REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE REGIONALE PER IL LAZIO

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1 SENT. 1106/2012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE REGIONALE PER IL LAZIO in composizione monocratica, in persona del Cons. Dr.ssa Chiara Bersani ha pronunciato la seguente SENTENZA Nel giudizio instaurato con il ricorso n , presentato da Beaumont Jocelyn Margaret Gregory, rappresentata e difesa dagli Avv.ti Stefania Spano e Tiziana Fiorella e con loro domiciliata in Roma alla Via Bertoloni 14; contro l INPDAP di Milano, oggi INPS; il Ministero della Università e Ricerca Scientifica; Visti gli atti di causa; Uditi alla pubblica udienza del l Avv.Sara Pennatini per delega dell Avv. Spano e per l INPS l Avv. Andrea Botta; Ritenuto in F A T T O La ricorrente, residente all estero, ha notificato il presente ricorso all INPDAP di Roma e Milano presso la propria sede ed al Ministero della Ricerca Scientifica presso l Avvocatura di Stato il , per l accertamento del diritto alla liquidazione della pensione di vecchiaia, a seguito del rigetto della sua domanda presentata al Conservatorio Verdi di Milano presso cui prestava servizio al momento della cessazione (domanda

2 che produce in copia non conforme, priva di data e di prova di ricezione da parte dell amministrazione), e che ha presentato all INPDAP il unitamente alla domanda all INPDAP di prosecuzione volontaria dei contributi ex legge n. 184/2007. A tale ultima domanda l INPDAP rispondeva (provvedimento INPDAP del prot ) che all atto della cessazione - avvenuta per decadenza il la competenza non era di questo ente ma bensì del Provveditorato. A seguito del silenzio rifiuto formatosi sul suo ricorso amministrativo, presentato con atto notificato al Comitato di Vigilanza dell INPDAP il ex art.8 del regolamento per l organizzazione ed il funzionamento dell INPDAP di cui al D.P.R. n.368 del , l interessata ha notificato il presente ricorso per l accertamento del predetto diritto in via giudiziale, affermando la competenza dell INPDAP ed il sul diritto al trattamento di quiescenza ai sensi del combinato disposto dell art.42 comma 2 del d.p.r. n. 1092/73, art.8 del d.lgs n. 503/92 ed art.1, comma 25, della legge n.335/95, nonché ex art.2 del d.lgs n.503/92 e art.2 comma 21 della legge n. 335/95 (pensione di vecchiaia). L INPDAP si è costituito il ribadendo il difetto di legittimazione passiva a favore del Conservatorio di Musica G.Verdi di Milano, in base alle disposizioni dell art.2 comma 3 della legge n.335/95, come attuate dalla circolare n.67 del , che ha stabilito la competenza dell INPDAP per le sole domande di pensione presentate a decorrere dal , e dalla Circolare n.29 del , che ha stabilito la permanenza della competenza delle singole istituzioni a provvedere sui trattamenti

3 pensionistici aventi decorrenza anteriore al , e nel merito ha eccepito la prescrizione quinquennale. Con memoria di replica la ricorrente ha eccepito la tardività della memoria di costituzione dell INPDAP, e conseguenzialmente dell eccezione di prescrizione ivi sollevata, rilevando comunque l interruzione del termine prescrizionale per effetto della proposizione, a suo tempo, del ricorso amministrativo all INPDAP, ed ancor prima della presentazione, il , della domanda di pensione, ed ha contestato l eccezione di difetto di legittimazione passiva dell INPDAP. All udienza del con ordinanza n.22/2012 questo giudice, rilevando che la notifica è regolarmente avvenuta nei confronti di una delle amministrazioni controinteressate, ha respinto la domanda di estromissione per difetto di legittimazione passiva, attese le competenze dell Istituto in materia di liquidazione e recupero delle somme corrisposte a titolo di pensione, ed ha onerato parte ricorrente della integrazione del contraddittorio con notifica del ricorso, con salvezza delle decadenze e prescrizioni già maturate, al Ministero della Istruzione e Ricerca Scientifica nonché al Conservatorio G.Verdi di Milano presso le proprie rispettive sedi, nei modi di legge. L INPS, succeduto nelle competenze e funzioni del disciolto INPDAP, ha depositato documenti rilevanti nel giudizio, tra cui il diniego della domanda di prosecuzione volontaria dei contributi pervenuta all INPDAP fine di ottenere la pensione INPDAP il , diniego motivato con il fatto che l interessata era già titolare di pensione ENPALS e con il richiamo all art. 6 comma 2 della legge 184/97,

