5.5 Monitoraggio Mammalofauna

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1 5.5 Monitoraggio Mammalofauna Le indagini sono state particolarmente finalizzate allo studio della specie Lupo, Canis lupus, in ragione delle imperative implicazioni gestionali e di conservazione, tra che interessano in misura significativa gli aspetti socio economici del comparto agricolo locale. Ulteriori indagini sono state quindi condotte su alcune specie di roditori, sulle altre specie di carnivori (Mustelidae, Felidi, etc.) e sugli ungulati (le indagini sugli ungulato sono state considerati di importanza non secondaria dal punto di vista gestionale). I dati riferibili alla presenza di altre specie sono stati comunque rilevati ed utilizzati per la definizione del popolamento a mammiferi del SIC Monitoraggio del lupo (Canis lupus) Nell ambito dell area di indagine, negli anni passati non è stata effettuata un analisi sistematica e completa finalizzata alla verifica della presenza del lupo, nonostante i casi di avvistamento iniziati a partire dal Alcuni dei dati sugli avvistamenti negli ultimi quattro anni sono stati raccolti dai tecnici della Riserva regionale Lago di Serranella. Il primo segno di presenza del lupo in quest area è riconducibile all avvistamento a fine 2009 di una coppia di lupi adulti il località Piana La Fara, nel comune di Atessa, immediatamente a valle della Riserva Lago di Serranella. Numerosi e importanti dati circa la presenza nell ultimo anno, tra cui le predazioni, sono pervenute per supportare la seguente ricerca dal Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Casoli. In questo studio, le attività svolte sono basate sulle tecniche del metodo naturalistico, comprendente principalmente l ululato indotto o wolf-howling e la raccolta dati sui ritrovamenti presso i diversi Enti competenti, quali metodi di rilevamento diretto, a cui sono stati affiancati: 1. un monitoraggio delle aziende zootecniche danneggiate, 2. una raccolta dati relativi ad avvistamenti presso agricoltori, allevatori e cacciatori operanti nella zona, quale metodo di rilevamento indiretto della presenza e delle attività degli individui. L indagine è tesa a stimare l entità del popolamento di lupo, rilevare la presenza di eventi riproduttivi e siti di rendez-vous (area familiare di rifugio e allevamento della prole), valutare la persistenza nel tempo della specie; coerentemente con gli obiettivi del Piano di gestione del SIC, attraverso l analisi delle relazioni e delle interferenze con le attività antropiche si cercherà di formulare proposte gestionali e fornire degli indirizzi e, contestualmente individuare misure di mitigazione del conflitto sorto negli ultimi anni nell area oggetto dello studio. Fine della ricerca sarà quindi quello di individuare un equilibrio di convivenza fra la diffusa microeconomia zootecnica rilevata nell area e la conservazione del lupo, tornato nella media Val di Sangro dopo una lunga assenza e fino a qualche anno fa dimenticato dagli allevatori della zona. Una stima dell entità del randagismo canino porrà all attenzione anche di eventuali rischi dovuti all ibridazione in un contesto rurale di interfaccia tra aree completamente naturali ed aree fortemente antropizzate di fondovalle. 264

2 Monitoraggio diretto tramite l ululato indotto o wolf-howling - materiali e metodi La tecnica dell ululato indotto (comunemente anche indicato come wolf-howling) consiste nella stimolazione fonica di eventuali lupi presenti a rispondere ad un ululato e successivamente ad ascoltare e identificare le vocalizzazioni di risposta. La stimolazione può essere la registrazione di un ululato originale o un imitazione umana, emesso secondo una precisa sequenza; dalle risposte ottenute, è possibile stimare il numero minimo attendibile di esemplari che compongono ciascun nucleo o comunque il numero dei lupi presenti su un determinato territorio. In assenza di ostacoli e in condizioni meteo ottimali, gli ululati del lupo sono udibili dall uomo fino a circa 2 km di distanza, mentre il lupo riesce a rispondere da distanze anche maggiori. La traccia utilizzata è costituita da tre ululati (trials) montati in sequenza, intervallati dalle relative pause di ascolto; l insieme dei tre ululati ha una durata complessiva di 110 secondi. La sequenza completa formata dalle stimolazioni e dalle pause ha una durata di 4 minuti e 50 secondi. I materiali utilizzati per l applicazione della metodologia sono stati i seguenti (vedi foto): 1) auto e/o fuoristrada, a seconda delle disponibilità e delle stazioni da raggiungere; 2) riproduttore audio digitale (lettore mp3) con la registrazione della sequenza del richiamo; 3) amplificatore potenza nominale 160 watt, alimentazione 12 volt; 4) tromba esponenziale con potenza 80 watt, copertura angolo verticale 30, angolo orizzontale 120 ; dimensioni: lunghezza 60 cm; alimentazione 12 volt; 5) ricevitore GPS Garmin etrex30; 6) penna, torcia elettrica e lampada frontale; 7) cartografia I.G.M. delle aree in scala 1:25.000; 8) foto aeree a colori delle aree della Regione Abruzzo, volo 2009, scala 1: La strumentazione utilizzata ha permesso la riproduzione della traccia impostando al minimo la manopola del volume: in tal modo si è riusciti completamente ad eliminare il rumore di fondo e le distorsioni prodotte dall amplificatore quindi, a rendere la simulazione dell ululato più reale possibile; da alcune prove di campo già a 30 metri di distanza dal punto di emissione, l ululato appare pulito da qualsiasi altro rumore. Nella seguente ricerca ci si è avvalsi di un amplificatore con potenza nominale di 160 Watt e l utilizzo di una tromba di notevoli dimensioni che hanno contribuito a rendere l ululato emesso molto basso nella tonalità ottenendo una vocalizzazione molto simile a quella reale. 265

