La Corporate Governance nelle recenti best practices. - I Modelli di organizzazione e gestione -
|
|
- Ignazio Mancini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La Corporate Governance nelle recenti best practices - I Modelli di organizzazione e gestione - Dott. Lorenzo G. Pascali Facoltà di Economia 5 dicembre
2 Corporate Governance Per Corporate Governance s intende l insieme di regole e strutture organizzative che garantiscono un corretto ed efficiente governo societario. Costituisce strumento di tutela dei diritti e degli interessi degli azionisti di maggioranza ma anche di quelli degli investitori che hanno creduto nella Società ed hanno acquisito partecipazioni azionarie. 2
3 Corporate Governance Per realizzare un efficace sistema di Corporate Governance, rispettare gli innumerevoli obblighi normativi nonchè regolamentari e garantire la correttezza dei comportamenti dell azienda e dei suoi amministratori, è necessario focalizzare l impresa sui propri valori e sulla propria missione sociale, individuando, di conseguenza, le Best Practices da attuare per stabilire un efficace metodologia di controllo. 3
4 Corporate Governance I vantaggi dell adozione di un buon governo dell Impresa sono: migliore definizione delle strategie; riduzione del time-to-market; gestione più efficiente del business; potenziale incremento nella capitalizzazione di Borsa; minore costo del capitale; maggiore efficienza nel gestire il cambiamento. 4
5 Il Sistema di Controllo Interno a supporto della gestione La crescente generalizzata attenzione (imprese, investitori, ambienti accademici) nei confronti del sistema di Controllo Interno fa parte di un processo evolutivo complesso caratterizzato da: maggiore competizione/spinta all efficienza; enfasi nella trasparenza delle informazioni; innovativa evoluzione normativa. 5
6 Riferimenti normativi e regolamentari Codice Civile D. Lgs. 58/98 (T.U.F.): che, negli artt. 148 e segg., disciplina i nuovi doveri dei Sindaci delle quotate in materia di vigilanza e sull adeguatezza del Controllo Interno Comunicazioni CONSOB Istruzioni della Banca d Italia sul S.C.I. D. Lgs. 231 del 2001, Responsabilità Amministrativa delle Società e degli Enti Legge 262 del 2005, Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari D. Lgs. 231 del 2007, Prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attivita' criminose e di finanziamento del terrorismo D. Lgs. 196 del 2003, Legge sulla Privacy D. Lgs. 81 del 2008, Testo unico sulla sicurezza sul lavoro 6
7 Il Codice di Autodisciplina L importanza del tema della Corporate Governance in Italia è ulteriormente accresciuta grazie alla redazione del Codice di Autodisciplina italiano delle società quotate (Codice Preda), che si pone l obiettivo di rassicurare la comunità degli investitori internazionali sull esistenza, nelle società quotate, di un modello organizzativo che preveda adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri, ed un corretto equilibrio tra gestione e controllo. Il Codice è suddiviso in tre distinte sezioni: principi di carattere generale; criteri applicativi, contenenti indicazioni di dettaglio sull attuazione dei principi; commenti, diretti a chiarire la portata di principi e criteri, anche con riferimento ad opportuni esempi. 7
8 Codice di Autodisciplina Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi Le novità del Codice riguardo al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi sono: aggiornamento della nozione di sistema di controllo in linea con l evoluzione delle best practices internazionali; migliore definizione di ruoli e rapporti tra i diversi soggetti/ organi coinvolti nella definizione, monitoraggio ed aggiornamento del sistema; maggiore autonomia e responsabilità in capo al Responsabile della funzione Internal Audit. 8
9 Codice di Autodisciplina Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi Il Codice sottolinea la centralità del Consiglio di Amministrazione in materia di controllo interno: allo stesso spetta la responsabilità dell adozione di un sistema adeguato alle caratteristiche dell Impresa. A tal proposito, riveste un importanza cruciale una buona organizzazione dei lavori, di modo che le questioni connesse al controllo interno ed al risk management siano discusse in Consiglio con il supporto di un adeguato lavoro istruttorio. 9
10 Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi: Nozione Avanzata È l insieme dei processi, delle strutture organizzative, delle regole e dei supporti tecnici (data-base, centri elaborativi ecc.) individuati dal C.d.A., predisposti dai Dirigenti ed attuati dagli Operatori di una data Azienda, che si prefigge di fornire una ragionevole sicurezza (non la certezza assoluta) sulla realizzazione dei seguenti obiettivi: salvaguardia del patrimonio sociale; efficacia ed efficienza delle attività operative; integrità ed attendibilità del sistema informativo; conformità alla legislazione ed ai regolamenti interni. 10
11 Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi: Caratteri Fondamentali E un sistema finalistico, che si differenzia rispetto al sistema decisionale ed a quello operativo per gli strumenti adottati e per il valore dell informazione. Tutti partecipano alle attività di controllo, mentre la supervisione spetta all Alta Direzione. 11
12 Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi: la Funzione di Auditing Assistere l Alta Direzione nell attività di continuo miglioramento degli apparati di controllo, di gestione dei rischi e di Corporate Governance per: ottimizzare l efficienza delle attività gestionali; ottenere miglioramenti in termini di efficacia; esaltare l attitudine aziendale alla creazione di valore; rendere adeguato il sistema di prevenzione e copertura dei rischi. 12
13 Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi: Obiettivi Il campo di gioco del Controllo Interno e di Gestione dei Rischi è costituito dall intera struttura dei processi e degli uffici aziendali, il cui miglioramento significa quindi: proteggere il patrimonio aziendale; prevenire le perdite; contenere i rischi operativi, informativi, legali ecc.; esaltare la conoscenza dei comportamenti aziendali e dei fenomeni di mercato; dotarsi di un governo aziendale più trasparente ed equilibrato. 13
14 Codice di Autodisciplina Sistema di controllo interno e di Gestione dei Rischi L attività istruttoria è svolta dal Comitato Controllo e Rischi. Le scelte organizzative effettuate e le relative motivazioni sono comunicate agli azionisti ed al mercato nella relazione sul governo societario. Un ruolo importante va attribuito al Comitato Controllo e Rischi nella predisposizione dei presidi volti a garantire la trasparenza e la correttezza delle operazioni con parti correlate nonché nell approvazione delle stesse. 14
15 Modelli di riferimento e best practices Il Consiglio di Amministrazione esercita le proprie funzioni relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi tenendo in adeguata considerazione i modelli di riferimento e le best practices esistenti in ambito nazionale e internazionale. 15
16 D. Lgs. 231/2001 Una particolare attenzione deve essere rivolta ai Modelli di organizzazione e gestione adottati ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, n Infatti, il legislatore ha formalmente riconosciuto le Imprese responsabili, per i fatti illeciti posti in essere dai propri Dipendenti, siano essi in posizione apicale o da questi diretti. È stata, di fatto, individuata una specie di culpa in organizzazione, attraverso la quale si è voluto dare rilevanza al difetto organizzativo quale fattore agevolatore di un comportamento delittuoso. 16
