Stralcio di ortofoto con individuazione dell area di intervento

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2 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico Indice 1) Premesse 2) Rilievo ed analisi dello stato dei luoghi 3) Riferimenti normativi 4) Interventi di progetto 5) Costo dell intervento 6) Gestione dei materiali edili Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 1

3 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico 1) Premesse La presente candidatura è elaborata e presentata dal comune di Conversano in risposta alla Determinazione Dirigenziale del Servizio scuola, università e ricerca n. 6 del avente ad oggetto Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/ Art. 10 del D.L. 12 settembre 2013 n. 104 convertito in legge 8 novembre 2013 n D.M. del Ministero dell'economia e delle Finanze, adottato di concerto con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti D.G.R. n. 361 del 03 marzo Adozione Avviso pubblico. volto alla selezione e finanziamento di interventi relativi alla riqualificazione/nuova costruzione di edifici scolastici pugliesi. Tramite la candidatura telematica al bando in oggetto, gli edifici comunali potranno rientrare nel Piano Triennale di edilizia scolastica che la regione Puglia presenterà al Ministero entro il e, in base alle risorse che con decreto MIUR saranno messe a disposizione, gli edifici utilmente collocatisi in graduatoria potranno usufruire di un contributo pari ad euro ,00 per interventi di nuova costruzione e pari ad euro ,00 per altre tipologie di intervento. 2) Rilievo ed analisi dello stato dei luoghi Stralcio di ortofoto con individuazione dell area di intervento L edificio che ospita la scuola secondaria di primo grado Forlani è ubicato in lotto che si colloca nel tessuto urbano consolidato della città, in zona di edilizia residenziale popolare, ed è racchiuso tra via Torino, via Francesco Vernaleone, via Palermo e via Genova. La scelta di intervenire, quindi, su detto complesso scolastico è stata indirizzata proprio per la rilevante funzione sociale, per l importanza educativa e per il numero di alunni serviti nonché per le mediocri caratteristiche tecniche e termo-igrometriche dell involucro edilizio (murature Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 2

4 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico perimetrali, solaio di copertura ed infissi esterni) che necessitano di importanti interventi di riammodernamento in linea con gli attuali standard costruttivi mirati sempre più alla qualità architettonica e funzionale degli edifici pubblici. Il plesso presenta forma ad E con il lato lungo principale lungo l asse N-S; il braccio sud si presenta di forma più allungata in quanto ospita la palestra coperta, invece lungo il lato settentrionale del lotto vi è la palestra scoperta. L edificio ospita 30 classi suddivise in cinque sezioni circa. La struttura portante è del tipo a telaio con pilastri e travi in cemento armato e solai laterocementizi; le fondazioni sono del tipo isolato su plinti. I tamponamenti sono realizzati con blocchi di laterizio forato dello spessore di cm 30, gli infissi sono in alluminio con vetro semplice. L edificio è dotato di un impianto termico principale centralizzato, alimentato da un generatore a gas metano di potenza 324 kw che serve per il solo riscaldamento. Per quanto riguarda il contenimento dei consumi energetici e l utilizzo di forme di energia rinnovabile, esiste ad oggi un impianto fotovoltaico sulle coperture dell edificio. 3) Riferimenti normativi L.R. 13/2008 Norme per l abitare sostenibile L.R. 31/2008 Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti in materia ambientale Determinazione Dirigenziale del Servizio scuola, università e ricerca n. 6 del Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/ Art. 10 del D.L. 12 settembre 2013 n. 104 convertito in legge 8 novembre 2013 n D.M. del Ministero dell'economia e delle Finanze, adottato di concerto con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti D.G.R. n. 361 del 03 marzo Adozione Avviso pubblico. DM Norme tecniche per le costruzioni Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 3

5 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico 4) Interventi di progetto rispondenza ai criteri di valutazione La seguente matrice espone i contenuti di progetto rapportati ai criteri di valutazione previsti dall avviso pubblico, all art.7, approvato con Det. Dir. n.6 del 20/03/2015. Priorità ex art. 2 co. 1 DM L intervento proposto è nell elenco degli interventi segnalati in risposta alle note Presidente del Consiglio del 3 marzo 2014 e del 16 maggio L intervento riguarda la scuola media D. Forlani del Comune di Conversano, il cui edificio è compreso nell elenco dei comuni con relativi istituti oggetto di segnalazione in risposta alle note del presidente del Consiglio del 3 marzo 2014 e 16 maggio 2014, riportati nell allegato 1 del bando in oggetto. 20 Progetto immediatamente cantierabile Sono considerati immediatamente cantierabili gli interventi per i quali sono state positivamente esperite le procedure di cui all art. 106, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, e per i quali il responsabile del procedimento abbia rilasciato una dichiarazione unilaterale analoga a quella prevista dal medesimo articolo 106, comma 3 Il progetto risulta immediatamente cantierabile in quanto il Responsabile del Procedimento lo ha validato ed ha rilasciato dichiarazione unilaterale in cui per l esecuzione dei lavori sono dichiarati: l accessibilità delle aree e degli immobili oggetto dei lavori; l assenza di impedimenti all esecuzione del progetto; la realizzabilità in base alle condizioni del sito. 30 Criteri ex art. 3 DM Livello di progettazione Progetto preliminare 0 Progetto definitivo/progetto definitivo (per appalto di progettazione ed esecuzione) validato dal Responsabile del procedimento 10 Progetto esecutivo validato dal Responsabile del procedimento Il progetto esecutivo candidato a finanziamento in questa sede è stato validato e approvato dal Responsabile del Procedimento. 30 Tipologia di intervento Interventi di adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza, igiene, agibilità degli edifici e abbattimento delle barriere architettoniche con conseguente acquisizione delle relative certificazioni obbligatorie (sono esclusi gli interventi finalizzati al solo miglioramento di impianti già a norma di legge), così come di seguito riportato: Adeguamento degli impianti antincendio Tali adeguamenti consistono, secondo quanto previsto dal Decreto 26 agosto 1992, ed al fine di ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi: nella installazione di strutture, materiali ed arredi idonei ai fini del loro comportamento al fuoco; nella realizzazione di compartimentazioni di determinate superfici in funzione dell'altezza antincendio dell'edificio scolastico, nella adozione delle previste misure per l'evacuazione in caso di emergenza; nella realizzazione di spazi a rischio specifico intrinsecamente sicuri in modo che non costituiscano potenziali fonti di innesco di un incendio; nell'adeguamento degli impianti tecnologici, ivi compresi gli impianti di protezione attiva antincendi, agli standard previsti dalle vigenti norme di prevenzione incendi in uso nell'edilizia civile, ed infine nell'adozione delle misure di esercizio che consentano di gestire la scuola in sicurezza. 5 Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 4

