Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale Distretto Sociale S10 Alto Sele/Tanagro

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1 Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale Distretto Sociale S10 Alto Sele/Tanagro Palomonte, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Romagnano al Monte, Ricigliano, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva, Comunità Montana Tanagro - Alto e Medio Sele Provincia di Salerno, ASL Salerno COPIA VERBALE DELIBERAZIONE DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N. 23 DEL OGGETTO: Approvazione nuovo Regolamento di compartecipazione alle prestazioni Socio Assistenziali. L anno duemilatredici, il giorno 25 del mese di novembre, alle ore nella sala delle adunanze del Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale dell Ambito Territoriale S.10 Alto Sele\Tanagro via A. Massa n.1, a seguito di regolare invito prot. n del , diramato dal Legale Rappresentante del Comune di Palomonte quale Presidente del Coordinamento, si è riunito il Coordinamento Istituzionale in seduta straordinaria urgente di prima convocazione. Presiede l adunanza il Sindaco del Comune di Palomonte dr. Pietro Caporale. In prosieguo di seduta risultano presenti i seguenti Enti: IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N NOME E COGNOME ENTE P A 1 PIETRO CAPORALE Sindaco Comune di Palomonte X 2 NICOLA PARISI Sindaco Comune di Buccino X 3 FRANCESCO CUSTODE Sindaco Comune di Castelnuovo di X Conza 4 LUCIANO FASANO Assessore Comune di Colliano X 5 MARIA MICHELA TORSIELLO Assessore Comune di Laviano X 6 FRANCO TORTORIELLO Delegato Comune di Romagnano al X Monte 7 CARMINE MALPEDE Assessore di Comune di Ricigliano X 8 Sindaco di Comune di Santomenna X 9 GERARDO MALPEDE Sindaco Comune di San Gregorio X Magno 10 FRANCESCO MARCIELLO Sindaco Comune di Valva X 11 Delegato Provincia di Salerno X 12 FRANCESCO PERROTTA ASL Salerno X 10 2 Assiste alla seduta, in qualità di segretario verbalizzante, Antonio Armando Giglio Coordinatore del Piano di Zona S10. Il Presidente Pietro Caporale Sindaco del Comune capofila constatato che gli intervenuti sono in numero legale DICHIARA Aperta la seduta

2 Il Presidente, relaziona brevemente sull argomento. Passa la parola al Coordinatore il quale evidenzia l importanza del Regolamento in esame, richiesto tra l altro dalla Regione Campania, sottolinea che la bozza del Regolamento teste citato è stata inviata ai sindaci unitamente alla convocazione del Coordinamento per consentire eventuali emendamenti. Il Presidente propone di dare per letto l intero Regolamento ed invita IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE all esame della seguente proposta di deliberazione: PREMESSO che con deliberazione del Coordinamento Istituzionale n. 14 del , esecutiva ai sensi di legge, è stato approvato IL REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE ALLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE; RILEVATO che occorre provvedere a disciplinare i criteri di compartecipazione degli utenti alla spesa per l accesso alle prestazioni socio-assistenziali, così da disporre di tutti gli strumenti regolamentari necessari per erogare tali prestazioni; CONSIDERATO l ufficio di piano ha predisposto, rassegnandola a questo Organo, una bozza del REGOLAMENTO DI COMPARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI ALLA SPESA PER L ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI; VISTA la menzionata bozza della citato regolamento; RITENUTO doverla approvare così come predisposta dall ufficio di piano; VISTA la legge 8 novembre 2000, n. 328; VISTA, altresì, la L.R. 23 ottobre 2007, n. 11; VISTO, infine, il parere favorevole di regolarità Amministrativa reso ai sensi dell art. 49 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, riportato in calce alla presente; CON VOTI favorevoli unanimi, resi nei modi e forme di legge; D E L I B E R A 1. DI approvare il REGOLAMENTO DI COMPARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI ALLA SPESA PER L ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI, allegato alla presente deliberazione a formarne parte integrante e sostanziale; 2. DI stabilire che l entrata in vigore del presente regolamento avviene allo spirare del periodo di pubblicazione ed in assenza di reclami e/o osservazioni in merito. 2

