Maggio 2009 BOLLETTINO INTERNO DEL GRUPPO DIDATTICO GEO-SCIENTIFICO 5^ CIRCOLO B. CACCIN. S.M.ST. PASCOLI-GALILEI. V. TIRRENO SOTTOMARINA.
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1 Maggio 2009 BOLLETTINO INTERNO DEL GRUPPO DIDATTICO GEO-SCIENTIFICO 5^ CIRCOLO B. CACCIN. S.M.ST. PASCOLI-GALILEI. V. TIRRENO SOTTOMARINA.
2 Fino all Ottocento circa le sole ipotesi che spiegavano la comparsa degli esseri viventi sulla Terra formavano un insieme di teorie che vengono denominate teorie creazionistiche. Le teorie creazionistiche affermano che gli esseri viventi sono stati creati da un essere Superiore, sono fissi nel loro numero e sono rimasti sempre immutati. La prima teoria creazionistica è di Aristotele ( IV secolo a.c. ) il quale ordinò tutte le forme di vita, dalla più semplice alla più complessa secondo la scala naturale della vita. Al primo gradino mise la materia inanimata, al secondo posto le piante semplici, al terzo le piante complesse, al quarto gli animali che non sono dotati di sangue rosso, al quinto gli animali dotati di sangue rosso e all ultimo, in cima a tutti, l uomo. La teoria di Aristotele fu la base delle altre teorie creazionistiche, infatti si ispirò ad essa Carlo Linneo, un naturalista svedese che verso la metà del 1700 sostenne che nel mondo ci sono tante specie quante ne furono create da Dio. Un elemento fondamentale su cui si basano i creazionisti è l esistenza di un Ente Infinito ( Dio ). Però l esistenza di un creatore non può essere dimostrata dalla scienza, anche se non mancano i tentativi di spiegazione. Uno di questi fu William Paley che nel 1809 cercò di spiegare l esistenza di un Creatore con l argomentazione dell architetto. Queste teorie furono accettate fino al Settecento, quando vennero messe in crisi dalla paleontologia che è la scienza che studia le antiche forme di vita attraverso l esame dei fossili. Per calcolare la loro età si usa il C14 ( carbonio 14 ). Inoltre verso la metà sel Settecento le teorie creazionistiche si scontrarono con la geologia che studia l origine, la composizione, la struttura e la trasformazione della Terra. 2
3 In particolare la geologia permise di correggere due errori dei creazionisti: - l età della Terra; - l immutabilità della superficie terrestre. Per i creazionisti la Terra è molto giovane. Infatti l arcivescovo James Ussher ( ) basandosi sulla Genesi stabiliva che il mondo fu creato il 26 Ottobre del 4004 a.c. alle 9 di mattina. Invece il geologo James Hutton basandosi su dati geologici, avanzò l ipotesi che la Terra doveva esistere da molti milioni di anni. Nel Settecento si pensava che la Terra fosse ancora come l Essere superiore l aveva creata; gli unici cambiamenti erano quelli provocati da cicliche catastrofi. Ma Hutton, attraverso un dettagliato studio delle rocce scoprì che, dal momento della sua formazione, la Terra subì lente trasformazioni causate dall azione continua dell acqua, del vento, del calore, ecc. Tutte queste nuove scoperte preparavano le basi per le teorie evoluzionistiche. (Marco Portelli 3^B) 3
4 L evoluzionismo ha inizio con Georges-Louis Leclerc conte di Buffon che ipotizzò: alcune specie sono rimaste immutate nel tempo e altre,in relazione ai cambiamenti terrestri, si sono trasformate in specie nuove. Per la prima volta uno scienziato avanzava l idea che le specie non sono immutabili nel tempo e che si possono trasformare. Buffon non era consapevole di essere un evoluzionista. Le teorie evoluzionistiche sostengono che tutte le forme di vita attualmente presenti sulla Terra derivano da forme di vita più semplici attraverso processi di lenta e graduale trasformazione durati milioni di anni e ancora in corso. Nel 1809 Jean Baptiste Lamarck ipotizzò che è l interazione con l ambiente a creare nuove specie a partire da poche specie primitive. Infatti si basava su due princi- (Continua a pagina 5) 4
