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1 5 febbraio Riccardo Martinelli 4 I - Pagina 1 di 5 RAFFAELLO IMMAGINI APPUNTI Raffaello Sanzio fu la terza grande personalità dell arte rinascimentale, a fianco di Michelangelo e Leonardo. Nacque a Urbino il 28 marzo 1483, e morì a Roma il 6 aprile 1520, a soli trentasette anni. I cardini attorno a cui imperniò la sua arte furono l armonia e la bellezza. Nei suoi pochi anni di vita realizzò moltissime opere, e fu in particolare richiesto dalle donne come ritrattista, in quanto riusciva a renderle più belle pur mantenendo la somiglianza con la realtà. Il suo disegno denota un alto tasso tecnico: i volumi sono resi attraverso un tratteggio ondulato e, a differenza di Leonardo, ritornano i contorni, realizzati con numerosi tratti sovrapposti. Raffaello era più giovane dei suoi due illustri colleghi, ma fu abbastanza intelligente da capire la loro immensa bravura, ed iniziò a studiarli: nel 1504 si reca a Firenze stimolato dalla loro presenza e poi, nel 1508, recatosi a Roma su invito del papa Giulio II, studia la pittura di Michelangelo, osservando di nascosto gli affreschi della Capella Sistina non ancora completati. Lo studio compiuto sui due artisti gli permise di mettere in campo le sue capacità e insieme la sua personalità, integrate dall eleganza di Leonardo e dalla monumentalità e dal plasticismo di Michelangelo, creando uno stile eterno, rispecchiante una bellezza fondata sull armonia e sull ispirazione classica. Il percorso del giovane pittore, prima di incontrarsi con quello dei due maestri, era passato attraverso lo studio dei Fiamminghi, di Piero della Francesca, di Pinturicchio e soprattutto del Perugino, dal quale ereditò un classicismo soave e armonico.

2 5 febbraio Riccardo Martinelli 4 I - Pagina 2 di 5 Lo sposalizio della Vergine, Raffaello. Pinacoteca di Brera, Milano. Olio su tavola Lo sposalizio della vergine: quest opera, che sembra dimostrare meglio di tutte le altre il legame tra l arte di Raffaello e quella del Perugino, è in realtà quella che segna l indipendenza dell urbinate. Al centro del dipinto si colloca il sacerdote che sta unendo le mani dei due sposi, dietro ai quali si dispongono delle altre figure, ossia le compagne di Maria a sinistra e i pretendenti delusi a destra, dietro Giuseppe. L opera dimostra un certo dinamismo, a partire dalla figura del prete, sbilanciato verso destra. Da quella stessa parte il pittore ha voluto collocare il maggior movimento degli uomini -e in particolare di quello in primo piano- che si contrappone al dolce immobilismo delle compagne di Maria. A differenza di quanto accade nel dipinto del Perugino, il primo piano non è affollato, ma le figure sono disposte lungo una curva che lascia libero lo spazio antistante il sacerdote. Ma le differenze maggiori si riscontrano nello sfondo: in entrambi i casi, questo è la piazza antistante il tempio di Gerusalemme, che in Perugino, però, è molto più incombente, forse anche a causa della non altissima linea dell orizzonte, della mancanza di riferimenti proporzionali e del taglio della cupola ad opera del quadro stesso. Al contrario, Raffaello alleggerisce il tempio, dandogli una pianta a sedici lati e non più a otto e ponendolo su un basamento di gradini. La linea dell orizzonte è più alta e questo dà maggiore spazio al dipinto. Inoltre lo sguardo non si perde grazie proprio al tempio, realizzato seguendo le conoscenze architettoniche del tempo e in particolare quelle bramantesche, il quale costituisce un rallentamento e quasi una sosta prima di un paesaggio profondissimo. Infine, le figure sotto il portico del tempio servono solo a dare una scala di grandezza e diminuire l incombenza del tempio stesso. Lo sposalizio della Vergine, Perugino. Musée de Beaux-Arts, Caen. Olio su tavola

3 5 febbraio Riccardo Martinelli 4 I - Pagina 3 di 5 La Bella Giardiniera, Raffaello. Museo del Louvre, Parigi. Olio su tavola Pala Baglioni (Trasporto del Cristo Morto): l obiettivo principale di Raffaello era comunque quello di arrivare a Roma, cosa che gli riuscirà, come detto, nel Prima, però, Raffaello dipinse svariati ritratti in cui migliorò la sua resa della psicologia del soggetto. Raggiunta la padronanza di questo elemento, Raffaello inizia la serie delle Madonna con Bambino, un esempio della quale è La Bella Giardiniera -dipinto che rappresenta l incontro fra la Vergine, il Bambino e San Giovannino - in cui il pittore mette in gioco la propria personalità e gli studi su Leonardo e Michelangelo, che sono chiari anche nel Trasporto del Cristo Morto, facente parte della pala Baglioni. Questo dipinto, che sarà oggetto dello studio di artisti posteri, fu commissionato a Raffaello nel 1504 (forse) da Atalanta Baglioni, per ricordare la morte dell amatissimo figlio Federico su istigazione del cugino Gianpaolo Baglioni. Il paesaggio sullo sfondo è profondo, ed è dominato a destra del Golgota, identificato dalle tre croci. Il Cristo poggia su Giuseppe d Arimatea e le sue gambe incontrano quelle di Nicodemo (che forse ha i tratti di Federico) mentre la sua mano sinistra è sostenuta da Maria Maddalena. I due uomini su cui grava il peso di Cristo sono piegati in direzioni opposte per bilanciarne il peso, e il trasporto è seguito in maniera commossa da San Giovanni e San Pietro. A destra, la Vergine, che rappresenta Atalanta, sviene per il dolore ed è sostenuta da una donna in ginocchio, rappresentata in torsione in maniera del tutto simile a quanto accade nel Tondo Doni. Nicodemo è il tramite figurativo dell opera. I gesti rappresentano bene gli stai d animo di ognuno dei personaggi, le cui figure sono comunque esili e aggraziate e il cui dolore è mitigato per mantenere l armonia e la bellezza dell opera. Pala Baglioni: Trasporto del Cristo morto o Deposizione, Raffaello. Galleria Borghese, Roma. Olio su tavola Le stanze del Vaticano: il papa Giulio II, venuto a sapere delle abilità di Raffaello, lo chiama a Roma per realizzare gli affreschi delle stanze degli appartamenti pontifici. Inizialmente erano presenti altri artisti, ma visto da subito che le lodi a Raffaello non erano al vento, il papa decise di

