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1 Introduzione Che cosa vedremo in questo capitolo? L oggetto di studio dell economia. La partizione della materia: microeconomia e macroeconomia. Anche se non avete mai studiato economia prima d ora, aprendo un qualsiasi quotidiano troverete sicuramente articoli a cura della redazione economica. Se guardate un telegiornale, sentirete notizie sullo stato dell economia. Parlando con gli amici, vi capiterà spesso di discutere del prezzo di questo o quel prodotto o dell opportunità di affrontare un acquisto. L economia influenza la nostra vita quotidiana. Riceviamo continuamente informazioni su temi economici a livello locale, nazionale e internazionale, siano essi aumenti dei prezzi, variazioni dei tassi di interesse, fluttuazioni dei tassi di cambio, disoccupazione, recessione o problemi di bilancia dei pagamenti. Dobbiamo continuamente affrontare problemi economici e prendere decisioni personali. Cosa comprare al supermercato? E opportuno risparmiare per concedersi una vacanza estiva o è meglio spendere di più nella vita di tutti i giorni? E meglio iscriversi all università o cercare un impiego? Di cosa si occupa in sostanza l economia? In questa introduzione cercheremo di rispondere a tale quesito e di anticipare gli argomenti che affronteremo nel volume. Studieremo inoltre le diverse partizioni della materia, concentrandoci in particolare sulla suddivisione tra microeconomia e macroeconomia. 1

2 1. IL PROBLEMA ECONOMICO Di cosa si occupa l economia? Molte persone pensano che l economia si occupi del denaro. Ciò è in pane vero. Effettivamente l economia riguarda il denaro molto da vicino: quanto denaro viene speso, il costo dei diversi beni, le retribuzioni dei lavoratori, il profitto delle imprese, la quantità di moneta totale presente nell economia. Tuttavia, sebbene il denaro svolga un ruolo importante nella nostra vita, l economia è più di un mero studio della moneta. I seguenti temi, infatti, anche se non prettamente monetari, sono tipicamente economici: la produzione di beni e servizi: quanto viene prodotto nell economia; quale particolare combinazione di beni e servizi; quanto producono le singole imprese; con quali tecniche di produzione e con quanti addetti; il consumo di beni e servizi: quanto viene consumato dalla popolazione (e quanto invece viene risparmiato); qual è la struttura del consumo nell economia; in quale quantità viene acquistato un dato bene; quali persone in particolare scelgono di acquistarlo; come reagisce il consumo ai prezzi, alla pubblicità, alla moda e ad altri fattori. Per poter cogliere il nocciolo della questione, tuttavia, è necessario porci un altra domanda. Qual è l elemento cruciale che caratterizza ogni problema economico? C è una questione fondamentale che tutti gli individui, le istituzioni e le organizzazioni devono affrontare e che rappresenta la radice comune di ciascuno degli altri problemi economici analizzati nel seguito di questo libro. Il problema economico fondamentale è la scarsità e non riguarda soltanto l Etiopia o il Sudan, ma anche l Italia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, il Giappone, la Francia e tutti gli altri paesi del mondo. Per un economista, la definizione di scarsità è molto precisa Il problema della scarsità Provate a chiedere alle persone se vorrebbero più denaro: la maggioranza vi risponderà «SÌ». Tutti desiderano più denaro per acquistare una quantità maggiore di beni e servizi e non soltanto le persone meno abbienti, ma anche quelle più ricche. Il punto è che i desideri umani sono praticamente illimitati, mentre i mezzi per soddisfare tali desideri non lo sono. A livello mondiale, ad esempio, è possibile produrre solo una quantità limitata di beni e servizi poiché la quantità di risorse a disposizione è limitata e vengono utilizzate tecnologie con produttività finita. Tali risorse, chiamate anche fattori di produzione, sono di tre tipi: risorse umane: lavoro. La forza lavoro è limitata sia nel numero sia nelle abilità; risorse naturali: terra e materie prime. La superficie mondiale è limitata, così come la dotazione di materie prime; risorse derivate: capitale. Il capitale consiste di tutti i fattori produttivi che sono stati a loro volta prodotti. Il mondo ha a disposizione uno stock limitato di capitale: un offerta limitata di impianti, macchinari, mezzi di trasporto e altri strumenti. La produttività del capitale è limitata dallo stato della tecnologia. Questa è la ragione della scarsità: mentre i desideri umani sono praticamente illimitati, le risorse disponibili per soddisfare tali desideri non lo sono. Possiamo quindi definirla come l