6 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico Adeguamento degli impianti elettrici Il rinnovo funzionale e l'adeguamento, alla regola dell'arte vigente ed applicabile, degli impianti elettrici alle vigenti normative CEI e di sicurezza e DM n consistono in: smontaggi e messa in sicurezza degli impianti elettrici obsoleti; revisioni, nuove installazioni e manutenzioni straordinarie degliimpianti elettrici e di illuminazione; revisione, controllo integrazione ed adeguamento impianto di terra (dispersori e collegamenti equipotenziali esistenti), interruttori e quadri elettrici generali, quadri elettrici di distribuzione; adeguamento cassette di derivazione ai piani con esecuzione della separazione circuitale, rifacimento morsettiere, sostituzione con coperchi in materiale isolante dei coperchi in materiale metallico e/o loro collegamento al conduttore di protezione; installazione apparecchi di illuminazione di sicurezza ed indicazione delle vie di fuga; manutenzione degli apparecchi di illuminazione ordinaria esistenti e loro parziale sostituzione; in particolare si prevede la sostituzione delle attuali plafoniere esistenti, con nuovi apparecchi cablati con alimentatore elettronico e provvisti di lampade a tecnologia Led ad alta efficienza luminosa, in grado di garantire adeguati livelli di illuminamento previsti dalla norma UNI 10349; 5 Adeguamento impianti termici e di climatizzazione Saranno adeguati gli impianti e la caldaia conservando la tipologia di alimentazione attuale. Saranno inoltre adeguati, in base alle direttive INAIL (ex ISPESL) i locali caldaia per le parti non idonee. Inoltre, al fine di limitare le dispersioni di impianto, sarà revisionata la rete di distribuzione ed i terminali di erogazione (radiatori su parete esterna). 5 Adeguamento impianti termosanitari L adeguamento dell impianto, al fine di ottenere dichiarazione di conformità dell impianto idrotermico e sanitario, prevede le seguenti opere, nel rispetto delle norme UNI e della normativa nazionale e regionale vigente: sostituzione degli apparecchi sanitari danneggiati; revisione della rete di distribuzione ove sono evidenti le perdite dell impianto; installazione di cassette WC a doppio tasto: anche tali dispositivi consentiranno di ridurre notevolmente gli sprechi d acqua che attualmente caratterizzano gli scarichi dei bagni. 5 Abbattimento delle barriere architettoniche Saranno previsti i seguenti interventi al fine di rendere l edificio accessibile anche agli alunni ed al personale scolastico portatori di handicap: adeguamento dei camminamenti esterni attraverso la realizzazione/installazione di rampe per il superamento dei dislivelli esistenti; adeguamento dei servizi igienici per piano affinché possano essere fruiti da disabili; sostituzione delle porte interne non idonee 5 Ristrutturazione e riqualificazione di parti dell edificio L adeguamento dell edificio verrà attuato attraverso le seguenti opere, riconducibili a tre differenti categorie di intervento: interventi atti a migliorare la coibentazione dell involucro esterno: sostituzione degli infissi esterni con infissi in PVC con doppio vetro di sicurezza. Il progetto prevede la sostituzione degli infissi con infissi ad alte prestazioni termiche ed acustiche che conserveranno le stesse aperture di quelli esistenti ed una percezione estetica del tutto simile. Gli infissi saranno in in profilati di PVC, costituito da telaio fisso zincato alle murature realizzato con profilo a sezione quadrata di dimensioni non inferiori a mm 40 x 40 e di peso non inferiore a 1 kg/m, dotato di una battuta laterale di sezione rettangolare completa di scanalatura per inserimento di guarnizioni flessibili. Il telaio apribile 5 Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 5

7 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico realizzato con gli stessi criteri del telaio fisso e con l'aggiunta di profilo di supporto, fermavetro incollato, righello fermavetro applicato a scatto, profili per gocciolatoio, guarnizioni di PVC, cerniere in acciaio plastificato. I vetri saranno del tipo vetro camera di sicurezza 3+3/15/3+3, costituito da doppia lastra, sia interna che esterna, in cristallo float da 3 mm, stratificato con interposta pellicola in polivinilbutirrale (PVB), unite tra loro mediante distanziatore sigillato in alluminio che delimita l'intercapedine d'aria disidratata racchiusa tra le stesse. I vetri rispetteranno la norma UNI 7697:2014 con pellicola di adeguato spessore e calsse. interventi atti a migliorare la coibentazione dell involucro esterno e degli orizzontamenti: cappotto esterno su pareti perimetrali (ad esclusione del basamento) ed estradosso solaio di copertura. Per la coibentazione termica dell edificio si agirà in corrispondenza del lato esterno delle pareti di involucro e dei solai di copertura, poiché le caratteristiche dell edificio ben si adattano a tale tipo di intervento. Si utilizzeranno pannelli isolanti costituiti da lastra in polistirene espanso estruso con conduttività termica 0,030 W/mK; completamento della finitura con intonaco armato; rasatura; rivestimento plastico murale al quarzo. Tale sistema verrà montato a partire dalla base dell edificio. installazione di sistemi di oscuramento. Saranno installati: Tapparella avvolgibile in PVC leggero, con stecche diritte, di spessore da cm 1.4 a 1.5 distanziate e sovrapponibili fino a completa chiusura, collegate con ganci in acciaio cadmiato, compreso supporti, rullo, puleggia, arganello, carrucola di fissaggio, guide fisse ad U ed avvolgitore incassato di ferro, compreso ferramenta. Interventi di adeguamento alla normativa antisismica Intervento di miglioramento sismico Gli interventi di miglioramento sismico previsti sono finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate. La valutazione della sicurezza riguarda, necessariamente, la struttura nel suo insieme, oltre che i possibili meccanismi locali. Sono stati verificati tutti gli interventi che, non rientrando nella categoria dell adeguamento, fanno variare significativamente la rigidezza, la resistenza e/o la duttilità dei singoli elementi o parti strutturali e/o introducono nuovi elementi strutturali, così che il comportamento strutturale locale o globale, particolarmente rispetto alle azioni sismiche, ne risulta significativamente modificato. Si prevede di agire in corrispondenza dei pilastri e delle travi, con copri ferri nelle parti in cui lo stesso risulta esploso e/o danneggaito. 10 Oppure: Intervento di adeguamento sismico 15 Efficientamento energetico quantificazione del risparmio energetico in relazione al miglioramento della classe energetica dell edificio: Nessun passaggio/miglioramento di una classe energetica 0 Miglioramento di due classi energetiche 4 Miglioramento di tre classi energetiche 6 Miglioramento di più di tre classi energetiche È stata effettuata la diagnosi dei consumi energetici comprendente: le caratteristiche di utilizzo dell edificio; le condizioni ambientali interne (temperatura ed umidità relativa); le caratteristiche delle utenze elettriche e termiche; la tipologia di strutture disperdenti (pareti esterne, copertura, serramenti); le caratteristiche della centrale termica e dell impianto; la valutazione qualitativa delle caratteristiche dell involucro edilizio. Da tali analisi e rilievi si è potuto valutare mediante software certificato Termus il calcolo dei consumi di energia primaria del sistema edificioimpianto, l indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e per produzione di ACS, ed infine la prestazione energetica globale dell edificio, da cui si è ricavata la classe energetica che risulta essere in classe energetica G. 8 Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 6

