Crisi idrica 2015 Relazione sugli effetti degli interventi effettuati per contrastare la crisi idrica nel bacino del Po
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1 Crisi idrica 2015 Relazione sugli effetti degli interventi effettuati per contrastare la crisi idrica nel bacino del Po ex art. 4 c. 2 Deliberazione di Comitato Istituzionale n. 2/2015 del 5 agosto 2015 Relazione (prima fase) Redazione: 09/09/2015 Aggiornamento:
2 INDICE GENERALE 1) Inquadramento generale 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi 2.1) Precipitazioni 2.2) Laghi regolati: trend livelli ed erogazioni 2,3) Disponibilità idrica complessiva presente nel bacino 2.4 Prelievi irrigui: stima dei volumi prelevati dalle derivazioni principali 2.5) Portate nel fiume Po 2.5.1) Asta piemontese 2.5.2) Asta a valle di Isola S. Antonio 2.6) Risalita del cuneo salino 3) Impatti socioeconomici - ambientali segnalati da Regioni e da altri Enti competenti 3.1) Segnalazioni da Regione Piemonte 3.1.1) Ricostruzione del deficit irriguo 3.2) Segnalazioni da Regione Lombardia 3.2.1) Emissari dei laghi 3.2.2) Laghi regolati 3.2.3) Usi agricoli 3.3) Segnalazioni da Regione Emilia Romagna 3.4) Segnalazioni da Regione Veneto 3.4.1) Uso agricolo 3.4.2) Usi diversi dall'agricolo
3 3.5) Segnalazioni da altri Enti 4) Impatti socioeconomici - ambientali - Rassegna stampa 4.1) Problematiche generali e governance di bacino 4.2) Laghi regolati 4.3) Asta del fiume Po 4.4) Delta del fiume Po 4.5) Agricoltura 5) La gestione della crisi idrica ) Attività della Cabina di regia 5.1.1) Verbali 5.1.2) Bollettini 5.2) Relazione del Segretario Generale all' VIII Commissione Ambiente - Camera dei Deputati 5.3) Simulazione di scenario di crisi "what - if" 5.4) La gestione dei grandi laghi regolati 5.4.1) Lago Maggiore 5.4.2) Lago di Como 5.4.3) Lago d'idro 5.4.4) Lago d'iseo 5.4.5) Lago di Garda
4 Scheda 1) Inquadramento generale Premessa Con la Deliberazione n. 2/2015 del 5 agosto 2015, al comma 2 dell'art 4, il Comitato Istituzionale dell'autorità di bacino del F. Po ha disposto che entro 30 giorni dalla approvazione del presente atto l Autorità di Bacino, in collaborazione con le Regioni, (... ), trasmette al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare una relazione sugli effetti degli interventi di cui all articolo 1 sui corpi idrici interessati e sui corpi idrici a valle (... ).". Sulla base di tale indicazione, si presenta in questa sede una prima illustrazione dei principali effetti generati della situazione di carenza idrica che ha interessato il bacino idrografico del F. Po a partire dai primi giorni dello scorso mese di luglio. Gli aspetti rappresentati riguardano l evoluzione dello stato idrologico nel periodo di crisi, gli effetti della crisi sull ambiente e sui principali settori di utilizzo dell acqua, nonché le azioni e le iniziative intraprese per far fronte alle criticità conseguenti a tali eventi. I contenuti che seguono sono basati sulle informazioni al momento disponibili, in attesa di informazioni più complete ed esaurienti che si potranno reperire ed elaborare successivamente. Per facilitare la compilazione del documento e renderne più agevole l aggiornamento e/o integrazione, i contenuti sono stati organizzati per schede tematiche, predisposte dai diversi soggetti competenti. Insorgenza e sviluppo della crisi idrica 2015 Sulla base della situazione meteorologica e climatica che ha caratterizzato il territorio del Distretto idrografico padano nello scorso mese di luglio, sono state segnalate a questa Autorità (DGR Lombardia n. X/3923 del 24 luglio 2015 e nota della Regione Veneto n del 29 luglio 2015) situazioni di grave carenza idrica, con conseguente cospicua diminuzione delle portate dei corsi d'acqua, comportante un rilevante impatto sugli usi della risorsa assentiti dalla legge, con particolare riguardo all'uso irriguo. In particolare tale diminuzione ha comportato il verificarsi di un rilevante fenomeno di risalita delle acque marine lungo i rami del Delta del F. Po, con il conseguente rischio di compromissione delle falde sotterranee in
