SAN DOMENICO DI GUZMAN

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1 SAN DOMENICO DI GUZMAN

2 STORIA S. Domenico nasce intorno al 1170 a Careluga nella Vecchia Castiglia (Spagna) da Felice di Guzman e Giovanni d Aza Da giovane viene affidato alle cure dello zio arciprete A quindici anni frequenta l università di Valencia

3 Durante una carestia, dimostrò la sua generosità vendendo i libri per aiutare i poveri

4 Completati gli studi fa entrò nel capitolo dei Canonici Regolari della Cattedrale di Osma dove passa il tempo studiando e pregando

5 Nel 1203 il vescovo Diego di Osma chiede a San Domenico di accompagnarlo in un viaggio in Danimarca. I due si fermano a Tolosa dove Domenico ha il primo contatto con l eresia catara e albigese. Famoso è l episodio in cui Domenico parlò tutta la notte con un oste albigese per riportarlo alla fede cristiana.

6 In ritorno dal secondo viaggio in Danmarca, S. Domenico e Diego affascinati dall'intensa attività missionaria svolta dal clero danese tra i pagani delle regioni baltiche, prima di rientrare in Spagna si recano a Roma per chiedere al papa di dedicarsi all evangelizzazione dei pagani. Il papa Innocenzo III, che aveva già promosso una forte predicazione contro l eresia catara e albigese dilagante nel meridione della Francia, invita i due a dirigere la loro predicazione verso questa nuova missione apostolica. Gli eretici della Francia meridionale erano tenaci, intelligenti e molto combattivi. Domenico e Diego accettano la consegna del papa ed iniziano la loro missione apostolica. Qui i due rimangono insieme fino a quando non sopraggiunge la morte di Diego (30 dicembre 1207) e Domenico rimane solo.

7 Domenico continua la missione della predicazione con grande coraggio e sapienza. Molti sono i colloqui, i dibattiti pubblici, le trattative, le opere di persuasione, le penitenze e le preghiere che Domenico realizzò per riportare alla fede gli eretici. Il vescovo Folco di Tolosa, vista l intensa opera di Domenico lo nomina nel 1215 predicatore della diocesi. A Tolosa alcuni amici si stringono intorno a Domenico perché condividono con lui lo zelo della predicazione per la salvezza dei fratelli. E il primo nucleo che darà alla predicazione di Domenico una forma stabile.

8 Per molti anni questo sarà il centro dell apostolato di Domenico e dei suoi fratelli. Il Vescovo Folco e Domenico si recano a Roma (1215) per richiedere da Onorio III l approvazione ufficiale della «sacra predicazione» di Tolosa. L anno successivo il papa confermerà il progetto di Domenico (22 Dicembre 1216). Fu Onorio III a dare anche il nome di Frati Predicatori ai seguaci di San Domenico. Nel 1217 Domenico invia i suoi figli in tutta Europa, nelle città universitarie, soprattutto a Parigi e Bologna. L Ordine dei Predicatori comincia a svilupparsi e a maturare la sua missione nella chiesa.

9 Domenico riunisce e presiede nel 1220 e nel 1221, a Bologna, il primi capitoli dei suoi frati. In questi capitoli saranno messe le basi effettive del nuovo Ordine. Il fine dell Ordine è la predicazione realizzata attraverso lo studio, la testimonianza della povertà evangelica e la fraternità della vita comune. In questi capitoli vengono anche fissate la legislazione, la distribuzione geografica dei frati e le spedizioni missionarie. Domenico, stanco delle sue fatiche apostoliche, muore a Bologna il 6 agosto 1221 circondato dall affetto e dalla preghiera dei suoi frati. Ad essi affidò il suo testamento spirituale: abbiate la carità, conservate l'umiltà, possedete la povertà volontaria.

10 CANONIZZAZIONE All inizio dell estate dell anno 1234, papa Gregorio IX celebrò nella Cattedrale di Rieti il rito solenne di canonizzazione di Domenico di Guzman, fondatore di uno dei nuovi Ordini, detti Mendicanti.

