MADONNA LA REGINA DEL POP DIETRO LA MACCHINA DA PRESA CAPAREZZA/DON CIOTTI FACCIA A FACCIA EVENTI ARTISSIMA 18 TORNA AL FUTURO!

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1 PLUS MAGAZINE MADONNA LA REGINA DEL POP DIETRO LA MACCHINA DA PRESA MARIO BIONDI L ANIMA SOUL DEL PANORAMA ITALIANO CAPAREZZA/DON CIOTTI FACCIA A FACCIA EVENTI ARTISSIMA 18 TORNA AL FUTURO! LUDMILLA RADČHENKO GUARDO IL MONDO DALLA POP ART PROTAGONISTI MASSIMO ALFANO E IL SEGRETO DI ANANKE TECNOFUTURO SOCIAL NETWORKS E SOCIAL MEDIA ALLA PROVA DELLA BOLLA INTERNET MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI: GERUSALEMME Pubblicazione quadrimestrale Numero XVIII - ottobre 2011 RUBRICHE HOBBY E PASSIONI COMUNICAZIONE E IMMAGINE SALUTE E BENESSERE MODA IDEE E SERVIZI RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA TEATRI SPORT E TEMPO LIBERO GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI PROPOSTE VISITE GUIDATE CONFERENZE CONVENZIONI GITE BIGLIETTERIA MADONNA superstar a Venezia Periodico dell Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero

2 PLUS MAGAZINE Periodico quadrimestrale dell Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 18 - ottobre 2011 Reg. presso il tribunale di Torino n dell 8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, Torino Tel Fax plusmagazine@fabiplus.org Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara Cosimo Torraco IN QUESTO NUMERO 02 Copertina Madonna: la regina del Pop dietro la macchina da presa 06 Protagonisti Mario Biondi: l anima soul del panorama italiano 10 Protagonisti Caparezza/Don Ciotti: Faccia a faccia 14 Eventi Artissima 18 torna al futuro! 16 Protagonisti Ludmilla Radčhenko: guardo il mondo dalla Pop Art 20 Protagonisti Massimo Alfano e il segreto di Ananke 26 Tecnofuturo Social Networks e Social Media alla prova della Bolla Internet 66 Mappamondo Storie di viaggi e viaggiatori: Gerusalemme Hanno collaborato a questo numero: Alessandro Barbero, Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto, Giovanna Raballo, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi Fotografie La Biennale di Venezia,- Foto ASAC, Ufficio stampa Cus Torino, jupiterjet, flickr.com. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, Torino Tel Fax FABIPLUS SU Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers Torino Stampa Garabello Artegrafica San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell editore. In copertina Madonna LE RUBRICHE 22 Hobby e Passioni 23 Comunicazione e Immagine 30 Salute e Benessere 46 Moda: The big chill 50 Idee e Servizi 56 Recensioni: film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 62 Sport e Tempo libero 86 Gli esperti rispondono 88 La parola ai lettori LE PROPOSTE 72 Visite guidate 76 Conferenze 78 Convenzioni 84 Gite 85 Biglietteria

3 Paola Gomiero direttore Fabi Plus Torino - Piazza Carlo Felice: l autunno (foto jupiterjet) Il fascino del cinema, l importanza della cultura Leoni schierati e tappeto rosso. Mentre scrivo questo editoriale sono alla 68 a Edizione della Mostra del Cinema, a Venezia. Undici serate di gala, ornate da bellissimi panorami lagunari, che potrò ammirare solo per un week end. È difficile non rimanere contagiati dalle emozioni che la kermesse veneziana trasmette non solo agli appassionati. Si respira un atmosfera magica e sembra di vivere in una dimensione parallela alla realtà. In queste occasioni è sempre un piacere rilevare il ruolo che riveste il cinema nel mondo contemporaneo: tra gli innumerevoli strumenti di comunicazione in continua crescita, si conferma ancora uno dei mezzi espressivi più efficaci. Le emozioni che riescono a trasmettere certe immagini cinematografiche non potrebbero essere evocate da nessun altra forma di espressione artistica e restano, come icone, nella nostra memoria, individuale o collettiva. È per questo che i grandi attori, capaci di immedesimarsi completamente nel personaggio che interpretano, riscuotono un successo tanto vasto da venire considerati degli idoli. I festival non sono solo appuntamenti mondani ma soprattutto eventi culturali! Ma il 2011 è un anno particolare, condizionato da una crisi internazionale dai risvolti imprevedibili, che rende impossibile valutare come potrà influenzare il mondo della cultura e dello spettacolo. Cosa ne sarà il prossimo anno di Venezia, Roma, Torino se il cinema o il teatro saranno tra le prime distrazioni alle quali le famiglie dovranno rinunciare? E se i tagli ai bilanci pubblici, come già è accaduto, colpiranno l industria culturale e dell intrattenimento? Una crisi di queste proporzioni tocca inevitabilmente non soltanto la produttività economica ma anche quella intellettuale. Per questo negli anni di recessione è ancor più doveroso sottolineare l importanza che ha la cultura, lo studio della storia, della letteratura, delle arti e anche delle religioni. Senza questa attenzione, la crisi sarà ben più dannosa per il futuro della democrazia. Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta diceva Socrate. La nostra associazione, come tante altre che operano nel settore dei servizi, da sempre si adopera per agevolare la fruizione culturale tra gli associati, avvicinandoli anche a condizioni particolarmente vantaggiose, ad eventi ed occasioni, mettendoli nella giusta luce, propagandandone la realizzazione e le novità più significative in ogni campo. Un contributo piccolo, ma significativo, per non rinunciare alla nostra dose di intrattenimento culturale e di uso intelligente del tempo libero, anche in un momento di crisi. paola.gomiero@fabiplus.org ottobre 2011 Plus Magazine 18 EDITORIALE 01

