L impatto della Tasi sui Comuni capoluoghi di Regione *

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1 Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori Dipartimento Democrazia Economica, Economia Sociale, Fisco, Previdenza e Riforme Istituzionali L impatto della Tasi sui Comuni capoluoghi di Regione * Analisi delle delibere Tasi L analisi delle delibere delle aliquote Tasi dei venti comuni capoluogo di Regione pubblicate sul sito del ministero dell Economia, consente alcune valutazioni rispetto all applicazione della tassa sui servizi indivisibili. Si osserva innanzitutto che laddove venga accordata la possibilità di modificare aliquote, detrazioni, esenzioni, i comuni utilizzano pienamente questa flessibilità determinando una struttura dell imposta specifica per ogni singola realtà territoriale. E possibile individuare delle tendenze nelle scelte comunali, ma la valutazione dell effettivo impatto sui contribuenti può essere elaborata solo facendo riferimento all aliquota e alle eventuali detrazioni deliberate dal singolo capoluogo. L individuazione dell aliquota Tasi deve essere correlata anche alla scelta delle aliquote Imu. La struttura del fisco locale, infatti, è articolata e il carico tributario sui singoli cittadini deve essere considerato non facendo riferimento alla singola imposta, ma complessivamente. A Catanzaro per esempio, è stata deliberata una aliquota Tasi contenuta (1,2 per mille) e contemporaneamente l Imu è al livello massimo così come l addizionale comunale. Inoltre, la Tasi così come è stata strutturata, non è un imposta che risponde al criterio della semplificazione (sia per la sua articolazione, sia per il meccanismo di pagamento in base alla data di approvazione delle delibere). Via Po 21, Roma T F democrazia.economica@cisl.it Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati

2 Aliquota La legge 147/13 (Legge di stabilità) ha stabilito che la Tasi sia dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo immobili, aree scoperte e aree edificabili con l esclusione delle aree scoperte pertinenziali e condominiali. La base imponibile è quella dell Imu (rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160). L aliquota di base della Tasi è pari all 1 per mille e il Comune può deliberare anche il suo azzeramento. Per il 2014 l aliquota Tasi per l abitazione principale non può essere superiore al 2,5 per mille. Viene anche stabilito che il Comune possa deliberare l aliquota della Tasi rispettando il vincolo secondo il quale la somma di Imu e Tasi per ciascuna tipologia di immobile, al netto dell aliquota Tasi all 1 per mille, non possa essere superiore all aliquota massima Imu stabilita dalla legge statale al 31 dicembre 2013.Pochi mesi dopo il Dl 16/14 ha stabilito che per il 2014 la somma di Imu e Tasi può superare dello 0,8 per mille il valore massimo stabilito per ciascuna categoria di immobili (per gli immobili diversi dall abitazione principale si arriverà all 11,4 per mille) e l aliquota massima Tasi possa arrivare al 3,3 per mille, a condizione che quelle risorse siano destinate a finanziare detrazioni di imposta (o altre misure equivalenti) a favore delle abitazioni principali o a quelle assimilate. Otto capoluoghi hanno scelto di fissare al massimo (3,3 per mille) l aliquota sull abitazione principale e altri due (Trieste e Cagliari) hanno stabilito aliquote crescenti in base alla rendita catastale con aliquota massima al 3,3 per mille. Mentre Trieste fissa l aliquota massima per immobili con rendita catastale superiore a 600 euro, a Cagliari deve essere superiore a euro. Circa metà dei comuni capoluogo, dunque, spinge l aliquota al massimo utilizzando anche la flessibilità in aumento dello 0,8 per mille. Il Dl 16/14 infatti, aveva accordato ai Sindaci questa ulteriore flessibilità dell aliquota al fine di reperire le risorse necessarie a finanziare le detrazioni sull abitazione principale. Si osserva come la legge istitutiva della Tasi (legge 147/13) non esplicitasse la possibilità di variare l aliquota in base alla rendita catastale, ma non avendolo escluso, i Comuni hanno ampliato la loro potestà decisionale. Solo due comuni fissano l aliquota all 1 per mille (Aosta e Trento), Trento aggiunge anche la detrazione di 50 euro per tutti gli immobili. Nessuno dei venti capoluoghi azzera l aliquota Tasi sull abitazione principale. Tutti i comuni capoluogo, dunque, applicano la Tasi agli immobili abitazione principale al posto della precedente Imu. Per quel che riguarda gli altri immobili, dalle delibere emerge che i comuni hanno voluto considerare la Tasi alternativa all Imu e non aggiuntiva, stabilendo così di non applicare la Tasi agli immobili già gravati dall Imu con l eccezione di quelli classificati A1, A8, A9 (immobili di pregio ville e castelli). Roma, invece, ha fissato l aliquota degli immobili destinati ad abitazione principale al 2,5 per mille e ha applicato lo 0,8 per mille su tutti gli altri immobili (per A1, A8 e A9 la Tasi è fissata all 1 per mille). 2