8 COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico Gli interventi progettuali previsti, riguardanti sia l involucro che gli impianti a servizio dell edificio, descritti nei punti precedenti, consentiranno, da un lato di ridurre i consumi energetici e dall altro di massimizzare le prestazioni, ottenendo una prestazione energetica raggiungibile in grado di innalzare l edificio alla classe energetica C. Ampliamento o sopraelevazione 10 Nuova costruzione di edificio di intere sedi scolastiche/nuova palestra scolastica 10 Completamento di interventi già avviati e non completati per mancanza di finanziamento L intervento deve essere inserito nell elenco delle opere incompiute di cui al decreto ministeriale 13 marzo 2013 n. 42 (allegato 2). 10 Punteggi aggiuntivi L intervento è relativo ad un edificio ricompreso in area interessata da processi di riqualificazione urbana. L intervento riguarda un edificio scolastico che si colloca in via F. Vernaleone a Conversano, all interno dell'ambito di intervento del Programma di Riqualificazione delle Periferie (P.I.R.P.) Centro Storico e Zona 167, che è stato approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 12/5/2007 e la Giunta Regionale ammesso a finanziamento con delibera n. 641/2009, i quali interventi riqualificazione sono oggi in corso di realizzazione. 5 Rispondenza del progetto alle specifiche esigenze didattiche misurata dal rapporto tra la prestazione specifica offerta dall edificio ante operam ed il fabbisogno specifico soddisfatto post operam. All attribuzione del punteggio si procede confrontando la percentuale di superficie destinata alle attività didattiche (aule, laboratori, palestre) allo stato di fatto con quella allo stato di progetto. L incremento deve essere uguale o maggiore al 20%. Il progetto prevede il recupero funzionale e l adeguamento impiantistico con rifacimento delle finiture a mezzo di ristrutturazione dei locali del secondo livello e del piano terra, oggi inutilizzati per inadeguatezza degli spazi. Questi ambienti che si dispongono alle estremità del nord e sud si compongono di laboratori didattici (scientifica, linguistico, multimediale, proiezioni, digitale, informatico, artistico, musicale) e dei relativi servizi distributivi ed igienici. La dimensione di questi spazi, che una volta adeguati potranno essere utilizzati per la didattica, constano di circa 560 mq, ossia ben oltre il 23% in più dei mq attualmente a disposizione della scuola. 10 Eventuale quota di cofinanziamento da parte dell ente locale misurata in percentuale superiore al 30% del costo totale dell intervento 10 L intervento è finalizzato al rilascio di superfici in affitto a titolo oneroso. All attribuzione del punteggio si procede misurando in euro/anno il risparmio avvenuto (minimo 5%) 10 Eventuale coinvolgimento di investitori privati misurato in percentuale sul costo dell intervento oltre il 30% 2 I dati di tutti gli edifici dell Ente presenti nel database dell anagrafe regionale dell edilizia scolastica rispondono alle richieste del Sistema Nazionale delle Anagrafi di Edilizia Scolastica (SNAES). I dati di tutti gli edifici del Comune di Conversano presenti nel database dell anagrafe regionale dell edilizia scolastica rispondono alle richieste del SNAES. 10 Punti complessivi 153 su Max 180 punti Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 7

9 5) Costo dell intervento COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico Per la realizzazione dell intervento è previsto un importo complessivo di ,00 come risulta dal Quadro Economico, e un importo lavori, come da computo metrico estimativo di ,00 oltre all importo di ,00 per oneri della sicurezza, per un totale Importo lavori compreso oneri per la sicurezza di ,00. Si specifica che per la definizione del quadro economico dell intervento si è redatto un computo metrico estimativo applicando alle quantità delle lavorazioni dedotte dalle operazioni di calcolo e dagli elaborati grafici i prezzi unitari, utilizzando i seguenti prezziari: Listino prezzi regionale edizione 2012, pubblicato sul BURP n. 105 del ; Bollettino di informazione tecnica elenco prezzi dei materiali e delle opere ARIAP n. 1/2014; Analisi dei prezzi condotte secondo le modalità previste dal D.lgs 207/2010. Alcune lavorazioni potranno essere richieste come offerte migliorative in sede di gara ex. art. 83 del Dlgs 163/06. In particolare: Migliore sistemazione dello spazio esterno della scuola con aumento della superficie permeabile, sistemazione a parcheggio e del verde: Miglioramento dell impianto idrico fognante e migliore sistemazione dei bagni; Miglioramento delle finiture e dei materiali; Miglioramento del sistema di oscuramento per mezzo di tendaggi; Miglioramento della rete LAN con potenziamento della stessa; Miglioramento dell impianto telefonico ed elettrico Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 8