4 COPERTINA MADONNA HA SEMPRE LA STESSA ENERGIA E DETERMINAZIONE CHE LA CONTRADDISTINGUONO. GIÀ NEL 1987, NEL CONCERTO DELLA SUA PRIMA TOURNEE WHO S THAT GIRL TOUR, AL VECCHIO STADIO COMUNALE DI TORINO, APPREZZAMMO IL SUO TALENTO, IL MAGNETISMO E IL VIGORE CON CUI AFFRONTAVA LA SCENA. La regina del

5 COPERTINA E ORA, L INSTANCABILE QUEEN OF POP SI È MESSA A FARE LA REGISTA SUL SERIO, PER CIMENTARSI IN PRIMA PERSONA CON LA CREAZIONE DELL IMMAGINE, ABBRACCIANDO IL CINEMA, ARTE DI SQUADRA, COLLETTIVA E POPOLARE E PERCIÒ NON DISTANTE DAL SUO MODO DI CONCEPIRE LO SPETTACOLO. CON SORPRENDENTE EQUILIBRIO HA DIMOSTRATO DI SAPERCI FARE DIETRO LA MACCHINA DA PRESA. IL SUO PRIMO LUNGOMETRAGGIO, L AVVENTUROSO SACRO E PROFANO (2008), PICCOLO FILM CHE FOTOGRAFAVA LE VITE STRAMPALATE DI TRE COINQUILINI NELLA LONDRA CAOTICA E MULTIETNICA DI OGGI, È STATO SALUTATO CON FAVORE DALLA CRITICA. a cura di PAOLA GOMIERO Pop dietro la macchina da presa Per questo la presentazione del suo ultimo film W.E. alla 68 a Mostra del Cinema di Venezia ha avuto gran successo. La stessa Madonna, unica superstar ad aver mai sfilato sul red carpet del Lido, è stata applaudita e acclamata sia sul red carpet sia in conferenza stampa, dove l abbiamo incontrata per Plus Magazine insieme alle testate nazionali ed internazionali. Presenti alla conferenza stampa anche i protagonisti di questa interessante pellicola: Abbie Cornish (Wally Winthrop), Oscar Isaac (Evgeni), Natalie Dormer (Elizabeth Bowes-Lyon), Andrea Riseborough (Wallis), James D Arcy (King Edward VIII). ottobre 2011 Plus Magazine 18 COPERTINA 03

6 COPERTINA Il film W.E. parla della storia d amore tra Wallis Simpson e il Re Edoardo VIII di Inghilterra nel XX secolo. Perché ha deciso di raccontare questa storia? Sono stata attratta da questa trama, avevo un grande desiderio di conoscere i motivi per cui il re Edoardo VIII avrebbe abdicato al trono per amore di una donna, rinunciando alla sua posizione di potere. È pronta a mollare il suo trono da regina del pop nel nome dell amore per un uomo o una donna? Penso che non avrei bisogno di mollare nulla, potrei benissimo riuscire ad avere tutte e due queste cose, anzi tutte e tre!. Quali sono stati i tempi e come si è evoluto il processo di lavorazione? La stesura della sceneggiatura ha richiesto anni, inoltre mettere insieme un cast ed un team di produzione così fantastico è stata una sfida molto complessa. W.E. era un progetto arduo, una sfida difficile come essere il capitano di una nave. Immagini di: La Biennale di Venezia - Foto ASAC. Quanto ha influito in questo film il sentiero spirituale di Madonna? Quando si fa un film bisogna avere una forza interiore immensa, nell anima e nella mente. E bisogna essere veramente preparati a mille difficoltà, quindi ha influito davvero molto. 04

