Università degli studi di Teramo Facoltà di Medicina veterinaria. Caratteristiche dell impresa agraria e valutazione dei suoi risultati

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1 Università degli studi di Teramo Facoltà di Medicina veterinaria Caratteristiche dell impresa agraria e valutazione dei suoi risultati Corso di Economia delle Produzioni Zootecniche Dott. Marco Gaito Anno Accademico 2015/2016

2 I fattori produttivi L economia agraria quantifica i fattori di produzione per individuarne le caratteristiche e valutare il loro valore in relazione al contributo che è in grado di apportare ai risultati d impresa. Conoscere i fattori produttivi permette da un lato di effettuare correttamente le scelte di investimento e produzione, dall altro di valutare i risultati che l impresa è in grado di ottenere.

3 Il capitale dell impresa agraria Classificazione componenti del capitale Es: Composizione del capitale di una società che svolge attività di conduzione dei terreni

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5 Capitale lordo Capitale lordo: 1) Capitale circolante: componenti che fluttuano nell esercizio amministrativo 2) Capitale fisso: componenti che concorrono a formare la struttura dell impresa

6 Capitale circolante: fattori a logorio totale Liquidità immediate Liquidità differite Capitale indifferenziato Capitale disponibile Rimanenze Capitale differenziato

7 Capitale fisso: fattori a logorio nullo/parziale Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni immateriali Capitale immobilizzato Immobilizzazioni finanziarie

8 Capitale di terzi Debiti a breve Debiti medio/lungo

9 Componenti indifferenziate del capitale circolante Liquidità immediate: Cassa, C/C postali e bancari, titoli di pronta negoziazione (BOT CCT) Liquidità differite: Crediti vs clienti, cambiali attive, crediti erariali, previdenziali, altri crediti.

10 Componenti differenziate del capitale circolante Rimanenze: 1. Fattori a logorio totale acquistati e non utilizzati: materie prime o mezzi tecnici, sementi, concimi, mangimi integrativi. 2. Fattori a logorio totale prodotti dall impresa: foraggi per l alimentazione, sementi di produz. Aziendale, paglia per lettime. Dove si hanno allevamenti, in genere di bovini è sempre rilevante uno stock di tali prodotti come il fieno, gli insilati, i lettimi, ed il letame

11 Componenti differenziate del capitale circolante 3. Prodotti ottenuti durante gli esercizi precedenti e non ancora venduti 4. Attività che non hanno ancora completato il ciclo di produzione: anticipazioni colturali, bestiame all ingrasso a cavallo di 2 esercizi amministrativi

12 Componenti differenziate del capitale fisso Immobilizzazioni materiali: 1. Terreni: Superficie totale e SAU 2. Miglioramenti fondiari: fabbricati vari, piantagioni, serre, impianti di irrigazione 3. Bestiame in allevamento: fattrici, capi da rimonta, maschi per riproduzione 4. Macchinari: trattrici, attrezzature

13 Componenti differenziate del capitale fisso 5. Impianti: impianti zootecnici (sala mungitura, refrigerazione ) altri impianti 6. Macchine e mobilio per ufficio

14 Componenti differenziate del capitale fisso Immobilizzazioni immateriali 1. Spese di impianto e avviamento 2. Interessi passivi da ammortizzare 3. Spese di studio e ricerca 4. Spese di pubblicità 5. Brevetti Marchi

15 Componenti differenziate del capitale fisso Immobilizzazioni finanziarie 1. Partecipazioni e titoli 2. Cauzioni 3. Crediti a medio e lungo termine 4. Altri crediti

16 Componenti differenziate del capitale fisso Finanziamenti di terzi 1. Debiti di funzionamento: debiti vs fornitori e scoperti di c/c 2. Debiti di finanziamento: crediti concessi per la conduzione per la dotazione delle scorte e componenti relative al capitale fondiario prestiti a medio lungo termine, mutui 3. Fondi accantonati: TFR per dipendenti, fondi per adempimenti previdenziali

17 Principi di valutazione del capitale Valore di acquisto o d impianto Valore di costo Valore presumibile di vendita Valore attuale: valore scontato