17 DEFINIZIONE DEL RISCHIO: I SOGGETTI Enti soggetti alla normativa: - società di capitali e di persone; - società cooperative; - associazioni, con e senza personalità giuridica; - enti pubblici economici; - altri enti privati dotati di personalità giuridica. Rischio di perdite derivanti dall applicazione di sanzioni amministrative (di natura pecuniaria e interdittiva) a carico dell Impresa, conseguenti alla commissione di determinati reati da parte di: soggetti che esercitano (anche di fatto) la gestione o il controllo; persone sottoposte alla loro direzione/vigilanza. 17
18 DEFINIZIONE DEL RISCHIO: REATI-PRESUPPOSTO L applicazione delle sanzioni amministrative può avvenire a seguito di violazioni che si concretizzino nelle fattispecie di seguito indicate: - delitti contro la personalità dello Stato; - delitti contro la Pubblica Amministrazione; - delitti di criminalità organizzata ed alcuni specifici reati associativi; - alcuni delitti contro l amministrazione della giustizia; - delitti contro il patrimonio; - delitti contro la fede pubblica; - delitti contro l industria ed il commercio; - delitti in materia di violazione del diritto d autore; - delitti contro la persona, alcuni specifici reati in materia di immigrazione, nonché in materia di attività trasfusionali e di produzione nazionale di emoderivati; - reati ambientali; - disposizioni penali in materia di Società soggette a registrazione; - disposizioni penali contenute nel T.U.F. (D. Lgs. 58/1998). 18
19 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro la personalità dello Stato associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell ordine democratico (art. 270-bis c.p.); assistenza agli associati (art. 270-ter c.p.). 19
20 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro la Pubblica Amministrazione malversazione a danno dello Stato (art. 316-bis c.p.); indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.); concussione (art. 317 c.p.); corruzione per un atto d ufficio (art. 318 c.p.); corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (art. 319 c.p. e art bis c.p.: circostanze aggravanti); corruzione in atti giudiziari (art. 319-ter c.p.); corruzione di persona incaricata di pubblico servizio (art. 320 c.p. e art. 321 c.p.: pene per il corruttore); istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.); peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione dei membri degli organi delle Comunità Europee e di funzionari delle Comunità Europee e di Stati Esteri (art. 322-bis c.p.). 20
21 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti di criminalità organizzata ed alcuni specifici reati associativi associazione per delinquere (art. 416 c.p.); associazione per delinquere di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.); scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter c.p.); illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo (art. 407, comma 2, lett. a, n. 5. c.p.p.); associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art. 291-quater del D.P.R. n. 43/73); associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 del D.P.R. n. 309/90). 21
22 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro l amministrazione della giustizia induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.); favoreggiamento personale (art. 378 c.p.). 22
23 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro il patrimonio sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p.); danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis c.p.); danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635-ter c.p.); danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater c.p.); danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art quinquies c.p.); truffa (art. 640, comma 2, n. 1, c.p.: ipotesi in danno dello Stato); truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.); frode informatica (art. 640-ter c.p.: ipotesi in danno dello Stato); frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica (art. 640-quinquies c.p.); ricettazione (art. 648 c.p.); riciclaggio (art. 648-bis c.p.); impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter c.p.). 23
24 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro la fede pubblica falsificazione di monete, spendita ed introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.); alterazione di monete (art. 454 c.p.); spendita ed introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 c.p.); spendita di monete falsificate ricevute in buona fede (art. 457 c.p.); falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.); contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.); fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.); uso di valori di bollo contraffatti o alterati (art. 464 c.p.); contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni (art. 473 c.p.); introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.); documenti informatici (art. 491-bis c.p.). 24
25 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro l industria ed il commercio turbata libertà dell industria o del commercio (art. 513 c.p.); illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513-bis c.p.); frodi contro le industrie nazionali (art. 514 c.p.); frode nell esercizio del commercio (art. 515 c.p.); vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 c.p.); vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art. 517 c.p.); fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517-ter c.p.); contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (art. 517-quater c.p.). 25
26 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti in materia di violazione del diritto d autore - protezione del diritto d autore e di altri diritti connessi al suo esercizio (artt. 171, comma 1 lett. a-bis e comma 3; 171-bis; 171-ter; 171-septies; 171-octies della Legge del 22 aprile 1941, n. 633); 26
27 REATI-PRESUPPOSTO : Delitti contro la persona, alcuni specifici reati in materia di immigrazione, nonché in materia di attività trasfusionali e di produzione nazionale di emoderivati pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583-bis c.p.); omicidio colposo (art. 589 c.p.); lesioni personali colpose (art. 590, comma 3, c.p.); riduzione in schiavitù (art. 600 c.p.); prostituzione minorile (art. 600-bis c.p.); pornografia minorile (art. 600-ter c.p.); detenzione di materiale pornografico (art. 600-quater c.p.); pornografia virtuale (art. 600-quater.1 c.p.); iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600-quinquies c.p.); tratta di persone (art. 601 c.p.); acquisto e alienazione di schiavi (art. 602 c.p.); accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.); detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (art quater c.p.); diffusione di programmi diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico (art quinquies c.p.); intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quater c.p.); installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quinquies c.p.); disposizioni contro le immigrazioni clandestine (art. 12, commi 3, 3-bis, 3-ter e 5 del D. Lgs. n. 286/98); impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 22, comma 12-bis, D. Lgs. n. 286/98); delitti in materia di attività trasfusionali e di produzione nazionale di emoderivati (art. 22, comma 4, della L. n. 219/05). 27
