Il SILENZIO, è la dimensione interiore più autentica dell Anima in ASCOLTO

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1 Il SILENZIO, è la dimensione interiore più autentica dell Anima in ASCOLTO

2 Il RUMORE programma dell incontro Il fenomeno fisico Ipoacusia da Rumore Misure di Prevenzione L indagine fonometrica Trattazione di Antonio GULMINI Tecnico della Prevenzione ULSS 18 Rovigo

3 Il RUMORE E un FENOMENO FISICO che: modifica lo stato di quiete acustica dell ambiente, crea delle microcompressioni e rarefazioni dell aria, È intercettato dall Organo Uditivo È elaborato dal cervello, È percepito come rumore.

4 Il SUONO SENZAZIONE UDITIVA GRADEVOLE PERCEPITA DALL ORECCHIO STIMOLA LE EMOZIONI CONSENTE LA FACILE COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI CONSENTE DI RICONOSCERE SITUAZIONI DI PERICOLO E DI ALLARME CONSENTE L ORIENTAMENTO L NELLO SPAZIO CHE CI CIRCONDA PERCEPIAMO MEGLIO GLI OGGETTI IN MOVIMENTO

5 Si definisce RUMORE IL RUMORE SUONO SGRADEVOLE, INDESIDERATO ASSORDANTE La misura in cui un rumore ci disturba dipende non solo dalla sua qualità,, ma anche dal nostro atteggiamento nei suoi confronti. Agli orecchi del progettista, il boato del nuovo motore della macchina da corsa appena messa a punto, è una dolce musica, ma è un tormento per i timpani delle persone che vivono in prossimità della pista di collaudo.

6 La Frequenza: n oscillazioni/secn

7 .

8 Il DISTURBO da RUMORE IL DISTURBO è CORRELATO con : LA GRADEVOLEZZA le COMPONENTI IN FREQUENZA del rumore (componenti armoniche) Non occorre che il suono sia forte per disturbare. Un gradino che scricchiola, Il televisore del vicino un rubinetto che gocciola Il bar sotto casa possono disturbare quanto il rumore di un esplosione.

9 il Rumore può danneggiare e distruggere. Un boato a forte intensità ed alta frequenza può mandare in frantumi tutte e finestre e staccare l intonaco l delle pareti. Un Rumore a componente impulsiva ed impattiva con intensità > di 140 db(a) rompe la membrana timpanica

10 PERCEZIONE DEL RUMORE Il suono, come abbiamo visto, è definito come una variazione di pressione che può essere percepita dall orecchio umano, su una gamma di frequenza da 20 Hz fino a 20kHz per una persona giovane ed in condizioni di salute.

11 PARAMETRI Descrittivi del Rumore INTENSITA entità del fenomeno POTENZA energia del fenomeno PRESSIONE SONORA forza della perturbazione che agisce sul timpano Si misurano in Decibel (db).

12 Fattore di RADDOPPIO Fattore di raddoppio ogni 3 (db) Se da un punto di vista fisico un aumento di 3 db corrisponde al raddoppio dell intensit intensità, A livello soggettivo il suono viene percepito come avente uno intensità doppia solo quando l aumento della pressione sonora raggiunge almeno 10 db. Questo fenomeno ci fa capire come l orecchio l umano abbia una risposta molto più complessa di un qualunque rilevatore strumentale.

13 Campo di Udibilità umana

14 Il RUMORE curiosità fisiologiche. ISOSENZAZIONE La capacità uditiva umana varia al mutare delle frequenze; Esiste una migliore udibilità per le frequenze medio-alte ( > 1000 Hz) Esiste una naturale ipoacusia per le frequenze basse ( Hz); La isosenzazione si appiattisce in termini di frequenza, quando il suono raggiunge alti livelli di intensità.

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17 Elementi del sistema uditivo Membrana timpanica Catena dei tre ossicini Martello Incudine Staffa Finestra ovale Coclea Organo del Corti cellule ciliate Nervo acustico

18 Il RUMORE Campo di udibilità umana In termini di senzazione sonora: da 0 db(a) minimo udibile a 140 db(a) soglia del dolore, in termini di frequenza Da 20 Hz toni bassi, A A Hz toni alti,

19 CAMPO DI UDIBILITA

20 EFFETTI DEL RUMORE Il rischio di ipoacusia (diminuzione della capacità o acuità uditiva) insorge in seguito ad un esposizione prolungata a livello di rumore pari o superiore a 80 db(a) per 8 ore giornaliere.

