OPERE STRADALI. Opere stradali Piazza Segnaletica MANUALE D USO:

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2 P I A N O D I M A N U T E N Z I O N E Il piano di manutenzione dell opera è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l attività di manutenzione dell intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l efficienza ed il valore economico. Le opere in progetto, ai fini della manutenzione sono così suddivise: Opere stradali Piazza Segnaletica MANUALE D USO: OPERE STRADALI Indipendentemente dai tipi di pavimentazione le principali raccomandazioni, per un corretto uso, riguardano in particolare modo soprattutto: 1. Il rispetto dei carichi massimi per cui le strade,la piazza, i parcheggi, ed i marciapiedi sono abilitati. 2. Il corretto funzionamento dei dispositivi ed approntamenti per lo smaltimento delle acque meteoriche. 3. Il rispetto dei limiti di velocità. MANUALE DI MANUTENZIONE: La manutenzione della piazza e della viabilità stradale, ciclabile e pedonale è, parzialmente, collegata alla manutenzione dei manufatti fognari, che garantiscono contro la formazione di ristagni d acqua e, nella stagione invernale, di conseguenti superfici ghiacciate. E inoltre necessario verificare che, per eventuali futuri interventi, siano mantenute le pendenze trasversali atte a garantire lo smaltimento delle acque meteoriche; siano mantenute le mostre dei cordoli e la pendenza longitudinale della pavimentazione sul bordo della laterale, ricorrendo, ove necessario ad eventuali fresature del conglomerato bituminoso. Per ciò che attiene alle pavimentazioni in conglomerato bituminoso, oltre a quanto sopra esposto, si consiglia una pulizia periodica eseguita con mezzi meccanici (autospazzatrice, aspirafoglie, autoinnaffiatrice) e nella stagione invernale, in caso di neve, con mezzo meccanico munito di lama orientabile idraulicamente e facilmente governabile, al fine di evitare dannose collisioni con le cordonate e le zone 30 in progetto, si consiglia inoltre un moderato uso dei sali antigelo, poiché, come noto, provocano una forte accelerazione nell usura dei conglomerati bituminosi. Per quanto concerne invece la pavimentazione della piazza, le pavimentazioni pedonali e ciclabili, si consiglia l impiego di piccoli mezzi semoventi o a spinta muniti di turbina o con mezzi manuali al fine di non sollecitare con carichi eccessivi le relative strutture e nello stesso tempo di evitare eccessive abrasioni alle pavimentazioni stesse.

3 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Vengono qui di seguito elencate le operazioni da effettuarsi per una corretta manutenzione: Riscontro visivo dello stato dei piani viabili (una volta al mese). Pulizia DELLA PIAZZA a fondo, nel periodo estivo, con acqua e spazzatrice (due volte al mese); particolare attenzione va posta alle eventuali perdite di olio e di combustibili dagli autoveicoli e ove riscontrati, immediata diluizione e pulizia con acqua e successiva spazzolatura. Eliminazione delle foglie (nel periodo autunnale) con l impiego di soffiatori, successiva raccolta ed allontanamento con idoneo mezzo al fine di evitare intasamenti delle caditoie di raccolta e scarico delle acque meteoriche. Rifacimento dei tappeti d usura della strada e parcheggi che, salvo deterioramenti accidentali, dovrà avvenire almeno ogni dieci anni. Rifacimento della resinatura bicomponente tipo gocciolato sulle zone 30, che, salvo deterioramenti accidentali, dovrà avvenire ogni cinque anni. Riscontro visivo almeno una volta all anno dello stato di mantenimento degli elementi autobloccanti e delle cordonate costituenti, piazza pedonali e tutte le zone 30 al fine di accertare eventuali cedimenti con conseguente instabilità del piano viario.

4 MANUALE D USO SEGNALETICA La segnaletica prevista dal progetto è del tipo orizzontale e verticale ed in virtù della sua importanza nella disciplina del traffico veicolare, ciclabile e pedonale all interno del comparto, ci si dovrà accertare periodicamente del suo perfetto stato di conservazione e pulizia. MANUALE DI MANUTENZIONE: La manutenzione della segnaletica verticale ed orizzontale è in parte collegata alla manutenzione delle pavimentazioni stradali infatti ad ogni intervento di rifacimento delle pavimentazioni seguirà il rifacimento della relativa segnaletica orizzontale, mentre la verticale dovrà, oltre alla ordinaria manutenzione, segnalare mediante nuove installazioni ogni variazione che sarà eventualmente apportata alla viabilità. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Le operazioni da effettuarsi per la manutenzione della segnaletica verticale ed orizzontale consistono principalmente in: Riscontro visivo dello stato della segnaletica verticale (almeno ogni due mesi) con sostituzione o ripristino immediato di quella eventualmente danneggiata. Controllo dei parametri di visibilità e rifrangenza (ogni sei mesi) Rifacimento/adeguamento ogni due anni della segnaletica orizzontale.

5 Scheda del controllo periodico dello stato della strada e della piazza secondo D.M

6 INDICE 1. Piano di Manutenzione Generalità Le basi della manutenzione Documentazione tecnica Impianti di Illuminazione Pubblica Cambio delle lampade Pulizia degli apparecchi di illuminazione Verniciatura dei sostegni Monitoraggio dello stato di conservazione degli impianti, delle condizioni di sicurezza e dell adeguamento alle norme in materia di illuminotecnica Manuali, schede di controllo e di manutenzione degli impianti, registro degli interventi...12 Piano di Manutenzione Generalità Il piano di manutenzione è il documento che prevede, pianifica e programma l attività di manutenzione da effettuarsi sugli impianti al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l efficienza ed il valore economico. La regola d arte discende da una corretta progettazione, scelta e installazione di componenti idonei. Non è però sufficiente avere progettato e costruito un impianto a regola d arte, poiché qualsiasi componente, anche se utilizzato correttamente, non può mantenere invariate nel tempo le proprie prestazioni e caratteristiche di sicurezza. Gli impianti vanno tenuti nelle migliori condizioni di esercizio e di funzionalità con una corretta manutenzione: la trascuratezza di tale criterio può portare a disservizi gravi, prolungati e improvvisi. In particolare l impianto elettrico correttamente esercito è in grado di dare sempre il massimo delle sue prestazioni nominali e di affrontare tranquillamente situazioni transitorie di sovraccarico, sovratensione, disturbi, guasti ecc. In definitiva, i principali obiettivi della manutenzione sono: conservare le prestazioni e il livello di sicurezza iniziale dell impianto contenendo il normale degrado ed invecchiamento dei componenti; ridurre i costi di gestione dell impianto evitando perdite per mancanza di produzione a causa del deterioramento ed invecchiamento dei componenti;