10 6) Gestione dei materiali edili COMUNE DI CONVERSANO Manutenzione straordinaria, adeguamento ed efficientamento energetico della SCUOLA MEDIA FORLANI Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017 Determinazione Dirigenziale n. 6 del 20/03/2015 del servizio scuola, università e ricerca. Avviso pubblico Il progetto è stato redatto anche in osservanza al Regolamento Regionale 12 giugno 2006, n. 6 "Regolamento regionale per la gestione dei materiali edili". Le disposizioni di questo regolamento sono riferite alla gestione dei rifiuti speciali prodotti dalla attività di costruzione, demolizione e scavi che costituisce parte integrante del presente regolamento. I produttori di terre e rocce da scavo devono adottare tutte le misure volte a favorire in via prioritaria il reimpiego diretto di tali materiali. Ove il materiale da scavo non sia utilizzabile direttamente presso i luoghi di produzione, dovrà essere avviato preliminarmente ad attività di valorizzazione (es. recuperi ambientali di siti, recuperi di versanti di frana o a miglioramenti fondiari, ecc ). Le terre e rocce da scavo che non vengono avviate a riutilizzo diretto sono da considerarsi rifiuti e come tali soggetti alle vigenti normative. Più precisamente per la gestione dei flussi di materiali inerti possono essere utilizzate una o più aree attrezzate di stoccaggio e di deposito ubicate all interno del territorio comunale. Tali aree svolgono funzioni di ricovero dei mezzi, di deposito di materiali da costruzione, di deposito temporaneo per i materiali da scavo e per quelli da costruzione e demolizione. All interno di tali aree deve essere garantita idonea separazione delle diverse tipologie di materiale. Progetto definitivo-esecutivo Relazione tecnica generale 9

11 ALLEGATI

12 MARCA DA BOLLO Spett.le INAIL Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento di BARI via Corso Trieste, Bari (BA) OGGETTO: Denuncia di impianto termico ad acqua calda, ai sensi dell'art. 18 del D.M. 01/12/75. UTENTE: VIA, COMUNE: PROV. CAP Codice Cliente INAIL: Il sottoscritto (nome) (Cognome) titolare/legale rappresentante della ditta con sede nel comune di prov. P.IVA / C.F.: via, tel. fax nella sua qualità di (**) (**) Installatore, Utente, Amministratore del Condominio. CHIEDE l esame del progetto relativo all impianto di riscaldamento, installato nel Comune di Conversano via, prov. Bari CAP di cui si allega la documentazione in triplice copia. In attesa di riscontro, porgo distinti saluti. Località e data, 11/09/2015 Timbro e firma Allegati (in triplice copia): Mod. RD Mod. RR Mod. RR/generatori Mod. RR/circuiti Schema idraulico di progetto Dati complementari della Relazione tecnica Cap. R.5.A

13 D.M RACCOLTA R 2009 ex I.S.P.E.S.L. GENERATORE DI CALORE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA SOTTO PRESSIONE CON TEMPERATURA NON SUPERIORE A QUELLA DI EBOLLIZIONE A PRESSIONE ATMOSFERICA - Mod RD Denuncia di impianto centrale di riscaldamento ad acqua calda - Mod RR Relazione tecnica per impianto centrale di riscaldamento ad acqua calda - Schema di progetto e dati complementari Utente Indirizzo, Comune Prov. Installatore Ditta Indirizzo, Comune Prov. Data 11/09/2015 PICCOLO Ing. UMBERTO - Studio Tecnico Via Bonavoglia, 13 - SANTO SPIRITO BARI

14 ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO Mod. RD Denuncia di impianto centrale di riscaldamento ad acqua calda SETTORE RICERCA, CERTIFICAZIONE E VERIFICA DIPARTIMENTO TERRITORIALE DI BARI, indirizzo di installazione dell impianto COMUNE PROVINCIA CAP DATI ANAGRAFICI DELL UTENTE nome o ragione sociale, indirizzo per invio corrispondenza P.IVA/CF COMUNE PROVINCIA CAP DATI ANAGRAFICI DELL INSTALLATORE nome o ragione sociale, indirizzo per invio corrispondenza P.IVA/CF COMUNE PROVINCIA CAP POTENZIALITÀ GLOBALE (*) al focolare kw 324,0 INSTALLAZIONE NUOVO MODIFICATO (R) Estremi impianto modificato Anno Matricola Sigla DESTINAZIONE: RISCALDAMENTO AMBIENTI PRODUZIONE ACQUA CALDA PER SERVIZI Cognome Nome DENUNCIANTE Recapito: COMUNE PROVINCIA Indirizzo:, Nella mia qualità di (**) dichiaro che gli elementi forniti corrispondono alla realtà. Data Firma gg mm aa (*) Per potenzialità si intende quella del focolare (cioè quella del bruciatore). Nel caso di impianti con più di un generatore la potenzialità è la somma delle potenzialità dei vari generatori. (**) Installatore, Utente, Amministratore del Condominio. RISERVATO AGLI UFFICI N. della pratica (R) Anno Matricola Sigla

15 ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO Mod. RR Denuncia di impianto centrale di riscaldamento ad acqua calda SETTORE RICERCA, CERTIFICAZIONE E VERIFICA DIPARTIMENTO TERRITORIALE DI BARI UBICAZIONE IMPIANTO, COMUNE Indirizzo di installazione dell impianto PROVINCIA CARATTERISTICHE GENERALI DELL IMPIANTO VASO DI ESPANSIONE IMPIANTO NUOVO APERTO CHIUSO IMPIANTO MODIFICATO DESTINAZIONE RISCALDAMENTO AMBIENTI ANNO DI INSTALLAZIONE DELL IMPIANTO 2005 PRODUZIONE ACQUA CALDA PER SERVIZI N. d ordine Codice tipo (*) CARATTERISTICHE DEI GENERATORI FACENTI PARTE DELL IMPIANTO COSTRUTTORE NUMERO DI FABBRICA Pressione di targa (bar) Codice combustibile (*) Potenzialità del focolare (kw) 1 A Riello , , (*) Usare solamente i codici sotto indicati POTENZIALITÀ GLOBALE DELL IMPIANTO 324,0 CODICE TIPO GENERATORI CODICE COMBUSTIBILI E FLUIDI PRIMARI A Ad elementi di ghisa 1 Fluido solare 5 Acqua surriscaldata F A tubi d acqua/fumo 2 Olio combustibile 6 G P L G Scambiatore 3 Gasolio 7 Vapore H A condensazione 4 Metano 8 V Altri tipi 9 Altro tipo DESTINAZIONE LOCALI RISCALDATI A Abitazioni permanenti H Impianto sportivo Q Scuola B Abitazioni per vacanza I Luogo di culto R Stabilimento industriale C Albergo L Mostra, Museo S Studio, Ufficio privato D Casa di cura M Negozio, Magazzino T Ufficio pubblico E Casa di riposo N Ospedale F Caserma O Pubblico spettacolo G Collegio P Ristorante Z Altre non elencate Riservato all ufficio ESAME PROGETTO: data N. ore, Matricola tecnico I.S.P.E.S.L. gg mm aa

