Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani"

Transcript

1 Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani L Obiettivo è aumentare i servizi di cura alla persona alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso l'incremento: dal 30,5% al 35% della percentuale di Comuni con servizi per l'infanzia da 1,5% al 12% della percentuale di bambini che usufruiscono di servizi di cura per l'infanzia A tale obiettivo sono associati i seguenti indicatori: Indicatore S.04 - Diffusione dei servizi per l'infanzia: percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi o servizi integrativi e innovativi) sul totale dei Comuni della regione CAMPANIA Evoluzione indicatore S04 Indicatore Anni Base line Valore attuale S04 - Diffusione dei servizi per l'infanzia (%) 30,5 39,2 39,0 38,7 50,5 39,6 35% 100% Fonte: Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Target 2013 % distanza colmata rispetto al target ** * Per S04, i dati riferiti all'anno 2008, pubblicati da ISTAT a giugno 2010, aggiornano quanto reso disponibile anticipatamente per le sole regioni del Mezzogiorno a seguito della Convenzione DPS-ISTAT a supporto del meccanismo degli Obiettivi di Servizio. Il valore disponibile a dicembre 2009, utilizzato per il calcolo della premialità intermedia, per la Regione Campania corrisponde a 55,5%. **La percentuale di distanza colmata rispetto al target è calcolata come distanza coperta tra il valore di partenza e il target al Fonte: nostra elaborazione Contatti: Regione Campania - Settore Piani e Programmi via S. Lucia, Napoli pianieprogrammi@regione.campania.it tel fax

2 Indicatore S.05 - Presa in carico "ponderata" degli utenti dei servizi per l'infanzia percentuale di bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) di cui il 70% in asili nido, sul totale della popolazione in età 0-3 anni CAMPANIA Evoluzione indicatore S05 Anni % distanza Valore Target colmata Indicatore Base line attuale 2013 rispetto al target ** S05 - Presa in carico "ponderata" degli utenti dei servizi per l'infanzia (%) 1,5 1,9 1,8 1,9 2,4 2,4 12% 9% Fonte: Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni **La percentuale di distanza colmata rispetto al target è calcolata come distanza coperta tra il valore di partenza e il target al Fonte: nostra elaborazione Per un approfondimento della tematica si rimanda ai seguenti documenti di analisi: Primo Dossier Servizi di cura per l infanzia Primo Rapporto Servizi di cura per l infanzia Contatti: Regione Campania - Settore Piani e Programmi via S. Lucia, Napoli pianieprogrammi@regione.campania.it tel fax

3 Primo rapporto Obiettivo di Servizio: Servizi di cura per l infanzia Luglio 2011

4 INDICE 1. GLI INDICATORI DELL OBIETTIVO DI SERVIZIO SERVIZI DI CURA PER L INFANZIA PREMESSA EVOLUZIONE TEMPORALE DEI DATI IN CAMPANIA: INDICATORI S04 S CONFRONTI CONFRONTO TRA LA CAMPANIA E LE ALTRE REGIONI CHE CONCORRONO AL MEDESIMO OBIETTIVO CONFRONTO TRA LA CAMPANIA ED IL MEZZOGIORNO CONFRONTO TRA AREE GEOGRAFICHE APPROFONDIMENTI LE INDAGINE CAMPIONARIE CONDOTTE DALL ISTAT SUL TEMA LE INDAGINI AD HOC OMMISSIONATE DAL GRUPPO DI COORDINAMENTO PER GLI ODS APPENDICI DISTRIBUZIONE DEI COMUNI PER AMBITO TERRITORIALE DISTRIBUZIONE DEI SERVIZI PER L INFANZIA E PRESA IN CARICO PER AMBITO TERRITORIALE ANNO

5 1. GLI INDICATORI DELL OBIETTIVO DI SERVIZIO SERVIZI DI CURA PER L INFANZIA. PREMESSA Il Quadro Strategico Nazionale , in ottemperanza a quanto previsto nell ambito della Strategia di Lisbona 2000, ha attribuito un ruolo fondamentale al miglioramento dei servizi essenziali finalizzati ad aumentare le opportunità degli individui e migliorarne la qualità della vita. A tale scopo tra gli Obiettivi di Servizio si annoverano i servizi di cura alla persona orientati alla riduzione dei carichi familiari ed all innalzamento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, elevando la percentuale dei Comuni, con servizi dedicati e la percentuale dei bambini che usufruiscono di tali servizi. Il sistema premiale degli Obiettivi di servizio, in relazione ai servizi per l infanzia, ha individuato i seguenti indicatori: S04 Diffusione dei servizi per la prima infanzia ovvero la percentuale dei Comuni della Campania che hanno attivato almeno un servizio per la prima infanzia (asili nido 1 o micro-nidi 2, servizi integrativi e/o innovativi 3 ) sul totale dei Comuni, S05 Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l'infanzia ovvero la percentuale di bambini tra zero e tre anni che hanno usufruito dei servizi per l infanzia (asili nido, micro-nidi o servizi integrativi o innovativi) sul totale della popolazione in età tra zero e tre anni. 1 L asilo nido è una struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi ed i 3 anni e che precede l'ingresso alla scuola dell'infanzia. 2 Il micronido è una struttura che svolge le attività proprie di un asilo nido ma accoglie un numero inferiore di bambini e presenta un maggior grado di flessibilità. 3 Ai sensi della L. 285 del 28 agosto 1997, i servizi innovativi sono declinati in due tipologie: a) servizi con caratteristiche educative, ludiche, culturali e di aggregazione sociale per bambini da zero a tre anni, che prevedano la presenza di genitori, familiari o adulti che quotidianamente si occupano della loro cura, organizzati secondo criteri di flessibilità; b) servizi con caratteristiche educative e ludiche per l'assistenza a bambini da diciotto mesi a tre anni per un tempo giornaliero non superiore alle cinque ore, privi di servizi di mensa e di riposo pomeridiano. 3

6 L indicatore S04 ha lo scopo di misurare la diffusione del servizio sul territorio regionale e contempla i servizi pubblici o cofinanziati attivati dai Comuni (gestione di strutture o pagamento di rette) anche in forma consorziata. Al riguardo si precisa che nella categoria asili nido rientrano anche i nidi aziendali 4 e le sezioni primavera 5 esclusivamente nel caso in cui il Comune o l ente associativo che compila il questionario, ha contribuito nell anno di riferimento, al finanziamento delle spese di gestione. Nell ambito dei servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia 6, si annoverano invece, i micronidi, i nidi famiglia o servizio Tagesmutter 7, nel caso in cui tale servizio sia organizzato dal Comune. L indice S05, che rappresenta uno degli indicatori fissati dalla Strategia di Lisbona 2000 ed è stato ripreso anche nella Strategia Europa 2020, ha lo scopo di quantificare il numero degli utenti del servizio erogato sul territorio regionale, attivato dai Comuni anche in forma consorziata o per il quale sia stato effettuato un cofinanziamento. L indicatore è stato costruito affidando al peso dell utenza servita da asili nido, almeno il 70 per cento del totale, pertanto, i Comuni che presentano una presa in carico di bambini maggiore in servizi di asili nido, contribuiscono in maniera consistente, all innalzamento del valore dell indicatore S05 rispetto ai Comuni che erogano servizi integrativi ed innovativi. I "Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani", tra l altro, hanno l obiettivo di favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro, offrendo iniziative in grado di incidere sulla conciliazione dei tempi e sull allegerimeto dei carichi familiari. Risulta, quindi, interessante ai fini 4 Il nido aziendale è un asilo nido che accoglie bambini fino ai 3 anni, ospitato normalmente all interno dell azienda in locali appositamente destinati a questo uso. L organizzazione deve prevedere la permanenza del bambino con possibilità di usufruire del pasto e del riposo. 5 Le Sezioni Primavera rappresentano un servizio educativo a carattere sperimentale per la primissima infanzia finalizzato ad offrire ai bambini al di sotto dei tre anni di età, un qualificato momento di preparazione e introduzione alla scuola dell'infanzia. La legge finanziaria per il 2007 ha introdotto una disposizione normativa che prevede la costituzione, in via sperimentale, di sezioni primavera, da aggregare alla scuola dell infanzia, per accogliere bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi. 6 Ai sensi dell'articolo 5 della legge 285 del 28 agosto 1997 e conformi alla legislazione regionale. 7 Il nido famiglia è un nido domiciliare che offre un servizio alternativo rispetto agli asili nido pubblici e privati che può ospitare fino ad un massimo di 6 bambini dai 3 mesi ai 3 anni. Questo tipo di attività è diffusa soprattutto nel Nord Europa dove sono meglio conosciuti come Tagesmutter (mamme di giorno), infatti, durante il giorno le mamme accolgono altri bambini nella propria casa, per accudirli mentre i loro genitori sono al lavoro. Non esiste una quota d'iscrizione e si pagano solo le ore di presenza effettiva. 4

7 dell analisi, osservare l andamento che assumono alcuni indicatori di contesto, utili a comprendere meglio lo scenario in cui si muovono i servizi di cura per l infanzia. Tra i vari indicatori disponibili dalle fonti statistiche ufficiali, l attenzione è stata posta, oltre che sul tasso di occupazione femminile anche su: tasso di natalità che esprime il rapporto tra il numero dei nati vivi e l ammontare della popolazione residente; tasso di fertilità che esprime il numero medio di figli per donna in età feconda (15-49 anni); indice di carico di figli per donna dato, nel nostro caso 8, dal rapporto tra il numero di bambini di età inferiori ai 3 anni e il numero di donne in età feconda. In Italia le donne hanno maggiori difficoltà a conciliare lavoro e famiglia e spesso si trovano nella condizione di dover scegliere tra il lavoro ed i figli ed il risultato è che sia il tasso di natalità 9 sia il tasso di occupazione femminile, sono bassi: quest ultimo infatti, é pari al 48% (la media OCSE é pari al 59%). Come si evince dal grafico sottostante, l Italia è caratterizzata da bassi tassi di fertilità e di impiego femminile 10 rispetto agli altri paesi. Grafico n. 1 Rapporto tra tasso di occupazione femminile e tasso di fertilità - Anno 2009 Fonte: OECD - Better Policies for better lives 8 In generale per il calcolo dell indicatore si considerano i bambini di età inferiore ai 5 anni. 9 Il tasso di nataliatà è dato dal rapporto tra il numero di nati vivi e l'ammontare della popolazione residente. 10 In Doing Better for families Italia OECD Better Policies for better lives. 5

