Div. IV/II/AC/fc Al Personale Tecnico ed Amministrativo

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1 CIRCOLARE USM prot del 18/03/2011 Div. IV/II/AC/fc Al Personale Tecnico ed Amministrativo e, per conoscenza: Ai Presidi di Facoltà Ai Direttori di Dipartimento Ai Direttori dei Centri di Servizio Ai Direttori dei Centri Interdipartimentali Ai Direttori delle Scuole di Specializzazione Ai Direttori delle Biblioteche d Area Ai Coordinatori d Area Ai Capi Divisione Ai Direttori dei Centri di Eccellenza LORO SEDI Alle Organizzazioni Sindacali Alle Rappresentanze Sindacali Unitarie LORO SEDI Oggetto: Utilizzo dei benefici previsti dalla legge quadro sull'assistenza a persone con disabilità grave. A seguito dell entrata in vigore in data 24 novembre 2010 della Legge n. 183 del 4 novembre 2010 con la quale sono state introdotte, all articolo 24, nuove disposizioni sui permessi retribuiti a favore dei dipendenti che assistono familiari con disabilità grave si fornisce un quadro riepilogativo della disciplina in materia di permessi previsti dall art. 33 della Legge 104/1992 e successive modifiche e integrazioni. 1) SOGGETTI AVENTI DIRITTO I lavoratori legittimati a fruire di detti permessi sono : Il dipendente in situazione di disabilità grave; I dipendenti genitori che assistono figli in situazione di disabilità grave; Il dipendente per assistere ciascun familiare in situazione di disabilità grave. In base al nuovo dettato normativo i dipendenti che hanno ora diritto ai permessi retribuiti per assistere un soggetto in situazione di disabilità grave, sono, oltre il coniuge, i parenti e gli affini entro il 2 grado. 1

2 Per maggiore chiarezza si rammenta che sono: parenti di primo grado: genitori, figli; parenti di secondo grado: nonni, fratelli, sorelle, nipoti (figli di figli); affini di primo grado : suocero/a, nuora, genero; affini di secondo grado: cognati. Solo in particolari condizioni le agevolazioni possono essere estese ai parenti e affini di 3 grado delle persone da assistere. A tal fine si precisa che sono: parenti di terzo grado: bisnonni, zii, nipoti (figli di fratelli e/o sorelle); affini di terzo grado: zii acquisiti, nipoti acquisiti. Le eccezioni per le quali l art. 24 della citata legge n. 183/2010 prevede l estensione del diritto a fruire dei benefici in parola ai parenti e affini di terzo grado, sono rappresentate dai casi in cui il coniuge e/o i genitori della persona in situazione di disabilità grave: abbiano compiuto i sessantacinque anni di età; siano affetti da patologie invalidanti; siano deceduti o mancanti. Con l espressione mancanti deve intendersi non solo una situazione di assenza naturale e giuridica (celibato o stato di figlio naturale non riconosciuto) ma anche ogni altra condizione ad essa assimilabile (divorzio, separazione legale, abbandono) debitamente certificata dall autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità. Per quanto concerne le patologie invalidanti, non avendo la legge esplicitato tale nozione si fa riferimento alle patologie indicate nell art. 2, comma 1, lettera d), del Decreto Interministeriale n. 278 del 21 luglio 2000 e precisamente: patologie acute o croniche che determinano temporanea o permanente riduzione o perdita dell autonomia personale, ivi incluse le affezioni croniche di natura congenita, reumatica, neoplastica, infettiva, dismetabolica, post-traumatica, neurologica, neuromuscolare, psichiatrica, derivanti da dipendenze, a carattere evolutivo o soggette a riacutizzazioni periodiche; patologie acute o croniche che richiedono assistenza continuativa o frequenti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali; patologie acute o croniche che richiedono la partecipazione attiva del familiare nel trattamento sanitario. 2

3 2) MODALITA DI FRUIZIONE DEI PERMESSI A) Il dipendente in situazione di disabilità grave ha la possibilità di fruire nello stesso mese di uno solo dei seguenti permessi: 1. riduzione oraria nella misura di 2 ore di permesso per ciascun giorno lavorativo del mese se l attività lavorativa è pari o superiore alle 6 ore giornaliere e nella misura di 1 ora se inferiore alle 6 ore giornaliere; 2. tre giorni di permesso mensile, fruibili anche in maniera continuativa o ad ore, proporzionalmente alla tipologia del rapporto di lavoro come sotto specificato: Rapporto ( % ) totale ore settimanali totale ore mensili B) I genitori che assistono figli di età inferiore ai tre anni in situazione di disabilità grave possono fruire alternativamente nello stesso mese di uno solo dei seguenti permessi: 1. prolungamento del congedo parentale retribuito al 30% fino al terzo anno di vita del bambino, al termine della fruizione del congedo parentale previsto dall art. 32 del D.Lgs. 26/3/2001 n. 151; 2. riduzione oraria giornaliera (prolungamento dell allattamento) proporzionale all orario di lavoro nella misura di 2 ore di permesso per ciascun giorno lavorativo del mese se l attività lavorativa è pari o superiore alle 6 ore giornaliere e nella misura di 1 ora se inferiore alle 6 ore giornaliere; 3. tre giorni di permesso retribuito mensile tra entrambi i genitori, fruibili solo a giornata intera (proporzionalmente alla tipologia del rapporto di lavoro); 4. congedo retribuito ai sensi dell'art. 42 del D.Lgs n. 151 e dell art. 24 della Legge n. 183 nella misura massima di 730 giorni nell arco dell attività lavorativa tra entrambi i genitori che si cumula con il congedo non retribuito per documentati e gravi motivi di famiglia, ai sensi dell art. 32 del C.C.N.L. del C) I genitori che assistono figli di età superiore ai tre anni in situazione di disabilità grave possono fruire alternativamente nello stesso mese di uno solo dei seguenti permessi: tre giorni di permesso retribuito mensile tra entrambi i genitori, fruibili anche in maniera continuativa o ad ore, proporzionalmente alla tipologia del rapporto di lavoro (ved. schema sopra indicato); congedo retribuito di cui al precedente punto 4 della lettera B)

