ALLEGATOA alla Dgr n. 498 del 03 marzo 2009 pag. 1/8

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1 ALLEGATOA alla Dgr n. 498 del 03 marzo 2009 pag. 1/8 COMMISSIONE TECNICA REGIONALE SEZIONE AMBIENTE SEDUTA DEL 6 novembre 2008 OGGETTO: Società Lavagno Servizi srl Autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di centrale termoelettrica alimentata a metano e biomasse vegetali da circa 1 MWe in Via Della Tecnica a Vago di Lavagno (VR). D.Lgs 152/2006 L.R. 11/2001 PREMESSE: La ditta Lavagno Servizi Srl, con sede legale in Via Piazza, 4 a Lavagno (VR) ha presentato alla Provincia di Verona nel dicembre 2006 la richiesta per l autorizzazione di un impianto di produzione di acqua calda ad uso rete di teleriscaldamento e di energia elettrica da realizzarsi in Via della Tecnica nel comune di Lavagno. La documentazione è stata trasmessa dalla Provincia all Unità Complessa Tutela Atmosfera per competenza, dove è stata assunta al protocollo in data 24/01/2007 col n 43458/5719. La legge regionale 13 aprile 2001 n. 11, all'art. 42 comma 2 bis, ha stabilito che l'autorizzazione all'installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica inferiori a 300 MW, è di competenza regionale. Per il rilascio dell autorizzazione è previsto, ai sensi del D.Lgs 152/2006, la partecipazione delle altre amministrazioni interessate, secondo la procedura della conferenza di servizi. Ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n del 11/07/2006, recante Primi indirizzi per la corretta applicazione del D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 la discussione in Commissione Tecnica Regionale Sezione Ambiente costituisce una fase dell iter amministrativo, limitata all espressione del parere dell Amministrazione Regionale sugli aspetti legati alle emissioni in atmosfera e alla produzione di energia elettrica e come tale sarà riportato dal rappresentante regionale all interno della Conferenza di Servizi. La procedura autorizzativa si concluderà, all interno della Conferenza di Servizi, solamente una volta raccolti tutti i pareri degli Enti interessati. In accordo con quanto sopra detto, si è tenuto un incontro istruttorio della Conferenza di Servizi, convocata dagli uffici regionali, in data 11 giugno 2007, al quale sono state invitate la provincia di Verona, il Comune di Lavagno, il dipartimento provinciale dell ARPAV e la ditta. Durante l incontro, alla ditta che ha illustrato l iniziativa, sono state chieste alcune precisazioni circa la concentrazione di inquinanti ed il flusso dei gas scaricati in atmosfera dal nuovo impianto, sulla 1 di 8

2 provenienza del combustibile, sulla proprietà dell area, la redazione di ulteriori elaborati circa la valutazione d impatto acustico e la valutazione di incidenza ambientale. Con nota assunta al protocollo dell U.C. Tutela Atmosfera in data 16/09/2008 col n /5719, la ditta ha presentato nuova istanza di autorizzazione, datata 20/08/08, corredata della documentazione richiesta nel corso della Conferenza di Servizi del giugno DESCRIZIONE DELL INIZIATIVA L iniziativa in esame riguarda l installazione e l esercizio di una caldaia a biomassa alimentata a pellets, della potenza termica al focolare di 2,94 MW. La caldaia servirà una rete di teleriscaldamento esistente e avrà, con funzione di integrazione, un impianto di cogenerazione costituito da 3 moduli a gas naturale da 323 kw elettrici e 485 kw termici cadauno per una potenza complessiva immessa di 2,72 MW termici e, come soccorso, una caldaia a gas naturale con potenza complessiva immessa al focolare pari a 3,21 MW termici. L energia termica verrà convogliata in acqua calda, tramite rete di teleriscaldamento, che servirà utenze commerciali ed artigianali presenti o che sorgeranno successivamente, nella zona della lottizzazione Lepia nel Comune di Lavagno. E inoltre prevista una rete di teleraffrescamento per trasmissione di energia frigorifera generata dall acqua calda in periodo estivo mediante assorbitore al bromuro di litio. DESCRIZIONE DELL IMPIANTO L impianto si compone essenzialmente di una caldaia a biomassa GLOBAL/G-240 di produzione della società italiana Uniconfort, di un impianto di cogenerazione con tre motori a gas a ciclo Otto ME 3042 LH1 di produzione della società tedesca MDE, di una caldaia di riserva a gas naturale, di un gruppo di assorbimento al bromuro di litio e di un sistema di pompaggio acqua calda in rete. La caldaia a biomassa è composta da un sistema di caricamento, focolare, caldaia ad acqua calda, sistema di rimozione delle ceneri e sistema di abbattimento delle emissioni inquinanti basato su multiciclone. Il combustibile di alimentazione della caldaia sarà costituito da pellets: la ditta ha allegato accordi con aziende produttrici della provincia di Verona per la fornitura di pellets proveniente da segatura e truciolo di legno vergine. Il combustibile verrà immagazzinato in un deposito coperto adiacente alla centrale. Il deposito si divide in due zone: la superficie maggiore è dedicata al deposito vero e proprio, mentre la zona a ridosso della centrale è occupata dal silos di caricamento della caldaia. Il sistema di alimentazione è automatico e consiste di aste di spinta scorrevoli, corredate di cunei di estrazione (o rastrelli), azionate da pistoni idraulici. 2 di 8