4 5 febbraio Riccardo Martinelli 4 I - Pagina 4 di 5 La Scuola di Atene, Raffaello. Stanza della Segnatura, Palazzi Vaticani, Roma. Affresco affidare a lui soltanto le decorazioni, la cui esecuzione si protrasse dal 1508 fino alla morte del pittore, nel 1520, e abbracciò anche parte del pontificato di Leone X, successore di Giulio II. Le stanze da affrescare erano quattro. Raffaello si occupò solo delle prime due da solo, nella terza fu aiutato dai suoi discepoli e della quarta Raffaello pensò solo il progetto, la cui realizzazione avvenne quasi interamente dopo la sua morte. Stanza della Segnatura: così chiamata perché il papa vi poneva le firme e i sigilli ufficiali, la prima stanza da affrescare era la biblioteca privata del pontefice, dietro cui ordine doveva esservi rappresentato un affresco che richiamasse i concetti di Vero, Bene e Bello in tutte le loro accezioni, coinvolgendo anche le virtù teologali e il Vero filosofico oltre a quello teologico, e anche il concetto di Giusto. Raffaello scelse come soggetto la filosofia, ossia uno dei due modi in cui si può raggiungere Dio, cioè il Vero. Raffaello rappresenta in un unica grande scena i più importanti filosofi dell antichità, riuniti in un grandioso edificio classico, che richiama al progetto di Bramante della Basilica di San Pietro, e vuole essere un omaggio all architetto. L artista colloca i vari personaggi su tre livelli, ossia sotto la scalinata, sulla scalinata e sopra la scalinata, e disposti tutti in semicerchio attorno a Platone e ad Aristotele al centro. Fra i due filosofi è posizionato il punto di fuga dell impianto prospettico, la cui rigorosa costruzione dà un senso di equilibrio, classicità e compostezza. In questo dipinto, Raffaello ha voluto omaggiare molti artisti, fra cui Michelangelo, Leonardo e se stesso, donando le loro sembianze ai filosofi o ai loro ascoltatori. Raffaello è convinto che il talento vada riconosciuto e celebrato, e per questo opera questo scambio di volti. Inoltre, nel Rinascimento, per un artista rappresentarsi nel proprio dipinto diviene quasi una firma. Stanza di Eliodoro: la seconda stanza da decorare, doveva presentare un affresco che dimostrasse la protezione che Dio ha accordato alla Chiesa. Uno degli affreschi rappresenta la liberazione di San Pietro dal carcere da parte di un angelo, che lo libera mentre lui sta dormendo. La scena è divisa in tre parti distinte, la cui separazione è segnata dalle mura della cella di Pietro. Protagoniste del dipinto sono la luce e l oscurità, che stanno combattendo la lotta che precede l alba. Il cielo presenta la luce della luna attraverso le nubi che sta per essere sostituita da quella dell alba, e anche l abbagliante luce

5 5 febbraio Riccardo Martinelli 4 I - Pagina 5 di 5 Liberazione di San Pietro dal Carcere, Raffaello. Stanza di Eliodoro, Palazzi Vaticani, Roma. Affresco. L incendio di Borgo, Raffaello e allievi. Stanza dell Incendio di Borgo, Palazzi Vaticani, Roma. Affresco dell angelo. Inoltre, l affresco si trova sulla parete della finestra, e il sole che investe l occhio dell osservatore crea, insieme alle luci del dipinto, effetti suggestivi. Stanza dell Incendio di Borgo: questa è la terza stanza, ed era la sala da pranzo del pontefice. La decorazione di questa cade sotto il pontificato di Leone X, come dimostra il tema prescelto, ossia la storia di ogni papa di nome Leone. Il dipinto rappresenta la cessazione dell incendio avvampato a Borgo nell 847 attraverso un unico segno della croce operato da papa Leone IV, ma allude all opera di pacificazione dei principi cristiani messa in atto da Leone X. La scena ha un certo dinamismo, con uomini e donne che tentano di fuggire dalle fiamme. Le donne al centro tentano di proteggere i propri bambini, invocando l aiuto del papa. Raffaello mette a confronto l antica basilica paleocristiana di San Pietro, in fondo a sinistra, con la moderna loggia cinquecentesca da cui si affaccia il pontefice. Raffaello cita espressamente quattro ordini architettonici: quello tuscanico e corinzio della loggia papale, quello ionico delle colonne dell edificio a destra, e il composito con le colonne di marmo bianco scanalate dell edificio a sinistra. L uomo che porta in salvo l anziano padre, seguito da una donna e da un bambino è un richiamo ad Enea che fugge da Troia, col padre, il figlio e la madre. Il corpo nudo del giovane che si scavalca il muro, sulla sinistra, probabilmente è solo un esercizio stilistico. Stanza di Costantino: la quarta stanza, l unica a non essere stata decorata da Raffaello, rappresenta episodi della vita del primo imperatore cristiano.

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