7 COPERTINA Quanto il rapporto con i suoi ex mariti Sean Penn e Guy Ritchie è stato importante per la sua scelta di essere regista? Amo il cinema da sempre, ho sempre voluto fare un film! Sono una racconta storie, sia se dirigi un film o scrivi una canzone alla fine si tratta sempre di creare e raccontare qualcosa. Ho sempre amato le persone creative, ecco perché ho sposato Sean Penn e Guy Ritchie e loro mi hanno dato sempre sostegno nella mia attività creativa. Si identifica con Wallis? Certo che in Wallis Simpson c è un po di me, ma mi identifico in quanto icona che viene spesso ridotta ad uno stereotipo. La Simpson non è mai stata davvero capita e ho cercato di ritrarre soprattutto la sua umanità. Il discorso del re del regista Tom Hooper ha trattato la stessa storia di W.E., che cosa ha provato al riguardo? Inizialmente mi sono innervosita, mi sono chiesta adesso chi si interesserà al mio film? Poi mi sono resa conto che il punto di vista è completamente diverso, infatti incontrando Tom Hooper ad un party l ho ringraziato perché ha dato il quadro storico della storia, fornendo un quadro di riferimento per chi poi vedrà il mio film. Il film parla d amore, ma parla anche dell importanza della maternità; quanto è importante per lei affrontare un tema così delicato? Per me è molto importante questo tema, il desiderio di noi donne di essere madri è parte del nostro DNA, Wallis avrebbe voluto avere un figlio e rimpiangerà sempre questa mancanza di maternità. Noi donne siamo molto fortunate in questo perché creiamo la vita. Quanto è personale questo film? Non posso dare percentuali, in tutto quello che faccio c è sempre una parte di me, gli artisti non creano in modo consapevole. Attingo a quello che mi circonda da quando creo arte. Quando tornerà con un nuovo album? Quando fai un film devi avere forza nella mente e nel cuore. Era un impresa troppo grande per me, ma mi sono preparata bene. Personalmente, però, non credo che passare dalla musica al cinema sia stato un enorme salto: si tratta sempre di raccontare una storia e cioè quello che ho sempre fatto anche nelle mie canzoni. Perché non ha utilizzato la sua musica per il film? Avrei voluto farlo se ne avessi avuto il tempo. Avrei scritto gli spartiti, ma mi dovevo concentrare come regista. Mi piace la colonna sonora di W.E. e sono contenta di non essere stata coinvolta. Cosa pensa dell amore? Non penso che l amore sia banale, penso sia impossibile da descrivere o spiegare. Sarebbe proprio come cercare di capire la natura di Dio o le leggi dell universo. So solo che l amore è intangibile ed è la forza che muove tutto. Senza amore non potremmo esistere. W.E. di Madonna esce in Europa a novembre. Aspettiamo la data d uscita in Italia 1998: Wally Winthrop è ossessionata dalla storia d amore che portò all abdicazione Re Edoardo VIII, a causa della divorziata americana Wallis Simpson. Ma la ricerca di Wally, che include diverse visite alla Tenuta dei Windsor ed alle aste di Sotheby s, rivela che la vita della coppia non era perfetta come pensava. Spostandosi avanti e indietro nel tempo, in W.E. il viaggio di Wally si intreccia con la storia di Wallis ed Edward, dai giorni del glamour iniziale al lento dipanarsi della loro vita nei decenni che seguirono. Una domanda per Abbie Cornish, come è stato lavorare con Madonna? La storia è costruita bene, Madonna ha ricercato molto, è una regista molto complessa, visiva, sa perfettamente come devono essere le inquadrature, è attenta ad ogni dettaglio, a partire dalle scarpe che indossavo. ottobre 2011 Plus Magazine 18 COPERTINA 05

8 PROTAGONISTI VOCE BLACK, INGLESE FLUENTE E SONORITÀ CHE RICHIAMA- NO I CANTANTI D OLTREOCEANO. EPPURE MARIO BIONDI È TOTALMENTE... MADE IN ITALY. ANZI, MADE IN CATANIA. MARIO BIONDI di BARBARA ODETTO In molti, arrivati a 40 anni di età, fanno un bilancio della propria vita e pensano con malinconia alle occasioni perse. Non Mario Biondi, che ha sempre lottato per raggiungere il successo e che grazie alla tenacia e alle indiscusse doti vocali non solo ha realizzato i suoi sogni, ma li ha anche superati. Nonostante i premi, i riconoscimenti e le collaborazioni di prestigio che ha conquistato in questi anni, Mario è una persona concreta che non si atteggia a star. Merito del suo carattere concreto e determinato e merito del fatto che la fama non è arrivata subito, ma dopo oltre vent anni di gavetta, come ci racconta in quest intervista. 06