5 pi -L uso e il disuso degli organi: L ambiente costringe i viventi ad utilizzare frequentemente alcuni organi, mentre altri vengono poco utilizzati; nel primo caso l organo si svilupperà e si trasformerà, nel secondo caso esso si atrofizzerà fino a scomparire. -L ereditarietà dei caratteri acquisiti in vita: Le nuove caratteristiche acquisite dai viventi vengono trasmesse alla discendenza. La sua teoria conteneva però due grossi limiti che ne impedivano il successo: -Il primo riguardava la formazione delle specie primitive: Per Lamarck le specie primitive si originano per generazione spontanea, ma questa ipotesi era stata confutata già nel 1688 dalla scienziato Francesco Redi. -Il secondo limite era insito proprio nella teoria dell ereditarietà dei caratteri acquisiti in vita. A dimostrare l infondatezza di quest ultima teoria ci pensò lo scienziato tedesco August Weismann con un celebre esperimento. Usando topi da laboratorio, tagliò le code a tutti i neonati per molte generazioni di seguito, nessun topolino nacque senza coda o con una coda ridotta. (Nicolò Boscolo 3^ B) 5
6 Charles Darwin nacque, duecento anni fa, il 12 febbraio 1809, a Shrewsbury, Gran Bretagna. Tutti sono convinti che la storia del mondo sia raccontata nella Bibbia. Si crede che il nostro pianeta sia stato creato in sei giorni e il settimo il Creatore si sia riposato. Analogamente si ritiene che le specie animali siano pochissime, tante quante ne sarebbero potute entrare nell arca di Noè. Le scuole sono confacenti a quel mondo e Charles ragazzino vi si annoia terribilmente. Quindi marina volentieri la scuola per correre sulla spiaggia a raccogliere conchiglie e sassi di cui fa collezione, dare la caccia a topi e uccelli, condurre esperimenti chimici nel casotto degli attrezzi in giardino. Darwin nasce in una famiglia di medici appassionati di storia naturale e sufficientemente ricchi per potervisi dedicare al diletto. Il nonno Erasmus era medico e naturalista. Il padre vorrebbe Charles medico come tutti in famiglia,ma lui ama gli uccelli e gli insetti,gli piace pescare nel laghetto,ha orrore del sangue e dei cadaveri. In alternativa ci sarebbe il sacerdozio,a quel tempo un ot- 6
7 tima posizione. Il padre lo iscrive alla prestigiosa università di Cambridge al Christ s college,dove venivano educati i pastori della Chiesa di Inghilterra. Anche qui Charles salta le lezioni per recarsi ai Dipartimenti di Scienze Naturali dove aiuta i professori a imbalsamare gli animali. Nel 1831 gli propongono di imbarcarsi come naturalista di bordo sull HMS Beagle,un brigantino di Sua Maestà Brittanica(HMS)che partiva per indagini geografiche. Cambridge Darwin si è reso conto che il momento è stuzzicante ed ha accettato. (Massimiliano Penzo 2^ B) 7
8 Il viaggio di Darwin iniziò il 27 Dicembre del 1831 a bordo del brigantino Beagle. Approdò alle Canarie e poi risalì fino alle isole Galapagos; durante i suoi 5 anni di viaggio Darwin, ad ogni sosta, raccoglieva campioni di specie, ne osservava le abitudini, li identificava, li disegnava, e li descriveva e ne studiava la distribuzione geografica, altrettanto faceva con le piante. Darwin, infine, effettuò anche numerose osservazioni geologiche e scoprì interessanti giacimenti fossili. In sud America Darwin trovò un enorme quantità di fossili e rilevò una somiglianza tra alcuni di essi e gli scheletri di alcune specie ancora viventi. In particolare: la struttura dei fossili del Megatherium che somigliava al bradipo, la struttura del Gliptodonte che assomigliava a quella attuale dell armadillo. Alle Galapagos fu colpito dal fatto che le tartarughe di ciascuna isola erano simili ma anche inequivocabilmente diverse da quelle delle isole vicine e che sulle isole vivevano 13 specie diverse di fringuelli, su cui Darwin notò che c era una stretta relazione tra la forma del becco e il tipo di alimentazione utilizzato. Le numerose osservazioni compiute convinsero Darwin della realtà dell evoluzione della specie, ma egli non aveva ancora chiari i meccanismi attraverso cui le specie si trasformavano da una all altra. S.M.ST. Pascoli- Galilei Viale tirreno Sottomarina (VE) Anno scolastico L intento di questo bollettino interno è proprio quello di raccogliere e rendere visibili, comuni, le iniziative e i risultati dei lavori degli insegnanti e degli alunni che si riferiscono al settore geo-scientifico. Per contributi indirizzare a: Francesco.bennati@istruzione.it 8
