Torrente Orco da Cuorgnè a confluenza Po Mappatura della pericolosità

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1 Progetto di Variante al PAI: mappe della pericolosità e del rischio di alluvione ai sensi dell art. 6 della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs. n. 49 del Torrente da Cuorgnè a confluenza Po Mappatura della pericolosità RELAZIONE settembre 2012

2 Data Creazione:29/03/12 Modifica: 19/09/12 Tipo Relazione Formato Microsoft Word dimensione: pagine 27 Identificatore Mappatura_pericolosità Lingua it-it Gestione dei diritti CC-by-nc-sa Metadata estratto da Dublin Core Standard ISO 15836

3 Indice. Premessa 1 1. Fonti informative 2 2. Idrologia di piena 4 3. Analisi idraulica Modello idraulico di asta Modelli idraulici locali 5 4. Mappatura della pericolosità Rappresentazione dell estensione dell inondazione Elaborati cartografici Descrizione delle dinamiche di allagamento Rappresentazione delle portate, dei livelli e delle caratteristiche di deflusso Livelli di confidenza e approfondimenti da sviluppare nei successivi cicli di aggiornamento del Piano 11 Allegato 1 Report segnalazioni, studi e progetti agli atti dell Autorità di bacino del fiume Po 12 Allegato 2 - Dati associati ai tratti omogenei del limite delle aree inondabili 14 Allegato 3 Codifica degli elementi fisici sui quali si attesta il limite dell area inondabile 21 Allegato 4 Tabella dei livelli e delle velocità 23 i

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5 . Premessa La presente relazione descrive i risultati dell attività di mappatura della pericolosità di alluvione sviluppata sul torrente nel tratto compreso fra il ponte storico di Cuorgnè e la confluenza in Po, di lunghezza pari a circa 36 km. Le attività sono state condotte secondo le metodologie specifiche definite nella relazione tecnica del Progetto esecutivo delle attività per la redazione di mappe della pericolosità e del rischio di alluvione ed in particolare nell allegato5 Mappatura della pericolosità sul reticolo idrografico principale (metodo completo) alla suddetta relazione. Nella prima parte della relazione sono inoltre richiamati principali parametri idrologici ed idraulici utilizzati per la mappatura della pericolosità; la descrizione completa delle metodologie utilizzate e il dettaglio dei risultati conseguiti è contenuto nelle specifiche relazioni Idrologia di piena e Analisi idraulica. Tali relazioni, insieme alla presente e all Atlante cartografico Delimitazione delle aree inondabili, i cui contenuti sono elencati al paragrafo 4.1.1, costituiscono gli elaborati finali delle attività di mappatura della pericolosità condotte sull asta principale del torrente dalla Segreteria tecnica dell Autorità di bacino e dalla Regione Piemonte. 1

6 1. Fonti informative Gli studi e le conoscenze disponibili sull asta fluviale e di significativo interesse per l attività di mappatura della pericolosità di alluvione sono state raccolte e sistematizzate nelle seguenti cartelle: In particolare di seguito si richiamano i principali studi e le conoscenze utilizzate nell attività di mappatura: 1. Cartografia CTR Piemonte CTP Provincia di Torino del Rilievi topografici e DTM DTM derivante da restituzione aerofotogrammetria del volo di magra del 2003 (Provincia Torino) DTM derivante da restituzione aerofotogrammetria del 2006 connesso a CPT (Provincia Torino) DTM derivante da rilievo laserscanner del 2008 (MATTM) 3. Ortofoto e foto aeree IT2000 Ortofoto magra 2003 e 2006 (Provincia di Torino) Ortofoto 2008 (MATTM) e 2007/09 (AGEA) Foto aeree evento piena 1993 Foto aeree evento di piena 2000 Foto aeree magra Foto e filmati di sopralluogo Ricognizione da elicottero 2004 (AiPo) Dettagliate foto da terra sono disponibili nell ambito dello studio della Regione Piemonte ( ) di cui al punto 8 2

7 5. Catasto opere Catasto opere disponibile nell ambito dello studio della Regione Piemonte ( ) e del Programma generale di gestione dei sedimenti di AIPo (2008)di cui ai punti 8 e Uso del suolo Sono state utilizzate per la valutazione dell uso del suolo finalizzata alla mappatura della pericolosità le ortofoto di cui al punto Demanio Le informazioni relative al demanio non sono state utilizzate per l attività di mappatura della pericolosità. 8. Documentazione eventi alluvionali Cartografia degli eventi alluvionali del 1993 e del 2000 (Regione Piemonte) Ricognizione da elicottero della piena dell ottobre 2000 (AdbPo) 9. Modelli idraulici Modello idraulico 1D dell intera asta del tempo reale di AIPo. Modelli idraulici locali 1D e 2D: modello idraulico 1D del ponte Alta velocità, modello idraulico 2D del ponte dell Autostrada Torino Aosta (ATIVA, 2005), modello idraulico 2D del nodo di Chivasso (Regione Piemonte 2012). 10. Studi di fattibilità di AdbPo (SdF) Non sono stati sviluppati sull asta del torrente 11. Programma di gestione dei sedimenti (PGS) Programma di gestione dei sedimenti del 2008 (AIPO Politecnico di Torino, ART) Negli elaborati del Programma sedimenti sono contenute alcune significative informazioni utilizzate per le attività di mappatura della pericolosità fra cui in particolare le cartografie relative al catasto delle opere e all assetto morfologico dell alveo. 12. Segnalazioni, studi locali e progetti E stato preso in carico ed utilizzato laddove significativo per l attività di mappatura della pericolosità tutto il materiale relativo a segnalazioni, studi locali e progetti, agli atti dell Autorità di bacino del fiume Po. In Allegato 1 è contenuto il report complessivo di tale documentazione. 13. Studi di asta Studi per il monitoraggio e la manutenzione del torrente del (Regione Piemonte Politecnico di Torino, CNR IRPI) Negli elaborati degli studi sono contenute alcune significative informazioni utilizzate per le attività di mappatura della pericolosità fra cui in particolare le cartografie delle variazioni planimetriche storiche dell alveo, del catasto delle opere e della loro caratterizzazione temporale in relazione agli eventi del 1993 e del 2000, nonché dettagliate informazioni fotografiche conseguenti ai sopralluoghi realizzati sull intera asta fluviale. 3