11 MIRACOLI 1. Il miracolo del pane Questo episodio è tratto dalle testimonianze raccolte durante il processo di Canonizzazione di S. Domenico, tenutosi a Bologna nel Fra Buonviso da Piacenza narra che un giorno ai frati del convento di Bologna venne a mancare completamente il pane. S. Domenico diede però ordine di apparecchiare la tavola come al solito e di sedersi in mensa; poi alzò le mani al cielo e invocò la benedizione del Signore.In quel momento entrarono due giovani bellissimi che recavano due ceste colme di pane. Distribuirono a ogni frate un pane di straordinaria fragranza e bontà e, terminato il compito, salutarono Domenico con un cenno del capo e sparirono all'improvviso, così come erano venuti. È conservata, nella cella che fu del Santo, a Bologna un pezzo della tavola in cui Domenico, quel giorno, benedisse e mangiò con i suoi il pane miracoloso.

12 2. La resurrezione di napoleone orsini Durante uno dei suoi soggiorni a Roma, San Domenico compì quello che forse è il suo più celebre dei molti suoi miracoli. Napoleone Orsini era un giovane nobile romano ben conosciuto da San Domenico. In seguito a una rovinosa caduta da cavallo il giovane Napoleone morì. Mentre il corpo veniva trasportato verso la sua abitazione tra i lamenti di parenti e amici, accorse il Santo che era stato avvisato della disgrazia mentre si trovava al capitolo con i suoi frati. Domenico fece posare il corpo in terra e lo benedisse, pregando fervidamente. In quel momento il giovane si alzò e, del tutto risanato senza accusare alcun dolore nel corpo, venne restituito all'affetto dei suoi cari. I fatti sono conservati negli atti processuali.

13 3. La resurrezione di un bambino San Domenico si trovava a Roma era l'anno del Signore Una signora che abitava vicino al convento di S. Sisto in Roma, aveva una grande voglia di ascoltare la parola di Dio. Suo figlio però era molto malato. Decise comunque di recarsi in chiesa e lasciò suo figlio solo. Andò a S. Sisto e ascoltò la predicazione di S. Domenico. Tornata a casa, molto edificata dalle parole che aveva ascoltato, trovò il figlio morto. Disperata prese il figlio in braccio e corse alla ricerca di quel Sant'uomo di cui aveva ascoltato la predicazione.trovatolo, si accasciò ai suoi piedi e implorò S. Domenico di restituirgli il figlio perso. San Domenico la guardò commosso, pianse davanti a quel dolore, pregò intensamente elevando i suoi occhi al cielo, poi comandò al bimbo di alzarsi. Il fanciullo sì alzò,completamente vivo e guarito anche dalla malattia e abbracciò la madre.domenico ammonì la donna e coloro che furono presenti, di non dire a nessuno ciò che era successo, ma lei uscita di lì, annunziò a tutti lo strepitoso miracolo. Il fatto giunse all'orecchio del Pontefice che mandò a chiamare Domenico e alcuni testimoni dell'accaduto. Accertato il tutto dichiarò che avrebbe fatto un annuncio solenne di questo fatto alla Cristianità. Il Santo Patriarca Domenico si oppose con tutte le forze minacciando addirittura di lasciare il convento di S. Sisto che ebbe in dono come Casa dal pontefice stesso. Il Pontefice allora decise di non divulgare il fatto e si commosse davanti a tanta umiltà.

14 4. Il salvataggio dei naufraghi di Tolosa Un gruppo d'inglesi, mentre va in pellegrinaggio a S. Giacomo di Compostella, attraversa in barca la Garonna. Ma la barca troppo carica (erano in cinquanta) si capovolge. Alle grida dei naufraghi Domenico di Gusman, il grande devoto della Madonna e propagatore del S. Rosario, il quale si trovava in una Chiesa vicina a pregare, esce di Chiesa e supplica Dio e la Vergine Santissima perché quei poveri infelici siano salvi. Contro l'aspettativa generale tutti quei pellegrini poterono essere tratti salvi a riva.

15 5. La liberazione di Torino francesi assediano la città, difesa da soli soldati piemontesi. Il popolo assediato scorge l'unica arma di salvezza nel Rosario di Maria. Anche i soldati sono presi dal fervore dei cittadini e ogni sera le guardie del reggimento si raccolgono attorno ad un altare innalzato in Piazza S. Carlo e ad alta voce recitano il Rosario e cantano le litanie della Vergine. Il valoroso condottiero Vittorio Amedeo II di Savoia promette di erigere un Tempio alla Vergine sul Colle di Superga. Ed ecco giunge il soccorso e i francesi sono costretti a ritirarsi. Il maestoso Tempio che si innalza sul Colle di Superga sta a testimoniare la fede dei padri e la potenza della Vergine del Rosario.

