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1 N /2016 REG.PROV.COLL. N /2015 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3566 del 2015, proposto da: Roberta Imperi, rappresentata e difesa dagli avv. Armando Alfieri, Salvatore Cino, con domicilio eletto presso l avv. Armando Alfieri in Napoli, via Medina, n.17; Doca Preziosi Srl, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Salvatore Cino, con domicilio eletto presso l avv. Armando Alfieri in Napoli, via Medina, n. 17; contro Equitalia Sud S.p.a., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Raffaella Crispino, con domicilio eletto presso la Segreteria di questo T.A.R. Campania essendo mancata l elezione di domicilio nel Comune in cui ha sede questo Tribunale Amministrativo (art. 25 c.p.a.); per l'accertamento e la declaratoria del diritto di accesso ai documenti di cui alla istanza di accesso alla documentazione amministrativa presentata dalla ricorrente ad Equitalia S.p.a. in data ; Visti il ricorso e i relativi allegati; 1

2 Visto l'atto di costituzione in giudizio di Equitalia Sud S.p.A.; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 27 gennaio 2016 la dott.ssa Anna Corrado e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO La ricorrente, nella qualità di legale rappresentante della società Doca Preziosi S.r.l., al fine di conoscere l esposizione debitoria della società medesima, richiedeva e otteneva l estratto di ruolo dal quale emergeva una rilevante posizione debitoria derivante dalla presenza di numerose cartelle esattoriali. Con istanza inoltrata a Equitalia la ricorrente ha chiesto di ottenere copia conforme all originale, in forma cartacea, delle cartelle esattoriali di cui al ruolo ed elencate nell istanza di accesso, degli avvisi di addebito e, infine, le relative relate di notifica. A fronte di detta istanza, Equitalia si è detta disponibile a consegnare copia delle relate di notifica (cfr. nota dell 8 maggio 2015) mentre, per quanto concerne le copie conformi agli originali delle cartelle, con nota del 5 giugno 2015 l Ente ha comunicato alla ricorrente che nella impossibilità di produrre copia conforme delle cartelle di pagamento, del cui originale esiste un unico esemplare già notificato al contribuente, si è provveduto alla elaborazione di una riproduzione delle stesse, che, sia pur uguale nei contenuti, è tuttavia soggetta alle variazioni di forma e struttura dovute alle modifiche normative e societarie succedutesi nel tempo. Avverso le note di Equitalia sopra menzionate è proposto ricorso deducendo la ricorrente violazione della disciplina in materia di accesso di cui agli articoli 22 e ss della legge 241/1990 ed eccesso di potere per non essersi reso disponibile l Agente della riscossione all esibizione delle cartelle richieste in copia conforme all originale con limitazione, quindi, del proprio diritto. La ricorrente formula anche domanda di risarcimento di danni da liquidare in via equitativa. Si è costituita in giudizio Equitalia eccependo l inammissibilità del ricorso per mancata notifica dello stesso ai controinteressati, mancanza dei presupposti per esercitare il diritto di accesso, carenza di motivazione; infine, Equitalia chiede che venga dichiarata cessata la materia del contendere depositando in atti le relate riferite alle cartelle e la ristampa delle cartelle notificate. 2

3 Alla camera di consiglio del 13 gennaio 2016 il Collegio ha avvisato le parti circa la possibilità di dichiarare la improcedibilità del ricorso in ragione del corposo deposito documentale effettuato da Equitalia. Il difensore della ricorrente ha chiesto il rinvio ad altra camera di consiglio per valutare la satisfattività del deposito documentale. Alla camera di consiglio del 27 gennaio 2016 il ricorso è stato trattenuto in decisione. Il ricorso deve essere dichiarato improcedibile come da avviso ribadito alle parti alla odierna camera di consiglio. Il Collegio ritiene di non condividere la tesi di parte ricorrente in ordine alla affermata non satisfattività del deposito documentale in quanto il deposito effettuato riguarderebbe le copie di cartelle esattoriali per le quali manca l attestazione di conformità all'originale. Al riguardo va richiamato l articolo 26 del d.p.r. 29/09/1973, n. 602 in materia di notificazione della cartella di pagamento, secondo il quale La cartella è notificata dagli ufficiali della riscossione o da altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero, previa eventuale convenzione tra comune e concessionario, dai messi comunali o dagli agenti della polizia municipale. La notifica può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento; in tal caso, la cartella è notificata in plico chiuso e la notifica si considera avvenuta nella data indicata nell'avviso di ricevimento sottoscritto da una delle persone previste dal secondo comma o dal portiere dello stabile dove è l'abitazione, l'ufficio o l'azienda.il concessionario deve conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione dell'avvenuta notificazione o l'avviso di ricevimento ed ha l'obbligo di farne esibizione su richiesta del contribuente o dell'amministrazione. Dalla piana lettura della norma richiamata emerge che l originale della cartella, risultando notificato al contribuente, non è più nella disponibilità del concessionario, al quale rimane la matrice o la copia della cartella con la relata di notifica della stessa. Per legge, quindi, ciò che il contribuente/ricorrente può ottenere dall Ente in sede di accesso è la copia della cartella rinvenibile presso gli archivi del concessionario, che non potrà recare il visto di conformità all originale per inesistenza dell originale stesso, già consegnato al contribuente in sede di notifica della stessa. E principio generale di ordine logico prima ancora che giuridico che in tanto può prodursi copia conforme ad un determinato atto in quanto questo sia nella disponibilità del soggetto cui è richiesta la copia. Atteso che l originale della cartella è notificato al contribuente, è nelle cose che non può darsi copia conforme all originale nel senso invocato dalla ricorrente. In tema va considerato anche quanto affermato dal Consiglio di Stato secondo cui se la documentazione esiste va esibita (originale della cartella di pagamento e relata di notifica) e il 3