7 rispettare le disposizioni di legge. Le basi della manutenzione La manutenzione deve essere programmata, tenendo presenti le prescrizioni fornite dai costruttori dei diversi componenti elettrici, meccanici o insiemi speciali e la necessità di assicurare l esercizio corretto e affidabile, richiesto dall installazione. Si possono distinguere quattro tipi di manutenzione: manutenzione ordinaria correttiva (o di emergenza): si attuerà per riparare guasti o danni provocati da fattori esterni; manutenzione ordinaria preventiva (o programmata): sarà sviluppata secondo scadenze prefissate, programmate e concordate con l Amministrazione Contraente; tale manutenzione sarà caratterizzata da un programma di controllo dello stato delle macchine elettriche o dell impianto, effettuato a intervalli ciclici, in modo da sostituire i componenti verso la fine della loro vita utile; manutenzione predittiva (o controllata): sarà effettuata attraverso il controllo e l analisi dei parametri fisici e dei dati forniti dalle case costruttrici certificate, per stabilire l esigenza d interventi mirati al fine di aumentare la qualità e la continuità del servizio reso; manutenzione straordinaria: comprenderà tutti gli interventi di rinnovo o sostituzione di parti dell impianto che non ne modifichino in modo sostanziale le prestazioni e la destinazione d uso dell impianto, inoltre comprenderà quegli interventi destinati a riportare l impianto in condizioni ordinarie d esercizio, attraverso l utilizzo di strumenti o attrezzi particolari, di uso non corrente. Il personale addetto alla manutenzione sarà specializzato e abilitato ad adempiere tali attività, sarà istruito ad operare sul territorio per mezzo di corsi di formazione specialistici, sarà in grado di procedere ed operare autonomamente e professionalmente nelle operazioni di manutenzione e, infine, sarà formato opportunamente per effettuare i controlli, misure e verifiche sull impianto. Documentazione tecnica Impianti di Illuminazione Pubblica Il presente piano di manutenzione ha lo scopo di fornire le istruzioni relative alle procedure di

8 manutenzione di ogni componente, apparecchiatura, macchina, sistema o impianto relativamente agli impianti di Illuminazione Pubblica dell Amministrazione del Comune di Stienta, per i quali è stata effettuata la Richiesta Preliminare di Fornitura. La seguente tabella riporta gli elementi di impianto ai quali si riferiscono le attività del Piano di Manutenzione. IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA Codice Oggetto dell intervento intervento 1 Quadro di distribuzione Armadio di comando e protezione Apparecchiature Rifasamento 2 Rete elettrica di distribuzione Linee di alimentazione 3 Impianti di messa a terra Sistema di dispersione Sistema di equipotenzializzazione Conduttori di protezione 4 Apparecchio illuminante Corpo dell'apparecchio Lampade 5 Sostegni Pali e sbracci Sospensioni Gli interventi di Manutenzione Ordinaria Preventiva sono riconducibili alle seguenti tipologie: Pulizia: azione manuale o meccanica di rimozione di sostanze depositate o prodotte dai componenti dell impianto durante il funzionamento ed il relativo smaltimento nel rispetto della normativa vigente. Sostituzione su condizione: interventi di fornitura e montaggio di lampade in corrispondenza dello scadere del termine di vita utile delle stesse; il numero minimo di cambi che sarà effettuato nel corso della durata del contratto è di uno nel caso di Contratto Standard e di due nel caso di Contratto Esteso ad eccezione della sostituzione in tecnologia LED per la quale anche per il Contratto Esteso è prescritto un solo cambio lampade durante il corso del Contratto e comunque ogni qualvolta si renda necessario. Smontaggio e rimontaggio: attività necessarie ad effettuare gli interventi di pulizia e le eventuali

9 sostituzioni delle parti componenti un apparecchiatura. Controlli e verifiche funzionali: operazioni effettuate sulla singola apparecchiatura e/o sull impianto nel suo insieme, finalizzate a verificarne lo stato di funzionalità, il rispetto dei dati di targa delle singole apparecchiature ed il rispetto della normativa vigente. Le principali attività di Manutenzione Ordinaria Preventiva sono: Cambio delle lampade; Pulizia degli apparecchi di illuminazione; Verniciatura dei sostegni; Monitoraggio dello stato di conservazione degli impianti, delle condizioni di sicurezza e dell adeguamento alle norme in materia di illuminotecnica. Cambio delle lampade In caso di mal funzionamento le lampade saranno sostituite. Pulizia degli apparecchi di illuminazione La pulizia dei riflettori, dei rifrattori, diffusori, gonnelle e coppe di chiusura degli apparecchi sarà effettuata con cadenza annuale. Sarà preventivamente accertata l idoneità di ogni detergente utilizzato per la pulizia dei riflettori, tenendo conto che è vietato l utilizzo di detergenti acidi od alcalini dannosi per le superfici riflettenti. Monitoraggio dello stato di conservazione degli impianti, delle condizioni di sicurezza e dell adeguamento alle norme in materia di illuminotecnica Verrà eseguita, attività di verifica sugli impianti, mediante controlli a vista e misure strumentali specifiche, finalizzati a valutare: lo stato di conservazione degli impianti; le condizioni di sicurezza statica ed elettrica degli impianti; lo stato di adeguamento degli impianti alle norme in materia di illuminotecnica. Le attività di verifica saranno: attività periodiche: controlli a vista e misure, svolti con periodicità minime stabilite come indicato nelle successive Schede di controllo e di manutenzione degli impianti di Illuminazione Pubblica ; attività contestuali ad altri interventi: controlli a vista ed eventuali misure, svolti con continuità, contestualmente alla esecuzione di altri interventi di manutenzione ordinaria programmata e di