16 OPERE I nove modi di pregare di San Domenico di Guzman

17 I modo In piedi profondamente inchinato, si umiliava dinanzi all altare, come se Cristo...fosse lì realmente e personalmente... Dopo aver pregato in tal modo riassumeva la posizione eretta, poi inclinava il capo e fissando con umiltà il Cristo, suo vero capo, confrontava la di lui eccellenza con la propria bassezza... Questa maniera di inclinare profondamente il capo era il punto di partenza delle sue devozioni. Analogo segno di umiltà egli lo esigeva dai frati in onore di tutta la Trinità quando recitava solennemente il Gloria.

18 II modo Spesso pregava completamente disteso con la faccia contro la terra (=venia). Eccitava allora nel suo cuore sentimenti di compunzione, richiamando alla memoria e dicendo a voce alta «O Dio, abbi pietà di me che sono un peccatore»... e piangeva emettendo gemiti... Talvolta, volendo insegnare ai frati con quanta riverenza dovessero pregare diceva loro: «...Abbiamo trovato l Uomo-Dio con Maria sua ancella. Perciò venite adoriamolo e prostriamoci piangendo davanti al Signore Dio che ci ha creati». E invitava anche i più giovani a piangere per i peccatori.

19 III modo Per questo motivo si rialzava da terra e con una catena di ferro si dava la disciplina. Da questo esempio del Padre venne nell Ordine la disposizione che tutti i frati nei giorni feriali la sera, dopo Compieta, ricevessero a dorso nudo la disciplina con verghe di legno, recitando devotamente il Miserere o il De profundis per le colpe proprie e per quelle dei benefattori.

20 IV modo In seguito davanti all altare o nel Capitolo egli (in piedi e a mani aperte) fissava lo sguardo nel Crocifisso, contemplandolo con incomparabile penetrazione e davanti a lui si genufletteva più volte. Succedeva così che, qualche volta, da dopo Compieta fino a mezzanotte, ora si alzava, ora si metteva in ginocchio...mettendosi in ginocchio gridava per i peccatori: «Signore non imputar loro i peccati». Sorgeva allora in lui un sentimento di grande fiducia nella misericordia di Dio nei suoi riguardi e in quelli di tutti i peccatori e per la conservazione dei suoi frati...

21 V modo Talvolta si metteva davanti all altare in posizione ben eretta, senza appoggiarsi né sostenersi, con le mani aperte sul petto come (a sostenere) un libro. E restava in piedi così con grande riverenza e devozione, come leggendo alla presenza di Dio. Sembrava meditasse le parole di Dio, ripetendole dolcemente a se stesso. Talvolta giungeva le mani, tenendole fortemente unite davanti agli occhi e tutto chiudendosi in se stesso. Tal altra le alzava all altezza delle spalle (come fa il sacerdote nella Messa), quasi volesse tendere l orecchio per udire meglio qualcosa...avresti creduto vedere un profeta intrattenersi con un angelo o con Dio...

22 VI modo Il santo padre Domenico alle volte fu visto pregare anche con le mani e le braccia completamente aperte e stese a forma di croce, mentre col corpo stava il più possibile eretto. Questa forma di preghiera non era frequente, ma egli vi aveva fatto ricorso quando, per divina ispirazione, sapeva che in virtù della sua preghiera sarebbe avvenuto qualcosa di grande e di meraviglioso. Così a Roma quando risuscitò il giovane che era morto cadendo da cavallo; così a Tolosa quando salvò circa quaranta pellegrini inglesi che stavano annegando nel fiume; così durante la celebrazione di una Messa.

23 VII modo Spesso lo si vedeva, mentre pregava, protendersi tutto verso il cielo, come una freccia scoccata dritta in alto: elevava le mani tenendole tese sopra il capo, ora congiunte ora un po aperte come a ricevere qualcosa. Era rapito fuori di sé. Quando tornava in sé era come se venisse da lontano e lo avresti detto un pellegrino...

