Utilizzo di Carta Naturalistica nella pianificazione territoriale

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1 Utilizzo di Carta Naturalistica nella pianificazione territoriale Struttura Valorizzazione aree protette e difesa della biodiversità Anna Rampa

2 Principali cenni sul GIS Carta Naturalistica della Lombardia Carta Naturalistica è il Sistema Informativo Georeferenziato regionale dedicato alle tematiche naturalistiche. Il tentativo di una rappresentazione sintetica del patrimonio naturalistico mediante un sistema informativo si trova ad affrontare l esigenza di relazionare un insieme di dati e di metodologie di raccolta dei dati stessi estremamente eterogenei tra loro. Si tratta in effetti di considerare diverse discipline che fanno riferimento a campi di studio estremamente specializzati. Per questo motivo, un unico sistema informativo deve permettere una rappresentazione cartografica a scale diverse e con diversi livelli di dettaglio ed al tempo stesso deve definire una serie di obiettivi successivi, sulla base di priorità e finalità stabilite. Le prime fasi di realizzazione di Carta Naturalistica ( ) hanno interessato ettari del territorio regionale. Le tematiche di riferimento (Habitat, Flora, Fauna, Emergenze abiotiche) avevano tutte una rappresentazione grafica poligonale e permettevano la formulazione di interrogazioni solo tramite l impostazione di query ed il calcolo di indici da effettuare manualmente. Successivamente è stato affidato a Lombardia Informatica l incarico per lo sviluppo dell impostazione del sistema e la successiva traduzione dello stesso su piattaforma WEB, per renderlo accessibile ad un utenza allargata. La nuova versione del sistema ha visto una fusione di Carta Naturalistica con il progetto Atlante Corologico delle piante vascolari, già in corso da alcuni anni (Galasso, Bona), sostituendo così la primitiva tematica Flora e arricchendo il GIS con i dati e soprattutto i criteri e le metodologie adottati negli anni di ricerca sulla distribuzione floristica svolta in Lombardia. Nel GIS oltre alla tematica relativa alle piante vascolari ne sono state create una relativa ai macromiceti ed una relativa ai licheni. Per tutte le tematiche è stato organizzato un catalogo di taxa che rispecchia le suddivisioni sistematiche della disciplina. In particolare i cataloghi della sezione botanica sono stati oggetto di approfondito e dettagliato lavoro di aggiornamento. Carta Naturalistica permette, nella sua attuale configurazione, di relazionare l informazione fornita dai dati raccolti in forma di Atlante con le segnalazioni georeferenziate di precisione elevata, di più immediato significato in termini di rappresentazione territoriale. 2

3 Gli Atlanti La valenza degli Atlanti è legata più all interesse naturalistico di distribuzione delle specie in esame che ad un immediato utilizzo nella pianificazione territoriale o nelle valutazioni di impatto. In questi ultimi casi la segnalazione della presenza nel quadrante di riferimento di una specie di interesse dovrebbe condurre alla verifica della effettiva presenza alla scala adottata, ad esempio con riferimento agli habitat in cui la specie può manifestarsi. Per questo sarebbe importante che le segnalazioni, anche quando espresse sotto forma di presenza/assenza in un Atlante fossero complete dei riferimenti delle coordinate esatte, della località e dell habitat di riferimento, per risultare così più utili in altri contesti di consultazione di Carta Naturalistica. Utilizzo per la pianificazione territoriale Oltre all utilizzo del Sistema nell impostazione dei piani di gestione dei Siti Natura 2000, si segnalano alcuni spunti di possibili applicazioni relative all intero territorio regionale. Una delle potenzialità più significative riguarda la possibilità di individuare a scale diverse elementi di connettività ecologica, esistenti o suscettibili di rafforzamento e valorizzazione. Ne può derivare una progettazione a scala di dettaglio, come nel caso del disegno di microreti ecologiche concretizzate poi dalla promozione di interventi di agroforestazione. Azioni, queste ultime, che possono a loro volta essere successivamente documentate nel GIS. In particolare, si può considerare la metodologia di analisi e valutazione proposta nello Studio interdisciplinare nei rapporti tra protezione della natura e infrastrutture di trasporto (Di Fidio, Cerabolini, Malcevschi 2004). In questo caso la tematica habitat di Carta Naturalistica può risultare di notevole aiuto 3

