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1 In Natura Felicitas Progetto per la diffusione e la formazione in discipline olistiche, analogiche e della naturopatia Corsi ECM FAD UTIFA AR 2014 Omeopatia. Il farmacista omeopata: preparazione, corretta somministrazione e principali trattamenti omeopatici. Costituzionii e materia medica dei principa li rimedii omeopatici Docente: prof. Rocco Carbone PRIMA PARTE 1

2 Omeopatia. Il farmacista omeopata: preparazione, corretta somministrazione e principali trattamenti omeopatici. Costituzioni e materia medica dei principali rimedi omeopatici Nota dell autore PROGRAMMA PRIMA PARTE Triade medicale o Trilogia della salute 1. Terapia allopatica 2. Terapia vibrazionale 3. Riequilibrio energetico Riferimenti storici e nascita dell omeopatia Ippocrate Theophrast Bombast von Hohenheim Christian Friedrich Samuel Hahnemann Costantin Hering Evoluzione normativa dei medicinali omeopatici Concetti fondamentali di omeopatia Introduzione alle bioterapie e concetti fondamentali Rimedi di derivazione animale (isoterapia, organoterapia, nosodi omeopatici) Rimedi di derivazione minerale (litoterapia, oligoterapia, sali di Schűssler, omeopatia) Rimedi di derivazione vegetale (aromaterapia, gemmoterapia, floriterapia, fitoterapia, spagiria) Definizioni e principi di azioni delle bioterapie Bioterapia o nosodoterapia Isoterapia Litoterapia Meristemoterapia o Gemmoterapia Oligoterapia Omeosinergia 2

3 Omotossicologia Organoterapia Sali di Shűssler Tabella diluizioni e dosaggi Le leggi dell Omeopatia Legge di Arndt-Schulz Legge di guarigione di Constantine Hering Concetti di Risonanza Onda di risonanza SECONDA PARTE Tecnologia e forme farmaceutiche in omeopatia Fonti Ufficiali Principi fondamentali dell omeoaptia La legge dei simili Specificità medicamentosa La dose infinitesimale Legge di Hering o di guarigione Concetto di diluizione e dinamizzazione Principio chimico Principio fisico Diluizioni e Dinamizzazioni Rimedio ad azione massa-energia Rimedio ad azione energia Tabella tra diluizioni omeopatiche e presenza molecolare del ceppo Metodi di classificazione dei Medicinali Omeopatici Classificazione e Nomenclatura dei medicinali omeopatici Metodo decimale DH Metodo centesimale CH Metodo korsakoviano K Metodo cinquantesimale LM Metodo a Flusso Continuo FC o di Skinne Diluizioni Potenziate P 3

4 Tabella di comparazione tra le diluizioni omeopatiche Forme farmaceutiche omeopatiche Veicoli Granuli Globuli Gocce Compresse Fiale orali Supposte Pomate Triturazioni Cenni di farmacocinetica omeopatica Fase farmacocinetica Fase farmacodinamica Contenuto vibrazionale dei medicinali omeopatici Della Memoria dell acqua Modalità di somministrazione dei medicinali omeopatici Classificazioni delle diluizioni Assorbimento sublinguale Come vanno assunti i medicinali omeopatici Modalità di conservazione dei medicinali omeopatici Schema generico di somministrazione dei rimedi omeopatici Degli effetti collaterali" Aggravamento patogenetico Aggravamento omeopatico Interazioni dei medicinali omeopatici Interazioni tra cute e medicinali omeopatici Interazioni tra sostanze nervine e medicinali omeopatici Interazioni tra essenze aromatiche e medicinali omeopatici Interazioni tra sostanze tanniniche e medicinali omeopatici 4

5 Cronofarmacologia omeopatica Regola mezzogiorno-mezzanotte TERZA PARTE Costituzioni omeopatiche e tipologie Importanza delle costituzioni Il modello costituzionale di Ippocrate: approccio umorale Il modello di Vannier: approccio psico-somatico Il modello di Pende: approccio endocrinologico Il modello di Martiny: approccio embriologico Schema delle costituzioni morfologici fisiologici psicologici indagini chimico-cliniche e radiologiche Sistema reticolo endoteliale (SRE) Biotipo cordoblastico (muriatico) longilineo stenico Biotipo ectoblastico (fosforico) longilineo astenico Biotipo endoblastico (carbonico) brevilineo astenico Biotipo mesoblastico (sulfurico) brevilineo stenico Biotipo disblastico (fluorico) dismorfico disergico Aspetto endocrinologico delle costituzioni Il Carbonico Il Fosforico Il Fluorico Costituzioni e miasmi Costituzione carbonica Costituzione sulfurea Costituzione fosforica Costituzione fluorica Concetto di terreno e di Diatesi Miasmi e Diatesi Psora Sicosi 5

6 Luesinismo Tubercolinismo QUARTA PARTE Glossario della materia medica dei principali rimedi omeopatici 1. Abies nigra 2. Acidum Hydrocyanicum 3. Aconitum napellus 4. Actea racemosa 5. Aescolus hippocastanum 6. Agaricus muscarius 7. Agnus castus 8. Allium cepa 9. Alumina 10.Ambra grisea 11.Anacardium Orientale 12.Antimonium crudum 13.Antimonium tartaricum 14.Apis mellifica 15.Argentum nitricum 16.Arnica montana 17.Arsenicum album 18.Arsenicum iodatum 19.Arum triphyllum 20.Asa foetida 21.Aurum metallicum 22.Baryta carbonica 23.Belladonna 24.Berberis 25.Borax 26.Bryonia 27.Cactus grandiflorus 28.Caladium 6

7 29.Calcarea fluorica 30.Calcarea phosphorica 31.Camphora 32.Cantharis 33.Capsicum 34.Carbo vegetabilis 35.Caulophyllum thalictroides 36.Causticum 37.Chamomilla 38.Chelidonium majus 39.Chimaphila 40.China rubra 41.Chininum sulfuricim 42.Clematis erecta 43.Cocculus indicus 44.Coccus cacti 45.Coffea cruda 46.Colchicum 47.Collinsonia 48.Colocynthis 49.Condurango 50.Conium maculatum 51.Crocus Sativus 52.Cuprum metallicum 53.Cyclamen europaeum 54.Drosera 55.Dulcamara 56.Eugenia jambosa 57.Eupatorium 58.Euphrasia 59.Ferrum mallicum 60.Ferrum phosphoricum 61.Glonoinum 62.Graphites 63.Hamamelis virginiana 7