9 PROTAGONISTI Sin da piccolo hai frequentato il mondo delle sette note: quali ricordi hai? Bellissimi. Andavo ai concerti di mio padre Stefano, che era un cantautore siciliano famoso negli anni 80, e vivevo il backstage con divertimento. A quindici anni papà mi propose di salire sul palco e in breve tempo mi ritrovai ad aprire le performance di tanti cantanti all epoca considerati dei big. Uno tra tutti, Ray Charles. Oggi molti musicisti diventano famosi velocemente: cosa ne pensi? Il successo fa piacere, a prescindere da quanto tempo si impieghi per raggiungerlo. Io canto da sempre e la gavetta, se vogliamo definirla così, mi è servita per imparare a gestire il pubblico con disinvoltura. Ricordo che nelle prime performance la sola idea di esibirmi mi faceva tremare le gambe, ma senza quei momenti che mi hanno formato il carattere oggi non sarei quello che sono. L anima soul del panorama italiano Dal 2006, con Handful of Soul incisa con l High Five Quintet, la tua carriera è stata inarrestabile: ti sei abituato alla fama? In effetti in questi ultimi anni ho ricevuto molte soddisfazioni sia dal pubblico sia dalla critica e ovviamente sono contento, ma non dimentico certi valori fondamentali. La famiglia, ad esempio. Sono padre e i miei figli rappresentano tutto il mio mondo. Cosa preferisci: la musica americana o quella italiana? In effetti amo le sonorità d oltreoceano, soprattutto quelle jazz e soul. Il primo artista che ho apprezzato è stato Al Jarreau: non solo ascoltavo i suoi brani, ma li studiavo con attenzione. Oltre a lui mi piacevano George Benson, Quincy Jones, Earth Wind & Fire, Lou Rawls e Isaac Hayes che seguo ancora oggi. La musica black è molto intensa, ma anche quella italiana ha grandi cantanti conosciuti nel mondo. Tra i miei preferiti ci sono Claudio Baglioni, Renato Zero, Fabio Concato e Marco Armani. Mario, perché la scelta di cantare in inglese? Perché tutti i paesi hanno qualcosa da offrire a livello musicale. Ogni forma d arte è universale, quindi anche le sette note. L inglese è co- nosciuto e parlato praticamente ovunque nel mondo, per cui posso interagire con moltissime persone. Allora non sei un esterofilo? Assolutamente no (ride). Anzi, sono molto legato all Italia e alla mia terra, la Sicilia, che mi ha regalato l intensità e la passione che trasferisco nel lavoro. Per motivi professionali ho dovuto lasciare Catania, ma ogni volta che torno a casa è una festa. Ripercorriamo brevemente la tua carriera? Il successo è arrivato nel 2004 con This is what you are, pensato per il mercato giapponese e in breve tempo selezionato dalle principali radio britanniche. Nel 2006 il disco Handful of soul ha ricevuto quattro dischi di platino: ammetto che non me lo aspettavo. Poi ci sono state tan- ottobre 2011 Plus Magazine 18 COPERTINA 07

10 COPERTINA te collaborazioni importanti: Amalia Grè, con la quale ho duettato nel 2007 al Festival di Sanremo, Dj Fargetta con cui ho registrato il singolo No matter, Ornella Vanoni, che mi ha scelto per cantare insieme Cosa m importa e Claudio Baglioni. Ricordo con emozione anche quando nel 2009 Burt Bacharach mi ha invitato a duettare con Karima Ammar in Come in ogni ora sul palco del Teatro Ariston oppure quando Renato Zero mi ha proposto di cantare con lui Non smetterei più. Sei un solista, ma non disdegni le collaborazioni, quindi. Esatto. Credo molto nell interazione tra artisti perché solo misurandomi con altri musicisti posso capire quali sono i miei limiti e superarli. Penso di non aver finito di imparare e quindi sono molto critico verso me stesso. Essere obiettivi è fondamentale per chiunque. Io poi canto in inglese e interpreto generi musicali americani, per cui è più facile che commetta degli errori. Al tuo attivo hai però un certo numero di dischi di platino che confermano che stai facendo un ottimo lavoro. Grazie. Con l album doppio I love you more, del 2007, ne ho vinti due, mentre con If, del 2009, tre e per due mesi il disco è stato tra i dieci più venduti su itunes. Veniamo al presente: quali sono le tue ultime fatiche? Dopo aver remixato No Mo trouble, un mio brano estratto da If, lo scorso anno Bluey, leader degli Incognito, mi ha chiesto di contribuire al disco che la band stava preparando per celebrare i trent anni di carriera. Oltre ad aver nuovamente cantato con Chaka Kahn ho interpretato un pezzo come solista, Can t get enough. A novembre è invece uscito il doppio live Yes you del quale sono davvero molto soddisfatto. Ho poi rivisitato My girl dei famosissimi The Temptations: un esperienza intensa e divertente allo stesso tempo. Da mesi sei in tour: un bilancio? Sono molto soddisfatto. Essere sul palco e vedere che il pubblico ti apprezza a tal punto da alzarsi per le standing ovations è emozionante. Andare in tournèe è faticoso, ma ho la fortuna di collaborare con artisti che sono anche e soprattutto amici. Suoniamo insieme da sette anni e tra noi c è una grande sintonia che è impossibile non percepire. Quali sono i tuoi progetti per il 2012? Ho terminato di registrare due dischi: in tutto sono trentacinque brani. Mi sono avvalso di collaborazioni importanti e spero che i fan apprezzino queste nuove tracce. Un ultima domanda: com è stata l esperienza del doppiaggio? Bellissima e divertente, tanto che dopo il remake de Gli Aristogatti in cui cantavo Tutti quanti voglion fare jazz e Romeo il gatto del Colosseo ho partecipato al film d animazione Rapunzel L intreccio della torre, sempre della Disney, dove ho dato la voce al brigante Uncino. Un giorno mi piacerebbe doppiare l orso Balù: è così simpatico. 08

