IL RUOLO DELL INFERMIERE

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1 IL PERCORSO DELLA DONAZIONE DEGLI ORGANI IL RUOLO DELL INFERMIERE ROMA, 7 DICEMBRE 2012 MAURIZIO ZANON

2 IL RUOLO DELL INFERMIERE LAVORO DI SQUADRA Medici (Rianimatore, Neurologo, Direz. Medica, Chirurgo, Cardiologo, Urologo, Ginecologo, Radiologo.) Infermieri Tecnici di Laboratorio, di Radiologia Ausiliari Addetti ai Trasporti Centralinisti - Personale del CRT, CIR, CNT, SIT, OPERATORI Maurizio Zanon

3 IL RUOLO DELL INFERMIERE L infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all intervento o alla consulenza di esperti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione Codice Deontologico dell Infermiere, 2009 Art. 13 L Infermiere presta assistenza secondo principi di equità e giustizia, tenendo conto dei valori etici, religiosi e culturali, nonché del genere e delle condizioni sociali della persona. Codice Deontologico dell Infermiere, 2009 Art. 4

4 Profilo Professionale DM n sett art. 1: l Infermiere è l operatore sanitario che in possesso del D. U. abilitante..è Responsabile dell assistenza generale Infermieristica Identifica i bisogni di assistenza Infermieristica formula i relativi obiettivi pianifica, gestisce l intervento Infermieristico, agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari. l assistenza infermieristica preventiva curativa. è di natura tecnica, relazionale educativa

5 FORMAZIONE - Corsi organizzati dal CRT (mantenimento, idoneità Donatore, sicurezza e qualità comunicazione e relazione d aiuto ) - TPM (Transplant Procurement Management corso naz.le per coordinatori alla donazione ed al prelievo - Certificazione Nazionale (CNT) - Master di Coordinamento Inf.co in donazione e trapianti d organi - Aggiornamento continuo: tematiche della comunicazione, qualità e sicurezza del processo di donazione trapianto

6 Art. 40 CODICE DEONTOLOGICO INFERMIERI 2009: L'infermiere favorisce l informazione e l educazione sulla donazione di sangue, tessuti ed organi quale atto di solidarietàe sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere

7 IL RUOLO DELL INFERMIERE Mantenimento Paziente in presunta morte cerebrale CORREZIONE IPOTENSIONE CORREZIONE IPOTERMIA GARANTIRE OMEOSTASI PRELIEVO PER RICERCA EVENTUALI SOSTANZE D ABUSO, BARBITUREMIA GRUPPO SANGUIGNO PROFILO EMATOCHIMICO URGENTE Procedura Operativa Aziendale Osservazione di morte Infermiere Dedicato CHIAMATA INFERMIERE RICHIESTA EEG REPERIBILE Maurizio Zanon

8 IL RUOLO DELL INFERMIERE CHI E COINVOLTO: INFERMIERE DI T. INTENSIVA INFERMIERE DI COORDINAMENTO INFERMIERE DEDICATO/REPERIBILE COLLABORAZIONE Maurizio Zanon

9 COSA FA : IL RUOLO DELL INFERMIERE 1 - RILEVAZIONE ORARIA DEI PARAMETRI VITALI 2 BILANCIO IDRICO ORARIO 3 COADIUVA IL MEDICO (LA DOVE NON SIANO GIA PRESENTI) AL POSIZIONAMENTO DEL: CVC, C. ARTERIOSO, ACCESSO VENOSO GROSSO CALIBRO, SNG.. 4 MONITORAGGIO CONTINUO PA, SATURIMETRIA, FC, TC, (PVC) Maurizio Zanon

10 IL RUOLO DELL INFERMIERE COSA FA : SI FA CARICO DELLA RELAZIONE D AIUTO CON I FAMILIARI SEGUE I FAMILIARI DURANTE L INGRESSO AL LETTO DEL PROPRIO CONGIUNTO VERIFICA LA POSSIBILITÀ DI UNO SPAZIO DOVE I FAMILIARI POSSANO STARGLI VICINO PER PIÙ TEMPO Maurizio Zanon

11 LA RELAZIONE CON LE PERSONE IN LUTTO Occuparsi di queste persone significa, prima di tutto, avere cura dei sentimenti e delle emozioni che investono le famiglie, individuare e mettere a disposizione un tempo e un posto per poter esprimere il dolore che stanno vivendo, contenere le loro reazioni con atteggiamento rispettoso e non giudicante ed offrire la disponibilità ad un ascolto partecipe.