3 Inoltre, sette su venti (Roma, Milano, Aosta, Venezia, Trieste, Trento, l Aquila) applicano sugli immobili di maggior pregio catastale sia l Imu che la Tasi. Aliquota N comuni 3,3 8 Na, Fi, Pg, An, Bo, To, Ba 2,8-3,3 1 Cagliari 2,5-3,3 1 Trieste 2,9 1 Venezia 2,89 1 Palermo 2,5 4 Roma,Milano,Campobasso,Potenza 2 1 L Aquila 1,2 1 Catanzaro 1 2 Aosta,Trento Detrazione abitazione principale Mentre l Imu prevedeva per legge una detrazione sull abitazione principale di 200 euro indipendentemente dalla rendita catastale, la disciplina della Tasi non la stabilisce per legge ma la sua adozione è lasciata alla libera scelta dei singoli comuni. La detrazione Imu, con un aliquota del 4 per mille, esentava gli immobili con rendita di circa 300 euro. Sono quindici i comuni capoluogo ad aver deliberato la detrazione alla Tasi per l abitazione principale, in tredici di questi è stata disegnata in modo decrescente all aumentare della rendita catastale mentre Potenza ha stabilito 100 euro di detrazione indipendentemente dal valore della rendita catastale e Bari ha legato la detrazione ad un Isee inferiore ai 15mila euro. Milano invece, lega l applicazione della detrazione ad un reddito isee < 21mila euro per immobili con rendita superiore ai 351 euro e inferiore a 700. In nessuno dei comuni considerati la detrazione arriva ai 200 euro della detrazione Imu abitazione principale. Il valore più elevato è quello di Bologna con 175 euro, poi Firenze con 170 euro. La detrazione più contenuta è quella di Trieste con 90 euro ma sono esentati dal pagamento Tasi gli immobili fino a 300 euro di rendita catastale (analogamente alla vecchia Imu). Bologna, Firenze, Roma, Cagliari, Venezia hanno stabilito i valori di rendita catastale più elevati per fissare l applicabilità della detrazione ( tra 1000 e 1696 euro). Ancona, Palermo e Perugia stabiliscono tra i 400 e i 450 euro il valore della rendita entro il quale si ha diritto alla detrazione. 3

4 Dalla tabella che segue si osserva come il ventaglio di scelte assunte dai singoli comuni sia estremamente ampio e variegato non contribuendo ad una semplice valutazione dell entità dell importo da pagare. Detrazione Rendita catastale Roma 110 fino Napoli 150 fino a >300 Firenze 170 fino >1200 Perugia 110 fino a Isee Ancona 100 fino a 220 decrescente >440 Bologna 175 fino a 327,28 decrescente ,93 Genova 114 fino a fino a fino a > 900 Isee< Torino 110 fino a >700 Aosta 0 Milano 115 fino a fino a reddito<21mila reddito<21mila reddito<21mila reddito<21mila 4

5 reddito<21mila reddito<21mila Venezia 100 fino a Trieste >900 Trento 50 L'Aquila 0 Campobasso 0 Bari 100 Reddito < Potenza 100 Catanzaro 0 Palermo 100 fino a Cagliari 100 fino a da Abitazione principale - Confronto Tasi 2014 e Imu 2012 Il confronto tra l importo Tasi 2014 e l Imu abitazione principale 2012 è realizzato considerando tre immobili con rendita catastale di 300, 500 e 1000 euro, applicando le detrazioni deliberate dai singoli comuni e non considerando le detrazioni per i figli a carico. Emerge la tendenza ad una diminuzione degli importi Tasi rispetto all Imu al crescere della rendita catastale. Gli immobili con rendita catastale pari a 300 euro di rendita (in buona parte esenti Imu per effetto della detrazione fissa di 200 euro) pagano importi compresi tra gli 11 euro di Torino e i 126 di Campobasso, mentre in quattro comuni (Trieste, Trento Bologna e Firenze) il conto Tasi è pari a zero così come era nullo il pagamento relativo all Imu. Erano invece nove i comuni che non pagavano l Imu e in undici comuni si pagherà una Tasi superiore all Imu