3 Foto. Materiali utilizzati per il monitoraggio del lupo con la tecnica del wolf-howling. Visto la scarsità di dati pregressi, si è scelto di utilizzare un campionamento sistematico con l obiettivo auspicato di ottenere una copertura totale dell intera area SIC (1092 ha) e, successivamente di focalizzare l attenzione su quelle porzioni di territorio in funzione dei risultati gradualmente raccolti. Le stazioni di emissione sono quindi state scelte basandosi su un approccio discrezionale considerando il contesto fortemente antropizzato nel quale si è operato, evitando allarmismi da parte della popolazione e minimizzando l interferenza canina. Come premesso, il SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna racchiude i tratti terminali del Torrente Gogna e del Fiume Aventino confluenti nel lago omonimo situato a 84 m s.l.m.; entrambi gli alvei fluviali sono circondati da una serie di paesi e contrade di piccole dimensioni (composti anche da poche abitazioni), tipico dell ambiente rurale, disposti parallelamente agli alvei dei corpi fluviali, lungo le creste collinari, a macchia di leopardo su tutto il territorio periferico esterno al SIC, con la presenza di numerosi cani (essenzialmente da guardia alle aziende agro-zootecniche e alle abitazioni). Queste condizioni non hanno permesso l utilizzo né di alcuni punti di emissione troppo vicini alle abitazioni, che sono stati esclusi a priori, né di un forte volume di emissione. Le stazioni pertanto sono state scelte mantenendo una distanza media di circa 700 metri dall abitato; da alcune prove di campo, è stato impostato un volume di emissione che senza alcun ostacolo e in assenza di vento andasse a coprire un raggio di 800 metri circa (in base alla capacità umana di ricezione). Tramite l ausilio di software GIS e con l uso di foto aeree ad alta risoluzione (Volo 2009, scala 1:5000, Regione Abruzzo, Provincia di Chieti) si è individuata una rete a maglie strette di 8 stazioni di emissione interne al SIC che rispondesse ai criteri di massima discrezionalità e minimo disturbo canino nell ascolto con una densità paria a 0,55 stazioni/kmq (1 stazione ogni 182 ha). E da precisare che una stazione è situata sul confine del SIC e una stazione è situata al di fuori dell area SIC. Le coordinate riportate nella tabella sottostante sono nel sistema di riferimento UTM fuso 33, datum WGS84. Le stazioni di emissione sono individuate tramite un codice SR_WH seguito dal numero progressivo da 001 a 008. Tabella. Elenco delle stazioni di emissione usate durante il monitoraggio con la tecnica del wolf-howling. Denominazione sito Coordinata x Coordinata y CODICE DENOMINAZIONE SR_WH_ Esterno al SIC SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna SR_WH_ IT Lago di Serranella e Colline di Guarenna Il monitoraggio costante dei danni (con la localizzazione geografica durante il periodo di svezzamento dei cuccioli) e di alcuni avvistamenti (ritenuti attendibili) da parte di locali, unitamente ai dati sugli avvistamenti pregressi, sono stati di fondamentale importanza per la selezione dei siti di emissione in cui c era più 266

4 probabilità di riscontrare la presenza del lupo. L applicazione del protocollo standard di campionamento in questa ricerca, ha comportato l emissione dell ululato da stazioni dislocate lungo un percorso stabilito secondo una sequenza logica, con l intento di scansionare spazialmente l intera area nel più breve tempo possibile. Per massimizzare la probabilità di risposta di eventuali branchi o lupi in ascolto tutti i punti di emissione - ascolto dovrebbero essere stimolati tre volte, nel corso di tre notti consecutive. Considerato il contesto fortemente antropizzato nel quale si operava e per evitare inutili allarmismi e preoccupazioni diffuse tra la popolazione residente è stato scelto di effettuare due cicli di monitoraggio con solo una replica per ogni stazione. Solo in 2 stazioni su 8 sono state effettuate tre emissioni in notti consecutive mentre 3 stazioni su 8 non sono state replicate. Su ogni stazione si è rispettato circa un minuto di silenzio a fari spenti, anche per predisporre la strumentazione, dopodiché si è emessa la serie registrata composta dalle tre vocalizzazioni (trials). Al termine dell emissione di ogni serie si è rimasti in ascolto per ulteriori 5 minuti. Nel caso di dubbia attribuzione o di interferenza acustica di altra natura, si è replicato con una seconda emissione dell intera serie. Di particolare importanza per l applicazione della tecnica del wolf-howling sono le condizioni meteo e soprattutto la componente anemometrica. Dalle pubblicazioni consultate si è riscontrato che con vento superiore ai 12 Km/h si riduce o è del tutto assente la stimolabilità dei lupi, oltre che essere limitata la capacità uditiva del censore, per cui è necessario interrompere le attività di indagine. Le sessioni svolte sono state caratterizzate da vento assente data la stabilità meteorologica del periodo mentre, si sono evitati i brevi intervalli di variabilità atmosferica dove il vento avrebbe influito negativamente sull efficacia della tecnica. Monitoraggio indiretto - raccolta dati su predazioni, avvistamenti, dati storici A supporto ed integrazione del monitoraggio descritto, durante il periodo di studio sono stati effettuati cinque sopralluoghi su predazione ad aziende zootecniche in base alla segnalazione degli agenti del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Casoli, relativamente agli eventi accaduti nel 2013 e del Servizio Caccia e Pesca della Provincia di Chieti relativamente agli eventi accaduti tra il 2011 e il 2012, tutti accertati dal Servizio veterinario della ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti. I titolari degli allevamenti sono stati intervistati e i dati sono stati raccolti secondo la procedura standardizzata sperimentale del Life Wolfnet attualmente in uso nel Parco Nazionale della Majella e nella Provincia dell Aquila, basata su una serie di rilievi ambientali e gestionali, come implementazione del sistema di raccolta dati sul fenomeno. Le schede compilate durante le interviste si riportano in allegato alla presente relazione. Dove resa disponibile è stata consultata la perizia medico legale ufficiale, redatta durante il sopralluogo dal medico veterinario ASL accertante e rilasciata in copia al titolare dell allevamento danneggiato. Nella raccolta dei dati indiretti che attestassero la presenza del lupo sono stati contattati i seguenti Enti con competenza territoriale di vigilanza e monitoraggio ambientale nell area del SIC: il Corpo di Polizia Provinciale (Nucleo ambientale) e il Servizio Caccia e Pesca (Settore 7) della Provincia di Chieti, il Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione di Casoli). È stata effettuata una raccolta dati relativi ad avvistamenti presso residenti che per lavoro frequentano abitualmente ambienti montani (allevatori, cacciatori, boscaioli, ecc.) ed attraverso un intervista dettagliata e approfondita, si sono ottenuti e raccolti esclusivamente dati sicuri ed attendibili circa il contatto, escludendo tutti i casi carenti 267

5 delle informazioni basilari e, necessarie ad identificare un lupo e differenziarlo da un cane di taglia o razza morfologicamente simile. In seguito all individuazione del rendez-vous si è effettuato un transetto che delimitasse il sito con l intento di raccogliere i segni di presenza indiretti lasciati dal nucleo riproduttivo individuato. Il transetto è stato effettuato il giorno successivo ad un forte temporale che ha permesso di discriminare le impronte rinvenute e di identificare con certezza le tracce lasciate nella notte sulle strade campestri (caratterizzate da substrato di matrice argillosa). Infine, è stata effettuata una ricerca sulle uccisioni di lupo nei comuni interessati dal SIC, analizzando i dati riportati nella pubblicazione dello storico Uberto d Andrea, Catture ed uccisioni di orsi e lupi in Provincia di Chieti durante i secoli passati (1988) Attività di campo e risultati Nella prima fase di pianificazione ed organizzazione logistica del lavoro (20 giugno-20 luglio), preliminare alla fase di ricerca tramite wolf-howling, è stata condotta una serie di sopralluoghi e transetti in auto, sull intero SIC, al fine di identificare qualitativamente e quantitativamente l ambiente specie-specifico presente come la copertura boschiva (con relativa estensione e/o frammentazione), il livello e il tipo di antropizzazione, l uso locale del territorio e le limitazioni logistiche di applicazione della metodologia (praticabilità veicolare della rete viaria montana e grado di penetrazione della viabilità nelle zone più impervie). L indagine di campo, con applicazione della tecnica del wolf-howling è stata svolta tra il 22 luglio e il 26 agosto per un totale di 6 notti operative effettive utili e 84 trials. Foto. Attività di wolf-howling. Il campionamento sistematico uniforme che si è scelto di utilizzare ha permesso una copertura continua del 68% dell intero SIC corrispondenti a 742 ha mentre l area totale censita risulta complessivamente di 1215 ha. Tabella. Schema riassuntivo dell indagine di campo con la tecnica del wolf-howling. 268

