Provincia di Forlì-Cesena AVVISO PUBBLICO DI CHIAMATA DI OPERAZIONI ANNO 2010

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1 Allegato A) alla determina dirigenziale n /1242 del 19/05/2010 Provincia di Forlì-Cesena AVVISO PUBBLICO DI CHIAMATA DI OPERAZIONI ANNO 2010 FINANZIATE CON FSE ASSI ADATTABILITA, OCCUPABILITA, INCLUSIONE SOCIALE FINANZIATE CON FONDO REGIONALE PER LA DISABILITA SCADENZA PRESENTAZIONE TELEMATICA OPERAZIONI 21 giugno 2010 ore ottobre 2010 ore Le domande di finanziamento dovranno essere presentate entro il giorno successivo alla presentazione telematica delle Operazioni e comunque non oltre il giorno successivo alle date di scadenza sopra indicate Indice

2 INDICE A) Riferimenti legislativi e normativi... 1 B) Obiettivi generali... 5 C) Azioni finanziabili e risorse disponibili... 7 D) Aiuti di stato... 9 E) Priorità F) Soggetti ammessi alla presentazione delle operazioni G) Destinatari H) Indicazioni per la formulazione delle Operazioni (comuni a tutte le azioni) I) Modalità e termini per la presentazione delle operazioni J) Procedure e criteri di valutazione K) Tempi ed esiti delle istruttorie L) Termine per l avvio delle operazioni M) Descrizione dettagliata della proprietà dei prodotti N) Indicazione delle garanzie e coperture assicurative (ove pertinente) O) Indicazione del foro competente P) Indicazione del responsabile del procedimento ai sensi della legge 241/1990 e s.m.i Q) Tutela della privacy Allegato 1 SCHEDE TECNICHE Allegati A B e C Dichiarazioni Allegato 2) PROCEDURA OPERATIVA INTEGRATA PER L INSERIMENTO IN UNA POLITICA ATTIVA DEL LAVORO DI DISOCCUPATI E SOGGETTI DISABILI... 74

3 A) Riferimenti legislativi e normativi Richiamati: - il regolamento n. 1081/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999; - il regolamento n. 396/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 maggio 2009 che modifica il regolamento n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE; - il regolamento n. 1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006, recante le disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999; - il regolamento n. 284/2009 del Consiglio del 7 aprile 2009 che modifica il regolamento (CE) n.1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria; - il regolamento n. 1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1083/06 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento (CE) n. 1080/06 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; - il regolamento 846/2009 della Commissione del 1 settembre 2009, che modifica il Reg. n. 1828/2006 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1083/06 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento (CE) n. 1080/06 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; - la deliberazione del C.I.P.E. n. 36 del 15/06/2007 (pubblicata sulla GU n. 241 del ) concernente Definizione dei criteri di cofinanziamento nazionale degli interventi socio strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007/2013 ; - la decisione comunitaria di approvazione del Quadro Strategico Nazionale n. C(2007) 3329 del 13/07/2007; - Il decreto del Presidente della Repubblica del 3/10/2008 Regolamento di esecuzione del Regolamento (CE) 1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del ; U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 1

4 - la seguente disciplina sugli aiuti di stato - DGR n. 332/2007 con la quale la regione ha disciplinato gli aiuti di Stato di importanza minore (de minimis) in attuazione del Regolamento CE 1998/2006; - DGR n. 1915/2009 che modifica la DGR n. 1968/2008 Approvazione nuovo regime di aiuti alla formazione a seguito del Regolamento (CE) N. 800/2008 ; - la Comunicazione della Commissione Europea Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell accesso al finanziamento nell attuale situazione di crisi finanziaria ed economica del 22 gennaio 2009 e conseguente modifica del 25 febbraio 2009 (di seguito Comunicazione ); - il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (di seguito DPCM o direttiva ) contenente la Direttiva che recepisce il quadro comunitario temporaneo di compatibilità degli aiuti destinati a porre rimedio alle difficoltà provocate all economia reale della crisi finanziaria mondiale, basato sull articolo 87, paragrafo 3, lettera b) del Trattato CE, contenuto nella Comunicazione di cui al trattino precedente; - le Linee Guida per l applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 giugno 2009 relativi alla direttiva di cui al trattino precedente (di seguito le Linee Guida ); - la Decisione della Commissione Europea del 28 maggio 2009 C(2009)4277 sull aiuto n. N 248/2009 sugli aiuti temporanei di importo limitato e compatibile (art. 3 del DPCM) (di seguito la decisione di approvazione della Commissione Europea ); - la DGR n. 1033/2009 che ha definito le condizioni di compatibilità degli aiuti temporanei di importo limitato di cui alla direttiva sopra indicata; - Regolamento (CE) n. 1535/2007 della Commissione, del 20 dicembre Applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione agricola. Richiamate anche: - la decisione di approvazione C(2007)5327 del 26/10/2007 del Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione da parte della Commissione Europea; - l atto di Giunta regionale n del 12/11/2007 recante POR FSE Emilia-Romagna obiettivo 2 Competitività regionale ed occupazione Presa d atto della decisione di approvazione della Commissione Europea ed individuazione dell Autorità di Gestione e delle relative funzioni e degli Organismi Intermedi ; - la deliberazione dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 101 dell 01/03/2007 Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione. (Proposta della Giunta regionale in data 12/02/2007, n. 159 ; - la deliberazione dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 117 del 16 /05/2007 Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010.(Proposta della Giunta regionale in data 16/04/2007, n. 503); U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 2

5 Viste - la L.R. n. 12 del 30 giugno 2003, Norme per l uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l arco della vita, attraverso il rafforzamento dell istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro ed in particolare l art. 13 Finanziamento dei soggetti e delle attività ; - la L.R. n. 17 del 1^ agosto 2005, Norme per la promozione dell occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del Lavoro ; Richiamate le deliberazioni: - la deliberazione della Giunta Regionale n. 177 del 10/02/2003 Direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed alle regole per l accreditamento degli organismi di formazione professionale e ss.mm.; - la deliberazione della Giunta Regionale n. 105 del 1/02/2010 Revisione alle disposizioni in merito alla programmazione, gestione e controllo delle attività formative e delle politiche attive del lavoro, di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale 11/02/2008 n. 140 e aggiornamento degli standard formativi di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale 14/02/2005, n. 265 ; - la deliberazione della Giunta Regionale n. 680 del 14/05/2007 Approvazione di un Accordo fra Regione e Province dell Emilia-Romagna per il coordinamento della programmazione 2007/2009 per il sistema formativo e per il Lavoro (L.R. 12/03 L.R. 17/5) in attuazione della delibera di G.R. 503/07 e ss.mm; - la deliberazione della Giunta Regionale n. 618 del 05/05/2008 Integrazione all'accordo fra Regione e Province dell'emilia-romagna di cui alla Delibera di.g.r. n. 680/2007- Poli tecnici ; - la deliberazione della Giunta Regionale n.1783 dell 11/11/2009 Approvazione di un Accordo per fra Regione e Province dell Emilia-Romagna per il coordinamento della programmazione 2010 per il sistema formativo e per il Lavoro (L.R. 12/03 L.R. 17/5) in attuazione della delibera di G.R. 503/07 e ss.mm; Viste inoltre: - la deliberazione della Giunta Provinciale n 51272/203 del 29/05/2007 con oggetto: <L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005: recepimento e adozione dell Accordo fra Regione e Province dell Emilia- Romagna per il coordinamento della programmazione 2007/2009 per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005) in attuazione della Delibera di G.R. n 503/2007 >; - la deliberazione del Consiglio Provinciale n 71511/154 del 30/07/2007 con oggetto: <L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005: Intesa fra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena per la programmazione delle politiche per il sistema formativo e per il lavoro triennio : approvazione>; - la deliberazione della Giunta Provinciale n 48769/250 del 12/05/2008 con oggetto: <L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005: recepimento e adozione dell Integrazione dell Accordo fra Regione e Province dell Emilia-Romagna per il coordinamento della programmazione 2007/2009 per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005) di cui alla DGR 680/2007 Poli Tecnici ; U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 3