eccesso dei desideri umani rispetto a quanto può essere effettivamente prodotto. E evidente che non tutti soffrono del problema della scarsità nella stessa misura: una persona povera che non sia in grado di avere cibo a sufficienza e un luogo decente dove vivere difficilmente considererà un «problema» il fatto che una persona ricca non possa permettersi una seconda Ferrari... Gli economisti però non sostengono che tutti noi affrontiamo lo stesso problema di scarsità e in effetti uno dei temi maggiormente studiati è la distribuzione delle risorse tra diversi individui, diverse regioni, diversi paesi del mondo. Dal momento che le persone, siano esse ricche o povere, vorrebbero più di quanto non possano avere, esse saranno indotte a comportarsi in un certo modo. E proprio questo l oggetto di studio dell economia. Essa studia le persone al lavoro, impegnate a 2

3 produrre quanto gli altri desiderano. Studia le persone che consumano e che comprano i beni che desiderano. Studia come le istituzioni in cui gli individui vivono e lavorano influenzano le decisioni individuali e, viceversa, come queste ultime hanno ripercussioni sul funzionamento delle istituzioni stesse. In breve, essa studia tutto quanto ha a che fare con il processo di soddisfazione dei bisogni materiali dell uomo Domanda e offerta Abbiamo detto che l economia studia i fenomeni del consumo e della produzione. Tali fenomeni generano la domanda e l offerta, che, insieme alla loro interazione, costituiscono il nucleo della scienza economica. Ma cosa intendiamo con questi termini, e qual è la relazione che li lega al problema della scarsità? La domanda è collegata ai desideri. Se beni e servizi fossero gratuiti, le persone domanderebbero tutto ciò che vogliono. Tali desideri in pratica sono illimitati, forse limitati soltanto dalla nostra immaginazione. L offerta, d altra parte, è limitata, in quanto è collegata alle risorse: la quantità di beni che le imprese possono produrre dipende dalle risorse e dalla tecnologia disponibile. Dato il problema della scarsità i desideri umani eccedono quanto può essere effettivamente prodotto la domanda potenziale eccederà l offerta potenziale. La società dovrà quindi trovare il modo di risolvere questo problema, cercando di rendere domanda e offerta reciprocamente compatibili, non solo nell ambito di un singolo mercato ma anche nell economia nel suo complesso. Quindi la domanda e l offerta di cavoli dovranno essere uguali, e lo stesso dovrà valere per lettori Dvn, automobili, abitazioni e corse in autobus. Inoltre la domanda aggregata dovrà essere pari all offerta aggregata: in altre parole, la spesa totale dell economia dovrà essere uguale al valore della produzione totale. Nel caso in cui la domanda potenziale ecceda l offerta potenziale, come si raggiungerà l uguaglianza effettiva? O si riduce la domanda, o si aumenta l offerta, o una combinazione delle due. L economia studia il processo attraverso il quale la domanda si adegua all offerta disponibile e l offerta si adegua alla domanda dei consumatori. 2. MICROECONOMIA E MACROECONOMIA Quali sono le differenze? L economia si suddivide tradizionalmente in macroeconomia e microeconomia, che studiano rispettivamente (come lasciano intendere i prefissi) il «grande» e il «piccolo». La macroeconomia si occupa di un sistema economico (o economia) nel suo complesso, della domanda e dell offerta aggregate. Con domanda aggregata intendiamo la spesa totale realizzata nell economia, da parte dei consumatori, anche da parte di quelli stranieri che domandano le nostre esportazioni, dello stato o delle imprese che acquistano capitale produttivo o materie prime. Con offerta aggregata intendiamo l intera produzione di beni e servizi da parte dell economia. La microeconomia si occupa invece degli agenti individuali che operano nel sistema economico. Essa studia la domanda e l offerta di particolari beni, servizi e risorse: automobili, burro, abiti, tagli di capelli, elettricisti, segretarie, fornai, computer e petrolio. A parte queste definizioni, in qualche modo imprecise, tali due sottoinsiemi dell economia si distinguono in particolare per i problemi che affrontano di cui diamo ora brevemente conto Macroeconomia Dal momento che le risorse sono scarse, le economie cercano di sfruttarle al massimo e, allo stesso tempo, di garantire la crescita del prodotto nazionale. Tuttavia, tali obiettivi non sono facili da raggiungere, come dimostrano i periodi di elevata disoccupazione e stagnazione sperimentati nel corso della storia in varie parti del mondo (ad esempio, negli anni trenta, nei primi anni ottanta, 3

