito con le risorse tecniche ed umane disponibili nel DPSSS, con CAP VII Sociale Mobilità per disabili DGCa 303/2014 è stato approvato un contratto di servizio con cui è stato affidato all Agenzia Roma Servizi per la Mobilità, fino al 31 dicembre, lo svolgimento delle attività di supporto e assistenza, programmazione, monitoraggio, verifica e certificazione del servizio di trasporto delle persone con disabilità, per un importo complessivo di euro (oltre IVA). Sempre in esecuzione della citata memoria, il DPSSS ha elaborato, in via sperimentale e nelle more della revisione complessiva del regolamento del servizio, le nuove modalità operative di erogazione e rivisto i parametri di calcolo del costi permettendo la libertà di scelta tra modalità di trasporto diverse: - il trasporto collettivo con pulmini (solo categorie lavoro-studio e terapia); - il trasporto individuale tramite taxi; - il trasporto individuale autogestito con cui si offre all utente, che si avvale di un servizio di trasporto privato, la fruizione di un importo mensile pari a 750,00 euro/mese. Con DGCa 304/2014, le nuove modalità sono state rese esecutive partire dal 22 novembre 2014 (per consentire al DPSSS di completare tutte le azioni propedeutiche ad attivare il nuovo sistema) e, nel frattempo, definite in dettaglio dalla DD 4517 del 30 ottobre Il trasporto mediante i pulmini attrezzati, in attesa di un nuovo intervento da parte dell Amministrazione capitolina, continua ad essere erogato tramite rinnovo mese per mese dell incarico e del relativo stanziamento dei fondi alla Meditral (prima aggiudicataria del servizio). Il servizio taxi è invece svolto dalle Cooperative Radio Taxi 3570, 6645 e dalla Ostia Lido. Rispetto al passato, le nuove modalità prevedono un opzione ulteriore, quella del trasporto autogestito (che verrà descritto più avanti). Dal punto di vista pratico, mentre per il trasporto collettivo tramite pulmini è stato possibile rendere effettive le modifiche indicate nella DGCa 304/2014 la mancata adesione alla manifestazione di interesse per il trasporto tramite taxi da parte delle cooperative taxi rende tuttora inapplicate le nuove disposizioni e il servizio viene ancora volto in base alla normativa precedente (si veda, per maggiori dettagli, la Relazione Annuale 2014). Per quanto riguarda gli utenti, gli stessi continuano ad essere suddivisi in 3 categorie in base alle esigenze della loro vita personale: lavoro/studio, terapia e attività sociali. 176

181 Sia per il trasporto individuale che per quello collettivo, gli utenti appartenenti alla categoria lavoro-studio hanno ora a disposizione fino a 10 viaggi a settimana (12 per coloro che hanno distribuito l orario di servizio nell arco di 6 giorni a settimana, dal lunedì al sabato) per recarsi sul posto di lavoro-studio e ritorno, per 48 settimane all anno. La domenica o nei giorni festivi, sempre nell ambito delle corse settimanali autorizzate, il servizio è garantito tramite i taxi della società/cooperativa convenzionata con Roma Capitale. Qualora vi sia necessità di riabilitazione, gli utenti della categoria lavoro-studio possono beneficiare di ulteriori 8 viaggi al mese solo ed esclusivamente per recarsi ad effettuare la terapia riabilitativa. Gli utenti appartenenti alla categoria terapia hanno invece a disposizione fino a 10 viaggi a settimana, per recarsi esclusivamente presso luoghi di terapia per un totale di 24 settimane consecutive. Per tutte le categorie, in caso di superamento del budget, la corsa viene comunque portata a termine ma l eccedenza è detratta dal budget del mese successivo. Mentre per il servizio di trasporto collettivo Roma Capitale garantisce alla società affidataria un CAP VII Sociale Mobilità per disabili contributo fisso con cadenza mensile, per il servizio di trasporto individuale, tramite taxi o autogestito, è prevista la quantificazione di un costo standard da utilizzare per la determinazione del budget mensile da assegnare a ciascun utente. In questo caso, per la categoria studio-lavoro, l Amministrazione garantisce un contributo pari all 80% del budget mensile, comunque non superiore a euro, per 11 mesi all anno. Per la categoria terapia, il budget mensile (determinato analogamente a quello della categoria studio-lavoro) non può eccedere i 500 euro. L eccedenza di budget disponibile potrà essere sommata a quella del mese successivo fino al 100% del budget mensile assegnato all utente e definito in base al costo standard. Per il trasporto individuale per la categoria attività sociali, il budget mensile è fissato a 160 euro, ovvero 300 euro se il disabile risiede fuori dal GRA. Con riferimento al trasporto autogestito, esso è ammissibile per le sole categorie lavoro-studio e, nel caso in cui il costo standard sia superiore a euro, l utente potrà optare per l erogazione di una somma pari a 750 euro al mese dietro presentazione di un contratto di trasporto privato in corso di validità. Fig Le nuove modalità di erogazione del servizio di trasporto per la mobilità individuale delle persone disabili e il servizio nel 2014 TRASPORTO TRAMITE TAXI DI COOPERATIVE/SOCIETA' CONVENZIONATE Affidato alle Cooperative 3570, 6645 e alla Ostia Lido. Costo variabile in base al numero di corse realmente effettuato. per le esigenze di LAVORO, STUDIO, TERAPIA e ATTIVITA' SOCIALI. Budget mensile max euro /mese per cat. LAVORO- STUDIO e max euro 500 /mese per cat. TERAPIA TRASPORTO COLLETTIVO TRAMITE PULMINI Affidato alla Meditral. costo fisso mensile di circa 366mila euro al mese nel per le esigenze di LAVORO, STUDIO e TERAPIA. N. di viaggi/mese garantito e fissato preventivamente TRASPORTO AUTOGESTITO solo per esigenze di LAVORO, STUDIO. Contributo di euro 750/mese a copertura dei costi di un contratto di trasporto privato (e il budget supera i euro mese) utenti Costi del servizio: 6 Mln euro/anno 4,3 Mln trasporto collettivo con pulmini 1,7 Mln trasporto tramite taxi utenti in lista di attesa Fonte: elaborazioni su dati del DPSSS. 177

182 I dati sulla mobilità forniti dal DPSSS per l anno 2014 indicano un totale di utenti assistiti con in lista di attesa. Il costo totale del servizio per il 2014 è stato di circa 6 milioni di euro all anno (circa 6mila euro per utente) di cui meno di 2 milioni per il trasporto su vetture taxi (che fatturano in base alle corse realmente effettuate) e circa 4,3 milioni di euro (366mila euro al mese per 12 mesi in via forfetaria, qualsiasi siano il numero di trasporti effettuati) per il servizio con pulmini attrezzati svolto da Meditral [Fig ]. Nel, una parte degli utenti ha deciso di passare dal servizio tramite pulmini alle nuove opzioni di trasporto introdotte dalla DGCa 304/2014 (taxi o trasporto autogestito) e, di conseguenza, l importo mensile riconosciuto alla Meditral è sceso a circa 241mila euro. Si segnala infine che la maggiore criticità è rappresentata dell accesso al servizio, in quanto da circa due anni non è più possibile presentare nuove domande. In aggiunta a ciò, le nuove modalità di accesso al servizio, che prevedono la presentazione della domanda solo in presenza di procedura di selezione in corso (nelle intenzioni dell Amministrazione i bandi sarebbero dovuti essere periodicamente riproposti), rischiano di lasciare insoddisfatti i bisogni di coloro che sviluppano una situazione di disabilità, peraltro già ampiamente preclusa dalla consistenza della lista di attesa esistente Mobilità pubblica collettiva Il trasporto pubblico locale a Roma è gestito da Atac (80% dei mezzi di superficie, metropolitana e ferrovie metropolitane), Roma Tpl (20% dei mezzi di superficie) e Roma Servizi per la Mobilità che supporta l attività di indirizzo e controllo da parte dell Amministrazione; le tre società, a vario titolo, sono coinvolte anche nei processi di progettazione, realizzazione e gestione del progressivo abbattimento delle barriere architettoniche, al fine di garantire alle persone con disabilità la piena fruibilità dei servizi di superficie, delle metropolitane e delle ferrovie metropolitane. MEZZI DI SUPERFICIE L accessibilità del servizio di superficie per l utenza con disabilità motoria è facilitata da un parco mezzi che presenta il 74% dei bus equipaggiati con pedana mobile per la salita delle sedie a rotelle e area attrezzata per la loro sistemazione, e quasi il 69% dei tram dotati di pianale a livello banchina e area attrezzata per carrozzelle. Inoltre, per le persone con disabilità motoria, sono garantite 19 linee. CAP VII Sociale Mobilità per disabili Per assicurare la piena accessibilità anche ai disabili visivi, i 337 mezzi entrati in servizio nel 2013 sono stati tutti attrezzati con altoparlanti esterni e interni per comunicare fermate e direzioni. Oltre a ciò, tutte le nuove banchine di fermata e quelle in ristrutturazione vengono realizzate nel rispetto della normativa vigente, ovvero dotate di scivoli e rampe nonché di percorsi tattili per consentire l accesso a tutta la clientela disabile. METROPOLITANA E FERROVIE METROPOLITANE Le condizioni di accessibilità alle stazioni della metropolitana e delle ferrovie metropolitane, entrambe gestite da Atac, non raggiungono gli stessi standard per le varie linee. Il funzionamento degli impianti di traslazione nelle stazioni è legato alla presenza degli operatori di stazione Atac, in mancanza dei quali, come previsto dalla normativa vigente, gli impianti devono essere spenti. Al fine di ovviare a tali inconvenienti, nelle stazioni che in passato hanno richiesto maggiori interventi, Atac ha previsto la possibilità di richiedere l attivazione a distanza di 27 ascensori presenti sulla metro B (Monti Tiburtini, Quintiliani, Marconi, Eur Palasport e Eur Fermi) e sulle ferrovie Roma Lido (Vitinia, Casal Bernocchi, Ostia Antica e Stella Polare) e Roma Viterbo (Grottarossa, La Celsa, Giustiniana e Montebello). Il controllo a distanza avviene dalle centrali di Garbatella e Acqua Acetosa, dove oltre all attivazione a richiesta dell utenza è possibile intervenire immediatamente per risolvere eventuali guasti. Per il progetto di remotizzazione degli ascensori era stata programmata anche una seconda fase - della quale non si ha notizia (gli ultimi dati sul sevizio risalgono a marzo 2014) - che prevedeva l attivazione del controllo a distanza per ulteriori 15 stazioni, garantendo così una copertura del servizio in remoto per altri 34 impianti, composti anche da scale mobili; con la seconda fase si sarebbe raggiunto il controllo in remoto sul 37% degli ascensori presenti su metro e ferrovie regionali. RETE FERROVIARIA REGIONALE Nelle stazioni ferroviarie i servizi di assistenza a terra alle persone a ridotta mobilità dal 2011 sono a cura di RFI; punti di riferimento per l organizzazione dei servizi sono le Sale Blu RFI, ove è possibile richiedere assistenza per viaggiare in treno.a Roma il servizio è presente nella stazione di Termini, ma non ad uso esclusivo della stessa (per maggiori dettagli si veda Relazione Annuale 2013, Tav ) 178

183 CAP VII Sociale Mobilità per disabili Tav Indicatori di qualità del circuito Sale Blu Assistenza in stazione ai viaggiatori a ridotta mobilità () Indicatore Parametro Obiettivo Livello di soddisfazione complessiva del servizio di assistenza erogato % persone soddisfatte 90% Aumento del numero di stazioni incluse nel circuito Numero di stazioni almeno 5 Aumento delle stazioni del circuito con servizi di assistenza prenotabili con soli 60 minuti di preavviso Aumento del numero di stazioni del circuito Sale Blu dotate di carrelli elevatori Fonte: elaborazioni su dati Carta dei servizi di RFI. Numero di stazioni 100% Numero di stazioni almeno 5 La qualità dei servizi di assistenza in stazione offerti ai viaggiatori con disabilità viene monitorata attraverso vari indicatori relativi al circuito Sale Blu [Tav ]; tutti gli obiettivi posti nel 2014 sono stati raggiunti e vengono riproposti anche per il. Inoltre RFI si impegna, nei prossimi cinque anni, a far sì che in tutte le stazioni del circuito, in cui i marciapiedi di binario e predellino di accesso al treno non sono sullo stesso livello, venga garantita l assistenza per la discesa/salita a bordo tramite la disponibilità di almeno un carrello elevatore, fatta salva la necessità che il treno sia comunque attrezzato per accogliere passeggeri in sedia a rotelle. A tal fine è stato introdotto un altro indicatore che monitora il numero di stazioni dotate di carrello elevatore. Nell ambito del Piano di Impresa societario per il periodo , che Titoli M etrebus Rom a vede al centro delle strategie industriali il miglioramento e lo sviluppo dei servizi per il TPL, RFI ha pianificato di realizzare l innalzamento delle banchine nelle stazioni di ambito metropolitano a servizio dei tragitti TPL, con particolare attenzione per quelle con i più alti livelli di frequentazione, anche al di fuori di più ampie ristrutturazioni degli impianti. Pertanto, dallo scorso anno, viene monitorata anche l accessibilità degli spazi di stazione, attraverso la verifica della presenza di banchine (marciapiedi) rialzati all altezza di 55 centimetri prescritta dalla Specifica Tecnica di Interoperabilità ferroviaria per le persone a mobilità ridotta (2008/164/CE) definita dalla Commissione Europea. N Titoli venduti 31/12/ /12/ /12/2012 Trenitalia, è monitorata attraverso l indicatore Treni al giorno con carrozze attrezzate ; per tale parametro Trenitalia dichiara di aver raggiunto l obiettivo del 74% posto per il 2014, e lo ripropone nella stessa misura per il (Carta dei servizi di Trenitalia Lazio). TAXI A Roma sono presenti due cooperative che sono in grado di erogare il servizio taxi per i clienti diversamente abili: la cooperativa 3570 e Ad oggi, secondo quanto dichiarato dalle cooperative stesse, la flotta è costituita da quaranta taxi dotati di pedana elettrica o manuale per la cooperativa 3570, e da dieci taxi per la cooperativa con la DGCa 269/2012 ha previsto dei finanziamenti a fondo perduto per il rinnovo del parco vetture con mezzi meno inquinanti, con possibilità di omologare la vettura anche per il trasporto di disabili. var. % var. % B.I.T % -7% B.I.G % -17% B.T.I % -11% C.S.I % -28% Mensili Rom a % -20% Annuali Rom a % 74% Tessere d Libera circolazione Con DD 1275/2013 è stato emanato l ultimo bando per l erogazione degli incentivi. Ai fini dell effettiva erogazione degli incentivi, l allestimento per le persone con ridotta o impedita capacità motoria dovrà risultare dalla carta di circolazione del veicolo. Per tale bando è stata approvata la graduatoria degli aventi diritto, la quale riporta un vincitore per il contributo di e uno per quello da euro. Per il 2014, è stato raggiunto l obiettivo di rialzare 35 banchine, tramite adeguamento delle esistenti o con nuove realizzazioni. La qualità dei servizi a bordo dei treni regionali per i viaggiatori diversamente abili, servizio affidato a Mobilità privata Al fine di poter usufruire per i privati della possibilità di circolazione nelle zone con limitazione del traffico permanente (ZTL, corsie riservate) o temporanea e dei parcheggi riservati a 179

184 titolo gratuito, è necessario detenere lo specifico contrassegno speciale di circolazione per le persone con disabilità. In considerazione della specifica tipologia di utenza, Roma Servizi per la Mobilità ha messo a punto un sistema informatizzato (che affianca i canali ordinari) per agevolare gli utenti nelle operazioni di notifica delle targhe delle autovetture associate al contrassegno speciale di circolazione. Nella capitale nel corso del 2014 sono stati rilasciati contrassegni speciali per le persone con disabilità (con un aumento del 7% rispetto al 2013); al 31 dicembre 2014 ne erano attivi Dal 2013 Roma Servizi per la Mobilità ha iniziato, solo per le richieste di rilascio, rinnovo e duplicato, la consegna dei nuovi pass in formato europeo con chip elettronico, che CAP VII Sociale Mobilità per disabili consentirà agli organi accertatori, tramite uno specifico palmare, di riscontrare la validità del contrassegno su strada in modo da limitare l utilizzo improprio di permessi non più validi per sostare gratuitamente nelle aree tariffate. Il nuovo contrassegno è prescritto dal DPR 151/2012 ed è conforme al Contrassegno Unificato Disabili Europeo, previsto dalla raccomandazione del consiglio d Europa 98/376/CE, valido nei paesi dell unione. Nel 2014 sono state effettuate operazioni di sostituzione, il 209% in più rispetto al Come già specificato il contrassegno speciale di circolazione per le persone con disabilità permette, oltre alla circolazione in zone con limitazioni del traffico, anche la possibilità di parcheggiare nei parcheggi dedicati [Tav ] o sulle strisce blu gratuitamente. Tav Parcheggi riservati disabili (2014) Parcheggi riservati 2014 Parcheggi generici su strada Parcheggi nominativi su strada 905 Parcheggi nei parcheggi di scambio 329 Fonte: elaborazioni su dati Atac. 1 Il concorso per l assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche, per il privato esercizio nel Comune di Roma, è stato bandito dalla Regione Lazio con Determinazione 18 ottobre 2012, n. B07698 (BURL n. 63 del 13 novembre 2012) e il suo esito la graduatoria di tutti i partecipanti è stato pubblicato sul supplemento al bollettino ufficiale regionale n. 90 del 11 novembre [torna al paragrafo] 2 Art. 34, comma 26, del decreto-legge 18 ottobre 2012 n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012 n [torna al paragrafo] 3 Ai sensi dell art. 30 o dell art. 125 del Codice degli appalti pubblici (D.Lgs. 163/2006). [torna al paragrafo] 180

185 CAP VIII Trasporti e mobilità La pianificazione della mobilità a Roma 8. Trasporti e mobilità Il tema della mobilità rappresenta, per una grande metropoli come Roma, una delle questioni più importanti per lo sviluppo economico e produttivo, per l organizzazione delle funzioni, l attrattività e, non ultima, la qualità della vita dei cittadini. Le declinazioni della mobilità dal lato della domanda e dell offerta sono inoltre complicate dall eterogenea articolazione del territorio, e dalla necessità di contemperare differenti aspettative e bisogni con aspetti legati ad esempio alla sostenibilità (il contenimento dell inquinamento atmosferico e del congestionamento stradale, la riduzione dell incidentalità ecc.). Un tale scenario richiede, di conseguenza, risposte altrettanto complesse da parte degli organi competenti, ai quali viene richiesta una grande capacità di pianificazione, regolazione e integrazione delle varie politiche pubbliche. Gli aspetti affrontati in questo capitolo riguardano in particolare: - la pianificazione della mobilità a Roma (Par. 8.1); - l offerta del sistema integrato di trasporto pubblico locale (Tpl), ossia bus, tram, metropolitane e ferrovie (Par. 8.2); - i provvedimenti relativi agli spostamenti svolti con veicoli privati individuali, compresi gli incentivi per favorire le altre modalità tipicamente non inquinanti, ossia in bici e a piedi (Par. 8.3); - la regolazione dei taxi e del noleggio con conducente (NCC), in quanto veicoli privati ma soggetti a licenza o autorizzazione pubblica (Par. 8.4). 8.1 La pianificazione della mobilità a Roma Il Piano urbano del traffico (PUT) è il principale strumento di gestione reso obbligatorio dal Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992, art. 36 e ss.mm.ii.), il cui aggiornamento è previsto abbia cadenza biennale. Il PUT, che deve essere redatto in conformità alla Direttiva ministeriale del 24 giugno 1995 Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico, è finalizzato a ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione dell inquinamento acustico e atmosferico e il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali stabilendo le priorità ed i tempi di attuazione degli interventi. Esso si articola su tre livelli progettuali [Fig ]: - Piano generale del traffico urbano (PGTU), relativo all intero centro abitato e indicante la politica intermodale adottata, la qualificazione funzionale dei singoli elementi della viabilità principale, gli eventuali elementi della viabilità locale destinati esclusivamente ai pedoni, il regolamento viario, anche relativo alle occupazioni di suolo pubblico. - Piani particolareggiati del traffico urbano (PPTU), ossia progetti di massima relativi ad ambiti territoriali più ristretti, quali i municipi. - Piani esecutivi del traffico urbano (PETU), ossia progetti esecutivi dei PPTU per la realizzazione delle relative opere. Ad essi si aggiunge il Piano direttore e attuativo della sicurezza stradale urbana (PSSU), secondo le linee guida del Piano nazionale della sicurezza stradale.al PUT si affiancano altri due strumenti di pianificazione della mobilità in ambito urbano, il Piano urbano dei parcheggi (PUP) e il Piano urbano della mobilità (PUM). 181