3 Una volta che il canale di carico è stato riempito di pellets, una coclea provvede a riempire la tramoggia di carico della caldaia. Il livello del pellets nel canale di alimentazione è costantemente verificato da un sistema di sensori elettromeccanici. La camera di combustione della caldaia è del tipo a griglia mobile, suddivisibile idealmente in tre parti: la prima è progettata in modo da consentire un accumulo di pellets iniziale e quindi compensare la variazione di potenza e favorire l essiccazione del combustibile. In questa zona avviene la gassificazione e la combustione primaria del combustibile; nella zona successiva l ossigeno si miscela ulteriormente e si bruciano i rimanenti gas incombusti. La camera adiabatica di decantazione, posta al di sopra della volta della camera di combustione, ha lo scopo di aumentare i tempi di permanenza dei fumi in camera di combustione e favorire la decantazione delle polveri grazie alla particolare geometria della camera e all immissione turbolenta dell aria. L aria primaria viene inviata alle singole zone di combustione debitamente dosata. L aria comburente secondaria viene insufflata direttamente nel focolare attraverso il rivestimento refrattario. Il movimento della griglia consente di evitare la formazione delle scorie di combustione. Le ceneri al focolare e al multiciclone saranno raccolte in contenitori separati interni alla centrale con trasporto e stoccaggio automatico verso l esterno. La produzione di ceneri è prevista con massa pari all 1,5% del valore in ingresso pari a circa 10 kg/h con una produzione di circa 10,8 ton/anno che saranno smaltite in discarica controllata. Nella tabella seguente vengono riportati i dati di funzionamento della caldaia a biomassa utilizzata col combustibile pellets e secondo le specifiche del fornitore locale selezionato dalla ditta: L accensione della caldaia a biomassa avverrà durante il periodo invernale, dal 15 Ottobre al 15 Aprile, modulando i consumi in funzione della richiesta termica, con una previsione di complessive ore annue equivalenti e con un consumo complessivo di circa Ton/anno di biomassa. 3 di 8

4 I tre gruppi di cogenerazione saranno alimentati da gas naturale di rete, con un consumo stimato di circa 91 mc/h ciascuno e a fronte di una potenza immessa di 907 kw potranno erogare una potenza elettrica complessiva di 969 kw, il recupero effettuato mediante scambiatori sia sul circuito acqua/olio che sui fumi fornirà in totale kw che confluiranno alla rete di teleriscaldamento e o di raffrescamento. Viene previsto che i tre motori lavoreranno al 100% durante le ore in fascia F1 e al 35% durante le ore in fascia F2 (come da definizione della Delibera AEEG 181/06) con pieno recupero termico (produzione acqua calda in inverno ed acqua sanitaria e refrigerata tramite assorbitore durante l estate). Le ore di funzionamento equivalenti saranno quindi pari a h/anno delle quali in inverno e in estate, con una potenza introdotta pari a 907 X 3 X = kwh corrispondente ad un consumo di gas naturale complessivo stimato in circa Smc/anno. E prevista una produzione dai cogeneratori di energia termica pari a kwh dei quali il 25% trasformato in energia frigorifera tramite assorbitore al bromuro di litio (Trigenerazione). La caldaia a gas naturale lavorerà solamente in inverno in caso di malfunzionamento o manutenzione di quella a biomassa, se i cogeneratori non sono in grado di soddisfare la richiesta termica. EMISSIONI ACUSTICHE Secondo quanto disposto dal Piano di Zonizzazione Acustica del comune di Lavagno, l area in cui sorge l impianto, è posta in classe 3^ con limiti di emissione di 60 db(a) nel periodo diurno e 50 db(a) in quello notturno. Il tecnico estensore della relazione previsionale d impatto acustico, propone alcuni accorgimenti tecnici per aumentare il potere fonoisolante delle pareti perimetrali e l installazione di silenziatori a setti fonoassorbenti nelle aperture di ventilazione. Tenuto conto dei livelli di pressione sonora provocati delle varie future sorgenti dell impianto nonché della realizzazione delle opere migliorative proposte nella relazione stessa, viene previsto che l esercizio della centrale produrrà nel complesso livelli sonori compatibili con i limiti prescritti dalla classificazione acustica territoriale. INCIDENZA AMBIENTALE La relazione di screening allegata al progetto per valutare i possibili effetti dell intervento sulla rete Natura 2000 (il sito più prossimo all impianto è denominato Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine con codice IT ) conclude escludendo impatti significativi diretti o indiretti sulle specie e sugli habitat oggetto di studio ed è stata inoltrata al Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità per l espressione del parere di competenza. E stata successivamente acquisita la relazione istruttoria tecnica n REG/2008/48 del Comitato del 13/10/2008 della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, nella quale viene proposto il parere favorevole all intervento in progetto con le seguente prescrizione: 4 di 8