18 Criteri utilizzati per le componenti del capitale Terreni (logorio nullo): valore di acquisto Miglioramenti fondiari (logorio parziale): valore attuale Bestiame in allevamento (logorio parziale): Valore attuale Altre componenti dei capitali fissi (logorio parziale): valore attuale Materie prime acquistate (logorio totale): valore d acquisto Materie prime di produzione aziendale (logorio totale): valore di costo Prodotti finiti e sottoprodotti:valore presumibile di vendita Prodotti in corso di lavorazione: valore di costo

19 Determinazione del capitale netto Dall assegnazione dei valori alle componenti del capitale lordo e di terzi si è in grado di ricavare il capitale netto.

20 Fonti e impieghi Un modo per rappresentare il capitale d impresa è quello che fa corrispondere alle fonti di finanziamento gli impieghi. Uso dei margini nell analisi finanziaria della situazione patrimoniale dell impresa.

21 MARGINE DI TESORERIA MT=Disponibilità liquide debiti a breve Serve ad esprimere la capacità dell impresa di finanziare la propria attività con la liquidità a disposizione una volta saldati i debiti a breve. Evidenzia quanto capitale indifferenziato è disponibile per finanziare l attività.

22 Margine di disponibilità MD = Disponibilità totali (liquidità + rimanenze) Debiti a breve Esprime la capacità dell azienda di finanziare l attività facendo uso anche delle rimanenze Viene detto anche capitale circolante netto: capitale circolante lordo - debiti a breve

23 Margine di struttura MS = Capitale netto valore delle immobilizzazioni. Se il MS < 0 Indica la quota di capitale fisso finanziata in proprio Se il MS > 0 Indica l entità del circolante coperta da capitale netto

24 Esempio del libro Calcolo di: 1. capitale netto 2. Margine di tesoreria 3. Margine di disponibilità 4. Margine di struttura

25 Determinazione delle quote di ammortamento I fattori a logorio parziale sono usati per più esercizi, quindi il loro costo di acquisizione deve essere ripartito su più esercizi Per risalire al valore attuale o residuo dei fattori a logorio parziale si devono sottrarre dal valore a nuovo del bene, le quote di ammortamento maturate. L ammortamento è il processo di ripartizione di un costo a carico di più esercizi. La quota di ammortamento è la frazione del costo pluriennale che si pone a carico dell esercizio, quale componente negativo del reddito relativo; nei riguardi del capitale è una quota sottrattiva.

26 Quota di ammortamento Stima monetaria della misura in cui il capitale si è consumato od usurato durante un periodo (deprezzamento). Obiettivo: ricostituire un importo monetario che consenta l acquisto di un capitale fisso sostitutivo di quello consumato (quota di reintegrazione) Cause del deprezzamento Senescenza (usura per l uso) Obsolescenza (superamento dovuto al progresso tecnologico) Inadeguatezza tecnica (cambiamento dei programmi produttivi che rende necessario acquisire nuove attrezzature) Procedura di ammortamento lineare V(0) = valore a nuovo (prezzo di acquisto) V(1) = Valore residuo (di realizzo) n = numero di anni di vita di utilizzazione (durata presunta) Quota = (V(0)-V(1))/n Valore attuale bene durevole: Valore acquisto somma quote di ammortamento (Fondo ammortamento) Nel caso del capitale bestiame in allevamento: quota di rimonta

27 Caratteristiche specifiche dell az. zootecnica

28 L azienda e l impresa agraria (1) Azienda e Impresa sono concetti che non vanno confusi Azienda agricola: complesso di fattori produttivi utilizzati dall imprenditore agricolo per svolgere la propria attività (art c.c.) In passato, agricoltore era anche proprietario della quasi totalità di fattori produttivi quindi obiettivo era quello di garantire un adeguata remunerazione dei fattori produttivi (gestione economica efficiente). Attenzione rivolta alle soli componenti economiche e non patrimoniali Nasce economia dell azienda agraria: obiettivo = valutazione dei fattori produttivi (ossia dell azienda agraria) e analisi distribuzione reddito prodotto fra i fattori produttivi; strumento di valutazione: bilancio economico Con il tempo l agricoltore ha iniziato ad acquisire fattori produttivi utilizzando capitale di terzi. Obiettivo è divenuto quello di garantire una adeguata gestione economica-finanziaria-patrimoniale. L attenzione si è riversata anche sulle componenti patrimoniali. Nasce economia dell impresa agraria: obiettivo = valutazione gestione globale dell impresa; strumento di valutazione: stato patrimoniale + conto economico