8 2. Idrologia di piena Le portate massime al colmo utilizzate per le attività di analisi idraulica e mappatura della pericolosità di alluvione sono quelle di riferimento per la pianificazione di bacino vigente e definite nella Direttiva PAI Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica (2001). Di seguito si riportano i valori per i tre tempi di ritorno e per le due sezioni di inizio e fine del tratto. Corso d acqua Denominazione della sezione Superficie (km 2 ) Q20 (m 3 /s) Q200 (m 3 /s) Q500 (m 3 /s) Cuorgnè Confluenza Po L attività di valutazione e comparazione fra tali valori di portata e tutte le ulteriori, principali e più recenti stime di portata disponibili sull asta fluviale in questione, descritta nella Relazione Idrologia di piena cui si rimanda per i dettagli, permette di assegnare a tali valori di portata un livello di confidenza Medio. I due più significativi e recenti eventi alluvionali del 1993 e del 2000, per i quali sono disponili dettagliate mappe degli allagamenti utilizzate nell attività di mappatura della pericolosità, sono stati caratterizzati da portate al colmo stimate alla stazione di Pont Canavese (situata poco a monte di Cuorgnè) rispettivamente in 1500 m 3 /s e in 1800 m 3 /s (dati dedotti dai Rapporti d evento di Arpa Piemonte). La descrizione dettagliata delle attività di analisi idrologica è contenuta nella relazione Idrologia di piena. 4

9 3. Analisi idraulica 3.1. Modello idraulico di asta Il modello idraulico di asta utilizzato per stima dei livelli di piena e per la conseguente mappatura della pericolosità è il modello sviluppato da AIPo e ARPA-SIM ed utilizzato per la previsione delle piene nel tempo reale. Si tratto di un modello monodimensionale in moto permanente sviluppato con il codice di calcolo HEC- RAS. Le sezioni del modello sono state estratte dal DTM della Provincia di Torino del Il modello tiene conto del restringimento provocato dai rilevati di accesso ai ponti ma non contiene l informazione geometrica relativa alle pile ed all impalcato dei ponti. Per la realizzazione della mappa di soggiacenza del terreno rispetto ai livelli di piena (intersezione GIS fra il DTM del terreno del 2008 e la superficie dei livelli idrici di piena) è stata verificata nell ambito, delle medesime attività di analisi idraulica, la congruenza topografica fra il DTM del 2003, con il quale è stato implementato il modello idraulico, e il DTM del utilizzato per la mappa di soggiacenza. Con il medesimo modello monodimensionale sono inoltre state stimate le velocità medie in alveo e nelle aree golenali. Il livello di confidenza del modello idraulico è stato valutato Basso. La descrizione dettagliata delle attività di analisi idraulica è contenuta nella relazione Analisi idraulica Modelli idraulici locali A livello locale sono disponibili e sono stati utilizzati due modelli bidimensionali: il primo del 2005 è stato realizzato da ATIVA per la verifica di compatibilità del ponte dell autostrada Torino Aosta mentre il secondo è stato recentemente sviluppato nel 2012 dalla Regione Piemonte per la verifica delle condizioni di pericolosità in corrispondenza del tratto terminale del torrente. Entrambi i modelli sono stati implementati con portate di piena congruenti con quelle del modello monodimensionale di asta (portate PAI). La mesh di calcolo del modello ATIVA si basa sul DTM del 2003 mentre quella del modello della Regione Piemonte sul DTM del La descrizione dettagliata del modello realizzato dalla Regione Piemonte sul tratto terminale del torrente è contenuta nella relazione Analisi idraulica. 5

10 4. Mappatura della pericolosità 4.1. Rappresentazione dell estensione dell inondazione La delimitazione del limite delle aree inondabili è stata effettuata, per ciascuno dei tre scenari di piena di riferimento (TR 20, 200 e 500 anni), secondo le quattro fasi di attività metodologicamente descritte nell Allegato 5 al Progetto esecutivo e di seguito elencate: 1. presa in carico dei risultati del modello idraulico (mappa di soggiacenza del terreno rispetto ai livelli di piena); 2. analisi dell assetto plano altimetrico (morfologia, infrastrutture e opere di difesa e delimitazione delle aree inondabili; 3. analisi degli effetti degli eventi di piena storici; 4. verifiche locali (analisi foto, sopralluoghi, segnalazioni). I dati, gli studi e, più in generale, tutte le conoscenze utilizzate per la delimitazione delle aree inondabili sono definite nel capitolo 1. Le analisi sono state condotte ad una scala 1:5000 o localmente, laddove necessario, di maggior dettaglio. Il limite delle aree inondabili, per ciascuno dei tre scenari di piena, è delimitato con una polilinea continua per ciascuna sponda, differenziata per tratti omogenei, in funzioni delle seguenti caratteristiche: elemento fisico naturale o antropico sul quale si attesta il limite dell inondazione; livello di confidenza associato alla delimitazione del limite dell inondazione (Alto, Medio, Basso); franco idraulico sugli argini principali o maestri (non presenti sul corso d acqua in questione). Ciascun tratto omogeneo della polilinea rappresentante il limite dell inondazione è pertanto caratterizzato dai tre campi di informazioni sopra elencati e da un campo note in cui sono inseriti eventuali ed ulteriori dettagli ritenuti di significativo interesse. Nel caso in cui il livello di confidenza è stato valutato Basso, al limite dell area inondabile sono associati due ulteriori campi: uno in cui sono descritte le attività di approfondimento necessarie per aumentare il livello di confidenza, l altro in cui è definita la possibile variazione dell area allagabile (in ampliamento o in diminuzione), che dovrà essere verificata nell ambito delle attività di approfondimento suddette. In Allegato 2 alla presente relazione sono riportate le tabelle contenenti tutte le informazioni associate ai singoli tratti del limite delle aree inondabili distinte per tempo di ritorno (TR 20, 200 e 500 TR) e per sponda. In Allegato 3 è invece riportata la codifica degli elementi fisici sui quali si attesta il limite dell area inondabile. Nel paragrafo sono elencati gli elaborati cartografici prodotti per la mappatura delle aree inondabili, mentre nel paragrafo sono infine sinteticamente descritte, per macrotratti omogenei del corso d acqua, le dinamiche di allagamento per i diversi scenari di piena. 6

