Categorie di DPI Prima Categoria
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- Romolo Ruggeri
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3 Categorie di DPI Prima Categoria Appartengono alla Prima Categoria, i DPI destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità. La persona che usa il DPI deve avere la possibilità di valutarne l'efficacia e di percepire se il DPI rimane efficiente per tutto il periodo in cui viene utilizzato. azioni lesive superficiali per azione meccanica, azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia, urti o contatto con oggetti con temp. non superiore a 50 C, ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività, urti e vibrazioni lievi inidonei a aggiungere organi vitali, azioni lesive dei raggi solari.
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7 Categorie di DPI Seconda categoria Tutti i DPI che non rientrano nella prima e nella terza categoria
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9 residuo imprevedibile ed inevitabile nonostante il
10 I DPI devono essere: adeguati ai rischi da prevenire, non costituire di per sé cause di nuovi rischi tenere conto dei parametri individuali dipendenti dall'utilizzatore e dalla natura del lavoro svolto. Qualora più DPI siano forniti ad uno stesso lavoratore, gli stessi devono essere reciprocamente compatibili Nel caso che un DPI debba essere utilizzato da diversi lavoratori, si dovrà curare il rispetto rigoroso delle norme igieniche.
11 Certificazione L'attestato di certificazione CE è l'atto con il quale un organismo di controllo autorizzato attesta che un modello di DPI è stato realizzato in conformità a quanto previsto dal D. Lgs. n. 475/1992, art. 7. L utilizzatore del DPI dovrà verificare che sul dispositivo sia riportata in modo visibile, leggibile ed indelebile e per tutto il prevedibile periodo di durata del DPI stesso, la marcatura CE come da modello.
12 Per ottenere la marcatura CE il fabbricante deve preparare una documentazione tecnica contenente tutte le informazioni tecniche relative alle prove di sicurezza del DPI fabbricato L organismo di controllo rilascia l idoneità
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14 I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di prevenzione collettiva e individuale e da procedimenti di riorganizzazione del lavoro. Criteri per l'individuazione e l'uso Per l'individuazione dei DPI necessari, le modalità d'uso e le circostanze nelle quali è possibile l'impiego, si può fare riferimento al D. Lgs. n. 81/2008. Non va dimenticata l'esigenza di priorità da accordare alla protezione collettiva; i DPI rappresentano l'ultima difesa prima dell'infortunio.
15 Il Datore di Lavoro individua le situazioni in cui devono essere previsti i DPI individua le caratteristiche migliori dei DPI mantiene in efficienza i DPI assicura una formazione adeguata ed eventualmente uno specifico addestramento
16 Obblighi del Datore di Lavoro
17 Il Datore di Lavoro deve assicurarsi che le informazioni indispensabili all'uso dei DPI siano disponibili in una forma e una lingua comprensibili ai Lavoratori che li utilizzano. Il Datore di Lavoro dovrà organizzare riunioni di formazione ed esercitazioni
18 Il Datore di Lavoro deve addestrare in particolare il personale sulla utilizzazione dei dispositivi di protezione dell'udito e di quelli destinati a salvaguardare dai rischi di morte o di lesioni gravi. Altro obbligo del Datore di Lavoro consiste nell'aggiornamento della scelta dei DPI in ogni caso di variazione del rischio in un luogo di lavoro. Il DPI non deve intralciare i movimenti ed in particolare deve essere indossato in permanenza, per tutto il tempo in cui è presente l'esposizione al rischio da cui deve proteggere.
19 Obblighi dei Lavoratori
20 Dispositivi personali I dispositivi di protezione individuale devono essere in grado di proteggere i lavoratori in funzione dei livelli di concentrazione presenti nell ambiente di lavoro per permettere un esposizione al massimo pari alla concentrazione/dose limite dell inquinante relativo. Non esistono dispositivi in grado di proteggere tutti i rischi presenti ma occorre selezionarli in base
21 Dispositivi personali Protezione di: occhi vie aree corpo piedi udito cadute dall alto
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23 Protezione occhi Requisiti protettivi Resistenza meccanica Protezione da radiazione luminosa Metalli fusi e solidi incandescenti Liquidi Polveri Gas Archi elettrici Protezione laser
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25 Protezione vie respiratorie Respiratori a filtro - dipendenti dall aria esterna Respiratori isolati - indipendenti dall aria esterna
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27 Devono essere: 1. di spessore costante, 2. prive di fori, 3. assegnate in dotazione personale, 4. facilmente calzabili, 5. riposti al termine del turno in luoghi adeguati (armadietti) e non abbandonati sui ripiani o nei luoghi di lavoro. 6. A seconda del tipo di lavoro, la superficie esterna dovrà essere liscia, rugosa o zigrinata per consentire una presa adeguata di oggetti e materiali, 7. devono riportare nome del produttore, caratteristiche di utilizzazione e descrizione del tipo.