3 REGOLAMENTO DI COMPARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI ALLE PRESTAZIONI SOCIO ASSISTENZIALI Art. 1 - OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il presente Regolamento determina la compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni socio assistenziali dei Comuni dell Ambito territoriale S 3 ex S10 - tenuto conto delle disposizioni impartite dalla L. n. 328/2000 e dalla L. R. n. 11/2007 e nel II^ Piano Sociale Regionale Art. 2 - AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento si applica alle prestazioni ed agli interventi socio-assistenziali per i quali si prevede la partecipazione al costo del servizio ed è diretto alle persone di qualsiasi età, sesso, condizione economica, culturale, politica, sociale, sole o inserite in nuclei familiari, con priorità di accesso, per i cittadini in condizione di fragilità per la presenza di difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, i soggetti con disabilità fisica, psichica o sensoriale, i soggetti sottoposti a provvedimenti dell autorità giudiziaria, gli anziani ultrasessantacinquenni e/o non autosufficienti, residenti nei Comuni dell Ambito Territoriale S3 ex S10. L accesso alle prestazioni sociali e ai servizi a domanda individuale è disposto sulla base della valutazione dello stato di bisogno nonché della situazione economica dei soggetti e dei nuclei familiari che ne fanno richiesta. Art. 3 - VALUTAZIONE DELLO STATO DI BISOGNO I criteri per la valutazione dello stato di bisogno sono: il carico familiare; la situazione sociale, considerando i vari fattori che generano o accentuano l emarginazione, quali la solitudine, la vedovanza, la carcerazione, la prole numerosa, la disoccupazione, la tossicodipendenza, l etilismo, ecc.; il bisogno sanitario di ogni membro della famiglia, le malattie gravi acute e croniche e la eventuale ricaduta delle relative spese nella economia della famiglia; le risorse (proprie o derivate a qualunque titolo da altri enti o persone, compresi i redditi esenti); la proprietà e/o il possesso di beni mobili e immobili; il raffronto tra i redditi di cui dispone la persona e le spese occorrenti a far fronte alle necessità ordinarie e straordinarie. Art. 4 VALUTAZIONE SITUAZIONE ECONOMICA Ai fini della valutazione economica del richiedente, il presente Regolamento tiene conto del reddito nonché del patrimonio del nucleo familiare che è composto dal richiedente medesimo, dai componenti la famiglia anagrafica ai sensi dell art. 4 del D.P.R. n. 223 del e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 221 del , e dai soggetti considerati a suo carico ai fini IRPEF, anche se non conviventi. Il soggetto che risulta fiscalmente a carico di più persone, si considera appartenente al nucleo: della famiglia anagrafica con cui vive; del soggetto che, in base all art. 433 del C.C., è tenuto in modo prioritario agli alimenti, se non vive con alcuna delle persone alle quali risulta a carico; che versa gli alimenti in misura superiore, nel caso di più coobbligati dello stesso grado. 3