6 Per gli immobili con rendita di 500 euro, in otto capoluoghi si pagherà una Tasi superiore all Imu Gli importi oscillano tra i 34 euro che si pagano a Trento e i 277 di Ancona e Perugia; gli importi Imu per la stessa categoria di immobili erano compresi tra i 111 euro dell Aquila e i 304 di Catanzaro. Se consideriamo un immobile con rendita catastale 1000, sono solo due i comuni capoluogo che pagano un importo superiore alla vecchia Imu (Trieste e Firenze) e gli importi sono compresi tra i 118 di Trento e i 554 di Torino, Trieste e Perugia. Per l Imu 2012, invece, si pagavano importi compresi tra i 422 euro dell Aquila e gli 808 di Catanzaro. Per le due classi di immobili considerati, gli importi Imu sono maggiori di quelli Tasi. L ampliamento della base imponibile e l eliminazione della detrazione fissa universale ha ampliato la platea dei paganti mantenendo intatto il gettito. 6

7 Rendita 300 Rendita 500 Rendita 1000 Tasi Imu 12 Tasi Imu 12 Tasi Imu 12 Aosta * Milano * Torino Genova Venezia Trieste Trento Bologna Ancona Firenze Perugia Roma Napoli L'Aquila Campobasso Bari * Potenza Catanzaro Palermo Cagliari

8 Detrazione figli a carico La normativa Imu prevedeva una detrazione di 50 euro per ogni figlio fino ad un massimo di 200 euro. La legge 137/14 attribuisce ai comuni la facoltà di adottare detrazioni per i figli conviventi nell immobile soggetto alla Tasi, lasciando ai Comuni la più ampia facoltà di scelta. Sono dieci su venti i comuni capoluogo che hanno deciso di applicare la detrazione per i figli a carico, anche in questo caso con un ampia variabilità sia nell importo che nella modalità. Venezia e Potenza scelgono il valore massimo tra i comuni considerati (50 euro); Cagliari delibera la detrazione fino ad un massimo di otto figli, quattro stabiliscono un tetto alla detrazione in base al numero di figli (tre o quattro) mentre il Comune di Palermo accorda la detrazione anche a coloro che abbiano un disabile convivente indipendentemente dall età, un bambino in affido oppure l immobile sia occupato da un ultrasettantenne. Roma 0 Napoli 0 Firenze 25 a figlio max 200 Perugia Detrazione figli Rendita catastale Isee 25 a figlio Ancona 0 Bologna 0 Genova Torino 30 Aosta 0 25 fino a fino a fino a 900 Milano 20 a figlio, max a figlio (somma detrazione abitazione e Venezia figlio max 400 euro) Trieste 25 a figlio, max > 900 Isee< Trento 50 L'Aquila 0 Campobasso 0 Bari 0 Potenza 50 a figlio Catanzaro 0 20 a figlio <18, disabile, in affido, Palermo ultrasettantenne Cagliari 40 (max 320) fino a (somma max 320) (somma max 200)

9 Due comuni (Genova e Cagliari) stabiliscono una detrazione per i figli conviventi decrescente in base alla rendita e Genova lega la detrazione anche all Isee per valori di rendita superiori a 900 euro. La Tasi è un imposta patrimoniale (stessa base imponibile dell Imu) destinata al finanziamento dei servizi indivisibili; l inserimento della detrazione per figli a carico risponde all esigenza di replicare la struttura dell Imu abitazione principale e non al criterio di coerenza dell imposta. Inquilino-proprietario Tre comuni stabiliscono che la quota di competenza dell inquilino locatario sia superiore rispetto a quanto stabilito dalla legge. Roma e Potenza fissano nel 20% la quota di competenza dell inquilino mentre Aosta al 30%; tutti gli altri comuni mantengono la suddivisione del 10% e 90% di competenza del proprietario. * A cura di Paola Serra 9