8 64.Helonias dioica 65.Hepar sulfur 66.Histaminum 67.Hydrastis canadensis 68.Ignatia amara 69.Influenzinum 70.Ipeca 71.Iris versicolor 72.Kali bichromicum 73.Kali bromatum 74.Kalium carbonicum 75.Kalium muriaticum 76.Kalium phosporicum 77.Kreosotum 78.Lachesis 79.Lachnanthes Tinctoria 80.Ledum palustre 81.Lycopodium 82.Magnesia muriatica 83.Medorrhinum 84.Mezereum 85.Muriaticum acidum 86.Natrum muriaticum 87.Naya tripudians 88.Nitricum acidum 89.Nux moschata 90.Paeonia 91.Petroleum 92.Phosphoricum acidum 93.Phophorus 94.Phytolacca decandra 95.Platina 96.Podophyllum 97.Poumon histamine 98.Psorinum 8

9 99.Pulsatilla 100. Pyrogenium 101. Raphanus sativus niger 102. Rathania 103. Rhus toxicodendron 104. Ricinus communis 105. Rumex crispus 106. Ruta graveolens 107. Sabadilla 108. Sabal serrulata 109. Sabina 110. Sambucus nigra 111. Sepia officinalis 112. Silicea 113. Spigelia anthelmia 114. Spongia 115. Staphysagria 116. Sticta pulmonaria 117. Sulfur iodatum 118. Sulfuricum acidum 119. Symphytum 120. Tabacum 121. Tarantula cubensis 122. Thallium metallicum 123. Thymuline 124. Thuya 125. Urtica urens 126. Veratrum album QUINTA PARTE Guida al consiglio dei medicinali omeopatici di primo impiego in farmacia ACNE 9

10 AFFATICAMENTO E STANCHEZZA AFONIA E RAUCEDINE AFTE E STOMATITE ALLERGIE Rinite allergica con starnuti Congiuntivite allergica Spasmo bronchiale ANSIA E PANICO CHINETOSI CONGIUNTIVITE DENTI DISTURBI DELL APPARATO DIGESTIVO Indigestione e insufficienza digestiva Colon irritabile Diarrea Aerofagia o Meteorismo Alitosi Stitichezza DISTURBI URINARI DOLORI ARTICOLARI - REUMATISMI ARTROSI ARTRITE EMORRAGIE EMORROIDI FEBBRE GRAVIDANZA PARTO ALLATTAMENTO HERPES LABIALIS MAL DI TESTA PUNTURE D INSETTI RAFFREDDORE TONSILLITE TOSSE TRAUMA APPENDICE Sperimentazioni e studi clinici in omeopatia 10

11 Sperimentazioni in omeopatia: effetti antitumorali dei medicinali omeopatici. Homeopathy, 2013, 102, (4), 274 Studi clinici sulle malattie infettive delle prime vie aeree e ORL in omeopatia Tabella 1 Studi clinici sulle sindromi influenzali in omeopatia Tabella 2 Studi clinici sulle allergie in omeopatia Tabella 3 Studi clinici di reumatologia e osteoartriti in omeopatia Tabella 4 Studio osservazionale-pilota in omeopatia Raccolta di studi clinici su patologie varie in omeopatia Tabella 5 Sommario dei livelli di evidenza di studi clinici omeopatici nel campo di infezioni e infiammazioni Tabella 6 Sistematica degli studi clinici in base alle patologie Tabella 7 Effetti antitumorali dei medicinali omeopatici Bibliografia e ricerche cliniche in omeopatia Normativa italiana dei medicinali omeopatici Comunicato del Ministero della Sanità, G.U. n. 113 del 17 maggio Prescrizioni sulla produzione e sul commercio dei prodotti omeopatici. Decreto legislativo 17 marzo 1995, n Attuazione della Direttiva 92/73/ CEE in materia di medicinali omeopatici. Legge 27 dicembre 2002, n "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)". G.U. n. 305 del Suppl. Ordinario n. 240 Comunicato del Ministero della Salute, G.U. n. 258 del 6 novembre Medicinali omeopatici: comunicato esplicativo alla legge n. 289 del 27 dicembre 2002, art. 52, comma 15: notifica delle variazioni previste per i medicinali omeopatici. Bibliografia 11

12 Nota dell autore Viviamo in un periodo in cui l attenzione per il benessere psico-fisico dell individuo rappresenta una legittima richiesta della persona, che sempre di più, cerca la via del benessere attraverso strumenti e cure naturali. Pertanto, parlare di Naturopatia potrebbe apparire un semplice discorso di tendenza, invece, si osserva un fenomeno inversamente proporzionale: più si sviluppa la ricerca scientifica e i risultati applicati ottenuti dal tecnicismo della scientificità, tanto più aumenta il desiderio dell uomo di ritrovare una propria dimensione spirituale e un benessere psico-fisico in armonia col contesto universale. Questa legittima aspettativa dell uomo moderno ha portato ad una crescita e diffusione significativa delle discipline olistiche e della medicina naturale, chiedendo come risposta alle sue sofferenze non un farmaco o una prescrizione, bensì, una risposta contestuale ed una motivazione agli accadimenti di determinati avvenimenti, che rappresentano le causa del suo stato di malessere. Non è il rimedio, e nemmeno le innumerevoli analisi che spesso è sottoposta una persona desiderosa di conoscere il motivo e l origine della propria sofferenza; ma, il principio nascosto, l arcano, che conduce verso la malattia e la sofferenza. Nei confronti di tali aspettative non può essere la scientificità e il tecnicismo conseguente ad appagare questa legittima richiesta umana: la verità, come in ogni cosa, è dentro di noi. Dentro di noi si sviluppa la malattia e dentro di noi esiste la fonte di guarigione: vis medicatrix naturae. Cioè il potere curativo della natura: espressione della capacità di mantenimento dell'equilibrio dell omeostasi corporea in rapporto alle interazioni con l ecosistema tra i vari organismi viventi e le condizioni geo-meteo-climatiche. Infine, identificare nella sofferenza, attraverso l accettazione e la consapevolezza, il messaggio archetipo di percezione delle informazioni del contesto universale (principio unitario) che possa orientare la persona verso la propria crescita spirituale. L Omeopatia non è un'invenzione dei giorni nostri, è il primo metodo di cura che l uomo abbia sperimentato. Alcuni comportamenti umani istintivi rappresentano le basi dell Omeopatia: il primo uomo che non sentendosi bene si riposava e non mangiava, oppure, coloro che per placare la tensione dello spirito pregavano, meditavano o si rilassavano. Oggi quest attitudine si può osservare negli animali che si astengono dal cibo e si riposano quando non sono in salute. 12