29 Impresa agricola: L azienda e l impresa agraria (2) Decreto Legislativo 228/2001 "Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57 "E' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell' attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge". Art codice civile: sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano l attività professionale organizzandola prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia

30 Attività di allevamento Allevamento di bestiame definito come: (Decreto legislativo 228/2001) Attività diretta alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso di carattere animale, che utilizza o può utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine (Sentenza 1245 Corte di Cassazione 17 maggio 1966) Attività che consiste in una serie di operazioni: Alimentazione Assistenza e cura Accrescimento corporeo Riproduzione e miglioramento

31 Attività di allevamento Allevamento è attività di impresa agricola Ma vale per tutti i tipi di allevamento? Sentenza Corte di Cassazione 15 maggio 1972: impone che per definirsi attività agricola è necessario un collegamento fra allevamento e attività agricola Quindi allevamento senza terra o allevamento in presenza di un fondo con finalità accessorie non può definirsi attività agricola ma commerciale Quali parametri per valutare il grado di collegamento fra allevamento e terra? DPR 597/73 (art. 28, 51): allevatori svolgono attività agricola ai fini fiscali se producono in azienda almeno il 25% dei mangimi destinati all alimentazione Sentenza Corte di cassazione n luglio 1991: non vi è attività di allevamento qualora bestiame acquistato e rivenduto entro uno spazio di tempo troppo breve (fondo = area di sosta) Pertanto, allevamento è definibile tale nonché attività agricola se anzitutto esiste un fondo utilizzato per fini agricoli, se fondo non è area di sosta e infine se 25% mangimi di provenienza interna

32 Classificazione degli allevamenti (1) Allevamenti classificabili in base a: Specie e razza Bovini (vitelli e vitelle, torelli, tori, vacche, buoi) Ovini Caprini Suini Equini (cavalli, asini, muli e bardotti) Avicoli (polli, galline, tacchini, oche, anatre, faraone) Altri (conigli, selvaggina, ecc..) Finalità Da reddito Da lavoro (ormai in disuso per via della meccanizzazione) Produzioni da conseguire Esempi: latte, carne, o uova o gli stessi animali (linea vacca-vitello in cui il latte è sacrificato alla alimentazione del vitellino) Sistemi di allevamento Metodi di detenzione degli animali Ciclo di produzione

33 Classificazione degli allevamenti (2) Sistemi di allevamento Allevamenti di tipo intensivo (animali allevati in spazi angusti) Obiettivo: massimizzazione del profitto Fattore politico incentivante la diffusione del sistema di allevamento: PAC (prezzi garantiti>prezzi di mercato) Vantaggi Maggiori controlli alimentari ( produttività) Maggiore possibilità di meccanizzazione (risparmio di costi di manodopera) Svantaggi Rapida diffusione di malattie data la vicinanza fra gli animali (utilizzo massiccio di antibiotici => aumento resistenza di germi e batteri ai medicinali anche nell uomo; abbattimento capi => perdite di reddito) Aggressività (adozione pratiche mutilative come il debeccaggio dei polli, taglio delle corna) Maggiore stress (aumento tasso mortalità) da ambiente confinato ( produttività) Maggiori costi fissi legati alla stabulazione e macchinari Inquinamento ambientale legato allo smaltimento dei reflui Gli allevamenti di tipo intensivo sono stati per lungo tempo associati all utilizzo di tecniche di produzione potenzialmente dannose per la salute umana Utilizzo di farine animali o sangue (ricchi di proteine) per produttività (diffusione di epidemie e danni alla salute umana) Utilizzo di ormoni della crescita (danni alla salute umana) Allevamenti di tipo estensivo (animali tenuti in condizioni il più possibile naturali con ampi spazi a disposizione) Obiettivo: tradizione, benessere degli animali e qualità Vantaggi Probabilità minore di diffusione epidemica legata alla distanza fra gli animali No aggressività No stress Minori costi fissi Prodotto più genuino No problema smaltimento deiezioni (integrazione allevamento-agricoltura) Svantaggi Minori controlli alimentari ( produttività) Minore consistenza del bestiame (minori ricavi)

