Le strade della sosteniblità: idee, esperienze e prospettive di ricerca
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- Giuditta Bossi
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1 Le strade della sosteniblità: idee, esperienze e prospettive di ricerca Michela Mayer ARPA Friuli Venezia Giulia Trieste 10 Novembre 2005
2 ESS: 3 dimensioni + una SOCIETÀ AMBIENTE ECONOMIA
3 Dall educazione ambientale all educazione allo sviluppo sostenibile Ed. alla cittadinanza, alla pace, ai diritti umani Ed. ambientale, alle emergenze, alla salute Ed. al consumo sostenibile e solidale
4 Possibili punti di vista per analizzare la ricerca in ESS quali paradigmi? quali contesti? quali aree di indagine? quali metodi? quali domande di ricerca?
5 L osservatore fa sempre parte del sistema Non esiste una lettura dell esistente, soprattutto se si tratta di situazioni che coinvolgono gli esseri umani e il loro ambiente, che non sia implicitamente intepretativa, e che non prepari o racchiuda, in forma implicita, scelte e giudizi di valore " (Isabelle Stengers).
6 Quali paradigmi per la Ricerca Educativa? Positivistico: L unica ricerca è quella fondata su dati quantitativi: tutto può essere trasformato in dati misurabili e comparabili. Socio-critico: La ricerca può essere quantitativa e qualitativa, l importante è esplicitare il quadro di riferimento del ricercatore e adeguare i metodi alle domande di ricerca. Intepretativo: In campo educativo il dato quantitativo è privo di significato. Importanti sono i contesti e i processi e la ricerca può essere solo qualitativa.
7 Quali contesti? Formale: è il più esplorato, molti dati ma frammentati, più sui risultati che sui processi, più sugli atteggiamenti che sulle pratiche, più sulle caratteristiche degli studenti che sulle caratteristiche degli apprendimenti (Rickinson, 2001) Non formale: poche le ricerche specifiche in ESS, da esplorare l effetto dei diversi contesti, delle diverse metodologie (trasmissiva, situazionale, costruttivistica), delle tecnologie (come l e-learning), (Tavinstock Ins., 2002) Informale: praticamente da costruire. Quali fattori influenzano la partecipazione, come legare l apprendimento al capitale sociale, alle Agende 21, alla progettazione partecipata? Come valutare l apprendimento informale?
8 Quali aree di indagine e quali le domande di ricerca emergenti? Rapporto tra pratica e teoria come si realizzano, nei diversi contesti, i principi dell ESS (quali ad es. complessità, pensiero critico, partecipazione,.)? Le competenze necessarie per costruire un futuro sostenibile. Quali competenze sono necessarie e quali l EA e l ESS contribuiscono a costruire? come riconoscerle e valutarle? Il rapporto tra qualità e diversità. Quale qualità per azioni che non possono essere stereotipate? Come rispettare le diversità e valorizzare la qualità? Ricerca comparativa: diversità metodologiche e culturali tra paesi diversi, ma anche diversità di contesti e di problematiche. Nell educazione formale è possibile una ricerca tipo PISA? Cosa nell educazione non formale? Quale formazione per le imprese, i sindacati, gli impiegati nelle amministrazioni? Cosa nell educazione informale? Quale ricerca sui media?
9 Quali metodologie? Adeguate alla domanda ma consapevoli del paradigma socio critico: Progetti di innovazione e studi di caso per passare dalla teoria alla pratica Ricerca azione ma anche raccolta quantitativa di dati per la definizione delle competenze Uso degli scenari per una individuazione delle tendenze Indagini su campioni locali, nazionali, internazionali, per una analisi di risultati a breve e a lunga scadenza
10 La ricerca sulle competenze L Unione Europea definisce come key competences per l apprendimento lungo tutta la vita quel insieme di conoscenze, capacità e atteggiamenti di cui tutti hanno bisogno per la propria realizzazione come persone, per il proprio sviluppo, inclusione sociale e occupazione. Tra le key competences proposte le seguenti possono riguardare l ESS:. Apprendere ad apprendere Competenze di relazione e di cittadinanza Competenze innovative e imprenditoriali
11 5 Competenze trasversali per l Educazione allo Sviluppo Sostenibile Immaginare un futuro migliore, costruire scenari, immaginare possibilità per un futuro non lontano Il pensiero critico e riflessivo, la consapevolezza dell incertezza, della propria ignoranza, come elemento di guida nelle scelte Il pensiero sistemico e complesso, per tenere assieme e non per separare la crisi ambientale è la prima crisi planetaria causata da una crisi della conoscenza (Leff, 2000). La partecipazione, una concezione di democrazia come luogo di riflessione critica, per una società in cui nessun problema sia risolto in anticipo, in cui l incertezza non cessa una volta adottata una soluzione. Il partenariato, locale - tra istituzioni e globale, per costruire legami e reti di sostegno (IUCN, 2004)
12 Il Programma tedesco BLK- 21 Promuovere Competenze per un Futuro Sostenibile Sapere interdisciplinare: il fuoco è sullo studio di problemi pratici e complessi della vita di tutti i giorni, come ad esempio la mobilità, il turismo, i conflitti etnici, ecc. Apprendimento partecipativo: il fuoco è sulla partecipazione attiva degli studenti nei processi di cambiamento rispetto ad argomenti di importanza locale come il traffico, i consumi, le iniziative culturali, ecc. Strutture innovative: il fuoco è sulla creazione di reti così da stabilizzare iniziative di innovazione all interno delle scuole e tra scuola e comunità.