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12 PROTAGONISTI Plus Magazine ha incontrato due personaggi particolarmente differenti fra loro e che si sono messi in gioco in un divertente confronto doppio per vedere cosa li accomuna e cosa li divide. Sono Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, sacerdote attivo sulla strada da oltre quarant anni, e Caparezza, Cantante visionario, ironico e intelligente, in classifica tra i CD più venduti della scorsa estate con Il sogno eretico. DOPPIA INTERVISTA DI DARIO MIGLIARDI Don Ciotti Nome? Don Ciotti - Luigi Caparezza - Michele Cognome? Don Ciotti - Ciotti Caparezza - Salvemini Soprannome? Don Ciotti - gli amici mi chiamano Gigi Caparezza - Caparez Attività? Don Ciotti - Sono un sacerdote Caparezza - Direi, volgarmente artista. Il lavoro che voleva fare da piccolo? Don Ciotti - Il vigile del Fuoco Caparezza - Il fumettaro Chi è stato il suo maestro? Don Ciotti - Certamente Padre Michele Pellegrino, un grande vescovo, poi Cardinale di Torino che non si faceva chiamare Padre, eminenza e nemmeno eccellenza. Caparezza - Penso nessuno, ne ho avuti tanti, ognuno nel suo piccolo è stato un maestro. 10

13 PROTAGONISTI Torino è la città che li ha fatti incontrare e a Torino hanno dedicato parte della loro attività. Caparezza ha il produttore che abita sulla collina e nello studio di Revigliasco ha registrato gli ultimi due CD. Ha scelto Torino, in occasione degli MTV Days, come unica data torinese del suo trionfale e tour estivo. Don Ciotti, nasce in provincia di Belluno ma si trasferisce giovanissimo a Torino dove viene ordinato sacerdote e da quel momento è una sfida continua a stare sempre dalla parte dei più deboli. Caparezza Cosa sa dell altro? Don Ciotti - Ci siamo conosciuti qualche anno fa, l ho incontrato sulla piazza, abbiamo già fatto delle cose insieme e ho trovato in lui la passione, la forza di dire contenuti seri e profondi. Caparezza - Secondo me è una delle poche persone all interno di un sistema religioso che parla con la gente e sta con la gente. L ultimo libro letto? Don Ciotti - Naturalmente il mio primo libro che leggo tutti i giorni è la Bibbia. Un libro che mi ha appassionato è stato quello di Serena Dandini Dai diamanti non nasce nulla, che parla della natura dei fiori e dell ambiente. Caparezza - Piergiorgio Odifreddi Il Matematico impertinente. L ho letto in ritardo, lo so. Che cosa invidia nell altro? Don Ciotti - Non ho invidia, ho un ammirazione, mi incoraggia la sua capacità di creatività, di fantasia, di immediatezza e di grande comunicazione Caparezza - Gli invidio il coraggio che ha e che dovremmo avere tutti, che alle volte sembriamo di possederlo e invece è solo incoscienza. ottobre 2011 Plus Magazine 18 PROTAGONISTI 11

14 PROTAGONISTI Se le dico mafia cosa pensa? Don Ciotti - È un organizzazione criminale che per raggiungere i propri scopi, i propri obbiettivi e per fare gli affari si avvale di parti del corpo sociale, si avvale della collaborazione di alcuni professionisti, di persone di potere, ma anche dei favori e dei giochi di una certa politica. Caparezza - È l anti-stato. È sicuramente uno dei problemi maggiormente in espansione di questa Nazione. Una ragione per sconfiggerla? Don Ciotti - Per ridare libertà, dignità e giustizia a questo nostro Paese. Non si può vivere schiacciati da questi giochi di potere e da questa violenza e da questi traffici illegali che hanno mortificato il nostro Paese. Caparezza - L unico modo per sconfiggerla è quello di fare una rivoluzione culturale e avere la possibilità di uno Stato maturo che si occupi dei problemi della gente. Una ragione per cui vale la pena vivere? Don Ciotti - In fondo la vita ci chiede un impegno, che è quello di impegnare la nostra libertà a liberare chi libero non è. La vita ci chiede di dare dignità alle persone. Caparezza - Per l arte. Chi è più eretico tra voi due? Don Ciotti - Credo che lo siamo un po tutti e due, perché ognuno di noi ha cercato di fare delle scelte, perché l eretico è colui che fa delle scelte. Chi ha il coraggio di affermare le proprie idee. Caparezza - Sicuramente Don Ciotti (con un sorriso beffardo) Si sente di più Galileo o Giordano Bruno? Don Ciotti - Mi sento di più don Ciotti che non sta a guardare e ce la mette proprio tutta per lottare insieme a tanti altri. Caparezza - Mi sento più Giordano Bruno, anche perché farò la sua fine. Chi è il più grande eretico della storia? Don Ciotti - Per me è stato Gesù Cristo, ha rotto degli schemi, è andato controcorrente, ha disturbato il potere politico religioso del suo tempo e l hanno messo sulla croce. Caparezza - Continuo a pensare che ce ne siano stati troppi. In questo periodo potrebbe essere Gino Strada di Emergency. Meglio i Beatles o i Rolling Stones? Don Ciotti - La mia generazione è stata molto colpita dai Beatles. Caparezza - Meglio i Led Zeppelin Gli dica una cosa per incoraggiarlo? Don Ciotti - Continua così, con questa forza, con questa passione. Le tue canzoni sono molto importanti per i giovani e tu li aiuti a farli crescere, a riempire la loro vita di vita. Caparezza - Caro Don Ciotti, io e tante persone come me confidiamo nella sua lotta e la deve portare avanti anche per noi. Vale la pena impegnarsi nel sociale? Don Ciotti - Ma certo, il sociale è storia di persone, volti, nomi, cognomi. Il sociale sono le persone che fanno fatica, sono quelle che cercano un senso e un significato alla vita. Caparezza - È forse l unica cosa per cui valga la pena di lavorare.