34 Classificazione degli allevamenti (3) Metodi di detenzione degli animali Allevamento allo stato semibrado o semiconfinato Animali tenuti alcune ore della giornata o alcuni periodi dell anno all aperto, per il resto in ricoveri molto semplici (per razze più rustiche e quelle di scarso valore produttivo per le quali è necessario contenere i costi di investimento) Allevamento a stabulazione libera Metodo che permette gli animali di muoversi con più libertà perché non vincolati da catene o collari Prevede una zona di riposo (lettiera o box - cuccetta individuale - dimensionata in modo da permettere di coricarsi) e una zona di alimentazione coperte e contigue fra loro Stabulazione libera all aperto variante volta a ridurre i costi fissi legati ai ricoveri che sostituisce la zona di alimentazione con una mangiatoia all aperto con tettoia Feed Lots variante volta a contenere i costi fissi che prevede spazio all aperto delimitato da recinzione, con mangiatoia Grande diffusione negli ultimi anni specie per allevamenti bovini da latte (minori costi di produzione e maggiori rese produttive delle vacche) Allevamento a stabulazione fissa Allevamento stallino che prevede la detenzione per l intero ciclo di allevamento in ricoveri Fissaggio degli animali può essere Alla posta (parte anteriore mangiatoia ed abbeveratoio, parte posteriore cunetta per la raccolta delle deiezioni) Generalmente nelle grandi stalle, corsia centrale di foraggiamento per il transito di mezzi meccanici costituiti da carri miscelatori o carri distributori del foraggio trinciato o dell unifeed. In box (individuali per soggetti malati o in gestazione o collettivi per animali in fase di svezzamento o di ingrasso)

35 Classificazione degli allevamenti (3) Ciclo di produzione (periodo di completamento di un dato processo produttivo) Ciclo chiuso capi giunti a fine ciclo sostituiti da altri nati e cresciuti all interno dello stesso (rimonta interna); ciclo chiuso completo: alimentazione proveniente dall interno dell azienda; letame riutilizzato per concimazione Ciclo aperto ciclo aperto all ingrasso quando i capi vengono introdotti ad un certo limite di peso o di età (acquistati dall esterno) e portati sino a fine ciclo; ciclo aperto a riproduzione quando vengono allevati capi destinati ad essere venduti prima della fine del loro ciclo. ciclo aperto completo: alimentazione proveniente dall esterno dell azienda; problema smaltimento dei reflui

36 La rimonta Pratica che consiste nella graduale sostituzione di capi ormai invecchiati con giovani soggetti Obiettivo: mantenere costante nel tempo la consistenza numerica del bestiame Esterna: acquisto di capi presso altre aziende (es. manze gravide di alta genealogia e garantite) Metodo in grado di assicurare la maggiore regolarità della produzione e il mantenimento della consistenza di stalla Interna: soggetti nati nell azienda stessa Metodo più incerto (tasso di mortalità 15-20%, possibilità di aborti, mancato ingravidamento) Confronto fra le metodiche difficile Analisi di convenienza economica: raffronto fra costo di acquisto capo sul mercato e costi di produzione di capi giovani allevati internamente (manodopera, spese ricovero, spese alimentazione, ecc..) Quota di rimonta esprimibile in termini monetari e fisici (a) Quota di rimonta (costo) = (V(0) V(1)) /n V0 = valore capo giovane (es. manza gravida) V1 = valore capo a fine carriera (o alla riforma quando si assiste ad un calo della efficienza riproduttiva) n = numero di anni di permanenza in azienda Valore bestiame = Valore di acquisto Fonda di Rimonta (somma quote) (b) Quota di rimonta = quota di soggetti da sostituire ogni anno Negli allevamenti bovini da latte, generalmente pari a 1/5 = 20% (ogni 5 vacche se ne sostituisce una; carriera produttiva = 5 anni; su 5 vacche, 1 è giunta a fine carriera e va rimpiazzata)