13 ICAM INVALSI Una indagine sulle competenze ambientali Per cominciare a definire di quali competenze si tratta e come possono essere valutate per mettere in relazione competenze e atteggiamenti per fornire agli insegnanti elementi di riflessione sul proprio modo di intendere l Educazione Ambientale per cominciare a identificare i contesti che favoriscono, o non favoriscono, lo sviluppo di competenze ambientali.
14 I grappoli di concetti la struttura che connette tutti gli esseri viventi tra loro e con il pianeta; riconoscere le conseguenze in ambito locale delle trasformazioni globali, e gli effetti lontani e globali delle azioni locali; una concezione evolutiva dei processi naturali e sociali; la comprensione della differenza tra leggi - deterministiche e predittive - e vincoli, e della importanza della diversità per una scelta di possibilità per il futuro; la coscienza dei limiti insieme alla coscienza della imprevedibilità dei sistemi complessi, e del rischio associato ad ogni nostra azione, o non azione.
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18 La ricerca sulla qualità Che intendiamo per Qualità? Qualità e quantità non sono necessariamente in contraddizione.. La qualità non può essere ridotta a numeri (Aristotele) Nell ESS abbiamo bisogno di Qualità statica, quella che spinge un sistema organizzativo a far bene ciò che sta già facendo Qualità dinamica, quella che spinge un sistema a fare cose nuove, (S. Beccastrini) per cui non ci sono standards ma occorre creatività e capacità di riconoscere e correggere gli errori La maggior versatilità è un progresso verso la qualità dinamica, la maggior capacità di controllo un progresso verso la qualità statica.sono necessarie entrambe (R. Pirsig)
19 PROGETTO SIQ INTERREGIONALE CAPOFILA: Toscana 12 REGIONI: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria, Veneto, + Basilicata Il metodo: La ricerca si è svolta come attività di indagine partecipata in cui il senso e le modalità dei diversi passaggi concettuali e operativi sono stati il frutto di un processo concertato e condiviso I criteri fanno riferimento ad un quadro di riferimento condiviso a cui ancorare l idea di qualità dell EA e dei Sistemi Regionali INFEA Un approccio per funzioni di sistema permette di mantenere le diversità all interno di un percorso comune.
20 La visione del mondo I criteri/gli indicatori Gli indizi/i descrittori Il reale
21 IL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI Parte dall alto, dai principi fondanti e c o n t e m p o r a n e a m e n t e si costruisce dal basso A partire dalle diverse esperienze e dalla biodiversità culturale che le caratterizza
22 Lavorare per scenari Gli scenari sono uno strumento costruito per riflettere sul futuro: gli scenari non sono né previsioni né tendenze, impossibili da definire a medio e a lungo termine vista l incertezza e la complessità dei contesti e delle relazioni, ma sono immagini alternative che tengono conto della possibilità di diversi futuri. Gli scenari sono uno strumento per aiutarci a lavorare a lungo termine in un mondo di grande incertezza. Gli scenari sono storie su come il mondo potrebbe cambiare domani, che ci aiutano a capire i cambiamenti nel nostro ambiente presente. Pianificare per scenari aiuta a fare ora delle scelte tenendo presente le possibili evoluzioni future. (Schwartz, 1991)
23 Gli scenari dell OCSE per il Futuro della Scuola 1. Scenari che cercano di mantenere lo status quo Continua nella scuola il sistema burocratico L esodo degli insegnanti lo scenario di dissoluzione 2. Scenari di ri-costruzione della scuola Scuole come nuclei di aggregazione sociale Scuole come Organizzazioni focalizzate sull apprendimento 3. Scenari di de-costruzione della scuola Reti per apprendere in una società in rete Estensione del modello del mercato
24 Per costruire scenari Identificare le domande chiave che guidano lo sviluppo di un programma di azione o di una organizzazione Selezionare sulla base dei dati raccolti quali caratteristiche possono influenzare la costruzione e l evoluzione dle programma Sviluppare scenari coerenti, ognuno con un differente insieme di valori, assunti impliciti, modelli di comportamento Far vivere gli scenari dipingendoli in maniera realistica e vivace
25 Una ricerca comparativa: la qualità delle Eco-scuole* Forest schools Eco-schools Outdoor schools Green schools Model schools Schools for a sustainable future Tutte scuole che sotto diversi nomi stanno aumentando in numero e in qualità in tutto il mondo e in Europa *A cura di Finn Mogensen e Michela Mayer