11 Elaborati cartografici I risultati dell attività di mappatura delle aree inondabili sono rappresentati oltre che dallo shape file e dai dati associati ai tratti omogenei del limite dell area inondabile (tabella riportate in Allegato 2), dai seguenti elaborati cartografici disponibili in formato pdf: Cartografia delle aree inondabili per i tre scenari di piena di riferimento e della traccia delle sezioni del modello monodimensionale di asta con il quale sono stati stimati i livelli e le velocità (riportati nell Allegato 4) : i limiti e le informazioni cartografiche sono rappresentate sull ortofoto del 2008 e sulla CTP della Provincia di Torino; Cartografia della mappa di soggiacenza e delle aree inondabili per lo scenario di alluvioni frequenti (TR 20 anni): il limite delle aree inondabili è suddiviso per tratti omogenei (per i quali i dati associati sono riportati nell Allegato 2) e tematizzato in funzione del livello di confidenza; Cartografia della mappa di soggiacenza e delle aree inondabili per lo scenario di alluvioni poco frequenti (TR 200 anni): il limite delle aree inondabili è suddiviso per tratti omogenei (per i quali i dati associati sono riportati nell Allegato 2) e tematizzato in funzione del livello di confidenza; Cartografia della mappa di soggiacenza e delle aree inondabili per lo scenario di alluvioni rare (TR 500 anni): il limite delle aree inondabili è suddiviso per tratti omogenei (per i quali i dati associati sono riportati nell Allegato 2) e tematizzato in funzione del livello di confidenza Descrizione delle dinamiche di allagamento TRATTO FRA IL PONTE STORICO DI CUORGNÈ E IL PONTE DELLA PEDEMONTANA (SS 565) Sponda destra L area golenale presente immediatamente a valle del ponte storico di Cuorgnè è inondabile per tutti gli eventi di piena di riferimento (TR 20, TR 200, TR 500 anni) fino all orlo del terrazzo alto. L allagamento dell area, dove sono presenti alcune abitazioni, avviene per tracimazione della sponda in alcuni tratti locali e deflusso longitudinale sull area medesima dove sono presenti depressioni e canali naturali ed artificiali. L area è stata allagata durante gli eventi del 1993 e del In corrispondenza del nuovo ponte della variante di Cuorgnè, realizzato successivamente al 2000, i livelli della piena TR 20 sono contenuti da un rilevato in terra continuo, che riveste funzione di argine golenale. Tale rilevato non compare nelle carte d evento del 1993, durante il quale sono state allagate alcune case retrostanti il rilevato medesimo. Per l evento TR 200 e TR 500 il rilevato è sormontato e l allagamento si estende fino all orlo del terrazzo alto, interessando diverse abitazioni; attraverso un sottopasso ed alcuni fornici presenti nel rilevato di accesso al nuovo ponte l allagamento si propaga verso valle. Per la rimanente porzione del tratto, fino al ponte della pedemontana, il limite delle aree inondabili per tutti gli eventi di riferimento, si attesta con buona continuità su una scarpata morfologica alta o sulla sponda dell alveo (localmente soggetta a fenomeni di erosione), ad eccezione dei seguenti tratti: a monte, fra il nuovo ponte della variante di Cuorgnè e la traversa del canale irriguo di Caluso, il limite TR 20 si attesta sulla scarpata morfologica che delimita il ramo secondario riattivatosi, con forti processi erosivi e con aggiramento della traversa medesima, durante l evento alluvionale del In tale tratto l allagamento dell ampia area golenale compresa fra il limite TR 20 e il limite TR 200 e TR 500, avviene sia per continuità longitudinale da monte (al di sotto dei fornici del rilevato di accesso al nuovo ponte di Cuorgnè) che per continuità laterale dall alveo e conseguente deflusso verso valle sulle aree golenali attraverso piccoli canali naturali e depressioni, connessi alla presenza di alvei abbandonati o di solchi erosivi conseguenti il transito delle piene; 7

12 immediatamente a monte del ponte della pedemontana il limite TR 20 si attesta su una scarpata morfologica più bassa, in parte naturale ed in parte artificiale (sponda di un canale), ed esclude, per il solo evento in questione, un area golenale allagata durante l evento del 1993 e del Sponda sinistra L area golenale presente immediatamente a valle del ponte storico di Cuorgnè è inondabile, per gli eventi TR 200 e TR 500, fino al rilevato stradale in adiacenza al quale sono presenti diverse abitazioni con possibile presenza di piani terra in area inondabile. Per l evento TR 20 l area golenale medesima non risulta allagabile anche se alcune zone sono soggiacenti ai livelli di piena; nel corso degli eventi del 1993 e del 2000 l area golenale non è stata allagata. Più a valle e fino alla traversa di Caluso il limite delle aree inondabili per tutti gli eventi di riferimento si attesta sul bordo del versante che confina l alveo in tutto il tratto e lungo il quale è presente a mezza costa e in posizione di sicurezza rispetto ai livelli di piena la strada provinciale. Localmente, in adiacenza alla strada, lato fiume, sono presenti alcuni edifici con possibile presenza di piani terra in area inondabile. Immediatamente a valle della traversa di Caluso è presente l opera di imbocco del canale irriguo che risulta aggirabile per gli eventi TR 200 e 500 con conseguente immissione delle acque di piena nel medesimo canale e propagazione nelle aree golenali di valle dove risultano confinate dal rilevato della strada provinciale (che viene sottopassato, con un tratto interrato, dal canale Caluso che poi prosegue verso valle sul terrazzo alto) e poi più a valle da una scarpata morfologica di altezza significativa e continua fino al rilevato di accesso del ponte della pedemontana. Localmente sono presenti ai bordi della scarpata alcune abitazioni (località case Trinità, case Cornino) con possibile presenza di piani terra in area inondabile. Con riferimento invece all evento TR 20 anni l opera di imbocco del canale Caluso non risulta aggirabile e pertanto il limite delle aree inondabili si attesta in un primo tratto sulla sponda alta dell'alveo, soggetta a processi di erosione, mentre più a valle le aree inondabili si ampliano progressivamente fino al rilevato del ponte della pedemontana. L'allagamento dell'area avviene in modo progressivo per continuità laterale dall'alveo, in alcuni tratti locali, e successivo deflusso delle acque nell'area golenale tramite convogliamento lungo piccoli canali naturali e depressioni, connessi alla presenza di alvei abbandonati o di solchi erosivi conseguenti il transito delle piene. TRATTO FRA IL PONTE DELLA PEDEMONTANA (SS 565) E IL PONTE DI RIVAROLO Sponda destra Il limite delle aree inondabili, per tutti gli eventi di riferimento, si attesta su una scarpata morfologica alta in alcuni tratti coincidente con la sponda dell alveo (localmente soggetta a fenomeni di erosione). A monte del ponte di Rivarolo è presente un area golenale occupata da un impianto di lavorazione di inerti che risulta allagabile per gli eventi TR 200 e TR 500, mentre per l evento TR 20 il limite dell inondazione è contenuto dalla sponda dell alveo. L'area è stata allagata durante gli eventi del 1993 e del Sponda sinistra Il limite delle aree inondabili, per tutti gli eventi di riferimento, ricomprende un ampia area golenale che risulta allagabile sia per continuità longitudinale da monte, attraverso i fornici presenti nel rilevato del ponte della pedemontana (per la piena TR 200 e 500, viene anche in parte sormontato), sia per continuità laterale dall alveo, dove la sponda alta viene localmente tracimata. Per un primo tratto a valle del ponte della pedemontana tale sponda coincide con alcuni rilevati in terra, classificati come argini nel catasto opere del PGS; si tratta di rilevati artificiali in froldo all alveo, localmente anche di notevole altezza, ma discontinui e soprattutto fortemente sollecitati dall azione della corrente di piena, come verificatosi durante gli eventi del 1993 e del Nell area sono presenti alcuni nuclei abitati (Rantano, Marchetti, Cascina Botte, Cascina Barengo) che risultano allagabili già per l evento TR 20 (ad eccezione di Rantano che risulta allagabile per TR 200 e TR 500). 8