6 - la delibera del Consiglio Provinciale n 15218/44 del 04/03/2010 con oggetto: <L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005: Intesa fra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena per le politiche della formazione e del lavoro: modifiche ed integrazioni per il 2010, relative alle azioni da svolgere nell ambito dei servizi per l impiego : approvazione>; - Delibera della Giunta Provinciale n /212 del 11/05/2010 di approvazione delle Indicazioni della Giunta Provinciale per l attuazione dell Intesa fra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forli -Cesena per la programmazione delle politiche per il sistema formativo e per il lavoro anno 2010 ; Richiamate le seguenti delibere regionali riferite al sistema di qualifiche e di certificazione: - Delibera della Giunta Regionale n. 936 del 17/05/2004 Il sistema regionale delle Qualifiche orientamenti, metodologia, struttura ; - Delibera della Giunta Regionale n. 265 del 14/02/2005 Approvazione degli standard dell offerta formativa a qualifica e revisione di alcune tipologie d azione di cui alla delibera di G.R. 177/03 ; - Delibera della Giunta Regionale n. 1434/2005 Orientamenti, metodologia e struttura per la definizione del sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze e ss.mm. con cui si approva l impianto del Sistema regionale di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze; - Delibera della Giunta Regionale n. 530/2006 Il sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze, con cui si approvano, contestualmente, i ruoli professionali per l erogazione del Servizio di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze e i documenti rilasciati in esito a tale processo; Viste infine le deliberazioni della Giunta Regionale nn. 2212/2004, 265/2005, Allegato E, 788/2005, 1476/2005, 1719/2006, 335/2007, 1347/2007, 141/ /2009, 1010/2009 con cui si approvano le qualifiche che fanno parte del Repertorio regionale delle Qualifiche. Richiamati i seguenti atti regionali riferiti alla formazione degli Operatori Socio Sanitari: Delibera della Giunta Regionale n 986/2001 avente per oggetto Attuazione delle Linee guida di cui alla Delibera di G.R. 1404/2000 e recepimento dell Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni in relazione al profilo dell Operatore Socio Sanitario: approvazione del modello regionale di formazione iniziale per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario limitatamente alla parte che si riferisce al recepimento dell Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni in data 22 febbraio 2001 tra il Ministro della Sanità, il Ministro della Solidarietà Sociale, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano in relazione al profilo dell Operatore Socio Sanitario; Delibera della Giunta Regionale n 464/2008 Disposizioni in ordine al riconoscimento delle competenze professionali possedute da cittadini stranieri in ambito sanitario al fine del conseguimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario e recepimento del documento concordato in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome concernente i criteri per la predisposizione dei relativi percorsi complementari ; Delibera della Giunta Regionale n 191/2009 Disposizioni per la formazione dell'operatore Socio Sanitario in attuazione della L.R. 12/2003 e approvazione dei relativi standard professionali e formativi ; Vista la Delibera delibera di G.R. n.731 del 19/05/2008 Indirizzi 2008/2010 per l utilizzo del Fondo regionale per l occupazione delle persone con disabilità: L.R. 1 agosto 2005, n. 17, art. 19 e criteri di riferimento per la programmazione di dette risorse da parte delle Provincie, con cui è stato approvato il programma di intervento regionale per il triennio 2008/2010 e il riparto dei fondi fra le Province per i 3 anni. U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 4

7 B) Obiettivi generali Con il presente Avviso si intende dare attuazione alle indicazioni programmatiche espresse dalla Giunta Provinciale, quale realizzazione, per il 2010, dell Intesa fra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena per le politiche della formazione e del lavoro- anno Le previsioni espresse nel documento approvato dalla G.P. l 11 maggio 2010 ( Indicazioni della Giunta Provinciale per l attuazione dell Intesa fra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forli -Cesena per la programmazione delle politiche per il sistema formativo e per il lavoro anno 2010 ) sono state declinate alla luce della situazione di crisi occupazionale collegata alla crisi economico-finanziaria che si protrae dal 2009, nella nostra Provincia analogamente a quanto avviene nel resto della Regione e a livello nazionale. I dati disponibili in particolare quelli dei Centri Provinciali per l Impiego e quelli dell Ufficio Provinciale Prevenzione e Gestione Crisi Aziendali, già nell ultimo trimestre del 2008 evidenziavano un notevole aumento della disoccupazione: + 6,8% (a fronte di un aumento dello 0,5% nell intero anno) rispetto al 2007, aumento per i maschi nella misura di un +9,8%, per le femmine per un +5%. Tali dati sono stati purtroppo confermati dall andamento del mercato del lavoro nel 2009, registrando oltretutto un peggiormento della situazione: da un confronto tra l intero anno 2008 e l intero anno 2009, interessati interamente dalla recessione, si rileva innanzitutto che le assunzioni sono diminuite del -9,9% e sono andati complessivamente distrutti posti di lavoro con contratto dipendente o parasubordinato. Si rileva in particolare che la caduta delle assunzioni ha coinvolto maggiormente la componente femminile (-11,8%) rispetto a quella maschile (-7,5%). Nel biennio considerato diminuiscono considerevolmente i contratti di lavoro a tempi indeterminato - 24,9%, in maniera più lieve - 7,2% anche i contratti a tempo determinato, che continuano comunque a rappresentare la quasi totalità (87,5%) delle assunzioni effettuate nel corso del Contemporaneamente la maggior parte dei posti di lavoro persi è rappresentata da contratti a termine (per risoluzione naturale o anticipata della scadenza), +36,7% e rappresentando oltre il 50% del totale delle cessazioni, a dimostrazione di una situazione di difficoltà soprattutto per la categoria dei lavoratori precari. In termini di stock della massa di disoccupati nella Provincia di Forlì-Cesena si registra quindi alla fine del 2009 un incremento complessivo della disoccupazione del +19,4%. Tale incremento della disoccupazione è stato fortemente alimentato dal notevole ingrossamento (+33,7%) della lista di mobilità prevista dalla Legge 223/91, sia a seguito di procedure collettive (+2,4%), che di licenziamento individuali da parte di piccolissime imprese,con organico inferiore alle 15 unità,(+51%), costrette ad operare drastici ridimensionamenti di personale o addirittura a cessare ogni attività produttiva. Questa situazione preoccupante ha coinvolto (e sta tuttora coinvolgendo) tutte le categorie di lavoratori, soprattutto gli uomini, (ma la componente femminile rimane notevolmente prevalente in termini di disoccupazione complessiva), di ogni fascia di età, soprattutto ma non solo titolari di contratti di lavoro flessibile, precario e atipico, in ugual misura anche i lavoratori stranieri per i quali le assunzioni risultano calate del -7% e in maniera trasversale e generalizzato a tutti i macro settori produttivi. La situazione descritta presenta quindi una massa sempre maggiore di disoccupati con precedenti lavorativi complessivamente misurabili in n persone nuovamente disponibili a ricercare un altro lavoro, con una crescita rispetto al 2008 del +31,2% ai quali sarà necessario approntare strumenti diversificati di intervento sul versante delle politiche attive del lavoro. U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 5