186 CAP VIII Trasporti e mobilità La pianificazione della mobilità a Roma Fig Strumenti di pianificazione della mobilità a Roma Fonte: elaborazioni su dati. Il primo PGTU di fu approvato con DCC 84/1999 per la parte relativa al centro abitato interno al GRA, e con DCC 233 e 234/2004 per i centri esterni al GRA ricadenti nei territori dei Municipi ex VIII, XII e XIII. I principali elementi innovativi del piano furono: - l istituzione delle Zone a Traffico Limitato; - la realizzazione del sistema di tariffazione della sosta su strada; - il potenziamento del sistema del TPL; - la realizzazione di nuovi parcheggi di interscambio; - l impiego di nuove tecnologie per il controllo degli ingressi nella ZTL e il transito nelle corsie preferenziali; - una strategia di gestione della mobilità articolata su quattro aree concentriche,a partire dalla ZTL Centro Storico fino al GRA. Da allora il contesto di riferimento della città è profondamente cambiato in termini di assetto del l adozione di importanti provvedimenti: il Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma (PRGR) del 2008, il Piano di risanamento della qualità dell aria territorio, distribuzione della popolazione (nel 1998 il 18% della popolazione abitava fuori dal GRA, nel 2012 il 26%; il pendolarismo dalla provincia tra il 2004 e il 2012 è aumentato del 60%) e livelli di motorizzazione, mentre le reti infrastrutturali e dei servizi di trasporto pubblico sono rimaste sostanzialmente invariate, con conseguente aggravamento dei livelli di congestione e decadimento dei livelli di servizio della rete stradale e del trasporto pubblico, in particolare su gomma. Inoltre il servizio di trasporto pubblico non di linea è stato via via esposto all abusivismo e all illegalità, i servizi dedicati alla ciclabilità non corrispondono più alla crescente domanda potenziale, mentre l offerta di mobilità sostenibile (car sharing, car pooling, bike sharing e mobilità elettrica) ha ancora un ruolo marginale. Il quadro normativo in materia di pianificazione e gestione della mobilità urbana negli ultimi anni si è ulteriormente modificato attraverso (DCR Lazio 66/1999), la zonizzazione acustica del territorio comunale (DCC 12/2004), il Piano comunale della sicurezza stradale

187 CAP VIII Trasporti e mobilità La pianificazione della mobilità a Roma (DGC 397/2011), il Piano strategico per la mobilità sostenibile (DCC 36/2010), il Piano quadro della ciclabilità (DAC 27/2012) e infine gli ultimi provvedimenti legislativi in tema di informazione, regolazione, monitoraggio e controllo della mobilità (L. 221/2012,il cosiddetto Decreto Crescita 2.0, e DM collegato del 1 febbraio 2013). Sebbene molti degli interventi previsti sono ancora in fase di attuazione (es. il corridoio Laurentino), o non sono stati concretizzati (es. la chiusura dell anello ferroviario), le profonde modifiche di scenario hanno determinato la necessità di adottare un nuovo PGTU, che è stato approvato dall Assemblea Capitolina con DAC 21/. Il nuovo PGTU si basa su una nuova visione di città, con un trasporto pubblico efficiente e più competitivo rispetto alle auto private, dove spostarsi a piedi ed in bicicletta sia sicuro, facile e conveniente, con la possibilità di una mobilità multimodale e a basso impatto, facilmente accessibile e aperta all'innovazione tecnologica. Le finalità del NPGTU sono essenzialmente il miglioramentodella sicurezza stradale, la riduzione dell inquinamento atmosferico e acustico, il conseguimento dei risparmi energetici, in coerenza con gli strumenti urbanistici vigenti e nel rispetto dei valori ambientali [Fig ]. Il nuovo PGTU prevede sei zone concentriche (due in più del precedente), ovvero: le quattro zone concentriche interne al GRA, la zona esterna che comprende i soli perimetri urbani di una certa rilevanza (zona orientale e sud-orientale che forma una continuità con i castelli, la zona Cassia e tutti gli altri nuclei urbani a ridosso del GRA in continuità con la quarta zona) e quella che costituisce il settore ovest della città comprendente gli insediamenti di Ostia e Acilia. Lo scenario attuale di ogni zona e le azioni previste per la stessa nel nuovo modello di zonizzazione sono illustrate nella Tav Fig PGTU obiettivi di medio periodo Uso sistematico della bicicletta al 2% Morti sulle strade nel % rispetto al 2012 Aumento del 20% della velocità commerciale TPL Aumento del 20% degli Utenti del TPL PGTU Principali obiettivi di medio periodo Centro storico organizzato in isole ambientali, circolazione soli mezzi a basse emissioni Ridurre le emissioni di CO2 da traffico Un'isola ambientale in ogni municipio Fonte: elaborazioni su DGCa 273/. 183

188 CAP VIII Trasporti e mobilità La pianificazione della mobilità a Roma Tav Zonizzazione PGTU:scenario attuale, obiettivi ed azioni previste Zona 1 "Area centrale Mura Aureliane" 2 "Anello ferroviario" 3 "Circonvallazione esterna" 4 "GRA" 5 "Extra GRA" 6 "La città verso il mare" Scenario Attuale 50,5% TPL 5,9% a piedi o in bicicletta 35,5% Autovetture 38,2% TPL 52% Autovetture 27% TPL 62,9% Autovetture 18,8% TPL 64% Autovetture 18,5% TPL 56,9% autovetture 10% piedi o bicicletta Obiettivi Massima riduzione del traffico veicolare privato Incremento del TPL e dei sistemi di mobilità condivisa Sostanziale equilibrio tra autovettura e TPL Sviluppo del servizio pubblico di trasporto attraverso politiche di incentivazione per intermodalità Miglioramento dell accessibilità TPL e razionalizzazion e rete stradale Sviluppo di sistemi e servizi in grado di conciliare domanda di trasporto pendolare e stagionale Fonte: elaborazioni su DACa 21/. Azioni Individuazione di zone a emissione zero Eliminazione traffico di attraversamento Sosta tariffata integrale Individuazione di itinerari pedonali e ciclabili Articolazione in isole ambientali Riorganizzazione rete TPL Potenziamento sistemi di sharing (car/bike/van) Regolazione degli accessi con mezzi privati Revisione sosta tariffata Riorganizzazione distribuzione merci Realizzazione di isole ambientali Individuazione percorsi pedonali e ciclabili Riorganizzazione della rete TPL Sviluppo sistemi di sharing (car/bike/van) Fluidificazione viabilità principale Riconnessione viabilità tangenziale Eliminazione parcheggi su viabilità principale Parcheggi sostitutivi sosta su strada Micro parcheggi di scambio Potenziamento servizio bus sugli assi di penetrazione Corsie riservate al TPL e sistemi di priorità alle intersezioni Incremento dei servizi di TPL funzionali al cambio di modalità con il metro-ferro Potenziamento bus su linee di penetrazione Messa in sicurezza di fermate e percorsi di accesso al trasporto pubblico Fluidificazione viabilità portante e priorità semaforica al TPL Potenziamento parcheggi di scambio Sviluppo del servizio pubblico in aree a domanda debole Programmi di riammaglio della rete infrastrutturale minuta Creazione di un sistema di accessibilità al TPL per pedoni e ciclisti Realizzazione di isole ambientali Riqualificazione e efficientamento della Roma-Lido Provvedimenti per la regolazione degli accessi al centro storico di Ostia e all itinerario Lungomare Riammaglio delle reti ciclabili locali esistenti Sviluppo di sistemi di mobilità alternativa sia a scopo turistico che per spostamenti sistematici Realizzazione di isole ambientali e di aree pedonali Piani di mobilità locale Il PGTU definisce inoltre gli indirizzi riguardo all'organizzazione e allarazionalizzazione delle risorse e delle infrastrutture esistenti, nonché le misure di regolazione della domanda. Le aree di intervento sono quelle relative a tutte le componenti dellamobilità: pedoni, ciclisti, trasporto pubblico,veicoli privati e sosta. 184

189 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Tav.8.1.2Stima dei benefici conseguibili attuando il PGTU(milioni di euro/anno) Componenti Miglioramento delle condizioni d'uso della rete Emissioni e costo sociale annuo Miglioramento della sicurezza stradale (Sinistri ) Totale Costo di esercizio dei veicoli privati Riduzione dei tempi di percorrenza Valore annuo del tempo speso su strada Riduzione delle emissioni inquinanti Fonte: elaborazioni su DACa 21/. Costo attuale Costo obiettivo (PGTU) Beneficio economico 564,21 513,95 50,26 Pneumatici 44,70 40,70 4,00 Manutenz. e Riparazione 181,70 165,50 16,20 Quota capitale 192,30 175,20 17,10 Carburante 145,60 132,60 13, , ,27 394,10 Trasporto privato 2.296, ,20 556,10 Trasporto pubblico 1.148, ,30 162,00 326,18 279,74 46,44 CO 78,49 67,19 11,30 NOX 93,41 80,34 13,07 VOC 14,69 12,69 2,00 PM10 15,99 13,61 2,37 CO2 123,61 105,90 17, , ,85 113, , ,55 604,61 Nell ottica di Roma smart city, il Piano prevede inoltre l introduzione di tecnologie informatiche e digitali a supporto delle politiche relative alla gestione e il controllo del traffico, la sicurezza, e la riduzione degli impatti ambientali. Nella Tav sono riportati e quantificati i benefici a favore della collettività in termini di minori costi da sostenere, nel caso venissero pienamente raggiunti gli obiettivi indicati nel PGTU. Tali risparmi sono costituiti per il 65% dal valore del temporisparmiato sulla rete (che tiene conto anche dell incremento dei tempi globali di percorrenza sulla rete di trasportopubblico e dei relativi costi a causa dell aumento di passeggeri), dal 20% associato al miglioramento dellecondizioni di sicurezza stradale (riduzione degli incidenti e delle esternalità negative derivanti), e dalrimanente 15% pari alla somma dei risparmi ottenuti dal miglioramento delle condizioni d uso della rete (riduzione dei costi di esercizio deiveicoli) e dalla riduzione degli oneri sociali connessi all inquinamento. Gli effetti delle azioni previste dal PGTU saranno monitorati attraverso unapiattaforma web-gis che consentirà di calcolare gli indicatori sintetici di prestazioneper avere misura della sostenibilità urbana del piano, in relazione alle diverse componenti oggetto del PGTU. 8.2 Trasporto pubblico locale Evoluzione del quadro normativo, istituzionale e contrattuale IL TPL ROMANO La gestione del trasporto pubblico romano, dopo diverse fasi di riordino organizzativo e societario (per maggiori dettagli, cfr. Relazione annuale 2013, Par ), è regolata tramite affidamento a: - Atac, fino al 3 dicembre 2019 (DAC 47/2012), dei servizi di trasporto pubblico locale di superficie e di metropolitana, delle tre ferrovie ex concesse (Roma-Lido, Roma-Pantano e Roma Civita Castellana-Viterbo) di competenza regionale, oltre alla gestione della sosta tariffata su strada e dei parcheggi di scambio (mobilità privata). 185

190 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale - Roma TPL s.c.a r.l., tramite gara ad evidenza pubblica per una durata di otto anni (DGCa 96/2010), della gestione dei lotti esternalizzati delle linee di bus periferici, pari a circa il 20% dell offerta di servizio di superficie su gomma. - Roma Servizi per la Mobilità (di seguito RSM) del supporto al Dipartimento Mobilità e Trasporti per le attività di pianificazione, supervisione, coordinamento, controllo e informazione nell ambito della mobilità pubblica oltre che privata e della logistica delle merci. Il quadro contrattuale con Atac, con scadenza iniziale fissata al 31 dicembre 2011 è stato più volte prorogato, finché, a seguito dell approvazione del Piano Triennale di Rientro di e del nuovo PGTU (DAC 21/), l Assemblea Capitolina con DAC 34/ ha provveduto ad aggiornare e integrare le vigenti linee guida per la stipula del nuovo contratto introducendo i seguenti elementi di novità: - introduzione di Livelli Adeguati del Servizio; - adozione dei costi standard dal 1 gennaio 2017 (dopo un periodo regolatorio di transizione nel triennio ); - istituzione di un Comitato di controllo degli obiettivi contenuti nel Piano di Efficientamento; - sistema di penalità/premialità sulla qualità del servizio erogato; - promozione alla partecipazione ed ai rapporti con le associazioni dei consumatori. Il nuovo contratto di servizio per la gestione del trasporto pubblico locale di superficie, di metropolitana e delle attività complementari è stato approvato il 6 agosto dalla Giunta Capitolina con DGCa 273/ con validità fino al 3 dicembre La gestione dei parcheggi di scambio e della sosta tariffata risulta attualmente priva di copertura contrattuale essendo scaduta il 30 settembre scorso l ultima proroga. Fig Principali novità del nuovo contratto di servizio con Atac Piano di efficientamento da realizzare entro il 31/12/2016 Costi standard: obiettivo entro 2016 AVM nel 100% dei mezzi di superficie entro il Razionalizzazione della rete ATAC Contratto di servizio con scadenza 3 dicembre 2019 (DGCa 273/) Informazioni e reclami sul web Confronto semestrale con i municipi Comitato di Vigilanza: verifica corretto svolgimento servizio e rispetto contratto Comitato di controllo Analogo: verifica andamento economico e Piano di efficientamento Protocollo d'intesa: Tavolo tecnico con associazioni dei consumatori Fonte: elaborazioni sudgca 273/. 186

191 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Nella Fig sono riportate le principali novità introdotte con il nuovo contratto di servizio mentre nelle Figg e sono illustrate le caratteristiche più salienti rispettivamente del Piano di efficientamento e degli interventi per la razionalizzazione della rete, ovvero i due architravi su cui si fonda l azione di rinnovamento avviata dall Amministrazione Capitolina. Fig Principali azioni del Piano di efficientamento di Atac Contrasto evasione tariffaria Implementazione rete di vendita Miglioramento parco mezzi Azioni sul personale riconversione e premialità ATAC Piano di efficientamento Tecnologie per monitoraggio e informazione utenza Raggiungimento dei costi standard Fonte: elaborazioni sudgca 273/. Fig Interventi per la Razionalizzazione della rete del TPL Riordino delle sovrapposizioni gomma ferro Ridefinizione servizio notturno Miglioramento servizio linee periferiche Rimodulazione programma esercizio rete portante Miglioramento accessibilità stazioni e capolinea ATAC Razionalizzazione della rete Introduzione bus alta capacità sulle direttrici Cittadini e associazioni coinvolte nel monitoraggio Introduzione servizi a chiamata in aree a domanda debole Fonte: elaborazioni sudgca 273/ 187

192 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Contratto con Roma Servizi per la Mobilità Centro competenza sicurezza stradale Servizi relativi al Piano Bus Turistici Trasporto scolastico Pianificazione e progettazione della mobilità Elaborazione strumenti attuativi del NPGTU Roma Servizi per la Mobilità Affidamento fino al 31/12/ (DGCa 164/) Monitoraggio dei servizi di trasporto, qualità attesa e percepita Rendicontazione regolarità dei servizi Servizi di Sharing Progettazione e manutenzione impianti segnaletica luminosa e dei sistemi ITS Centrale della Mobilità Servizi relativi al TPL non di linea Rilascio permessi ZTL, disabili Fonte: elaborazioni su DGCa 164/. L affidamento a RSM, dopo varie proroghe, è stato approvato dalla Giunta Capitolina il 19 maggio (DGCa 164/) con un periodo di validità fino al 31 dicembre e demanda alla società, oltre alle molteplici attività già espletate, ulteriori attività innovative quali la mobilità sostenibile e lo sviluppo tecnologico nel campo della mobilità [Fig ] Evoluzione della domanda e dell offerta Un recente studio della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) (Mobilità urbana - Il trasporto pubblico locale: il momento di ripartire) ha evidenziato chela scelta modale dei cittadini italiani, al contrario di quanto accade nel contesto europeo, è influenzata dal fatto che il trasporto pubblico è tradizionalmente considerato un bene inferiore, anche se a seguito della crisi economica sembrerebbe essersi consolidato un nuovo modello di consumo di mobilità, in ambito sia urbano sia extraurbano, il quale penalizza gli spostamenti per ragioni ricreative e rafforza quelli legati a bisogni di vita, a ragioni di lavoro, di studio o per la gestione familiare. D altronde, se i centri urbani fossero serviti da un offerta di Tpl efficiente, essi sarebbero in grado di garantire un adeguato livello di accessibilità delle aree urbane e periferiche con servizi affidabili e di qualità, attraendo una nuova domanda e avviando una fase di rilancio del settore. La stessa CDP pone l accento sul fatto che in Italia manca ancora quel salto culturale che consenta di apprezzare appieno l uso del trasporto pubblico come strumento funzionale a un miglioramento del livello di benessere sia del singolo sia della collettività, e ciò in quanto una piena consapevolezza dei benefici connessi a un maggiore e migliore utilizzo del mezzo pubblico non si ritrova in nessun livello, né individuale, né politico e amministrativo. LA DOMANDA DI TPL Nella Fig è mostrata la domanda di Tpl misurata attraverso una stima dei passeggericorsa annuali a Roma. Si osserva innanzitutto un rapporto costante di tre a uno tra utilizzatori della rete di superficie rispetto a quelli delle linee su ferro, mentre l andamento è complessivamente discendente sino al 2013 con un inversione di 188

193 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale tendenza nell anno successivo. Tale decremento si riflette anche nel valore medio delle corse giornaliere per abitante [Fig ]. Nella lettura di questi dati (stimati in base ad un algoritmo), però, bisogna tener conto del fatto che la consistente diminuzione avvenuta nel 2012 è in gran parte dovuta all impossibilità di rilevare l utilizzo del Tpl da parte di alcune categorie che hanno diritto alla gratuità (corpi militari e forze dell ordine). Da gennaio 2012 a febbraio 2014, infatti, l accesso gratuito è stato permesso al personale in divisa solo previa presentazione del tesserino di servizio (che non permette il conteggio degli ingressi), in luogo delle Card di libera circolazione ripristinate a partire da febbraio L impossibilità di rilevare l utilizzo del Tpl da parte di alcune categorie spiega così la bassa percentuale di passeggeri-corsa gratuiti nel biennio 2012/2013 rispetto a quella degli anni precedenti [Fig ]. Effettuando un confronto della domanda di Tpl nelle principali città europee 1 [Figg e 8.2.9], si osserva che a Roma, Londra e Copenaghen la maggioranza dei passeggeri sono trasportati servendosi dei mezzi su gomma, mentre a Vienna, Parigi, Madrid e Berlino invece risultano prevalenti i passeggeri trasportati via metropolitana. Fig Stima dei passeggeri corsa annuali del Tpl a Roma (milioni) Autobus e tram Metropolitana e ferrovie Fonte: elaborazioni su dati Atac. Fig ,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 Corse medie del Tpl per abitante al giorno a Roma 1,17 1,12 0,99 0,96 0,93 0,4 0,38 0,34 0,33 0, Autobus e tram Metropolitana e ferrovie Fonte: elaborazioni su dati Atac e popolazione Istat. 189

