Arguello altitudine m. 661 Superficie: km² 5,04 Abitanti: 175 (nel 1961 abitanti 175) Municipio: v. Principale, 22 - tel. 0173/52.00.

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1 1 PIERO FRIGGERI - Comunità Montana di Bossolasco - Etnografia e Storia Arguello altitudine m. 661 Superficie: km² 5,04 Abitanti: 175 (nel 1961 abitanti 175) Municipio: v. Principale, 22 - tel. 0173/ Trattoria Bar: Circolo C.S.I. Prodotti locali: fagiolo bianco, frumento, mais, foraggi, cereali, patate, funghi Allevamenti del bestiame: bovini; ovini (pecora di Langa) Cenni storici: tutti gli stemmi comunali, in genere, hanno un loro nesso logico. Se nello stemma di Mombarcaro, vi è rappresentato il mare, si evince che da tale paese, si vede il Mar Ligure; per cui, se Arguello ha una barca nello stemma (e nessuno mi sa dare spiegazione), l etimologia di detto paese, potrebbe derivare, con molta fantasia, da Arg(o), ossia dalla barca degli Argonauti, con cui Giasone, partì per conquistare il vello d oro. In ogni caso, lo stemma con una imbarcazione, potrebbe dipendere che Arguello è posto in alto, per far intendere, da colui che ha progettato il disegno, che Arguello si sta dondolando come una barca in mezzo al mare blu (qui invece, in mezzo alla vegetazione verde!). Oppure, l etimologia può dipendere forse dal latino arcu(atus) (curvato ad arco, il che mi sembra che il paese ha un poco questa prospettiva); sempre dal latino, si desume, come s è detto prima, che Arg(us), è il costruttore della nave degli Argonauti, per cui è inteso che (Arcu[ellum]), naviga in un mare fatto di vegetazione. Secondo lo scrivente, non ci sono altre spiegazioni, all infuori che la nave, sia l emblema di qualche marchese, signore di Savona, il quale navigando nel Mar Ligustre, abbia imposto tale stemma nelle sue proprietà di Arguello. Ai piedi di una rocca, dove in un perimetro ben delimitato, si ergeva un castello (dei marchesi di Ceva), ora c è la chiesa parrocchiale degli Angeli Custodi, in stile barocco, del Gli archivi sono avari per detto paese, già denominato Arcuellum; certamente, sono andati distrutti dalle scorrerie dei predoni, o dalle varie invasioni che hanno martirizzato l Alta Langa. Nel 1026, vi dominavano i marchesi di Susa, Bosone e Guidone. Il territorio, già di marca aleramica, divenne proprietà del marchese Bonifacio del Vasto, del quale parlerò di continuo nella Banca-dati. Fu un grande condottiero, con una vita molto disordinata (tant è che fu scomunicato dalla Chiesa di Roma). Però, bisogna rimarcare, che è stato anche un grande stratega, dalle più incredibili alleanze, onde ingrandire il suo immenso regno. Faceva donazioni a monasteri, a chiese, a vescovi, onde ingraziarsi così il clero. Il 5 novembre 1125, in Costigliole d Asti, nominò eredi i suoi figli: Manfredo, Ugone, Guglielmo, Anselmo, Enrico, Bonifacio Minore e Ottone (i figli Tete e Pietro erano già morti). Bonifacio del Vasto muore nel Avviene così la divisione, con atto notarile, dei figli del grande condottiero, in Savona, il 22 dicembre Ad ogni erede, viene dato il territorio spettante, per cui Arcuellum, spettò a Bonifacio Minore, primo marchese di Cortemilia (era il sesto figlio e portava lo stesso nome del padre). Il feudo, appartenne ai Carretto, prima del 1259, poiché in tale data, subentrarono gli Angioni. Nel 1282, segue le sorti dei marchesi del Monferrato, sino al 1324 circa, quando in Arguello subentrano gli Acaja. Ai Carretto di nuovo, prima che inizi il Ai Savoia, passò nel 1713, con la pace di Utrecht, sotto Vittorio Amedeo II. Il castello di Arguello è stato eretto nel sec. XIII dal Comune di Alba, ma investito alla casata dei Carretto. Del maniero sono rimasti pochi ruderi, che documento in pagine seguenti.