8 In specifico su quello della formazione professionale, a fronte dell emergenza occupazionale perdurante, si conferma quindi l obiettivo prioritario, anche per questo bando, il fornire una risposta organica e differenziata alle esigenze di salvaguardia dell occupazione, sia in termini preventivi che di reinserimento a seguito della perdita dell occupazione. Il tema del contrasto alla crisi occupazionale attraversa pertanto trasversalmente e, con connotazione di priorità, le azioni previste con gli Assi Adattabilità e Occupabilità. Per l Asse Adattabilità si perseguiranno in via prioritaria i seguenti filoni di intervento: - accompagnamento delle imprese nei processi di innovazione e di ricerca di una nuova competitività. Si agirà in primo luogo sulle competenze di imprenditori e management, in direzione di un rafforzamento delle capacità di fare impresa, di introdurre innovazione e ricerca, di adottare prassi organizzative orientate alla Conciliazione e alla Sicurezza (cd. Responsabilità sociale di Impresa ); ma anche sulle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici occupati, per sostenere l adeguamento della loro professionalità ai cambiamenti richiesti e la capacità di rispondere efficacemente alle sollecitazioni che ne derivano; - rafforzamento/adeguamento della professionalità di lavoratori/lavoratrici espulsi o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. Il riferimento è naturalmente ai lavoratori in CIGO e CIGS, con priorità per coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali ordinari, in coerenza con la linea concordata a livello regionale, che prevede una priorità di offerta formativa regionale per coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali in deroga, così da garantire una complementarietà delle rispettive offerte, pur senza esclusività. L azione riguarda però anche i lavoratori in situazione occupazionale precaria, per il quali i dati dimostrano una più forte esposizione al rischio di espulsione dall occupazione, nella situazione di crisi attuale; Per l Asse Occupabilità si intende strutturare un offerta articolata secondo diversi livelli di bisogno delle persone disoccupate, finalizzate al rafforzamento delle competenze, qualificazione e supporto alla effettuazione di scelte di studio e professionali consapevoli e il più possibile coerenti con le proprie capacità e attitudini, ma anche con le opportunità di inserimento lavorativo, per contribuire all Occupabilità delle persone in cerca di prima o nuova occupazione in particolare di quelli che si trovano in CIGS o mobilità in conseguenza della crisi, accanto ai quali viene riconfermata la priorità dei giovani e delle donne; l offerta è sviluppata sostanzialmente in due filoni di intervento: 1) Percorsi formativi finalizzati all acquisizione di competenze/qualifiche certificabili funzionali ai bisogni di chi ha necessità di costruirsi/integrare il proprio bagaglio professionale, attraverso percorsi strutturati che coniugano una formazione teorico-pratica allo stage in azienda. E il caso di giovani che sono usciti dai sistemi dell istruzione e formazione senza un bagaglio di conoscenze e competenze adeguate e di disoccupati che si trovano nella necessità di riconvertire, in tutto o in parte comunque sostanziale, la professionalità precedente per aumentare le chance di occupabilità e ricollocazione in un mercato sempre più orientato alla qualificazione e specializzazione. 2) Tirocini orientativi e formativi, quindi un offerta estremamente flessibile e personalizzabile che potrà rispondere meglio alle esigenze di coloro che possono utilmente adeguare/integrare le proprie competenze attraverso una formazione in un contesto lavorativo, con un accompagnamento orientativo e di tutoraggio nel primo inserimento successivo. In questo ambito occorrerà tenere conto delle indicazioni Regionali (Del. G.R. 2175/09) che impongono anche per questa tipologia di azione il riferimento al Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ), volto a garantire l acquisizione di competenze professionali certificabili e riconoscibili. Pertanto si dovranno rafforzare anche i dispositivi formativi di accompagnamento all esperienza realizzata in azienda. Tutti i dispositivi volti a contrastare crisi occupazionali avranno a riferimento: U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 6

9 - La centralità della persona, verso la quale viene effettuata una presa in carico da parte dei servizi formativi e del lavoro, per l individuazione del percorso più idoneo - La stretta connessione fra i Centri Provinciali per l Impiego e gli Enti di Formazione titolari degli interventi formativi, strutturata attraverso una specifica procedura operativa. Altro obiettivo portante della programmazione 2010 è quello di contribuire all Inclusione Sociale dei soggetti svantaggiati che, particolarmente in una congiuntura economica ed occupazionale sfavorevole, sono a rischio di espulsione e comunque trovano ulteriori difficoltà di inserimento. Anche per queste persone l offerta di opportunità dovrà essere diversificata per meglio rispondere ai diversi bisogni e alle diverse tipologie di svantaggio. La qualità degli interventi e la connessione con i servizi territoriali per l inserimento lavorativo e l Ufficio Collocamento Mirato della Provincia sono garantite da appositi protocolli e procedure. Su tale finalità convergono sinergicamente, secondo priorità collegate a quelle dei Piani Distrettuali Sociali per il Benessere e la Salute, le azioni previste con l Asse Inclusione Sociale e quelle demandate al Fondo Regionale per la Disabilità, per il quale la scelta, nell attuale congiuntura, è di mettere a disposizione del territorio tutte le risorse del triennio 2008/2010 ancora disponibili. E ricompresa in questo Avviso Pubblico anche l offerta per la programmazione degli interventi di formazione per gli Operatori Socio-Sanitari, che intrecciano fortemente sia il tema della qualificazione dei Servizi Socio-Sanitari, fondamentali per il sistema di Welfare, che quello del contrasto alla crisi occupazionale. La programmazione provinciale e regionale 2009/2010 ha avuto come riferimento un indagine realizzata nel 2008 dalla Provincia in collaborazione con le strutture erogatrici dei servizi, che stimava in 680 unità il fabbisogno di personale qualificato come O.S.S. entro il 2010 per corrispondere alle esigenze determinate dall entrata in vigore dei nuovi standard di funzionamento per i servizi socio-sanitari, stabiliti dalla Regione. La valutazione sulla programmazione provinciale 2010/2011 è stata pertanto declinata in considerazione di quanto già realizzato nella programmazione , che stima circa 125 nuovi qualificati OSS e 75 operatori riqualificati e di quanto ancora da realizzare nella programmazione regionale ovvero 3 corsi di formazione iniziale ancora da realizzarsi e con termine previsto a metà 2011, oltre all azione sperimentale di SRFC (Sistema Regionale di Formalizzazione e Certificazione), finalizzata al rilascio di qualifica OSS a persone che ne facciano richiesta e risultino in possesso dei crediti necessari e non ultimo elemento la conferma della non assegnazione di ulteriori fondi regionali dedicati. Per garantire quindi una risposta ai fabbisogni non ancora soddisfatti di personale qualificato delle strutture in corso di accreditamento e stando le stime proveniente dal livello regionale di un numero considerevole di personale privo di qualifica tutt ora presente, questo Avviso Pubblico cerca in questo settore di garantire una risposta organica, in stretta connessione con la programmazione straordinaria regionale già approvata, avvalendosi di una quota di risorse sull Asse Occupabilità e Adattabilità secondo le modalità e caratteristiche esplicitate all interno dell azione specifica. In generale, è garantito il raccordo con l ambito di intervento del FEASR. In sintonia con gli obiettivi del FESR e con le caratteristiche della struttura economica e produttiva del territorio, è data priorità alle esigenze delle piccole e medie imprese. C) Azioni finanziabili e risorse disponibili Sono oggetto del presente Avviso le azioni sottoelencate, da finanziarsi come indicato. U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 7