194 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Percentuale passeggeri corsa paganti e gratuiti del Tpl a Roma 100% 80% 23% 19% 5% 6% 9% 60% 40% 77% 81% 95% 94% 91% 20% 0% paganti gratuiti Fonte: elaborazioni su dati Atac. Fig Domanda di trasporto pubblico in alcune città europee: autobus (passeggeri trasportati per abitante) Roma Londra Parigi Copenaghen Madrid Berlino Vienna Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo. Fig Domanda di trasporto pubblico in alcune città europee: metropolitana (passeggeri trasportati per abitante.) Parigi Vienna Madrid Londra Berlino Copenaghen Roma Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo. 190

195 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale L OFFERTA DI TPL Nella Fig sono presentati i dati di produzione del servizio in un arco temporale che va dal 2010 al L offerta del servizio metropolitano evidenzia una dinamica altalenante (con un aumento nel periodo pari all 8%) ovvero: - una diminuzione del 2011, dovuta ai lavori per la metro C che hanno comportato l interruzione serale e la chiusura totale nel mese di agosto della linea A; - un deciso aumento nel 2012 e 2013, determinato dall apertura e all entrata a regime della nuova linea B1; - una successiva diminuzione nel 2014 che ha interessato tutte le linee seppur con motivazioni differenti. Carenza di personale unitamente a cause esogene (scioperi ed altri eventi) per la linea A; vetustà del parco mezzi (continue soppressioni legate a guasti) e carenza di risorse umane per la linea B; scioperi e guasti per la linea C. Anche per quanto riguarda le ferrovie ex concesse l offerta presenta un andamento dinamico (con una diminuzione nel periodo pari al 6%) registrando: - una diminuzione nel 2011 dovuta a lavori di manutenzione straordinaria sulle tratte Roma- Lido e Roma-Viterbo; - un incremento nel 2012 che è stato limitato dal riverbero sulla circolazione di alcuni lavori di ammodernamento; - una produzione stabile nel 2013 e nel Il servizio sulla Roma-Giardinetti è stato inferiore alle attese per carenza di personale, e a causa del fenomeno degli accodamenti in ambito urbano. Analoga situazione sulla Roma-Lido dove il servizio è stato più volte interrotto e/o rimodulato a causa di furti di rame delle linee aeree, scioperi, carenza di mezzi e personale. Per quel che riguarda le vetture-km prodotte dal trasporto di superficie diurno, viene considerata la produzione effettuata da Atac e Roma TPL (valore stimato in base alle percentuali di erogazione del servizio dichiarate da contratto di servizio, cfr. Relazione Annuale 2014, Cap. 2, Tav ). La produzione del trasporto di superficie diurno, pur rimanendo largamente preponderante nell offerta complessiva, nel 2014 subisce un decremento del 10% rispetto al 2010, da ricondurre in larga parte all operazione di razionalizzazione della rete già iniziata nel 2012 e attuata in larga parte nel L obiettivo della razionalizzazione, oltre alla riduzione delle corse, e quindi dei costi, è quello di eliminare i servizi a basso utilizzo, le sovrapposizioni delle linee per potenziare quelle più utili e frequentate, e istituire nuovi collegamenti nelle aree oggi scarsamente servite, garantendo contestualmente maggiore regolarità, puntualità e rispetto degli orari di passaggio. Un andamento tendenzialmente decrescente è ascrivibile anche alle immatricolazioni di autoveicoli e motoveicoli come si evince dalla Fig suggerendo come il perdurare della crisi economica abbia interessato anche il settore della mobilità privata. Fig Vetture-km offerte dal Tpl annualmente a Roma (milioni) ,0 16,0 16,4 16,0 16, ,2 34,0 39,0 41,5 40, ,2 137,9 135,1 130,1 127, Fonte: elaborazioni su dati Atac e RomaTPL. Bus e tram Metropolitana Ferrovie concesse 191

196 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Vetture-km offerte dal Tpl e veicoli privati a Roma (indice 2011=100) Bus e tram Metropolitana Ferrovie concesse Autoveicoli Motocicli Nota: il dato dal 2012 al 2014 relativo ai motocicli è stimato sulla base dell incremento registrato a livello provinciale. Fonte: elaborazioni su dati Atac e Aci Annuario Statistico. Tav Offerta di Tpl nella grandi città (2013) Autobus, filobus e tram Città Lunghezza rete (km)* Fermate Vetture Posti-km (milioni) Lunghezza rete (km) Metropolitana Stazioni Vagoni Posti-km (milioni) Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari (*) Al lordo delle sovrapposizioni tra linee autobus, tram e filobus. Fonte: elaborazioni su dati Istat Mobilità urbana Il confronto dell offerta di Tpl a livello italiano evidenzia per Roma due peculiarità [Tav ]: - una rete di superficie particolarmente estesa e una produzione del servizio paragonabile a quella offerta da Milano, Napoli, Palermo e Torino messe assieme. Diversamente avviene per il servizio di metropolitana dove prevale invece Milano, in termini sia di estensione della rete che di posti-km offerti. - una gestione limitata al territorio comunale, mancando una piena integrazione con i comuni dell hinterland come a Milano, Napoli, Torino, Bologna e Firenze dove il servizio urbano ed extraurbano viene svolto dalla stessa azienda. Al fine di approfondire ulteriormente l analisi, sono stati utilizzati alcuni indicatori di efficacia del servizio e di soddisfacimento della domanda di trasporto, disaggregati per bus, tram e per la metropolitana. La domanda effettiva, misurata come passeggeri-corsa per abitante, è infatti il prodotto dell offerta potenziale (posti-km offerti per abitante) e del tasso di riempimento delle vetture o loadfactor (passeggeri-corsa per posto-km offerto). A sua volta l offerta potenziale è il prodotto della dotazione di infrastrutture (km di rete per abitante), della sua intensità di utilizzo (vetture-km offerte per km di rete) e della capienza media del parco veicoli (posti-km per vettura-km). La domanda effettiva è quindi l effetto combinato di quanti km di rete sono disponibili, della frequenza con cui vengono percorsi dai mezzi pubblici, della capienza e di quanto si riempiono i veicoli [Fig ]. 192

197 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Per il trasporto di superficie, si osserva una tendenziale diminuzione che riguarda quasi tutti gli indicatori, con un decremento che è stato più accentuato nell ultimo biennio attribuibile agli effetti prodotti dalla razionalizzazione del servizio [Fig ]. Analogo trend si nota nel comparto metropolitano nel quale, nonostante l apertura della linea C, non si è registrato un aumento dell offerta di vetture-km che ha determinato, di conseguenza, una crescita del relativo tasso di riempimento [Fig ]. Fig Scomposizione della domanda e offerta di Tpl Fonte: elaborazioni. Fig Domanda e offerta di bus e tram a Roma Nota: i km di rete del 2013 (non disponibili) sono stati assunti pari a quelli del Fonte: elaborazioni su dati Atac e Istat Mobilità Urbana2013. Offerta potenziale (1.000 posti-km per ab.) Dotazione di rete (km di rete per ab.) Intensità di utilizzo (mil. posti-km per km di rete) Tasso di riempimento (pass. per posti-km) Domanda effettiva (passegg. per 100 ab.) Fig Domanda e offerta della metropolitana a Roma Fonte: elaborazioni su dati Atac e Istat Mobilità Urbana Offerta potenziale (posti-km per ab.) Dotazione di rete (km di rete per ab.) Intensità di utilizzo (posti-km per km di rete) Tasso di riempimento (pass. per posto-km) Domanda effettiva (pass. per ab.) 193

198 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Offerta di bus e tram nelle grandi città (2013) offerta potenziale = dotazione di rete x intensità di utilizzo (migliaia di posti-km per ab.) (km ogni ab.) (posti-km ogni km di rete) ,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 1, Roma 4,8 0,9 5,5 Milano 5,1 0,6 8,5 Napoli 1,2 0,5 2,6 Torino 5,3 0,9 6,1 Palermo 2,1 0,5 4,2 Genova 4,3 1,3 3,3 Bologna 3,9 0,9 4,3 Firenze 5,6 1 5,4 Bari 3,1 1 3,2 Fonte: elaborazioni su dati Istat Mobilità urbana Fig Offerta della metropolitana nelle grandi città (2013) offerta potenziale = dotazione di rete x intensità di utilizzo (migliaia di posti-km per ab.) (km ogni mln ab.) (posti-km ogni km di rete) Roma 3,1 15,3 213 Milano 8 50,9 161 Napoli 1,1 18,1 61 Torino 1,4 15,1 94 Genova 0,4 12,4 30 Fonte: elaborazioni su dati Istat Mobilità urbana Utilizzando alcuni indicatori di offerta anche in altre realtà italiane è possibile evidenziare per Roma [Fig e Fig ]: - un offerta potenziale del Tpl di superficie inferiore sia a città che offrono anche un servizio metropolitano (come Torino e Milano) sia a quelle che ne sono sprovviste (Firenze); - una intensità di utilizzo della rete di superficie significativamente inferiore al valore di Milano, presumibilmente a causa di un disegno delle linee differente, essendo quelle milanesi poche ma ad elevata frequenza e quelle romane numerose ma in quartieri periferici poco densi e quindi a bassa frequenza di passaggio; - un offerta potenziale di metropolitana che è circa il 40% di quella a Milano, un dato che deriva essenzialmente da una insufficiente estensione della rete sotterranea, in parte compensato da una intensità di utilizzo maggiore di circa un quarto. 194

199 Londra Copenaghen Parigi Roma Madrid Berlino Vienna Madrid Parigi* Londra Vienna Copenaghen Berlino Roma Copenaghen Roma Madrid Berlino Londra Vienna Parigi Madrid Londra Vienna Berlino Parigi Copenaghen Roma Relazione annuale CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Dotazione di rete autobus e metropolitana nelle città europee (km/ abitanti) ,44 71,91 47,92 47,83 45,63 40,82 11, ,88 5,00 4,22 4,18 3,97 3,75 1,43 Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo. Fig Offerta di trasporto pubblico nelle città europee (vetture-km per abitante) , , ,26 35,87 34,35 29,52 25, ,47 45,63 44,21 42,01 29, , , * il dato di Parigi include anche il trasporto tram Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo. Estendendo il raffronto a livello europeo [Fig ], si evidenzia innanzitutto il differente peso della dotazione infrastrutturale di Tpl (sempre rapportata alla popolazione) nelle varie città, con una generale e netta prevalenza della rete di trasporto su gomma rispetto alle metropolitane. Questa preponderanza risulta particolarmente accentuata a Roma (dove il rapporto è di 50:1) e in misura minore a Copenaghen (21:1). Per contro, il servizio di metropolitana risulta più sviluppato a Madrid con Roma che, per offrire un servizio analogo a quello delle altre capitali europee, dovrebbe più che triplicare la rete esistente. Analoghe considerazioni possono essere compiute prendendo in considerazione l offerta di produzione di trasporto pubblico per abitante [Fig ]. Si nota che a Copenaghen, Londra e Roma la produzione del trasporto su gomma prevale sulla metropolitana, al contrario di quanto accade a Berlino, Madrid, Parigi e Vienna. Il dato che emerge con più evidenza è che spetta alla capitale italiana l offerta complessiva più bassa tra le città esamina- 195

200 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale te: 48 vetture-km per abitante, meno della metà rispetto a quelle erogate a Londra Struttura ed evoluzione costi e tariffe IL COSTO DEL TPL PER LA COLLETTIVITÀ Nel nuovo contratto di servizio con Atac il corrispettivo erogato da per i servizi di TPL affidati è determinato applicando il 65% del costo standard al chilometro, a sua volta distinto per tipologia di mezzo di trazione, alla relativa produzione chilometrica complessivamente effettuata (DGCa_273/). Questa impostazione supera quella previgente nella quale il quantum veniva definito ex ante in base al costo presunto del servizio che veniva integrato ex post secondo il raggiungimento di specifici obiettivi di qualità. In particolare, il corrispettivo fisso era commisurato al servizio prodotto in termini di vetture-km, insieme a rimborsi per la copertura di extra costi originati da variazioni normative non prevedibili all atto della stipula o da accordi successivi (es. aumento del gasolio, rinnovo del contratto collettivo di lavoro, vigilanza, antiterrorismo), per variazioni al programma di esercizio, per riduzioni di servizio dovute a causa di forza maggiore, per l espletamento di servizi speciali e per attività accessorie. Oltre a questi corrispettivi, Atac incassa anche gli introiti derivati dalla vendita dei titoli di sosta, dal servizio di trasporto riservato e Tav Corrispettivi pagati alle aziende del Tpl a Roma per la copertura dei costi sociali (i quali accolgono i contributi di, Provincia di Roma e Regione Lazio sui titoli con tariffa agevolata a categorie di utenti appartenenti alle fasce sociali deboli), oltre a una quota parte degli introiti da vendita dei titoli di viaggio nell ambito del sistema integrato Metrebus con Co.Tra.L. e Trenitalia. I ricavi per Atac da contratto di servizio con la Regione Lazio sono relativi al corrispettivo chilometrico previsto per il servizio ferroviario regionale svolto sulle linee Roma-Lido, Roma- Giardinetti e Roma-Viterbo. Al fine di stimare l evoluzione del costo complessivo del Tpl per la cittadinanza romana (quindi anche i non utenti), sono stati considerati, dal 2010 al, i corrispettivi di Atac, di Roma TPL e di Roma Servizi per la Mobilità e Tevere TPL (fino al 31/05/2010) [Tav ]. Da notare che per Atac il totale dei corrispettivi per il contratto di servizio con è comprensivo anche dei rimborsi per i rinnovi del CCNL. I corrispettivi pagati alle aziende del Tpl nel 2014 sono lievemente diminuiti dell 1,4% rispetto al 2013 mentre il costo indiretto medio per residente di circa il 6%.Alle somme corrisposte per il funzionamento del Tpl da parte di tutti i romani in via indiretta, vanno poi aggiunti i ricavi da titoli di viaggio relativi alla vendita di biglietti e abbonamenti della rete integrata e della rete Atac da parte degli utilizzatori. Gestore Ricavi (migliaia di ) Atac (*) Contratto di servizio Mobilità pubblica Metropolitane Superficie Servizi TPL Mobilità privata Contratto di servizio - Regione Lazio (a) Roma TPL (*) Ricavi da traffico diurno Tevere TPL Ricavi da traffico diurno fino 31/05/ Roma Servizi per la Mobilità (**) Contratto di servizio Totale corrispettivi Costo indiretto per residente ( ) (*) Dati Bilancio d esercizio. (**) Dati Bilancio d esercizio relativi alla mobilità pubblica e privata (a) Per la gestione delle ferrovie: Roma-Lido, Roma-Pantano e Roma-Viterbo. Fonte: elaborazioni su dati Bilancio di esercizio delle società, contratti di servizio e Istat. 196

201 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Gli introiti della vendita dei titoli di viaggio costituiscono i corrispettivi delle prestazioni cumulative di trasporto effettuate dai vettori ATAC, Co.Tra.L. e Trenitalia. Fino al 31 dicembre 2014 gli introiti della vendita dei B.I.T. sono stati ripartiti tra i vettori con le seguenti percentuali: ATAC 85,13%, Co.Tra.L. 10,87% e Trenitalia 4%; mentre la restante parte residua è stata attribuita ad ATAC per il 68,71%, a Co.Tra.L. per il 16,15% ed a Trenitalia per il 15,14%. Tenuto conto dell esigenza di un riordino complessivo del Sistema Metrebus, con delibera della Regione Lazio (DGR 875/2014) sono state modificate (a partire dal 1 gennaio ) le quote di ripartizione del Sistema Integrato Metrebus Roma e del Sistema Integrato Metrebus Lazio. Le nuove quote di ripartizione prevedono che i ricavi della vendita dei titoli Metrebus Roma siano attribuiti ad ATAC per l 86,0%, a Co.Tra.L. per l 8,5% e a Trenitalia per il 5,5%, e che i titoli Metrebus Lazio siano ripartiti per il 38,0% ad ATAC, per il 31,0% a Co.Tra.L. e per il 31,0% a Trenitalia. Per quanto riguarda la gestione dei servizi di trasporto sulla ferrovia regionale Roma-Viterbo, tratta extra urbana, ATAC è titolare esclusiva degli introiti da traffico per vendita diretta di titoli di viaggio presso i punti vendita delle stazioni della stessa linea. Analizzando i dati relativi ai ricavi per la vendita dei titoli di viaggio nel quinquennio considerato, si nota una crescita degli stessi a partire dal 2012, da attribuire in parte sia agli aumenti tariffari in vigore dal 1 giugno 2012 sia alla razionalizzazione delle agevolazioni Metrebus Roma, che ha previsto la soppressione dei titoli mensili agevolati prestampati e l introduzione di nuove tipologie di abbonamenti annuali su supporto elettronico con differenti modalità di rilascio [Tav ]. LE TARIFFE PER GLI UTENTI I cittadini partecipano al costo del Tpl in due forme: direttamente e in forma regressiva, (come utenti dei mezzi di trasporto), indirettamente e in forma progressiva (attraverso il prelievo fiscale a livello locale e nazionale). Tale sistema fa sì che i cittadini residenti contribuiscano ai costi del servizio in misura proporzionalmente maggiore rispetto ad altre componenti della domanda: non solo a quelle occasionali legate al turismo e ai visitatori d affari o per altri motivi, ma anche e soprattutto quelle sistematiche legate ai flussi di pendolarismo che quotidianamente interessano la città. Gli aumenti del giugno 2012 hanno fatto sì che, a partire dallo stesso anno, molti cittadini scegliessero l abbonamento annuale rispetto al biglietto singolo o all abbonamento mensile (cfr. Relazione annuale 2014, Par ). Negli anni successivi, stabilizzatosi tale trend, l utenza ha spostato la sua preferenza sui biglietti plurigiornalieri; nel 2014 si nota un aumento delle vendite dei biglietti B.T.I. validi tre giorni (+6,8%) e dei di quelli C.S.I. validi sette (+11,9%) [Tav ]. Tav Corrispettivi pagati alle aziende del Tpl a Roma (euro, ) Atac Ricavi da vendite titoli di viaggio di cui introiti penalità evasione n.d. Fonte: elaborazioni su dati Bilancio di esercizio Atac. Tav Variazione titoli Metrebus Roma venduti (euro, ) N Titoli venduti Titoli Metrebus Roma B.I.T B.I.G B.T.I C.S.I Mensili Roma Annuali Roma Fonte: elaborazioni su dati Atac Bilancio di esercizio 2010, 2011, 2012, 2013 e