5 1. Sia realizzato nell intorno dell area di progetto un perimetro boscato (arboreo arbustivo) di larghezza non inferiore a ml 5,00 e ai fini di impedire possibili colonizzazioni di specie esotiche, siano utilizzate esclusivamente specie autoctone. EMISSIONI IN ATMOSFERA I camini di espulsione fumi avranno altezze di m 12 sul piano campagna relativamente alla caldaia a biomasse e a quella di riserva, di m 11 relativamente ai tre gruppi di cogenerazione. TRATTAMENTO EMISSIONI CALDAIA A BIOMASSA L impianto di abbattimento delle emissioni è stato dimensionato per una portata di fumi secchi pari a Nmc/h (5.895 kg/h) e umidi pari a Nmc/h (6.314 kg/h) ed è basato su multiciclone: questo sistema serve esclusivamente ad abbassare il valore delle emissioni di polvere al di sotto di 100 mg/nmc, mentre l abbattimento dei valori del CO e degli NOx viene ottenuto già in camera di combustione. Il mantenimento del limite del valore di SO 2 è garantito dall assenza di composti solforosi nel combustibile. Viene previsto il rispetto dei valori che seguono riferiti ad un tenore d ossigeno del 11% nell effluente: NO x CO < 500 mg/nmc < 300 mg/nmc SO 2 < 200 mg/nmc Polveri < 100 mg/nmc TRATTAMENTO EMISSIONI MOTORI A GAS Per il contenimento delle emissioni inquinanti i gruppi elettrogeni si avvalgono di un sistema di regolazione magra della combustione per prevenire la formazione degli ossidi di azoto, e di un catalizzatore ossidante per l abbattimento del monossido di carbonio generato durante la combustione. Viene previsto il rispetto dei valori che seguono riferiti ad un tenore d ossigeno del 5% nell effluente: NO X CO < 500 mg/nmc < 300 mg/nmc Tali valori soddisfano i limiti previsti dal D.Lgs 152/2006 ed anche quelli più restrittivi, la cui applicazione è stata consigliata dal Ministero della Sanità alle Regioni, su parere espresso dal Consiglio Superiore della Sanità, sessione XLII, sezione III^, seduta del 22 gennaio 1997; La Commissione Tecnica Regionale sezione Ambiente Considerato quanto esposto; Richiamata la normativa vigente in materia; 5 di 8