4 nella individuazione delle tipologie di unità ambientale. In Carta Naturalistica l habitat può essere registrato con il codice Natura 2000 o con il codice Corine, oppure con l Alleanza fitosociologica di riferimento, che uno specialista potrà facilmente ricondurre a tipologia ambientale. Inoltre, fornendo dati supplementari relativi alle specie presenti, Carta Naturalistica facilita la determinazione della completezza del valore naturale, come prevede il metodo (fattore di completezza) individuato dal citato studio. Infine l utilizzo del GIS può servire alla progettazione di eventuali misure di compensazione e risarcimento. Valutazioni Si ritiene che Carta Naturalistica possa costituire un ausilio preliminare in caso di procedure di valutazione (di impatto o di incidenza) senza però potere essere considerata quale unica ed esaustiva fonte di documentazione su cui basare l analisi. L acquisizione dei dati frutto di ricerche puntuali ed approfondite, svolte in occasione di questi studi di impatto/incidenza, potrà viceversa arricchire il GIS, assumendo così anche il valore di traccia, in occasione di eventuali analoghe valutazioni future, della metodologia adottata. Pianificazione comunale I PTCP in Regione Lombardia hanno trattato il tema della rete ecologica provinciale, progettandola a partire dallo studio della distribuzione dei nuclei a diversa valenza ecologica presenti sul territorio. A livello regionale è in atto la definizione della Rete Ecologica Regionale, che costituisce tra l altro un elemento del Piano Territoriale Regionale. Gli elaborati relativi alle diverse reti ecologiche sono sovrapponibili alla Carta Naturalistica, evidenziando a scala regionale, la base comune che individua i nuclei fondamentali di aree a più elevata naturalità. La pianificazione di dettaglio, che tenendo conto degli indirizzi forniti dal PTR e dai PTCP, si svilupperà secondo la metodologia prevista dalla VAS, potrà utilizzare Carta Naturalistica e la sua molteplice funzionalità a scale diverse. 4

5 Carta Naturalistica dovrà essere uno degli strumenti di riferimento da indicare ai comuni per avviare le indagini naturalistiche in ambito del processo VAS. In attesa di avviare una sperimentazione ad hoc sulla pianificazione di livello comunale, si è voluto applicare all insieme di dati presenti in Carta Naturalistica e caratterizzanti un particolare sito, una metodologia ritenuta particolarmente interessante ed elaborata per la Regione Veneto (Strumenti e Indicatori per la Salvaguardia della Biodiversità, 2005 realizzata con il contributo scientifico del CINSA). Sono stati scelti in particolare, tra gli indicatori proposti, i seguenti: INDICATORI (RELATIVI AI POLIGONI OSPITANTI GLI HABITAT) INDICATORI DI VULNERABILITA ECOLOGICA 1) Inclusione nell elenco delle tipologie di habitat a rischio a scala europea comunitaria Appartenenza o meno del poligono alla lista degli habitat della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Questo indicatore suddivide i poligoni dei siti in 3 classi: habitat prioritario (punteggio 5) habitat di interesse comunitario (punteggio 3) altri habitat (punteggio 1) Per il principio di precauzione, nel caso ci si trovi in presenza di un mosaico costituito da più tipi di habitat, o nel caso di complessi di habitat, il punteggio da attribuire è quello corrispondente all habitat con punteggio più elevato per quel determinato parametro. 5

6 2) Grado di compattezza (rapporto di circolarità) Circularity ratio = rapporto tra l area del poligono in esame e l area del minimo cerchio circoscritto. L indicatore può assumere qualsiasi valore compreso fra 0 e 1. Più il valore è vicino a 1 più l habitat è compatto. 3) Grado di frammentazione Il criterio considera il ruolo negativo esercitato dall isolamento sulla ricchezza in specie di un habitat. L isolamento, infatti, diminuisce il flusso genico tra le popolazioni rendendole più suscettibili all estinzione. Per ogni poligono viene calcolato il rapporto tra l area (in metri quadrati) del poligono jesimo appartenente a una tipologia e la sua distanza in metri elevata al quadrato dagli altri poligoni appartenenti alla stessa tipologia. L indice è poi ottenuto sommando i valori così calcolati per tutti i poligoni appartenenti a quella tipologia. Valori bassi (vicino a 0) di questo indicatore indicano isolamento del poligono poiché quelli dello stesso tipo sono lontani e di piccole dimensioni. Valori elevati indicano che il poligono è circondato da vicini dello stesso tipo con ampia superficie. 4) Rarità locale I poligoni del SIC vengono divisi in 3 classi: molto rari localmente (<1% del sito): punteggio 5 rari localmente (<5% del sito): punteggio 3 non rari localmente (> 5% del sito): punteggio 1 5) Presenza di specie importanti di flora e fauna Habitat di specie in allegato I Direttiva Uccelli o specie a essa omologabile o specie prioritaria secondo l all.ii Direttiva Habitat: punteggio 5 6