202 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale EQUITÀ Il confronto della gamma dei titoli di viaggio nelle principali città italiane (le prime nove per popolazione residente), insieme alle diverse opzioni tariffarie, permette di valutare sia le scelte politiche di suddivisione dei costi del Tpl tra utenti e fiscalità generale, sia la capacità di corrispondere adeguatamente alle differenti esigenze e condizioni della clientela. I biglietti a tempo ordinari permettono di utilizzare i mezzi pubblici per minuti a un prezzo compreso tra 1,00 e 1,50 euro, con una tariffa oraria media che di conseguenza si attesta tra 80 centesimi e 1,04 euro [Fig ]. Con un valore pari a 90 centesimi/ora (di poco inferiore alla media nazionale di 93 centesimi/ora) Roma, assieme a Genova, si colloca tra le città più economiche del campione esaminato, superata solo da Bari e Firenze (80 centesimi/ora). Analoga considerazione per la Capitale può essere fatta per gli abbonamenti mensili e annuali ordinari. Come appare evidente, per incentivare l acquisto degli abbonamenti si ricorre a un rapporto vantaggioso tra i prezzi dei diversi titoli: a Roma (come a Milano) sono sufficienti circa 12 giorni di viaggi di andata e ritorno per rendere conveniente l acquisto del titolo mensile rispetto al biglietto ordinario, mentre servono circa sette mesi di utilizzo intensivo per scegliere l abbonamento annuale rispetto al mensile; in entrambi i casi si tratta dei rapporti più favorevoli nelle grandi città eccetto Palermo dove per favorire l abbonamento mensile al biglietto semplice bastano 11 giorni. Le agevolazioni per studenti sono previste in tutte le città considerate, anche se a Roma e Napoli sono limitate all acquisto dell abbonamento annuale, dato che non è previsto un titolo mensile; inoltre le riduzioni per studenti annuali nelle città di Roma, Milano, Napoli e Genova, sono vincolate a limiti di reddito. Al fine di rendere maggiormente comparabili i dati con le altre realtà europee, si è scelto di confrontare il prezzo di un biglietto individuale per i trasporti pubblici (autobus, tram o metropolitana) in un percorso di circa 10 km o 6 miglia o almeno 10 fermate [Fig ]. Si osserva che la capitale italiana presenta, assieme a Madrid, il più basso livello tariffario tra le città esaminate; tuttavia, il dato deve essere considerato congiuntamente all offerta di dotazione infrastrutturale che, a Roma, risulta essere molto lontana rispetto ai livelli europei. Fig Biglietti e abbonamenti del Tpl nelle grandi città italiane (euro ) Biglietto ordinario Abbonamento mensile Abbonamento annuale 0 0,5 1 1, Roma 100 min Milano 90 min Napoli 90 min Torino 90 min Paler 90 min Genova 100 min Bolog 75 min Firenze 90 min Bari 75 min 1 1,5 1,5 1,5 1,5 1,4 1,5 1,3 1,2 n. d. 22 n. d * (studenti) ** 200*** 176,4**** * (studenti) , * mensile: variabile secondo la fascia ISEE di appartenenza 3 fasce da a ; annuale se inferiore ai 19 anni variabile con le stesse fasce ISEE mensili, euro 200, 26, 300, altrimenti 255 con ISEE inferiore a euro ** variabile secondo la fascia ISEE di appartenenza3 fasce da a *** studenti diurni con un limite massimo di reddito, rivalutato annualmente, fissato in 8.372,76 per l anno scolastico e per l anno accademico -2016; studenti serali senza limite di età e di reddito. **** Integrato, esiste anche un abbonamento aziendale 164,60 euro Fonte: elaborazioni su dati siti web aziendali. 198

203 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig ,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Prezzo di un biglietto individuale per i trasporti pubblici(autobus, tram o metropolitana) per un percorso di circa 10km o 6 miglia o almeno 10 fermate 3,77 2,85 2,30 2,00 1,67 1,50 1,50 Copenaghen Londra Berlino Vienna Parigi Roma Madrid Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo Verifica e monitoraggio della qualità del servizio Nel nuovo contratto di servizio è stato confermato l affidamento a Roma Servizi per la Mobilità del compito di effettuare il monitoraggio e la verifica del servizio TPL in termini di qualità erogata e percepita con un importante novità: ovvero la soppressione del previgente sistema bonus/malus, che prevedeva un integrazione al corrispettivo proporzionale al raggiungimento dello standard qualitativo, con un sistema di sole penali che viene determinato dal confronto fra qualità richiesta e effettivamente erogata. Per quanto riguarda invece la misurazione della qualità percepita, l indagine annuale viene commissionata ad un istituto di ricerche di mercato, secondo una metodologia concordata. Il contratto di servizio prevede che i suddetti risultati vengano resi noti in una Carta dei servizi, che riporti annualmente gli obiettivi quantitativi e qualitativi assunti nei confronti degli utenti, come misura di loro garanzia e tutela. La rendicontazione della qualità del servizio avviene pertanto secondo tre direttrici principali: - Carta dei servizi di Atac; - la rilevazione della qualità attesa e percepita sintetizzata dalla misura dell indice di soddisfazione (Atac e Roma TPL); - la rilevazione della qualità erogata relativamente ad un set di variabili che, raggruppate per indici, costituiscono i fattori da monitorare. CARTA DEI SERVIZI La Carta si ispira e garantisce il rispetto dei sei principi generali dettati dal DPCM del 30/12/98: - eguaglianza; - imparzialità per tutti coloro che intendono usufruire dei servizi Atac; - continuità e regolarità dei servizi (salvo cause di forza maggiore); - efficienza ed efficacia; - tutela ambientale; - partecipazione e trasparenza. Attraverso questa pubblicazione, Atac fornisce informazioni sui servizi offerti, sull accessibilità e sui servizi per le persone con disabilità, sulle tariffe e modalità di acquisto, su comunicazione, informazione e assistenza, sui diritti, doveri e condizioni generali di utilizzo dei servizi, oltre che sulla tutela dei cittadini-utenti. Inoltre, nella Carta dei servizi sono descritti gli indicatori di qualità, i relativi obiettivi raggiunti nonché i margini di miglioramento previsti per l anno, consentendo così anche la condivisione con utenti e cittadini. Si osserva che ancora non è stata pubblicata la carta dei servizi per il. QUALITÀ EROGATA ATAC La rilevazione della qualità erogata del servizio di trasporto di superficie e di metropolitana, gestito da Atac, avviene secondo un programma di monitoraggio contenente le modalità di rilevazione, gli indici e i relativi indicatori che nella discussione che segue farà riferimento ancora alle disposizioni del vecchio contratto di servizio. 199

204 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale La struttura degli indicatori di qualità del servizio, sia per le linee di superficie che per quelle metropolitane, è articolata intorno alla gerarchia: fattore, indice e variabile. Il fattore è una dimensione della qualità che può essere definita da uno o più indici, cioè un aspetto tecnicamente omogeneo del servizio che può dipendere dalla combinazione lineare di una o più variabili, intese come componenti misurabili del servizio. Ad ogni indice è associato un peso indice, come frazione di unità, che misura l importanza di un indice rispetto agli altri, e ad ogni variabile è associato un peso relativo che misura l importanza di una variabile rispetto a quelle che compongono un medesimo indice. Il prodotto fra il peso relativo di una variabile ed il peso dell indice di appartenenza determina il peso assoluto della variabile. A ciascuna variabile è associato un obiettivo in termini di standard e tolleranza. corrisponde ad Atac una frazione del Bonus semestrale disponibile contrattualmente (da 0 a 100%) in funzione dello scostamento degli indicatori, rispetto agli obiettivi fissati per gli indicatori ed all importanza relativa degli stessi. Quando il punteggio assunto da una variabile, a seguito di una campagna di rilievo, è superiore o uguale allo standard di riferimento, corrisponde la frazione del bonus disponibile pari al peso assoluto della variabile, mentre quando il valore della variabile è compreso fra lo standard e la tolleranza di riferimento, ne corrisponde una frazione; quando, infine, il valore della variabile è minore della tolleranza di riferimento, viene applicato un malus che viene detratto dal bonus. Linee di superficie La qualità erogata sulle linee di superficie viene rilevata dal 2011 attraverso tre fattori: manutenzione, regolarità e commerciale [Tav ]. A seguito del riassetto delle società del Tpl, è stata necessaria una revisione dei disciplinari tecnici tra il 2010 e il 2011, che ha comportato, per la gestione del sistema Bonus-Malus delle linee di superficie, la sostituzione, nell indice Parco veicoli, della variabile Indice globale di Manutenzione con la variabile Rotabili superficie, l eliminazione della variabile manutenzione straordinaria, nonché l introduzione di un nuovo indice Commerciale (peso 0,20) composto da tre variabili Rete di vendita, Info fermate e Controllo evasione tariffaria al posto dell indice Qualità, Ambiente e RS (peso 0,10) costituito dall unica variabile Implementazione. Il fattore regolarità è funzione della corse effettuate e programmate, ed è definito dal solo indice corse, composto da due variabili: la percentuale di corse in standard e la percentuale di corse effettuate. Il fattore manutenzione è quindi definito dal 2011 da tre indici: dotazione vetture, dotazione impianti e parco veicoli. Il fattore commerciale, attivato dal 2011, è funzione di tre variabili: rete di vendita, informazioni alle fermate e evasione tariffaria. La variabile rete di vendita esprime l efficacia della stessa sia in termini di funzionamento assoluto di MEB (ai capolinea) e POS (c/o i rivenditori), sia di disponibilità territoriale. La variabile informazione alle fermate misura l efficacia della manutenzione dei dispositivi di informazione all utenza presso gli impianti di fermata in ordine sia alla fruibilità delle informazioni stesse sia al decoro ed alla sicurezza con cui sono fornite. La variabile di monitoraggio evasione tariffaria misura infine l efficacia della programmazione del presidio a bordo dei veicoli ed agli accessi delle stazioni di metropolitana. In Fig è mostrato l andamento di alcune variabili che nel periodo hanno evidenziato profili di criticità: - la percentuale di corse effettuale nello standard si colloca sempre su valori all interno della fascia di tolleranza non raggiungendo mai lo standard nel quinquennio considerato; - l indicatore relativo alla segnaletica (ovvero la conservazione della segnaletica orizzontale della fermata) è quello che con più frequenza si è collocato al di sotto del margine di tolleranza; - la variabile indicatori alfanumerici (funzionalità e coerenza degli indicatori di linea e di percorso) e sedili mostrano un andamento prima discendente e poi crescente fino a raggiungere lo standard; - la variabile info fermate presenta un trend tendenzialmente decrescente con valori per il 2014 ben al di sotto del margine di tolleranza. Nel complesso, la media di tutti gli indicatori (pesata in funzione della rilevanza degli stessi) subisce nel corso degli anni una diminuzione evidenziando di conseguenza un progressivo scadimento della qualità erogata [Fig ]. 200

205 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Tav Struttura degli indicatori di qualità erogata sulle linee di superficie di Atac 2010 Fattore Indice Variabile Peso assoluto Tolleranza Standard % corse in standard 0,2000 0,700 0,800 regolarità corse % corse effettuate 0,1000 0,800 0,900 manutenzione Sist. Integrati Tot 0,3000 indicatori alfanumerici 0,0360 0,820 0,920 pulizia interna ed esterna 0,0270 0,800 0,900 obliteratrici/meb 0,0420 0,800 0,900 sedili 0,0225 0,800 0,900 illuminazione interna 0,0225 0,800 0,900 Tot 0,1500 capolinea 0,0375 0,600 0,700 segnaletica 0,0375 0,600 0,700 aiuole e recinzioni tram 0,0375 0,600 0,700 divisori corsie preferenziali 0,0375 0,600 0,700 Tot 0,1500 Indice Globale Manutenzione 0,2000 0,700 0,980 Tot 0,2000 rispetto del programma 0,1000 0,700 0,800 Tot 0,1000 implementazione 0,1000 0,650 0,900 Tot 0,1000 1, Fattore Indice Variabile Peso assoluto Tolleranza Standard % corse in standard 0,2000 0,700 0,800 regolarità corse % corse effettuate 0,1000 0,800 0,900 manutenzione Commerciale Totale dotazione vetture dotazione impianti parco veicoli straordinaria Qual. Amb. e RS dotazione vetture dotazione impianti parco veicoli comm. Tot 0,3000 indicatori alfanumerici 0,0360 0,820 0,920 pulizia interna ed esterna 0,0270 0,800 0,900 obliteratrici/meb 0,0420 0,800 0,900 sedili 0,0225 0,800 0,900 illuminazione interna 0,0225 0,800 0,900 Tot 0,1500 capolinea 0,0375 0,600 0,700 segnaletica 0,0375 0,600 0,700 aiuole e recinzioni tram 0,0375 0,600 0,700 divisori corsie preferenziali 0,0375 0,600 0,700 Tot 0,1500 Rotabili superficie 0,2000 0,930 0,945 Tot 0,2000 Rete di vendita 0,0668 0,730 0,800 Info fermate 0,0666 0,790 0,840 Controllo evasione Tar. * 0,0666 0,800 0,900 Tot 0,2000 Totale 1,0000 (*) 2/3 del bonus sono corrisposti interamente per il primo semestre Fonte: elaborazioni su dati Atac. 201

206 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Linee di superficie - dettaglio delle variabili più critiche % corse in standard (tolleranza 0,7 - standard 0,8) 0,9 0,8 0,7 0,6 1,0 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem % corse effettuate (tolleranza 0,8 - standard 0,9) 0,9 0,8 0,7 0,6 1,0 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Indicatori alfanumerici (tolleranza 0,82 - standard 0,92) 0,9 0,8 0,7 0,6 1 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Sedili (tolleranza 0,8 - standard 0,9) 0,9 0,8 0,7 0,6 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem

207 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 1,0 Segnaletica (tolleranza 0,6 - standard 0,7) I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Rete di vendita (tolleranza 0,73 - standard 0,8) 0,9 0,8 0,7 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,6 0,9 1 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 % corse in standard (tolleranza 0,7 - standard 0,8) I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Info fermate (tolleranza 0,79 - standard 0,84) I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem nella fascia di tolleranza inferiore alla tolleranza valore maggiore o uguale allo standard Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Fig Linee di superficie - raggiungimento del livello di qualità standard (100%) linee di superficie 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Fonte: su dati Atac. 203

208 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Linee di metropolitana La qualità erogata sulle linee di metropolitana viene rilevata attraverso due fattori: regolarità e manutenzione [Tav ]. Il fattore regolarità è definito dall indice corse e il fattore manutenzione è definito dagli indici: dotazioni stazioni, dotazione veicoli, impianti e rotabili. Nella Fig è riportato l andamento di alcune variabili che nel periodo hanno evidenziato profili di criticità. Si osserva in particolare una tendenziale diminuzione della variabile % corse in standard, che è stata più accentuata per la linea B. Nel complesso, anche in questo caso la media di tutti gli indicatori (pesata in funzione della rilevanza degli stessi) subisce nel corso degli anni una diminuzione evidenziando di conseguenza un progressivo scadimento della qualità erogata [Fig ]. Tav Struttura degli indicatori di qualità erogata sulle linee di metropolitana gestite da Atac Peso Peso assoluto Fattore Indice Variabile assoluto Tolleranza Standard % corse in standard (d) 0,4000 0,4000 0,900 0,950 regolarità corse Tot 0,4000 0,4000 manutenzione dotazioni stazioni dotazioni veicoli impianti pannelli luminosi atrio 0,0140 0,0100 0,920 0,950 lampade 0,0200 0,0160 0,900 0,950 display variabili 0,0330 0,0290 0,900 0,950 display fissi (a)(c) 0,0000 diffusione sonora 0,0230 0,0190 0,950 0,980 bagni 0,0300 0,0260 0,700 0,800 ascensori 0,0300 0,0260 0,935 0,965 cestini rifiuti ( ) montascale (dal 2012) 0,0150 0,0110 0,700 0,800 scale mobili, tappeti mobili 0,0390 0,0350 0,935 0,965 pulizia stazioni (a) 0,0000 0,0300 0,850 0,950 Tot 0,2000 0,2000 lampade 0,0400 0,0400 0,950 0,970 annunciatore di fermata 0,0400 0,0400 0,700 0,800 portine 0,0400 0,0400 0,950 0,980 tabelle ed avvisi 0,0160 0,0160 0,900 0,950 aeratori e condizionatori (b) 0,0450 0,0450 0,900 0,950 pulizia veicoli 0,0190 0,0190 0,850 0,920 Tot 0,2000 0,2000 disponibilità impianti 0,1000 0,1000 0,990 0,995 Tot 0,1000 0,1000 disponibilità rotabili 0,1000 0,1000 0,970 0,982 rotabili Tot 0,1000 0,1000 Totale 1,0000 1,0000 (a) Nel II semestre 2012 valore pesato sulla produzione BITP sui 2 rami B e B1. (b) Nel 2010 il peso della variabile è stato distribuito uniformemente sulle rimanenti del medesimo indice. (c) Variabile eliminata nel (d) Nel 2010 dati non disponibili e valore convenzionale = 1. Fonte: elaborazioni su dati Atac. 204

209 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Linee metropolitane - dettaglio delle variabili più critiche 1,0 Metro A % corse in standard (tolleranza 0,90 - standard 0,95) 1,0 Metro B 0,9 0,9 0,8 0,8 0,7 0,7 0,6 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem 0,6 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 I Sem II Sem I Sem II Sem Metro A I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem Pannelli luminosi atrio (tolleranza 0,92 - standard 0,95) II Sem 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 I Sem II Sem I Sem II Sem Metro B I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem 1,0 0,9 0,8 0,7 Metro A Ascensori (tolleranza 0,935 - standard 0,965) 1,0 0,9 0,8 0,7 Metro B 0,6 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem 0,6 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem

210 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 1,0 0,9 0,8 0,7 Metro A I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Metro A I Sem II Sem I Sem Montascale (tolleranza 0,7 - standard 0,8) II Sem I Sem Metro A II Sem 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 Scale mobili, tappeti mobili (tolleranza 0,935 - standard 0,965) 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 Metro B I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem Lampade stazioni (tolleranza 0,90 - standard 0,95) 1,0 0,9 0,8 0,7 II Sem Metro B I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem Metro B II Sem 0,6 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 I Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Metro A I Sem II Sem I Sem II Sem Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. 0,6 I Sem II Sem I Sem Pulizia veicoli (tolleranza 0,85 - standard 0,92) II Sem I Sem II Sem 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Metro B I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem II Sem 206

211 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Linee metropolitane - raggiungimento del livello di qualità standard (100%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem I Sem II Sem Metro A Metro B Fonte: su dati Atac. QUALITÀ EROGATA ROMA TPL Come già accennato, indicatori, fattori e standard di qualità erogata per le linee di superficie gestite da Roma TPL sono stati fissati in sede contrattuale. Analogamente ad Atac, la struttura di monitoraggio è articolata in fattori, che a loro volta sono definiti da una serie di indicatori. La rilevazione dei valori assunti dagli indicatori viene effettuata mediante osservazione diretta con indagini mensili a bordo delle vetture. Su tutte le vetture rilevate vengono valutati: i sistemi d informazione all utenza, la pulizia, e il comfort di bordo; mentre su circa il 10% del parco vetture, con cadenza trimestrale, è valutato lo stato del fattore efficienza e la sicurezza di bordo. In caso di non raggiungimento dello standard, (pari a 0,8 eccetto che per il fattore Efficienza e sicurezza di bordo, per il quale lo standard è 0,95) viene applicata una penale. Nella Tav è riportato l andamento dei vari indicatori nell ultimo quadriennio. Si osserva che: - il fattore più critico è quello relativo all informazione all utenza con due indicatori su quattro ( cartelli informativi e sistema informativo multimediale ) quasi costantemente sotto standard; - per la pulizia, l indicatore graffiti e scritte non raggiunge quasi mai lo standard; - gli aspetti legati all accessibilità dei portatori di handicap ( rampa disabili e comando posto disabili ) sono stati insoddisfacenti per tutto il QUALITÀ PERCEPITA L indagine sulla customersatisfaction relativa al trasporto pubblico è finalizzata al monitoraggio dei livelli di qualità percepita che concorrono alla formazione del servizio, a partire dalle informazioni, passando per l acquisto dei titoli di viaggio, lo stato e la manutenzione di mezzi, attrezzature e stazioni, la regolarità del servizio, il comfort, i controlli, per finire con la sicurezza. Le rilevazioni sono condotte attraverso la somministrazione di interviste face to face ad utenti colti nel momento della fruizione stessa del servizio, ovvero ai capolinea, alle fermate intermedie, a bordo dei mezzi in servizio. Si osserva innanzitutto una diminuzione della soddisfazione complessiva per i servizi di superficie nel quinquennio considerato [Fig ]. Fra i principali motivi di insoddisfazione per i servizi di superficie si nota che prevalgono quelli correlati ai ritardi e alle corse saltate [Fig ] cui seguono il sovraffollamento delle vetture (per gli utenti Atac) e le lunghe attese (utenti Roma TPL). Anche gli utenti della metropolitana mostrano complessivamente una diminuzione della soddisfazione [Fig ]. L analisi dei principali motivi di insoddisfazione va considerata relativamente a due archi temporali ( e ): sebbene le criticità rilevate dall utenza rimangono costanti con riguardo al sovraffollamento e alle poche corse, l attenzione si sposta dalla pulizia delle stazioni e delle vetture ai disservizi e alla sicurezza [Fig e Fig ]. 207