26 3 fasi: La struttura della ricerca Rapporti nazionali che identificano i criteri espliciti o impliciti, usati per guidare, sostenere o premiare le ecoscuole impegnate a incorporare principi e azioni per la sostenibilità nel Piano di Istituto Una pubblicazione comprensiva dei rapporti nazionali e di una analisi comparativa Proposizione di una serie di Criteri di Qualità per lo sviluppo di una scuola per l ESS Nazioni che hanno partecipato: Austria, Belgio (Fiammingo), Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Norvegia, Spagna (Catalogna), Svezia + Australia e Corea
27 3 scenari per lo sviluppo di Scuole per lo Sviluppo Sostenibile Quale immagine di futuro sostenibile? Un futuro che guarda allo sviluppo scientifico e tecnologico Un futuro che guarda a una nuova relazione con la natura Un futuro che guarda al cambiamento sociale Quale immagine dei processi di insegnamento apprendimento? L insegnamento come trasferimento di informazioni e strategie corrette L apprendimento come sfida individuale, l insegnamento come processo di facilitazione L apprendimento come processo sociale, l insgenamento come introduzione al dialogo democratico Quale immagine di Sviluppo per la Scuola? La scuola come impresa rispettosa dell ambiente La scuola come una famiglia La scuola come una comunità di ricerca educativa
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31 Risultati della ricerca: Criteri di qualità per le Scuole per lo Sviluppo Sostenibile Soren Breiting, Michela Mayer and Finn Mogensen Un documento delle reti SEED e ENSI proposto ad un dibattito internazionale L obiettivo è quello di promuovere una discussione interna alle scuole finalizzata alla riflessione sui cambiamenti principali ai quali mirare e alla definizione di propri criteri di qualità, adattati alal situazione e ai piani di sviluppo di ogni scuola. 3 gruppi di criteri: Criteri di qualità relativi ai processi di apprendimentoinsegnamento Criteri di qualità relativi alla politica e alla organizzazione interna della scuola Criteri di qualità relativi alle relazioni fuori della scuola
32 La Qualità dei processi di apprendimento-insegnamento 1. Criteri nell area dell approccio educativo 2. Criteri nell area dei risultati visibili all interno della scuola e della comunità locale 3. Criteri nell area dell immaginare il futuro 4. Criteri nell area della cultura della complessità 5. Criteri nell area del pensiero critico e del linguaggio delle possibilità 6. Criteri nell area della chiarificazione e sviluppo di valori 7. Criteri nell area del progetto mirato all azione 8. Criteri nell area della partecipazione 9. Criteri nell area dei contenuti di studio.
33 La Qualità relativa alla politica e alla organizzazione interna della scuola 1. Criteri relativi alla programmazione e al piano d Istituto 2. Criteri relativi al clima e all atmosfera 3. Criteri relativi alla gestione delle risorse 4. Criteri relativi alla riflessione sulle iniziative di ESS all interno della scuola e alla loro valutazione
34 La Qualità relativa alle relazioni fuori della scuola Criteri relativi alla collaborazione con la comunità locale Criteri relativi al lavoro in rete e alla collaborazione tra istituzioni
35 Una sfida per il futuro: l uso di Criteri per il miglioramento continuo della Qualità delle scuole Un sistema di Criteri di Qualità è uno strumento che sintetizza e definisce una filosofia della scuola per lo Sviluppo Sostenibile. Perchè possa effettivamente essere visto come quadro di riferimento e vincolo reale per la scuola e per i suoi programmi, il sistema di criteri di qualità deve essere costruito collettivamente e accettato da tutti i partecipanti. La proposta SEED-ENSI non pretende di essere esaustiva ma solo di offrire un elenco di criteri di qualità che può essere usato come punto di partenza per riflessioni, dibattiti e approfondimenti.
36 Altre domande e altre sfide.. Quali modalità di informazione e comunicazione favoriscono il cambiamento (e quindi l ESS)? Come raccogliere dati sull apprendimento informale, sull influenza dei contesti e delle situazioni? Come trasformare i contesti di partecipazione in contesti di apprendimento consapevole? Quali modalità di partenariato e di fare rete sono più coerenti ed efficaci per l ESS? Quale il contributo delle Università? Quale qualità per una Istruzione Universitaria consapevole della sfida dello SS?..
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