10 Qualora le Operazioni approvabili non esaurissero la disponibilità finanziaria di ciascuna graduatoria, si procederà all utilizzo delle relative economie a favore di altri interventi compatibili. Inoltre le risorse finanziarie indicate nel presente Avviso Pubblico potranno essere incrementate con altre eventuali economie che si dovessero rendere disponibili. Indicazioni specifiche sono dettagliate nelle schede tecniche di cui all ALLEGATO 1). FSE Asse Ob. spec Gra d. N. Adattabilità a) 1 Azioni specifiche Formazione per la stabilizzazione del lavoro precario e contrasto al rischio di espulsione collegato alla crisi occupazionale Tipologia di Azione e Categoria di Spesa Tip. 9.1,9.2, 9.3, 14, 60 Cat. 62 Scadenza 21 giugno 2010 Risorse ,00 Adattabilità c) 2 Formazione di supporto alla Imprenditorialità, al Management ed ai processi di innovazione Tip. 17 Cat giugno ,00 Adattabilità a) 3 Occupabilita e) 4 Occupabilità e) 5 Formazione per Operatori Socio Sanitari (qualificazione sul lavoro) Formazione per Operatori Socio Sanitari (formazione iniziale) Formazione e qualificazione professionale per l'occupabilità di giovani ed adulti, con priorità per lavoratori in CIGS e/o mobilità, espulsi a seguito di crisi aziendali. Tip. 17; 60 Cat. 62 Tip. 9.2; 60 Cat. 66,67 Tip. 9.1, 9.2; 60 Cat. 66, 67, giugno giugno giugno , , ,00 Occupabilità e) 6 Orientamento per accompagnare la transizione dei giovani dai sistemi scolastico-formativi all inserimento nel mondo del lavoro Tip. 01 Cat giugno ,00 Inclusione sociale g) 7 Formazione professionalizzante e interventi di accompagnamento all inserimento lavorativo per disabili. Tip. 9.2, 57 Cat giugno ,00 Inclusione sociale g) 8 Inclusione sociale g) 9 Adattabilità a) 10 Occupabilità e) 11 Interventi di tirocinio formativo e accompagnamento al lavoro di persone svantaggiate Disabili: Formazione in alternanza con scuole medie superiori (attuazione Accordo di Programma ex L. 104/92) Formazione degli occupati collegata ad esigenze delle aziende di appartenenza Tirocini formativi per l occupabilità di giovani ed adulti e azioni di accompagnamento. Tip. 02, 57 Cat. 71 Tip. 57 Cat. 71 Tip. 17, 60 Cat. 62 Tip. 02, 57 Cat giugno giugno , ,00 12 ottobre ,00 12 ottobre ,00 Totale FSE ,00 Risorse Regionali Fondi Regionali per la disabilità Ob. spec. Grad. N. 12 Azioni specifiche Tirocini formativi e accompagnamento al lavoro per disabili iscritti alle liste della Legge 68/99 Tipologia di Azione e Categoria di Spesa Tip. 02; 57 Cat. 71 Scadenza 21 giugno 2010 Risorse ,00 Totale Fondi Regionali ,00 TOTALE GENERALE ,00 U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 8

11 D) Aiuti di stato Tenendo presente la natura delle attività oggetto del presente avviso, le azioni che si configurano come aiuti di Stato e che devono quindi rispettare le normative comunitarie in materia sono le seguenti: Canale di Finanziamento Ob. specifico Azioni FSE Adattabilità c) Azione 2 tip. 17 FSE Adattabilità a) Azione 3 tip. 17, 60 FSE Adattabilità a) Azione 10 tip. 17, 60 Si ricorda che i riferimenti regionali in materia di aiuti di stato sono i seguenti: Regime applicabile Aiuti di importo limitato, De minimis o aiuti alla formazione Aiuti di importo limitato, De minimis o aiuti alla formazione Aiuti di importo limitato, De minimis o aiuti alla formazione - DGR 332/2007 con la quale la regione ha disciplinato gli aiuti di Stato di importanza minore (de minimis) in attuazione del Regolamento CE 1998/2006; - DGR n. 1915/2009 che modifica la DGR n. 1968/2008 Approvazione nuovo regime di aiuti alla formazione a seguito del Regolamento (CE) N. 800/2008 ; - DGR 1033/2009 con la quale la regione ha disciplinato l attuazione della Direttiva del Dipartimento Politiche Comunitarie rivolta alle Amministrazioni che intendono concedere aiuti di Stato alle imprese del 3 giugno 2009 (approvata dalla Commissione Europea il 29 maggio 2009), e più precisamente di quanto disposto all art. 3 Aiuti di importo limitato, in applicazione della Comunicazione della Commissione Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell accesso al finanziamento nell attuale situazione di crisi finanziaria ed economica del 22 gennaio 2009 e conseguente modifica del 25 febbraio Nel caso della formazione la scelta può essere operata tra le tre opzioni disponibili, mentre nel caso di attività diverse da quelle formative la scelta è ristretta tra il regime de minimis e il regime di aiuti di importo limitato. La scelta tra le opzioni disponibili deve essere chiaramente esplicitata all'interno del/i progetto/i che compongono l operazione all'atto della presentazione, pena la sua non ammissibilità. Regime di aiuti di importo limitato (Direttiva del Dipartimento Politiche Comunitarie rivolta alle Amministrazioni che intendono concedere aiuti di Stato alle imprese del 3 giugno 2009, art. 3) Fino al si applica la disciplina prevista dall articolo 3 del DPCM del 9 maggio 2009, che recepisce la Comunicazione della Commissione Europea Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell accesso al finanziamento nell attuale situazione di crisi finanziaria ed economica del 22 gennaio L erogazione del contributo secondo la modalità degli aiuti di importo limitato è un opzione alternativa a quella del de minimis e del Regolamento generale di esenzione che viene offerta all impresa e che questa deve manifestare al momento della richiesta del contributo stesso. Le condizioni di applicazione degli aiuti di importo limitato sono le seguenti. L aiuto non può essere concesso ad imprese che erano in difficoltà alla data del 30 giugno Si considerano in difficoltà : U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 9