13 In questo contesto, il medicinale omeopatico attraverso le informazioni vibrazionali tipiche del rimedio, crea le condizioni idonee per dare l'opportunità al corpo di sprigionare la propria forza vitale, l'energia di auto-guarigione, che è insita in noi e che rappresenta l'unica vera fonte, innata, guaritrice dell uomo. Se identifichiamo l uomo in un ingegnere e artigiano di se stesso capace di realizzare la meravigliosa macchina umana, avremo che come ingegnere è in grado di autorealizzarsi seguendo le istruzioni del proprio progetto (costituito dal suo DNA), e come artigiano, sarà in grado di costruire la meravigliosa macchina umana; pertanto, in qualità di artigiano sarà anche capace di auto-ripararsi Seguendo queste semplice regole un corpo perfettamente funzionante è capace di mantenersi in salute, è per questo che l omeopata attiva tutti i sistemi mirati a ripristinare e a promuovere la capacità funzionale del corpo, agendo a livello mentale, fisico e ambientale. Questa valenza d azione accredita all Omeopatia la definizione di disciplina olistica, poiché non è la malattia in sé al centro dell attenzione del terapeuta, ma l uomo ammalato nel suo contesto mentale e fisico; inoltre, il sintomo, in questo contesto, rappresenta l espressione del linguaggio del suo disagio. La realizzazione di questo libro ha lo scopo di fornire un minimo contributo a questa disciplina della medicina molto vicina ai bisogni dell uomo, e si prefigge l obiettivo di divulgare e sfatare le solite affermazioni semplicistiche, espresse con leggerezza e senza alcuna consapevolezza, da parte anche di operatori e ricercatori pochi attenti alle tematiche umane e più propensi alle regole meccanicistiche. Spero di aver indicato con questa pubblicazione le ragioni della scienza e dello scientificismo, che spesso confusi tra di loro perdono la natura della propria essenza. Curarsi e farsi curare è un legittimo diritto dell individuo. Assistiamo frequentemente a queste problematiche, e non solo. La salute di ognuno di noi rappresenta il bene primario imprescindibile ed innegabile. Non esistono veti e limiti, chiunque, ha diritto di essere curato con ogni mezzo e con qualsiasi mezzo che dimostri di possedere quel minimo di possibilità di alleviare il disturbo e la sofferenza umana. È auspicabile che l etica la morale e la deontologia abbiamo a prevalere sugli interessi di lobbying. La centralità dell interesse della persona e il diritto alla salute dell uomo diventino certi ed impari. Qualunque professionista della salute abbia il dovere di 13

14 somministrare tutte le possibilità di cure e che sia un obbligo per la società civile erogare indiscriminatamente ogni forma di cura. Rocco Carbone 14

15 PRIMA PARTE Tecnica di preparazione dei galenici omeopatici Triade medicale o Trilogia della salute Le possibilità di cure che la natura offre da secoli sono infinite. In occidente la possibilità terapeutica è stata individuata nello sviluppo scientifico della farmacologia, delimitando anche dogmaticamente, altre possibilità di cure. 15

16 In questo breve saggio daremo uno sguardo alle tre grandi categorie di cura, che la natura mette a disposizione dell uomo. Queste possibilità di cure possono essere distinte: terapia allopatica, terapia vibrazionale, terapia energetica o meglio definita come riequilibrio energetico. Questi aspetti sono racchiusi ed espressi nella triade medicale o trilogia della salute 1. Terapia allopatia Per allopatia (allos = altro e pathos = sofferenza) si intende un metodo di cura che usa sistemi e mezzi (la chimica, il farmaco) atti ad aggirare il male, a trasferirlo e portarlo ad un altra parte del corpo. I farmaci infatti si limitano a curare gli effetti e non le cause profonde delle malattie, con un meccanismo di tipo agonismoantagonismo recettoriale. Il farmaco (dal greco pharmakon, veleno) svolge la sua azione in competizione e/o in antagonismo con mediatori chimici, deputati al trasporto di informazioni attraverso le fibre nervose ad organi, tessuti e cellule, utilizzando sostanze chimiche organiche o inorganiche o di derivazione vegetale. Per cui la terapia assume la natura di una repressione sintomatica, causando a volte il blocco delle crisi eliminatorie del nostro corpo, quali gli eczemi o le diarree attraverso le quali l organismo cerca di espellere le tossine che causano danno ai vari apparati. L allopatia, peraltro, ha la forza della rapidità di azione essendo molto potente, e indubbiamente nei casi di estrema urgenza risulta essere il metodo migliore facilmente accessibile. I riferimenti per l allopatia sono i segni clinici della malattia e non l uomo ammalato. La Terapia allopatica è quindi una metodica terapeutica che si rivolge alla malattia, basata sul meccanismo di agonismo ed antagonismo a livello dei recettori; in questo caso l elemento terapeutico principale è il farmaco, quindi, una sostanza chimica o biochimica, in cui la malattia rappresenta la condizione principale da guarire. La guarigione, in allopatia, è una guarigione clinica, avviene principalmente attraverso il ripristino di dati obiettivi clinici: parametri di laboratori, esami emodinamici, TAC, RMN, ecc. In realtà in questo caso si parla di guarigione clinica. Terapia vibrazionale L omeopatia (omeos = simile e pathos = sofferenza) si rivolge al malato, in quanto la malattia è vista come una perturbazione tra una forza apparentemente sconosciuta e 1 R. Carbone. Triade medicale. Kyrone magazine, Numero 5, anno III, pag. 6, Edizione Farmacia.it, Napoli, maggio R. Carbone. Dispense corso di Omeopatia. Smb-Italia, scuola di medicina bioterapica, Roma, a.a. 2006/