212 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Tav Qualità erogata sulle linee di superficie gestite da Roma TPL Fattore Indicatore Sist. di informazione all'utenza Pulizia Comfort di Bordo Indicatori Percorso Cartelli informativi Sist. informativo Annuncio pross. fermata Pulizia esterna Pulizia interna Graffiti e scritte Carrozzeria I Tri II Tri III Tri IV Tri I Tri II Tri III Tri IV Tri 0,92 0,93 0,86 0,92 0,92 0,93 0,91 0,92 0,92 0,92 0,94 0,93 0,94 0,95 0,95 0,93 0,40 0,59 0,58 0,56 0,62 0,62 0,69 0,63 0,62 0,81 0,78 0,79 0,78 0,77 0,70 0,73 0,63 0,80 0,95 0,96 0,59 0,54 0,74 0,57 0,59 0,60 0,53 0,53 0,64 0,66 0,62 0,53 0,80 0,93 0,92 0,98 0,85 0,98 0,97 0,97 0,85 0,97 0,97 0,92 0,94 0,96 0,92 0,96 0,79 0,86 0,89 0,84 0,87 0,92 0,87 0,84 0,87 0,85 0,91 0,85 0,79 0,93 0,90 0,85 0,78 0,84 0,84 0,83 0,84 0,82 0,85 0,84 0,84 0,82 0,86 0,84 0,82 0,91 0,84 0,82 0,72 0,66 0,72 0,66 0,77 0,76 0,85 0,79 0,77 0,79 0,78 0,83 0,82 0,79 0,80 0,75 I Tri 0,88 0,88 0,90 0,89 0,93 0,91 0,89 0,89 0,88 0,92 0,89 0,93 0,94 0,92 0,91 Illuminaz. 0,76 0,85 0,77 0,80 0,86 0,87 0,90 0,84 0,86 0,92 0,94 0,90 0,86 0,93 0,95 0,94 Sedili 0,83 0,85 0,85 0,83 0,87 0,87 0,88 0,87 0,87 0,89 0,88 0,87 0,91 0,90 0,89 0,92 Climatizz. 0,86 0,83 0,99 0,89 0,96 0,92 0,97 0,94 0,96 0,93 0,99 0,95 0,95 0,88 0,98 0,91 Emettitrici biglietti 0,92 0,94 0,90 0,95 0,95 0,78 0,81 0,96 0,95 0,86 0,93 0,88 0,82 0,88 0,84 0,78 Validatori biglietti 0,94 0,96 0,93 0,92 0,91 0,95 0,96 0,96 0,91 0,91 0,94 0,93 0,89 0,98 0,97 0,97 Rampa disabili n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0,73 0,77 0,92 0,94 Comandi posto dis. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0,72 0,76 0,92 0,94 Impianto n.d. climatizza n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Blocco porte n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Emissioni n.d. inquinanti n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Sicurezza n.d. del veicolo n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Indice globale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 1,00 1,00 1,00 1,00 0,94 0,96 0,98 0,99 valore < standard Nel primo trimestre 2011 non viene comunicato il valore dell indicatore carrozzeria Fonte: elaborazioni su dati di. Efficienza e sicurezza di bordo II Tri III Tri IV Tri I Tri II Tri 2014 III Tri IV Tri 208

213 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Soddisfazione complessiva per i servizi di superficie Atac Roma TPL ,7 33,7 6, ,7 36,6 7, ,6 33,4 14, ,8 35,5 19, ,4 30, ,7 21, ,7 62,3 27, ,8 24, ,5 59,6 26, , % 50% 100% 0% 50% 100% molto abbastanza poco per nulla Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Fig Motivi principali di insoddisfazione per i servizi di superficie Atac Atac Roma TPL Roma TPL autobus autobus sporchi sporchi autobus sporchi 8,8 8,8 8,8 15,2 32,2 20,3 22,9 15,2 15,2 32,2 32,2 20,3 20,3 22,9 22,9 11,3 11,3 17,8 27,8 23,7 24,8 17,8 27,8 23,7 24,8 poche corse lunghe attese poche corse lunghe attese 42,6 42,6 42,6 49,3 72,3 62,2 60,6 49,3 49,3 72,3 72,3 62,2 62,2 60,6 60,6 55,2 55,2 58,5 56,5 58,5 56,5 62,8 62,8 74,8 74,8 sovraffollamento pochi posti a sedere sovraffollamento pochi posti a sedere Corse saltate ritardi Ritardi passaggi fuori Corse saltate Ritardi orario corse saltate ritardi passaggi fuori orario corse saltate Corse saltate Corse saltate Ritardi Corse saltate Ritardi Corse saltate 40,4 40,4 37,0 37,0 63,9 61,8 75,8 63,9 61,8 75,8 44,0 60,9 43,8 56,1 68,5 64,7 68,9 44,0 60,9 56,1 68,5 64,7 68, Corse saltate Ritardi Corse saltate Ritardi Corse saltate Ritardi Corse saltate Ritardi 21,7 21,7 27,4 27,4 36,0 36,0 45,2 61,1 61,1 45,2 55,7 57,0 70,4 58, ,3 55,7 57,0 70,4 58, ,5 88, Serie Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. 209

214 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Soddisfazione complessiva per i servizi di metropolitana A B B ,2 18, ,7 28,8 24, ,7 55,3 22, ,8 16, ,5 38,7 10, ,6 54,6 23, ,1 17, ,8 33, ,3 21, ,5 70,4 14, ,7 33, ,3 67,9 10, ,6 42,9 0% 50% 100% 0% 50% 100% 0% 50% 100% molto abbastanza poco per nulla Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Fig Motivi principali di insoddisfazione per i servizi di metropolitana anni Metro A Metro B Troppo rumore Manca aria condizionata Poche corse Stazioni sporche e meleodoranti Vetture sporche e meleodoranti Troppo affollamento 10,1 6,7 10,2 3 7,1 9 22,6 18, ,7 19,6 27,2 29,3 49,1 65, ,4 16,8 23,7 28,4 39,9 50,4 57,6 37,3 36,2 48, ,9 20,4 46,8 53, , , Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. 210

215 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale Fig Motivi principali di insoddisfazione per i servizi di metropolitana anni Metro A Metro B Metro B1 Disservizi, guast icorse saltate 35,5 30,1 41, ,4 27 Ritardi, rallenta menti 20,7 19,9 42,3 38,4 43,5 31,2 Poche corse 11,3 31,4 42,1 33,9 72,1 75,2 Poca sicurezza 37,3 62,9 19,5 26,7 5,4 5,7 Troppo affollamento 57 60,1 41,9 30,1 28,6 18, Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Il giudizio complessivo di customersatisfaction (CSI) viene espresso secondo la duplice articolazione: il CSI implicito, determinato ponderando la soddisfazione media di ogni caratteristica con l importanza media (dichiarata dagli intervistati) che ogni caratteristica ha sulla soddisfazione complessiva; mentre il CSI manifesto, che misura il livello di soddisfazione complessivo espresso direttamente dagli intervistati e relativo a ciascun servizio nella sua globalità. Tav Osservando quanto riportato nella Tav emerge: - una diminuzione tendenziale della soddisfazione complessiva dell utenza per i servizi di superficie che è stata valutata in maniera insufficiente nell ultimo biennio; - un analoga tendenza anche per i servizi metropolitani, la cui insufficienza è stata raggiunta però solo nel 2014, con una criticità più marcata per la linea B rispetto alla linea A. Indicatori globali utenti Customersatisfactionindex, implicito e manifesto CSI Manifesto Linee di superficie Linee di metropolitana Implicito Linee di superficie ATAC Roma Tpl Linee di metropolitana Linea A Linea B Linea B Legenda insufficiente sufficiente discreto Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. 211

216 CAP VIII Trasporti e mobilità Trasporto pubblico locale A seguito di ogni indagine vengono messi in luce i punti di forza del servizio, le priorità di intervento e le caratteristiche del servizio da perfezionare. Si osserva che per le linee di superficie viene costantemente segnalata come prioritaria la necessità di intervenire sulla regolarità delle corse nelle ore di punta, a cui si aggiunge nel 2014 anche il tema Tav ITEM Qualità Top 3 Indagine utenti Linee Superficie Analisi criticità e priorità - linee di superficie Punti di Forza Leggibilità direzione/n linea Facilità di individuare le fermate N di punti vendita Facilità di individuare le fermate Facilità salita/discesa vettura Leggibilità direzione/n linea Facilità di salita/discesa vettura Facilità di individuare le fermate Leggibilità direzione/n linea Facilità di salita/discesa vettura Facilità di individuare le fermate Reperibilità biglietti e abb. Facilità di individuare le fermate Funzionamento dei validatori della puntualità e del livello di affollamento dei mezzi [Tav ]. Per quanto riguarda la metropolitana la maggiore priorità riguarda la sicurezza, a cui si aggiunge nell ultimo biennio anche la gestione delle situazioni di interruzione del servizio e delle emergenze [Tav ]. Da Perfezionare Freq. corse gg festivi/estivi Info su tempi di attesa bus Presenza di pensiline Freq. corse gg festivi/estivi Freq. controlli titoli di viaggio Mezzi rumorosi e inquinanti Freq. corse gg festivi/estivi Mezzi rumorosi e inquinanti Freq. controlli dei titoli Confort e funzionalità vetture Temperatura interna mezzi Mezzi rumorosi e inquinanti Mezzi rumorosi Disponibilità posti a sedere Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Priorità di intervento Regolarità corse h di punta Sicurezza da furti/aggressioni Mezzi rumorosi e inquinanti Regolarità corse h di punta Sicurezza da furti/aggressioni Info su tempi di attesa bus Sicurezza da furti/aggressioni Convenienza delle tariffe Regolarità corse h di punta Freq. corse gg festivi/estivi Regolarità corse h di punta Freq. corse arco della giornata Regolarità corse h di punta Puntualità Livello di affollamento Tav ITEM Qualità Top 3 Indagine utenti Linee Metropolitane Analisi criticità e priorità - linee di metropolitana Punti di Forza Indicazioni itinerario in vettura Coincidenze con altri mezzi Facile utilizzo biglietterie autom. Presenza tornelli Indicazioni itinerario in vettura Indicazioni itinerario in vettura Coincidenze con altri mezzi Sicurezza da incidenti Informazioni servizio in stazione Indicazioni itinerario in vettura Funz. Tornelli/varchi Accessibilità alle banchine Funz. validatori in stazione Da Perfezionare Pulizia/aspetto esterno dei treni Silenziosità dei treni Freq. controlli titoli di viaggio Freq. controlli titoli di viaggio Posti a sedere/spazio banchine Freq. corse gg festivi/estivi Freq. controlli titoli di viaggio Posti a sedere/spazio banchine Freq. corse gg festivi/estivi Freq. controlli titoli di viaggio Pulizia/aspetto esterno dei treni Silenziosità dei treni Temperatura interna treni Pulizia/aspetto esterno dei treni Freq. controlli titoli di viaggio Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Priorità di intervento Temperatura Pulizia interna vetture Sicurezza da furti/aggressioni Sicurezza da furti/aggressioni Pulizia interna vetture Salita/discesa con affollamento Convenienza delle tariffe Sicurezza da furti/aggressioni Salita/discesa con affollamento Sicurezza da furti/aggressioni Salita/discesa con affollamento Gestione interruzioni/emergenze Livello di affollamento treni Sicurezza da furti/aggressioni Gestione interruzioni/emergenze 212

217 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata 8.3 Mobilità privata Organizzazione del servizio, evoluzione della domanda e dell offerta DOMANDA DI MOBILITÀ E SCELTE MODALI La capitale detiene un ruolo centripeto in termini di attività economiche e produttive, e influenza la mobilità di persone e cose provenienti non solo dall area esterna al GRA ma anche dai comuni della provincia. Pertanto, la domanda di mobilità e gli spostamenti realmente effettuati sono funzione sia della popolazione residente nelle città, sia dei city user, cioè delle persone non residenti in città ma che giornalmente utilizzano i servizi cittadini (studenti fuorisede, lavoratori e stranieri che abitano in città senza aver preso la residenza, pendolari dai comuni limitrofi, turisti, immigrati non registrati ufficialmente). Numerosi fattori concorrono a modificare la dimensione, la localizzazione e le caratteristiche della domanda di mobilità. In particolare, le forme dell attuale sviluppo urbanistico della città, caratterizzato dalla continua espansione del territorio urbanizzato in insediamenti a bassa densità soprattutto fuori dal GRA, e la spinta ad allontanarsi dalla città per effetto della crisi economica di fasce di popolazione con minore disponibilità di reddito le quali sono alla ricerca di sistemazioni abitative e di condizioni di vita meno costose, nei comuni della provincia limitrofi alla capitale, favorisce inevitabilmente un uso maggiore dei mezzi privati 2, che alimenta il traffico. Infatti, anche secondo quanto riportato dal comunicato del Censis Roma Verso il Giubileo/2 il tallone d'achille di Roma è il traffico. I problemi quotidiani della mobilità urbana penalizzano non solo la vita dei residenti, ma sono valutati sempre più criticamente da tutte le categorie di visitatori. Roma è l'unica capitale europea in cui il servizio di trasporto pubblico non rappresenta la spina dorsale della mobilità cittadina. Basti considerare che nell'ora di punta della mattina assorbe appena il 28% della domanda di mobilità. La maggioranza dei romani (il 58%) ritiene che il principale fattore che manca alla capitale per essere una città moderna è proprio un efficiente sistema di trasporto pubblico, questione anteposta persino alla vivacità economica e occupazionale (segnalata dal 45% dei cittadini) o alla carenza di grandi attrezzature culturali (musei, gallerie, auditorium: 21%) 3. D altronde il confronto con alcune grandi capitali europee evidenzia chiaramente che i cittadini romani sono quelli che, più di tutti, utilizzano il mezzo privato (autovetture e motocicli) per i propri spostamenti, diversamente da quello che avviene ad esempio a Madrid o a Vienna città nelle quali viene preferito, assieme a Londra, il trasporto pubblico [Fig ]. A Roma spetta inoltre il primato della più bassa percentuale di spostamenti effettuati a piedi o in bicicletta. Tutto ciò impatta negativamente sul traffico comportando costi a carico della collettività, che viene danneggiata sia in maniera diretta (aumento dei tempi di percorrenza, costo economico del perditempo, stress, inquinamento) che indiretta (decadimento dell ambiente urbano, sosta selvaggia, danneggiamento dei monumenti e perdita di attrattività della città). I costi indiretti non colpiscono solo gli automobilisti ma tutti i cittadini e, a lungo termine, sono più nocivi per la città di quelli diretti. Ultimamente, anche grazie all enorme diffusione dei sistemi di navigazione satellitare a bordo delle autovetture e dei sistemi di rilevazione automatica del traffico, è stato possibile sviluppare degli indici che forniscono una misura del grado di congestione durante l intera giornata (ore notturne comprese), in termini di percentuale di tempo in più per percorrere un tratto di strada trafficato rispetto al tempo che verrebbe impiegato nei momenti privi di traffico [Tav ]. Secondo il TomTomTraffic Index, Palermo e Roma sono le città italiane più congestionate, con la capitale che risente in maniera molto marcata del fenomeno del pendolarismo attraverso un aumento significativo dei tempi di percorrenza nelle ore mattutine e serali. A livello europeo Roma si colloca all ottavo posto tra le città più trafficate, con lo stesso indice di congestionamento di Dublino, che, nonostanteabbia popolazione pari a un quinto rispetto a Roma, presenta dei tempi di percorrenza più elevati nell ora di punta della mattina e della sera. Oltre a Tom TomTraffic Index, un altro indice che vanta da tempo crescente attenzione è 213

218 0,165 0,01 0,02 0,02 0,13 0,06 0,2 0,275 0,24 0,21 0,2 0,26 33% 31% 0,26 0,3 27% 24% 0,28 40% 38% 0,36 0,34 0,38 0,39 0,42 55% CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata l InrixTrafficScorecard, che prende in considerazione tuttavia solo il periodo relativo alle ore di punta, cioè l orario 6:00-10:00 e 15:00-19:00 (40 ore settimanali, a fronte delle 168 ore di Tom Tom).La velocità di scorrimento del traffico in queste finestre orarie viene misurata e registrata ogni 15 minuti, in diversi segmenti di strade urbane, tra l altro non corrispondenti a quelle prese in considerazione da Tom Tom. L aumento medio del tempo di percorrenza viene espresso con un punteggio, che tiene conto anche della lunghezza della strada considerata. Nella classifica stilata da Inrix, Roma si pone sempre in seconda posizione a livello italiano, mentre a livello europeo, non rientra fra le prime 25 città classificate. Fig Modalità di spostamento in alcune città europee 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Roma Parigi Londra Copenaghen Berlino Vienna Madrid Spostamenti con trasportoprivato (autovetture+motoveicoli) Spostamenti a piedi Spostamenti con trasportopubblico Spostamenti in bicicletta Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo. Tav Città più trafficate in Italia e in Europa secondo Tom TomTraffic Index e InrixTrafficScorecard(2014) Classifica Tom Tom Classifica Inrix Posizione Città Italiana Europea Italiana Europea Livello congestione % Picco mattina % Picco sera % Città Livello congestione % Picco mattina % Picco sera % Città Ore annue perse nel traff. Città Ore annue perse nel traff. 1 Palermo Łódź Milano 57 Londra* 96 2 Roma Mosca Roma 27 Bruxelles 74 3 Milano S. Pietroburgo Cagliari 25 Colonia 65 4 Napoli Palermo Napoli 21 Anversa 64 5 Catania Bucharest Palermo 21 Stoccarda 64 6 Bari Warsavia Firenze 20 Karlsruhe 63 7 Genova Belfast Genova 18 Milano 57 8 Bologna Roma Torino 18 Dusseldorf 53 9 Torino Dublino Brescia 13 Utrecht Firenze Londra Catania 13 Gand 52 (*) zona pendolari Fonte: elaborazioni su dati Tom Tom e Inrix. 214

219 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità Privata Si osserva inoltre che il livello di congestione non è determinato solamente dalle abitudini di spostamento ma dipende anche dalla consistenza del parco veicolare, così come emerge dal confronto del tasso di motorizzazione nelle principali città italiane [Fig ]: Roma e Palermo hanno il più elevato indice e sono contemporaneamente i comuni più motorizzati d Italia. Il confronto a livello europeo (con riferimento però alle sole autovetture), nell evidenziare un tasso di motorizzazione delle altre capitali inferiore rispetto alla quasi totalità delle città metropolitane italiane, mostra inequivocabilmente la necessità di attuare scelte strategiche in tema di mobilità dei cittadini [Fig ]. Nonostante la grande quantità di veicoli in circolazione, il numero di incidenti in rapporto alla popolazione a Roma non è particolarmente elevato rispetto alle altre grandi città italiane, sebbene siano comunque rilevanti e preoccupanti le conseguenze in termini di vite umane testimoniate dal più alto tasso di mortalità e da una percentuale significativa di pedoni coinvolti [Tav ]. Fig Tassi di motorizzazione nelle grandi città italiane veicoli ogni 100 abitanti (2013) Autovetture Motocicli Veicoli Roma 68,7 15,3 91,7 Milano 55,5 12,4 74,9 Napoli 55,5 13,3 74,8 Torino 57,9 7,4 72,7 Palermo 58,2 18,4 82,9 Genova 47,09 23,7 76,8 Bologna 51,07 14,1 71,5 Firenze 52,8 19,5 79,2 Bari 56,2 10,7 72,8 Fonte: elaborazioni su dati Aci Istat, Incidenti stradali Fig Tasso di Motorizzazione nelle principali capitali europee (numero di automobili ogni 1.000abitanti) Roma Madrid Parigi Vienna Berlino Londra Copenaghen Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio di Roma, Hermes Asstra Il trasporto pubblico nelle capitali europee: un analisi di benchmark, marzo e Aci Istat, Incidenti stradali