7 Habitat di specie di importanza comunitaria in Allegato II Direttiva Habitat e IV Direttiva Habitat: punteggio 4 Habitat di altre specie di interesse (Libro Rosso, CITES, eccetera): punteggio3 Habitat privi delle specie indicate negli altri punti: punteggio 1 Per il principio di precauzione, nel caso ci si trovi in presenza di un mosaico costituito da più tipi di habitat, il punteggio da attribuire è quello corrispondente all habitat con punteggio più elevato per quel determinato parametro. INDICATORI DI PRESSIONE ANTROPICA 1) Viabilità Per ogni poligono si calcola la percentuale della sua superficie compresa entro 300 m da un segmento viario. Tale valore viene moltiplicato: per 1 se il segmento è una strada comunale per 2 se il segmento è una strada provinciale per 3 se il segmento è una srada regionale per 4 se il segmento è una autostrada per 5 se il segmento è una ferrovia Se il poligono rientra in buffer di più segmenti viari, è necessario considerarli tutti. 2) Attività agricole Sommatoria delle superfici agricole adiacenti all habitat per unità di perimetro. Per ognuno dei poligoni cartografati si calcola la somma delle superfici (in ettari) dei poligoni ad uso agricolo che sono adiacenti perimetralmente. Tale valore viene diviso per il perimetro (in chilometri) del poligono di interesse. 7

8 3) Centri abitati Per ogni poligono si calcola la percentuale del perimetro in comune con aree edificate. 4) Attività estrattive Per ogni poligono si calcola la percentuale del perimetro in comune con poligoni a cava. 5) Aeroporti Per ogni poligono si calcola la percentuale della sua superficie compresa entro una safety distance di 5 chilomteri da un aeroporto. 6) Caccia e pesca Per ogni poligono si calcola la percentuale della sua superficie compresa entro la perimetrazione di un ambito di caccia e pesca. INDICATORI DI PREGIO ECOLOGICO-NATURALISTICO 1) Ampiezza Superficie del poligono. 8

9 2) Grado di naturalità a) Habitat la cui biomassa è totalmente o quasi costituita da specie spontanee coerenti con l ambiente: termine maturo di una serie con struttura naturale (es. boschi naturali, pascoli alpini, ecc.): punti 5 termine maturo di una serie con alterazioni strutturali (es. boschi cedui): punti 4 termine non maturo di una serie con struttura naturale (es. arbusteti, mantelli, praterie umide ad alte erbe, canneti): punti 3 termine non maturo di una serie con alterazioni strutturali (es. praterie seminaturali, siepi, rimboschimenti): punti 2 comunità sinantropico-ruderali (es. comunità dei luoghi calpestati, bordi di strade): punti 1 b) Habitat la cui biomassa è prevalentemente costituita da specie alloctone o non coerenti con l ambiente: comunità artificiali (es. monocolture erbacee o arboree, rimboschimenti): punti 1 comunità sinantropico-ruderali a dominanza di esotiche: punti 1 Per attribuire i punteggi può essere necessario ricorrere al miglior giudizio di esperti. Per il principio di precauzione, nel caso ci si trovi in presenza di un mosaico costituito da più tipi di habitat, o nel caso di complessi di habitat, il punteggio da attribuire è quello corrispondente all habitat con punteggio più elevato per quel determinato parametro. 3) Stato di conservazione Questo indicatore proviene direttamente dal Formulario Standard. Conservazione eccellente: punteggio 5 Conservazione buona: punteggio 4 Conservazione media o ridotta: punteggio 3 9