4 All udienza del l Avv. Sara Pennatini per delega dell Avv. Spano e l Avv.Andrea Botta per l INPS hanno ribadito le conclusioni ed eccezioni ed il ricorso è passato in decisione. DIRITTO La pretesa alla pensione a carico dell INPDAP è infondata. Alla luce degli atti acquisiti nel corso dell istruttoria il giudice rileva, infatti, che la ricorrente ha goduto di pensione a carico dell ENPALS, nella quale sono confluiti ed hanno avuto dunque debito computo, ai fini della pensione, gli anni di servizio (in tutto 29 anni, di cui 8 tra servizio di ruolo e non di ruolo, dal 1971 al 1979) per i quali ella ha poi successivamente chiesto a diversa cassa (l INPDAP) l utilizzo, con l istituto della prosecuzione volontaria dei contributi. Il divieto di ne bis in idem, e cioè di duplice utilizzo di un periodo di servizio ai fini pensionistici, ha la ratio di non svincolare benefici pensionistici previsti dalla legge dal fatto generatore e giustificativo del diritto alla pensione, che è il servizio a cui i contributi si riferiscono, e sottende in termini del tutto generali l operatività del sistema pensionistico, per cui anche in questo caso impedisce di computare due volte ai fini pensionistici un medesimo periodo di servizio, e giustifica il diniego opposto dall INPDAP, atteso che l interessata già aveva utilizzato il periodo di servizio in questione ai fini della pensione ENPALS, come del resto positivamente ed espressamente dispone il D.P.R n.1420 (richiamato infatti dalla circolare INPS n.713 del ). Questo, alla luce dei fatti, era anche il motivo, del tutto giustificato, dunque, per il quale l amministrazione di servizio non aveva costituto la posizione assicurativa al momento della cessazione del servizio, essendo cioè a tale

5 data i contributi stati già utilizzati ai fini della pensione ENPALS. Vale inoltre aggiungere che, peraltro, la domanda di prosecuzione volontaria della contribuzione, essendo destinata ad operare, appunto, come prosecuzione di un versamento contributivo in essere, deve essere riferita ad una posizione contributiva ancora aperta, e non può invece operare nei confronti di una posizione contributiva già esaurita, come quella della interessata, che al momento della domanda non era più in servizio. Quanto sostiene la ricorrente in merito all applicabilità alla fattispecie dell art.8 del d.lgs n. 503/92, e che cioè che i dipendenti che alla data del abbiano maturato i requisiti contributivi (20 anni di contribuzione), pur in assenza di quelli anagrafici, hanno maturato il diritto alla pensione di anzianità a decorrere dal momento in cui siano stati collocati a riposo, è infondato. Detta disposizione si applica infatti esclusivamente ai dipendenti statali, cioè a coloro che acquisiscono il diritto al trattamento di pensione a carico dello Stato (gestione INPDAP) al momento del collocamento a riposo (la ricorrente invece alla data, e cioè nel 1992, non era pensionata rientrante nella gestione INPAP, ma ENPALS). P.Q.M. la Corte dei Conti - Sezione giurisdizionale regionale per il Lazio definitivamente pronunziando RESPINGE Il ricorso in epigrafe. Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio del Il Giudice

6 F.to Chiara Bersani Pubblicata mediante deposito in Segreteria il 09/11/2012 P. Il Direttore IL RESPONSABILE DEL SETTORE PENSIONISTICO f.to Paola ACHILLE