13 L area inondabile per le piene TR 200 e 500 si attesta nel tratto centrale sul rilevato della strada provinciale, con franchi ridotti ed in alcuni casi negativi rispetto ai livelli di piena stimati in alveo. Più a valle, in corrispondenza dell abitato di Ozegna e del rilevato di accesso al ponte di Rivarolo, l allagamento interessa alcuni insediamenti produttivi e si attesta o su rilevati stradali o, in mancanza di limiti morfologici ben definiti, in corrispondenza del limite delle aree allagate durante l evento del TRATTO COMPRESO FRA IL PONTE DI RIVAROLO E IL PONTE DI FELETTO Sponda destra Il limite delle aree inondabili, per tutti gli eventi di riferimento, si attesta su una scarpata morfologica alta in alcuni tratti coincidente con la sponda dell alveo (in buona parte soggetta a fenomeni di erosione). A monte del ponte di Feletto è presente un area golenale occupata da alcuni edifici che risulta inondabile anche per l evento con TR 20 anni a causa della presenza di un canale di derivazione, all interno del quale possono essere convogliate le acque di piena. L'area è stata allagata durante gli eventi del 1993 e del Sponda sinistra Il limite delle aree inondabili, per gli eventi con TR 200 e 500 anni, ricomprende un ampia area golenale che risulta allagabile sia per continuità longitudinale da monte, attraverso i fornici presenti nel rilevato del ponte di Rivarolo, sia per continuità laterale dall alveo, dove la sponda alta, soggetta a processi erosivi, viene localmente tracimata. Il limite dell area inondabile si attesta, con un livello di confidenza basso, in parte su limiti morfologici discontinui e in parte su rilevati stradali; questi ultimi in particolare hanno localmente franchi idraulici modesti o addirittura negativi. Nell area sono presenti alcune cascine (Cascina Vercellina e Cascina Madonna d Ozegna), un impianto di frantumazione inerti, nonché buona parte dell abitato di Ciconio. Per la piena con TR 20 invece l area inondabile è minore ed il limite della medesima si attesta con buona continuità in corrispondenza del limite delle aree allagate durante l evento del 2000 e del Immediatamente a monte del ponte di Feletto è presente un area golenale occupata da alcuni insediamenti produttivi che risulta inondabile anche per l evento con TR 20 anni e che è stata allagata durante gli eventi del 1993 e del TRATTO COMPRESO FRA IL PONTE DI FELETTO E IL PONTE DELL AUTOSTRADA TORINO - AOSTA Sponda destra Il limite delle aree inondabili per gli eventi di piena con TR 200 e 500 anni coincide e si attesta con buona continuità su elementi morfologici naturali (orlo di terrazzo alto o scarpate morfologiche di secondo ordine), sempre significativamente lontani dalla sponda dell alveo attivo. Per l evento di piena con TR 20 anni, il limite delle aree inondabili si discosta solo localmente, in alcuni tratti, rispetto agli eventi più gravosi sopradescritti, generalmente attestandosi anche esso su scarpate morfologiche di secondo ordine. L area immediatamente a valle del ponte di Feletto è interessata da alcuni insediamenti produttivi e risulta inondabile per gli eventi con TR 200 e 500 anni, per continuità laterale con il corso d acqua. Per l evento con TR 20 anni, l allagamento dell area è connesso alla presenza di un canale di derivazione che sottopassa il rilevato stradale di accesso al ponte convogliando a valle del rilevato suddetto le acque di piena presenti a monte del medesimo. In corrispondenza dei due ponti della SP 40 e dell Autostrada Torino Aosta, il limite delle aree inondabili per gli eventi con TR 200 e 500 anni si attesta con franchi idraulici modesti o negativi su un orlo di scarpata che ha contenuto l allagamento nel corso dell evento alluvionale dell ottobre Sponda sinistra Il limite delle aree inondabili per gli eventi di piena con TR 200 e 500 anni generalmente coincide e si attesta con buona continuità su elementi morfologici naturali (orlo di terrazzo alto, scarpate 9

14 morfologiche di secondo ordine, sponda del torrente Malesina immediatamente a monte della confluenza in ), sempre significativamente lontani dalla sponda dell alveo attivo. Per l evento di piena con TR 20 anni, il limite delle aree inondabili si discosta solo localmente, in alcuni tratti, rispetto al limite degli eventi più gravosi sopradescritti, generalmente attestandosi anche esso su scarpate morfologiche di secondo ordine. L abitato di Cortereggio risulta esterno alle aree inondabili anche per la piena con TR 500 anni. Nella parte terminale del tratto il rilevato di accesso al ponte della SP 40, disposto parallelamente alla direzione di deflusso, risulta in buona parte tracimato per tutti gli eventi di riferimento mentre il rilevato di accesso al ponte autostradale contiene solamente la piena con TR 20 e 200 anni mentre risulta localmente tracimato per la piena con TR 500 anni. In tali rilevati di accesso, in prossimità dei viadotti, sono inoltre presenti alcuni fornici. TRATTO COMPRESO FRA IL PONTE DELL AUTOSTRADA TORINO AOSTA E LA CONFLUENZA IN PO Sponda destra Il limite delle aree inondabili, per tutti gli eventi di riferimento, si attesta nella porzione di monte del tratto, fino all abitato di Cascina Bruciata, su una scarpata morfologica alta. L abitato di Cascina Bruciata risulta esterno alle aree inondabili ad eccezione di due insediamenti produttivi interessati dalla piena con TR 500 anni. A valle di cascina Bruciata alcuni rilevati arginali longitudinali e trasversali delimitano un area golenale, non interessata dagli eventi storici del 1993 e del 2000 e allagabile solamente per l evento con TR 500 anni fino al rilevato della S.P. 87 in corrispondenza di Cascina Cerello. Più a valle il limite delle aree inondabili per tutti gli eventi di riferimento si attesta in corrispondenza dei numerosi rilevati ferroviari e stradali che caratterizzano il nodo infrastrutturale connesso ai quattro attraversamenti (Autostrada Torino Milano, Alta velocità, S.P. 11e ferrovia) del torrente immediatamente a monte della confluenza in Po. Sponda sinistra Nella porzione di monte del tratto, fino all abitato di Pretoregio, il limite delle aree inondabili generalmente coincide e si attesta con buona continuità su elementi morfologici naturali (scarpate morfologiche di secondo ordine). Nel tratto sono presenti in direzione perpendicolare al deflusso due canali scolmatori (scolmatore di Montanaro e scolmatore di Pratoregio) che recapitano in le acque del reticolo secondario. Lo scolmatore di Montanaro non influenza in modo significativo le aree inondabili, mentre quello di Pratoregio (che presenta un rilevato arginale sulla sponda sinistra), contiene per un tratto locale ma significativo in relazione alla sicurezza del medesimo abitato presente a valle, le acque di piena per tutti gli eventi di riferimento. L abitato di Pratoregio risulta interessato dall allagamento per l evento di piena con TR 500 anni, mentre per l evento con TR 200 anni sono allagabili solamente alcune abitazioni più prossime al corso d acqua. Il medesimo abitato è stato interessato da estesi allagamenti durante l evento del 2000 connessi però soprattutto alle acque del reticolo secondario, in relazione al quale è stato realizzato il canale scolmatore sopra descritto. A valle di Pratoregio, fino al ponte ferroviario, il limite delle inondabili coincide per tutti e tre i tempi di ritorno e si attesta in corrispondenza del rilevato della Strada comunale per Pratoregio la cui adeguatezza in quota a contenere i livelli di piena con TR 20 e 200 anni è stata verificata con recenti modellazioni bidimensionali sviluppate sul tratto terminale del torrente da parte della Regione Piemonte. 10