10 Habitat degradato: punteggio 1 4) Valore fitogeografico Habitat endemico a livello nazionale: punteggio 5 Habitat endemico a livello regionale: punteggio 4 Habitat al limite dell areale: punteggio 3 Altri habitat: punteggio 1 Per il principio di precauzione, nel caso ci si trovi in presenza di un mosaico costituito da più tipi di habitat o nel caso di complessi di habitat, il punteggio da attribuire è quello corrispondente all habitat con punteggio più elevato per quel determinato parametro. 5) Rappresentatività Questo indicatore proviene direttamente dal Formulario standard. Rappresentatività eccellente: punteggio 5 Rappresentatività buona: punteggio 4 Rappresentatività significativa: punteggio 3 Non rappresentativo: punteggio 1 Per il principio di precauzione, nel caso ci si trovi in presenza di un mosaico costituito da più tipi di habitat o nel caso di complessi di habitat, il punteggio da attribuire è quello corrispondente all habitat con punteggio più elevato per quel determinato parametro. IL CALCOLO DEGLI INDICI E necessario ottenere 3 indici complessivi per la pressione, per il pregio e per la vulnerabilità. 10

11 Ogni indicatore viene ranghizzato in classi. La stima della pressione complessiva agente su ogni habitat avviene ranghizzando in modo equi-intervello ognuno dei 6 indicatori di pressione nell intervallo da 0 a 4 e poi sommando algebricamente i ranghi. La pressione massima potenziale è pari a 24, quella minima è pari a 0. La pressione complessiva viene quindi divisa per 24 per esprimerla in percentuale. Per il pregio, ognuno dei 6 indicatori viene ranghizzato in modo equi-intervallo nell intervallo da 1 a 5 e poi si sommano i ranghi. Di conseguenza può assumere valori compresi nell intervallo tra 6 e 30, e viene quindi diviso per 30 per esprimerlo in percentuale. Per la vulnerabilità, ognuno dei 5 indicatori viene ranghizzato in modo equi-intervallo nell intervallo da 1 a 5 e poi si sommano i ranghi. Di conseguenza può assumere valori compresi nell intervallo tra 6 e 25, e viene quindi diviso per 25 per esprimerlo in percentuale. (Per quanto riguarda gli habitat acquatici, vengono calcolati tutti e 6 gli indicatori di pressione, 5 di pregio e 4 di vulnerabilità la compattezza non ha significato ecologico in caso di habitat acquatici. Quindi per gli habitat acquatici il pregio si ottiene dividendo la somma dei ranghi per 25, e vulnerabilità dividendo la somma dei ranghi per 20). La stima del RISCHIO ECOLOGICO PERCENTUALE si ottiene moltiplicando tra loro gli indici di pressione e di vulnerabilità percentuali. 11

12 INDIVIDUAZIONE DI AMBITI A DIVERSA STRATEGIA DI GESTIONE (si intende qui comunque ambiti in zone naturalisticamente interessanti es. SIC) Si assegnano all ambito A i poligoni il cui punteggio risultante è maggiore di (soglia numerica che corrisponde a valori mediamente oltre il 50% per tutti e tre gli indici di pressione, pregio e vulnerabilità) Rientrano nell ambito gestionale C i poligoni il cui punteggio è inferiore a (soglia numerica che corrisponde a valori mediamente sotto il 33% per tutti e tre gli indici di pressione, pregio e vulnerabilità Valori intermedi determinano l assegnazione all ambito B di gestione Ambito A le aree che ricadono in questo ambito rappresentano quelle di maggior pregio naturalistico o aree particolarmente critiche per fattori di rischio cui sono esposte; in tali ambiti si possono effettuare interventi di gestione limitati alla conservazione o al recupero delle valenze naturalistiche presenti (aree di non intervento o aree con interventi mirati). Ambito B comprende: - aree di gestione degli habitat, con l obiettivo di recuperare o ricreare habitat di elevato valore naturalistico con interventi attivi. Possono rientrare qui aree degradate o danneggiate per le quali prevedere interventi di restauro ambientale o aree che sono condotte utilizzando pratiche di gestione tradizionali necessarie al loro mantenimento. - aree di gestione delle specie, in corrispondenza delle quali sono previsti piani di azione in favore di specie rare o protette o piani di eradicazione o controllo su specie invasive. 12