4 all inizio degli anni novanta e del XXI secolo). Inoltre, i tentativi da parte dello stato di stimolare la crescita e l occupazione hanno spesso generato inflazione e crisi della bilancia dei pagamenti. Infine, anche qualora le economie riescano a raggiungere l obiettivo della crescita economica, spesso essa non ha una lunga durata. La produzione infatti non ha andamento costante ma è caratterizzata da fluttuazioni attorno al trend, per cui periodi di crescita si alternano a periodi di stagnazione, entrambi di durata variabile da qualche mese a qualche anno. Tali fluttuazioni costituiscono quello che viene definito ciclo economico. La macroeconomia studia la determinazione della produzione nazionale e la sua crescita nel tempo. Si occupa anche dei problemi della recessione, della disoccupazione, dell inflazione, dell equffibrio delle transazioni internazionali, dell instabilità ciclica, nonché delle politiche adottate a livello statale per far fronte a tali problemi Microeconomia Microeconomia e scelte La scarsità delle risorse induce a compiere delle scelte. Ogni società si trova a effettuare tre tipi di scelte: Quali beni e servizi devono essere prodotti e in quali quantità, dato che non ci sono abbastanza risorse per produrre tutto quanto le persone desiderano? Quante automobili, quanto grano, quante assicurazioni, quanti concerti rock, ecc.? Come devono essere prodotti tali beni, dato che normalmente esistono varie modalità di produzione? Quali risorse devono essere usate e in quali quantità? Quali tecniche di produzione devono essere adottate? Le automobffi devono essere prodotte dai robot o dai lavoratori in catena di montaggio? L elettricità dovrà provenire dal carbone, dal metano, dalla fissione nucleare, da risorse rinnovabili o da una loro combinazione? Per chi devono essere pròdotti tali beni? In altre parole, come sarà distribuito il reddito nazionale? Dopotutto, quanto maggiore è il proprio reddito, tanto più elevato sarà il proprio consumo del prodotto nazionale. Quali saranno i salari degli agricoltori, dei tipografi, dei contabffi? Quanto riceveranno i pensionati? Quanta parte del reddito nazionale andrà agli azionisti e ai proprietari terrieri? Tutte le società devono compiere queste scelte, siano esse di pertinenza dei singoli individui, di gruppi o dello stato. Tali scelte possono essere considerate scelte microeconomiche, in quanto non riguardano l intero reddito nazionale, ma i singoli beni e servizi che lo compongono Scelte e costo-opportunità Le scelte comportano sacrificio. Quanto più cibo acquistate, tanto minore sarà il denaro che potrete spendere nell acquisto di altri beni. Quanto più cibo viene prodotto m un paese, tanto minori saranno le risorse destinate a produrre altri beni. In altre parole, qualsiasi scelta comporta il sacrificio delle altre alternative possibili. Il sacrificio della migliore alternativa disponibile prende il nome di costo-opportunità. Se un azienda agricola può produrre tonnellate di grano o alternativamente tonnellate di orzo, allora il costo-opportunità di una tonnellata di grano è pari a due tonnellate di orzo. Il costo-opportunità di acquistare un libro di testo è pari al paio di jeans che potreste comprare al posto del libro, ma a cui dovrete rinunciare. Il costo-opportunità di fare lavoro straordinario è il tempo libero che siete costretti a sacrificare Scelte razionali Gli economisti ricorrono spesso al concetto di scelta razionale, Si tratta semplicemente di confrontare tutti i costi e i benefici di una data attività. E quanto si verifica sia nel caso delle 4

5 imprese che devono decidere cosa e quanto produrre, sia nel caso dei lavoratori che decidono se fare lavoro straordinario, sia, infine, nel caso dei consumatori che devono scegliere che cosa acquistare. Immaginate di essere al supermercato e di voler acquistare una bottiglia di vino. Preferireste spendere molto per un ottimo vino o ne comprereste uno più economico? Per fare una scelta razionale (cioè ragionevole) dovrete considerare i costi e i benefici di ciascuna alternativa. Il vino di qualità vi potrà dare maggiore soddisfazione, ma ha un elevato costo-opportunità: poiché è costoso, vi costringerà a sacrificare il consumo di una notevole quantità di altri beni. Se optate per il vino economico, invece, avrete una minore soddisfazione, ma avrete più denaro per comprare altre cose: il suo costo-opportunità è inferiore. In tal senso una decisione razionale comporta la scelta, tra le alternative disponibffi, di quella particolare alternativa che dà il maggior beneficio rispetto al costo. Lo stesso principio si applica alle imprese che devono decidere quanto produrre. Ad esempio, è opportuno per un produttore di