21 DISTURBO E DANNO UDITIVO IL RUMORE DISTURBA QUANDO: NON PRODUCE DANNI PERMANENTI ALL ORGANO UDITIVO, MA COMPAIONO SINTOMI EXSTRAUDITIVI : IRRITABILITA,, INSONNIA, IPERTENSIONE, GASTRITE, MIDRIASI PUPILLARE ECC.;

22 Effetti extrauditivi del rumore Apparato-cardiovascolare cardiovascolare: : ipertensione Apparato-digerente digerente: : gastriti, ulcere Sistema Nervoso Centrale: : stress, astenia, irritabilità, alterazioni ritmo veglia/sonno Funzionalità visiva : midriasi pupilla, alterata visione dei corpi in movimento Funzionalità respiratoria: aumento frequenza del respiro e ipercapnia (aumento CO2) Alterazioni al sistema endocrino Etc..

23 IL DANNO UDITIVO IL RUMORE PRODUCE DANNO QUANDO SI INSTAURANO MODIFICAZIONI ANATOMICHE PERMANENTI ALL ORGANO UDITIVO: IPOACUSIA percettiva neurosensoriale MORTE DELLE CELLULE NERVOSE PREPOSTE ALLA RICEZIONE DEL SUONO

24 Il RUMORE DANNO UDITIVO: IPOACUSIA E facilmente diagnosticabile con l audiometria tonale liminare di base; Non è determinato da fattori concomitanti; E irreversibile, bilaterale, non evolutivo Colpisce inizialmente la udibilità delle alte frequenze e poi delle medie, infine quelle basse. SINTOMI: : Ronzii intensi, acufeni (scrosci d acqua) d anche a riposo acustico

25 DANNO UDITIVO è correlabile con: DOSE GIORNALIERA O SETTIMANALE: LEX 8 day o week (LIVELLO medio e Tempo di esposizione) RUMORE IMPULSIVO Fenomeni impattivi con durata < 1secondo e di livello elevato ; TONI PURI: La composizione dello spettro è scarsa con frequenze prevalenti su quelle adiacenti

26 - IPOTESI di DANNO UDITIVO Correlazione con la dose giornaliera o settimanale - 0% - 80 db(a); - 7% - 85 db(a); 19% - 90 db(a); 41% - 95 db(a); 63% db(a); Curve ISO

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28 COME SI MISURA IL RUMORE E L ESPOSIZIONE lavorativa Le misure del rumore sono dirette in generale ad individuare il livello di pressione sonora presente nel punto di rilevazione che coincide con la postazione lavorativa del soggetto. Lo strumento più comunemente adottato a tal fine è il fonometro,, e/o analizzatore di frequenza in Real Time

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31 Il filtro A rappresenta con buona approssimazione il modo con cui l orecchio l umano percepisce il rumore emesso negli ambienti di lavoro.(isofonica a 40 db)

32 Valutazione dell esposizione esposizione a rumore impulsivo : intensità elevata e tempo di permanenza < 1 secondo Attenzione al raggiungimento della soglia del dolore : 140 db(a) rottura del timpano

33 Come valutare l esposizione l quotidiana a Rumore?

34 DEFINIZIONI Pressione acustica di picco (Ppeak): è il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza con FILTRO «C»; Livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): [misurata in db(a) riferito a 20 µpa]: è il valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore riferito ad una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul luogo di lavoro, incluso il rumore impulsivo;

35 DEFINIZIONI Livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): Valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6, nota 2.

36 Come valutare l esposizione l personale quotidiana a Rumore? Per calcolare il Livello di Esposizione Sonora Personale (LEX,8h) a cui è soggetto il lavoratore si fa riferimento alla seguente espressione: LEX,8h = 10 log 1/8 ti *10Leqi/10 Il calcolo è eseguito inizialmente trascurando l utilizzo l degli otoprotettori

37 Ex D.L.gs 195/06 D.L.ga 81/08 Valori Limite Valore limite di Azione (inferiore) LEX, 8 h = 80 db(a) Ppeack= 112 Pa = 135 db (C) Riferiti a 20 micro pascal

38 Ex D.L.gs 195/06 D.L.gs 81/08 Valori Limite Valore limite di Azione (Superiore) LEX, 8 h = 85 db(a) Ppeack= 140 Pa = 137 db (C) Riferiti a 20 micro pascal

39 Ex D.L.gs 195/06 D.L.gs 81/08 Valori Limite Valore limite di esposizione non superabile LEX, 8 h = 87 db(a) Ppeack= 200Pa = 140 db (C) Riferiti a 20 micro pascal

40 Ex D.L.gs 195/06 D.L.gs 81/08 Valori Limite LEX,w L utilizzo del valore limite settimanale è condizionato: al non superamento di 87 db(a) come LEX, 8h giornaliere alla adozione di misure di prevenzione fianalizzate alla riduzione del rischio