17 il modus vivendi dell uomo, tenendo presente che nulla si sviluppa senza la presenza di un terreno costituzionale favorevole allo sviluppo di un determinato disturbo (preannunciando così la teoria dei miasmi). L omeopatia attiva e stimola le difese dell organismo e mette in pratica i precetti dell igienismo, anticipando la moderna profilassi. I rimedi omeopatici agiscono a livello atomico-vibrazionale e non molecolare di massa; verso questa disciplina la comunità scientifica spesso deride il metodo di preparazione delle diluizioni infinitesimali pur non conoscendo come effettivamente agiscono i medicinali omeopatici. In medicina contano i risultati della sperimentazione clinica, in omeopatia tali risultato sono tanti ed inconfutabili. L Omeopatia è una terapia vibrazionale, (si rivolge al malato ed alle sue espressioni psico-fisiche) in cui l elemento principale non è più il farmaco, la sostanza chimica e quindi i recettori da colpire, bensì, il ripristino dell omeostasi e dei campi elettromagnetici perturbati: sono tali disequilibri che possono portare ad un disturbo fisico, e quindi alla patologia. È considerato il malato nel suo complesso e i suoi disagi emozionali, lo psichismo e la valutazione dei segni prodromici, in sostanza i sintomi che la malattia manifesta. Il ripristino avviene attraverso l impiego di medicinali omeopatici, in cui non è più presente la sostanza chimica a livello ponderale bensì l informazione vibrazionale di quella determinata sostanza. Appartengono a questa categoria terapeutica tutti i rimedi che hanno subito una diluizione infinitesimale ed una dinamizzazione, potentizzazione che determina il passaggio da effetto chimico ad effetto vibrazionale. Appartengono alle discipline di cure naturali vibrazionali: omeopatia, litoterapia dechelatrice, oligoterapia catalitica, organoterapia, omotossicologia, omeosinergia. Naturopatia La Naturopatia (dall inglese nature s path, sentiero della vita) si rivolge all equilibrio dell uomo visto in tutto il suo contesto, in senso olistico, tutto nel suo insieme, attuando un sorta di riequilibrio energetico, in questo metodo le variabili della malattia sono da ricercare negli aspetti fondamentali della vita umana, nelle sue pulsioni interiori e nel significato della vita che egli esprime. Viene considerata anche una parte della spiritualità dell uomo, attraverso il significato della sua presenza e della sua missione da compiere. Gli strumenti utilizzati in questa disciplina hanno caratteristiche energetiche che vanno a ripristinare i campi di disturbo relativi alle frequenze che regolano i sistemi viventi e non viventi, che sono presenti 17

18 nell universo, interconnessi tra loro fino a rappresentare una sorta di inconscio collettivo junghiano. I principali disturbi curabili energeticamente sono dovuti ad interferenze tra l uomo e l ambiente, sia a livello fisico sia emozionale: geopatie, meteoropatie, riequlibrio dei chakra, regolazione dei meridiani e dei punti di agopuntura. Sono disturbi che possono essere affrontati sia con rimedi energetici quali floriterapia (fiori di Bach, fiori Australiani, fiori Californiani, fiori Himalayani, fiori Indiani, fiori Alaskani e fiori di Raphäel), cristalloterapia, medicina ayurvedica, sia con tecniche di meditazione e di rilassamento (yoga, meditazione,qi gong, ecc.), sono rimedi e tecniche maggiormente utilizzate in naturopatia 2. L importanza per il farmacista di una conoscenza globale di questa materia scaturisce dal fatto che esistono in commercio e vengono distribuiti in farmacia rimedi aventi queste caratteristiche vibrazionali ed energetiche. Lo studio della preparazione e dell uso di questi rimedi non sono contemplati durante la formazione accademica per il conseguimento della laurea in Farmacia. È un mercato in continua crescita ed espansione, pertanto, rappresenta anche un opportunità sia professionale per il farmacista che economica per l azienda farmacia. 2 La naturopatia opera un riequilibrio energetico, si rivolge all equilibrio dell uomo visto in tutto il suo contesto, in senso olistico, tutto nel suo insieme. Considera anche l aspetto della spiritualità dell uomo, attraverso il significato della sua presenza e della sua missione da compiere. 18

19 Riferimenti storici e nascita dell omeopatia Ippocrate ( a.c., medico greco) Sin dall antichità la malattia si riteneva fosse causataa da forze magiche o sovrannaturali, veniva esercitata da sacerdoti configurando unn aspetto teurgico, quindi, considerata medicina medico-religiosaa (Asclepio). Con Ippocrate, la medicina viene intesa come religione della natura in cui il medico sacerdotee e filosofo diventa ministro della natura, ed il ruoloo principale guaritore è riservato allaa naturaa (naturaee medicatrix). Il ruolo del medico era quello di capire e di seguire le leggi dell`universo intellegibile. La malattiaa era considerata unn effetto la cui causa era da ricercare nei fenomeni naturali: nell acqua, nell aria, nel cibo c e nel cosmo. Si attribuiva un potere curativo della natura, per indicare la capacità del corpo di guarire se stesso: "vis medicatrix naturae". Dall osservazione delle leggi della natura Ippocrate edifica i duee canoni di tutta la medicina occidentale, tuttora vigenti. Legge dei contrari: Contrariaa contrariis curentur. Legge dei simili: Similia similibus curentur. c. Ippocrate si può consideraree il primo Naturopata ed igienista fautore della scuola di Cos. Con tutti i limiti delle conoscenze dell suo tempo, formulò il principio "Vis medicatrix Naturae" che costituisce il fondamentoo basilare della naturopatia. Ippocrate riteneva che per curare una malattiaa era necessario curare il paziente nel suo complesso, quindi per Ippocrate, curare significava avere una visione olistica (olos, del tutto). Quindi, il medico doveva considerar re che i problemi di qualsiasi parte del corpoo coinvolgono l'intera struttura psichica e fisica. Secondo Ippocrate, per essere definito "medico" un dottore inn medicina doveva conoscere molto bene le scienze naturali e doveva essere consapevole che l'uomo si mantienee in relazione a come si nutre, a ciò che beve, come vivee e in relazione allaa sua occupazione. Le opere del grande medico greco sonoo raccolte nel "Corpus Ippocraticum". 19

20 Theophrast Bombast von Hohenheim (Paracelso) ( d.c., medico, naturalista e filosofo svizzero) Paracelso, vissuto in un epoca cruciale e di notevoli cambiamenti nella storia del mondo occidentale, periodo in cui il Rinascimento iniziava a collocare l'uomo al centro di ogni interesse. Studiò i segreti dell'uomo in rapporto al cosmo e fu fautore "dell'uomo integrale", latente in ogni persona. Scrisse undici trattati sull origine, le cause, i segni e la cura delle singole malattie, ed altre pubblicazioni. Sfiduciato dei rimedi e della scienza medica di quel tempo, incendiò i testi medioevali in piazza a dimostrazione della sua contrarietà ad una medicina obsoleta. Divenne un simbolo di ribellione contro l'accettazione indiscussa delle vecchie dottrine Egli credeva nel motto degli studenti di quel periodo: "Sono i pazienti il tuo vero libro di insegnamento, il tuo studio è il letto dell'ammalato" (Pachter, 1951, pag.16). "Considerate l'occhio, con quale arte sia costruito e con quanta mirabile finezza il corpo abbia impresso la propria anatomia nella sua immagine." Paracelso, fu il primo medico dell'epoca a riprendere il concetto del potere naturale di guarigione e non si stancò mai di ripetere che è la forza vitale che cura tutte le ferite e protegge il corpo umano dalle aggressioni esterne. Vicino alla teoria del Karma orientale, introdusse il concetto in cui la guarigione avviene secondo modalità che egli definisce dell'ora nel tempo, citato nella seguente farse: "Dio ha creato le medicine perché prevalgano sulle malattie, ed ha creato le sanguisughe allo stesso scopo, eppure Egli (anche laico) le tiene lontane dall'uomo malato finché non giunge l'ora nel Tempo. E ancora "l'uomo ha ricevuto dalla natura la capacità di distruggere la salute e quella di preservarla" (Paracelso 1958, p.76). Nonostante tutto il suo fervore per le terapie naturali, oggi si ritiene che egli non possa essere definito un naturopata in senso stretto, il suo ruolo di medico, speziale chimico e alchimista dedito la ricerca della quinta essenza, lo colloca tra i medici dissidenti, ma la sua ricerca fu principalmente rivolta all applicazione del secondo postulato di Ippocrate (similia similibus curentur) ed alla sua ricerca applicativa. Egli mise in relazione i colori e la morfologia delle piante con gli organi e visceri umani, pubblicando il Trattato delle signature. Inoltre, la sua visione unitaria dell uomo, fu 20