16 Con riferimento al generatore n. 1 DATI TECNICI DELL IMPIANTO (R) (Barrare solo le caselle interessate) Mod. RR/Generatori Contenuto di acqua del circuito: 4400 litri VASO ESPANSIONE APERTO Capacità totale: 331 litri utile: 216 litri Dislivello vaso/generatore 5 m Tubo di sfogo diametro interno 41,9 mm protezione da gelo SI NO diametro interno 41,9 mm Tubi di troppo pieno scarico visibile SI NO protezione dal gelo SI NO TUBAZIONE DI SICUREZZA: protezione dal gelo? SI NO Potenzialità nominale resa all acqua dei generatori serviti kw Diametro interno minimo mm TUBO DI CARICO: protezione da gelo SI NO Diametro interno minimo 41,9 mm VASO ESPANSIONE CHIUSO Capacità totale litri Dislivello generatore/sommità impianto m Dislivello valvola di sicurezza/vaso ± m Tipo: autopressurizzato a diaframma pre-pressurizzato Potenzialità nominale globale dei generatori serviti: kw Ripartita su numero circuiti intercettabili Pressione iniziale P1 relativa bar Pressione di targa bar Diametro interno tubo di collegamento mm VALVOLE DI SICUREZZA n Tipo: ordinaria ad alzata controllata qualificata Diametro interno orifizio mm Pressione di taratura bar Sovrapressione % Portata di scarico vapore kg/h VALVOLA A TRE VIE DI INTERCETTAZIONE GENERATORE DISPOSITIVI DI CONTROLLO Diametro della valvola mm Manometro, graduato in bar, fino a 0,9 con flangia per il controllo. Tubo di sfogo: diametro interno mm Termometro, graduato fino a 120 C con pozzetto per il controllo. VALVOLA SCARICO TERMICO DISPOSITIVI DI SICUREZZA TEMPERATURA Portata di scarico acqua kg/h Temperatura massima di progetto 100 C Esiste blocco del flusso di combustibile? SI NO Esiste la valvola di intercettazione del combustibile? SI NO Il reintegro è totale/parziale con il seguente sistema: Esiste la valvola di intercettazione fluido primario? SI NO Esiste il sistema di intercettazione fluido primario? SI NO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE Esiste l interruttore termico automatico di regolazione? SI NO Esiste un secondo interruttore automatico di blocco? SI NO Esiste l interruttore termico automatico di blocco? SI NO Esiste dispositivo protezione livello/pressione minima? SI NO Esiste il pressostato di blocco? SI NO tarato a Esiste il flussostato? SI NO DISPOSITIVI E SISTEMI SPECIALI PER IMPIANTI ALIMENTATI A COMBUSTIBILE SOLIDO Esiste il dispositivo di allarme acustico? SI NO Esiste il dispositivo di allarme ottico? SI NO Esiste il dispositivo di arresto automatico dell aria comburente? SI NO L impianto è a circolazione naturale, senza organi di intercettazione sul circuito dell acqua? SI NO Il generatore è corredato di: riscaldatore d acqua di consumo Dispositivo di dissipazione potenza residua scambiatore di calore di emergenza Il riscaldatore (o lo scambiatore) è munito di scarico di sicurezza termico? SI NO Il generatore è corredato di focolare meccanico, con adduzione meccanica dell aria comburente? SI NO Allegati: Calcolo di dimensionamento dell eventuale valvola di scarico termico con reintegro totale. NOTE: N.B. Per impianti più complessi presentare una separata relazione, firmata. IL TECNICO (Firma e timbro dell Albo)

17 D.M RACCOLTA R 2009 ex I.S.P.E.S.L. GENERATORE DI CALORE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA SOTTO PRESSIONE CON TEMPERATURA NON SUPERIORE A QUELLA DI EBOLLIZIONE A PRESSIONE ATMOSFERICA SCHEMA DI PROGETTO E DATI COMPLEMENTARI Utente Indirizzo, Comune Prov. Installatore Ditta Indirizzo, Comune Prov. Data 11/09/2015 ALLEGATI: 1 Elenco dei componenti indicati sulla tavola grafica con la descrizione delle loro caratteristiche 2 Commento ai dati indicati sulla tavola grafica ed indicazioni di progetto 3 Tavola grafica 4 Dati complementari Circolare INAIL PICCOLO Ing. UMBERTO - Studio Tecnico Via Bonavoglia, 13 - SANTO SPIRITO BARI

18 1- ELENCO DEI COMPONENTI INDICATI SULLA TAVOLA GRAFICA CON LA DESCRIZIONE DELLE LORO CARATTERISTICHE 01 Caldaia Marca Riello Modello 250 P/ Potenza termica utile Qu 293,3 kw Potenza termica al focolare Qf 324 kw Pressione massima di esercizio Peg 0,5 bar 02 Bruciatore Marca Modello Combustibile Potenza nominale Qb kw 03 Vaso di espansione aperto Vaso di espansione aperto coperto e protetto dal gelo Marca Modello Contenuto d'acqua del circuito Va 4400 litri Capacità utile Ve 216 litri Volume totale del vaso Ct 331 litri Tubazione di troppo pieno Ø 41,9 mm 04 Tubazione di sicurezza Tubazione di sicurezza protetta dal gelo Marca - Modello UNI 8863 (sost. da UNI EN 10255:2005) - Tubi di acciaio - s. media Lunghezza di sviluppo (effettiva) Ls 4,0 m Diametro interno della tubazione Ds 41,9 mm 05 Tubazione di carico Tubazione di carico protetta dal gelo Marca - Modello UNI 8863 (sost. da UNI EN 10255:2005) - Tubi di acciaio - s. media Lunghezza effettiva Lc 5,0 m Diametro interno della tubazione Dc 41,9 mm 06 Valvola di intercettazione del combustibile Valvola di intercettazione del combustibile ad azione positiva non azionata da energia esterna, omologata Marca CALEFFI Modello 54160

