Piano di gestione dei rifiuti (PGR) Consultazione dell aggiornamento del cap. G Rifiuti organici Scarti vegetali

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1 Dipartimento del Territorio Piano di gestione dei rifiuti (PGR) Consultazione dell aggiornamento del cap. G Rifiuti organici Scarti vegetali Rapporto esplicativo Divisione dell Ambiente Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo - SPAAS Ufficio della gestione dei rifiuti Bellinzona, aprile 2013

2 Dipartimento del Territorio I Indice 1. PREMESSA 2 2. STUDIO SULLA RICERCA DI SITI PER IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO E BIOGAS 3 3. OGGETTO DELLA CONSULTAZIONE COMPRENSORIO DEL LUGANESE COMPRENSORIO DELLE TRE VALLI 5 ALLEGATO 1 6 ALLEGATO 2 7 ALLEGATO 3 8 PGR-cap- G_Rapporto esplicativo_definitivo_ doc

3 Dipartimento del Territorio 2 1. Premessa Il Piano di gestione dei rifiuti (PGR) è stato adottato dal Consiglio di Stato (CdS) nel luglio del 1998; successivamente è stato aggiornato per quanto riguarda il Capitolo C Rifiuti edili (2006) e il capitolo F Fanghi di depurazione (2009), mentre nel 2010 è stato aggiunto il nuovo Capitolo G Rifiuti organici (2010) che comprende anche la categoria degli scarti vegetali. La biomassa, in particolare gli scarti organici, è prodotta in Ticino in forme diverse (scarti vegetali, oli e grassi, scarti di cucina, scarti dell industria alimentare e del commercio, scarti di origine animale, letame e colaticcio). Sia a livello di PGR, sia di scheda di Piano direttore V3- Energia, gli indirizzi della gestione degli scarti organici, in particolare degli scarti vegetali provenienti dalle economie domestiche, sono orientati prioritariamente alla valorizzazione della materia (compostaggio) e della sua reimmissione nel ciclo naturale quale concime (compost), sostenendone parallelamente, in particolare laddove ciò non fosse possibile, la valorizzazione energetica tramite impianti di produzione di biogas (impianti di metanizzazione), con produzione di energia elettrica solo in condizioni strutturali favorevoli (prossimità all allacciamento alla rete) e, nel limite del possibile, se combinati al recupero del calore residuo. La coordinazione tra l attività di compostaggio e la produzione di biogas è determinante in quanto, a fronte di una produzione di scarti vegetali provenienti dalle economie domestiche di ca. 32'000 tonnellate all anno, la possibile marcata concorrenza nel reperire gli scarti potrebbe mettere a repentaglio, da un lato, l attività di compostaggio (oppure introducendo modalità gestionali degli scarti non conformi), uno dei capisaldi della politica cantonale dei rifiuti, dall altro, vanificare le iniziative volte a costruire degli impianti di metanizzazione, anch essi elemento importante della politica energetica cantonale. Per ovviare a questa situazione con il Capitolo G del PGR, adottato dal Consiglio di Stato il , si è stabilito l obbligo per gli impianti di compostaggio di garantire che almeno il 75% del compost prodotto sia di qualità superiore e per gli impianti a biogas che almeno il 75% del digestato solido (il materiale in uscita dopo il processo di metanizzazione) sia pure trattato (post-compostaggio) alfine di ottenere del compost di qualità superiore. Conseguentemente, si è ritenuto necessario pianificare degli impianti di compostaggio di importanza sovra comunale (primariamente per la gestione degli scarti vegetali provenienti dalle economie domestiche), proprio per garantire l attività di compostaggio sul lungo termine e parallelamente permetterne la coesistenza con la produzione di biogas, sfruttandone anzi le possibili sinergie. In definitiva, gli scarti vegetali prodotti dalle economie domestiche, una volta valorizzati grazie al compostaggio (con o senza valorizzazione energetica, che se del caso costituirebbe un sorta di pretrattamento), dovrebbero reimmettersi nel ciclo naturale sottoforma di nutrienti (compost di qualità superiore) proprio presso le economie domestiche, chiudendo a tutti gli effetti il ciclo. Inoltre, la pianificazione cantonale permetterebbe di risolvere una gestione degli scarti vegetali che non sempre ottempera pienamente i disposti di legge (OTR e ORPChim) e di procedere alla definizione della corretta destinazione di zona a livello pianificatorio in quanto diversi degli impianti di compostaggio più importanti attualmente in attività sono situati in zone di PR non conformi. Con il presente aggiornamento si concretizza dunque uno dei 7 obiettivi definiti dal cap. G del PGR per il settore degli scarti vegetali e cioè la pianificazione degli impianti di compostaggio d interesse sovracomunale (cfr. scheda d azione S1).

