2) Quante specie di animali vertebrati vivono approssimativamente in Sudtirolo?

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "2) Quante specie di animali vertebrati vivono approssimativamente in Sudtirolo?"

Transcript

1 Esame Venatorio Domande a quiz La presente raccolta di domande è finalizzata alla preparazione della prova teorica dell esame di caccia altoatesino. Le risposte corrette sono contrassegnate da una crocetta. Per ciascuna domanda sono previste più risposte; possono essere esatte una o più risposte. Le risposte giuste si riferiscono al caso norma in riferimento alla realtà altoatesina. Risposte riferite a isolati casi eccezionali non verranno considerate corrette. In sede di esaminazione, la risposta a una domanda si intende data correttamente solo quando risultino crociate esclusivamente le voci esatte. Le domande a cui sia compiutamente data risposta sono valutate con 1 punto. Qualora oltre alla/e risposta/e esatte (o in luogo della/e stessa/e) venga crociata anche una voce errata, la risposta è considerata nulla e valutata con 0 punti. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Marzo 2016 HABITAT IN SUDTIROLO 1) Indichi i motivi per la biodiversità in Sudtirolo. Le notevoli differenze di altitudine e di clima. L intensa attività edilizia da parte dell uomo. L agricoltura intensiva. La presenza di molteplici ambienti naturali. 2) Quante specie di animali vertebrati vivono approssimativamente in Sudtirolo? all incirca ) Quale è la zona con le maggiori precipitazioni in Sudtirolo? Le Alpi Sarentinesi Oltreadige e Bassa Atesina Le zone lungo la catena principale alpina nel nord della provincia. L ovest del Sudtirolo. 4) Quale è in Sudtirolo l ambiente naturale con la maggiore estensione di superficie? Frutteti Boschi Prati alpini Zone urbane Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 1

2 5) Quale tipologia forestale predomina in Sudtirolo? Bosco di conifere composto di abete rosso, larice, cirmolo, pino silvestre e abete bianco Bosco ripariale Bosco di roverella e bosco di carpino nero Bosco ceduo 6) Cosa s intende sotto: fascia degli arbusti contorti? Fascia fitoaltitudinale contigua al limite superiore del bosco, dove crescono arbusti nani, pino mugo e ontano verde. Lo strato inferiore del bosco di conifere, dove i rami crescono contorti. Una pecceta (bosco d abete rosso), nella quale gli alberi crescono storti. 7) Gli ambienti umidi contano tra le categorie di habitat maggiormente a rischio. Quale valenza hanno per l avifauna del Sudtirolo? Sono quartieri di transito per uccelli migratori palustri e acquatici. Sono nicchie ecologiche per particolari specie animali, che hanno bisogno di zone umide. Sono quartieri di riproduzione per gabbiani. Sono territori di predazione per l aquila pescatrice. 8) I boschi di ripa sono forme forestali ecologicamente preziose, da noi in via di estinzione. Dove si possono trovare oggigiorno in quantità esigue? Lungo le pendici dei bassi rilievi montani. Lungo i fiumi. Sui pendii di alta montagna, esposti a rischio valanghe. 9) Quale ambiente naturale è quasi scomparso dalla mappa del Sudtirolo, a causa dell antropizzazione delle valli negli ultimi decenni? I boschi cedui I boschi di conifere La fascia degli arbusti contorti I boschi di ripa 10) Quale di queste specie animali é tipica per il Monte Sole (o Monte Mezzodì) in Val Venosta? Coturnice Francolino di monte Beccaccia Pernice bianca 11) Quali specie vegetali sono tipiche per il Monte Sole (o Monte Mezzodì) in Val Venosta? Ginepro Faggio Roverella Abete rosso 12) Quali specie animali sono tipiche per l Oltradige e la Bassa Atesina? Lepre comune Marmotta Capriolo Coturnice Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 2

3 13) Quali specie vegetali sono tipiche per l Oltradige e la Bassa Atesina? Faggio Pino cembro (o cirmolo) Roverella Ontano verde 14) Quali specie animali sono tipiche nelle Dolomiti? Camoscio Cormorano Gallo forcello Lepre bianca (o lepre variabile) 15) Quale specie vegetale é tipica nelle Dolomiti? Pino mugo Frassino Castagno Carpino nero 16) Quali specie animali sono tipiche per la Val Sarentino? Stambecco Capriolo Lepre bianca (o lepre variabile) Gallo cedrone e gallo forcello 17) Quali specie vegetali sono tipiche per la Val Sarentino? Pino mugo Castagno Pino cembro (o cirmolo) Faggio Fauna selvatica e habitat 18) Quali requisiti deve avere un habitat per essere idoneo per una specie selvatica? Pastura Riparo Superficie minima di 10 ettari Possibilità di accoppiamento, riproduzione e allevamento della prole 19) Esistono specie animali, che da noi sono specializzate a determinate altitudini e habitat, i cosiddetti specialisti. Indichi esempi. Gallo cedrone Stambecco Capriolo Faina Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 3

4 20) Esistono specie animali, che da noi sono specializzate a determinate altitudini e habitat, i cosiddetti specialisti. Indichi esempi. Marmotta Gallo forcello Cervo Volpe 21) Esistono specie animali, che da noi sono specializzate a determinate altitudini e habitat, i cosiddetti specialisti. Indichi esempi. Pernice bianca Coturnice Faina Volpe 22) Esistono specie animali adattabili, con una distribuzione che spazia dalle diverse altitudini e ambienti naturali. I cosiddetti generalisti. Indichi esempi. Gallo cedrone Gallo forcello Faina Capriolo 23) Esistono specie animali adattabili, con una distribuzione che spazia dalle diverse altitudini e ambienti naturali. I cosiddetti generalisti. Indichi esempi. Stambecco Marmotta Cervo Volpe 24) Quale di questi due gruppi: specialisti o generalisti reagisce con maggior sensibilità ai mutamenti ambientali? Specialisti Generalisti Entrambi ugualmente 25) Esistono specie selvatiche, che prediligono volentieri anche la vicinanza delle zone urbane. Vengono denominati animali colturali. Indichi esempi. Francolino di monte Rondine Volpe Lince 26) Esistono specie selvatiche, che prediligono volentieri anche la vicinanza delle zone urbane. Vengono denominati animali colturali. Indichi esempi. Faina Balestruccio Francolino di monte Lince Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 4

5 27) Esistono specie selvatiche, che non sopportano ed evitano la presenza dell uomo. Questi animali non sono adattati agli ambienti colturali. Indichi esempi. Capriolo Volpe Merlo Lince 28) Esistono specie selvatiche, che non sopportano ed evitano la presenza dell uomo. Questi animali non sono adattati agli ambienti colturali. Indichi esempi. Faina Rondine e Balestruccio Tortora Francolino di monte 29) Cosa s intende quando si parla di home range (spazio vitale)? Si tratta di una zona di sosta temporanea per uccelli migratori. È il territorio che l animale popola durante tutto l anno. È una zona protetta interdetta alla caccia. 30) Le aree frequentate dallo stambecco cambiano durante l anno. Quali tipologie di ambiente predilige lo stambecco d inverno? Pendii ripidi, rocciosi, soleggiati e liberi da neve. Zone boscose ricche di copertura. Pendii ombreggiati. Prati alpestri pianeggianti. 31) Le aree frequentate dallo stambecco cambiano durante l anno. Quali tipologie di ambiente predilige lo stambecco d estate? Zone boscose ricche di copertura. Pendii ombreggiati. Cotici erbosi alpini e regioni rocciose. 32) Le aree frequentate dal camoscio cambiano durante l anno. Quali tipologie di ambiente predilige il camoscio d estate? Pendii di alta montagna, ricchi di vegetazione alpina Colture agricole intensive Zone boschive rocciose e ombreggiate I boschi ripariali 33) Le aree frequentate dal camoscio cambiano durante l anno. Quali tipologie di ambiente predilige il camoscio d inverno? Zone boscose sulle pendici montane rivolte verso nord. Pendii esposti verso sud. Crinali montuosi liberi da neve. Pendii montani molto innevati Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 5

6 34) Quali effetti si riscontrano in presenza di un alta densità di popolazione di ungulati, in riferimento alla selvaggina e al suo habitat? Aumento dei danni alle colture Una migliore condizione fisica dei selvatici Aumenta la vulnerabilità alle malattie. Incremento ponderale dei selvatici 35) Cosa s intende sotto: effetto linee di confine? La zona della linea di confine tra i territori di due maschi di capriolo viene da loro evitata. Il confine posto fra due diversi ambienti naturali offre condizioni di vita particolarmente favorevoli con una notevole biodiversità. In primavera gli yearling girovagano intorno irrequieti. Esigenze ambientali 36) Quali animali dipendono particolarmente dalla presenza di prati e pascoli? Lepre comune Gheppio e poiana Picchi Astore e sparviero 37) Frutteti e vigneti coprono il 3% del territorio provinciale. Quali specie animali sono qui particolarmente presenti? Merlo e tordo bottaccio Lepre comune Coniglio selvatico, starna Fringuello 38) Anche presso gli insediamenti urbani sono presenti alcune specie selvatiche. Indichi esempi. Balestruccio Rondone Riccio Francolino di monte 39) Anche presso gli insediamenti urbani sono presenti alcune specie selvatiche. Indichi esempi. Tortora dal collare (o tortora orientale) Gazza Corvo imperiale Civetta nana 40) Quali specie animali sono tipiche nelle regioni alpine? Ghiandaia Camoscio Marmotta Allocco Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 6

7 41) Quali di queste specie animali sono tipiche nelle regioni alpine e glaciali? Assiolo Aquila reale Civetta Pernice bianca 42) Quali di queste specie animali sono tipiche nelle regioni alpine? Gracchio alpino Airone cenerino Picchio verde Lepre bianca (o lepre variabile) 43) Quali di queste specie vegetali sono tipiche nelle regioni alpine? Roverella Pino mugo Rododendro alpino Carpino nero 44) Quali animali dipendono particolarmente dalla presenza di prati e pascoli? Poiana e gheppio Francolino di monte Martora Arvicole e volpi Etologia delle specie selvatiche 45) Quali di queste specie di selvatici dimostrano un comportamento territoriale? Martora Capriolo Cervo Camoscio 46) Quale di queste specie di selvatici dimostrano un comportamento territoriale? Cervo Lince Camoscio Stambecco 47) Quali di queste specie di selvatici vivono in gruppi? Martora Cervo Lince Camoscio Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 7