15 4.2. Rappresentazione delle portate, dei livelli e delle caratteristiche di deflusso Nella tabella riportata in Allegato 4 alla presente relazione sono definiti per ciascuna sezione di calcolo del modello idraulico i valori della portata del livello idrico e della velocità media (in alveo e nelle aree golenali) per ciascuno dei tre scenari di piena frequente (TR 20 anni), poco frequente (TR 200 anni) e rara (TR 500 anni). Il valore delle velocità media sulle singole sezioni trasversali deriva dai risultati del modello idraulico e non tiene conto, in questa fase delle attività, delle analisi ed interpretazioni dei risultati del modello idraulico medesimo effettuate per la delimitazione delle aree inondabili. Può presentarsi pertanto il caso in cui un area golenale non abbia associato il valore della velocità media (in quanto dai risultati del modello idraulico sulla sezione di calcolo l area non è soggiacente ai livelli di piena) ma in seguito all attività di mappatura l area è stata ricompresa nella delimitazione delle aree inondabili in quanto l allagamento proviene da monte o da valle. La successiva fase di approfondimento, prevista nelle specifiche del Progetto esecutive per il raggiungimento del livello di analisi massimo, potrà consentire di affinare tali incertezze, consentendo la delimitazione, all interno dell area allagabile, di superfici omogenee in relazione ai tiranti medi, alle caratteristiche di deflusso, alle modalità di allagamento e agli eventuali processi morfologici attesi. Tale attività sarà condotta mediante analisi geomorfologica supportata in particolare dall esame del DTM, della carta di soggiacenza del terreno rispetto ai livelli di piena e delle informazioni relative agli eventi di piena storici Livelli di confidenza e approfondimenti da sviluppare nei successivi cicli di aggiornamento del Piano Le attività di mappatura sono state condotte secondo le metodologie specifiche definite nella relazione tecnica del Progetto esecutivo delle attività per la redazione di mappe della pericolosità e del rischio di alluvione ed in particolare nell allegato5 Mappatura della pericolosità sul reticolo idrografico principale (metodo completo) alla suddetta relazione. Per quanto definito nel Progetto esecutivo medesimo, il livello di confidenza complessivamente associato all attività di mappatura condotta può essere definito di livello Medio. Lo sviluppo delle valutazioni specifiche effettuate nell ambito delle attività ha consentito inoltre di associare un livello di confidenza specifico a ciascun tratto omogeneo del limite delle aree inondabili, tenendo conto sia del livello di confidenza del modello idraulico con il quale sono stati stimati i livelli di piena che delle caratteristiche e del franco idraulico dell elemento fisico sul quale si attesta il limite medesimo. Per i tratti in cui il livello di confidenza è stato valutato basso sono state inoltre descritte le attività di approfondimento necessarie e la possibile variazione dell area allagabile (in ampliamento o in diminuzione), che dovrà essere verificata nell ambito degli approfondimenti medesimi da sviluppare nei successivi cicli sessennali di aggiornamento del Piano. Sempre nell ambito di tali cicli di aggiornamento del Piano, potranno essere sviluppati gli approfondimenti sulle aree omogenee per tiranti medi e caratteristiche del deflusso, citate al precedente paragrafo 4.2 e previste nel Progetto esecutivo per il raggiungimento del livello di analisi massimo. 11

16 Allegato 1 Report segnalazioni, studi e progetti agli atti dell Autorità di bacino del fiume Po Report segnalazioni Corso d'acqua Codice Data ricezione Provenienza Comune Provincia Regione Oggetto segnalazione segnalazione ott-93 Società Italiana Cave Inerti Chivasso TO Piemonte Danni agli impianti di lavorazione inerti in conseguenza della piena del settembre dic-93 Ministero dei Lavori Pubblici - Direzione Generale Difesa del Suolo Rivarolo Canavese TO Piemonte Petizione per arginamento della sponda est del T., a nord della località Gave di Rivarolo Canavese giu-94 Società Italiana Cave Inerti Chivasso TO Piemonte Sovralluvionamento alveo Torrente in località Pratoregio di Chivasso 21-nov-94 Azienda Agricola "Cerello" Chivasso TO Piemonte Gravi danni in seguito alla esondazione dei T. e Malone; richiesta di sistemazioni idrauliche 22-nov-94 Società Italiana Cave Inerti Chivasso TO Piemonte Danni agli impianti in Chivasso 02-dic gen-95 Abitanti Frazione Bruciata di S. Benigno Canavese Unione Agricoltori della Provincia di Torino San Benigno Canavese TO Piemonte Danneggiamento della difesa spondale del Torrente in località Cascina Mura Vari TO Piemonte Interventi urgenti sui torrenti e Malone e Po atti a eliminare pericolo di futuri alluvionamenti in provincia di Torino Piantonetto TO Piemonte Dissesto idraulico del Vallone di Piantonetto Valle dell' 01-ago-95 Regione Piemonte Assessorato Ambiente 03-ago-95 Ministrero dei LL.PP Locana TO Piemonte Progetto regionale di ripristino dell' argine del T. Direzione Generale della Canavese in comune di Locana Canavese, Fraz Difesa del Suolo Bottegotto 04-set-95 Comune di Chivasso Chivasso TO Piemonte Sollecito rimozione materiali alveo T. 08-set-95 Comune di Foglizzo Foglizzo TO Piemonte Segnalazione rischio idraulico del T. 28-set-95 Comune di Cuorgnè Cuorgnè TO Piemonte Richiesta interventi urgenti sul T. 11-dic-95 Cittadini di Cuorgnè Cuorgè TO Piemonte Petizione per la protezione della Località Pedaggio e dei nuclei abitati lungo il corso del terrente in territorio di Cuognè 26-mar-96 Comune di Chivasso S.Benigno TO Piemonte Necessità di sistemazione idraulica T. con movimentazione materiale e ripristino difese tra ponte S.P.40 e foce 08-lug lug ago-96 Regione Piemonte Assessorato agricoltura e foreste Regione Piemonte Assessorato Agricoltura e Foreste Ministero LL.PP. Direzione generale della difesa del suolo Cuorgnè TO Piemonte Situazione di rischio di esondazione T. in loc. Bandone Cuorgnè TO Piemonte Necessità di ripristino alveo torrente in loc. Bandone in Comune di Cuorgnè Cuorgnè TO Piemonte Situazione di pericolo nel Comune di Cuorgnè 02-set-96 Comune di Foglizzo Foglizzo TO Piemonte Necessità di interventi riguardanti l'alveo e le sponde del T. nel territorio comunale di Foglizzo 14-set-98 Comune di Rivarolo Rivarolo TO Piemonte Fenomeni erosivi lungo il corso del T. Canavese Canavese 22-apr-02 Comune di Foglizzo Foglizzo TO Piemonte Rischio idraulico e idrogeologico torrente 22-apr-02 Comitato tutela alluvioni torrente Locarno TO Piemonte Intervento di pulizia torrente nel comune di Locana e deposito del materiale asportato in regione Voira di Cuorgnè 24-mag-02 Comune di Montanaro Montanaro TO Piemonte Derivazione irrigua dal t. 05-dic-02 Comune di Montanaro Montanaro TO Piemonte Torrente - erosione spondale 07-ott-04 AiPo - Ufficio di Torino Chivasso TO Piemonte Deposito materiale litoide in loc. Cretto in comune di Chivasso 24-mag-05 Regione Piemonte Pont TO Piemonte Adeguamento della sezione stradale tratto Pont - Canavese Sparone 24-mag-05 Regione Piemonte Salassa, TO Piemonte Sistemazione incroci con rotatorie nei territori dei Valperga e comuni di Salassa, Valperga e Cuorgnè Cuorgnè 25-feb-05 Comunità Montana Valli e Soana Locana TO Piemonte Alluvione ottobre Studio idraulico dei bacini Torrenti, Soana e Bordone 12