15 PROTAGONISTI Una cosa che ha fatto e della quale è orgoglioso? Don Ciotti - Penso al Gruppo Abele, nato con la collaborazione di tante altre persone 45 anni fa sulla strada, al servizio delle fasce più deboli e più poveri. E poi adesso la storia di Libera che ha messo insieme migliaia di associazioni in Italia e all estero e vedo un altro noi fatto di tanta gente e di tanti gruppi. Caparezza - Non sono orgoglioso di quello che ho fatto, ma la tenacia con la quale ho perseguito quello che volevo fare e che adesso faccio, di questo sono orgoglioso. Caparezza - Quello che voglio fare cerco di farlo a tutti i costi. Chi è più primadonna fra voi due? Don Ciotti - Credo nessuno dei due, ognuno di noi cerca di essere se stesso, di portare i propri contenuti. Caparezza - Vorrei fare una battuta, ma Don Ciotti è uomo di chiesa e non la faccio, posso dire che io sono la Primadonna, lui è Pri Madonna. Gli faccia un saluto... Don Ciotti - È stato un piacere rivederti e per me è sempre una gioia poter parlare con te. Caparezza - Ciao Don Ciotti ti voglio bene! Una cosa che vorrebbe fare ma non ha ancora fatto? Don Ciotti - Mi piacerebbe avere il tempo per poter scalare una montagna, ma una montagna molto alta. Caparezza - Vorrei girare un film, nel senso materiale del termine: prendere una videocassetta e girarla dall altra parte. Una cosa che vorrebbe fare ma che le impediscono di fare? Don Ciotti - Sono tante le cose che mi impediscono di fare. Potessi, tornerei a vivere sulla strada con i più poveri, con gli ultimi. Dalla strada sono partito e sulla strada mi piacerebbe chiudere la mia vita. Lo so che non è facile, ma è quello che sento dentro.

16 EVENTI ARTISSIMA18 INTERNAZIONALE D ARTE CONTEMPORANEA A TORINO 4-6 NOVEMBRE 2011 OVAL LINGOTTO FIERE TORNA ARTISSIMA 18 Oval Lingotto Fiere Ingresso e parcheggi Via Nizza 230 Ingresso pedonale Via Nizza 294 Torino Dal 4 al 6 novembre 2011 Apertura al pubblico tutti i giorni dalle alle Convenzione associati FABI Plus Ingresso ridotto 10,00 anziché 15, intende rafforzare il livello di qualità e internazionalità della fiera e allo stesso tempo imprimere nuovo slancio alla grande provocazione sperimentale che ha caratterizzato l edizione dello L edizione scorso anno, consolidandone il successo. Molte delle novità che avevano contraddistinto la scorsa edizione tornano con rinnovata vitalità. Quest anno, per la seconda volta sotto la direzione artistica di Francesco Manacorda, si svolgerà dal 4 al 6 novembre 2011 negli spazi dell Oval, Lingotto Fiere. Il padiglione, dall originale taglio architettonico, realizzato in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, con i suoi mq illuminati naturalmente, si è mostrato un luogo di grande efficacia per contenere la manifestazione. Ospiterà circa 150 gallerie suddivise in quattro sezioni: Main section, che raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale scelte dal Comitato di selezione. 14