10 interventi di manutenzione ordinaria correttiva. Con periodicità annuale saranno eseguite le seguenti attività per tutti gli armadi di protezione e comando gestiti: verifiche per accertare le condizioni dell involucro, la chiusura a chiave della portella, il grado di isolamento interno ed esterno, le condizioni delle apparecchiature, dei cavi di cablaggio e delle morsettiere, la pulizia generale del quadro, etc.; verifiche per accertare il corretto funzionamento delle protezioni e il loro coordinamento. Le eventuali anomalie riscontrate saranno comunicate all Amministrazione Contraente. I controlli e le misure periodiche sugli armadi di comando e protezione devono essere gestiti a sistema analogamente a tutti gli altri interventi che interessano l impianto e i relativi componenti tecnici. Controlli e misure periodiche sui Punti Luce Per ciascun impianto, con la frequenza specificata nelle successive Schede di controllo e di manutenzione degli impianti di Illuminazione Pubblica, effettuerà, mediante controlli a vista e misure per ogni singolo Punto Luce, le seguenti verifiche: verifica annuale della continuità del collegamento al sistema di terra (misurando la resistenza tra il palo e il conduttore di terra della linea di alimentazione, dove questo risulti accessibile, oppure misurando la resistenza tra il sostegno in esame e un sostegno contiguo oppure tra il sostegno in esame e una struttura metallica con un buon collegamento a terra); verifica annuale dello stato di conservazione delle parti elettriche e meccaniche dei diversi tipi di apparecchi installati, con particolare attenzione al gradi di protezione, allo stato dell isolamento dei circuiti di cablaggio ed alla affidabilità del collegamento di messa a terra delle masse; verifica annuale dei sostegni; nello specifico, dovranno essere esaminate le condizioni dei sostegni per valutarne la capacità di garantire la funzione meccanica richiesta. Le verifiche devono essere di tipo non distruttivo e devono includere l analisi almeno dei seguenti elementi critici agli effetti della stabilità dei sostegni: le basi dei pali in vicinanza della sezione di incastro; gli attacchi delle sospensioni; gli attacchi di sbracci e paline installati a muro e su pali in C.A.C.;

11 il ricoprimento dell armatura dei pali in C.A.C.; l allineamento dell asse rispetto alla verticale; l esistenza di carichi statici esogeni presenti su sostegni o su tiranti (in caso di Punti Luce sospesi). Durante le ispezioni, all atto del riscontro di anomalie, saranno individuate le cause e controllate le corrispondenze tra valori calcolati e valori misurati di cadute di tensione, perdite e fattore di potenza. In particolare con riferimento alla verifica strutturale dei sostegni, verranno eseguiti: esami visivi; misure dello spessore; misure della velocità di corrosione. Esami visivi. Il controllo visivo di ogni palo sarà effettuato per verificare lo stato di conservazione del sostegno. Le attività che devono, al minimo, essere eseguite nel corso della esecuzione dell esame visivo sono: rimozione di qualsiasi ostacolo che impedisce l esecuzione di una osservazione accurata della superficie del palo; verifica dello stato della guaina, della basetta, della vernice, della targhetta identificativa, della connessione all impianto di terra, della vernice, delle protezioni delle connessioni; verifica della presenza di ruggine, mediante battitura del palo con martello. Misure dello spessore L esame, finalizzato alla quantificazione dello spessore residuo, deve essere eseguito con strumentazione a ultrasuoni, utilizzando, per la preparazione delle superfici e l esecuzione delle misure, le procedure operative opportune. Tale verifica verrà effettuata utilizzato un campione pari ad almeno il 10% del numero totale di pali gestiti. Misura della velocità di corrosione La misura deve essere effettuata con l utilizzo di un corrosimetro, del palo stesso come elettrodo di lavoro, di un controelettrodo costituito da due corone semicircolari in lamierino metallico, di spugne idroassorbenti per facilitare il collegamento elettrico tra contro elettrodo e il terreno. Tale verifica verrà effettuata utilizzato un campione pari ad almeno il 10% del numero totale di pali gestiti. Monitoraggio continuo Le condizioni ambientali adiacenti agli impianti gestiti saranno controllati a vista, con lo scopo di rilevare eventuali situazioni di pericolo che richiedano interventi tempestivi, notificando immediatamente l Amministrazione Contraente.

12 Gli elementi di impianto per i quali si procederà a realizzare ispezioni a vista sono i seguenti: sostegni, per verificare che le condizioni di sicurezza non siano compromesse da urti ricevuti a seguito di incidenti, dalla corrosione della zona di incastro o dalle sollecitazioni prodotte da linee aeree non correttamente installate o da carichi statici esogeni; cassette di giunzione, per verificare se siano rotte, con coperchi aperti o mancanti; apparecchi di illuminazione, per verificare che coppe di chiusura e rifrattori siano perfettamente chiusi ed integri e che l intero involucro esterno non presenti alcun segno di danneggiamento; funi e ganci delle sospensioni, per verificare che non vi sia alcun segno di sfilamento del gancio o di danneggiamento della fune; linee aeree di alimentazione, per verificare che sia il sistema di sospensione e ancoraggio sia l isolamento siano nelle condizioni ritenute idonee per la sicurezza e il funzionamento. Gli esiti di tali attività possono attivare interventi di manutenzione ordinaria correttiva, straordinaria o di adeguamento normativo. Misure periodiche dei valori di illuminamento Con periodicità biennale, verranno misurati e registrati i valori di illuminamento in accordo con le procedure indicate nella Norma UNI 11248:2007 e successivi aggiornamenti normativi vigenti in materia, per verificare la conformità degli impianti alla normativa illuminotecnica vigente, in relazione alla categoria illuminotecnica di riferimento valutata in base alla tipologia di strada, e tenendo conto di tutte le caratteristiche ambientali che vanno ad influire sulla strada e che ne condizionano l'utilizzo. Qualora gli esiti delle misure evidenzino scostamenti da quanto prescritto dalle norme vigenti in materia, il Fornitore è tenuto a presentare all Amministrazione Contraente un piano di interventi per sanare tali non conformità. Relazione Annuale sullo Stato degli Impianti Una Relazione Annuale sullo Stato degli Impianti verrà redatta con frequenza annuale, entro il 30 Gennaio dell anno successivo a quello cui la relazione si riferisce. Tale relazione riporta gli esiti della attività di monitoraggio sullo stato di conservazione degli impianti, delle condizioni di sicurezza e dell adeguamento alle norme in materia di illuminotecnica svolte nel corso dell anno. La relazione sarà articolata in due sezioni, una relativa alle non conformità rilevate relativamente allo stato funzionale e di adeguamento a norma, l altra relativa al censimento e alla regolarizzazione dei carichi esogeni elettrici e statici. La sezione relativa alle non conformità sullo stato funzionale e di adeguamento a norma racchiude, per ciascuna delle non conformità rilevate, almeno le seguenti informazioni: identificazione delle non conformità, con riferimento allo stato funzionale, alle condizioni di sicurezza statica ed elettrica e allo stato di adeguamento alle norme in materia di illuminotecnica;