17 Report progetti Corso d'acqua Data arrivo Progressiva Comune Provincia Regione Titolo_Progetto 03-dic AGLIE' TO Piemonte Ristrutturazione di un fabbricato di civile abitazione in fregio al fiume ORCO 06-nov RIVAROLO CANAVESE TO Piemonte Torrente - Proposta di regimazione idraulica con estrazione di materiale litoide nel tratto compreso fra l'autostrada TO-MI ed il ponte della provinciale per Rivarolo Canavese mc - 22-apr DIVERSI TO Piemonte Torrente - Proposta di regimazione idraulica con estrazione di materiale litoide nei comuni di Foglizzo, S.Benigno, Rivarolo e Feletto per conservare le sezioni di deflusso. 06-mag RIVAROLO CANAVESE 24-giu SAN BENIGNO CANAVESE 02-mar SAN BENIGNO CANAVESE TO Piemonte Conferenza Istruttoria per l'esame dei progetti di impianto di smaltimento dei rifiuti. TO Piemonte Prposta progettuale per il risanamento idraulico del torrente da Chivasso a Foglizzo - L.677/96.( mc). TO TO Piemonte Piemonte Ristrutturazione e consolidamento ponte sul torrente dell'autostrada A5 Torino-Quincineto, alla progressiva km , in territorio di San Benigno e Montanaro. C. dei S. Ordinananza 14/03/01. NS. 3090/2000 NOTA DEL e 5/03/01.INTEGRAZ. s.m.i.lavori urgenti di DEL ricostruzione 4/05/01. del ponte sul t.. 13-apr CASTELLAMONT E 29-giu CUORGNE' TO Piemonte Alluvione 10/ Ord S.S. n 460 "di Ceresole" - Lavori di costruzione della variante esterna all'abitato di Cuorgnè. Prog. Definitivo 09-gen CHIVASSO TO Piemonte (III/N1-TO 742) Rifacimento dell'attraversamento in sub alveo del torrente in loc. Pratoregio.Tommaso. 04-feb SALASSA TO Piemonte (TO-E- 1184) Lavori di sistemazione idraulica del torrente a monte e a valle del ponte Pedemontana in comune di Salassa 23-ott RIVAROLO CANAVESE 02-gen RIVAROLO CANAVESE 09-mag RIVAROLO CANAVESE TO Piemonte Alluvione ottobre 2000 SP n. 222 di Castellamonte. Lavori di ricostruzione delle difese spondali del ponte di Rivarolo. TO Piemonte Progetto preliminare di bonifica ex discarica di rifiuti dell'industria conciaria Salp. TO Piemonte Osservazione al PRGC definitivo in merito alla loc. Gave in comune di Rivarolo in merito agli studi di verifica idraulica e idrogeologica. 14-ott MONTANARO TO Piemonte Lavori di sistemazione idrogeologica del comune di Montanaro con realizzazione di canale scolmatore Nord - 1 Lo tto - Progetto definitivo. 22-gen Chivasso. Piemonte Realizzazione di variante dell'attraversamento in subalveo del t. 07-apr San Giorgio TO Piemonte Piano attività estrattive torrente Canavese 27-dic San Giorgio Canavese TO Piemonte Lavori di difesa idraulica del torrente nei comuni di San Giorgio Canavese e Lusigliè. Progetto preliminare - Finanziamento opere con fondi, richiesta autorizzaz utilizzo fondi per studio topografico 27-ott Cuorgne' TO Piemonte Ripristino strutturale ponte Ex SS 460 di Ceresole Progetto definitivo di consolidamento strutturale del ponte sul torrente 29-nov Feletto TO Piemonte Istruttoria interdisciplinare della fase di valutazione del procedimento di VIA del progetto di "Coltivazione cava di inerti sottofalda in regione Lotti", comuni di S. Giorgio (TO), Feletto (TO) e Lusiglié (TO) 23-feb Chivasso TO Piemonte Verifica di compatibilità idraulica del ponte della linea ferroviaria Torino-Milano-Venezia, tratta Torino-Rho, km apr Ceresole Reale TO Piemonte condizioni esercizio e manutenzioni DIGA di SERRU' 22-giu Locana TO Piemonte Realizzazione guado sul torrente in località Casetto del Comune di Locana. 22-dic Chivasso. Piemonte Adozione presa d'atto del collaudo delle opere di difesa spondale alla confluenza del fiume Po con il T. - Comune di Chivasso 10-feb Pont-canavese TO Piemonte Richiesta parere di condono edilizio e ambientale interventi abusivi in area RME rischio molto elevato località Pratidonio in sinistra t Quincinetto Torino TO Piemonte Attraversamento del torrente dell'autostrada A5 Torino- Quincinetto (ATIVA SPA) 14-gen Cuorgne' TO Piemonte Lavori sistemaz idraulica e difesa spondale per mitigazione rischio idrogeologico RME area Cuorgnè 01-feb Foglizzo TO Piemonte Valutazione di incidenza: Lavori di difese spondali e ricalibratura t ORCO nel comune di FOGLIZZO e regimazione idraulica e manutenzione ORCO nei comuni di Foglizzo Montanaro e Chivasso -TO Presentato da AIPO 13