24 VIII modo Il santo padre Domenico aveva anche un altro modo di pregare, assai bello, devoto e simpatico...questo buon padre, ammirevole per la sua sobrietà e per lo spirito di devozione attinto nelle divine parole che si erano cantate in coro..., subito si ritirava in un luogo solitario...per leggere o pregare, raccolto in sé stesso e fissato in Dio. Si sedeva tranquillamente e, dopo essersi fatto il segno della croce, apriva un libro e leggeva. E mentre leggeva così in solitudine, faceva atti di riverenza vero il suo libro, chinandosi spesso a baciarlo, soprattutto se si trattava del Vangelo o vi leggeva riportate le parole proferite da Cristo. Poi...si alzava alquanto, con riverenza, e inclinava il capo. Quindi di nuovo calmo e tranquillo riprendeva a leggere.

25 IX modo Quando a piedi viaggiava, sovente si separava dagli altri e pregava da solo. Si accendeva allora come fuoco ardente. Da altre fonti sappiamo che ruminava dei salmi cantava l «Ave maris stella» o il «Veni creator spiritus».... Avvicinandosi ad un paese pregava per i suoi abitanti. Aveva l abitudine di passare assai spesso la notte in chiesa, a tal punto che si pensava che mai o raramente egli usasse un letto...pregava e prolungava le sue veglie. Quando poi sopravveniva la stanchezza, vinto dal bisogno del sonno, appoggiava la testa all altare... e riposava un momento. Poi si risvegliava e riprendeva la sua fervorosa preghiera.

26 ARTE PRIMO QUADRO DI SAN DOMENICO Piccolo viso ovale, con pochi capelli intorno alla testa Occhi neri Aureola dorata Grande camice bianco Lungo mantello blu Un libro, nella mano sinistra

27 SAN DOMENICO Vitale da Bologna (Bologna, Basilica di San Domenico)

28 Altri quadri SAN DOMENICO Paolo Uccello (Prato, Duomo)

29 SAN DOMENICO Cosme Tura (Firenze, Uffizzi)

30 SAN DOMENICO Giovanni Bellini (Londra, National Gallery)

31 SAN DOMENICO Claudio Coello (Madrid, Museo del Prado)

32 SAN DOMENICO Jose Gil de Castro y Morales (Santiago del Cile, Museo Nazionale)

33 LA VERGNE CONSEGNA IL ROSARIO A SAN DOMENICO -? (La Laguna, Chiesa di Santo Domingo di Guzman)

34 CHIESE Basilica di San Domenico in Bologna

35 INTERNO CAPPELLA DI SAN DOMENICO

36 CUPOLA ABSIDE

37 ARCA DI SAN DOMENICO, DOVE E CUSTODITO IL CORPO DEL SANTO

38 CULTO San Domenico è celebrato il giorno 8 agosto San Domenico è patrono di 17 comuni italiani

39 LEGGENDA NERA Il Tomas de Torquemada al pittore Pedro Berruguete, intitolato San Domenico presiede un tribunale dell Inquisizione che in seguito quadro commissionato da venne semplicemente denominato Autodafé, è la rappresentazione quasi emblematica del ruolo che è stato falsamente attribuito a Domenico di Guzmán. Egli infatti morì nel 1221, ossia dodici anni prima che papa Gregorio IX nominasse, per la prima volta, alcuni frati domenicani a capo (giudicidelegati permanenti) dei tribunali dell'inquisizione.

40 ORDINE DEI FRATI PREDICATORI

41 L'Ordine dei frati predicatori (Ordo fratrum praedicatorum) è un istituto religioso maschile di diritto pontoficio: i frati di questo ordine mendicante, detti comunemente domenicani, pospongono al loro nome la sigla O.P. L'ordine sorse agli inizi del XIII secolo a opera dello spagnolo Domenico di Guzman con il fine di lottare contro la diffusione del catarismo, la più importante eresia medievale: Domenico e i suoi compagni scelsero di contrastare le dottrine eretiche sia attraverso la predicazione che attraverso l'esempio di una severa regola personale, vivendo in povertà.