13 Ambito C comprende aree a pregio naturalistico e a rischio medio o basso. Ambito D comprende le aree agricole in cui si può, eventualmente, prevedere una conduzione dei fondi maggiormente ecosostenibile (agricoltura biologica, forme di pascolo controllato) e centri abitati. Nel caso in questione, il metodo è stato applicato ai poligoni corrispondenti a porzioni di habitat rilevati durante il Monitoraggio di habitat e specie (2003/2005) nel SIC Palude Bruschera, in comune di Angera, (VA). La sperimentazione in questo caso è stata effettuata operando sui poligoni da ArcView ma potrebbe eventualmente essere prevista come funzionalità automatica del sistema. I tipi di habitat coinvolti sono: codice 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition; codice 9160 Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell Europa centrale del Carpinion betuli codice *91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) Corine Comunità idrofile ancorate sul fondo con foglie larghe a Nymphaea alba, Nuphar lutea Corine Formazioni igrofile a Salix cinerea Corine Vegetazione erbacea a grandi carici I poligoni considerati sono in tutto

14 Suddividendoli per tipo di habitat: per l habitat 3150 = 1 poligono per l habitat 9160 = 7 poligoni per l habitat 91E0 = 8 poligoni per l habitat = 4 poligoni per l habitat = 6 poligoni per l habitat = 7 poligoni. Si precisa che per l indicatore 5) Presenza di specie importanti di flora e fauna si è fatto riferimento in questo caso alle specie segnalate nel Formulario Standard del SIC, attribuendole agli habitat di riferimento. L arricchimento di dati relativi alle specie per quanto riguarda il territorio regionale in generale, permetterebbe un procedimento analogo anche in altre aree. Per l indicatore di pressione antropica 2) Attività agricole si sono utilizzati gli strati DUSAF. I dati relativi agli habitat acquatici (3150 e ) per i quali non è stata calcolata la compattezza sono evidenziati in giallo nelle tabelle seguenti. 14

15 COD_PRO CODICE_HAB CODICE_COR CODICE_SIC NOME_SIC AREA XV IT Palude Bruschera 0,85 3 0,54 0, , XV E0 IT Palude Bruschera 1,72 5 0,97 2, , XV E0 IT Palude Bruschera 1,96 5 0,57 2, , XV IT Palude Bruschera 0,63 3 0,12 1, , XV E0 IT Palude Bruschera 0,71 5 0,39 3, , XV IT Palude Bruschera 0,60 1 0, , XV IT Palude Bruschera 0,18 1 0,49 1, , XV IT Palude Bruschera 0,04 1 0,49 0, , XV IT Palude Bruschera 0,18 1 0,11 8, , XV IT Palude Bruschera 0,20 1 0,58 8, , XV IT Palude Bruschera 2,68 1 0,28 1, , XV IT Palude Bruschera 0,23 1 0,37 2, , XV IT Palude Bruschera 0,07 1 0,3 0, , XV IT Palude Bruschera 0,13 1 0,52 0, , XV IT Palude Bruschera 0, , , XV IT Palude Bruschera 0,51 1 0,07 0, , XV IT Palude Bruschera 0, , , XV E0 IT Palude Bruschera 0,06 5 0,52 7, , XV E0 IT Palude Bruschera 0,10 5 0,5 12, , XV IT Palude Bruschera 0,49 1 0,18 11, , XV E0 IT Palude Bruschera 0,13 5 0, , , XV IT Palude Bruschera 0,18 1 0,49 6, , XV IT Palude Bruschera 0,12 1 0,27 2, , XV IT Palude Bruschera 0,16 3 0,17 7, , XV IT Palude Bruschera 0,14 3 0,35 6, , XV IT Palude Bruschera 0, , XV IT Palude Bruschera 0, , , XV IT Palude Bruschera 0, , , XV IT Palude Bruschera 16,12 1 0,25 14, , XV IT Palude Bruschera 1,17 3 0,29 3, , XV E0 IT Palude Bruschera 15,50 5 0, , , XV E0 IT Palude Bruschera 4,40 5 0,28 29, , XV IT Palude Bruschera 2,41 3 0,18 8, , XV IT Palude Bruschera 34,52 3 0,34 855, ,