28 REATI-PRESUPPOSTO : Reati ambientali 1/3 uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727-bis c.p.); distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto (art. 733-bis, c.p.); scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose (art. 137, comma 2, D. Lgs. 152/06); scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose in difformità dalle prescrizioni (art. 137, comma 3, D. Lgs. 152/06); scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose oltre i valori limite (art. 137, comma 5, D. Lgs. 152/06); scarichi sul suolo, sottosuolo e acque sotterranee (art. 137, comma 11, D. Lgs. 152/06); scarichi da Navi o aeromobili di sostanze vietate (art. 137, comma 13, D. Lgs. 152/06); attività di gestione di rifiuti non autorizzata (art. 256, comma 1, D. Lgs. 152/06); discarica non autorizzata (art. 256, comma 3, D. Lgs. 152/06). 28
29 REATI-PRESUPPOSTO : Reati ambientali 2/3 discarica non autorizzata (art. 256, comma 3, D. Lgs. 152/06); miscelazione di rifiuti (art. 256, comma 5, D. Lgs. 152/06); deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi (art. 256, comma 6, D. Lgs. 152/06); bonifica dei siti (art. 257, comma 1, D. Lgs. 152/06); bonifica dei siti da sostanze pericolose (art. 257, comma 2, D. Lgs. 152/06); violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari (art. 258, comma 4, D. Lgs. 152/06); traffico illecito di rifiuti (art. 259, comma 1, D. Lgs. 152/06); attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260, comma 1, D. Lgs 152/06); attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti ad alta radioattività (art. 260, comma 2, D. Lgs 152/06); attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti ad alta radioattività (art. 260, comma 2, D. Lgs 152/06). 29
30 REATI-PRESUPPOSTO : Reati ambientali 3/3 false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti; inserimento nel SISTRI di un certificato di analisi dei rifiuti falso; omissione o fraudolenta alterazione della copia cartacea della scheda SISTRI Area movimentazione nel trasporto di rifiuti (art. 260-bis, D. Lgs. 152/06); superamento valori limite di emissione e di qualità dell'aria (art. 279, comma 5, D. Lgs 152/06); disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (art. 1, commi 1 e 2, L. 150/92); disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (art. 2, commi 1 e 2, L. 150/92); disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (art. 3-bis, comma 1, L. 150/92); disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (art. 6, comma 4, L. 150/92); cessazione e riduzione dell'impiego delle sostanze lesive (art. 3, comma 7, L. 549/93); inquinamento doloso provocato da navi (art. 8. commi 1 e 2, D. Lgs. 202/07); inquinamento colposo provocato da navi (art. 9 commi 1 e 2, D. Lgs. 202/07). 30
31 REATI-PRESUPPOSTO : Disposizioni penali in materia di Società soggette a registrazione false comunicazioni sociali (art c.c.); false comunicazioni sociali in danno della Società, dei soci o dei creditori (art c.c.); impedito controllo (art c.c.); indebita restituzione dei conferimenti (art c.c.); illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art c.c.); illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della Società controllante (art c.c.); operazioni in pregiudizio dei creditori (art c.c.); omessa comunicazione del conflitto di interessi (art bis c.c.); formazione fittizia del capitale (art c.c.); indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art c.c.); corruzione tra privati (art. 2635, comma 3 c.c.); illecita influenza sull assemblea (art c.c.); aggiotaggio (art c.c.); ostacolo all esercizio delle funzioni delle Autorità Pubbliche di Vigilanza (art c.c.). 31
32 REATI-PRESUPPOSTO : Disposizioni penali contenute nel T.U.F. abuso di informazioni privilegiate (artt. 184 e 187-bis del D. Lgs. 58/98); manipolazione del mercato (artt. 185 e 187-ter del D. Lgs. 58/98). 32
33 DEFINIZIONE DEL RISCHIO: LE SANZIONI Il sistema sanzionatoriosi suddivide in sanzioni di natura pecuniaria, commisurate in quote, e sanzioni interdittive. Ad esse si aggiungono delle sanzioni accessorie. In particolare: - la sanzione pecuniaria va da un minimo di ,00, fino ad un massimo di ,00 ; - le sanzioni interdittive si sostanziano nel divieto di contrattare con la PA, nell interdizione o sospensione dall esercizio di un attività, nella sospensione o revoca delle autorizzazioni o licenze, nel divieto di pubblicizzare beni o servizi, nell esclusione da agevolazioni, finanziamenti o contributi ed infine nella revoca di quelli concessi; - le sanzioni accessorie previste sono la confisca del prezzo o profitto del reato e la pubblicazione della sentenza. 33
34 GESTIONE DEL RISCHIO: STRUMENTI La gestione del rischio, nel contesto del D. Lgs. 231/01, passa attraverso tre fasi: - mappatura delle aree di rischio: individuazione delle aree operative dell Impresa soggette a rischio di commissione dei reati; - adozione del Modello di Organizzazione: potenzialmente idoneo a prevenire la commissione dei reati, aggirabile solo attraverso una fraudolenta manifestazione di volontà dell agente; - adeguamento del sistema di controllo: efficace ed effettivo, che consenta un continuo monitoraggio sulle aree operative a rischio e sull efficacia del Modello di Organizzazione. 34
35 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE: OBIETTIVI Il Modello Organizzativo deve essere specifico ed idoneo a prevenire la commissione dei reati, avuto riguardo al tipo di attività svolte dall Impresa (possono costituire punto di riferimento i Codici di Comportamento predisposti da organizzazioni di categoria). I reati non devono poter essere commessi senza eludere fraudolentemente il Modello. 35
36 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE: I REQUISITI Macro-requisiti di validità e di efficace funzionamento dei modelli organizzativi: - il Modello deve rispondere ai requisiti di effettività e di efficacia; - l Organismo di Vigilanza deve svolgere il proprio compito con effettività e continuità; - il sistema di prevenzione deve essere tale da non poter essere aggirato se non intenzionalmente; - deve essere adottato un Codice di Comportamento. 36
37 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE: I PRESIDI Attività specifiche: - individuazione delle attività nel cui ambito possano essere commessi i reati; - previsione e predisposizione di protocolli procedurali, finalizzati a programmare il processo di assunzione ed esecuzione delle decisioni, che abbiano al proprio interno idonei strumenti di controllo; - individuazione di modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la consumazione dei citati reati; - attivazione di idonei meccanismi di controllo; - regolamentazione dei poteri e degli strumenti di azione dell Organismo di Vigilanza, prevedendo a suo favore precisi obblighi di informazione; - introduzione di un adeguato sistema disciplinare per sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello, con l evidente fine di garantirne l effettività. 37
38 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE: LA REVIEW Iter operativo per l adeguamento dei modelli organizzativi e di controllo preesistenti: - analisi del Modello Organizzativo e di controllo ex ante; - esplicitazione del Modello a tendere; - esame del gap ; - implementazione del Modello Organizzativo, con nuovi protocolli e procedure nonchè eventualmente con nuove entità organizzative. 38
39 Codice di Comportamento M.O.G. Mappatura delle Aree di Rischio Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex. D. Lgs. 231/01 Protocolli Operativi Organismo di Vigilanza 39