42 Poiché per confutare le dottrine eterodosse era necessario che i predicatori, oltre a essere esemplarmente poveri, avessero anche una solida preparazione culturale, i conventi domenicani divennero importanti centri di studi teologici e biblici: appartennero all'ordine alcuni dei più importanti teologi medievali, come Tommaso d Aquino e Alberto Magno. La forma di vita di Domenico e dei suoi compagni venne approvata solennemente da papa Onorio III con le bolle del 22 dicembre 1216 e del 21 gennaio Le principali finalità dell'ordine sono la propagazione e la difesa del cattolicesimo mediante la predicazione, l'insegnamento e la stampa.

43 SIMBOLO Una croce domenicana è un particolare tipo di croce di colore bianco (segno di purezza e castità) e nero (segno di rinuncia e di penitenza). Essa è utilizzata all'interno del blasone dell ordine dei predicatori. Il blasone è sormontato dalla stella ad otto punte - simbolo di predestinazione ed insegna personale di San Domenico - ed è circondato da un nastro su cui sono impresse le parole Laudare, benedicere, prædicare; quest'ultimo fu tratto dal "Prefazio mariano" per essere adottate come motto dell'ordine, nel 1656, e fu poi aggiunto allo stemma solo verso la fine del XIX secolo, quando prese il posto della scritta Veritas, che precedentemente si apponeva al di sopra dello stemma.

44 IDEALI Nel 1220e nel 1221 Domenico presiedette personalmente a Bologna, ai primi due Capitoli Generali destinati a redigere la magna carta ed a precisare gli elementi fondamentali dell'ordine: predicazione, studio, povertà mendicante, vita comune, legislazione, distribuzione geografica, spedizioni missionarie.

45 L'abito domenicano si compone di una veste lunga fino ai piedi (detta normalmente "tunica"), stretta alla vita da una cintura cui è appeso un rosario di grandi dimensioni, da uno scapolare e infine dal cosiddetto "cappuccio". Lo scapolare è una striscia di stoffa con apertura per la testa che, una volta indossata, scende anteriormente e posteriormente lungo la tunica, senza tuttavia eguagliarne la lunghezza. La terza parte dell'abito consiste in una sorta di mozzetta, davanti arrotondata e dietro cadente a punta, su cui è innestato il copricapo a cappuccio. Le tre parti dell'abito sono di colore bianco. ABITO

46 L'abito è completato da un'ampia cappa nera, su cui poggia un altro cappuccio, della stessa foggia del primo (arrotondato anteriormente e a punta posteriormente), ma nero

47 ATTIVITA I domenicani si dedicano principalmente al tradizionale ministero della predicazione (sia con la parola che con lo scritto) che si concretizza in varie forme: missioni popolari, ritiri spirituali, corsi di formazione religiosa, comunicazione sociale, insegnamento, studio, ricerca scientifica e culturale, editoria. I frati sono coinvolti nell'animazione della religiosità popolare e devozionale. Propagano particolarmente le devozioni al nome di Gesù e del rosario (attraverso la promozione confraternite, crociate, congressi). I principali centri di studio sono l Universita di San Tommado d Aquino, eretta a Roma nel 1580, trasformata in ateneo Angelicum nel 1909 e decorata del titolo di Pontificia Università da papa Giovanni XXIII, che comprende le facoltà di teologia, filosofia, diritto canonico e scienze sociali; l Università di Santo Tomas a Manile, fondata dai domenicani spagnoli nel 1611 e considerata una delle più prestigiose istituzioni accademiche in Asia; l'école biblique di Gerusalemme, fondata nel 1890.

48 Gli studiosi domenicani hanno esercitato una notevole influenza su tutta la riflessione teologica della seconda metà del XX secolo: alcuni teologi domenicani parteciparono e diedero un importante contributo al Concilio Vaticano II. I frati domenicani stampano e dirigono numerosi periodici a carattere scientifico, culturale o popolare.il generalato di Vincent Jendel diede impulso al lavoro missionario dell'ordine e tale opera acquisì sempre maggiore importanza nei primi decenni del XX secolo, con la riorganizzazione delle province dell'ordine. I domenicani svolsero un intenso apostolato in Cina ma vennero espulsi nel 1946.

49 Bene, eccoci arrivati alla fine. Vorremmo concludere con una canzone di una cantate belga, Sour Sourire, intitolata Dominique e dedicata appunto a San Domenico. La canzone addirittura si piazzò al primo posto della hit parade USA nel Vi proponiamo la versione italiana della canzone cantata da Orietta Berti nel film Zum zum zum

S. DOMENICO di Guzman

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