13 descrizione della non conformità (es. corrosione, cedimento del sottofondo, instabilità al vento, livelli di luminanza non conformi, presenza di carichi esogeni); livello di criticità; descrizione della causa (es. presenza correnti vaganti, radici, carichi meccanici esogeni; presenza di alberi, progettazione non corretta); descrizione dei relativi interventi correttivi: effettuati nel corso dell anno, anche ad integrazione di quelli previsti nel Piano Dettagliato degli Interventi; che, inclusi o meno nel Piano Dettagliato degli Interventi, devono essere completati (con relativo stato di avanzamento); proposti e approvati dell Amministrazione Contraente, ad integrazione di quanto previsto nel Piano Dettagliato degli Interventi, e programmati per l anno/esercizio successivo; che verranno proposti e sottoposti ad approvazione dell Amministrazione Contraente, ad integrazione di quanto previsto nel Piano Dettagliato degli Interventi, con relativa pianificazione. La seconda sezione della relazione annuale sullo stato degli impianti racchiude l elenco dei carichi esogeni, identificandone la tipologia (statici ed elettrici). Per ogni carico esogeno, sono riportate almeno le seguenti informazioni: la localizzazione; la descrizione; il livello di criticità ai fini della sicurezza statica o elettrica; la descrizione degli interventi per la messa in sicurezza e regolarizzazione che sono stati effettuati nell anno, di quelli non ancora conclusi con relativo avanzamento, di quelli programmati per l anno/esercizio successivo, di quelli che verranno proposti e sottoposti ad approvazione dell Amministrazione Contraente. Manuali, schede di controllo e di manutenzione degli impianti, registro degli interventi I manuali di manutenzione si riferiscono, unitamente alle particolari e diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, e forniscono le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza e/o di servizio. Generalmente i manuali di manutenzione sono costituiti da schede contenenti le seguenti informazioni: la descrizione dettagliata delle operazioni elementari da eseguire su ogni parte di impianto, apparecchiatura o componente e le modalità alle quali attenersi circa l effettuazione delle prove, misure e ispezioni; la descrizione delle risorse necessarie per l intervento manutentivo;

14 il livello minimo e la frequenza delle prestazioni; le anomalie riscontrabili; le manutenzioni eseguibili direttamente dall utente; le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato. I manuali di manutenzione e relativi registri, completi delle necessarie annotazioni e scadenze temporali, sono redatti dalla manutenzione (squadra, responsabile, addetti ecc.) o dalla figura incaricata di questo compito. Le Schede di controllo e di manutenzione degli impianti di Illuminazione Pubblica riguardano i seguenti componenti: IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA Codice Oggetto dell intervento intervento 01 Quadro di distribuzione Armadio di comando e protezione Apparecchiature Rifasamento 02 Rete elettrica di distribuzione Linee di alimentazione 03 Impianti di messa a terra Sistema di dispersione Sistema di equipotenzializzazione Conduttori di protezione 04 Apparecchio illuminante Corpo dell'apparecchio Lampade 05 Sostegni Pali e sbracci Sospensioni Di seguito si riportano le Schede di controllo e di manutenzione degli impianti di Illuminazione Pubblica. IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

15 Codice intervento Descrizione intervento Frequenza intervento 01 QUADRO DI DISTRIBUZIONE ARMADIO DI COMANDO E PROTEZIONE Verifica funzionale involucro Annuale Verifica funzionale chiusura a chiave della portella Annuale Verifica del grado di isolamento interno ed esterno Annuale APPARECCHIATURE Pulizia generale Biennale Biennale Verifica dello stato di conservazione carpenterie Biennale Verifica funzionale lampade Biennale Verifica funzionale strumentazione Biennale Controllo surriscaldamenti Biennale Verifica dello stato collegamenti di terra Biennale Verifica funzionale interruttore crepuscolare Biennale Verifica dello stato di conservazione di cavi e cablaggi Biennale Verifica dello stato di conservazione delle morsettiere Biennale Verifica funzionale fusibili Biennale Verifica ed equilibratura fasi Biennale Verifica funzionale differenziali Biennale Verifica funzionale quadro sinottico Biennale Verifica funzionale schema elettrico/elettronico Biennale Misura del fattore di potenza delle linee Biennale Verifica funzionale delle protezioni e il loro coordinamento Biennale RIFASAMENTO Verifica funzionale impianto Biennale Verifica funzionale centralina Biennale Verifica funzionale condensatori Biennale Verifica funzionale fusibili Biennale 02 RETE ELETTRICA DI DISTRIBUZIONE LINEE DI ALIMENTAZIONE IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

16 Verifica stato di conservazione cavi/conduttori Biennale Verifica dell'isolamento dei cavi mediante misura Biennale Verifica stato di conservazione contenitori Biennale Verifica funzionale morsettiere Biennale Misura dell'isolamento verso terra di ciascuna linea di alimentazione Annuale Misura della corrente di dispersione omopolare Annuale Verifica della continuità del collegamento al sistema di terra della linea di alimentazione Annuale IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA Codice intervento Descrizione intervento Frequenza intervento 03 IMPIANTI DI MESSA A TERRA SISTEMA DI DISPERSIONE Verifica funzionale Annuale Verifica dello stato di conservazione Annuale Misura della resistenza di terra Annuale Sistema di equipotenzializzazione Verifica dello stato di conservazione Annuale Verifica funzionale schema elettrico/elettronico Annuale CONDUTTORI DI PROTEZIONE Verifica della continuità a campione Annuale Verifica della continuità generalizzata Annuale Ripristino connessioni Annuale IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA 04 APPARECCHIO ILLUMINANTE CORPO DELL'APPARECCHIO Pulizia dell'involucro esterno Annuale Verifica funzionale dell'involucro esterno Annuale Pulizia dei riflettori e rifrattori Annuale Verifica della chiusura e dell'integrità dei rifrattori/riflettori Annuale