8 48) Perché animali vivono territorialmente? Quale vantaggio porta questo comportamento? Minore concorrenza alimentare Maggiore sicurezza contro i predatori Migliore adattabilità ai fattori climatici 49) Perché animali vivono in gruppi? Quali vantaggi porta questo comportamento? Minore concorrenza alimentare Maggiore sicurezza contro i predatori Per proteggersi meglio contro le malattie. Per tramandare le conoscenze necessarie alla ricerca di quartieri idonei. 50) Come possono influire i disturbi ambientali sugli animali selvatici? Aumento della frequenza cardiaca Zone inquiete vengono evitate Predilige maggiormente l attività notturna. Dimostra un eccessiva aggressività verso gli individui della stessa specie. 51) Come possono influire i disturbi ambientali sugli animali selvatici? Anticipazione del parto Predilige maggiormente l attività diurna Gli animali consumano eccessivamente energia durante la fuga e indeboliscono. Se i disturbi sono regolari e non comportano conseguenze negative per gli animali selvatici, questi sono in grado di adattarsi e ad abituarsi al disturbo. ZOOLOGIA VENATORIA 52) Caratteristiche generali di tutti i mammiferi. Mammiferi sono onnivori Hanno una cistifellea Sono coperti da peli Le femmine hanno ghiandole mammarie 53) Caratteristiche generali di tutti i mammiferi. Tutti mammiferi sono artiodattili Mammiferi non hanno denti incisivi nella mascella superiore. Tutti mammiferi sono vivipari e di norma partoriscono cuccioli completamente sviluppati. 54) Quali specie appartengono all ordine degli ungulati? Capriolo Stambecco Gallo cedrone Cinghiale 55) Quali specie appartengono all ordine degli ungulati? Stambecco Daino Francolino di monte Lepre comune Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 8

9 56) Quali specie appartengono all ordine degli ungulati? Camoscio Cervo Muflone Francolino di monte 57) Quali specie appartengono all ordine dei predatori da pelo? Volpe Marmotta Tasso Cinghiale 58) Quali specie appartengono all ordine dei predatori da pelo? Martora Ermellino Ghiro Cinghiale 59) Quali specie appartengono all ordine dei predatori da pelo? Donnola Aquila reale Lince Puzzola 60) I cervidi hanno corna una cistifellea uno stomaco diviso in quattro parti la mascella superiore sprovvista da denti incisivi 61) I cervidi hanno palchi (trofeo) / (di norma solo i maschi) una cistifellea la ricrescita dei denti incisivi un paio di zoccoli per arto (= artiodattili) 62) I bovidi hanno le corna una cistifellea uno stomaco diviso in quattro parti la mascella superiore sprovvista da denti incisivi 63) I bovidi hanno.. uno stomaco diviso in quattro parti la ricrescita dei denti incisivi otto denti molari sia nella mascella superiore che inferiore un paio di zoccoli per arto (= artiodattili) Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 9

10 64) Quali specie fanno parte dei bovidi? Muflone Capriolo Camoscio Stambecco 65) Quale di queste specie fa parte dei bovidi? Daino Cervo Cinghiale Stambecco 66) Quali specie fanno parte dei cervidi? Cervo Capriolo Camoscio Stambecco 67) Quale di queste specie fa parte dei cervidi? Daino Muflone Cinghiale Camoscio 68) Quali caratteristiche corrispondono ai palchi dei cervidi presenti in Sudtirolo? sono composti da cellule cornee morte vengono rinnovati ogni anno, mediante caduta e ricrescita il basto viene sfregato al termine della crescita i palchi sono utili a determinare l età dell animale 69) Quali caratteristiche corrispondono ai palchi dei cervidi presenti in Sudtirolo? i palchi sono costituiti da tessuto osseo dal numero degli apici sui palchi si può riconoscere l età dell animale entrambe i sessi portano i palchi la crescita strutturale e la caduta dei palchi vengono regolate da ormoni 70) Quali caratteristiche corrispondono alle corna dei bovidi? le corna sono costituite da tessuto osseo sono produzioni cornee, formate dalla cavicchia ossea e crescono quindi ogni anno un pezzo in più vengono gettate ogni anno sono utili per la determinazione dell età 71) Quali caratteristiche corrispondono alle corna dei bovidi autoctoni presenti in Sudtirolo? sono composte da cellule cornee morte non vengono gettate ogni anno il basto viene sfregato al termine della crescita entrambe i sessi portano le corna Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 10

11 72) Come si adeguano gli ungulati alla scarsità di cibo durante il periodo invernale? il fabbisogno alimentare aumenta d inverno gli ungulati aumentano la loro attività per produrre più calore corporeo il metabolismo viene ridotto durante il periodo invernale cercano i propri quartieri invernali, laddove il freddo, il vento e i disturbi si manifestino al minimo 73) Come si adeguano gli ungulati alla scarsità di cibo durante il periodo invernale? il fabbisogno alimentare si riduce d inverno gli ungulati aumentano la loro attività per produrre più calore corporeo gli ungulati sono meno attivi durante il periodo invernale cercano i propri quartieri invernali, laddove il freddo, il vento e i disturbi si manifestino al minimo 74) Quali specie portano durante l inverno un mantello o un piumaggio bianco? Lepre variabile Coturnice Marmotta Ermellino 75) Quale specie porta durante l inverno un mantello o un piumaggio bianco? Pernice bianca Lepre comune Coniglio selvatico Marmotta Il capriolo Habitat e fabbisogno alimentare 76) Dove è presente dappertutto il capriolo? in pianura in bosco al confine del bosco nei territori aperti 77) In quale ambiente naturale il capriolo si trova maggiormente a proprio agio? nel fitto del bosco di conifere nei territori caratterizzati dall alternanza di bosco e prato/coltivi, con molto sottobosco e zone aperte con vegetazione fresca zone ripide e rocciose al disopra del confine del bosco a 2000 m di altitudine 78) Quale fabbisogno di nutrimento ha il capriolo? ha bisogno di nutrimento ricco di cellulosa e fibre, che rimane a lungo nel rumine ha bisogno di cibo facilmente digeribile ad alto valore nutrizionale bruca principalmente erba, farne e corteccia bruca principalmente foglie, erbe e gemme Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 11

12 79) In quale mese il fabbisogno nutrizionale del capriolo è ridotto al minimo? gennaio maggio settembre 80) Comportamento alimentare e fabbisogno nutrizionale del capriolo. Quali affermazioni sono corrette? di tutti i ruminanti selvatici autoctoni il capriolo ha il rumine più grande il capriolo è in grado di sfruttare bene foraggio difficilmente digeribile il rumine è relativamente piccolo in relazione al volume corporeo il capriolo deve brucare spesso per assorbire sufficientemente sostanze nutritive 81) Quale di questi ambiti dell habitat è particolarmente attrattivo per i caprioli? prati fortemente sovra concimati posti umidi dove rotolarsi nel fango e melma ambito di transito da bosco in prato ghiaioni alpini al disopra del confine del bosco Etologia, abitudini 82) Come é il comportamento sociale dei caprioli? becchi e capriole vivono territorialmente in primavera ed in estate becchi e capriole vivono in branchi separati i caprioli si radunano in piccoli gruppi durante l inverno becchi e capriole si occupano entrambi nell allevamento dei piccoli 83) Quali tipi di comportamento corrispondono al capriolo durante l estate? territoriale prevalentemente solitario in gruppi 84) Etologia dei becchi di capriolo. Quali affermazioni sono corrette? i becchi si radunano in branchi durante il periodo del basto i becchi marcano il loro territorio da marzo in poi dal mese di maggio i yearling cercano un proprio territorio i becchi si tollerano a vicenda nello stesso e medesimo territorio 85) Etologia dei becchi di capriolo. Quali affermazioni sono corrette? i becchi difendono il loro territorio da aprile/maggio, gli intrusi vengono scacciati i becchi si radunano in branchi durante il periodo del basto i becchi difendono un branco di capriole durante il periodo degli amori dai rivali in competizione durante l autunno e l inverno i becchi possono vivere anche in gruppi misti 86) Capriolo: perché i becchi yearling si possono osservare più spesso in primavera che in estate? perché sono alla ricerca di un territorio libero perché vengono allontanati dalla madre e dagli altri becchi perché sono alla ricerca di capriole in amore perché gli yearling in primavera si raggruppano in branchi di becchi Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 12

13 87) Come marca il suo territorio, il becco di capriolo? pone le fatte presso i rialzamenti pronunciati del terreno bramisce soffrega piccoli alberi, rami ed arbusti soffregando rilascia una sostanza odorosa escreta da una ghiandola sulla fronte 88) Come marca il suo territorio, il becco di capriolo? soffrega piccoli alberi, rami ed arbusti pone le fatte presso i rialzamenti pronunciati del terreno spruzza la propria urina raspa il suolo boschivo con le zampe anteriori 89) In quali posizioni del corpo, il becco di capriolo ha ghiandole odorifere, con le quali vengono emessi degli escreti per rilasciare segnalazioni odorose o per marcare il proprio quartiere? allo specchio sul torace tra le zampe anteriori presso le zampe posteriori sulla regione frontale in prossimità del trofeo 90) Etologia della capriola. Quali affermazioni sono corrette? le capriole vivono in branchi, le femmine gravide si allontanano solo al momento del parto le capriole sottili si insediano solitamente nelle vicinanze della madre in autunno e in inverno le capriole possono vivere anche in gruppi misti i giovani caprioli rimangono con la capriola fino al compimento del secondo anno di vita 91) Quando il becco di capriolo difende particolarmente il suo territorio? in primavera e in estate in uguale misura, durante tutto l anno d inverno e in primavera in autunno e d inverno 92) I becchi di capriolo difendono il loro territorio dagli altri maschi adulti. Come si comportano i becchi adulti nei confronti dei becchi yearling, che hanno già soffregato? i becchi adulti tollerano quelli giovani, i cosiddetti yearling, nel proprio territorio i becchi yearling vengono attaccati dai maschi adulti se sconfinano nel loro territorio i becchi yearling vigorosi vengono scacciati con particolare decisione i becchi yearling deboli vengono inseguiti con particolare inventività e scacciati 93) In quali mesi cade l epoca degli amori nei caprioli? febbraio - marzo aprile - maggio luglio - agosto 94) Da cosa si riconosce, che nella riserva è in corso l epoca degli amori nei caprioli? le capriole vengono inseguite insistentemente dal becco si notano più danni da scortecciamento agli alberi si sente la capriola emettere fippii (tenui fischi) si sente il becco emettere un tipico abbaio Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 13