8 Uno studio effettuato nel , nel confermare la relazione diretta tra i tassi di occupazione femminile e i tassi di fertilità, ha dimostrato che anche in Europa, i Paesi più ricchi presentano tassi di natalità più elevati e l aumento del tasso di occupazione femminile spiegherebbe più elevati tassi di fertilità. Analizzando nel dettaglio la situazione italiana, la serie storica dei dati riferiti al tasso di occupazione femminile e al tasso di natalità confermano la relazione diretta esistente tra le due grandezze: a fronte di un peggioramento del tasso di occupazione femminile, registrato in Italia, nel Mezzogiorno e in Campania, si registra un andamento discendente del tasso di natalità. Tabella n. 1 Tasso di occupazione femminile: persone occupate in età anni sulla popolazione nella corrispondente classe di età Tasso di occupazione femminile Campania Mezzogiorno 28,4 27,9 27,3 26,3 25,7 31,1 31,1 31,3 30,6 30,5 Italia 46,3 46,6 47,2 46,4 46,1 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tabella n. 2 Tasso di natalità tra aree geografiche (per 1000 residenti) Tasso di natalità Campania Nord Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno 10,7 10,5 10,3 10,0 9,6 9,7 9,5 9,3 9,4 9,6 9,5 9,2 9,7 9,8 9,6 9,4 9,2 9,7 9,3 9,1 9,6 9,6 9,4 9,2 Italia 9,5 9,6 9,5 9,2 Fonte: Elaborazione su dati Istat In linea con quanto riportato in precedenza, analizzando l indice di carico di figli per donna 11 Conclusioni della Conferenza La Famiglia del Futuro Roma, Vision. 6

9 feconda che stima il carico di figli in età prescolare per donna in età fertile (tabella seguente), si rileva un tendenziale aumento dell indice, per le aree del Nord ed una riduzione dello stesso per l Italia Meridionale ed Insulare, a conferma che laddove i redditi risultino più bassi (sia per mancanza di opportunità lavorative, sia per la difficoltà di conciliare il lavoro con la vita familiare), la propensione ad avere figli si riduce. Tabella n. 3 Indice di carico di figli per donna feconda: Confronto tra aree geografiche Indice di carico Nord Nord-Occ Nord- Est Centro 8,5 8,6 8,7 8,8 8,8 8,2 8,2 8,6 8,7 8,7 8,5 8,8 8,8 8,9 8,9 8,2 8,3 8,3 8,4 8,4 Italia Meridionale 8,8 8,7 8,6 8,5 8,4 Italia Insulare 8,5 8,4 8,3 8,3 8,2 Italia 8,5 8,3 8,5 8,6 8,4 Fonte: elaborazione su dati Istat 1.1 EVOLUZIONE TEMPORALE DEI DATI IN CAMPANIA: INDICATORI S04 S05 A partire dal 2004 il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica monitora l andamento degli indicatori degli Obiettivi di servizio consentendo un analisi dell evoluzione dei valori di riferimento. Nella tabella seguente è riportato l avanzamento degli indicatori per i servizi all infanzia, evidenziando il progresso della Regione Campania nell erogazione di tali servizi. 7

10 Tabella 4: Andamento degli indicatori relativi al servizio di cura per l infanzia dal 2004 al 2009 Indicatore e relativa descrizione Valore Target Baseline Verifica attuale finale (2004) intermedia (2009) 12 (2013) S.04 Comuni della Campania che hanno attivato almeno un servizio per la prima infanzia (asili nido o micronidi, servizi 30,5 55,5 39,6 35 integrativi e/o innovativi) sul totale dei Comuni (%) S.05 Bambini tra zero e tre anni che hanno usufruito dei servizi per l infanzia (asili nido, micronidi o servizi integrativi o innovativi) di cui il 70% in asili nido, sul totale della popolazione 1,5 2,4 2,4 12 in età tra zero e tre anni (%) Fonte: Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica In relazione all indicatore S04 Diffusione dei servizi per la prima infanzia la Campania ha ampiamente superato il target fissato al 2013, registrando già alla verifica intermedia, un valore superiore di oltre il 50% del target; tale valore però diminuisce sensibilmente nel 2009, anche se risulta comunque ampiamente maggiore del valore target fissato. Ben diversa la situazione dell indicatore S05 relativo alla presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l'infanzia, che solo in minima parte riduce il divario con il target al Infatti l incremento intervenuto, dal 1,5% del valore baseline del 2004 al 2,4% della verifica intermedia, confermata anche nel 2009, appare modesto rispetto a quanto sia ancora necessario fare per raggiungere la soglia del 12%. Evoluzione indicatore S04: La Delibera CIPE n. 82 del 3 agosto 2007 "Quadro Strategico Nazionale Definizione delle procedure e delle modalità di attuazione del meccanismo premiale collegato agli obiettivi di servizio" fissa al 35% il valore da raggiungere al 2013 per l ottenimento delle risorse premiali. La Regione Campania già in fase iniziale di rilevazione, ha presentato un valore abbastanza vicino al target da conseguire, infatti, come riportato nel grafico seguente, è passata agevolmente dal 30,5% del 2004 al 39,2 del 2005 mantenendo tale valore in linea (anche se con un lieve decremento, registrato nel 2006) fino al Nel 2008 invece, la percentuale dei Comuni della Campania che ha attivato almeno un servizio per la prima infanzia (asili 12 La disponibilità dei dati relativi all'anno 2009 è anticipata per le sole regioni del Mezzogiorno attraverso la Convenzione DPS-ISTAT che garantisce una accelerazione della tempistica dell'indagine per il meccanismo degli Obiettivi di Servizio. 8

11 nido o micronidi, servizi integrativi e/o innovativi) sul totale dei Comuni, si attesta al 50,5% registrando un incremento di circa 12 punti percentuali rispetto all anno precedente e risultando in linea con la media nazionale. Tale aumento è generato da un maggior numero di Comuni che hanno attivato asili nido (19 in più rispetto all anno precedente) ma soprattutto dall aumento del numero di Comuni con servizi integrativi e/o innovativi attivati che aumentano di 71 unità rispetto all anno precedente, passando da 167 a 238. Grafico 2: Analisi del trend di S04 dal 2004 al ,0 50,0 49,3 51,7 50,5 45,0 40,0 35,0 39,2 42,8 44,0 39,2 39,0 38,7 39,6 Campania Italia Target ,0 30, Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Il 2009 invece, è stato caratterizzato da una consistente riduzione del valore dell indicatore che scende al 39,6%; infatti il numero di Comuni che hanno attivato il servizio di asilo nido in Campania si riduce da 85 a 78 unità ma la diminuzione più consistente si registra nel numero di Comuni che hanno attivato micronidi, servizi integrativi e/o innovativi che perde 58 unità passando da 238 a 180. Pertanto, nel 2009, come riportato nella tabella seguente, in Campania risultano 218 Comuni che hanno attivato almeno un servizio tra asili nido o micronidi, servizi integrativi e/o innovativi, con una presa in carico non ponderata di bambini che hanno usufruito dei servizi per l infanzia pari al 5%. Nel biennio considerato, la diminuzione del numero di Comuni che hanno attivato servizi per 9

12 l infanzia potrebbe anche essere generata da eventuali criticità di rilevazione che andrebbero valutate alla luce di una approfondita indagine ad hoc. Infatti, escludendo il 2008, se analizziamo il trend regionale, la percentuale dei Comuni che hanno attivato servizi per l infanzia risulta quasi costante passando dal 39,2% del 2005 al 39,6% del Tabella n. 5 Comuni che hanno attivato servizi di asili nido o micronidi, servizi integrativi e/o innovativi nel Comuni con asilo nido e SII 2. Comuni con solo asilo nido 3. Comuni con solo SII Numero Popolazione media residente in età 0-2 anni Bambini di 0-2 anni che hanno usufruito del servizio di asilo nido Bambini di 0-2 anni che hanno usufruito di servizi integrativi e innovativi per l infanzia Presa in carico non ponderata di bambini che hanno usufruito dei servizi per l infanzia (%) % % % 4. TOTALE % 5. Comuni senza servizi per l infanzia TOTALE % Fonte: elaborazione su dati 2009 Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione 13 Se consideriamo la modalità di gestione dei servizi per l infanzia in Campania nel 2009 (tabella n. 6), 44 asili nido sono gestiti in maniera diretta e 33 in gestione associata, mentre nel caso dei servizi integrativi e/o innovativi ben 154 sono in gestione associata rispetto ai 10 in gestione diretta. 13 Le tabelle n. 5, 6 e 7 sono il frutto dell aggiornamento dei dati al 2009 pubblicati sul sito del DPS, effettuato dal Gruppo di Coordinamento per il Piano di Azione degli Obiettivi di Servizio, sulla base del lavoro Formez (2011), Osservazioni sui dati sub-regionali della Campania relativi agli Indicatori S.04 e S.05, Roma. 10

13 Tabella n. 6 Modalità di gestione dei servizi per l infanzia nel 2009 Con asili nido solo in gestione diretta Con asili nido solo in gestione associata Con entrambe le gestioni Con SII solo in gestione associata Con entrambe le gestioni 1. Comuni con asilo nido e SII % 2. Comuni con solo asilo nido % 3. Comuni con solo SII % 4. TOTALE % Fonte: elaborazione su dati 2009 Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione 14 Tale dato dimostra che la modalità più complessa ma anche la più stabile del servizio, viene gestita da un solo Comune mentre i servizi più flessibili come quelli innovativi, trovano nella gestione associata la modalità più consona alle proprie esigenze organizzative. Probabilmente, ciò è da ricondurre alla difficoltà dei Comuni, nel reperire risorse finanziarie adeguate alla copertura dei costi di gestione che, nel caso degli asili nido, risultano sicuramente più elevati. Pertanto, i Comuni che dispongono di minori risorse finanziarie da destinare ai servizi di cura per l infanzia, potrebbero considerare meno oneroso aderire ad una associazione o consorzio di Comuni, per la gestione dei servizi integrativi o innovativi. Al riguardo è utile osservare gli esiti di un indagine campionaria condotta dall ISTAT Sull Offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia 15. Nel 2009 la spesa impegnata per gli asili nido da parte dei Comuni o, in alcuni casi, di altri Enti territoriali delegati dai Comuni, è di circa 1 miliardo e 182 milioni di euro, al netto delle quote pagate dalle famiglie. Il rapporto fra la spesa sostenuta nell arco di un anno e il numero degli utenti al 3 dicembre dello stesso anno fornisce un indicazione approssimativa dei costi sostenuti dagli enti pubblici e dalle famiglie per questo tipo di servizio. In media, per ciascun utente, si ottiene una spesa di euro a carico dei Comuni e di euro da parte delle famiglie, per un totale di euro impegnati per bambino nel Vedi nota precedente. 15 L indagine rientra nel più ampio studio condotto sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati. 11