19 Numero di valvole 1 Diametro nominale Ø DN65 07 Interruttore termico automatico di blocco Interruttore termico automatico di blocco a riarmo manuale di tipo omologato tarato ad una temperatura non superiore a 110 C Marca Modello Quantità 1 Campo di impiego Attacco Ø 08 Interruttore termico automatico di regolazione Interruttore termico automatico di regolazione di tipo omologato tarato ad una temperatura non superiore a 95 C Marca Modello Quantità 1 Campo di impiego Attacco Ø 09 Indicatore di temperatura Indicatore di temperatura con scala graduata in C e fondo scala di 140 C Marca Modello Quantità 1 Campo di impiego Attacco Ø 10 Pozzetto Pozzetto per inserzione termometro di controllo con diametro interno non inferiore a 10 mm Marca Modello Quantità 1 Attacco Ø Lunghezza L mm 11 Indicatore di pressione Indicatore di pressione con segnalazione della pressione massima di esercizio con quadrante graduato in bar con fondo scala compreso tra 1,25 2 pme e con appendice per strumento di controllo a disco piano del diametro di 40 mm e spessore di 4 mm Marca Modello Quantità 1 Fondo scala manometro 0,9 bar Campo di impiego Attacco Ø 12 Dispositivo di protezione livello minimo

20 Marca RIELS Modello LNM Quantità 1 Campo di impiego Attacco Ø 1/2"

21 2 - COMMENTO AI DATI INDICATI SULLA TAVOLA GRAFICA ED INDICAZIONI DI PROGETTO (IMPIANTO A VASO APERTO) DATI INDICATI SULLA TAVOLA GRAFICA. Sono indicati sulla tavola grafica allegata: a) Diametro nominale delle tubazioni in pollici. b) Diametro interno (in mm) della tubazione di sicurezza, sfiato e di troppo pieno. c) Altezza idrostatica Hi. d) Altezza dell'uscita dal generatore di calore. e) Altezza dell'orifizio di sbocco del vaso di espansione. f ) Posizione dei dispositivi di protezione ed i limiti di distanza dall'uscita della caldaia (ove richiesto). g) Raggi di curvatura R del tubo di collegamento del vaso di espansione. TUBO DI SICUREZZA La tubazione di sicurezza deve mettere in comunicazione la parte più alta del generatore con l'atmosfera, non presentare contropendenze e non deve avere alcun organo di intercettazione totale o parziale. Eventuali cambiamenti di direzione debbono essere eseguiti con curve aventi un raggio di curvatura, misurato sull'asse del tubo, non inferiore a 1,5 volte il diametro interno del tubo. TUBO DI CARICO La tubazione di carico deve collegare la parte inferiore del generatore con la parte inferiore del vaso d espansione al fine di consentire il rapido riempimento del generatore con l acqua proveniente dal vaso e non deve avere alcun organo di intercettazione totale o parziale. PRESCRIZIONI PER IL POSIZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA, PROTEZIONE E CONTROLLO. La tabella seguente descrive le prescrizioni per il posizionamento dei dispositivi di sicurezza, protezione e controllo (riguarda le distanze dal generatore e le tubazioni di installazione). COMPONENTI TIPO COMPONENTE INSTAL- LATO SUL GENERATO- RE DI CALORE O SULLA TUBAZIONE AD UNA DISTANZA MASSIMA DALLA CALDAIA DI: INSTALLAZIONE PRIMA DI QUALSIASI VALVOLA DI INTERCETTAZIONE E TUBAZIONE DI INSTAL- LAZIONE RIFERIMENTO RACCOLTA R ISPESL ed TUBO DI SICUREZZA SICUREZZA - SI - MANDATA R.3.A - 3 VALVOLA INTERCETTAZIONE COMBUSTIBILE SICUREZZA 1,0 m SI - MANDATA R.2.A - 4 VALVOLA DI SCARICO TERMICO SICUREZZA 1,0 m SI - MANDATA R.2.A - 3 TERMOSTATO DI REGOLAZIONE PROTEZIONE 1,0 m SI - MANDATA R.3.A 4 TERMOSTATO DI BLOCCO PROTEZIONE 1,0 m SI - MANDATA R.3.A 4 LIVELLOSTATO DI MINIMA PROTEZIONE 1,0 m SI - MANDATA R.3.A 4 TERMOMETRO CONTROLLO 1,0 m SI - MANDATA R.3.A 4 POZZETTO PER TERMOMETRO CAMPIONE MANOMETRO CON FLANGIA CONTROLLO 1,0 m CONTROLLO 1,0 m SI - MANDATA R.3.A 4 SI - MANDATA O RITORNO FLUSSOSTATO CONTROLLO (*) NO (*) R.3.A 4 VASO DI ESPANSIONE ESPANSIONE 1,0 m SI - MANDATA O RITORNO R.3.A - 2 (*) Nessuna prescrizione prevista dalla Raccolta R (ed. 2009)

22 COLLEGAMENTI ELETTRICI. L installatore elettricista ha rispettato le prescrizioni di seguito elencate: - i termostati devono essere indipendenti negli organi di comando e di controllo; - nel caso di bruciatori monofase è ammesso il collegamento in serie dei termostati di regolazione, di blocco e del pressostato di blocco purché detti dispositivi interrompano direttamente il circuito elettrico di alimentazione (senza fare uso di contattori intermedi); - nel caso di bruciatori atmosferici i termostati di regolazione e di blocco devono agire su due distinte elettrovalvole di intercettazione del gas (che possono essere riunite in un unico corpo multifunzionale) - nel caso di bruciatori trifase il termostato di regolazione deve agire su un contattore, mentre il termostato di blocco e il pressostato di blocco devono agire su un secondo contattore; entrambi i contattori devono interrompere direttamente il circuito elettrico di alimentazione. DOCUMENTI DA CONSERVARE E DA CONSEGNARE PER LA VISITA DI VERIFICA OMOLOGATIVA. E onere dell installatore raccogliere, conservare e consegnare all utente (con documento di ricevuta) i seguenti documenti: CALDAIA COMPONENTE DOCUMENTO DA CONSERVARE CERTIFICATO DI PROVA IDRAULICA O CERTIFICATO DI COSTRUZIONE DEL GENERATORE RIFERIMENTO R-2009 R.4.A 2.1 VALVOLA INTERCETTAZIONE COMBUSTIBILE CERTIFICATO DI TARATURA ISPESL R.4.A 2.1 VALVOLA DI SCARICO TERMICO CERTIFICATO DI TARATURA ISPESL R.4.A 2.1 VASI DI ESPANSIONE CERTIFICATO CE ATTREZZATURE A PRESSIONE R.4.A 2.2 TERMOSTATO DI BLOCCO CERTIFICATO DI RISPONDENZA PROTOTIPO R.2.B.2 LIVELLOSTATO DI MINIMA CERTIFICATO DI RISPONDENZA PROTOTIPO R.2.B.2 NOTA: Per tutti i componenti di nuova installazione conservare il certificato di omologazione e riporlo nell'apposita cassetta porta documenti, in quanto da presentare al funzionario ISPESL in sede di collaudo. In caso di smarrimento del certificato il componente dovrà essere sostituito. ISOLAMENTO TERMICO DELLE TUBAZIONI. L isolamento termico delle tubazioni corrisponderà alle indicazioni della legge n. 10/91 e del DPR 412/93. Per tubazioni correnti in centrale termica gli spessori saranno il 100% dell Allegato B - DPR 412, pari a: CONDUTTIVITÀ (W/m C) DIAMETRO ESTERNO DELLA TUBAZIONE (mm) < 20 da 20 a 39 da 40 a 59 da 60 a 79 da 80 a 99 > Nella tavola grafica la scritta IS indica lo spessore (in mm) dell isolante, avente una conduttività di prova a