12 a. le grandi imprese che soddisfano le condizioni di cui al punto 2.1 della Comunicazione della Commissione Europea sulle imprese in crisi del 2004; 1 b. le PMI che soddisfano le condizioni di cui all articolo 1, paragrafo 7 del Regolamento generale di esenzione (CE) 800/2008. L aiuto non può essere concesso a quelle imprese che abbiano ricevuto un ordine di recupero di aiuti dichiarati illegali e incompatibili dalla Commissione Europea e che, successivamente, non li abbiano restituiti o depositati in un conto bloccato. La verifica dello stato di difficoltà di un impresa o della sua posizione rispetto ad un aiuto incompatibile, oggetto di una decisione di recupero della Commissione Europea, si effettua tramite una dichiarazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000. Per quest ultimo si veda l allegato A. Detta dichiarazione dovrà essere presentata contestualmente alla richiesta di finanziamento o all avvio, secondo quanto specificato al successivo punto I). Non sono ammissibili agli aiuti de minimis i casi e i settori indicati di seguito: - erogazioni a favore di attività connesse all'esportazione, vale a dire aiuti direttamente connessi ai quantitativi esportati, alla costituzione e gestione di una rete di distribuzione o ad altre spese correnti connesse all'attività di esportazione, rimanendo ammesse al de minimis le spese relative alla partecipazione a fiere commerciali e quelle relative a studi o servizi di consulenza necessari per il lancio di nuovi prodotti ovvero per il lancio di prodotti già esistenti su un nuovo mercato; - aiuti condizionati all'impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti importati; - aiuti alle imprese attive nel settore della pesca e dell acquacoltura che rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (CE) 104/2000 del Consiglio (GUCE serie L 17 del ); - aiuti alle attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (vedi ALLEGATO I del Trattato CE, esclusi i prodotti della pesca e dell acquacoltura) SE a) l importo dell aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo dei prodotti agricoli acquistati da produttori primari (cioè da imprese agricole registrare con uno dei codici ATECO sottoindicati) o immessi sul mercato dalle imprese interessate OPPURE b) se l aiuto è subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari; - aiuti al settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, secondo la definizione dell articolo 2, paragrafo 2, del Regolamento CE n. 1857/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006; ovverosia risultano escluse le imprese che sono registrate con uno dei sottoindicati codici di attività (Classificazione ISTAT ATECO 2002): 2 1 Vedi GUCE serie C n.244 del L elenco che segue individua la Sezione (ad esempio: A), la Divisione (ad esempio: 01), il Gruppo (ad esempio: 01.11) e la Classe (ad esempio:0.11.6). Ove, all interno di un gruppo, vi siano codici di attività ammesse agli aiuti di lieve entità di cui alla Comunicazione della Commissione Europea, queste sono state omesse. U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 10

13 A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 01 AGRICOLTURA, CACCIA E RELATIVI SERVIZI 01.1 COLTIVAZIONI AGRICOLE, ORTICOLTURA, FLORICOLTURA Coltivazioni di cereali e di altri seminativi n.c.a Coltivazione di cereali (compreso il riso) Coltivazione di semi e frutti oleosi Coltivazione di barbabietola da zucchero Coltivazione di tabacco Coltivazione di altri seminativi Coltivazioni miste di cereali e altri seminativi Coltivazione di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti di vivai Coltivazione di ortaggi in piena aria Coltivazione di ortaggi in serra Coltivazioni floricole e di piante ornamentali in piena aria Coltivazioni floricole e di piante ornamentali in serra Ortocolture specializzate vivaistiche e sementiere in piena aria Ortocolture specializzate vivaistiche e sementiere in serra Coltivazioni miste di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti di vivai in piena aria Coltivazioni miste di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti di vivai in serra Coltivazione di frutta, frutta a guscio, prodotti destinati alla preparazione di bevande, spezie Colture viticole Colture olivicole Colture agrumicole Colture frutticole diverse, coltivazione di prodotti destinati alla preparazione di bevande e spezie Colture miste viticole, olivicole e frutticole 01.2 ALLEVAMENTO DI ANIMALI Allevamento di bovini e bufalini, produzione di latte crudo Allevamento di bovini e bufalini, produzione di latte crudo Allevamento di ovini, caprini, equini Allevamento di ovini e caprini Allevamento di equini Allevamento di suini Allevamento di suini Allevamento di pollame e altri volatili Allevamento di pollame e altri volatili Allevamento di altri animali Allevamento di conigli Allevamento di animali da pelliccia Apicoltura Bachicoltura Allevamento di altri animali n.c.a COLTIVAZIONI AGRICOLE ASSOCIATE ALL'ALLEVAMENTO DI ANIMALI: ATTIVITÀ MISTA Coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista Coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista 01.4 ATTIVITÀ DEI SERVIZI CONNESSI ALL'AGRICOLTURA E ALLA ZOOTECNIA, ESCLUSI I SERVIZI VETERINARI; CREAZIONE E MANUTENZIONE DI GIARDINI, AIUOLE E SPAZI VERDI Attività dei servizi connessi all'agricoltura; creazione e manutenzione di giardini, aiuole e spazi verdi Esercizio per conto terzi e noleggio di mezzi e di macchine agricole con personale Raccolta, prima lavorazione (esclusa trasformazione), conservazione di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi all'agricoltura svolti per conto terzi Sistemazione di parchi, giardini e aiuole Attività dei servizi connessi all'allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari Attività dei servizi connessi all'allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari 01.5 CACCIA E CATTURA DI ANIMALI PER ALLEVAMENTO E RIPOPOLAMENTO DI SELVAGGINA, COMPRESI I SERVIZI CONNESSI Caccia e cattura di animali per allevamento e ripopolamento di selvaggina, compresi i servizi connessi Caccia e cattura di animali per allevamento e ripopolamento di selvaggina, compresi i servizi connessi U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 11

14 Risultano ammissibili gli aiuti concessi a favore delle imprese agrituristiche. L ammontare massimo dell aiuto erogabile sotto forma di contributo a fondo perduto è di per impresa nel periodo che va dal al L ammontare di include tutti gli aiuti di importo limitato cumulati con quelli esentati dal Regolamento (CE) 1998/2006 c.d. de minimis ricevuti dall impresa nel sopra specificato triennio di riferimento. Tutte le cifre sono considerate al lordo, prima di qualsiasi deduzione delle imposte o altri oneri. Al fine di verificare il rispetto della soglia dei , come sopra specificata, si richiede una dichiarazione da parte dell impresa interessata su ogni altro aiuto di importo limitato e de minimis ricevuti durante il rilevante periodo di riferimento. L'aiuto di cui al presente avviso può essere concesso solo dopo aver verificato che questo non aumenterà l'importo totale degli aiuti ricevuti da parte dell impresa - sia di importo limitato che de minimis - oltre il massimale di , ivi compreso quello di importo limitato da erogare, durante il triennio Il massimale di si applica indipendentemente dal fatto che il sostegno è finanziato interamente con fondi nazionali o cofinanziato dall Unione Europea. Gli aiuti di importo limitato possono essere cumulati in riferimento alle stesse spese ammissibili con aiuti compatibili con il mercato comune sulla base delle disposizioni del Regolamento generale di esenzione (Regolamento CE n. 800/2008) o di decisioni della Commissione Europea, sempre che le intensità delle discipline di riferimento o delle decisioni di approvazione dei regimi o aiuti siano rispettate. Essi non possono invece essere cumulati in riferimento alle stesse spese ammissibili con aiuti c.d. de minimis (Regolamento di esenzione CE n. 1998/2006). Nel caso di regime di aiuti di importo limitato il contributo concedibile è pari al 100% del costo totale del progetto. Regime de minimis (Regolamento CE n. 1998/2006) La disciplina prevista nel Regolamento de minimis si applica ai progetti formativi che compongono una operazione presentata sia direttamente dall impresa, sia dall ente formativo, rilevando esclusivamente il fatto che l impresa è, in ambedue i casi, beneficiaria ultima dell attività formativa e del contributo. La soglia degli aiuti de minimis è di Euro, incluso l aiuto da erogare, di sovvenzioni pubbliche concesse a titolo di de minimis nell arco di un periodo di tre esercizi finanziari, quello in corso più i due precedenti. Per le imprese attive nel settore del trasporto su strada la soglia massima ammessa all esenzione de minimis è di Euro. Il periodo di tre esercizi finanziari di cui si tratta è tale per cui non contano i mesi dell anno, come succedeva con il Regolamento 69/2001, per il quale si contavano 36 mesi naturali a ritroso nel tempo, ma l annualità finanziaria. Di conseguenza, qualsiasi sia il mese dell anno in cui viene erogato l aiuto, l arco di tempo rilevante abbraccia la relativa annualità finanziaria (novembre 2007, anno finanziario 2007) e le due precedenti (2006 e 2005). Diversamente dalla disciplina del Regolamento 69/2001, l impresa non può ricevere altre tipologie di aiuto (esentato o approvato per notifica) per gli stessi costi ammissibili, sovvenzionati con l aiuto de minimis. Questo divieto è indipendente dall aver o meno raggiunto la soglia dei o Euro. Al momento della presentazione dell operazione, o all avvio, secondo quanto esplicitato al successivo punto I), deve essere allegata un autocertificazione (si veda l allegato B) attestante il rispetto del vincolo dei euro, o dei euro nel caso di imprese attive nel settore del trasporto su strada, nell arco di tempo dei tre esercizi finanziari di cui sopra (comprensivi della richiesta del finanziamento di cui ai progetti formativi che compongono una operazione presentata). La dichiarazione de minimis deve riguardare tutti i contributi ricevuti a titolo di de minimis nell arco di U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 12