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10 Selezione naturale e artificiale Quello che mancava a Darwin erano due concetti: la variabilità e la lotta per sopravvivere. Darwin collegò il concetto di variabilità con quello della selezione naturale della specie; ragionò infatti sul fatto che gli allevatori e gli agricoltori, da sempre, praticano la selezione artificiale per modificare una particolare specie, da una nidiata, infatti, allontanano le specie diverse da quelle che, invece, vogliono riprodurre perché sono attirati da una loro particolare caratteristica. Ma l idea vincente su come si selezionavano le speciue in natura gli divenne dalla lettura del Saggio Sul Principio Della Popolazione scritto dall economista inglese Thomas Robert Malthus. Dal saggio di Malthus infatti, Darwin pensò che la presenza dei predatori, la limitatezza del cibo e dell acqua, i cambiamenti climatici, scatenano di fatto, una lotta per la sopravvivenza, in cui certe specie sopravvivono e altre no, Darwin chiamò questo meccanismo selezione naturale. Nel 1959 diede alle stampe Sull origine della specie per selezione naturale, dove espose la sua teoria evolutiva, che può essere riassunta in 4 punti: - la sovrabbondanza della prole - la variabilità fra gli individui - la lotta per sopravvivere - selezione naturale Secondo Darwin, questo meccanismo denominato selezione naturale, è in grado di spiegare non solo come una specie può evolversi in un altra, ma anche come una specie, se non è bene adattata all ambiente può estinguersi. Per poter rappresentare il concetto di evoluzione, Darwin propose l immagine dell albero della vita. All albero della vita di Darwin si ispirarono anche le moderne rappresentazioni grafiche evolutive. 10
11 Prove della selezione naturale Darwin per affermare la propria teoria portò tre tipi di prove: - prove paleontologiche: scoprì, che negli strati più profondi della crosta terrestre c erano dei fossili più antichi mentre in quelli più superficiali più giovani, inoltre trovò degli anelli di congiunzione cioè fossili che hanno caratteristiche in comune con organismi oggi molto diversi fra loro. - prove anatomiche: Darwin, osservando gli arti anteriori delle varie specie, scoprì che erano composti dalle stesse parti. - Prove embriologiche: osservando gli embrioni delle diverse specie di vertebrati nei diversi stadi del loro sviluppo notò sorprendenti somiglianze soprattutto nei prima stadi. All inizio, per esempio, tutti gli embrioni hanno un grosso capo con un occhio rotondo, delle pieghe al di sotto del capo, un tronco allungato e una coda. Queste somiglianze, che scompaiono a mano a mano che gli embrioni si sviluppano, vengono interpretate con l ipotesi che tutti i vertebrati hanno avuto origine da un antenato comune. - (Laura Battistini - Silvia Boscolo - 3^B) 11
12 L UOMO DERIVA DALLE SCIMMIE?? Le scimmie moderne non sono genitori dell uomo moderno e al massimo possono essere considerate sue cugine ; ciò vuol dire che è esistito un progenitore dal quale hanno avuto origine due distinte linee evolutive: una ha portato alle scimmie moderne e l altra agli australopiteci e da questi all uomo moderno. Il lavoro qui presentato è stato coordinato dalle insegnanti Pecin Cesira e Spanio Attilia. Hanno collaborato le classi 3^ B - 3^A - 2^B A.s IN OCCASIONE DEL BICENTENARIO DELLA NASCITA DI CHARLES DARWIN. 12
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