17 EVENTI AL FUTURO! Francesco Manacorda New Entries, riservata alle più interessanti giovani gallerie, con meno di cinque anni di attività e presenti per la prima volta ad Artissima, scelte dal Comitato di selezione. Lo scorso anno sono state ammesse 29 gallerie provenienti da 14 paesi. Una giuria internazionale assegnerà durante la fiera il premio Guido Carbone alla galleria della sezione New Entries ritenuta più meritevole per il lavoro di ricerca e promozione di giovani artisti. Present Future, dedicata ad un gruppo di artisti emergenti invitati da un team di curatori internazionali e presentati dalle loro gallerie di riferimento. La sezione è realizzata in collaborazione con illycaffè che mette a disposizione il premio illy Present Future assegnato all artista considerato più interessante da una giuria composta da tre prestigiosi esperti. Back to the Future, inaugurata nel 2010 con l intento di portare l attenzione su artisti attivi negli anni 60 e 70 che hanno avuto un limitato riconoscimento negli ultimi decenni, ma il cui lavoro è particolarmente significativo oggi, è una vera mostra a carattere museale di un gruppo di artisti selezionato da un Comitato curatoriale internazionale. Back to the Future nel 2010 ha riscosso grande interesse da parte delle gallerie che hanno aderito numerose, da parte dei collezionisti e della stampa. Tra i progetti in rassegna quest anno, accanto ad alcuni tra i nomi più interessanti della scena internazionale, è da segnalare la consistente presenza di artisti e gallerie italiane e una partecipazione femminile particolarmente stimolante e con artiste conosciute anche per il loro impegno sociale e politico. ARTISSIMA è un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino; per incarico dei tre Enti, è promossa dalla Fondazione Torino Musei, costituita dal Comune di Torino per curare e valorizzare il patrimonio artistico e museale della Città. La diciottesima edizione di ARTISSIMA viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione per l Arte Moderna e Contemporanea CRT. ottobre 2011 Plus Magazine 18 EVENTI 15

18 PROTAGONISTI LUDMILLA RADČHENKO È L ESEMPIO DI CHI HA UN SOGNO E LO VUOLE REALIZZARE. NATA IN SIBERIA, DA UNA FAMIGLIA SEM- PLICE, HA DECISO DI METTERSI ALLA PROVA AFFRONTANDO LE DIFFICOLTÀ DI EXTRACOMUNITARIA IN UN PAESE LONTANO. HA INIZIATO COME MODELLA, SHOWGIRL E ATTRICE. MA LA SUA VERA VOCAZIONE È SEMPRE STATA L ARTE E LA PITTURA. CI HA SPIEGATO COME HA FATTO A TROVARE LA SUA STRADA. Iniziamo con una domanda scontata, perché sei venuta in Italia e cosa ti aspettavi dal Bel Paese? Volevo testare le mie capacità di stare al mondo, perché in quel momento il mio Paese offriva ben poco soprattutto a una giovane ragazza. I miei erano (per fortuna) persone semplici e non avevo tante possibilità, perciò speravo di trovare la mia indipendenza nel Bel Paese. È stato difficile imparare la lingua, gli usi e costumi degli italiani? Ho cominciato ad apprendere la lingua da sola, un libro con gli esercizi e un dizionario per tradurre i testi! Segnavo e scrivevo tutto, mi piace imparare le lingue, ti rende autonoma. Leggo molti libri in diverse lingue. Dopo un annetto ho cominciato ad abituarmi agli usi italiani, come il caffè espresso, il prosciutto e melone, toni alti in pizzeria, Ciao Bella dietro ogni angolo. Ma quello che mi piace di più è lo spirito e la simpatia che hanno gli italiani e che fanno vivere meglio! Sei stata una modella, hai fatto tanta televisione, oggi invece sei concentrata nella tua prima passione: l arte. È stato difficile cambiare rotta? È stata dura diventare credibile, far capire alle persone che ci sono arrivata anche grazie agli studi che ho fatto in Russia e alla passione che mi ha spinto a compiere una scelta radicale, non per provare qualcosa di nuovo ma per intraprendere un percorso a cui dedicherò il resto della mia vita

19 PROTAGONISTI Da dove nasce la passione per l arte, hai fatto delle scuole o sei autodidatta? Ho frequentato le scuole d arte fin da bambina, dopo aver rovinato qualche muro di casa! Mi sono diplomata all istituto del Design in Moda e Design. La passione per il disegno non mi ha mai abbandonata ma ho iniziato a dedicarmi seriamente a questo solo qualche anno fa. Mi racconti come è avvenuto il tuo debutto con l arte? In quali luoghi sono esposte le tue opere? È stata una mostra collettiva in Galleria Iroko a Milano grazie alla proposta di un pittore, Rinaldo Dolfini, e anche mio nonno mi ha incoraggiata ad affrontare questa sperimentazione. Mi piaceva il tema e mi sono messa a lavorare per qualche mese sporcando i mobili di casa. È così non mi sono più fermata. Le mostre importanti sono state alla Scala, al Museo di Arte Contemporanea di Lucca, una collettiva alla Triennale, la Cow Parade, Palazzo Torlonia a Roma e in alcune gallerie tra New York, Monaco e Lugano. Le tue opere riproducono lo stile della Pop Art. Per esempio al Fuori Salone di Milano nella sezione Mercì beaucoup ho apprezzato una gigantesca tua opera che riproduceva una vecchia audiocassetta. Com è che decidi di lavorare su un determinato soggetto? La Pop Art rivolge la propria attenzione al mondo del consumo e scelgo un oggetto, un luogo o un soggetto che diventa icona della propria storia, quella che costruisco intorno. Le mie opere rappresentano la mia visione del mondo attraverso la mia conoscenza o esperienza e diventano i racconti delle mie ricerche. Con quali materiali lavori? Resine, acrilici, olii... Uso il metodo della sovrapposizione e trasparenza. Prima creo due sfondi in digitale: uno lo stampo su tela e l altro sulla pellicola semitra- ottobre 2011 Plus Magazine 18 PROTAGONISTI 17