40 Step operativi per la costruzione del MOG: Check degli ambiti aziendali di attività Analisi dei rischi potenziali Valutazione, costruzione e adeguamento del sistema di controlli preventivi Mappatura delle Aree aziendali di Rischio Mappatura delle potenziali modalità attuative dei reati nelle Aree di Rischio Descrizione documentata del sistema dei controlli preventivi Output generati 40
41 ACQUISIZIONE DOCUMENTALE Preliminare acquisizione della documentazione aziendale rilevante ed in particolare: organigramma/funzionigramma; la struttura delle deleghe e delle procure; le strutture organizzative ed operative, con la definizione di ruoli e responsabilità; i principi etici di comportamento (da recepire nell ambito di un Codice di Comportamento); le strutture di controllo; procedure di: formazione e attuazione delle decisioni; gestione delle risorse finanziarie; informazione degli organi di controllo. 41
42 CODICE DI COMPORTAMENTO Il Codice di Comportamento viene redatto in relazione alle specifiche caratteristiche dell Impresa. Può essere preso quale riferimento il codice elaborato da associazioni di categoria, che dovrà essere adattato alla realtà aziendale. Il codice di comportamento afferma i principi etici cui l Impresa ed i suoi collaboratori devono attenersi, prevedendo, inoltre: rispetto di leggi e regolamenti che vigono in tutti i Paesi ove l Impresa opera (compliance); adeguatezza del sistema contabile in termini di legittimità, affidabilità, trasparenza e verificabilità di ogni operazione dell Impresa (accountability); adozione di sanzioni di carattere disciplinare. 42
43 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE Adozione di un Modello di Organizzazione potenzialmente idoneo a prevenire la commissione dei reati. M.O.G. Parte Generale, contenente fra l altro: la descrizione generica del D. lgs. 231/01; la descrizione della struttura organizzativa della Società nonché degli ambiti di operatività aziendale; l analisi della strutturazione dell Organismo di Vigilanza ecc.. M.O.G. Parte Speciale, contenente fra l altro: l analisi generica dei reati presupposto ex D. lgs. 231/01; l indicazione di principi di comportamento e di controllo; la classificazione dei suddetti reati in relazione alla rilevanza degli stessi con riferimento alla specifica operatività della Società (ipotesi sensibili ed ipotesi residuali ) ecc.; M.O.G. Sistema Disciplinare, contenente fra l altro: l illustrazione delle misure disciplinari irrogabili a seguito di violazioni del Modello per le diverse categorie professionali presenti all interno della Società (Soggetti Apicali, Personale Dipendente e Collaboratori) e nei confronti di soggetti terzi (Consulenti e Partner); l indicazione delle fonti normative di riferimento (Statuto dei Lavoratori e CCNL applicati); l indicazione delle modalità di accertamento delle violazioni e di comminazione delle sanzioni ecc.. 43
44 MAPPATURA DELLE AREE DI RISCHIO Implementazione della Mappatura delle Aree di Rischio: finalizzata all individuazione delle aree di operatività aziendale nel cui ambito possono essere commessi i reati. In particolare, la mappatura delle aree di rischio avrà l obiettivo di: ottenere una visione organica e sistematica di tutte le aree di operatività aziendale, tale da consentire l individuazione di quelle nel cui ambito possono essere commessi i reati; analizzare e verificare, in relazione alle specifiche aree di rischio, le possibili modalità di perpetrazione dei reati; valutare l idoneità delle procedure aziendali esistenti a prevenire la commissione dei reati in termini di effettività ed affidabilità. 44
45 MAPPATURA DELLE AREE DI RISCHIO Modalità: la mappatura dei rischi conoscerà due momenti distinti ma complementari: l intervista dei responsabili dei settori operativi (e, se del caso, anche dei loro collaboratori); la raccolta di tutti i supporti documentali necessari per valutare l idoneità delle procedure adottate. 45
46 MAPPATURA DELLE AREE DI RISCHIO Esempio di Mappatura delle Aree di Rischio Funzione A Funzione B Funzione C Funzione Area di rischio 1 Area di rischio 2 Area di rischio 3 Area di rischio 46
47 PROTOCOLLI OPERATIVI Redazione dei Protocolli Operativi: contenenti l indicazione delle modalità di comportamento da adottare a presidio delle aree di rischio individuate. In particolare, per ogni area di rischio, verranno riportate le seguenti informazioni: la descrizione del processo esaminato; l elenco dei reati perpetrabili o agevolabili nell area di rischio; la descrizione delle potenziali modalità di attuazione di ogni reato perpetrabile o agevolabile; la descrizione delle regole di comportamento da adottare a presidio dell area di rischio in esame e l indicazione di un idoneo sistema di reportistica verso l Organismo di Vigilanza. 47
48 ORGANISMO DI VIGILANZA Caratteristiche cui deve rispondere l Organismo aziendale cui viene demandata la funzione: ü l organo deve poter operare in un alea d imparzialità e di autonomia; ü l organo aziendale deve essere dotato delle competenze necessarie per la corretta esecuzione dei compiti; ü la funzione di vigilanza deve avere carattere continuativo e si estrinseca nei compiti di: - vigilanza sulla concreta attuazione del modello organizzativo; - verifica della costante adeguatezza del modello organizzativo; - presentazione di eventuali proposte di aggiornamento e modifica del modello organizzativo. Gli enti di ridotte dimensioni, che non dispongano di articolazioni cui attribuire le funzioni di vigilanza nel rispetto dei criteri su esposti, possono attribuirle all organo dirigenziale. 48
49 ORGANISMO DI VIGILANZA L Organismo di Vigilanza dovrà monitorare il Modello al fine di, come detto, valutarne nel tempo: l effettività; l adeguatezza (in termini di funzionalità ed efficienza); le eventuali necessità di aggiornamento. Ciò si concretizza in due distinte tipologie di attività: monitoraggio continuo, con la rilevazione di potenziali problemi del sistema a cura delle stesse funzioni operative; interventi di valutazione specifica (attività di Internal Auditing). 49
50 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE A completamento della struttura, è necessario prevedere: un efficace comunicazione del Codice di Comportamento e del Modello nel suo complesso; un programma di formazione continua e differenziata del personale. 50
La Corporate Governance nelle recenti best practices. - I Modelli di organizzazione e gestione -
La Corporate Governance nelle recenti best practices - I Modelli di organizzazione e gestione - Dott. Lorenzo G. Pascali Facoltà di Economia 9 dicembre 2015 1 Corporate Governance Per Corporate Governance
DettagliLa Corporate Governance nelle recenti best practices. - I Modelli di organizzazione e gestione -
La Corporate Governance nelle recenti best practices - I Modelli di organizzazione e gestione - Dott. Lorenzo G. Pascali Facoltà di Economia 12 dicembre 2017 1 Corporate Governance Per Corporate Governance
DettagliNorma d.lgs. 231/2001 Riferimento normativo Reato Sanzioni pecuniarie * Sanzioni interdittive. Malversazione a danno dello Stato
Documento aggiornato al 16 agosto 2013 Norma d.lgs. 231/2001 Riferimento normativo Reato Sanzioni pecuniarie * Sanzioni interdittive Art. 24 Art. 316-bis Art. 316-ter Malversazione a danno dello Stato
DettagliLineamenti di Corporate Governance
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Audit & Governance cod. 87101 16 aprile 2014 Lineamenti di Corporate Governance l Prof. Daniele Gervasio
DettagliMODELLO DI GESTIONE DEL SISTEMA DEI RISCHI AZIENDALI.