4 Il soggetto che si trova in convivenza anagrafica ai sensi dell art. 5 del D.P.R. n. 223/89. che convive abitualmente per motivi di lavoro, studio, assistenza, cura, ecc.) è considerato nucleo familiare a sé stante, a meno che non sia a carico, ai fini IRPEF, del coniuge o altri soggetti. Se della medesima convivenza anagrafica fanno parte il genitore ed il figlio minore, quest ultimo andrà a far parte del nucleo del genitore. Art. 5 DETERMINAZIONE DELL INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMIA Per l accesso alle prestazioni e ai servizi sociali erogati nell Ambito Territoriale l Indicatore della Situazione Economica (ISE) è calcolato con la seguente formula: ISE = R + 0,2 P dove R è il reddito e P il patrimonio, calcolati con le modalità previste dal D.lgs. 109/98, come modificato dal D. Lgs. 130/2000. L Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) regionale è dato dal calcolo della formula ISE/ S, dove S tiene conto della composizione del nucleo familiare con la seguente scala di equivalenza: Componenti nucleo familiare Valore di S Componenti nucleo familiare Valore di S 1 1,00 2 1,57 3 2,04 4 2,46 5 2,85 Il parametro S è inoltre maggiorato nei seguenti casi: + 0,50 per ogni ulteriore componente il nucleo familiare; + 0,20 in caso di presenza nel nucleo di un solo genitore o di minori; + 0,60 per ogni componente con handicap permanente (art. 3, comma 3, L. 104/92 o invalidità superiore al 66%.) + 0,20 per i nuclei con figli minori in cui entrambi i genitori hanno attività di lavoro o d impresa, purché titolari di reddito per almeno 6 mesi nel periodo afferente la dichiarazione sostitutiva, ovvero nucleo composto da un genitore e figlio minore, purché titolare di reddito da lavoro o d impresa per almeno 6 mesi. Art. 6 PRINCIPI DI COMPARTECIPAZIONE La compartecipazione da parte degli utenti al costo dei servizi e delle prestazioni socio assistenziali deve essere determinata assumendo a riferimento i seguenti principi: gradualità della contribuzione, secondo criteri di equità e solidarietà, in relazione alle condizioni economiche effettive; adozione di metodologie di valutazione delle condizioni economiche imparziali e trasparenti; definizione di procedure semplici per la richiesta delle agevolazioni da parte dei cittadini che si avvalgono dell autocertificazione e realizzazione di azioni di supporto e di informazione da parte dell Amministrazione; condivisione della responsabilità per gli oneri del progetto di cura estesa a tutti i soggetti tenuti agli alimenti di cui all art. 433 C.C., anche se non conviventi. 4

5 Art. 7 DETERMINAZIONE DELLA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI SOCIALI, DOMICILIARI E SEMIRESIDENZIALI Per la determinazione della compartecipazione al costo dei servizi sociali, domiciliari e semiresidenziali, si valuta la situazione economica sulla base dell I.S.E.E. riferito ai redditi dell anno precedente a quello dell erogazione del servizio, calcolato dall INPS attraverso i Centri di Assistenza Fiscale e gli altri soggetti abilitati, secondo la disciplina del D.Lgs 31 marzo 1998, n. 109, così come modificato dal D.Lgs. 130/2000 e da tutte le successive modifiche e integrazioni. Si procede nel seguente modo: la soglia ISEE al di sotto della quale il soggetto richiedente la prestazione è esentato da ogni forma di compartecipazione al costo del servizio corrispondente all ammontare del trattamento minimo della pensione INPS. ( 6.441,00 anno 2013) Tale soglia d esenzione è da considerarsi altresì come quota che rimane in disponibilità all assistito indipendentemente dal numero o dalla quantità di servizi utilizzati; La soglia ISEE al di sopra della quale il soggetto richiedente la prestazione è tenuto a corrispondere per intero il costo unitario del servizio è fissata in 3,80 volte l ammontare del trattamento minimo della pensione INPS pari a ,80 per il 2013 Per un valore ISEE compreso tra le soglie suddette il soggetto richiedente la prestazione sarà tenuto a corrispondere una quota di compartecipazione al costo del servizio correlata alla propria situazione economica secondo la tabella che segue: Valore ISEE Quota di compartecipazione dell utente da 0 a 6.441,00 È esente da 6.441,01 a 8.441,00 10% del costo unitario del servizio da 8.441,01 a ,00 20% del costo unitario del servizio da ,01 a ,00 30% del costo unitario del servizio da ,01 a ,000 40% del costo unitario del servizio da ,01 a ,000 50% del costo unitario del servizio da ,01 a ,000 60% del costo unitario del servizio da ,01 a ,000 70% del costo unitario del servizio da ,01 a ,000 80% del costo unitario del servizio da ,01 a ,80 90% del costo unitario del servizio Oltre ,81 Paga l intero costo del servizio Art. 7 bis MODALITA DI EROGAZIONE I servizi di cui all art. 7 saranno erogati sulla base di una graduatoria che scorrerà fino ad esaurimento delle risorse economiche programmate per ogni annualità dal Piano di Zona S3 ex S10. Art. 8 DETERMINAZIONE DELLA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RESIDENZIALI Per la determinazione della compartecipazione al costo dei servizi residenziali i soggetti richiedenti sono tenuti al pagamento totale della retta, anche attraverso tutte le indennità di natura previdenziale, assistenziale e risarcitorie, incluse pensioni di invalidità civile e indennità/assegni di accompagnamento, percepite per il soddisfacimento delle proprie esigenze di accompagnamento e di assistenza, fatta salva la quota economica di salvaguardia dei bisogni personali, corrispondente ad 5