14 In questo scenario la Campania a fronte di bambini iscritti al 31 dicembre 2009 presso gli asili nido comunali e gli asili nido sovvenzionati dai Comuni, presenta una spesa a carico dei comuni pari a euro a fronte di un contributo delle famiglie pari solo 636 euro. Il rapporto tra la quota pagata dalle famiglie e la quota erogata dai Comuni (7%) è insieme a quello della Sicilia (6%) 16 è tra i più bassi d Italia. La spesa per asili nido comprende anche i contributi e le integrazioni alle rette pagati dai Comuni per gli utenti di asili nido privati, convenzionati o sovvenzionati dal settore pubblico. In questo caso la spesa media per utente è decisamente inferiore rispetto ai costi di funzionamento delle strutture comunali. Se si considerano distintamente le due modalità di erogazione del servizio, si hanno da un lato, gli asili nido comunali, con circa 154 mila bambini iscritti, una spesa pro-capite di euro da parte dei Comuni e un contributo medio da parte delle famiglie di euro, per un totale di euro pro-capite di spesa impegnata. Dall altro lato, si trovano le rette e i contributi versati dai Comuni a favore di utenti presso strutture private, modalità variamente distribuita nel territorio sulla base della legislazione regionale vigente: i contributi di questo tipo riguardano circa 39 mila bambini, per un importo medio di euro. Rispetto all anno precedente, a fronte di una leggera variazione in aumento dei bambini iscritti in asilo pubblico comunale (+2,1%), si registra un sostanziale aumento del numero di bambini in convenzione presso le strutture private (+54%). Il dato appena descritto è dovuto, sostanzialmente al Centro Nord; in Campania, e in generale nel Mezzogiorno si registra, infatti, un andamento inverso rispetto al resto della nazione: tra il 2008 e il 2009 il numero di utenti di asilo nido comunali è cresciuto mentre è diminuito il numero di utenti in convenzione presso le strutture private. Evoluzione indicatore S05: Come indicato dalla Delibera CIPE n. 82/2007, l indicatore è misurato a livello regionale, dando all utenza accolta in asili nido, un peso pari ad almeno il 70% del totale, rispetto all utenza accolta presso le strutture che offrono servizi integrativi. Obiettivo fondamentale è quello di ridurre il divario esistente tra le Regioni del Mezzogiorno ed il resto del Paese nell erogazione dei servizi per l infanzia, pertanto tali Regioni devono coprire, al 2013, il 12% di utenti fino a tre anni, di cui almeno il 70 per cento con il servizio di asilo nido. 16 In Sicilia i Comuni versano in media euro a fronte dei 542 euro versati dalle famiglie per ogni bambino. 12

15 Dall analisi dei dati riportati nel grafico seguente, la situazione dell indicatore S05 Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l'infanzia appare ben diversa da quella dell indicatore precedente, infatti la distanza dal target al 2013, risulta ancora consistente. In Campania, a partire dal 2004, la percentuale ponderata di bambini da 0 a 3 anni che hanno usufruito di servizi per l infanzia (asili nido, micronidi, e/o altri servizi integrativi e innovativi) sul totale della popolazione della stessa fascia d età, cresce ad intermittenza dall 1,5% fino al arrivare al 2,4% del Grafico 3: Analisi del trend di S05 dal 2004 al ,0 13,0 11,0 11,3 11,1 11,7 11,9 12,6 9,0 7,0 5,0 Campania Italia Target ,0 1,0 1,5 1,9 1,8 1,9 2,4 2, Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Nello specifico si rileva un andamento costante tra il 2008 ed il 2009, infatti, la presa in carico ponderata risulta stabile al 2,4%. Il risultato è tale in quanto il numero di bambini da 0 a 3 di età 17 che hanno usufruito del servizio di asilo nido è rimasto fermo a unità in entrambi gli anni, mentre il numero di bambini fino al compimento dei tre anni che hanno usufruito di servizi integrativi o innovativi è diminuito da del 2008 a del Nonostante tale riduzione di presa in carico l indicatore non ha mostrato variazioni a causa del peso percentuale maggiore degli utenti di asili nido rispetto a quelli dei servizi integrativi. 17 fino al compimento dei tre anni. 13

16 Analisi comparata S04 e S05: Il diverso andamento dei due indicatori dipende anche da una diversa logica utilizzata per la costruzione degli stessi. Nel primo caso la buona performance registrata dall indicatore S04 è attribuibile al fatto che nella diffusione dei servizi per l infanzia sono considerati anche i servizi integrativi, sperimentali e/o innovativi, pur se assicurati dai Comuni in forma associata, che talvolta risultano più numerosi rispetto agli asili nido. Probabilmente, l ottima performance regionale è da attribuirsi anche all applicazione tempestiva della riforma dei servizi sociali di cui alla L. 328/2000, per la quale la Campania ha fatto da apripista rispetto alle altre Regioni italiane. Nel caso dell indicatore S05 invece, la composizione dell indice della presa in carico, costituita da almeno il 70% dei servizi di asili nido e micro-nidi e solo dal 30% dei servizi integrativi, sperimentali e/o innovativi, favorisce i Comuni che puntano su servizi complessi e più strutturati. Pertanto il basso valore raggiunto dall indicatore S05 nel 2009, mostra una generale carenza di asili nido e micro-nidi, fino alla loro totale assenza in molte aree della Regione. Appare utile valutare la performance degli indicatori S04 ed S05, considerando gli Ambiti territoriali ai sensi della L. 328/2000 e s.m.i., istituiti per favorire l aggregazione dei Comuni nell erogazione dei servizi sociali 18. La presenza di servizi in gestione associata, favorisce la penetrazione degli stessi in ambiti sovra comunali, garantendo il servizio anche in aree nelle quali, per densità abitativa, costituzione geomorfologica o per mancanza di risorse finanziarie, non sarebbe stato possibile erogare i suddetti servizi. Analizzando la distribuzione dei servizi per l infanzia e la presa in carico per Ambito Territoriale 19 nell anno , emerge che su un totale di 52 Ambiti Territoriali, 17 di essi (32%) non erogano servizi per l infanzia e sono concentrati soprattutto nelle Province di Napoli e Caserta. Inoltre, in ben 22 Ambiti sono presenti Comuni che non hanno attivato asili 18 La Regione Campania, nell esercizio delle funzioni di programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali, con DGR n del 29 giugno 2001, ha definito gli ambiti territoriali per la gestione unitaria del sistema locale dei servizi sociali a rete per favorire la formazione di omogenee aggregazioni territoriali sul modello della distrettualizzazione sanitaria. 19 L elenco completo relativo alla composizione di ciascun Ambito territoriale è riportato in appendice. 20 La tabella integrale è riportata in appendice. 14

17 nido, ciò si verifica, come nel caso precedente, nelle Province di Napoli e Caserta nonché nella Provincia di Benevento. Inoltre, si rileva che per quanto attiene i servizi integrativi ed innovativi per l infanzia, vi sono 31 Ambiti nei quali si è totalmente sprovvisti di tali servizi e ciò si verifica in particolare negli ambiti della Provincia di Caserta e Napoli ed in maniera consistente anche nella Provincia di Salerno. Pertanto dall analisi effettuata emerge che gli ambiti delle aree interne (Avellino e Benevento) e, parzialmente, quelli della Provincia di Salerno, risultano più virtuosi in relazione alla diffusione dei servizi per l infanzia. Se consideriamo, invece, l indicatore S05 e la presa in carico ponderata dei bambini che hanno usufruito dei servizi per l infanzia, gli Ambiti territoriali che registrano performance migliori afferiscono alla Provincia di Salerno (S08 21 con il 12,8%, S05 22 con l 8% e S09 23 con il 7,6%), alla Provincia di Benevento (B4 24 con il 6,9%) ed alla Provincia di Avellino (A2 25 con il 6,4% e A1 26 con il 5,3), confermando anche per questo indicatore, una erogazione maggiore del servizio nelle aree interne della Regione. 21 Costituito dai seguenti Comuni: Pellezzano, Salerno. 22 Costituito dai seguenti Comuni: Altavilla Silentina, Battipaglia, Campagna, Contursi Terme, Eboli, Oliveto Citra, Postiglione, Serre, Sicignano degli Alburni. 23 Costituito dai seguenti Comuni: Alfano, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Ispani, Morigerati, Rofrano, San Giovanni a Piro, Santa Marina, Sapri, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella; Vibonati. 24 Costituito dai seguenti Comuni: Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Colle Sannita, Fragneto l'abate, Fragneto Manforte, Morcone, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio La Molara, San Lupo, San Marco dei Cavoti, Santa Croce del Sannio, Sassinoro. 25 Costituito dai seguenti Comuni: Andretta, Aquilonia, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Cairano, Calabritto, Calitri, Caposele, Cassano Irpino, Castelfranci, Conza della Campania, Guardia Lombardi, Lacedonia, Lioni, Montella, Monteverde, Morra de Sanctis, Nusco, Rocca San Felice, Sant'Andrea di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi, Senerchia, Teora, Torella dei Lombardi, Villamaina. 26 Costituito dai seguenti Comuni: Ariano Irpino, Bonito, Carife, Casalbore,Castel Baronia, Flumeri, Fontanarosa, Frigento, Gesualdo, Greci, Grottaminarda, Luogosano, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Montaguto, Montecalvo Irpino, Paternopoli, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant'Angelo all'esca, Savignano Irpino, Scampitella, Sturno, Taurasi, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villanova del Battista, Zungoli. 15