4 concessionario dovrà quindi ricercarla ed esibirla. Se detta documentazione invece non fosse più esistente, il concessionario che si assumerà formalmente la responsabilità di quanto dichiarato, non essendo a ciò sufficiente una mera dichiarazione del difensore resa nel corso di un processo, ovvero una affermazione contenuta in una memoria difensiva ciò attesterà in un apposito atto, chiarendo dove essa possa essere reperita, e/o in che occasione sia andata distrutta, mentre nella ipotesi che essa fosse stata già trasmessa ad altra amministrazione, provvederà a girare ex. art. 6, comma 2, del d.p.r. n. 184 del 2006 la richiesta di accesso alla Amministrazione che la detiene. Nella ipotesi in cui essa certifichi, con apposito atto, contestabile nelle forme di legge, che l originale della cartella di pagamento non si rinvenga (più) nella disponibilità del Concessionario della riscossione (né possa rinvenirsi nella disponibilità di alcuna altra Amministrazione, cui in caso contrario andrebbe girata la richiesta di accesso) il concessionario - attestato ciò in un apposito atto - provvederà a consegnare all istante la documentazione di cui comunque dispone (cfr. Cons. Stato sez. IV, n del 31 marzo 2015). Nel caso in esame è la stessa Equitalia che dichiara, con la nota del 5 giugno 2015, che l Ente è impossibilitato a produrre copia conforme delle cartelle di pagamento, per inesistenza dell originale, il cui unico esemplare è stato notificato al contribuente e che di conseguenza può solo elaborare una riproduzione delle stesse, che, sia pur uguale nei contenuti, è tuttavia soggetta alle variazioni di forma e struttura dovute alle modifiche normative e societarie succedutesi nel tempo. Tale deposito documentale deve quindi considerarsi satisfattivo della richiesta di accesso formulata dalla ricorrente. Da un punto di vista sostanziale deve rilevarsi che ciò che serve alla ricorrente al fine di tutelare i propri interessi giuridici è che la copia della cartella provenga dall Agente della riscossione (cioè lo stesso soggetto competente a riscuotere il tributo richiesto ovvero a diventare legittimato passivo in un eventuale contenzioso che il ricorrente dovesse attivare) e che il contenuto della copia rilasciata corrisponda quanto a tipologia di tributo, ammontare del dovuto e caratteristiche essenziali all originale a suo tempo notificato, la cui custodia sarebbe comunque onere del destinatario della cartella. Se la cartella nel tempo ha cambiato forma o intestazione per le modifiche societarie che hanno interessato l Ente ciò non ha alcuna rilevanza a meno che la ricorrente non riscontri errori, illegittimità o incongruenze rispetto ai contenuti delle cartelle medesime che fanno pensare ad atti alterati o manomessi, ipotesi che non ricorre nel caso di specie essendosi limitato il difensore della ricorrente a contestare, solo ed in via generica, la mancata conformità all originale delle cartelle. 4

5 Del resto, l accesso ai documenti è istituto finalizzato a consentire al richiedente la conoscenza di dati ed elementi utili alla tutele di una sua posizione giuridicamente rilevante. Nella specie, detta esigenza conoscitiva è ragionevolmente soddisfatta con la documentazione depositata da Equitalia, inconferente essendo nelle eccezionali condizioni suddette di indisponibilità degli originali al riguardo la forma grafica degli atti ovvero altri elementi estrinseci. Ad avviso del Collegio, quindi, non pare che si possa dubitare, con riguardo al presente deposito documentale effettuato da Equitalia, in difetto di specifiche contestazioni, che si tratti della copia (sebbene priva del visto di conformità all originale) delle cartelle di pagamento di cui è questione. Alla luce delle esposte considerazioni il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza alla decisione. Le spese di lite, in ragione della novità della questione, possono essere compensate tra le parti. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Sesta) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara improcedibile. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Napoli nella camera di consiglio del giorno 27 gennaio 2016 con l'intervento dei magistrati: Bruno Lelli, Presidente Umberto Maiello, Consigliere Anna Corrado, Primo Referendario, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 09/03/2016 5

6 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) 6