automobffi avviare un ulteriore linea produttiva? Una scelta razionale dovrà prendere in considerazione i costi e i benefici. I benefici saranno dati dall incremento di ricavi che l impresa otterrà dalla vendita delle ulteriori automobili prodotte. I costi includono il maggior costo del lavoro, delle materie prime, dei componenti, ecc. La nuova linea sarà conveniente solo se i suoi ricavi superano i costi, cioè solo se essa fa aumentare i profitti dell impresa Costi e benefici marginali In economia si è soliti dire che le scelte razionali comportano il confronto tra costi marginali e benefici marginali, ovvero rispettivamente la variazione di costi e benefici dovuti a fare una certa attività in quantità leggermente superiore o leggermente inferiore ad un dato livello. Essi devono essere distinti dai costi e benefici totali di un attività. Ad esempio, a che ora programmate la sveglia domani mattina? Supponiamo che dobbiate uscire alle 8.30 e che decidiate di svegliarvi alle In tal modo avrete tutto il tempo di alzarvi e prepararvi, ma dovrete sacrificare un p0 di sonno. Se decidete invece di svegliarvi alle 7.30 o alle 8.00, potrete dormire di più, ma dovrete prepararvi in fretta e furia! Dunque, come scegliere razionalmente a che ora programmare la sveglia? Ciò che dovreste fare è pesare i costi e i benefici di un po di sonno in più. Ogni minuto in più che passate a dormire contribuisce al vostro riposo (beneficio marginale), ma subito dopo vi mette fretta (costo marginale). La decisione dovrà basarsi sui costi e benefici di un po di sonno in più, non sui costi e benefici totali del riposo di tutta la notte. Questo stesso principio si applica alle scelte razionali effettuate dai consumatori, dai lavoratori e dalle imprese. Ad esempio, l azienda automobilistica che abbiamo considerato in precedenza valuterà costi e benefici marginali della produzione di automobili: in altre parole, confronterà i costi e i ricavi delle ulteriori automobili prodotte e deciderà di produrle solo se esse consentono all impresa di aumentare i profitti Conseguenze sociali delle scelte La microeconomia non studia soltanto le scelte, ma anche le loro conseguenze. In alcune circostanze, le scelte porteranno a un allocazione efficiente delle risorse di un paese. In altri casi esse, siano compiute dai consumatori, dalle imprese o dallo stato, possono generare una serie di problemi, quali inefficienze, sprechi, disuguaglianza e inquinamento. Consideriamo l esempio dell inquinamento. Un impresa potrebbe aver convenienza a scaricare rifiuti tossici in un fiume, ma ciò non coincide necessariamente con quanto è conveniente per la società; di fatto le attività produttive delle imprese possono avere conseguenze ambientali piuttosto gravi. In tutto il volume considereremo in che modo l economia riesce a raggiungere i vari obiettivi 5

6 economici e sociali, siano essi di natura microeconomica o macroeconomica. Cercheremo di capire perché nascono i problemi e in che modo affrontarli. 3. L ANALISI DELLE QUESTIONI ECONOMICHE Quale approccio verrà adottato in questo libro? In questo volume le questioni economiche non verranno analizzate attraverso complessi modelli formalizzati, ma privilegiando una presentazione degli argomenti prevalentemente intuitiva. A tal fine, per la spiegazione dei diversi concetti, accanto a esempi concreti per lo più tratti dalla nostra vita quotidiana, si farà ampio ricorso alle rappresentazioni grafiche, che hanno il pregio di illustrare le relazioni economiche in modo semplice. A questo riguardo consideriamo la frontiera delle possibilità produttive, attraverso la quale è possibile spiegare i concetti microeconomici appena visti di scelta e costo-opportunità. Come anticipato, faremo ricorso all analisi grafica; rappresentiamo pertanto la frontiera delle possibilità produttive nella figura 1.1 a partire dai dati riportati nella tabella 1.1. Si immagini che un ipotetico paese destini tutte le sue risorse terra, lavoro e capitale alla produzione di due soli beni, cibo e vestiario. Nella tabella 1.1 sono mostrate le varie combinazioni produttive che possono essere ottenute in un dato periodo di tempo (ad esempio un anno). 