18 Tabella n. 7 Ambiti Territoriali maggiormente performanti nella diffusione dei servizi per l infanzia e nella presa in carico dati anno 2009 Ambito Comuni con servizi per l'infanzia Comuni con asili nido Comuni con SII Popolazione media residente in età 0-2 anni Bambini di 0-2 anni che hanno usufruito del servizio di asilo nido Bambini di 0-2 anni che hanno usufruito di servizi integrativi e innovativi per l'infanzia Presa in carico NON PONDERATA di bambini che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia S.05 - Presa in carico PONDERATA (70% in asili nido) di bambini che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia A ,7 5,3 A ,1 6,4 B ,1 6,9 S S ,4 12,8 S ,2 7,6 Totale ,7 2,4 Fonte: elaborazione su dati 2009 Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione 27 Analizzando ulteriormente il dato, se si valuta il contributo che ciascun aggregato provinciale offre al raggiungimento del target al 2009, il peso maggiore per la presa in carico è dato dagli ambiti della Provincia di Salerno (44,5%), di Napoli (20,1%) e di Avellino (16,6%), mentre, se si considera il numero di utenti (ponderato) sul totale della popolazione media residente in età 0-2 anni, gli ambiti della Provincia di Napoli coprono ben il 56,82% dell utenza servita. Tale informazione consente di fare una valutazione più ampia sulle aree nelle quali investire al fine del raggiungimento del target al A seguito dell analisi realizzata dal Formez 28, il Gruppo di Coordinamento per gli OdS ha effettuato alcune analisi cartografiche che fotografano la distribuzione geografica dei servizi per l infanzia in Campania al Osservando la cartografia, sotto riportata, si notano alcune aree totalmente sprovviste di servizi per l infanzia come la provincia di Caserta, alcune zone interne della provincia di Benevento nonché le aree del Cilento (S07) e le zone interne della provincia di Salerno, al confine con la Basilicata. In relazione alla tipologia di servizi per l infanzia presenti sul territorio si sottolinea la 27 Vedi nota precedente. 28 Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo

19 presenza di numerosi servizi integrativi ed innovativi, sia in gestione diretta sia in gestione associata, rilevati soprattutto nelle aree interne del territorio campano dove sono maggiormente presenti Comuni di piccole dimensioni. 17

20 Figura n. 1 Localizzazione asili nido o micronidi, servizi integrativi e/o innovativi sul territorio regionale anno 2009 Fonte: elaborazione su dati Istat anno 2009, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni 18

21 2. CONFRONTI 2.1 CONFRONTO TRA LA CAMPANIA E LE ALTRE REGIONI CHE CONCORRONO AL MEDESIMO OBIETTIVO L analisi delle performances delle regioni che concorrono al meccanismo premiale degli Obiettivi di Servizio, offre uno spaccato delle singole posizioni regionali in relazione al raggiungimento del target previsto al La tabella seguente riporta i dati concernenti l evoluzione dell indicatore S04 della Regione Campania e delle altre regioni del Mezzogiorno, confrontando i dati emerge che, al 2009, l Abruzzo è l unica Regione a registrare una performance migliore rispetto alla Campania che risulta seconda rispetto alla totalità delle Regioni oggetto di analisi. Tabella 8 Diffusione dei servizi per l infanzia: confronto Campania-regioni del Mezzogiorno dal 2004 al 2009 S04- Diffusione dei servizi per l'infanzia Target 2013 Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia 23,6 26,2 26,9 32,5 52,1 67,5 35,0 2,2 2,9 2,2 6,6 7,4 9,6 35,0 30,5 39,2 39,0 38,7 50,5 39,6 35,0 24,0 27,5 27,5 36,4 44,2 36,4 35,0 16,8 32,8 31,3 25,2 21,4 27,5 35,0 6,6 7,8 8,1 14,2 15,6 18,1 35,0 33,1 33,3 33,8 34,4 34,6 33,8 35,0 Sardegna 14,9 17,2 17,5 20,7 20,4 36,9 35,0 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Fatta eccezione per il Molise, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia (anche se il valore è prossimo), tutte le altre Regioni hanno già raggiunto il target fissato al Dal grafico seguente è possibile osservare che nonostante il superamento del target, la Campania, la Puglia ed in misura minore la Sicilia, hanno fatto registrare una diminuzione del valore dell indicatore nel

22 Grafico 4 Trend indicatore S04- Confronto Campania-Regioni del Mezzogiorno dal 2004 al 2009 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni In relazione all indicatore S05, come si evince dalla tabella seguente, la Campania a differenza di quanto evidenziato per l indicatore S04, è la Regione che registra la performance peggiore considerando anche che essa è l unica a presentare un dato stabile rispetto all anno precedente. Tabella 9 Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l infanzia: confronto Campania- Regioni del Mezzogiorno dal 2004 al 2009 S05- Presa in carico "ponderata" degli utenti dei servizi per l'infanzia Target 2013 Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia 6,7 7,2 7,2 8,6 9,8 10,0 12,0 3,2 3,9 4,8 4,8 4,8 5,4 12,0 1,5 1,9 1,8 1,9 2,4 2,4 12,0 4,8 4,9 4,4 4,6 4,9 5,0 12,0 5,1 5,6 5,4 6,9 6,8 7,8 12,0 2,0 2,1 2,4 2,0 2,7 3,5 12,0 6,0 6,4 6,3 5,5 6,0 5,2 12,0 Sardegna 10,0 9,1 8,6 8,9 9,3 13,2 12,0 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni 20

23 Va però segnalato che la Regione Campania, presentava già nel 2004, un valore inferiore alle altre regioni meridionali, mostrando un incremento complessivo al 2009 dello 0,9%, mentre vi sono Regioni come la Puglia che nello stesso arco temporale ha fatto registrare un incremento solo dello 0,2%. Bisogna quindi precisare, come riportato nel grafico seguente, che ad eccezione della Sardegna, nessuna delle Regioni analizzate, ha raggiunto il target fissato al 2013 ed anche le Regioni maggiormente performanti, mostrano difficoltà nel raggiungimento del target. Grafico 5 Trend indicatore S05- Confronto Campania-regioni del Mezzogiorno dal 2004 al 2009 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Probabilmente la causa è da attribuirsi alle difficoltà oggettive che i Comuni hanno nell affrontare i costi di gestione che spesso non consentono l erogazione costante del servizio in quanto finanziato con specifiche risorse pubbliche ordinarie, notoriamente scarse. 21

24 2.2 CONFRONTO TRA LA CAMPANIA ED IL MEZZOGIORNO Appare utile effettuare un confronto della performance campana rispetto al Mezzogiorno; dalla tabella seguente, si evince come per l indicatore S04 i valori del Mezzogiorno risultano costantemente più bassi rispetto ai dati campani. Tabella 10 Diffusione dei Servizi per l infanzia: confronto Campania-Mezzogiorno anni S04-Diffusione dei servizi per l'infanzia Target al 2013 Campania 30,5 39,2 39,0 38,7 50,5 39,6 35,0 Mezzogiorno 21,1 25,1 25,1 28,1 33,8 35,7 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni La situazione è inversa per l indicatore S05 tabella n. 8 rispetto alla quale, invece, il Mezzogiorno registra valori più alti della Campania, ma il dato conferma la difficoltà di avanzamento della presa in carico, anche considerando una aggregazione più ampia come la macro area. Tabella 11 Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l infanzia: confronto Campania- Mezzogiorno anni S05- Presa in carico "ponderata" degli utenti dei servizi per l'infanzia Target al 2013 Campania 1,5 1,9 1,8 1,9 2,4 2,4 12,0 Mezzogiorno 4,2 4,5 4,3 4,3 4,8 5,0 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Infatti l indicatore S05 per il Mezzogiorno, dal 2004 al 2009 mostra un incremento dello 0,8% confermando le summenzionate difficoltà della presa in carico nel raggiungere livelli elevati, nel corso di pochi anni. 22

25 2.3 CONFRONTO TRA AREE GEOGRAFICHE Il confronto tra le macro aree del paese è possibile solo fino al 2008, anno in cui si ferma la disponibilità dei dati relativi alla percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia (sul totale dei Comuni della regione) per le regioni centro-settentrionali. In relazione all indicatore S04, come riportato nella tabella seguente, al 2008 la perfomance del Mezzogiorno risulta ancora notevolmente distante dalla media nazionale, attestandosi su un valore pari al 33,8%, con uno scarto di circa 18 punti percentuali. Va però rilevato che nel si registra un ulteriore progresso, che porta il valore dell indicatore al 35,7%. Tabella 12 Diffusione dei Servizi per l infanzia: confronto tra aree geografiche S04-Diffusione dei servizi per l'infanzia Nord-ovest Nord-est Centro Centro-Nord Mezzogiorno 47,2 47,0 49,2 53,5 53,0 50,4 59,9 61,4 73,9 79,4 44,8 49,8 50,4 54,6 52,3 47,6 51,0 52,7 59,1 59,9 21,1 25,1 25,1 28,1 33,8 35,7 Italia 39,2 42,8 44,0 49,3 51,7 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Come riportato nel grafico seguente, si conferma anche la distanza notevole tra i valori del Mezzogiorno e quelli delle aree del Centro e del Nord. 29 Dato disponibile al momento solo per le Regioni del Mezzogiorno. 23

26 Grafico 6 Trend indicatore S04 Confronto tra aree geografiche 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 Nord ovest Nord est Centro Centro Nord Mezzogiorno Italia Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Anche per l indicatore relativo alla presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l infanzia, il confronto dei dati è possibile fino al Dalla tabella e dal grafico riportati di seguito, emerge che anche in questo caso il Mezzogiorno registra un forte divario rispetto al Centro ed al Nord anche se i progressi registrati da tutte le aree geografiche, confermano la lentezza nell avanzamento dell indicatore. Tabella 13 Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l infanzia: confronto tra aree geografiche S05- Presa in carico "ponderata" degli utenti dei servizi per l'infanzia Nord-ovest Nord-est Centro Centro-Nord Mezzogiorno 15,1 14,1 15,0 15,4 16,0 16,7 17,0 17,8 17,9 18,2 15,0 14,3 15,1 15,5 16,5 15,5 15,0 15,9 16,2 16,8 4,2 4,5 4,3 4,3 4,8 5,0 Italia 11,3 11,1 11,7 11,9 12,6 Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni 24

27 Grafico 7 Trend indicatore S05 Confronto tra aree geografiche 20,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 Nord ovest Nord est C entro C entro Nord Mezzogiorno Italia Fonte: elaborazione su dati Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni 25