2 2 La chiesa dei Santi Angeli Custodi, è del sec. XVIII (1705). Dai documenti storici sappiamo che prima di tale data, al posto della chiesa, vi era il castello dei marchesi di Ceva. La parrocchiale, in stile barocco, ha il vanto di essere ben tenuta da tutti i borghigiani. Gli affreschi interni, sono morbidi nei colori, che danno, a chi entra nella chiesa, la sensazione piacevole di stare a casa propria. Dipinto dell Angelo custode, che si trova nella parrocchiale sopraccennata. La firma (sembra) di Boero (1923), che ha operato nella parrocchiale di Cafasse (Torino), nel Peccato, che di simili pittori, non si abbiano notizie, per una descrizione più accurata. L attento osservatore, noterà che l angelo, che tiene per mano il pargolo, non posa il piede sul tronco, per cui l artista fa intendere che questa figura mistica, è un invisibile accompagnatore per il piccolo, il quale, sta attraversando il fiume (i pericoli della vita) e che il diavoletto alato (in basso a destra), non può disturbare i passi del bimbo.

3 3 L abside della parrocchiale. Interno della parrocchiale Santi Angeli Custodi.

4 4 La lunetta dei Santi Angeli. Peccato che il dipinto degli angioletti sia stato cancellato dal tempo. Dico peccato, perché le effigi sopra i portali delle chiese indicano a chi è dedicato il tempio. Sotto: particolare di un affresco che si trova accanto al coro. A destra: decorazione del coro.

5 5 Altro particolare dei piacevoli dipinti interni della chiesa. Sotto: acquasantiera che i ladri non sono ancora riusciti a portare via.

6 6 Il professor Bebbe Fenocchio di Arguello, attento alla storia del paese, mentre documenta un reperto. Sotto a sinistra: il ciborio dell altare. A destra: un porta-reliquie della chiesa.

7 7 Il Circolo Ca del Cucu, ritrovo degli abitanti di Arguello. Sotto a sinistra: l entrata dell ex canonica, chiusa in un piccolo cortiletto. A destra: un coppo con su scritto il nome dei padroni di casa, sostituisce la solita etichetta di ferro. Il postino non si deve strabuzzare gli occhi per individuarne il nome. L ingegnosità dei langaroli, l ho scritto tante volte, non ha confini.

8 8 Il ricordo dei propri Caduti in guerra è sempre sentito dalla popolazione langarola. Le case rurali di Arguello continuano a raccontare la storia della fatica dei langhetti.

9 9 Foto storiche (da ARGUELLO quattro case e una lunga storia ) Classe 1899: gli Alpini sono presenti. un bicchiere di vino, e poi tutti nei campi

10 10 Da una vecchia cartolina si notano i due campanili che hanno scandito la storia di Arguello San Frontiniano di sera. (Foto di Alessandro Fenocchio)

11 11 Antico dipinto che troviamo in S. Frontiniano. La Madonna con i Santi Rocco, Sebastiano e Giacomo (S. Giuseppe tiene in braccio il Bimbo). Dell antico castello dei marchesi di Ceva, sono rimaste conservate le pietre, che sono l unica testimonianza rimasta. La storia, a volte, è condensata in un mucchio di arenaria locale.