MODELLO DI GESTIONE DEL SISTEMA DEI RISCHI AZIENDALI. ALLEGATO A CATALOGO REATI AGGIORNATO AL 30 SETTEMBRE 2009-86 - Catalogo reati al 30 settembre 2010 moficativa Rapporti con la Pubblica Amministrazi
DettagliALLEGATO 1. Art. 316Ter c.p. Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato
ALLEGATO 1 ELENCO REATI D.LGS. 231/01 1. Delitti nei rapporti con la Pubblica Amministrazione Art. 24 - Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento
DettagliAllegato 5 ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01
Allegato 5 ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01 Revisione Data Descrizione Approvato da 0 12/10/2017 Adozione CdA 1 DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (ARTT. 24 E 25
DettagliALLEGATO A ELENCO REATI D.LGS. 231/2001 (Aggiornato al 15 giugno 2015)
Pag. 1 di 5 Qui di seguito, l'elenco dei reati considerati dagli articoli del d.lgs. 231/2001 da cui può discendere la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni
DettagliALLEGATO 2 REATI PREVISTI DAL DECRETO
ALLEGATO 2 REATI PREVISTI DAL DECRETO 1 ALLEGATO 2 REATI PREVISTI DAL DECRETO Alla data di approvazione del presente Modello, i reati presupposto sono quelli di seguito elencati: Inosservanza delle sanzioni
DettagliDEMO PROCEDURE WINPLE 231 MODELLO 231 PARTE SPECIALE INDICE DETTAGLIATO. Procedure 231 Modello 231 Parte speciale Indice dettagliato degli argomenti
231 Modello 231 Parte speciale Indice dettagliato degli argomenti 1 Articolazione dei poteri e sistema delle deleghe 1.1 Principi ispiratori del sistema di articolazione dei poteri delle deleghe 1.2 Il
DettagliCONFAGRICOLTURA BOLOGNA MAPPATURA DEI RISCHI DI COMMISSIONE DEI REATI EX D.LGS. 231/2001
Page 1 CONFAGRICOLTURA BOLOGNA MAPPATURA DEI RISCHI DI COMMISSIONE DEI REATI EX D.LGS. 231/2001 ATTIVITA' AZIENDALI Art. 316-ter Indebita percezione di contributi, o altre erogazioni da parte dello Stato
DettagliALLEGATO 9. Valutazione impatto
ALLEGATO 9 Valutazione impatto 1 Art. 24 Art. 316-bis del codice penale (Malversazione a danno dello Stato) Art. 316-ter del codice penale (Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) fino a
DettagliALLEGATO 1 FATTISPECIE DI REATO
ALLEGATO 1 FATTISPECIE DI REATO 1. LE FATTISPECIE DI REATO Le fattispecie di Reato suscettibili in base al Decreto di far sorgere la Responsabilità Amministrativa dell Ente sono soltanto quelle espressamente
Dettagli1. GENESI, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE FUTURE DEL D.LGS. 231/ FATTISPECIE DI REATO INDIVIDUATE NEL D.LGS. 231/2001
1. GENESI, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE FUTURE DEL D.LGS. 231/2001 1.1 Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231... 15 1.2. I reati... 15 1.3 Evoluzione normativa... 16 2. FATTISPECIE DI REATO INDIVIDUATE
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE Ultimo aggiornamento - Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 03/10/2018
DettagliMatrice Unità Organizzative/Reati
Società per la Gestione di Attività - SGA SpA Matrice Unità Organizzative/Reati rea Matrice Unità Organizzative/Reati Concussione in atti giudiziari Frode Informatica Indebita percezione di erogazioni
DettagliElenco dei reati presupposto contemplati dal Decreto
Elenco dei reati presupposto contemplati dal Decreto Copyright F.A.I. Società Cooperativa Allegato E al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo INDICE PREMESSA... 3 A. REATI PRESUPPOSTO... 3 INDEBITA
DettagliELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01
Allegato 6 ELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01 Aggiornato ad Aprile 2018 Revisione Data Descrizione Redatto da Revisionato da Approvato da 0 19.07.2018 Aggiornamento del Modello
DettagliELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01
Rev. N 0 Data: 26.01.2016 Allegato 6 ELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01 Aggiornato a Dicembre 2015 STORICO DELLE MODIFICHE Rev. Natura della modifica 0 Prima stesura APPROVAZIONE
DettagliPROCEDURE DEMO WINPLE.IT
MODULO / TABELLA ANALISI DEI RISCHI PER ARTICOLO 231 MODAR Indice generale della sezione 231: Modulo/Tabella per l analisi dei rischi in base agli Articoli del D.Lgs. 231/01 1.0 Premessa e modalità di
DettagliNEDGIA S.P.A. ai sensi dell art. 6, 3 comma, del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231
Nedgia S.p.A. Cap. Soc. Euro 33.073.130,00 i.v. C.F. / P.I. e Iscr. Registro delle Imprese di Bari 00798680724 R.E.A. di Bari n. 168319 Società con Socio unico Soggetta a direzione e coordinamento della
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Approvato con delibera del CDA di Quadrifoglio in data 21 maggio 2009. La Parte speciale del MOG con
DettagliComodepur S.p.A. SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO I.E COMODEPUR SpA RIFERIMENTI NORMATIVI SPECIFICI. SCHEDE REATO (D.