17 Pulizia dei diffusori Annuale Pulizia di coppe di chiusura Annuale Verifica della chiusura e dell'integrità delle coppe di chiusura Annuale LAMPADE Verifica funzionale ed eventuale sostituzione Annuale Sostituzione completa Almeno una volta nel caso di contratto standard; Almeno due colte nel caso di contratto esteso Verifica stato di usura dei portalampada ed eventuale sostituzione di quelli ossidati o danneggiati Annuale IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA Codice intervento Descrizione intervento Frequenza intervento 05 SOSTEGNI PALI E SBRACCI Verifica delle basi, in vicinanza della sezione di incastro Annuale Verifica dello stato degli attacchi degli sbracci e delle paline installati a muro e su pali C.A.C. Annuale Verifica della copertura dell'armatura dei pali C.A.C. Annuale Verifica dell'allineamento dell'asse rispetto alla verticale Annuale Verifica dell'esistenza di carichi statici esogeni Annuale Verifica delle condizioni di sicurezza statica Annuale Controllo e verifica dello stato di usura della verniciatura ed eventuale ripristino della stessa Annuale Verniciatura completa Almeno una volta nel caso di contratto standard; Almeno due colte nel caso di contratto esteso SOSPENSIONI Verifica degli attacchi Annuale Verifica dell'esistenza di carichi statici esogeni sui tiranti Annuale Verifica delle condizioni di sicurezza statica Annuale Verifica dello stato di funi e ganci Annuale

18 Di seguito si riporta esempio di registro degli interventi. Quadro di distribuzione REGISTRO DEGLI INTERVENTI Codice intervento Descrizione intervento Personale interno Personale esterno Frequenza intervento Firma operatore

19 NELL ALLEGATO I VENGONO RIPORTATE LE SCHEDE PARTICOLAREGGIATE RELATIVE ALL INSTALLAZIONE DELLE OPERE PROVVISIONALI E DELLE MACCHINE NECESSARIE PER L APERTURA E L ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE. Scheda Settore lavorativo Procedura Impresa esecutrice 01 OPERE PROVVISIONALI Realizzazione di recinzione di cantiere eseguita con paletti infissi nel terreno e rete plasticata 02 OPERE PROVVISIONALI Realizzazione dell impianto di cantiere con predisposizione delle linee di alimentazione delle apparecchiature, impianto di terra 03 OPERE PROVVISIONALI Realizzazione dell impianto di terra contro il rischio di contatto indiretto. 04 OPERE PROVVISIONALI Realizzazione dell impianto con collegamento a quello di terra di tutte le strutture metalliche di grosse dimensioni site all aperto. 08 OPERE PROVVISIONALI Trabatelli 09 ATTREZZATURE DA CANTIERE Installazione ed uso della betoniera 10 ATTREZZATURE DA CANTIERE Installazione della sega circolare 11 ATTREZZATURE DA CANTIERE Installazione ed uso delle macchine per la lavorazione del ferro 12 ATTREZZATURE DA CANTIERE Utilizzo dell'autobetoniera e dell'autopompa per il getto del calcestruzzo. 13 ATTREZZATURE DA CANTIERE Utilizzo dell'escavatore e della pala per le operazioni di scavo o movimenti terra in genere. 14 ATTREZZATURE DA CANTIERE Installazione di un gruppo elettrogeno alimentato a gasolio 15 ATTREZZATURE DA CANTIERE Installazione di compressore con capacità superiore a 25 litri 16 ATTREZZATURE DA CANTIERE Utilizzo di scale 17 ATTREZZATURE DA CANTIERE Uso di utensili ed attrezzature manuali 18 ATTREZZATURE DA CANTIERE Uso di attrezzi mobili o portatili a motore a scoppio 19 ATTREZZATURE DA CANTIERE Attrezzature mobili azionate da aria compressa 20 ATTREZZATURE DA CANTIERE Uso di attrezzature portatili elettriche 21 TRASPORTO MATERIALI Allestimento delle vie di circolazione interna al cantiere. 22 TRASPORTO MATERIALI Movimentazione manuale dei carichi 23 TRASPORTO MATERIALI Trasporto con autocarro entro il cantiere di materiali da costruzione o provenienti dagli scavi o dalle demolizioni. Allegato I pag. 1

20 N.B. A richiesta del CSE, ciascuna impresa dovrà essere in grado di fornire, per le proprie macchine, una scheda con allegata copia dei relativi manuali d uso e manutenzione. I POS delle imprese dovranno elencare le macchine e le attrezzature utilizzate per le lavorazioni ed indicarne le modalità di corretto utilizzo in sicurezza. Il POS delle varie imprese pertanto, andrà ad integrarsi con il presente allegato. II Piano Operativo di Sicurezza di ogni singola impresa dovrà prevedere quanto di seguito specificato e precisamente: II SISTEMA DI SICUREZZA AZIENDALE DI OGNI SINGOLA IMPRESA ESECUTRICE PRESENTE IN CANTIERE, DOVRÀ PREVEDERE CHE ALL'ACQUISTO/INSERIMENTO IN CANTIERE DI MACCHINE/ATTREZZATURE/OPERE PROVVISIONALI/IMPIANTI, VENGA EFFETTUATA UNA SPECIFICA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AL FINE DI ACCERTARNE L'IDONEITÀ DURANTE L'UTILIZZO DA PARTE DEI VARI ADDETTI CON L INDICAZIONE DELLE CORRETTE MODALITÀ DI UTILIZZO IN SICUREZZA. II datore di lavoro in collaborazione con il S.P.P. dovrà provvedere inoltre, di informare e formare ed eventualmente addestrare i lavoratori sulle modalità di utilizzo di macchine/attrezzature/opere provvisionali/impianti. ANALISI DEI RISCHI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SCHEDA : 01 Impresa edile Cantiere: Fase lavorativa: Procedure esecutive: Attrezzature di lavoro: Individuazione, analisi e valutazione dei possibili rischi: Misure di prevenzione e protezione dai rischi: Classe di lavoro: OPERE PROVVISIONALI Realizzazione di recinzione di cantiere eseguita con paletti in ferro infissi nel terreno e rete plastificata. Mazza, trapano, altri utensili d uso comune. 1) lacerazioni alle mani per l uso della mazza. E' consentito l'uso, in deroga al collegamento di terra, di utensili elettrici portatili e di macchine elettriche mobili purché dotati di doppio isolamento certificato da istituto riconosciuto dallo stato Per le ore notturne e diurne con scarsa visibilità le recinzioni e i cartelli devono essere segnalati con lanterne controvento e dispositivi rifrangenti. Le eventuali lampade elettriche di segnalazione devono essere a tensione di 24V. Dispositivi di prot. ind.: Casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Allegato I pag. 2