6 N uscite (serate utili) Stazioni di emissione Sommatoria delle stazioni utilizzate Totale emissioni (trial) Copertura % area SIC (1094 ha) 6 8 (di cui 2 esterne al SIC) % L area investigata col metodo di lavoro è riportata in allegato (Cartografia A) dove viene differenziata con colori diversi la copertura interna e quella esterna al SIC. I risultati delle risposte avute si riportano schematicamente nella tabella di seguito. Tabella. Risposte avute nel SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna tramite wolf-howling. Durata tot. Data Stazione dell emissione 20/08/2013 SR_WH_ (6 trials) Ora solare emissione 23:15 (1a serie) 23:22 (2a serie) Ora solare risposta 23:16 (1a risposta) 23:22 (2a risposta) Durata risposta NordN. individui identificat 5 sec N 10 sec (1a risposta); 10 sec (2a risposta) 1 adulto + 3 cuccioli (1a); 3 cuccioli (2a) 20/08/2013 SR_WH_ (3 trials) 00:08 00:10 6/7 sec - 90 N 1 adulto 21/08/ (6 trials) 21:39 (1a serie) 21:40 (1a risposta) 7 sec N 1 ad + 3 cuccioli SR_WH_003 21:46 (2a serie) 23:46 (2a risposta) 10 sec N 3 cuccioli 26/08/ (6 trials) 21:45 (1a serie) 21:47 (1a risposta) 7 sec N 3 cuccioli SR_WH_003 21:50 (2a serie) 21:52 (2a risposta) 5 sec N 3 cuccioli TOTALE RISPOSTE: n. 7 % DI RISPOSTE (n. tot. risposte / n. tot. trial): 8,3% 2 adulti + 3 cuccioli Le risposte ascoltate e l individuazione di un evento di riproduzione (con la localizzazione del relativo sito familiare di rendez-vous), attestano a fine agosto un numero minimo di 5 lupi (coppia adulta e 3 cuccioli). L area familiare di rendez-vous, è situata all interno del sito SIC, nella parte più a monte del Torrente Gogna, intorno a quota 105 m s.l.m., nei pressi della contrada La Roscia, a valle dell incrocio denominato su carta topografica Bivio Torri, tra i comuni di Sant Eusanio del Sangro e Casoli, il cui torrente ne costituisce i confini amministrativi. Un lupo è stato localizzato nella serata del 20 agosto lungo il Fiume Aventino, ma non si può affermare con certezza come componente della coppia riproduttiva. Il sito di rendez-vous e l area di risposta individuate sono riportate in Cartografia B allegata. Ad integrazione e supporto dei risultati ottenuti attraverso il wolf-howling, è stato effettuato un primo transetto esplorativo di 7,5 km (28 agosto) e successivamente un transetto di controllo (10 agosto), entrambi il giorno successivo ad un forte temporale, con l intento di raccogliere tutti i segni di presenza indiretti (escrementi, tracce su fango, attraversamenti, ecc.), circoscrivere l area di rendez-vous individuata e accertarsi del numero dei cuccioli. Dalle verifiche effettuate presso i corpi di polizia competenti per materia e territorio, non risultano né investimenti né avvelenamenti all interno dell area SIC, mentre si riporta l investimento più vicino ed attinente alla presenza del lupo nel SIC indagato: lupo adulto, maschio, rinvenuto il in località Cipollaro, comune di Casoli, lungo il torrente Aventino, sul confine del SIC Lecceta di Casoli e bosco di Colleforeste, geograficamente più a monte ad una distanza di 3000 m in linea d aria rispetto al SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna. Si riportano le segnalazioni attendibili raccolte durante il periodo di ricerca e, nella tabella di seguito una 269

7 sintesi delle informazioni più importanti relative ad ogni contatto in ordine temporale fino alla più recente. Da una segnalazioni non accertata comunicata da un residente è risultato che nel 2012, nella medesima area di rendez-vous individuata, lungo il torrente Gogna, internamente al SIC, c era stato già un evento riproduttivo con 4 cuccioli. Tabella. Avvistamenti nel SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna e nelle aree limitrofe. Data Comune Località n. individui Età (adulti/cuccioli) Fonte 12/2009 Atessa C.da Piana La Fara 2 adulti guida Riserva Serranella 06/2011 Casoli Loc. Talone 1 adulto allevatore 2011 Sant'Eusanio del Sangro 2012 Sant'Eusanio del Sangro Ponte Torrente Gogna Riserva ingresso sede Riserva Serranella 05/2012 Casoli C.da La Roscia fosso sud dir Guarenna 06/2012 Sant'Eusanio del Sangro Colle sede Riserva Serranella 3 2 adulti - 1 giovane residente 2 adulti residente 2 adulti veterinario ASL Lanciano 3 2 adulti - giovane 1 agricoltore anno 09/2012 Casoli C.da Taverna Nova 3 2 adulti - 1 giovane cacciatore 02/2013 Casoli Fiume Aventino 3 - residente Loc. Merosci 05/2013 Sant'Eusanio del Sangro ingresso sede Riserva Serranella 2 (di cui una femmina gravida) adulti residente Nell analisi dei dati relativi alle predazioni su zootecnia nell ultimo quadriennio sono risultati sei casi riconducibili al nucleo di lupi accertato nel SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna e nelle zone limitrofe a questo; in ordine temporale, i primi due attacchi a pochi giorni di distanza ed a carico sempre della stessa azienda risalgono al 2011, uno a marzo 2013, mentre gli ultimi tre casi sono concentrati nel bimestre luglio/agosto del Di seguito una tabella riepilogativa delle informazioni più importanti relative ad ogni singolo caso. Tabella. Predazioni su zootecnia nelle aree circostanti al SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna. Azienda Data n. capi specie Comune Località del danno Tamburrino 04/06/ ovina Casoli C.da Pianibbie Loc. Talone Tamburrino 07/06/ ovina Casoli C.da Pianibbie Loc. Talone De Camillis 20/03/ equina Casoli C.da Guarenna Nuova, Taverna Nova Di Sebastiano 24/07/ ovina Casoli C.da La Roma Rossi 21/08/ ovina Sant'Eusanio del Sangro C.da Tori Di Florio 27/08/ ovina Casoli C.da Guarenna Nuova I siti di predazione, tutti oggetto di sopralluogo congiuntamente al titolare dell azienda zootecnica danneggiata, sono riportati in Cartografia D allegata denominata Avvistamenti e predazioni. 270