14 95) Da cosa si riconosce, che nella riserva è in corso l epoca degli amori nei caprioli? nuovi getti e germogli vengono morsicati con maggior frequenza si possono notare piccoli sentieri raspati sul terreno, a forma di otto o di cerchio (cerchi delle streghe, giostre amorose) si sente la capriola emettere fippii (tenui fischi) si possono trovare palchi gettati 96) Cosa s intende per periodo amori ritardato? capriole, che in estate non sono state coperte, ritornano in calore da novembre gli yearling sfregano appena in luglio e vanno tardivamente in amore lo sviluppo dell uovo fecondato in estate inizia appena in inverno se le condizioni atmosferico/climatiche sono sfavorevoli il periodo degli amori parte in ritardo Dinamica di popolazione 97) Cosa s intende con embriostasi? capriole, che in estate non sono state coperte, ritornano in calore da novembre lo sviluppo dell uovo fecondato in estate inizia appena in inverno è il periodo nel quale le femmine degli uccelli covano le uova i lagomorfi hanno un utero diviso e possono essere nuovamente fecondati prima di partorire 98) Quando termina la embriostasi dei caprioli? in ottobre in dicembre in febbraio 99) Quale scopo ha la embriostasi? lo svezzamento dei piccoli avviene in un periodo climaticamente favorevole tutte le femmine riproduttive, ovvero sessualmente mature, vengono coperte molta calma e possibilmente poco movimento favoriscono il bilancio energetico durante lo sviluppo embrionale il metabolismo aumenta durante i mesi invernali, quando vige scarsità di foraggio 100) In quali specie selvatiche conosciamo la embriostasi? Capriolo Gallo cedrone Lepre comune Tasso 101) In quali specie selvatiche conosciamo la embriostasi? Volpe Martora Ermellino Camoscio 102) A quale età le capriole solitamente possono avere il primo estro (vanno in calore)? 14esimo mese di vita 18esimo mese di vita 22esimo mese di vita Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 14

15 103) Quando maturano sessualmente i caprioli? con mezzo anno di età con un anno di età con due anni di età 104) Con che età, generalmente una capriola, è in grado di partorire per la prima volta? con un anno di età con due anni di età con tre anno di età 105) Quali sono i mesi, che possono essere presi maggiormente in considerazione, per il parto dei caprioli? aprile maggio giungo luglio 106) Quanti piccoli partorisce di regola una capriola? ogni secondo anno un piccolo ogni anno due piccoli ogni anno tre o più piccoli 107) Dove vengono prevalentemente partoriti i piccoli di capriolo? nell erba alta, in mezzo ai cespugli e alla vegetazione in posti soleggiati con bassa vegetazione in conche nel terreno, che la capriola ha raspato con le zampe anteriori su terreno roccioso e inaccessibile 108) Comportamento dei piccoli di capriolo nelle prime settimane di vita. Quali affermazioni sono corrette? i piccoli sono pressoché autosufficienti e seguono permanentemente la madre già dopo 1 2 giorni le prime settimane di vita vengono trascorse al riparo e le capriole raggiungono i piccoli per l allattamento in caso di pericolo, i piccoli di capriolo rimangono distesi e immobili in caso di pericolo, i piccoli di capriolo fuggono immediatamente 109) Per quanto tempo vengono allattati i piccoli di capriolo? fino in autunno fino al parto dell anno successivo fino a quando i caprioletti producono il loro primo trofeo fino a quando si sviluppano i denti da latte 110) Per quanto tempo il piccolo di capriolo ha un mantello maculato? 2 3 mesi dopo la nascita 5 6 mesi dopo la nascita durante tutto il primo anno di vita Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 15

16 111) Quale é il naturale rapporto in proporzione tra i sessi (sex ratio) nei caprioli? ci sono un po più capriole che becchi capriole e becchi sono presenti in uguale misura ci sono un po più becchi che capriole 112) Quale di questi fattori può regolare seriamente un popolamento di caprioli? l aquila reale gli inverni rigidi la rogna l orso 113) Regolazione: Quale influenza ha il clima sul popolamento di caprioli? nessuna influenza ogni inverno è causa di notevoli morie maltempo umido e freddo nel tempo di parto dei piccoli è causa di perdite/morie precoci abbassamenti di temperatura in tarda estate/autunno indeboliscono e debilitano il popolamento di caprioli nel periodo degli amori 114) Quali conseguenze hanno alte densità di popolazione nei caprioli? peso corporeo e trofei si riducono Le capriole partoriscono 2 o piú piccoli maggiori perdite dovute alla rogna il tasso di sopravvivenza dei piccoli diminuisce 115) Che età approssimativa possono raggiungere i caprioli in libertà? 5 anni 10 anni 20 anni 116) Di quanto aumenta lo sviluppo del popolamento di caprioli in una riserva media? dal 30 al 70 % delle capriole presenti in primavera dal 80 al 120 % delle capriole presenti in primavera supera il 150 % delle capriole presenti in primavera Segni di presenza in riserva 117) Quali di queste tracce dimostrano al cacciatore, che nella riserva ci sono caprioli? segni di scortecciamento sugli alberi segni di soffregamento sugli alberelli e sui cespugli pozze umide per i bagni di fango piccole piazzole di terreno raspato (per marcare un territorio) 118) Che cosa indica la presenza di caprioli nella riserva? impronte pozze umide per i bagni di fango fatte piccole piazzole di terreno raspato (per marcare un territorio) Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 16

17 Sviluppo del trofeo 119) Quale fattore é determinante per le dimensioni del trofeo di un becco di capriolo? la costituzione fisica durante il periodo di crescita del trofeo la presenza sufficiente di novellame di larice da soffregare il numero di capriole nel suo territorio il clima durante il periodo degli amori 120) Capriolo: Da cosa si riconosce nel maschio yearling, che il trofeo portato è il primo in assoluto? è sempre arcuato all indietro è poroso, gli apici dei palchi sono smussi è privo di rose le basi ossee sotto le rose sono basse 121) In quale stagione avviene la maggior parte della crescita del trofeo nel maschio di capriolo adulto? in primavera d estate in autunno d inverno 122) Quando di norma, il becco di capriolo pluriennale soffrega il suo trofeo? febbraio - marzo marzo - maggio giugno - luglio dicembre - gennaio 123) Quando di norma, il becco yearling di capriolo soffrega il suo trofeo? gennaio - febbraio marzo - aprile maggio - giugno 124) Quando di norma il becco di capriolo adulto perde il suo trofeo? febbraio / marzo settembre (dopo il periodo degli amori) ottobre / novembre gennaio / febbraio 125) Per mezzo di cosa, il trofeo del becco di capriolo, ottiene principalmente il suo colore scuro dopo lo sfregamento? tramite l afflusso di sangue è una conseguenza dovuta al tasso d azoto nell aria tramite la linfa delle pinte, battendo e soffregando il trofeo contro i rami e tronchi deboli 126) Quale affermazione é corretta, in riferimento al trofeo del becco yearling di capriolo? becchi yearling sono sempre fusoni becchi yearling possono formare anche un trofeo forcuto becchi yearling non hanno mai un trofeo a sei punte Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 17

18 Riconoscere e valutare 127) Che cosa s intende con il termine grembiule del capriolo? macchia bianca sopra il naso macchia bianca sulla base del collo ciuffo di pelo lungo che copre l organo sessuale femminile nel manto invernale ciuffo di pelo lungo presso lo specchio bianco del capriolo maschio 128) Autunno: Si osserva un capriolo maschio giovane con trofeo a piccole punte semplici nel basto. Di che classe d età si tratterà? piccolo maschio yearling maschio capo ammalato 129) Autunno: Si osserva un capriolo maschio giovane con trofeo a piccole punte semplici pulite dal basto. Di che classe d età si tratterà? piccolo maschio yearling maschio capo ammalato 130) I periodi primaverili di muta e si soffregamento, permettono di stimare l età di un becco di capriolo in buone condizioni. Quali affermazioni sono corrette? muta il colore prima il becco di un anno muta il colore prima il becco adulto soffrega prima il becco giovane soffrega prima il becco adulto 131) É inizio ottobre e si osservano due becchi di capriolo in buone condizioni. Uno è di colore grigio mentre l altro è di colore rosso. Quale dei due, di norma è il più vecchio? il becco rosso il becco grigio sono della stessa età 132) Un maschio di capriolo mostra un trofeo forcuto di buon sviluppo e ancora nel basto a inizio giugno. Potrebbe trattarsi di un yearling? no, un yearling può formare al massimo un trofeo forcuto debole sì, perchè i maschi adulti in quel periodo portano già il trofeo pulito no, perchè il yearling non sviluppa ancora un trofeo forcuto Caccia e direttive di salvaguardia 133) Quali obiettivi seguono le direttive di salvaguardia venatoria, per i caprioli in Sudtirolo? devono esserci più becchi che capriole nel popolamento le capriole vengono tutelate proporzione equilibrata dei sessi (=sex ratio equilibrata) i danni da selvaggina devono tenersi entro limiti tollerabili, la densità del popolamento di caprioli deve essere adeguata al habitat 134) Quali obiettivi seguono le direttive di salvaguardia venatoria, per i caprioli in Sudtirolo? popolamento sano alta densità di selvaggina trofei di qualità Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 18

19 135) La caccia al capriolo é permessa dal 1. maggio al 15. dicembre. Per la caccia ai becchi pluriennali vale un periodo venatorio più ristretto. Perché? per non intervenire in modo eccessivo nella classe dei pluriennali per non disturbare il periodo degli amori perché da fine ottobre i becchi perdono il trofeo perché il mutato bilancio ormonale durante la spinta del nuovo trofeo pregiudica il sapore della carne di selvaggina Il cervo Descrizione 136) Quale colore hanno lo specchio e la coda del cervo? lo specchio è chiaro lo specchio è scuro la coda è chiara la coda è scura 137) Quali specie animali hanno una striscia dorsale? capriolo camoscio cinghiale cervo 138) Dove si trovano i canini (in gergo it. = vestigiali, td.= Grandeln) nel cervo? nella mascella superiore nella mascella inferiore in mezzo al palchi del trofeo è un altro termine che descrive i testicoli del cervo 139) In quale mese il cervo muta di norma dal mantello estivo a quello invernale? agosto ottobre dicembre Habitat e fabbisogno alimentare 140) Dove é presente dappertutto il cervo? bosco di latifoglie bosco di conifere confine del bosco malghe e altipiani 141) Quali habitat sono idonei, come quartiere invernale per il cervo? ambienti a bassa quota altipiani poco innevati Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 19

20 142) Cosa fa parte dello spettro alimentare del cervo? getti e gemme corteccia legna decomposta aghi, foglie, erbe 143) Cosa fa parte dello spettro alimentare del cervo? cespugli di lamponi e more vermi e lumache erba e fieno ghiande, faggiole e castagne 144) Comportamento alimentare del cervo. Quali affermazioni sono corrette? il cervo é molto ghiotto e esigente nel brucare il cervo quando bruca, pascola come un bovino il cervo scorteccia tronchi d albero con diametro medio e corteccia non troppo spessa il cervo consuma volentieri piante acquatiche Etologia, abitudini 145) Quali delle seguenti tipologie comportamentali sono confacenti al cervo? difende il suo territorio vive in gruppi girovaga per vaste distanze i cervi sono sempre solitari 146) Comportamento sociale del cervo. Quale affermazione è corretta? il cervo dominante difende il branco di femmine in fregola il cervo difende il proprio territorio calvi e cervi maschi vivono insieme per tutto l arco dell anno 147) Cervo: quali classi possiamo trovare in un branco di calvi al di fuori dal periodo degli amori? cervi vecchi cervi giovani cerve sottili e adulte senza cerbiatto cerve adulte con i loro cerbiatti 148) Cervo: Chì, solitamente, conduce un branco di calve? una femmina adulta senza cerbiatto una femmina con cerbiatto un cervo una femmina sottile 149) Cervo: nel branco di calvi vige una solida gerarchia. Quali affermazioni sono corrette? La cerva di rango superiore partorisce per prima. Il rango sociale di una cerva madre viene trasmesso al cerbiatto. La gerarchia dispone la precedenza per quanto concerne il cibo. Animali adulti e sottili si occupano insieme della prole. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 20