COMODEPUR SpA RIFERIMENTI NORMATIVI SPECIFICI. SCHEDE REATO (D.LGS 231/2001) Edizione approvata dal Consiglio di Amministrazione del 19 Settembre 2018 Il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Avv.
DettagliPROCEDURE DEMO WINPLE.IT
231 Modello 231 Parte speciale - Indice dettagliato degli argomenti Indice generale della sezione 1 Articolazione dei poteri e sistema delle deleghe 1.1 Principi ispiratori del sistema di articolazione
DettagliALLEGATO N. 1 FATTISPECIE DI REATO
ALLEGATO N. 1 FATTISPECIE DI REATO Le fattispecie di Reato suscettibili in base al Decreto di far sorgere la Responsabilità Amministrativa dell Ente sono soltanto quelle espressamente elencate dal Legislatore.
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001
Pagina 1 di 6 Al Modello di Organizzazione e Gestione qui approvato sono allegati i documenti che seguono: REATI ED ILLECITI (Generale)* Il D.Lgs 231/2001, recante la disciplina in tema di responsabilità
DettagliModello Organizzativo
Modello Organizzativo Organismo di Vigilanza Applicazione del D.Lgs. 231/01 Approvato dall assemblea dei soci di OMS Saleri S.p.A. il 5 Novembre 2015 O M S S a l e r i S. p. A. V i a A l d o M o r o, 1
DettagliDelitti informatici e trattamento illecito di dati, indicati all'art. 24 bis del D.lgs. 231/01
ELENCO REATI 231 L ambito dei reati da cui discende la responsabilità dell Ente, espressamente elencate nel D.lgs. 231/01 in conformità al principio di legalità richiamato dall'art. 2, è stato progressivamente
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
Data: 26/03/2015 Pag. 1 di 9 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Le fattispecie di reato rilevanti ai sensi del D. Lgs. 231/01 s.m.i. Data: 26/03/2015 Pag. 2 di 9 Rev Data Descrizione delle
DettagliALITALIA SOCIETÀ AEREA ITALIANA S.p.A. in amministrazione straordinaria
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/01 1 ALITALIA SOCIETÀ AEREA ITALIANA S.p.A. in amministrazione straordinaria ELENCO REATI 1 Adottato con delibera del 11 settembre 2018 ALITALIA
DettagliALITALIA SOCIETÀ AEREA ITALIANA S.p.A. in amministrazione straordinaria
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/01 1 ALITALIA SOCIETÀ AEREA ITALIANA S.p.A. in amministrazione straordinaria ALLEGATO 1 ELENCO REATI 1 Adottato con delibera del 11 settembre
DettagliAllegato 1: I reati presupposto e le sanzioni previste dal D.Lgs. 231/2001.
Allegato 1: I reati presupposto e le sanzioni previste dal D.Lgs. 231/2001. Art. 24 d. lgs. 231/2001 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento
DettagliAllegato 1 al Modello Organizzativo I reati presupposto e le sanzioni previste dal D.Lgs. 231/2001.
Allegato 1 al Modello Organizzativo I reati presupposto e le sanzioni previste dal D.Lgs. 231/2001. Art. 24 d. lgs. 231/2001 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente
DettagliGLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data: 26.01.2016 Parte Speciale 12 GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 STORICO DELLE MODIFICHE Natura della modifica Prima stesura APPROVAZIONE
DettagliGLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data: 02/02/2017 Parte Speciale 12 GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 STORICO DELLE MODIFICHE Rev. Natura della modifica 0 Prima stesura
DettagliALLEGATO 3. ORIENTALGIOCHI S.r.l.
ALLEGATO 3 ORIENTALGIOCHI S.r.l. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.Lgs. 231/2001 Elenco dei reati ex D.Lgs. 231/01 Reati di cui agli artt. 24, 24-bis, 25, 25-bis, 25-ter, 25-
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001) Elenco dei reati previsti nel D.Lgs. n. 231/2001
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001) Elenco dei reati previsti nel D.Lgs. n. 231/2001 Reati contro la Pubblica Amministrazione (artt. 24 e 25) Malversazione
DettagliALLEGATO 2 SCHEDE SANZIONI
ALLEGATO 2 SCHEDE SANZIONI Sanzioni per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato : Art. Sanzione pecuniaria 9 10 11 12 Sanzioni interdittive 9 13 14 16 17 Si applica per tutti gli illeciti amministrativi
DettagliE X P O T R A I N I N G
Mappatura dei reati nella formazione finanziata E X P O T R A I N I N G 2 0 1 2 Fiera Milano, 26 Ottobre 2012 Sommario Quadro normativo di riferimento Reati previsti dal decreto Modelli organizzativi Il
DettagliModello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 - ALLEGATI A e B - (Fattispecie dei reati e Articoli del Codice Penale richiamati dall art 4 del D.Lgs. 231/2001) DOCUMENTO
DettagliPARTE GENERALE ELENCO REATI CHE DETERMINANO LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001
PARTE GENERALE ELENCO REATI CHE DETERMINANO LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001 AGGIORNAMENTO: 27/03/2013 Reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione Indebita percezione,
DettagliDecreto Legislativo n. 231/2001 CATALOGO REATI PRESUPPOSTO
Decreto Legislativo n. 231/2001 CATALOGO REATI PRESUPPOSTO Art. 24 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e
DettagliELENCO DEI REATI PREVISTI NEL D.Lgs. 231/01
ELENCO DEI REATI PREVISTI NEL D.Lgs. 231/01 Reati contro la Pubblica Amministrazione (art. 24 e 25): Indebita percezione di contributi, finanziamenti o altre erogazioni da parte dello Stato o di altro
DettagliAllegato A - Parte Generale Catalogo dei Reati ai sensi del D.Lgs. 231/2001
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 Allegato A - Parte Generale Catalogo dei Reati ai sensi del D.Lgs. 231/2001 Aggiornato alla data del 27 luglio 2016 (ultimo provvedimento
DettagliMalversazione a danno dello Stato 316-ter c.p. Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato 640 c.p. Truffa 640-bis c.p.