18 Allegato 2 - Dati associati ai tratti omogenei del limite delle aree inondabili Nelle tabelle di seguito riportate sono contenute tutte le informazioni associate ai singoli tratti del limite delle aree inondabili distinte per tempo di ritorno (TR 20, 200 e 500 TR) e per sponda (sinistra e destra). In particolare le informazioni sono: 1) Numero progressivo del tratto da monte a valle e sponda (n _sx e n _dx); 2) Codice dell elemento fisico sul quale si attesta il limite dell area allagabile (vedi Allegato 3): 3) Livello di confidenza associato al tratto omogeneo del limite dell area inondabile (Alto, Medio Basso); 4) Franco idraulico sugli argini principali o maestri (nel caso del torrente non è mai esplicitato il quanto sul corso d acqua non sono presenti rilevati arginali di tale tipologia); 5) Campo note contenente se necessario ulteriori dettagli ritenuti di significativo interesse; 6) Descrizione delle modalità di approfondimento nel caso in cui il livello di confidenza associato al tratto omogeneo del limite dell area inondabile è stato valutato Basso; 7) Possibile variazione dell area allagabile (in ampliamento, in riduzione) il cui limite è attualmente caratterizzato da un livello di confidenza Basso. 14

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25 Allegato 3 Codifica degli elementi fisici sui quali si attesta il limite dell area inondabile Di seguito si riportano i diversi elementi fisici sui quali si attesta il limite delle aree inondabili, distinti in funzione sia della loro natura che dell entità della loro discontinuità altimetrica. A. Il limite delle aree inondabili si attesta in corrispondenza di opere di contenimento delle piene (argini principali o maestri e argini secondari o golenali): A1. argini principali o maestri: sono gli argini individuati nel PAI per il contenimento della piena di riferimento, il loro tracciato planimetrico coincide generalmente con il limite fra fascia B e fascia C. A2. argini secondari o golenali: sono strutture arginali interne a quelle precedenti e difendono aree golenali per eventi di piena inferiori a quello di riferimento; il loro tracciato planimetrico è interno alla fascia B. L opera arginale è generalmente costituita da un rilevato in terra; in alcuni casi, riconducibili a contesti particolarmente antropizzati, l opera di contenimento dei livelli può essere costituita da muri in cemento armato. L individuazione delle arginature ed in particolare di quelle costituite da un rilevato in terra avviene tramite fotointerpretazione e/o analisi GIS del DTM e dell ortofoto. Su numerosi corsi d acqua è possibile inoltre utilizzare specifici catasti delle opere in cui è stato già digitalizzato con strumenti GIS il tracciato delle opere arginali. In alcuni casi, come ad esempio sull asta del fiume Po, tali catasti distinguono le arginature principali o maestre da quelle secondarie o golenali; diversamente, tale distinzione deve essere effettuata analizzando la delimitazione delle fasce fluviali o mediante conoscenze specifiche del corso d acqua in esame. Il limite delle aree inondabili è classificato in categoria A1 o A2 solo nei casi in cui si è certi della natura e delle finalità idrauliche dell opera. Possono infatti presentarsi dei casi in cui il limite delle aree inondabili si attesta in corrispondenza di elementi antropici di cui non si è certi della loro natura di opera idraulica (rilevati in terra, muri di recinzione); in tali casi il limite delle aree inondabili deve essere associato alle atre categorie di seguito riportate. B. Il limite delle aree inondabili si attesta in corrispondenza di limiti morfologici: B1. limiti morfologici ben definiti e caratterizzati da un altezza significativa (mediamente maggiore di circa m); B2. limiti morfologici non ben definiti e/o caratterizzati da una modesta altezza (mediamente inferiore a circa m). Gli elementi morfologici principali sono: orli di terrazzo, orli di scarpata o solchi erosivi, sponde di alvei abbandonati e sponde dell alveo. L individuazione di tali limiti morfologici avviene tramite fotointerpretazione e/o analisi GIS del DTM e dell ortofoto. Su numerosi corsi d acqua è possibile inoltre utilizzare cartografie geomorfologiche in cui è stato già digitalizzato con strumenti GIS il tracciato dei limiti morfologici distinti, in alcuni casi, sia per caratteristiche morfologiche che per altezza. Nel caso in cui il limite di allagamento si attesta in corrispondenza di sponde alte dell alveo attivo soggette a fenomeni di erosione, è necessario qualificare tale informazione nel campo note associato. Medesima necessità si pone anche nel caso in cui il limite di allagamento si attesta in corrispondenza della sponda dell alveo attivo protetta da un opera di difesa spondale (attenzione: opera di difesa da processi erosivi e non caratterizzata da discontinuità altimetrica rispetto al piano campagna retrostante). 21

26 C. Il limite delle aree inondabili si attesta in corrispondenza di rilevati ferroviari, stradali e autostradali: C1. di altezza significativa sul piano campagna circostante (mediamente maggiore di circa m); C2. di altezza modesta sul piano campagna circostante (mediamente inferiore a circa m); L individuazione dei rilevati avviene tramite fotointerpretazione e/o analisi GIS del DTM e dell ortofoto. L analisi fotointerpretativa consente inoltre di individuare i fornici più importanti e significativi per una eventuale propagazione delle acque di piena a tergo dei rilevati medesimi. Con riferimento in particolare a tale aspetto, si rappresenta che, in linea generale, l analisi idraulica sia monodimensionale che bidimensionale non può tenere conto di tutti i fornici presenti nei rilevati stradali, con particolare riguardo a quelli di piccole dimensioni funzionali ad esempio al passaggio delle strade interpoderali o di fossi di scolo. Nell ambito delle attività di analisi ed interpretazione dei risultati del modello idraulico, dovrà pertanto essere valutata, nei casi più significativi e laddove possibile sulla scorta dei dati conoscitivi disponibili, l eventuale estensione del limite di inondazione a tergo dei fornici. D. Il limite delle aree inondabili si attesta su strutture sovramontanti artificiali di diversa natura (muri, terrapieni, ecc.), generalmente di carattere locale, e di significativa altezza sul piano campagna (mediamente maggiore di circa m); L individuazione dei rilevati avviene tramite fotointerpretazione e/o analisi GIS del DTM e dell ortofoto. Se ritenuto significativo può essere precisata la tipologia di struttura di contenimento. Fra questi casi vi è sicuramente quello dei contesti particolarmente antropizzati dove il limite delle aree allagabili è posto in corrispondenza dei muri delle abitazioni prospicienti il corso d acqua. E. Il limite delle aree inondabili si attesta in corrispondenza di elementi sottomontanti artificiali o naturali costituiti da canali o reticolo idrografico minore. L individuazione dei rilevati avviene tramite fotointerpretazione e/o analisi GIS del DTM e dell ortofoto. A tale reticolo è spesso associata la presenza di sponde rialzate rispetto al piano campagna o in alcuni casi di piccoli arginelli. F. Il limite delle aree inondabili si attesta in corrispondenza di elementi di diversa natura non caratterizzati da discontinuità altimetriche significative. L individuazione di tali limiti avviene tramite analisi dell ortofoto o di foto aeree mentre l analisi del DTM conferma la non significatività altimetrica del limite medesimo. Il limite può coincidere ad esempio con strade interpoderali, cambi uso del suolo, piccoli fossi di scolo, ecc. Rientrano in questa categoria inoltre i casi in cui il limite è delimitato in corrispondenza di centri abitati dove non sono presenti discontinuità altimetriche significative e pertanto il limite medesimo viene generalmente attestato in corrispondenza di strade, limite degli edifici, ecc. Nel campo note associato alla caratterizzazione può inoltre essere descritto con maggior dettaglio il limite. G. Il limite delle aree inondabili non si attesta in corrispondenza di alcun elemento fisico. Nel caso in questione il limite delle aree inondabili non può essere associato ad alcun elemento fisico rilevabile planimetricamente; il limite è pertanto tracciato tenendo conto solamente delle quote altimetriche del terreno e potrà ad esempio essere delimitato, senza alcun riscontro planimetrico, all interno di aree con uso del suolo del tutto omogeneo. 22