21 il passaggio storico importante che porterà successivamente Samuel Hahnemann, alla scoperta dell omeopatia ed Eduard Bach alla floriterapia. Punto di riferimento della moderna farmacologia e tossicologia, definì la relazione tra l effetto terapeutico e la risposta tossicologica in funzione della dose del medicamento, espressa dal seguente aforisma: sola dosis facit veneum. Christian Friedrich Samuel Hahnemann (Meissen, Sassonia, Parigi 1843, medico tedesco). Hahnemann si laureò in medicina nel 1779 ed esercitò la professione per dieci anni a Lipsia, nel 1789 si rese conto dell'inadeguatezza delle dottrine mediche di quel tempo ed intraprese il lavoro di traduttore di testi per guadagnarsi da vivere. Un giorno, mentre traduceva un capitolo dedicato alla corteccia di china, riportato nella "Materia medica del Cullen, medico scozzese, in cui veniva descritto che gli operai addetti alla lavorazione della china si ammalavano di febbri intermittenti, con sintomi simili alla malaria, intuì il significato della similitudine. Osservò in seguito che una sostanza assunta a dosi ponderali, tossiche non letali, provocava in un individuo sano i sintomi di un'intossicazione, ipotizzando che la somministrazione della stessa sostanza, in dosi diluite infinitesimali e dinamizzate, poteva guarire una persona malata con quegli stessi sintomi. Elaborò un metodo di preparazione dei rimedi omeopatici basato sulla diluizione centesimale e sulla dinamizzazione utilizzando materie prime provenienti dal regno vegetale, animale e minerale. Si dedicò ad una serie di studi e di sperimentazioni su se stesso dei vari rimedi; riprese l esercizio della professione con successo e formulò la dottrina omeopatica pubblicando le opere fondamentali. (vedi capitolo: concetti fondamentali di omeopatia). 21

22 Costantin Hering Costantin Hering ( ), considerato il i "padre dell'omeopatia americana", nacque a Oschatz, in Sassonia, il 1 gennaio 1800, in una famigliaa numerosa e poco fortunata. Constantin diede subito provaa d'una notevole precocità intellettuale, studiò medicina a Dresda, a Weitzburg, e terminò a Lipsia. Nel 1821, Hahnemann si era rifugiato a Koethen, nel principato di Anhalt, per vicissitudini e persecuzioni da parte della classe medica di Lipsia. Hering era assistente d'un chirurgo molto famoso di Lipsia, il dr. Robbi, tra l altroi, feroce oppositore e denigratore dell'omeopatia, affidò ad Hering, il compito di scrivere un libro che confutasse la teoria omeopatica in generale e il suo fondatore f in particolare. Per soddisfare tale richiesta, Hering, decise di studiare a fondo tutte le opere pubblicate da Hahnemann. Durante tale t studio si risvegliò in lui un vivissimo interesse, convertendosi all omeopatia davanti all'evidenza delle sue s stessee investigazioni. In seguito è citato un saggio tratto dalla sua biografia. "Ero allora occupato a scrivere controo l'omeopatia. Era l'inverno del 1821, e allorché manifestai la mia intenzione di fare delle esperienze a riguardo, il farmacistaa di Lipsia, di cui avevo guadagnato i favori e chee m'avevaa spesso procurato p buoni campioni per la mia collezione farmacologica, mi avvisò del pericolo a cui un giovane si sarebbee esposto in tali circostanze, del rischio di cadere in una trappola e dell'inevitabilee delusionee finale. Storsi il naso davanti a quegli avvertimenti molto significativi. Ma, esaminando accuratamente la l questione, trovai che vi eraa in effetti i qualcosa,, qualcosaa che non potevo rifiutare. La redazionee del mio libro tardava e, conn i violenti attacchi che in quel periodoo si rinnovavano contro Hahnemann, ebbi e a soffrire molto, anche i tormenti della fame. Alcuni amici mi i consigliarono con benevolenza di rinunciare a simili sacrifici per una causa che era già morta in partenza." 3 Hering fu il primo a parlare di nosode, intendendo unn medicamento preparato in diluizioni omeopatiche estratto da escrezioni o secrezioni patologiche, di origine umana o animale, creando le basi per lo sviluppo delle bioterapie. Nel 1833,, dopo esser ritornato in Sassonia per una brevee visita, e dopo un altrettanto breve periodo ad Allentown, Hering si stabilì a Philadelphi a che resterà definitivamentee 3 Jacques Ba ur, La Matière Médicale Homoéopathique, Cahiers Hahnemannien, 24a serie, n 1, J.A. Lathoud, Constantin Hering, Le Propagateur de l'homoéopathie, 11 anno, n 1, 1936, pp

23 il suo luogo di vita e di lavoro e divenne il protagonista principale della diffusione dell omeopatia in America. 23