Allegato 1 al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Punto 2 - Introduzione) - Aggiornamento maggio 2010 Normativa di D.Lgs 231/01 24 REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DettagliModello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 - ALLEGATI A e B (Fattispecie dei reati e Articoli del Codice Penale richiamati dall art. 4 del D.Lgs. 231/2001) DOCUMENTO
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO
MODELLO ORGANIZZATIVO Ex. Art. 6 del D.Lgs. 231/2001 Parte Speciale A Elenco dei reati presupposto Revisione 0 Approvata dal Consiglio Direttivo con delibera del 24 Settembre 2015 La presente parte speciale
DettagliFIERA DIGITALE SRL FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n.
FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE PARTE SPECIALE 1 INDICE INDICE... 2 PREMESSA... ERRORE. IL INTRODUZIONE
DettagliLa legge : Dlgs 231/01. Ing P. Aterno
La legge : Dlgs 231/01 Ing P. Aterno Dlgs 231/01 Le sanzioni previste dal Decreto a carico degli enti consistono in: - sanzioni interdittive (interdizione dall esercizio dell attività, sospensione o revoca
DettagliFiorenzuola Patrimonio S.r.l. Fiorenzuola Sport S.r.l.
Pag. 1/22 Fiorenzuola Patrimonio S.r.l. Fiorenzuola Sport S.r.l. Largo Gabrielli, 2 29017 Fiorenzuola d Arda Telefono: 0523.1900030 fax: 0523.1900031 Email: amministrazione@fiorenzuolapatrimonio.it PEC:
DettagliANALISI DEI RISCHI (IMPATTI E RISULTATI)
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO ALL. C ANALISI DEI RISCHI (IMPATTI E RISULTATI) Approvato dal Consiglio di Amministrazione con Delibera n 01 in data 26.02.18 Pag. 1 Analisi dei Rischi vers.
DettagliDocumento riservato esempio. Matrice 08/10/ :07 (automatico) 1/33
1 2 3 4 5 6 7 8 9 Definizione regole di comportamento (incluse regole statutarie e le delibere dell organo amministrativo) Rappresentanza legale e giuridica della società (incluso la gestione del contenzioso)
DettagliASCSP Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona
ASCSP Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.lgs. 231/01 ver 2.0 del 16 Dicembre 2013 aggiornato ai reati introdotti a Settembre 2013 Sommario
DettagliELENCO REATI ex D.Lgs 231/01
Pag. 1 di 7 ELENCO REATI ex D.Lgs 231/01 Sulla base di quanto previsto espressamente dal Capo I, Sez. III, del D.Lgs. 231/ 2001 i reati oggetto della normativa in esame sono suddivisibili nei seguenti
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE. ai sensi del D.Lgs. 231/2001
ALLEGATO 2 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ai sensi del 231/2001 Elenco dei reati e delle sanzioni A1 A2 A3 TABELLA REATI/ILLECITI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITA' EX DLGS 231/01, CON RIFERIMENTI
DettagliAllegato 2. Elenco dei reati presupposto della responsabilità
Pag. 1 di 13 Allegato 2 Pag. 2 di 13 1. Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno
DettagliLa possibilità di. Il reato può essere commesso in vantaggio dell'azienda?
sia posto in Malversazione a danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 36-bis Resp. generale e personale amministrazione. Utilizzo dei finanziamenti pubblici in modo difforme dagli scopi per cui
DettagliDisciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica.
NORMATIVA Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 2 Impiego
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Approvato con delibera del CDA di Quadrifoglio in data 21 maggio 2009. La Sezione del MOG con delibera
DettagliPARTE SPECIALE L LE ALTRE FATTISPECIE DI REATO PREVISTE DAL D.LGS. 231/01
PARTE SPECIALE L LE ALTRE FATTISPECIE DI REATO PREVISTE DAL D.LGS. 231/01 Revisione Data Descrizione Approvato da 0 12/10/2017 Adozione CdA 1 1. PREMESSA Nella presente Parte Speciale si prendono in considerazione
DettagliG.F. NUOVE TECNOLOGIE S.C.P.A.
G.F. NUOVE TECNOLOGIE S.C.P.A. Catalogo dei reati aggiornato alla data del 28 maggio 2019 (ultimo provvedimento inserito: Legge 3 maggio 2019, n. 39) 1. Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE Ultimo aggiornamento - Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 16/02/2018
DettagliIl sottoscritto in qualità di. cap. comune provincia
Revisione: 0 Data: 29.07.2019 Pagina 1 di 6 Il sottoscritto in qualità di della società/associazione con sede in Via n. cap. comune provincia ai sensi degli artt. 46 e ss. Del DPR 28.12.200 n. 445, consapevole
DettagliCorporate Governance e Responsabilità
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTA DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA BIENNALE PERCORSO AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO CORSO CORPORATE GOVERNANCE E CONTROLLO INTERNO Corporate Governance e Responsabilità Decreto
DettagliELENCO REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA EX D.LGS. 231/2001
Allegato 1 ELENCO REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA EX D.LGS. 231/2001 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di
DettagliCATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001
Allegato CATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001 Il presente documento si occupa dell aggiornamento del Catalogo dei Reati Presupposto, fondamento del Codice Etico e del Modello Organizzativo.