220 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità Privata Tav Tasso di incidentalità e vittime nelle grandi città ogni abitanti (2013) Città Incidenti Tasso incidenta lità ogni ab Pedoni Morti Tasso mortalità ogni ab Pedoni Conducenti Trasportati Conducenti Trasportati Tasso lesività ogni ab Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Fonte: elaborazioni su dati Aci Istat, Incidenti stradali Tav Indicatori di mobilità sostenibilenelle grandi città (2013) Città Aree pedonali per 100 ab. (kmq)* Densità ZTL (kmq per 100 kmq)** Sosta tariffata per autovetture Feriti Sosta di scambio per autovetture Indice di ciclabilità m_eq piste ciclabili/100 ab Roma 17,6 0,6 41,9 7,4 3,4 Milano 33,1 8,4 86,1 20,1 2,4 Napoli 35,6 2,8 42,9 10,6 0,3 Torino 49,1 2,1 86,6 11,9 4,3 Palermo 9,4 4,8 47,3 7,2 0,6 Genova 6,6 0,2 78,5 20,0 0,1 Bologna 28,4 2,3 151,0 55,5 9,0 Firenze 105,8 4,2 164,6 35,1 4,2 Bari 46,0 0,7 39,8 17,7 1,5 *Superfici nette (escluse le aree di sedime degli edifici eventualmente compresi nel perimetro delle aree pedonali). ** Superfici lorde (comprensive delle aree di sedime degli edifici compresi nel perimetro delle Ztl). Fonte: elaborazioni su dati Istat Mobilità Urbana 2013 e Legambiente ECOSISTEMA URBANO XXI Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia. già negli anni passati intraprese politiche tese a scoraggiare l uso dei mezzi privati nelle aree più centrali della città, ciò in parallelo con gli incentivi nazionali di natura economica e gli strumenti normativi volti a favorire la mobilità eco-sostenibile e a ridurre le emissioni inquinanti nelle aree urbane (cfr. Par. 8.1). Le misure dissuasive della mobilità privata applicate finora consistono in: limitazioni alla circolazione dei veicoli inquinanti, istituzione di zone a traffico limitato (ZTL) e a traffico pedonale privilegiato 4 (ZTPP), tariffazione della sosta nelle strisce blu. I provvedimenti incentivanti della mobilità sostenibile riguardano invece iniziative volte sia a favorire l uso dei mezzi pubblici (da soli o integrati con i mezzi privati) sia a ridurre l inquinamento e il congestionamento dei veicoli privati. Tra le prime vi sono i parcheggi di scambio, le corsie preferenziali e i corridoi della mobilità; tra le seconde il car pooling, il car sharing, il mobility management nelle grandi aziende, gli incentivi all acquisto di veicoli elettrici o ibridi, la realizzazione di piste ciclabili, isole e percorsi pedonali Queste iniziative non sembrano aver prodotto tuttavia risultati soddisfacenti soprattutto se paragonate agli effetti delle politiche di mobilità sostenibile intraprese dalle altre città [Tav.8.3.3]. Per Roma si evidenzia: - una insufficiente estensione delle aree pedonali (rapportate alla popolazione residente) soprattutto se paragonata a quella di un'altra città d arte come Firenze, che presenta un valore sei volte superiore; 216

221 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata - una densità di ZTL fra le più basse anche se va tenuto conto che l indicatore romano risente di una superficie comunale molto estesa; - un offerta di sosta tariffata (parametrata rispetto alle auto circolanti) che è più della metà di quella esistente a Milano e Torino, mentre per quanto riguarda i parcheggi di scambio la differenza con le altre città è ancora più accentuata; - la presenza di una rete di piste ciclabili equivalenti 5 fra le più basse delle città del centro nord considerate. LIMITAZIONI ALLA MOBILITÀ PRIVATA I provvedimenti che limitano la circolazione in alcune aree della città si riferiscono a specifiche tipologie di autoveicoli più inquinanti, e quindi si differenziano dalle ZTL, che riguardano invece la disponibilità d uso personale della vettura (non residenti o non autorizzati). I provvedimenti permanenti sono volti a ridurre l inquinamento da autoveicoli e motoveicoli in città, limitando la circolazione dei veicoli più vecchi e inquinanti, e incentivando la sostituzione di tali veicoli con modelli nuovi e meno inquinanti. Le misure episodiche vengono invece adottate in presenza di condizioni di inquinamento straordinarie, e hanno come obiettivo il rapido rientro dei parametri entro i limiti di legge. In ordine crescente di estensione della zona limitata, esistono quattro fasce di salvaguardia ambientale: le ZTL, l anello ferroviario, la fascia verde e il confine comunale (zona interdetta ai soli motocicli che non hanno effettuato il controllo dei gas di scarico). Le limitazioni relative alla fascia verde sono di carattere temporaneo, legate a situazioni d emergenza ambientale, mentre le altre limitazioni sono permanenti, sebbene le autorizzazioni alla circolazione siano sempre più selettive avvicinandosi al centro della città (Relazione annuale 2014, Par ). L accesso dei veicoli alle ZTL è subordinato al rilascio di permessi di transito per motivi di residenza, lavoro o disabilità, ed è sottoposto al controllo dei varchi elettronici nelle fasce di attivazione della limitazione. La disciplina della ZTL, negli ultimi anni, è stata estesa anche alle ore serali e notturne nel Centro storico (su un area più circoscritta rispetto alla limitazione diurna) e a Trastevere, ed è stata istituita solo per la fascia oraria serale/notturna nelle altre zone ricche di locali limitrofe al centro (San Lorenzo, Monti, Testaccio e Ostiense). Oltre a variazioni di orario di vigenza, l attuale disciplina delle ZTL romane ha subito negli anni ripetute e numerose modifiche, sia in termini territoriali che di orario, disegnando un quadro frammentato, con molte difformità di disciplina fra le varie zone. Inoltre, nell ultimo biennio sono avvenute ripetute modifiche alle tariffe per il rilascio dei permessi di accesso: - DGCa 119/2014, modificata e integrata con DGCa 136/2014, riguardante la rideterminazione delle tariffe relative al rilascio dei permessi di accesso alle ZTL; - DAC 45/2014, concernente la determinazione delle tariffe ed i tassi di copertura del costo di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale per l anno 2014; - DGCa 244/2014, con la quale sono state rideterminate le tariffe relative al rilascio dei permessi per le Forze di Polizia e la Città dello Stato del Vaticano, riportandole ai valori A seguito dell approvazione delle DGCa 119/2014, 136/2014 e 244/2014, il Codacons ha presentato ricorso al Tar del Lazio, contestando l innalzamento delle tariffe sotto vari profili, tra cui il fatto che non era stata prevista una differenziazione delle stesse tariffe sulla base della capacità inquinante dei veicoli e l impossibilità da parte di uno stesso nucleo familiare di richiedere un secondo permesso della durata di un anno, ma esclusivamente quinquennale etc. Il Tar del Lazio, nell accogliere, con sentenza 3666/ il ricorso presentato dal Codacons, ha evidenziato che [...] non si contesta all Amministrazione Comunale di avere inteso perseguire un obiettivo politico di mobilità, né si giudicano inadeguate, in eccesso, le tariffe indicate, ma si ribadisce che il potere discrezionale dell Amministrazione di fissare le tariffe deve essere esercitato nel rispetto dei principi generali dell agire amministrativo e, quindi, l esercizio del predetto potere deve essere fondato su di un adeguata e completa istruttoria e deve rispondere ai criteri di logicità e di proporzionalità della misura rispetto al fine perseguito [...].Al fine di superare i rilievi della predetta sentenza, l Amministrazione Capitolina, con DGCa 65/, ha riconfermato le tariffe precedentemente approvate inserendo nel provvedimento la relazione di analisi e valutazione per la rideterminazione delle tariffe relative al rilascio dei permessi di accesso alla ZTL effettuata da Roma Servizi per la Mobilità (per le tariffe in vigore si veda Relazione Annuale 2014, Tav ). 217

222 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità Privata Tav Categoria Permesso Permessi ZTL Centro validi Residenti Servizi e Lavoro Nota: il numero di permessi vigenti nel si riferisce al periodo fino al 28 maggio. Fonte: elaborazioni su dati DGCa 65/. Tav Ricavi permessi bus turistici (euro 2011/2014) Roma Servizi per la Mobilità Fonte: elaborazioni su dati DGCa 66/ L influenza delle tariffe sulla domanda di permessi è ben evidente dalla disamina della Tav : si osserva infatti come le più significative riduzioni sono avvenute in corrispondenza degli aumenti tariffari del 2012 e del 2014, quest ultimo percepibile solo per la categoria Servizi e Lavoro, data la validità quinquennale per i Residenti (la diminuzione della relativa domanda potrà eventualmente essere osservata nel biennio ). Sempre a scopo di incentivo della mobilità sostenibile, non va trascurata l importanza delle aree pedonali, che incidono molto sulla propensione a camminare; infatti i pedoni romani sono insoddisfatti della qualità delle infrastrutture a loro dedicate, lamentandosi della pulizia e della scarsa manutenzione dei marciapiedi, della presenza di barriere architettoniche, delle carenze negli attraversamenti e dei semafori pedonali. Il progetto di pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali tra largo Corrado Ricci e piazza del Colosseo, introdotto nel 2013 ed ampliato nel 2014, ha modificato sostanzialmente le abitudini dei cittadini, favorendo l uso del trasporto pubblico e ha garantito la tutela e la disponibilità di spazi di alto pregio per i cittadini e i city-user. Inoltre, nel NPGTU l Amministrazione all interno della prima zona (territorio entro le mura aureliane) ha previsto di progettare e realizzare delle isole ambientali (zone urbane interessate dalla sola viabilità locale, all interno di una maglia di viabilità principale) al fine di promuovere una mobilità dolce, garantire più alti standard di vivibilità urbana e sicurezza stradale, oltre che ridurre gli impatti sull ambiente e il traffico veicolare, incoraggiando gli spostamenti a piedi. La prima isola ambientale è stata realizzata con i provvedimenti di pedonalizzazione che hanno riguardato la zona del Tridente Mediceo, ossia l'area tra piazza del Popolo, via del Babuino e Ripetta, e la ZTL A1 (ampliata condgca 300/2014). A tal fine è stata integralmente pedonalizzata Piazza di Spagna, e parzialmente via del Babuino, inoltre è stata riorganizzata la sosta dei motocicli, con la disposizione di stalli riservati ai bordi dell area, oltre ad aver apportato modifiche puntuali alla circolazione. BUS TURISTICI La circolazione e la sosta dei bus turistici all interno del territorio di è disciplinata dal regolamento approvato con DAC 66/2014 in due zone: - ZTL1 compresa all interno delle Mure Aureliane e l area vaticana, area successivamente estesa con DGCa 329/ a tutta la zona contenuta entro l anello ferroviario (ZTL1 AF1 VAM); - ZTL2 compresa fra la ZTL1 e il GRA. L accesso a queste due aree, comunque interdetto ai mezzi non Euro 3, è subordinato all acquisto di una tipologia di permessi che possono avere durata giornaliera o annuale. Il rilascio dei permessi annuali è limitato a unità. Nel 2014 sono stati rilasciati un totale di permessi (il 4% in meno rispetto al 2013) di cui giornalieri e abbonamenti. Dal primo gennaio per ottenere il permesso annuale, ad ogni bus deve essere associata una Unità di Bordo (On Board Unit, OBU) per monitorare il mezzo. Gli autobus muniti di autorizzazione hanno l obbligo di effettuare le soste esclusivamente nelle aree dedicate: - Aree sosta breve: consentono le operazioni di salita/discesa dei passeggeri in prossimità dei luoghi di maggiore interesse turistico per un 218

223 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata massimo di 15 minuti. Il rispetto dell'orario necessario e sufficiente all'effettuazione delle operazioni di salita/discesa dei passeggeri, verrà assicurato dal disco del cronotachigrafo, che dovrà essere esibito ad ogni controllo da parte del personale preposto; - Aree sosta oraria: consentono, comprese nel costo del permesso, la sosta per massimo due ore. Dalla terza ora in poi è prevista una tariffa extra di 100 /ora o per frazione. Nell area vaticana non è consentito il prolungamento della sosta nei giorni soggetti al rilascio di un numero limitato di permessi. I mezzi muniti di permesso giornaliero, che consente la circolazione e la sosta breve, oraria e lunga nelle fasce ZTL, possono sostare nel parcheggio di Largo Micara per un tempo massimo di due ore consecutive; - Aree sosta lunga: consentono la sosta oltre le due ore. Per la zona intorno a San Pietro è previsto un sistema di regole specifiche per le aree di sosta e salita/discesa al servizio dell area vaticana. Nei Grandi Eventi, di carattere religioso o laico, viene applicato un Piano Speciale il cui criterio è quello di predisporre un adeguato servizio di accoglienza per consentire la sosta dei bus partecipanti all evento. Il permesso all uopo dedicato, consente la circolazione nella ZTL2 e la sosta, all interno di questa zona, in tutte le aree denominate sosta lunga. Il costo delle varie tipologie di permesso non dipende solo con la durata dello stesso, ma anche dalla lunghezza del mezzo (maggiore o minore di 8 m) ad eccezione del permesso grandi eventi che ha un costo forfettario giornaliero. Per quel che riguarda la gestione del piano bus turistici è stata affidato a RSM non solo il processo di prenotazione e rilascio dei permessi di circolazione, sosta e fermata all interno delle due ZTL BUS di Roma, ma anche il controllo della sosta irregolare, la comunicazione, l installazione e la manutenzione della segnaletica destinata alla sosta dei bus turistici. I ricavi derivanti dalla gestione dei permessi per i bus turistici nel 2014 hanno subito un incremento del 32%, probabilmente da ricondurre alla modifica del sistema tariffario, che ha abolito la precedente possibilità di sottoscrivere un abbonamento mensile e semestrale [Tav ]. SOSTA TARIFFATA Un ulteriore forma di disincentivo all accesso nelle aree centrali è rappresentata dalla sosta a pagamento nelle c.d. strisce blu ; Nel quinquennio si nota un aumento di circa il 4% dell offerta di posti auto tariffati, del 3% per gli stalli gratuiti a rotazione per massimo 3 ore (strisce bianche) e del 2% per i posti riservati disabili [Fig ]. Nel 2014 l allora Giunta aveva rimodulato l articolazione delle tariffe relative alla sosta tariffata DACa 48/2014 estendendo la tariffa oraria di euro 1,50 a tutte le aree tariffate all interno e all esterno delle ZTL, ed eliminando le agevolazioni tariffarie giornaliere (4,00 euro per otto ore continuative) e mensili (70,00 euro per un solo veicolo). Questi aumenti sono stati annullati dal TAR (con sentenze n. 4231/, 4233/ e 4234/). Con riferimento all attività sanzionatoria degli ausiliari del traffico si evidenzia che il numero di avvisi di accertamento elevati nel 2014 (pari a ) risulta di gran lunga superiore (+59%) agli avvisi elevati nel corso dell anno L incremento dell attività sanzionatoria è attribuibile anche alla sostituzione di tutti i dispositivi portatili in dotazione al personale ausiliario e utilizzati per l emissione degli avvisi, con apparecchi che consentono il collegamento in tempo reale con i sistemi informatici e del decentramento del personale Ausiliario del Traffico su tre sedi operative ubicate in prossimità delle zone di sosta a pagamento (Garbatella, Rogazionisti, Acqua Acetosa), con contestuale dismissione della vecchia sede di Via Libetta, consentendo un maggior tempo di presenza del personale operativo sui percorsi di controllo su strada e riducendo i tempi improduttivi di spostamento. Tali operazioni hanno determinato, inoltre, un incremento dell attività sanzionatoria pro-capite che nell anno 2014 è stata pari a 11 sanzioni giornaliere, superiore del 60% rispetto al Nel NPGTU vengono inoltre individuati gli obiettivi per il nuovo piano sosta [Fig ] e il modello generale per l organizzazione della stessa nel territorio. Si osserva che: - all interno della prima zona PGTU (Mura Aureliane) tutti gli stalli dovranno essere tariffati, tranne gli stalli bianchi presenti nella ZTL Centro storico; 219

224 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata Fig Offerta di sosta a pagamento su strada a Roma ( ) ,743 3,747 17,685 17,674 3,862 3,835 3,821 18,117 18,171 18, ,106 73, ,58 75,936 75, Posti auto tariffati Posti auto gratuiti (max 3 ore) Posti auto riservati ai disabili Fonte: elaborazioni su dati Atac. Fig PGTU Obiettivi Piano Sosta Evitare agevolazioni tariffarie che favoriscano gli spostamenti sistematici con veicoli privati Aumentare l accessibilità per gli spostamenti non sistematici effettuati con auto privata, dove è richiesta una forte rotazione nell uso dei posti PGTU Obiettivi Piano Sosta Aumentare la comprensibilità delle discipline: tendere alla massima uniformità degli orari di tariffazione All interno delle zone tariffate, incrementare la dotazione di spazi per la sosta di ciclomotori e motocicli Sistema tariffario articolato, differenziato in relazione alla effettiva disponibilità di sosta, alla disponibilità di trasporto pubblico e all attrattività dell area Fonte: elaborazioni su dati DAC 21/. - la tariffazione della sosta si dovrà estendere (a meno di casi particolari) a tutti gli ambiti che ricadono nella seconda zona PGTU, e solo a regolazione di ambiti attrattori specifici per la terza zona, zona in cui vengono a collocarsi i primi parcheggi di scambio fuori strada; - nella seconda zona e in parte nella terza zona dovrà essere prevista la tariffazione estensiva degli spazi stradali, con livelli tariffari differenziati sul territorio a seconda delle caratteristiche della domanda di accessibilità e della offerta sia di spazio che di servizio di 220