28 3. APPROFONDIMENTI 3.1. LE INDAGINE CAMPIONARIE CONDOTTE DALL ISTAT SUL TEMA L ISTAT, oltre a produrre i dati ufficiali utili a monitorare l andamento degli indicatori utilizzati per il meccanismo degli Obiettivi di Servizio, effettua periodicamente indagini campionarie, i cui risultati sono utili a comprendere meglio il quadro in cui si evolvono i servizi di cura per l infanzia. Tra i diversi studi condotti dall Istituto italiano di statistica particolarmente interessanti sono risultati gli esiti derivanti da: 1. Report Offerta Comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia tratto dall Indagine annuale sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati 30 ; 2. Dossier Famiglia in cifre, elaborato grazie a molteplici indagini ad hoc realizzate dall Istituto. Per quanto riguarda il Report, oltre ai dati relativi alla spesa dei Comuni per i servizi di asilo nido, già trattati nel paragrafo 1.1, è interessante riportare le seguenti risultanze che confermano, sostanzialmente, quanto già illustrato in precedenza: Nell anno scolastico 2009/2010 i dati riferiti all insieme dei servizi per la prima infanzia (asili nido e servizi integrativi) rilevano una percentuale di presa in carico degli utenti complessivamente pari al 13,6%... L aspetto che emerge con maggiore evidenza è dato dalle differenze territoriali, ancora molto ampie, in termini sia di spesa sia di offerta e di utilizzo dei servizi esistenti. Ancora una volta appare evidente la carenza di strutture che caratterizza il Mezzogiorno, in particolare le regioni del Sud. Infatti, la distribuzione per area geografica degli utenti dei servizi si presenta fortemente squilibrata a sfavore delle regioni meridionali: sono queste regioni che, pur raccogliendo il 31% della popolazione di riferimento (bambini fra zero e due anni), accolgono il 13,2% degli utenti nel 2009/2010 (era il 13,4% nel 2008/2009). L indicatore di presa in carico 31 aumenta di 10 volte passando dalle regioni più in basso nella 30 L unità di rilevazione dell indagine è costituita dai Comuni singoli, dalle loro associazioni e da tutti gli enti che contribuiscono all offerta di servizi per delega da parte dei Comuni: consorzi, comprensori, comunità montane, unioni di Comuni, ambiti e distretti sociali, Asl e altre forme associative. Le informazioni vengono raccolte via web e sono articolate in sette aree di intervento o categorie di utenti dei servizi: famiglia e minori, disabili, dipendenze, anziani, immigrati e nomadi, povertà, disagio adulti e senza dimora, multiutenza 31 I dati raccolti con l indagine sono riferiti ai soli utenti delle strutture comunali1 o delle strutture private convenzionate o sovvenzionate dal settore pubblico 26

29 graduatoria alle regioni più in alto, con valori che passano dal 2,7% e 3,5% rispettivamente in Campania e Calabria, al 27,7% e al 29,5% dell Umbria e dell Emilia-Romagna. Il Dossier Famiglia in cifre che riporta, invece, informazioni utili a fotografare le abitudini e gli stili di vita delle famiglie italiane, conferma che in Italia la rete di aiuto informale continua ad essere una risorsa fondamentale: le donne che lavorano e hanno figli usufruiscono del supporto dei nonni più che dei servizi nel caso di bimbi di 1-2 anni (il 52,3% contro il 27,8% che usano i nidi). Il 13,5% dei bambini frequentano un asilo pubblico, il 14,3% un asilo privato, il 9,2% è affidato ad una baby sitter, il 63% è accudito da un familiare (52,3% dai nonni, 7,3% dagli stessi genitori, 3,4% da altri parenti/amici). 3.2 LE INDAGINI AD HOC OMMISSIONATE DAL GRUPPO DI COORDINAMENTO PER GLI ODS La Regione Campania nell ambito del Progetto I Sistemi di premialità e la Governance nei Servizi Pubblici, finanziato dal Dipartimento Affari Regionali e realizzato dal Formez PA, al fine di approfondire l andamento degli indicatori S04 ed S05, ha chiesto di realizzare due studi specifici aventi ad oggetto: 1. Osservazioni sui dati sub-regionali della Campania relativi agli indicatori S04 e S05 2. L offerta privata di servizi per l infanzia Osservazioni sui dati sub-regionali della Campania relativi agli indicatori S04 e S05 L indagine, condotta sui dati al 2008, riferiti all andamento di S04 ed S05, ha confermato quanto già evidenziato nel paragrafo 1.1.: il diverso andamento dei due indicatori dipende da una diversa logica utilizzata per la costruzione degli indicatori. In particolare le ottime performance di S04 sono da attribuire sia alla componente dei servizi integrativi all interno dei servizi per l infanzia, sia all applicazione della riforma di servizi sociali di cui alla L. 328/2000. Di contro, il basso valore registrato per S05, è connesso ad una generale carenza di asili nido e dei servizi più strutturati. Il box sottostante riporta in dettaglio gli esti dell indagine. 27

30 Osservazioni sui dati sub-regionali della Campania relativi agli indicatori S04 e S05 Premessa Questa nota integra ed aggiorna un nostro precedente documento di analisi dei dati sub-regionali della Campania relativi agli Indicatori S.04 e S.05 32, relativi ai servizi per l infanzia nell ambito degli Obiettivo di Servizio. La nota contiene un estensione dell analisi per il 2008 (anno base per la definizione della premialità sub-regionale), relativa in particolare alla situazione degli Ambiti territoriali della Campania. Vengono inoltre presentate alcune elaborazioni relative all anno 2009, effettuate sui dati pubblicati dal DPS a febbraio La situazione al Aspetti generali I dati definitivi per il 2008 relativi agli Indicatori S.04 Presenza dei servizi di asilo nido e servizi integrativi e innovativi per l infanzia e S.05 Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l infanzia, pubblicati a metà novembre 2010 dal DPS, confermano per la Campania i principali risultati emersi dalle precedenti rilevazioni e permettono alcune osservazioni di maggiore dettaglio. Nel 2008, i comuni della Campania in cui sono presenti servizi per l infanzia sono 278, pari al 50,5% del totale dei 551 comuni della regione (tabella 1, riga 4). L Indicatore S.04 è quindi molto al di sopra del valore medio delle regioni del Mezzogiorno (33,8%) e quasi in linea con il valore nazionale (51,7%). Il target al 2013 è stato già raggiunto. Il progresso dell Indicatore rispetto al 2004 è consistente: venti punti percentuali. Dei 278 comuni che hanno attivato servizi per l infanzia, 45 (il 16%) hanno attivato sia asili nidi che servizi integrativi e innovativi (SII); 40 (il 14%) solo asili nido; 193 (il 69%) solo servizi innovativi (tabella 1, righe 1-3). In complesso, sono dunque 85 i comuni con asili nido e 238 quelli con servizi innovativi ed integrativi. Non necessariamente la distribuzione dei comuni fra queste tre fasce è strettamente associabile alla taglia dimensionale della popolazione utente: nella prima fascia, dove il servizio è più articolato (sia asili nido sia servizi), ricadono diversi comuni con un numero di bambini residenti inferiore alle 80 unità; nella terza fascia (solo servizi) figurano comuni di dimensioni relativamente rilevanti come Boscoreale, Marigliano, Battipaglia. Come si nota ancora dalla tabella 1, alla performance dei territori campani in termini di presa in carico contribuiscono peraltro (come vedremo fra breve con maggior dettaglio) le gestioni associate registrate sotto la voce ambiti territoriali (tabella 1, riga 5), e non per singolo comune, nelle rilevazioni ISTAT - DPS. La popolazione di bambini della regione residente in comuni serviti da servizi nidi (asili e/o SII) è di poco superiore alla metà del totale. Tabella 1 Attivazione dei servizi per l infanzia e presa in carico nei comuni della Campania Numero Popolazione media residente in età 0-2 anni Bambini di 0-2 anni che hanno usufruito del servizio di asilo nido Bambini di 0-2 anni che hanno usufruito di servizi integrativi e innovativi per l'infanzia Presa in carico non ponderata di bambini che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (%) 1. Comuni con asilo nido e SII ,3 2. Comuni con solo asilo nido ,7 3. Comuni con solo SII ,3 4. TOTALE ,0 5. Ambiti territoriali ,9 6. Comuni senza servizi per l'infanzia TOTALE ,8 Per quanto riguarda la tipologia di gestione, prevale per gli asili nido la gestione associata: 48 comuni su 85 (il 56%) hanno adottato solo la gestione associata, 31 comuni (36%) solo la gestione diretta, 6 comuni hanno infine adottato entrambe le forme di gestione. La prevalenza della gestione associata è assoluta se consideriamo invece i servizi integrativi e innovativi. Sono infatti 219 (su 238, il 92%) i Comuni che hanno solo una gestione associata, mentre 9 comuni hanno solo la gestione diretta e 10 comuni hanno entrambe le gestioni per questa tipologia di servizi. 32 Formez (2010), Osservazioni sui dati sub-regionali della Campania relativi agli Indicatori S.04 e S.05, Roma. 28

L offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia

L offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia 14 giugno 2010 L offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia Anno scolastico 2008/2009 L Istat diffonde i principali risultati della rilevazione rapida relativa

Dettagli

Rapporto sulla Natalità

Rapporto sulla Natalità REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale AVELLINO 1 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Avellino 1 Anno 2005 A cura di: ELVIRA BIANCO - NUNZIA FORGIONE - FRANCESCO NATALE - NATALINO

Dettagli

L OFFERTA COMUNALE DI ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA

L OFFERTA COMUNALE DI ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA 25 giugno 2012 Anno scolastico 2010/2011 L OFFERTA COMUNALE DI ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA Nell anno scolastico 2010/2011 risultano iscritti agli asili nido comunali

Dettagli

S.I.O.R.R. Sistema Informativo Osservatorio Regionale Rifiuti Produzione annuale in chilogrammi e percentuale di raccolta differenziata per Comune

S.I.O.R.R. Sistema Informativo Osservatorio Regionale Rifiuti Produzione annuale in chilogrammi e percentuale di raccolta differenziata per Comune Sistema Informativo Osservatorio Regionale annuale in chilogrammi e di raccolta differenziata per Provincia di Avellino - Anno in Altri non Aiello del Sabato 588.833-411.600-1.000.433 4.031 248,18 58,86-1.620

Dettagli

COMUNE DI AIELLO DEL SABATO Totale ,89 COMUNE DI ALTAVILLA IRPINA Totale ,70 COMUNE DI ANDRETTA Totale ,20 COMUNE DI AQUILONIA

COMUNE DI AIELLO DEL SABATO Totale ,89 COMUNE DI ALTAVILLA IRPINA Totale ,70 COMUNE DI ANDRETTA Totale ,20 COMUNE DI AQUILONIA ENTE BENEFICIARIO SOMME DA EROGARE COMUNE DI AIELLO DEL SABATO 339.642,89 COMUNE DI ALTAVILLA IRPINA 137.206,70 COMUNE DI ANDRETTA 294.873,20 COMUNE DI AQUILONIA 108.850,99 COMUNE DI ARIANO IRPINO 311.941,65