6 1/5 del reddito complessivo, comprese tutte le indennità di natura previdenziale, assistenziale e risarcitorie percepite, in ogni caso la somma non deve essere inferiore ad 120,00. Qualora l utente, attraverso le indennità percepite di natura previdenziale ed assistenziale e risarcitorie non raggiunga la quota della retta, i soggetti tenuti agli alimenti dell anziano e dell inabile individuati ai sensi dell art. 433 del Codice Civile sono chiamati a concorrere al pagamento della stessa. Gli obbligati, appositamente convocati allo scopo di accertare la capacità di far fronte alle necessità assistenziali del congiunto e alle spese di ricovero, dovranno sottoscrivere il loro impegno in tal senso. In presenza del coniuge, parenti e affini in linea retta, non si farà riferimento ai parenti in linea collaterale. La partecipazione economica dei parenti obbligati agli alimenti è determinata sulla base di quanto stabilito al precedente paragrafo. La quota di reddito di riferimento per stabilire le somme che i tenuti agli alimenti dovrebbero mettere a disposizione sarà quella prevista dal presente regolamento. L eventuale differenza fra l ammontare della retta e le somme nella disponibilità degli utenti o dei familiari tenuti agli alimenti, qualora insufficienti, saranno integrate dal Piano di Zona con una percentuale che sarà stabilita annualmente secondo le disponibilità economiche dello stesso. Art. 8 bis ACCESSO ALL INTERVENTO DI NATURA ECONOMICA Costituiscono requisiti di accesso all intervento di natura economica ad integrazione della retta, le condizioni di seguito indicate: A. L utente deve: 1. Avere una situazione reddituale non sufficiente a coprire il costo dell intera retta; 2. Non essere proprietario o comproprietario di immobili o titolari di alto diritto reale su immobili, anche in quota con altri soggetti, su tutto il territorio nazionale fatta eccezione della casa di abitazione, destina ad abitazione principale, se occupata: Dal coniuge e/o dai genitori; Fratelli/sorelle solo se affetti da disabilità permanente grave accertata dall ASL ai sensi dell art. 3 comma 3 della legge 104/92; Figli solo se minorenni o affetti da disabilità permanente grave accertata dall ASL ai sensi dell art. 3 comma 3 della legge 104/92. La predetta eccezione decade se l occupante della casa di abitazione è titolare di altri diritti reali; Non aver donato, nei 3 anni antecedenti la richiesta di compartecipazione alla retta, immobili o diritti reali su immobili per un valore catastale complessivo superiore a ,00; Non aver ceduto a titolo oneroso immobili per un valore catastale complessivo superiore a ,00; Non essere titolare di valori mobiliari, titoli e/o depositi da risparmio, ad eccezione di una franchigia non superiore a ,00. B. L utente disabile non deve essere proprietario o comproprietario di immobili o titolare di altro diritto reale su immobili, ad eccezione della casa di abitazione, se occupata dai genitori o dal coniuge e purché questi ultimi non siano titolari di altri diritti reali; C. L utente con proprietà immobiliari che si trovi in stato di incapacità accertata dall ASL o da altri enti competenti, potrà essere inserito in strutture residenziali in caso di diritto a totale o parziale carico del PdZ a condizione che, contestualmente, se già non presente, sia richiesta la nomina di un amministratore di sostegno che provveda all utilizzo economico della proprietà stessa; D. L utente della compartecipazione del Piano di zona, oltre alla DSU ISEE, dovrà sottoscrivere una dichiarazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, predisposta dall ufficio, con la quale si impegna a rimborsare al Piano di Zona le spese sostenute per il suo mantenimento presso la 6