21 150) Cervo: quali conseguenze ha la perdita della madre, per cerbiatti nel primo anno di vita? Nessuna, essi vengono adottati da altre femmine madri o sottili. Questi cerbiatti vengono respinti dalle altre femmine e vanno incontro a gravi difficoltà. Mantengono il rango sociale della madre. Il loro rango sociale crolla al minimo livello. 151) Cervo: Quando vengono partoriti i cerbiatti? marzo / aprile maggio / giugno luglio / agosto 152) Cervo: Etologia del cervo. Quali affermazioni sono corrette? I cervi vivono tutto l anno in branchi, che vengono guidati da un maschio dominante. I cervi giovani abbandonano il branco di calvi, al più tardi con 2 anni di vita. I cervi maschi si aggregano in branco, dopo aver perso i palchi. I cervi maschi partecipano allo svezzamento dei cerbiatti. 153) Cervo: Etologia del cervo. Quali affermazioni sono corrette? I branchi di cervi si sciolgono prima del periodo degli amori. I maschi raggiungono le cosiddette arene, solitamente in settembre. I maschi rimangono insieme con il branco di calvi durante tutto l anno e lo proteggono. Prima degli amori, nel periodo di incremento della costituzione fisica (periodo d ingrassamento), i maschi maturi vivono da soli o accompagnati da cervi tollerati 154) Quando il cervo maschio si trova nel periodo d ingrassamento? dopo il soffregamento del trofeo fino all inizio degli amori nei mesi successivi al periodo degli amori nel periodo di sviluppo del trofeo 155) Come reagisce il cervo a un intensa pressione venatoria? aumenta l attività diurna aumenta l attività notturna diventa timoroso mostra un innalzata aggressività verso gli individui della stessa specie 156) In quale periodo ha luogo la fregola del cervo? da metà luglio fino a metà agosto da metà settembre fino a metà ottobre da metà novembre fino a metà dicembre 157) Quali sono le modalità comportamentali nella condotta amorosa del cervo, durante la fregola? duelli sonori belare combattimenti / duelli, con minaccia e imposizione scortecciamento di alberi Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 21

22 158) Quali sono le modalità comportamentali nella condotta amorosa del cervo, durante la fregola? marce parallele il maschio ara il terreno dell arena con il trofeo e le zampe anteriori il maschio si rotola nella sabbia il maschio percuote con i palchi alberelli e cespugli 159) Quali sono le modalità comportamentali nella condotta amorosa del cervo, durante la fregola? I cervi si muovono posando in parallelo sia le zampe anteriori, che quelle posteriori i cervi spruzzano urina i cervi bramiscono 160) Descriva gli atteggiamenti del cervo durante il periodo degli amori? Il cervo maschio cerca un branco di calvi e lo difende. Spesso si verificano ferite serie dovute ai combattimenti. Dopo la fregola, a fine ottobre i cervi maschi gettano il trofeo. I cervi maschi s intimidiscono a vicenda con atteggiamenti d imposizione e minaccia. Dinamica di popolazione 161) Cervo: di norma, che età hanno le cerve quando partoriscono per la prima volta? 1 anno 3 anni 5 anni 162) Quanti cerbiatti partorisce la cerva adulta, di norma in Sudtirolo? ogni secondo anno un cerbiatto ogni anno un cerbiatto ogni anno due cerbiatti 163) In quali mesi, cade prevalentemente il periodo nel quale partoriscono le cerve? aprile maggio giugno luglio 164) Regolazione: quale é il grado d influenza che ha la volpe sul popolamento di cervi? nessun influenza, irrilevante scarsa influenza, poco rilevante forte influenza, considerevole 165) Quale predatore carnivoro potrebbe essere in grado di decimare notevolmente un popolamento di cervi? orso aquila reale lupo Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 22

23 166) Quale dei seguenti fattori può decimare notevolmente un popolamento di cervi? inverni rigidi volpe lince condizioni atmosferiche sfavorevoli durante il periodo degli amori Segni di presenza in riserva 167) Da cosa si riconosce la presenza di cervi nella riserva? in riserva si trovano pozze di fango, nelle quali i cervi fanno bagni di fango e melma si notano zone dove il maschio ara il terreno boschivo con il trofeo e le zampe anteriori tracce di soffregamento su alberelli e cespugli, nei mesi di maggio / giugno si notano zone dove i cervi fanno bagni di sabbia 168) Da cosa si riconosce la presenza di cervi nella riserva? tracce di soffregamento nei mesi di luglio / agosto su alberelli sino al diametro di un braccio, le quali possono arrivare sino ad altezza d uomo si sente il bramito si notano formicai distrutti tracce di scortecciamento sugli alberi Sviluppo del trofeo 169) Quando inizia il cervo a sviluppare il suo primo trofeo? nell autunno, dell anno di nascita nella primavera successiva, dell anno di nascita nell estate successiva, dell anno di nascita 170) É presente nel cerbiatto, similmente come nel caprioletto, un primo trofeo, il quale viene gettato ancora durante il primo anno di vita? si solo di rado no 171) Cervo: Quanti mesi passano dalla perdita dei vecchi palchi fino alla pulitura (soffregamento del velluto) del nuovo trofeo? ca. 3 mesi ca. 5 mesi ca. 8 mesi 172) Cervo: Quali caratteristiche corrispondono di norma, in merito al trofeo del cervo di un anno (fusone)? Cervi di un anno sviluppano quasi sempre palchi a singola terminazione. È dotato di pugnali. Non ha le rose. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 23

24 173) Cervo: Quali caratteristiche corrispondono di norma, in merito al trofeo del cervo di un anno (fusone)? Viene pulito, soffregando il velluto, in luglio. Viene pulito, soffregando il velluto, in settembre. Ha le rose. 174) Quando il giovane cervo perde il suo primo trofeo? nell inverno dell anno di nascita (con mezzo anno d età) nella primavera successiva all anno di nascita (con un anno d età) in aprile / maggio (con due anni d età) 175) A partire da quale testa il trofeo del cervo ha le rose? dalla prima testa dalla seconda testa dalla terza testa 176) Cervo: Che età ha un cervo di seconda testa? due anni compiuti, sta nel terzo anno di vita tre anni compiuti, sta nel quarto anno di vita dipende, se ha sviluppato un primo trofeo oppure no 177) In quale periodo il cervo di seconda testa sviluppa il suo trofeo? da febbraio a luglio da maggio ad agosto da maggio ad ottobre 178) Quando di norma, il cervo di media età perde il suo trofeo? da novembre a gennaio da febbraio ad aprile da maggio a luglio 179) Quando di norma, il cervo adulto ha finito di pulire il suo trofeo (soffregamento del velluto)? giugno agosto ottobre Riconoscere e valutare 180) Cervo: Quali caratteristiche corrispondono di norma, in merito al cervo di prima testa? i palchi normalmente sono composti da semplici stanghe gli steli delle rose sono corti il trofeo mantiene il velluto sino all autunno porta il capo (la testa) basso 181) Cervo: Quali caratteristiche corrispondono di norma, in merito ai giovani cervi dalla seconda fino alla quarta testa? hanno una struttura relativamente snella hanno raggiunto il massimo sviluppo corporeo portano il capo (la testa) alto Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 24

25 182) Cervo: Quale caratteristica corrisponde di norma, in merito ai cervi di media età dalla quinta fino all ottava testa? il trofeo mantiene il velluto sino all autunno la criniera è completamente sviluppata il collo e il dorso formano una linea retta 183) Cervo: Quali caratteristiche corrispondono di norma, in merito ai vecchi cervi? il trofeo regredisce il trofeo mantiene il velluto sino all autunno presentano una sorta di doppio mento, causato da un abbassamento della pelle sotto la gola il collo e il dorso formano una linea retta 184) Cervo: Quali delle seguenti classi, considera il cacciatore nella valutazione dei calvi? cerbiatti cerve sottili fusoni cerve adulte 185) Per quanto tempo il cerbiatto ha il mantello punteggiato (maculato)? fino ad agosto / settembre fino alla formazione del primo trofeo fino alla primavera successiva all anno di nascita (con un anno d età) 186) Come é possibile distinguere e riconoscere i cerbiatti, in base al sesso? cerbiatti maschili hanno un ciuffo di peli (la falsa coda) sullo specchio anale cerbiatti maschili urinano in avanti Sino alla fine dell anno è di norma difficile distinguere i due sessi in base a caratteristiche corporee 187) Cervo: Quali caratteristiche contraddistinguono una cerva sottile? Il profilo del cranio appare piuttosto accorciato, rispetto a quello della cerva adulta. struttura corporea snella, la testa è tenuta alta dal momento del parto sono visibili le mammelle ha le orecchie vistosamente lunghe 188) Cervo: Quali caratteristiche contraddistinguono una cerva adulta? Il profilo del cranio è allungato, rispetto a quello della cerva sottile. dal momento del parto sono visibili le mammelle muta il colore del mantello prima della cerva sottile ha le orecchie vistosamente lunghe Caccia e direttive di salvaguardia 189) Quale é il fine principale delle direttive di salvaguardia venatoria, per i cervi in Sudtirolo? ci devono essere più cervi maschi che calvi trofei di qualità (trofei massicci) limitare la consistenza della specie nel nostro territorio Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 25

26 190) Quale rapporto d abbattimento, tra cervi maschili e femminili, è previsto dalle direttive di salvaguardia venatoria in Sudtirolo? Per ogni abbattimento di un cervo da trofeo, è prescritto il prelievo tra i due e i quattro capi d individui calvi. Per ogni abbattimento di un fusone è prescritto il prelievo da uno a due capi d individui calvi. Per ogni abbattimento di un cervo da trofeo, è prescritto il prelievo di un fusone. 191) Come deve essere gestito un popolamento di cervi, per limitare la consistenza della specie? abbattere principalmente capi di cervi maschili risparmiare le femmine intervenire incisivamente sulla classe delle cerve adulte Il daino 192) Quali dei seguenti caratteri sono tipici del daino? Palchi a pala nel maschio. Anche le femmine portano palchi. Mantello a punti bianchi e coda lunga e nera. Le corna sono ripiegate a spirale. 193) Come arriva occasionalmente nella nostra provincia il daino? Per i suoi spostamenti invernali. Per fuga da aree faunistiche recintate. Viene introdotto per motivi venatori. Il camoscio Habitat 194) Quali ambienti occupa il camoscio? Aree ripide e rocciose al di sopra del limite del bosco. Margine superiore dei boschi. Boschi di montagna. Boschi ripariali. 195) Dove si trovano gli areali estivi dei camosci? Dove vi sono ricche coperture erbose al di sopra del bosco. Boschi montani radi. Ambienti di alternanza tra campi e prati. Boschi ripariali. 196) Dove si trovano gli areali invernali dei camosci? Pendici libere da neve. Radi boschi montani. Frutteti e vigneti. Boschi ripariali. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 26