Dettagli

Provincia di Avellino - Anno 2013

Provincia di Avellino - Anno 2013 in Aiello del Sabato 649.498-397.252 1.046.750 4.003 261,491 62,05-1.046.750 1,83 3,10 Altavilla Irpina 937.891-560.360 1.498.251 4.262 351,537 62,60-1.498.251-3,72 2,05 Andretta 277.775-195.765 473.540

Dettagli

Provincia di Avellino

Provincia di Avellino Certificazione della annuale e della in Aiello del Sabato 663.167-431.001 1.094.168 4.023 271,978 61-1.094.168-1,44 4,53 Altavilla Irpina 860.648-602.129 1.462.777 4.293 340,735 59-1.462.777-3,76-2,37

Dettagli

Provincia di Avellino

Provincia di Avellino Certificazione della annuale e della in Aiello del Sabato 657.325-407.323 1.064.648 4.013 265,300 62-1.064.648 1,13-2,70 Altavilla Irpina 913.538-565.494 1.479.032 4.265 346,784 62 8.455 1.487.487 2,93

Dettagli

Provincia di Avellino

Provincia di Avellino Certificazione della annuale e della in Aiello del Sabato 633.363-436.043 1.069.406 3.958 270,188 59-1.069.406-2,52 0,45 Altavilla Irpina 708.945-525.268 1.234.213 4.196 294,140 57-1.234.213-4,32-16,55

Dettagli

Situazione secondo la vecchia regola. Altitudine al centro

Situazione secondo la vecchia regola. Altitudine al centro Altitudine: In base alla nuova : 1) Da 601 metri tutti i terreni sono Aiello del Sabato 425 Esenzione solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli Nessuna Altavilla Irpina 334 Esenzione solo per

Dettagli

TABELLA 1 POPOLAZIONE RESIDENTENTE AL 31 DICEMBRE 2007 Fonte: ISTAT Numero medio di

TABELLA 1 POPOLAZIONE RESIDENTENTE AL 31 DICEMBRE 2007 Fonte: ISTAT Numero medio di TABELLA 1 POPOLAZIONE RESIDENTENTE AL 31 DICEMBRE 2007 Fonte: ISTAT Numero Numero medio di DENSITA' Popolazione al 31 Dicembre di Numero di componenti Popolazion Codice Comuni Maschi Femmine Totale famiglie

Dettagli

SIGER. Produzione Annuale Rifiuti per Comune. - Produzione Pro Capite (Prod PC) espressa in Kg - Produzione espressa in tonnellate (t)

SIGER. Produzione Annuale Rifiuti per Comune. - Produzione Pro Capite (Prod PC) espressa in Kg - Produzione espressa in tonnellate (t) SIGER uzione Annuale Rifiuti per 2009 Totale Aiello del Sabato 3.792 997,48 333,13 664,35 66,60 263,05 Altavilla Irpina 4.143 1.646,70 1.122,62 524,08 31,83 397,47 Andretta 2.103 439,71 169,90 269,81 61,36

Dettagli

Nota introduttiva. DOSSIER D AREA ORGANIZZATIVO Alta Irpinia (Regione Campania)

Nota introduttiva. DOSSIER D AREA ORGANIZZATIVO Alta Irpinia (Regione Campania) Nota introduttiva Le Aree Interne rappresentano una ampia parte del Paese e sono aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (quali istruzione, salute e mobilità) ma ricche

Dettagli

Nidi e servizi integrativi in Italia: l indagine sulla spesa sociale dei Comuni

Nidi e servizi integrativi in Italia: l indagine sulla spesa sociale dei Comuni NIDI E SERVIZI PER L INFANZIA Conoscere per governare Nidi e servizi : l indagine sulla spesa sociale dei Comuni Giulia Milan - Istat Servizio Sanità e assistenza Unità Operativa Interventi e servizi sociali

Dettagli

FEDERAZIONE REGIONALE PENSIONATI TOSCANA GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA IN TOSCANA

FEDERAZIONE REGIONALE PENSIONATI TOSCANA GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA IN TOSCANA FEDERAZIONE REGIONALE PENSIONATI TOSCANA GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA IN TOSCANA SETTEMBRE 2009 Il lavoro si inserisce nell ambito delle attività dell

Dettagli

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2013

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2013 REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 ALTO CERVARO Comuni di: ARIANO IRPINO, CASALBORE, GRECI, MONTAGUTO, MONTECALVO IRPINO, SAVIGNANO IRPINO, ZUNGOLI MONTE PARTENIO E PIZZO DI ALVANO Comuni di:

Dettagli

INVESTIRE SU CONCILIAZIONE SIGNIFICA INVESTIRE SULLA FAMIGLIA

INVESTIRE SU CONCILIAZIONE SIGNIFICA INVESTIRE SULLA FAMIGLIA Dati utili: INVESTIRE SU CONCILIAZIONE SIGNIFICA INVESTIRE SULLA FAMIGLIA 1. Correlazione tasso demografico e partecipazione delle donne al mercato del lavoro 2. Contrastare la povertà (famiglie con più

Dettagli

TABELLA 2 COMUNITA' MONTANE. Popolazione Comunità montana Codice Num_Com

TABELLA 2 COMUNITA' MONTANE. Popolazione Comunità montana Codice Num_Com COMUNITA' MONTANE Comunità montana Codice Num_Com TABELLA 2 Comuni Popolazione 2007 Superfice DENSITA' Alta Irpinia 64003 3 Andretta 2146 43,61 49,21 Alta Irpinia 64004 4 Aquilonia 1947 55,62 35,01 Alta

Dettagli

Calendario assemblee sindacali nelle scuole statali della provincia di Avellino

Calendario assemblee sindacali nelle scuole statali della provincia di Avellino Calendario assemblee sindacali nelle scuole statali della provincia di Avellino Ordine del giorno: 1. LEGGE FINANZIARIA LUGLIO 2010 2. DEMOCRAZIA E RAPPRESENTANZA 3. DECRETO BRUNETTA MARTEDÌ 1 MARZO ORE

Dettagli

La seconda indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni

La seconda indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni 4 aprile 2007 La seconda indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Anno 2004 Ufficio della comunicazione Tel. 06 4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel. 06 4673.3106

Dettagli

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017.

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017. Piacenza, 19 marzo 2018 FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017. SINTESI Riprendiamo i dati ufficiali sul mercato del lavoro nelle province nel 2017 diffusi nei giorni scorsi

Dettagli

Prefettura di Avellino

Prefettura di Avellino At Sigg. Sindaci et Commissari straordinari et prefettizi Comuni: AIELLO DEL SABATO ALTAVILLA IRPINA ARIANO IRPINO AVELLA AVELLINO BAGNOLI IRPINO BAIANO CANDIDA CAPRIGLIA IRPINA CASSANO IRPINO CASTELVETERE

Dettagli

LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE

LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE Direzione Affari Economici e Centro Studi LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE Aprile 2009 L'andamento delle richieste

Dettagli

Le indagini e le prospettive di lavoro di Istat sui servizi educativi per la prima infanzia

Le indagini e le prospettive di lavoro di Istat sui servizi educativi per la prima infanzia Le indagini e le prospettive di lavoro di Istat sui servizi educativi per la prima infanzia Giulia Milan - ISTAT L indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati L Istat,

Dettagli

Rilevazione sulle forze di lavoro

Rilevazione sulle forze di lavoro 28 aprile 2010 Rilevazione sulle forze di lavoro Media 2009 Sul sito www.istat.it sono da oggi disponibili i dati della media 2009 della rilevazione sulle forze di lavoro. In questa statistica in breve

Dettagli

Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania

Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Giugno 2007 La tematica della conciliazione tra tempi

Dettagli

SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE

SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Dicembre 2017 - n 23 Direzione Generale dei Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica, Monitoraggio dati e Comunicazione SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE ATTIVAZIONI Nel terzo trimestre 2017

Dettagli

DISPOSIZIONE N 457 del Determinazione e liquidazione saldo IRES IRAP IMU TASI. IL DIRETTORE GENERALE

DISPOSIZIONE N 457 del Determinazione e liquidazione saldo IRES IRAP IMU TASI. IL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N 457 del 18.12.2014 Determinazione e liquidazione saldo IRES IRAP IMU TASI. IL DIRETTORE GENERALE RICHIAMATA la Delibera del Consiglio di Amministrazione n 506 del 28/4/1993 con la quale,

Dettagli

Il Quadro demografico della città di Messina

Il Quadro demografico della città di Messina DIPARTIMENTO STATISTICA Il Quadro demografico della città di Messina Le principali caratteristiche demografiche 2011 A C U R A D E L DIPARTIMENTO DI STATISTICA Premessa L Istituto Nazionale di Statistica

Dettagli

0-6 anni. I servizi per l infanzia

0-6 anni. I servizi per l infanzia Sintesi Rapporto IRES 0-6 anni. I servizi per l infanzia Presentazione di Agostino Megale Rapporto a cura di Riccardo Sanna e Anna Teselli La disponibilità informativa istituzionale. Le rilevazioni datate

Dettagli

Dossier 4. Le spese delle amministrazioni locali nell'ultimo decennio

Dossier 4. Le spese delle amministrazioni locali nell'ultimo decennio Dossier 4 Le spese delle amministrazioni locali nell'ultimo decennio Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni riunite V Commissione "Programmazione

Dettagli

DISTRETTO ALTA IRPINIA

DISTRETTO ALTA IRPINIA Alto Calore Servizi S. p. A. Sede in Avellino: Corso Europa, 41 Capitale Sociale. 27.278.037 Partita IVA Codice Fiscale: n 00080810641 Tel. 0825-7941 fax 0825-31105 - http://www.altocalore.eu N IT249609

Dettagli

I bilanci consuntivi delle amministrazioni provinciali Anno 2008

I bilanci consuntivi delle amministrazioni provinciali Anno 2008 17 giugno 2010 I bilanci consuntivi delle amministrazioni provinciali Anno 2008 L Istat presenta i risultati delle elaborazioni sui flussi finanziari dei bilanci consuntivi delle Amministrazioni provinciali

Dettagli

Anno scolastico Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. Spesa pubblica da Utenti