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32 Protezione del corpo Prove di resistenza resistenza alla penetrazione (liquido e solido) resistenza alla permeazione ( a livello molecolare) prova dei 7 movimenti prova barriera ai liquidi (getto, spray)
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34 Scarpe di I categoria: azioni lesive di lieve entità prodotte da strumenti meccanici, detergenti, contatto o urti con oggetti caldi che non espongano oltre a 50 C, ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività professionali, azione lesiva dei raggi solari, urti lievi e vibrazioni inidonei a raggiungere organi vitali ed a provocare lesioni a carattere permanente.
35 Nella III categoria sono incluse le scarpe di protezione: particolarmente complesse destinate a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente presupponendosi che l'utilizzatore non abbia la possibilità di percepire tempestivamente il verificarsi di effetti lesivi. Rientrano in questa categoria le scarpe che assicurano una protezione limitata nel tempo contro aggressioni chimiche e radiazioni ionizzanti, quelle per attività che si svolgono a temperature di 100 C o di -50 C, infine quelle destinate a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongono a tensioni elettriche pericolose o utilizzate come isolanti per alte tensioni elettriche. Nella II categoria sono incluse le scarpe di protezione che non rientrano nelle due categorie descritte.
36 La calzatura di sicurezza deve essere progettata e fabbricata tenendo conto delle esigenze ergonomiche ed in modo che: - vi possa essere adeguamento alla morfologia dell'utilizzatore, - leggerezza, comodità e solidità di costruzione, - compatibilità tra i diversi tipi di protezione. Deve inoltre essere adeguata ai rischi dai quali deve difendere. rispondere alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, Essere di uso personale, fornita gratuitamente dal datore di lavoro insieme ad informazioni sui rischi dai quali deve proteggere.
37 I materiali impiegati nella costruzione delle calzature dovranno essere di buona qualità e l'esecuzione curata anche nei minimi particolari. Se è richiesto il puntale di protezione (in acciaio o materiali equivalenti), questo dovrà: - formare parte integrante della calzatura, - risultare di lunghezza non inferiore al 18% della lunghezza massima della scarpa. Tutte le superfici, bordi e spigoli del puntale dovranno risultare lisci e debitamente arrotondati. Una protezione in acciaio a forma di conchiglia potrà essere assicurata anche ai malleoli.
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39 Protezione dell udito
40 Dispositivi collettivi Isolamento acustico Il rumore nell ambiente di lavoro è diffuso per via diretta o riflessa E possibile diminuire la propagazione del rumore impiegando determinati materiali
41 Isolamento acustico contro la propagazione diretta si usano tramezzi o schermi: - devono essere collocati il più vicino possibile alla sorgente di rumore contro la propagazione riflessa si usano materiali fonoassorbenti (lana di vetro, di roccia, poliuretano): - il coefficiente di assorbimento del rumore è funzione della frequenza
42 Protezione dell udito
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45 presenti nell ambiente di lavoro. L otoprotettore sonora sull orecchio al di sotto del livello di
46 La protezione dell udito non deve essere eccessiva (iperprotezione) ovvero si deve evitare di arrivare al livello pari a livello di azione - 15 db(a). Una eccessiva protezione comporta un isolamento dell operatore. La protezione ottimale è quella che garantisce all operatore di essere esposto tra 75 e 80 db(a)
47 La scelta degli otoprotettori deve tenere conto principalmente del SNR = Riduzione Semplificata del Rumore. L attenuazione del rumore viene indicata dal produttore di otoprotettori con un valore medio. La scelta finale deve tenere conto anche della frequenza del rumore. L attenuazione complessiva è in funzione del tempo di utilizzo dell otoprotettore.
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54 Sistema di accesso idoneo anche per l abbandono in caso di
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56 Utilizzare solo quando l uso di altre attrezzature
57 PROCEDURE PER L USO ASSICURARE LA STABILITÀ DURANTE L IMPIEGO :
58 Dispositivi contro l apertura
59 L ACCESSO AD ALTRI PIANI: Sporgere oltre livello d accesso (presa sicura) Fissate stabilmente prima dell accesso al piano per l operatore
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61 DPI CONTRO LE CADUTE DALL ALTO Ancoraggi, imbragature.
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65 CADUTA DALL ALTO CA La caduta dall alto può essere causa di infortuni
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84 LA CADUTA DALL ALTO RISCHIO, DALLA MANCATA DISPONIBILITA E DA TANTA SUPERFICIALITA
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87 DPI CONTRO LE CADUTE DALL ALTO
88 DPI CONTRO LE CADUTE DALL ALTO caduta di persone e cose.
89 DPI CONTRO LE CADUTE DALL ALTO nei lavori che espongano a rischi di caduta dall alto La fune di trattenuta deve essere assicurata, una fune alle sollecitazioni derivanti da un eventuale caduta del lavoratore la caduta a non oltre m
90 D.P.I CONTRO LE CADUTE DALL ALTO
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92 Classe B Marcatura CE 0000 Classe E Marcatura CE 0000
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97 COME INDOSSARE UN IMBRACATURA Afferrare l imbracatura per l anello dorsale. così che l anello D si
98 COME INDOSSARE UN IMBRACATURA gambe e collegarlo all altra l altro cosciale. In caso di l imbracatura sia ben
99 essere usata quando vi è il rischio di caduta dall alto deve essere dotata di punto di attacco dorsale può essere dotata di punto di attacco sternale necessario in deve essere regolabile per adattarsi al corpo dell utilizzatore
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103 ha lo scopo di assorbire e dissipare parte dell energia cinetica al corpo nella fase d arresto della caduta.