24 Evoluzione normativa dei medicinali omeopatici La prima Farmacopea Omeopatica Poliglotta redatta in italiano e tradotta dalla Farmacopea homeopahica polyglotta del Dr. Willmar Dchwabw, Lipsia, fu pubblicata dalla Farmacia Omeopatica Centrale di Napoli del All inizi del secolo XIX viene considerato un progetto di Farmacopea Omeopatica e istituito il primo insegnamento di omeopatia presso l Università Federico secondo di Napoli, successivamente soppresso. Dal 1945 al 1970, la vigilanza sui prodotti omeopatici commercializzati era assicurata dal Ministero della Sanità che dava il nulla osta per ogni singola importazione. Tale regime è stato in uso fino alla fine degli anni 70. Tra gli anni 1979 e 1980, il Consiglio Superiore della Sanità esprimeva un parere che ammettevao la commercializzazione, dei prodotti omeopatici assimilandoli ai preparati galenici, a condizione che risultassero innocui, senza indicazioni terapeutiche scritte, e che fossero venduti in farmacia. Nel 1989 la Direzione Generale del Servizio Farmaceutico emana una circolare pubblicata su G.U. n. 113 del 17/5/1989, con istruzioni alle aziende produttrici ed importatrici di prodotti omeopatici: in particolare si stabilisce che le officine di produzione debbano essere autorizzate dal Ministero della Sanità sulla base dell'art. 144 del TULS (officine farmaceutiche). Nel 1992 il Parlamento Europeo emana la Direttiva 92/73/CEE del 22 settembre 1992, che amplia il campo d'applicazione delle precedenti direttive 65/65/CEE e 75/319/CEE concernenti il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative, determinando le disposizioni in materia di medicinali omeopatici concernenti la disciplina per l'immissione in commercio di medicinali omeopatici rispettivamente ad uso umano e ad uso veterinario, con l obiettivo di completare il Disposto della Direttiva 65/65 che rimandava ad apposite disposizioni le norme comunitarie per armonizzare il mercato comune. In particolare la Direttiva 92/73 detta norme per la registrazione dei medicinali omeopatici attraverso due tipi di procedure: 24

25 1. di tipo "semplificata" per i prodotti omeopatici immessi in commercio senza indicazioni terapeutiche, senza una denominazione specifica, che soddisfino precisi criteri di innocuità e che siano per uso orale od esterno; 2. di tipo "non semplificata" nella quale rientrano tutti i prodotti che non soddisfano i requisiti precedenti e i medicinali omeopatici con nome di fantasia, riportanti indicazioni terapeutiche, ed infine le forme di somministrazione che non siano per uso esterno o per uso orale. Nel 1994 la legge delega n.146/94 "Comunitaria 93" riporta i criteri per il recepimento da parte del Governo delle Direttive in questione e dispone due importanti punti: a. Deve essere istituita una Commissione con il compito di studiare norme particolari per i medicinali. b. I prodotti omeopatici, presenti sul mercato italiano al , sono automaticamente registrati. Il 17 marzo 1995 vengono emanati i D.L.vi n. 110 e n. 185 nei quali sono recepite le due Direttive 74/92 e 73/92 rispettivamente per i medicinali omeopatici ad uso veterinario e ad uso umano. Il 6 giugno 1995 entra in vigore il Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 185, pubblicato nella Gazz. Uff., 22 maggio 1995, n. 117 e viene così recepita in Italia la norma attuativa della direttiva 92/73/CEE in materia di medicinali omeopatici, con riferimento alla commercializzazione e registrazione dei prodotti omeopatici. Contiene inoltre, una norma retroattiva relativa ai prodotti presenti sul mercato al , stabilendo il termine del per la regolarizzazione dei prodotti. Il 3 agosto 1995, il Ministero della Sanità emana la Circolare n. 22 con disposizioni relative all attuazione del D. L.vo 185/95. Nel 1996, su iniziativa di varie Associazioni di categoria che contestavano le norme retroattive contenute nel D. L.vo 185/95 vengono varati dal Governo dei Decreti di proroga N. 176 del 2 aprile 96 e n. 478 del 13 settembre 96 che, stabilivano dei termini più congrui per la regolarizzazione dei prodotti presenti sul mercato. I Decreti per varie ragioni decadono e il 8 ottobre 1997, la legge n. 347 proroga dei termini per la regolarizzazione dei prodotti presenti sul mercato al 6 giugno del 1995, al 6 giugno del Il 29 dicembre 1997, il Ministero della Sanità emana la Circolare del Ministro che stabilisce le tariffe per la registrazione dei medicinali omeopatici. Il 30 dicembre 1997, il Ministero della Sanità dirama la Circolare n. 17 concernenti le disposizioni in merito all applicazione della legge 347/97. 25

26 Il 3 luglio 2007 con determinazione dell AIFA Agenzia Italiana del Farmaco viene pubblicata la determinazione che regolamenta e indica le modalità di controllo e produzione dei medicinali omeopatici: Qualità, informazioni chimiche, farmaceutiche e biologiche, per medicinali omeopatici. 26

27 Concetti fondamentali di omeopatia Omeopatia L'Omeopatia è una scienza medica olistica che cura l'individuo nella sua interezza con l'obiettivo di ristabilire l integrità organica e l equilibrio psicofisico dell essere umano. Prende in considerazione gli aspetti costituzionali, i fattori ereditari, emozionali, ambientali e le modalità con cui si manifestano i sintomi di una malattia. Si fonda sul principio ippocratico della Legge dei simili: "Similia similibus curentur. Fondatore e assertore dell omeopatia fu Christian Friedrich Samuel Hahnemann (Meissen, Sassonia, 10 aprile 1755 Parigi, 2 luglio 1843), medico tedesco. Hahnemann si laureò in medicina nel 1779 ed esercitò la professione per dieci anni a Lipsia, durante questo periodo capì i limiti della medicina della sua epoca e comprese che quella medicina e quei medicinali arrecavano più danni che benefici: Divenuto consapevole della debolezza e degli errori dei miei maestri e dei miei libri, piombai in un tale stato di indignazione melanconica da provare quasi disgusto per lo studio della medicina 4. Infatti, nella pratica medica di quel periodo erano molto comuni i salassi (che rimasero molto diffusi fino alla fine del XIX secolo), purgativi ed emetici che avevano lo scopo di far uscire dal corpo la malattia e restaurare il corretto bilancio degli umori, sali inorganici di metalli pesanti (mercuriali, arsenicali) impiegati nelle cure di malattie infettive. Preso da questo sentimento di sfiducia abbandonò l esercizio della professione medica, nel 1782 sposò Johanna Kuchler, dalla quale ebbe undici figli. Negli anni successivi viaggiò da una città all'altra della Prussia, senza praticare la professione ma interessandosi alle nuove scoperte della chimica e dedicandosi allo studio e alla traduzione di testi medici dal latino, per procurarsi il sostentamento per sé e la propria famiglia. 4 Tétau M. Hahnemann. Intuizione e genialità. Tecniche Nuove Edizioni, p. 3, Milano,