41 Macchine rumorose in edilizia: Gru automontante 80.4 db(a) Betoniera a bicchiere 86.5 db(a) Sega circolare 90.8 db(a) Pulisci tavole 82.4 db(a) Martello demolitore el db(a) Vibratore per cls 82.4 db(a) Flessibile db(a)

42 Il RUMORE MISURE DI PREVENZIONE Macchine, attrezzature, utensili insonorizzati, con cabine, carter, pareti riflettenti etc Separazione delle sorgenti disturbanti Procedure che evitino le indebite rumorosità Manutenzioni macchine e attrezzatire programmate Dispositivi di protezione individuale dedicati, con efficace attenuazione -

43 Il RUMORE MISURE DI PREVENZIONE Formazione e informazione concernenti il lavoro in sicurezza e i danni da rumore Sorveglianza sanitaria Tourn over e riposo acustico -

44 Giustificazione Se a seguito della Valutazione del rumore: Non ci sono sorgenti rilevanti nel ciclo di lavoro: Lp <= 80dB(A) Non si reputa superato il livello inferiore di azione : LEX 8h < 80 db(a) Il Datore di lavoro, dopo accurata descrizione del ciclo, delle mansioni, delle macchine utilizzate, può asserire l insussistenza del rischio da Rumore in ambiente di lavoro.

45 Indagine fonometrica Obbiettivi: Valutazione dell esposizione lavorativa quotidiana o settimanale del soggetto o dei gruppi omogenei Confronto con i limiti ex D.L.gs 81/08 Misure di prevenzione, TOP Tecniche, Operative, Procedurali Adozione di DPI per l udito, adeguati al tipo di rumore presente sul luogo di lavoro

46 Indagine fonometrica INFORMAZIONI utili Analisi del Ciclo tecnologico Individuazione di tutte le Fasi lavorative Lay out dello stabilimento e sua struttura acustica Mappatura della zona (ex DPCM 01/03/91) Mansioni ordinarie e straordinarie N lavoratori suddivisi per mansione e gruppo omogeneo di rischio Tipizzazione di tutte le sorgenti sonore

47 Indagine fonometrica INFORMAZIONI utili Caratteristiche del rumore da misurare Stazionario Fluttuante Periodico Impulsivo Impattivo Aleatorio

48 Indagine fonometrica INFORMAZIONI utili Durata dell esposizione sonora alle singole sorgenti (fornita dal D.L. o dal Lavoratore) Durata dell esposizione sonora complessiva Pause Pause fisiologiche

49 Indagine fonometrica INFORMAZIONI utili Fattori di rischio sinergici e/o concomitanti Microclima sfavorevole Esposizione a Solventi organici volatili Vibrazioni meccaniche Lavoratori Esposti sensibili (età, genere, farmaci, stili di vita), sono dati ricavabili da questionari anonimi

50 Indagine fonometrica INFORMAZIONI utili Caratteristiche della catena di misura Fonometro/Analizzatore in frequenza R-T Preamplificatore Microfono Sistema di elaborazione dati Taratura della catena di misura

51 Indagine fonometrica INFORMAZIONI utili Incertezza di misura Tempi di misura dei campionamenti Rilievi di corredo per condizioni particolari o irripetibili Raccolta informazioni su modalità di lavoro particolari Descrizione delle modalità di misura, criteri adottati Legislazione di riferimento (D.L.gs 81/08 e ISO 1999: 1990)

52 Indagine fonometrica NOTA I campionamenti personali vanno eseguiti presso l organo uditivo del lavoratore, posizionando il microfono a circa 10 cm dalla testa e per un tempo sufficientemente rappresentativo del fenomeno sonoro oggetto di misura. Si eseguono solitamente prelievi con costante di tempo FAST ed espressi in db(a) o db (C) per rumore di picco Si eseguono anche degli spettrogrammi per la caratterizzazione delle sorgenti sonore in db Lin.

53 Indagine fonometrica CONCLUSIONI Refertazione, con planimetrie e tabelle sui punti di misura, livelli sonori misurati presso le sorgenti e/o postazioni lavorative ELENCO LAVORATORI CON CALCOLO DEL LEX (8h) per i G.O. Misure di Prevenzione TOP da adottare ed adottate (cronoprogramma) DPI udito adottati, dedicati al tipo di rumore e alle condizioni lavorative

54 Indagine fonometrica CONCLUSIONI Data e firma di Datore di Lavoro Medico del Lavoro RSPP RLS Tecnico in Acustica esecutore

55 Grazie per l attenzionel Buon Lavoro! Il Silenzio è da gustare!!!

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