23 50 C (lambda) non superiore a 0,041 W/m C. RIFERIMENTI NORMATIVI PER LE PRESCRIZIONI DI SICUREZZA, ANTINCENDIO, RISPARMIO ENERGETICO ED IMPIANTI ELETTRICI. Il locale focolari, l'impianto di alimentazione del combustibile, l aerazione, gli apparecchi ed i bruciatori, i canali di fumo, i camini, l'impianto elettrico e le strutture edili sono conformi alle vigenti disposizioni di legge: a) per impianti elettrici: - Legge n. 186/68 - Norma CEI Norma CEI Norma CEI Norma CEI b) per combustibili liquidi (norme antincendio): - DLgs n. 152/06 - D.M c) per combustibili gassosi (norme antincendio): - D.M Legge n. 1083/71 - Norme UNI CIG - D.M d) per la sicurezza: - D.M. 37/08 - DLgs n. 81/08 e) per il risparmio energetico: - Legge n. 10/91 - DPR n. 412/93 - D.M DPR n. 551/99 - DLgs n. 192/05 e s.m.i. Alla fine dei lavori l installatore ha rilasciato la dichiarazione di conformità ai sensi del D.M. 37/08, completa degli allegati obbligatori in 5 copie (n.1 per se stesso, n.1 per l utente, n.1 per il distributore e n.2 per lo Sportello Unico dell edilizia del Comune). Sarà poi compito dello Sportello Unico inoltrare copia della dichiarazione alla Camera di Commercio.

24 4 - DATI COMPLEMENTARI ALLA RELAZIONE TECNICA (Circolare INAIL ) Il sottoscritto residente a tel. cell. iscritto all ordine / collegio della provincia di al numero. in qualità di progettista dell impianto, sotto la propria responsabilità e per quanto di propria competenza, DICHIARA che lo scarico dei tubi di sicurezza, delle valvole di sicurezza, delle valvole di scarico termico e delle eventuali valvole di intercettazione a tre vie, risulta ubicato in modo da non arrecare danni alle persone o alle cose in caso di intervento; che la distanza di dispositivi di protezione e sicurezza dall uscita del generatore non è maggiore dei valori previsti; che il bruciatore è azionato da motore monofase; che il bruciatore è azionato da circuito trifase e pertanto è attuata l indipendenza dei dispositivi di protezione mediante almeno due circuiti separati; che le valvole di intercettazione a tre vie non presentano posizioni di manovra in cui risultano completamente intercettate entrambe le vie di uscita oppure in cui una delle due vie sia completamente chiusa e l altra aperta solo parzialmente; che è comunque assicurata la libera circolazione dell acqua nel generatore tale da garantire il regolare intervento dei dispositivi di sicurezza e protezione; che, essendo il generatore di calore con bruciatore a gas del tipo atmosferico, ad aria aspirata, i due termostati di limitazione e blocco agiscono su due distinte elettrovalvole di intercettazione del gas, anche raggiungibili in un unico corpo valvola (ad esclusione dei generatori rientrati nella direttiva 2009/142/CE); che le caratteristiche del fluido che attraversa il circuito primario dello scambiatore (per gli scambiatori di calore di cui al punto 1.3 del cap. R.4.A), sono tali da assicurare la stabilità dello stesso (temperatura, pressione, tipo di fluido); che il vaso di espansione dell impianto a vaso aperto, i corrispondenti tubi di sicurezza e di carico, nonché quello di sfogo, sono protetti dall azione del gelo; che il vaso di espansione e il tubo di collegamento al generatore dell impianto a vaso chiuso, sono protetti dall azione del gelo; che nei casi previsti viene interrotto l apporto di calore in caso di arresto delle pompe di circolazione dell impianto a vaso chiuso; che la pressione del gruppo di riempimento non è superiore alla pressione di precarica del vaso (o dei vasi) tenuto conto del relativo carico idrostatico sul vaso stesso; che il volume del riscaldatore è pari a m³ che la pressione del riscaldatore è pari a bar che il diametro della valvola di sicurezza del riscaldatore è pari a mm data IL TECNICO Timbro e firma

25 D.M RACCOLTA R 2009 ex I.S.P.E.S.L. GENERATORE DI CALORE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA SOTTO PRESSIONE CON TEMPERATURA NON SUPERIORE A QUELLA DI EBOLLIZIONE A PRESSIONE ATMOSFERICA ELENCO DELLE FASI DELLA PRASSI OPERATIVA (lista di verifica) Utente Indirizzo, Comune Prov. n. pratica caldaia Riello potenza focolare 324 kw combustibile Metano vaso aperto Dip. ISPESL BARI A.S.L. di BARI PICCOLO Ing. UMBERTO - Studio Tecnico Via Bonavoglia, 13 - SANTO SPIRITO BARI