DettagliElenco delle leggi e dei relativi reati applicabili al Sistema 231
M-PE01-03 Elenco delle leggi e dei relativi reati applicabili al Sistema 231 Reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (art. 24, D.Lgs. 231/01) Malversazione a danno dello Stato o di
DettagliReati rilevanti per Azienda Trasporti Funicolari Malcesine Monte Baldo
Reati rilevanti per Azienda Trasporti Funicolari Malcesine Monte Baldo Attraverso un attenta analisi di tutte le attività aziendali, dei processi di formazione delle decisioni, nonché del sistema di controllo
DettagliCSP Innovazione nelle ICT Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs 8 giugno 2001 n. 231 ALLEGATO 1
Reati attualmente ricompresi nell ambito di applicazione del D. Lgs. 231/2001 come integrati alla luce delle modifiche e delle integrazioni apportate dalla Legge 190/2012 Disposizioni per la prevenzione
DettagliD. Lgs. 8 Giugno 2001 n. 231 La responsabilità amministrativa degli enti
D. Lgs. 8 Giugno 2001 n. 231 La responsabilità amministrativa degli enti OGGETTO - Il decreto legislativo disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. Illecito
DettagliIl decreto legislativo 231 del 2001
Il decreto legislativo 231 del 2001 1 Indice Introduzione Profili giuridici Qualche accenno al metodo Conclusioni 3 Introduzione eventi modificativi Introduzione INTRODUZIONE 3 Introduzione 6 7 8 9 10
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001
Pagina 1 di 9 Tipologie di reato rilevanti ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (Reati Presupposto) REATI ED ILLECITI (Elenco Generale)* I REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DettagliGLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01
Parte Speciale 13: Gli altri reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/01 Parte Speciale 13 GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 Revisione Data Descrizione Redatto da Revisionato da Approvato
DettagliMappa dei rischi elaborata sulla base dell analisi del contesto e della valutazione dell ambiente di controllo
E D. LGS. N. 231/2001 e s. m. Pagina 1 di 6 Mappa dei rischi elaborata sulla base dell analisi del contesto e della valutazione dell ambiente di controllo ELENCO REVISIONI DATA REV. PAR. OGGETTO DELLA
DettagliAllegato A al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Punto 2 - Introduzione) - Revisione anno 2016
Allegato A al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Punto 2 - Introduzione) - Revisione anno 2016 Normativa di D.Lgs 231/01 24 REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DettagliL applicazione del d.lgs. 231/2001 nel comparto agricolo
L applicazione del d.lgs. 231/2001 nel comparto agricolo Breve riferimento 1 Il d.lgs. 231/2001 ha superato il principio societas delinquere non potest Cass. Sez. II, Sent. n. 3615 del 20.12.2005: è noto
DettagliXIII Prefazione, di Ferdinando Superti Furga. XV Premessa 1
Indice Presentazione, di Paolo Jelo XIII Prefazione, di Ferdinando Superti Furga XV Premessa 1 Parte prima 1 La disciplina della responsabilità amministrativa 7 1.1 I soggetti interessati dalla normativa
DettagliLA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA D. LGS. 231: COSTO OD OPPORTUNITA?
LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA D. LGS. 231: COSTO OD OPPORTUNITA? Cosa è la Responsabilità della persona giuridica? Innanzitutto si tratta di Responsabilità Penale: la Società può essere condannata in
DettagliElenco dei reati presupposto di cui al D.LGS. n. 231/2001
Elenco dei reati presupposto di cui al D.LGS. n. 231/2001 Allegato 1 Di seguito si fornisce una indicazione delle categorie di reati (cosiddetti reati presupposto ) la cui commissione determina la responsabilità
DettagliTREVI - S.p.A. Sede in Cesena (FC) Via Dismano n Capitale Sociale Euro int. vers.
TREVI - S.p.A. Sede in Cesena (FC) Via Dismano n. 5819 Capitale Sociale Euro 32.300.000 int. vers. Iscritta al Registro delle Imprese C.C.I.A.A. Forlì - Cesena n. 00002890408 R.E.A. n. 151.636 C.C.I.A.A.
DettagliResponsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001
Responsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001 Contenuti legislativi Modello di organizzazione, gestione e controllo Organismo di Vigilanza Connessioni con il Testo Unico Sicurezza
DettagliMODELLI DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001 N.231
MODELLI DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001 N.231 LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI Il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, recante la Disciplina della responsabilità amministrativa
DettagliIl MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO (MOG)
Brochure informativa per i Soci e per i dipendenti di Duemilauno Agenzia Sociale Il MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO (MOG) Novembre 2018 2 DUEMILAUNO AGENZIA SOCIALE A COSA SERVE QUESTA BROCHURE
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001
Pagina 1 di 10 Al Modello di Organizzazione e Gestione qui approvato sono allegati i documenti che seguono: REATI ED ILLECITI (Generale)* Il D.Lgs 231/2001, recante la disciplina in tema di responsabilità
DettagliLA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI EX D.LGS. N. 231/2001
LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI EX D.LGS. N. 231/2001 La responsabilità amministra0va ex D.Lgs. n. 231/2001 } Il D. Lgs. 231/2001, ha introdo?o nell'ordinamento giuridico italiano un regime
DettagliResponsabilità derivante dal D.Lgs 231/2001
Responsabilità derivante dal D.Lgs 231/2001 Avv.Graziana Iannoni - Studio Legale Iannoni Decreto Legislativo 8 Giugno 2001, n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
DettagliINFORMAZIONI GENERALI SUL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO D.LGS. 231/2001
INFORMAZIONI GENERALI SUL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO D.LGS. 231/2001 1 PREMESSA Con il D.lgs 231/2001 il legislatore ha introdotto nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa/penale
DettagliD.Lgs. 231/2001 Fattispecie di reato
D.Lgs. 231/2001 Fattispecie di reato Allegato 5 al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 Approvato dal Consiglio di amministrazione del 9 aprile 2015 DECRETO LEGISLATIVO 8
DettagliDEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
ECODOM ESTRATTO DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 231 / 2001 OTTOBRE 2013 PREMESSA Il presente Estratto ha lo scopo di informare tutti i soggetti terzi
DettagliD.Lgs. 231/2001 La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
D.Lgs. 231/2001 La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche 1 D.Lgs. 231/2001 Il D.Lgs. 231/2001 introduce per la prima volta nel nostro ordinamento la nozione di responsabilità amministrativa
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. N. 231/2001
TREVI - FINANZIARIA INDUSTRIALE S.P.A. Sede in Cesena (FC) Via Larga n. 201 Capitale Sociale Euro 35.097.150,00 (int. vers.) Iscritta al Registro delle Imprese C.C.I.A.A. Forlì - Cesena n. 01547370401
DettagliModello organizzativo 231 OTIS Servizi S.r.l. OTIS SERVIZI Srl. Sede Legale in Cassina de Pecchi (MI) Via Roma n. 108
OTIS SERVIZI Srl Sede Legale in Cassina de Pecchi (MI) Via Roma n. 108 ALLEGATO 1 ELENCO REATI PRESUPPOSTO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001,
DettagliQuando si applica la responsabilità da reato alle aziende?
Quando si applica la responsabilità da reato alle aziende? Perché sia riscontrabile la responsabilità da reato dell azienda devono realizzarsi tre condizioni. Ecco quali Per capire quali sono i presupposti
DettagliCIOCCA S.r.l. Sede Legale in Torino Via Masaccio 26 ALLEGATO 1 ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO
CIOCCA S.r.l. Sede Legale in Torino Via Masaccio 26 ALLEGATO 1 ELENCO DEI REATI PRESUPPOSTO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 sulla
DettagliQuando si applica la responsabilità da reato alle aziende?
Quando si applica la responsabilità da reato alle aziende? Perché sia riscontrabile la responsabilità da reato dell azienda devono realizzarsi tre condizioni. Ecco quali Per capire quali sono i presupposti
Dettagli