27 197) Quali dei seguenti fattori gioca un ruolo molto importante nell habitat del camoscio? La presenza di aree rocciose. La presenza di pozze fangose. La presenza di alberi. Comportamento 198) Comportamento delle femmine di camoscio: quali delle seguenti affermazioni sono corrette? Difendono il proprio territorio da altre femmine. Vivono in branchi. Quelle esperte guidano il branco. I territori d attività dei branchi di femmine cambiano di anno in anno. 199) Comportamento delle femmine di camoscio: quali delle seguenti affermazioni sono corrette? I territori d attività dei branchi di femmine cambiano di anno in anno. Nel periodo del parto la femmina si allontana dal branco. Scelgono come territori estivi zone sicure. In estate vivono in branchi misti con i maschi. 200) Chi guida solitamente il branco femminile dei camosci? Una femmina. Un maschio maturo. Un maschio giovane. 201) Comportamento dei camosci: quali delle seguenti affermazioni sono corrette? Maschi e femmine vivono tutto l anno in branchi misti. Maschi e femmine sono territoriali dalla primavera all autunno. Maschi e femmine vivono dalla primavera all autunno in branchi distinti. Gli areali estivi di maschi e femmine sono diversi. 202) Comportamento dei camosci maschi: quali dei seguenti affermazioni sono corrette? In inverno i maschi e i branchi di femmine vivono in aree diverse. Dalla primavera all autunno i maschi difendono il proprio territorio. I giovani maschi rimangono da 1 a 2 anni con il branco materno. Dalla primavera all autunno si formano branchi di maschi. 203) Comportamento dei camosci maschi: quali dei seguenti affermazioni sono corrette? Alcuni maschi vivono solitari. Il branco dei maschi si scioglie prima del periodo degli amori. In bosco i maschi vivono spesso in branchi. In inverno i branchi di maschi e femmine vivono in ambienti differenti. 204) In che periodo cade la fregola del camoscio? Da agosto a settembre. Da novembre a dicembre. Da gennaio a febbraio. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 27

28 205) Descrivete il comportamento nuziale del camoscio. A fine ottobre, i maschi si uniscono ai branchi di femmine. I maschi in fregola riuniscono il branco di femmine e scacciano altri maschi. Il periodo degli amori è molto tranquillo. 206) Quali comportamenti si riconoscono durante il periodo degli amori del camoscio? Duelli vocali. Il maschio raggruppa le femmine e scaccia i rivali. Il maschio territoriale si cosparge della propria urina. Marciano affiancati. 207) Quali comportamenti si riconoscono durante il periodo degli amori del camoscio? Scortecciamento degli alberi. Raspatura del terreno. Dimostrazioni e rizzatura della barba dorsale. I maschi rincorrono i rivali. 208) Quali comportamenti si riconoscono durante il periodo degli amori del camoscio? Raspatura del terreno. Il maschio tranquillizza la femmina. Belato. I Maschi di pari forza si evitano. Dinamica di popolazione 209) A che età le femmine di camoscio vengono coperte la prima volta? A 1 anno A 2-3 anni. A 4-5 anni. 210) In che periodo avviene normalmente il parto nel camoscio? Marzo-aprile. Maggio-giugno. Luglio-agosto. 211) Quanti piccoli partorisce di solito una femmina di camoscio? 1 piccolo ogni 2 anni. 1 piccolo quasi ogni anno. 2 piccoli ogni anno. 212) Quali di questi fattori possono sensibilmente ridurre i popolamenti di camoscio? Aquila reale, lince. Inverni rigidi. Gipeto. Malattie epidemiche. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 28

29 Segni di presenza in riserva 213) Da cosa si può comprendere la presenza del camoscio in riserva? Giacigli sotto sporgenze rocciose. pozze umide per i bagni di fango Fischi di allarme. Raspature al suolo. Sviluppo delle corna 214) Sviluppo delle corna nel camoscio: quali delle seguenti affermazioni sono corrette? Le corna crescono più velocemente nei primi 4 anni di vita. Le corna di camoscio crescono costantemente nel corso della vita dell animale. Le corna del maschio sono più uncinate di quelle della femmina. Le corna vengono perse ogni anno. 215) Sviluppo delle corna nel camoscio: quali delle seguenti affermazioni sono corrette? Solo i maschi portano le corna. A partire dal 5 anno la crescita annuale delle corna è limitata. Le corna crescono da settembre ad aprile. Gli anelli cornei più lunghi sono quelli delle fasi del piccolo (capretto) e del capo di un anno ( jahrling ). Valutazione visiva 216) Da cosa si riconosce un maschio di camoscio giovane? Dalla coda corta. Dall aspetto generale. Dal comportamento rispetto ai maschi più vecchi. Dalle redini sbiadite. 217) Da cosa si riconosce il maschio di camoscio maturo? Dalla striscia nera. Dal comportamento impositivo nei confronti dei più giovani. Dal grembiule. Dal pennello molto sviluppato ed evidente. 218) Quali caratteristiche distinguono di solito un maschio di camoscio maturo? La striscia nera. Le redini sbiadite. Corpo frontalmente massiccio, in estate anche la linea della pancia incurvata verso il basso. La barbetta. 219) Da cosa si riconosce una femmina di camoscio gravida? Dalle mammelle. Sta da sola. Dal comportamento. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 29

30 220) State osservando un camoscio: disegno del muso sbiadito, mantello opaco, pennello chiaramente visibile. Come lo valutereste? Un capo di un anno ( jahrling ) malato. Un maschio vecchio. Una femmina adulta. 221) Da cosa si può dedurre con certezza l età di un camoscio abbattuto? Dall altezza delle corna. Dall usura dei denti. Dagli anelli di crescita delle corna. Direttive di gestione venatoria e caccia 222) Quali obiettivi si prefiggono le linee direttive di gestione venatoria altoatesine per il camoscio? Alte densità di popolamento. Popolazioni sane. Un buon equilibrio tra le classi di età. 223) Su quali basi vengono ripartiti gli abbattimenti di camoscio in Alto Adige? Un terzo degli abbattuti sono femmine, un terzo maschi e un terzo capi di un anno ( jahrling ). Un terzo degli abbattuti sono femmine, un terzo maschi e un terzo piccoli (capretti). La metà degli abbattuti sono maschi, la metà femmine e capi di un anno ( jahrling ). Vengono abbattuti circa la stessa quota di maschi e femmine. Lo stambecco 224) Come è giunto lo stambecco in Alto Adige? In Alto Adige lo stambecco si era estinto; successivamente è stato reintrodotto. Lo stambecco non è mai stato autoctono in Alto Adige, è stato introdotto decenni fa. I popolamenti altoatesini di stambecco si sono lentamente sviluppati da individui fuggiti da parchi faunistici. 225) Dove si trovano gli areali estivi degli stambecchi? Pendii a praterie alpine e rocce sopra il limite del bosco. Pendici ombrose inerbite e rocciose. Ambienti con prati e campi alternati. Boschi ripariali 226) Dove si trovano gli areali invernali degli stambecchi? Pendici rocciose molto ripide e soleggiate. Boschi ricchi di latifoglia di media montagna. Boschi ripariali. 227) Quali di questi fattori gioca un ruolo importante negli ambienti adatti allo stambecco? La disponibilità di rocce e pareti rocciose. La disponibilità di pozze umide per fare i bagni di fango. La disponibilità di alberi. Parte 1: HABITAT ZOOLOGIA VENATORIA MALATTIE DELLA FAUNA SELVATICA Pagina 30

Comportamento sessuale nei selvatici

Comportamento sessuale nei selvatici Comportamento sessuale nei selvatici CERVO La stagione riproduttiva inizia dopo la metà di settembre con il periodo degli amori. I maschi sono particolarmente attivi per impossessarsi e mantenere un branco

Dettagli

CAPRIOLO. Famiglia: CERVIDE, quindi con PALCHI caduchi annualmente e PLENICORNI.

CAPRIOLO. Famiglia: CERVIDE, quindi con PALCHI caduchi annualmente e PLENICORNI. CAPRIOLO Famiglia: CERVIDE, quindi con PALCHI caduchi annualmente e PLENICORNI. DIMORFISMO SESSUALE: solo il maschio è dotato di palchi che cadono in autunno, ricrescono in velluto in inverno (febbraio-marzo)

Dettagli

RICONOSCIMENTO E TRACCE. CORSO ACCOMPAGNATORI AL CAMOSCIO CALTRANO 2017 a cura di Gianluigi Mazzucco

RICONOSCIMENTO E TRACCE. CORSO ACCOMPAGNATORI AL CAMOSCIO CALTRANO 2017 a cura di Gianluigi Mazzucco RICONOSCIMENTO E TRACCE CORSO ACCOMPAGNATORI AL CAMOSCIO CALTRANO 2017 a cura di Gianluigi Mazzucco IL CAMOSCIO RICONOSCIMENTO E TRACCE TROFEO: nel maschio le stanghe sono generalmente sempre più grosse

Dettagli

IL CINGHIALE Sus scrofa

IL CINGHIALE Sus scrofa Le schede di M.C.P. www.matteocervo.wordpress.com A cura di Serena Storaci e Elisa Masseroni IL CINGHIALE Sus scrofa CINGHIALE DISTRIBUZIONE IN ITALIA SUPERORDINE: Ungulati ORDINE: Artiodattili FAMIGLIA:

Dettagli

Modulo Operatore Censimento (muflone)

Modulo Operatore Censimento (muflone) Modulo Operatore Censimento (muflone) Abilitazione delle figure tecniche previste per la gestione faunistico venatoria degli ungulati Regolamento Regionale n.3/12 Disciplina per la gestione degli ungulati

Dettagli

Il Regno del Daino. immagini di Marco Buonocore circeo.indiopix.com

Il Regno del Daino. immagini di Marco Buonocore circeo.indiopix.com Il Regno del Daino immagini di Marco Buonocore circeo.indiopix.com Il regno del DAINO I daini sono una specie molto sociale con un elevata capacità di adattamento La Foresta del Circeo, dove si concentra

Dettagli

Generalità sugli Ungulati

Generalità sugli Ungulati CORSO PER CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI URCA Cremona 2016 Generalità sugli Ungulati A cura di Elisa Armaroli Alcuni concetti Nella nomenclatura binomiale ogni specie animale o vegetale viene

Dettagli

Tavola Centro recupero animali selvatici della Valle d'aosta: specie ospitate, riabilitate e reintrodotte - Anni

Tavola Centro recupero animali selvatici della Valle d'aosta: specie ospitate, riabilitate e reintrodotte - Anni Tavola 1.14 - Centro recupero animali selvatici della Valle d'aosta: specie ospitate, riabilitate e reintrodotte - Anni 1995-2015 Anni N Specie Deceduti all'entrata Liberati Deceduti Totale Liberati (%)

Dettagli

Osserva la cartina. Che cosa ti fa vedere?