7 struttura residenziale in cui è ospite qualora in futuro dovesse percepire benefici economici a qualsiasi titolo (invalidità civile, indennità di accompagnamento, eredità, rendite, ecc.). Art. 8 ter PATRIMONIO DELL UTENTE Qualora l utente risulti proprietario di beni aventi un certo valore non può essere considerato in stato di bisogno (art. 438 C.C.), pertanto dovrà, per ottenere l integrazione della retta da parte del PdZ, alienarli mediante vendita diretta o regalia a terzi e rivalsa ai sensi del C.C., o con la cessione al Comune capofila, il quale quantificherà il valore del bene attraverso perizia giurata o né usufruirà per il pagamento della retta fino ad esaurimento del valore stesso. Nel caso di regalia il donatario, che è tenuto in prima battuta rispetto ai familiari tenuti agli alimenti, si impegnerà per iscritto ad integrare la retta del donante, fino ad un importo massimo pari al valore del bene regalato. Art. 9 MODALITA DI PAGAMENTO Gli importi relativi alla compartecipazione dovuta dagli utenti verranno calcolati trimestralmente a seguito del Piano assistenziale individuale (PAI) e delle fatture presentate. Il pagamento avverrà mensilmente mediante bollettino postale a favore del comune di Palomonte (comune capofila). In caso di inottemperanza del pagamento delle quote, l utente sarà invitato ad adempiere agli obblighi di liquidazione dell importo dovuto entro quindici giorni dalla ricezione della lettera di sollecito; il mancato pagamento comporterà la sospensione del servizio e sarà dato mandato all Ufficio Legale per l adozione dei provvedimenti relativi al recupero delle quote dovute e non versate. Art. 10 CONTROLLI E VERIFICHE Su ogni domanda presentata per ottenere le prestazioni disciplinate dal presente regolamento il Servizio Sociale Professionale si riserva di effettuare verifiche e controlli sulla veridicità di quanto dichiarato. La non veridicità delle dichiarazioni rese e dei documenti presentati annulla la richiesta. Nel caso in cui il richiedente abbia già usufruito delle prestazioni, oltre al recupero delle prestazioni eventualmente corrisposte, si espone alle sanzioni previste dall art.496 del Codice Penale. Art. 11 INFORMAZIONI ALLA PERSONA Tutti gli utenti dei servizi socio-assistenziali devono essere informati sulla disponibilità delle prestazioni pubbliche e private esistenti. Inoltre vanno informati ai sensi del D.Lgs 196/2003 delle finalità e modalità del trattamento dei dati personali, della natura obbligatoria del loro conferimento e del fatto che il rifiuto di rispondere comporta l impossibilità di ottenere il provvedimento richiesto. Gli utenti devono essere, altresì, informati che, nell ambito dei controlli da effettuare sulla veridicità delle dichiarazioni presentate per l ottenimento i benefici previsti, potranno essere richieste informazioni aggiuntive e documentazione di supporto. Art. 12 DISPOSIZIONI FINALI Le agevolazioni saranno concesse con determinazione il Responsabile è affidato il servizio. I riferimenti ai parametri reddituali ISEE e alle franchigie contenuti nel presente regolamento potranno essere aggiornati dal Coordinatore dell'ufficio di Piano dell'ambito Territoriale. I Comuni recepiscono il presente Regolamento con propria delibera giuntale. 7

8 Per quanto non esplicitamente disciplinato dal presente Regolamento si applicano le disposizioni contenute nelle normative, nazionali e regionali, in materia di sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali. Art. 13 PUBBLICITÀ DEL REGOLAMENTO Copia del presente regolamento, ai sensi dell art. 22 della Legge 7/8/1990, n. 241, sarà tenuta a disposizione del pubblico perché ne possa prendere visione in qualsiasi momento. 8

9 Letto, sottoscritto Il Presidente f.to Dott. Pietro Caporale Il Segretario f.to Antonio Armando Pubblicazione all Albo Pretorio del Comune di Palomonte, capofila del Piano di Zona Servizi Sociali e Socio Sanitari Ambito S/10 in data 26/11/2013 N Il responsabile F.to Antonio Armando Giglio Palomonte, E COPIA CONFORME F.to Antonio Armando Giglio Palomonte, li

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