15 tempo dei 3 esercizi finanziari, quali sopra individuati, dall'impresa che richiede il contributo, indipendentemente dalle unità locali o unità produttive per le quali i contributi sono stati ricevuti. Ai fini della dichiarazione che le imprese devono rilasciare in merito al rispetto della regola del de minimis, i contributi de minimis ricevuti nell esercizio finanziario in corso e nei due precedenti vanno calcolati con riferimento alla specifica impresa che richiede il contributo pubblico, e dunque alla sua attuale realtà economico-giuridica. Di conseguenza, se nell arco di tempo dei 3 esercizi finanziari quali sopra individuati arco di tempo all interno del quale calcolare i contributi de minimis ricevuti - l impresa ha modificato ramo di attività (come desumibile dal codice attività rilasciato all atto dell attribuzione della partita IVA, o analoga registrazione), il calcolo dei contributi deve partire dal momento (esercizio finanziario) in cui tale modifica è intervenuta, non rilevando per il rispetto della regola de minimis quanto ricevuto precedentemente alla modifica stessa. Nel caso di semplice modifica della ragione sociale della società (ad esempio il passaggio da srl a spa), o di cambiamento nella denominazione o nella compagine azionaria o nei poteri societari, il soggetto conserva sostanzialmente la stessa realtà economico-giuridica, e quindi non applicandosi quanto detto sopra il calcolo dei contributi de minimis ricevuti nei tre esercizi finanziari di cui sopra dovrà riferirsi anche agli aiuti ricevuti a tale titolo, precedentemente alla modifica intervenuta. Tenendo presenti le azioni previste nel POR ed eventuali altre azioni/interventi a favore delle imprese a sostegno dell occupazione, non sono ammissibili agli aiuti de minimis i casi e i settori indicati di seguito: - erogazioni a favore di attività connesse all'esportazione, vale a dire aiuti direttamente connessi ai quantitativi esportati, alla costituzione e gestione di una rete di distribuzione o ad altre spese correnti connesse all'attività di esportazione, rimanendo ammesse al de minimis le spese relative alla partecipazione a fiere commerciali e quelle relative a studi o servizi di consulenza necessari per il lancio di nuovi prodotti ovvero per il lancio di prodotti già esistenti su un nuovo mercato; - aiuti condizionati all'impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti importati; - aiuti erogati alle imprese in crisi, secondo la definizione degli orientamenti comunitari applicabili (attualmente si veda GUCE serie C n. 244 del ); - aiuti per all acquisto di veicoli destinati alle imprese che operano nel trasporto di merci su strada per conto terzi; - aiuti alle imprese attive nel settore della pesca e dell acquacoltura che rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (CE) 104/2000 del Consiglio (GUCE serie L 17 del ); - aiuti alle attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (vedi ALLEGATO I del Trattato CE, esclusi i prodotti della pesca e dell acquacoltura) SE a) l importo dell aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo dei prodotti agricoli acquistati da produttori primari (cioè da imprese agricole registrare con uno dei codici ATECO sottoindicati) o immessi sul mercato dalle imprese interessate OPPURE b) se l aiuto è subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari; - aiuti alle imprese che sono registrate con uno dei sottoindicati codici di attività (Classificazione ISTAT ATECO 2002) rimanendo ammesse al de minimis le vendite dei prodotti agricoli da parte delle imprese registrate con uno dei codici ATECO di cui sotto, sempre che la vendita abbia luogo in locali separati riservati a tale scopo: U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 13

16 A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 01 AGRICOLTURA, CACCIA E RELATIVI SERVIZI 01.1 COLTIVAZIONI AGRICOLE, ORTICOLTURA, FLORICOLTURA Coltivazioni di cereali e di altri seminativi n.c.a Coltivazione di cereali (compreso il riso) Coltivazione di semi e frutti oleosi Coltivazione di barbabietola da zucchero Coltivazione di tabacco Coltivazione di altri seminativi Coltivazioni miste di cereali e altri seminativi Coltivazione di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti di vivai Coltivazione di ortaggi in piena aria Coltivazione di ortaggi in serra Coltivazioni floricole e di piante ornamentali in piena aria Coltivazioni floricole e di piante ornamentali in serra Ortocolture specializzate vivaistiche e sementiere in piena aria Ortocolture specializzate vivaistiche e sementiere in serra Coltivazioni miste di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti di vivai in piena aria Coltivazioni miste di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti di vivai in serra Coltivazione di frutta, frutta a guscio, prodotti destinati alla preparazione di bevande, spezie Colture viticole Colture olivicole Colture agrumicole Colture frutticole diverse, coltivazione di prodotti destinati alla preparazione di bevande e spezie Colture miste viticole, olivicole e frutticole 01.2 ALLEVAMENTO DI ANIMALI Allevamento di bovini e bufalini, produzione di latte crudo Allevamento di bovini e bufalini, produzione di latte crudo Allevamento di ovini, caprini, equini Allevamento di ovini e caprini Allevamento di equini Allevamento di suini Allevamento di suini Allevamento di pollame e altri volatili Allevamento di pollame e altri volatili Allevamento di altri animali Allevamento di conigli Allevamento di animali da pelliccia Apicoltura Bachicoltura Allevamento di altri animali n.c.a COLTIVAZIONI AGRICOLE ASSOCIATE ALL'ALLEVAMENTO DI ANIMALI: ATTIVITÀ MISTA Coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista Coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista 01.4 ATTIVITÀ DEI SERVIZI CONNESSI ALL'AGRICOLTURA E ALLA ZOOTECNIA, ESCLUSI I SERVIZI VETERINARI; CREAZIONE E MANUTENZIONE DI GIARDINI, AIUOLE E SPAZI VERDI Attività dei servizi connessi all'agricoltura; creazione e manutenzione di giardini, aiuole e spazi verdi Esercizio per conto terzi e noleggio di mezzi e di macchine agricole con personale Raccolta, prima lavorazione (esclusa trasformazione), conservazione di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi all'agricoltura svolti per conto terzi Sistemazione di parchi, giardini e aiuole Attività dei servizi connessi all'allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari Attività dei servizi connessi all'allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari 01.5 CACCIA E CATTURA DI ANIMALI PER ALLEVAMENTO E RIPOPOLAMENTO DI SELVAGGINA, COMPRESI I SERVIZI CONNESSI Caccia e cattura di animali per allevamento e ripopolamento di selvaggina, compresi i servizi connessi Caccia e cattura di animali per allevamento e ripopolamento di selvaggina, compresi i servizi connessi CA ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI 10 ESTRAZIONE DI CARBON FOSSILE, LIGNITE, TORBA 10.1 ESTRAZIONE ED AGGLOMERAZIONE DI CARBON FOSSILE Estrazione ed agglomerazione di carbon fossile - estrazione di carbon fossile: estrazione in sotterraneo o a cielo aperto - lavaggio, calibratura, cernita, polverizzazione, ecc. di carbone - agglomerazione di carbon fossile - recupero di carbon fossile dai residui. Dalla classe è esclusa: produzione di combustibili solidi di cokeria cfr U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 14