8 Foto. Sopralluoghi nelle aziende agro-zootecniche oggetto di danneggiamento accertato da lupo nel 2013 (da in alto a sinistra in senso orario: Az. De Camillis Contrada Guarenna Nuova di Selva d Altino, Az. Rossi Contrada Tori di Sant Eusanio del Sangro, Az. Di Florio Loc. Guarenna Nuova di Selva d Altino, Az. Di Sebastiano Laroma di Casoli). Cinque episodi di predazione hanno avuto luogo nel comune di Casoli, mentre uno nel comune di Sant Eusanio del Sangro. Due di questi casi ricadono immediatamente fuori i confini dell area SIC, mentre le altre quattro predazioni sono avvenute alle seguenti distanze dal confine del SIC: circa 1600 m lungo il Torrente Laio (Az. Di Sebastiano), circa 1500 m (Az. Tamburrino), 600 m (Az. Rossi). Negli spostamenti serali e notturni effettuati tra le varie stazioni (stima approssimativa dei km percorsi circa 120, fascia oraria utilizzata: 20:50-00:36), lungo le strade principali di collegamento delle contrade e lungo le strade bianche sterrate interpoderali, non è stata rilevata presenza di cani vaganti e/o inselvatichiti, né tantomeno di branchi e, pertanto, è da ritenere il fenomeno del randagismo molto limitato a qualche cane mal custodito e/o lasciato libero di vagare nelle immediate periferie dei paesi. Ulteriore conferma deriva dalla constatazione che nessun cane (inselvatichito e/o vagante) ha risposto all induzione o interferito nell attività di wolf-howling, escludendo cani a guardia e comunque risposte provenienti da abitazioni e fattorie isolate e/o dai nuclei abitati. 271

9 Discussione La presenza del lupo nel SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna è da ritenersi stabile a partire dal In base ai dati raccolti direttamente (wolf-howling) e indirettamente (transetti) si può attestare ad ottobre 2013 la presenza di una coppia di lupi riproduttiva e della cucciolata dell anno formata da tre esemplari. Insufficienti sono i dati che attestano con sicurezza una presenza costante nel SIC, o nelle aree prossime a questo, precedentemente al 2012 e/o che forniscono la certezza di un evento riproduttivo pregresso, anche se il primo avvistamento di un giovane insieme alla coppia adulta, coincidente con la prima predazione nella zona, risale all estate del Foto. Area familiare di rendez-vous del 2013 sul torrente Gogna. Diversi avvistamenti tra il giugno del 2012 e il febbraio 2013 confermano la presenza stabile di un terzo esemplare, da ritenersi un giovane di età compresa tra uno e due anni, in quanto descritto sempre come più piccolo e snello. L areale stabilmente utilizzato da questo nucleo include sia il territorio del SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna (lato nord rispetto al Fiume Aventino), sia una cospicua porzione di territorio esterno al SIC, sempre a settentrione di questo, comprendente il Torrente Gogna nella sua porzione terminale e un esteso complesso di rilevi collinari che da Guarenna Nuova si estendono fin quasi all abitato di Sant Eusanio del Sangro; le località interessate sono le contrade/località: Piana delle Mele, Castellata-Forestieri, Tori, Brecciaio nel comune di Sant Eusanio del Sangro, Pianibbie, Verratti, La Roscia, Talone, nel comune di Casoli, per una superficie minima individuata di circa 1700 ha (Minimo Poligono Convesso), ma stimabile almeno in circa 3400 ha. Le fasce fluviali e ripariali del fiume Aventino e del Torrente Gogna, ricolonizzate da una vegetazione arborea ed arbustiva molto fitta e spesso inaccessibile, costituiscono le principali direttrici di spostamento 272

10 della coppia di lupi all interno del SIC; nell avvistamento del maggio 2012 la coppia di lupi viene descritta nel percorrere il fosso che separa C.da La Roscia da C.da Guarenna Nuova dimostrando come tra le vie preferenziali i fossi, immersi in una matrice ambientale di coltivi, ricchi di vegetazione arbustiva e nascosti alla vista dell uomo, costituiscono un elemento fondamentale, nei movimenti tra le zone di rifugio e quelle di caccia. L allevamento nella zona oggetto di studio è di carattere prevalentemente hobbistico e/o semiprofessionale, dove al reddito concorrono in pari misura l attività agricola e quella zootecnica. Gli allevamenti sono di piccole dimensioni con pochi capi di più specie ed una resa economica limitata ad integrazione del reddito proveniente principalmente da attività agricola o pensione; un solo caso tra i visitati è un azienda zootecnica professionale di medie dimensioni (110 capi). In particolare per l allevamento ovino, le piccole aziende utilizzano superfici circoscritte, al massimo di qualche ettaro, non sempre recintate e raramente delimitate e protette da strutture adatte ad impedire l accesso ad un predatore come il lupo; spesso sono recinzioni vecchie, basse, inglobate dalla vegetazione arbustiva cresciuta negli anni, altre volte di pochi metri quadrati sono a protezione solo dell ingresso dell ovile. Anche le recinzioni di più recente installazione sono carenti in uno o più punti a causa della penetrazione ripetuta nel tempo di volpi, cani, cinghiali, ecc, che hanno divelto la rete, piegata e spesso sollevata da terra, mentre quando si tratta di recinzioni più grandi sono sempre troppo basse. I terreni di pascolo, da qualche migliaio di mq a qualche ettaro, sono sempre limitrofi al ricovero notturno (stalla/ovile), appositamente dedicati alla permanenza degli ovini nelle ore diurne oppure in qualche caso pascolati dopo la prima falciatura primaverile; in un caso gli ovini pascolano sotto gli olivi. I ricoveri notturni sono prevalentemente in muratura, anche se non mancano casi di strutture tubolari con copertura in lamiera, oppure strutture più economiche miste legno/lamiere. Cancelli in reti elettrosaldate o in rete a maglia sciolta costituiscono il passaggio tra l interno della struttura e l area di pascolo. Schematizzando i tipi di conduzione/gestione dei capi allevati abbiamo tre categorie: ricovero notturno in struttura chiusa e pascolo libero, semibrado, su terreni di proprietà adiacenti all abitazione/stalla non recintati; ricovero notturno in struttura chiusa e pascolo libero, semibrado, su terreni di proprietà adiacenti all abitazione/stalla recintati con reti basse e obsolete; ricovero notturno in struttura coperta con varchi sempre aperti su piccole corti di poche centinaia di mq per la stabulazione/pascolo diurno, con recinzioni fisse adeguate, ma spesso carenti in uno o più punti. La reazione degli allevatori al ritorno del lupo nella zona risulta caratterizzata da un improvviso disorientamento dinanzi alle pressioni predatorie che questo esercita, problematica tornata attuale a quasi due secoli di distanza, alla luce del fatto che, le uccisioni o le catture storiche di lupo nei comuni di Casoli e Sant Eusanio del Sangro non risultano neanche durante il Le perdite economiche causate dalla predazione, insieme ai danni ingenti che le aziende sostengono da diversi anni a causa di una massiccia presenza di cinghiale (prevalentemente danni alla vite, ai cereali, al sorgo) accentua la tensione ed il conflitto nei confronti di tutta la fauna maggiore, ed in particolare nei 273