Osserva la cartina. Che cosa ti fa vedere? SCHEDA E SINTESI DELLE INFORMAZIONI SUL PARCO DELLE PREALPI GIULIE SIGNOR MARCO VIVIANI LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2006. IL TERRITORIO Il parco delle Prealpi Giulie si trova nella parte. della provincia di.. Il

Dettagli

Fauna selvatica e fauna ittica i dati gestionali

Fauna selvatica e fauna ittica i dati gestionali Servizio Foreste e Fauna Ufficio Faunistico Fauna selvatica e fauna ittica i dati gestionali Casteller, 11 febbraio 2010 Schema La fauna selvatica Areali di presenza Dati georefenziati Rilievi faunistici

Dettagli

CORSO ABILITAZIONE MAESTRI DI SCI ANNO AMBIENTE E TERRITORIO

CORSO ABILITAZIONE MAESTRI DI SCI ANNO AMBIENTE E TERRITORIO COLLEGIO PROVICIALE MAESTRI DI SCI DEL TRENTINO CORSO ABILITAZIONE MAESTRI DI SCI ANNO 2019- AMBIENTE E TERRITORIO 9 Fauna del Trentino Dr. for. Giovanni Martinelli Il capriolo E presente sul 59% della

Dettagli

Novità Curiosità. Ver te bra ti SCHEDE DIDATTICHE. Il Museo: Storia Collezioni Attività. Una Collezione museale racchiude la Biodiversità

Novità Curiosità. Ver te bra ti SCHEDE DIDATTICHE. Il Museo: Storia Collezioni Attività. Una Collezione museale racchiude la Biodiversità Il Museo: Storia Collezioni Attività Novità Curiosità SCHEDE DIDATTICHE Ver te bra ti Una Collezione museale racchiude la Biodiversità di un Territorio, la sua Storia, la sua Ricchezza Museo Friulano di

Dettagli

IL CAPRIOLO Capreolus capreolus

IL CAPRIOLO Capreolus capreolus Le schede di M.C.P. www.matteocervo.wordpress.com A cura di Serena Storaci e Elisa Masseroni IL CAPRIOLO Capreolus capreolus CAPRIOLO EUROPEO DISTRIBUZIONE IN ITALIA SUPERORDINE: Ungulati ORDINE: Artiodattili

Dettagli

Flora e fauna dell ambiente alpino

Flora e fauna dell ambiente alpino Corso di Escursionismo Avanzato (E2) Sede CAI di Varese 30 aprile 2019 Eleonora Franzetti Paolo Sonvico Operatori Sezionali di Tutela Ambiente Montano Cosa è la TAM 3 parole d ordine: conoscere, amare

Dettagli

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE 84 Comprensorio Alpino Val di Scalve Comuni appartenenti all ambito. Caratteristiche ambientali Vocazioni e potenzialità faunistiche del territorio Emergenze

Dettagli

fauna selvatica (Ha) Ardesio

fauna selvatica (Ha) Ardesio Oasi di protezione Cima vaccaro Superficie totale (Ha) 92,24 92,24 Ardesio L Oasi di protezione è in gran parte localizzata nella fascia La tipologia vegetazionale è prevalentemente riferibile al bosco

Dettagli

Cosa significa ecologia?

Cosa significa ecologia? Cosa significa ecologia? p.156-157 Ecologia significa studio dell ambiente. Si occupa delle relazioni tra gli organismi e le interazioni con l ambiente biotico e abiotico. Quali sono gli anelli (produttori,

Dettagli

L esercizio venatorio, nella stagione 2013/2014, è consentito con le seguenti modalità:

L esercizio venatorio, nella stagione 2013/2014, è consentito con le seguenti modalità: ALLEGATO A La Giunta regionale Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157 Visto l art. 11- quaterdecies della legge 2 dicembre 2005, n. 248 Visto l art. 40 della l.r. 4 maggio 2012, n. 5 Vista la D.G.R. n.

Dettagli

RISULTATI DELLA GESTIONE VENATORIA IN TICINO con riferimento alla stagione 2014

RISULTATI DELLA GESTIONE VENATORIA IN TICINO con riferimento alla stagione 2014 RISULTATI DELLA GESTIONE VENATORIA IN TICINO con riferimento alla stagione 2014 CAMOSCIO CERVO CAPRIOLO CINGHIALE Relatore: Salvioni Marco, Collaboratore scientifico Ufficio della caccia e della pesca

Dettagli

Inquadramento sistematico

Inquadramento sistematico CAPRIOLO Inquadramento sistematico Superordine: Ungulati (Ungulata) Ordine: Artiodattili (Artiodactyla) Sottordine: Ruminanti (Ruminantia) Famiglia: Cervidi (Cervidae) Sottofamiglia: Odocoileini (Odocoileinae)

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016 L esercizio venatorio nella stagione 2015/2016, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI

Dettagli

Cinghiale (Sus scrofa)

Cinghiale (Sus scrofa) CORSO PER CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI URCA Cremona 2016 Cinghiale (Sus scrofa) A cura di Ambrogio Lanzi Sistematica 2 Distribuzione 3 Evoluzione della popolazione 4 Distribuzione nel novecento

Dettagli

LA GESTIONE FAUNISTICA IN PROVINCIA DI BOLOGNA

LA GESTIONE FAUNISTICA IN PROVINCIA DI BOLOGNA LA GESTIONE FAUNISTICA IN PROVINCIA DI BOLOGNA Assessorato Turismo, Sport e Pianificazione faunistica Settore Ambiente Servizio Tutela e sviluppo fauna PIANI DI CONTROLLO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA E RELATIVI

Dettagli

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima Climi e ambienti Tempo atmosferico e clima Il tempo atmosferico indica le condizioni meteorologiche di un luogo per un periodo di tempo molto breve. Quando in un luogo c è il sole, ad esempio, diciamo

Dettagli

2) Quante specie di animali vertebrati vivono approssimativamente in Sudtirolo?

2) Quante specie di animali vertebrati vivono approssimativamente in Sudtirolo? Esame Venatorio Domande a quiz La presente raccolta di domande è finalizzata alla preparazione della prova teorica dell esame di caccia altoatesino. Le risposte corrette sono contrassegnate da una crocetta.

Dettagli

L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità:

L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità: ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO PER LA STAGIONE 2014/2015 L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI DI ATTIVITA' VENATORIA 1.1. Ai fini

Dettagli

L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità:

L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità: ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO PER LA STAGIONE 2014/2015 L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI DI ATTIVITA' VENATORIA 1.1. Ai fini

Dettagli

CORSO COORDINATORE DI SETTORE

CORSO COORDINATORE DI SETTORE CORSO COORDINATORE DI SETTORE LO STAMBECCO DELLE ALPI LUCA CORLATTI SONDRIO, 6-7 AGOSTO 2016 1 CORSO COORDINATORE DI SETTORE E IL CAMOSCIO ALPINO LUCA CORLATTI SONDRIO, 6-7 AGOSTO 2016 2 LA GESTIONE POPOLAZIONE

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2018/2019

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2018/2019 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2018/2019 L esercizio venatorio nella stagione 2018/2019, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016 L esercizio venatorio nella stagione 2015/2016, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI

Dettagli

Come possiamo osservare e riconoscere gli animali selvatici in natura?

Come possiamo osservare e riconoscere gli animali selvatici in natura? Come possiamo osservare e riconoscere gli animali selvatici in natura? A cura di Mauro Gossi (ANAG) possiamo notare la loro presenza tramite un osservazione diretta od una indiretta Famiglia: Bovidi (Camoscio,

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2016/2017

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2016/2017 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2016/2017 L esercizio venatorio nella stagione 2016/2017, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI

Dettagli

GLI ECOSISTEMI 114 SCIENZE

GLI ECOSISTEMI 114 SCIENZE La vita è presente in ogni luogo della Terra. Moltissime specie di viventi vivono nell acqua, nell aria e sopra il terreno (il suolo), ma anche sottoterra. Ogni organismo vivente vive insieme a moltissimi

Dettagli

L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità:

L esercizio venatorio nella stagione 2014/2015, è consentito con le seguenti modalità: ALLEGATO A La Giunta regionale Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157 Visto l art. 11- quaterdecies della legge 2 dicembre 2005, n. 248 Visto l art. 40 della l.r. 4 maggio 2012, n. 5 Vista la D.G.R. n.

Dettagli

Novità Curiosità. Ver te bra ti SCHEDE DIDATTICHE. Il Museo: Storia Collezioni Attività. Una Collezione museale racchiude la Biodiversità

Novità Curiosità. Ver te bra ti SCHEDE DIDATTICHE. Il Museo: Storia Collezioni Attività. Una Collezione museale racchiude la Biodiversità Il Museo: Storia Collezioni Attività Novità Curiosità SCHEDE DIDATTICHE Ver te bra ti Una Collezione museale racchiude la Biodiversità di un Territorio, la sua Storia, la sua Ricchezza Museo Friulano di

Dettagli

Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157 ed in particolare l art. 18 concernente le specie cacciabili e i periodi di attività venatoria;

Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157 ed in particolare l art. 18 concernente le specie cacciabili e i periodi di attività venatoria; REGIONE PIEMONTE BU17S1 24/04/2014 Deliberazione della Giunta Regionale 15 aprile 2014, n. 30-7447 Art. 18, legge 11.2.1992, n. 157. Art. 40, comma 2, della l.r. 5/2012. D.G.R. n. 94-3804 del 27.4.2012

Dettagli

La Montagna Bellunese

La Montagna Bellunese La Montagna Bellunese Fauna: montagna Autore: Giuseppe Tormen Gruppo Natura Bellunese Progetto didattico sostenuto dalla Testo di Giuseppe Tormen (Gruppo Natura Bellunese) Foto di Marco Basso Davide Berton

Dettagli

Temperato freddo con estate calda

Temperato freddo con estate calda nivale seminivale Temperato freddo con inverno lungo Temperato fresco Temperato freddo con estate calda Arido freddo Mediterraneo Arido caldo Tundra Taiga Foresta temperata Steppa Macchia mediterranea

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2019/2020

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2019/2020 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2019/2020 L esercizio venatorio nella stagione 2019/2020, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI

Dettagli

I BIOMI. La tundra e La foresta decidua temperata

I BIOMI. La tundra e La foresta decidua temperata I BIOMI La tundra e La foresta decidua temperata Cos è un bioma? Prima di tutto iniziamo dicendo cos è un bioma. Un BIOMA e' un ambiente terrestre individuato e classificato dalle modalita di crescita

Dettagli

La Montagna Bellunese

La Montagna Bellunese La Montagna Bellunese Fauna: bosco Autore: Giuseppe Tormen Gruppo Natura Bellunese Progetto didattico sostenuto dalla Testo di Giuseppe Tormen (Gruppo Natura Bellunese) Foto di Marco Basso Davide Berton