5 corrispondenza di tali rami terminali, tutti ricadenti nella Riserva della Biosfera MAB/UNESCO, Da un punto di vista più strettamente idrologico, si possono individuare nelle date del 1 luglio, giorno in cui la portata deflue nte a Pontelagoscuro è scesa sotto il valore di 600 m 3 /s, e del 10 luglio, quando la stessa portata è scesa sotto il valore limite di 450 m 3 /s, i momenti in cui si è annunciata e, successivamente, manifestata con evidenza la situazione di crisi. A fronte della situazione evidenziata, l'autorità di bacino del F. Po ha convocato gli Enti competenti e i rappresentanti dei portatori d'interesse nelle date del 14 luglio, del 21 luglio, del 30 luglio, per concordare le azioni ritenute necessarie, poi formalizzate con la citata Deliberazione n. 2/2015, e successivamente nella data del 10 agosto per una verifica della situazione a valle delle misure adottate. Come citato in premessa, la presente Relazione intende fornire un primo inquadramento riguardo le attività svolte nonché una presentazione delle informazioni raccolte dei contributi dei diversi soggetti che sono stati interessati all'evento. Contenuti e struttura della Relazione Per ottemperare alle disposizioni contenute nella Delibera del Comitato Istituzionale si prevedono due distinte fasi operative. In una prima fase di attività vengono esaminati gli aspetti più strettamente descrittivi della crisi idrica 2015, focalizzando l'attenzione sulle grandezze idroclimatiche (afflussi, deflussi, accumuli idrici,, ecc.), sulle interferenze antropiche (es. utilizzazioni idriche) e sugli effetti avvertiti fin da subito, per i quali è possibile raccogliere sufficienti informazioni nel periodo immediatamente successivo all'evento medesimo. Tale fase si concretizza nella predisposizione della presente Relazione, che descrive la situazione del sistema nel periodo che va dal 1 aprile (inizio stagione irrigua) al 20 agosto 2015, e raccoglie il materiale documentale principale di pronta reperibilità (dati fisici dell'evento), la documentazione prodotta dalla struttura operativa attivata e gli atti prodotti o disponibili presso gli enti coinvolti nella gestione della crisi. Per quanto riguarda gli impatti socio economici e/o ambientali, che normalmente si manifestano in tempi medio-lunghi, non disponendo subito di tutti i dati necessari si prevede in questa fase una raccolta delle eventuali segnalazioni ufficiali da parte delle Regioni, anche per mezzo delle ARPA regionali competenti, o da altri Enti interessati, riguardo alle criticità manifestatesi e/o ai relativi monitoraggi eventualmente in corso e/o programmati.
6 Sui medesimi impatti ambientali o socio economici, inoltre, si ritiene utile fornire una raccolta di articoli usciti sui mezzi d'informazione nel periodo della crisi idrica. La prima fase termina con la predisposizione e l invio al Ministero dell Ambiente della presente relazione. Nella seconda fase dell'attività saranno esaminati anche gli effetti indiretti della crisi idrica, caratterizzati da più estese tempistiche di manifestazione e d'indagine, oltre alla pianificazione delle misure da adottare per la sua prevenzione. Tale fase troverà attuazione nella predisposizione di un documento di descrizione degli eventuali effetti ambientali riconosciuti come conseguenza della crisi idrica, sulla base degli esiti dei monitoraggi effettuati. Relativamente agli impatti socio-economici sarà valutata in particolare la possibilità di analizzare le conseguenze della crisi idrica verificando la disponibilità di indicatori specifici, adatti a descrivere gli effetti di tale evento. Nel documento di seconda fase troveranno infine spazio i provvedimenti diretti alla prevenzione e al contrasto delle crisi idriche nel bacino del Fiume Po, da assumere nel breve e nel medio periodo, ad integrazione della pianificazione già in corso di definizione (Piano di gestione, Piano di Bilancio Idrico, Piani di Tutela delle Acque, ecc.), nonché specifiche misure di cui proporre l'inserimento nel Piano Irriguo Nazionale. Descrizione delle schede Le schede descrittive che seguono costituiscono i contenuti della presente Relazione così come elencate nell'indice Generale. La loro predisposizione e utilizzazione risulta necessaria a fronte del numero e della varietà de soggetti chiamati a fornire i dati e le indicazioni richieste nella presente Relazione. Oltre alle informazioni tecniche e/o conoscitive relative alla tematica trattata, in forma testuale o grafica, ogni scheda presenta un elenco degli Enti e/o dei soggetti interessati. Più in dettaglio, le schede presentano le informazioni disponibili sotto elencate: - Scheda 1) Inquadramento generale La scheda in questione introduce alla lettura della Relazione ed è costituita dal presente testo, dove sono sintetizzate tra l'latro le fasi previste per la predisposizione del quadro conoscitivo sul'evento critico e i contenuti delle singole schede tecniche. - Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi
7 Le schede contengono gli andamenti nel periodo d'interesse dei valori di: - afflusso meteorico nel bacino (precipitazioni), - valori di deflusso nell'asta del F. Po (integrati, ove disponibili, dalle anomalie di portata in termini di scostamento percentuale rispetto al valore medio) - valori di risalita del cuneo salino del Delta del Po, conseguenti alla situazione idrologica e di utilizzazione idrica delineata dai dati sopra indicati, forniti da ARPA Emilia Romagna SIMC e da ARPA Piemonte. Contengono inoltre, in particolare, i valori di disponibilità idrica teorica nel bacino in termini di accumulo complessivo (inteso come somma dei volumi accumulati nei grandi laghi, nei serbatoi alpini e sotto forma di manto nevoso), quelli di accumulo (invaso) e rilascio di risorsa (erogazione) dei laghi regolati (Laghi Maggiore, di Como, d'idro, d'iseo e di Garda) e infine i dati di prelievo delle grandi utilizzazioni idriche a scopo irriguo presenti sulle aste degli emissari dei medesimi laghi, sull'asta del F. Dora Baltea e sull'asta del F. Po. Tali elementi sono raccolti e restituiti a scala di bacino complessivo dall'autorità di bacino nell'ambito del monitoraggio del bilancio idrico avviato nel 2005 ai fini della prevenzione delle crisi idriche. Le informazioni presentate nelle schede sono basate su dati di dettaglio in qualche caso oggetto di ricostruzione, ma che consentono comunque elaborazioni di maggior dettaglio spaziale e/o temporale. - Scheda 3) Impatti socioeconomici - ambientali segnalati da Regioni e da altri Enti competenti Nelle schede sono rappresentati gli effetti della crisi idrica emersi con riferimento ai corpi idrici presenti nel territorio della Regione interessata; il suo contenuto consiste nella raccolta sia delle note ufficiali emesse dalle Regioni, sia dai contributi delle strutture tecniche regionali in merito agli effetti della crisi sulle utilizzazioni idriche nonché, in collaborazione con le ARPA regionali, sugli eventuali impatti ambientali che si fossero già evidenziati. E' prevista quindi una scheda specifica per ciascuna delle Regioni interessate (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), oltre ai diversi Enti istituzionali formalmente coinvolti o interessati nell'evento critico in questione. - Scheda 4) Impatti socioeconomici - ambientali - Rassegna stampa Le schede presenti nella quarta parte illustrano le segnalazioni pervenute dagli organi di stampa nazionali e locali relative alle situazioni di sofferenza ambientale dei corpi idrici o alle difficoltà di esercizio dei prelievi d'acqua conseguenti alla riduzione della disponibilità idrica; in alcuni casi, tuttavia, si riferiscono allo stato complessivo del governo della risorsa idrica, innalzando il dibattito sull'argomento dalla scala locale a quella nazionale. In proposito è prevista una scheda specifica per ciascuna delle tematiche sotto elencate: - problematiche generali e governance di bacino
8 - laghi regolati - asta del fiume Po - delta del fiume Po - agricoltura Scheda 5) La gestione della crisi idrica 2015 In questa parte della Relazione s'intende illustrare quanto fatto per contrastare la situazione di crisi e, nello specifico, per ricondurre i valori di deflusso del F. Po nella sezione di Pontelagoscuro a valori intorno ai 450 m 3 /s, tali da mantenere la risalita del cuneo salino nel Delta su valori accettabili. Sono pertanto riportati i verbali delle riunioni svolte per individuare le iniziative da intraprendere, i "bollettini di previsione" predisposti per analizzare il fenomeno e verificare l'affidabilità della modellistica utilizzata e infine la documentazione fornita per l'audizione del Segretario Generale presso l'viii Commissione "Ambiente" della Camera dei Deputati del 5 agosto. Costituiscono inoltre contenuti di questa sezione della Relazione, con le relative schede: - la descrizione delle deroghe concesse sulla gestione dei grandi laghi regolati e delle modalità di effettiva applicazione della deroga, - una valutazione "what - if" dell'efficacia delle azioni intraprese sull'andamento delle portate alle varie sezioni del fiume Po; Scheda predisposta da: Autorità di bacino del fiume P Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:
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