37 (ricoveri per bestiame, ) (vigneti, frutteti, ecc..) (impianti irrigazione, serre) (livellamenti, drenaggi) Scorte morte Scorte vive Rimanenze di materie prime e prodotti finiti (vendibili o reimpiegabili come fattori produttivi) Quota di capitale indifferenziato impegnato per l intera durata dell esercizio amministrativo nell attività caratteristica dell azienda

38 Il capitale Bestiame Ai fini dell analisi economica, individuare: Specie, razza, tipo di allevamento, indirizzo produttivo, numero di soggetti presenti distinti per categoria, peso ed età Fabbisogni alimentari (differiscono a seconda del tipo di animale) Razionamento alimentare (combinazione ottimale di alimenti) Valore (prezzo di mercato): corretto per tenere conto del grado di deprezzamento Consistenza complessiva del bestiame Carico di bestiame mantenibile con la produzione foraggera interna

39 La consistenza del bestiame (1) La consistenza si misura generalmente in UBA = Unità bovine adulte Bovini di età superiore ai 2 anni (equini oltre 6 mesi) = 1 UBA Gli altri animali vengono convertiti in UBA utilizzando un apposito coefficiente di conversione TOT _ UBA capii* coeff i 1 TOT_UBA / SAU = indice di densità dell'allevamento n i

40 La consistenza del bestiame (2)

41 Metodo UF-FN Carico di bestiame mantenibile (1) Definito in termini di quintali di peso vivo (1) Trasformare quintali di foraggio producibile in UF (2) Trasformare UF in fieno normale (3) Trasformare fieno normale in quintali di peso vivo (4) trasformare quintali di peso vivo in numero capi mantenibili Indichiamo con: UF = unità foraggere unità di misura del valore energetico di un foraggio 1 UF = potere nutritivo di 1 kg di orzo o 2,5 Kg di fieno normale 40 UF = 1 q di fieno normale TUF = (UF contenute nel foraggio) * quintali di foraggio Indichiamo con: QFN = quintali di fieno normale disponibile in un anno (fieno di buon prato polifita asciutto) QFN = TUF / 40 QPV = QFN / (quintali fieno normale consumati in un anno per quintale di peso) Una vacca consuma in un anno 15 volte il suo peso in fieno normale, un vitello all ingrasso ne consuma 12, una vacca nutrice 11 Numero bovini adulti mantenibili = QPV / peso medio Grado di autosufficienza alimentare: rapporto fra QFN derivante dalla produzione interna e QFN necessaria ad alimentare il bestiame presente in azienda (quintali di peso * QFN consumata per quintale di peso) Se >= 25% allora attività allevamento è attività agricola Grado di dipendenza dal mercato = 1 grado di autosufficienza alimentare

42 Carico di bestiame mantenibile (2) L azienda ordinaria pratica la rimonta interna (alleva vitelle e manze per destinarle alla sostituzione di vacche da riforma) In linea di massima, tasso di rimonta varia dal 12% (in una stalla di bovine di razza da carne) al 25% (in un allevamento intensivo di frisone) Pertanto il numero di vacche adulte va ridotto per tenere conto dei capi da rimonta ES: 70 vacche da latte. Ammettendo una durata media di 5 anni (18-22 mesi di vita primo parto) ogni anno devono essere sostituite 70bovine/5anni = 14bovine. Le 14 vacche devono essere sostituite da 14 manze, queste da 14 manzette e a loro volta da 14 vitelle