Dettagli

ItalCaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana

ItalCaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana Italaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana Scheda n. 44 Fax-simile di una scheda d'esame di prova non corrispondente alla reali scheda di esame, se non per puro caso, realizzata per il conseguimento

Dettagli

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE BORLEZZA

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE BORLEZZA CMPRRI ALPI DI CACCIA VALL BRLZZA 75 Comprensorio Alpino Val Borlezza Comuni appartenenti all ambito Caratteristiche ambientali Vocazioni e potenzialità faunistiche del territorio mergenze faunistiche

Dettagli

06stambecco.ppt 17/01/2012

06stambecco.ppt 17/01/2012 STAMBECCO Capra ibex Linnaeus, 1758 06stambecco.ppt 17/01/2012 Nome scientifico: Capra ibex (Linnaeus, 1758) Nomi stranieri: steinbok (UK), bouquetin (Fra), Steinbok (Ger) Nomi dialettali: stämbèc (piem.,

Dettagli

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE 156 Comprensorio Alpino di Caccia Val di Scalve Comuni appartenenti all ambito. Caratteristiche ambientali Vocazioni e potenzialità faunistiche del territorio

Dettagli

PROVINCIA DI PAVIA SETTORE FAUNISTICO E NATURALISTICO Rilevamento della Marmotta sulle tane

PROVINCIA DI PAVIA SETTORE FAUNISTICO E NATURALISTICO Rilevamento della Marmotta sulle tane Rilevamento della Marmotta sulle tane DATA UNITÀ DI GESTIONE: SETTORE: ZONA CAMPIONE: PRF n UdR n UdR Ha RILEVATORI: 1] 2] ORA INIZIO RILEVAMENTO ORA FINE RILEVAMENTO VISIBILITÀ: Scarsa Discreta Ottima

Dettagli

Inoltre occorre anche tenere conto dell opinione pubblica

Inoltre occorre anche tenere conto dell opinione pubblica FCTI I TEMPI CAMBIANO ANCHE NELLA GESTIONE DELLA CACCIA ALTA Dr. vet.fvh Marco Viglezio GESTIONE DEGLI UNGULATI IN SVIZZERA 1. CERVO 2. CAPRIOLO 3. CAMOSCIO 4. CACCIA AL CAMOSCIO IN TICINO CONCLUSIONI

Dettagli

a tu per tu con gli animali scheda di approfondimento

a tu per tu con gli animali scheda di approfondimento Incontra gli animali selvatici nel loro ambiente Il territorio di Torgnon è abitato da numerose specie animali tipiche dell ambiente montano, adattate ciascuna ad un particolare habitat e per questo osservabili

Dettagli

CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2016/2017. Articolo 1 (Caccia programmata)

CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2016/2017. Articolo 1 (Caccia programmata) CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2016/2017 Articolo 1 (Caccia programmata) 1. Ai fini della razionale gestione delle risorse faunistiche sull intero territorio della Liguria si applica

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2002/2003

CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2002/2003 ALLEGATO 1 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2002/2003 Articolo 1. (Caccia programmata). 1. Ai fini della razionale gestione delle risorse faunistiche sull intero territorio della

Dettagli

Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino

Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino Le Banche dati sulla biodiversità nel Parco di Paneveggio-Pale Pale di San Martino Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino Trento, 11 febbraio 2010 Le Banche dati sulla vegetazione - Cartografia di

Dettagli

Il Camoscio alpino. (Rupicapra rupicapra rupicapra Linnaeus, 1758)

Il Camoscio alpino. (Rupicapra rupicapra rupicapra Linnaeus, 1758) Il Camoscio alpino (Rupicapra rupicapra rupicapra Linnaeus, 1758) 1 Ungulato di medie dimensioni e forme robuste Lunghezza, dalla punta del muso all apice della coda, cm 100-130 Altezza al garrese cm 70-80

Dettagli

10. Natura e biodiversità

10. Natura e biodiversità 10. Natura e biodiversità Vent anni di reporting ambientale 1989 La sistematicità delle analisi condotte sulle carcasse di volpe, l applicazione dei prelievi artificiali e nel 1986 la vaccinazione orale

Dettagli

COLOMBACCIO. Nome: Colombaccio Famiglia: Columbidae Nome scientifico: Columba palumbus COME RICONOSCERLO

COLOMBACCIO. Nome: Colombaccio Famiglia: Columbidae Nome scientifico: Columba palumbus COME RICONOSCERLO COLOMBACCIO Nome: Colombaccio Famiglia: Columbidae Nome scientifico: Columba palumbus COME RICONOSCERLO Il colombaccio ha dimensioni medie e poco superiori a quelle di un Colombo torraiolo (chiamati piccioni

Dettagli

Clima. Clima mediterraneo. Clima atlantico. Clima continentale. Europa meridionale. Europa occidentale. Europa centro orientale

Clima. Clima mediterraneo. Clima atlantico. Clima continentale. Europa meridionale. Europa occidentale. Europa centro orientale Clima Il clima è l insieme delle condizioni atmosferiche ossia com è il tempo: pioggia, sole, temperatura, pressione di una determinata zona rilevata nell arco di un lungo periodo. A seconda della latitudine

Dettagli

I boschi del Monte dell Ascensione in inverno

I boschi del Monte dell Ascensione in inverno I boschi del Monte dell Ascensione in inverno Contrariamente a quanto si può pensare, il periodo migliore per apprezzare e fotografare il bosco è proprio l inverno, a maggior ragione se c è neve. Il Monte

Dettagli

CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2014/2015. Articolo 1 (Caccia programmata)

CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2014/2015. Articolo 1 (Caccia programmata) Anno XLV - N. 16 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 16.04.2014 - pag. 32 CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2014/2015 Articolo 1 (Caccia programmata) 1. Ai fini della

Dettagli

Sondrio, 27 AGOSTO 2016

Sondrio, 27 AGOSTO 2016 Provincia di Sondrio Servizio Caccia e Pesca e Polizia Provinciale IL CAPRIOLO Sondrio, 27 AGOSTO 2016 IL CAPRIOLO (Capreolus capreolus) Specie con distribuzione eurasiatica, presente con due specie distinte:

Dettagli

STATUS E GESTIONE DEGLI UNGULATI SELVATICI I PIEMONTE. Luca Picco Osservatorio regionale sulla fauna selvatica

STATUS E GESTIONE DEGLI UNGULATI SELVATICI I PIEMONTE. Luca Picco Osservatorio regionale sulla fauna selvatica STATUS E GESTIONE DEGLI UNGULATI SELVATICI I PIEMONTE Luca Picco Osservatorio regionale sulla fauna selvatica Qualche accenno di storia Sino alla metà del XVIII gli ungulati selvatici erano ampiamente

Dettagli

BOOK 3D SAGOME APPROVATE

BOOK 3D SAGOME APPROVATE COMMISSIONE TECNICA NAZIONALE BOOK D SAGOME APPROVATE DELIBERA N./2012/D DEL 21/07/2012 REGOLAMENTO SPORTIVO ART...A AGGIORNATO AL: 0/0/201 LEGENDA PER SPOT F FRONTALE L LATERALE P POSTERIORE D DORSALE

Dettagli

Archery Adventure Arms

Archery Adventure Arms Archery Adventure Arms Capra bianca Stambecco sdraiato Cinghiale - Verro Cervo rosso allerta Cervo rosso Cervo rosso abbeverata Orso Grizzly sdraiato Orso bianco sdraiato Orso in piedi 1 Stambecco alert

Dettagli

Censimenti e piani di prelievo

Censimenti e piani di prelievo Censimenti e piani di prelievo Regolamento Regionale 27 luglio 1999, n 23 Gestione faunistico-venatoria dei Cervidi e Bovidi Art. 1 - Finalità Il presente regolamento disciplina la gestione faunistico-venatoria

Dettagli

Aree protette: I parchi

Aree protette: I parchi AREE PROTETTE Le aree protette Le aree naturali protette, chiamate anche oasi o parchi naturali, sono parti di territorio che la legge tutela per l interesse naturalistico, ambientale o storico-culturale.

Dettagli

Cosa sono gli artiodattili e come vengono comunemente chiamati? Da quali camere è composto lo stomaco dei ruminanti?

Cosa sono gli artiodattili e come vengono comunemente chiamati? Da quali camere è composto lo stomaco dei ruminanti? Artiodattili Cosa sono gli artiodattili e come vengono comunemente chiamati? p.37 Gli artiodattili comprendono le specie animali che hanno gli zoccoli divisi in due. Si usa anche il termine ungulati (per

Dettagli

Tutte le immagini usate fanno parte dell'archivio LAC

Tutte le immagini usate fanno parte dell'archivio LAC Questa dispensa tratta il riconoscimento delle specie di mammiferi che più comunemente diventano ospiti di un Centro Recupero di animali selvatici in ambiente urbano. Abbiamo tralasciato quindi le specie

Dettagli

ANATRA MUTA DI BARBERIA

ANATRA MUTA DI BARBERIA ANATRA MUTA DI BARBERIA I GENERALITA Origine: America del Sud. Regione della Barberia, dove ancora oggi si trova allo stato selvatico. Uovo Peso minimo g. 70 Colore del guscio: bianco giallastro. Anello

Dettagli

La selvaggina e l inverno. altri mammiferi uccelli insetti rettili anfibi pesci???

La selvaggina e l inverno. altri mammiferi uccelli insetti rettili anfibi pesci??? La selvaggina e l inverno e gli altri mammiferi uccelli insetti rettili anfibi pesci??? Assembramento di selvaggina in una zona di foraggiamento significa: concorrenza e stress gli animali più deboli restano

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento agricoltura, turismo, formazione e lavoro Politiche della montagna e della fauna selvatica - Settore

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento agricoltura, turismo, formazione e lavoro Politiche della montagna e della fauna selvatica - Settore CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2017/2018 Articolo 1 (Caccia programmata) 1. Ai fini della razionale gestione delle risorse faunistiche sull intero territorio della Liguria si applica

Dettagli

Daino (Dama dama Linnaeus, 1758)

Daino (Dama dama Linnaeus, 1758) Daino (Dama dama Linnaeus, 1758) SISTEMATICA Superordine Ordine Sottordine Famiglia Genere Specie Ungulati Artiodattili Ruminanti Cervidi Dama Dama dama DISTRIBUZIONE In Italia il daino, specie alloctona

Dettagli

1) Quali delle seguenti leggi e norme regolano l ambito della caccia e della fauna selvatica?

1) Quali delle seguenti leggi e norme regolano l ambito della caccia e della fauna selvatica? Esame Venatorio Domande a quiz La presente raccolta di domande è finalizzata alla preparazione della prova teorica dell esame di caccia altoatesino. Le risposte corrette sono contrassegnate da una crocetta.