11 confronti del ritorno del lupo, che quindi costituisce un ulteriore problema e aggravio alla gestione aziendale. La preparazione ad intervenire attraverso strumenti adeguati di protezione e conduzione dei capi, sia durante le fasi diurne che nelle fasi notturni, risulta modesta, insufficiente a garantire una completa sicurezza dei capi e spesso molto superficiale, limitata esclusivamente alle incursioni delle volpi e delle faine nei pollai. Le predazioni a carico dei capi allevati durante il 2013 testimonia come l azione predatoria su questo tipo di prede abbia subito un aumento rispetto agli anni precedenti e soprattutto in coincidenza con il periodo di svezzamento dei cuccioli (tre predazioni tra luglio ed agosto). La maggiore pressione che il predatore consolidatosi nella zona esercita, unitamente all insufficiente prevenzione agli attacchi delle molte fattorie presenti, costituisce un binomio che si ipotizza causerà un aumento delle tensioni nei prossimi anni seguito da un alto rischio di un ritorno alle persecuzioni illegali. Anche se l indagine specifica circa la presenza e la consistenza di cani inselvatichiti merita un ulteriore approfondimento, il randagismo canino allo stato attuale dei dati raccolti e nella misura riscontrata, non appare un rischio per la conservazione del lupo, in quanto minimi i contatti tra il nucleo di lupo insediatosi e qualche cane vagante che circola nei pressi dei nuclei abitati. 274

12 Fig. copertura SIC Lago di Serranella e colline di Guarenna con il metodo del wolf-howling 275

13 Fig. Transetto di circoscrizione del sito di rendez-vouz (28 agosto 2013) e di controllo (10 ottobre 2013). 276

14 Fig. Avvistamenti e predazioni con relativo anno 277

15 Areale descritto attraverso il Minimo Poligono Convesso (MCP), 1700 ha. 278

16 Fig. Tracce presenza lupo 279

17 5.5.2 Monitoraggio dei carnivori (mustelidi, volpe e felidi), degli ungulati e di alcune specie di roditori Osservazioni e rilevamento segni di presenza l rilevamento dei segni di presenza (fatte, danni alle colture, tracce, ecc.) è effettuato mediante la ricognizione a piedi di alcuni transetti che attraversano l area d indagine. Le indagini sono state condotte con la precipua finalità della descrizione del popolamento a carnivori presenti nel SIC, ma con l applicazione delle metodiche di campionamento basate sulla ricerca di tracce e segni presenza sono state raccolte informazioni estese al complesso del popolamento a macromammiferi. L applicazione del rilievo delle tracce e dei segni di presenza è stato considerato in applicazione con la tecnica del trappola mento fotografico. Di conseguenza il transetto è stato presidiato da più postazioni di monitoraggio fotografico (vedere paragrafo successivo). 280

18 Figura: ubicazione transetto SR_Tracks_001 (elaborato in ambiente Google Earth). Rilevamento tracce sulle sponde l rilevamento dei segni di presenza (fatte, danni alle colture, tracce, ecc.) lungo il transetto posizionato per lo più in ambiente terrestre è stato esteso con sub-aree di campionamento dedicate agli ambienti sponda, consistenti in deviazioni dal percorso principale del transetto per portarsi sugli ambienti di sponda. I percorsi lungo le sponde hanno avuto dimensioni variabili a seconda della effettiva percorribilità delle rive e sono stati finalizzati al rilevamento della presenza/assenza di tracce delle specie. Le specie rilevate sono riportate in una tabella separata rispetto alle informazioni raccolte lungo il transetto principale. Il rilevamento è stato finalizzato alla specie Nutria (Myocastor coypus), nonché alla verifica di eventuali tracce di Lontra (Lutra lutra). Figura: ubicazione dei siti di campionamento delle tracce in ambiente di sponda (elab. in ambiente Google Earth). 281

19 Fototrappolaggio Per la determinazione della presenza delle specie, è stata effettuata un indagine su campo, basata sul posizionamento di foto trappole in da punti fissi. Le indagini sono state condotte con la precipua finalità della descrizione del popolamento a mustelidi presenti nel SIC, ma con l esecuzione di sessioni di fototrappolaggio sono state raccolte informazioni estese al complesso del popolamento a mammiferi. Le stazioni di monitoraggio con sistemi di fototrappolaggio sono state poste in prossimità del transetto SR_Tracks_001, al fine di incrociare i dati delle osservazioni delle tracce con le riprese fotografie e video restituite dalle fototrappole. Fig. Ubicazione punti di fototrappolaggio, posti in prossimità del tracciato del transetto SR_Tracks_001 (elaborato in ambiente Google Earth). Postazioni di fototrappolaggio SR_FT_001 Posizionata in bosco parzialmente allagato (in ambito golenale) 282

20 SR_FT_002 Posizionata in bosco, lungo sentiero in ambito golenale. SR_FT_003 Posizionata in bosco, presso pista battuta (tracce di cinghiale) e lestra Risultati delle osservazioni dirette e del rilevamento segni di presenza Il transetto SR_Tracks_001 è stato percorso e presidiato con tre postazione di fototrappolaggio: SR_FT_001, SR_FT_002 e SR_FT_003 (risultati nel paragrafo successivo). Per la specie Nutria (Myocastor coypus) si è proceduto a ricerche finalizzate lungo le sponde e le rive poste in prossimità del transetto SR_Tracks_001 Si riportano di seguito le informazioni sulle tracce rilevate, seguite dalle schede descrittive di una parte delle osservazioni (sono anche riportate le schede di osservazioni dirette e tracce riferibili a localizzazioni extra transetto). 11 aprile Rilevamento segni di presenza su transetto SR_Tracks_001 Volpe (Vulpes vulpes) 2 esemplari Tasso (Meles meles) 1 esemplare Mustelide non id. 2 esemplare Cinghiale (Sus scrofa) >10 esemplari Capriolo (Capreolus capreolus) 1 esemplare Nutria (Myocastor coypus) 1 esemplare Gatto (domestico) 1 esemplare 31 maggio Rilevamento segni di presenza su transetto SR_Tracks_001 Volpe (Vulpes vulpes) 3 esemplari Mustelide non id. 3 esemplare Cinghiale (Sus scrofa) >10 esemplari Capriolo (Capreolus capreolus) 2 esemplare Nutria (Myocastor coypus) 1 esemplare 283