4 Dipartimento del Territorio 3 Giova inoltre far notare che nel mese di gennaio del 2012 la SPAAS ha pubblicato sul sito le Direttive cantonali concernenti gli impianti di compostaggio centralizzato e a bordo campo, concretizzando così la scheda d azione S.5 del cap. G del PGR. Dopo questa fase consultiva, la procedura prevede che il Capitolo G del PGR sia adottato dal Consiglio di Stato. 2. Studio sulla ricerca di siti per impianti di compostaggio e biogas Il CdS, con risoluzione no del 23 giugno 2010, ha incaricato un consulente esterno di elaborare uno studio inerente l identificazione delle possibili ubicazioni per impianti di compostaggio d importanza sovra comunale, verificandone parallelamente l integrazione con impianti a biogas, e di valutare e coordinare dal profilo tecnico-gestionale le diverse attività e progetti già presenti compatibilmente con le complesse esigenze della protezione dell ambiente e del paesaggio. Lo studio, che si è concluso nel giugno del 2011, è stato coordinato dalla SPAAS, per il tramite dell Ufficio gestione rifiuti, e dalla Sezione sviluppo territoriale (SST), per il tramite dell Ufficio della pianificazione locale, e ha coinvolto diversi altri Servizi cantonali interessati, tra i quali anche la Sezione dell agricoltura del DFE. L obiettivo primario dello studio era quello di definire e giustificare i 5 comprensori di pianificazione indicati nel cap. G del PGR e di individuare all interno degli stessi delle ubicazioni idonee per la realizzazione di impianti di compostaggio d importanza sovracomunale con la possibilità di realizzare impianti di metanizzazione. Il coordinamento tra impianti di compostaggio e impianti di metanizzazione riveste, come detto nell introduzione, un importanza fondamentale in quanto quest ultimi, secondo quanto indicato nella scheda d azione S. 3 del cap. G del PGR, sono obbligati a compostare almeno il 75% del digestato solido che risulta dalla metanizzazione, per ottenere un compost di qualità superiore che possa essere impiegato nell orticoltura, frutticoltura e giardinaggio (vedi Direttiva ASAC 2001). Per poter valutare e motivare la definizione dei comprensori di riferimento e i siti nei quali realizzare gli impianti regionali è stato necessario dapprima stabilire le specifiche tecniche degli impianti (capacità in t/anno e superficie in mq minime e massime) e definire un set di obiettivi specifici (criteri) che hanno costituito i paletti sia in fase di ricerca sia per la valutazione dei siti potenziali. Ne è così scaturita, grazie ad un analisi territoriale e ad un processo sistematico di selezione, un identificazione di 27 potenziali ubicazioni alla realizzazione di un impianto sovra comunale di compostaggio abbinato ad un impianto di metanizzazione. L identificazione delle potenziali ubicazioni è avvenuta grazie ad un analisi multicriteria che ha permesso di paragonare gli obbiettivi prestabiliti con le potenzialità dei siti. Sono stati considerati i seguenti 7 criteri: - Accessi stradali - Distanza da zone sensibili - Presenza di impianti di smaltimento rifiuti - Paesaggio - Centralità rispetto al baricentro di produzione - Superficie disponibile - Irraggiamento solare