43 Il capitale Prodotti di scorta per fini zootecnici Prodotti conservati e destinati all alimentazione animale, stabulazione, produzione foraggera per alimentazione animale e concimazione di terreni destinati alla produzione foraggera per alimentazione animale Capitale circolante (Rimanenze finali) (a) Foraggi e lettimi di scorta Mangimi e lettimi prodotti in azienda durante un annata agraria e conservati sotto varie forme (fieno, fieno-silos, erba-silos, paglia, ecc..) allo scopo di poter sopperire alle necessità alimentari del bestiame durante i mesi del successivo ciclo produttivo in cui non si disporrà di foraggi freschi e di lettimi di nuova produzione L ammontare di foraggi e lettimi da accantonare all inizio dell annata agraria dipende da: Fabbisogni alimentari del bestiame Lunghezza del periodo durante il quale occorre mantenere il bestiame con foraggi di scorta Nel caso di lettimi, tipo di stabulazione praticato Stabulazione fissa (3 quintali di lettime per quintale di peso vivo) Valutazione economica di foraggi e lettimi in base a: prezzo di mercato Costo di produzione valore di surrogazione (valore di mercato del bene in grado di surrogare il bene da stimare) (b) Sementi di scorta Semi prodotti in azienda e destinati al reimpiego per produzione foraggera a fini zootecnici (sempre meno diffusi per acquisto di semi selezionati o ibridi). Valutazione al prezzo di mercato. (c) Letame di scorta Utilizzato per concimazione di terreni. Valutazione al prezzo di mercato o valore di surrogazione (concimi chimici) (d) Latte di scorta Latte sacrificato all alimentazione animale. Valutazione al prezzo di mercato.

44 Il Lavoro Risorse umane impiegate nel processo produttivo Distinguiamo: Lavoro manuale (salario) Lavoro direttivo (stipendio) Distinguiamo: Imprenditori-lavoratori agricoli Piccoli imprenditori titolare che svolge lavoro manuale e direttivo Imprenditori capitalisti titolare che svolge solo lavoro direttivo Lavoratori agricoli Dirigenti (tecnici e amministrativi) lavoro direttivo Impiegati (tecnici e amministrativi) lavoro direttivo Operai lavoro manuale A tempo indeterminato (OTI) Specializzati super, specializzati, qualificati super, qualificati, comuni A tempo determinato (OTD) Specializzati super, specializzati, qualificati super, qualificati, comuni

45 Il Lavoro manuale (1) Lavoro manuale nell impresa zootecnica Può essere svolto dall imprenditore o familiari (costo implicito) o manodopera esterna (costo esplicito) Il lavoro svolto nel settore zootecnico è distribuito in modo omogeneo nel corso dell anno (a differenza del settore coltivazioni)

46 Il lavoro manuale (2) Secondo contratto di lavoro per operai agricoli, tipologie di lavoratori sono: Bergamino (operaio qualificato nei primi due 2 anni, poi specializzato) Cura, governo e custodia del bestiame Mungitura mucche previo lavaggio mammelle Tutti i lavori di stalla Assistenza ai parti Sorveglianza periodo di fecondità e aiuto accoppiamento Preparazione e trasporto razione di mangimi Sistemazione letamaio Pulizia impianti mungitura Responsabile degli allevamenti Sceglie e applica programmi di alimentazione Conosce la sintomatologia delle più frequenti malattie Provvede alle cure e all igiene Manzolaio (operaio non qualificato addetto al foraggiamento) Casaro (nel caso di imprese zootecniche di produzione latte) Operazioni di lavorazione del latte Macellaio banconista (nel caso di imprese zootecniche di produzione carne con spaccio aziendale) Macellazione, taglio, confezionamento e vendita carne Se costo implicito, può essere valutato in base al salario di mercato Se costo esplicito, valutato in base ai valori contabili

47 Il lavoro manuale (3) Quantità di lavoro umano manuale nell allevamento bovino (ore per capo adulto e per anno) Specie di bestiame Sistema di allevamento Grado di meccanizzazione Ore di lavoro Bovino Stabulazione fissa Basso Medio Elevato Stabulazione libera Basso Medio Elevato Fonte: Porciani

48 Lavoro intellettuale Attività svolta da imprenditore o familiari (costo implicito - piccole imprese) o da soggetti esterni (costo esplicito - direttore amministrativo, impiegato contabilità, ecc..) Attività intellettuali secondo economia agraria Direzione Sorveglianza Amministrazione A cui si aggiungono: Pubbliche relazioni Partecipazioni a convegni e seminari Attività di marketing, ecc Nel caso di costi impliciti, valutato generalmente come 3-6% della PV (ipotesi di proporzionalità rispetto al volume di affari) Nel caso di costi espliciti, valutato in base ai valori contabili