21 12 luglio Rilevamento segni di presenza su transetto SR_Tracks_001 Volpe (Vulpes vulpes) >1 esemplari Tasso (Meles meles) 1 esemplare Mustelide non id. 2 esemplare Cinghiale (Sus scrofa) >20 esemplari Osservazione segni di presenza 11 aprile 2013 Specie Volpe Vulpes vulpes Osservazione: orme su fango sulla confluenza Sangro Aventino : 1 esemplare. Localizzazione 284

22 285

23 Osservazione diretta 30 maggio 2013 (fuori transetto) Specie Volp Osservazione: esemplare particolarmente confidente, nei pressi del Gogna. L esemplare testimonia l aumento della confiden con minore intensità o è del tutto vietata. Un esemplare, presumibilmente quello ripreso nelle foto, è stato investito e ucciso Localizzazione 286

24 Osservazione diretta 22 luglio 2013 (fuori transetto) Specie Capriolo Capreolus capreolus Osservazione: esemplare fotografato dai Geologi incaricato della trattazione della componente, presso le campagne in Loc. Scosse (foto gentilmente concessa dal Dott. Geologo Sciarra). 287

25 Rilevamento tracce sulle sponde I rilevamenti delle tracce su sponda, finalizzati al rilevamento di Nutria (Myocastor coypus) e Lontra (Lutra lutra), ha consentito il rilevamento della Nutria nel 50% delle stazioni di rilievo su sponda, mentre non ha consentito l osservazione di tracce o segni riferibili alla Lontra (a tal proposito si rimanda agli studi in letteratura sull'accertata presenza della specie nel SIC e in generale nel bacino del Sangro-Aventino da parte del gruppo di lavoro della Prof. A. Loy dell'università del Molise). Le tracce e i segni di Nutria non sono definibili come abbondanti e i siti di rilievo non hanno consentito sempre di rintracciare i segni della presenza della specie. Sono stati osservati danneggiamenti in aree agricole certamente riferibili alla Nutria, in quanto è stato possibile osservare gli animali in alimentazione nel campo (Valle del Gogna). 11 aprile Rilevamento segni di presenza in ambiente di sponda SR_waterside_001 - SR_waterside_002 - SR_waterside_003 Nutria Myocastor coypus (orme 1 esemplare) SR_waterside_004 Nutria Myocastor coypus (orme 1 esemplare) SR_waterside_005 - SR_waterside_006 Nutria Myocastor coypus (orme 1 esemplare) 31 maggio Rilevamento segni di presenza in ambiente di sponda SR_waterside_001 - SR_waterside_002 Nutria Myocastor coypus (orme 1 esemplare) SR_waterside_003 Nutria Myocastor coypus (escrementi 1 esemplare) SR_waterside_004 - SR_waterside_005 - SR_waterside_006 Nutria Myocastor coypus (orme + escrementi 2 esemplari) Osservazione segni di presenza 11 aprile 2013 SR_waterside_006 Specie Nutria Myocastor coypus Osservazione: Orme su fango sulla confluenza Sangro Aventino : 1 esemplare Localizzazione 288

26 289

27 Osservazione segni di presenza 31 maggio SR_waterside_006 Specie Nutria Myocastor coypus Osservazione: segni di presenza in posizione in vista, presso bacino naturalistico loc. Scosse. Localizzazione 290

28 Osservazione di danneggiamento a colture 30 maggio 2013 (rilevamento esterno ai punti di rilevamento waterside ) Specie Myocastor coypus Osservazione: un adulto e tre giovani osservati presso un campo di cereali, a circa 8 m dal corso del Torrente Gogna. Nel campo erano osservabili danneggiamenti estesi per circa 30 mq. Localizzazione Risultati delle campagne di fototrappolaggio Postazione SR_FT_001 Risultati trappolaggio: una sessione di trappolaggio dal 15 giugno 2013 al 30 giugno 2013: a causa di un malfunzionamento la trappola non restituito immagini. Postazione SR_FT_002 Risultati trappolaggio: una sessione di trappolaggio dal 12 luglio 2013 al 20 luglio Specie fotografate: Capriolo (Capreolus capreolus) un esemplare maschio colto nel momento in cui sta marcando un albero lungo il sentiero; Cinghiale (Sus scrofa); Volpe (Vulpes vulpes). 291

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31 Postazione SR_FT_003 Risultati trappolaggio: una sessione di trappolaggio dal 12 luglio 2013 al 09 agosto Specie fotografate: Cinghiale (Sus scrofa), un branco di femmine e giovani, sia striati sia a manto uniforme, con un numero >20 esemplari. Scoiattolo (Sciurus vulgaris). Faina (Martes foina), ripreso un esemplare singolo e due esemplari insieme che si rincorrono. Tasso (Meles meles). Volpe (Vulpes vulpes). Capriolo (Capreolus capreolus) un esemplare fotografato parzialmente (immagine non riportata). Ratto (Rattus sp.) un esemplare (immagine non riportata). Fotografate anche specie ornitiche (Picchio verde, Merlo e Ghiandaia) 294

32 295

33 Informazioni pregresse e Piano di Gestione della Riserva del lago di Serranella Le informazioni indirette o pregresse sono state utilizzate per definire il quadro delle conoscenze. Nel capitolo è riportato un paragrafo con il testo, commentato, del Piano di Gestione della Riserva Naturale Regionale Lago di Serranella. Si riporta di seguito il testo integrale della parte Mammalia del PAN della Riserva Regionale di Serranella. Sono riportati commenti di aggiornamento (identificabili tra le parentesi quadre). Da notare che la nomenclatura del PAN è ovviamente quella valida al momento della sua stesura. Il testo del PAN è riportato in carattere corsivo. MAMMIFERI Classe MAMMALIA Ordine INSECTIVORA Famiglia ERINACEIDAE 1) Riccio Erinaceus europaeus Comune e diffusa in tutta la Riserva. Famiglia TALPIDAE 2) Talpa Talpa sp. Comune e diffusa in tutta la Riserva. Ordine LAGOMORPHA Famiglia LEPORIDAE 3) Lepre comune Lepus europaeus Specie in passato abbondante e diffusa. È stata oggetto di ripetuti ripopolamenti da parte della Provincia di Chieti e delle Associazioni venatorie. Presente ma scarsa in particolare nella vallata del torrente Gogna. Ordine RODENTIA Famiglia HYSTRICIDAE 4) Istrice Hystrix cristata Specie presente in passato. Si ha notizia di una cattura alla fine degli anni 50 di un individuo nei pressi del Sangro in contrada Saletti di Atessa. [le segnalazioni recenti permettono di considerare il taxon presente in Val di Sangro, ma non sono state raccolte segnalazioni recenti nel SIC] Famiglia CAPROMYDAE 5) Nutria Myocastor coypus Le prime osservazioni di questa specie sono datate Si è diffusa ed è attualmente abbondante in tutta la Riserva e nei tratti a monte ed a valle dei fiumi Sangro ed Aventino. [la specie appare più ampiamente distribuita rispetto al passato: è stata osservata anche sul Gogna; tuttavia la frequenza delle osservazioni è evidentemente diminuita e le stesse trappole fotografiche posizionate nelle aree boschive interne non hanno fornito riprese, le tracce osservate e descritte consentono di localizzare alcuni ambiti di presenza per i quali è stata stimata una ipotizzata una stima di 4-6 nuclei familiari] Famiglia GLIRIDAE 296