Anno scolastico Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. Spesa pubblica da Utenti Anno scolastico 2010-2011 Asilo Nido Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia Alfano Alfano Camerota Camerota Casaletto Spartano Casaletto Spartano Caselle in Pittari Caselle in Pittari Celle

Dettagli

Federsicurezza ll mercato della vigilanza e sicurezza private: sentiment e preoccupazioni. Focus on: Meridione e new business

Federsicurezza ll mercato della vigilanza e sicurezza private: sentiment e preoccupazioni. Focus on: Meridione e new business Rapporto di ricerca Napoli, 09 aprile 2019 (2016-249fy R04) Federsicurezza ll mercato della vigilanza e sicurezza private: sentiment e preoccupazioni. Focus on: Meridione e new business Agenda PRESENTAZIONE

Dettagli

Same PROfilesfor Unique Training. in ECEC service

Same PROfilesfor Unique Training. in ECEC service Same PROfilesfor Unique Training in ECEC service IL CASO ITALIANO La situazione dei servizi socio-educativi per l infanzia in Italia Nidi d infanzia (fascia 0-3) Scuole d infanzia (fascia 3-6) Andamentopopolazione0-2anni

Dettagli

I Sistemi di premialità e la governance nei servizi pubblici. Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Affari Regionali

I Sistemi di premialità e la governance nei servizi pubblici. Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Affari Regionali PROGETTO I Sistemi di premialità e la governance nei servizi pubblici Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Affari Regionali Roma, 25 luglio 2011 Patrizia Consolo QSN 2007-2013 & Indicatori

Dettagli

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano 1. Le imprese attive Alla fine del 2011, in Sicilia erano attive poco meno di 381.000 imprese (le registrate erano oltre 463.000), in contrazione

Dettagli

Nota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 Fonte: Istat

Nota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 Fonte: Istat Nota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 La statistica report su Natalità e fecondità si basa prevalentemente sulla rilevazione degli Iscritti in anagrafe

Dettagli

Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2016

Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2016 Direzione generale Risorse, Europa, innovazione e istituzioni Servizio statistica, comunicazione, sistemi informativi geografici, partecipazione Consumi e povertà in Emilia-Romagna. Anno 2016 Bologna,

Dettagli

PROGRAMMA ANNUALE SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (ART.10 LEGGE REGIONALE 30/2005)

PROGRAMMA ANNUALE SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (ART.10 LEGGE REGIONALE 30/2005) ALLEGATO A PROGRAMMA ANNUALE 2016 - SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (ART.10 LEGGE REGIONALE 30/2005) Indice Premesse 2 Finalità 2 I servizi educativi per la prima infanzia:

Dettagli

AGENZIA LIGURIA LAVORO Ente strumentale della Regione Liguria - Via Fieschi, 11G 16121 Genova 01025371-0102537230 E-Mail:

AGENZIA LIGURIA LAVORO Ente strumentale della Regione Liguria - Via Fieschi, 11G 16121 Genova 01025371-0102537230 E-Mail: Nel 2011 si è registrato un generale rallentamento dell economia mondiale. Si è accentuato il divario tra i ritmi di sviluppo delle principali economie avanzate, che si è dimezzato, mentre quello dei paesi

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT Se nel 2015, come è stato già sottolineato nella precedente nota pubblicata su

Dettagli

SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE

SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Marzo 2018 - n 24 Direzione Generale dei Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica, Monitoraggio dati e Comunicazione SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE ATTIVAZIONI Nel IV trimestre 2017 si registrano

Dettagli

L OCCUPAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

L OCCUPAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI L OCCUPAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI Estratto dall Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni Luglio a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi ESTRATTO DALL'OSSERVATORIO

Dettagli

SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PROGRAMMA ANNUALE 2014 AI SENSI DELL ART.10 DELLA LEGGE REGIONALE 30/2005

SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PROGRAMMA ANNUALE 2014 AI SENSI DELL ART.10 DELLA LEGGE REGIONALE 30/2005 ALLEGATO A SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PROGRAMMA ANNUALE 2014 AI SENSI DELL ART.10 DELLA LEGGE REGIONALE 30/2005 Indice Premesse 2 I servizi educativi per la prima

Dettagli

MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE.

MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE. MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE. Piacenz@economia pubblica i dati ufficiali sul mercato del lavoro recentemente diffusi

Dettagli

10 IL MERCATO DEL LAVORO

10 IL MERCATO DEL LAVORO IL MERCATO DEL LAVORO 10.1 Il quadro nazionale L andamento del mercato del lavoro nel contesto nazionale può essere un utile strumento per meglio inquadrare le dinamiche occupazionali conosciute a livello

Dettagli

L offerta di servizi sportivi in Italia

L offerta di servizi sportivi in Italia 6 novembre 2002 L offerta di servizi sportivi in Italia In occasione della Sesta conferenza nazionale di statistica, l appuntamento biennale tra produttori e utilizzatori della statistica ufficiale, dedicato

Dettagli

,1 117 ITALIA

,1 117 ITALIA Tavola 1 Spesa per interventi e servizi sociali dei comuni singoli e associati per regione e ripartizione geografica Anno 2016 (valori assoluti, percentuali e spesa procapite) REGIONI E RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Dettagli

Giunta Regionale della Campania

Giunta Regionale della Campania Giunta Regionale della Campania DECRETO DIRIGENZIALE DIPARTIMENTO Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali CAPO DIPARTIMENTO DIRETTORE GENERALE / DIRIGENTE STAFF DIPARTIMENTO DIRIGENTE UNITA

Dettagli

GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI

GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI 19 aprile 2011 Anno 2008 GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI Nel 2008 i Comuni italiani, in forma singola o associata, hanno destinato agli interventi e ai servizi sociali

Dettagli

FOCUS n. 10 / 2018 ESCLUSIONE SOCIALE: IL DIVARIO FRA MEZZOGIORNO E NORD. Fonte dei dati: Istat. Indicatori territoriali per le

FOCUS n. 10 / 2018 ESCLUSIONE SOCIALE: IL DIVARIO FRA MEZZOGIORNO E NORD. Fonte dei dati: Istat. Indicatori territoriali per le variabilità attraverso il CV. L intervallo temporale entro cui si effettuano le analisi sono differenti per ciascun indicatore, in funzione dell effettiva disponibilità dei dati. Fonte dei dati: Istat.

Dettagli

Il nomenclatore e la statistica ufficiale

Il nomenclatore e la statistica ufficiale Il nomenclatore e la statistica ufficiale L'indagine sugli sociali dei Comuni Giulia Milan Istat Servizio Sanità e assistenza Unità Operativa Interventi e servizi sociali Il nomenclatore e la statistica

Dettagli

STIMA PRELIMINARE DEL PIL E DELL OCCUPAZIONE TERRITORIALE ANNO Pil 2018: corre il Nord-est, ma frena il Sud

STIMA PRELIMINARE DEL PIL E DELL OCCUPAZIONE TERRITORIALE ANNO Pil 2018: corre il Nord-est, ma frena il Sud 26 GIUGNO 2019 ANNO 2018 Pil 2018: corre il Nord-est, ma frena il Sud Nel 2018 la crescita del Prodotto interno lordo è ben superiore alla media nazionale nel Nord-est (+1,4%), con una dinamica particolarmente

Dettagli

I PUBBLICI ESERCIZI IN ITALIA Distribuzione dei p.e. (valori assoluti - giugno 2006)

I PUBBLICI ESERCIZI IN ITALIA Distribuzione dei p.e. (valori assoluti - giugno 2006) I PUBBLICI ESERCIZI IN ITALIA Distribuzione dei p.e. (valori assoluti - giugno 2006) Regioni Ristoranti (U.L.) Bar (U.L.) Piemonte 7.544 12.708 Valle d'aosta 589 646 Lombardia 13.165 27.552 Trentino 2.635

Dettagli

Lettura al cruscotto statistico. Provincia di Reggio Calabria

Lettura al cruscotto statistico. Provincia di Reggio Calabria Lettura al cruscotto statistico Provincia di Reggio Calabria Anno 2012 LETTURA AL CRUSCOTTO STATISTICO Provincia di Reggio Calabria 1. Struttura e andamento del sistema produttivo 1.1 Lo stock di imprese

Dettagli

La diffusione dei servizi socio-educativi comunali per la prima infanzia in Italia e FVG

La diffusione dei servizi socio-educativi comunali per la prima infanzia in Italia e FVG centro stam La diffusione dei servizi socio-educativi comunali per la prima infanzia in e REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Direzione generale Servizio programmazione, pianificazione strategica, controllo

Dettagli

8. Benessere soggettivo 1

8. Benessere soggettivo 1 107 8. Benessere soggettivo 1 Nel 17 l indice composito del Benessere soggettivo ha registrato un peggioramento (quasi 2 punti inferiore al 16), dopo la variazione positiva dell anno precedente. L arretramento

Dettagli

IL REDDITO E GLI INDICATORI DI BENESSERE ECONOMICO. Un analisi dei dati Istat 2016

IL REDDITO E GLI INDICATORI DI BENESSERE ECONOMICO. Un analisi dei dati Istat 2016 IL REDDITO E GLI INDICATORI DI BENESSERE ECONOMICO Un analisi dei dati Istat 2016 Istat ha recentemente diffuso i risultati dell indagine 2016 sul reddito e le condizioni di vita delle famiglie. Tale indagine

Dettagli

GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI

GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI 31 maggio 2013 Anno 2010 GLI INTERVENTI E I SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI Nel 2010 i Comuni italiani, in forma singola o associata, hanno destinato agli interventi e ai servizi sociali

Dettagli

L indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni

L indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni 26 giugno 2008 L indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Anno 2005 L indagine raccoglie informazioni con cadenza annuale sulle politiche di welfare gestite a livello locale.

Dettagli

INDICATORI DI FABBISOGNO

INDICATORI DI FABBISOGNO Ragioneria Generale I Direzione Sistemi informativi di pianificazione e controllo finanziario U.O. Statistica INDICATORI DI FABBISOGNO Valutazione delle condizioni esterne nei municipi Indice Asili nido...