12 La morte segna il momento del troppo tardi Non solo per la terapia, ma anche per la Relazione. la relazione non può modificarsi al momento della morte. e durante la degenza che bisogna che la famiglia si senta accolta (Pier Paolo Donadio, 2011)

13 COLLOQUIO CON I FAMILIARI Per l Infermiere di area critica la competenza nella comunicazione può essere considerata come la più importante ed essenziale nel processo di fine vita dalla Relazione di A. Culaon al 26 congresso ANIARTI, T. Intensive, cure sproporzionate per eccesso e strategie di aiuto al Team

14 ART. 39 CODICE DEONTOLOGICO INFERMIERI 2009: l infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dell assistito, in particolare nella evoluzione terminale della malattia e nel momento della perdita e della elaborazione del lutto.

15 SPAZIO DEDICATO! EEG ARTEFATTI LEGATI ALL AMBIENTE RIANIMATORIO POSSIBILITA' PER I FAMILIARI: DI COMINCIARE AD ELABORARE LA MORTE, DI COMINCIARE IL DISTACCO DI SALUTARE IL PROPRIO CONGIUNTO DI DIRGLI PAROLE CHE NON SI È FATTO IN TEMPO AD ESPRIMERE Maurizio Zanon

16 IN POCO TEMPO Si concentra tutto l essere della Professione Infermieristica: TECNICA - RELAZIONE - EDUCAZIONE - competenze acquisite, protocolli, procedure - Attenzione, cura della persona, rispetto del corpo della Famiglia (Molta sintonia con la Medicina Palliativa) Non si può fare più niente per quella Persona, ma i SUOI organi, tessuti sono TERAPIA per altri, Maurizio Zanon

17 COSA FA : IL RUOLO DELL INFERMIERE 5 ESEGUE PRELIEVI EMATICI E VERIFICA PRESENZA RISPOSTE ESAMI 6 - CONTATTI CON IL / I LABORATORI, LA RADIOLOGIA, IL C. TRASFUSIONALE. 7 CONTROLLA L INFUSIONE DI LIQUIDI, CATECOLAMINE Maurizio Zanon

18 IL RUOLO DELL INFERMIERE VALUTAZIONE DELL IDONEIT IDONEITÀ ALLA DONAZIONE - CURA L ALLESTIMENTO L E L INVIO L DEI CAMPIONI BIOLOGICI PRESSO: I.N.M.I. Spallanzani Ospedale San Camillo CRT Lazio

19 IL RUOLO DELL INFERMIERE COSA FA : 8 COLLABORA CON LA COMMISSIONE PER L ACCERTAMENTO DELLA MORTE (PRESIDI PER LA STIMOLAZIONE DEI RIFLESSI TRONCO - ENCEFALICI, TEST D APNEA..) 9 - CONTATTI TELEFONICI CON IL CENTRO REGIONALE TRAPIANTI 10 - ESEGUE ESAMI COLTURALI DI FOLLOW-UP Maurizio Zanon

20 IL RUOLO DELL INFERMIERE 11 - COADIUVA IL MEDICO NELLA VALUTAZIONE DELLO STATO FUNZIONALE DEGLI ORGANI, NELL ESECUZIONE DELLE INDAGINI STRUMENTALI 12 COADIUVA IL TECNICO DI NEURO- FISIOPATOLOGIA, DURANTE ESECUZIONE EEG Maurizio Zanon

21 IL RUOLO DELL INFERMIERE PARTECIPA IN EQUIPE AL DIALOGO CON I FAMILIARI COLLABORA CON IL MEDICO RIANIMATORE E CON IL COORDINAMENTO LOCALE IN TUTTE LA FASI DEL PROCESSO Maurizio Zanon