225 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata trasporto pubblico, e la realizzazione di parcheggi aggiuntivi e sostitutivi, laddove necessari per lo sgombero della viabilità principale; - nella quarta zona non si esclude la possibilità di attuare la tariffazione della sosta, per quelle aree in cui sono concentrate attività terziarie o produttive che implicano un utilizzo intensivo degli spazi stradali (esempio: zone direzionalicommerciali); - la quinta zona rimarrà caratterizzata dalla disponibilità di parcheggi di scambio in corrispondenza degli accessi alle linee portanti del trasporto pubblico su ferro e su gomma, e di miniparcheggi di scambio alle fermate delle linee su gomma suburbane ed extraurbane. - nella sesta zona, si potranno prevedere sistemi di tariffazione della sosta temporanei per la gestione della domanda stagionale, anche con l applicazione di tariffe giornaliere forfettarie. Inoltre, al fine di regolamentare e ridurre l occupazione da parte delle autovetture degli spazistradali nelle aree tariffate, sarà prevista l onerosità ( 500/anno) del rilascio del permesso di sosta per i residenti a partire dalla terza auto per ogni nucleo familiare (attualmente un nucleo familiare di 4 persone ha diritto ad 8 permessi gratuiti di sosta). PROVVEDIMENTI PER INCENTIVARE LA MOBILITÀ SOSTENIBILE Nell area metropolitana di Roma, caratterizzata da un elevato pendolarismo e utilizzo del trasporto privato, i parcheggi di scambio costituiscono un elemento essenziale nel governo del trasporto sostenibile, e contribuiscono alla diminuzione degli impatti ambientali del traffico automobilistico favorendo la riduzione dei problemi di accessibilità e congestione alla città. Infatti, il principio di funzionamento degli stessi è di limitare al perimetro più esterno del territorio urbano l uso del mezzo proprio e favorire nelle aree centrali il trasporto pubblico. Il sistema di parcheggi di scambio, gestito da Atac, è costituito da 35 parcheggi di scambio, di cui 29 tariffati e 6 a sosta gratuita (Anagnina, Angelo Emo, Pantano, Borghesiana, Giardinetti e Fontana Candida) per un totale di posti auto al 31 dicembre 2014, oltre ai parcheggi di Partigiani e Tuscolana/Torrespaccata affidati a terzi. Nell anno 2014, in concomitanza con l apertura della nuova linea C della metropolitana, sono stati attivati i parcheggi di scambio di Pantano, Borghesiana, Fontana Candida e Giardinetti per un totale di posti auto, di cui 36 riservati ai diversamente abili. Nel, in concomitanza con l apertura della stazione della linea metro B1, è stato attivato il parcheggio di scambio Jonio, per un totale di 252 posti. Nei parcheggi di scambio è prevista la sosta gratuita per gli abbonati Metrebus, le persone con disabilità e le altre categorie esenti da pagamento (DCC 178/2000 e ss.mm.ii). Atac gestisce, inoltre, i parcheggi a tariffa non vincolata, situati in particolari punti di attrazione della città, i quali offrono modalità di tariffazione differenziate sia per favorire l uso a rotazione degli spazi di sosta, sia per venire incontro alle esigenze di particolari categorie (residenti, lavoratori, turisti ecc.) Si tratta dei parcheggi Auditorium, Partigiani (prossimità stazione Ostiense), Metronio, Trieste, Trastevere e Fiera di Roma. Per tali parcheggi la tariffa di sosta viene individuata da di concerto con l affidatario del servizio e sulla base dei prezzi di mercato e dei costi di gestione previsti. Le aree di parcheggio di scambio sono oggetto di controllo da parte di personale Atac, ma il controllo del rispetto delle discipline di sosta vigenti nei parcheggi di scambio viene effettuato da personale con funzioni di ausiliario del traffico, che ha titolo di sanzionare gli autoveicoli che non espongono il contrassegno per abbonati Metrebus ( Metrebus Parking ) o il ticket parcheggio in caso di utente pagante. Nell ambito degli interventi incentivanti la mobilità sostenibile vi è la condivisione di autoveicoli, di proprietà di soggetti terzi (privati o aziende del Tpl), da parte di utenti abbonati, che sostituiscono in questo modo una seconda o terza auto familiare o soprattutto per i residenti nelle aree più centrali delle città che rinunciano al possesso di un veicolo, e quindi alle spese di parcheggio, benzina, assicurazione e di manutenzione dell auto. Anche a Roma il car sharing sta diventando un alternativa all auto privata, soprattutto con la recente introduzione del servizio a flusso libero che, grazie alla geolocalizzazione, consente agli utenti di prendere una macchina in un posto e lasciarla in un altro, senza che ci sia l obbligo della riconsegna in un parcheggio predeterminato come avviene per ilcar-sharing tradizionale; queste caratteristiche rendono il servizio attrattivo per chi ha bisogno dell auto per brevi spostamenti in città. Nella Capitale, a seguito dell espletamento di un apposito avviso pubblico, sono entrati nel mercato due operatori (Car2Go ed Enjoy), per un totale di veicoli fra Smart e Fiat 500. Ilcar-sharing classico a postazione fissa (gestito da RSM) sia per le modalità di utilizzo sia per le tariffe, è più adatto all utenza che fa un uso regolare della macchina in condivisione e soprattutto sceglie di prendere l auto per una 221

226 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata giornata intera. Per l'utilizzo del car-sharing classico la spesa, relativa ad un singolo utente, comprende l abbonamento, il costo orario ed il costo per ogni km percorso. Il car-sharing a flusso libero, invece, ha un costo di iscrizione (più contenuto dell abbonamento), e ha una tariffa a tempo con scatti al minuto, che comporta un costo orario decisamente più alto rispetto al servizio classico. L Amministrazione Capitolina, nell ottica di promuovere l offerta di modalità condivise di trasporto, ha approvato con DGCa 173/2014,il piano di espansione territoriale del car sharing tradizionale, redatto da RSM, e definito con.dgca 239/, le linee guida relative allo svolgimento dei servizi di sharing di veicoli sul territorio capitolino e i requisiti per lo svolgimento del servizio [Fig ]. Fig PGTU Linee guida relative allo svolgimento dei servizi di sharing di veicoli sul territorio capitolino Flotta con categoria emissiva più evoluta, con rinnovamento periodico Invio trimestrale dati al Dipartimento Indagine Customer Satisfaction (almeno annuale) Linee guida servizi di "sharing" di veicoli Corrispettivi di utilizzo omnicomprensivi (costi esercizio, manutenzione, riparazione, etc.) Possibilità di installare e gestire colonnine di ricarica su suolo pubblico e privato per i veicoli elettrici Obbligo di segnalazione di inizio attività a Roma Capitale e al Dipartimento Fonte: elaborazioni su dati DAC 21/. Tav Offerta e utilizzo del servizio di car sharinga Roma ( ) Anno Abbonati Veicoli Parcheggi Percorrenza media per corsa (km) Durata media per corsa (ore) Corse per abbonato ,8 7,6 9, ,0 10,4 9, ,3 8,5 10, ,7 8,1 12, ,6 7,2 11, ,3 6,4 17, ,5 6,2 17, ,9 5,8 14, ,9 5,9 14, ,2 5,9 13,1 Nota: abbonati, veicoli e parcheggi si riferiscono al 31 dicembre di ogni anno, mentre le corse e le medie all intero anno. Fonte: elaborazioni su dati Iniziativa Car Sharing. 222

227 Genova Bologna Torino Venezia Firenze Milano Roma Palermo Genova Torino Bologna Venezia Milano Roma Palermo 26,7 32,4 31,0 39,2 38,3 37,8 35,8 34,7 33,9 44,6 42,1 42,0 41,4 53,1 50,6 Relazione annuale CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità Privata L andamento del servizio tradizionale di carsharing negli ultimi 10 anni, proposto nella Tav , se interpretato attraverso le correlazioni, evidenzia, a fronte di un aumento della domanda e dell offerta, una tendenziale diminuzione della percorrenza e durata media di ciascuna corsa. Confrontando l offerta di car sharing classico nelle grandi città italiane [Tav ], si nota che a Roma il numero medio di corse per abbonato è il più alto fra le città considerate, suggerendo un utilizzo più intensivo del servizio rispetto ad esempio a Milano e Torino che hanno invece un numero più elevato di abbonati. Sebbene l utilizzo medio in termini di lunghezza e durata sia poco confrontabile per la diversa conformazione urbanistica delle città, nella Capitale si hanno le più basse percorrenze medie anche se i tempi medi per corsa sono simili a quelli rilevati dall utenza milanese e torinese. Dal punto di vista tariffario, la struttura dei costi per gli utilizzatori bilancia due esigenze ovvero la mancata disponibilità del veicolo per gli altri abbonati (tariffa oraria) e le spese variabili di utilizzo sostenute dal gestore (tariffa chilometrica). Alla tariffazione va aggiunto l abbonamento annuale, nonché se previsti una tassa di iscrizione o un deposito cauzionale una tantum. In alcune città (ma non Roma) sono previste tariffe giornaliere o settimanali e/o tariffe particolari per le aziende che mettono le vetture a disposizione dei propri dipendenti. Tav Offerta e utilizzo del servizio di car sharingin Italia (2014) Città Abbonati Veicoli Parcheggi Percorrenza media per corsa (km) Durata media per corsa (ore) Corse per abbonato Roma ,18 5,87 13,13 Milano ,09 5,99 4,91 Torino ,03 5,89 8,70 Genova-Savona ,89 7,93 5,00 Palermo ,51 10,66 8,47 Bologna ,49 5,46 6,79 Firenze ,27 6,39 4,22 Venezia ,78 3,24 3,13 Fonte: elaborazioni su dati Iniziativa Car Sharing. Fig Costo di un utilizzo medio del servizio di car sharingin Italia (euro, ) Utilitaria Familiare Nota: costo calcolato per una durata di 5,9 ore e una percorrenza di 33,2km, corrispondenti alla media di utilizzo a Roma nel 2014; le automobili disponibili differiscono tra le città, ma in genere si tratta di una Fiat Punto per le utilitarie e una Fiat Multipla per le familiari. Fonte: elaborazioni su dati dei gestori del servizio, ottobre

228 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità Privata Nell ultimo anno molte città, per incentivare l utilizzo del servizio, hanno ridotto la quota di abbonamento (Milano e Firenze -50%, Palermo - 75%) al contrario di Roma in cui è aumentata di circa il 20%. Avendo come riferimento l utilizzo medio romano (5,9 ore per 33,2 km), è stata simulata una corsa con le stesse caratteristiche per ogni grande città. Dalla simulazione dei costi è risultato che il servizio risulta nettamente più conveniente nella capitale che in ogni altra città, eccetto Palermo [Fig ] Verifica e monitoraggio della qualità del servizio Il contratto di servizio affida a RSM le attività di rilevazione della qualità erogata e percepita. Per quanto riguarda quest ultima, l indagine di customersatisfaction si basa su specifiche tecniche da concordare con e viene svolta da soggetti terzi (selezionati tramite gara). In questo lavoro sono discusse le principali risultanze delle indagini relative ai parcheggi di scambio e alla sosta tariffata (gestiti da Atac). Fig Soddisfazione complessiva per i servizi di sosta Parcheggi di scambio Sosta tariffata su strada ,9 74,7 15, ,8 27,9 7, ,3 65,5 14, ,8 38, ,5 59,9 13, ,5 33,5 7, ,5 50,9 1, ,8 31,8 3,6 0% 50% 100% 0% 50% 100% molto abbastanza poco per nulla Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Fig Motivi principali di insoddisfazione per i servizi di sosta Parcheggi di scambio Sosta tariffata su strada poco illuminato sporco, non curato pericoloso, poco sicuro pochi posti disponibili 11,3 26,5 28,6 29,8 32,9 38,3 50,3 36,4 43,6 58,3 45,7 75,2 poca sicurezza parcometri non funzionanti parcometri lontani e/o non visibili tariffe alte pochi posti 2,9 7 5,4 4,9 11,1 5,4 5,6 18,6 19,1 36,2 47,9 58,3 66,1 63,2 72,7 64,6 84,3 84,3 86, Nota: Non vengono riportati i motivi di insoddisfazione per i parcheggi di scambio nel 2011, dato che gli insoddisfatti sono stati appena 13, e per quasi tutti il principale motivo di insoddisfazione è stato la scasa disponibilità di posti. Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Gli aspetti valutati dai fruitori, attraverso interviste face to face, riguardano le caratteristiche del servizio e dell infrastruttura. Il giudizio complessivo sui parcheggi di scambio mostra una percentuale su- 224

229 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità privata periore all 80% di opinioni positive, valore che è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi tre anni [Fig ]. Più bassa la soddisfazione della sosta tariffata, compresa in un intervallo tra il 55% e il 65%, il cui andamento mostra nel 2014 un inversione di tendenza rispetto al trend discendente degli anni precedenti [Fig ]. Il principale motivo di insoddisfazione per entrambi i servizi, pur con gradi di criticità diversi, riguarda la penuria di posti disponibili, cui segue l elevata tariffazione per la sosta tariffata (con una tendenza alla diminuzione) e aspetti legati alla sicurezza per i parcheggi di scambio (con un trend in aumento). Il giudizio complessivo di customersatisfaction (CSI) viene espresso secondo la duplice articolazione: il CSI implicito, determinato ponderando la soddisfazione media di ogni caratteristica con l importanza media (dichiarata dagli intervistati) che ogni caratteristica ha sulla soddisfazione complessiva; il CSI manifesto, che misura il livello di soddisfazione complessivo espresso direttamente dagli intervistati e relativo a ciascun servizio nella sua globalità. Osservando quanto riportato nella Tav emerge: - per i parcheggi di scambio, nel quinquennio, l indice manifesto risulta ottenere risultati più soddisfacenti rispetto all indice implicito anche se, anche se il primo mostra un trend in calo, mentre il secondo in crescita con valori sempre sopra la sufficienza; - per la sosta tariffata, un indice implicito tendenzialmente maggiore rispetto a quello manifesto che, sebbene in aumento, esprime una valutazione insufficiente. Ulteriore obiettivo delle indagini è quello di evidenziare i punti di forza del servizio, le priorità di intervento e le caratteristiche del servizio da perfezionare. Per i parcheggi di scambio, i principali punti di forza che vengono costantemente segnalati, sono la presenza di personale, la tariffazione e la facilità di interscambio con il TPL [Tav.8.3.9]. La principale priorità d intervento è invece la necessità di intervenire sulla sicurezza da furti e/o aggressioni, mentre fra le caratteristiche del servizio da perfezionare si segnala la presenza e la pulizia dei servizi igienici. I punti di forza del servizio di sosta su strada riguardano aspetti legati al corretto funzionamento dei parcometri, alla facilità di acquisizione del contrassegno per la gratuità nonché il pagamento tramite ATAC.SOSTA [Tav ]. Le principali priorità d intervento, invece, riguardano le tariffe e la disponibilità di posti liberi, mentre fra le caratteristiche del servizio da perfezionare si segnala l aggiornamento delle informazioni riguardanti le zone, le tariffe e gli orari di vigenza. Tav Indicatori globali utenti Customersatisfactionindex, implicito e manifesto CSI Manifesto Parcheggi di scambio Sosta tariffata su strada Implicito Parcheggi di scambio Sosta tariffata su strada Ausiliari Sosta tariffata Legenda insufficiente sufficiente discreto o più Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. 225

230 CAP VIII Trasporti e mobilità Mobilità Privata Tav ITEM Qualità Top 3 Parcheggi di scambio Analisi criticità e priorità Parcheggi di scambio Punti Da di Perfezionare Forza Tariffazione del parcheggio Facilità di interscambio con TP Modalità distribuz. contrassegni Tariffazione del parcheggio Facilità di interscambio con TP Facilità di interscambio con TP Comodità, funz. accesso automatizz. Tariffazione del parcheggio Facilità di interscambio con TP Presenza personale a presidio del parcheggio Tariffazione del parcheggio Presenza di servizi igienici Pulizia e manutenzione stalli/aree verdi Personale sempre presente Presenza di servizi igienici Pulizia e manutenzione Indicazione linee di TP disp. Presenza di servizi igienici Pulizia e manutenzione stalli/aree verdi Adeguatezza servizi igienici a pagamento Modalitàdi distribuzione contrassegni Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Priorità di intervento Sicurezza da furti Segnaletica adeguata Personale a presidio del parcheggio Sicurezza da furti Sicurezza aggressioni/violenze Sicurezza da furti Sicurezza aggressioni/violenze Num. posti adeguato Sicurezza da furti/aggressioni/violenze Num. posti adeguato Segnaletica adeguata Tav ITEM Qualità Top 3 Sosta tariffata su strada Analisi criticità e priorità sosta tariffata su strada Punti di Forza Facilità d uso dei parcometri Corretto funzionamento dei parcometri Facilità d uso dei parcometri Acquisiz. contrass. (gratuità) Corretto funz. parcometri Acquisto tessere/voucher/grattini Acquisiz. contrass. (gratuità) Corretto funz. Parcometri Pagam. con ATAC.SOSTA Da Perfezionare Indicaz. modalità di pagamento Controlli frequenti dei titoli Info. aggiornate zone/tariffe/orari Controlli frequenti dei titoli Parcometri nei pressi del posto Info. aggiornate zone/tariffe/orari Info. aggiornate zone/tariffe/orari Indicazioni modalità di pagamento Disponibilità di posti liberi Parcometri nei pressi del posto Fonte: elaborazioni su dati Roma Servizi per la Mobilità. Priorità di intervento Disponibilità di posti liberi Tariffe Parcometri nei pressi del posto Tariffe Disponibilità di posti liberi Visibilità dei parcometri Disponibilità di posti liberi Tariffe Visibilità dei parcometri Tariffe Indicaz. modalità di pagamento Info. aggiornate zone/tariffe/orari 226

231 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e noleggio con conducente 8.4 Taxi e noleggio con conducente Il servizio di trasporto pubblico non di linea, disciplinato dalla L. 21/1992, è svolto dai taxi e dai servizi di noleggio con conducente (NCC), entrambi con funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea ( ) e che vengono effettuati, a richiesta dei trasportati o del trasportato, in modo non continuativo o periodico, su itinerari e secondo orari stabiliti di volta in volta (L. 21/1992, art. 1). Precise norme impongono ai taxi obblighi finalizzati a garantire continuità, universalità e copertura territoriale. In conseguenza di tali norme, i taxi sono liberi di circolare e sostare in ottemperanza ai Regolamenti comunali, e sono obbligati alla fornitura del servizio. L Amministrazione comunale indica i criteri per determinare le tariffe, e gestisce lo svolgimento del servizio di taxi, attraverso il rilascio delle licenze e l articolazione dei turni, garantendo una copertura integrale di orario e di territorio. Diversamente dai taxi, il servizio NCC non è richiamato all obbligo di copertura globale, né al rispetto di tariffe regolamentate, e in conseguenza di ciò può rifiutare le chiamate. Il posteggio di stazionamento dei mezzi NCC è previsto all interno delle rimesse ed è vietato su suolo pubblico. Inoltre per il servizio di taxi è indispensabile disporre di una licenza (il cui numero è contingentato), mentre per l attività di NCC è richiesta un autorizzazione. Riguardo agli NCC provenienti da altri comuni, aveva tentato di disciplinarne l accesso con DGCa 379/2014 prescrivendo una serie di adempimenti a carico dei titolari che il TAR ha successivamente annullato (sentenza 11636/15). Il numero di licenze Taxi in corso di validità alla fine del 2014 sono pari a unità, mentre le autorizzazioni per il servizio NCC in città sono 993. Il rapporto tra servizio taxi e NCC permane fortemente problematico; nonostante le distinzioni normative, gli NCC svolgono di fatto un ruolo almeno in parte sostituivo o sovrapponibile a quello svolto dai taxi. Mentre in passato, infatti, gli NCC effettuavano un servizio limitato solo ad alcune fasce della clientela su appuntamento a cui potevano direttamente offrire il loro servizio (stazioni, aeroporti, alberghi), oggi, attraverso la diffusione di applicazioni e tecnologie informatiche smart, che permettono di richiedere il servizio in tempo reale, alla clientela tradizionale degli NCC si è aggiunto anche il segmento di quella occasionale. Tali applicazioni, infatti, permettono di vedere su una mappa la propria posizione e quella delle auto NCC libere più vicine permettendo di comunicare con le stesse. Il servizio è offerto per ora solo dalla società Uber, presente in più di 60 paesi in tutto il mondo 6. La diffusione delle nuove tecnologie, che interessa anche i Taxi, sta modificando modalità e fruizione del servizio stesso, con il quadro normativo che non si è ancora adeguato alle esigenze dettate dalla diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti e di tutti quei dispositivi che stanno trasformando le nostre città in nuclei urbani smart. L ultima modifica normativa risale al DL 1/2012, art. 36, c. 2, lett. m ( Cresci Italia, convertito con modificazioni dalla L. 27/2012) che pur escludendo il settore dalle nuove liberalizzazioni, attribuisce all Autorità di Regolazione dei Trasporti, anche le competenze in materia di monitoraggio e verifica della corrispondenza dei livelli di offerta, tariffe e qualità delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani (cfr. Relazione annuale 2013, Par. 8.3). Ed è proprio l Autorità di Regolazione dei Trasporti che, con l Atto di segnalazione al Governo e al Parlamento avente ad oggetto i profili di rilevanza economico-regolatoria dell autotrasporto di persone non di linea (taxi, NCC e piattaforme di servizi tecnologici per la mobilità), si propone di far emergere i nuovi mercati e le relative problematiche regolatorie affinché domanda e offerta di servizi si incontrino in modo trasparente e nel rispetto delle regole proprie di ogni attività economica d impresa. L atto di segnalazione nel riconoscere che i taxi assicurano servizi propriamente pubblici contiene specifiche proposte quali: la costituzione di un albo dei conducenti; la riconduzione al regime del lavoro occasionale delle prestazioni dei conducenti non professionisti; la previsione di un obbligo di registrazione per le piattaforme di servizi; la individuazione nelle regioni degli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri non di linea; la possibilità di modulare le tariffe; le conseguenti modifiche della L. 21/1992 in materia di taxi e NCC