28 Nel 1789, mentre traduceva un capitolo dedicato alla corteccia di china, riportato nella "Materia medica di William Cullen 5, medico scozzese, in cui veniva descritto che gli operai addetti alla lavorazione della china si ammalavano di febbri intermittenti, con sintomi simili alla malaria, intuì il significato della similitudine. Fece delle sperimentazioni ed in seguito postulò: una sostanza assunta a dosi ponderali (dosi tossiche non letali) può provocare in un individuo sano i sintomi di un'intossicazione, la somministrazione della stessa sostanza in dosi infinitesimali e dinamizzate può guarire una persona malata con quegli stessi sintomi. A tal proposito, egli rifiutò il concetto di curare la malattia facendo fuoriuscire dal corpo la materia malata, e sostenne, invece, che curare significava aiutare la forza vitale a riportare l'armonia e l'equilibrio all'interno dell'organismo, con aria fresca, cibo sano ed attività fisica. Nel 1806 Hahnemann pubblicò il suo primo lavoro importante, "La medicina dell'esperienza", che introduceva i principi fondamentali dell'omeopatia: a) le medicine devono essere scelte in base ai sintomi del paziente, senza fare riferimento alla presunta malattia che li avrebbe causati; l'effetto delle medicine si può scoprire solo con esperimenti su persone sane, in quanto nei malati i sintomi della malattia si confondono con quelli causati dalla medicina; b) il "principio dei simili" (similia similibus curentur): le medicine devono essere scelte in base alla somiglianza tra i loro effetti e i sintomi del paziente; c) le medicine devono essere date in piccole dosi; d) il trattamento deve essere ripetuto soltanto al ripresentarsi dei sintomi. Nel 1810 Hahnemann pubblicò la prima edizione del suo principale lavoro teorico, "L'Organon della guarigione razionale", più tardi ribattezzato "L'Organon dell'arte del guarire", seguito da altre edizioni fino ad arrivare alla sesta, pubblicata dopo la sua morte nel "L'Organon dell'arte del guarire" è un opera che contiene i principi fondamentali e la descrizione degli effetti di un centinaio di rimedi. Seguì la pubblicazione della "Materia medica pura ( ), testo in cui vengono descritte in ordine alfabetico le patogenesi (l'insieme dei sintomi provocati in via sperimentale 5 Materia Medica di William Cullen, medico scozzese del 1710, 28

29 dalla somministrazione in dosi ponderali di una sostanza in un individuo sano) dei singoli rimedi secondo i seguenti parametri. 1) Descrizione della fonte originaria del rimedio. 2) Tecnica di preparazione del rimedio. 3) Sintomi patogenetici. 4) Insorgenza e causalità della sindrome. 5) Psichismo e alterazioni psicosomatiche. 6) Modalità caratteristiche. 7) Indicazioni cliniche. 8) Posologia e diluizione. In questi due trattati Hahnemann traccia i principi generali e le regole fondamentali dell omeopatia. Ritornato a Lipsia, Hahnemann incominciò a diffondere le sue scoperte alla classe medica tenendo letture di omeopatia all'università, dove incontrò la forte opposizione dei colleghi medici e dei farmacisti, ostili in quanto Hahnemannn produceva in proprio i rimedi omeopatici. Preso dallo sconforto continuò, con un piccolo gruppo di allievi, la sperimentazione omeopatic ca che consisteva nel somministrare più volte dosi ponderali di una sostanzaa a soggetti sani fino a provocare dei sintomi, fase definita successivamente patogenesi del rimedio, che venivano registrati dagli allievi e comunicati ad Hahnemann. Intanto cresceva la sua fama e giunse a Lipsia il principe Schwarzenberg, l'eroe della battagliaa di Lipsia, per farsi curare da Hahnemann in persona. Le gravi condizioni del principe, ormai aggravate, non gli consentirono la guarigione, il principe morì e circolò la voce che fosse stata colpaa di Hahnemann. In seguito a questo caso, i medici e i farmacisti riuscirono ad ottenere per Hahnemannn l'ingiunzione a non distribuire i propri prodotti, e Hahnemann,, non potendo più esercitare, fu costretto a lasciare la città. Si trasferì, nel 1821, a Kothen (Germania), dove elaborò ulteriormente la propria teoria per rispondere alle critiche edd attacchi provenienti dal mondo scientifico di allora. Approfondì i concetti di forza vitale e di vitalismo. Inoltre, per evitare gli effetti collaterali dellee medicinee Hahnemann aveva ridottoo sempre di più il dosaggio, arrivando così a dosi estremamente basse, infinitesimali, 29

30 aumentando il potere curativo delle sostanze tramite un processo di potentizzazione dei rimedi, chiamato "dinamizzazione", consistente nello scuotere ripetutamente il prodotto, fino a 100 volte. In concomitanza sviluppò lo studio sulle cause dei disturbi cronici: nel 1827 comunicò, ai suoi due allievi più fidati, di avere scoperto le cause di tutti i disturbi cronici e i rimedi per curarli. Pubblicò nel 1828 il "Trattato delle malattie croniche in cui vengono formulate le tipologie costituzionali e le diatesi, strumenti d'integrazione olistica tra la malattia e il malato. Secondo Hahnemann tutte le malattie croniche, tranne quelle causate dalla medicina ortodossa (patologie jatrogene), da traumi o da un cattivo stile di vita, erano causate da quattro "miasmi": psora, sicosi, sifilide e tubercolosi. Seguì un periodo di attacchi e controversie anche tra gli stessi omeopati che venivano alimentate dallo stesso Hahnemann e che giudicava come "traditori" e "apostati" gli omeopati che apportavano variazioni anche minime alla sua dottrina. Dopo la morte della moglie, nel 1835, all'età di quasi ottant'anni, si sposò nuovamente con Marie Melanie d'hervilly, una donna di poco più di trent'anni con la quale pochi mesi dopo si trasferì a Parigi. Hahnemann morì a Parigi nel 1843 e fu seppellito nel cimitero monumentale del Pére Lachaise della stessa città. Hahnemann elaborò un metodo di preparazione dei rimedi omeopatici basato sulla diluizione centesimale e sulla dinamizzazione utilizzando materie prime provenienti dal regno vegetale, animale e minerale. Si dedicò ad una serie di studi e di sperimentazioni su se stesso dei vari rimedi; riprese l esercizio della professione con successo e formulò la dottrina omeopatica pubblicando le opere fondamentali 6. 6 Hahnemann C.S.F., Saggio su di un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali (articolo), in Hufelands Journal der practischen Arzneykunde, 1796 Hahnemann C.S.F., La medicina dell'esperienza, 1806 Hahnemann C.S.F., L'Organon della medicina razionale, prima edizione 1810, successive edizioni ampliate e modificate con il titolo L'Organon dell'arte del guarire, 1824, 1829, 1833, 1921 (postuma) Hahnemann C.S.F., La Materia medica pura, Seconda edizione ampliata Hahnemann C.S.F., Le malattie croniche: la loro natura specifica e il trattamento omeopatico, Seconda edizione modificata e ampliata