Dettagli

IL SISTEMA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0/3 ANNI NEL TERRITORIO PROVINCIALE 1

IL SISTEMA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0/3 ANNI NEL TERRITORIO PROVINCIALE 1 SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA Servizio politiche sociali e per la salute IL SISTEMA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0/3 ANNI NEL TERRITORIO PROVINCIALE 1 alcuni dati di sfondo - Novembre 2007-1 a

Dettagli

La prima indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Anno 2003

La prima indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Anno 2003 2 dicembre 2005 La prima indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni Anno 2003 La prima indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli e associati rileva

Dettagli

Lavoro News # 8 Bollettino trimestrale sul mercato del lavoro

Lavoro News # 8 Bollettino trimestrale sul mercato del lavoro Agenzia per il lavoro e l istruzione Osservatorio sul MdL Lavoro News # 8 Bollettino trimestrale sul mercato del lavoro I DATI DEL QUARTO TRIMESTRE 2013 ISTAT Indagine Continua sulle Forze di Lavoro Napoli

Dettagli

Monitoraggio. La chiusura degli istituti per minori in Italia

Monitoraggio. La chiusura degli istituti per minori in Italia Monitoraggio La chiusura degli istituti per minori in Italia Aggiornamento sullo stato di attuazione al 31 marzo 2009 Nell ambito della riforma dell adozione e dell affidamento, la legge 149 del 2001 rappresenta

Dettagli

La spesa farmaceutica nel 2003

La spesa farmaceutica nel 2003 La spesa farmaceutica nel 2003 Analisi dell andamento della spesa farmaceutica convenzionata a livello nazionale e regionale MARZO 2004 Pagina 3 LA SPESA FARMACEUTICA NEL 2003 I dati nazionali Sommario:

Dettagli

PROTESTI E PAGAMENTI DELLE IMPRESE

PROTESTI E PAGAMENTI DELLE IMPRESE PROTESTI E PAGAMENTI DELLE IMPRESE O SSERVAT ORIO 3 q DICEMBRE 2018 N 32 TORNANO A CRESCERE I PROTESTI DELLE IMPRESE NEL TERZO TRIMESTRE SINTESI DEI RISULTATI - Tra luglio e settembre si registra una battuta

Dettagli

OCCUPAZIONE E REDDITO IN ALCUNE REGIONI EUROPEE NELL OBIETTIVO CONVERGENZA NEL PERIODO DELLA CRISI 2008-2013

OCCUPAZIONE E REDDITO IN ALCUNE REGIONI EUROPEE NELL OBIETTIVO CONVERGENZA NEL PERIODO DELLA CRISI 2008-2013 OCCUPAZIONE E REDDITO IN ALCUNE REGIONI EUROPEE NELL OBIETTIVO CONVERGENZA NEL PERIODO DELLA CRISI 2008-2013 1. Le regioni obiettivo Convergenza analizzate Bari, marzo 2015 Come è noto, la crisi dell economia,

Dettagli

Figura 10.1: Produzione dei rifiuti urbani 1

Figura 10.1: Produzione dei rifiuti urbani 1 CAPITOLO 10 La produzione totale dei rifiuti urbani ha fatto rilevare, tra il 2006 e il 2007, una sostanziale stabilità, con una crescita dello 0,1% circa. Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti

Dettagli

I PRINCIPALI INDICATORI DI

I PRINCIPALI INDICATORI DI I PRINCIPALI INDICATORI DI FABBISOGNO PER MUNICIPIO A ROMA CAPITALE Anno 2016 Indice Fabbisogno di servizi sociali... 4 I campi d indagine... 4 Gli asili nido... 4 Famiglie e minori... 5 Anziani... 6 Disagio

Dettagli

XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati UNIVERSITA E LAVORO, UN PAESE A DUE VELOCITA

XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati UNIVERSITA E LAVORO, UN PAESE A DUE VELOCITA XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati UNIVERSITA E LAVORO, UN PAESE A DUE VELOCITA Napoli, - Il XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale

Dettagli

STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI

STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI 27 novembre 2014 Anno 2012 STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI Nel 2012, le imprese attive dell industria e dei servizi di mercato sono 4,4 milioni e occupano

Dettagli

NOTA Le assunzioni a tempo indeterminato. Le tendenze nazionali 2014-2015

NOTA Le assunzioni a tempo indeterminato. Le tendenze nazionali 2014-2015 Fvg prima regione per crescita di assunzioni a (+110%). Voucher boom: ne sono stati venduti 5 milioni nel 2015 Elaborazione Ires Fvg Nel 2015 il Friuli Venezia Giulia è la regione in cui si è registrata

Dettagli

-5% -10% -15% -20% -25% -30%

-5% -10% -15% -20% -25% -30% 2 Premessa Le informazioni diffuse con i Bollettini mensili sulle entrate tributarie di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna, pubblicati sui portali web istituzionali dalle Amministrazioni

Dettagli

FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI

FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI RAPPORTO 2016. Nel 2015 gli Iscritti all Albo sono in crescita (+1%), mentre i redditi medi (dichiarazioni 2015, anno d imposta 2014) sono in calo dell 1,9% a fronte di una crescita del Pil nominale nel

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN SICILIA NEL 2009

IL MERCATO DEL LAVORO IN SICILIA NEL 2009 on lliine REGIONE SICILIANA Servizio Statistica ed Analisi Economica Notiziario di Statistiche Regionali a cura del Servizio Statistica della Regione na in collaborazione con ISTAT Anno 2 n. 2/1 IL MERCATO

Dettagli

L attuazione della GARANZIA GIOVANI in Italia

L attuazione della GARANZIA GIOVANI in Italia L attuazione della GARANZIA GIOVANI in Italia 06 maggio 2015 1 Programmazione attuativa (dati al 06 maggio 2015) Le risorse finanziarie del Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani

Dettagli

P.A., SVIMEZ: AL SUD 530MILA OCCUPATI CONTRO 800MILA DEL NORD Gli occupati nelle Regioni calati del 9% al Sud, in crescita del 28% al Centro-Nord

P.A., SVIMEZ: AL SUD 530MILA OCCUPATI CONTRO 800MILA DEL NORD Gli occupati nelle Regioni calati del 9% al Sud, in crescita del 28% al Centro-Nord Roma, 13 giugno 2014 P.A., SVIMEZ: AL SUD 530MILA OCCUPATI CONTRO 800MILA DEL NORD Gli occupati nelle Regioni calati del 9% al Sud, in crescita del 28% al Centro-Nord Non è vero che al Sud il settore pubblico

Dettagli

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2008

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2008 Conferenza le Regioni e le Province Autonome Ministero Lavoro, la Salute e le Politiche sociali Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2008 SGRTO STATISTICO,

Dettagli

L attuazione della GARANZIA GIOVANI in Italia

L attuazione della GARANZIA GIOVANI in Italia L attuazione della GARANZIA GIOVANI in Italia 13 maggio 2015 1 Programmazione attuativa (dati al 13 maggio 2015) Le risorse finanziarie del Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani

Dettagli

Aspetti quantitativi e qualitativi della cooperazione sociale Italiana e aderente a Legacoop. La fotografia al andamento e

Aspetti quantitativi e qualitativi della cooperazione sociale Italiana e aderente a Legacoop. La fotografia al andamento e Aspetti quantitativi e qualitativi della cooperazione sociale Italiana e aderente a Legacoop La fotografia al - andamento 2011- e -2016 Novembre 2017 Premessa L Area Studi Legacoop ha svolto per conto

Dettagli

PROGRAMMA ANNUALE SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (ART.10 LEGGE REGIONALE 30/2005)

PROGRAMMA ANNUALE SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (ART.10 LEGGE REGIONALE 30/2005) ALLEGATO A PROGRAMMA ANNUALE 2015 - SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (ART.10 LEGGE REGIONALE 30/2005) Indice Premesse 2 Finalità 2 I servizi educativi per la prima infanzia:

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE

IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE LAVORO Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Centro Studi CNA IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE 18 APRILE 2018 IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE, I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI DIREZIONE GENERALE PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI (DGSIS) Div. 3 - Ufficio

Dettagli

Le biblioteche di pubblica lettura degli enti territoriali. (anno 2013)

Le biblioteche di pubblica lettura degli enti territoriali. (anno 2013) Le biblioteche di pubblica lettura degli enti territoriali (anno 2013) Roma, 4 dicembre 2014 L indagine L indagine statistica sulle biblioteche di pubblica lettura degli enti territoriali è stata promossa

Dettagli

PROVINCIA DI AVELLINO

PROVINCIA DI AVELLINO PIANO PROVINCIALE DIMENSIONAMENTO ISTITUZIONI SCOLASTICHE 2013/2014 Nuove Istituzioni I grado N. Nuova Istituzione Sedi accorpate N. Alunni 1 Istituto Comprensivo Aiello del Sabato Scuola Media Cesinali

Dettagli

I bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali Anno 2003

I bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali Anno 2003 ISTAT I bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali Anno 2003 La rilevazione rapida sui certificati del conto di bilancio dei Comuni, condotta dall Istat in collaborazione con il Ministero dell Interno,

Dettagli

I principali risultati

I principali risultati FINANZA LOCALE: ENTRATE E SPESE DEI BILANCI CONSUNTIVI (COMUNI, PROVINCE E REGIONI). ANNO 2014 1 I principali risultati 1 Comuni Nel prospetto 1 sono riportati i principali risultati finanziari di competenza

Dettagli

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA 5 Maggio 2015 INDICE SINTESI... 3 ABITAZIONI... 4 ABITAZIONI OCCUPATE DA PERSONE RESIDENTI... 6 POPOLAZIONE E FAMIGLIE... 9 ABITAZIONI

Dettagli

I principali risultati

I principali risultati FINANZA LOCALE: ENTRATE E SPESE DEI BILANCI CONSUNTIVI (COMUNI, PROVINCE E REGIONI). ANNO 2013 1 I principali risultati 1 Comuni Nel prospetto 1 sono riportati i principali risultati finanziari di competenza

Dettagli

La lettura di libri in Italia

La lettura di libri in Italia 12 maggio 2010 La lettura di in Italia Anno 2009 L indagine Aspetti della vita quotidiana rileva ogni anno informazioni sulla lettura di nel tempo libero, sul profilo dei lettori e sulla dotazione delle

Dettagli

Dossier Il mercato del lavoro nel Mezzogiorno

Dossier Il mercato del lavoro nel Mezzogiorno Attività conoscitiva preliminare all esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo)

Dettagli

Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica - Open Data LE CARATTERISTICHE DELL OCCUPAZIONE A ROMA

Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica - Open Data LE CARATTERISTICHE DELL OCCUPAZIONE A ROMA LE CARATTERISTICHE DELL OCCUPAZIONE A ROMA Anno 2017 Indice Le caratteristiche dell a Roma... 4 La base occupazionale secondo il sesso e l età... 4 Il livello di istruzione degli occupati... 8 Pubblicato

Dettagli