232 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e noleggio con conducente Organizzazione del servizio La gestione del supporto amministrativo per il trasporto pubblico non di linea, in relazione sia alle licenze taxi che alle autorizzazioni NCC, fa parte del contratto di servizio per la mobilità privata tra e l Agenzia Roma Servizi per la Mobilità [cfr. Par 8.2.1]. A quest ultima sono affidate le attività di rinnovo, trasferimento di titolarità, esonero dai turni, registrazione delle sostituzioni alla guida, variazione dei dati sulle licenze e crediti di imposta, mentre resta competenza esclusiva dell Amministrazione il rilascio di nuove licenze e autorizzazioni. Oltre al numero di vetture, la capacità di soddisfare la domanda e l effettiva disponibilità del servizio è influenzata dal carattere obbligatorio o facoltativo dei turni, dalla durata dell orario di servizio, dalla corrispondenza tra i livelli di offerta e di domanda nel corso della giornata, dalla dislocazione delle vetture sul territorio. Una cattiva organizzazione dei turni è infatti in grado di vanificare gli sforzi compiuti attraverso l ampliamento delle licenze. L articolazione dei turni viene periodicamente modificata con Ordinanza del Sindaco. La disciplina in corso di validità è stata approvata con Ordinanza n. 11 del24 ottobre 2014, e integrata da ultimo con l Ordinanza n. 8 del 9 ottobre, con validità dal 10 ottobre al 28febbraio 2016, e apporta l introduzione di un nuovo turno nei giorni feriali, dalle alle 16.30, pensato per meglio servire il picco della domanda, che va ad aggiungersi ai turni preesistenti (dalle alle 13.30; dalle alle 14.30; dalle alle 21.00; dalle alle 22.00; dalle all 01.00; dalle alle 06.00). Al fine di stimare il numero di vetture in servizio obbligatorio in ogni turno, si è proceduto al calcolo delle stesse considerando il numero medio di vetture per gruppo in servizio obbligatorio nei giorni feriali, festivi e festivi infrasettimanali; nel calcolo non sono stati tenuti in conto i turni di rinforzo serale né l articolazione dei turni per il periodo estivo [Tav ]. Per quel che riguarda le giornate infrasettimanali festive, si sottolinea che l articolazione dei turni giornalieri rispecchia l orario di quelli festivi (mattina e pomeriggio ). L articolazione dei turni ha previsto, dal 25 ottobre 2014 al 3 aprile, un ora di flessibilità prima dell inizio di tutti i turni, mentre dal 4 aprile la flessibilità si applica un ora prima dell inizio e un'ora dopo la fine di tutti i turni. Si evidenzia che le vetture in turno hanno la priorità sulle vetture in flessibilità. Inoltre, dal 15 maggio all 11 ottobre le vetture che effettuano il turno di pomeriggio dal lunedì al venerdì con orario nonché il sabato e la domenica con orario , potranno prolungare il proprio turno fino alle ore con esclusione degli aeroporti e senza dare la priorità alle vetture in servizio di notte e seminotte e senza ulteriore flessibilità oltre le Oltre ai turni convenzionali (mattina, pomeriggio, seminotte e notte), è stata prevista per le sole donne titolari di licenza taxi, l istituzione di un turno integrativo che va dalle ore alle ore 16.00, denominato Turno Rosa, che ha validità coincidente con quella del ciclo scolastico; tale turno integrativo può essere esteso anche ai padri vedovi e separati affidatari dei figli che frequentano la scuola dell infanzia o la primaria o la secondaria di primo grado, nonché ai padri che dimostrino l impossibilità del coniuge di assolvere a tale impegno. Recependo gli indirizzi votati dall Assemblea Capitolina e le indicazioni pervenute dall AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e dall ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti), sta lavorando alla stesura dei criteri per la fase sperimentale della nuova disciplina del turno flessibile che integrerà la disciplina vigente. Essa prevede che l adesione al turno flessibile avverrà su base volontaria e a numero chiuso (che potrà essere progressivamente modificato), in base all ordine di presentazione delle richieste da parte degli operatori; eventuali dispositivi necessari saranno a carico dell operatore. La durata del turno flessibile sarà pari a quella degli altri turni e gli operatori, che opteranno per tale turno, effettueranno gli stessi riposi dei gruppi di appartenenza. 228

233 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e Noleggio con conducente Tav Fascia oraria Stima delle vetture in servizio obbligatorio per turno Stima Stima Turni giorni Vetture Vetture feriali Stima Vetture festivi feriali festivi infrasettimanali Mattina Mattina Mattina Pomeriggio Pomeriggio Fonte: elaborazioni su dati dell Ordinanza del Sindaco n. 11/2014. semi notte notte notte Mattina Turni giorni festivi sem Pomeriggio semi notte notte 229

234 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e Noleggio con conducente Costi e tariffe Diversamente dagli altri servizi pubblici, la spesa del servizio taxi è sostenuta esclusivamente dai clienti, eccetto alcune facilitazioni a carico degli enti locali (incentivi per rinnovo delle vetture) o dello Stato (rimborso parziale dell accisa sui carburanti), che tuttavia non incidono in maniera significativa sui non utilizzatori., nel recepire le prescrizioni nazionali e regionali in merito alla mobilità sostenibile e alla gestione della qualità dell aria, ha adottato (con DGCa 269/2012) una serie di misure per prevenire e contenere le emissioni inquinanti dei veicoli adibiti al trasporto non di linea sotto forma di incentivi finalizzati al rinnovo del parco circolante attribuiti secondo criteri pubblicati nei relativi bandi (DD 1096/2012, DD 1410/2012, DD 1275/2013). Ogni bando prevede tre diverse tipologie di incentivi: - 5mila euro per chi vuole rottamare il proprio mezzo per acquistarne uno Euro 5 ad alimentazione ibrida, a metano, a Gpl o elettrica; - 7mila euro per l'acquisto di veicoli euro 4 o superiori purché omologati per il trasporto di disabili, in particolare con un allestimento costituito dal sedile del passeggero girevole e rampa per la carrozzella; - 10mila euro, per l'acquisto di veicoli euro 4 o superiori purché omologati per il trasporto di disabili, previsti per i tassisti che vogliono allestire la loro auto con sedile girevole per disabili e sollevatore elettromeccanico della piattaforma per la carrozzella. Per l ultimo bando (DD 1275/2013), la relativa graduatoria è stata approvata nel mese di dicembre 2014 (DD 1356/2014) con 167 aventi diritto al contributo di 5mila euro, e un titolare di licenza per ciascuna delle altre due tipologie (per l esito dei bandi emanati con DD 1096/2012, 1410/2012 si rimanda alla Relazione annuale 2013, Par ). Per quanto riguarda le tariffe a carico dell utenza, l ultimo aggiornamento è consistito nella sostituzione dello scatto chilometrico urbano con una tariffa unica progressiva (DGCa 151/2012). La struttura tariffaria vigente a Roma presenta una componente fissa iniziale e un altra variabile in funzione della progressiva chilometrica e della durata della corsa; le due tipologie di tariffazione vengono applicate alternativamente, secondo la velocità mantenuta dalla vettura. A Roma la soglia di switch è fissata a 20 km/h: a velocità inferiori (fermi in sosta o rallentati nel traffico) vale la tariffa oraria, in modo da retribuire il tassista per il tempo impiegato indipendentemente dalla distanza percorsa, a velocità superiori vale la tariffa progressiva chilometrica, affinché il cliente paghi l effettiva distanza percorsa. La prima progressione tassametrica (T1 T2) si determina quando al valore fisso iniziale indicato dal tassametro si cumulano ulteriori 11,00 euro; da questo momento scatta la seconda progressione tariffaria (T2) fino al cumulo di ulteriori 13,00 euro; da tale momento scatta la terza progressione tariffaria (T3) sino al termine del servizio [Tav ]. A fine corsa, sull importo indicato dal tassametro, viene effettuato uno sconto del 10% nel caso di corse dirette verso gli ospedali pubblici romani (già presente anche nella precedente struttura tariffaria), per le donne sole che usufruiscono del servizio nelle ore notturne dalle alle (presente anche nella precedente struttura tariffaria, ma limitato alla fascia oraria compresa fra le e l una di notte) e per i giovani in uscita dalle discoteche, venerdì e sabato, previa idonea convenzione con i gestori di pubblici locali. Inoltre all importo indicato dal tassametro vanno aggiunti, ove presenti, i supplementi: bagagli in eccesso, diritto fisso di chiamata radio taxi, eventuali passeggeri dal quinto in poi. Da e per gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e per i percorsi fra Ostia (Lido Centro) e Fiumicino sono state stabilite tariffe predeterminate e omnicomprensive, inoltre per le corse con destinazione diretta all aeroporto di Fiumicino e aventi origine nell area interna al GRA è stato stabilito il tetto massimo di 70 euro (DGCa 161/2012) [Tav ]. Va ricordato che tutti gli importi indicati sono massimali, e che ogni tassista o cooperativa può applicare tariffe inferiori o convenzionate, sebbene tale possibilità sia scarsamente applicata nella realtà. 230

235 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e Noleggio con conducente Tav Massimali tariffari per il servizio taxi a Roma () Giorno e ora Feriali Festivi Notte ( ) ( ) ( ) Tariffe agevolate (sconto del 10% sull importo indicato dal tassametro) Supplementi Quota fissa iniziale ( ) 3,00 4,50 6,50 Tariffa Oraria ( /h) (velocità<20 km/h) Tariffa tassametrica unica progressiva ( /km) (velocità>20 km/h) T1 fino a 11,00 T2 11,00-24,00 T3 Oltre 24,00 27,00 1,10 1,30 1,60 Corse dirette verso gli ospedali pubblici romani Per le donne sole che usufruiscono del servizio nelle ore notturne (ore ) Per i giovani in uscita dalle discoteche, ven. e sab. previa convenzione con i gestori Bagagli (dal secondo bagaglio di dimensione superiori a 35 x 25 x 50) 1,00 /cad Passeggeri (per vetture con capienza superiore a 4 passeggeri) dal quinto 1,00 /cad Diritto fisso di chiamata da radiotaxi 3,50 Fonte: elaborazioni su dati DGCa 151/2012. Tav Tariffe taxi a Roma predeterminate e omnicomprensive da e per gli aeroporti e dal Municipio X (Ostia) a Fiumicino () Luogo di origine/destinazione Tariffa ( ) Aeroporto di Fiumicino Mura Aureliane 48,00 Castello della Magliana Parco dei Medici 30,00 Nuova Fiera di Roma 25,00 Ciampino Aeroporto 50,00 Stazione Tiburtina 55,00 Stazione Ostiense 45,00 Civitavecchia Porto 120,00 Stazione Lido di Ostia Centro 23,00 Aeroporto di Ciampino Mura Aureliane 30,00 Stazione Tiburtina 35,00 Stazione Ostiense 30,00 Fiumicino Aeroporto 50,00 Municipio X - Ostia Lido Centro Comune di Fiumicino - Isola Sacra 20,00 Comune di Fiumicino - Paese 25,00 Comune di Fiumicino - Aeroporto 23,00 Fonte: elaborazioni su dati DGCa 161/2012 e DGCa 248/

236 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e noleggio con conducente Benchmarking Nell analisi del servizio taxi nelle principali 9 città italiane con popolazione superiore a abitanti, e delle principali città estere qui di seguito presentata, sono stati presi in considerazione il numero di licenze e la struttura tariffaria in ambito urbano. A Roma il numero licenze taxi è circa il 40% superiore al valore di Milano; tuttavia, il raffronto richiede una valutazione delle aree metropolitane su cui si svolge il servizio: va tenuto in conto che spesso le vetture lavorano fuori dal territorio comunale, soprattutto in presenza di aeroporti localizzati lontano dalle città, come è appunto avviene a Milano [Tav ]. In alcuni casi, le varie amministrazioni proprio per le forti interazioni fra i differenti bacini d attrazione hanno delegato parte delle proprie competenze ad un coordinamento centrale che superi gli ambiti locali al fine di garantire una corretta gestione dell'area metropolitana in alcuni ambiti specifici. Analoga situazione per i confronti internazionali a cui si aggiungono le differenti modalità di erogazione del servizio: a Parigi e Madrid il servizio è regolato in ambito metropolitano, mentre a Dublino, Stoccolma e Amsterdam il servizio è liberalizzato. Caso a parte New York (con una popolazione stimata di circa 20 milioni),nella quale sono molto utilizzati anche il car service, black car e limousine, mentre nell analisi sono stati presi in considerazione solo i taxicab (medaglioni) che forniscono il servizio più simile a quello dei nostri taxi. EQUITÀ Anche la comparazione delle componenti tariffarie, al pari dell'offerta, dovrebbe tenere presenti le differenze di contesto tra le città: l estensione territoriale e le caratteristiche urbanistiche e della viabilità che incidono sulla lunghezza media, i fenomeni di congestione (rilevanti in particolare per Roma) che influenzano la durata media, le modalità di organizzazione del servizio di chiamata, l offerta alternativa di Tpl. A fronte delle peculiarità di ogni città, si osserva che nelle città del sud le tariffe sia chilometrica che oraria si attestano su valori inferiori; a Palermo si rileva il minor costo orario e il minor importo fisso alla partenza, mentre il minor costo chilometrico iniziale è applicato nella città di Napoli[Tav ]. Roma si pone in linea con le città di Milano e Torino (ove si registra il costo massimo orario). La capitale si discosta dalle due città del nord per quanto attiene la tariffa iniziale e per il supplemento festivo che a Roma risulta essere il più basso fra tutte le città esaminate. Tav Numero di licenze dei taxi nelle grandi città italiane ed estere () Città Licenze Città Licenze Roma Amsterdam Milano Berlino* Napoli Bruxelles (a) 787 Torino* Dublino Palermo 320 Londra (b) Genova 868 Madrid* Bologna 640 New York (c) Firenze (d) 654 Parigi Bari* 153 Stoccolma* (*) Dato aggiornato al (a) licenze utilizzabili su veicoli. (b) licenze utilizzabili su veicoli; il numero di taxi esclude i minicab. (c) Il numero di taxi, seguendo le convenzioni della Taxi and Limousine Commission, comprende solo taxicab ( medaglioni ), esclude car service (radiotaxi) e black car e le limousine. (d) cui vanno aggiunte 22 licenze taxi "supplementari" che le cooperative utilizzano in casi di aumenti straordinari della domanda o per fornire auto sostitutive ai propri associati in caso di guasti al mezzo con cui forniscono normalmente il servizio Fonte: elaborazioni su dati dei siti internet e degli uffici taxi dei comuni. 232

237 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e Noleggio con conducente Tav Costo dei taxi nelle grandi città italiane () Città Importo fisso alla partenza ( ) Tariffa a tempo iniziale ( /h) Tariffa chilometrica iniziale ( /km) Tariffa chilometrica extraurbana ( /km) Supplementi ( ) Festivo Notturno Roma 3,00 27,00 1,10-1,50 3,50 Milano (a) 3,30 28,32 1,09 1,85 2,10 3,20 1,00 e tassametro avviato con 3 min tassametro avviato alla chiamata Napoli 3,50 18,00 0,77 1,54 2,50 2,50 1,96 Torino (a) 3,50 32,70 1,44 1,43 1,50 2,50 tassametro avviato con 10 min Palermo 2,54 16,90 0,84 1,49 1,58 1,91 3,50 Genova 5,00 24,00 0,90 1,50 2,00 2,50 tassametro avviato alla chiamata Bologna (b) 3,00 24,00 1,13-1,15 1,40 1,70 2,60 1,00 Firenze (a) 3,30 24,00 0,91 1,64 2,00 3,30 Costo Chiamata Radio Taxi ( e/o avvio tassametro) tassametro avviato alla chiamata Bari (a) 3,00 20,00 0,80 1,40 2,00 2,00 0,64 (a)tariffa progressiva secondo i km percorsi; il costo extraurbano corrisponde (eccetto Firenze) alla tariffa praticata quando la vettura viaggia a oltre 50 km/h per più di 1 minuto (b) Tariffa progressiva secondo i km percorsi; la tariffa chilometrica è 1,15 nei primi 2 km e 1,13 nei successivi 2. Fonte: elaborazioni su dati dei siti internet e degli uffici taxi dei Comuni (aggiornamento a settembre ). Tav Tariffe progressive nelle grandi città italiane (2014) Città Roma (a) Milano Torino Bologna Firenze Bari Applicazione Tariffa chilometrica Tariffa oraria ( /km) ( /h) Fino a 11,00 1,10 27,00 11,00-24,00 1,30 27,00 Oltre 24,00 1,60 27,00 Fino a 14,26 1,09 28,32 Oltre 14,26 1,64 42,48 Velocità > 50 km/h 1,85 - Fino a 8 1,44 32,70 8,00-13,00 1,05 25,70 Oltre 13,00 1,27 25,70 Entro 2 km 1,15 24,00 Tra 2 e 4 km 1,13 24,00 Oltre 4 km 1,05 24,00 Fino a 6,40 0,91 24,00 6,40-7,40 0,91 30,00 Oltre 7,40 1,64 30,00 Fino a 7,00 0,80 20,00 Oltre 7,00 1,10 24,00 Velocità > 50 km/h 1,40 - (a) Nella soglia di applicazione della tariffa non è compreso il costo fisso iniziale. Fonte: elaborazioni su dati dei siti internet e degli uffici taxi dei Comuni (aggiornamento ad agosto ). 233

238 CAP VIII Trasporti e mobilità Taxi e Noleggio con conducente A Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze e Bari (anche se non in maniera omogenea), è applicata la tariffa progressiva chilometrica, per far sì che la corsa costi poco all inizio e di più quando è lunga [Tav ]. A Milano, Torino e Bari si applica la tariffa chilometrica iniziale, per velocità inferiori ai 50 km/h, fino al raggiungimento, da tassametro, della soglia monetaria fissata, allo scattare della quale entra in vigore la seconda fascia tariffaria più alta; la terza fascia si utilizza principalmente in territorio extra-urbano, in quanto è applicabile solo per velocità superiori ai 50 km/h per più di un minuto. A Roma e Firenze, invece, sono fissate tre soglie monetarie con tariffe chilometriche che aumentano all aumentare della soglia; da notare però che l importo romano di soglia non è comprensivo del costo fisso iniziale. Situazione differente per Bologna, per la quale le soglie non sono fissate dall importo segnalato dal tassametro, ma attraverso i km percorsi. Il confronto tariffario con le grandi città europee e New York richiede le forti cautele precedentemente ricordate, ancora più rilevanti in ambito internazionale, ove vi sono differenti modalità di applicazione delle tariffe. Confrontando Il costo della tariffa oraria, si nota che il costo romano è in linea con quelli applicati a Amsterdam, Barcellona, Bruxelles, Dublino, Madrid e New York. La tariffa chilometrica, invece, è fra le più basse [Tav ]. Simulando il costo di una corsa standard (5 km di percorso con 5 minuti di sosta o di traffico), si osserva che Roma si colloca in una posizione mediana rispetto alle città italiane esaminatecon uno scarto tra le città più costose del Nord e quelle più economiche del Sud di circa 2 euro [Fig ]. Nel confronto con le realtà estere la capitale italiana è tra quelle più convenienti, con valori simili a Dublino e New York, sebbene al costo applicato nella Grande Mela vanno aggiunte le tasse, la mancia e un supplemento qualora la corsa avvenga dal lunedì al venerdì fra le e le Fig Prezzo di una corsa taxi standard nelle grandi città italiane e all estero (euro, ) ) (*) Le corse di esempio sono simulate calcolando gli scatti in 5 km di viaggio e 5 di sosta nel traffico o in attesa, con un taxi su piazza e tariffa diurna feriale urbana, tenendo conto delle tariffe progressive e ipotizzando che i minuti di sosta siano metà nella parte iniziale e metà nella parte finale del tragitto. (**)Le corse di esempio sono simulate calcolando gli scatti in 5 km di viaggio e 5 di sosta nel traffico o in attesa, con un taxi su piazza e tariffa diurna feriale urbana. Fonte: elaborazioni su dati dei siti internet e degli uffici taxi dei Comuni italiani. 234

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