16 S indice vulnerabilità S indice pressione S indice pregio % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % 16

17 % % % % % % % % % % % % % % % % % % 17

18 indice COD_PRO CODICE_HAB CODICE_COR vulnerabilità indice pressione rischio ecologico indice pregio calcolo AMBITO GESTIONE XV % 25% 14% 56% B XV E0 76% 17% 13% 60% B XV E0 68% 17% 11% 60% B XV % 29% 14% 56% B XV E0 64% 29% 19% 60% B XV % 17% 8% 48% B XV % 25% 9% 56% B XV % 25% 9% 56% B XV % 17% 5% 56% C XV % 17% 6% 56% C XV % 21% 10% 48% B XV % 17% 8% 48% B XV % 17% 8% 48% B XV % 17% 9% 48% B XV % 17% 9% 56% B XV % 25% 7% 56% B XV % 17% 9% 56% B XV E0 68% 25% 17% 60% B XV E0 68% 25% 17% 60% B XV % 29% 13% 48% B XV E0 76% 17% 13% 60% B XV % 29% 15% 48% B XV % 29% 14% 48% B XV % 29% 14% 56% B XV % 29% 15% 56% B XV % 17% 8% 56% B XV % 29% 16% 56% B XV % 17% 11% 56% B XV % 21% 7% 60% B 18

19 XV % 46% 24% 56% A XV E0 76% 21% 16% 64% B XV E0 64% 29% 19% 60% B XV % 46% 24% 56% A XV % 42% 23% 64% A Sulla base dei calcoli i poligoni risultano contraddistinti da un valore complessivo che permette di rappresentarli evidenziando il progressivo livello di attenzione necessario nella gestione (figura 1), oppure suddividendoli in classi distinte come proposto dal metodo CINSA (figura 2). 19

20 Fig.1 - Graduazione del livello di attenzione necessario per le aree corrispondenti ai poligoni analizzati 20

21 Fig.2 - Suddivisione in ambiti A, B, C come suggerito dal metodo seguito 21

22 Dal confronto dei risultati dell applicazione del metodo visto e della conseguente zonizzazione applicata al sito con le analisi svolte in occasione dello Studio di Incidenza sul PRG del comune di Angera (Graia, 2005) si rileva che la zonizzazione ottenuta trova riscontro nei contenuti del progetto di rete ecologica allegato al PRG, in particolare nell individuazione dei corridoi ecologici tra il SIC della Buschera con l area a bassa antropizzazione posta a Ovest attraverso la S.P. 69 e tra il SIC della Buschera e il Monte Le Motte attraverso la S.P. 69 e la linea ferroviaria. Le zone classificate come A vengono infatti riconosciute come aree ad elevata naturalità. Il progetto di Rete ecologica individua inoltre ulteriori possibili corridoi da promuovere in corrispondenza dei corsi d acqua esistenti. Concludendo L utilizzo di indici da applicare ai soli poligoni di rappresentazione degli habitat, appare utile per fornire un indirizzo generale, ma non sembra sufficiente a realizzare una valutazione completa. Si conferma a questo punto importante la funzionalità offerta da Carta Naturalistica di accesso diretto alle segnalazioni di dati, che possono essere raffrontati ad altri elementi di interesse per le valutazioni di merito e portare eventualmente a successivi approfondimenti. Ad esempio, altri elementi che possono essere approfonditi mediante Carta Naturalistica riguardano: - l interazione con il reticolo idrografico, la presenza di sorgenti e fontanili; - la presenza di geotopi o aspetti geomorfologici condizionanti particolari ecosistemi; - le presenza di specie esotiche; Inoltre è necessario tenere conto di reti ecologiche a scala più vasta in chiave di nodi, corridoi biologici, eventuali possibili interruzioni di questi, come pure considerare eventuali impatti cumulativi, non individuabili dalla sola considerazione dei singoli poligoni. Carta Naturalistica può costituire la base per delineare lo scenario delle valenze ambientali che, nell ambito di un processo di valutazione, venga poi confrontato al sistema delle possibili criticità (di tipo 22

23 strutturale come insediamenti, infrastrutture tecnologiche, infrastrutture di trasporto, ambiti di cava, o di tipo gestionale come ad es. la presenza di un eccessiva pressione turistica o di un carico pascolivo non equilibrato ). Si ritiene utile quindi promuovere l utilizzo di Carta Naturalistica nell ambito di nuove elaborazioni, in particolare in occasione di analisi territoriali finalizzate alla VAS di piani di livello comunale e registrare potenzialità e metodologie sviluppate in queste occasioni. 23

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