26 Si tratta di una lista di verifica che costituisce anche una guida per i vari adempimenti necessari per l'omologazione delle Centrali Termiche. E' importante che l'utente, o per esso l'operatore incaricato, provveda a tutti gli adempimenti previsti, fino al n.17 della lista di verifica, in quanto, diversamente, la Centrale Termica non risulterebbe in regola con le disposizioni di legge. Nella lista di verifica, per Esecutore si intende l'operatore che normalmente predispone gli elaborati, raccogliendo eventualmente le firme dei soggetti obbligati. Per l'identificazione dei titolari dell'obbligo, vedere il paragrafo delle istruzioni. data esecutore 1. Stesura del progetto della centrale termica Progettista 2. Domanda in carta bollata Progettista Richiedente (1) Modulo RD Modulo RR RR/Generatore RR/Circuiti Firma installatore Progettista Progettista Installatore 3. Invio al Dipartimento ex ISPESL (raccomandata A/R) Progettista 4. Risposta ISPESL al Richiedente con allegato bollettino di versamento ISPESL 5. Versamento bollettino Utente 6. Spedizione dell originale dell attestazione di versamento al Dipartimento ex ISPESL (raccomandata A/R) Progettista o Installatore 7. Risposta esito esame del progetta al Richiedente ISPESL Esito (2) Motivi dell esito negativo 8. Esecuzione lavori inizio Installatore 9. Raccolta delle dichiarazioni dell installatore e delle certificazioni di caldaie e dispositivi di sicurezza e di protezione, ai sensi del cap. R.4.A termine Installatore Direttore lavori 10. Verifica a cura del direttore dei lavori della corretta esecuzione e della documentazione fornita, di cui al punto 9, ai sensi del cap. R.4.A Direttore lavori 11. Domanda di omologazione dell impianto in carta bollata a nome del Richiedente con allegate copie del libretto degli eventuali vasi di espansione chiusi con capacità > 25 dm³ 12. Risposta ISPESL. al Richiedente con allegato bollettino di versamento Direttore lavori o Utente o Installatore ISPESL 13. Versamento bollettino Utente 14. Spedizione dell originale dell attestazione di versamento al Dipartimento ex ISPESL (raccomandata A/R) Direttore lavori o Utente

27 15. Visita di verifica a cura dei tecnico ISPESL. Alla visita è opportuno siano presenti l'installatore, l'utente e il Direttore Lavori. All'atto della visita bisogna consegnare al tecnico I.S.P.E.S.L. la documentazione di cui al punto 9 Esito (2) Motivi dell esito negativo 16. Rilascio del certificato di omologazione (libretto matricolare) 17. Domanda in carta semplice per la verifica periodica. (Da presentare, per conto dell'utente, a cura del Direttore Lavori subito dopo il rilascio del certificato di omologazione). 18. Controlli periodici - ogni 5 anni a cura dell'a.s.l Controllo A.S.L. Esito (2) Motivi dell esito negativo 18.2 Controllo A.S.L. Esito (2) Motivi dell esito negativo 18.3 Controllo A.S.L. Esito (2) Motivi dell esito negativo data esecutore ISPESL ISPESL Direttore lavori A.S.L. A.S.L. A.S.L. (1) (2) Indicare chi è il richiedente, scegliendo tra: Progettista, Installatore o Utente. Indicare se l esito è stato positivo o negativo.

28 MARCA DA BOLLO Spett.le INAIL Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento di BARI via Corso Trieste, Bari (BA) OGGETTO: Richiesta di verifica ai sensi dell'art. 22 del D.M. 01/12/75. Impianto di riscaldamento ad acqua calda matricola UTENTE: VIA, COMUNE: PROV. CAP Il sottoscritto, titolare/legale rappresentante (o installatore in nome o per conto) della ditta, con sede sociale nel comune di () in via,, tel., fax P.IVA/CF Codice Cliente INAIL visto il parere favorevole dell esame preventivo del progetto rilasciato da codesto ufficio in data, CHIEDE il sopralluogo per la verifica dell impianto di riscaldamento matricola ISPESL installato nel Comune di via n. Elenco dei vasi di espansione facenti parte dell impianto e soggetti a verifica di primo impianto ai sensi dell art. 4 del D.M. 329/04. N Fabbricante N fabbrica PS (bar) TS ( C) Volume (litri) Categoria

29 Referente da contattare per il sopralluogo Sig. Cell. In attesa di riscontro, porge distinti saluti. tel. Località e data, 11/09/2015 Timbro e firma Allegati: Fotocopia della prima pagine del libretto matricolare ISPESL del vaso chiuso, oppure copia della dichiarazione di conformità e delle istruzioni operative rilasciate dal costruttore, per apparecchi costruiti secondo Direttiva 97/23/CE. (Per attrezzature non escluse ai sensi dell art. 2 del D.M. 329/04) Dichiarazione del tecnico qualificato, ai sensi di quanto previsto dal Fasc. R.4.A della Raccolta R. Le copie delle Dichiarazioni di conformità secondo DM 37/2008, relative alle parti idrauliche ed elettriche.

30 D.M RACCOLTA R 2009 ex I.S.P.E.S.L. GENERATORE DI CALORE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AD ACQUA CALDA SOTTO PRESSIONE CON TEMPERATURA NON SUPERIORE A QUELLA DI EBOLLIZIONE A PRESSIONE ATMOSFERICA DOCUMENTAZIONE DA CONSEGNARE AL TECNICO I.S.P.E.S.L. (all atto della verifica omologativa dell impianto di riscaldamento) Utente Indirizzo, Comune Prov. n. pratica caldaia Riello potenza focolare 324 kw combustibile Metano vaso aperto PICCOLO Ing. UMBERTO - Studio Tecnico Via Bonavoglia, 13 - SANTO SPIRITO BARI

31 A DICHIARAZIONE DEL TECNICO QUALIFICATO (INSTALLATORE RESPONSABILE) Il sottoscritto residente a () ai sensi del capitolo R.4.A, punto 2. DICHIARA CHE 1. le capacità dell impianto e del vaso di espansione sono quelle dichiarate nel progetto approvato; 2. gli scarichi dei dispositivi di sicurezza avvengono senza arrecare danno a persone o cose; 3. i dispositivi di interruzione dell apporto di calore per regolazione e per blocco sono funzionalmente indipendenti tra loro; 4. gli elementi sensibili dei termostati di regolazione e di blocco, installati sulla tubazione di uscita del generatore di calore, sono posizionati in modo che la temperatura del generatore stesso non superi i limiti stabiliti; 5. i vasi di espansione non sono soggetti al gelo o ne sono protetti; 6. per i generatori di calore modulari la circolazione è conforme alle prescrizioni di cui al punto R.3.F punto 3 della Raccolta R2009; 7. il tubo di sicurezza è conforme in ogni sua parte al disegno schematico definitivo dell impianto; 8. I tubi di sicurezza, di troppo pieno e i tubi di sfogo non sono soggetti al gelo o ne sono protetti. data 11/09/2015 IL TECNICO firma

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