17 Risultano ammissibili gli aiuti concessi a favore delle imprese agrituristiche. Nel caso di regime di de minimis il contributo concedibile è pari al 80% del costo totale del progetto. Regime di aiuti di Stato alla formazione (Regolamento CE n. 800/2008) In attuazione della disciplina degli aiuti di stato alla formazione della Commissione Europea contenuta negli articoli 38 e 39 del Regolamento generale di esenzione, gli interventi di formazione devono realizzarsi secondo le intensità lorde massime di aiuto, espresse in percentuale dei costi sovvenzionabili, riportate nel seguente quadro. Tipo di impresa Formazione specifica Formazione generale GRANDE MEDIA PICCOLA Le intensità di cui al quadro precedente, sono maggiorate di 10 punti percentuali, senza però poter oltrepassare l intensità massima del 80%, qualora l azione oggetto dell aiuto sia destinata alla formazione di lavoratori svantaggiati o con handicap: a) occupati che non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale (livello ISCED 3); b) occupati che hanno superato i 50 anni di età; c) occupati che vivono soli con una o più persone a carico; d) donne occupate nei settori dell agricoltura, pesca, estrazione di minerali, attività manifatturiere, costruzioni, produzione e distribuzione di energia elettrica, acqua e gas, trasporti, magazzinaggio, comunicazioni, caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici; e) lavoratore disabile 3. Qualora l'aiuto concesso riguarda il settore dei trasporti marittimi, la sua intensità può raggiungere il 100% indipendentemente dal fatto che il progetto di formazione riguardi la formazione specifica o quella generale, purché vengano soddisfatte le seguenti condizioni: il partecipante al progetto di formazione non è un membro attivo dell'equipaggio, ma soprannumerario, e la formazione viene impartita a bordo di navi immatricolate nei registri comunitari. La presente disciplina si applica al progetti formativi che compongono una operazione impartiti sia direttamente dalle imprese che da enti pubblici o privati a favore degli occupati e/o degli imprenditori. Nel caso di corsi che prevedono la presenza contemporanea di lavoratori svantaggiati e di occupati che non rientrano in tale categorie, dovranno essere applicate percentuali differenziate di contributo. Ai fini della distinzione tra tipi di formazione si definisce: formazione specifica quella che comporta insegnamenti direttamente e prevalentemente applicabili alla 3 Un lavoratore disabile è colui che è riconosciuto disabile ai sensi dell'ordinamento nazionale o che è caratterizzato da impedimenti accertati che dipendono da un handicap fisico, mentale o psichico. U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 15

18 posizione, attuale o futura, occupata dal dipendente presso l impresa beneficiaria e che fornisca qualifiche che non siano trasferibili ad altre imprese o settori di occupazione, o lo siano solo limitatamente. formazione generale quella che comporta insegnamenti non applicabili esclusivamente o prevalentemente alla posizione, attuale o futura, occupata dal dipendente presso l impresa beneficiaria, ma che fornisca qualifiche ampiamente trasferibili ad altre imprese o settori di occupazione e che pertanto migliori in modo significativo la possibilità di collocamento del dipendente. Ai fini dell applicazione del presente regime di aiuto si precisa che è ritenuta "generale": - la formazione interaziendale, cioè la formazione organizzata congiuntamente da diverse imprese indipendenti (ai sensi della normativa comunitaria che definisce le PMI, sopra citata) ovvero di cui possono beneficiare i dipendenti di diverse imprese; - la formazione riconosciuta, certificata e convalidata dalle autorità competenti in materia; - la formazione avente ad oggetto la gestione dell'ambiente oppure la responsabilità sociale delle imprese Gli aiuti erogati a valere sul presente regime non potranno essere cumulati, per gli stessi costi ammissibili, con nessun altro aiuto, neanche se concesso secondo la regola c.d. de minimis. L aiuto non può essere concesso ad imprese in difficoltà secondo la normativa comunitaria e a quelle imprese che abbiano ricevuto un ordine di recupero di aiuti dichiarati illegali e incompatibili dalla Commissione Europea e che, successivamente, non li abbiano restituiti o depositati in un conto bloccato. La verifica dello stato di difficoltà di un impresa o della sua posizione rispetto ad un aiuto incompatibile, oggetto di una decisione di recupero della Commissione Europea, si effettua tramite una dichiarazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000. Per quest ultimo si veda l allegato C, da allegare o in fase di presentazione o all avvio, secondo quanto esplicitato al successivo punto I). Si rimanda alla DGR 1915/2009 che modifica la 1968/2008 per le ulteriori condizioni di accesso al regime. E) Priorità Le operazioni presentate in risposta al presente Avviso Pubblico dovranno tenere conto delle priorità trasversali e delle linee strategiche generali previste dal POR EMILIA ROMAGNA e dall Intesa fra la Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena per la programmazione delle politiche per il sistema formativo e per il lavoro triennio , confermate dall Intesa fra la Regione Emilia-Romagna e Provincia di Forlì-Cesena per le politiche della formazione e del lavoro anno 2010 e dalle Indicazioni della Giunta Provinciale per l attuazione dell Intesa fra Regione Emilia- Romagna e Provincia di Forli -Cesena per la programmazione delle politiche per il sistema formativo e per il lavoro anno Pari Opportunità di genere e non discriminazione Costituiscono priorità trasversali alle azioni previste dal presente Avviso e si esplicano quindi principalmente attraverso l incentivazione alla partecipazione delle donne e degli immigrati alle attività formative (ma è possibile anche prevedere interventi specificatamente rivolti a tali categorie di destinatari). Attraverso questa modalità, si intende incentivare: La professionalizzazione degli immigrati e delle donne non occupati, con particolare attenzione ai soggetti più deboli sul piano delle competenze necessarie per l accesso all occupazione o per il rientro nel mercato del lavoro dopo periodi di disoccupazione; U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 16