34 6) Moscardino Muscardinus avellanarius Comune e diffuso in tutta la Riserva. Famiglia MURIDAE 7) Surmolotto Rattus norvegicus Comune ed abbondante in tutta la Riserva 8) Ratto nero Rattus rattus Come la specie precedente. 9) Topo selvatico Apodemus sylvaticus Specie comune e diffusa in tutta la Riserva. 10) Topo selvatico collo giallo Apodemus flavicollis Specie presente ma non è conosciuta la sua diffusione. Ordine CARNIVORA Famiglia CANIDAE 11) Volpe Vulpes vulpes Specie comune ed abbondante. Famiglia MUSTELIDAE 12) Donnola Mustela nivalis Comune e diffusa in tutto il territorio. 13) Puzzola Mustela putorius La specie è stata osservata poche volte e non si conosce la sua diffusione. 14) Faina Martes foina Specie abbastanza comune e diffusa ma non abbondante. 15) Tasso Meles meles La specie è stata osservata più volte. Si conoscono le tane in due aree, rispettivamente nei pressi della lanca e lungo il torrente Gogna. 16) Lontra Lutra lutra La specie era certamente presente fino ai primi anni 70. Due esemplari sono stati catturati nel 1975 circa alla foce del torrente Gogna, altre catture sono note per il basso corso del Sangro negli anni 60 presso il torrente Appello in comune di Atessa e nei pressi del bosco di Mozzagrogna. In un bar di Sant Eusanio del Sangro è conservato un esemplare imbalsamato catturato nel Sangro alcuni decenni fa. [la ricerca delle tracce e le trappole fotografiche collocate presso canali laterali e boschi periodicamente allagati non hanno permesso di rilevare la specie durante il periodo di indagine, ciononostante sono disponibili ulteriori dati di carattere indiretto localizzati a valle e a monte di Serranella (nel tratto sotto la Diga di Bomba)] Famiglia CERVIDAE 17) Cervo Cervus elaphus Dal 1 dicembre 1991 a gennaio del 1993 una femmina è stata osservata all interno della Riserva. Si trattava di un esemplare adulto marcato e liberato nel 1990 all interno della Riserva Statale Feudo Ugni 297

35 sulla Majella. Altre segnalazioni si hanno per la media vallata del Sangro, in particolare nella zona di Monte Pallano. [il taxon non è presente, diffuso invece il capriolo, arrivato successivamente alla stesura del PAN ed ovviamente è oggi molto abbondante il cinghiale] Osservazioni conclusive Il popolamento ha mammiferi si è molto traformato negli ultimi anni. L arrivo del Cinghiale e del Capriolo è stato seguito dal Lupo. La Nutria è apparentemente meno diffusa (stimati tra i 4 e i 6 nuclei familiari), sarebbe interessante avere informazioni circa un eventuale ruolo di predazione attuato del Lupo sulla specie. Di recente acquisizione le informazioni sulla presenza dello Scoiattolo comune, a dimostrazione del progressivo recupero dei boschi dell area. Il gatto (morfologicamente) selvatico non è stato ripreso dalle foto trappole, anche se esistono informazioni indirette sulla specie, si è ritenuto opportuno non includere il taxon. Per la Lontra non sono stati eseguiti rilevamenti di tracce, escrementi o immagini da fototrappola Check List La Check List è compilata con i taxa osservati durante i rilievi, con l aggiunta delle osservazioni indirette e/o pregresse disponibili per l area del SIC. Famiglia Erinaceidae Erinaceus Linnaeus, 1758 Erinaceus europaeus Linnaeus, 1758 Famiglia Talpidae Talpa Linnaeus, 1758 Famiglia Leporidae Lepus Linnaeus, 1758 Lepus europaeus Pallas, 1778 Famiglia Sciuridae Sciurus Linnaeus, 1758 Sciurus vulgaris Linnaeus, 1758 Famiglia Gliridae Muscardinus Kaup, 1829 Muscardinus avellanarius (Linnaeus, 1758) Famiglia Muridae Apodemus Kaup, 1829 Apodemus flavicollis (Melchior, 1834) Apodemus sylvaticus (Linnaeus, 1758) Rattus Fischer, 1803 Rattus norvegicus (Berkenhout, 1769) 298

36 Rattus rattus (Linnaeus, 1758) Mus Linnaeus, 1758 Mus domesticus Schwarz & Schwarz, 1943 Famiglia Myocastoridae Myocastor Kerr, 1792 Myocastor coypus (Molina, 1782) Famiglia Canidae Canis Linnaeus, 1758 Canis lupus Linnaeus, 1758 Vulpes Frisch, 1775 Vulpes vulpes (Linnaeus, 1758) Famiglia Mustelidae Lutra Linnaeus, 1758 Lutra lutra Linnaeus, 1758 (in base alle risultanze ed alle segnalazioni si ipotizza che la presenza non sia stabile e che l area in esame costituisca un ambito di passaggio) Meles Brisson, 1762 Meles meles (Linnaeus, 1758) Mustela Linnaeus, 1758 Mustela nivalis Linnaeus, 1766 Mustela putorius Linnaeus, 1758 Martes Pinel, 1792 Martes foina (Erxleben, 1777) Famiglia Suidae Sus Linnaeus, 1758 Sus scrofa Linnaeus, 1758 Famiglia Cervidae Capreolus Gray, 1821 Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758) Problematiche, criticità e status La presenza del Lupo con un nucleo riproduttivo all interno del SIC (ci sono dubbi sola localizzazione esatta della tana che potrebbe essere appena fuori). Durante il 2013 è stata dimostrata la presenza di una cucciolata nell area SIC (zona Gogna e settori in sinistra idrografica). Le problematiche legate alla gestione dei conflitti con le attività antropiche hanno pertanto un ruolo preminente per gli interventi di conservazione del popolamento dell area in esame. - Lupo Phylum Classe Ordine Famiglia Chordata MAMMALIA CARNIVORA CANIDAE 299