21 ANALISI DEI RISCHI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SCHEDA : 02 Impresa edile Cantiere: Fase lavorativa: Procedure esecutive: Attrezzature di lavoro: Individuazione, analisi e valutazione dei possibili rischi: Misure di prevenzione e protezione dai rischi: Dispositivi di prot. ind.: Classe di lavoro: OPERE PROVVISIONALI Realizzazione dell'impianto B.T. di cantiere con predisposizione delle linee di alimentazione delle attrezzature, dell'impianto di terra Conduttori e tubi di protezione a marchio IMQ; Quadri elettrici a norma CEI; Attrezzature d'uso comune, scale a mano, ponti mobili 1) elettrocuzione; 2) cadute dall'alto; 3) caduta di attrezzi; 4) lesioni alle mani durante l'infissione delle paline di terra; 5) esplosioni nel caso di impianti in ambienti di deposito esplosivi od in presenza di gas o miscele esplosive od infiammabili. Tutti gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte. Gli impianti realizzati secondo le norme CEI sono considerati a regola d'arte. Utilizzare scale a mano con pioli incastrati ai montanti, con estremità antisdruciolo; Durante il lavoro su scale, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta; Collegare a terra gli impianti in luoghi normalmente molto umidi o in prossimità di grandi masse metalliche e gli utensili portatili Installare interruttori onnipolari all'arrivo di ciascuna linea di alimentazione. Le derivazioni a spina per gli apparecchi utilizzatori con P>1000 W provviste di interruttore onnipolare. I conduttori flessibili per derivazioni provvisorie o per l'alimentazione di apparecchi mobili devono avere rivestimento isolante resistente ad usura meccanica. L'impianto dovrà essere dotato di protezioni da sovraccarichi e sovratensioni. Quadri di cantiere con indicazione dei circuiti comandati. Gli utensili mobili devono essere dotati di isolamento supplementare di sicurezza. Conduttori di protezione di sezione minima 16 mmq se in rame e 50 mmq se ferro o acciaio, e per i tratti visibili almeno pari al conduttore di fase (art. 324). Dispersore di terra di materiale e dimensioni adeguate ad ottenere resistenza di terra non maggiore di 20 Ohm (art. 326); In ambienti con pericolo di esplosione (deposito esplosivi, in presenza di gas o miscele esplosive) realizzare impianti antideflagranti e stagni (DM ). E consentito l uso, in deroga al collegamento elettrico di terra di utensili elettrici portatile e macchina elettriche mobili purché a doppio isolamento (DM , art.2). Gli impianti devono essere realizzati da ditta in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dalla l 37/08. pur se non espressamente previsto dall'ambito di applicazione di tale legge; Non lavorare su parti in tensione, Scegliere l'interruttore generale di cantiere con corrente nominale adeguata alla potenza installata nel cantiere e potere d'interruzione di 4.5 KA se non diversamente indicato dall'ente fornitore, dotato poi di dispositivo differenziale con Id almeno pari a 0.5A; Installare poi interruttori magnetotermici con corrente nominale adeguata al conduttore da proteggere; Utilizzare conduttori con sezione adeguata al carico e comunque non inferiore a 2.5 mmq; Installare nei quadretti di zona interruttori differenziali coordinati con l'impianto di messa a terra. Casco, Guanti, Calzature isolanti, Attrezzature dotate di isolamento Allegato I pag. 3

22 ANALISI DEI RISCHI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SCHEDA : 03 Impresa edile Cantiere: Fase lavorativa: Procedure esecutive: Attrezzature di lavoro: Individuazione, analisi e valutazione dei possibili rischi: Misure di prevenzione e protezione dai rischi: Classe di lavoro: OPERE PROVVISIONALI Realizzazione dell'impianto di terra contro il rischio di contatto indiretto. Conduttori e tubi di protezione a marchio IMQ; quadri elettrici a norma CEI; cavi elettrici, picchetti metallici, attrezzature d'uso comune, scale a mano. 1) elettrocuzione, 2) cadute dall'alto, 3) caduta di attrezzi; 4) lesioni alle mani e ai piedi durante l'infissione dei picchetti di terra. Le parti metalliche de gli impianti a bassa tensione (fino a 400 V) situati in luoghi normalmente bagnati o anche molto umidi (cantieri edili) o in immediata prossimità di grandi masse metalliche devono essere collegate a terra. Tutti gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte. Gli impianti realizzati secondo le norme CEI sono considerati a regola d'arte. Premessa Nei cantieri la tensione che può permanere sulle masse per un tempo indefinito non può superare 25 V (CEI 64-8/7 art ). In considerazione di ciò, una parte metallica (estranea all'impianto elettrico) è da considerare massa estranea quando ha una resistenza verso terra inferiore a 200 Ohm e solo in questo caso deve essere collegata all'impianto di terra. Nei cantieri edili non sono richiesti collegamenti equipotenziali supplementari (CEI 64-8/7 art ). IMPIANTO DI TERRA (SISTEMI TT) L'impianto di terra sarà realizzato all'atto dell'installazione degli apparecchi elettrici. Questo avrà lo scopo di fornire lo stesso potenziale di terra a tutte le carcasse metalliche delle attrezzature elettriche fisse, alle masse e alle masse estranee. L'impianto di terra sarà coordinato con l'interruttore generale posto a protezione dell'impianto elettrico, nel rispetto della condizione che la resistenza di terra (Rt, espressa in Ohm) sia non inferiore al rapporto di 25 (V) e la corrente differenziale nominale d'intervento o di regolazione (Idn, in ampere) dello stesso interruttore generale. Il numero dei dispersori sarà calcolato in modo tale che n=r/rt, dove R è la resistenza del singolo dispersore in funzione della resistività (in OhM m) del terreno in cui viene infisso ed Rt la resistenza di terra (valutata con l'espressione precedente). I picchetti saranno posti a distanza non inferiore alla somma delle loro lunghezze. I dispersori di terra di protezione dai contatti indiretti saranno collegati con i dispersori di terra di protezione dalla scariche atmosferiche. La sezione minima dei conduttori di protezione (Sp) sarà determinata in funzione della sezione del conduttore di fase (S) in baser alla seguente tabella: Allegato I pag. 4