22 Introduzione della possibilità della Donazione degli Organi: comunicazione delle disposizioni di Legge il PDO aveva espresso una sua Volontà con i Familiari? Consultazione del SIT Chiedere cosa i Familiari pensino della Donazione Chiedere se oltre ai Presenti vi siano altre Persone che possano esprimere parere sulla Donazione

23 IL RUOLO DELL INFERMIERE SI FA CARICO DELLA RELAZIONE D AIUTO CON I FAMILIARI DURANTE TUTTO IL PROCESSO DI OSSERVAZIONE DI MORTE Maurizio Zanon

24 IL RUOLO DELL INFERMIERE Lasciare il tempo alla Famiglia di decidere unanimemente: domandare se abbiano bisogno di parlare con altre Persone (Religioso, Mediatore culturale,..) accoglienza, relazione d aiuto disponibilità a soddisfare bisogni concreti (telefono, acqua, bevande calde, )

25 IL RUOLO DELL INFERMIERE IL TRASFERIMENTO IN SALA OPERATORIA GARANTIRE GLI STANDARD ASSISTENZIALI DELLA T. INTENSIVA MONITORAGGIO, VENTILAZIONE, OSSIGENAZIONE, INFUSIONI, POSTURA, TEMPERATURA Maurizio Zanon

26 IL TRASFERIMENTO IN SALA OPERATORIA A VOLTE POCHI METRI, MA SPESSO CORRIDOI, ASCENSORI, AMBULANZA, CMR MONITOR MULTIPARAMETRICO, VENTILATORE PORTATILE, VA E VIENI, AMBU, BOMBOLA O2, POMPE D INFUSIONE CON LE BATTERIE CARICHE, ASTE PER FLEBO, PRESIDI PER IL MANTENIMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA.. DOCUMENTAZIONE CONTROLLO FISSAGGIO TUBO ENDO TRACHEALE, ACCESSI VENOSI, CAT. ARTERIOSO E KIT DI MONTORAGGIO PRESSIONI NON SI STACCA NIENTE MANTENERE ORDINE NON AVERE FRETTA PASSARSI LE NOTIZIE Maurizio Zanon

27 IL TRASFERIMENTO IN SALA OPERATORIA Non bisogna lasciarsi prendere dalla FRETTA, anche se si è STANCHI, dopo tante ore passate per l accertamento, se hanno chiamato dalla Sala Operatoria con insistenza. Una manovra sbagliata, un controllo non eseguito possono VANIFICARE il lavoro di tanti, di tante ore e l ASPETTATIVA di chi dall altra parte, in un altra sala operatoria STA ASPETTANDO quell organo per ricominciare a vivere. Maurizio Zanon

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29 ORGANIZZAZIONE DEL PRELIEVO ORA DEL PRELIEVO ORGANIZZAZIONE DELLA SALA OPERATORIA COORDINAMENTO TRA S.O. E T. INTENSIVA ACCOGLIENZA E COORDINAMENTO TRA LE DIVERSE EQUIPE CHIRURGICHE, CAMPIONI X ESAMI ESTEMPORANEI.. ADEMPIMENTI PREVISTI DAI RIFERIMENTI NORMATIVI Maurizio Zanon

30 ASPETTI ORGANIZZATIVI DEL PROCESSO DI DONAZIONE E TRAPIANTO ORGANIZZAZIONE EQUIPE DI PRELIEVO ED EQUIPE DI TRAPIANTO ORGANIZZAZIONE TRASPORTI CHIAMATA RICEVENTE ORGANIZZAZIONE CON STRUTTURE E SERVIZI OSPEDALIERI PRELIEVO Maurizio Zanon

31 COMPOSIZIONE DELLA SALMA RISPETTO DEL CORPO ACCOGLIENZA RISPETTO DELLE DECISIONI PRESE SOLIDARIETÀ Maurizio Zanon

32 Art. 40 CODICE DEONTOLOGICO INFERMIERI 2009: L'infermiere favorisce l informazione e l educazione sulla donazione di sangue, tessuti ed organi quale atto di solidarietàe sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere

33 L INFERMIERE: DEVE ESSERE CAPACE DI POTER AFFERMARE CHE: IL MIO PAZIENTE E LA FAMIGLIA

34 ART CODICE DEONTOLOGICO DELL INFERMIERE, 2009 L infermiere, nell interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale

35 Cerchiamo di fare bene la Nostra Parte quello che ci compete, non escludiamo, non decidiamo per altri Procedura per la Donazione di Organi e Tessuti A. O. San Giovanni Addolorata dal LUNEDI al SABATO ore presso l Ufficio di Coordinamento: tel (anche segr. tele.ca) cell dal LUNEDI al SABATO ore tramite Centralino la DOMENICA e i FESTIVI ore tramite Centralino UNA TELEFONATA al 9

36 Il curare assume la forma del prendersi cura, la qualità della vita interpella i percorsi possibili di un vita di qualità, i diritti di cittadinanza includono e non escludono il bisogno di solidarietà, La ricerca scientifica si accompagna sempre a percorsi di forme ancora inedite di prossimità, La società ricerca gli itinerari della comunità, comunità che si fa carico anche delle disabilità più gravi e soprattutto dove gli ultimi divengono primi. Card.Carlo M. Martini

37 A ciascuno di noi, spetta fare tutto il possibile perché cresca la cultura della solidarietà. Nello stesso tempo però è necessario che ancora da parte di tutti si abbiano ad assumere le proprie responsabilità perché la vita dell'uomo sia rispettata, difesa e promossa in tutte le sue fasi e in ogni sua condizione.. Non sono sufficienti gli accorgimenti disciplinari in ordine alla circolazione stradale o in ordine agli orari dei luoghi di divertimento: occorre recuperare in pienezza il senso della vita e il suo valore, che consistono nella donazione di sé. Noi sappiamo che l uomo è chiamato ad amare perché creato a immagine e somiglianza di Dio che è Amore; questa è la logica che soggiace e deve soggiacere alla donazione degli organi dalla relazione del Card. Carlo Maria Martini al Convegno Nazionale sulla donazione di organi Un dono per la vita,, Milano,

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39 Dopo la fase della subalternità e dopo la rivendicazione dell autonomia della professione infermieristica, la pratica dei trapianti mette in risalto in modo privilegiato quanto sia produttiva la distribuzione non gerarchica, ma complementare dei compiti al fine della riuscita del trapianto. Per questo plaudiamo anticipatamente Anna Rosa Saviozzi

40 L evidenza clinica dimostra che la rianimazione aperta èutile per il paziente e per i familiari. Migliora la relazione tra il paziente, l equipe curante e la famiglia; quest ultima potrà godere di una comunicazione continua sull andamento della malattia del proprio caro, supportata dal contatto diretto con l ammalato e gli operatori sanitari.

41 IL COLLOQUIO CON I FAMILIARI Per l Infermiere di area critica la competenza nella comunicazione può essere considerata come la più importante ed essenziale nel processo di fine vita dalla Relazione di A. Culaon al 26 congresso ANIARTI, T. Intensive, cure sproporzionate per eccesso e strategie di aiuto al Team

42 PROCEDURA 5 Introduzione della possibilità della Donazione degli Organi: comunicazione delle disposizioni di Legge il PDO aveva espresso una sua Volontà con i Familiari? Consultazione del SIT Chiedere cosa i Familiari pensino della Donazione Chiedere se oltre ai Presenti vi siano altre Persone che possano esprimere parere sulla Donazione

43 PROCEDURA 6 Lasciare il tempo alla Famiglia di decidere unanimemente: domandare se abbiano bisogno di parlare con altre Persone (Religioso, Mediatore culturale,..) accoglienza, relazione d aiuto disponibilità a soddisfare bisogni concreti (telefono, acqua, bevande calde, )

44 Cerchiamo di fare bene la Nostra Parte quello che ci compete, non escludiamo, non decidiamo per altri

45 CONSIDERAZIONI E interessante notare che nei paesi in cui la medicina ha raggiunto un alto grado di progresso e non vi è stata una adeguata integrazione operativa e professionale tra medico ed infermiere, lo stato di salute della popolazione non riflette il livello di progresso raggiunto dalla medicina. (O.M.S. 1980)

46 TRASPORTO PROTETTO IN SALA OPERATORIA

47 Costituzione della Repubblica Italiana Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana

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