49 Classificazione imprese agricole in base a fattori produttivi (1) Tipologie di imprese agricole Imprese individuali La figura dell imprenditore è unica Contadine (o coltivatrici) Lavoro manuale e intellettivo è conferito dall imprenditore e/o famigliari Generalmente sono piccole aziende Si distinguono in aziende autonome o stabili (tutta la manodopera familiare è impegnata) e aziende non autonome o precarie (eccedenza lavoro familiare perché fondi piccoli o aziende in terreni marginali che non consentono ordinamenti intensivi, dette anche aziende part-time ) Distinte in aziende che esercitano attività su terra propria (proprietà coltivatrici), su terra altrui (affittanze coltivatrici), miste (integrano affitto e proprietà) Capitalistico-contadine Oltre al lavoro manuale familiare, si ricorre alla manodopera esterna salariata Lavoro intellettivo svolto dall imprenditore e/o soggetti esterni Generalmente sono medie aziende Distinte in aziende che esercitano attività su terra propria (proprietà capitalisticocontadine), su terra altrui (affittanze capitalistico-contadine), miste (integrano affitto e proprietà) Capitalistiche Lavoro manuale assunto all esterno Lavoro intellettivo svolto dall imprenditore e/o soggetti esterni Generalmente sono grandi aziende Distinte in aziende che esercitano attività su terra propria (proprietà capitalistiche), su terra altrui (affittanze capitalistiche), miste (integrano affitto e proprietà) Imprese collettive Gruppo di imprenditori

50 Classificazione imprese agricole in base a fattori produttivi (2) Le imprese collettive Costituiscono il sistema delle società Art cc: due o più persone che conferiscono beni o servizi per l esercizio in comune di una attività economica allo scopo di dividerne gli utili Società semplice (non esercita attività commerciale; attività agricola, professionale in forma associata, gestione di proprietà mobiliare e immobiliare; responsabilità dei soci illimitata e solidale) Società commerciale (esercita attività commerciale: attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi; attività intermediaria nella circolazione di beni; attività di trasporto per terra, per acqua o per aria; attività bancaria o assicurativa; altre attività ausiliarie) Di persone La responsabilità dei soci nei confronti delle obbligazioni sociali è illimitata (soci rischiano i beni conferiti e in via sussidiaria il loro patrimonio individuale) e solidale (creditore può scegliere il socio sui cui rivalersi) In nome collettivo (snc), In accomandita semplice (sas) (accomandanti obbligati nei limiti del capitale conferito / accomandatari) Di capitali La responsabilità è limitata (risponde solo la società con il capitale conferito) A responsabilità limitata (srl) (quote sociali non sono azioni), per azioni (spa), In accomandita per azioni (saa) (accomandatari rispondono in modo illimitato e solidale e hanno potere amministrativo) Società cooperativa

51 Classificazione imprese agricole in base a fattori produttivi (3) Le imprese collettive (continua) Società cooperative (assimilate alle società di capitali) Possono svolgere attività agricola Perseguono uno scopo mutualistico (assicurare ai soci beni, servizi o occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose del mercato) e si fondono sul principio una testa un voto (potere decisionale non dipende dalle quote possedute). Scopo mutualistico: il guadagno del socio non si quantifica con l utile distribuito bensì in termini di maggiori costi di produzione per la cooperativa (derivanti dall acquisto di lavoro o materie prime a prezzi superiori a quelli di mercato) o minori ricavi di produzione per la cooperativa (derivanti per esempio dalla vendita di beni e servizi a prezzi inferiori a quelli di mercato). a responsabilità limitata (scrl) (risponde solo la società), a responsabilità illimitata (risponde prima la società e poi i soci con patrimonio individuale) A mutualità prevalente (iscritte in appositi Albi, godono di benefici fiscali) L attività è svolta prevalentemente a favore dei soci [Ricavi delle vendite ai soci / ricavi totali delle vendite] > 50% (Cooperative agricole) [Quantità di materie prime conferite dai soci / totale materie prime] > 50% Le prestazioni lavorative dei soci sono prevalenti rispetto alle altre di cui si avvale la cooperativa [Costo del lavoro dei soci / costo totale del lavoro] > 50% Non a mutualità prevalente

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