104 L ASSORBITORE DI ENERGIA PUO ESSERE o in un imbracatura, linea vita..
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106 svolta dal sistema frenante dell avvolgitore l arresto, è necessario che la velocità di svolgimento
107 l arresto deve avvenire entro uno spazio massimo di dell utilizzatore per garantire un funzionamento ottimale rischio di innesco dell effetto pendolo in caso di caduta)
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111 AD OGNI PUNTO DI ANCORAGGIO PUO ESSERE COLLEGATO UN SOLO OPERATORE
112 ANCORAGGIO PUO
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117 orizzontali inclinate non piu di 5
118 AL MOMENTO DELL ARRESTO DELLA
119 diminuire l attrito sulla superficie di appoggio
120 ISTRUZIONI PER L USO nelle istruzioni per l uso:, sono adeguati per l uso da parte di
121 l installatore riassumibili in:
122 E VIETATO
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125 dall alto deve essere fatta un attenta valutazione
126 CONTRO LE CADUTE DALL ALTO L ADDETTO IN CONDIZIONI DI SICUREZZA CAUSARE TRAUMI ALL ADDETTO
127 USO LE CINTURE SICUREZZA S IN REALTA SI TRATTA PROGETTARE
128 l eventuale caduta
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130 dall azione combinata di un idonea posizione dell ancoraggio e lunghezza del cordino
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132 LIMITARE IL PIU POSSIBILE
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136 : altezza rispetto ai piedi dell attacco del cordino all imbracatura (1,5 m.)
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138 del punto di attacco all imbracatura in relazione all attività da svolgere
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142 consentire una caduta senza che l operatore urti contro il suolo o altri ALTEZZA DELL UTILIZZATORE 1,50
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144 Verifica sul posto da parte dell utilizzatore: Tutti i componenti dei DPI sono stati autorizzati all uso? (es. previo controllo di un Verifica del funzionamento e ispezione visiva da parte dell utilizzatore ogni volta prima dell uso? Moschettone impossibile l apertura accidentale? avvitamento chiuso? Si utilizzano anelli/ passanti giusti dell imbracatura? es. no cordino fissato passante del L imbracatura è stata adattata in modo corretto ed è ben tesa? Eventuali strumenti sono fissati all imbracatura o al polso per evitare che cadano?
145 CONTROLLI PRIMA DELL UTILIZZO L IMBRACATURA ANTICADUTA CHE L IMBRACATURA VENGA RITIRATA DAL SERVIZIO CONSERVAZIONE DELL IMBRACATURA
146 ATTACCARE PIU ALL ANELLO MODIFICARE L IMBRACATURA IN ALCUN MODO C E RISCHIO SOLLECITARE L IMBRACATURA CON
147 L IMBRACATURA ANTICADUTA DEVE ESSERE SOPRA DELL UTILIZZATORE
148 NOME DELL UTILIZZATORE MARCHIO CE DICHIARAZIONE CE PRODUTTORE
149 L UTILIZZATORE DEVE VERIFICARE CON CADENZA ALMENO CONSERVAZIONE DELL IMBRACATURA NASTRI Tagli o lacerazioni Abrasioni Eccessivi allungamenti Danni dovuti a calore, corrosivi e solventi Detererioramento dovuto ad esposizione di raggi ultravioletti, macerazione, funghi, ecc. CONNETTORI Deformazione fermi e/o ganci Logorio parti mobili Impedimento alla movimentazione libera delle chiusure di sicurezza lungo tutta la corsa Rottura e/o indebolimento o fuoriuscita delle molle delle chiusure di sicurezza
150 ANELLI METALLICI A D FIBIE E REGOLATORI CUCITURE FUNI Deformazioni Logorio Eccessivo gioco tra i nastri e la base dell anello Deformazione e/o altri danni fisici Piegamento delle linguette Allentamento e/o rotture Fili logori e/o tagliati Tagli Abrasioni e/o sfilacciature Usura e/o rottura dei fili Allentamenti Danni dovuti a calore, corrosivi e solventi Detererioramento dovuto ad esposizione di raggi ultravioletti, macerazione, funghi, ecc. Apertura dei trefoli
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155 LA SICUREZZA E UNA CONDIZIONE CONOSCENZA CONSAPEVOLEZZA CONDIVISIONE
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