4 Si precisa che solo fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio con disabilità grave il permesso dei tre giorni mensili è l unico beneficio che può essere usufruito da entrambi i genitori anche nello stesso giorno. In tal caso verranno computati come due giorni di permesso. D) Il dipendente per l assistenza al familiare in situazione di disabilità grave ha la possibilità di fruire nello stesso mese di tre giorni di permesso retribuito mensile fruibili anche in maniera continuativa o ad ore proporzionalmente alla tipologia del rapporto di lavoro (ved. schema sopra indicato). Il diritto alla fruizione dei permessi mensili non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l assistenza alla stessa persona con disabilità grave. Viene altresì riconosciuto il diritto ad usufruire anche del congedo retribuito ai sensi dell'art. 42 del D.Lgs n. 151 e dell art. 24 della Legge n. 183 ai lavoratori che assistono i seguenti familiari in situazione di disabilità grave: dipendenti che assistono il coniuge con uguale residenza anagrafica ; dipendenti che assistono i genitori con uguale residenza anagrafica; dipendenti che assistono fratelli con uguale residenza anagrafica esclusivamente nel caso in cui entrambi i genitori siano totalmente inabili o deceduti. 3) DISPOSIZIONI COMUNI La fruizione dei suddetti benefici deve essere alternativa e non cumulativa nell arco del mese. Pertanto ogni mese sarà possibile usufruire di una sola tipologia di permesso. La nuova normativa sottolinea che il dipendente è tenuto a comunicare al Responsabile della struttura di appartenenza, all inizio di ciascun mese, la modalità di fruizione dei benefici, non essendo ammessa, come sopra già specificato, la fruizione mista degli stessi nell arco del mese di riferimento ed è tenuto altresì a comunicare, per quanto possibile, la relativa programmazione. Questa Amministrazione, al fine di agevolare i dipendenti, consente a coloro che, all inizio del mese, avevano optato per la fruizione dei tre giorni di permesso retribuito, di convertire tali assenze in congedo retribuito qualora fosse per loro necessario disporre di altri giorni di permesso. Sarà possibile convertire tali permessi mensili solo se questi saranno stati fruiti a mezze giornate o a giornate intere. Il dipendente sarà tenuto a presentare la relativa richiesta di conversione prima di procedere all ulteriore fruizione dei permessi nel corso dello stesso mese. 4

5 4) REQUISITI PREVISTI PER IL RICONOSCIMENTO DEI BENEFICI EX LEGGE 104/92 Possono inoltrare domanda di riconoscimento dei benefici: i soggetti disabili; i familiari dei soggetti disabili in possesso della certificazione di disabilità (verbale di accertamento ASL) con connotazione di gravità (art. 3 comma 3 della Legge 104/1992) e che non risulti ricoverato a tempo pieno presso strutture ospedaliere o simili, pubbliche o private. Detti permessi possono essere invece concessi, come ribadito nella circolare n. 13/2010 del Dipartimento della Funzione Pubblica, anche in presenza di ricovero nei seguenti tre casi: interruzione del ricovero per necessità del disabile di recarsi fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite o terapie; ricovero a tempo pieno di un disabile in coma vigile e/o in situazione terminale; ricovero a tempo pieno di un minore in situazione di disabilità grave per il quale risulti documentato dai sanitari della struttura il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare. La ricorrenza delle situazioni eccezionali di cui sopra deve risultare da idonea documentazione medica che il dipendente è tenuto a presentare all Amministrazione. I soggetti interessati saranno tenuti a presentare la relativa modulistica per il riconoscimento dei benefici sopra indicati, disponibile al seguente indirizzo di posta elettronica permessi per il dipendente disabile assistenza a figli minori di 3 anni assistenza a figli maggiori di 3 anni assistenza ai genitori assistenza al coniuge assistenza a fratelli/sorelle assistenza ad altri familiari 5) RIPERCUSSIONI FISCALI I tre giorni di permesso retribuito mensile, qualunque sia la modalità di fruizione, sono utili ai fini della maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità, del trattamento di previdenza e di quiescenza. 5

6 I giorni di congedo retribuito sono valutabili per intero ai fini del solo trattamento di quiescenza, mentre non sono valutabili nè ai fini del TFS (indennità di buonuscita), nè del TFR (trattamento di fine rapporto). Tali assenze, inoltre, comportano la proporzionale riduzione delle ferie e della tredicesima mensilità. Le assenze sopra indicate (permessi mensili e congedo retribuito) comportano i normali assegni di attività di servizio e sono utili ai fini della distribuzione del Fondo Comune di Ateneo. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è referente la dr.ssa Federica Capuano della Divisione Stipendi e Carriere del Personale - Sezione Gestione Permessi Contrattuali e Segreteria Rapporti Sindacali - tel , mail: federica.capuano@unimi.it E possibile, altresì, rivolgersi alla Divisione Stipendi e Carriere del Personale - Sezione Gestione Permessi Contrattuali e Segreteria Rapporti Sindacali, ai seguenti recapiti: , 13282, 13283, La presente circolare potrà essere consultata alla pagina Internet: Con i migliori saluti. Il Direttore Amministrativo F.to Alberto Silvani 6