LE CIVILTÀ FLUVIALI. - saper organizzare le informazioni in una mappa. - saper organizzare le informazioni in una mappa

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1 LE CIVILTÀ FLUVIALI Introduzione allo studio sulle civiltà fluviali con materiali cartacei. 1 STEP : Lavoro di Cooperative Learning a gruppi di 3. Gruppi 1, 2, 3 Incarichi: lettore, scrittore, moderatore. Social skills: - gestire materiali comuni - rispettare i turni di parola - dare il proprio contributo al lavoro Obiettivi : - saper individuare informazioni importanti nel testo - saper organizzare le informazioni in una mappa Gruppo 4 Incarichi: lettore, scrittore, moderatore. Social skills: - gestire materiali comuni - rispettare i turni di parola - dare il proprio contributo al lavoro Obiettivi : - saper individuare informazioni importanti in un immagine - saper organizzare le informazioni in una mappa - saper completare un testo (cloze) 2 STEP : Utilizzo delle mappe elaborate per l esposizione orale dell argomento e per la stesura di un piccolo testo. Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 1 di 9

2 GRUPPO n 1 Le civiltà fluviali I primi agricoltori del periodo neolitico costruirono le proprie abitazioni distanti dai corsi fluviali in quanto temevano le inondazioni che causavano danni ai centri abitati e alle coltivazioni. Si stabilirono quindi in zone più interne del territorio, rinunciando ai vantaggi della vicinanza dell'acqua ( utile per irrigare i campi, abbeverare gli animali e trasportare merci e persone). Quando l'uomo iniziò a capire che anche l'acqua poteva essere controllata e sfruttata a proprio vantaggio nacquero le prime civiltà fluviali. Le prime civiltà si sono sviluppate lungo i fiumi perché l'acqua è un'importante risorsa per la vita dell'uomo. Innanzitutto la sua presenza rendeva i terreni fertili e particolarmente adatti ad essere coltivati. Inoltre i fiumi consentivano la navigazione e, quindi, gli spostamenti e gli scambi commerciali. Infine, lungo le rive dei fiumi, la presenza dell'argilla permetteva la costruzione di mattoni,vasi ed altri utensili. Per poter controllare la piena dei fiumi furono scavati canali artificiali, furono costruite dighe, bacini di raccolta e cisterne, tutte opere che permisero alle città di svilupparsi e di beneficiare dei vantaggi della vicinanza dell'acqua. La vicinanza all acqua migliorò la vita e l'alimentazione dell uomo e favorì lo sviluppo dell'agricoltura determinando un aumento nella produzione di cibo. Di conseguenza la popolazione, nelle vicinanze dei corsi d'acqua, aumentò e sorsero le prime grandi città. Le più antiche erano localizzate presso i fiumi Tigri ed Eufrate in Mesopotamia, lungo la valle del Nilo in Egitto, lungo il corso dei fiumi Indo e Gange in India e lungo i fiumi Giallo e Azzurro in Cina. Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 2 di 9

3 RISPONDI 1. Perché le prime civiltà sono sorte lungo i fiumi? 2. Come riuscì l uomo a sfruttare l acqua dei fiumi per l agricoltura? 3. Quali furono le conseguenze dello sviluppo dell agricoltura? COMPLETA LA MAPPA CONCETTUALE UTILIZZANDO GLI SPAZI CHE TI SERVONO E COSTRUENDONE ALTRI L ACQUA E UNA RISORSA IMPORTANTE PER LO SVILUPPO DELLA CIVILTA Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 3 di 9

4 GRUPPO n 2 Le civiltà fluviali Le prime civiltà sorsero sulle rive di grandi fiumi. Ciò perché un grande fiume offriva almeno due fondamentali vantaggi alle comunità che vivevano lungo le sue rive : Una riserva di acqua dolce Il fiume è una fonte inesauribile di acqua dolce, che serve per bere, lavare, cucinare e irrigare i campi. L uomo infatti, scavando dei canali, può deviare parte delle sue acque tra i campi e irrigarli quando la pioggia è troppo scarsa. Ciò rende più fertili i terreni e mette a sua disposizione più cibo di quanto gliene occorra per nutrirsi. Da questo deriva una conseguenza importante : egli può scambiare ciò che avanza con altri prodotti o con materie prime come il legname,la pietra, i metalli e arricchire la propria comunità. Questa maggiore ricchezza permise la costruzione e la crescita delle città. Una comoda via di trasporto Il fiume è anche la più economica e la più rapida via di trasporto che l uomo antico avesse a disposizione. Allora non esistevano né strade, né ponti, né gallerie e, se si viaggiava via terra, i carichi venivano per lo più portati a spalla dagli uomini. Sull acqua, invece, si potevano percorrere centinaia di chilometri senza fatica, semplicemente governando una barca. Ma i mari erano pericolosi per le loro tempeste e terrificanti e per la difficoltà di mantenere la rotta contro i venti e le correnti. Fu quindi sui fiumi che l uomo imparò a navigare, costruendo le prime rozze imbarcazioni fatte di tronchi scavati o di grandi ceste di vimini foderate di pelli e poi perfezionandole, ingrandendole e dotandole di timone e di vela. E poiché lo scambio di prodotti significa anche conoscenza di altri popoli e scambio di idee, ecco che forse furono proprio i fiumi a determinare le condizioni per la nascita delle prime grandi civiltà. Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 4 di 9