27 Allegato 4 Tabella dei livelli e delle velocità 23

28 Alluvioni frequenti (TR=20 anni) Alluvioni poco frequenti (TR=200 anni) Alluvioni rare (TR=500 anni) velocità velocità velocità codice sezione notevole codice sezione dir. 2007/60/CE progressiva da monte portata livello alveo golena sinistra golena destra (-) (-) (m) (m 3 /s) (m) (m/s) (m/s) (m/s) (m 3 /s) (m) (m/s) (m/s) (m/s) (m 3 /s) (m) (m/s) (m/s) (m/s) 30 PAI 30, ,45 5, ,95 6,23 0, ,58 6,69 1,23 29 PAI 29,00 144, ,37 4,71 0, ,05 6,79 0,9 0, ,28 7,67 1,27 0,86 28,03 331, ,2 4,35 0,81 0, ,64 5,31 0,96 1, ,12 5,61 1,11 1,49 28,02 478, ,46 4,81 0,56 0, ,46 6,17 0,92 1, ,79 6,64 1,35 1,31 28,01 670, ,97 3, ,25 4,87 0, ,66 5,34 1,16 28 PAI 28,00 833, ,9 4, ,54 5,48 0, ,18 5,62 1,24 27,13 967, ,02 4,54 0, ,64 6,78 1,18 0, ,97 7,41 1,7 1,22 27, , ,02 3,71 0, ,36 4,5 0, ,82 4,84 1,24 27, , ,46 3,13 0, ,69 4,23 0, ,09 4,68 1,12 27, , ,4 4,1 0, ,63 5,01 1, ,02 5,39 1,43 27, , ,11 4,66 0, ,11 5,89 1, ,43 6,33 1,6 27, , ,05 5,39 0, ,15 6,19 1, ,52 6,49 1, _vS 1672, ,31 4,69 0, ,84 5,88 1,54 0, ,52 6,08 1,77 0,91 27, , ,29 3,92 0,79 0, ,74 4,62 1,42 1, ,14 6,92 1,95 1,34 27, , ,49 4, ,92 5,65 1, ,69 5,52 1,48 0,53 27, , ,49 3,18 1, ,45 4,34 1,4 0, ,76 4,93 1,23 0,68 27, , ,11 4,43 0, ,42 4,61 0, ,78 4,92 1,15 27, , ,39 3, ,31 4,38 0, ,71 4,76 0,88 27, , ,11 2, ,64 3, ,86 4,28 27 PAI 27, , ,53 2, ,25 3, ,55 3,59 26, , ,07 3,01 1, ,76 3,93 1, ,02 4,3 0,25 1,88 26, , ,85 2,23 0, ,72 2,68 0,16 0, ,08 2,85 0, , , ,08 3,2 0, ,89 4,04 0,86 0, ,11 4,49 1,12 0,72 26, , ,51 3,19 0, ,26 4,04 0,84 0, ,57 4,21 1,02 1,08 26, , ,89 3,17 0,76 0, ,69 3,92 0,95 1, ,04 4,05 1,03 1,13 26, , ,82 3,31 0,79 0, ,68 4,03 1,08 0, ,97 4,38 1,18 1,05 26, , ,74 3,44 0,58 0, ,65 4,16 1,03 1, ,96 4,41 1,22 1,34 26 PAI 26, , ,33 3,31 0,7 1, ,08 4,25 1,07 1, ,37 4,52 1,17 1,64 25, , ,6 3,27 1,17 0, ,17 3,88 1,43 0, ,39 4,06 1,59 1,09 25, , ,35 2,48 1,14 0, ,02 3 1,2 0, ,25 3,22 1,29 1,02 25, , ,11 2,78 0,95 0, ,79 3,39 0,94 0, ,03 3,61 1,1 0,8 25, , ,14 3,15 1, ,89 3,8 1,33 0, ,25 3,92 1,03 0,62 25, , ,7 2, ,53 3,36 0,64 0, ,87 3,52 0,9 0,57 25, , ,09 3, ,89 4,02 0,41 0, ,28 3,91 0,68 0,79 25 PAI 25, , ,21 3,06 0,37 0, ,93 3,39 0,76 1, ,22 3,41 0,93 1,43 24, , ,12 3,24 0,18 0, ,97 3,94 0,89 1, ,29 4,23 1,07 1,16 24, , ,64 2,97 0, ,51 3,8 0,78 0, ,81 4,1 0,89 0,34 24, , ,94 3,44 0,39 0, ,79 3,91 1,04 1, ,12 3,99 1,31 1,63 Ponte SS565 m 24.02_mP 6224, ,6 2,5 0, ,44 3,02 0, ,75 3,26 0,69 Ponte SS565 v 24.02_vP ,39 2,38 0, ,27 2,85 0, ,59 3,08 0,97 24, , ,03 2,16 0,49 1, ,94 2,69 0,73 1, ,25 2,94 0,9 1,09 24 PAI m 24, , ,87 3,45 0,73 1, ,73 4,16 0,92 0, ,04 4,38 1,04 1,13 24 PAI v 23, , ,37 3,13 0,85 0, ,03 3,94 1,06 0, ,07 4,76 1,29 0,82 23, , ,21 2, ,97 3,18 0,59 0, ,29 3,34 0,77 0,93 23, , ,67 2, ,32 3, ,58 4,16 0,17 23, , ,35 2,97 1,1 0, ,3 3,37 1,31 1, ,69 3,5 1,38 0,96 portata livello alveo golena sinistra golena destra portata livello alveo golena sinistra golena destra

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