11 paese, destinando tutte le sue risorse alla produzione di cibo, potrebbe Ottenerne 8 milioni di unità, ma in questo caso non produrrebbe nessun capo di vestiario. Alternativamente, producendo, poniamo, 7 milioni di unità di cibo, potrebbe avere abbastanza risorse terra, lavoro e capitale a disposizione per produrre 2,2 milioni di unità di vestiario. All estremo opposto, il nostro paese potrebbe produrre 7 milioni di capi di vestiario, non destinando alcuna risorsa alla produzione di cibo. Le informazioni disponibili nella tabella possono essere riportate su un grafico (fig. 1.1), misurando le unità di vestiario su un asse (in questo caso quello delle ascisse) e le unità di cibo sull altro (quello delle ordinate). La curva mostra tutte le combinazioni dei due beni che possono essere prodotte quando le risorse del paese vengono usate in modo efficiente. Ad esempio, il nostro paese potrebbe trovarsi sul punto X, producendo 4 milioni di unità di vestiario e 6 milioni di unità di cibo. Non è possibile raggiungere i punti oltre la curva, ad esempio il punto W illustrato nella figura 1.1: il paese non dispone di risorse sufficienti per realizzare quella combinazione di produzione. Si noti che sono state fatte due ipotesi semplificatrici. In primo luogo che si possano produrre solo due tipi di beni, un ipotesi necessaria dal momento che in un grafico (bidimensionale) ci sono solo due assi. La seconda ipotesi è che esista solo un tipo di cibo e un tipo di capo di vestiario. Si tratta 6

7 di un ipotesi implicita nel fatto di misurare la produzione (detta anche output) con una data unità di misura (ad esempio tonnellate). Se consideriamo la complessità delle economie del mondo reale ci rendiamo conto che si tratta veramente di ipotesi molto semplificatrici. Ciononostante, il grafico della frontiera delle possibilità produttive ci permette di illustrare, in modo semplice, alcuni importanti principi. Nel caso in cui il paese considerato scegliesse di produrre più capi di vestiario, dovrebbe sacrificare la produzione di alcune unità di cibo. Tale sacrificio viene denominato il costo-opportunità della produzione di maggiori unità di vestiario. Il fatto che la frontiera delle possibilità produttive sia rappresentata da una curva decrescente illustra che per produrre un numero maggiore di unità di un bene è necessaria una minore produzione dell altro bene. Ad esempio il paese potrebbe spostarsi dal punto X al punto Y della figura 1.2, producendo un milione di capi di vestiario in più, ma un milione di unità di cibo in meno. Quindi il costo-opportunità di un milione di vestiti in più è dato dal sacrificio del milione di unità di cibo. La frontiera delle possibilità produttive illustra anche il concetto di costo- opportunità crescente. Infatti, se un paese vuole continuare a produrre quantità ulteriori di un bene deve sacrificare un ammontare sempre crescente dell altro. Questo accade perché i diversi fattori di produzione hanno diverse proprietà: la terra di un dato luogo del paese è differente da quella di un altro luogo; le materie prime sono le une diverse dalle altre, e così via. Così se il paese si concentra sempre più sulla produzione di un bene, deve cominciare a usare le risorse meno adatte a tale produzione di risorse che sarebbe stato meglio destinare alla produzione dell altro bene. Nel nostro esempio, quindi, la produzione di quantità sempre maggiori di capi di vestiario implicherà un costo marginale crescente: quantità sempre maggiori di cibo dovranno essere sacrificate per ogni unità addizionale di capi di vestiario. E per via ditale costo-opportunità crescente che la frontiera delle possibilità produttive non è una linea retta ma è rappresentata da una curva concava. Quindi, nella figura 1.2, spostandosi dal punto X al punto Y e da Y a Z, quantità di cibo sacrificata aumenta per ogni unità aggiuntiva di capi di vestiario prodotta. Il costo-opportunità della quinto milionesima unità di vestiario è rappresentato da un milione di unità di cibo, ma il costo-opportunità della sesto milionesima unità di vestiario è pari a due milioni di unità di cibo. Non c è alcuna garanzia che le risorse siano pienamente impiegate, né che esse siano usate nel modo più efficiente possibile. Il nostro paese potrebbe trovarsi in un punto all interno della frontiera delle possibilità produttive, ad esempio il punto V nella figura 1.3. E quindi possibile che l economia produca una quantità di entrambi i beni inferiore a quella che sarebbe in grado di produrre. Ciò può accadere perché alcune risorse non vengono utilizzate (ad esempio, alcuni lavoratori potrebbero essere disoccupati), o perché non vengono impiegati i metodi di produzione più efficienti, o per entrambi questi motivi. Se il paese utilizzasse pienamente le proprie risorse, quindi, potrebbe raggiungere un punto sulla curva delle possibilità produttive, ad esempio X o Y producendo cibo e/o vestiti in maggiore quantità, ma questa è una questione che 7

8 riguarda le politiche macroeconomiche. Quello che interessa la microeconomia è la combinazione di beni prodotta nel paese. 8

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