31 L'Omeopatia moderna si è successivamente sviluppata in tre indirizzi principali. Unicismo: si basa sulla somministrazione di un solo rimedio omeopatico, solitamente in alta diluizione. Pluralismo: si basa sulla prescrizione di più rimedi da assumere singolarmente seguendo una sequenza prestabilita. Complessismo: si basa sull'assunzione di più rimedi in un unico preparato. Le medicine omeopatiche non contengono sostanza farmacologica, svolgono la loro azione attraverso un'informazione vibrazionale ed energetica proveniente dalla diluizione centesimale e dalla dinamizzazione del rimedio. I medicinali omeopatici vengono prodotti seguendo le norme dettate dalla Farmacopea francese o tedesca; in molte nazioni sono riconosciuti ed equiparati ad altri farmaci e forniti dal sistema sanitario, come in Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. In Italia solo da pochi anni è stata trasformata la denominazione da rimedi omeopatici a medicinali omeopatici e regolamentata la produzione con il Decreto Legislativo del 17 marzo 1995, n

32 Introduzione alle bioterapie e concetti fondamentali Nel citare il Triangolo medicale si evidenziano con chiarezza le tre possibilità di cure fondamentali a disposizione dell uomo, in natura. Per un principio di conservazione dell eco-bio-sistema, esse sono presenti per garantire la continuità e l esistenza della vita e dell universo: 1. azione chimica, ponderale, farmacologica (medicina allopatica); 2. azione di risonanza vibrazionale rimedi omeopatici (omeopatia, omotossicologia, omeosinergia, ecc.); 3. azione di sincronicità 7 energetica (cromoterapia, spagiria, fiori di Bach, floriterapia in genere e tutte le discipline olistiche). Le bioterapie rappresentano le possibilità di cure intermedie tra i rimedi ad azione chimica ponderale e i rimedi ad azione di risonanza vibrazionale, quindi non seguono i principi e le regole della legge della similitudine dell omeopatia, pur avendo, tra queste discipline, alcuni rimedi subito la diluizione infinitesimale ed eventuale dinamizzazione. I rimedi bioterapici rappresentano degli utili strumenti integrativi dell omeopatia o della fitoterapia a questo scopo sono utili le bioterapie, come supporti di drenaggio e purificazione degli organi, visceri, tessuti e cellule (gemmoterapia o meristemoterapia, omotossicologia), inoltre, possono essere associate a cure di riequilibrio di fondo a carattere diatesico e costituzionale (litoterapia, oligoterapia e omeopatia). Quindi, nella categoria delle bioterapie si raggruppano diverse discipline naturali classificate secondo la fonte di origine (ceppo di partenza) e che in qualche modo abbiano subito un processo di diluizione e/o dinamizzazione. L omeopatia, come pure l omeosinergia e l omotossicologia utilizzano come ceppi di origine derivati dai tre regni: origine animale, origine vegetale e origine chimica o minerale. Le bioterapie sono state introdotte in Francia dal dott. Max Tétau e Cloude Bergeret, esse rappresentano delle vere e proprie cure naturali regolatrici e riequilibranti dei sistemi metabolici. Trovano impiego come coadiuvanti e per la preparazione alle cure omeopatiche. Possono essere considerate delle cure pre-omeopatiche che utilizzano fonti di derivazione principalmente animali e minerali, a basso dosaggio e diluizione spinta. Nello schema seguente è rappresentato uno schema di bioterapie suddiviso nelle tre fonti principali e relative categorie di appartenenza. L omeopatia è rappresentata in 7 V. concetto di sincronicità di Carl Gustav Jung e Wolfang Pauli. 32

33 alto, poiché, rappresenta il passaggio dalla terapia chimica ponderale, alla terapia fisica vibrazionale imponderabile: racchiude le tre fonti principali e il cambiamento di azione. Rimedi di derivazione animale (isoterapia, organoterapia, nosodi omeopatici) Rimedi di derivazione minerale (litoterapia, oligoterapia, sali di Schűssler, omeopatia) Rimedi di derivazione vegetale (aromaterapia, gemmoterapia, floriterapia, fitoterapia, spagiria) Definizioni e principi di azioni delle bioterapie 33

34 Per ragioni di omogeneità e secondo la tecnica farmaceutica di preparazione dei rimedi omeopatici abbiamo classificato tra i rimedi bioterapici le seguenti categorie di terapie naturali: isoterapia, organoterapia, nosodi omeopatici, litoterapia, oligoterapia, sali di Schűssler, gemmoterapia, floriterapia. Bioterapia o nosodoterapia La Bioterapia o nosodoterapia, è una disciplina d'ispirazione ippocratica basata sul principio: "Primum non nocere. Nasce dall'intuizione di Constantin Hering 8, medico nato in Sassonia nel Hering diede un contributo fondamentale all omeopatia, in particolare si deve a lui la sperimentazione di Lachesis e la preparazione di rimedi omeopatici a partire da escrezioni e secrezioni patologiche, che egli chiamò "nosodi". Bioterapia: forme farmaceutiche e modalità di somministrazione. Si usano le stesse forme e diluizioni dell omeopatia: granuli, globuli, fiale in diluizioni DH, CH, K e LM Isoterapia Il termine Isoterapia deriva dal greco isos, identico, si basa sul principio dell'uguaglianza: "Aequalia aequalibus curentur o legge d'identità. Fu Wilhelm Lux, nato a Slesia nel 1776, veterinario, professore di Scienze Veterinarie fin dal 1806 all'università di Leipzig, a coniare, tra il 1831 e il 1833, il termine isopatia. A partire dal 1820 conobbe gli scritti di Hahnemann ed applicò il nuovo metodo in medicina veterinaria, divenendo un diffusore appassionato dell'omeopatia veterinaria. Wilhelm Lux osservò che applicando la tecnica di diluizione e dinamizzazione omeopatica ad un derivato organico infettivo (batterio, virus, escrezioni o secrezioni di materiale organico infetti), quest'ultimo acquista azione terapeutica sulla malattia risultata dal contagio. L'Isoterapia è menzionata nelle ultime edizioni dell Organon di Hahnemann, utilizza rimedi omeopatici unitari derivati da sostanze che hanno provocato lo stato patologico. 8 Constantine Hering ( ), padre dell'omeopatia negli Stati Uniti d'america, medico ricercatore nel 1830 assistente in una università tedesca. 34

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