12 12 Il Circolo Culturale Ricreativo C.S. Ca dër Cucu, è sorto perché la popolazione di Arguello, vuole rivitalizzare la cultura dell antico, rivalutare ciò che in questi anni si è lasciato indietro, vuoi per abulia, vuoi per noncuranza, dei valori che sono le radici del proprio paese. Se vivi una vita senza sapere quali sono le tue origini, la tua vita è come un vegetale che cresce, ma non sa chi l ha piantato. Stele romana del I sec. d.c. (Foto di Beppe Fenocchio) Sulla porta d entrata dell antica chiesa di S. Frontiniano, è stata scoperta una stele romana. Ecco l iscrizione del I sec. d.c.: (sex)vir(o) AVG(ustali) MEMMI[a] SEX(ti) F(ilia) MAXSVMA VXSOR La moglie Memmia Massima, figlia di Sesto (ha preparato il sepolcro) per, seviro Augustale. Dedica approntata dalla moglie di un seviro augustale il cui nome si leggeva nella parte superiore della stele, andata perduta. I seviri augustali erano addetti all organizzazione degli omaggi in onore degli imperatori viventi e di predisporre la cultualità nei loro riguardi dopo la morte. Queste cerimonie si facevano in città: in questo caso ad Alba Pompeia, mentre nelle campagne di Arguello l ignoto individuo doveva avere proprietà fondiarie. La lapide è ora grappata nel municipio di Arguello.

13 13 Chiesa di S. Frontiniano, del sec. XIII. L edificio sacro è dedicato al predetto santo martire, appartenuto alla Legione Tebea. Frontiniano, è stato martirizzato il 23 ottobre del 311 d.c. (secondo alcuni storici, tra Alba e Roddi). La Legione Tebea, deriva da Tebaide (una zona desertica dell Alto Egitto), che fu il centro di vita anacoretica. Promotori di tale scelta di spiritualità, furono S. Paolo di Tebe, S. Antonio abate e dal IV sec. d.c., S. Pacomio, che istituì il sistema cenobitico, diffusosi in tutto l Egitto. Nell Alta Langa, non si conoscono edifici sacri intitolati al suddetto santo, fatta eccezione per Sinio, la cui parrocchiale è dedicata a S. Frontiniano. E evidente che Arguello e Sinio (paesi vicini dove è stato martirizzato Frontiniano), abbiano subito l influenza del suddetto santo. L attuale abside di S. Frontiniano. Da ciò che si nota nella foto, si può dedurre che la chiesa, ha subito una profonda modifica strutturale. Anche la finestra, molto bassa, rispetto alla porta, è stata aggiunta dopo. Si può pensare, che nel 1200, quando è stato eretto l edificio, l entrata dei fedeli, fosse a ponente. Una modifica simile, si può notare nella chiesa di S. Sebastiano, a Paroldo. Partendo dalla cappella, sino a raggiungere il borgo di Arguello, vi è ancora, nascosta dall erba, la strada con le pietre, tipo acciottolato. Sicuramente è la vecchia strada percorsa dai frati.

14 14 Interno della chiesa di San Frontiniano. Sotto: si nota un altra ristrutturazione della chiesa.

15 15 La lunetta di San Frontiniano, dove è stata trovata la stele romana. La lapide fungeva da architrave. L antichissima strada acciottolata, passaggio sia dei Romani (Via Magistra Langarum) e poi dei frati che hanno soggiornato in questo borgo, insegnando ai contadini a coltivare la terra, ma soprattutto hanno predicato il Vangelo.

16 16 A sinistra: quadro di S. Frontiniano, molto mal ridotto, dipinto su una stoffa assai leggera. Però, la sorpresa, si trova sotto S. Frontiniano, da cui spunta un altro disegno su tela (vedi foto a destra). Secondo il mio parere, il dipinto di S. Frontiniano, è una bella esecuzione, ma senza valore artistico. La tela sottostante, invece, potrebbe rivelare delle notizie interessanti. La torre di Arguello. La documentazione storica, è stata dipinta da un anonimo pittore, in un quadro che si trova alla destra dell abside di S. Frontiniano.