6 Visto il progetto presentato e la relazione istruttoria che si intende qui richiamata; Previa ampia discussione per le motivazioni evidenziate di seguito ed in premessa; all unanimità dei presenti ESPRIME PARERE favorevole in merito alla richiesta di autorizzazione dell impianto in oggetto, con le seguenti prescrizioni: 1) Sia realizzato nell intorno dell area di progetto un perimetro boscato (arboreo arbustivo) di larghezza non inferiore a ml 5,00 e ai fini di impedire possibili colonizzazioni di specie esotiche, siano utilizzate esclusivamente specie autoctone; 2) I camini devono essere dotati di prese per misure e campionamenti delle sostanze emesse in atmosfera secondo i dettagli costruttivi riportati nella norma UNI EN e UNI EN 13284; 3) L impianto deve essere predisposto per consentire l accesso in sicurezza alle Autorità competenti per il controllo periodico delle emissioni; 4) La messa in esercizio dell impianto dovrà essere comunicata alla U.C. Tutela Atmosfera della Regione Veneto, al Settore Ambiente della Provincia di Verona e all A.R.P.A. competente per territorio con un anticipo di almeno quindici giorni; 5) Il termine per la messa a regime dell impianto, decorrente dalla data di messa in esercizio è fissato in mesi due; 6) Vengano rispettati i limiti previsti dalla zonizzazione acustica comunale; la ditta dovrà attestare, una volta realizzata l opera e dopo la sua messa a regime, il rispetto delle norme sul rumore mediante autocontrollo ed autocertificazione; 7) A seguito della dismissione dell impianto, dovrà essere ripristinato lo stato dei luoghi a carico del soggetto esercente. - relativamente alla caldaia a biomassa (pellets) - 8) L impianto dovrà essere alimentato unicamente con biomassa vegetale secondo le tipologie definite alle lettere a, b, c, d, e della Sezione 4, allegato X alla parte Quinta del D.Lgsl. 152/2006; per l approvvigionamento del combustibile dovrà in ogni caso essere rispettato quanto previsto dalla D.G.R. n 3375 del 07/11/ ) In tutte le condizioni di esercizio, con l esclusione dei periodi di arresti e guasti, vengano rispettati i valori limite di emissione, riferiti ad una percentuale di Ossigeno del 11%, di 500 mg/nmc per gli NOX, di 300 mg/nmc per il CO, 200 mg/nmc per il CO e di 100 mg/nmc per le polveri; 10) Vengano eseguite le analisi dei fumi entro il termine di dieci giorni dalla data fissata per la messa a regime dell impianto e successivamente con cadenza annuale concludendo il procedimento di rilevamento entro lo stesso mese di ogni anno; 6 di 8

7 11) Nel caso l Azienda sia impossibilitata a concludere il procedimento di rilevazione analitica delle emissioni entro il periodo indicato, deve darne comunicazione al Settore Ecologia della Provincia di Verona; 12) I risultati degli accertamenti analitici dovranno essere tenuti a disposizione presso l impianto, inoltre quelli effettuati all avvio dovranno essere trasmessi entro 30 giorni al settore Ambiente della Provincia di Verona; 13) I risultati analitici, se richiesti dalla Provincia a mezzo fax, devono essere forniti entro le 24 ore successive alla richiesta; 14) Dovranno essere documentabili le operazioni di manutenzione parziale e totale degli impianti di abbattimento eseguite secondo le indicazioni fornite dal costruttore dell impianto (libretto d uso e manutenzione), con frequenza tale da mantenere costante l efficienza degli stessi; - relativamente ai cogeneratori a gas naturale di rete - 15) In tutte le condizioni di esercizio, con l esclusione dei periodi di arresti e guasti, vengano rispettati i valori limite di emissione, riferiti ad una percentuale di Ossigeno del 5%, di 500 mg/nmc per gli NOX, di 300 mg/nmc per il CO; 16) Vengano eseguite analisi dei fumi con cadenza annuale e tenuta delle registrazioni, vengano altresì registrate le operazioni di manutenzione e o sostituzione dei catalizzatori. 7 di 8

8 COMMISSIONE TECNICA REGIONALE SEZIONE AMBIENTE SEDUTA DEL 6 novembre 2008 ELENCO ELABORATI 1. istanza di autorizzazione 2. copia certificato iscrizione CCIAA 3. titolo proprietà dell area 4. relazione tecnica intervento 5. scheda tecnica cogeneratori 6. schema a blocchi impianto 7. perizia giurata sulla qualità e quantità delle emissioni inquinanti previste 8. relazione previsionale d'impatto acustico 9. planimetria con individuazione punti di emissione e altezze edifici vicini 10. costruttivo impianto idraulico di centrale - PT 11. costruttivo impianto idraulico di centrale P1 12. pianta del locale ospitante l impianto 13. prospetti e sezioni del locale ospitante l impianto 14. schema elettrico unifilare 15. valutazione di incidenza ambientale DGR verbale di istruttoria tecnica n REG/2008/ accordi fornitura biomassa 18. relazione calcolo IRE, LT. 8 di 8

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