23 Dispositivi di prot. ind.: - Sp=S, per S minore o uguale a 16 mmq; - Sp=16 mmq, per S compreso tra 16 e 35 mmq; - Sp=S/2, per S maggiore a 35 mmq. La sezione minima del conduttore di terra sarà: - determinato in funzione della tabella del conduttore di protezione, ma con un minimo di 16 mmq se isolato e direttamente interrato; - determinato dalla tabella del conduttore di protezione, se isolato e posato entro tubo in PVC pesante; - determinato dalla tabella del conduttore di protezione, ma con un minimo di 35 mmq, in rame, o 50 mmq, in ferro zincato, se nudo e direttamente interrato. Le baracche metalliche saranno collegate a terra qualora presentano una resistenza verso terra inferiore a 200 Ohm. Le giunzioni tra i conduttori saranno ridotte al minimo indispensabile e protette contro la corrosione (CEI art.3.6). Scarpe isolanti, guanti isolanti, casco. ANALISI DEI RISCHI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SCHEDA : 04 Allegato I pag. 5

24 Impresa edile Cantiere: Fase lavorativa: Procedure esecutive: Attrezzature di lavoro: Individuazione, analisi e valutazione dei possibili rischi: Misure di prevenzione e protezione dai rischi: Classe di lavoro: OPERE PROVVISIONALI Realizzazione dell'impianto con collegamento a quello di terra di tutte le strutture metalliche di grosse dimensioni site all'aperto. Conduttore giallo verde di sezione adeguata, paline di terra, conduttore in rame nudo, attrezzature d'uso comune, sale a mano, ponti mobili. 1) cadute dall'alto; 2) caduta di attrezzi; 3) lesioni alle mani durante l'infissione delle paline di terra; 4) folgorazione per mancanza di continuità elettrica fra i conduttori e la rete di terra. Tutti gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte. Gli impianti realizzati secondo le norme CEI sono considerati a regola d'arte (art 1,2-186/68); Utilizzare scale a mano con pioli incastrati ai montanti, con estremità antisdruciolo. Durante il lavoro su scale, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta; Utilizzare i ponti mobili con ruote bloccate durante le operazioni Dispositivi di prot. ind.: L'impianto deve essere realizzato da ditta in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dalla L. 37/08, pur se non espressamente previsto da tale legge; L'impianto non deve essere distinto dall'impianto di terra del cantiere e si deve collegare a quest'ultimo. Utilizzare corda di rame da 35 mmq per il collegamento del traliccio della gru, del silos metallico del cemento, e dei ponteggi metallici, per quest'ultimo prevedere almeno un collegamento ogni 20 m. Sulla discesa della corda dovrà essere posto un picchetto e la corda passante per esso girerà interrata ad almeno 50 cm di profondità intorno alle strutture da proteggere ad una distanza compresa fra 0.5 e 2 m. Non utilizzare parafulmini radioattivi dichiarati inefficaci. Casco, Guanti, Calzature isolanti, Attrezzature dotate di isolamento Allegato I pag. 6

25 ANALISI DEI RISCHI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SCHEDA : 08 Impresa edile Cantiere: Fase lavorativa: Procedure esecutive: Attrezzature di lavoro: Individuazione, analisi e valutazione dei possibili rischi: Misure di prevenzione e protezione dai rischi: Classe di lavoro: OPERE PROVVISIONALI Ponti su ruote a torre o trabatelli. Trabatelli. - caduta di personale dall'alto durante l'uso o durante la salita o la discesa dal ponte; - ribaltamento del trabatelli per cattivo ancoraggio alla struttura; - caduta di utensili e materiali dall'alto; - tagli, abrasioni e contusioni alle mani durante il montaggio e smontaggio; - elettrocuzione per avvicinamento eccessivo a linee elettriche aeree. I trabattelli devono essere realizzati ed usati nel seguente modo: - devono avere una base d'appoggio ampia per garantire la stabilità al ribaltamento (la stabilità può essere migliorata con l'ausilio di stabilizzatori e staffe laterali); - se il terreno non dà sufficienti garanzie di solidità, è necessario interporre dei tavoloni ripartitori e rendere il piano di scorrimento piano; - le ruote del ponte devono essere bloccate con cunei dalle due parti; - devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; - la verticalità deve essere controllata con livello o pendolino; - devono essere usati esclusivamente per l'altezza per cui sono costruiti, senza aggiunta di sovrastrutture; - esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di contatto, non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o sovraccarichi; - per la salita e la discesa dal trabattello, disporre all'interno dell'incastellatura scale che siano opportunamente protette contro la caduta (gabbia o aperture che non consentono l attraversamento della persona). Sotto il profilo costruttivo e d uso sono valide le norme comuni a tutti i ponteggi in genere. In merito alle prescrizioni contenute nel D.Lgs 81/2008 si riporta un estratto riguardante i ponti su ruote: Articolo Ponti su ruote a torre 1. I ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo che non possano essere ribaltati. 2. Il piano di scorrimento delle ruote deve risultare livellato; il carico del ponte sul terreno deve essere opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente. 3. Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o sistemi equivalenti. 4. I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; è ammessa deroga a tale obbligo per i ponti su ruote a torre conformi all ALLEGATO XXIII. 5. La verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello o con pendolino. 6. I ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di contatto, non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o carichi. ALLEGATO XXIII - DEROGA AMMESSA PER I PONTI SU RUOTE A TORRE Allegato I pag. 7