37 Nome scientifico: Canis lupus Descrittore: Linnaeus, 1758 Lista Rossa Categoria & Criteri (2010): Least Concern versione 3.1 (fino al 1994 classificato come Vulnerable) Motivazione In origine, il lupo grigio era mammifero più diffusi al mondo. Si è estinto in gran parte dell'europa occidentale, in Messico e in gran parte degli Stati Uniti, e la loro distribuzione attuale è ridotta. L areale originale di tutto il mondo è stato ridotto di circa un terzo dalla persecuzione deliberata a causa di predazione sul bestiame e la paura di attacchi contro gli esseri umani. Range In origine, il lupo grigio era uno dei mammiferi più diffusi al mondo: in tutto il nord Descrizione: nell'emisfero nord del 15 N di latitudine in Nord America e il 12 N in India. E ' oggi estinto in gran parte dell'europa occidentale (Boitani 1995), in Messico e in gran parte Paesi: Areale noto al 2002 (prima delle ulteriori fasi espansive più recenti): degli Stati Uniti (Mech 1970). Afghanistan, Albania, Armenia, l'azerbaigian, la Bielorussia, Bhutan, Bosnia- Erzegovina, Bulgaria, Canada, Cina, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Groenlandia, Ungheria, India, Iran, Repubblica Islamica, Iraq, Israele, Italia, Giordania, Kazakistan, Corea, Corea, Kirghizistan, Lettonia, Libia, Lituania, Macedonia, Messico, Moldavia, Mongolia, Montenegro, Myanmar, Nepal, Norvegia, Oman, Pakistan, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Arabia Saudita, Serbia,Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Siria, Tagikistan, Turchia, Turkmenistan, Ucraina, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti (Georgia), Uzbekistan, Yemen Nel SIC: Popolazione: Trend: Minacce (a livello globale): Fonti Da notare come la distribuzione al 2002 non incudeva la fascia costiera abruzzese, da pochi anni raggiunta dalla specie. La specie è presente in diversi ambiti del comprensorio e del SIC, soprattutto in sinistra orografica, nella Valle del Gogna. Al 2013 è stato rilevato un nucleo riproduttivo (tana interna al SIC o nelle immediate prossimità). La stessa unità sembra si sia riprodotta anche nel Molto particolare la collocazione atipica in area prevalentemente coltivata. A causa della diversità di clima, topografia, la vegetazione, l'insediamento umano, le densità variano da circa 1/12 km ² a 1/120 km ². Il trend locale sembra essere in espansione. L areale originale è stato ridotto di circa un terzo, soprattutto nelle aree sviluppate di Europa, Asia, Messico e Stati Uniti da avvelenamento e persecuzione deliberata a causa di predazione sul bestiame. Dal 1970 circa, grazie alla tutela legale, ai cambiamenti di uso del suolo, ed alla popolazione umana rurale che si sposta verso le città, il regresso si è arrestato e si hanno locali incrementi, con la ricolonizzazione di aree precedentemente abbandonate. Mech, LD & Boitani, L. (IUCN SSC Lupo Specialist Group) Canis lupus. In: IUCN Lista Rossa IUCN delle specie 300

38 minacciate.versione Spagnesi e De Marinis (2002). Mammiferi d Italia. MATTM. Indagini in campo. Interventi di gestione opportuni per la specie Lupo nel SIC A seconda delle caratteristiche dell allevamento potranno essere adottate varie tecniche e opere diverse, in modo da massimizzare l efficacia in termini di prevenzione e protezione ed al contempo minimizzare i costi di realizzazione e di manutenzione. È molto importante conoscere i periodi dell anno e della giornata a maggior rischio, per poter concentrare l attività di difesa del bestiame quando il rischio è più elevato. È inoltre indispensabile che gli interventi di prevenzione siano realizzati in modo diffuso sul territorio, altrimenti si rischia di difendere un allevamento, ed avere danni nell allevamento vicino sprovvisto di opere di prevenzione. L attività di difesa del bestiame come mostrato dal campione che si è analizzato dovrà prevedere necessariamente una maggiore sorveglianza all alba ed al tramonto e, una maggiore qualità dei ricoveri notturni in termini di difesa. Sicuramente un immediato intervento dovrà prevedere la chiusura totale delle strutture di ricovero e pascolo che vanno rinforzate su tutti i lati deboli e/o che presentano carenze, con eliminazione di tutti i possibili varchi puntiformi. Sulla facciata anteriore del ricovero/ovile notturno, usualmente utilizzato come accesso per l allevatore e mezzi di lavoro: - il cancello, spesso basso, va ulteriormente alzato, soprattutto quando non ci sono ulteriori recinzioni perimetrali sull intera proprietà; - eventuali solchi ed avvallamenti lasciati dalle ruote di un grosso trattore su terreno fangoso morbido, vanno riempiti e livellati; - in prossimità delle aperture, a terra, sotto il cancello, dovranno essere collocate delle soglie di pietra o soglie in muratura per tutta la lunghezza del passaggio per evitare che il predatore scavi sotto di queste. Analogamente, sul retro del ricovero/ovile, il passaggio/varco usualmente utilizzato dagli animali per rientrare la sera va chiuso con apposite cancellate e/o barriere mobili, rigide, alte almeno 2 metri in modo che l intera struttura di ricovero rimanga isolata e protetta, costituendo un secondo ostacolo al predatore eventualmente penetrato nella recinzione perimetrale della proprietà o nella recinzione del pascolo. È stato dimostrato che, la riduzione delle predazioni avviene anche attraverso l uso di comportamenti adatti e corretti nella gestione/conduzione dei capi in funzione del comportamento del predatore. Ad esempio, l accesso dei capi all area di pascolo dovrà esclusivamente essere consentita quotidianamente dal custode con l apertura degli appositi varchi chiusi la sera prima. Nel caso di condizioni metereologiche avverse e, soprattutto in caso di nebbie e foschie, compatibilmente con la gestione aziendale, si deve anticipare il rientro dei capi nell ovile evitando di aspettare che questi rientrino da soli. Maggiore attenzione da parte dei proprietari consiste anche nel controllare che tutti i capi siano effettivamente rientrati; in un occasione tra la casistica analizzata è infatti risultato che alcuni capi erano ancora dispersi nell area di pascolo. Nella gran parte dei casi si è riscontrato che le recinzioni sono state forzate nella parte bassa, vicino al terreno, dove il predatore tende ad infilarsi. Questo avviene nei punti in cui questa è rialzata rispetto al piano di campagna, ad esempio per un avvallamento del terreno. In alcuni casi, il lupo scava fino a creare un passaggio quando la recinzione è interrata per pochi centimetri. Più frequentemente vengono sfruttati i passaggi aperti da cinghiali o altri selvatici. 301

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