Dettagli

Bilancio caccia alta, tardo autunnale e invernale 2014 Danni ungulati 2014 Messaggio Monte San Giorgio

Bilancio caccia alta, tardo autunnale e invernale 2014 Danni ungulati 2014 Messaggio Monte San Giorgio Bilancio caccia alta, tardo autunnale e invernale 2014 Danni ungulati 2014 Messaggio Monte San Giorgio Conferenza stampa Venerdì 6 febbraio 2015 Bellinzona Claudio Zali Consigliere di Stato e Direttore

Dettagli

Tierpark-Rallye - Lösung

Tierpark-Rallye - Lösung Schul- und Arbeitsmaterial: Arbeitsblatt Seite 1/1 Questa versione del Tierpark-Rally è stata creata per le classi di quinta e sesta, anche possibile per la settima classe. Copre tutto il Tierpark senza

Dettagli

COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita

COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita CORSO DI ABILITAZIONE ALLA CACCIA DI SELEZIONE AGLI UNGULATI RUMINANTI - 2013 - A cura di: Giordano Omar Tecnico faunistico C.A. CN2 IL CAMOSCIO Foto: O. Giordano

Dettagli

Il soggetto organizzatore consegna a ciascun partecipante il materiale adeguato alla preparazione per sostenere la prova d esame.

Il soggetto organizzatore consegna a ciascun partecipante il materiale adeguato alla preparazione per sostenere la prova d esame. ALLEGATO B DISPOSIZIONI MINIME RELATIVE AI CORSI DI ABILITAZIONE AL CENSIMENTO E AL PRELIEVO SELETTIVO DEGLI UNGULATI, ALLA CACCIA AL CINGHIALE IN FORMA COLLETTIVA E A CAPOSQUADRA PER LA CACCIA COLLETTIVA

Dettagli

Mostra Trofei Tione di Trento 5 6 aprile Risultati Stagione Venatoria 2013

Mostra Trofei Tione di Trento 5 6 aprile Risultati Stagione Venatoria 2013 Mostra Trofei Tione di Trento 5 6 aprile 2014 Risultati Stagione Venatoria 2013 RENDENA GIUDICARIE L area sud occidentale ricopre una superficie di 131.437 ettari con un habitat cervo di 88337 ettari

Dettagli

I RETTILI SERPENTI, LUCERTOLE, COCCODRILLI E TARTARUGHE SONO RETTILI.

I RETTILI SERPENTI, LUCERTOLE, COCCODRILLI E TARTARUGHE SONO RETTILI. I RETTILI SERPENTI, LUCERTOLE, COCCODRILLI E TARTARUGHE SONO RETTILI. Esistono più di ottomila specie di rettili. Una caratteristica comune a tutti è la pelle impermeabile e squamosa, che protegge lo scheletro

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VERONA

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VERONA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VERONA Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157, ed in particolare gli articoli 9 e 18 in ordine, rispettivamente, alle competenze della Provincia di materia di prelievo

Dettagli

Nel Parco del Gran Paradiso vivono protetti: aquile reali, stambecchi, camosci.

Nel Parco del Gran Paradiso vivono protetti: aquile reali, stambecchi, camosci. Animali in pericolo Leggi e rifletti; poi, dopo aver colorato la cartina, ritaglia e incolla i nomi degli animali in corrispondenza del Parco nel quale vengono protetti. EDUCAZIONE AMBIENTALE Nel Parco

Dettagli

CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2013/2014

CAPO I CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2013/2014 CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2013/2014. ARTICOLO 34, COMMA 4, LEGGE REGIONALE 1 LUGLIO 1994, N. 29 (NORME REGIONALI PER LA PROTEZIONE DELLA FAUNA OMEOTERMA E PER IL PRELIEVO VENATORIO)

Dettagli

Normativa. Nella LR 26/1993 quale dei seguenti articoli regolamenta il controllo della fauna selvatica? a. Articolo 18 b. Articolo 41 c.

Normativa. Nella LR 26/1993 quale dei seguenti articoli regolamenta il controllo della fauna selvatica? a. Articolo 18 b. Articolo 41 c. Normativa Le specie oggetto di controllo sono a. Sempre tutelate b. sempre cacciabili c. non hanno nessuna tutela e quindi si può effettuare il controllo Il controllo è: a. un intervento che si può fare

Dettagli

CORSO ABILITAZIONE MAESTRI DI SCI ANNO AMBIENTE E TERRITORIO

CORSO ABILITAZIONE MAESTRI DI SCI ANNO AMBIENTE E TERRITORIO COLLEGIO PROVINCIALE MAESTRI DI SCI DEL TRENTINO CORSO ABILITAZIONE MAESTRI DI SCI ANNO 2009- AMBIENTE E TERRITORIO 10 Curiosità dentro e fuori dal bosco Dr. Giovanni Martinelli I PICCOLI E GRANDI SEGRETI

Dettagli

7BIS, DELLA LEGGE REGIONALE 6/2008.

7BIS, DELLA LEGGE REGIONALE 6/2008. CRITERI PER LA CONCESSIONE DEL PRELIEVO DI FAUNA AI SENSI DELL ARTICOLO 13, COMMA 7BIS, DELLA LEGGE REGIONALE 6/2008. 1. Criteri generali per la concessione dei piani di prelievo Il Servizio regionale

Dettagli

Indirizzi per la gestione faunistico venatoria degli ungulati in Toscana. Stagione venatoria

Indirizzi per la gestione faunistico venatoria degli ungulati in Toscana. Stagione venatoria Indirizzi per la gestione faunistico venatoria degli ungulati in Toscana Stagione venatoria 2014 2015 Allegato 11 Premessa In Toscana la presenza di specie ungulate è così diffusa e numericamente elevata

Dettagli

PRAGELATO 20 FEBBRAIO 2019 DOTT.SA ELISA RAMASSA

PRAGELATO 20 FEBBRAIO 2019 DOTT.SA ELISA RAMASSA Risultati censimenti 2018 Parchi Alpi Cozie cervi caprioli (E. Ramassa, L. Maurino) monitoraggio cinghiali (E. Ramassa, C. Ru, R. Chaulet, M. Rosso) centro referenza ungulati (E. Ramassa, L. Maurino, L.

Dettagli

Capriolo. Cervo. Sezione di Cuneo

Capriolo. Cervo. Sezione di Cuneo 6 Guardando bene nel bosco o nel prato possiamo notare delle tracce che ci dicono che qualche animale ha girovagato in cerca di cibo per poi tornare al suo rifugio. Diffidenti e schivi, difficili da incontrare,

Dettagli

- di consentire il prelievo della specie tortora in preapertura per tre giornate nel mese di settembre da appostamento temporaneo;

- di consentire il prelievo della specie tortora in preapertura per tre giornate nel mese di settembre da appostamento temporaneo; REGIONE PIEMONTE BU36 10/09/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2015, n. 41-1968 Ordinanza del TAR Piemonte n. 203 del 09/07/2015. Adeguamento della DGR n. 6-1302 del 13.04.2015 di approvazione

Dettagli

Ungulati Selvatici nel parmense

Ungulati Selvatici nel parmense Ungulati Selvatici nel parmense Dott. ssa Simona Alberoni, Ottobre 2013 A seconda di come appoggiano sul terreno, gli animali vengono suddivisi in: Plantigradi: animali che poggiano sull intera pianta

Dettagli

BOOK 3D SAGOME APPROVATE

BOOK 3D SAGOME APPROVATE BOOK D SAGOME APPROVATE DELIBERA N./2012/D DEL 21/07/2012 REGOLAMENTO SPORTIVO ART...A AGGIORNATO AL: 28/02/1 LEGENDA PER SPOT F FRONTALE L LATERALE P POSTERIORE D DORSALE NELLE SAGOME DOVE CI SONO SPOT

Dettagli

ItalCaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana

ItalCaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana Italaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana Scheda n. 58 Fax-simile di una scheda d'esame di prova non corrispondente alla reali scheda di esame, se non per puro caso, realizzata per il conseguimento

Dettagli

La fauna selvatica in provincia di Rieti: piani di ripopolamento e gestione venatoria

La fauna selvatica in provincia di Rieti: piani di ripopolamento e gestione venatoria La fauna selvatica in provincia di Rieti: piani di ripopolamento e gestione venatoria DOTT. CIRO BATTISTI PRESIDENTE AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA RIETI 1 GLI A.T.C. (AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA) RAPPRESENTANO

Dettagli

DAINO MASCHI FEMMINE Lunghezza testa-tronco tronco (cm) Lunghezza coda (cm) Altezza al garrese (cm) Pes

DAINO MASCHI FEMMINE Lunghezza testa-tronco tronco (cm) Lunghezza coda (cm) Altezza al garrese (cm) Pes Corso di formazione per la conoscenza del capriolo Caratteristiche distintive per il riconoscimento degli ungulati A cura di Lilia Orlandi e Sandro Nicoloso Foto di: Andrea Barghi CERVO MASCHI FEMMINE

Dettagli

Tempi di prelievo ed esigenze gestionali adattative

Tempi di prelievo ed esigenze gestionali adattative Provincia di Pisa Provincia di Pistoia Tempi di prelievo ed esigenze gestionali adattative San Rossore, 24 maggio 2014 Vito Mazzarone, Luca Mattioli, Marco Ferretti Uffici Gestione Faunistica Province

Dettagli

La dentizione numerica definitiva negli Ungulati selvatici presenti in Provincia di Trento (Capriolo, Cervo, Camoscio, Muflone, DENTIZIONE DEFINITIVA

La dentizione numerica definitiva negli Ungulati selvatici presenti in Provincia di Trento (Capriolo, Cervo, Camoscio, Muflone, DENTIZIONE DEFINITIVA VALUTAZIONE DELL ETÀ NEGLI UNGULATI ALPINI USURA DELLA TAVOLA DENTARIA (CERVO - CAPRIOLO CINGHIALE) ACCRESCIMENTO DEL TROFEO (CAMOSCIO MUFLONE STAMBECCO) Sergio Marchetti, Michele Rocca, Natalia Bragalanti,

Dettagli

COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita

COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita CORSO DI ABILITAZIONE ALLA CACCIA DI SELEZIONE AGLI UNGULATI RUMINANTI - 2013 - A cura di: Giordano Omar Tecnico faunistico C.A. CN2 DETERMINAZIONE DELL ETÀ DEI SOGGETTI

Dettagli

ItalCaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana

ItalCaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana Italaccia - ItalPesca Sezione Regionale Toscana Scheda n. 46 Fax-simile di una scheda d'esame di prova non corrispondente alla reali scheda di esame, se non per puro caso, realizzata per il conseguimento

Dettagli

VERIFICA Gli ecosistemi I/1 I/2 I/3. Vero o Falso? Vero o Falso?

VERIFICA Gli ecosistemi I/1 I/2 I/3. Vero o Falso? Vero o Falso? ERIICA Gli ecosistemi Cognome Nome Classe Data I/1 ero o also? L insetto stecco assume l aspetto di un piccolo ramo per sfuggire ai predatori. Tutti gli animali, anche se sono velenosi, si mimetizzano

Dettagli