17 17 All interno di San Frontiniano, vi sono due tele assai antiche, che sarebbe utile pulirle adeguatamente, perché dai particolari che presento, sembrano molto belle ed eseguite con vera maestria pittorica. E ben deprimente vedere chiese e i loro dipinti, abbandonati all incuria generale. Qui di fianco, notiamo San Giovanni Battista, il cui volto espressivo, denota una tecnica veramente efficace. Il quadro completo, l Assunzione, per ora, non è documentabile, perché ha bisogno, prima, di essere pulito. Qui di lato abbiamo un altro particolare dell Assunzione. E interessante notare, intanto, che il quadro ha subito, secondo lo scrivente, una ritoccata da qualche pittore dilettante. Guardando l angioletto che sorregge la Madonna, si nota subito la mano del maestro, poiché è di una dolcezza sublime, mentre gli angeli in alto a sinistra (qui non sono presenti), sono orribili e dilettanteschi. Il santo, sotto il pozzo, potrebbe essere S. Giacomo. Un altra tela, entrando a sinistra, una Madonna con Santi, è assai interessante (è una tela antica, ma necessita di essere pulita ). Vi è rappresentato un S. Rocco, un S. Sebastiano, un S. Giacomo di Compostella e un altro santo che sorregge il Bambino.

18 18 La mini-cappella di San Giuseppe. Si trova sull antica strada che porta al paese di Arguello. La nostalgia di questi minuscoli templi è tanta. E il ricordo degli anni passati, quando le donne si fermavano a pregare per un loro caro che tornasse dalla guerra, oppure che il loro figlio guarisse da una malattia. Forse oggi ci siamo dimenticati di tutto ciò, ma è importante rivedere dette costruzioni, affinché i ricordi rimangano nella memoria.

19 19 Il dipinto delle sei dita (foto di Alessandro Fenocchio) Affresco che si trova nella mini-cappella di San Giuseppe. Come già descritto per altre iconografie, questi dipinti votivi, molto semplici nella loro arte e descrizione, sono i più significativi, perché rispecchiano un po l animo dei langaroli: il candore e la sincerità della loro indole. Però il pittore, che ha eseguito tale disegno, ha esagerato, perché nella mano di S. Giuseppe (che tiene un bastone), ha inserito sei dita: partendo dall indice rivolto in alto e poi contando le dita ne vediamo cinque e il pollice che non si vede, sono sei... Secondo lo scrivente è una perla da non perdere.

20 20 (foto di Alessandro Fenocchio) La cappella campestre di S. Michele, costruita per volontà della popolazione, si trova nella borgata della Micera.

21 21 L abside della cappella di S. Michele. (foto di Alessandro Fenocchio) Una bella veduta di Arguello.

22 22 Chiesa di S. Frontiniano, del 1200, vista dall alto. La pianta della chiesa, è a croce greca. Bocciofila: 2 giochi, la cui costruzione è in legno e laminato. Geologia: il terreno è di natura argillo-calcareo. Fiume: Belbo. Venti: un colle (bric Trapulin, alt. 661), ripara Arguello dai venti del Nord, per cui il clima è più che ottimo. Flora: castagno, ciliegio selvatico, betulla, faggio, frassino, gaggia, ginestra, pioppo, pino, ontano nero, roverella. Fauna: rondine, capinera, passero, pettirosso, scricciolo, merlo, airone, upupa, picchio, cuculo, tortora, pernice rossa, quaglia, fagiano, gheppio o falchetto, poiana. Scoiattolo, ghiro, tasso, lepre, volpe, daino, cinghiale. Rapaci notturni: gufo, civetta. Rettili: vipera, biscia, orbettino. CHIESE E CAPPELLE Ss. Angeli Custodi: chiesa parrocchiale del sec. XVIII. S. Michele: cappella costruita per volontà della popolazione. S. Frontiniano: del 1200, a croce greca. Mini-cappella di San Giuseppe. Arguello dipende: Tribunale di Alba, Pretura di Alba, Carabinieri di Bossolasco, Comunità Montana di Bossolasco. Prefisso CAP Denominazione: Arguellesi. Meridiane: nessuna.

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