5 B Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento del Territorio 4 Grazie alle indicazioni dei membri del gruppo di lavoro ogni criterio è stato ponderato ed è stato possibile giungere ad una valutazione media complessiva per ogni potenziale sito. Come indicato nelle conclusioni dello studio in oggetto, prima di procedere con l aggiornamento del cap. G Rifiuti organici del PGR e la successiva consultazione, era necessaria sia una verifica interna all Amministrazione dei siti proposti dallo studio sia il coinvolgimento dei Comuni e dei gestori di impianti di compostaggio toccati. Questa seconda fase di valutazione e selezione, terminata nel mese di settembre del 2012 per quanto riguarda i comprensori del Luganese e delle Tre Valli, ha permesso di identificare alcuni siti interessanti, poco conflittuali e quindi potenzialmente adatti ad accogliere un impianto di compostaggio e biogas di importanza sovra comunale. Si tratta di un ubicazione situata sui Comuni di Taverne-Torricella e Ponte Capriasca per il Comprensorio del Luganese e di due ubicazioni situate sul Comune di Biasca per il Comprensorio delle Tre Valli. Si evidenzia che le fasi successive all inserimento a PGR prevedono, laddove necessario, l adeguamento della pianificazione a livello locale definendo una zona con destinazione specifica, adottando la procedura più confacente (Variante di PR o Piano di utilizzazione cantonale, PUC). Con questi strumenti (PGR, PR e PUC), il Cantone potrà così consolidare e vincolare aree specifiche di supporto alla strategia cantonale e, non da ultimo, garantire la continuità dello smaltimento degli scarti vegetali. 3. Oggetto della consultazione Il Dipartimento del territorio ha messo in consultazione in questa seconda fase anche le ubicazioni ritenute idonee per i comprensori del Luganese e delle Tre Valli, completando il quadro Ticinese iniziato con la prima consultazione del luglio Per le Tre Valli sono stati proposti due siti. Tenuto conto delle risultanze della consultazione, Il Consiglio di Stato procederà alla scelta di una delle due opzione in sede di adozione del Capitolo G del PGR. Oltre alla proposta di 3 ubicazioni per impianti di compostaggio sovracomunali viene messo in consultazione anche l adattamento e l aggiornamento del paragrafo 2 Scarti vegetali con i dati del censimento rifiuti 2011, l aggiornamento degli obiettivi (schede d azione) e l ampliamento dell allegato 3 con 2 nuovi allegati (3.4 e 3.5) del cap. G del PGR. Le schede allegate al presente Rapporto riassumono i dati principali, mostrano alcune foto, un immagine estratta da google-map e una planimetria estratta dal PD indicante la zona industriale, di AP/EP e le distanze dalle zone sensibili (zone residenziali e commerciali).

6 Dipartimento del Territorio Comprensorio del Luganese L ubicazione proposta per accogliere un impianto di compostaggio di importanza sovracomunale con la possibilità di realizzare un impianto di metanizzazione, è localizzata nel territorio dei Comuni di Taverne-Torricella e Ponte Capriasca. Il sito, riportato nell Allegato 1, confina a sud con la strada cantonale che da Taverne conduce a Ponte Capriasca. Giova far notare che il sito proposto si trova sul sedime dell attuale centro di compostaggio Caiscio compost sagl, attivo nel settore da più di 20 anni. L ubicazione è divisa tra i Comuni di Taverne-Torricella e Ponte Capriasca. Per quanto riguarda il sedime sul Comune di Taverne- Torricella si fa notare che lo stesso è già inserito a PR come zona AP/EP. 3.2 Comprensorio delle Tre Valli Le ubicazioni proposte per accogliere un impianto di compostaggio di importanza sovracomunale, sono situate nel territorio del Comune di Biasca. Il sito, riportato nell Allegato 2, si trova in zona industriale. Il sito, riportato nell Allegato 3, confina a sud con l IDA di Biasca. Di queste ne sarà adottata una.

7 Dipartimento del Territorio 6 Allegato 1

8 Dipartimento del Territorio 7 Allegato 2

9 Dipartimento del Territorio 8 Allegato 3

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