20 PROTAGONISTI Il sito di Ludmilla è sparente, poi li dipingo separatamente usando gli acrilici e resine e applico la pellicola sul telaio, creando le trasparenze, difficile da spiegare, bisognerebbe vederle dal vivo. Curi anche l allestimento delle tue opere? A Mercì beaucoup ti ho visto arrabbiata perché su un tuo tavolo di popart durante il vernissage avevano posato i bicchieri di carta. Sì sorride è vero! Curo particolarmente i miei eventi e tutto ciò che li circonda! Tra l altro ho anche un ottima squadra, sono tutti amici. Sono fissata con i particolari, le luci, la musica, le didascalie. Tutti i miei eventi sono documentati grazie a Davide Biandrate di Lunadavideo che crea un video-sommario dopo ogni vernissage. Hai una Factory in cui lavori, e quali sono i tuoi studi per iniziare un soggetto? Pensi a un contesto sociale, a una provocazione culturale, a una riproposizione di un evento? Pop.Art.Studio che è praticamente la mia seconda casa, è lo spazio dove lavoro e dove, a volte, organizzo qualche mostra. Tutti gli appuntamenti avvengono là; dalle lezioni di kik box, incontri con i clienti o persone coinvolte nel mio lavoro, alle lezioni con il mio curatore artistico Fortunato D Amico che contribuisce moltissimo al mio sviluppo professionale. Grazie anche a lui, ho cominciato a rivolgermi di più ai temi sociali e a riflettere sulla realtà del momento. Direi che la mia pittura piano piano è passata dalla Pop Art alla Pop Realism. Per ora preferisco riflettere e raccontare invece di provocare. Quanto dedichi alla pittura durante il giorno, ci sono dei momenti in cui hai più ispirazione per dipingere? Ogni giorno è dedicato al mio lavoro, dallo sviluppo delle idee, ricerche, gestione marketing, pittura, contatti con fornitori, collezionisti e gallerie, ma preferisco dipingere nel weekend quando non squilla il telefono! Se ti dico Keith Haring, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist c è qualcuno di loro a cui ti ispiri? La scorsa estate ho letto diversi libri dedicati all arte: uno era su Basquiat, che adoro..era un genio folle; uno che racconta della carriera di Leo Castelli, un grande Gallerista che ha contribuito molto allo sviluppo della corrente Pop Art e ha avuto la maggior parte degli artisti sopranominati da Lei. Ora leggo un libro su Andy in inglese, Warhol era un grandissimo manager di se stesso, mi ha dato un sacco di idee utili. Haring personalmente non è il mio genere, ma la sua idea è stata particolare. Invece Rosenquist e Lichtenstein li trovo sensazionali hanno una lettura molto chiara e un ottimo effetto visivo! Hai visto delle mostre di recente che ti sono piaciute? Ho visto la mostra di Modigliani a Parigi, Roy Lichtenstein alla Triennale e Basquiat a New York emozionante. Hai visitato la Biennale di Venezia? Si, mi è piaciuta abbastanza, l ho trovata troppo piena di arte concettuale, arte povera, ambientale e azionismo che vuole colpirti per forza. Sembrava la competizione a chi la faceva più complicata. Per me l arte deve comunicare e non mandarti in confusione. Molte installazioni erano rivolte alla situazione critica del nostro pianeta, soprattutto quelle di Land Art. Era molto bella la parte della Arsenale, il padiglione della Korea ai Giardini e Ucraina in una Chiesa. Il padiglione d Italia era troppo pieno. So che ultimamente hai girato vari Paesi. Dove sei stata e hai trovato suggerimenti per le tue prossime opere? Sono appena tornata da San Francisco, Las Vegas e Los Angeles. Lì curano differenti aspetti rispetto l Europa, ma la situazione di oggi mi porta a parlare dei problemi dell umanità. Mi piacerebbe contribuire ed essere utile nel salvare questo mondo partendo dalle piccole cose. Ti chiedo un ultima cosa, che piacerà senz altro ai nostri lettori. Cosa conosci di Torino, e ti vedremo in città per una tua personale? Magari a novembre ad Artissima o a Paratissima? Il mio curatore artistico Fortunato D Amico, essendo anche un docente di disegno tecnico al Politecnico di Torino, ha messo in programma tutte e due le manifestazioni. Spero anch io di poter affrontare questa esperienza dando il meglio in un territorio nuovo come Torino, che mi piace molto! 18