5 PERCHE LE PRIME CIVILTÀ SORSERO SULLE RIVE DI GRANDI FIUMI? COMPLETA LA MAPPA CONCETTUALE UTILIZZANDO GLI SPAZI CHE TI SERVONO E COSTRUENDONE ALTRI UTILITA DELL ACQUA PER LE POPOLAZIONI Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 5 di 9

6 GRUPPO n 3 Le civiltà fluviali Gli agricoltori che nel VI millennio a.c. vivevano nelle pianure attraversate dai grandi fiumi avevano sicuramente un suolo fertile e facile da coltivare. Il Tigri e l Eufrate, il Nilo, l Indo, il Gange, il fiume Azzurro e il fiume Giallo straripavano almeno una volta all anno e rendevano fertile il terreno. L acqua ricopriva il terreno per alcuni mesi e quando la piena si ritirava e il fiume ritornava a scorrere nel suo letto, sul terreno rimaneva uno strato di fango chiamato limo che conteneva le sostanze che servivano per far crescere i cereali in abbondanza. Con l acqua dei fiumi, si poteva bagnare tutti i campi senza dover aspettare la stagione delle piogge; ecco perché gli abitanti delle pianure di dedicarono all agricoltura. Gli agricoltori delle pianure fluviali come i Sumeri e gli Egizi sfruttarono le inondazioni per la coltivazione. Costruirono così: argini (muri) per evitare che il fiume straripasse, dighe per raccogliere l acqua e farle cambiare direzione, canali per bagnare anche i campi più lontani. Intorno al 4000 a.c. Sumeri ed Egizi avevano già eretto argini e canali per migliaia di Km. Per tutto questo lavoro erano state impegnate tantissime persone che si erano organizzate per lavorare in collaborazione. Ci fu un enorme produzione agricola e questo provocò delle trasformazioni sociali. Nacquero nuovi mestieri, ad esempio mercanti per lo scambio dei prodotti, ingegneri e tecnici per la creazione di dighe e canali, operai per la loro costruzione e dirigenti per organizzare il lavoro di molte persone. Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 6 di 9

7 QUALI NUOVI MESTIERI NACQUERO GRAZIE ALLO SVILUPPO DELL AGRICOLTURA? RISPONDI COSTRUENDO UNA MAPPA Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 7 di 9

8 GRUPPO n 4 Le civiltà fluviali OSSERVA L IMMAGINE E COMPLETA LA MAPPA UTILITA DELL ACQUA PER LE ATTIVITA DELL UOMO Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 8 di 9

9 COMPLETA IL TESTO CON ALCUNI DEI TERMINI IN ELENCO. ATTENZIONE!!! CI SONO PIÙ TERMINI DEL NECESSARIO. Stato /inondazioni / sovrano / fiumi / limo / codici / Mesopotamia / città / burocrazia / Cina / Nilo / scrittura Nell'età neolitica l'agricoltura si diffuse nelle valli dei grandi.: il Tigri e l'eufrate in.., il. in Egitto, l'indo in India, il Fiume Giallo in.. I fiumi permettevano di coltivare la terra, ma potevano causare anche pericolose....., perciò era necessario regolare le acque costruendo dighe e canali. Per questo motivo nacquero comunità più ampie, le. La prima civiltà della Mesopotamia fu quella dei Sumeri, alla quale si devono numerose invenzioni come quella della ruota e della... In Egitto il Nilo scandiva la vita degli abitanti con le sue periodiche piene: quando le acque si ritiravano, sul terreno restava una fanghiglia fertlizzante, il, grazie al quale la vegetazione cresceva rigogliosa. Autore: Angela Malara - a. sc. 2013/2014 Pagina 9 di 9