26 1. E' ammessa deroga per i ponti su ruote a torre alle seguenti condizioni: il ponte su ruote a torre sia costruito conformemente alla norma tecnica UNI EN 1004; il costruttore fornisca la certificazione del superamento delle prove di rigidezza, di cui all'appendice A della norma tecnica citata, emessa da un laboratorio ufficiale. Per laboratori ufficiali si intendono: laboratorio dell'ispesl; laboratori delle università e dei politecnici dello Stato; laboratori degli istituti tecnici di Stato, riconosciuti ai sensi della legge , n. 1086; laboratori autorizzati in conformità all ALLEGATO XX sezione B titolo IV capo II, con decreto dei Ministri del lavoro e della previdenza sociale, dello sviluppo economico e della salute; laboratori dei paesi membri dell'unione europea o dei Paesi aderenti all'accordo sullo spazio economico europeo riconosciuti dai rispettivi Stati. l'altezza del ponte su ruote non superi 12 m se utilizzato all'interno (assenza di vento) e 8 m se utilizzato all'esterno (presenza di vento); per i ponti su ruote utilizzati all'esterno degli edifici sia realizzato, ove possibile, un fissaggio all'edificio o altra struttura; per il montaggio, uso e smontaggio del ponte su ruote siano seguite le istruzioni indicate dal costruttore in un apposito manuale redatto in accordo alla norma tecnica UNI EN L'attrezzatura di cui al punto 1 è riconosciuta ed ammessa se legalmente fabbricata o commercializzata in altro Paese membro dell'unione europea o nei Paesi aderenti all'accordo sullo spazio economico europeo, in modo da garantire un livello di sicurezza equivalente a quello garantito sulla base delle disposizioni, specifiche tecniche e standard previsti dalla normativa italiana in materia. Le principali prescrizioni costruttive della norma UNI HD 1004 sono: - larghezza minima dell'impalcato 60 centimetri e lunghezza minima 100 centimetri; - altezza libera minima tra gli impalcati 190 centimetri ed altezza massima tra gli impalcati e la struttura di sostegno dell'impalcato 175 centimetri; - le ruote girevoli devono essere fissate in modo che non possano staccarsi accidentalmente; - tutte le ruote devono essere dotate di freno con giunto a cerniera, ad eccezione delle ruote girevoli che, per loro struttura, non presentano eccentricità all atto del bloccaggio; - le ruote devono essere piene e senza camera d'aria ed idonee al tipo di applicazione desiderato; - gli stabilizzatori devono essere dimensionati come componenti integrati della struttura principale, devono presentare dispositivo di bilanciamento con i quali assicurare il contatto con il terreno ed essere fissati alla torre in modo che i carichi dello stabilizzatore o del telaio esterno vengano trasmessi alla torre senza slittamento, rotazione o altri movimenti dello stabilizzatore e del telaio esterno; - l'accesso agli impalcati deve essere previsto mediante una scala a rampa, una scala a gradini, una scala a pioli o verticale, che costituisce un componente della struttura rispondenti a precise prescrizioni costruttive e dimensionali; - le aperture di accesso all'interno dell'impalcato devono essere dotate di dispositivo di protezione anticaduta ed avere le dimensioni contenute al minimo possibile (non inferiore a 40x60 cm); - i piani di lavoro devono essere provvisti sui lati prospicienti il vuoto di idonea protezione laterale costituita da almeno due correnti paralleli al piano (di cui quello superiore deve essere posto ad un'altezza di l metro) ed una tavola fermapiede (di altezza di almeno 15 centimetri); Il costruttore del ponte su ruote deve fornire all'utilizzatore le seguenti indicazioni: - classe del ponteggio secondo il carico ammissibile ed il numero degli impalcati che possono essere sottoposti a carico; - eventualmente l'altezza ammissibile per le differenti condizioni di carico; - peso e dimensione dei componenti; - dati relativi alla zavorra richiesta per ottenere la necessaria resistenza contro il rovesciamento e le istruzioni per il suo corretto ancoraggio; - zavorra massima ammissibile; - istruzioni per il montaggio e lo smontaggio della torre, compresa l'indicazione dei componenti necessari; - istruzioni per la manutenzione dei componenti sia in uso che in magazzinaggio, Allegato I pag. 8

27 escluse le istruzioni per la riparazione dei pezzi danneggiati. La marcatura, per esempio una targhetta, da applicare su tutte le torri da lavoro ad altezza d'uomo in corrispondenza di un punto visibile, deve riportare: - marchio del costruttore; - designazione della torre da lavoro; - la dicitura "Seguire scrupolosamente le istruzioni per il montaggio e l'uso". La designazione della torre di lavoro è del tipo ''Torre da lavoro HD /12", ed individua in questo caso una torre di lavoro conforme alla norma UNI HD 1004, di classe 336 (carico distribuito 2,00 kn/m2), che può raggiungere un'altezza massima di 8 m se all'interno degli edifici e di 12 m se all esterno di edifici. Dispositivi di prot. ind.: Non improvvisare trabatelli in cantiere utilizzando spezzoni di ponteggi montati su ruote. I trabatelli in commercio sono realizzati su progetto (calcoli e disegni). Prima dell'uso del trabatello verificare le condizioni generali del ponte ponendo particolare attenzione alla corretta stabilizzazione della base, la verticalità dei montanti e il bloccaggio delle ruote con cunei dalle due parti. Durante l'uso non montare pulegge per il sollevamento dei materiali e non porre sovrastrutture per raggiungere quote più elevate. Durante lo spostamento accertarsi che non vi siano persone o carico in sommità, che il terreno sia stabile e livellato, che non vi sia interferenza con altre strutture e che si rispetti sempre la distanza minima dalle linee elettriche aeree (m 5,0). Casco, guanti, dispositivo di anticaduta da utilizzare se il trabatello non è provvisto di scala interna. Allegato I pag. 9

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