19 Il coinvolgimento di donne e immigrati occupati nei piani formativi aziendali o interaziendali, finalizzati all adeguamento delle competenze ai processi organizzativi e di innovazione, contribuendo quindi a rafforzarne la posizione occupazionale, nonché lo sviluppo di carriera. In considerazione della situazione di maggiore difficoltà che ha colpito le donne all interno della situazione di crisi occupazione del periodo, è riconosciuta una priorità significativa alle azioni che promuovono la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e mirate all inserimento e/o reinserimento lavorativo, anche tramite azioni di accompagnamento/supporto previste all interno di percorsi formativi rivolti ad utenza mista se chiaramente specificate (modalità attuative per favorire e consentire l accesso delle donne alla formazione e fruizione da parte delle stesse, di servizi finalizzati a rimuovere le condizioni di disagio al fine di conciliare la vita personale e familiare con l inserimento in misure attive). E inoltre incentivata la partecipazione delle donne, nell ambito dell inclusione sociale dei soggetti che presentano disabilità e/o situazioni di svantaggio, a tutte le attività finalizzate ad agevolarne l inserimento lavorativo (formazione professionalizzante e tirocini). Sono previsti dispositivi di accompagnamento a favore degli immigrati (alfabetizzazione linguistica prevalentemente), atti a garantirne la possibilità di fruire pienamente dell azione formativa. Ulteriori priorità sono specificate all ALLEGATO 1) Partenariato socio-economico Il tema del Partenariato socio-economico, inteso come collaborazione/compartecipazione strutturata fra soggetti che condividono finalità ed obiettivi di una Operazione, costituisce elemento di qualità trasversale a tutte le azioni del bando e diversamente valorizzato a seconda della declinazione che ne viene proposta. Per alcuni ambiti nei quali risulta particolarmente rilevante ai fini del conseguimento dei risultati attesi della Provincia (che di seguito vengono specificati), è obbligatorio il partenariato con soggetti individuati come promotori/stakeholders indispensabili, con caratteristiche di collaborazione continuativa. Sono altresì incentivati partenariati operativi, funzionali ad assicurare, in alcuni casi, un offerta formativa potenzialmente ampia, diversificata e raccordata organicamente e/o ad innalzare il livello qualitativo degli interventi e una maggiore flessibilità di erogazione della formazione (anche in termini di sedi), attraverso rapporti di collaborazione che possono anche insorgere al momento della presentazione delle proposte. Nelle azioni rivolte ai disabili e ad altri soggetti in situazioni di svantaggio è richiesto obbligatoriamente il raccordo con i soggetti istituzionalmente preposti ad assicurare, ai vari livelli, l insieme dei servizi necessari all integrazione sociale, da esplicarsi attraverso il rapporto on gli Organismi previsti dalle Intese sottoscritte a livello provinciale. Nell ambito della formazione per occupati sono incentivati partenariati con singole imprese, con Organizzazioni e Associazioni di Categoria, che possono concretizzarsi in collaborazioni all individuazione dei fabbisogni formativi e/o all attuazione degli interventi. Per le azioni finalizzate all occupabilità, è obbligatorio il raccordo con i Servizi Provinciali per l Impiego, al fine di agevolare l incontro fra domanda e offerta di servizi formativi e del lavoro e secondo le indicazioni previste nella Procedura operativa integrata per l inserimento in una politica attiva del lavoro di disoccupati e dei soggetti disabili, ALLEGATO 2 al presente Avviso Pubblico. Per le azioni di orientamento all occupabilità, ivi comprese quelle comprese rivolte a disabili iscritti alla scuola media superiore, è obbligatorio il partenariato con il sistema scolastico. Per tutte le tipologie di partenariato è richiesto, altresì, che siano esplicitate nelle operazioni le modalità con le quali si intende attuarlo e in quali fasi del processo formativo (progettazione, realizzazione, valutazione) esso intervenga. Ulteriori indicazioni al riguardo sono comunque specificate nelle schede tecniche, di cui all ALLEGATO 1) U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 17

20 Innovazione Il sostegno alla innovazione e al trasferimento della ricerca nel sistema produttivo sono una priorità importante, in modo particolare in un momento di cambiamento dell intero sistema produttivo sotto la spinta della crisi economica. In questo contesto sono quindi incentivate le azioni che dimostrino la capacità di creare sinergie e sviluppo su vari livelli del sistema produttivo (sistemi tecnologici avanzati, sistemi produttivi, processi aziendali, sviluppo sostenibile), con una attenzione particolare all ICT tema del Polo tecnologico della nostra Provincia. Sono incentivate inoltre innovazioni sul piano della didattica e della personalizzazione degli interventi in funzione delle caratteristiche dei partecipanti, dell introduzione e sviluppo di prassi di valutazione delle competenze, sia in entrata che in esito al percorso formativo. Sono incentivate infine le azioni che dimostrano, a questo proposito, una integrazione di obiettivi, di finalità e di azioni con altri interventi finanziati sul territorio con altre fonti di finanziamento, in particolare il FESR, per contribuire all attuazione delle strategie più ampie di sviluppo del territorio. F) Soggetti ammessi alla presentazione delle operazioni Potranno candidarsi i soggetti accreditati dalla Regione Emilia Romagna, o che hanno presentato domanda di accreditamento alla data di presentazione dell operazione, per l ambito/gli ambiti specifici, secondo quanto indicato dalle Disposizioni Regionali vigenti. Al riguardo, si precisa che, le azioni sotto specificate, considerato che trattasi di attività formative ancorché non corsuali, e tenuto conto della tipologia di utenza a cui le stesse sono rivolte: - Per le azioni di tipologia 01 della graduatoria n. 6 è richiesto l accreditamento per l ambito Obbligo Formativo ; - Per le azioni di tipologia 57 della graduatoria n. 9 è richiesto l accreditamento per Obbligo Formativo e Utenze speciali ; Possono candidarsi altresì, ai sensi dall art. 33 della Legge Regionale 12/2003, le imprese ed i consorzi d impresa, che abbiano sede operativa nel territorio provinciale, esclusivamente per gestire attività formative rivolte al proprio personale, che siano in possesso dei requisiti previsti dall art. 5 della legge 845/78. Nello specifico caso connesso alla presentazione di Operazioni in Partenariati che comportino la partecipazione di partner operativi (compreso forme quali ATI-RTI, ATS, Consorzi, ecc), gli organismi che li compongono dovranno indicare, all interno del formulario, l intenzione di costituirsi in tale forma, indicando specificatamente i soggetti, i ruoli, le competenze e la quantificazione delle attività svolte dai singoli soggetti nell ambito della realizzazione dell operazione presentata, secondo quanto previsto dalle Disposizioni Regionali vigenti (punto 15.1 di Del G.R. n.105/2010). Nel caso sia prevista la costituzione di una ATI o ATS, la formalizzazione di tale collaborazione dovrà essere effettuata nei tempi e secondo le modalità indicate dalle Disposizioni Regionali vigenti (punto 15.1 e di Del G.R. n.105/2010). Qualora l operazione sia presentata in partnership con partner promotori e/o con l appoggio esplicito di altri soggetti pubblici e privati, le motivazioni dell adesione e le modalità operative della collaborazione dovranno essere adeguatamente documentate (tramite ad es. dichiarazioni d impegno, convenzioni, ecc.). Tutti i soggetti di cui sopra dovranno inoltre aver ottemperato agli obblighi previsti dall art.17 della L.68/99 Norme per il diritto al lavoro dei disabili, se rientrano nelle condizioni previste dalla suddetta normativa. U:\Istrform\user1114\2010_Bandi\multiasse\bando\bando multiasse 2010_v2_def.doc Pagina n. 18

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